Crepuscolo x Bakeneko

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Giocata di Corporazione

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21:50 Eryk:
 Si ritrova a vagare per il centro di Oto, ancora avvolto da quell’alone di terra straniera e sconosciuta che gli dona quel tocco di misticismo dal renderlo ancora interessante ai sensi del Doku che lì, tra quelle mura, all’ombra di quelle statue, dovrebbe essere a ‘casa’ anche se quello, è un termine che non gli è concesso attribuire a nessun posto, tanto meno dove deriva le sue radici. I passi proseguono alternati mantenendo un ritmo pacato, calmo e regolare, nessuno gli mette fretta e neanche lui ne ha, soprattutto perché non presta attenzione a dove cammina, con la testa persa nei suoi pensieri a quello che gli aveva detto Hoshiko, su chi aveva visto lì in piazza e ora, quando la statua dell’interessato si palesa alle iridi ambrate, si arresta ai piedi di Sasuke, guardandola con fare abbastanza indifferente. Lì in teoria aveva visto Yukio e se stessa, una versione che per lei doveva giustificare il tentativo terroristico di far saltare in aria quella statua… eppure era ancora là a vegliare su quella piazza, dandole il suo nome. Come già precedentemente menzionato non guarda dove sta camminando e perché dovrebbe? È un colosso di quasi due metri e per la stazza, l’aspetto o quel colorito particolare di pelle, di certo non passa inosservato, inoltre se qualcuno lo dovesse toccare beh… il veleno che gli scorre in circolo farebbe il suo effetto, come aculei di un riccio a formare quello scudo difensivo. Come sua consuetudine veste comunque in maniera composta e ordinata nonostante sia un Doku, almeno quando non si deve allenare ma andare in giro, mantiene comunque un minimo di decoro, con quella camicia bianca di sera che gli sta addosso a quel petto come un guanto, coprendo la pelle imbrattata di inchiostro con quel tessuto, lasciandoli intravedere i tatuaggi solo sul collo e sugli avambracci dato che le maniche sono risvoltate all’altezza del gomito. A coprire le gambe un paio di pantaloni jeans neri leggermente strappati all’inizio del quadricipite femorale e lungo le ginocchia in maniera parallela al terreno. Questi sono tenuti in vita da una cintura nera con fibbia argentata la quale racchiude dentro di se anche i lembi lunghi della camicia. I piedi invece sono protetti da un paio di anfibi neri lucidi anche se la luminosità della pelle impermeabile è resa più opaca da uno strato di polvere e generale usura dato che non sono nuovi. Le tasche dei jeans piene, con quella posteriore che porta con se il portamonete e quelle frontali le sigarette e accendino, con una di queste già accesa e tra le labbra, mentre quel fumo grigio sale lungo i tratti virili del volto del Doku. La destra si allunga proprio verso la sigaretta, afferrandola tra indice e medio, allontanandola il giusto per far uscire dalle vie respiratorie quel fumo grigio che esce in un primo momento dalle narici, per poi essere espulso dal lato destro delle labbra. Questa viene riportata nuovamente alle labbra per essere mantenuta lì in maniera naturale mentre entrambe le mani ora si alzano a levarsi l’elastico per i capelli e a raccogliere il crine moro un'altra volta, aggiustandoseli meglio per poi ripetere quell’acconciatura in quella coda di cavallo alta. Il chakra, essendo in un territorio a lui ancora straniero, e data la nomea del posto, è comunque sempre in circolo, anche col fatto che i Doku, suoi consanguinei, non lo vedono esattamente bene, almeno questo gli è dato sapere, dopo l’evento con Kimi, anche se alcuni ne ammirano i coglioni quadrati per averle risposto ed essere lì per raccontarlo. Ovviamente non porta con se nessun equipaggiamento, difficilmente lo fa, figuriamoci adesso che è in vesti da borghese, il fashion da ninja fa schifo dopotutto. [chakra on]

22:17 Itsuki:
 Ah, il punto focale del Villaggio del Suono, quel magnifico e scuro luogo nel quale tutto appare velato da quella solita malevola aria, luci accese qua e là che illuminano le strade semi buie di Oto, solo quelle principali sono effettivamente luminose, nei vicoli c'è solo l'oscurità, quella necessaria a far sì che una lista più o meno lunga di cose spiacevoli possa accadere senza che nessuno si preoccupi. Pura poesia. Il costante stato di allerta passiva con il quale si deve muovere ogni passo al Suono è elettrizzante, l'aria stessa sembra carica di un filo di adrenalina, intangibile, ma allo stesso tempo in grado di affliggere chiunque. Bisogna imparare a godere di ciò, oppure si finirà semplicemente per impazzire, o morire in qualche angolo dimenticato dai Kami, Oto è chiara riguardo allo sbatterti in faccia che quello non è il tuo posto. Ma per quella scura figura che cammina proprio lungo una di quelle vie principali, spuntato poco fa da una delle viuzze poco raccomandabili accendendosi una sigaretta, scivola l'androgina silhouette del Goryo, il passo meccanico ed il viso palesemente inespressivo, lo sguardo a metà e lunghi capelli d'ebano che, racchiusi in una coda che sfiorano le ginocchia, danzano pigramente al ritmo di quel suo passo preciso e metodico. Le scarlatte innanzi a lui, la dritta in tasca e la mancina lungo il fianco ad esalare un paio di fili di fumo, poco più densi di quella nuvoletta processata dai polmoni, la quale svanisce con un semplice espirare, come al solito nemmeno si spreca di soffiare, quasi gli costasse fatica. Neri i capelli del Corvetto così come il vestiario, un completo di tutto punto, aperto su di una camicia bianca e adorno da una cravatta nera, una cravatta sulla quale però da giorni svetta - nella parte bassa - un rombo bianco con dentro l'ideogramma del Bakeneko della Yugure, lo stesso che svetta in nero sull'Haori candido di loro de Crepuscolo un chiaro simbolo distintivo che ad Oto può valere più di mille parole, dall'evitare inutili fastidi al potersi permettere di giungere subito al nocciolo della questione nella maniera che più gli aggradi. Insomma, basta avere fantasia. Mani avvolte da dei neri guanti sottili, delle scarpe che sono come al solito a metà tra il pratico e l'elegante anch'esse del color della pece, non una parola, non una fiato di troppo se non quello usato per il secondo tiro da quella sigaretta. Nessuno dei due che convivono in quel corpo sembra voler esprimere alcuna particolare parola nei confronti dell'altro, sono entrambi assorti nei propri pensieri e la meta è una soltanto, qualche metro più in là, continua a muoversi in quella maniera precisa ed elitaria come se fosse un'androide, spalle ritte e testa alta, un tocco di nobiltà acquisito dalla contaminazione del Kagurakaza di quello che perlopiù, onestamente parlando, era un'animo sciapo e privo di una particolare e ferrea caratterizzazione. Promettente, ma privo di contenuto, ai tempi. Non pone particolare attenzione a nessuno, chi ci sia o meno lungo le strade e quali negozi siano o non siano aperti non gli importa, sono giunte delle voci alle loro orecchie e la cosa in un qualche modo ha - diciamo - infastidito Eiji, non sia mai che gli rubino l'idea. O dovremmo chiamarlo lo sfizio? Sì, un capricci di un'elegante Principe vendicativo < Mh... > un vocalizzo riflessivo a labbra serrate sarebbe ciò che segue l'arrestarsi davanti alle statue dei Kokukage, Eryk a poco più di due metri, ma non lo guarda, anzi sembra particolarmente concentrato con le scarlatte su quelle stesse figure e, trovandosi a circa due metri di distanza da quelle stesse, porterebbe la sigaretta alle labbra, sempre continuando a tenere lo sguardo verso l'alto, portando poi avanti la dritta e la mancina. Le mani andrebbero a formare i due lati di un rettangolo, la sinistra ovviamente il sinistro e l'inferiore, la destra capovolta definirebbe la forma con i lati mancanti, socchiude appena l'occhio sinistro e piega la testa in quella stessa dimensione. Cosa sta facendo? Sembra stia.. Prendendo delle misure...? Inquadrando il volto di Sasuke stesso, quello di Kunimitsu e quello dii Kenji, o meglio, dedicando la loro attenzione peerlopiù a quei tre, che rientrando in quel suo silente riflettere. { Ck on }

