Allenamento Innata Koshirae

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Giocata di Clan

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con Raido

10:13 Raido:
 Colline. Ha lasciato temporaneamente Saisashi per dedicarsi un po' a se stesso ed al proprio allenamento. Deve allenare il genin ovviamente ma ci sono tecniche e segreti che non possono essere rivelati, nemmeno a lui e ha bisogno di imparare a padroneggiare quel potere divino prima di arrivare ad Oto, ha bisogno di capire come funziona, di comprendere ogni sua dinamica e ogni cosa che comporta utilizzarlo. Al Dojo dei Koshirae non è riuscito a fare molto, un semplice combattimento ma quando ha toccato la spada provando a fare effettivamente affidamento sul nuovo potere, la concentrazione è svanita portandolo a non concludere nulla. Adesso è solo e può lasciarsi andare, provare a capire al meglio delle proprie possibilità ogni singola cosa. La pioggia cade in quel di Kusagakure, una pioggia forte e che non accenna a diminuire nemmeno per un minuto, anzi, il cielo è totalmente oscurato, il vento soffia facendo svolazzare la chioma del bianco, la quale, sta ricrescendo giorno dopo giorno. Non vi è nessuno, almeno da quello che crede ed il territorio dell'erba si ritrova in costante pressione ora che Oto, o meglio, alcuni dei suoi abitanti, sono divenuti nemici dell'alleanza. Deglutisce il Jonin guardando avanti a se, osservando le distese desolate delle colline dell'erba. Inspira ed espira lasciando che l'acqua ne bagni il capo e le vesti, bagni ogni parte del di lui corpo, circa. Indosso porta la solita armatura pesante a coprire tutto quanto il corpo fino al collo, non lasciando alcuno spiraglio. Una maglia nera a maniche lunghe ed un paio di pantaloni lunghi al di sopra dell'armatura, ovvero vestiti shinobistici. Ai piedi vi sono un paio di sandali blu classici mentre sul busto è posto un giubbotto verde scuro, senza tasche e chiuso fino al collo con il colletto alzato, simbolo del suo grado all'interno del villaggio. Ai polsi vi sono dei vambracci con al di sotto dei fuda contenenti altre due armi ovvero la naginata e la katana a doppi a lama mentre alle caviglie sono posti degli schinieri. In fronte è legato il copri fronte di Kusa tramite una fascia nera la quale ricade lungo tutta la schiena. Legati alle cosce troviamo un paio di porta kunai e shuriken con all'interno, rispettivamente, 9 kunai a tre punte e nove shuriken. Sulla vita, nella zona della schiena, vi sono due porta oggetti con all'interno tonici curativi e recupero chakra e dei fuda con all'interno tronchetti della sostituzione. Sul lato sinistro della vita è presente il fodero con all'interno non più la propria Katana bensì la nuova arma ottenuta al dojo, la Bishamonten. E' pronto per agire e fare tutto il necessario per portare a compimento il proprio allenamento. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

