Sakè e onestà
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Giocata dal 29/09/2020 20:17 al 30/09/2020 00:02 nella chat "Palazzo del Governo"
Si trova all’ingresso del primo dei tre palazzi amministrativi del governo Kusano, motivo? Semplice, dopo l’accaduto a Oto e il nome di Kimi divulgato pubblicamente, lui che era un Doku rimasto a Kusa e a Konoha, era stato messo di mezzo con le vicende e di conseguenza, Yukio lo aveva fatto convocare, probabilmente per parlare o verificare di che cosa si tratta, specialmente perché il resto del suo clan era ormai a Oto tranne lui e forse qualcun altro di cui non sa neanche il nome o l’esistenza, infondo si è sempre fatto i fatti suoi principalmente, curando i propri interessi e il clan con quel sangue non è mai stato una fonte di pensieri per Eryk se non per Kimi quando l’ha introdotto a quel mondo ninja. Veste una camicia bianca con le maniche risvoltate a mostrare gli avambracci gonfi per via della muscolatura allenata e i tatuaggi provenienti dal suo passato, inchiostro come una macchia indelebile sulla sua pelle a ricordargli per cosa scalcia e si dimena. I bottoni sono tutti allacciati tranne due sul collo, lasciando intravedere la curva dei pettorali ma senza esagerare. A coprire le gambe un paio di pantaloni lunghi neri, mezzo casual e mezzo elegante, di certo non gessati ma a monotinta. I piedi invece sono sempre protetti da quelle scarpe di tela nere come i pantaloni. I capelli corvini sono raccolti in quella coda di cavallo alta con qualche ciuffo che puntualmente sfugge all’elastico, anch’esso nero per mimetizzarsi, ricadendo su quel volto scuro e quegli occhi ambrati dalla forma tagliente e profondi, con le sopracciglia che proiettano la loro ombra su di essi, aiutando quel volto e quei tratti duri e spigolosi ad apparire più virile. <”Sono stato convocato da Yukio. Eryk.”> Proferisce alle due guardie all’ingresso della hall per poi aprire le braccia e mettersi in una posa a T per far si che questi possano perquisirlo e prelevare nulla dato che non porta praticamente mai l’equipaggiamento con se, non utilizzandolo e soprattutto quel coprifronte o giubbotto da chunin che gli era stato fatto recapitare alla magione Doku prima che tutto quel casino scoppiasse, veste sempre in borghese. Finita la perquisa, uno dei due lo accompagna verso l’ascensore, fermandosi davanti alla porta dove doveva essere attualmente Yukio all’interno della sua dimora, annunciando la presenza del Doku come richiesto dall’ Hasukage. Ovviamente, essendo lui in un luogo considerato quasi ostile, non si sogna minimamente di essere lì senza il chakra impastato, il quale scorre veementemente all’interno del suo corpo e che forse potrebbe aiutarlo contro quelle due guardie, ma di sicuro non contro Yukio e di questo ne è ovviamente consapevole, avendone letto la nomea sul Noctis e di sicuro, non è un capo villaggio così senza giusta motivazione. Respira a pieni polmoni, leggermente nervoso dato che in sei anni quella era la prima volta che incontrava quello che gli era stato detto chiamarsi “Kusagakare” erroneamente. Se la porta fosse stata aperta del ninja di guardia, avrebbe fatto un paio di passi all’interno, proprio per palesarsi alla figura del Kokketsu dall’alto dei suoi centonovantadue centimetri. [chk on] [Sala Hasukage] Un avviso? Certamente si, Eryk è stato immediatamente richiamato da quando gli è stato detto che comunque ha fatto qualche servizietto e poi, c'è da dire che il clan in questa circostanza fa anche la sua parte, che scelte avrà preso il ragazzo in merito? Si sarà interessato dei fatti politici o resterà neutrale in balia della sorte? Yukio è ad attenderlo all'interno della propria sala ad uno degli ultimi piani del secondo palazzo Governativo, uno dei tre grandi nuclei fondamentali di Kusa messi proprio al centro. Ovviamente le armi sono sequestrate all'ingresso ma non ci sono restrizioni in merito al richiamo del chakra, forse perchè lui stesso è il primo a non accettare un limite simile