22:40 Eryk:
 Quelle narici non possono che captare quel fumo che sopraggiunge nel suo campo sensoriale, qualcosa di così simile alla miscela che fuma lui e che ne è alla disperata ricerca dato che il tabacco che ha con se è praticamente finito, colpa anche di Tenshi che gli ha fottuto il pacchetto e l’accendino, facendogli realizzare quanto le sue sigarette siano per lui preziose, per quella routine e quel tic nervoso quasi che fa di continuo. Difficile dire se sia semplicemente avvezzo al piacere del fumo o al gesto, probabilmente un mix delle due dove decifrare la parte che ognuna delle due componenti gioca in quella dipendenza, è praticamente impossibile. Cattura quel fumo come se fosse un predatore ferale, chiudendo quelle iridi ambrate per focalizzare maggior parte della sua attenzione sul senso che gli interessa boostare in questo momento, fino a girare il volto proprio in direzione di quella sorgente e quindi, una volta reindirizzato il volto, va ad aprire di nuovo quelle palpebre, schiudendo quelle ciglia lunghe e folte fino a far depositare le ambrate sulla figura che ha alla sua destra, inclinando leggermente il capo dato che Itsuki ha qualche centimetro in meno rispetto al colosso Doku che è proprio trasparente, non ti immagineresti di certo un esperto di illusioni a guardarlo e difatti non lo è, sempre onesto a se stesso. Inspira nuovamente ma sta volta riempiendosi la bocca e i polmoni di quel fumo che a breve finirà dato che nel pacchetto rimangono solo due sigarette, con il cartoncino che, come spesso accade verso la fine del contenuto, si ammorbidisce e si deforma a furia di rimanere in tasca. Le iridi in un primo momento scendono proprio su ciò che stava fumando, cercando di rapirne almeno la firma del tabacco per poter a sua volta comprarlo, ma è qualcosa di diverso che alla fine eclissa la sua attenzione verso di esso: lo stile di Itsuki e quel dettaglio sulla cravatta. Finalmente qualcuno che non si vestiva come un barbone o come se dovesse fare educazione fisica, qualcun altro che aveva stile nella scelta degli indumenti e soprattutto a quanto pare uno dei membri della Yugure così come quella luna crescente sta a significare, simbolo che in tutta Oto equivale quasi a legge. Non è niente di scritto ovviamente, tuttavia se hanno fatto un colpo di stato con la forza… beh, va bene che è Oto, ma desideri di morte precoci non ce ne sono parecchi e stolti al punto da sfidarli in teoria neanche. La statua di Sasuke può attendere, non sa del trasloco delle statue anche perché dovrebbe esserci stato prima a Oto per saperlo, prima dell’avvento di Kioshi, quindi per lui questo è normale. Compie giusto due passi e anche ristretti, dato che se li avesse fatti a piena falcata si ritroverebbe in braccio al Goryo. Non ci gira troppo attorno, era lì a Oto per parlare con loro e capirne di più su questo gruppo, anche perché Beto-san al tempio non c’era, e Kimi, la sua capo clan, si è rivelata essere una di loro ma diciamo che il colloquio iniziale non è andato esattamente come sperato, con Eryk con il dente avvelenato per le vicende di Konoha, e Kimi stessa che lo ha reputato un traditore dato che non è rientrato prima a Oto come da ordini… mai ricevuti in quanto fatti consegnare alla magione di Kusa in un giorno dove il Doku era a Konoha. <”Scusa il disturbo, impossibile non notare quella luna crescente…”> proferisce con quella voce profonda e leggermente roca. La destra afferra la propria sigaretta dal filtro per allontanarla, mentre la sinistra si infila in tasca. <”…ti disturbo cinque minuti per due chiacchiere se non ti dispiace.”> va subito a mettere in chiaro il motivo per la quale sta approcciando un totale straniero dal nulla mentre le palpebre calano pesanti su quegli occhi, mantenendoli socchiusi anche perché sta guardando verso il basso. <”Eryk Doku.”> le buone maniere prima di tutto, non gli porge la mano anche perché quel cognome è la motivazione più che comprensibile, se fosse uno della Yugure, per il quale non gliela offre in segno amichevole. [chk on]

23:05 Itsuki:
 Dunque, dopo aver passato in rassegna le statue, quella di Sasuke più vicina e le altre due ben più distanti, rimarrebbe ancora con le mani sospese per qualche istante, in direzione di Kunimitsu per ultima, soffiando il fumo di un tiro fatto per inerzia nell'aver la sigaretta tra le labbra, gli occhi che si socchiudono per evitare di farsi infastidire dal fumo, la dritta che poi torna in tasca e la mancina che afferrerebbe il palliativo, socchiude gli occhi per un'istante e con un secco colpetto fa cadere quel tocco di cenere che si sfalda appena una volta a terra. Sarebbe rivolto perlopiù in direzione del Doku, in quell'essersi girato per andare verso la statua di Kunimitsu, quindi coglie la sua figura nel riaprire i rubini, intento a tornare con la propria attenzione verso Sasuke, se non fosse che poco prima di voltarsi, quella figura sconosciuta muove un paio di passi ben misurati verso di lui, e le cremisi, che per prime si erano mosse per poi voler esser seguite dal resto del corpo, saettano nuovamente in direzione di Eryk, soffermandosi meglio sul suo apparire. Gli concede quella prima frase, un semplice e conciso < Mh? > è tutto ciò che gli concede inizialmente, una virgola di interesse, per quanto la sua espressione non muti minimamente e permanga lì, con la dritta di nuovo in tasca e la manina che tiene la sigaretta lungo il fianco, sollevandosi solo quando necessario per avvelenarsi un altro po'. Nel mentre che lui parla, ovviamente anche Eiji da dentro osserverebbe curioso, come un felino che vien destato dal proprio riflettere apparentemente insensato, quando fissano nel nulla, o semplicemente smosso da qualsiasi personale questione, entrambi riconoscono comunque un lieto tocco di cortesia che di certo non è una prerogativa tanto comune lì al suono, ma un lieve guizzo negli occhi color del sangue riluce al sentire il cognome del moro davanti ai suoi occhi, andando chiaramente a ricondurre in fretta ad una delle sue colleghe più affiatate, se così vogliamo metterla. E dire che lì per lì, tra tatuaggi e stazza, lo avevano etichettato come uno della Yakuza, così, a primo acchito < Mh... un sottoposto di Medusa, interessante, d'accordo... Dimmi pure. > e poco prima di elargire quelle parole, con quel suo tono freddo e privo di qualsiasi inflessione, quasi si stesse parlando ad un blocco di ghiaccio, avrebbe tirato dal filtro di cotone, per poi lasciare che quelle stesse parole si portino via la grigia nebbiolina <{ Sarà per la prossima. }> il prendere meglio le misure per quanto riguarda anche le altre due statue, le distanze e quant'altro, non hanno fretta ed anzi, se andassero a cercare l'elemento di quelle voci che ha cercato di far saltare Sasuke, potrebbe rivelarsi tutto più semplice ed allo stesso divertente < Tanto non avevamo intenzione di farle saltare oggi. > una risposta ad alta voce, che pare rivolta appunto più a qualcun altro che ad Eryk stesso, gli occhi e il viso che si voltano in direzione della statua di Sasuke, mentre risponde chiaramente al fu Jinchuuriki, dimenticandosi il più delle volte di farlo ad alta voce, ormai un'abitudine intramontabile. Che lo prendano per pazzo o meno non gli importa, è difficile non comprendere una volta che poi spiega la situazione. Più o meno, insomma. Tornando quindi con l'attenzione verso il Doku, quella sua espressione non è mutata di una virgola, permane inamovibile ed inflessibile in quei lineamenti androgini, solo i capelli vengono appena smossi da una lieve brezza, poco prima che si presenti < Itsuki Goryo Kagurakaza. > relativamente lungo, è vero, ma iniziare ad utilizzare in maniera intenzionale e quanto più spesso possibile quel cognome, lì al Suono, serve ad uno scopo ben preciso che non staremo qui a citare, poichè lui stesso esorterebbe Eryk ad abbreviare < Chiamami pure Bakeneko. > suo soprannome nonché identificativo che lo riconduce a membro effettivo della Yugure, così come riporta l'effige ricamata su quella cravatta. { Ck on }