10:48 Raido:
  [Colline] Inspira ed espira copiosamente, sente il petto muoversi, alzarsi e regredire, svuota e riempie i polmoni <Che seccatura> commenta aspro quella situazione in cui si trova attualmente. Muove il collo piegandolo a destra e poi a sinistra facendo schioccare le ossa dello stesso così renderlo meno in criccato del normale <Non mi alleno seriamente in queste cose da non so quanto tempo> andando ad alzare la mano destra, guardando il palmo vuoto ed aperto. Sbuffa sonoramente per poi portare entrambe le mani all'altezza del petto con le braccia piegate verso l'interno, i palmi uniti e le dita puntate verso l'alto come se stesse pregando e, alla fine, inizierebbe. Le dita andrebbero ad intrecciarsi velocemente per formare i sigilli del bue, del cane, del drago, del cinghiale, uno dietro l'altro. Il chakra comincia a muoversi per tutto il corpo del Jonin, lo scuote attivandolo dal suo sonno cercando di farlo muovere per i vari canali all'interno dell'essenza dell'Oboro, dalla bocca dello stomaco esso va a diramarsi in ogni direzione, verso la testa, verso le braccia, le gambe, i piedi e le mani stesse. Irradia ogni singolo punto per tentare di entrare a contatto con gli tsubo presenti sulla pelle e, di conseguenza, cercare di uscire all'esterno del corpo avvolgendo il Jonin stesso e non solo, concentrandosi alla propria destra. Lo spinge in tale direzione con forza cercando di impastarlo e plasmarlo per creare una nuova essenza. Nella propria mente immagina la propria figura in tutto e per tutto, ovvero capelli bianchi lunghi quasi fino a metà schiena, occhi azzurri, altezza pari a 190 cm per 90 chili di peso. Spalle larghe e fisico allenato, muscoli visibili seppur braccia e gambe si mostrino più snelle rispetto al passato. Sul lato destro del collo è impresso il sigillo maledetto. Inoltre vi è il proprio vestiario ovvero armatura pesante, schinieri e vambracci, maglia e pantalone lungo di colore di nero, sandali blu ai piedi, giubbotto verde scuro senza tasche da jonin chiuso fino al collo con il colletto alto, i vari fuda contenenti le armi e la katana speciale dei Koshirae nel fodero al suo fianco. Immagina se stesso in ogni minimo dettaglio prestabilito senza commettere errori. L'ultima volta non è riuscito bene in quell'interno ma, stavolta, non può fallire andando a mettere tutto se stesso in quell'operazione. Continuerebbe a plasmare il chakra all'esterno con il chiaro intento di creare una perfetta copia di se senza alcun tipo di sbavatura e, in caso di riuscita, dovrebbe esserci un secondo se stesso a fargli compagnia. Non ha utilizzato molto chakra per compiere quell'impresa, al contrario, ne ha usato il minimo indispensabile. Inspira ed espira ora che l'opera prima è compiuta <Bene> commenta in primis <Sai già cosa devo fare, tu dovrai osservarmi e alla fine dell'allenamento saprò cosa succede> la copia annuisce semplicemente. Ha bisogno di informazioni ed il modo più veloce è quello di testare ogni cosa su di se. [Chk 95/95][Tentativo moltiplicazione superiore del corpo estrema][Copia 5/5][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

11:12 Raido:
  [Colline] La copia è stata evocata, la parte semplice del suo allenamento è finita ed ora tocca a quella più difficile e complessa non sapendo a cosa andare in contro. Sa soltanto che quel potere può dargli grandi vantaggi. Cammina, fa qualche passo avanti mettendo una distanza di circa 5 metri dalla propria copia così da avere un raggio d'azione ampio ed evitare di doverne creare un'altra. Inspira trattenendo l'aria all'interno del corpo per poi chiudere gli occhi andando a posare la mano destra sull'elsa della spada. Le dita si avvinghiano intorno ad essa poggiandovi sopra il palmo per effettuare una presa forte e salda e con tal movimento andrebbe ad estrarla dal fodero tirando fuori la lama. Essa si presenta più lunga, più spessa e più larga e con un peso non indifferente rispetto ai normali standard eppure il Jonin non accusa chissà quanta fatica nel brandirla, al contrario, vi immette la propria di forza. Deglutisce stringendola con forza per poi concentrarsi. Tenta di concentrarsi facendo smuovere ancora il proprio chakra per tutto il corpo, partendo dalla bocca dello stomaco, attraversando i vari canali uno dopo l'altro per arrivare nella zona del terzo occhio, li tenterebbe di concentrare la giusta quantità di chakra necessaria eppure non basta perchè, allo stesso tempo, tenterebbe di trovare il legame con la lama in suo possesso. Deve sentirla, deve sentire la sua presenza e, difatti, proverebbe anche a portare una quantità di chakra nella propria mano e poi nella spada per unirlo a quella dell'altra <Chishiki> la chiama per nome, la richiama a se <Chishiki> occhi ancora chiusi mentre la voce dell'Oboro, seppur bassa, continua ad invocarla. Il chakra agisce ancora nel terzo occhio e, se tutto dovesse andare a buon fine, qualcosa cambierebbe. Il legame con la spada andrebbe a fortificarsi maggiormente sentendola una vera e propria parte di se, l'occhio destro andrebbe a cambiare divenendo un vero e proprio specchio capace di riflettere ogni cosa mentre la vista sparirebbe portando tutti i sensi ad aumentare, donandogli la potenza di un sesto senso capace di percepire tutto quanto. Il corpo inizierebbe a tremare, le palpebre si sollevano velocemente e la bocca andrebbe ad aprirsi, di poco, ma lo fa ritrovandosi in piedi, fermo, tremante, senza fiato e senza nessuna parola da dire. Nel mentre la copia, mantenendo quella distanza di 5 metri, comincerebbe a muoversi per aggirarlo e capire cosa sta succedendo, vedere cosa è successo dopo la concentrazione. [Chk 94/95][Tentativo Sesto Senso I][Copia 5/5][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