molto probabilmente. "Avanti" Verso le due guardie con la maschera da anbu e non da pierrot che restano fuori dalla porta. Al suo avviso esse andrebbero ad aprire la porta per lasciar vedere ad Eryk Yukio, seduto dietro la propria scrivania con le mani conserte sotto al mento ed i gomiti piantati sul piano della scrivania. Occhi alti per osservare la figura sicuramente di stazza più grossa della sua "Siediti pure Eryk" Indicandogli una delle due sedie che ci sono dall'altra parte della scrivania "Vuoi qualcosa?" Domanda, roteando gli occhi verso un armadio con una vetrina per portare in quella direzione lo stesso ragazzo. Degli alcolici buttati all'interno di essa con altrettanti bicchierini. [ck on] Lo vede per la prima volta dal vivo, e proprio come si evinceva dalla foto, è un tizio particolare Yukio, di quelli che non vedi in giro. È vero, il doku è più spesso e massiccio rispetto al kage anche se la presenza non è assolutamente paragonabile, al punto da far ingoiare la saliva al chuunin con quel pomo d’adamo che si alza per poi abbassarsi. <”Buonasera Yukio. Una birra, volentieri grazie.”> risponde, acconsentendo a quella gentilezza ed ospitalità del Kokketsu, forse proprio per mettere il Doku più a suo agio o forse per un falso convenevole che lui ha mal interpretato, poco importa. Appoggia la destra sullo schienale di una delle sedie dal lato opposto della scrivania, scostandola e andandosi poi a sedere, riavvicinandosi al banco di legno per rimanere in maniera composta ed eretta. Sembra quasi un colloquio di lavoro, a differenza di quello che NON ha fatto all’ospedale e che si aspettava appunto di fare, mettendosi tutto agghindato ed elegante con tanto di cravatta e giacca. Si rialza appena, infilando le mani nelle tasche proprio a levare il pacchetto di sigarette e l’accendino, appoggiandolo sulla scrivania davanti a se per poi tornare seduto. <”Non penso ci sia bisogno di convenevoli o di girarci troppo attorno, e mi scuso se posso sembrare brusco o maleducato. Si tratta per caso di ciò che è accaduto ad Oto?”> chiede in maniera diretta a Yukio senza prenderla per le larghe, diretto e onesto come sempre, infondo non è mai stato convocato dall’Hasukage e, dato il tempismo, non può che dedurre si possa trattare di questo. Sicuramente il Doku non è uno di quei ninja fedeli al paese o a lui come lo sono quei due Anbu la fuori, non gli ha mai prestato una visita e se qualcuno dovesse avergli fatto rapporto, probabilmente sa che è un po' un libertino a sua volta, anche se l’entità del suo desiderio è ancora da stabilire così come il percorso che ha intenzione di intraprendere. [chk on] [Sala Hasukage] "Una birra la vedo difficile in una credenza, ma c'è qualcosa che potrebbe piacerti" Di fatti l'indice sinistro si scollerebbe dall'intreccio creato con le proprie mani, sollevandosi. Solo ora è visibile che dal soffitto nero e melmoso un pezzo si staccherebbe prendendo le forme di una mano, tagliata prima del polso con un taglio simile ad uno strappo mostrando dei lembi gocciolanti di sangue nero che rimarrebbero sospesi in aria, ritornando all'interno della mano per non perdere consistenza. La mano staccata da un soffitto pieno di sangue in movimento melmoso si dirigerebbe verso la credenza afferrando una bottiglia aperta da poco di sakè con una scritta in giapponese fatta a mano ed una scritta con una data improponibile, quasi più di cento anni fa. Un sakè di poco conto insomma o forse da chissà quanto tempo lo ha lui per utilizzarlo da poco tempo. La mano nera svolazzerebbe a mezz'aria per aprire la credenza, afferrare la bottiglia con un dito che si avvolgerebbe attorno e successivamente i bicchierini appositi, per questi altre due dita si allungherebbero per avvolgerli; in questo modo una mano deforme si dirigerebbe verso la scrivania per appoggiare i pezzi presi con molta delicatezza, un bicchiere a Eryk ed uno a Yukio. La mano stapperebbe la bottiglia tutto in autonomia e verserebbe il contenuto tiepido all'interno dei due