23:32 Eryk:
 Ascolta quella presentazione formale e ha come la vaga impressione che si sia perso un pezzo, come quel cognome alla quale dovrebbe sussultare o il fatto che quel nomignolo sia il suo nome in codice all’interno della corporazione del crepuscolo, anche perché non è a conoscenza che si danno nomi in codice per identificarsi all’interno di essi. Quel nome non è tra quelli divulgati e resi pubblici, probabilmente Itsuki è un membro che non ha voluto rivelarsi o più probabilmente non al di fuori del suono, anche se con tutte le persone che stanno arrivando lì nel paese dell’aria non è detto che sia una scelta furba se si vuole rimanere nascosti. Non riconduce quel nome ne alla targhetta del campione analizzato proprio di Itsuki con Ryuuma, quel N1 e N2-ITS non è così palese che siano appunto riferimenti di ‘Itsuki’ e neanche il fatto che il Goryo sia considerato morto, fatti che non rientrano nel suo campo di conoscenze e di conseguenza non sa, tutte informazioni che a Itsuki dovrebbero arrivare in maniera indiretta tramite quella mancanza di reazioni particolari appunto e a quel colore della pelle tipico di Kumo più che di Oto o di Kusa da dove arrivano i Doku. Ha quasi un conato al sentirsi associare come sottoposto di Medusa, rispondendo con un velo di ironia <”Se con sottoposto intendi che mi ha fatto il culo qualche giorno fa fuori dalle mura perché le ho dato contro… allora si?”>alza le spalle per terminare quella frase, guardandolo nuovamente dal basso a leggerne l’espressione e i cambi in quel volto mentre gli parla. Non vuole prendergli troppo tempo, ognuno ha le proprie faccende da sbrigare dopotutto e lui aveva procrastinato quelle domande più a lungo del previsto, quella teoria che si stava facendo spazio anche tra i suoi pensieri e il motivo principale per la quale era lì: valutare se la Yugure sia affine al suo concetto di libertà o meno, qualcosa non da poco dato il pensiero utopistico del Doku. È proprio lì che va a parare, introducendo subito il discorso per quello che gli interessa sapere, senza convenevoli, giri di parole o ruffianerie varie. <”Ascolta Bakeneko, non sono riuscito a parlare con Beto-san al tempio della cascata dove avevate scritto di essere ad aspettare persone che si sono sentite chiamate da ciò che è stato sostanzialmente una sveglia, in contrasto alla parola crepuscolo a cui rispondete”> già perché di solito il crepuscolo apre la notte, tempo in cui si dorme e ci si riposa piuttosto che aprire gli occhi e svegliarsi, vedendo appunto la realtà dei fatti per come sono. Parla ovviamente del Noctis che è stato distribuito un po' ovunque. <”…e Kimi, beh la conosci penso, se ottieni una risposta da lei sei già abbastanza fortunato se è più di un monosillabo.”> già, perché la dialettica delle mani è ciò che predilige medusa più che la metrica verbale, ma anche quelle sono scelte che la ‘morte’ fa e di cui un giorno ne risponderà quando meno se lo aspetta. La destra si rialza a prendere un altro tiro di sigaretta, inspirando a pieno per buttare giù in profondità quel fumo con quel tipico suono a bocca mezza serrata di aria inspirata. Il plesso solare si gonfia così come il petto, simbolo che i polmoni erano stati riempiti. La dritta torna quindi ad abbassarsi, con il dorso dell’unghia del pollice che da un colpo secco al filtro in quel montante per far cascare il tabacco ormai arso, quella cenere che testimoniava il consumo di quel veleno da parte della salamandra. <”Mi serve sapere se i miei progetti coincidono con i vostri, se la mia idea e i binari del mio obiettivo, della mia libertà, incontreranno i vostri e correranno insieme, oppure saranno sempre paralleli e non si incroceranno mai.”> metafora più che azzeccata con quella ferrovia che conduce proprio a Oto e quegli eventi che l’hanno portato a parlare questa sera proprio con il Goryo. Quelle parole di Yukio ancora impresse, non fidarsi delle parole, eppure con l’hasukage era stato chiaro: lui si stava recando a Oto proprio per valutare le proprie scelte e non è detto che queste siano una o l’altra, anche se il Kokketsu dal lato suo ha messo sul piatto un offerta che lo renderebbe abbastanza libero ma comunque assoggettato alla responsabilità del Pierrot, dato che sarebbe lui a proporlo come eremita, una soluzione temporanea o comunque a medio termine per poi proseguire comunque verso il suo obiettivo, dato che non sta cercando una soluzione personale ma collettiva a quello schifo di dittatura militare che è il governo ninja, a partire dall’ipocrita Konoha. [chk on]

00:09 Itsuki:
 Nessuna particolare reazione, nessun segno di un essere effettivamente al corrente di chi sia quel qualcuno innanzi al Doku, questo è cià che il Goryo evince dal comportamento mite di quell'energumeno. Cosa di poco conto, non è ne un peccare di conoscenza ne effettivamente una mancanza agli occhi di Itsuki ne tanto meno a quelli di Eiji, per quanto egocentrico gli stranieri potrebbero non essere a conoscenza della casata dei Kagurakaza, e sì, agli occhi di quelle due entità il ragazzo di fronte a loro risulterebbe come uno straniero. Lineamenti poco familiari ed una tonalità della carnagione che ricondurrebbe entrambi verso una terra da loro mai esplorata, ironico il Velenoso che con quel suo modo di rispondere riesce a strappare qualche minimo grado di inclinazione delle labbra del Goryo, il massimo che può concedere per quanto riguarda quelle che per lui sarebbe un sorriso, un tiro dalla sigaretta e poi un ribadire riguardo quel commento sulla conclannata < Ah.. I modi di fare impulsivi di Medusa hanno sempre quel tocco di fascino. > già, ricorda quando si sono stretti la mano al primo incontro ed anche quando, all'incontrare Ekazu dopo anni, si è ritrovato avvolto dalla nebbia Doku ancora prima di poter aprire bocca a riguardo. Per non dimenticare la contraffazione del corpo, insomma, è sempre uno spasso quando quei due - o meglio tre - individui decidono di orchestrare qualche malefatta, se così vogliamo sminuirle. Dritto al sodo, il Chunin di fronte a lui vedrebbe di porgere le proprie questioni in maniera diretta e senza girare attorno al nocciolo della questione, andando a pronunciare il soprannome di Ren, un lieve sgranar degli occhi, minimo ma comunque percepibile al sentire il nome della Seimei, quello di Beto, per essere precisi, una reazione involontaria in un certo senso, che ad un occhio attento potrebbe simboleggiare un relativo interesse nei confronti della Rossa < Conosci anche Beto... È un pò che non ci vediamo, sarà presa con il Noctis, un mezzo potente quanto semplice, non trovi? > e socchiudendo gli occhi andrebbe ad annuire un paio di volte in maniera lenta e profonda, tirando poi nuovamente dalla sigaretta, solita roba: tira, aspira, butta fuori, ripeti. Per quanto riguarda Kimi, non potrebbe far altro che sollevare appena le spalle mentre leva il sipario dalle cremisi, portandole di nuovo ad incrociare le ambrate del Genetista < Beh, hai sperimentato tu stesso che non è una di tante parole... > ed assieme a quel gesto piega appena la testa di lato, ad enfatizzare il fatto che è tutta una questione di contorno e non ci si può far nulla, Medusa è fatta così e bisogna solo imparare ad averci a che fare. Ah sì, e nel frattempo evitare di morire, chiaramente. Un silente ed immobile ascoltare delle parole del Doku innanzi a lui, assorbe in maniera dedita quel desiderio di libertà posto sul piatto in maniera ardita e concisa, senza mezzi termini, esprimendo direttamente il motivo per il quale quell'individuo si trovi ad Oto, alla ricerca di qualcosa che il Crepuscolo è effettivamente in grado di offrire, qualora ci si dimostri degni < Mh... Se la liberà è ciò che cerchi mi domando... Da cosa vuoi essere libero... Dal passato? Dalla legge? O da qualcuno? > le possibilità potrebbero essere infinite, vi sono modi per il quale si può essere schiavo di quale cosa o creatura, degli eventi e di molto altro ancora, seppur effettivamente sotto l'ala del Crepuscolo, che anela alla libertà del mondo di esprimere il proprio vero essere come uno dei suoi obiettivi, quel concetto può essere libero di brillare nonostante qualsiasi forma abbia forgiato il proprio nascere. Mentre Eiji da dentro osserva curioso ridacchiando in maniera sommessa, lieto di quel vedere come Oto, in un modo o nell'altro, sia il posto dove le anime perdute giungono in cerca di ciò che più bramano, intenti a reclamarlo con la forza se necessario, Itsuki continuerebbe con quel suo stesso tono di voce, piatto ma allo stesso tempo in grado di colorarsi appena quando si tratta di discorsi che possano interessare sotto il punto di vista di quel suo Caos estetico, la possibilità di valutare se qualcun altro possa definirsi degno di far tramontare il mondo insieme a loro o meno < Indubbiamente, chiedere a dei Demoni , sembra la migliore delle opzioni ora come ora. > dopotutto cosa sarebbero loro se non degli Yokai? Spiriti in grado di seminare discordia per le terre Ninja, lieti di accogliere chi condivide nella maniera più affine questo loro agglomerato intricato ed oscuro di ideali. { ck on }

