Ricordi di un passato doloroso pt. 3

Ricordi di un passato doloroso

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La giocata sarà in extemp. Attendete il fato <3

Raido e Saisashi camminano già da un giorno, lungo quel percorso che va da Konoha a Kusa. Dopo essersi riposati per la notte in un piccolo ostello ed aver pranzato a dovere, si sono rimessi in cammino. I due adesso si trovano all'interno del Bosco di Shukosato, lungo quello stretto sentiero ricalcato dalle ruote dei carri che vi passano sopra. Tutt'intorno vi sono moltissime specie animali e vegetali: volatili e rettili d'ogni tipo, grandi alberi e piccoli arbusti, vari insetti ed anfibi. La natura cresce incontaminata, in quel luogo che sembrerebbe un paradiso idillico. Nonostante ciò, però, l'eterno genin di Konoha sente di essere piombato all'interno dell'inferno. Un brivido percorre la sua schiena. Ci sono ancora moltissimi vuoti da colmare, in quell'enorme puzzle della sua vita. Che quel luogo sia particolare? Che lì, in passato, sia accaduto qualcosa che ha preferito dimenticare? Forse, è proprio così. E l'albino di Konoha sente una voce. Una voce di una bambina, che continua a chiamarlo in quel modo. < Onii-chan >. E' come se fosse lì, quella bambina, proprio in quell'esatto momento. Può vederla, che cammina davanti a lui. E' una bambina troppo forte per l'aspetto che in realtà ha. E, al fianco di Saisashi, Raido sembra scomparire. Il suo posto viene preso da una ragazzina dalla carnagione bianca, capelli anch'essi bianchi ed occhi di un blu profondo. Ricorda il suo nome. Naoko. Insieme, tutti e tre, si dirigono verso un luogo ben preciso e ben nascosto. Un luogo che subito fa tornare alla mente fragile dell'ex-corvino una parola: caccia. [Ambient chiuso, extemp.][Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

14:54 Raido:
  [Bosco] Il viaggio verso Kusa procede tranquillo, fino al momento non ci sono intoppi di alcun tipo, solo Saisashi che ogni tanto sbarella ma niente che non si possa risolvere alla fin fine. La preoccupazione per il ragazzo è tanta, infinita ma non può lasciarsi andare e deve continuare ad agire come suo solito, ovvero per farlo riprendere e l'unico modo è non cadere in inutili piagnistei. Non ha la minima idea di cosa ancora passi per la testa del genin, non glielo chiede, anche perchè potrebbe non ricevere risposta alcuna essendo le sue memorie ancora andate. Il tempo in quel di Shukosato si presenta a tratti bello ed a tratti nuvoloso con nuvole che continuano a passare sopra le loro teste oscurano il pomeriggio ed il sole stesso. Le osserva passare e svanire in pochi attimi con l'aria che si raffredda ora dopo ora, minuto dopo minuto in quel lungo e lento viaggio che i due stanno affrontando. <Stavo pensando, e se il tuo amico fosse ancora vivo?> non guarda il ragazzo ma mantiene gli occhi fissi sulla strada dinanzi a se. Ha fatto una domanda di una certa importanza mettendolo al corrente di un pensiero non da poco. Si sta dilaniando per quello che è successo a Lind eppure il dubbio arriva nel Jonin, un piccolo tarlo che non sa dove mettere <Ci penso da un po', mi sembra tutto troppo strano> continua a disquisire il nostro con voce calma e tranquilla <Cosa ne pensi?> chiede, infine, al taijutser li presente. L'Oboro indossa un'armatura pesante a coprire petto, gambe, braccia e collo. Ogni singolo spiraglio è tutto quanto ricoperto per impedire agli attacchi di toccarne la pelle. Sopra l'armatura vi sono una maglia nera a maniche lunghe recante il simbolo di Kusa ed un paio di pantaloni neri, sempre lunghi, fino alle caviglie. Ai piedi un paio di sandali ninja di colore blu mentre alle mani vi sono dei guanti ninja, blu anch'essi. Ai polsi e lungo gli avambracci sono posizionati dei vambracci mentre alle cosce vi sono degli schinieri, un'ulteriore protezione contro qualsiasi tipo di minaccia. Legati sotto i vambracci vi sono, sul polso destro un fuda con sigillata all'interno una nodachi mentre sul polso sinistro un altro fuda con al suo interno una katana a doppia lama. Al di sotto dell'armatura, attaccati al petto, sono stati posizionati dieci fuda potenzianti per potenziare le abilità in caso di estremo bisogno. Andando avanti, a coprire ulteriormente il petto è stato posto un giubbotto verde scuro, simbolo del suo ruolo all'interno del villaggio, privo di tasche, liscio e chiuso fino alla gola con il colletto alto. Sulla fronte vi è il copri fronte dell'erba legato tramite una fascia nera che ricade lungo la schiena. Sul lato sinistro della vita vi è legato il fodero contenente la sua classica katana, arma utile per combattere in ogni evenienza. Finendo, alle cosce, sono stati legati dei portai kunai e shuriken, uno per gamba, contenente rispettivamente 9 kunai a tre punte e shuriken. Sulla schiena, sempre ai lati, vi sono dei portaoggetti, due praticamente, i quali contengono 2 tonici recupera chakra e 5 tonici curativi in uno mentre nell'altro vi sono posti 5 fuda con all'interno dei tronchetti per la sostituzione ed una ricetrasmittente. Sulla schiena vi è anche uno zaino contenente dei vivere, una tenda e tutto l'occorrente per un viaggio così lungo. Sempre le solite cose alla fine. [Chk On][Katana equip][Equip in descrizione]