bicchieri trasparenti con delle decorazioni a mano rappresentati dei rami di ciliegio fioriti. Ma da quando la mano si stacca dal soffitto, li partirebbero già le parole di Yukio lasciando che la mano sia solo un movimento di sottofondo per discorsi pi importanti "Assolutamente no, arriviamo dritti al punto" Abbozzando un flebile sorriso, si slancerebbe all'indietro appoggiando la schiena contro lo schienale della poltrona, gli occhi rimarrebbero aperti per una fessura, giusto quella fessura che renderebbe a Eryk il minimo indispensabile per vedere la sclera completamente nera e gli occhi rosso cremisi del Tessai. Una miriade di tatuaggi e piercing che ornano il proprio corpo e quella rasatura particolare ai lati della propria testa. Ora che è completamente disteso è visibile anche il tatuaggio che ripercorre completamente il suo collo ed una collanina in argento raffigurante lo stemma a cinque punte dei kokketsu. "Perchè un ninja normale di Kusa dovrebbe venirmi contro? Cosa ho fatto di sbagliato?" Domanda, inclinando lievemente la testa verso sinistra. Arrivato a questo punto la mano ha stappato la bottiglia, verserebbe i contenuti nei due bicchieri e la chiuderebbe nuovamente. Uno dei due bicchieri verrebbe svolazzato e messo difronte ad Eryk mentre l'altro verrebbe portato direttamente sotto le labbra del Tessai, non lo toccherebbe nemmeno lasciando che la mano di sangue lo porti alle labbra, ma prima "Al nostro primo incontro ufficiale" Un cenno di capo, bevendo una parte di quel liquore centenario giù per la propria gola. La mano nera poserebbe nuovamente il bicchiere difronte a Yukio andando a prendere il proprio pacchetto di sigarette e lo zippo, portando il necessario questa volta sulla mano destra del Tessai così da permettergli di fare tutti i movimenti più velocemente possibile "Dammi un parere sincero, senza troppi filtri, non ho bisogno di questi" Concentrandosi un attimo all'accensione della sigaretta. Carino il soffitto, ah? [ck on][innata solo ambient] Aveva già visto l’innata Kokketsu all’opera, utile, duttile, scenica e per quel che gli riguarda assolutamente affascinante la libertà che essa ti dona, permettendo al proprio sangue nero di assumere forme e costrutti a piacimento, ma questo va ben oltre al mantello di Rasetsu o di quella mano e dello spuntone con la quale aveva infilzato l’illusione di Kouki. Yukio la fa semplice, eppure dopo una visione del genere come è possibile rimanere calmi e credere che quello sia un incontro casuale. È sorpreso dal Sake che il costrutto va ad afferrare e a porgli, notando subito la data sull’etichetta della bottiglia ma che tuttavia non rifiuta, mica è fesso! Allunga la destra a sua volta a ricevere la tazzina per poi portarla in concomitanza alle proprie labbra. Non teme che Yukio lo possa avvelenare, non perché ha una particolare resistenza ai veleni, ma più semplicemente perché se lo voleva far fuori non era necessario un sotterfugio del genere e il Doku lo sa bene. Apprezza il sapore ricco e maturo di quel sake mentre gli scende giù per la gola mentre poi arrivano quelle parole da parte del Kage. Ha fatto la domanda alla persona giusta, non si era tirato indietro davanti a Furaya e non si tira di certo indietro adesso davanti a lui, non cambia il suo modo di comportarsi o il suo essere schietto e onesto. <” Al nostro incontro. “> brinderebbe insieme, riappoggiando la tazzina al bancone per poi afferrare a sua volta una sigaretta delle sue, portarsela alle labbra con la sinistra mentre la destra afferra l’accendino e ne illumina l’estremità non trattenuta dalla bocca del Doku. Apprezza gli intricati tatuaggi di Yukio ma non è il caso di dirglielo, non è lì per fare il ruffiano dopo tutto. <” Perché penso che Kusa abbia una direzione propria e una posizione da rispettare all’interno dell’alleanza, e questa posizione può non essere condivisa da alcuni, così come fu per Kiri, ci possono essere altri con visioni diverse che si sentono estranei ai binari sulla quale hai messo il villaggio.”