Ululato e Ronzio

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23:54 Keiga:
  [Vicolo] Purtroppo lasciare da sola questa ragazzina è un grave errore. Ha solo 17 anni, con l'audacia di una donna adulta. Se poi mettiamo in conto due birre pagate da chissà chi, abbiamo creato un mostro. Ed infatti, eccola lì nel vicolo. Un vicolo buio, sporco e puzzolente. Indossa la felpa, il pantalone e le scarpe chiuse, neri. I capelli legati dietro la nuca con qualche ciuffo che esce sbarazzino e le cade davanti al viso. Porta i guanti ninja, con le protezioni di ferro sul dorso. Porta armi legato alla coscia destra con dentro uno shuriken e un kunai. Sta letteralmente sbattendo al muro un ragazzo, di sicuro più grande di lei. Le mani sono poggiate sul petto di quello che sembra un pò imbarazzato e neanche troppo convinto di andare avanti con quella cosa> Rilassati.. <La voce è profonda, calda, e le gote sono leggermente rossastre per via delle birre. Le mani, scendono verso il basso, scorrendo lungo il corpo del ragazzo che nonostante l'imbarazzo ha già dato segni di vita, laggiù.

00:10 Tachiko:
  [Vicolo] Il passo è lento quello della Deshi che si muove per i vicoli della città. Sta cercando un cane, gatto o qualsiasi altro animale per poter usare il suo Kunai, kunai che si trova nella fodera attaccata all’interno della gamba destra proprio sotto la spaccatura del kimono nero con le piante rosse che arrivano fino al collo del vestiario. Calze nere a coprire le gambe e sandali a completare il suo vestiario. Il magatama nero penzola lungo il suo collo raggiungendo l’incavo tra i seni che mantengono la scollatura aperta. Le braccia sono portate dietro la schiena mentre i suoi occhi rosso sangue osservano per terra cercando la sua prossima preda. E’ stanca di infilzare insetti, vorrebbe qualcosa di più grande da aprire, squartare. Sa bene che una persona sarebbe stato pericoloso per lei ma anche quello è un desiderio che prima o poi soddisferà. La mano libera sfiora il muro umido del vicolo sentendo delle voci non molto lontane da lei. Cerca di essere più silenziosa possibile mentre gira lentamente l’angolo con lo sguardo per sbirciare. Se Keiga si fosse girata avrebbe visto quell’occhio nell’oscurità fissarla, inquietante, come se fosse una stalker. La mano si tiene all’angolo mentre appoggia il corpo al muro continuando ad osservare di nascosto. Un sorriso malefico si palesa sul suo volto mentre il viso diventa paonazzo. Il respiro aumenta di ritmo mentre il cuore batte sempre più forte. Rimane ferma così a fissare quei due che stanno amoreggiando nel vicolo. Magari è la volta buona che potrà aprire una persona. Rimane ferma umettandosi le labbra, sempre con quell’occhio scoperto, mentre l’altro è dietro al muro. Gliene basta uno per gustarsi la scena ed attendere quindi il continuo, come se fosse a vedere qualche rappresentazione teatrale, solo per lei.

00:19 Keiga:
  [Vicolo] Lei di guardare attorno proprio non ne ha intenzione. Le mani continuano a scendere lungo il corpo del ragazzo, raggiungendo il pube, bello sveglio a quanto pare. Le mani di lui però, in quell'istante si portano proprio in mezzo alle gambe, chiaro segno di non voler andare avanti in quella cosa. Oh. Grave errore. Lei sgrana gli occhi. Lentamente la testa si alza, finendo con il puntare la faccia del ragazzo con quegli occhi neri come la notte> Ho detto rilassati! <Alza un pò la voce, ringhiando appena. Il gomito destro si alza, diretto verso il collo del giovane che subisce, quasi soffocato> Azzardati ad urlare e giuro che ti mando a casa con le budella penzolanti <che amore di ragazza. Con il corpo cerca di schiacciare ancora di più quel poveretto. Mentre la lingua esce e va a leccargli il collo. Solo dopo un ghigno le si palesa in faccia. Ha degli evidenti problemi questa ragazza. L'altra mano è ancora giù, e sta per infilarglisi dentro i pantaloni. Le narici si espandono, captando un odore conosciuto ma quella situazion sembra essere più invitante per ora.

