Preoccupazioni e decisioni

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16:09 Raido:
  [Magione] Finalmente, dopo l'incontro tenutosi alla palazzo del governo di Kusa, ha deciso di andare a Konoha per parlare direttamente con l'Hokage di questioni più personali ma che la riguardano direttamente. Ha bisogno di un confronto con lei essendo coinvolta emotivamente con la questione. Una questione altamente spinosa. Si è recato alla magione con passo lento ma deciso, privo di qualsivoglia armi eccetto la propria katana e dei semplici fuda potenzianti. Non vuole mostrarsi armato di tutto punto in quanto, al momento, potrebbe essere presa come un'ostilità bella e buona ed è l'ultima cosa che desidera. Come sempre il tempo a Konoha fa altamente schifo, una vera e propria tempesta si abbatte sul villaggio con tanti di tuoni, lampi e fulmini. Il vento tira con forza facendo svolazzare i capelli del bianco mentre la pioggia cade con grande forza e potenza andando a bagnare totalmente il Jonin il quale, ora come ora, si ritrova zuppo peggio di un canarino. Non si è portato alcuno ombrello, ne niente che potesse ripararlo e questo è il risultato. Si trova dinanzi alle porta della magione e li vi resta osservando possibili guardie all'ingresso, Anbu o Jonin di qualsivoglia <Desidero incontra l'Hokage, ho bisogno di parlarle, è possibile?> parla piano, con tranquillità, mantenendo un tono di voce abbastanza basso nonostante tutto senza mai esagerare. Inspira ed espira lentamente, il petto si alza e si abbassa portandolo a fare lunghi respiro atti a ristorarlo. Indosso porta un'armatura pesante a coprirne interamente il corpo, dal collo fino ai pied e lo stesso collo si dimostra totalmente coperto e protetto. Sul pettorali della stessa, poi, vi sono, appunto, i fuda potenzianti per qualsiasi evenienza. Sopra di essa ha posto una maglia nera ed un pantalone nero, entrambi lunghi, classici da shinobi recanti il simbolo di Kusa. Ai polsi vi sono un paio di vambracci mentre alle caviglie gli schinieri andando ad offrire una protezione maggiore. I piedi sono coperti dai classici sandali blu, utilizzati da qualsiasi ninja. Sopra la maglia è posizionato il giubbotto verde scuro, simbolo del suo grado all'interno del villaggio; privo di tasche, chiuso fino al collo con il colletto alzato. Infine, sulla fronte, vi è legato il coprifronte di Kusagakure tramite una fascia nera la quale ricade lungo la schiena. Chakra ovviamente attivo. [Chk On][Katana Equip]

16:18 Furaya:
 Siede dietro la propria scrivania con una tazza di thè caldo fumante di fianco, per non parlare del piatto sul quale son poggiati alcuni biscottini. Sì, stava facendo merenda e, sì, al bambino sembrano piacere i dolci. L'ufficio è normalissimo con un armadio su d'un lato contenente rotoli, scartoffie e documenti vari; una scrivania al centro davanti alle enormi finestre che danno sul villaggio; quadri appesi alle pareti di vario genere. Di fronte all'ingresso, oltre agli Anbu dabbasso che gli avranno senza dubbio sequestrato le armi prima che potesse accedere alla struttura, troverà anche Jushan-san che, come al solito, squadra chiunque arrivi dalla testa ai piedi. "E' possibile, ma cerca di non trattenerti a lungo", una volta squadrato, pronunciandosi in maniera fredda e distaccata, gli indica la porta che potrà aprire. Chiaramente, lei ha sentito quanto proviene da fuori, ma di base tutti sanno svolgere il loro incarico all'interno della magione. Il suo vestiario, in concomitanza con l'arrivo della stagione fredda, è formato da uno yukata nero con disegni floreali. Esso raggiunge la metà delle cosce, con lunghe maniche che s'allargano dal gomito in giù. I fiori rappresentati al di sopra del tessuto partono dal basso, raggiungendo sino l'altezza del seno sinistro. Tramite una chiusura a V, il tessuto è tenuto fermo in vita da una cintura la quale non stringe in maniera eccessiva per via del pancino in crescita. Sulle spalle, ha poggiato anche l'haori da Hokage in modo che stia coperta e non prenda freddo. il bianco tessuto scende sin ad altezza delle ginocchia, superando l'orlo dell'abito nero precedentemente citato. Possiede soltanto il coprifronte tra i rosei ciuffi, lasciati sciolti e liberi di scendere lungo le spalle e la schiena; il ciondolo col ventaglio Uchiha posto attorno al collo ed in bella mostra, con tanto di collana rossa, una sorta di fascia colorata attorno al medesimo. Ai piedi, calza un paio di sandali ninja neri con tanto di schinieri giungenti sin sotto il ginocchio, i quali non limitano in alcun modo la deambulazione. In vita, tramite il sostegno della fascia addominale che ne stringe l'abito, vi son infilate anche le due katane che si porta quasi sempre dietro. Nascosti dalle ampie maniche dell'abito, invece, troviamo un fuda su ogni polso: sul destro, vi ha sigillato una falce e, sul sinistro, una zanbato. Sotto al tessuto, ad altezza del petto, compaiono anche dei fuda potenzianti per qualunque necessità. Sul gluteo manco, pende una tasca porta oggetti contenente perlopiù tonici coagulanti e di recupero chakra; attorno alla coscia destrorsa, prende posto una tasca porta kunai e shuriken con degli omonimi al suo interno. Niente di trascendentale. Attorno alle braccia, pur sempre nascosti dai vestiti, vi sono anche dei vambracci metallici per qualunque evenienza. Attende, dunque, che Raido possa entrare e accomodarsi o, comunque, cominciare a dirle per quale motivo si trovi lì quest'oggi. [ Chakra ON ]