00:33 Eryk:
 Inarca il sopracciglio destro come ad affermare che si, i modi di medusa li conosce fin troppo bene, come quando da allievo per dimostrare che fosse un doku gli ha sparato quell’aculeo illusorio, mettendolo davanti a una scelta così facile: uccidere chi gli ha dato rifugio per sei anni e scoprire chi Eryk sia realmente, o rimanere nell’ignoranza, nascondendosi da coloro che neanche poteva minimamente comprendere, quella Yakuza che ha servito e che l’hanno preso in fasce, venduto da Itawoshi dopo che quella puttana di sua madre se ne era fuggita dal clan a Kumo. Quella stessa Yakuza con la quale collabora per le sue ricerche genetiche. Si spoglierebbe pure li davanti a Itsuki per mostrargli ancora quei segni di molteplici tagli che stanno ancora guarendo per via del battito di mani di susano, una tecnica che l’ha lasciato dissanguante e che solo il desiderio di vivere per portare a termine il proprio operato, gli ha dato la forza di curarsi, di attaccarsi a quella vita come uno scarafaggio che non vuole morire e, per quando non aggraziato possa essere stato, sanguinante per terra, deriso da Ekazu, non gli importa. <”Non penso, come dicevo al tempio alla cascata di Taki non l’ho incontra… aspetta Beto è una lei?”> rimane un attimo di sasso, convintissimo che fosse un lui da quel nome, se solo sapesse che la sua sensei in realtà che colei che risponde a quel nome, che quella missiva che gli ha spedito all’Okiya al Tanzaku-Gai proveniva proprio da Keimusho. Ha solo dubbi fin ora, scatenati dal fatto che tutti coloro che ha conosciuto a Kusa sono legati alla Yugure e che proprio l’unica che manca all’appello è Ren, la quale non si vede da tanto e soprattutto il suo fidanzato era membro di questa corporazione, facendogli insinuare quel dubbio nel cervello che è lì, che scava tra le membra per insidiarsi più a fondo. <”Comunque si, è il motivo per la quale so chi siete da prima del colpo di stato ed è il motivo per la quale sono qui ad incontrarvi, ed è la ragione per la quale ho raccolto compagni in viaggio, come la konohana dai capelli rosa che è entrata con me.”> risponde secco e sta volta più serio, facendo sparire ogni nota di ironia e di stupore nel suo tono di voce, quel giornale che si era portato appresso ovunque con la quale ha tirato in barca con se Tenshi proprio per quello che entrambi cercano, anche se la rosata cerca più che altro la forza per liberarsi dai suoi vincoli a differenza del Doku. Eclissa il discorso su Kimi così come non si era espresso sull’affermazione di far saltare le statue un'altra volta, o il fatto che aveva usato il plurale per rivolgersi a se stesso. Arriva infine quella domanda, la libertà che cerca e soprattutto da che cosa. Inspira profondamente dal naso, prendendo l’ultimo tiro di sigaretta per poi lasciarla cadere e pestarla con l’anfibio destro in maniera da ammazzarla definitivamente senza che il fumo continui a propagarsi. Espelle un po' di quel fumo dalle narici per poi iniziare a dare anche a Itsuki informazioni su quel sogno. <”Sono un genetista Bakeneko, sono un pioniere del futuro e vivere in questo mondo… no… in questo relitto pieno di fossili lo trovo asfissiante.”> inizia a dargli un infarinatura generale, non gli farà di certo lo spiegone di come mai anela la massima libertà o del suo passato, non sono fatti suoi e dubita che gli interessino. Le mani si infilano in tasca mentre il fumo comincia a uscire pian piano mentre parla, per poi espellere la rimanenza più violentemente. <”Il passato è ciò che ti caratterizza, va affrontato, qualcuno si può fare fuori, anche se essa è una corporazione stessa. E se ti dicessi che la mia libertà è radere al suolo questo mondo con l’opprimente dittatura del sistema ninja, anche a costo di dover abbattere il principio di tutto: il chakra?”> fermo nel suo dire, lo sguardo serio che proprio per il peso specifico di quelle parole è preoccupante, appunto un utopia totale, tabula rasa di tutto, un mondo dove tutti possono esser liberi di fare ciò che vogliono, ironicamente per un pensiero futurista, un ritorno a un mondo primitivo dove l’unica legge reale sarebbe mantenuta: la legge del più forte, senza le attuali ipocrisie che la mascherano. [chakra on]