15:04 Saisashi:
 L'albino è finalmente riuscito ad intrapendere questo viaggio. Non è stato facile, fin dai primi passi al di fuori dal villaggio, la sua mente e la sua memoria gli hanno giocato dei passi falsi, che lo han costretto a trovarsi da subito in difficoltà. Fortunatamente, anche grazie al supporto di Raido, il giovane si è rimesso in quadro per quanto possibile, e consapevole di ciò a cui sarebbe andato in contro muovendo ulteriori passi, ha ufficilizzato l'inizio della resa dei conti. In questo momento si potrebbe dire che è una bomba di emozioni: euforia per via degli alenamenti che lo aspettano a Kusa, paura di scoprire altri tasselli del suo passato, brama di vendetta nei confronti di chi gli ha causato tutto questo. Quest'oggi la pioggia sembra aver lasciato tregua ai due viandanti e l'ex corvino, con lo stesso outfit semplice della partenza procede passo dopo passo a fianco d Raido. C'è uno strano silenzio, la tensione si può tagliare con un coltello. E' immerso nei suoi pensieri è evidente. In questo momento stanno attraversando il bosco di Shukosato, non ricorda quando è stata l'ultma volta che lo ha visto, ma sa di esserci già stato. <tsk...certo che si sono sprecati a quell'ostello...il suuublime sotoscritto ha ancora fame!> direbbe sbuffando con tono annoiate nel palese tentativo di distrarsi ed eliminare un pò di quella tensione. Proprio in quell'istante, un altro brivido simile a quello provado il giorno prima, percorre la schiena del taijutser, segnale poco positivo che porterà con se una nbrutta sensazione. E' come se quel luogo gli suscitasse una malinconia ed un amarezza strana, una morsa allo stomaco che non promette bene. Sente di esservi legato, ma perchè? Le parole di Raido interrompono momentaneamete il silenzio come se lo riportassero un attimo alla realtà. <mh? Vivo dici...? Eppure io l'ho visto morire davanti ai miei occhi...cosa te lo fa pensare> domanderebbe quasi stupito e poco positivo verso quella sua intuizione <cosa ne penso...FUCK! Penso che non voglio più fare alcuna ipotesi, perchè in qualsiasi caso so che ne rimarrei deluso. Tuttavia non credo che sia vivo..altrimenti non mi spiego i miei ricordi> anche se mancano così tanti tasselli nella sua testa che tutto potrebbe essere. Magari quel he ricorda è un genjjutsu? Chi lo sa. Il giovane cerca di rivelare un leggero sorrido all'Oboro, come a volerlo rassicurare....poi d'improvviso una voce "Onii chan!" ....< mh? hai sentito..?> domanderebbe con voce rotta. Una voce, familiare, lo sta chiamando. Ma chi è? "stupido corvetto non ascoltare, stai per avere una delle tue solite visioni! SHIT" gli suggerisce quell'incarnzione di Lind nella sua testa per poi ritrovarsi di colpo a camminare, ripercorrrendo quello stesso percorso, ma con evidenti differenze. Di fronte a se una bambina, proprio quella da cui proviene la voce. Al suo fianco, di Raido non c'è più traccia, bensì fa la comparsa una figura femminile. < e tu....chi ...chi c***o SEI!> grida verso la bambina per poi sservare la ragazza. Ecco un altro brivido, trapassa tutto il corpo attraverrsando la spina dorsale. Al termine la sua testa suggerisce solo una parola "CACCIA" <ca....caccia....stiamo andando alla caccia....> pronuncerebbe come in catalessi con tono sottile, come bloccato da questa visione. Chi sono quelle ragazze? Perchè non ricordava nulla di loro? [ch on][equip solito][zaino con accessori]

I due cominciano a fare le prime supposizioni su ciò che è accaduto nel passato di Saisashi, ma quest'ultimo viene colto da un'altra delle sue visioni. Di colpo, l'ex-corvino ricorda cosa sia. Cosa sia quella parola, a cosa si riferisca. Caccia. La caccia è un credo. Le persone che vi fanno parte hanno vissuto in pace con la natura e gli animali per centinaia di anni. Esistono da sempre, ma sono sempre stati poco improntati alla violenza se non come possibile difesa, per questo non sono mai stati presi veramente in considerazione. I cacciatori vedono il chakra come la massima espressione dei doni che i Kami possono lasciare all’uomo e, sin da piccoli, vengono addestrati a padroneggiarlo al meglio delle loro possibilità. Lo ricorda perfettamente adesso. E ricorda anche il luogo verso cui i tre si stanno dirigendo in quella visione: il villaggio nascosto della caccia. Ricorda di aver raggiunto quel luogo, insieme alla bambina ed a Naoko. Quest'ultima non risponde alle parole del Taijutser. Piano piano, quella visione comincia a scomparire, sbiadendosi sempre più. Ed un altro ricordo riaffiora con violenza. Si trova al villaggio della caccia, ha appena aperto la porta di casa. Una presenza, davanti a lui. Una presenza dalle fattezze femminili e, tutto intorno, a lei vi è del fumo nero, che si confonde con il contorno del corpo di lei. < Posso parlare con te? >. E' proprio quella figura a parlare, in un'altra di quelle visioni che avvengono nella mente del konohano. Ciò che Saisashi sente dentro in quel momento è pura disperazione. Sì, quella figura davanti a lui si chiamava in quel modo. Despair. [Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

[Vi rigiro Despair -> https://i.pinimg.com/736x/9b/c9/de/9bc9de626d669b4408dc75cb99111922--fantasy-concept-art-fantasy-artwork.jpg]

