Conseguenze
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Giocata del 25/09/2020 dalle 14:12 alle 17:28 nella chat "Mura Esterne [Konoha]"
Il patto con Tsuki è stato suggellato e ancora nessuno è venuto a prenderla e imprigionarla. Ciò potrebbe significare due cose: Tsuki non ha ancora parlato con Furaya oppure le ha parlato e non ha fatto il nome della rosata. Certo, spererebbe più nella seconda opzione, piuttosto che nella prima. Adesso, però, c'è ancora un altro problema da risolvere: deve dirlo ad Eryk. E sente già che quella discussione non sarà piacevole. Si sta recando alle mura. Si erano dati appuntamento lì, per poter lasciare Konoha e avviarsi verso la cascata. Ma la Senjuu non ha nessun bagaglio con sé. Perché non partirà oggi. Ha deciso di aspettare il responso dell'Aburame. Sa di stare rischiando fin troppo. Ma se c'è anche una possibilità che Tsuki venga con lei, allora lei ne approfitterà. Perché in quel modo, potrebbe salvare Onosuke. Se andasse ad Oto senza di lui, poi non potrebbe più tornare a Konoha, perché sarebbe considerata una mukenin e la ucciderebbero all'istante. E ciò significherebbe anche che non potrebbe fare nulla per Onosuke. Dall'altro lato, però, c'è il Doku. Ha iniziato a provare qualcosa per lui, non saprebbe dire ancora cosa. Ma sente di non riuscirsene a separare. Purtroppo, però, sa bene che quel patto con Tsuki lui non potrà accettarlo. I passi si muoverebbero veloci. I lunghi capelli rosa, raccolti in una coda di cavallo alta, ondeggiano da destra verso sinistra lungo il suo avanzare. Le mani sono strette in due pugni, ansiosa. Indossa un top nero corto, a maniche corte, che lascia scoperta una parte del ventre. Una gonna corta a ruota nera, copre la parte superiore delle cosce. Sulla coscia destra tiene legate delle fasce elastiche bianche che reggono un portakunai, all'interno del quale vi sono varie armi e tonici. Ai piedi porta le sue solite scarpe di tela nere. Ed eccola, poi, arrivare davanti alle porte del villaggio. Le attraverserebbe, trovandosi dalla parte esterna delle mura. Il chakra scorre già con violenza all'interno del corpo di lei. Le mani sono ancora strette in due pugni. Lo sguardo è fisso sul suolo, mentre i pensieri sono persi in tutto ciò che è successo con Tsuki. Ed in tutto ciò che potrebbe succedere con Eryk. [Chakra on][equip (tutto nel portakunai): 3xshuriken - 3xkunai - 2xcarta bomba - 2xtonico curativo - 2xtonico recupero chakra - 2xtonico curativo speciale - 2xtonico recupero chakra speciale - 2xfuuda con tronchetto sigillato] La stava aspettando ormai da qualche minuto, niente di nuovo o allarmante dato che comunque è donna e, a differenza sua che ha tutta la sua vita in uno zaino, lei ha più roba da portare dietro con se e deve prepararsi, truccarsi, pettinarsi e chi più ne ha più ne metta. Aveva dormito fino a tardi proprio per avere le energie di compiere quella traversata dal villaggio della foglia fino alla cascata dove dovrebbe incontrare Beto come da istruzioni all’interno del Noctis, chissà se usciranno altri numeri a riguardo. Non sa che cosa si è perso con la sua permanenza a Konoha da quel martedì di settimana scorsa, non sa che Kimi in realtà aveva già richiamato il clan a tornare alla loro ‘casa’, Otogakure, che casa sua non lo è, probabilmente è nei guai fino al collo e avrà parecchio da spiegare se mai la incontrerà al villaggio del suono e se mai si recherà nel paese dell’aria, è ancora un opzione ma non la sua via definitiva, sta ancora ponderando il suo futuro soprattutto ora che è stato lanciato di peso in prima linea all’interno di faccende che non gli riguardano, come quel gioco di potere della quale se ne frega altamente: Kusa, Oto, Konoha o Kiri, fosse per lui sarebbero tutte rase al suolo o meglio, spogliate dei poteri che ora le investono e che si sono attribuite da sole. Veste come al solito colori spenti, con un paio di pantaloncini con tasche laterali color nero e sopra una maglietta di quel bianco usato, non più brillante e luminoso, a maniche lunghe anche se esse sono tirate su e bloccate dagl’avambracci spessi e tatuati. Ai suoi piedi, di fianco alle solite scarpe di tela nere, un paio di mozziconi di sigaretta mentre un altro di questi è già tra le sue labbra che lo stava fumando, acceso da poco. Essendo che stanno per partire ha già il chakra impastato all’interno del suo organismo, non si sa mai infondo che cosa può succedere durante il viaggio o se gli dovesse servire se qualcuno lo importuna lì ai cancelli di Konoha mentre aspetta Tenshi, la compagna con la quale doveva fare quel viaggio che, tuttavia, parrebbe aver intenzioni diverse in questo momento. [Chk on.] Solo adesso alzerebbe lo sguardo. Solo adesso capirebbe che Eryk è già lì e la stava aspettando. Gli occhi cerulei di lei incrocerebbero quelli ambrati di lui. Farebbe un lungo respiro, avvicinandosi alla sua figura. Si fermerebbe a circa un metro e poco più da lui. Deve dirglielo. Adesso, o mai più. Ma come reagirà lui? Sa già che non reagirà bene. Ma spera, almeno, che potrà ascoltarla, prima di abbandonarla del tutto. Prima di andare per sempre via da lei. Sente già come quella persona che ha