{ I Sakura sbocciano anche in autunno. }

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15:27 Furaya:
 Il suo vestiario, in concomitanza con l'arrivo della stagione fredda, è formato da uno yukata nero con disegni floreali. Esso raggiunge la metà delle cosce, con lunghe maniche che s'allargano dal gomito in giù. I fiori rappresentati al di sopra del tessuto partono dal basso, raggiungendo sino l'altezza del seno sinistro. Tramite una chiusura a V, il tessuto è tenuto fermo in vita da una cintura la quale non stringe in maniera eccessiva per via del pancino in crescita. Sulle spalle, ha poggiato anche l'haori da Hokage in modo che stia coperta e non prenda freddo. il bianco tessuto scende sin ad altezza delle ginocchia, superando l'orlo dell'abito nero precedentemente citato. Possiede soltanto il coprifronte tra i rosei ciuffi, lasciati sciolti e liberi di scendere lungo le spalle e la schiena; il ciondolo col ventaglio Uchiha posto attorno al collo ed in bella mostra, con tanto di collana rossa, una sorta di fascia colorata attorno al medesimo. Ai piedi, calza un paio di sandali ninja neri con tanto di schinieri giungenti sin sotto il ginocchio, i quali non limitano in alcun modo la deambulazione. In vita, tramite il sostegno della fascia addominale che ne stringe l'abito, vi son infilate anche le due katane che si porta quasi sempre dietro. Nascosti dalle ampie maniche dell'abito, invece, troviamo un fuda su ogni polso: sul destro, vi ha sigillato una falce e, sul sinistro, una zanbato. Sotto al tessuto, ad altezza del petto, compaiono anche dei fuda potenzianti per qualunque necessità. Sul gluteo manco, pende una tasca porta oggetti contenente perlopiù tonici coagulanti e di recupero chakra; attorno alla coscia destrorsa, prende posto una tasca porta kunai e shuriken con degli omonimi al suo interno. Niente di trascendentale. Attorno alle braccia, pur sempre nascosti dai vestiti, vi sono anche dei vambracci metallici per qualunque evenienza. Per fortuna, anche questa volta Jushan-san ha preferito non starle troppo addosso con la propria apprensione, permettendole di prendere aria anche in perfetta solitudine. Ha sicuramente molto a cui pensare in questi giorni, come biasimarla, per non parlare del fatto che dovrebbe star tranquilla ed evitare lo stress in qualunque sua forma per via della gravidanza. Passeggia per il momento senza meta, cercando di tenersi defilata rispetto agli altri occupanti dei campi d'addestramento. Trattandosi del primo pomeriggio, comunque, potrebbe esservi meno gente di quella che pensa di trovare. [ Chakra ON ]

15:50 Izayoi:
  [> Campi] Il sole è alto e ridente sulla Foglia, nonostante le ombre gettate sulle terre ninja, quest'oggi sembra quasi che per la Koshirae il semplice posar lo sguardo sul cielo terso e splendente possa bastare per tirare un sospiro di sollievo e distaccarsi quanto basta dalla realtà, ritrovando qualche istante di pace, i quali svaniscono allo schiudersi delle lilla, le quali si posano sul sentiero che porterebbe ai campi d'addestramento, la grande porta di Konoha alle spalle < Mh, bene. > la sua intenzione sarebbe quella di allenarsi, ma non ha idea di chi possa trovare o meno lì sul posto, visto che per l'ora che è potrebbe già esserci chiunque. Se così fosse, una passeggiata sarà abbastanza, dopo di che vedrà di tornare verso casa sua, o al Dojo, l'importante è evitare suo Padre e... Sì, il cruccio di essere distante da Saneatsu da qualche giorno è oramai un chiodo fisso nella testa della Genin, la quale un passo dopo l'altro, in quel placido avvicinarsi alla propria meta, risulta un po' più pensierosa e cupa in viso rispetto al solito, per quanto sembra che per strada non vi sia nessuno al quale debba porgere nessun sorriso forzato. Quindi, il lieve scalpiccio degli stivali sul selciato l'accompagnano fino alla sua meta, sguardo verso il basso, assorta nelle sue perplessità, già che c'è ci infila anche la questione del voler premere per la propria promozione, pensa che magari potrebbe essere l'ideale per richiedere uno spostamento a Kusa, sempre che la Koshirae non sia necessariamente richiesta a Konoha < ... Ah? > un breve vocalizzo di sorpresa, solleva la testolina rosa e quindi il suo sguardo segue andando a cogliere la figura della Judai, un pizzico di sorpresa nell'incontrarla lì casualemte, gli occhi si sgranano per un'istante, l'ultima volta che si sono viste era nel suo ufficio ed ora sicuramente la Nara ha altri pesi che gravano sulle proprie spalle, considerando i recenti avvenimenti, quindi la ragazza vedrebbe di farsi forza, il solo veder di Furaya è più che abbastanza per concedersi un'ammorbidirsi dell'espressione, un sorriso mesto e cordiale e un mezzo inchino, dopo essersi soffermata a più o meno un paio di metri di distanza < Buon pomeriggio venerabile Furaya, è un piacere incontrarla. > un filo più radiosa di prima, ma dopotutto con quel lieve sotto tono a lasciargli un velo sul viso di passiva preoccupazione, per quanto tenti di scacciare i propri problemi in questo momento, interessandosi alla Sensei < Come sta? La trovo bene. > non è un dire di circostanza, non ha modo di dire altrimenti almeno apparentemente parlando, quindi rimane lì in piedi, con la sinistra poggiata sulla propria Arma Divina infilata nell'obi, la dritta lungo il fianco e il vestiario che è il solito, il kimono, la gonna e tutto il resto. { Take eq }

16:14 Furaya:
 L'intento della donna, invece, è tutt'altro che prestarsi ad un allenamento. Si sente abbastanza spossata, motivo per cui preferisce prendere posto su uno dei tronchi ivi presenti. Poggia delicatamente i glutei, distendendo appena le gambe innanzi e tirando un profondo sospiro. Sentirebbe poi la voce d'una ragazza, anche piuttosto familiare che ne attira l'attenzione, nominandola. Volge appena il capo in sua direzione, mettendola a fuoco e riconoscendo Izayoi. <Ciao, Izayoi.> Cerca di mostrare un minimo di sorriso in sua direzione, per quanto esso risulti essere distaccato e molto forzato. Non è certo un buon momento per poter sorridere. Cerca di scostare delicatamente la fascia stretta in vita, sistemando sia quest'ultima, cosicché non gravi sul ventre, che le katane per via della seduta. Se la trova bene vuol dire che non ha affinato il suo sguardo o che Furaya è brava a nascondere il suo malumore perenne. <Potrebbe andare meglio, come penso saprai. Cerchiamo di andare avanti, mh?> Sembrano le frasi che direbbe Tsunade e Tsunade, sappiamo benissimo, non è proprio così viva. <Tu, invece? E' da un po' che non ci vediamo. Sono stata parecchio indaffarata.> Ammette, scusandosi in un certo senso e spostandosi di qualche centimetro verso manca per lasciarle un posticino libero di fianco a lei. Pigia sopra delicatamente con la dritta, invitandola appunto a sedervisi. <Ti stavi allenando?> Chiede di getto, giusto per interessarsi alle vicende che riguardano direttamente la sua allieva. L'unica, diremmo, che l'è rimasta. [ Chakra ON ]

16:48 Izayoi:
  [> Campi] Il di lei saluto viene ricambiato e la ragazza tira un poco di più il proprio sorriso, entrambe a quanto pare afflitte dalle proprie preoccupazioni - per quanto quelle della Genin non possono nemmeno lontanamente compararsi a quelle dell'Hokage - ognuno combatte la propria battaglia personale e c'è chi è in grado di mascherare meglio i proprio problemi e chi invece si lascia sopraffare. Eppure, nonostante la differenza di età, sono due donne forti e che hanno avuto anche un passato a tratti simile sotto determinati punti di vista, quindi chi con una maschera e chi con un'altra, la Nara si accomoda e le risponde in maniera onesta, portando Izayoi ad annuire in maniera comprensiva, per quanto non possa intendere nel complesso dal punto di vista della Decima, il solo immaginare le problematiche insorte con quel nuovo gruppo di ribelli e quant'altro, gli basta e gli avanza per concedere a Furaya qualsiasi sorriso forzato o distaccato che sia < Già, ma cerchiamo di andare avanti, esattamente. > darebbe manforte alle di lei parole sollevando lo sguardo verso il sole, socchiudendo appena gli occhi in quel voler guardare verso un possibile futuro migliore, sempre che riusciranno a forgiarlo con le proprie azioni, spostando l'ago della bilancia dalla parte del bene e non da quella del male, lievemente in vantaggio ora come ora < Non si preoccopi, posso solo che immaginare.. Io sto bene, sto cercando di evitare mio Padre, ringrazio che non abbia richiesto ancora nessuna misura restrittiva nei miei confronti o qualcosa di simile ma più che altro... > lo sguardo che nell'esordire delle proprie parole si sarebbe spostato nuovamente su di lei, in direzione di quel tronco sul quale la Sensei la invita, smuovendo i passi necessari per adagiarsi a sua volta sul tronco, le gambe incrociate e lo sguardo verso il cielo, schiena dritta ed inflessibile nella posa, nonostante il sospiro, quel preciso sospiro che si fa quando si pensa alla propria - presunta - metà quando è distante < ... Saneatsu è dovuto partire Kusa. > e poi lo sguardo si abbassa, senza contare il fatto che in quel perdersi nel vagare nella mente in direzione del Chunin, avrebbe effettivamente tirato fuori il suo nome senza farci caso, probabilmente permettendo alla Judai di fare due più due, di lì a poco, seppure sia soltanto la domanda che giunge dopo, quella riguardo l'allenarsi, che la desta dal suo fare trasognante < Ah! No cioè... > eh sì, mo vorrebbe pure andare ad obiettare, ma sarebbe un'insultare gli anni in più della Donna al suo fianco, che presumibilmente, tra sospiri, sguardi malinconici volti al cielo ed il tono di voce distante, insomma, avrebbe modo di dedurre un pò tutto, nonostante lei prosegua < Avrei voluto, ma più che migliorarmi con la spada oramai non mi resta molto, attendo il momento che mi vorranno esaminare per la mia promozione. > annuisce, tornando con le lilla sul viso di Furaya, vagamente rossa sugli zigomi. { Take on }