> risponde senza troppi giri di parole, così come lui stesso gli ha chiesto e così come è solito fare con quella voce leggermente roca, virile e profonda. Aspira dalla sigaretta, riempendosi la bocca e le guance, buttando giù ai polmoni il fumo per poi espellerlo dalle narici e dal lato destro della bocca, allontanando il filtro dalle labbra. <”Anche se penso di non essere un ninja normale, dato che sono diventato ninja dato che da allievo non potevo uscire dai cerchi, capisco che sia una misura precauzionale per salvaguardare e tutelare i cittadini, eppure è come chiuderli in gabbia, cazzi loro se fuori dal villaggio si fanno male, no?”> inclina il capo, svelandogli anche il motivo per il quale lui oggi è un ninja e soprattutto mettendo le cose in chiaro da subito, non è uno di quelli che ha intenzione di scalare le gerarchie ninja e forse non è la prima volta che sente di persone che per uscire dal villaggio sono ricorsi a metodi del genere. <”Posso chiederti che cosa sai sul mio conto Yukio? Così da argomentarmi in maniera tale da non essere frainteso e da darti una chiave di lettura il più realistica possibile.”> Chiede infine al kage, non si aspetta infondo che lui sappia tutto di tutti i ninja del villaggio[chk on] Le proprie labbra si arriccerebbero in una smorfia alquanto divertita alle sue prime parole in merito al villaggio "Bhe, sempre meglio vivere in una metropoli che in sottoscala, poi ovviamente ognuno vede la visione del proprio villaggio come meglio crede" Ovviamente Oto è il sottoscala, tutto è creato sotto il terreno e da questo ne viene fuori il piccolo soprannome creato da poco, non odia Oto, anzi; odia chi ha distrutto Kunimitsu in sostanza, ma non può farci molto... forse "Uhm? Ma è una teoria sbagliata quella che stai dicendo" Aggrottando la fronte "Guarda..." Con un po' di difficoltà si slancerebbe in avanti, un fare alquanto goffo seppur sia gracile di corporatura, il giusto. Si avvinghierebbe alla maniglia di un cassetto per aprirlo, da esso tirerebbe fuori un foglio "Questo è il foglio che ho appeso in momento di pericolo" lo lascerebbe sulla scrivania, rivolto verso Eryk "Qui ognuno a quanto pare vuole interpretare le cose come meglio crede, non vi capisco, sul serio... Siete... Distratti, disattenti" Ed il foglio citerebbe quanto segue: "Dalla data 18/06 sono attive le seguenti restrizioni e sistemi di sicurezza all'interno di Kusa 1)L'utilizzo dei fumogeni all'interno di Kusa sarà proibito, tutte le risorse all'interno dei mercati di Kusa sarà bloccata fino a nuovo ordine, tali fumogeni saranno utilizzabili unicamente dai ninja in ronda 2)A pattugliare la zona di Kusa internamente ci saranno 36 team composti da due ninja ad una distanza tale da poter essere visibili l'uno con l'altro in movimento 3)Nel primo e nel quarto cerchio pattuglieranno la zona gli Anbu assieme ai Pierrot 4)Nel secondo e terzo cerchio pattuglieranno la zona i ninja di ronda (esclusi dalle corp di Anbu e Pierrot) 5)Non è vietato l'accesso e l'uscita a Kusa ma ogni personaggio che entra ed esce dovrà essere registrato con il proprio nominativo, villaggio di appartenenza e dovrà essere punto con un ago sul polpastrello per evitare intrusioni con la tecnica della trasformazione 6)Gli accessi alle zone sotterranee e alle fogne è vietato se non prima approvato approvato 7)Un Gigante pattuglierà tutta la zona delle mura di Kusa esterne ininterrottamente 8)Una serie di corvi sorvoleranno il cielo di Kusa per aiutare i ninja a mantenere sicurezza nel posto e agli abitanti 9)Le maschere degli anbu saranno momentaneamente modificate con maschere differenti per ogni individuo con un sistema di riconoscimento **Queste regole saranno attive fino a data da destinarsi** ~Per la protezione di Kusa, confido nella fiducia data fino ad oggi per rispettare le regole, ogni violazione avrà una conseguenza~ Firmato: Primo Hasukage Kokketsu Yukio" Finirebbe di dettarlo con un tono di voce basso e pacato "Soffermati sul punto Cinque" La mano nera uscirebbe