15:55 Raido:
  [Bosco] Inarca il sopracciglio alle parole del taijutser. L'ostello in cui sono stati lo ha dissanguato letteralmente ed il portafoglio è molto più leggero rispetto a prima <Ma se hai mangiato come un maiale> commenta guardandolo quasi male, lo fulmina letteralmente per quello che ha appena detto. Il portafoglio è leggero, ha speso tantissimo e nessuno lo avrebbe ripagato. Sbuffa sonoramente andando a cambiare discorso, riprendendo quello che ha detto al taijutser nei riguardi del suo amico. Un argomento scottante e ancora fresco che potrebbe intaccare non poco. Ascolta Saisashi parlare, ode il suo dire quella domanda ben precisa <Lo so che lo hai visto morire davanti ai tuoi occhi> comincia a dire piano piano <Però hai perso la memoria, può essere stato il trauma oppure possono averti manipolato i ricordi e se quest'ultima cosa si rivela vera, niente impedisce che il ricordo della morte del tuo amico sia una farsa> ragiona ad alta voce senza guardarlo ma lasciando che l'altro lo ascolti. Ode ancora le di lui parole, sente quel che dice <Te l'ho appena detto, manipolazione dei ricordi, potrebbe essere questo il punto ma non lo so> non può dirlo con certezza ovviamente. Continua il proprio cammino in silenzio, non ha più niente da dire, almeno fin quando non è il ragazzo a parlare, a dire quel che pensa. Inspira ed espira buttando fuori aria dai polmoni, il petto si muove, avanza ed indietreggia lentamente mentre la tranquillità li avvolge totalmente entrambi. Nessuno li disturbo ma, purtroppo, non ha idea di quello che il genin ricomincia a pensare. Volge il viso in sua direzione fermando il passo, arrestando la camminata <Sentito cosa? A parte gli animali qua non c'è nessuno> andando a guardarsi intorno, osservando la natura che li circonda, scrutando ogni anfratto di quel posto per trovare la voce udita dall'altra. Una smorfia viene a formarsi sul viso del Jonin per poi scuotere il capo fino a quando l'altro non gli fa una domanda, grida <Che diavolo ti prende adesso? Sono io, non mi riconosci?> inizia a stranirsi, a restare abbastanza stupito dal comportamento del giovane. Deglutisce osservandone il comportamento ed il modo di fare, fin troppo strano <Alla caccia?> forse inizia a capire qualcosa <Con chi ci stai andando?> tacendo infine. [Chk On][Katana equip][Equip in descrizione]

15:57 Saisashi:
 Nessuna risposta da parte di quella bambina, che allo stesso modo in cui è apparsa insieme alla ragazza dai capelli bianchi, svanisce nel vuoto, lasciando dietro di se una sensazione di vuoto allo stomaco al genin, che in questo esatto momento, viene invaso dalla nausea. E' come un continuo viaggio nel tempo, un mix tra realtà e passato che nemmeno il peggiore trip mentale della più forte droga potrebbe minimamente esservi paragonato. E' difficile vivere così, nella consapevolezza che ogni luogo potrebbe essere una possibile miccia che innesca chissà quale tetro ricordo. "hey...hey corvino hihih...ma come non te le ricordi..? Sei sempre il solito SHIT! Apri la mente, coraggio, è stata la nostra famiglia dopo tutto" suggerirebbe con un tono Lind all'interno della sua testa. D'un tratto come per magia, non si troverebbe più lungo il sentiero, ed in lui riaffiora un ricordo indelebile <ora....ricordo.....> pronuncerebbe immerso nel trip, ricordando la Caccia, il villaggio nascosto dela Caccia e tuttociò che riguarda la loro filosofia. Ricorda di esserci stato, di averci avuto a che fare ma aquale scopo? Cosa successe? No , questo non lo riesce ancora a ricavare. Come in un balzo temporale, si troverebbe ora proprio in quel villaggio, in quello che probabilmente è stato il suo alloggio. Si guarderebbe intorno con occhi strabuzzanti e fiato corto, come se un attacco di panico potesse partire da un momento all'altro. Di fronte a se una porta, che quasi involontariamente si troverebbe obbligato ad aprire, forse perchè è ciò che fece il se stesso del passato. In quel momento la figura che appare di fronte a se, gli provoca uno spavento tale da farlo sobbalzare all'indietro, tremante <waaaaa! CHI SEI!?!?> griderebbe ad occhi terrorizzati nella realtà, che Raido potrebbe vedere senza comprenderne la ragione. Saisashi si troverebbe ora a terra strisciando indietro come a volersi allontanare da una presenza che lo sta terrorizzando. Ed è ciò che rivive nlla sua visione. Di fronte a se una donna, avvolta fumo nero, che trasuda disperazione. Senza accorgersene , il suo sigillo dell'empatia verrebbe attivato come un grido di aiuto verso Furaya. Un grido che durebbe solopochi istanti ma che lei potrà probabilmnete avvertire come una brutta sensazione <tu....che cosa vuoi da me...dove mi trovo?!> domanderebbe in preda al panico < Ra...Raido....> sospira non vedendo assolutamente l'Oboro. Sa di trovarsi in una sorta di visione, ma è tutto così realistico da renderlo spaveentoso [ch on]