17:20 Furaya:
 <Non puoi fare molto altro, se non cercare di mettere a posto ciò che gli altri rompono.> E' questa la dura vita dell'Hokage, no? Risolvere gli errori, assicurarsi che non vengano rifatti. Quando Izayoi nomina suo padre e le possibili misure restrittive che questi potrebbe adottare nei suoi confronti, le si drizzano i capelli sulla nuca ed è costretta a girare il capo in tutt'altra direzione. <Sai, durante l'effetto della Luna Rossa> Sei sicura di volerglielo dire così apertamente? <credo si sia incrementato un desiderio che tenevo nascosto.> Si schiarisce la voce, tornando a guardare direttamente la fanciulla. <Credo che tuo padre meriti una lezione, ma è un desiderio egoistico che potrei prendere soltanto qualora non ricoprissi un ruolo tanto elevato. Comprendo che nelle decisioni genitoriali non dovrei mettere becco, tanto meno se si tratta di regole inerenti al vostro clan> Cerca di mantenere un tono pacato, attenta alle parole da usare nei confronti della Koshirae. <tuttavia, non mi trova d'accordo sul come vengano messe in atto.> E poi c'è anche la questione di Saneatsu, il quale s'è dovuto recare a Kusa per via di molteplici motivi e di cambi radicali all'interno della corporazione Anbu, che non staremo certo qui a spiegare oggi. <Se reputi di sentirti al pericolo assieme a tuo padre, posso ospitarti alla Magione.> Guarda, con la presenza di Saisashi, potremmo dire che quella magione ne ha già viste di cotte e di crude. Di conseguenza, un altro componente in più, oltre al bambino in arrivo, non cambierebbe granché le cose. Lo dice con una tranquillità disarmante, come se desse per scontato che questo possa avvenire nel breve periodo o, peggio ancora, che sia anche già successo. <Kusa e Konoha sono molto unite ultimamente, quindi puoi fare la spola tra i due villaggi senza nessun problema particolare. Potrete incontrarvi, perlopiù a Kusa c'è anche un'altra sede del Clan Koshirae.> Qualora voglia proseguire anche in quel villaggio gli allenamenti legati al proprio Clan. Di sicuro, Furaya non può insegnarle tutto sull'arte della spada, specialmente se di mezzo vi sono tecniche relative all'innata altrui. <Posso testarti personalmente, alla fin fine sono io che decido se tu possa avere o meno quella promozione.> La butta lì, giusto per cercare d'aiutare ulteriormente la Genin in qualche modo. Quantomeno, evita di pensare incessantemente a quanto ha da fare, agli avvisi da emanare e alle missioni da stilare. [ Chakra ON ]

17:50 Izayoi:
  [> Campi] Già, mai delle parole potrebbero risultare più semplici ed allo stesso tempo sagge oltre a quelle pronunciate dall'Hokage, tanto che Izayoi annuisce e scosta le lilla dal viso della donna per portarle lungo l'orizzonte, il verde a prevalere in un diramarsi verso la foresta, mordendosi per un attimo il labbro inferiore, brevemente, andando a pensare ad una metafora relativamente curiosa, molto probabilmente scaturita dall'immagine che Furaya rappresenta nell'animo di Izayoi, Sensei, Hokage ed Eroina alla quale rifarsi, in tutto e per tutto, così nelle glorie come negli errori, negli sbagli che tutti commettono, trovandosi a volte costretti, quando si è troppo buoni, a riparare pure al peccare altrui < È un pò come il Kintsugi. > direbbe dopo un brevissimo accenno di una risata a labbra serrate, facendo uscire la voce in maniera soave e rilassata, con un pizzico di speranza di sottofondo, continuando quel suo riferirsi all'arte giapponese di riparare porcellane e ceramiche riempiendo le crepe con l'oro < La sua lava è l'oro che ripara i danni della Foglia e di dove può, il peggio... Semplicemente accade, non possiamo farci nulla. > un lieve sorriso a concludere quel pensiero, per poi andare a sentire le parole riguardanti la questione della Luna Rossa, serate passate in preda a fare chissà cosa di preciso, per quanto in sostanza non si sia mai trovata con la lama insanguinata o che altro, qualunque cosa fosse successa non ne ha memoria, quindi tace e ascolta in silenzio fino a quando non giunge il palese e verbale disaccordo della donna, al quale lei annuisce < Sono lieta della sua preoccupazione, ma sono certa che per ora la Foglia ha questioni più gravi a cui pensare, me la caverò e cercherò di non aggravare la situazione sino a quando non avremo modi di trovare un soluzione... > non tanto per lei, quanto piuttosto per la questione generale riguardante i metodi comportamentali di alcuni rami della loro Casata, i quali effettivamente crescono i figli in maniera sconsiderata e brutale, chiudendo gli occhi per un'istante in quel cercare di scacciare immagini e ricordi nefasti di una gioventù bruciata, straziata e calpestata. Non che ora sia grande, ma va comunque per la maggiore età, dopotutto < Oh? La ringrazio per l'offerta ma va bene così, vivo oramai da giorni in un piccolo appartamento di fianco a Saneatsu, non ho motivo di arrecarle disturbo. > certo non fino a quando suo padre non avrà scoperto di preciso dove si nasconde, secondo lui, che poi quel concetto non sia effettivamente tanto distante dalla realtà, visto che gira sempre un paio di volte intorno a casa prima di entrare, considerando il fatto che un eventuale esser seguita da qualcuno sotto ordine di suo padre non è un qualcosa da escludere. Lo conosce, sa di cosa è capace e di quanto sia fermamente determinato, dopotutto, ha ereditato quella ferrea volontà, volente e nolente, nel migliore o nel peggiore dei modi. Tornando alla realtà, in quel sentire le parole della Judai riguardo Kusa e Konoha, non potrebbe far altro che tornare a guardarla, sorridendo con quel pizzico di onesta gioia all'immaginare di andare a trovare il suo Principe all'Erba, portando le mani ad intrecciarsi sul ginocchio della gamba accavallata- la sinistra, ed il piede che inizia a dondolare appena, gongolando senza neanche accorgersene, in una posa un po' meno formale del solito < Se me lo dice lei, allora d'accordo, ma qual'ora dovesse mai servire anche solo una Genin in più alla Foglia allora non esiterò un'istante a tornare. > e man mano che esprime questo concetto la gioia và indurendosi, rendendo più seri i suoi lineamenti che contornano degli occhi ardenti di onore e determinazione, pronta a morire in nome della pace e della giustizia di Konoha, probabilmente più di molti altri suoi coetanei. Un breve sussulto di sorpresa, un brivido che le percorre la schiena in quel sentire la proposta da parte di Furaua, quasi una scossa che la porta a rimettersi ritta e composta, gli occhi che si sgranano in direzione del viso della Nara < Oh.. Lei dice? > domanderebbe affascinata ed onorata allo stesso tempo, vedendo di scostare poi lo sguardo verso il cielo portando la mancina sotto al mento mentre gli occhi si perdono nel blu < Non vorrei disturbarla, ma ad ogni modo se lo desidera ne sarei indubbiamente onorata. > e le violacee tornerebbero in direzione del viso della Judai osservando una sua possibile risposta, ricordandosi che era gia susultata ai tempi quando avevano parlato di icnrociare le spade, farsi esaminare dall'Hokage per il Chunin, sarebbe sì un onore, ma allo stesso tempo il fallimento sarebbe un'opzione ancora più impossibile da considerare di quanto non faccia già di solito.