11:36 Raido:
  [Colline] Occhi spalancati e fissi avanti a se ma quella vista oramai è scomparsa e dinanzi a se non vede nulla <I miei occhi> comincia a dire, a parlare con voce rotta <I miei occhi> ripete quelle semplici e poche parole come una cantilena continua <Non ci vedo, non vedo niente> le labbra tremano. Tutto si sarebbe aspettato ma non questo, non una cosa simile. Totale e completa cecità ad ogni cosa, il suo punto focale, il punto centrale del suo stile di combattimento è totalmente svanito. Gli occhi sono inutili, resi superflui. La mano destra trema e con essa anche la spada. Incredulo, letteralmente incredulo, così tanto che non riesce a mettere a fuoco l'altra parte di quel potere, sconvolto solo da quello che ha perso e non da quello che ha ricevuto. Per il momento non ci fa caso, non sente, non percepisce, il cervello deve ancora elaborare quello che è successo, carpire ogni informazione <Non è possibile, non posso aver perso la vista, non posso...> china il capo verso il basso, non può neanche dire di guardare a terra, poveretto <Cosa vuol dire? Perchè questa prova? Perchè me li avete tolti? Cosa significa? Devo ancora provare qualcosa? Non basta ciò che ho già passato?> domanda digrignando i denti sentendo la rabbia pulsare dentro di se, una rabbia incontrollata. Solleva il capo guardando ancora avanti, il respiro diviene più affannato mentre il sigillo sul proprio collo comincia ad illuminarsi, a mostrare la propria presenza ed a bruciare come mai prima d'ora, un bruciore continuo che non accenna a diminuire. La rabbia all'interno del Jonin è in procinto di esplodere, non sente la pioggia ma percepisce il sudore cadere dalla fronte, gocce che scendono lentamente ma prima che qualsiasi cosa accada, la copia si muove. In quel momento, è la copia ad essere più lucida andando ad agire a mente fredda ma non appena un passo viene fatto, il sesto senso va ad attivarsi. Quel piede che si muove, quei passi fatti vengono percepiti, chiari come non mai <Aaaaaaaaaaah> grida inginocchiandosi a terra, lasciando andare la spada e portando le mani alle proprie orecchie. Schiena incurvata in avanti, mani a coprire le orecchie mentre la copia si muove e la sua mente va a visualizzare una visione chiara fatta di suoni, odori, tatto <Cosa succede...> più che dolore è la stranezza di quella sensazione che annulla la rabbia lasciando soltanto posto all'agitazione continua, il non sapere cosa accade. La mano destra l'orecchio andando a poggiarsi a terra con il palmo e quel tocco va ad aprirgli un mondo. Spalanca ancora gli occhi, labbra tremanti mentre inizia a comprendere qualcosa. Il terreno bagnato lo sente e non solo, sente la vita muoversi su di esso, insetti, rumori provenienti da ogni dove, seppur in un limitato raggio di 10 metri. Deglutisce, incredulo "Cosa accade?" domanda la copia al proprio creatore. [Chk 93/95][Sesto Senso I][Copia 5/5][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

