{Il nostro Nome}

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Giocata di Clan

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con Hanae

22:34 Hanae:
  [vecchi laboratori] Nei meandri di Oto, in tre silenziosamente si muovono presso abbandonati laboratori. Condannato in passato at attendere di continuo la vita, egli può credere adesso di starle andando invece incontro, trovandola e cogliendola nella sua reale natra. Ogni passo in direzione di un luogo ben noto dalle memorie di Kunimitsu è capace di muovere la superficie dell'anima, senza agitarla all'interno ma riscaldandola come solo il piacere del progresso riesce a fare. Si sforza oggi di scuotere l'indifferenza che un tempo l'aveva reso estraneo a ogni agitazione, portandolo infine ad un glaciale stato di prigionia simile alla morte. Gli occhi si affilano mentre il passo viene arrestato, ruotando appena il busto e sollevando il braccio sinistro di fronte al viso, propagatore di calda luce grazie ad una torcia. "Più avanti troverò il retaggio della Quinta Kokukage. Aspettate qui." Le parole sono dirette ad Hanako, lo spirito collegato al corpo attualmente indossato, e secondariamente a Yan L'Erede, con cui ha piacevolmente sviluppato un'affinità superiore a quella posseduta con Manda stesso. Forse perché più giovane, perché utilizzabile ancora come lente attraverso la quale vedere oltre sè stesso. In ogni caso, la risposta da entrambi gli interpellati è un cenno. Le labbra s'allungano e sorride appena, voltandosi e lasciando che il solo suono dei sandali indossati vada empiendo i corridoi d'eco. La torcia viene lasciata ad Hanako ma dopo poco più di un minuto, un centinaio di metri più avanti, una luce da prima fioca e poi soffusa inizia ad espandersi. Non è solo. Il corpo muta silenzioso e cresce sotto l'influenza del chakra demoniaco che bollente lo avvolge. Se non fosse per la rigenerazione naturale delle proprie ferite la pelle si scioglierebbe e diverrebbe irriconoscibile; ma così non è. { chakra on } { yan e hanako around } { manifestazione di quattro code}

22:34 Hanae:
  [vecchi laboratori] Il vero motivo per cui ha lasciato indietro i due alleati è per poter finalmente, dopo tanti giorni, essere assieme a Rokubi soltanto. "Troviamo sempre la nostra fine dove abbiamo iniziato. La storia tende a ripetersi e non è facile sfuggirle. " La voce dell'Immortale, più matura, parla al passato e bussa alle porte del sigillo del Rokubi, invitandolo a destarsi dal suo riposo per dargli attenzione. Dopo quelle parole va avanti, silenzioso e quasi privo di pensiero, illuminando flebilmente lo spazio oscuro in cui s'affaccia ad ogni passo. < Pensavo ti fossi lasciato del tutto indietro la tua vita passata. > Il suono del Sei-code riamane udibile soltanto alla sua figura. E mentre nella realtà si muove in un corridoio buio e profondo, nello spazio della propria coscienza s'avvicina al sigillo che dal principio li ha separati: per sicurezza e diffidenza assieme. "Come ho scritto anonimamente a Yukio alla morte di Kurona: le nostre vite passate si muovono nell'ombra. Temo tuttavia che il Tessai stia attraversando la porta che gli ho avvisato di non varcare. " Sempre citando quella vecchia missiva, precedente persino all'assalto ad Oto: Il vento del cambiamento bussa alla tua porta, e come amico ti invito a non attraversare la porta che ha aperto. E' buio dall'altra parte e la pazzia è in agguato. "Adesso che la disposizione delle strutture principali è completa, scriverò a Kioshi per fargli muovere Uchiha e Yakushi. I primi vedranno quel che arriva, i secondi saranno in grado di rilevare ciò che riuscirà ad entrare nel cuore del villaggio." Sharingan e visione termica. Una combinazione fin troppo utile per un gruppo di clan più dediti all'attacco che alla difesa. "Chiederò a Kimi di far mobilitare i Doku. Ren dovrà pubblicare il Noctis. 404 sarà il paio di occhi più affidabile. Devo contattare Eiji, e forse sentire qualche altra persona.. " Sono parecchie le operazioni da portare a compimento. Ma sia lui che Rokubi sanno perfettamente che adesso queste parole son solo circostanza. Entrambi girano attorno al vero motivo per cui egli ha cercato la solitudine. La richiesta che fece prima d'iniziare l'assalto a Kunimitsu. < So i tuoi piani. E so che non hai lasciato indietro gli altri per raccontarmeli. > Queste parole ripristinano il silenzio, tagliando una serie di convenevoli che vertono adesso nel silenzio. La mano destra viene alzata ed il medio, da piegato, viene appena sollevato per spingere sopra il naso un paio di occhiali indossati. Il riflesso è lugubre, e finalmente varca la soglia di un laboratorio che dai registri pubblici era andato in disuso, ma che in realtà ospita in uno stato di sospensione il clone che Kunimitsu ha chiesto ad egli di crescere. "Quando mi sono svegliato sotto le macerie, quella notte, ho pensato di aver vinto. Sono anche scoppiato a ridere, la stessa notte." Sembrerebbe un monologo il proprio, se visto da un esterno. Cammina elegante e lento in una stanza ora impolverata e piena di capsule vuote o rotte. {ck on - quattro code }