18:28 Furaya:
 Izayoi la vede come l'eroina di Konoha, come veniva soprannominata qualche tempo fa; un ruolo che probabilmente ricopre ancora, ma che col passare del tempo ha modificato anche il di lei essere. Non è più la buona e gentile Furaya che permette a chiunque di prendersi gioco di lei. Ha detto basta. Qualunque errore verrà ripagato e punito. <Il Kintsugi?> Conosce l'arte secondo la quale una crepa si ripari con l'oro, dando modo a quel determinato oggetto d'assumere un valore ancora più alto. E' più che altro sorpresa dal paragone fatto. Vi annuisce appena, continuando ad ascoltare quanto proferito da Izayoi. Perché no? E' un bel modo per dirle che è utile al villaggio anche grazie alla lava che è in grado di richiamare. <Già, il mio intento era di quello d'evitare che il peggio accadesse, ma è impossibile fermare il mondo intero da quello che è in grado di fare meglio.> Le guerre. Le guerre sono ciò che l'umanità ha imparato a fare per prima cosa, tanto bene e tanto a lungo da essercisi sviluppati attorno, alimentando la foga e i mezzi con i quali proseguirla. <Bisognerà semplicemente continuare a fermare chi oserà attaccare noi o l'Alleanza.> E' questa la conclusione alla quale è arrivata, mettersi nuovamente in campo come il carrarmato vivente che era in passato e che durante la battaglia contro il Finto Dio ha dimostrato d'essere ancora. <Senza dubbio, la Foglia come gli altri Villaggi dell'Alleanza hanno ben altro a cui pensare. Tuttavia, anche internamente devo pensare al modo migliore per evitare che vi siano delle rivolte. E, a tal proposito, voglio porti una domanda importante.> Le svela, tenendo gli occhi rivolti alla di lei figura, sondandone le espressioni e la mimica facciale sulla base di quanto sta per dirle. <Cosa porterebbe un konohano a tradire la propria gente?> Per evitare che debba controllare tutto il villaggio, deve anche riuscire a comprendere cosa spinge taluni individui a spingersi a tanto, ad essere dichiarati dei Mukenin e a tradire la fiducia del rispettivo Kage. E' incuriosita, in realtà, da come possa prenderla la Koshirae, in quanto rimasta una delle poche persone delle quali può e deve fidarsi, in quanto Allieva. Tuttavia, anche chi le stava maggiormente vicino s'è poi rivelato essere un traditore della peggior risma, pertanto vuol essere sicura che non avvenga nient'altro di sbagliato dove poi deve andarci a mettere una pezza. In un caso simile, l'unica pezza che potrebbe mettere sarebbe quella di punirla. <Come preferisci, allora.> La sua era soltanto una offerta in buona fede, cercando di tenerla al sicuro dalle grinfie paterne. Come anticipato, aveva già in mente d'attaccarlo o comunque di farsi sentire da questi, ma se non è necessario, tanto di guadagnato. La Genin, però, non sembra aver poi molto capito a cosa la donna stesse alludendo, pertanto occorre una specificazione migliore. <No, intendevo dire che mi servi a Konoha, lo sai bene. Tuttavia, quando e se vorrai recarti a Kusa, potrai farlo senza problemi. Ma, data l'emergenza in atto, il tuo posto è qui.> Non lo dice con durezza, tuttavia deve anche imporsi come capo del villaggio e non come mera sensei della Koshirae. <Voglio una dimostrazione di quel che sai fare.> S'alzerebbe a sua volta in piedi, con una certa difficoltà data da un giramento di testa improvviso. Poggia una mano sul tronco durante l'alzarsi, cercando di riassestarsi meglio che può ed evitare una caduta. Forse, Jushan-san non aveva poi tanto torto quando le ha chiesto di mangiare un po' di più, specialmente ora che mangia per due. O per tre! Chi può saperlo? [ Chakra ON ]

13:52 Izayoi:
  [Campi] Il suo modo di vedere Furaya nontramonterà mai, per quanto sia ovvio che essere troppo buoni non porta mai nulla di esclusivamente positivo, lei non biasima minimamente l'evoluzione che l'Hokage ha subito nel corso degli anni, certo era più piccola ai tempi ma le voci riguardo all'esagerato e dannoso buonismo della Nara correvano leste per il Villaggio, seppur lei non ha mai smesso di credere in quella figura, così come in quella di Hitomu ed ogni altro fiero difensore della Pace, che fossero questi della Foglia o meno. Quando la Sensei gli riporge quella breve domanda riguardo l'espressione che aveva usato lei stessa per esprimere il suo punto di vista verso le azioni di Furaya, lei semplicemente annuisce e va tirando un poco di più quel sorriso, vedendo però poi di tornare con lo sguardo verso terra, un lieve sospiro a confermare la verità di quelle stesse parole che vengono elargite dalla Decima, le gfambe che son tornate entrambe con le punte a terra, le cosce vicine tra di loro per quanto la gonna ci si affossi lì di mezzo, la punta dello stivale destro che vien fatta ruotare appena in quel pensare ad una triste inamovibile realtà < Beh, si sà che è sempre più facile cedere alla malizia che proseguire ligi sulla via della rettitudine... > e detto questo, scisso il mondo intero tra chi ha l'onore di rimanere buono fino alla fine e i deplorevoli che cedono al male - senza alcuna via di mezzo - risolleva lo sguardo verso il cielo per rimanervi ualche istante, tornando in direzione della Donna quando lei enuncia con quella apparente semplicità che basterà continuare a respingere color che minacciano l'Alleanza e loro stessi, inizialmente permane con le labbra appena schiuse in un cenno di lieve incredulità mista ad ammirazione, lei non sarebbe mai riuscita ad esprimere un concetto tanto gravoso con una simile disinvoltura, con tanta confidenza, visto che semplicemente non ha le forze necessarie per definirsi estremamente sicura dei propri mezzi < Lei la fa semplice dall'altro della sua forza, ma non mi lascerò scoraggiare, anche una goccia d'acqua, se cade inifinite volte nello stesso punto, finirà per creare una voragine. > per quanto in tenera età e al gradino più basso della scalata per diventare una Kunoichi affermata, di certo non si perde d'animo e non si lacia scoraggiare, le lilla ardono di quella solita determinazione che la contraddistingue e le mani posate in grembo vanno a stringersi in dei pugnetti decisi che stropicciano il tessuto della gonna, lasciando che la convinzione delle sue stesse parole la pervada, finendo poi però per concedersi quell'attimo di interdizione, alla domanda di lei < Uh? > inclina appena la testolina rosa la sciando che la chioma di ciliegio la segua in quel modo di fare appena confuso ed incuriosito, si prende qualche attimo e indice e pollice vanno ad afferrare il mento di lei, mentre le violacee si puntano verso la volta tera sopra di loro < Uhm... Suppongo che Konoha sia il Villaggio che meglio rappresenti la Pace, è un simbolo per molti e c'è chi condivide e chi no. > direbbe tornando con le mani in grembo, intrecciandole, per poi volgersi verso Furaya, intenta a spiegargli meglio il proprio punto di vista < Non tutti nasciamo con l'idea della pace e della giustizia, c'è chi semplicemente nasce e brama il male e la distruzione... Ma a quel punto mi chiedo: possiamo fargliene una colpa? Sarebbe il Villaggio ad essere sbagliato nel suo modo di essere, o questo individuo ad essere nato nel villaggio sbagliato? Dal mio punto di vista, il Villaggio non ha pecche, il bene della società della Foglia va oltre quella dell'individuo in questione, ma qual'ora ve ne siano molto a condividere la via del Male... Allora in quel caso sarebe solo una questione di punti di vista, suppongo... > eccola in modalità maestrina, o insomma chiamatela un po' come volete, di certo quando viene interpellata in questioni tanto importanti, se gli vien chiesto il suo parere, non si tira indietro, buona ma di certo per nulla stupida, come già abbiamo detto più volte. Detto ciò, vedrebbe semplicemente di lasciare a lei il tempo di rispondere in tutta calma e tranquillità, scostando lo sguardo di lato verso la prateria che da sul sentiero che porta a Konoha, giusto per non rimanere a fissare la Sensei troppo a lungo in attesa di una risposta, annuendo riguardo alla questione Kusa e Konoha < La ringrazio, ci proverò, ma se dovesse succedere qualcosa qui... Non me lo perdonerei. > fosse anche minima, se la sua spada potrà are la differenza qual'ora avvenga un qualsiavoglia problema alla Foglia, non si perdonerebbe mai l'aver ceduto a sentimenti per Saneatsu, rischiando di essere all'Erba piuttosto che alla Foglia. Ma a parte i crucci ed i possibilit traumi d'onore che lei stessa si ricrea nella sua testa finendo per scuotere lievemente la testa, riapre gli occhi che si sono socchiusi in quel mesto gesto, sussultando appena quando lei si alzerebbe in piedi favellando quelle specifiche parole che a conformare quella frase non potrebbero far altro che mettergli un pizzico - ed anche di più - di agitazione addosso < Ehm.. Cosa? Adesso? > sì, umana in quel venir colta di sorpresa, le mani che si sollevano appena all'alteza del seno, non pià allacciate tra di loro ma due vaghi pugni a simboleggiare quel minimo di tensione, per quanto si accorge in fretta di starsi dimostrando ridicola, e quindi, scuotendo la testa con ben più veemenza di prima, srtingendo i pugnetti e chiudendo gli occhi per scacciare l'imbarazzo, si alzerebbe in piedi, un bel respiro profondo, e tornerebbe la bambola meccanica di sempre < Come desidera, venerabile Furaya. > un mezzo inchino, posa impeccabile, mancina sull'elsa della Spada e la dritta lungo il fianco, si drizza in attesa di qualsiasi ordine, ma cosa potrebbe mai fare contro l'Hokage, lei? Anche solo impastare il Chakra sembra un'idea ridicola, vista la disparità di esperienza. { Take on }