16:32 Raido:
  [Ufficio] La mani si portano verso la cinta su cui è legata la katana andando a sciogliere il nodo del fodero per porlo agli Anbu all'ingresso, fortuna che quella è l'unica arma che si è portato dietro o avrebbe passato delle ore a svuotare le tasche togliendo ogni tipo di aggeggio. In fondo è pur sempre un houjutser ma ogni tanto il cervello lo mette in moto, quando non ha altro a cui pensare. Posa lo sguardo su Jushan il quale, con lo spirito di un ghiacciolo, va ad indicargli la strada da percorrere per giungere nell'ufficio della Kage. Non ribatte ne commenta il di lui comportamento, limitandosi semplicemente ad annuire. Fatto ciò ricomincia a camminare in silenzio verso la porta indicatagli dall'uomo andando, per l'appunto, ad aprirla ed iniziando a dirigersi verso l'ufficio. Sono passati tanti anni da quando ha messo piede in quella magione e la di lui memoria comincia a venire meno, troppi i pensieri, troppe le vicissitudini per potersi ricordare anche quei piccoli dettagli. Difatti, nel tragitto, chiederebbe quale sia effettivamente l'ufficio, in fondo parliamo comunque di una magione e non di una stalla, la grandezza è all'ordine del giorno. Si sofferma dinanzi alla porta, sospira pesantemente svuotando i polmoni per poi bussare tre volte con il pugno destro ben chiuso e, solo alla fine, andrebbe a posare la mano aperta sulla maglia <Hokage-sama, è permesso?> aprendola lentamente e chiudendola dietro di se. Gli occhi vanno a guardarsi intorno, osserva l'ufficio da capo a piedi ammirando un luogo che ha visto ben poche volte in passato. Un mezzo sorriso va a crearsi sul viso del Jonin, un sorriso piccolo ed appena percettibile <Come stai?> le chiede iniziando a darle del tu in maniera molto meno formale rispetto a prima, simbolo che quella discussione avrebbe preso una piega totalmente diversa <Come va con il bambino?> indicandolo con un veloce gesto della mano e del braccio destro mentre si avvicina lentamente alla scrivania altrui ma senza ancora sedersi, bensì restando in piedi ad osservare l'altra per lunghi attimi, aspettandone una risposta concreta e che anche lei possa rompere il ghiaccio. Inspira ed espira ancora una volta continuando a guardare quell'ufficio, lasciando che i ricordi vadano a prenderlo, ricordando la presenza di Hitomu al posto di lei in un momento molto diverso della sua vita. [Chk On]

16:50 Furaya:
 Seduta dietro la scrivania, cerca di poggiar meglio che può la schiena, lasciandosi andare ad un piccolo sospiro. <Avanti> pronuncia nell'istante in cui Raido dovrebbe bussare e, subito dopo, aprire la porta. <Buon pomeriggio, Raido> Lo saluta gentilmente come al solito, alzando però un sopracciglio con evidente sorpresa. <Accomodati> Gli indica una delle due sedie che son rivolte verso la scrivania, frontalmente alla donna, cosicché possa prendere posto qualora voglia oppure restare ancora in piedi. E' indifferente, alla fine lascia che a decidere sia lui e nessun altro, tanto meno se stessa. <Non mi lamento, ma sicuramente non si può rispondere con "bene" a questa domanda.> Si stringe nelle spalle, allungando indice e pollice verso uno dei biscottini che vengono condotti rapidamente alle labbra. Mastica piano, deglutendo e sol dopo, con calma, si rivolge di nuovo all'Oboro. <Vuoi? Mi hai colto nel momento della merenda pomeridiana. Jushan-san mi costringe a seguire una dieta apposita, contenente perlopiù anche zuccheri.> Come può notare dalla presenza di dolciumi vari e tazze di thè, purché mantenga una sana costituzione e che integri quel che può. <Credo che sia giunto il momento di farmi controllare, ho avuto delle fitte che mi hanno impensierita.> Beh, è anche normale considerando quanto stress ha accumulato nel giro di neanche un mese. Quel bambino uscirà dal ventre materno desideroso di tornarci e di non essere mai stato concepito prima. <Tu, invece? Com'è tornare ad essere un ninja a tutti gli effetti?> Seppur gli manchi ancora qualcosa, com'è ovvio, ma si trova comunque sulla via che potrà portarlo ad essere quello d'un tempo. Gli manca la Samehada, seppur anche l'arma tornerà a far parte del suo equipaggiamento. Si sente stranamente positiva, sarà merito dei dolci che sta mangiando adesso. Oppure sono gli ormoni, oh diavolo. [ Chakra ON ]

17:05 Raido:
  [Ufficio] <Buon pomeriggio> andando a fare un lieve inchino col capo nel rispondere a quel saluto da parte dell'altra. Vicino alla scrivania porta gli occhi sulle sedie poste li davanti per poi andare a sedersi su una di esse, la schiena viene poggiata contro lo schienale e le gambe tenute aperte andando a squadrare la donna e la sua condizione fisica. Dopotutto la vede comunque bene <Immagino, dopo gli ultimi avvenimenti> il consiglio, il ritorno di Saisashi, Oto e tutto ciò che ne consegue. Tanti pensieri per una persona sola, praticamente troppi ma il compito dell'altra è anche quello, un qualcosa che non invidia minimamente. La osserva mangiare inarcando un sopracciglio per poi allungare il braccio destro e, con indice e pollice, va a prendere uno di essi <Grazie> per poi portarselo alla bocca dandogli un piccolo morso <Assomiglia più ad un padre che altro> riferendosi a Jushan <Come mai è così premuroso? Non capita sempre di trovare aiutanti del genere> ed alla fine il tono esprime quel complimento nei confronti dell'uomo. Mastica lentamente, piano, mordendo i pezzi del biscotto con attenzione e deglutendoli, il tutto per digerirli meglio ovviamente <E ancora non sei andata? O semplicemente quel Jushan non è stato informato, altrimenti già sapresti qualcosa> consapevole che, probabilmente, ce l'avrebbe portata di forza, anche a costo di darle una botta in testa. Inspira ed espira ancora una volta mentre alza le spalle aprendo appena la bocca. Sta per parlare ma si blocca momentaneamente lasciando che la mole di pensieri fluisca nella di lui mente, pensieri pesanti come macigni <E' bello> ammette sinceramente <Non provavo questa sensazione da una vita, mi sento rinato> non la guarda mentre parla <E' una sensazione difficile da spiegare ma è come se avessi trovato quella parte di me che per anni è mancata e sai una cosa? Ho davvero tanta voglia di tornare in azione, di combattere e mettermi alla prova come un tempo> conclude la propria ammissione in quel moto confessionale nei confronti della Kage. Si, è tornato e si è rinnovato in un certo senso solo che, appunto, manca qualcosa, un qualcosa che gli avrebbe restituito parte dello splendore di un tempo <Ma non è di me che dobbiamo parlare> deglutisce facendosi più serio in viso <Ho incontrato Saisashi giorni fa e non posso dire che sia stato un bell'incontro> non può dirlo visto cosa ha sentito e il modo in cui ha visto il ragazzo <Sono preoccupato per lui. In un solo giorno ho visto quel ragazzino idiota diventare uomo e cadermi davanti in lacrime, disperato e disposto a tutto> per il momento si arresta qui non aggiungendo altro. [Chk On]