00:28 Tachiko:
  [Vicolo] Rimane ferma ma sussulta quando la vede alzare la voce e mettere la mano al collo. Ancora la fissa e sorride mentre il vapore esce dalle labbra per via della temperatura e per il fatto delle nuvole che coprono parte della volta celeste. Gratta con la mano il muro cercando di appigliarsi sempre di più mentre anche la gamba si muove verso lo spigolo, come a cercare conforto, emozionata, eccitata da quella situazione, soprattutto col pensiero di vederlo morto. Le guance ancora rosse mentre sussurra un < uccidilo…strozzalo…avanti..> come se la incoraggiasse a fare quello che vorrebbe fare lei. Deglutise sonoramente mentre affanna prima di muovere la mano sotto al kimono per poter…toccare quel kunai. Si, vorrebbe tirarlo fuori e lanciarlo contro l’uomo o contro Keiga, che riconosce. Uno vale l’altra. Rimane in silenzio prima di chinare la testa di lato, facendosi vedere, forse involontariamente di più. La testa dell’uomo si girerebbe verso di lei che farebbe un sorriso ancora più interessato alla situazione. Si morderebbe il labbro inferiore prima di muoversi e sparire lentamente dietro il muro, continuando a fissarlo fino a scomparire dalla vista. Rimarrebbe lì però, attaccata al muro con entrambe le mani, petto che si schiaccerebbe al piano verticale di pietra mentre il respiro cerca di calmarsi…Niente, non ce la fa. Lentamente si stringe di nuovo allo spigolo mentre prova di nuovo a fare capolino con l’occhio sangue per continuare a guardare, a gustarsi quella scena e soprattutto sperare che finisca come nella sua mente malata…con tanto sangue sul terreno.

00:41 Keiga:
  [Vicolo] Quel gomito sembra conficcarsi molto di più nel collo del povero ragazzo. Il quale non capisce il motivo di tanta violenza. E' terrorizzato <Cosa guardi?> Chiede andando a leccare un canino quando l'altro sgrana gli occhi verso la fine del vicolo <Mi stai stufando..> Sposta una gamba molto vicina a quelle di lui per poi spingerlo di lato, in modo da farlo cadere. E non è che Keiga abbia una forza disumana, no. Ma quello è talmente terrorizzato che non riesce a reagire. L'alcool le fa molto male. Dall'alto in basso lo guarda ora, infilando le mani nelle tasche del pantalone nero. Alza un piede con tutto l'intento di schiacciarglielo sulla faccia <nnngh..> E le labbra si allargano in un ghigno di puro divertimento quando quello inizia a gemere per il dolore. <Come? Non ti sento..> Ghigna ancora, come se fosse impazzita. Le iridi sono sgranate e sulla faccia regna la pazzia. Che qualcuno la fermi o lo ammazza davvero.