14:34 Furaya:
 Resta seduta, accomodata sul tronco di legno alla ricerca di pace interiore. Ultimamente, non riesce a trovarne neanche mezzo secondo e rischia soltanto la vita che cresce in lei. Deve riuscire a riposare, a rilassarsi, a togliersi di mezzo qualunque problema. <Già, per alcuni è molto più facile perdere la via che perseguirla o ritornarci.> Basti pensare a Tenshi. Ha fatto di tutto per rientrare a Konoha e per cosa? Per tradirla ancora una volta, per mandare all'aria quella poca fiducia che l'era stata concessa tornando. A che pro? Non è servito a nulla. Ormai, non versa lacrime, lascia che sia la rabbia a fluire. Quell'orgoglio ferito da gente che reputava capace, ma che s'è dimostrata essere null'altro che il marcio della società. <Avrei tanto voluto capire per quale motivo chi ha tradito l'abbia fatto. Ma sai, faccia a faccia> Gesticolando con la mano. <non riescono mai a dirti la verità, come se ti temessero. Alla fin fine, si riducono ad essere soltanto dei codardi.> Perché non hanno avuto le palle di dire apertamente che Konoha fa schifo. Magari, a qualche loro compagno certamente, ma non alla diretta interessata. Forse, solo Fumie che è stata, appunto, incarcerata e, alla fine della fiera, cacciata dal villaggio che le aveva offerto riparo e sicurezza. Perché trattenerla se non si sente parte integrante dei Ninja di questa società? Anche farla restare a vita tra le sbarre sarebbe stato null'altro che deleterio. <No, Izayoi, non la faccio facile dall'alto della mia carica e della mia forza.> Piega le sopracciglia verso il centro della fronte, non affatto convinta dalle parole della ragazza. <Il Villaggio e l'Alleanza lavorano e vivono grazie a ciascun Ninja che ne fa parte. Quindi, fermare chiunque osi attentare alla nostra vita o a quella degli altri villaggi, non è altro che ciò per cui noi Ninja siamo nati e siamo stati addestrati. Un Hokage -o qualunque altro Kage- non riesce a mandare avanti un villaggio, a proteggerlo e a farlo crescere, senza voialtri.> Di base, dunque, non pronuncia mai delle parole con leggerezza od ostentando la propria caparbietà. Ragiona sempre in virtù degli altri, nonostante abbia iniziato a pensare maggiormente a se stessa, in special modo adesso che ha qualcuno da proteggere più di prima. Per fortuna, quando la Nara ha dei dubbi, c'è Izayoi a colmarli. Dovrebbe avere sempre Izayoi al fianco. Riesce a mostrare l'accenno di un piccolo sorriso. <Ogni volta che ho un dubbio od ho bisogno di un secondo parere, verrò sempre da te.> Un modo per farle capire che è riuscita a tranquillizzarla e che, rispetto a quel che pensava, non è necessariamente colpa di come sta gestendo il villaggio. Anche perché, come al solito, ha sempre lasciato libertà di parola a chiunque; per questa ragione, non potrebbero fargliene una colpa. Ma la gente deve sempre puntare il dito verso qualcuno, seppur senza una convincente motivazione, soltanto per non attribuirsele da soli. Annuisce soltanto all'affermazione circa la possibilità di mancare a Konoha quando serve, non avendo altro da aggiungere. Non ha bisogno d'essere consolata, la Koshirae deve crescere anche da questo punto di vista, accumulando consapevolezze. Altrimenti, che Sensei sarebbe nei suoi confronti? <Sì, adesso. Un Ninja deve riuscire ad affrontare il nemico anche quando non è preparato. Attiva il Chakra.> S'alza in piedi a sua volta. <Ma ti chiedo un favore> Glielo anticipa, piegando il capo di lato. <non colpire l'addome o il ventre.> Che sia un tipo d'allenamento particolare? Oh no, neanche per sogno. E' istinto materno. [ Chakra ON ]

15:03 Izayoi:
  [Campi] Lei, dal canto suo, non ha nessuno al quale attribuire la semplicità del cadere dalla retta via per poi crogiolarsi nel male e nel lato oscuro, non ha modo di riferirsi a nessuno ma le parole dell'Hokage bastano e avanzano per fargli comprendere alla più giovane che, se solo volesse dirglielo, di esempi la donna ne ha a bizzeffe, solo che probabilmente non è il miglior momento per parlarne < Stia tranquilla, io perseguirò la via della giustizia al suo fianco fino alla fine dei giorni. > ci prova, nota quel leggerissimo incupirsi in quel pensare alla Senjuu rinnegata della quale lei manco immagina, quel barlume di rabbia cerca di scacciarlo così, con un sorriso. Ma attenta piccola Izayoi, a volte il puro e semplice gusto di stroncare il fiore più puro e renderlo una cupa erbaccia, vive più forte di altri desideri negli animi dei cattivi. Resisterà, dovesse morire in nome della Pace e della Giustizia, abbiamo già detto infinite volte che lei è pronta. Qualche attimo di esitazione, anche in questo caso non ha mai avuto a che fare più di tanto con qualcuno che trovava delle discordanze nella propria ideologia della Foglia, tanto da tradire, ragiona sulle parole che vengono accompagnate dal gesto di lei per poi rispondere sollevando appena le spalle, dicendo la sua, pur non avendo esperienze a riguardo < Ci vuole coraggio anche per essere dalla parte del male, se non si ha la forza di prendersi le proprie responsabilità... Forse è perchè non si è in grado di essere ne l'uno ne l'altro. > vi è chi al mondo è neutrale, o chi decide di esserlo per incapacità di propendere da un lato o dall'altro, a lei non importa di chi sta nel mezzo poichè queste persone le ritiene sin troppo volubili oltre che libere di scegliere. Non forzerà mai nessuno sulla via del bene, ma dovesse imbattersi in qualcuno della sponda opposta, oh, lì sì che si sforzerà per ucciderlo, purificandone l'animo prima che raggiungano il Samsara. Ma l'attenzione torna ovviamente sul presente, il realizzare di non essersi probabilmente espressa nella maniera più corretta, anche se basterebbe un semplice scuotere la testa lievemente, per rispondere con garbo < Devo essermi espressa male, ma sono fiera di essere parte di questi "voialtri", la vostra forza e saggezza sono capisaldi per far ardere in noi la volontà del Fuoco. > e dopo queste parole, giungerebbe quell'accenno più morbido ed onesto di un sorriso, le parole che ne seguono fanno sussultare brevemente la Koshirae che arrossisce < Ahn.. Ne sono lieta nonché onorata. > lei non comprende minimamente come la sua ideologia giovine ed acerba possa essere d'aiuto alla Nara, ma non obietterà minimamente ed anzi, custodirà gelosamente questa possibilità di essere una consigliera occasionale in miniatura, quindi sorride a sua volta ed annuisce con convinzione, ritrovandosi poi con l'ordine di impastare il Chakra, concedendosi un breve istante velato di sarcasmo, considerato che a volte sa usare anche quello < Dev'essere un nemico gentile, se mi permette di attivare il Chakra. > e ridacchia appena a labbra serrate, mentre stava già preparandosi a comporre il sigillo della Capra, soffermandosi con le mani a mezz'aria, sentendo quello specificare da parte della Decima che la lascia interdetta per un solo istante, piega nuovamente la testolina e la osserva all'altezza della zona da lei indicata < È ferita, Furaya-sama? > non immagina ed ovviamente non può manco lontanamente dedurre, certo dovrebbe essere di dominio pubblico che la Rosata sia perlomeno fidanzata con qualcuno, ma con chi, da quanto di preciso e che cosa abbiano fatto per giungere a quel punto.. Queste sono tutte altre storie. Occhi chiusi, non appena sarà giunta la risposta, le mani si congiungono a comporre il sigillo sovracitato per poi aumentare la concentrazione al massimo, un piano nero immaginario nel quale verrebbe dipinto un paesaggio con dei ciliegi in fiore, la prima sarebbe l'energia mentale a venir ritrovata lo yang, un mezzo tondo bianco con quella sua punta di nero. Dopodichè, con altrettanta attenzione, ricercherebbe dentro di se l'energia fisica, l'altra metà di quella figura che si contrappone nei colori, uno ying che vien messo sulla sinistra di una linea orizzontale immaginaria, dal lato opposto rispetto al quale sia stato posto lo yang. Pchi istanti, ed in quel processo svolto oramai decine e decine di volte, arriverebbe al dunque, sospingendo verso un punto centrale di quella retta le due metà, congiungendole lì dove vi sono le sinuose curve, facendo poi roteare la figura sino a quasi mescolare i due colori neutri, fino a quando quella dovrebbe esplodere in un'energia violacea che ne illumina i bordi, un'onda d'urto a scuotere i ciliegi in fiore che si trasformano in rosee cascate, quella figura completa dello Yin e dello Yang che dimostrano la corretta attivazione del Chakra < Sono pronta. > direbbe rimettendosi in posa, con la mano sulla parte bassa del fodero e sul manico, più in alto verso il pomolo, la dritta. { Se Chakra 20/20 - Take on - 3/4 impasto se non erro }