17:36 Furaya:
 Sicuramente gli ultimi avvenimenti non sono stati nulla di cui vantarsi. Ne fosse andata bene una! E' come se fosse iniziata una maledizione che, nel corso di poco, non ha fatto altro che andare sempre più verso il declino. Lascia che Raido si serva e mangi con lei, continuando poi ad ascoltare quanto possa avere da dire. <Credo che la sua sia soltanto devozione.> Si stringe nelle spalle, replicando a proposito di Jushan-san e in virtù del comportamento che tiene nei confronti della Judai. <Durante i primi mesi, era freddo e distaccato come lo vedi di solito. E' successo che non mi ponessi nel giusto modo in cui un Hokage dovrebbe porsi, quindi ha ben pensato di starmi dietro anche da questo punto di vista. Dopodiché, siamo andati d'accordo anche se, spesso e volentieri, ci troviamo a battibeccare su alcune missioni o decisioni che prendo. Diciamo che, oltre ad essere il mio braccio destro, è anche un confidente.> Al quale, presumibilmente, non sta granché simpatico Saisashi. <Beh, si pone come il padre che non ho mai avuto, quindi non è proprio un male.> Fintantoché ne riesce a parlare tranquillamente come fatto adesso, tanto di cappello. Chiuso il discorso riguardante Jushan-san, si passa alla risposta relativa alla domanda della donna, la quale lo osserva e non si lascia scappare neanche una parola. <Alla fine, eri nato per questo e ti hanno privato del tuo spirito guerriero. Nessuno, se vi nasce, dovrebbe esserne privato.> A sua volta, si sentirebbe allo stesso modo dell'Oboro, per questa ragione è come se gli stesse dando ragione senza perdersi troppo tempo in chiacchiere. <Ho saputo del tuo nuovo "ruolo".> Preso con le pinze e tra virgolette, riferendosi chiaramente all'incontro che Raido ha avuto con Boryoku ed il suo ingresso nella corporazione Anbu. Quando si parla di Saisashi, anche l'espressione della donna si fa più seria ed è costretta ad aggrottare appena le sopracciglia. <Non se la sta passando bene, ultimamente. Sai, è tornato a Konoha dopo molto tempo. Ha persino perso la memoria e soltanto adesso sta ricostruendo il suo passato. Mi ha accennato che ha chiesto aiuto a te per allenarlo ancora.> Comincia col dire, lasciando però che assimili queste informazioni e che sia maggiormente esplicito conseguentemente. [ Chakra ON ]

17:56 Raido:
  [Ufficio] L'ascolta in silenzio, un estremo silenzio mentre parla di Jushan e di come sia devoto a lei e nel mentre mangia a sbaffo quei biscotti gustandoseli, anche se a piccoli morsi, in effetti è ancora al primo. Una storiella simpatica quella del rapporto della donna con l'uomo, estremamente simpatica a cui il Jonin va a sorridere bonariamente <Credo faccia bene avere una persona del genere al proprio fianco. Un confidente per un Kage è forse la cosa migliore che possa avere. Conosco, almeno in parte, la pesantezza di quel ruolo> indicando la donna <E non t'invidio> almeno, al momento, è un ninja che esegue ordini senza altri impegni e senza dover comandare nessuno. Solo e soltanto un piccolo Jonin in un grande mondo e gli sta bene così, come è sempre stato <Io ne ho avuti due di padri, uno è morto quando ero bambino e l'altro si è rivelato un traditore, morto per mano tua> andando a far capire quanto, effettivamente, tenesse davvero ad Hotsuma, tanto da considerarlo un padre a tutti gli effetti, niente di meno. Inspira trattenendo l'aria nei polmoni, sentendo il petto aumentare e smuoversi in avanti. Annuisce al dire della donna, concordando pienamente con quelle parole <E' vero> sorridendole ancora una volta prima che l'informazione del suo reclutamento venga messa dinanzi a se. Furaya, ovviamente, ne è a conoscenza e non nasconde un piccolo momento di imbarazzo per la situazione in cui si è ritrovato quella mattina, in una cella Anbu <Si...> schiarisce la voce, inghiotte grumi interi di saliva per poter parlare liberamente <E' stata un'esperienza...interessante e credo di non aver mai avuto tanta voglia di strangolare qualcuno come quel giorno> schietto, semplicemente schietto si dimostra. Non nasconde l'astio verso il generale ma non dice niente di più ne lo va ad offendere, l'ultima volta lo ha sentito, chissà che non spunti fuori da qualche armadio o pianta all'improvviso. Si ritroverebbe nuovamente a discutere. Alla fine il discorso verte su Saisashi e su quello che ha scoperto. Non si scherza più ne si fa altro, il ragazzo ha portato preoccupazione in entrambi <Lo so, mi ha detto che è rimasto senza memoria per anni e non solo> prende fiato <Mi ha detto che è andato via dal villaggio per trovare questo Lind, un suo amico ma ha solo visto la sua morte in diretta, legato, dentro ad un laboratorio. Ha detto di aver fatto cose malvagie e di avere un qualcosa dentro di se> non sa spiegare bene cosa effettivamente gli abbia detto o cosa intendesse <E ora vuole vendetta> andando a chiudere quella parte di discorso. Lascia passare quei lunghi momenti di silenzio per permettere alla donna di assimilare il sapere del Jonin <Non me lo ha chiesto, mi ha supplicato di farlo> senza scherno o senza ironia, serio in viso come nel tono <Ho accettato ma non per la sua vendetta ma per te> indicando lei, in particolare il ventre <Vuole proteggere il suo bambino e io voglio che ritorni da lui. Voglio che quel bambino abbia un padre che lo cresca> sospira <Per questo voglio renderlo più forte, per fare in modo che ritorni ma non sarà da solo, non gli permetterò di fare l'impulsivo e di muoversi in queste condizioni senza nessuno. E' troppo coinvolto> butta fuori aria dalle narici distogliendo lo sguardo, portandolo verso la destra della stanza. [Chk On]