Raido cerca in qualche modo di rassicurare l'altro, sulla possibile falsità di qul ricordo, come se, appunto, fosse stato manipolato da qualcuno. Solo solo ipotesi, per il momento, nessuno dei due potrebbe arrivare ad una vera risposta. Saisashi comincia a ricordare, ad aggiungere altri pezzi di storia a ciò che è stato il proprio passato. Ogni luogo, potenzialmente, costituisce per lui una specie di bomba di ricordi. E non sa mai quale sia il prossimo luogo in cui ciò potrebbe ricapitare. L'houjutser, nel frattempo, ha già capito cosa stia capitando all'altro: è di nuovo in preda ai ricordi di un passato doloroso. Quella visione, intanto, continua ancora nella mente del taijutser. Quella donna, circondata da quel fumo, è ancora di fronte a Saisashi. < Sono qui per aiutarti, aiutarti seriamente > altre parole vengono pronunciate da quella presenza. Parole che non si arrestano e che continuano a risuonare nella mente del Taijutser. < Vuoi liberarti da quel blocco che senti? vuoi riprendere i tuoi ricordi? >. Quali ricordi? Di che sta parlando? Possibile che in passato abbia già perso parte dei propri ricordi? E che proprio quella strana presenza, avvolta da quel fumo, lo abbia aiutato a recuperarli? < Puoi anche decidere di non conoscere e di rimanere così, se vuoi tu >. E' come se la storia si ripetesse. E' come se quell'esatto ricordo gli stesse chiedendo anche nel presente se egli voglia ricordare oppure no. Forse, potrebbe opporre resistenza a questo nuovo ricordo. O, forse, potrebbe lasciarsi andare ad esso, vedendo il suo passato come se fosse uno spettatore. Altri pezzi dell'enorme puzzle sono lì, a portata di mano. Ma Saisashi vuole davvero ricordarli? Vuole davvero ricomporre quella storia? Ricordare quella storia così dolorosa, che al sol pensarci potrebbe distruggerlo definitivamente? E la donna, intanto, tende la propria mano verso l'ex-corvino. [Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

16:16 Raido:
  [Bosco] Le proprie parole non vengono ascoltate, Saisashi è in preda alla paura, in quegli occhi vede un terrore mai visto prima, un terrore rivolto verso di se. Fissa il genin, lo osserva mentre a sua volta viene guardato con paura ed a quella domanda, chi è lui? Chi? I ricordi del ragazzo affiorano e quel viaggio sta andando avanti così, pazzia da una parte e rabbia dall'altra. Quei ricordi lo stanno facendo impazzire letteralmente, li sta combattendo e lui soffre. Quella paura rappresenta solo e soltanto sofferenza, un modo per non combattere i propri demoni. Lo vede strisciare a terra, cercare di allontanarsi ulteriormente da lui. Continua a fissarla intensamente mentre i pensieri scorrono nella mente del Jonin e forse il momento è arrivato, forse è il momento di procedere con quell'allenamento. Sospira pesantemente per poi andare ad abbassarsi flettendo le ginocchia, avvicinando polpaccio e coscia così da assumere una posizione più consona e meno minacciosa nei di lui confronti. Ode il proprio nome accompagnato da un'altra domanda a cui non sa dare una risposta vera e propria. Un altro problema da affrontare <Sono qui Saisashi, ricordi? Sarei stato al tuo fianco fino alla fine di questa storia. Sono qui> inizia a parlare tentando di rassicurarlo e renderlo meno agitato <Ma non possiamo continuare così, non possiamo arrivare ad Oto in questo stato> deglutisce umettando le labbra, portando la lingua a leccare le stesse lentamente <Ascolta la mia voce, ascoltami Saisashi, so che puoi farlo, ascoltami> ripete con tono basso, lento e amichevole, soprattutto amichevole <Quelli che vedi sono i ricordi che cercano di riaffiorare, cercano di dirti qualcosa> continua con il proprio dire, con il proprio pensiero. Sa benissimo che è in preda a delle visione, le sue parole, il suo modo di fare, è tutto fin troppo chiaro e palese per non coglierlo, specialmente dopo tutto quello che ha visto <Non combatterli Saisashi, non opporre più resistenza. I ricordi possono essere dolorosi, il passato può esserlo ma solo accettandolo e affrontandolo possiamo andare avanti> qualche attimo di silenzio <Ricordi l'allenamento che volevo farti fare? E' questo, voglio che ti lasci andare, voglio che smetta di opporre resistenza. Abbassa le barriere e fidati di me. Lascia che i ricordi tornino, lasciali uscire, affronta il tuo passato, così potrai diventare più forte e proteggere Furaya e il tuo bambino> tante la parole che sta dicendo, il tutto per spronarlo, per portarlo ad un qualcosa di effettivamente concreto <Non opporre resistenza, affrontali> e non solo i ricordi ma anche i suoi demoni interiori. [Chk On][Katana equip][Equip in descrizione]