15:47 Furaya:
 E' contenta d'aver scelto Izayoi come sua Allieva. Si sente tranquilla quand'è con lei, nonostante siano d'una generazione differente, nonostante la fanciulla non abbia la sua stessa esperienza nell'ambito della guerra. Ma è questo che fanno i Sensei, no? Insegnare, trasmutare la propria stessa esperienza nei confronti dell'allievo; abituarlo alla vita che dovrà sostenere d'ora in avanti, avendo scelto quella stessa via. <Ti ringrazio.> Replica alla di lei volta in merito alla promessa di restarle affianco anche dopo, perseguendo la via della giustizia. Ma allo stesso modo, anche la Nara sta facendo sì che non persegua personalmente la via della giustizia, adottando metodologie un po' anacronistiche ed anche terroristiche. Espira, sistemando meglio gli abiti indossati e sistemando le else delle due katane tenute contro il fianco mancino, ma che ancora non estrae. <Bisogna avere coraggio sia per perseguire la pace e sia per seguire la parte del male. In un modo o nell'altro, si ha la necessità d'essere consapevoli che si andrà in contro ad una battaglia. L'uno si confronterà con l'altro sino alla fine dei tempi. Se esiste il bene, esisterà anche il male e viceversa. Sono contrapposti che vivranno fino alla fine dei tempi. Credevo di riuscire ad estirpare il male in ogni sua forma con il mio buonsenso, ma non ci resta altro che diventare sempre più forti per cercare di sovrastare la controparte maligna. In un certo qual senso, cesseremmo di esistere se soltanto non avessimo qualcuno da fronteggiare.> Nasciamo per questo, no? Viviamo e veniamo addestrati affinché siamo in grado di fronteggiare chiunque si ponga sulla nostra strada, altrimenti finiremo col perire. Prende delle distanze da Izayoi, pronta ad intercettare i suoi colpi o fermarla se necessario, in base all'andazzo dell'affronto che a breve dovrebbe avvenire. Compie appena un paio di passi, portandosi a circa cinque metri, più che sufficienti per cominciare una battaglia idonea ad uno spadaccino. Le lascia ampio spazio e libertà di manovra iniziali. <Ho voluto dare per scontato che in battaglia tu avessi già il chakra attivato, a differenza di quest'incontro improvvisato.> Giusto per farle capire che, se le ha dato questo vantaggio, è soltanto perché di base sarebbe già dovuto partire con il chakra impastato, simulando una missione od una qualsivoglia battaglia nemica. Mostra ancora un piccolo sorriso alla di lei volta, sfilando il nastro che ha attorno al collo, mostrando una sottile cicatrice lungo il perimetro della gola. Lo sfrutta per legare i capelli, sollevandoli in una coda di cavallo e stringendovi il nastro cremisi attorno ad essi per non lasciarli svolazzare fuori ed avere le spalle libere. <Affatto, tesoro> Non è ferita, per di più è difficile farle del male quando ci si mette e combatte, adottando misure protettive di qualunque genere, a partire dalle armature pesanti. <ho scoperto di essere incinta.> Brava, di base non dovresti neanche sforzarti e non dovresti combattere. Ma, giustamente, a chi cazzo dai retta se non a te stessa? [ Chakra ON ]

16:40 Izayoi:
  [Campi] Dunque, procedendo per fasi, nel mentre che la ragazza chiude gli occhi per riassestare la propria posa prima dell'attacco e per andare ad attivare l'innata, visto che se deve dimostrare qualcosa, allora che sia in grado di mostrare qualcosa che possa effettivamente dimostrare le sue capacità oltre al semplice impugnare una spada. Quindi, concentrandosi sul proprio chakra, vedrebbe di veicolare parte di quel flusso energetico in direzione della fronte, lì dove concentrerebbe quella forza che contraddistingue i Ninja per andare a risvegliare il loro sesto senso, le sue percezioni muterebbero in un'istante e diventerebbero totali nel raggio di dieci metri, gli occhi, al dischiudersi, mostrerebbero nel sinistro proprio un Tao, sia lo Ying che lo Yang espressi al posto dell'iride violacea, il viso rilassato di chi sta per sferrare la spada senza alcun indugio o esitazione, nonostante prima risponderà a Furaya < Non avremmo nulla da difendere se così non fosse, l'uno non può esistere senza l'altro dopotutto.. Sta a noi essere coloro che possano regolare l'ago della bilancia a favore del bene. > e poi, alle parole che giungono dopo il di lei distanziarsi di cinque metri, non farebbe altro che annuire, volgendo poi ad una questione più delicata ed improvvisa, detta così, su due piedi. Cioè sì insomma, non che ci siano molti modi per dirlo, però in quel suo star per estrarre la spada, all'improvviso si ferma, stava per dire qualcosa ma le parole si bloccano lì sulle corde vocali e tutto ciò che esce è un semplice < ...Eh? > cioè, l'ha detto davvero? A quanto pare sì e nonostante di primo acchito lei strabuzzi gli occhi per qualche lungo attimo, terribilmente confusa ma anche dannatamente carina, tutto si ridurrebbe poi ad un < Non... me l'aspettavo, una notizia inattesa, per quanto indubbiamente lieta, perdoni il mio esser stata colta di sorpresa. > e porgerebbe dunque la testa inchinandosi di un paio di gradi, per poi però riprendersi in maniera diligente < Allora in onore di questa felice notizia, vedrò di mostrarle cosa possiamo fare io e Takemikazuchi. > e detto ciò, vedrebbe di mettere da parte la notizia che l'ha felicemente scossa, la relega in un angolino nel quale starà fino a quando non avranno finito, mettendo da parte la sensazione di confusione di poc'anzi per dunque estrarre la spada e prepararsi ad attaccare. Prima di sciogliere la posa, la Genin vedrebbe di andare a concentrare il Chakra su tutta la propria figura, andando a modificare appena tramite la propria innata per renderlo utile al preciso scopo che ha in mente, per poi chinarsi appena in avanti e quindi prepararsi a scattare, la lama nella dritta e la mancina sul fodero a tenerlo fermo nei movimenti a venire < Arrivo. > e detto questo, con tono gelido e marziale, vedrebbe di espellere quella prima copia di chakra biancastra e semi-trasparente, lì al punto di partenza dalla quale vedrebbe di scattare diagonalmente verso destra, un metro e mezzo all'incirca, il peso in avanti e le gambe che si sforzano nel compiere poco più di un balzo per giungere al punto prestabilito, ore dieci dell'Hokage. Dopodichè, mantenendo la propria posa con la lama verso terra, cercherebbe di compiere un'altro movimento quanto più simile a quello di prima. scattando questa volta però diagonalmente a sinistra, stessa distanza, dovendosi ora teoricamente trovare ad ore due rispetto a Furaya, rilasciando nuovamente una patina di chakra dietro di sè dal punto di partenza di quel secondo scatto, un'altra copia che dovrebbe avere le sue sembianze, diversa da qualsiasi altra tecnica di moltiplicazione, a vedersi. Ordunque, dovendo essere distante più o meno due metri dalla Nara, scarica il peso sulle gambe e si piega appena, ruotando il busto verso sinistra, lì dove andrebbe a portare la mano destra verso il fianco sinistro, raggiungendo l'elsa della spada anche con a gemella, il filo della lama che punta l'erba. Ancora un attimo e attaccherà, non può fare tutto in una volta poichè quella tecnica richiede una preparazione rapida ma particolare. Un minimo di calma, dopotutto, considerando che ha davanti a se una donna incinta. Anzi, un Hokage incinta, ecco. { Chk - 4 x 2 kokuhei - 1 innata = 20 | innata 2/4 + Movimento 1/4 + movimento 1/ 4 }