18:34 Furaya:
 Afferra la tazza di thè con la dritta, circondandola poi con la mancina. La avvicina alle labbra, bevendone un lento sorso e soffiandovi piano per evitare che si bruci. Lei. Che sputa lava. Deve stare attenta per non bruciarsi. Capite l'ironia? <E' molto più in grado della mia Gran Consigliera> Agita appena la mano davanti a sé, come a voler scacciare un pensiero sgradevole che s'è appena parato davanti agli occhi. <quindi, mi sento al sicuro con lui affianco. Ultimamente, cerca anche di fare più del dovuto, aiutandomi coi documenti. Ho avuto un paio di settimane veramente pessime. Passavo più tempo a combattere le nausee che seduta qui dietro.> Si stringe nelle spalle; pare che quest'oggi sia anche di buon umore, ma probabilmente sarà merito degli ormoni e non della propria personalità. <Non mi invidio neanch'io.> Ai tempi di Hitomu, non c'era tutto questo da fare. Durante il suo mandato, anzi, c'è stata la pace. Che sia lei a portare sfiga alla nazione? Non sarebbe neanche tanto fuori luogo visto che è solita portarsi sfortuna da sola. <Detta così sembra che debba chiederti perdono per averlo fatto, quando sono stata costretta io stessa dalle sue azioni.> Replica per quanto riguarda Hotsuma Oboro, il Mizukage di Kiri che ha dovuto uccidere pur di salvarsi la pellaccia e, al tempo stesso, per via dell'affronto che ha osato portare nei confronti di Konoha. <Addirittura?> Sembra sorpresa nei riguardi del Generale Anbu e di come questi si sia posto nei suoi confronti. Tuttavia, n'è assolutamente consapevole, per questo ha fatto in modo che avesse in mano più di ciò che poteva avere. E' caparbia, tenace, capace di portare avanti una lotta fino alla fine come dovrebbero fare assolutamente gli Anbu. Infine, l'argomento cardine del loro incontro torna ad essere Saisashi, il quale ha appunto chiesto a Raido di tornare ad allenarlo come un tempo. Così facendo, riuscirà ad arrivare preparato all'affronto con questo Akuma. <Tempo fa, sentiva una voce dentro la sua testa che gli impediva di ragionare come avrebbe voluto. Siamo riusciti a sigillargliela, quindi è come se qualcuno gliel'avesse impiantata, trasmessa o qualunque altro modo tu voglia vederla.> E' stato un bel viaggio anche quello e pensavano d'averla finalmente finta, ma la situazione ha preso una piega drastica e questo pare essere soltanto l'inizio della fine. <Lo so> Ammette, glissando in tutt'altra direzione con le iridi color del cielo, tenendo ancor nelle mani la tazza di thè. <ne abbiamo già discusso> Aggiunge, lasciando andare un lento sospiro dalle labbra schiuse. <e sono d'accordo sul fatto che si lasci allenare da te. Vuole andare ad Oto e intendevo accompagnarlo, ma discutendone abbiamo constatato che, nelle mie attuali condizioni, sarei soltanto un peso perché dovrebbe preoccuparsi di me, nonostante siamo tutti concordi che io non abbia bisogno d'altra protezione. Tuttavia, non posso biasimarlo. Se fossi al suo posto, farei la stessa cosa. Gli ho proposto che l'accompagnassi tu, ma volendo ho in mente qualcun altro o, comunque, ho pur sempre aiuti da potergli inviare.> Essendo legati tramite un legame empatico. <Avevi altre idee?> Taglia corto, senza cincischiare. E' chiaro dove voglia andare a parare. [ Chakra ON ]