01:16 Itsuki:
 Tralasciando quindi la questione inerente i modi di Kimi di impartire lezioni, inconsapevole chiaramente della storia di Eryk e del suo passato da effettivo membro della Yakuza, ignora chiaramente il fatto che ci abbiano preso su quell'etichettarlo - a prima vista - in quella maniera, risultando poi calmo ed indifferente alla di lui sorpresa, quello scetticismo che vien espresso dalla domanda che si insinua nel mezzo della frase che non porterebbe a termine, il Doku, con un Itsuki che esalando il fumo dalle labbra, rimasto a quel paio di tiri, risponderebbe sollevando le spalle < Ah, forse...? Chi può dirlo, è sicuramente una figura misteriosa. > direbbe sollevando le spalle e portando i palmi di entrambe le mani a rivolgersi al cielo, con un'espressione di sufficienza in viso, non vuole ne mentire ne tentare di riparare a quella sua leggerezza, semplicemente manterrebbe quell'alone di mistero attorno alla figura stessa di Beto, convinto del fatto che se quel Chunin avrà modo di cercarlo, di averci a che fare, prima o poi scoprirà la verità. Immaginare che già la conosce per il non essere Beto, quello và oltre alle casualità presumibili dal Goryo e dal Kagurakaza. Un'ulteriore andare a definire i propri intenti e le motivazioni che lo hanno spinto in quel lì del Suono, per incontrare quindi quegli Yokai che si sono affermati in maniera tanto irruenta al mondo intero, muovendo una pedina su quella scacchiera che sembrava congelata dai giorni del Falso Dio, mettendo in moto gli ingranaggi degli eventi in maniera netta ed incontrastabile <{ Oh, sta forse parlando della giovane Senjuu? }> domanderebbe dall'interni Eiji, attento a quelle parole tanto quanto Itsuki, che appunto vedrebbe di andare ad esprimere quel pensiero, volendo verificare con eventuali reazioni o risposte del Doku < Intendi forse Yami? Abbiamo casualmente avuto modo di parlarle, sembra decisa riguardo la via da percorrere, gli serve solo... > e la dritta, che non era ancora tornata in tasca ma era soltanto ridiscesa lungo il fianco, tra il penultimo e l'ultimo tiro, si solleva all'altezza più o meno del viso, andando a designare un piccolo spazio con indice e pollice, una misera porzione di nulla < Un piccola spinta. > e lasciando cadere a terra il mozzicone, andrebbe poi a pestarlo con la punta della sinistra, senza dedicargli neanche uno sguardo, soffocandolo del tutto prima di riportare le mani in tasca, con un lieto sorrisetto malizioso in viso, minimo ma allo stesso tempo percepibile. Di nuovo il rivolgersi al plurale, un'abitudine che oramai non si leverà più lui ne tanto meno l'altro, qualcosa che però risulta tanto normale da non farci manco più caso, concentrandosi piuttosto sulla rivelazione dell'essere un Genetista, così lui come Koichi che condivide il suo stesso Sangue, ed anche come quel matto di Rasetsu < Mh... Un ricercatore rivoluzionario, che guarda al futuro, un talento di indubbia utilità. > affermerebbe con la dritta che fa nuovamente capolino dalla tasca portandosi sotto al mento, con indice, il pollice a posarsi sotto di questo mentre la nocca dell'indice sfiora il davanti, punta le rubine verso terra andando a perdersi per un paio di istante in qualche personale ragionamento, anche se la frase di dopo, quell'insieme di parole ben specifico, lo coglierebbe vagamente di sorpresa in quel preciso modo di concludersi. Sgrana appena gli occhi, quasi gli sembrerebbe per un'istante di aver capito male, la dritta si muoverebbe in avanti, l'indice a puntare pigramente in direzione di lui, senza alcun effettivo indicare minaccioso o inopportuno, un semplice sottolineare delle proprie parole < Quindi tu... > e da dentro pure Eiji sembra ridere in maniera ben più mefistofelica e lugubre del solito, divertito come quando si sente un pò di umore nero, o un'idea talmente diabolica alla quale non si può reagire se non in quel modo, con un malevolo compiacimento < Vorresti abolire il Chakra da questo mondo? Pffft.. > e quel suo sbuffare non è qualcosa che suona come uno schermo, non è quello che sfocerebbe in una risata isterica o che altro, è un vocalizzo al quale accompagna uno scuotere del capo dettato dall'incredulità, non aveva mai sentito un'ideologia del genere < Folle, ma allo stesso tempo divertente. > certo che se quello dovesse essere l'unico modo rimasto per sovvertire la dittatura, allora ben venga, ma a quel punto significherebbe che la Yugure avrebbe fallito, quindi, tornando con le mani in tasca, mentre da dentro Eiji commenta <{ Deleterio ma esilarante, chissà in quanti gli darebbero contro e quanti no.. }> ed Itsuki questa volta andrebbe rispondendo, prima di rivolgersi nuovamente al Doku, sollevando gli occhi come a guardarsi la fronte per quanto impossibile, così come al solito quando comunica mentalmente con il fu Principe <{ Chakra o non Chakra, le guerre non cesserebbero, tutto sarebbe come prima, ma meno scenico. }> dopotutto, non è il Chakra la fonte dei conflitti e di tutto ciò che c'è di losco nel sistema Ninja, potranno smettere di essere Ninja, sì, ma rimarranno pur sempre umani. E già quello basta e avanza. Eppure, la risposte giunte con quel misto tra critica e ammirazione < Folle, ma divertente, seppur di certo questo non eradicherebbe il marcio dal mondo... > una palese realtà che porterebbe il più forte a prevalere, ad istituire un sistema qualsiasi al quale i più deboli dovranno sottostare, continuando così come si è ora, ma appunto con meno teatralità. { ck on }

22:04 Eryk:
 Fa finta di nulla su quella gaffe che si è lasciato sfuggire il moro sul sesso di Beto-san anche perché non era lì per scoprirne l’identità o meno, è stato solo un caso e si tiene stretta quell’informazione ulteriore di cui è entrato in possesso inaspettatamente, senza che quelle parole possano sviare o cancellare lo scivolone fatto. Il discorso gira ovviamente su Yami, era certo che lei, a differenza sua, fosse già entrata in contatto con altri membri grazie a un ingresso meno… turbolento, se così possiamo definirlo e a quanto pare Itsuki aveva avuto già modo di averci a che fare con lei. Ascolta quelle parole e a sua volta non può che scoppiare a ridere per quel gesto e quelle parole. <”Una piccola spinta? Cerco di farglielo capire da due mesi che deve lasciar perdere il konohano e ogni volta che sembra aver capito, ecco che fa otto passi indietro, facendo spesso cazzate che mettono a repentaglio la nostra incolumità, dato che venire a Oto, per l’alleanza, vuol dire essere dichiarati mukenin, e non puoi farlo esattamente così a cuor leggero senza che ti ritrovi mezza Konoha e Kusa alle calcagna.”> lui che conosce Tenshi, che conosce Yami, sa che in realtà è più lontana di quel che sembra da quella decisione logica e razionale che è l’unica che ha senso prendere, sarà che non è capace di compromessi, sarà che non vuole prenderla quella decisione, ma con lei si sono già sprecate troppe parole che sono risultate vane per la decisione finale, lasciando ormai perdere quel discorso, etichettandolo come ‘ che faccia ciò che vuole, tanto non da retta agli altri ‘, ma questo è un qualcosa che pure la Yugure dovrà imparare a sua volta. Annuisce, chinando il collo spesso, muscoloso e tatuato, con qualche ciocca mora che gli ricade in fronte a coprire parzialmente l’occhio destro ambrato. La rispettiva mano si muove proprio per smuovere quelle ciocche dietro l’orecchio, in maniera da ripristinare quell’ordine, usando l’orecchio per tener fermi quei capelli ribelli che sono sfuggiti alla coda. <”Esatto, se devo arrivare a tanto non mi pongo problemi. Il chakra infondo è uno strumento, e nel mondo che sogno… no, alla quale sto puntando, tale deve rimanere.”> non deve essere un dettaglio a tenere bloccate le persone, per quanto quel dettaglio sia importante, l’armonia e l’insieme è ciò che conta di più anche perché preso il dettaglio da solo è solo una parte a se stante, in questo caso con un impronta più marcata. <”è come il pezzo di cetriolo negli hamburger, o i tocchetti di fumo in una canna. Devono rimanere parte integrante dell’insieme e non il protagonista o la voce fuori coro. “> finisce quei brevi esempi per fargli capire cosa intende, per poi proseguire sulla parte più concreta <”Non voglio vincoli o un mondo dove ci siano. Oggi se tu, ninja, dopo che hai rischiato la tua vita per eseguire ordini dove sei più o meno d’accordo, non puoi decidere di andartene in quanto stufo, perché sei in grado di controllare il chakra e quindi una possibile minaccia o se lo fai comunque vieni dichiarato traditore…”> un discorso più vicino a lui di quello che si pensi dato che lui stesso potrebbe essere in quella situazione in quel momento per quel che ne sa, chissà se Yukio ha mantenuto la sua parola o meno. <”No, è vero, non eradicherebbe il marcio, ma comincia a levare a gente come Yukio, Furaya o altri del loro calibro le abilità derivanti dal chakra, e poi vediamo se è più forte la loro mascella o le mie nocche. Sarebbe più un discorso di portare tutti allo stesso livello, dare a ognuno la possibilità di poter prendere la propria decisione, essere libero e poter affrontare le conseguenze!”>