17:11 Furaya:
 Concorda con l'affermazione della Koshirae e vi annuisce, ma non è più il momento per continuare a parlare, quanto più di passare all'attacco. Deve valutarla, non si può stare ancora con le mani in mano, altrimenti non diventerà mai Chunin. Resta sorpresa, come negarlo, della gravidanza in atto dell'Hokage. Ben presto, si noterà molto più del dovuto, quindi è pressoché inutile nasconderlo. Ci sta provando fintantoché sarà possibile, per evitare che le stiano oltremodo addosso alla Magione. In fondo, non è un buon momento per dedicarsi a fare la madre, seppur non sia stato voluto, ma risulti essere una sorpresa inaspettata. Le fa piacere sentir il dire dell'altra, la quale non si blocca nonostante la notizia appena ricevuta. Molte altre persone avrebbero evitato anche solo di provare ad attaccarla in virtù di quanto scoperto, ma Izayoi invece no. Resta ancor più soddisfatta d'averla scelta come sua allieva. <Avanti, avremo modo di parlare successivamente.> La esorta, dunque, a provarle che è in grado di ricoprire il ruolo di Chunin. Izayoi opta per una tecnica particolare che la Nara non ha certo mai visto usare. Mentre la ragazza si sposta lateralmente, dapprima a sinistra e poi a destra, cercando di muoversi a zigzag per raggiungere l'avversa, lascia dietro di sé delle figure residue. Le s'avvicina riducendo al minimo la distanza tra le due ed estraendo la propria spada. La Nara non può essere da meno e condurrebbe la dritta verso l'elsa della katana, tenute al fianco mancino. Estrarrebbe quella dotata d'elsa bianca e nera, facendo strider la lama contro il fodero di legno e permettendole d'uscire alla luce del sole. Da quanto non impugni un'arma, eh? Ti sembra di tornare ai vecchi fasti, quando stavi ancora imparando, mentre adesso sei tu stessa a poter insegnare agli altri come si fa. La punta della spada volgerebbe al terreno, mentre gli occhi azzurri altrui sostano sull'ombra generata, ma preoccupandosi in particolar modo della vera Koshirae a distanza ravvicinata. Solleverebbe il braccio destro, portante ed impugnante la katana, per effettuare uno sgualembro roverso partendo dalla spalla sinistra della fanciulla e raggiungente il fianco destrorso opposto. La velocità con cui lo sferra è ovviamente limitata per permettere alla Koshirae di vederlo arrivare e di avere chance d'evitarlo. Quindi, sarebbe perfettamente visibile. Le gambe della Kage sarebbero appena divaricate, con il pié manco sporto più in avanti rispetto allo specular opposto, molleggiando sulle ginocchia per avere un maggior equilibrio. Al tempo stesso, la schiena sarebbe ben dritta, con la spalla destrorsa che promuoverebbe il moto discendente dell'arto, dapprima sollevato e appunto caricato all'indietro per poi abbassarsi. Il Chakra viaggerebbe e si concentrerebbe quanto più nell'arto dominante, sfruttando una lieve rotazione del busto ed irrigidimento dei fianchi e addome, cercando di risultare quanto più precisa possibile, pur contenendo la potenza e la velocità d'esecuzione. [ 2/4 - Attacco semplice + 2/4 - Libero ][ Forza e Agilità contenute per permettere ad Izayoi di difendersi e/o contrattaccare ]

15:27 Izayoi:
  [Campi] Oh, Izayoi che ripone l'arma una volta che è stata esortata a combattere? Non sia mai, sarebbe un disonore per la propria Arma Divina così come lo sarebbe per l'avversario, fittizio o reale che sia, che sia un allenamento o uno scontro all'ultimo sangue, per lei non fa alcuna differenza. Compiuto quel movimento irregolare per avvicinarsi alla Nara, la Koshirae si ritrova ad una relativa distanza di ingaggio, lì dove la Sensei opta per un attacco diretto dal lato destro, atto chiaramente a colpirla sulla sinistra, qual'ora non alzi una guardia adeguata contro quello sgualembro. Lo sguardo è fisso sulla figura dell'Hokage, per un singolo attimo gode della visione del viso determinato della sua Eroina, concentrata in quel portare il colpo a compimento, mentre nonostante i suoi occhi siano sul viso di lei, sono spenti, tutto intorno a lei nel raggio di dieci metri appare più chiaro che mai, il movimento del suo corpo e la traiettoria della lama non vengono necessariamente inquadrati dallo sguardo di Izayoi che dunque, pur mantenendo gli occhi fissi sulla Decima, considerando il fatto che avrebbe già spostato sia Takemikazuchi che entrambe le proprie braccia sulla sinistra, vorrebbe parare con la propria lama. Le braccia ruotano i gomiti verrebbero portati verso l'alto sul lato destro del corpo e la spada verrebbe posta con la punta verso terra, il filo volto verso la Katana della Nara, retta quasi verticalmente Takemikazuchi, le mani salde che reggono l'elsa si preparano all'impatto, volendolo assecondare piuttosto che respingere, scaricandolo verso terra tramite l'ausilio delle gambe, fletterebbe le ginocchia e non si smuoverebbe da quella posa fino a quando non avrà sentito il clangore metallico volto a confermargli la corretta parata. Deve ovviamente controllarsi e mantenere a bada quel suo innesto che la porta spesso e volentieri ad annullare il proprio lato umano in battaglia, farebbe un profondo respiro e, qual'ora la parata sia avvenuta correttamente, la Genin cercherebbe dunque di andare ad accorciare ancora di più le distante, un lungo passo con il destro di circa mezzo metro in avanti per portarsi a poco più di un metro di distanza, sinistra piantata a terra a stendersi per sorreggerla, le braccia sollevate andrebbero distendendosi all'altezza della spalle, allungandosi verso l'esterno del lato sinistro il busto che ruota in senso antiorario per seguire il moto rotatorio atto a sferrare il colpo, un fendente pressochè orizzontale, le braccia che vorrebbero portarsi in fretta dal lato opposto, piegandosi quanto basta per andare con la punta soltanto della spada a sfiorare un singolo ciuffo di capelli che spunta dalla fronte della rosata, sfuggito al nastro che ha messo gli altri al proprio posto. Vuole soltanto sfiorare la ciocca rosa, per quanto sia precisa non ha intenzione di avvicinare il metallo alla pelle dell'Hokage neanche per scherzo, tiene i muscoli in tensione lasciandoli morbidi quanto basta solo per eseguire il colpo, piede destro in avanti a sostenere il pso, il sinistro più indietro ed il busto flesso verso la Sensei < Hiya! > un singolo vocalizzo nel mentre che esegue il colpo, il kimono e la gonna che si smuovono seguendo i suoi movimenti letali quanto sinuosi, e non appena la lama sarebbe arrivata alla fine del proprio percorso, ovvero diversi centimetri a sinistra del viso di Furaya - sempre che tutto sia andato come dovrebbe - allora pronuncerebbe subito il nome della tecnica atto ad attivare le copie < Kokuei. > una sola parola, pronunciata con freddezza, mentre i suoi occhi rimangono puntati in quelli dell'Hokage, fredda, spietata, incapace tutt'ora di essere altro, quando impugna una spada. Basta solo che non finisca come con Junpei. Per il resto, le copie dovrebbero scattare a comando, muoversi rapidamente compiendo la stessa traiettoria della Koshirae, riproducendo anche la parata da loro registrata, per poi ripetere per due volte quel colpo alla ciocca della Nara. IL tutto dovrebbe accadere in questione di attimi, ma sicuramente dall'alto delle sue abilità, per quanto non conosca la tecnica, la Decima sarà in grado di percepire tutto. { Chk 20 | 2/4 parata - 2/4 attacco | // Rilascio Kokuei}

15:28 Izayoi:
  [Campi] edit: 19 Chakra ( -1 Hijutsu )

