Attendere esito, darling ♥
Non è passato poi molto da quando la Capo Clan in carica degli Hyuuga s'è separata da Sango Ishiba. Muovendo i propri passi alla ricerca del marito, si renderà conto ben presto che dovrà far presto. Più tempo passa e più le contrazioni che avverte si fanno ravvicinate. La prima che avverte la sente una cinquantina di metri più in là, quando ormai anche la donna dal rosso crine si sarà dileguata e, dunque, sarà rimasta sola. In base alle indicazioni ricevute, tuttavia, e alle informazioni in suo possesso, la sala da thè gestita proprio da Orochi Hyuuga nel Tanzaku Gai non dovrebbe essere tanto distante. Avverte un dolore al basso ventre, il primo più forte. Non è al livello del calcetto che il bimbo darebbe di solito, è sicuramente qualcosa di più. Una madre dovrebbe rendersene conto fin da subito, specialmente lei che di bambini ne ha avuti altri due, dunque non è la sua prima esperienza. Il problema è essere in un luogo non tanto conosciuto, lontana da un ospedale che potrebbe fare la differenza con il consueto equipe medico. Passano pochi minuti e ne riesce ad avvertire una seconda che, rispetto a quella precedentemente citata, risulta essere parecchio più dolorosa, riuscendo a farle scucire -ammesso non abbia una grande forza di volontà- anche un gemito di dolore. Fortuna vuole che non piova, quindi il cielo sia anche abbastanza limpido. Qualora si volesse alzare gli occhi verso l'alto, si noterebbe tranquillamente una luna a tre quarti, con numerose stelle tutt'attorno. Le luci lungo i vicoli sono tutte accese, pronte ad attendere i visitatori, gli ubriaconi, la gente senza scrupoli che è solita visitare un luogo simile in quell'ora serale. Perlopiù, nei propri pressi vi sono dei locali notturni (night club, strip e tutto questo genere di luoghi del piacere) per non parlare di alcuni bar e pub aperti perlopiù in notturna che, oltre a mettere in vendita alcolici e cibo, probabilmente hanno anche altro tipo di commercio fuori dalle mura dei villaggi dove tutto è lecito. Sta a Mekura destreggiarsi tra le persone che vi passeggiano, alcune ancora sobrie ed altre già buttate contro un angolo della strada con una bottiglia avvolta nella carta ed una sbronza colossale. Ricordiamo alla gentile signora, però, che il termine previsto per la gravidanza sarebbe previsto per una settimana a partire dalla data odierna! [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Tira un D100!
Mekura tira un D100 e fa 37
Neanche l'ultima volta la fortuna è stata clemente con Mekura, figurarsi se le cose sarebbero potute cambiare adesso. Riesce ad attivare il Chakra e a percorrere un ulteriore pezzo di strada. Tuttavia, seppur riesca ad avvicinarsi maggiormente alla sala da thè, ciò non vuol dire che il resto della giornata risulterà essere molto semplice. La gente che le passa affianco perlopiù la ignora, vedendola coperta dalla testa ai piedi con anche un cappuccio. Passando di lì, potrà notare come tutti si affrettino per raggiungere dei pub, delle sale da gioco in cui sperperare lo stipendio appena conquistato oppure buttarlo per delle prostitute di bassa lega. Qualche barbone nei pressi dei locali meno in le chiede l'elemosina, agitando un bicchiere di metallo sporco e arrugginito, contenente, in base al rumore che fanno le monetine al suo interno, ben poco. Potrà fermarsi o potrà avanzare, ma la bambina è probabilmente d'accordo soltanto su una delle scelte: muoversi ed anche in fretta. L'ennesima doglia giunge precedente al distacco con la seconda, il che sta a significare che il momento è senza dubbio giunto. Non vi saranno scusanti per Mekura, la quale ne sarà oltremodo più che certa. La sala da thè di Orochi è un edificio piuttosto ampio e a piano terra. Le vetrate sono d'un dorato particolare, ma ognuna d'esse è coperta da una tenda bianca che fa soltanto immaginare quel che potrebbe esserci all'interno. Soltanto una è sollevata per metà, permettendo così di scorgere, all'angolo e a due vetrate rettangolari dall'ingresso ufficiale, dei tavolini bassi con cuscini disseminati tutt'attorno e un servizio da thè fumante. Clienti. Senza dubbio. Non è possibile per lei vederne il viso, nascosti dal resto del tendame citato poc'anzi. L'insegna fuori è luminosa ed indica di entrare nel vicolo tramite una freccia per trovare l'ingresso. Inoltre, attesta come il suddetto locale sia ovviamente aperto. Venti metri. Solo questi li separano dall'aiuto ricercato e dal bisogno d'avere qualcuno che possa capirne di parto. C'è un problema. Le acque si sono appena rotte e una nuova contrazione, più forte, la costringerebbe a piegarsi in due. Eppure... manca