22:48 Itsuki:
 Oh, lo scivolone, la gaffe o in qualunque modo la si voglia chiamare, è roba effettivamente da poco, tanto che quello di Itsuki non era un cercare di ricomporsi quanto un semplice sviare e mettere da parte l'argomento, è ben più legato alla figura di Ren che a quella di Beto ed è quindi ovvio il suo 'cascare' in simili leggerezze nel riferirsi alla Seimei. Poco male, un'informazione più o meno plausibile in più per Eryk che male non possono fare, non è il discorso inerente a quella figura che impugna la penna che da vita al Noctis, la questione più importante della serata, il loro discorso sta evolvendosi sino ad acquisire sfumature simili, una lunghezza d'onda che seppur non coincida nel fine, si ritrova nel mezzi o nel desiderio di fondo che vi sarebbe di essere liberi, liberi di essere o non essere, Ninja o non Ninja, è indifferente. L'importante è che quella libertà ora sia in grado di offrirla - nell'interezza del suo essere - soltanto il Crepuscolo. Una piccola deviazione, una sbandata rivolta alla Senjuu che entrambi conoscono, una ragazza in un certo senso problematica al sentire delle parole del Doku, dalle quali il Goryo può evincere il fatto che la ragazza pecchi ancora di convinzione, manca di polso in quella sua scelta nel recidere il legame che la tiene attaccata a ciò che era, impedendogli di essere appieno quella persona che lei desidera < Se non riesce lasciarlo effettivamente perdere, l'unica soluzione è ucciderlo, è quello che gli abbiamo consigliato, starà a lei decidere come e quando.. Imparerà. > e se avrà bisogno di qualcuno con il quale percorrere i primi passi sulla buia via del Caos, oh, loro saranno ben lieti di offrirsi come una amichevole guida capace di decantare le gioie che l'imprecisa eventualità possa offrire. Le parole che vengono seguitamente espresse dal Chunin portano Itsuki ad annuire < Mh.. > un mugolio d'assenso nel sentire la prima parte di quel suo discorso dove si riferisce al Chakra come ad uno strumento, una visione personale contro la quale di certo non opinerà inizialmente, permettendogli di esprimerla nella sua interezza per poi poter restituire la propria opinione di rimando, mentre in tutto ciò Eiji da dentro continuerebbe a godersi l'utopia alla quale anela il Doku, un qualcosa di atipico che non aveva mai considerato, ovviamente, considerando che i suoi ideali siano ben diversi da quelli che potrebbero portarti ad abolire la fonte di divertimento - e rovina - più soddisfacenete del mondo < ... Un paragone... Insolito, direi. > quello è il suo commento che esce a rilento quando vengono citati hamburger e canne, apprezzando in un certo senso il modo onesto ed alla mano con la quale si esprime quel ragazzo, senza però riuscire in alcun modo a sciogliersi, ne ora ne mai, tanto da concedersi un parlare così... Grezzo, in un certo senso. Indubbiamente diretto e conciso, se non altro, come metodo < Il Chakra è protagonista delle nostre vite, ci dividiamo tra i Ninja e i semplici umani incapaci di manipolarlo... Renderlo così irrisorio come tu speri, potrebbe portare anche a più problemi di prima, non credi? > il modo in cui si è abituati a vivere, come si fanno funzionare determinate cose, l'utilità nel sigillare oggetti nei fuda, la possibilità di avere dei sensitivi e chi più ne ha più ne metta, tutto ciò svanirebbe e finirebbe per divenire una cosa del passato, segnando probabilmente una nuova era. Accontentarsi di rendere il chakra una cosa meno importante e deterrente i quel che sarebbe, è troppo poco, o esiste o svanisce, poichè finchè esisterà prima o poi qualcuno vorrà utilizzarlo per fini ben meno nobili di un'accontentarsi ad usarlo nella vita quotidiana. Punti di vista personali che se parlasse anche un po' di più verrebbero espressi, ma glissa e va oltre, rispondendo al proseguo di Eryk < Una volta che sei un Ninja, non puoi più smettere di esserlo. > e no, anche che tu abbia finito il tuo servizio presso il Villaggio, non smetti comunque di essere un Ninja, godersi la pensione senza problemi è da folli privi di senno e realismo, per un'infinità di motivi che non staremo ad elencare < Ma se vuoi liberarti dai vincoli, sotto la luce del Crepuscolo potrai scegliere di essere chi vuoi, quando vuoi, come vuoi. È quel che vuoi, no? > certo, a patto che si rispettino determinate regole e si svolgano precise mansioni - se così le si vogliano definire - ma tutto ciò risulta talmente ovvio ad Itsuki che non starà a spiegare le metodiche o i requisiti di appartenenza ad un qualsiasi gruppo. A malapena si muove, è rimasto con le mani in tasca da quando ha finito di fumare e la sua espressione è sempre quella, il nulla, solo i capelli d'ebano vengono smossi da qualche rivolo di vento, lo stesso che si porta via le parole con le quali risponde infine al Doku < Finire a pestarci a mani nude? Sarebbe noioso e poco elegante, ma può avere la sua attrattiva, come utopia... Personalmente, credo che comunque esisterebbero le armi, ci sono molti modi per imporsi in maniera più ferrea che con le mani ma se dovessi scegliere brandire un'arma o esserla... > piega la testa di lato, un movimento ne troppo rapido ne troppo lento, prima a sinistra, schiocco, poi a destra, nel mentre conclude la propria frase < Allora la seconda scelta è decisamente più adeguata a noi. > alla fine un'arma è l'estensione dell'intento di offendere e ferire, è vero, ma un Ninja che brandisce un'arma è una cosa, un misero umano che impugna una lancia, o una spada? Noia, oltre che squilibrato, poichè il disarmato non avrò nemmeno il Chakra dalla sua per difendersi. Ma ribadiamo, son sempre punti di vista, e già che c'è, aggiunge < Oh, non fare caso al plurale, è una mia cattiva abitudine. > se ne è accorto solo ora, ma oramai non cambieranno mai, abituati al coesistere in quell'unico corpo. { ck on }

23:28 Eryk:
 Una folata di vento gli sposta nuovamente quelle ciocche da dietro l’orecchio a davanti al volto e così, si lascia sfuggire uno sbuffo rivolto a quell’acconciatura. Entrambe le mani escono dalle tasche per poirtarsi su quel capo, levandosi per l’appunto l’elastico per i capelli corvino, che Itsuki non può riconoscere, dato che alla vista è solo quello: un elastico nero per i capelli, eppure è quelli che mesi addietro Ren gli ha regalato e che da allora usa. Raccoglie quella chioma corvina con entrambe le mani, così grandi e coi palmi callosi per poi passare quell’insieme di capelli all’interno del diametro dell’elastico, piegandolo due volte e ripetendo il processo in maniera che sia stretto il giusto per impedire che i capelli sfuggano troppo facilmente o che gli tiri i capelli in maniera eccessiva. <”Speriamo impari, io stesso le dissi che se Onosuke fosse diventato un problema per lei e per il mio percorso, l’avrei fatto fuori io se non ci fosse riuscita lei. A volte sono proprio i legami che ci legano a fermare la nostra crescita personale. “> spiega al Bakeneko che ha di fronte, condividendo appieno la decisione presa della Yugure che non è nient’altro che quella che ha preso lui mesi orsono ormai. Il paragone è si insolito ma è adatto a uno come lui con quella personalità: Eryk è diretto, onesto, non ci gira attorno a ciò che ha da dire, come avrà potuto ormai notare anche Itsuki che lo sta conoscendo solo stasera. <”No. Io sono il protagonista della mia vita, non il chakra, al massimo può fare il costumista o l’addetto all’occhio di bue per mettermi in mostra. E si, ci potrebbero essere più problemi, eppure prima del chakra non mi pare ci fosse il nulla. Spesso l’uomo deve essere messo in una condizione di stress e pericolo per innescare un evoluzione, deve essere spinto fuori dalla sua zona di comfort.”> quante persone grazie al chakra ormai oziano e invece che magari cercare di far progredire la tecnologia, sono fossilizzati? Basti vedere Konoha, ferma nel tempo, identica a secoli fa ormai, un relitto del passato, un memento di un era che ormai è finita e che comunque rimane ancora viva oggi giorno. Infila nuovamente le mani all’interno delle tasche per poi spostare lo sguardo a quelle statue. <”E cosa significa essere un ninja? Morire come uno stronzo e non venir ricordato da nessuno mentre cinque persone in croce…”> riferendosi alle statue nelle piazze <”… o dieci volti vengono scolpiti sui volti di pietra? Ignorando le vite spezzate per ordini di questi? Tch”> si lascia sfuggire una smorfia di disgusto proprio alla volta di quelle statue così fatiscenti le quali non ci azzeccano per nulla con ciò che è oto nell’immaginario che si è fatto vivendola questi giorni. <”Come ti ho detto Bakeneko, mi reputo un pioniere del futuro, sia per i miei obiettivi, sia per il mio lavoro. La mia libertà personale l’avrei già ottenuta con Yukio che mi ha garantito un posto da eremita, libero da vincoli e di andare dove più mi garba… ma è davvero sufficiente secondo te? “> gli chiede mentre allunga la spina dorsale, sopprimendo un verso di piacere mentre si stiracchia la schiena con ancora le mani in tasca. Rotea il collo, prima a destra e poi a sinistra, con il relativo scrocchiare di quelle bolle d’aria tra le vertebre cervicali. <”le mie mani sarebbero le mie armi e no, non mi basta che siano solo le mie armi, voglio che diventino le armi per chi non è in una posizione di alzare la voce e camminare verso la libertà. Voglio essere chiaro con te, questo è un percorso che è iniziato prima della vostra uscita , sono qui da te per vedere se in voi ho trovato compagni di viaggio o meno. Con o senza continuerò a procedere e a segnare il sentiero per ciò che reputo la libertà di tutti.”> risponde in maniera fiera e orgogliosa, si è esposto con tutti, a partire dall’hokage stessa, non per loro, non per il noctis, ma perché è quello che reputa corretto fare già dai suoi giorni a Kusa quando ha tagliato i ponti con la Yakuza sei anni fa e Ren gli è testimone. Non ci fa caso a quel plurale, per quel che gli riguarda, Itsuki sta parlando a nome della Yugure, quindi non si insospettisce a riguardo.[chk on]