22:34 Hanae:
  [vecchi laboratori] Dopo qualche tempo, il paesaggio muta. Come all'inizio del proprio rapporto con il Rokubi si ritrova all'interno della propria coscienza, in una proiezione illusoria e fittizia. Il pavimento è bagnato d'acqua rossa ed il cancello immenso di fronte a sè è illuminato da un miasma di farfalle dorate e anch'esse illusorie che si spargono per quel luogo indefinibile. Gli occhi dell'insonne si puntano sul cancello, con le labbra che si contraggono un poco come se il parlare adesso richiedesse una concentrazione superiore. Vedendola dietro il sigillo preso dall'ex capo dei custodi del fuuinjutsu, il pensiero sorge: come può essere, nel tempo medesimo, così valida e inferma? Come può conciliare la nobiltà ed il potere mentre contrariamente ad ogni aspettativa ancora soggiorna all'interno del corpo abitato anche dall'Insonne? La superiorità di un'entità tanto antica può diventar palese sotto certe luci. Tanto che viene considerata dal Seimei con un po' di rammarico che a poco a poco, addensandosi, assume quasi la gravità di un rancore. E' l'idea della propria debolezza in un puro confronto che causa un sentimento capace d'intorbidirsi e assumere le forme di un odio lontano e sottile. La scoperta della propria fragilità non rallenta però il vincolo, nè il fascino provato. I suoi occhi più volte scrutano l'entità che posa dietro il sigillo. Finalmente, tra realtà e coscienza, torna a muoversi e parlare. "Inizialmente volevo solo mostrarmi meritevole di fronte al tuo chakra. E forse tu cercavi in me un contenitore stabile. " Ripensando ad ogni dialogo affrontato singolarmente, gli si dipinge in viso un riso trattenuto solo dalla volontà di continuar a parlare. "Dopo averti mostrato Keimusho, le cose sono cambiate. Mostrarti il mare di cadaveri ha destato in me il desiderio di farti vedere il mondo. Ed anche il desiderio di conoscerlo davvero. " Ogni anima mangiata, ogni ricordo acquisito, è diventato una parte di sè. Da mangiatore di carne a qualcosa di ben più sofisticato e profondo, completamente irraggiungibile anche a ciò che era quando ancora riposava nella mente del defunto Katsumi Uchiha. Nemurimasen sa e ora riconosce di star diventando la somma e prodotto più reale del mondo che vede e assaggia. "Ho rispettato le mie promesse. E rispetterò anche la prossima. " Ha dato il raro dono di poter essere visto oltre le cuciture del vestito umano che indossa. Il dono dell'amicizia. "Il mio nome è Nemurimasen. Vuoi dirmi il Tuo?" Vicino al grande sigillo che li separa, rimane silente, in attesa di una sola sillaba o di un nome a lui ancora ignoto. Se la risposta sarà un nome, allora si affaccerà tra quelle sbarre, esponendosi per poter essere visto per la prima volta da una distanza infima. Ed in ogni caso, silenziosamente, tornerà a muoversi nella realtà, continuando ad esplorare i laboratori finché non troverà il Clone, di cui si occuperà come stabilito precedentemente con Kimi. I preparativi hanno inizio, ed assieme a loro il raggiungimento di una nuova fase per il crepuscolo. {end}

Non valutabile, causa tre azioni! Postata per importanza e per esporla ad Antonino


Nemo parla di ulteriori piani che presenterà a Kioshi per la gestione del villaggio, intanto denuncia alcune delle sue intenzioni.

Infine, parla con il Rokubi. Come promesso, dopo l'attacco ad Oto avrebbe chiesto il vero nome del Demone, e così fa. Questo permetterebbe di accedere all'ultima fase pre-controllo totale seguendo le indicazioni del jutsu 'modalità chakra'.

Ho lasciato un finale sospeso per permettere eventualmente a Kioshi di ridefinire l'esito