18:55 Raido:
  [Ufficio] Inarca un sopracciglio al dire della Kage <Scusa se te lo chiedo ma..come è diventata gran consigliera? Da come ne parli e per quella storia del milione, mi riesce difficile darle una posizione simile. Ancor di più mi chiedo perchè non lo sia Jushan> tutte domande lecite le sue, di base ha scatenato la sua curiosità e non può evitare di chiedere informazioni in merito. Conosce Mekura, non tantissimo, eppure ciò che viene a sapere lo lascia sempre più perplesso ogni momento che passa. Non riesce a trattenere un piccolo sorriso al dire di Furaya, leggero ma presente <I drammi di una gravidanza> alzando le spalle e prendendo un secondo biscotto, nel caso gli fosse concesso. Lo porta alla bocca andando a mordere un piccolo pezzo, sempre piano e con calma per evitare di ingozzarsi <Per l'appunto> e se non s'invidia lei, figuriamoci gli altri. Si lascia scappare una risata, questa volta più forte ma pur sempre trattenuta senza mai essere sguaiato o maleducato <Hai fatto bene invece, al posto tuo avrei agito in egual modo> non lo nasconde <L'ho detto l'altra volta, sarei voluto essere io l'artefice della sua morte> in quanto, seppur imprigionato, ha sentito troppo il peso del suo non fare niente, il suo non averci neanche provato. Annuisce chiudendo gli occhi per qualche momento <Sai bene o male come sono fatto e vivere un'esperienza del genere, non è da me> è già tanto che non sia divenuto un mukenin o peggio. Il generale Anbu è riuscito a mettere a dura prova la sua pazienza e la sua tenacia dimostrando una grande resistenza alle provocazioni, circa. Nuovamente il discorso cambia andando a parlare di Saisashi e delle disgrazie vissute dal genin in passato <E non si sa cosa sia questa voce? Cosa gli abbiano messo dentro?> chiede cercando ulteriori spiegazioni, maggiori informazioni sull'altrui condizione. Ancora una volta sospira buttando fuori aria dai suoi polmoni mentre la Kage parla andando a spiegare ulteriormente la faccenda <Oto? Non poteva scegliere momento peggiore> ironia della sorte ma tutto quanto passa in secondo piano nell'udire le altrui intenzioni <Non ti offendere ma sei cocciuta peggio di un mulo> giusto perchè è un Kage <Saisashi ha ragione a non volerti con se in questa storia. Lui fa di tutto per proteggere te e il bambino e tu vuoi andare a combattere o metterti in pericolo? Santo cielo> sconcertato dal modo di pensare di lei ma cambiarlo non è fattibile, non per lui quanto meno. Annuisce ancora <La mia idea è proprio questa. Andare con lui e fare di tutto per riportarlo a casa> deglutendo e buttando giù della saliva <E' un ragazzo pieno di energia e dalle grandi doti, può veramente fare tanto e deve capire che, il potere che sta cercando, è già dentro di se. Deve solo rompere i propri limiti ed è su questo che baserò il suo allenamento, gli farò rompere i limiti> lasciando che Furaya capisca cosa intenda senza entrare nel dettaglio. [Chk On]

15:48 Furaya:
 La domanda di Raido è oltremodo lecita, pertanto cerca di rispondervi con calma e pazienza, facendo anche un profondo respiro prima d'aprir bocca. <Quando le ho dato quest'incarico, credevo di potermi fidare di lei. Non ho mai dubitato neppure per un istante della sua fedeltà verso Konoha, tutt'ora non ne ho motivo.> Solleva lo sguardo in sua direzione, mantenendo un tono pragmatico e austero. <Inizialmente, con lei, vi erano anche Azrael Nara e Kaori Hyuuga come Consiglieri. Entrambi hanno però deciso, di punto in bianco, di chiudersi a vita privata, lasciando di fatto ogni ruolo assunto, che fosse quello di Consigliere o di Capo Clan per Kaori.> Gli racconta, tenendo le mani giunte e poggiandole poi sulla pancia, massaggiando delicatamente e con fare materno. Si sta man mano abituando alla sensazione e al peso d'essere madre, ma mancano ancora dei mesi pertanto avrà altro prezioso tempo per accertarsene. <Ultimamente, abbiamo avuto da ridire su quella questione del terrorista che stavo accennando a Yukio durante la nostra riunione.> Alla quale Raido ha partecipato e dove, dunque, ha potuto ascoltare tutta la questione senza alcun problema. <Per non parlare della sua gravidanza. Era andata a Kusa per cercare un modo per portarla avanti in una incubatrice. Ero d'accordo, ma non pensavo avesse preso accordi con Yukio senza parlarmene. Dove vuole che le vada a prendere un milione di Ryo?> Agita la dritta davanti a sé, facendo poi schioccar la lingua sul palato. <Avrò un figlio da crescere anch'io a breve e non posso utilizzare tutto il denaro di Konoha. Gliene dovrò parlare, ma al momento non è a Konoha.> Non sa neppure dove sia, ma se ne occuperà a tempo debito. L'argomento passa oltre, limitandosi ad annuire per quanto riguarda Hotsuma, non avendo altro da aggiungere ad un contesto già trattato da entrambi. Medesima cosa per Boryoku, laddove si lascia sfuggire una risata soffusa. <Ecco perché ho detto che è in grado di rimettere in riga anche gli Anbu degli altri villaggi. Ognuno di loro deve rispettare il Generale a priori dal suo atteggiamento e a prescindere da come si impone al comando.> Fa spallucce, tornando al discorso cardine del loro incontro che tratta principalmente di Saisashi. <Ci stiamo lavorando. Per il momento, abbiamo preferito sigillarla anziché continuare a battibeccarci. Non avremmo risolto comunque nulla.> Gli racconta, proseguendo nella propria spiegazione. <Ultimamente, mi ha raccontato che è riuscito a recuperare degli altri ricordi; ricordi che lo hanno distrutto. Non posso non ammettere d'aver pensato che, qualora non fosse riuscito a ricordare, tutto sarebbe andato per il meglio.> Al tempo stesso, sarebbe rimasto col rimorso di non ricordare il che lo avrebbe condotto su una via ben peggiore. <Oh, lo so!> Soddisfatta, solleva persino la testolina. Sa bene d'essere cocciuta. <Credo sia una prerogativa degli Uzumaki. A proposito> Sbarra gli occhi. <che innata potrebbe sviluppare il bambino?> Già ci stai pensando? <E se non fosse in grado di usare le arti magiche come il padre?> Shock. Non potrebbe mai accettarlo. DEVE NASCERE UN EREDE!(?) Annuisce alle ultime affermazioni di Raido. <Sono d'accordo. Avrei voluto aiutarlo, ma non saprei bene come allenare chi non è capace d'usare le arti magiche. Nel corpo a corpo, non me la cavo granché.> Ammette, essendosi perlopiù prodigata nell'apprendimento di arti magiche e nell'uso delle spade. <Tenetemi aggiornata sui vostri movimenti, ma entrare ad Oto potrebbe essere più difficile di quel che pensate.> Intende solo metterli in guardia. [ Chakra ON ]