16:40 Saisashi:
 E' completamente paralizzato. Despair, di cui per ora non ricorda nulla è li di fronte a se, mostrandosi in modo tutt'altro che rassicurante. Tutto ciò che può fare ora e guardarsi intorno spaesato, osservando la dimora che lo circonda, spoglia come la sua memoria. La donna, li di fronte a se, come in un deja vu, gli porge la propria mano facendogli una domanda importante. Ricordare tutto...vuole aiutarlo a ricordare. Ma ricordare che cosa.. <che ...che cosa dovrei...ricordare..> domanda balbuziente ed ancora tremante. Tutto questo è già successo? Si , sa che è così. Ma perchè questa figura spaventosa gli aveva proposto di ricordare? Aveva perso la memoria già in passaato..? Ma come è stato possibile. Troppe domande, troppi incastri, troppi tasselli mancanti che gettano nel caos più totale la mente fragile del genin, che sentirebbe rimbombare in modo assordante dentro la testa voci assordanti, un mix della voce malefica che ripete la parola "traditori, traditori..." mischiata alle grida di dolore del ragazzino che ha reso in fin di vita, unite al sospiro doloroso di Lind durante la sua morte. "oniiii chan!" un'ltra voce che si ripete ad eco unendos alle altre.."Saisashi ti riporterò indietro" Mekura che cerca di salvarlo durante la fuga "Ora riposa" la voce di Kurona prima di mandarlo nel mondo dei sogni. In questo momento non riuscirebbe ancora ad avvertire l presenza di Raido che cerca di aiutarlo in ogni modo possibile. Andrebbe a rannicchiarsi su se stesso, come un bimbo inerme, avvolgendo la testra tra le mani premendo i palmi contro le orecchie nel tentativo disperato di far cessare tutto quel rumore dentro la testa. "HEY MI SENTI?!? TOC TOC?! STUPIDA MERDINA MI SENTI O NO!??!" Lind che cerca di rimproverarlo. Ora la voce di Raido potrebbe essere udita, come sorda, come proveniente da un muro spesso. Solo alcune parole sono udibili, proprio nello stesso modo in cui potresti udire un suono mentre ti trovi immerso nell'acqua <che cosa dici....non ti sento...NON TI SENTO!> grida verso Raido che in realtà è proprio li di fronte a lui. Ora è il momento più iimportante. Ci troviamo di fronte ad una scelta. Despair vuole fargli ricordare qualcosa...ma il punto è questo: vuole davvero ricordare?? <io...io non voglio> direbbe traumatizzato spostando lo sguardo dalla donna, come a non volerla più vedere <NON VOGLIO!> ed in quel momento, la voce di Raido si fa più forte. "Non opporre resistenza , affrontali" <io...non ce la faccio...vorrei, ma non ci riesco, sono paralizzatO! SONO UN DEBOLE...SONO UN DEBOLE CAZZO...ECCO PERCHE' NON SONO RIUSCITO A SALVARE LIND!> silenzio. Pochi istanti di silenzio, per poi prendere nuovamente la parola Lind, che fa apparizione nuovamente dentro di lui, sotto le vesti di Saisashi, dai capelli blu, con la benda e gli occhi dorati. "tsk fuckin corvino... sei sempre il solito eh?! Anche da ragazzini facevi tanto il duro e poi eri una mammoletta che si nascondeva dietro ad una corazza.... RIPRENDITI MERDINA PUZZOLENTE! " con i suoi modi di sempre, alza i toni, mostrando i suoi denti aguzzi "io ci sono sempre stato. Come tu ci sei stato per me. Allora sai cosa ti dico ?! Che se sei un piscialetto, allora ti propongo un accordo. Cedimi il posto fuckin shit. Cedimi il posto e lascia che io faccia quel passo che tu non riesci a fare da solo." Ed ora come due immagini riflesse in uno specchio, i due Saisashi uno di fronteall'altro, si troverebbero sempre più vicini. Il saisa Lind, porrgerebbe la mano verso l'originale, attendendo che l'altro l'afferri. E così sarà. Saisashi afferra quell mano, e di colpo, qualcosa cambierebbe nella sua espressione, come se qualcosa di completamente nuovo facesse apparizione dentro il suo corpo. Uno sguardo deciso, pieno di grinta e strafottenza, ma non la solita del sublime, è affilato, acuto, come un serpente che silente è pronto colpire. <fuckin stronza. Accetto. Qua la mano hihiii!> ridacchia mostrando i canini, con una risata che non fa certo parte del solito Saisashi. E qui , senza timori, affererebbe con decisione la mano di Despair, quasi con sfida, tentando di rialzarsi inpiedi [ch on]

L'Oboro cerca di spronare Saisashi ad affrontare i fantasmi del suo passato. Un passato doloroso, ma che va ricordato. Altrimenti, a quell'enorme puzzle mancheranno dei pezzi importanti. Ed il compito dell'albino di Kiri è proprio quello: accompagnarlo in quel viaggio, far sì che Saisashi non perda lungo il cammino pezzi importanti della propria vita. Intanto, nella testa di Saisashi, mille voci si susseguono, una dopo l'altra. Sono le voci di quelle persone che lo hanno accompagnato lungo il corso della sua vita. Ed egli cerca di combattere quel ricordo, così come Despair gli aveva concesso di fare. Le parole di Raido arrivano come ovattate, ma può coglierle, anche se si rifiuta ancora di fare come il sensei gli consiglia. E nella sua testa, il sé nelle vesti di Lind urla. Gli urla addosso, gli urla di essere un debole. E gli fa una proposta. Una proposta che consiste in uno scambio. Uno scambio di personalità. Così, l'espressione del volto dell'ex-corvino muta, d'un tratto. E l'Oboro potrà notare quel mutamento repentino nello sguardo altrui, come se fosse successo qualcosa in quella mente fragile che l'houjutser non può ancora capire. E Saisashi afferrerebbe quella mano che Despair gli tende. Ma afferra la mano ed è vuoto. Il buio lo circonda. Sente gli echi di alcune voci lontane < Cos'è, un animale? > sono poco più che sussurri < E' UN RAGAZZO, UN RAGAZZO > la riconosce, quest'ultima voce, appartiene a quella bambina che correndo verso Saisashi lo guarda dall'alto, come se fosse disteso < E' ferito! E' ferito! Chiamate qualcuno. Stai tranquillo oni-chan, adesso ti curiamo la bua>. Poi, di nuovo il vuoto, il buio che lo circonda. La scena passa a pochi giorni dopo, nel momento in cui il taijutser riprende coscienza. Lì vi sono scene di quando ha vissuto nella caccia: il modo in cui stava vicino alla bambina mentre si riprendeva dalle ferite e veniva ascoltato, aiutato dove altri non sono riusciti. Un periodo sereno, un periodo in cui è stato accompagnato a cercare Lind, trovandolo. Era smagrito e sofferente, in mano a dei brutti ceffi che sarebbero scappati, lasciandolo lì, se non fosse stato per loro. Li hanno uccisi e hanno curato anche Lind. Dov'era stato ritrovato? Ad Oto, in un villaggio di matti. In un villaggio di assassini, comandato da Akuma. Ma la sofferenza di averlo trovato in quel modo ha fatto impazzire e scappare l'albino di Konoha non sapendo più cosa fare facendo perdere le sue tracce aprendo le porte, sensi di colpa per quello che è successo. Poi, alla fine, vede Lind, in una casa a Konoha, a ristabilirsi, mantenendo i contatti con la caccia. Sì, questo ricordo lo ha già visto: insieme a Lind, incappucciato, era tornato a Konoha, con un solo obiettivo in mente. Distruggere il proprio villaggio natio. I ricordi fluiscono e si fanno chiari, limpidi e non solo quelli legati al suo vuoto, ma anche quelli successivi che ha vissuto come il 'nessuno', in quel di Kusagakure, dove per la prima volta aveva incontrato l'albina di nome Naoko. Si era ritrovato, poi, a trascorrere due settimane all'interno della magione dell'hasukage, fin quando non rivede proprio quella stessa bambina che lo aveva salvato ad Oto. E, da qui, questo ricordo si riallaccia al primo avuto quest'oggi: Saisashi, Naoko e la bambina che si recano al villaggio della caccia. Solo adesso, il taijutser torna nel bosco di Shukosato. Torna alla realtà, per qualche momento. E Raido è lì, accanto a lui. [Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