così poco! Mancava così poco anche al termine della gravidanza, ma la bambina ha proprio preso il carattere dal peggiore dei genitori. E' pronta e vuole uscire come un "Kai" pronunciato al momento giusto, ma nel posto più sbagliato possibile. [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Le emozioni che prova in questo momento potrebbero essere riconducibili più ad un vero e proprio stato d'ansia e d'agitazione, di paura anche, ma quest'odio da cosa nasce davvero? La situazione venutasi a creare non è esattamente delle più rosee. Tutto è cominciato quando ha scoperto d'essere incinta, dunque una partenza non proprio perfetta se contiamo che la figlia che ha in grembo non è di Orochi, suo marito. Il resto dei mesi necessari a portare a compimento la gravidanza è stata poi una escalation di insuccessi. Ha perso man mano fiducia nella gente che gli sta attorno, dovendo costringere il suo corpo a dei nuovi cambiamenti radicali, incapace di portare avanti le missioni o anche solo pensare di partecipare ad esse. E Mattyse? Lui che, più degli altri, avrebbe dovuto starle più vicino, s'è rivelato essere niente meno che Al Miaeda, un terrorista che soltanto negli ultimi tempi si sta facendo affermare come tale. Una situazione peggiore di questa non è immaginabile neppure dalla persona più sfigata del pianeta, d'altro canto cos'altro resterebbe? Che perdesse tutto ciò che ha ottenuto o ciò a cui sta per dare la vita? In un miscuglio d'emozioni profondamente negative, a partire dall'odio che sembra provare per chiunque abbia attorno e persino per la nascitura, attende la prossima contrazione che, come immaginato, non tarda affatto ad arrivare. Forte come l'ultima, è costretta già a piegarsi in due, ma questa volta la sfrutta per i propri fini. Condensando anche il chakra elementale del Vento, riesce ad alimentare la propria voce e il proprio urlo generato dal dolore per chiamare a gran voce una persona in particolare. La gente attorno a lei, sino a questo momento, non ha fatto altro che ignorarla, ma non appena la tecnica ha effetto, tanto da far tremare non poco le vetrate della sala da thè, tutti inizieranno a girarsi. Quelli più vicini subiscono ciò per cui la tecnica è nata: vengono storditi. Si tappano le orecchie velocemente, alcuni preferiscono gettarsi in un vicolo per paura d'un attacco improvviso; altri ancora optano per allontanarsi il più in fretta possibile, finendo col cadere rovinosamente a terra per via del danno acustico e all'equilibrio che ha loro causato. Le vetrate dei locali più vicini, entro i trenta metri dalla sua posizione, iniziano a vibrare ed alcune si incrinano. Non vengono rotte soltanto per via della distanza inferiore ai dieci metri, poiché altrimenti avrebbe tutt'attorno una pioggia di vetri non indifferente. Il barbone, perso chissà in quale sogno e a non poca distanza da lei, si stura un orecchio con l'uso del mignolo, svegliandosi dal suo stato comatoso per rivolgerle soltanto una semplice domanda: "Che cazzo ti urli? Qui, c'è gente che deve fatturare!", probabilmente soltanto nei suoi sogni, tant'è che torna a dormire senza neanche badare alle condizioni della giovane madre. Nella stanza da thè, invece, alcuni degli occupanti sembrano in agitazione, mettendosi a correre per andare a chiamare niente meno che Orochi Hyuuga, lo stesso nome appena menzionato dalla Hyuuga. La gente tutt'attorno, notando e avendo ascoltato quel nome, anziché aiutarla, preferisce tirare diritto ed evitare anche solo d'aver ascoltato. Non vogliono problemi con un uomo del genere, ma tutto potrebbe sembrare quasi sospetto se Mekura non conoscesse l'altro impiego del marito. Passano pochi minuti e, quando la strada si sarà svuotata per via dell'urlo poderoso scaturito dalle sue corde vocali, la porta d'ingresso s'aprirà e mostrerà sulla soglia nient'altro che Orochi. Spalanca la porta con un gesto secco, affacciandosi con sguardo burbero e spalancando le pallide iridi nel notare la figura di sua moglie. Confuso dalla sua presenza, non aspettandosi affatto una sua visita, accorre precipitosamente in sua direzione. Non per preoccupazione verso l'alto, quanto più per interesse personale e di facciata. Come sempre. <Cosa diamine ti dice il cervello? Non puoi certo frequentare questi luoghi prossima al parto.> Convinto che si sia soltanto affaticata inutilmente e non che sia prossima al parto vero. Cerca di sollevarla, poggiando le mani sotto le sue ginocchia e sulla sua schiena per cercare di sollevarla, rendendosi conto della gravità della situazione. <Oh cazzo> Pronuncia. <Masumi, chiama Masumi! Ho bisogno di aiuto!