16:54 Raido:
  [Ufficio] Ha fatto una domanda anche troppo lecita seppur comprenda quanto essa sia riservata eppure la Kage risponde lo stesso portando il Jonin a fissarla maggiormente. Smette di mangiare e di fare tutto il resto dandole la giusta attenzione quando parla della Hyuga e di come sia arrivata ad avere un simile potere nel villaggio, quello della gran consigliera dell'Hokage. Ancora non commenta lasciando che l'altra parli e spieghi eppure, quando il nome di Kaori viene fatto, una stretta al cuore andrebbe a bloccarne il respiro per qualche momento, una stretta non da poco a conti fatti. Apprende del ruolo di Kaori in quel villaggio e della strada fatta. Un sorriso si crea sul volto del Kiriano, un sorriso bonario e malinconico <Kaori ha fatto tanta strada da quel giorno> unico commento sulla donna che gli viene spontaneo <Se lo hanno fatto, vuol dire che per loro era arrivato il momento> schiarisce la voce <Per quanto possa sembrare assurdo, anche io combatterò per sempre e un giorno, se sarò ancora vivo, mi vedrai vecchio, seduto a fumare una pipa> tanto, smettendo di combattere, i polmoni non gli servono più. Una certa ironia vi è in quella frase, verso se stesso più che verso gli altri. Osserva i movimenti della donna nell'accarezzare la pancia quando il racconto prosegue andando a parlare del milione e dei guai che la stessa Hyuga ha causato alle finanze, o quasi <Scendo dalle nuvole ma di quale terrorista si parla? Non ho avuto modo di chiedere l'altra volta> cerca di informarsi su questi dettagli che, seppur minuscoli, possono rivelarsi di grande importanza <Più che altro, chi li ha davvero un milione di Ryo? E' una cifra troppo grande e mi sorprende che Mekura abbia accettato così alla leggera> umetta le labbra annuendo quando si parla del bambino da crescere e dei soldi necessari per farlo. Non aggiunge niente di più in ciò che riguarda Hotsuma ne per quanto riguarda gli Anbu se non per rispondere al dire della Kage <E purtroppo, su questo, devo essere d'accordo. Come ho detto a lei, seguirò gli ordini e la tratterò per il ruolo che ha, niente di meno e niente di più> nonostante rispettarla non sia una sua priorità. Non glielo vuole concedere, vuole farsi rispettare lui prima di tutto e solo in quel caso glielo avrebbe concesso. Tutto torna a Saisashi, focus principale di quell'incontro e di quella conversazione, il genin ed il suo passato <Prima o poi quell'entità cercherà di prendere il sopravvento. Saisashi dovrà affrontarla un giorno, ne sei consapevole?> perchè così sarebbe andata, una sfida tra il ragazzo ed il proprio demone interiore <Lo so, i suoi capelli ne sono una prova eppure ricordare lo renderà più forte e voglio aiutarlo in questo. Devo aiutarlo a reagire e lo farò a modo mio> e solo lui sa di cosa parla. Sbuffa buttando fuori aria dai polmoni. Scuote il capo <Povero Jushan> commenta con una certa serietà. Inarca un sopracciglio al dire dell'altra <Considerando chi è il padre, l'innata predominante è al tua, perciò dire l'ombra, con una certa sicurezza> ma l'altra possibilità esiste, eccome se esiste <In quel caso, falla iscrivere alla mia scuola, di prossima apertura, e le insegnerò tutto ciò che so sul corpo a corpo e sulle armi> le soluzioni si trovano, basta cercarle, circa. Torna serio e nuovamente torna a guardare la donna <Saisashi, mi dispiace dirlo, è da prendere seriamente con le mani. Non bastano allenamenti semplici, bisogna usare una certa dose di forza con lui> e pregusta già il momento eppure ella lo mette dinanzi ad una questione spinosa su cui si ritrova a riflettere. Pochi momenti passano prima che vada ad aprir la bocca <Per questo ho un sigillo addosso. Contatterò Yukio, sicuramente lui saprà come farci entrare non visti e poi, andando ad Oto, posso portare a termine parte della missione che mi ha assegnato. Uccidere Sango Ishiba> non l'ha dimentica. [Chk On]