17:15 Raido:
  [Bosco] Saisashi parla, parla con qualcosa che vede nella sua mente, una visione a cui il Jonin non ha minimo accesso alla sua mente ed è un vero peccato, avrebbe potuto aiutarlo ancor di più, aiutare maggiormente il proprio allievo eppure ha le mani legate, costretto ad utilizzare informazioni che provengono dall'altro. Si dispera impaurito, ancora chiede e fa fatica a capire cosa vogliano dire quelle sue parole. Il conflitto interiore dell'altro è qualcosa di inimmaginabile, non ha idea di quali forze stiano agendo all'interno della mente altrui, il demone che lo perseguita e che tenta di uscire momento dopo momento. Non viene sentito, le proprie parole sono nulle in confronto a ciò che accade. Digrigna appena i denti, seccato quasi <Si che mi senti Saisashi, tu mi senti e sai bene quello che sto dicendo. E' il tuo corpo, è la tua mente. Sei tu a comanda e nessun altro> alza a sua volta la voce per farsi sentire meglio, per agire sulla psiche altrui e risvegliare il Saisashi di un tempo ma il dire del genin lo lascia basito. Qualcosa ha effettivamente sentito e le uniche parole che dice sono "non voglio", forse il più grande errore che il ragazzo abbia commesso dinanzi all'Oboro. Lo grida persino rendendolo udibile a chiunque nei paraggi. E' paralizzato, è un debole sotto sua stessa ammissione e tanto basta a scatenare le ire del Jonin le cui labbra ora si serrano andando a chiudersi in se. Una parte di lui vuole aiutarlo mentre l'altra si è scocciata di vederle frignarsi addosso. Il chakra comincia a muoversi nel corpo del bianco, un chakra agitato e potente che non ammette più niente, non cede più a nessuna regola ma vuole solo liberarsi tanto che il sigillo sul proprio collo comincia a bruciare, si illumina di un rosso fuoco, un fuoco che arde dentro il Jonin ed è ansioso di fuoriuscire. Sta perdendo la pazienza, anzi, si può dire che le parole di Saisashi gliel'hanno fatta completamente perdere. Ha ammesso qualcosa che non avrebbe dovuto, ha ceduto quando gli ha detto di non farlo, ha deciso di non combattere più e allora perchè dovrebbe ancora aiutarlo? Perchè dovrebbe tenerlo in vita se neanche lui è disposto a farlo? La rabbia sta per prendere il sopravvento sul Jonin quando nota un movimento strano del taijutser. Riporta gli occhi su di lui, il braccio teso e la mano aperta in avanti, si rimette in piedi e di riflesso anche il Jonin fa lo stesso ma il viso è cambiato. Quelle espressioni non sono da lui, così come quella risata, non appartiene al ragazzo. La differenza la nota, eccome se la nota ed in un attimo i pezzi si ricollegano nella mente di Raido, comprende cosa è appena successo <Sei tu, l'entità nascosta nel corpo di Saisashi> ogni cosa viene ricollegata. Ha visto il ragazzo cedere e quel mostro dentro di lui prendere il sopravvento <Volevo proprio incontrare te> arrivando ad agire di puro istinto, a parlare d'istinto <Dimmi chi sei, dimmi cosa vedi> il tono viene mantenuto basso. Per il momento si trattiene ma il sigillo sul collo brucia, resta illuminato di un rosso fuoco, vivo, visibile. [Chk On][Katana equip][Equip in descrizione]