12:05 Raido:
  [Colline] La copia fissa l'originale dall'alto verso il basso incrociando le braccia, non parla ne dice nulla limitandosi ad osservare e ad attendere la risposta. Una scena strana e che lo stesso Raido non ha mai visto prima in vita sua, di certo una reazione che l'Oboro non ha mai avuto prima d'ora. Strizza gli occhi fermandosi dinanzi a lui, mantenendo quei 5 metri di distanza, guardandolo <Non ci vedo, eppure, vedo> alzando lo sguardo in direzione dell'altro. Gli occhi sono persi nel vuoto, esattamente come quelli di un cieco. Vista repressa per favorire l'innata ma, ancora, non lo sa, non può comprenderlo ancora preso dall'agitazione. La copia nel frattempo smuove il braccio andando a muoverlo con la mano aperta dinanzi agli occhi di se stesso e la reazione è praticamente nulla, gli occhi non si muovono ma restano immobili "Siamo ciechi" commenta, come se non si fosse capito <Si ma...ti vedo, o meglio, ti percepisco. So che sei li, so dove ti trovi> deglutendo a quell'informazione appena data a se stesso "L'occhio destro, sembra uno specchio" continua a commentare la copia, stavolta dicendo ciò che vede e, inevitabilmente, qualcosa di utile anche per l'originale <Uno specchio? Cosa vuol dire?> giustamente chiede mentre il respiro si fa più affannato "Quello che ho detto" senza dilungarsi più di tanto. Ancora tremante cercherebbe di rimettersi in piedi, gambe che tentano di fare forza anche se con una certa difficoltà vista la situazione. Si aiuta con le mani poggiando entrambe a terra diminuire il rischio di caduta. Inspira ed espira velocemente, deve calmarsi ma risulta dannatamente difficile. Le sensazioni che prova in questo momento sono le più strane ed incomprensibili mai provate; persino quando il sigillo l'impatto è stato meno tragico, doloroso ma meno tragico. In piedi, spada ancora a terra mentre fissa un punto nel vuoto, percependo ogni cosa nel raggio di 10 metri, per il momento. La copia continua a guardarlo interessato e curioso <Non so spiegarlo ma è qualcosa di strano, come se...se fossi una specie di sensitivo> strizza gli occhi la copia andando a muoversi e ad avvicinarsi accorciando la distanza. Il capo dell'originale si volta in sua direzione, viso puntato sul suo ma non gli occhi i quali restano persi nel vuoto più totale. Piccoli passi vengono compiuti dalla copia per portarsi ad una distanza inferiore al metro, letteralmente una distanza d'ingaggio. Il braccio destro viene sollevato e portato verso l'esterno con la mano ben aperta in direzione del viso del Jonin <Che stai facendo?> domanda a se stesso alla fine ma la copia non si fermerebbe tentando di smuovere il braccio in avanti, in direzione del Jonin al massimo della propria velocità per tentare di dargli uno schiaffo ben piazzato alla guancia sinistra. L'Oboro resterebbe fermo ma quel movimento diviene chiaro, un movimento limpido e cristallino come le acque di un lago lasciandolo di stucco, attonito ed a bocca aperta. Grazie a quella visione andrebbe ad agire d'istinto tentando di alzare il braccio destro verso il proprio viso piegandolo ed avvicinando l'avambraccio al bicipite così e frapponendolo tra guancia e schiaffo così da far impattare il colpo sull'arto creando un vero e proprio scudo. [Chk 92/95][Copia 1/4 movimento + 2/4 attacco semplice][1/4 protezione][Sesto Senso I][Copia 5/5][Bishamonten equip][Equip in descrizione][

