Una nuova era
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Giocata del 02/10/2020 dalle 09:15 alle 09:27 nella chat "Centro di Kusa"
[Appartamento] Altro giorno altra corsa. Il Jonin è nel suo appartamento in quel di Kusa, lo stesso in cui lo ha dislocato Yukio oramai settimane fa. Si è ripreso, non totalmente ma ci è riuscito e tutto grazie a quella Ishiba che, con le sue parole cariche d'odio nei confronti del Kokketsu, lo han fatto svegliare. La gratitudine verso di lei è tanta nonostante sia una mukenin e seppur la reputi una nemica del villaggio. Per ora non ha intenzione di andare a darle la caccia, di base non agisce d'impulso solo per il suo essere una ricercata e lo stesso farebbe nei confronti di tutti gli altri. Sospira pesantemente, pensieroso mentre chiude l'acqua della doccia. Si, si trova in doccia. Chiude l'acqua facendola cessa di uscire, totalmente bagnato con i lunghi capelli bianchi che cadono attaccati al corpo e ora che son fradici sembrano anche più lunghi. Il fisico è ancora snello ed i muscoli meno definiti di un tempo ma almeno sta recuperando, è più in carne, il viso più formato e la stanchezza degli occhi sta passando. Insomma, non ci sarebbe voluto molto per tornare quello di un tempo nel vero senso della parola. Esce dalla doccia completamente nudo, non si mette neanche l'asciugamano cominciando a camminare in direzione del lavandino e dello specchio posto sopra di esso, gocciolando ovunque e dappertutto. Passi lenti e ben calibrati, pregni di quella sicurezza che per molto tempo lo ha abbandonato. Il chakra è attivo, non ha più bisogno di tenerlo soppresso. Poggia le mani sul bordo del lavandino fissando per poi, con la sinistra, toccare il suddetto specchio, appannato, per poterlo rendere nuovamente utilizzabile ed utile ad uno scopo. Fissa il proprio viso, attento, guarda se stesso negli occhi ripercorrendo la vita passata, lasciando che i demoni gli scorrano davanti con il loro continuo tormento. <Raido Oboro> parla pronunciando il proprio nome, un nome che oramai ha perso di significato per molti ed anche per se stesso, un nome che non vale più molto, per il momento. [Chk On] [Appartamento] Il tempo passa ed il freddo della stanza inizia a farsi sentire ma neanche un movimento viene fatto dal Jonin il quale, con la dovuta calma, si osserva e si scruta ora che ha compreso i vari problemi che lo attanagliano fin dal principio. Deglutisce, chiude gli occhi e così li terrebbe per lunghi minuti di pura contemplazione dell'animo, minuti in cui una decisione drastica e definitiva verrebbe presa. Stacca le mani dal lavandino andando ad allungare la destra in direzione di un paio di forbici poste su di esso. Inserisce pollice, indice e medio nei dovuti posti andando a tirarle su. Il respiro diviene più affannato, il cuore batte più forte, consapevole di quanto sta per fare e di quello che per lui significhi. La sinistra viene mossa, il braccio piegato all'indietro andando a prendere i propri capelli nel punto preciso in cui inizia la schiena, anzi, una tacca più giù. Li stringe con forza sentendo la mano tremare ma è necessario, è tremendamente necessario se vuole andare avanti. Le forbici vengono aperto andando a mettere le due lame sopra e sotto i capelli. Deglutisce nuovamente, il braccio destro più rigido del solito e poi, dopo un lungo respiro accompagnato da un sospiro, andrebbe lentamente a chiudere le forbici effettuando un taglio netto sulla propria chioma. In pochi attimi vedrebbe ogni singolo capello staccarsi, uno dopo l'altro abbandonano il suo corpo fino a quando la mano sinistra non si ritrova con una vera e propria criniera tra le dita. Sospira nuovamente alzando il braccio sinistro per osservare meglio il proprio operato, decisamente un qualcosa fuori dall'ordinario ed andrebbe a posare gli stessi sopra il lavandino. Piega il braccio destro all'indietro andando a sistemare qualche ciocca troppo lunga, qualche capello sfuggito alla sua mattanza, li sistema davanti a se, letteralmente va a riordinare il proprio capo rendendosi più presentabile e, alla fine, dando un taglio al suo passato in modo definitivo, non si torna più indietro. [Chk On]