> E s'affaccia una donna probabilmente sulla ventina, rossa, aitante, con una mise da cameriera che farebbe uscir il sangue dal naso a qualunque uomo possa incontrare; curve al punto giusto, un piccolo neo sull'angolo del labbro ed occhi chiari. Lo affianca. "Sì, Orochi-san?", servizievole, mani giunte. <Dobbiamo portarla dentro, prepara un letto libero, prendi dell'acqua calda, asciugamani, qualunque cosa. Sta per partorire!> La tipa inorridisce al sol pensiero, ma si pone al fianco opposto per aiutare la Hyuuga ad entrare. <Potevi evitare tutto questo baccano, eri quasi arrivata.> Contrariato. Ma giustamente è un uomo, che ne capisce lui di quanto dolorose siano le contrazioni? [ Chakra totale Mekura: 84 (Do Maggiore consuma 16) ][ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Nonostante le urla strazianti e minacciose di Mekura in direzione del barbone, quest'ultimo è tornato a girarsi nella sua lurida coperta e a ronfare come un gatto. Non l'ha proprio sentita, ma Orochi e Masumi al contrario sì. Se alla prima tremano un pochino le mani, allo Hyuuga si rizzano i peli su ogni angolo del proprio corpo. Mai far arrabbiare Mekura, questo dovrebbe averlo già imparato da tempo. Ignorato il barbone, ci si preoccupa maggiormente di portare Mekura in un luogo isolato, lontano dalla gente che percorre le vie immorali adiacenti a quei locali nefasti, dove tutto è concesso eccetto il buonsenso. L'importante è essere muniti di denaro e privi delle leggi morali dei villaggi di appartenenza che non renderebbero tutto questo possibile. Torniamo ai nostri doveri, ripartiamo da qui. Masumi le s'affianca assieme ad Orochi-san, cercando di trascinare il corpo di Mekura, qualora non sia per lei possibile camminare come vorrebbe, all'interno della sala da thè la cui porta è stata lasciata aperta. Una volta superato l'ingresso, avranno di fronte una scalinata che li conduce ai piani superiori, probabilmente le stanze del personale o chissà, camere adibite a qualunque altro genere d'affari: uffici, hotel dell'amore. Trovandoci al Tanzaku, potreste pensare a tutta questa serie di possibilità. Non crederete mica che è una sala da thè normale, vero? Neanche il più innocente cliente potrebbe credervi. Non vi entrerebbe certo nessuno e il guadagno sarebbe al di sotto dello zero. Sulla destra, s'apre invece la grande ed immensa sala che la Hyuuga poteva vedere dall'esterno, ma soltanto per la totalità di qualche tavolino. La luce è piuttosto vivida, ma lei sta iniziando a sudare e le contrazioni si fanno sempre più vicine. Aumentano anche d'intensità, come se finora fossero state poco concentrate. L'attenzione viene perlopiù concentrata sulla via che deve seguire per salire al piano di sopra, laddove sicuramente vi sarà una stanza dove potersi stendere ed aiutarla con il parto in qualche modo. "Orochi-san", tenta nuovamente Masumi d'attirarne l'attenzione, pur aiutandolo e senza batter ciglio, sia mai che s'opponga ad un uomo carismatico come lui. "non è il luogo più adatto per un parto, ma non credo che riesca ad arrivare in ospedale a meno che qualcuno di noi non sappia usare la dislocazione", commenta l'ovvio, stringendo i denti per raggiungere gli ultimi scalini. La poggia delicatamente contro Orochi, dove Mekura ha già trovato una nicchia nonostante lo stia aggredendo verbalmente, anche per via del dolore del parto che si fa via via più pressante e costante. <Dove vuoi che fossi, Mekura?> Spalanca una porta della stanza più vicina, precisamente la 202, sulla propria destra, con un calcio netto dato dal tacco della scarpa indossata. <Stavo lavorando per portare a casa il denaro con il quale crescere Kurako e Hiashi> Un adulatore nato, ma non può negare neanche lei che ci tenga ai bambini, in quanto nati direttamente da lui ed essendo suoi eredi in tutto e per tutto. A differenza dell'essere che sta per nascere dal ventre materno della Hyuuga e che con Orochi non ha proprio nulla a che vedere. <e cosa significa che stanno cercando di ammazzarmi?> Se la ride, adagiandola delicatamente sul letto e sfilandole di dosso il mantello, in primis. In realtà, ha avuto qualche aggiornamento particolare, anche per via delle insistenti domande d'un ragazzino sul proprio conto. Niente che l'abbia ovviamente impensierito. <E chi dovrebbe uccidermi, mh?