nuovamente allo scoperto, indicandogli il punto corretto dove soffermarsi nella lettura "N o n" Sollevando le sopracciglia "Pf, mai limitato il villaggio" Sbilanciandosi nuovamente all'indietro "Vabbè, alcuni hanno letto bene, altri meno, ormai siamo qui" Mostrando un sorriso a denti completi che seppur il fumo continuo sono pur sempre bianchi, strano uhm? "Oh, che cosa so io sul tuo conto? Oltre al fatto che mi hai costretto a costruire un bordello legale, che sei del clan Doku e che ogni tanto hai fatto qualche missioncina? Non molto, ma se mi fai queste domande mi inviti a nozze a leggerti la mente, più che altro... Che cosa sai, tu?" In generale, ovviamente, poco alla volta saremo più specifici. [Lettera ufficiale dalle bacheche del villaggio][ck on][innata ambient] <”… Mannaggia a Junpei e alla diarrea cronica che gli è presa a Konoha!”> si lascia scappare, alzando la destra e a mano aperta sbattersela in fronte con forza, tanto che Yukio stesso può sentire quello sciaff, sincero e davvero forte tanto da lasciarsi un segno rosso in fronte. <”Sono diventato un ninja per niente praticamente, tutto quel bullismo da Kimi, le farfalle negli orifizi…”> si smonta come neve al sole, letteralmente caduto dal pero, lui uno di quelli che non si è mai interessato del villaggio e anzi, ha preso per buono quello che gli è stato riferito, nel vero senso della parola, colpa sua che non si è informato. Scoppia pure a ridere per la figura di merda che ha appena fatto ma ormai è lì e quindi tanto vale che continua con quel percorso, anche perché ormai ha dei doveri verso le persone con la quale ha interloquito fin ora e che credono in lui. <”Beh, non è male tutto sommato, pensa a quanti soldi hai levato al Tanzaku con il Kukoku. Tutti Ryo che vanno nelle casse del villaggio. “> risponde con un tono ironico, lo aveva scritto nella lettera appunto che avrebbe aiutato l’economia del villaggio ed effettivamente non si può dire che non è effettivamente così! Arrivano poi quelle parole, soffermandosi appunto sul clan e infine quella minaccia neanche troppo velata del leggergli la mente. Si ricompone dal clima gioviale, forse anche colpa del sake che brucia alla bocca dello stomaco mentre il suo corpo lo stava già smaltendo. <” È vero, sono del clan Doku e tutt’ora abito alla magione, non c’è bisogno di leggermi nella mente, tuttavia se vuoi farlo non penso comunque di essere in grado di impedirtelo, troverai solo conferma alle parole che escono dalla mia bocca.”> inizia appunto con quel preambolo, quasi a dare a Yukio un motivo per fidarsi di lui e di quelle parole o nel caso la libertà appunto morale di verificarle a modo suo qualora volesse. <”Oltre a essere un Doku, con un legame pressochè inesistente col clan, dato che è noto che sono stati coinvolti in ciò che è accaduto a Oto, sono più un genetista, un pioniere, quindi per quanto non ho capito l’allusione al sottoscala, l’avanzamento tecnologico di Kusa mi torna personalmente molto utile, anche nelle ricerche che conducevo e conduco insieme a Rasetsu… tra l’altro l’ho beccato proprio oggi in obitorio, ma non penso tu ti aspetta da me che possa fermarlo senza rimetterci la pelle, giusto?”> gli fornisce un'altra informazione sul suo consanguineo il quale è particolarmente in contatto con il Doku con la quale condivide un rapporto di amicizia e lavorativo. L’ha visto in azione e non si sogna neanche minimamente di morire letteralmente per Kusa invano per far ridere il rosso, ma questo probabilmente Yukio lo sa come può probabilmente avere una vaga idea di dove trovarlo: lì dove tutto è legale in quel porto franco che appunto il kage gli ha detto che ha costruito per colpa sua. Ovviamente non ha capito la referenza del sottoscala perché a Oto non c’è mai stato. [chk on] Bhe, come non unirsi alla risata di Eryk? Impossibile, ma con l'eccezione che solleverebbe gli occhi al cielo "Aaaaaah santa pazienza, come devo fare con voi" Scuotendo la testa, la mano tempestivamente andrebbe a stappare il sakè