00:13 Itsuki:
 Quell'elastico? No, di certo non lo riconosce, non lo ricondurrebbe a Ren ne ora ne mai, un memento troppo banale per risaltare all'occhio comunque sempre vigile ed attento, analitico, del Corvetto, il quale lascia il tempo necessario a lui per legarsi i capelli, pratico a sua volta di quei gesti, considerata la lunga chioma nero pece, il più delle volte legata < Legami e sentimenti, bestie della peggiore specie. > vedrebbe di appuntare la questione, rispondendo in quel modo ad Eryk, socchiudendo gli occhi per qualche istante, annuendo brevemente, per ritrovarsi poi intrigato dalle parole che vengono espresse da quell'energumeno che avrebbe potuto credere uno tutto muscoli e poco cervello < Come tu stesso hai detto, è uno strumento, ognuno dovrebbe essere libero di usarlo come più gli aggrada, ma purtroppo così non è.. Si è privi della libertà in tante cose in più di quante possiamo immaginarne.. > direbbe sollevando le rubine verso il cielo, guardando in direzione della volta stellata sopra al Suono che riesce ad offrire quella libertà in una maniera atipica, brutale probabilmente, ma genuina in altri sensi. Certo poi, affiliarsi alla Yugure, qualora si risulti degni, quello è un altro discorso < ..Ma le tue parole sono forti di una verità innegabile, sai, anche noi due siamo per l'evoluzione, seppur attraverso la distruzione. > questa volta ci và giù un poco più preciso, riprende il dire lasciato in sospeso portando la mancina sul petto, in quell'indicare quel loro due dal quale non riesce a desistere, potendogli dare qualche traccia in più ad Eryk per il quale essere confuso, seppur probabilmente non starà a spiegarsi oggi riguardo a ad Eiji, che da dentro commenta con aria boriosa ed affascinata <{ È un percorso ardito e che può portare ad infiniti risvolti, teniamolo d'occhio, sarà divertente... }> ed in tutta risposta Itsuki risponderebbe con due semplici e secchi vocalizzi concordanti, accostandoci anche un cenno d'assenso mentre chiude gli occhi per qualche istante, in quel riferirsi al fu Principe < Mh mh. > sarà fatto, ma per ora, torna con le vermiglie in direzione del viso di del Doku, a reincontrare le ambrate del Velenoso, osservandolo quando quelle stesse sgusciano sulla statua di Sasuke lì presente, non tanto differente dal Monte dei Volti alla Foglia < Oh, io stesso disdegno alcune di queste state, reliquie di un passato che non ci è di alcun aiuto, ma essere un Ninja, di base, è solo un modo per poter dire di essere morti con onore per il proprio paese eccetera eccetera... > un gesto vago con la mancina ancora in giro, un proseguire di quelle parole che mancano, le iridi che si sono spostate sulla statua tornerebbero verso il Doku e continuerebbe < Stronzate, a nostro avviso. > e non sono di certo soliti- ne lui ne Eiji - ad utilizzare termini così coloriti, lo fanno solo quando la situazione lo richiede e per due come loro che non sono mai stati propizi a dedicarsi ciecamente al Villaggio un termine simile è più che necessario, qualcosa al quale il fu Jinchuuriki all'interno reagirebbe con un finto vocalizzo di sorpresa, come ad un sussultare per i modi grezzi intonati poc'anzi, sfociando poi in un complice ridacchiare inudibile al Doku che si perde nella mentre di Itsuki, che risponde riguardo l'offerta dell'Hasukage < E guardare il mondo che va avanti dagli spalti? Sarebbe patetico oltre che penoso, no, saresti sprecato. > che possa risultare o meno un complimento implicito, non è intenzione di Itsuki farne, la sua è un puro e semplice essere oggettivo riguardo le idee del Chunin innanzi a loro che è giunto al Suono per affermare qul suo proprio intento di libertà, affiancandosi alla Yugure se necessario, senza porsi remora alcuna. Lascia che lo scrocchiare del collo dell'altro si perda nell'aria, tornato a mani in tasca, ascolta quell'ultimo trafilo del discorso di Eryk per poi andare ad annuire, di nuovo un mesto cenno d'assenso ad occhi chiusi, non si spreca mai più di tanto ne in espressioni ne effettivamente nella gestualità < Mh, d'accordo, rispetto il concetto, purchè non sposti l'ago troppo dal lato della pace. > è un monito che si sente costretto a mettere subito in chiaro, poichè divenire quella sorta di paladino della libertà che vorrebbe essere Eryk, potrebbe portare a risvolti imprevedibili, ci sono diversi tipi di libertà e tutto starà in base alla tipologia che lui deciderà di difendere, per quale specifica sfumatura combatterà, inseguendo la propria utopia < Credimi, se ne avrai la possibilità, sarebbe meglio con noi che contro di noi. > lo sguardo si assottiglia, il tono si fa più freddo e serio, un ulteriore metterlo in guardia o dagli un semplice consiglio, poi sarà libero di fare come gli pare, mentre lo sguardo volge in direzione del Covo in costruzione, come a poter volgere un'occhiata a tutti gli altri Yokai alleati < Ebbene, vedrò di organizzarti un incontro con Gashadokuro, se è questo che desideri, sarà lui a giudicare se tu possa indossare i colori del Crepuscolo o meno. > e ruotando nuovamente il busto nella direzione del Velenoso, attenderebbe la sua risposta, o qualche eventuale ultima domanda. {ck on}

00:45 Eryk:
 Annuisce a sua volta, concordando su ciò che ha da dire su quei legami, è giusto custodirli ed averli fin quando sono affetti, ma quando questi diventano dei vincoli allora è meglio reciderli e ridimensionarli dato che se una persona ti ama davvero, allora ti dovrebbe lasciare libero di percorrere la tua strada senza intralciarla, che sia in maniera attiva o passiva. <”Proprio per questo se mai dovessimo arrivare a un punto dove dovrò decidere se uno o l’altro, la scelta non sarà neanche da ponderare, così come qualsiasi cosa: se si mette di mezzo va rimossa.”> chiude così il discorso su quel chakra da rimuovere che è una delle varie opzione, dei vari SE alla quale ha già la risposta nel caso fosse stata messa in dubbio la sua dedizione all’obiettivo finale. <”Non c’è creazione senza distruzione. Non ci vedo niente di sbagliato nel voler radere al suolo questo mondo per poter costruirne uno nuovo sulle ceneri di esso.”> alza le spalle, un discorso non troppo diverso a quello che lui stesso sta facendo e che probabilmente succederà se andrà in porto quello che sta pianificando e quello per la quale si dimena. Parole forti quelle di Itsuki che però lo trovano d’accordo anche perché è uno di quelli che crede che il fine giustifica i mezzi e che senza sacrificio non si ottiene nulla. <”Infatti sono solo stronzate, bello il mondo ninja, l’accademia, l’eroismo nazionale… tutte carezze all’ego per nascondere la dittatura militare che continua da anni. Caduto un despota ecco che ne sale un altro, è stato così per Yukio, spero non sia così con Kunimitsu e Kioshi.”> una frecciatina? Forse, dato che lo stesso sistema ninja è un problema per lui come è stato chiaramente denunciato con le parole con la quale si è espresso fin ora senza alcun pelo sulla lingua. Gli da ragione che sarebbe sprecato a osservare dagli spalti, inoltre per come si definisce lui stesso, non si accontenterebbe di così poco, di stare a guardare mentre altri fanno il lavoro per lui, non funziona così: se si vuole qualcosa bisogna sapersela agguantare, quindi al diavolo i discorsi di Ekazu e di Ren sul non essere pronto, il futuro non aspetta di certo lui che sia pronto e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Lo lascia terminare e a quelle ultime parole, tira fuori le mani, per farle cadere parallele ai fianchi, chinandosi di qualche grado col busto in quell’inchino formale, come a confermare i dubbi che Itsuki potesse avere sulla sua educazione o appartenenza in un passato alla Yukuza, anche se è quella di Kumo, come la sua pelle dovrebbe suggerirgli con quel colorito caramello chiaro, ben differente dal candore che adorna gli altri attorno a lui. <”Grazie e no, non cerco la pace. Vorrebbe dire imporre qualcosa a mia volta contro la volontà altrui, privandoli della libertà di scelta, inoltre come dici te, sarebbe più noioso di stare a guardare altri mentre svolgono il mio lavoro.”> si rialza in piedi, tornando a torreggiare sulla figura di Itsuki, essendo un colosso sia di stazza che di muscolatura a tutti gli effetti. L’obiettivo era appunto quello di gettare il mondo in uno stato di caos primordiale, così equo per tutti e da lì restituire il libero arbitrio a tutti, poi da lì in avanti si vedrà.[chk on]