00:57 Tachiko:
  [Vicolo] Lei lo butta a terra e lei ha un altro sussulto. Si morde il labbro inferiore, fa uscire la lingua per bagnare prima di farla scomparire di nuovo. Rimane lì ferma ancora grattando il muro, sempre di più, quasi ferendosi nel farlo, ma inebriata dalla violenza che sta vedendo ora. Col cavolo che la ferma, anzi nel suo cuore, nella sua anima la sta aizzando proprio a fare quello che sta facendo. Mostra la dentatura mentre il cuore torna a battere forte. Se lei le stesse dando la schiena ecco che si staccherebbe dal muro umido, tenendo il palmo della dritta a sfiorare il piano verticale mentre passo dopo passo si avvicinerebbe ai due. La lingua guizza sul canino, pungendosi fino a farsi male mentre le unghie della sinistra si colorano di rosso permettendo alla Inuzuka di percepire quel sangue. La mano si muove verso il kunai nascosto, tirandolo fuori, lasciando che si illumini grazie alle luci che ci sono per le strade. Lanciarlo o usarlo corpo a corpo, questo è l’unico quesito che si pone la donna ora fermandosi ad un paio di metri dai due. Affanna ancora il respiro prima di chinare la testa di lato < uccidilo…> sussurrerebbe verso di lei prima di sorridere in modo malato, veleno sotto quel lilla e quelle labbra carnose mentre l’occhio rosso libero dalla frangia osserverebbe la scena e cercherebbe di imprimerla nella sua testa, come uno scrittore su un rotolo durante un periodo di ispirazione illuminante. Si limita a rimanere ferma con il le braccia lungo il corpo, il kunai stretto nella destra fino a rendere bianche le nocche. < Uccidilo…> altra esortazione con la voce un pochino più alta < uccidilo Avanti!!> sempre con voce più alta, come se si stesse stancando di aspettare, come se volesse assorbire l’ultimo rantolo di vita di quell’uomo, come se volesse la sua anima tutta per se, rubandola alla domatrice di bestie, rubandola agli shinigami stessi.

01:11 Keiga:
  [Vicolo] Quel piede è quasi del tutto a contatto con la faccia del povero ragazzo che con le mani cerca di aggrapparsi alla gamba della deshi, iniziando a piangere <Stai zitto!> Esclama completamente presa dalla rabbia. E come se non bastasse, l'odore del sangue e la stessa Tachiko, sembrano farla andare fuori di testa. Alza il piede, pronta a caricare quel calcio, quel pestone, sulla faccia del ragazzo <Aaaaargh!> Ma, colpo di scena. Il piede viene riappoggiato a terra ed con il busto cercherebbe di effettuare una torsione, con il gomito che si alza, con tutto l'intento di provare a colpire quella là che le sta dietro e le parla nelle orecchie> Stai zitta! <I denti stretti, che la colpisca o meno, si metterebbe davanti a lei, con le gambe leggermente divaricate, per avere maggior stabilità. <...> Alcuni ringhi sembrano morirle in gola, mentre gli occhi neri puntano quelli rossi dell'altra, o la sua figura, comunque. Il ragazzo, approfittando della distrazione e sconfiggendo la paralisi da terrore, si alza e scappa a gambe levate, scomparendo alla fine del vicolo, chissà dove.

01:23 Tachiko:
  [Vicolo] Rimane in silenzio quando lei si gira per darle una gomitata. Fortunatamente per Tachi la distanza permette a lei di non muoversi e di non farsi comunque colpire. Si umetta le labbra prima di osservarla, di fissarla e di guardare oltre la pelle. Non sorride, viso freddo come se fosse una statua. Delusa, arrabbiata. L’uomo cercherebbe di scappare e lei lo mira. Il braccio con il kunai che si piega andando a caricare il colpo superando la spalla. Gli occhi rossi concentrati sul suo bersaglio in movimento. Ecco che proverebbe quindi a rilasciare il braccio come una frusta aprendo la mano e liberando quell’arma dalla sua presa. Il kunai viaggerebbe passando vicino all’orecchio della Inuzuka per poi piantarsi vicino alla gamba del ragazzo per fargli cambiare strada urlando. No. Non era la sua preda dopotutto. Lo sguardo tornerebbe verso Keiga, fissandola, un cenno di diniego con la testa prima di schioccare la lingua sul palato. Cercherebbe di superarla dunque, di andare a prendere il suo kunai per rimetterlo nella fodera prima di girarsi verso la ragazza. Ovviamente tutto questo se Keiga le avesse permesso di oltrepassarla. Lo sguardo rosso tornerebbe su di lei andando a fare dei respiri calmi, ormai freddi prima di chinare la testa di lato < perché non l’hai fatto?> direbbe in un sussurro prima di umettarsi le labbra < perché non hai sparso il suo cervello per terra?> chiederebbe come se fosse una cosa normale da pensare < perché non l’hai ucciso?> direbbe infine prima di fare un respiro profondo ed avvicinandosi a lei. No, non è degna, no è un’altra pecora in mezzo ai lupi. Ancora sulla lista < era un debole, la sua morte non avrebbe causato nessun danno, e tu eri lì, lo dominavi..> direbbe verso di lei come se fosse una ramanzina. Si morderebbe il labbro inferiore prima di socchiudere gli occhi < …> non parla adesso, rimane ferma. I sensi permangono attivi nel caso volesse colpirla di nuovo, in quel caso si difenderebbe, anche al costo di ballare sotto la pioggia del suo sangue… quasi quasi ci spera.