versandone il contenuto su tutti e due i bicchieri in modo decisamente più abbondante "Più o meno, Rasetsu paga solo delle tasse, il resto rimane li, un luogo neutro dove si può fare qualsiasi cosa all'interno. La sigaretta lentamente si brucerebbe, estinguendosi tra le proprie falangi e tra un tiro e l'altro dalle proprie labbra, gettando il fumo in aria. Le pupille cremisi si poserebbero su Eryk, serio, ritornando con lo sguardo che aveva all'inizio in un batter d'occhio "Rasetsu è vivo perchè gli ho permesso di restare in vita. L'unico modo per non avere rotture di palle dall'alleanza è tenerlo all'interno, libero di muoversi nel locale e nelle sue zone, secondo te quanto sarebbe durato il locale se lo volessi far fuori?" Sollevando il sopracciglio destro "È pur sempre mio figlio e non c'entra niente con ciò che è successo nella Yugure, più che altro, Kimi... L'altra mia bimba" Già, inutile, non cambierà mai con lei "Sta facendo un po' la cattivella ma è stata in fin dei conti brava gestire un colpo di stato simile seppur ha fatto fuori un Kage, per questo motivo provo rabbia e odio verso di loro, ma quello è un altro discorso" Sollevando la sinistra, deviando il discorso con un gesto della mano che schiaccerebbe la sigaretta all'interno di un posacenere in vetro bello massiccio con all'interno altri mozziconi "Devo farti un'ultima domanda, posso contare sulla serietà delle tue parole? So bene che del villaggio e del clan non te ne freghi un cazzo, ma tengo molto alle persone che mi circondano e le ultime che vorrei attorno a me sono quelle che vogliono raggirarmi... Non ho impedito a dei deshi di fuggire via, senza fargli niente. Lascio prendere a chiunque le proprie decisione ma come avviso sempre in anticipo, ogni decisione ha una sua conseguenza" Scrocchiando le ossa del collo in modo innaturale "Soltanto che amo aggravare le conseguenze per quel che mi riguarda" Semplicemente le rende... Catastrofiche, ecco. "Che obiettivi hai quindi... A Kusa? Prima di tutto, desideri restare all'interno della base Doku? In caso non ti piaccia, sarà un'altra struttura che dovrò radere al suolo definitivamente" Spiega, senza troppi giri di parole "Se hai bisogno di un appartamento per stare per i fatti tuoi non ho problemi a dartelo, oppure ti lascio l'intera magione doku in tua gestione, con la crescita potresti farci molto in fin dei conti" Buoni i compromessi, no? Ma attenzione a cosa chiederà di ritorno. [stessi tag] <”Non avevo dubbi a riguardo, motivo anche per il quale te l’ho menzionato dato che comunque con tuo figlio sono in amicizia ed è il mio superiore a lavoro. Per quel che riguarda Kimi, non sapevo fosse tua figlia.”> gli dice in maniera molto schietta e onesta, non si assomigliano per niente e non si immagina Yukio come un Doku anche perché il suo cognome e quella stella al collo indicano ben altro. Avvicina la sigaretta al posacenere, sbattendo già la cenere per poi darci un ultimo tiro e spegnerla a sua volta. <” Le mie parole sono oneste, non ci guadagno niente nel mentirti e per quel che so mi potresti già essere nella testa a controllare la veridicità delle mie parole. Mentirti sarebbe come mettermi in testa una spada di Damocle pronta a farmi da ghigliottina.”> non è stupido il Doku anche se l’aspetto fisico fa presagire quello: uno tutto muscoli e niente cervello, eppure è proprio quello la parte del suo corpo che usa di più, essendo razionale ogni volta che può, anche perché avendo pochi legami è difficile destabilizzarlo. <”Della magione come hai appunto detto non mi importa nulla, puoi raderla al suolo,anche perché penso che Kimi si sia portata con se tutto quello che era di valore e dopo la morte di Itawoshi non so quanto senso possa avere mantenere il simbolo dei Doku a casa tua, quando appunto hanno deciso che Oto è casa loro, giusto?”