La vespa ed il cane

Free

0
0

16:29 Tachiko:
  [Aula] Il rotolo è libero dalla sua corda, lasciato aperto per terra in quell’aula vuota. Le mani della donna si muovono lente su quelle vecchie scritte d’inchiostro. Gli occhi rossi come il sangue sono fissi sulla spiegazione della tecnica. Il sorriso malato di lei si presenta mentre sgrana le iridi in quel preciso istante. Finalmente una tecnica, finalmente la prima. Le dita si muoverebbero sul sigillo da utilizzare per eseguire la tecnica della moltiplicazione. Rimane in silenzio mentre si trova a quattro zampe sul pavimento ad osservare ed ansimare per l’eccitazione di avere quel rotolo tra le mani. Addosso ha un kimono abbastanza comodo, largo sulle gambe in modo da permettere movimenti più rapidi. Il colore del kimono è viola, come violacei sono i lunghissimi capelli che cadono fino al pavimento, circondandola. Si umetta le labbra con quella lingua mentre il magatama nero penzola prepotente seguendo la gravità. Le unghie smaltate di nero si puntano sulla pergamena, spingendo e lasciando il segno del suo passaggio < Finalmente…> direbbe la folle prima di fare un respiro profondo. Lentamente si alzerebbe in piedi iniziando ad inspirare ed espirare allargando le braccia per calmare cuore e polmoni prima di iniziare a richiamare il chakra nel suo corpo.

16:46 Keiga:
  [Aula] Un'altra giornata di convocazione in accademia. Sospira, pensando a cosa dovrà fare oggi. Ma almeno sta all'asciutto, forse. Indossa la felpa nera con il cappuccio adagiato sulle spalle. Al lato destro ha il porta armi con dentro uno shuriken e un kunai. Così per hobby. Pantaloni e scarpe chiuse, neri, terminano l'abbigliamento. I capelli neri sono legati dietro la nuca ed alcuni ciuffi le cadono ai lati della testa, incorniciando quel viso dalla pelle olivastra e gli occhi neri, quasi penetranti. Alle mani, porta i guanti con la protezione sul palmo. Grandi spese stamattina in quel di Konoha. E non ha neanche chiesto se può portare armi con sè. Le ha prese e basta. Entra in accademia e percorre il corridoio fino a raggiungere l'aula. Sicuramente oggi lo pesta a sangue quel tizio che la fissa sempre a lezione. Fa per varcare la soglia ma ecco quello che c'è dentro l'aula non è poprio ciò che si aspettava. Una ragazza dai capelli violcei, lunghi, gli occhi rossi e due tette stratosferiche, dentro l'aula. Che sia la nuova sensei? Non male. Allarga la bocca in un ghigno, mettendo in mostra i canini aguzzi e solo dopo, quando la faccia torna impenetrabile e fredda, si decide ad entrare nell'aula. Zitta, senza guardar più quella ragazza, sebbene non guardarle le tette sia davvero difficile.

17:01 Tachiko:
  [Aula] Non si accorge della presenza di Keiga, non proprio in quell’istante almeno. Le mani si muovono richiamando alla memoria il sigillo della pecora. Le dita si intrecciano, anulare e mignolo della mano destra che passano sopra quelle della sinistra che sono ricurve e piegate all’interno del palmo della mano. Le altre dita sono invece verso l’alto. Porterebbe quelle mani unite tra loro all’altezza del petto prima di iniziare di nuovo a respirare lentamente per cercare di concentrarsi. Non parla, tutto diventa incolore, inodore e silenzioso, esiste solo lei e quei due rivoli di sangue che lei immagina. Li vede scendere, scivolare lungo il suo corpo macchiandone la pelle candida fino ad unirsi all’altezza del plesso solare. Se ci fosse riuscita ecco che quel vortice di energia congiunta verrebbe concentrata in quel punto per poi espandersi attraverso il sistema circolatorio per raggiungere tutti gli tsuubo nel proprio corpo ed infine propagarlo. Se ci fosse riuscita sentirebbe quella sensazione meravigliosa che pervaderebbe tutto il suo corpo. Un leggero sorriso si presenterebbe sul suo volto cercando di mantenere la concentrazione necessaria per poter eseguire la sua prima tecnica. [Richiamo del chakra – Chakra 15/15]