Giocata del 02/10/2020 dalle 12:38 alle 13:21 nella chat "Centro di Kusa"
[Appartamento] Un taglio netto e preciso quello portato avanti dal Jonin, non ha più la sua lunga chioma e, dicendole addio, si ritrova anche con il sigillo scoperto, più in evidenza quando non indossa abiti o vestiti di altro genere. Ha dato un taglio a qualcosa di vecchio per abbracciare il nuovo, per poter ricominciare a vivere come si deve. Scuote il capo lasciando che, oramai, i suoi capelli svolazzino, abbastanza corti da rendersi presentabile ai più. Nudo come mamma lo ha fatto lascia il bagno dirigendosi nel salotto, ancora gocciolante ed è per questo che andrebbe a prendere un asciugamano con cui, finalmente, inizierebbe ad asciugarsi partendo dai capelli e scendendo lungo il corpo. Quel salottino minuscolo contiene tutto il necessario per permettergli di vivere e, in quei giorni, è andato anche a recuperare la propria attrezzatura. Inoltrandosi in esso si potrebbe notare come il tavolo sia totalmente occupato da fuda, vestiti da shinobi, pezzi di armatura pesante in attesa di essere montati, vambracci e schinieri e, come sempre, la sua fede ed immancabile katana. Solo una cosa manca, un'arma importante, l'unica che può davvero fare la differenza <E' arrivato il momento> commenta il jonin osservando tutto il proprio equipaggiamento. Non tocca tutta quella roba da eoni, non tocca un'attrezzatura del genere da tanto, troppo tempo. Cammina andando a legare l'asciugamano intorno alla vita, passa vicino al tavolo e, con la destra, andrebbe a sfiorare ed accarezzare ogni singolo oggetto li presente, ne tasta la consistenza, tasta ogni singola cosa. Deglutisce alla loro vista, quasi si commuove ma lo sguardo dell'Oboro è determinato, mai stato così. L'ultimo passo per tornare ad essere se stesso è quello, un passo importante prima dell'incontro con Yukio, prima di informarlo della sua decisione e dell'incontro avvenuto sui monti ardenti. Sta preparando il terreno per un grande e glorioso ritorno nel mondo dei ninja, nel mondo che lui stesso ha contribuito a creare. [Chk On] [Appartamento] La decisione è presa ed il Jonin non si tira indietro. Toglie l'asciugamano buttandolo per terra per poi prendere i pezzi dell'armatura pesante andando ad indossarli uno per uno, busto, spalle, braccia, gambe, collo, copre ogni singola parte del corpo lasciando scoperto soltanto il viso, unica zona in cui può essere attaccato direttamente. Molto pesante e molto resistente ma non gli interessa, la forza fisica per tenerla ce l'ha ancora e vuole sfruttarla fino in fondo. Deglutisce nuovamente per poi passare ai pantaloni neri, quelli classici degli shinobi andando ad indossare anche questi al di sopra dell'armatura, prima la gamba destra e poi quella sinistra portandoseli fino alla vita. Subito dopo si passa alla maglia nera con il simbolo del villaggio sulla spalla sinistra, la indossa, anch'essa sopra l'armatura facendola arriva nei pressi dei pantaloni. La misura è giusta, copre interamente il corpo. Allunga la mano destra prendendo il fuda con sigillata all'interno la nodachi andando a legarlo intorno al polso destro e stessa cosa fare con il fuda con all'interno la katana a doppia lama, va a legarlo intorno al polso sinistro per poi prendere i vambracci per legarli sopra ai fuda, uno per braccio. Stringe i lacci più stretto che può, in modo tale da non farli cadere via e lo stesso va a fare con gli schinieri i quali vengono legati intorno alla parte più bassa della gamba. Un'operazione minuziosa quella dell'oboro, estremamente minuziosa per avere tutto quanto alla perfezione. Inoltre va a prelevare anche i fuda potenzianti, quelli preparati da se stesso cominciando ad applicarli al di sotto della nera maglia, attaccandone all'incirca dieci contro l'armatura. Un battaglia o meglio, una guerra, ecco per cosa si sta preparando e cosa ha in mente di fare se la situazione lo richiede. I porta kunai e shuriken