> chiede a Yukio una conferma su quel ragionamento, di avere una casa non gli importa, anche perché lui è molto vagabondo a dirla tutta, spesso a Konoha o Kusa se è per questo. Alza la destra a tenersi il mento mentre il polpastrello dell’indice si gratta il mento pensieroso. <”Senza che ti prendo per il culo, sto uscendo da Kusa per andare a Konoha. Probabilmente dopo Konoha andrò a vedere con i miei occhi di cosa si tratta Oto, non ti garantisco neanche che possa essere in una situazione dove ho la libertà di scegliere. Se qui ho te che mi stai ascoltando, a Oto potrei avere qualcuno invece che non mi concede l’unica cosa che mi interessa davvero: la libertà. “> appoggia la schiena allo schienale mentre alza infine le mani a infilarle nei capelli corvini sulla sua nuca. Le ambrate si distaccano dagli occhi rossi del kage Kokketsu per poi depositarsi sul soffitto coperto da quel sangue nero a fissarlo. Prende attimi dove respira a pieni polmoni riflettendo, non si aspettava di avere quel tipo di conversazione con Yukio dopotutto. <”Non mi va a genio l’idea di diventare un Mukenin solo per il voler valutare cosa mi offre il destino e se fosse per me l’ideale sarebbe essere un ninja neutrale, senza essere affiliato con nessuno, anche perché dubito che di Oto mi importerà qualcosa, probabilmente i miei progetti o di chi sta con me mi possono spingere ad avventurarmi lì, ma così come è Kusa non penso di diventare mai un ninja di Oto o di Konoha.”> già, l’idea di essere libero di approcciarsi a chi vuole e di interagire liberamente è forse quello che più si addice a quel concetto di libertà che lui ha mantenendo quel mondo con quei governi militari e centralizzati ninja e il suo vero desiderio glielo ha fatto capire dettagliatamente con quelle parole. <”C’è una cosa che tuttavia tengo a precisare: non serbo rancore o malizia nei confronti di Kusa, anzi, per le ricerche la tua metropoli è un paradiso per la gente come me che si reputa un pioniere del futuro.”> sempre meglio metterlo in chiaro dato che il problema non è Kusa nella sua testa, bensì Konoha e ciò che rappresenta insieme all’alleanza stessa. [chk on] "Oh, non sapevi di Kimi?" Si, è decisamente sorpreso "Mia figlia adottiva da... Molti,molti anni in verità. La presi sotto la mia ala per moltissimo tempo, all'epoca la mia magione era letteralmente un bordello. Eravamo una decina dentro la mia dimora, ho ospitato tutti, anche i suoi ragazzi improvvisati all'ultimo, avevo un bel gruppo con me, eravamo una famiglia a tutti gli effetti, e Kimi poco alla volta è diventata mia figlia a tutti gli effetti, l'ho sempre trattata come tale in fin dei conti da quando era più o meno piccola" Già, non dimostra tutti quegli anni anche lui, ah? "Non ho interesse nel leggerti la mente, non questa sera. Ho accumulato troppe informazioni per oggi e se continuo non riesco a inserirle correttamente nei miei cassetti, ma mi fido" Poggiando i talloni ricoperti dai sandali sul bordo della scrivania "Uhm, se non hai interesse continuo con la ricostruzione del territorio dei clan, farò un'unica sede da laboratorio senza troppi giri di parole. Una zona distaccata dall'ospedale adibita alla tecnologia, ricerca, medicina e genetica. Tutto in un grande complesso, ho questa idea da un po' di tempo, non è male avere un posto generale senza restare in ospedale, si devono differenziare le cose" Una idea che evolverà con il tempo "Uhm? Va bene, esci" Portando gli occhi verso di lui "Se vuoi essere un Eremita, puoi farlo, posso autorizzarti tutti i permessi di questo mondo, non devo dichiararti per forza Mukenin. Soltanto che il mio mandato è valido per il territorio di Kusa, Konoha e Kiri, ci vorrà del tempo per l'approvazione mondiale, è una prassi un po' lunghina ma nulla vieta di farlo..." Lui invece ruoterebbe sulla propria poltrona, dandogli le spalle. Si solleverebbe con le mani nelle tasche andando a mettersi con la fronte contro la finestra di quell'alta palazzina osservando una città effettivamente tecnologica in tutto e per tutto, anche come struttura, dall'alto. "Fai attenzione nei territori fuori dall'alleanza e fai attenzione alle parole che ti vengono dette, Eryk. Tutti possono promettere