> Ora è curioso, però prende tutto piuttosto sotto gamba, come se evitasse di dar peso ad una questione sì spinosa, ma che nei confronti della moglie presente non vuole che venga discussa. <Tesoro> Fintamente dolce, le sfila anche le scarpe e le apre il kimono, cercando di comprendere quanto difficoltosa sia adesso la situazione in mancanza di qualcuno capace. <non voglio essere un pessimo consorte in una situazione tanto delicata, ma> Lancia un'occhiata a Masumi, la quale corre immantinente a prendere tutto l'occorrente per far partorire un bambino: acqua calda in una bacinella capiente, asciugamani, altre coperte, bende, qualunque cosa sia possibile utilizzare per farla partorire all'interno delle quattro mura di quella stanza. Una volta rimasti soli, le si china anche per darle un bacio sulla fronte sudata, scostandole delicatamente i capelli scuri. <ti ricordo che il figlio che hai in grembo non è mio. In questo momento, stai ricevendo l'aiuto del quale necessitavi, eppure non è neppure mio compito. Sto facendo più del mio dovere.> Qualora fossero stati nell'ospedale di Konoha, ovviamente, il comportamento di Orochi sarebbe stato senz'ombra di dubbio differente. Tuttavia, in un luogo dove lui regna e dove possiede il comando, lontano dalla giurisdizione dei Kage e delle leggi vigenti nell'Alleanza, si sente al sicuro da tutti e da tutto. <Dov'è il padre del bambino quando hai più bisogno di lui?> Non sono esattamente le parole più corrette da pronunciare nei confronti d'una donna che sta partorendo, tutt'al più se si tratta della moglie, ovviamente. <Non dirmelo, ti ha lasciata? Ti ha lasciata perché non sei riuscita a troncare i rapporti con me durante tutto il tempo a te concesso durante la gravidanza? Sembra una storia da manga romantico!> Le contrazioni, però, la costringono ad urlare perché il tempo di indugiare è terminato. Bisogna farla nascere. Masumi, nel frattempo, è appena tornata con tutto il necessario e si arrampica sul letto avvicinandosi alle gambe della donna. <Puoi stringere la mia mano, tesoro.> Finto, perfettamente falso, però ancora in grado di porgerle la mano della quale tanto necessita. Nonostante i difetti, è un gran bel partito. "Intende restare, Orochi-san? Potrei avere bisogno di una mano", nel frattempo, copre le gambe della Hyuuga con una coperta tenendola al caldo, sollevando però il kimono e rimuovendo qualsivoglia indumento intimo vi sia nei pressi. "Temo debba iniziare a spingere...", il momento è davvero arrivato?! [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Tira un D100!
Mekura tira un D100 e fa 54
Deve spingere. Non serve far altro al momento. Anche Masumi le dice di farlo. Mekura ha però l'ardire, in una situazione tanto delicata, di svelare al marito l'arcano e presunto nemico che vuole farlo fuori. <Non so di chi stai parlando, ho solo svolto il mio dovere e sai benissimo quale> Sembra piuttosto serio oltre che sincero, seppur sicuramente ne abbia sentito parlare per via del ruolo assunto al posto di Jinto. Questi, morto di recente e costretto ad abdicare al proprio ruolo già in quel di Kusa in virtù di Rasetsu, ha poi consegnato le chiavi di casa direttamente ad Orochi, mettendolo in seguito ovviamente in guardia. <ma non è il momento per pensarci. Respira e spingi, avanti! Non è la prima volta, sai come si fa.> Cerca di sembrare più dolce, accondiscendente proprio per poterla aiutare, nonostante la situazione non richieda l'intervento del marito e sia necessaria soltanto la forza di volontà materna. "Oh, si vede la testa!", esclama l'adorabile Masumi che, in tutto ciò, tenta di tener pulita la zona in questione, coprendo le coperte sottostanti con degli asciugamani nel tentativo di asciugare quanto possibile il sangue uscente dal grembo materno. Le gambe di Mekura tremano per via dello sforzo assieme al petto che viene sconquassato da respiri impossibili da gestire. <Respiri corti e lenti, tesoro> La mano le sfiora di nuovo la fronte, tenendosi al suo fianco e lasciando che la mano venga stretta talmente forte da lasciare i solchi delle unghie nella carne di Orochi stesso che, dal canto proprio, non sembra curarsene più del dovuto. <respiri corti e lenti.> Le sussurra nuovamente. Suo marito non le si sposta dal fianco però lancia delle occhiate eloquenti a Masumi, la quale prosegue con il proprio dovere, nonostante non sia quello il ruolo principale che ha all'interno della sala da thè. Qualcuno dabbasso avrà sicuramente sentito le urle della donna provenire dai piani superiori, ma da bravi bambini, grazie anche al volume della musica senza dubbio alzatosi, ignorano la gran parte degli avvenimenti che succedono nel locale. Sembra averle dato le risposte che voleva, seppur lui in cambio non ne abbia ricevute. <Hai pensato a come chiamarlo? Non so neppure se sia maschio o femmina. Non sappiamo neanche come dirlo al Clan nel caso in cui non sia uno Hyuuga. Cosa devo fare con te?