16:06 Furaya:
 Izayoi dimostra di sapersi muovere piuttosto bene, tanto da frapporre la sua fedele arma alla katana della Nara. La forza e la velocità immesse in essa non sono chiaramente superiori a quelle della Koshirae, volutamente rallentata e depotenziata per evitare che non vedesse giungere l'attacco affatto. Si tratta pur sempre d'un allenamento, ma in uno scontro ufficiale, che avrebbe fatto la differenza tra la vita e la morte, avrebbe dimostrato ben più di quel che sta facendo adesso. Non cerca di mettervi altra forza oltre a quella già insita nel colpo, quindi lascerebbe che la ragazzina riesca a parare quel colpo. Di rimando, però, sposta immantinente l'arma dalla posizione precedente. Vedendo arrivare il colpo verso la propria fronte o comunque in prossimità di quest'ultima, cerca di portar l'arma in una posizione obliqua rispetto al resto. Tenuta ancor nella dritta, sarebbe sollevata verso la spalla, dunque in fase di caricamento e discendente. Partendo dall'alto, essa viaggerebbe per incontrare la spada di Izayoi nel punto centrale, atta a destabilizzare il suo movimento e deviarla in basso, verso sinistra. Le gambe sarebbero ambedue divaricate, la schiena ben diritta come poc'anzi, mentre le spalle verrebbero irrigidite per ovvi motivi. La destrorsa fungerebbe da portante, mentre la mancina andrebbe poi a raggiunger la specular opposta sull'elsa per darle man forte, sostenendo il peso dell'arma mentre l'altra funge da coadiuvante del movimento in sé. Il pié manco si troverebbe sporto innanzi rispetto al portante, cosicché vi sia un equilibrio perfetto che non le permetta di smuoversi troppo dalla posizione assunta. Allo stesso modo, molleggerebbe su queste ultime per favorire l'esecuzione della parata. La testa si ritrarrebbe tra le spalle, spostandosi appena poco più indietro onde evitare che la lama sfiori anche solo un singolo ciuffo. Un ciuffo che verrà comunque intaccato, ma non come vorrebbe Izayoi per via della lama dell'Hokage che dovrebbe andare a parare quella in arrivo. Al tempo stesso, come un fulmine, giungerebbero anche quelle delle copie che, dovendo eseguire le stesse mosse dell'originale, pertanto, infondendo maggior forza, oltre alla spada che dovrebbe aver divelto di Izayoi facendo sì che punti il terreno, risolleverebbe la propria. Partendo dal basso, opterebbe per deviare queste ultime verso l'alto. Non conoscendo la reale tecnica usata, potrebbero essere tangibili come no, tuttavia vorrebbe scoprirlo dopo e non durante un attacco che potrebbe ferirla. La forza e la velocità sarebbero le stesse precedenti, attenta a non esagerare sia per sé che per la sua allieva, volendo far sì che tutte le armi puntino in direzioni differenti (verso l'alto e verso il basso) purché non siano verso la propria figura. Sol al termine di questa esecuzione, vorrebbe indietreggiare d'appena un paio di passi per riprendere un lieve distacco iniziale di probabilmente appena un metro. [ Chakra: 164/165 ][ Tentativo utilizzo dello Shii Cho ][ 2/4 - Deviazione delle armi + 1/4 - Spostamento di 1m ]

17:24 Izayoi:
  [Campi] La tecnica della Decima, in termini dell'arte della spada, sono chiaramente ineccepibili ed Izayoi ne sarebbe rimasta affascinata se fosse una semplice spettatrice di quell'evento. Ma considerato il fatto che sarebbe lì ad incrociare le lame di persona, la questione è ben diversa, quindi per quanto il suo colpo venga deviato così come quelli delle copie, la ragazza non si darebbe minimamente per vinta ed andrebbe a fare affidamento al suo spirito combattivo, cercando di sforzarsi per frapporre dell'umanità oltre al semplice e crudo sferrare fendenti in maniera fredda e gelida. Per lei è uno sforzo non da poco, evitare di cedere a quel suo animo al pari di quello inesistente di un'androide, è quasi un paradosso divenire cieca con quella sua innata, per quanto si tratti di una cecità mentale atta a permettergli di fronteggiare chiunque anche a costo della sua stessa vita. Retaggi di un passato difficile da mettere da parte < Tsk. > è un cenno di sdegno per quella sua stessa leggerezza, per aver immaginato che un colpo così semplice e banale sarebbe potuto risultare efficace contro la Nara, la sua spada è stata deviata, ma rapidamente la Genin andrebbe a canalizzare il Chakra nella propria arma, si concentra sul proprio sistema circolatorio e tenterebbe di veicolare la propria energia agli tsubo della mano destra, la quale ora è con il dorso rivolta al terreno a causa della parata dell'Hokage, mentre la mancina vuole portarsi a compiere il mezzo sigillo della capra. Quindi, considerato il fatto che a suo avviso la sua posa sia ideale per l'attacco che vuole compiere, non andrebbe a smuovere le gambe, semplicemente vedrebbe di spostare il proprio peso appena più avanti, non prima di aver fatto ruotare il polso destro, con l'intento di portare la lama alla propria sinistra, diagonale rispetto alla figura della Nara, il piatto della lama verso l'esterno e la punta a terra, quasi perpendicoilare al terreno Takemikazuchi. Intanto il punto designato che sceglierebbe per la tecnica a venire, sarebbe dietro al lato destro della nuca di lei, lì dove dovrebbe comparire una sottile linea nera, teoricamente nascosta agli occhi della Sensei. Mentre la mancina permane più o meno all'altezza del busto, il braccio destro si piegherebbe per portare la spada dietro alla spalla sinistra, dopodichè quello stesso arto cercherebbe di scattare per distendersi, un ridoppio dal basso verso l'alto, obliquo, più o meno dalla gamba sinistra di Furaya a salire sempre all'altezza dei rosei capelli, questa volta con altrettanta precisione cercherebbe di salire con la lama ad un paio di centimetri dal viso della Decima, lo sguardo imperterrito in quello dell'avversaria, ed la tecnica che verrebbe attivata. Or dunque, quello stesso colpo da lei sferrato dovrebbe essere riprodotto seppur con un certo ritardo da una lama eterea che si creerebbe grazie alle abilità tramandate del suo Clan insite dentro di lei, che per mano con il braccio destro - sollevato verso l'alto a causa del colpo - per qualche istante, prima di digrignare i denti e lasciare che il viso si contragga per un singolo istante in un'espressione di dolore, una fitta lungo il braccio destro che è il prezzo da pagare per l'utilizzo di quel Jutsu segreto < Ngh.. > la mancina si porta sul braccio destro che viene riabbassato lungo il fianco, mentre lei vedrebbe di riassestare il proprio baricentro, riadrizzanndosi e cercando di sistemare la propria posa, per quanto il dolore lo permetta. { Fendispazio 2/4 + Colpo 2/4 - Hou 60
}

19:10 Furaya:
 Izayoi è stata allenata in maniera ineccepibile, lo può constatare dallo sguardo adottato dalla sua allieva durante il combattimento. Non si perde in futili affermazioni né in movimenti inutili. Il colpo lo vedrebbe partire dal basso per raggiungere un punto più in alto. Giacché minaccerebbe la gamba mancina, sarebbe questa la prima a traslare indietro e togliersi dalla traiettoria dell'arma nemica. Sicché non basterebbe, la leva destrorsa fungerebbe da perno sulla quale condurre gran parte del proprio peso. La schiena si inarcherebbe appena all'indietro, dando così modo al proprio baricentro di essere proiettato verso la suddetta direzione. Quella che vorrebbe intraprendere sarebbe alle proprie ore cinque, dunque precisamente a destra, e vorrebbe raggiungere una distanza non superiore ai tre metri, restando pur sempre nel raggio del corpo a corpo. La testa si troverebbe incassata tra le spalle, mentre dovrebbe riuscire ad eludere l'offesa avversaria, così come quella che verrebbe replicata alle proprie spalle ma che, essendo traslata lateralmente, non dovrebbe affatto sfiorarla. Di conseguenza, porterebbe il pié manco innanzi rispetto al gemello, inclinandosi sulle ginocchia sulle quali molleggerebbe per l'attacco successivo. Data la distanza irrisoria, tenta, pur mantenendo una velocità ed una forza ovviamente mantenute ed al livello circa di Izayoi, di avvicinarsi con un poderoso scatto alla di lei volta. Il busto si troverebbe inclinato in avanti, le gambe proseguirebbero nel loro alternarsi costante, mentre la spada, sostenuta ancor nella dritta, verrebbe richiamata indietro in una chiara posa di accumulo dell'energia e di scarico conseguente: un affondo. Con la rapida distensione dell'arto predominante in avanti, la Nara andrebbe a minacciare direttamente il fianco più esposto della Koshirae, il mancino. La punta dell'arma punterebbe in particolar modo l'altezza delle ultime costole, volendo appunto perforare una zona tanto delicata come quella. L'attacco è chiaramente visibile agli occhi della fanciulla, la quale potrà optare una difesa o una schivata in qualunque modo purché attenta alle movenze della Sensei in avvicinamento. Lo scatto risulterebbe essere soltanto un po' più veloce rispetto alle capacità contenute e usate finora dalla Decima, ma pur sempre adeguato al contesto in sé. <Mi piace il tuo sguardo.> Un sussurro che giungerebbe assieme all'attacco. [ Chakra: 150/165 ][ 1/4 - Spostamento di 3m + 2/4 - Affondo perforante ][ Statistiche contenute per permettere attacco/difesa ad Izayoi ]