ma pochi possono mantenere. Con le parole siamo tutti bravi" Sollevando l'indice destro "Per questo motivo, qualsiasi cosa accada, conosco molto bene il mondo. Dimmi dove sei in qualsiasi modo e mi teletrasporterò da te" Rimanendo sempre di spalle "Mettilo come un... Piacere, ecco. Seppur tu ti consideri neutrale sei sempre di Kusa, e come ninja proveniente da Kusa è il mio dovere proteggerti. Non aver timore di usare una carta in più nel tuo mazzo, potrebbe tornarti utile, soprattutto con Kimi" Staccando la fronte dalla finestra, osservando Corax che passa con una planata vicinissimo alla finestra, gracchiando in modo possente "Ho finito per stasera. Grazie per la compagnia, mi ha fatto piacere" Ruotando ora il busto per mettersi difronte a Eryk, mantenendo quella distanza di circa quattro metri essendo vicino la finestra. [Stessi tag] *[END] A momenti non gli casca la mascella talmente ha la bocca spalancata quando gli racconta di quell’aneddoto e del legame che lo vincola a quella che a tutti gli effetti è la sua capo clan anche se, quello che ha fatto Kimi non gli sembra esattamente un capriccio di ribellione verso Yukio che esattamente quanti anni ha per essere il padre di Kimi che è più o meno sua coetanea, anno in più, anno in meno. Non aveva interessi e soprattutto ora che lo pagano un attimo meglio poteva permettersi una casa o una camera qualora tornasse a Kusa dopo i suoi viaggi, anche perché per il momento il suo obiettivo è portare a termine quelle ricerche e per il momento aiutare Tenshi. <”Fai pure, penso che sia molto più utile uno spazio del genere piuttosto che magioni abbandonate a se stesse e sfarzose solo alla vista, sicuramente più in tema con la metropoli che è Kusa. “> risponde a Yukio, dandogli più o meno il suo benestare anche se non spetta a lui decidere se abbattere la magione doku o meno, da quel che ha capito ha una storia recente ma niente di così dettagliato. <”Sarebbe l’ideale in tutta realtà, è la figura più vicina a quella che ho in mente nel mio futuro più roseo, inoltre parliamoci chiaramente. Appena cago fuori dal vaso mi vieni a prendere !”> lo dice lui, conscio del fatto che comunque nonostante possa diventare un eremita, quindi esularsi dai villaggi mantenendone comunque l’accesso, è lo stesso sotto responsabilità di Yukio e al minimo problema probabilmente ne dovrà rispondere personalmente, perché se è pur vero che sarebbe neutrale, l’Hasukage è colui che lo avrebbe proposto come tale e sarebbe chiamato a prendere in mano la situazione, una sorta di contentino con un deterrente grosso quanto un grattacielo dietro. Allunga la destra proprio verso quella carta con i vari editti emanati e sul retro in controluce può notare un sigillo mai visto. Ne ascolta quelle parole, piegandolo e infilando quel foglio in tasca, capendone più o meno l’utilizzo in base a quello che gli dice Yukio. <”Kimi non la vedo dai tempi che ero un allievo ancora, chissà che le passa per la testa e se si ricorda anche solo vagamente di me.”> oh se solo sapessi che da lì a qualche giorno Kimi avrebbe richiamato il clan a Oto e che te ti troverai a Konoha, mancando la chiamata all’appello con le relative conseguenze! <”Certo, grazie Yukio, dico davvero. Sia per l’ottimo sake che dell’opportunità che mi stai dando. A queste condizioni penso davvero che potrei collaborare non solo con l’avanzamento tecnologico di Kusa ma anche con te.”> gli risponde, infondo se farà ciò che gli sta dicendo è a tutti gli effetti debitore con lui e, per il ruolo che ricopre il doku comunque, avrà a che fare nuovamente con l’hasukage. Si alza in piedi, raccogliendo le sigarette e rimettendole in tasca insieme a quel foglio con il sigillo impresso. Si allontana un attimo per poi fermarsi alla porta <”Se la dovessi incontrare vuoi che le lascio un messaggio?”> una domanda molto breve e, risposta o meno, si allontanerebbe poco dopo, uscendo dal palazzo amministrativo per poi tornare verso la magione, probabilmente vedendola per l’ultima volta. [end]