17:18 Keiga:
  [Aula] Raggiunge un banco e ci poggia il culo sopra, incrociando le braccia al petto, poco sotto il seno <Però..> Solo questo dice, ovviamente riferita alle sue tettone, che continua a guardare come se fosse quella la sua faccia. Le mani poi si toccano, come a voler grattar la parte di pelle sotto ai guanti. Ci si deve evidentemente abituare a quel contatto. Per ora prude a bestia. Nel veder però l'altra impegnatissima, capisce che non è una sensei. Quindi ha una compagna? Non lo vuole di certo sapere. Farle capire cosa vuol dire fidarsi sarà difficilissimo. Ma ciancio alle bande. Alza le chiappe dal banco, per cercar di mantenere una posizione stabile durante il richiamo. I palmi delle mani si incontrano per formare il sigillo della capra e mentre i mignoli, gli anulari e i pollici si arricciano tra loro, indici e medi restano distesi e puntati vero l'alto. Le braccia sono piegate, permettendo che il sigillo stia davanti al corpo all'altezza dell'addome. E via con la visualizzazione delle due energie. Quella mentale, alla quale ha dato il colore blu, situata in testa, e quella fisica, di colore rosso, messa sull'addome. Quello che vede è questa sagoma immaginaria con le due energie che sembrano muoversi su sè stesse. Ed è adesso che cercherebbe di farle muovere, spostare, sfrecciare entrambe percorrendo il corpo fino ad incontrarsi nella bocca dello stomaco. Qui, la prova è quella di unirle, mescolarle, in modo da creare quella forza anchora più potente, in grado di pervaderle tutto il corpo e farla sentire più forte. [Tentativo Impasto][Chakra 10/10]

17:32 Tachiko:
  [Aula] Se avesse mantenuto la concentrazione aprirebbe gli occhi, con quell’energia che la circonda e quel sorriso malato di chi sta provando una sensazione senza pari. Rimane in silenzio ora prima di abbassare lo sguardo e vedere i vari sigilli necessari per provare ad eseguire quella tecnica. Si umetta le labbra prima di iniziare. Libererebbe le mani da quell’intreccio per poter subito eseguire il sigillo del bue, con le dita che formano quasi una croce in quella posizione per poi chiudere il pugno destro e posarci sopra il palmo della sinistra per formare quello del cane. Il terzo sigillo richiamato è quello del Drago, intrecciando di nuovo le dita tra di loro mentre l’ultimo, quello del cinghiale, è tenuto per più tempo avendo completato tutto il percorso. Se ci fosse riuscita ecco che accanto a lei, in una nuvola di fumo, apparirebbe la figura di Tachiko, nella stessa identica posizione. Solo una copia viene evocata per ora. La ragazza andrebbe a liberare finalmente le mani e farle cadere lungo il corpo prima di fare un respiro profondo. Osserverebbe la sua creazione, le girerebbe intorno come se fosse una statua di cera prima di chinare la testa di lato. Gli occhi rossi come il sangue verrebbero rapiti dalla figura di Keiga. Non fa nessuna espressione, la fissa intensamente senza battere ciglio, come se volesse spogliarla della sua pelle prima di fare un sorriso strano, di quelli inquietanti, di quelli che si porta sempre dietro la Nara. [Tentativo tecnica della Moltiplicazione – Chakra 13/15]

17:50 Keiga:
  [Aula] Se fosse riuscita ad impastare il chakra, gli occhi verrebbero riaperti, puntando un punto davanti a sè. Sospira e lascia cadere le braccia lungo i fianchi, sciogliendo i muscoli delle spalle ed il sigillo caprino. L'attenzione poi si sposta verso la ragazza che è nell'aula con lei, o meglio, le due ragazze che sono nell'aula con lei. Gli occhi neri balzano prima su una e poi sull'altra. Inespressiva. Dischiude le labbra, soffermandosi maggiormente su quella che ride strano. Dischiude le labbra e lascia che la lingua accarezzi il canino destro superiore, appuntito, canino in tutti i sensi. <Che c'è?> Domanda, senza mostrar troppa emozione in quella domanda. Come se l'avesse fatta giusto per farla. Ed è solo ora che si ricorda di non aver preso il rotolo con la spiegazione della tecnica che dovrebbe apprendere. Oggi c'è autogestione e lei ad autogestirsi non è una cima. Quindi senza azzardar parola alcuna, si sposta per avvicinarsi ad un armadio presente nell'aula, in fondo, vicino alla finestra. Lo apre, cercando quello che le serve. Allunga il dito destro, coperto fino a metà dal guanto, facendo scorrere sui nomi dei vari rotoli elementari. Quelli che servono ad un deshi, in pratica. Ferma il dito quando trova quello che potrebbe fare al caso suo. Lo afferra e lo appoggia sul banco più vicino. L'armadio resta aperto, ovviamente. Distende il tometto rotondo, andando a leggere. Lo sguardo scorre su quegli ideogrammi, cercando di assimilare tutto quello che può. <....> Rialza la testa e guarda le ragazze ma in particolare quella che le ha donato lo sguardo prima <...> Ancora niente. Magari dopo proverà ad avvicinarsi ma per il momento è presa da quel rotolo. Sospira dunque. [Chakra impastato][10/10]