> Un sorriso amaro si dipinge sul viso cesellato dell'uomo dal bell'aspetto, il quale è ancor lì, di fianco alla donna che ha sposato, nonostante non vi sia alcun legame di sangue tra sé e la bambina quasi nata. Notevole, cavalleresco. [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Deve spingere, ancora una volta. "Respira", Masumi cerca di restare calma inginocchiata tra le gambe di Mekura. "e spingi!", la esorta a continuare a farlo, nonostante sia palese che si stia sforzando più del dovuto. La testolina dal crine biancastro appena visibile si muove man mano, centimetro dopo centimetro, cercando di uscire assieme al resto del corpicino minuto. La mano di Orochi viene ancora stretta con forza da parte di Mekura, ma non è solo dolore quello che tende di far percepire tramite quella forte presa. C'è un desiderio in quella voce, una richiesta, una supplica. Comprende d'aver commesso un errore, tutto sommato, e chiede perdono. Se ne occuperà lei e perché dovrebbe dubitare? Perché la donna non dovrebbe essere in grado d'adempiere a quanto ha appena promesso? Gli occhi bianchi di Orochi cercano quelli della moglie che, in lacrime, cercano soltanto di convincere quest'ultimo a non fare follie. Che sia puro istinto materno? Qualche sesto senso che posseggono soltanto le madri che t'avvisa quando qualcosa non andrà come vorrai? Che t'avverte che la bambina è in pericolo e che sarà troppo stanca, troppo affaticata e in procinto di svenire alla fine del parto per difenderla come vorrebbe? E se quando si risvegliasse lei non ci fosse più? L'uomo piega un sopracciglio, mezzo sdraiato sul letto mentre tiene stretta la mano della Hyuuga. <Kimi?> Ripete il nome che la madre pare aver scelto per la bambina che sta per vedere la luce tra non molto. Qualche altra spinta e sarà finalmente fuori. La gran parte della fase iniziale e del dolore dovrebbe volgere quasi al termine, ma resta il fatto che necessiterà delle cure quanto prima. <Perché vuoi dare a tua figlia il nome di una ricercata?> La notizia di Kimi Doku che è ricercata dall'Alleanza per l'attacco ad Oto è, ovviamente, conosciuta per via dei volantini che gironzolano nei villaggi proprio per avvisare di questi ultimi. <Penseranno che sei loro alleata, che li stimi> Non è affatto un buon momento per dar fastidio ad una donna, specialmente se in lacrime e con la mente offuscata dal dolore, decisamente non in grado di mantenere un discorso come vorrebbe. <e non basta il fatto che disonorerai il clan con quella bambina?> In base al nome che gli ha fornito, è evidente il fatto che si tratti d'una femminuccia, gli basta fare due più due e raggiungere il risultato immantinente. <Mekura, tesoro> La appella ancora con quel sostantivo, il che non sarebbe neanche tanto fuori luogo all'esterno, ma internamente alla coppia sappiamo tutti che il loro matrimonio non è neanche da lontano definibile tale. <perché pensi che io possa fare qualcosa del genere? Sono mica un mostro? Ti ho dato l'impressione di comportarmi da tale? Sono qui con te quando questo posto non mi spetterebbe affatto.> Il suo non è un intento atto a farle provare un senso di colpa, non direttamente, ma conoscendola potrebbe cascarci da sola, crearsi una fossa e sotterrarvisi dentro. "Ci siamo quasi!", Masumi sembra eccitata all'idea. Gli occhi di Orochi, però, non sembrano neanche più guardare chi hanno davanti... Aspetta soltanto il primo vagito di Kimi. [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
La voce di Masumi interrompe i pensieri degli astanti come uno squillo di trombe. "Ancora un ultimo sforzo!", le mani della fanciulla s'affrettano tra le gambe altrui, arraffando svelta anche altri asciugamani. Mekura, nel frattempo, continua a spingere e manca veramente poco. Le vene sul collo si gonfiano, i tendini sono al loro limite e le gocce di sudore sono sempre più fastidiose sulla fronte. Orochi, dal canto proprio, mentre la sente parlare e sfogarsi in virtù del nome scelto, sfilerebbe un fazzoletto di stoffa dalla tasca del kimono per poggiarlo lentamente sulla di lei fronte. Il tocco è lieve così come il movimento della propria mano mentre cerca di far assorbire il sudore al tessuto bluastro. <Respira, come prima e spingi.> Ascolta la motivazione che spinge la Hyuuga a dare alla bambina un nome del genere. Voleva essere forte come la Doku in questione, rivelatasi poi essere una traditrice dell'Alleanza. E' davvero sicura che, in questi tempi, sia saggio chiamarla così? E' come se qualcuno desse al proprio bambino il nome di Ryota, di Kuugo o di qualunque altro cattivone affermatosi nella storia del mondo Ninja. Tuttavia, è una sua responsabilità e Orochi è costretto a stringersi nelle spalle. <Che ne pensi di Aya?