17:43 Saisashi:
 Non appena la mano di Despair verrà afferrata, dentro la testa del Genin, sfocerebbe un nuovo fiume di ricordi. Un susseguirsi di visione che ormai NETFLIX LEVATI, che pezzo per pezzo andrebbero a ricostruire lentamente un puzzle pieno di misteri. Alcuni dei ricordi andrebbero a rilegarsi tra loro coprendo i buchi necessari ad arrivarne a capo. Certo si tratta solo di una piccolissima parte di essi, ma ora l'ex corvino potrebbe ricordare di come raggiunse la caccia, di come ritrovò Lind la prima volta e del loro viaggio in incognito con il solo scopo di distruggere Konoha. Ancora un mistero il perchè il corvino avesse nuovamente perso la memoria, perchè avesse il compito di distruggerla e chi glielo diede, e soprattutto è un totale mistero ciò che avvenne dopo la sua partenza con Mekura, in un momento in cui tutto sembrva essersi ripristinato e che fino ad allora vedeva un periodo di pace nel ragazzo. Cosa successe nei successivi 8 anni e perchè Saisashi è sparito dal viaggio con Mekura? Perchè nella sua visione si è ritrovato succube di Akuma ritrovandosi ad osservare il suo amico morire, per poi compiere quelle azioni crudeli? Che fine ha fatto la caccia in tutto questo? Tanti dubbi, tante domande ma una sola certezza: qualcosa dentor di lui è cambiato, e forse una nuova personalità potrebbe aver fatto la sua apparizione per aiutarlo a proseguire in questo viaggio. Il trip sembra venire al termine. Di fronte a se l'albino, dopo aver visto come lui stesso fu salvat e ritrovato dalla caccia, e come quest'ultima lo avesse aiutato a salvare il suo amico Lind da un villaggio di assassini, potrà nuovamente vedere il sentiero nel bosco, con Raido in piedi di fronte a se con un aria tutt'altro che amichevole. <mh?> mugugna ancora con quel fare e quello sguardo differenti da queli del SUBLIME ragazzo dalla scimmia battipiatti nella testa. Scruterebbe Raido, quasi divertito, mostrando degli aguzzi canini <entità nascosta...? Che c***o dici fuckin shit! E poi perchè hai quell'aria rabbiosa, ti hanno per caso rubato la merendina?hihihi> direbbe ridacchiando per poi aggiungere <dal tuo comprtamento sembra quasi che tu volessi attaccarmi...hai forse paura di me? Credo che tu ti stia sbagliando Shit.!> ripeterebbe ancora, quasi scocciato dalle affermazioni di Raido <quella merda è ancora sigillata qua dentro > sorride sibilante, indicandosi la schiena con la mancina, dove è riposto il sigillo <puoi controllare il sigillo che è ancora intatto. Piuttosto dovresti essermi grato, se questo merda di gallina di Corvo è riuscito a sbloccarsi è solo grazie a me. Tsk. Questa è la rinoscenza?! SHIT! Sai che ti dico? Mi stai sul cazzo, non ho più voglia di parlare con te. Lascio il posto, ci si vedeeeee hihihih! Comunque sono Lind! > e con un cenno della mancina ed un sorriso divertito, saluterebbe come un militare Raido, per poi lasciare nuovamente posto al sublime Saisashi, o così pare, che scuotendo il capo, troverebbe nuovamente controllo del suo corpo <anf....anf...stupido idiota..:> si rivolge tra se e se a Lind come se dentor di se potesse realmenteparlargli o questa è la sua convinzione. E' palesemente sbiancato, affaticato, con il respiro affannato, ma è tornato in se <eccomi ehehe...scusa l'attesa ma è stato più difficile del previsto...tuuuuuttavia il suuuublime sottoscritto, ce l'ha fatta. Ho un pò di cose da ricordare. Prepara il portafoglio, ho di nuovo fame. Ma ti racconterò tutto ehehe> sorride alla Saisa, mostrandogli qualche istante di serenità [ch on]

Raido cerca di approcciarsi a quella nuova personalità del Taijutser, che finora non era mai venuta fuori. Per qualche secondo, Saisashi nelle vesti di Lind avrà modo di parlare con l'Oboro. Quell'attimo di realtà dura poco, però. Perché un'altra visione lo coglie, prima di ripartire lungo quel viaggio. Un altro ricordo doloroso. E' stata Despair stessa a mettere nella testa del taijutser ciò che viene chiamato 'seme della caccia'. Si tratta proprio di quell'entità demoniaca. Quella sagoma nera, che per anni ha spinto l'ex-corvino alla violenza ed all'odio verso il proprio villaggio. Verso il villaggio di traditori. Dopo l'incontro con quella donna, ricorda di essere tornato a Konoha insieme a Lind. Perché è tornato? La caccia lo aveva spinto a farlo, offrendogli differenti panni. E' al villaggio che intrattiene un'altra discussione con il Nono Hokage. I due giungono ad un patto: Saisashi accederà alle missioni di livello B, ma Hitomu dovrà dirgli cosa sa della caccia, anche se, alla fine, ben poche informazioni erano giunte alle orecchie del Nono. Ma questa non è l'unica cosa che torna in mente al taijutser. Difatti, in quell'ultimo ritorno a Konoha, aveva fatto una scoperta che lo aveva lasciato quasi vuoto: Sakura era sparita a seguito di un'importante missione. Il flusso di ricordi termina definitivamente con Saisashi che lascia nuovamente il proprio villaggio, affiancato da Mekura. Avrebbe fatto ritorno solo otto anni dopo. Molti vuoti sono stati colmati ed adesso rimangono solo due grandi interrogativi: cosa è successo dopo la sua partenza con Mekura? E cosa è successo a Sakura? Purtroppo, per il momento, non è ancora in grado di rispondere a queste due domande. [Potete fare le vostre end <3]