18:11 Tachiko:
  [Aula] Fa un respiro profondo la ragazza prima di osservare Keiga di nuovo. Alla sua domanda mostrerebbe un leggero sorriso socchiudendo gli occhi. <…> ma non risponde a parole presa da quello che fare. Toccherebbe la sua figura moltiplicata per farla sparire in una semplice nuvola di fumo. Fa un respiro profondo quindi tornando alla sua posizione originale. Si umetta le labbra prima di tornare a concentrarsi e cercare di ricordare quello che ha letto quella mattina sulla seconda pergamena di ninjutsu. Si limita a fare un respiro profondo riprendendo il chakra che era riuscita ad impastare poco prima, lo richiama a se, lo rifà di nuovo suo mentre il sigillo della pecora torna a fare capolino dalle dita della ragazza. Si concentra completamente estraniandosi da tutto e tutti, il respiro che rimane regolare mentre tenta di eseguire la tecnica della trasformazione. Se ci fosse riuscita ecco che una nuvola di fumo la coprirebbe completamente facendola sparire dalla vista dei presenti. Solo una semplice Silhouette potrebbe essere scorta prima che il fumo si diradi. Se tutto fosse andato come previsto ecco che Tachiko trasformata in Furaya apparirebbe alla vista di Keiga. Lentamente la ragazza osserverebbe le sue stesse mani e soprattutto il pancione. L’0dore rimarrebbe lo stesso di prima, se qualcuno avesse un talento nel fiuto. Sorriderebbe prima di fare una risata a squarciagola. Si girerebbe verso Keiga sorridendole prima di tornare ad essere la Tachiko di sempre potendo decidere quando porre fine a quel jutsu. Se tutto fosse andato bene ecco che la ragazza farebbe un leggero respiro profondo prima di sedersi sulla cattedra dopo aver riarrotolato entrambi i fogli e rimessi al loro posto nel borsone che si era portata[tentativo Tecnica Trasformazione] [Chakra 11/15]

18:26 Keiga:
  [Aula] Sta leggendo ma.. la nostra Keiga ha evidenti disturbi dell'attenzione, soprattutto quando legge. Ed infatti i pensieri iniziano a vagarle in testa, portandola ad alzare il capo. Nel farlo, scorge la figura dell'Hokage e sgrana gli occhi. Quanto è bella? La risata però la porta fuori strada, assieme all'odore che, anche se non è ancora una cima, riconoscerebbe, nonostante permanga impassibile in viso. Ed infatti la figura di Furaya presto scompare, facendo riapparire quella di Tachiko. Internamente è molto delusa dalla cosa, sebbene il davanzale non le dispiaccia affatto. Ruota poi il capo di nuovo sul rotolo, cercando di portare più attenzione, stavolta. Chiude le iridi in fessure, perchè inevitabilmente cercando di spostarsi altrove, come se fossero allergici allo studio, e forse un pò è anche così. Si ritrova a stringere la mascella finchè con una manata non cerca di scaraventare il rotolo via, lontano da lei, facendolo finire a terra. <..fanculo.> La voce profonda si scaglia nell'aula, probabilmente rompendo quel silenzio chesi era creato dopo la risata malefica dell'altra ragazza. Ragazza. E' vero, c'è anche lei. Si volta per guardarla, facendole una sonora radiografia da tette a tett, da testa a tett, da tette a piedi.. Vabbè, le guarda le tette e basta. Ipnotizzata quasi. E sta lì, con l'inutile chakra impastato per niente. [Chakra on][10/10]