01:40 Keiga:
  [Vicolo] Mancata, ma pace. Stringe i pugni nel guardarla. La rabbia è ancora forte sebbene quella pazzia che stava per impossessarsi di lei sia del tutto sparita. Ora ha solo quella sorta di irascibilità Inuzukiana (?). Le nere si sgranano quando il kunai le fa la rasetta alla guancia e non fa una piega quando l'altra le passa di fianco. Solo si volta per non perderla di vista. E la ascolta, rispondendole a tono, lasciando che l'irascibilità continui a divampare <Perchè mi hai interrotta> ringhia a denti stretti <Aaaargh! Zittà!> Esclama di nuovo <Eì una mia preda. Perchè ti sei messa in mezzo!> E nell'alzare la voce dei cani partono ad abbaiare per tutto il quartiere, rompendo il silenzio che la notte aveva portato ormai da parecchio. <Questo è il mio territorio, trovatene un altro!> E resta pronta nel caso l'altra partisse con qualche calcio o pugno. Neanche il suo bel faccino la sta placando in questo momento

02:02 Tachiko:
  [Vicolo] Fa un respiro profondo chinando la testa di lato, ciondolando poi come se stesse riflettendo. Si porterebbe il dito al mento abbassando il capo <io… ti ho interrotta?> dice solamente inarcando un sopracciglio < mmmmmh> mugugna andando a mostrare delle rughe di pensiero sulla fronte prima di fare un cenno di diniego con la testa < io non ti ho interrotta > poi lei si arrabbia ancora. Il visto della ragazza è di ceramica, ferma, immobile, fissandola < non mi sono messa in mezzo.> dice solamente guardando il vicolo ora vuoto. I cani iniziano ad abbaiare ma la Nara non ci fa caso, trovandosi bene nella notte di un vicolo sporco ora <sei tu che te la sei fatta scappare…la preda.> conclude poi portando quello che per lei sono fatti e logica. Rimane in silenzio sistemandosi il kimono e guardando il punto in cui era caduto lo sventurato < era qui, e tu non l’hai finito, questo è successo.> conclude prima di andare a stringere un pugno. Sente la questione del territorio ed andrebbe a toccarsi di nuovo la guancia < questo è il tuo territorio?> chiede poi non capendo benissimo i suoi discorsi, ma si sa, lei vive nel suo mondo fantastico. Un sorriso malefico si presenta sul suo volto < non…> e si blocca portandosi la mano al magatama nero stringendolo tra le dita. Il sorriso si espande come una goccia di sangue nell’acqua, piano piano, fino a raggiungere un punto estremo da diventare tremendamente pauroso < non ho sentito puzzo del tuo piscio agli angoli di questo vicolo…> direbbe mostrando i denti nel dirlo, forse per istigarla un poco visto che è già arrabbiata < quindi non credo sia il tuo territorio, conquistalo…> direbbe poi andando a portare il piedi sinistra indietro in confronto al destro per avere più stabilità, pronta nel caso la domatrice di cani decidesse di attaccare.