18:08 Raido:
  [Bosco] Non ha il minimo dubbio che quello che sta guardando non è Saisashi, il vero Saisashi ma quell'entità dentro di lui che ha preso il sopravvento. Il genin ha ceduto, si è reso debole dimostrando come il mostro di se sia ben più forte di quanto si possa immaginare. Non gli resta che osservare la scena perchè, per quanto la rabbia sia presente, per quanto l'ira di quelle parole sia al punto di prendere il sopravvento, non fa niente lasciando che un altro sentimento vada a prenderne il posto, un sentimento più forte, un sentimento che non si sarebbe mai aspettato di provare. Inspira ed espira ora che l'altro ricomincia a parlare dando nuovamente prova che non si tratta del genin, bensì di qualcos'altro e da come si rivolge, non ha che certezze. Nega tutto quanto, prova ad essere lo stesso di prima ma senza risultato, i canini sporgenti, la risata ed il comportamento sono tutti segni che portano a pensare il contrario <Ti consiglio di tornare da dove sei venuto> lo guarda in viso, non china lo sguardo, anzi, lo affronta volendo vedere fin dove è disposto ad arrivare <Ho paura di rompere le ossa al mio allievo ma se avessi avuto un corpo tuo, avresti smesso di ridere> insomma, non lo attacca per un semplice motivo, il corpo è del genin e non vuole fare realmente del male al ragazzo. Solo questo gli ferma la mano e la spada. Sbuffa al dire altrui prima che, finalmente, parli come l'entità che dovrebbe essere rivelandosi ufficialmente. Non lo interrompe lasciando che finisca di parlare fino a quando un nome non viene fuori, un nome che gli apre un mondo andando a rivelare ben più di quello che avrebbe potuto immaginare. Resta impassibile dinanzi a lui aspettando che svanisca e che Saisashi torni, finalmente, tra loro. Non passa molto, anzi, pochi attimi ed il ragazzo si ripresenta, spossato, stanco, letteralmente a pezzi ma almeno è lui. Lo fissa intensamente dall'alto verso il basso, in silenzio. Un silenzio che può dire tutto e dire niente ma non commenta il di lui ritorno ne quello che è appena successo <Difficile? Non ci hai neanche provato> amaro in quelle parole, senza alcun riguardo. Gli da le spalle, cessa di guardarlo <Dirmi tutto...e tra questo c'è anche il fatto che Lind è dentro di te? Lind sei tu?> glielo chiede, visibilmente arrabbiato per quell'informazione che ha omesso <Stupido idiota hai detto, eh? Vuol dire che parli con lo spirito> sbuffa scuotendo il capo <Andiamo> andando a concludere il discorso, incamminandosi nuovamente per la strada verso Kusa. Avrebbero parlato, eccome se avrebbero parlato ma non al momento, adesso deve pensare a come agire, a cosa fare. [END]

18:22 Saisashi:
 Il circolo dentro la testa di Saisashi andrebbe per oggi a chiudersi concededogli degli ultimi ricordi importanti: Despair ha innestato il seme della caccia dentro Saisashi, in cambio del suo aiuto per permettergli di ricordare ciò che ai tempi aveva decido di dimenticare come per protezione personale. Lo stesso seme che ha causato l'aumento delle emozioni negative che provava nei confronti del proprio villaggio e che, probabilmente con ilt empo, si è tramutata in un vero e proprio demone dentro il genin, capace di spingerlo verso scelte maligne. Ma quindi che fine ha fatto la caccia e Despair? Come si è evoluta quella voce dentro Saisashi? E Akuma cosa cnetra in tutto questo? Come può essere eliminato quel seme dentro di se? Ancora troppe domande e nessuna risposta. Ma tutto ciò prima poi tornerà a galla. Anche gli ultimi ricordi del suo ritorno al villaggio ora sono chiari: il suo patto con l'Hokaage per provare a ritrovare la fiducia nel villaggio, e la sua ricerca di informazioni sula caccia, forse perchè il sublime aveva iniziato a dubitare che quel villaggio nascondesse qualcosa di strano che non gli era chiaro. A terminare il ciò il ricordo di Sakura che riemerge: era partita per un importante misione di cui non fece ritorno...ma che fine ha fatto? L0ha cercata in questi anni? L'ha trovata? Non lo sa. Tutto ciò chericorda è che partì con Mekura per aiutarla in una missione, in quel momento Lind sembrava essere a Konoha, in una fase di ripresa. Da li nuovamente il vuoto. In tutto questo, qualche punto interrogativo apparirebbe sulla testa dell'ex corvno nel vedere il fare contrariato del sensei <mh? Con chi sta parlando? Guarda che son sempre stato qui...e se ti riferisci a Lind...è qualcosa di strano ma che ti devo spiegare...è successo nel momento in cui mi è stata consegnata la sua benda alla magione Nara...nel momento in cui ho ricordato quelle cose atroci ed i miei capelli sono diventti bianchi...> anche questo verrà spiegato all'Oboro, del fatto che rivede dentro se stesso come un altro se stesso tuttavia con voce, carattere e sembianze di Lind, come i capelli blu, la benda sull'occhio e il sorriso aguzzo. E' come se si fosse generata una sorta di personalità impersonificata in se stesso sotto i panni di Lind, per spalleggiarsi in qualche modo, consapevole forse che la sua fragilità mentale lo avrebbe fatto crollare di li a poco. Queste son osolo ipotesi, ma avrà modo di approfondire con lui. Racconterà dunque tutto ciò che ha ricordato, potendosi confrontare con il suo sensei, sua unica fonte di forza inq uesto momento.<beh, mi sono lasciato andare. Quando mi hai detto di lasciarmi andare, ho accettato un patto con quello che io rivedo come Lind...con le mie stesse sembianze. In quell'istante hho avuto il coraggio di afferrare la mano di Despair. Ma ti spiegherò nel dettaglio. Che fai butti giù così il tuo allievo prima ancora di allenarlo? tsk! VOlevi pure uccidermi eh?!?! hehehe> concuderebbe, deciso verso nuovi ricordi. Kusa è vicina es il suo allenamento lo aspetta [end]

Al bosco di shukosato, durante il viaggio con Raido verso Kusa, Saisashi ricorda della caccia e del villaggio nascosto. Ricorda anche di Despair e dei ricordi che ella stessa, nel passato, aveva portato a galla. Viene fuori la seconda personalità di Saisashi e Raido si rende conto di questo cambiamento.


GG guyz, adoro le vostre azioni e descrizioni. Riuscite sempre a far emergere quel rapporto sensei-allievo che hanno i due pg. A voi un piccolo premio <3