18:06 Furaya:
 Si limita ad annuire in direzione di Raido, non avendo molto altro da aggiungere circa Kaori e le decisioni che ha preso assieme al suo compagno di vita. <Il desiderio di Saisashi sarebbe quello di vivere una vita normale assieme, ma credo che mettersi assieme all'Hokage precluda un po' questo futuro.> Sorride appena, stringendosi appena nelle spalle. E' un po' malinconica, si nota, nel parlare del Taijutser. Come non esserlo? Le ha raccontato qualcosa di terribile, deve seguire una via che potrebbe portarlo verso la morte ad Oto, laddove lei non potrà seguirlo per via della gravidanza. E qualora lui morisse? Come dovrebbe comportarsi con il bambino? Non vuole crescere quel bambino da sola, si sono promessi che Saisashi tornerà e che si occuperà del pargolo, dando al nascituro il padre che nessuno dei due ha mai avuto. Se non sono riusciti loro ad avere una famiglia come si deve, non vuol dire che non possa averlo il bambino che ancora deve nascere. <Tempo fa, in quel di Kiri, fecero scoppiare il Ponte Naruto.> Un ponte famosissimo che persino Raido Oboro dovrebbe conoscere, trattandosi di una pietra miliare di Kiri che non andrà mai dimenticata. <Di recente, ho scoperto chi è stato, avendo però incolpato un altro ninja. Dovevo scegliere tra: farlo marcire in galera non permettendogli di conoscere suo figlio prossimo alla nascita oppure far sì che diventasse utile a qualcosa.> Si scosta una ciocca di capelli dal volto, mantenendo il contatto visivo con l'Oboro. <Si tratta di un Genin del villaggio della Foglia che sta per avere un figlio direttamente dalla mia Gran Consigliera.> Il sorriso s'amplia ma non ha niente di felice da mostrare. E' piuttosto un sorrisetto di scherno, come se fosse una barzelletta alla quale è difficile credere, quindi tanto vale riderci su anche non avendola compresa. <E' di questo che voglio discutere con lei. Non credo sia capace di recuperarlo per vie traverse, quindi ha dato per scontato che Konoha pagasse.> In fondo, la Nara non conosce suo marito e non può sapere che è membro di una organizzazione mafiosa, altrimenti potrebbe quasi collegare i due punti e trarre delle conclusioni affrettate, ma pur sempre delle conclusioni che abbiano un senso. <Ottimo.> Conclude anche il discorso relativo a Boryoku, preoccupandosi nuovamente di quanto concerne Saisashi e di ciò che dovrà affrontare da qui in avanti. <Certo, ne sono consapevole. Ma fino ad allora, avremo il tempo necessario per trovare un modo affinché venga fermata completamente. E' una soluzione momentanea, ma che ci permette di avere tempo e di fare le nostre ricerche. Lui, inoltre, sta recuperando pian piano pezzi del suo passato e se riuscisse a capire il motivo per cui gli è stata impiantata, sapremmo anche di cosa si tratta. Non voglio credere che abbia sviluppato una sorta di seconda personalità.> Asserisce alla di lui volta, piegando appena un sopracciglio verso l'alto, lasciando intuire che ad una eventualità del genere vi ha anche già pensato. <Sì, ma non è detto riesca a richiamarla. Potrebbe anche prendere dal padre con l'incapacità d'usarla.> Si fa pensierosa, ma si ridesta innanzi alla richiesta altrui. <Scuola? Non è neanche nato, non so neppure che sesso abbia e già pensi a farlo iscrivere ad una scuola? Piuttosto dovrei iniziare a pensare ad un nome.> Ecco, questa è una scelta saggia. Ma non può farlo senza Saisashi! <Lui è l'unico che può aiutarti ad entrare.> E' tutto nelle mani dell'Hasukage, strano ma vero. [ Chakra ON ]

18:26 Raido:
  [Ufficio] Scuote il capo esibendo mezzo sorriso <E perchè mai? Essere Hokage ti preclude l'avere una vita normale? Hai un ruolo importante, certo ma a discapito della tua vita. Riuscirete a trovare un compromesso e poi, parliamoci chiaro, siamo ninja. Io, te e anche Saisashi, la vera normalità l'abbiamo abbandonata nel momento in cui questo è diventato nostro> alzando il braccio destro per toccare il copri fronte posto sulla fronte, recante il simbolo di Kusa. Non vede motivi per cui la donna non possa ottenere la vita che sogna, una vita che includa l'essere Hokage, ninja e genitore allo stesso tempo. Difficile ovviamente ma non impossibile. Di nuovo sente parlare di Kiri, solo che questa volta è il terrorista ad esserne l'artefice <Il ponte è scoppiato?> chiede preso totalmente alla sprovvista, l'ennesima notizia sfuggitagli per colpa della prigionia causatagli da Hotsuma. Digrigna i denti al di sotto delle labbra, una smorfia va a crearsi sul di lui viso mentre pensa e riflette eppure la spiegazione di Furaya non fa altro che renderlo nervoso. Le di lei parole non contribuiscono ad alleviare quella specie di sofferenza che prova <Mekura ha una relazione con un terrorista e lo hai graziato per questo? Ha distrutto il Ponte Naruto, uno dei simboli più importanti di Kiri> incredulo dalle proprie parole, spaesato da quelle di Furaya <Almeno ci sei riuscita?> le chiede, non a caso da questo dipende molto, moltissimo per lui. Sbuffa portando lo sguardo altrove, in altra direzione per qualche secondo <Beh, falli tirare fuori a lei ed al suo amante terrorista quei soldi> di base potrebbe essere una soluzione ma li ha? Probabilmente no, nessuno ha una tale cifra ma un'idea gli attraversa la testa <E se non sa come racimolarli, di a Mekura che sto cercando personale per la mia scuola> lavorare per lui, un'idea a tratti geniale. Il fulcro torna Saisashi e la sua condizione non propriamente ottimale, entrambi sono preoccupati, lei più di tutti ma anche il Jonin ha le proprie riserve <Tutto è possibile, non si può escludere niente purtroppo. L'unica cosa certa è che ha passato l'inferno e mi chiedo quale sia lo scopo di tutto questo, mi chiedo cosa ancora nasconda Oto> un villaggio che ha sempre creato problemi a tutti, un posto pregno di malvagità e che si sta risvegliando giorno dopo giorno non lasciando loro scampo alcuno. I discorsi si affievoliscono quando si parla della bambina, gli occhi vengono mossi in direzione del ventre della Nara <E' tua figlia Furaya, vuoi che non ci riesca?> ridacchiando divertito <Ovvio, io ho cominciato fin da piccolo ad allenarmi. Non si ottengono questi risultati...> indicando tutto se stesso <...battendo la fiacca. Sono nato senza saper utilizzare alcun tipo di jutsu e ho allenato il mio corpo per sopperire a questa mancanza e farò lo stesso con il tuo bambino o bambina> oramai ha deciso, l'avrebbe allenata ed istruita nella scuola. Nessuno può più ribattere su niente <Beh, sei anche Uzumaki hai detto, no? Rendi onore a quel clan. Naruto se è maschio, Kushina se è femmina> alzando appena le spalle dando le sue proposte <Mentre se fai scegliere a Saisashi ho paura che lo chiamerà sublimino o sublimina> scuotendo ancora il capo, terrorizzato all'idea. Annuisce, concordando apertamente con lei <Ad entrare e uscire soprattutto. Ho paura che il nostro arrivo darà il via alla rivoluzione> si ferma qualche momento <Furaya, tenetevi pronti>. [Chk On]