01:24 Itsuki:
 sembra che la notte vada ormai avviluppando con le sue scure braccia tutta Oto, il più delle luci si spengono ma vi è tempo per qualche ultimo scambio di battute tra i due Chunin. Innanzi tutti, un'osservazione alla quale Itsuki risponderebbe con semplicità, come se avesse già la risposta in tasca, il derivato di un sopprimere i propri sentimenti, ostacolo più grande con il quale rarissime volte tutt'ora combatte < Esatto, gli ostacoli servono a permetterci di trovare i mezzi per scavalcarli. > che sia una scelta ponderata, che sia un nuova forza, che sia il sacrificare qualcosa o qualcuno, tutto porta ad un finire prima o poi per rimuovere quel qualcosa che ci blocca dall'andare avanti, altrimenti, non si finisce a far altro che oziare, fermi ad un preciso punto di mezzo nel proprio percorso, senza poter tornare indietro e senza nemmeno più poter andare avanti, persi in un limbo dove nulla potrà essere compiuto, finendo per diventare passivi spettatori di questo mondo. Però, le parole che giungono in seguito da parte di Eryk, vanno smuovendo più l'animo di Eiji piuttosto che quello di Itsuki, concorde, ma all'udire di quella specifica seconda frase, quasi sente la propria voce riecheggiare dal passato, forse l'immagine di una memoria remota, forse un semplice rispecchiarsi più che mai in quel preciso desiderio di voler radere al suolo il mondo per vederlo rinascere come una Fenice, forse un semplice scherzo del destino che gli rimette davanti quelle precise parole che disse quando lo liberarono dal suo stesso esilio. Non ricorda quando, ne dove, ne potrebbe essere certo al cento per cento di averle pronunciate, ma una corda vien come pizzicata nell'animo ed un ghigno di un diavolo nostalgico si dipinge sul viso del fu Principe, invisibile ed inudibile al Doku <{ Ah... Che meraviglia, pura poesia. }> un sospiro, poi quelle parole deliziate, mentre il Goryo risponderebbe dal canto suo in totale accordo il Velenoso < Lieto di ritrovare un'affinità di pensiero sotto questo punto di vista, sono pochi gli individui in grado di vedere l'affresco del mondo in maniera così vasta. > e sicuramente, quando avrà modo di parlare con l'Insonne, viste le sue ideologie nei confronti del mondo stesso, il Doku farà un'impressione presumibilmente positiva nei suo confronti. La frecciatina vien accolta seppur non è di certo direttamente diretta ne a lui ne ad Eiji, lo sguardo si sposta in direzione della statua di Kunimitsu ben più distante < Tsk.. > un cenno scostante in direzione della Serpe caduta, il disprezzo di Eiji per quella figura lo ha oramai contagiato in maniera viscerale cosìì come l'astio e l'odio nei rispettivi confronti di Sasuke e di Kenji, altri due rocciosi bersagli di quelle loro distruttive mire < Kioshi è un uomo capace e risoluto, è dalla nostra parte, confidiamo si distingui dagli altri Kage. > nulla di più e nulla di meno, hanno avuto personalmente a che fare con Kioshi ai tempi e sono stati reclutati proprio da quello stesso Uchiha, al quale si sono abituati nonostante l'essere sin troppo simile a Sasuke, se non fosse stato per lui parte di tutto questo sarebbe potuta non accadere, visto che è stato un incastrarsi degli ingranaggi della Yugure a coadiuvarsi con quelli dell'Uchiha. A Quell'inchino, risponderebbe con garbo a sua volta portando fuori la dritta dalla tosca per posarla sul petto, poco più breve in quel movimento ma comunque a sua volta formale e galante, chiaramente contaminato dai modi regali di Eiji che nel tempo lo hanno cambiato ed elevato dal mero ragazzo anonimo che era, rispondendo con cortesia alla stessa cortesia del Doku, un intendersi reciproco che non avrebbe immaginato < Ottimo, altrimenti sai che noia... Lasciamo che sia il Caos a dettare le leggi, sicuramente ci sarà da divertirsi per tutti quanti... > un flebile accenno a quello che sarebbe un sorriso, per poi voltarsi in direzione della stessa strada principale lungo la quale è giunto, dando il profilo ad Eryk, salutandolo con un cenno pigro della dritta che torna in tasca < Dunque, arrivederci, verrai contattato dal sottoscritto o da uno di noi, nel frattempo goditi la tua permanenza ad Oto, Eryk Doku. > e detto ciò, con lo stesso passo impeccabile e robotico di sempre, si allontanerebbe svanendo tra i vicoli del Suono, pronto a riferire ad Hanae riguardo l'incontro di questa sera. { end }

02:42 Eryk:
 <”Ci riconduciamo semplicemente al discorso dei legami, non verso una persona ma verso lo status quo e il presente. Sarebbe altamente ipocrita da parte mia non mettere il discussione il mondo attuale per come lo conosciamo e parlare di rivoluzionare il tutto. Non sono un samaritano che fa della predica la sua arma.”> Chiude quel discorso, estraendo le mani dalle tasche per poi allargare le braccia, alzare le spalle mentre i palmi sono aperti in direzione della volta celeste, in quel gesto con la quale si dissocia da certi stereotipi di pace alla Konohana maniera quasi. Tutto quel discorso quella sera poteva essere racchiuso proprio in quelle parole, lasciare al Caos dettare le leggi, dare loro un mondo equo per tutti dove poter perseguire i propri obiettivi. Un utopia appunto per lui ma che può anche essere considerata una distopia per l’alleanza: perdere il potere che ha sulle persone, vedersi sgretolare secoli di storia sotto i piedi… oh che piacere gli darebbe vedere tutto quello, gente con le gambe per aria, i repressi insorgere finalmente mentre finalmente alzerebbero la testa e imbraccerebbero probabilmente le armi per la loro libertà. Una guerra civile, una guerra per i propri diritti, una guerra per radere al suolo tutto quanto e ricostruire nella maniera corretta, lasciando al fato una tabula rasa dove far svolgere gli eventi nella più totale e imprevedibile casualità creata dai desideri di coloro che hanno combattuto o che sono morti inseguendo quel sogno e non quello di altri!. <”Speriamo bene, vedrò di fidarmi di lui come Kokukage.”> risponderebbe anche se ancora titubante, non ci ha mai avuto a che fare e di sicuro prima di poter intraprendere qualsiasi tipo di attività, ci vorrà almeno una volta parlare per poterlo inquadrare. Lo guarda infine girarsi e muoversi verso una dei vicoli del suono e, dato il saluto ricevuto, china di poco il capo in maniera fugace <”A presto Bakeneko.”> e con questo anche lui tornerebbe alle sue faccende tabaccose. [end]

Eryk incontra Itsuki davanti alle statue dopo l'incidente con Hoshiko e Kasei. Itsuki porta con se, sfoggiandolo fieramente, i colori e il simbolo della Yugure, catturando l'attenzione del Doku, il quale finalmente ha modo di potersi confrontare con un membro di essa per vedere se il Doku anela a ciò che ambiscono i membri del crepuscolo.