12:34 Raido:
  [Colline] Il colpo arriva ad impattare sul proprio braccio evitando la faccia, lo sente, sente la propria forza venirgli addosso ma si protegge da quell'attacco da parte di se stesso "Lo hai visto arrivare" commenta ancora la copia cercando di capire al meglio cosa accade quando quel potere viene attivato <No, l'ho percepito. Te l'ho detto, è come se fossi un sensitivo. Percepisco tutto ciò che avviene intorno a me> continua a ripetere quel piccolo dettagli che, forse, la copia non ha ben compreso. La mano della copia viene abbassata e, come di riflesso, il braccio dell'originale effettua lo stesso movimento rilassando l'arto "Hai avuto difficoltà a percepirlo?" continua a chiedere <No, al contrario. Ho visto il colpo arrivare in modo limpido, ben di più di quando ho la vista> strizza gli occhi la copia la quale assorbe tutte le informazioni che poi avrebbe concesso a se stesso una volta scomparsa. Deglutisce ancora ed ancora mentre lentamente placa il proprio animo e la propria agitazione. Inizia a capire come funzione il potere divino, un potere che mai si sarebbe sognato ma deve padroneggiarlo alla perfezione prima di giungere nel paese del suono. La sensazione che possa rivelarsi utile è forte, estremamente forte e non può arrivare impreparato <Ti ho percepito quando eri a 5 metri, allontanati del doppio e colpisci a terra> la copia non ribatte andando ad allontanarsi come comandato dall'originale. Il passo tenuto è lento ma deciso, cammina con tranquillità percorrendo quei metri uno dopo l'altro senza mai fermarsi e senza mai fare di più di quanto gli viene chiesto. Il Jonin percepisce quei passi nel raggio predefinito, sente e vede ogni cosa con precisione sapendo esattamente dove la copia si trovi e sempre essa andrebbe a fermarsi ad esattamente 10 metri da se stesso. Inspira pure la copia per poi alzare il braccio verso l'alto, piegare la schiena verso il basso con il suddetto braccio che va a piegarsi avvicinando l'avambraccio al bicipito. La mano destra si chiuderebbe a pugno stringendo le dita al suo interno con forza per poi tentare di muovere il braccio verso il suolo con l'obiettivo di scagliare un pugno sul terreno per testare le capacità di quel divino potere. Il pugno si muoverebbe veloce e, in caso di riuscita, l'impatto non dovrebbe creare danni al suolo ma l'originale dovrebbe percepire chiaramente il colpo avvenuto e non solo, dovrebbe vedere se stesso scagliarlo in qualche modo nonostante gli occhi siano ancora persi nel vuoto più totale <Incredibile> commenta quello stato in cui si ritrova <In combattimento mi tornerà utile ma, se questo è il potere base...chissà cosa hanno creato i Koshirae per sfruttarlo a pieno> chiede a se stesso <Devo tornare al villaggio, devo scoprirne di più. Se vogliamo entrare ad Oto e se vogliamo portare a compimento la missione, mi serve ogni briciolo di potere che il mio corpo è in grado di fornirmi> la copia annuisce a quelle parole "Prima, però, dobbiamo capire quale sia il punto debole e quali i limiti. Siamo forti così ma fino a che punto? Qual è il nostro limite? Lo abbiamo imparato in anni e anni di combattimenti, nessuna abilità è invincibile" non da torto a se stesso. Sta parlando con se stesso, confronta il se agitato ed esaltato con il se più lucido e riflessivo <Dobbiamo intensificare gli allenamenti, devo portarmi allo stremo delle forze se voglio capirlo ma non oggi, Saisashi si chiederà che fine abbia fatto> e quelle ultime parole andrebbe a muoversi, farebbe qualche movimento verso la spada lasciata a terra per prenderla e riporla nel fodero. In quel modo lascerebbe andare la concentrazione nel terzo occhio, farebbe sparire il chakra da quel punto ed improvvisamente la vista torna in lui, gli occhi vedono ma non benissimo. Vedono fino ad un certo punto, il resto è tutto nero e sfocato <Eccone uno, l'utilizzo ha delle conseguenze> commenta iniziando ad incamminarsi verso il punto in cui ha lasciato il genin <Dissolviti> ultimo ordine dato alla copia la quale sparirebbe dalla vista e dall'esistenza. [END]

Raido si allena alle colline con la nuova abilità acquisita grazie all'incontro con il capo clan dei Koshirae. La reazione non è delle migliori ma lentamente inizia a capire cosa vuol dire possedere il sesto senso. Il tutto viene fatto con l'aiuto di una copia la quale ha il compito di osservarlo e notare i dettagli esterni di una tale abilità.

Semplice role di allenamento per padroneggiare l'innata al meglio