02:11 Keiga:
  [Vicolo] Se ci fosse qualcosa tra i denti probabilmente si frantumerebbe. Quell'altra parla, la sbeffeggia, e lo stomaco le sembra che stia iniziando a ribollire. La rabbia che la accompagna da sempre e che forse è quella piccola forza che la tiene in vita. Guarda giù, sul posto dove c'era prima il ragazzo ma presto riporta le nere su quelle sanguigne di lei. Sta zitta, incassa e si riempie. Poi si parla di territorio, ed è qui che la bocca si apre per rispondere <Apri la bocca che ti ci piscio dentro!> Ops, le è caduta la corona. Straborda. La rabbia non riesce più a stare dentro quel corpo. Esplode. Stava guardando, probabilmente già mirava a quella faccia di porcellana. Tira indietro il gomito accompagnando il movimento con la spalla, come se fosse la corda di un arco e quando è ben in tensione, lascia che la freccia venga scoccata. Un pungo, un diretto quanto più rapido possibile che sfreccia prepotente verso la faccia della Nara. I denti sono stretti, incazzatissima, rognosa. La pazienza ha un limite ed il suo non esiste.

02:24 Tachiko:
  [Vicolo] Fa un respiro profondo prima di chinare la testa di lato in avanti. La sente ringhiare e sorriderebbe prima di fare un piccolo sbuffo. Sente la sua provocazione e sorriderebbe < non sei degna di pisciarmi in bocca> direbbe solamente. Lei si carica per lanciare quel pugno. La ragazza la fissa, controlla il movimento e la direzione. Cercherebbe quindi di piegarsi sulla gamba destra in modo da schivare il colpo. Gli occhi fissi sul viso della Inuzuka per non perdere il suo obbiettivo. Se ci fosse riuscita allora proverebbe a fare un piccolo passo in avanti da quella posizione riabbassata. Il gomito si caricherebbe dal basso verso l’alto. Se avesse azzerato le distanza dalla ragazza ubriaca ecco che proverebbe ad alzarsi con tutto il baricentro cercando di imprimere più forza possibile alla spalla mentre rilascerebbe quel montate fatto a mano aperta con le dita racchiuse verso i cuscinetti dell’estremità. La mano destra dunque partirebbe per andare a colpire il mento della domatrice, ovviamente non facendola volare del caso, ma solamente per farle male e contrattaccare. Se tutto questo fosse stato fatto come nella mente della Nara ecco che non farebbe altri colpi in quell’azione ma si limiterebbe a tenere le distanze da lei facendo un saltino indietro e cercando di allontanarsi di almeno un paio di metri. Keiga se fosse stata colpita sarebbe almeno per un momento tramortita ed è in quel momento che la ragazza sorriderebbe < almeno adesso terrai quella bocca chiusa vero?> domanda canzonatoria verso la ragazza irascibile ed impulsiva, ed è quello a cui sta puntando la ragazza che adesso mostra un pizzico di divertimento nell’aver sentito la mascella di lei colpita dalla propria mano. Le guance diventerebbero rosse di nuovo mentre il cuore in petto batterebbe all’impazzata.

02:37 Keiga:
 Il pugno parte ma l'evidente stato di ebrezza in cui si trova non n gioca a suo favore. È lenta e quel pugno finisce nel vuoto quando la Nara si sposta. Senza appoggio il bacino si inclina in avanti permettendo alla ragazza di colpirla col montante sul mento. Per fortuna aveva i denti serrati, stretti, che almeno non sin schiantano tra loro per il colpo subito. Dolore. Sgrana gli occhi e la testa si inclina indietro finendo con il cadere a terra, sulle ginocchia e con i Palmi delle mani appoggiate al suolo <Nnngh... puttana> riesce a dire solo quello, cercando di rialzarsi da terra, pure a fatica. Ma la recupera la postura, girandosi verso di lei ed alzando la destra chiusa in pugno per accarezzare la parte colpita. Un gesto da destra a sinistra dove la parte di ferro del guanto, la protezione, scivola sotto al mento. <questa me la paghi> si, ma magari un'altra volta perché adesso non sei in grado.