19:29 Izayoi:
  [Campi] Per quanto il suo intento non fosse quello di mettere a segno i propri attacchi - comunque mirati a dimostrare qualcosa e non ad offendere - quest'ultima mossa riesce quanto meno a smuovere dal posto la Decima, costretta a schivare in maniera più significativa piuttosto che optare per una parata. La Genin, approfittando del momento nella quale la vede distanziarsi di quei tre metri, passerebbe la spada nella sua mano sinistra che pur non essendo quella predominante è comunque abbastanza allenata da permettergli di difendersi, la dritta rimane lungo il fianco ancora per qualche attimo in preda al torpore del dolore, mentre lei sposta il peso appena indietro sulle gamba destra e la sinistra struscia appena sul terreno avanzando, preparandosi per quanto possibile a reagire alle movenze della Sensei. Una o due gocce di sudore, il fiato corto per qualche istante, ansima appena ma come la mano si stringe attorno all'elsa tutto svanisce, muove la diritta scuotendola, tentando di scuotere tutto il braccio in quel voler levarsi di dosso il dolore, andare a dire alla mente di sforzarsi di muovere quell'arto nonostante faccia male, considerato che non è un dolore tanto limitante da rendere il braccio inutilizzabile e che soprattutto non lo sta utilizzando come predominante. Gli serve solo per equilibrarsi, usarlo e stringere i denti piuttosto che tenerlo come un peso morto al suo fianco come una zavorra, quindi, grazie alle sue percezioni totali, potrebbe cogliere precisamente le distanze tra lei e la Nara, sulla quale adesso porterebbe effettivamente gli occi, il destro violaceo ed il sinistro con il Tao, sembra un affondo quell'attacco che starebbe portando l'Hokage. Quindi, senza indugiare ulteriormente, attenderebbe quanto basta per far sì che la Donna si trovi quanto più a distanza di ingaggio possibile, giusto gli istanti necessari per permettere alla propria lama di avere spazio di manovra e soprattutto un senso per essere mossa, un descrivere di un movimento breve ma preciso, la punta della lama che guardava terra verrebbe portata verso la destra di Izayoi, che piegando il sinistro per eseguire quel movimento cercherebbe anche di caricare il proprio peso verso destra in maniera preventiva. Dunque, mentre vedrebbe lei stessa di cercare di compiere un balzo di poco più di un metro verso le proprie ore cinque, la spada verrebbe fatta sibilare nell'aria, non un vero e proprio fendente ma un movimento orizzontale con la mano sinistra ben sollevata, così da permettere alla lama di essere abbastanza diagonale ed avere una possibilità maggiore di frapporsi tra il proprio corpo e l'arma dell'Hokage, visto che orizzontalmente parlando sarebbe stato più difficile colpire il piatto della Katana altrui < Mh! > un colpo, un voler far cozzare il ferro delle lame con la forza adatta a destabilizzare la traiettoria di quell'affondo, intenta a spingere verso l'esterno quel colpo, assecondando e coordinando allo stesso tempo quel deviare con il breve balzo che utilizzerebbe per portarsi in una posizione più vantaggiosa, sia per schivare che eventualmente contrattaccare, anche se effettivamente ha esaurito gli assi nella manica < La ringrazio. > oh, per lei è indubbiamene un onore, non c'è che dire, nonostante la voce sia seria e quegli occhi si mantengano carichi di un'ardente determinazione, inscalfibile come la più coriacea delle spade. { Chk 19 - Agi 20 - Hou 60 - 1/4 movimento + 2/4 parata/deviazione }

20:03 Furaya:
 Evitato l'attacco iniziale, è subito partita per eseguire un affondo ai danni della fanciulla che, nonostante le difficoltà passate, sta comunque dimostrando di meritare un grado superiore a quello attuale. La fanciulla si sposta appena, cercando poi di frapporre la spada tra il proprio corpo e la lama della Sensei, onde evitare che venga colpita. Potendone seguire ogni movimento, ciò non risulta esserle particolarmente difficile e le due lame cozzano l'una contro l'altra. In questo modo, si sente uno stridore metallico nell'aria, un fastidio generato dall'unione delle due in maniera netta e caotica. La Nara ritira immantinente la spada all'indietro, cosicché non vada a mettervi maggior forza per valicare la difesa altrui. Una volta spostata la spada, tenta anche di indietreggiare d'un paio di metri, facendo sì che questo stabilisca il termine del combattimento e dell'affronto appena effettuati. <Basta così.> Esordisce poi, arrestando il moto e conducendo la lama all'interno del fodero, sostenendo quest'ultimo con la mancina. Infoderata, può tornare ad avvicinarsi alla propria allieva, distendendo la mano, finora impugnante la katana, alla di lei volta. <Ti sei meritata di passare al grado successivo. Le tue abilità sono ottime nell'ambito del tuo stile. Durante le missioni, te la sei sempre cavata egregiamente e ho visto il tuo progresso negli allenamenti.> Anche in quest'ultimo ha avuto la riprova che è stato saggio ed è contenta d'averla presa come sua allieva. Non se ne sta affatto pentendo e spera che tutta questa fiducia venga contraccambiata, a differenza d'altri che sono spariti nel nulla o che hanno preferito poi abbandonare il villaggio. <Benvenuta tra i grandi, Izayoi Koshirae, Chunin della Foglia.> Le sorride, aspettando che lei possa stringerle la mano per concludere questa ultima parte della giornata. Solo dopo aver atteso la sua risposta, qualunque essa sia, commenta nuovamente alla di lei volta con una proposta che non può rifiutare(?). <Ramen?> Hanno fame. E, qualora volesse accompagnarla, la condurrà senz'ombra di dubbio dall'immortale Ichiraku. Sono proprio dei mangiaramen questi konohani! [ END ]

16:05 Izayoi:
 Il clangore metallico delle spade risuona nella prateria, qualche uccello si libra in aria in quel sentire del cozzare diligente ed onorevole delle due Katana e dopo qualche ultimo istante, gli ultimi sguardi e poi il silenzio che vien portato dalle parole della Decima la quale dichiara che così può bastare, per quanto Izayoi ci metta un istante in più di chiunque altro ad abbandonare quel suo assetto da battaglia, sgrana gli occhi per un'istante e l'espressione si ammorbidisce, lo sguardo si schiude di nuovo e perde quell'affilatezza determinata e ferrea, rilassandosi, così come il corpo della Koshirae, la mancina molla la presa salda dalla spada e si rasserena a sua volta, sembra quasi come se fosse uscita da una sorta di ipnosi. Ora, lascia spazio all'essere elettrizzata dall'aver impugnato la spada contro la Sensei, l'adrenalina sfuma lentamente dalla figura della ragazza che più che un respirare a pieni polmoni non mostra alcun particolare segno di affanno, un sorriso genuino e gentile < Qualunque sia il suo verdetto, è stato un onore. > la anticipa prima dell'effettivo verdetto per poi andare a rinfoderare la spada, la quale verrebbe afferrata dalla dritta che vien però prima aperta e chiusa un paio di volte, il dolore dovuto al jutsu se ne è andato e l'arto è nuovamente del tutto funzionale, impugna Takemikazuchi e l'accompagna con un sibilo acuto nel fodero che vien retto dalla mancina, attendendo quindi l'imminente giudizio della Nara. Ed ovviamente, gli occhi della ancora per poco Genin non potrebbero far altro che illuminarsi, schiude le labbra e rimane per quel breve paio di istanti a bocca aperta, incredula non tanto del risultato ma quanto più del complesso della situazione, l'atmosfera, l'essere stata casualmente messa alla prova privatamente dall'Hokage in persona, le parole che gli rivolge condite con gentili complimenti, l'espressione di iniziale sorpresa che sfuma in una sorriso a trentadue denti, attenderebbe un paio di secondi dopo il concludersi delle parole della Sensei ed ovviamente gli porgerebbe un profondo inchino, i rosei capelli che si rivolgono a terra ai lati del viso < La ringrazio Furaya-sama, continuerò sulla retta via e vedrò di non deluderla mai, così ieri, come oggi e domani. > e si rialza, statuaria sul posto ma con una felicità che sprizza da tutti i pori, quasi potrebbe illuminarsi con qualche violaceo sprizzo di Raiton se non fosse così diligente nel controllarsi, anche se il sorriso che tira le guance rossicce la dice lunga. Quindi dopo il benvenuto, giungerebbe la proposta che sarebbe impossibile da rifiutare, sia per il fatto dell'essere stata invitata dall'Hokage in persona e sia per il fatto che si tratta di andare a mangiare ramen, annuisce con un cenno vistoso lei portando entrambi i pugnetti all'altezza del seno, allegano un vocalizzo compiaciuto < Volentieri! Anzi, questa volta offro io per festeggiare! > direbbe perdendosi in un breve ed allegro ridacchiare melodioso, forse un delle poche volte dove è in grado di reagire in maniera quanto più umana, felice e realizzata, affiancandosi alla Sensei pronta a dirigersi da Ichiraku. Ah sì, comunque sono proprio dei mangiaramen sti konohani eh, non c'è che dire.{ end }

Izayoi si dirige ai magici campi d'addestramento per allenarsi ed incontra Furaya, la quale dopo aver chiesto un parere alla ragazza a seguito di uno scambio di battute, decide di metterla alla prova per una sua eventuale promozione. Non prima di averle rivelato di essere incinta. Tra un accenno di stupore e congratulazioni l'improvvisato esame inizia concludendosi dopo qualche scambio con una soddisfatta Furaya che conferisce personalmente il grado Chunin ad Izayoi.

E poi ramen a gogo da brave Konohane che si rispettino.

// Role magggica anche più dei campi, poggers <3

Mi ha inoltre aiutato a sperimentare con i Koshirae che a volte risultano arzigogolati (?)