> In base al kanji utilizzato, Aya possiede un significato diverso. Il primo è "Colorata", mentre il secondo è "Progetto". In un contesto del genere, potrà sembrare che questo nome non voglia dire proprio niente, ma che sia venuto in mente all'uomo completamente a caso. <Un nome semplice> Che non ricorda niente e nessuno. <un nome anonimo, ma dal grande significato> Le surrurra all'orecchio, spostandole qualche ciocca di capelli con la mano ed il fazzoletto, non lasciando mai andare quella stretta alla quale Mekura s'è aggrappata con tutte le forze. <un nome che sta bene con il nostro cognome: Aya Hyuuga> Sì, perché Orochi, in tutto questo tempo, non ha fatto altro che pensare a come salvarsi le chiappe dalle malelingue della gente. Se la bambina nasce con nessuna somiglianza con il padre, tanto meno con gli occhi perlacei, deve trovare il modo per evitare che la gente ne sparli e che venga a galla il tradimento della moglie. <non puoi permettere al padre di riconoscerla> Avvicina le labbra alla di lei fronte, poggiandole un bacio delicato, di conforto, ma che sa parecchio di tradimento. <lascia che ci pensi io.> Perché lui ha bisogno di Mekura, ma al tempo stesso lei non può fare a meno del legame che ha con suo marito. Giusto? <Oh!> Sorpreso, è costretto a sbarrare gli occhi perlacei nel sentirle affermare simili parole. E' lei il Clan. "Sono IO". <Stai tirando fuori le palle, tesoro. Oltre ad un bambino.> Se la ride e se la canta da solo, mentre con l'ultima poderosa spinta, cala per un istante il silenzio. Mekura si sente finalmente libera, il dolore delle contrazioni sembra cessare all'improvviso con un peso in meno provenire da dentro di sé. "...", anche Masumi sembra aver perso completamente le parole, sbiancata in volto e con la bimba poggiata sulle braccia e le mani. "...piangi", le sussurra appena, sfiorandole il petto piccino con una mano e sorreggendo il capo con l'altra. La solleva, cerca di mostrarla alla madre e la avvolge rapidamente in una coperta. E solo allora, quando Orochi se la sfiora di nuovo la fronte per congratularsi, per apparire il marito apprensivo che deve essere agli occhi degli altri, infida serpe, Kimi -o Aya, per Orochi- fa sentire il suo vagito. Il primo di tanti. Urla, a pieni polmoni, zittendo tutti i presenti per lunghi istanti, persino lo Yakuza che ha già assistito ad altri due parti, di cui due suoi geniti. Capelli pallidi, bianchi. Che soave sventura. <Alla fine, l'hai fatta nascere davvero.> Incredulo, si stacca da Mekura per tendere le braccia verso l'infante appena nato. Molla la presa della mano della Hyuuga, lascia andare il fazzoletto sul letto. Tra le braccia, intende tenere la piccola. <L'errore più grande della tua vita.> Un pessimo giorno per nascere, eh, piccola Kimi? La avvicina pian piano alla madre, cercando di cullarla per zittirla, dimostrandosi ancora una volta un signore, accaparrandosi il ruolo di genitore che questa volta non gli spetta. Formerebbero davvero un bel quadretto se solo quella bimba fosse sangue del suo sangue. E Orochi, pur non dandolo a vedere all'esterno, con tutto il buon autocontrollo del mondo, dettato da anni ed anni d'esperienza, sta marcendo dentro. Odia quell'essere che gli respira ansante tra le braccia. Odia Mekura per non aver abortito. Odia chiunque si metta sulla sua strada. E il prossimo altri non potrebbe essere che un Senjuu dai capelli bianchi. [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Aya Kimi Kagura Hyuuga. Sembra che sia stato finalmente scelto il nome ufficiale della piccola appena nata. Ce ne vorrà del tempo prima che tutto ciò avvenga, ma sarà difficile credere anche per un solo istante che sia in grado di sviluppare il Byakugan con quegli splendenti occhi ambrati che s'apriranno più in là. Masumi resta ad osservare i due con gli occhi lucidi per la commozione e le guance dipinte di rosso. "Congratulazioni, Orochi-san!", riferendosi ovviamente ad Orochi che, secondo quanto capito dall'ingenua cameriera, dovrebbe essere diventato papà. "Sarà sicuramente un ottimo genitore!", ed è meglio si dilegui in fretta perché l'occhiataccia dell'uomo può congelare i Monti Ardenti stessi in questo momento. Evidentemente, non ha sentito gran parte del discorso, presa com'era a cercare di far partorire Mekura e costringendosi a restare concentrata soltanto su un punto in particolare. Gli occhi che la guardano in tralice dovrebbero essere più che sufficienti per far capire alla fanciulla che è davvero ora di togliere le tende, se non vuole essere licenziata, ma ci pensa subito Mekura a farle una proposta che non può rifiutare. Con un singolo cenno del capo, rigida