19:32 Furaya:
 <Se tieni conto della situazione attuale e che sono sempre in mezzo a cercare di risolverla> Si stringe nelle spalle, cercando probabilmente delle scuse, ma che lei non reputa affatto tali. <sarà difficile avere una vita normale come la vorremmo. Inoltre, hai ragione quando dici che abbiamo perso il nostro diritto alla normalità quando abbiamo indossato il coprifronte. Tuttavia, se anche Kaori e Azrael sono riusciti a ritagliarsi la vita che volevano, vuol dire che anche noi potremmo farcela.> Cerca di trovare la positività laddove palesemente non pare esistere, proprio per farla in barba a tutti. Preferisce passare oltre, quindi, concentrandosi sulle vicende che narrano del Ponte Naruto e del terrorista che pare averlo fatto esplodere. <L'ho graziato soltanto perché aspettava un figlio e perché non sono quel genere di persona che uccide qualcuno a vista. Mi ha giurato fedeltà, ma non credere che gli abbia creduto. Gli ho marchiato a fuoco il sigillo dell'empatia e si è lasciato tranquillamente tatuare quello dell'Hiraishin per raggiungerlo ovunque sia, quando voglio. Si sta dimostrando molto più leale di altri ninja che ho conosciuto; la sua intelligenza può tornarmi utile, per le sue gesta non lo assocerebbero mai a me.> Inoltre, avendo un'altra personalità con una maschera di legno, nessuno, a parte determinate persone competenti, conosce la sua reale identità. <Non credo li abbiano, ma le farò presente questa tua offerta.> Al momento, poco ma sicuro, Mekura ha tutt'altro da valutare e di cui tenere conto, tra cui il suo Clan e il marito. <Me lo chiedo anch'io. Mi domando a cosa sia servito tutto questo.> Se non a distruggere psicologicamente una persona talmente buona da non meritarlo affatto. <Cosa ne posso sapere? Il gene di Saisashi potrebbe rovinare la sua capacità di attivazione dell'innata. Quand'ero piccola, si credeva che avessi preso dalla mamma, ma poi sono riuscita a sviluppare l'ombra.> Ci ha messo un po' di più, aveva all'incirca quindici anni, ma alla fine è quella l'età in cui tutti iniziano il loro percorso accademico, assieme agli allenamenti intensivi in cui si apprende l'innata per quella ch'è. <Naruto? N-No, non mi piace!> Scuote il capo con vigore, facendosi però pensierosa. <Pensavo al nome della mamma se fosse femmina, ma il problema si ripercuoterebbe sul maschio.> Mica può chiamarlo come suo padre o come il padre di Saisashi che è inesistente. Insomma, avrà sicuramente il suo bel da fare con la scelta dei nomi. <Ci penserò bene, magari lascerò perdere totalmente quelli dei nonni o delle vecchie celebrità del passato!> Non ci tiene particolarmente a far sì che suo figlio abbia un nome famoso, già usato e ricordato chissà in quale maniera. Facendosi più seria in virtù di quanto accadrà ad Oto, si ritrova ancora una volta ad annuire con maggior lentezza. <Sarà fatto.> Conclude e, qualora non ci sia altro da aggiungere, probabilmente si saluteranno a breve. [ END ]

19:47 Raido:
  [Ufficio] <L'attuale situazione non durerà per sempre. Sistemate le cose con Oto, la pace tornerà e allora potrete avere quella vita che sognate> alla fine è vero, sistemata la faccenda poi non ci sarebbe più stato niente a dar loro fastidio <Certo che ce la farete, dopotutto, non vorrai fare l'Hokage per sempre, no?> così come lui non vorrà combattere per sempre. A tutto c'è un limite e la stanchezza, prima o poi, arriva ed anche la voglia di godersi una meritata pensione, per quanto sia possibile. Il discorso cambia passando al terrorista ed a quello che ha fatto. Ode il dire dell'altra, sul suo modo di fare e su come lo ha totalmente legato a se ed alla sua volontà. Sospira pesantemente buttando fuori aria dalle narici, liberando i polmoni ed alleggerendo il proprio corpo <D'accordo. Mi fido di te> non aggiunge nient'altro. Si fida della Nara e non ha bisogno di ribattere ancora su una questione che, a quanto pare, ha già risolto e cestinato <Oh ma sono sicuro che non li hanno> mica scemo, quando fa le offerte va sul sicuro ovviamente. Deglutisce buttando giù ed inghiottendo grumi interi di saliva <Ad Oto scopriremo la verità, spero solo di riuscire a rendere Saisashi abbastanza forte per quel giorno> un lavoro lungo e tortuoso ma anche stimolante sotto certi versi. Il sopracciglio destro viene sollevato nel momento in cui i discorsi si fanno più leggeri e meno impegnativi <Io mi preoccuperei che Saisashi le rovini altro e poi, quel ragazzo non sa neanche cosa sia il ninjutsu. Non possiede arti magiche ne illusorie, l'unica cosa che ha sono le sue mani e tu hai un gene decisamente più forte. Fidati, avrai un'erede per il tuo clan> e nel dirlo va ad alzarsi mettendosi in piedi, diritto dinanzi alla scrivania della Kage la quale parla del nome del futuro nascituro, non aggiunge niente ma lascia che pensi ad alta voce. Alza le spalle, non ha idea di cosa dirle di più ed a quelle ultime parole annuisce <Di anche a Yukio di stare pronto> in quanto tutto potrebbe succedere <Detto ciò, ti lascio al tuo lavoro. Hokage-sama> e con un leggero inchino si volta verso la porta per uscire dall'ufficio e dalla magione stessa. [END]

Raido si reca alla magione per incontrare Furaya con lo scopo di parlare di Saisashi e di ciò che gli sta accadendo. Viene deciso che il Jonin lo avrebbe accompagnato ad Oto in quella spedizione per scoprire cosa è successo. Inoltre Raido viene messo al corrente della distruzione del Ponte Naruto e che Mekura ha una relazione con il suo artefice.