vengono legati uno alla coscia destra ed uno alla coscia sinistra con all'interno 9 shuriken e 9 kunai a tre punte. [Chk On] [Appartamento] Ha quasi finito tutto quanto, il suo equipaggiamento è quasi del tutto completo, mancano ancora poche cose per rendersi pronto ad ogni evenienza. Prende i due portaoggetti andando a legarli dietro la schiena, uno sulla sinistra ed uno sulla destra con all'interno rispettivamente 5 fuda con tronchetti della sostituzione, 2 fumogeni, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi. Nonostante stai riacquistando la propria forza, non può permettersi di andare allo sbaraglio senza una cura istantanea che gli consenta di sopravvivere e di recarsi in un'ospedale. Sospira pesantemente, tutto quanto è pronto e gli ultimi dettagli restano. La destra si allunga ancora prendendo il fodero con all'interno la fedele Katana, la quale verrebbe legata al fianco sinistro, pronta per essere presa e per l'uso. L'outfit del jonin è cambiato, decisamente, non indossa più quegli abiti larghi e bianchi, quel kimono speciale, niente di tutto questo. Il vecchio Raido è definitivamente morto lasciando il posto ad una nuova versione, migliorata, più temprata e più consapevole di ciò che è, di ciò che ha fatto e che non vuole ripetere in un prossimo futuro. Per la prima volta si ritrova a toccare il giubbotto verde dato ai chunin, simbolo anche di special jonin e Jonin, ninja di grado più elevato. Quello prescelto dal bianco è di un verde più scuro, privo di tasche e con il colletto alto. Va a sbottonarlo infilando il braccio destro e poi quello sinistro per poi riabbottonarlo. Composto, in ordine come non mai prima d'ora e non solo, un'altra cosa viene fatta. Prima di quel giorno non lo ha mai indossato veramente ma è giunto il tempo. Il coprifronte di Kusa, il suo con fascia nera e lunga, viene porta alla fronte, impresso con forza e legato dietro la nuca con doppio nodo, stringendo forte, lasciando che le fasce cadano lungo il collo. Un ninja a tutti gli effetti adesso. [Chk On] [Appartamento] La giornata del Jonin può finalmente iniziare, avere una svolta e procedere diritto fino alla metà eppure non è davvero completo. L'istinto lo porta a muovere il braccio, a toccare la schiena sentendo come quella zona sia vuota, senza niente. Di nuovo deglutisce, ancor più consapevole di cosa abbia perso e di cosa deve recuperare <Hotsuma> il pensiero va inevitabilmente verso l'ex sensei. Sente la rabbia venire su, una rabbia infernale e demoniaca che lo pervade con il sigillo maledetto che comincia a brillare, brilla di una luce rossa e potente che emerge dal corpo del bianco <Me l'hai tolta solo perchè ho scelto di venirti contro> parla da solo avvicinandosi alla finestra per osservare Kusa e la vita che scorre al suo interno <Le tue azioni hanno distrutto gli spadaccini mettendo fine ad una leggenda> poggia le mani sul davanzale. Stringe lo stesso con le vene che emergono dalle mani, occhi fissi avanti a se <Hai distrutto il progetto di una vita, hai distrutto i più grandi ninja di Kiri ed i più grandi spadaccini del mondo ma non te la darò vinta, non più> assottiglia lo sguardo <E' mia, ho dimostrato in più occasioni di esserne un degno possessore e lo sapevi anche tu. Sapevi che la mia abilità era superiore alla tua, sapevi che con essa avrei potuto distruggerti quando volevo> stringe più forte il davanzale <Eri solo un vigliacco, impaurito dall'essere superato da qualcuno> sospira pesantemente buttando fuori aria dal naso <Ma adesso il tempo è giunto Hotsuma. E' giunto il momento che l'allievo superi definitivamente il maestro e che ne eclissi la figura> tante parole, importanti <Mi riprenderò la Samehada, la riporterò al mondo e farò in modo che una nuova generazione di spadaccini nasca. Mi riprenderò la Samehada. Metterò sottosopra l'intera Kiri ma la riavrò, anche a costo di profanare il tuo cadavere> ultime parole prima di staccarsi dal davanzale dirigendosi verso la porta per poter uscire dalla stanza e dall'appartamento in generale. Una nuova era è iniziata. [END]