come un tronco, conscia delle maniere del suo capo e del ruolo che ricopre nella società del Tanzaku, rivolge un altro tenue sorriso alla volta della neo-mamma, sparendo subito dalla stanza e chiudendo la porta dietro le proprie spalle. Rimasti soli, finalmente, possono continuare a discutere dell'argomento. Tuttavia, Mekura risulta essere molto stanca a seguito del parto appena subito. Anche essendo un ninja, pur avendo affrontato estenuanti allenamenti e battaglie, il dolore e la stanchezza causate da un parto fermerebbero chiunque almeno per qualche ora. Il corpo sembra pesante, ma riesce ancora ad essere parzialmente lucida. Coccola la piccola Kimi, la quale pare essersi calmata subito, appena raggiunte le braccia della madre della quale riconosce la voce. Sbuca appena una piccola manina dall'asciugamano in cui è avvolta ed avrà bisogno d'un bagnetto quanto prima, così come la madre necessita che raggiunga un ospedale. <Hiashi e Kurako non hanno niente a che spartire con lei> Sono Hyuuga puri. Si passa una mano tra i capelli, scostando le proprie ciocche scure, altrettanto sudate per via della situazione, nonostante abbia mantenuto per quanto possibile l'autocontrollo. La situazione potrebbe degenerare e peggiorare nel giro di poco tempo, quindi deve valutare attentamente sia gli atteggiamenti della moglie che tutto il resto. <se ha ereditato la stessa capacità della madre, sta pur certa che finirà nei guai quanto prima. Com'è successo a te. Perché non mi hai voluto dare retta?> Scuote il capo, si assesta meglio sul letto dove preferisce giaccia Mekura. <Abortire sarebbe stata la scelta migliore, ora non resta da far altro che fingere sia stata adottata. Hai perso la bambina poco prima del parto> Ecco cosa vuole che gli altri credano sia successo. <non siamo riusciti a salvarla in tempo ed è nata prematura> Che tanto falso non sarebbe, ma effettivamente la Hyuuga manca da Konoha da qualche tempo, per questa ragione la scusa dovrebbe reggere. <e abbiamo deciso di adottare la figlia di una prostituta che l'ha abbandonata nella mia sala da thè. In questo modo, pur non risvegliando l'innata, non sarebbe un problema, non trovi? Il Clan l'accetterà per quella che è e potrà vivere assieme a te e ai suoi fratelli. Sono disposto ad accettarla nella nostra famiglia se farai come ti dico.> Di tutto, pur di avere Mekura ancora dalla propria parte. Realmente, non gli interessa in nessun modo avere quella bambina per salvaguardare il legame con sua moglie: ci ricordiamo il secondo significato del nome di Aya? Progetto. Orochi ha un progetto in mente per quella bambina. Per attuarlo, tuttavia, ha bisogno che la madre non gli metta in nessun modo i bastoni tra le ruote. La mente dello Yakuza lavora a più non posso, in questi mesi della gravidanza non ha fatto altro che comprendere come evitare di perdere tutto ciò che si è guadagnato col sudore e col sangue, con un matrimonio che non aveva futuro e con tutte le conseguenze del caso. <Io e te non siamo fatti per provare dei sentimenti reciproci> Stizzito, storce le labbra. <il patto che abbiamo mi va più che bene, ma la gravidanza non ha fatto altro che rovinare tutto.> Lancia un'occhiata alla bambina, stanco. <Lascia che rivendichi io la paternità. Che futuro può avere, altrimenti? Pensa al Clan, pensa alla tua vita. Il nostro matrimonio? La nostra Alleanza? Non ti sto chiedendo di amarmi o di fingerlo, ma pensa bene alle scelte che hai.> Alle scelte che LUI ti sta dando perché non ne accetterà delle altre al di fuori di queste. E' testardo, sai bene com'è fatto. Cerca d'essere comprensivo perché con lei lo è sempre stato, come anche pronunciato da Mekura, il loro legame è sancito da un'Alleanza. <Fidati di me. Non ti vieto neanche di rivederlo qualora vorrai, ma pensa alla bambina. Lasciala crescere in un ambiente adatto a lei.> Tutto pur di toglierle la felicità che avrebbe voluto con l'amante, tutto pur di mantenere il suo matrimonio ed il suo obiettivo sulla stessa lunghezza d'onda di sempre. [ Ambient per Mekura (EXTEMP!) - CHIUSA ]