02:48 Tachiko:
  [Vicolo] Il colpo è andato a buon segno e la ragazza non fa altro che poggiare le mani sulle ginocchio piegandosi per osservare meglio la Inuzuka mostrando tutto quello che la natura le ha donato < mh? Come?> direbbe solamente andando a sorridere verso di lei < tu non sai…> direbbe solamente prima di fare un cenno di diniego con la testa prima di ridacchiare da folle < quando faccio veramente la puttana.> conclude prima di tornare eretta con la schiena, guardandola dall’alto in basso come se fosse una plebea qualsiasi < in questo mondo mangi o vieni mangiato, uccidi o vieni ucciso, soffri o fai soffrire.> conclude prima di portare le braccia conserte sotto il seno mentre continua ad osservare con i suoi occhi rosso sangue a giovane speranza < in questo caso> si ferma andando ad indicarla con quell’indice della mano destra < io ti potrei mangiare, dimostrando di essere degna di continuare a vivere> e si fermerebbe prima di fare una risata < e tu invece sei destinata ad essere punta!> e detto questo andrebbe a poggiarsi con la schiena al muro, dove forse aveva attaccato l’altra quel ragazzo < vattene.> dice solamente prima di fare un respiro profondo < non sarò io a mangiarti stanotte.> un sussurro il suo < esistono delle regole che vanno rispettate, e non voglio finire nei guai…> il sorriso diventa malefico voltandosi verso di lei < ma un giorno ti mangerò, e vedrò quanto è rosso il tuo sangue> la voce si fa più roca mentre la guarda sgranando gli occhi in un fare davvero inquietante, ben diverso da faccino delicato che porta e mostra agli altri < e quanto lunghe sono le tue viscere.> la lascerebbe andare dunque per quella sera mentre lei rimane ad osservarla poggiata a quel muro, come se niente fosse.

02:58 Keiga:
 Ascolta le parole della Nara, con quella faccia da cane incazzato a bestia. I denti fanno male da quanto li stringe, non solo per il pugno preso prima. Poi, dopo il pappone, ecco che la congeda. Sgrana gli occhi <me ne vado quando mi pare> no, non sa quando è il momento di arrendersi <e tu sapp.. > un ululato irrompe, zittendola. Dischiude le labbra ed alza la testa come leggere qualcosa nell'aria. <Tkz..> ringhia appena, scattando verso la strada principale, come richiamata da qualcosa. [FINE]

03:06 Tachiko:
  [Vicolo] Fa un lungo sospiro sentendo le parole della ragazza. Lo sguardo tornerebbe su di lei come se fosse magnetica. Gli occhi rossi la fissano con aria sorniona prima di fare un piccolo sorriso. Si sente un ululato e forse è proprio quello a fermare la giovane Inuzuka. Lei parte scattando sparendo dalla vista della Nara che rimane lì a fissare quel vicolo vuoto. Abbassa il capo prima di pensare a qualcosa. L’aria entra dalle narici ed esce dalle labbra diverse volte prima di osservare il cielo. Il fatto che non ci siano stelle non le interessa più di tanto, ma la paura di bagnarsi per colpa della pioggia si crea come un fulmine nella sua mente < Oh! Devo tornare a casa, sicuramente avrò lasciato una finestra aperta!> direbbe come se fosse andata a fare shopping, lentamente batterebbe due volte i palmi delle mani tra di loro prima di iniziare a camminare verso il centro città, il modo più veloce per raggiungere il quartiere del clan Nara e tornare presso la sua abitazione. Domani è un altro giorno, domani forse riuscirà a mangiare qualcuno, o verrà mangiata? Questo lo deciderà il fato, per adesso è ancora viva, per adesso ancora respira e questo le fa pensare di essere ancora necessaria per quel mondo che tanto lei sta deviando con la sua mente. [Exit]

Tachiko gira per vicoli per cercare una preda da sezionare incontrando alla fine Keiga che amoreggia con uno sconosciuto. La testa inconsciamente sperando di vederla uccidere ma così non è. Hanno un battibecco fino a quando la Inuzuka non decide di tornare a casa richiamata da un ululato.

Insomma, piccole disagiate crescono! :D