18:39 Tachiko:
  [Aula] Rimane in silenzio prima di sentire quel fanculo lanciato dalla domatrice di canidi. Si girerebbe verso di lei andandola a fissare con i suoi occhi rosso sangue prima di socchiudere le iridi rendendole due fessure. Continua a guardarla mentre porta una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio. Un leggero sorriso mentre la vede fissarla e capisce subito cosa sta guardando. Si morde il labbro inferiore la vespa muovendosi sinuosa verso di lei. Mentre cammina ecco che andrebbe a far scivolare la mano sul ligneo banco di legno della prima fila, mantenendo sempre il contatto visivo con Keiga. Lentamente si avvicinerebbe a lei. Sono da sole, in un’aula di un accademia ninja. Si umetta le labbra pensando a quanto male fisico potrebbe farle. Gli occhi sgranano mentre un sorriso malato si disegna sul suo volto. Giusto un attimo però perché proverebbe a prendere il rotolo che ha lanciato la Inuzuka piegandosi solo con il busto, volontariamente, provocandola in modo subdolo. Se lei l’avesse lasciata fare ecco che tornerebbe con quel rotolo tra le mani. Lo chiuderebbe di nuovo e poggerebbe proprio davanti a lei, mostrandole un sorrisetto divertito < Dovresti stare più attenta tesoro…> direbbe con quella voce calda ed avvolgente, eppure inquietante, come un ago dentro l’orecchio, eppure apprezzabile. Vorrebbe pungerla, vedere l’urticare della sua pelle, magari rantolare a terra. Tutti questi pensieri la fanno affannare un attimo, facendole battere forte il cuore. Si calma subito dopo, non volendo mostrare i propri veri sentimenti e cercando di giocare un po’ con lei [Chakra 11/15]

18:53 Keiga:
  [Aula] E silenzio sia. Lo sguardo è tutto per lei e per le sue tette. Quando si avvicina ha però la decenza di guardarla negli occhi. Rossi come il sangue ed ipnotici come la sua intera figura. Con la coda dell'occhio, cerca di seguir quel dito che scorre sul banco, così perchè preferisce farlo. E cerca di non perdere quel contatto. Neanche quando lei, raggiunta la sua zona, si china in avanti. Lo sguardo si abbassa pericolosamente sul suo sedere, tanto che fa anche per allungare una mano, per toccarlo. Problemi? No, non se ne fa. Ma lei torna su e nonostante tutto non nasconde quel gesto. <Ci proverò..> Risponde, guardandola IN FACCIA, finalmente. Ma non per molto. Riabbassa la testa e quella mano che prima cercava il suo sedere, ora cerca di allungarsi verso le sue tette. Palmo della mano ben rivolto ben rivolto verso il seno sinistro dell'altra. <Che ti hanno dato da mangiare..> Parla, ovviamente di cazzate. Ed indipendentemente dal fatto che sia riuscita o meno a poggiare la mano sul suo seno, cercherebbe di avvicinarsi di un passo. La differenza di altezza è minima, due cm circa, quindi si può considerare uno sguardo "alla pari". Per nulla intimidita dagli atteggiamenti dell'altra. Lei, che per avere diciassette anni è fin troppo audace. Non si fa mettere di certo paura da qualcuno che è forse più simile a lei di quanto si possa immaginare. Da cose del genere può nascere anche qualcosa di interessante. [Chakra on][10/10]