Le scelte che Mekura può intraprendere sono decisamente poche. Può affidarsi alle fintamente amorevoli attenzioni del marito oppure sperare che l'amante sappia comportarsi da padre, crescendo una bambina da solo. Rinunciare alla maternità è una possibilità che finora nessuno aveva tenuto in conto, tanto meno la Hyuuga che ora la rifila come probabile soluzione. Il tutto solo per evitare che Mattyse possa far saltare in aria il Dojo degli Hyuuga con Orochi e gli altri bambini al suo interno. Tutti siamo certi del fatto che inizierebbe una guerra soltanto per la paternità, quando Orochi è persino disposto a dichiararsi padre d'un bastardo, facendo il signore per l'ennesima volta. Nonostante questo suo comportamento eccezionale ed eclatante, non può fare a meno di pensare al suo doppio fine. Non lo ha mai nascosto alla moglie, anzi è sempre stato piuttosto sincero con lei. <Sai bene che non ti ho mai mentito> Asserisce, appunto, alla di lei volta. Gli occhi perlacei altrui si soffermano sui capelli chiari dell'infante, per non parlare delle occhiate che lancia alla moglie, in attesa d'una risposta definitiva. Si scosta dal letto su cui era seduto sino a poco prima, incrociando le braccia al petto e mettendosi in piedi. Silente. La lascia ragionare. Solleva le sopracciglia, arcuandole per mostrare un'espressione sorpresa; persino la bocca viene schiusa. <Oh.> Gli scappa una risata. <Te lo sei scelto bene, fedele servo della Decima. Un po' come te, Gran Consigliera.> Segue con attenzione e vivido interesse il discorso della donna, la quale sembra essere davvero pronta a rinunciare alla bambina pur d'evitare che vi sia una faida tra l'amante ed il marito. Eppure, Mekura, non eri consapevole che tutto questo, prima o poi, sarebbe successo? Se non da parte di Orochi, quanto meno da quella di Mattyse. Era innegabile che uno dei due, quasi più sicuramente il giovane, avrebbe sbottato in cerca d'una vendetta che potrebbe portarlo tranquillamente alla morte. <Se pensi che io abbia timore d'un ragazzino avventato a cui piace giocare con le carte bomba, ti sbagli di grosso. Che sia legato o meno all'Hokage, proprio per questo motivo, non potrà fare un passo falso che verrà scoperto in men che non si dica. E poi> Assottiglia lo sguardo e compare nuovamente uno di quei suoi sorrisi che trasmettono sicurezza al prossimo: la sicurezza d'avere tutto sotto controllo, come un boss, come un leader. <io, nuovo capo della Yakuza> Le svela finalmente il segreto della sua assenza nell'ultimo periodo, quel mistero per il quale cercava soltanto il momento giusto affinché venisse alla luce. E c'è un moto d'orgoglio nel modo e nel tono usato per dirglielo, come se non vedesse davvero l'ora di farlo e di mostrarsi sicuro. Anche questo, senza dubbio, era un obiettivo non indifferente nella vita di Orochi Hyuuga, un obiettivo che ha visto la luce soltanto di recente alla morte di Jinto Oboro. <non posso farmi piegare o mettere in difficoltà da un bamboccio che soltanto ieri è uscito dall'Accademia.> Perché credere che lui non sappia chi sia, pur non avendolo mai visto, è fuori luogo. Si è informato in virtù di quest'offerta che le ha appena fatto, ma non intende incontrarlo o minacciarlo. Potrebbe. Anche questo è un piano adeguato, spaventarlo come farebbe un corretto membro della Yakuza e sperare che, grazie a questo agguato, si faccia da parte. Ma se come dice Mekura questo è infattibile, allora agirà secondo il proprio progetto e pensiero. <Stai sottovalutando me e sopravvalutando lui, questo non te lo permetto. Tu non rinuncerai a nessuna maternità, questo perché sei una madre eccezionale con Kurako e Hiashi.> Come detto, s'appresta ad essere sempre sincero nei confronti della moglie, nel limite del possibile ed è sicuro di quanto le ha appena detto, anche se traspare come un complimento. <L'ultima volta, ho lasciato a te la decisione: tenere il bambino oppure no.> E tutti siamo qui presenti per testimoniare la nascita di Kimi Aya Kagura Hyuuga. <Questa volta, deciderò io. Se vuole rivendicare la paternità, che venga da me e faccia l'uomo. Se vuole far esplodere il Dojo Hyuuga, si troverà contro l'intero villaggio della Foglia e il Clan di cui sopra.> La donna, nel frattempo, continuerà a sentirsi sempre più debole: un parto, la perdita di sangue e di liquidi, la stanchezza del dolore e delle doglie. Gli occhi si fanno pesanti, ma qualora vorrà potrà provare a rispondere alle ingiustizie appena asserite dal marito. <Dalla a me. Ti faccio portare in ospedale immediatamente, a Kusa.> Non riesce a dimenarsi o ad opporsi. La stanchezza generale la rendono un nemico poco temibile al momento, a meno che non si ristabilisca del tutto. Per farlo, Orochi non ha i mezzi necessari e, ben presto, organizzerà una carrozza con la quale portarla direttamente nell'ospedale più vicino. Il suo non sarà un sonno profondo, ma un mero dormiveglia durante il quale percepirà quanto accade attorno a sé, sentirà Kimi piangere tra le braccia di Orochi, avvertirà i lievi scossoni e le frenate necessarie per arrestare il mezzo. Si risveglierà nel letto ospedaliero del villaggio qualche ora più tardi, medicata, assicurata alle pazienti mani di un'infermiera di turno. [ END - Or not? ]