19:14 Tachiko:
  [Aula] Sente quelle parole ed ecco che sorriderebbe leggera prima di chinare la testa di lato. Braccia che sorreggono i seni in quella posa conserta mentre annuisce lenta < brava gioia.> dice solamente prima di umettarsi le labbra. Lei avvicina la mano verso il seno sinistro e la folle non si muove, non arretra. Lascia che lei riesca a toccare la pelle, la carne, un piccolo assaggio. Se lei fosse rimasta un pochino in quella posizione ecco che per divertimento la Nara non farebbe altro che darle un piccolo colpo sulla mano, uno schiaffetto, come a dire di smetterla per il momento. Sorriderebbe verso di lei andando ad alzare entrambe le sopracciglia per un attimo prima di sentire la sua domanda. Ridacchia nascondendo la bocca dietro la mano prima di socchiudere gli occhi rossi come il sangue, inquietanti, indagatori < Ho bevuto molto latte da piccola….> direbbe andando a fare un’altra piccola risatina. Osserva il rotolo, osserva lei e non fa altro che scendere e tornare verso la cattedra dove poggia il borsone. Si limita a poggiarsi sul piano di legno prima di chinare la testa cercando di ascoltare meglio la sua risposta al <Non riesci a studiare?> direbbe solamente andando a fare un respiro profondo, gonfiando quel petto e poi sgonfiandolo durante l’espirazione. Il labbro inferiore viene nascosto dietro la dentatura bianca mentre la osserva da lontano ora, come se volesse mettere subito dei paletti, così vicina eppure così lontana. Rimane in silenzio dunque, la vespa sta decidendo dove pungere questa volta. “[Chakra On][Chakra 11/15]”

19:33 Keiga:
  [Aula] Non fa una piega a quelle parole. Ma neanche al tocco del seno. Nonostante la mano sia riuscita ad appoggiarsi su di esso. Le dita stringono appena, per coglierne la sofficiosità (?). La pelle morbida, chiara. Poi lo schiaffetto. Di rimando alza solo lo sguardo su di lei, spostando piano la mano, solo successivamente. <Capisco> Risponde. Nel suo vocabolario sembra che quell'espressione regni sovrana. Il contatto visivo è perenne, come se volesse studiarla. Le narici si muovono appena, cercando di iniziare ad allenar l'olfatto, ed imprimere quell'odore nella memoria olfattiva. <No..> Risponde, seguendola quando lei torna verso la cattedra. E solo adesso, la mano viene appoggiata sul rotolo che sul banco. Lo solleva e indietreggia fino all'armadio, cercando di mantenere quello sguardo su di lei. Non si fida. Non ancora, e probabilmente mai lo farà. Finchè nessuno le insegna come fare, allontanerà tutti, indipendentemente dal grado ninja, familiare, amichevole etc.. Qui è l'unico momento in cui si volta, dandole le spalle per cercare il buco in cui infilare quel rotolo. Nel farlo, un fuuda cade a terra, lentamente, come le foglie che si staccano dagli alberi. Abbassa la testa, ed infine si china per prenderlo. Ora da le spalle alla viola. [Chakra on][10/10]

19:51 Tachiko:
  [Aula] Fa un respiro profondo sorridendo alla ragazza ma non capendo bene cosa stia succedendo nel suo mondo malato. Rimane in silenzio quando lei risponde, cerca in questo modo di studiarla di vedere le sue movenze, capire i suoi punti deboli, a parte lo studio < beh, trovati qualcuno con cui studiare, magari aiuta..> un sussurro il suo prima di ritornare eretta con la schiena. Ora lei non la sta vedendo, assolutamente. Si umetta le labbra, vorrebbe prendere un qualcosa e piantarglielo dietro la schiena. No, ancora no. Le mani tremano mentre arriva a quel desiderio. Il sorriso malefico torna così come il respiro affannato, il cuore che vuole uscire dal petto, la vita di lei che vorrebbe avere tra le mani. Si schiarisce la gola cercando di ritrovare la calma, cercando di sentire dentro di lei il vuoto che l’ha sempre accompagnata, quell’apatia sociopatica che la porta ad essere chiunque, che la porta ad adattarsi al mondo, alle persone del villaggio, ed alle sue prede. La Vespa si muoverebbe lenta verso la ragazza, rimanendo ad un paio di metri da lei prima di sorridere. Le mani, per nascondere il tremolio, andrebbero ad intrecciarsi all’altezza del grembo mentre osserva diligentemente con i suoi occhi la situazione. Il pollice della mano destra cercherebbe quindi di entrare con l’unghia nella propria carne nell’incavo della mano sinistra. Il dolore che sente la sazia per un attimo. Un brivido dietro la schiena prima di riuscire a fare un lungo sospiro. Lo sguardo torna verso Keiga < oppure chiedi ad un sensei di seguirti.> continuerebbe a dire prima di ridacchiare e fare un sorrisetto dispettoso < e poi…> e farebbe un passo verso di lei < chiedi un premio.. > come farebbe un bravo cane insomma. Si limiterebbe a guardarla adesso, attendendo qualsivoglia reazione da parte della Inuzuka che a quanto pare è più interessata ad un fuuda che era caduto qualche momento prima [Chakra ON][11/15]

20:03 Keiga:
  [Aula] La ascolta, cercando di mantenere attivi la maggior parte dei sensi. L'odore potrebbe aiutarla forse. Quando diviene più forse, ancora di più, è perchè lei si sta avvicinando. Non funziona così? Volge appena il capo per distogliere lo sguardo dal fuuda e cercare di guardarla con la coda dell'occhio, ora che pare si stia avvicinando, sebbene abbia solo fatto un passo. E passa subito a rispondere alla cosa che le interessa di più tra tutte quelle che lei cita <Ce l'ho già.> Ammette, riferendosi al suo Sensei, cane come lei. L'Inuzuka nano. Quando lei continua, butta il fuuda nell'armadio e con violenza lo chiude, girandosi, infine. La rabbia. Un sentimento che assieme all'apatia la logora per la maggior parte del giorno. Le ribolle il sangue, mentre quell'altra parla, con quella voce seducente, come i suoi movimenti. La lingua va ad umettar le labbra. Le accarezza lentamente. Sopra e sotto, ed infine torna in bocca. L'odore del sangue, poi. Gli occhi si chiudono in fessure al sentir quell'odore. Non si è accorta che si è fatta del male da sola. <Tu che premio chiederesti?> Domanda, lasciando le braccia distese lungo i fianchi.

20:11 Tachiko:
  [Aula] Si limita a respirare la ragazza mentre osserva la domatrice. Sorride leggermente a quella risposta andando a ridacchiare subito dopo < Oh sono contenta per te…ed è un bravo sensei?> chiede infine verso di lei prima di fare un passo in avanti. Ecco che osserverebbe la Inuzuka muoversi, girarsi e finalmente mostrare di nuovo il suo viso. Tachi si morderebbe il labbro inferiore mostrando sempre quel sorriso malato e mefitico prima di far finta di riflettere. <Che premio eh?> direbbe di riflesso mentre porterebbe la mano destra a picchiettarsi leggermente il mento < vediamo vediamo…> mugugna qualcosa mentre andrebbe a prendere la sua borsa e mettersela a tracolla. Passi leggeri con quei sandali verso Keiga cercando quindi di azzerare le distanze. La guarderebbe poi cercando di portare la mano sulla sua testa, se ci fosse riuscita darebbe una leggera carezza con le unghie, ovviamente senza graffiare, anche se vorrebbe < beh, io sono molto esigente…> direbbe solamente prima di lasciare la presa su di lei. Si limiterebbe a passarle accanto aprendo la porta dell’aula. Un piccolo sguardo degli occhi sangue verso di lei prima di fare un sorriso e fuggire dall’aula, sparendo anche dalla vista della Inuzuka. [End][Chakra ON][11/15]

20:29 Keiga:
  [Aula] La conversazione sta entrando troppo nel personale, sebbene sembrino domande fatte a caso. Sono già troppe. Non risponde più, limitandosi ad osservarla in ogni movimento. Lo sguardo scuro, penetrante, risulta anche distaccato al momento. Quando lei si avvicina non sembra spostarsi di un millimetro, come se volesse affrontare quella figura dai capelli violacei e gli occhi rossi come il sangue. <Non ho chiesto come sei> Touchè. Risponde, stringendo i denti quando dente le unghie sulla propria pelle. Nonostante tutto non si muove. Anzi, le mani entrano nelle rispettive tasche. Se ne va. Si allontana e scompare. La segue senza perderla di vista neanche un secondo. Seria in viso, impassibile. <Che tette..> Si, di tutto quello che poteva emanare la figura di Tachiko, a lei sono rimaste impresse le tette. Ma come darle torto? Anche lei poi se ne va. Andrà a mangiare ramen, probabilmente, in cerca di qualcuno che glielo offra, che sia di suo gradimento e magari passarci pure del tempo assieme DOPO. [Chakra on][10/10] [FINE]

Tachiko si trova in aula per studiare apprendere due delle tecniche necessarie per affrontare l'esame genin. Anche Keiga arriva lì per lo stesso motivo, non riuscendo però a studiare. Le due poi parlano tra di loro fino a quando non è il momento di tornare a casa.

La prima palpata non si scorda mai! <3