davanti le stia scivolando via. Se lo erano detti: niente sentimenti. Eppure, lei ci aveva messo lo stesso il cuore. Era stata stupida. Ma, d'altronde, è solo un'adolescente. Un'adolescente che non riesce a tenere a bada le proprie emozioni, sia positive che negative. Neanche qualche giorno prima, su quel monte, era riuscita a tenerle a bada. Il fatto che Onosuke sia ancora vivo, all'interno della testa di Tsuki, le aveva dato speranza. Certo, quello potrebbe avergli mentito e questa idea è sicuramente passata per la testa della rosata. Ma ha deciso di fidarsi. Se l'altro non manterrà il patto, è disposta ad ucciderlo e, stavolta, non si lascerà coinvolgere dai sentimenti che prova per Onosuke. Lo ha capito ormai: la propria incolumità viene prima di quella degli altri. Pur forti che possa essere ciò che prova per l'Aburame, non darà più la vita per lui. Le mani ancora serrate sembrerebbero attraversate da un lieve tremolio. Non ha paura di parlargli. Ha paura di perderlo, per sempre. Il Doku è diventato quasi un punto focale. Quella persona che riesce sempre a guidarla per la giusta strada. Ma stavolta, probabilmente, non potrà fare niente per lei. Perché la Senjuu ha preso la sua decisione. E, automaticamente, ha escluso il kusano dalla propria vita. Non perché volesse effettivamente allontanarsi da lui, anzi. Vorrebbe stargli accanto ancora e ancora. Ma la scelta che ha preso, probabilmente, glielo impedirà. E non si può più tornare indietro. < Eryk, sei qui > esclamerebbe, dopo qualche secondo di silenzio < Dovrei parlarti > il tono è fermo, sicuro, ma distaccato, perché sa già che quello che dovrà dirgli, non gli piacerà. [chakra on][equip lo stesso] La vede arrivare e la prima cosa che nota è appunto quello sguardo diverso che hanno quegli occhi cerulei che ha imparato a conoscere in questi mesi insieme. Cascano sul corpo, gli indumenti e la mancanza di quello zaino che era presente alla loro prima partenza da Konoha e alla loro partenza da Kusa. Con un colpo di reni si spinge via da quel muretto a mettersi in posizione eretta con quei centonovantadue centimetri a guardarla dall’alto verso il basso come sempre, con quelle ambrate che la fissano negl’occhi azzurri della Senjuu anche se questa dovesse distogliere lo sguardo per sensi di colpa. A quel sei qui non le risponde, era ovvio che era lì anche perché dovevano partire per la cascata, gli aveva chiesto di seguirlo a Konoha solo per un paio di giorni per cosa poi? Per tornare a casa da solo? Evita per il momento di saltare a conclusioni affrettate, magari la Senjuu in questi dieci giorni è arrivata a un punto con la sua ricerca che non può allontanarsi o Furaya le ha assegnato un'altra missione. Arriva quella seconda frase con dopo quel silenzio e già non vuole saperne più nulla delle parole che susseguiranno quella frase detta in maniera così diversa. Inala a pieni polmoni il fumo della sigaretta che ha ancora accesa tra le labbra, sbuffandolo poi fuori per poi sbuffare una seconda volta ma questa volta non per il fumo. <”Davvero? E di che cosa esattamente? Magari del motivo per la quale alla nostra partenza non hai appresso nulla?”> le chiede incrociando le braccia al petto mentre la continua a fissare come se la stesse valutando. Col senno del poi, dato tutto ciò che si è lasciato alle spalle non sarebbe dovuto partire per Konoha, questo era sicuro anche al Doku in questo momento a vederla così come era. Non ha motivo di dubitare di lei, si fidano l’uno dell’altra, eppure questa sta per infrangere la fiducia che si è guadagnata del Doku in maniera irreparabile. [chakra on] Ed effettivamente, quando poi lui la fissa con il suo sguardo ambrato, lei distoglie il proprio. Sì, si sente in colpa. Si sente in colpa per essersi presa tutto di lui. Per averlo trascinato lì a Konoha, solo per un capriccio. Per aver preso una decisione, senza prima parlarne con lui. E sa bene che non gli piacerà. Perché lui si fidava di lei. Ma, di certo, non si fiderà di qualcuno che non sia lei. Tanto più se si tratta proprio del chunin degli insetti. Lei si è presa tutto, anche la sua fiducia. Ed ha ridotto tutto in pezzi, per una speranza più grande. Una speranza che forse è troppo flebile per essere perseguita. Ma a lei basta. Le basta sapere che, forse, Tsuki potrebbe seguirla. Che, magari, potrebbe riuscire a salvare Onosuke dalle sue grinfie. Si schiarirebbe la gola, alzando nuovamente lo sguardo verso quello altrui. Adesso quello sguardo ceruleo appare spento e gelido. Come se avesse appena messo da parte tutte le emozioni, per non farsi del male. Perché, in fondo, lei è così: riesce a pensare solo a se stessa e non a ciò che potrebbero pensare, volere, desiderare gli altri. Lo aveva fatto un tempo, aveva impiegato tutta la propria vita per gli altri. Ma adesso non può farlo più. Perché ha scoperto quanta forza può racchiudersi dentro di sé. E quella è l'unica forza che può riuscire a farti affrontare tutto. Nei momenti difficili, non si può contare sugli altri, ma solo su se stessi. < Non partirò > una breve pausa, per poi puntualizzare < non oggi >. Non avrebbe voluto imboccare una delle due strade del bivio. Non avrebbe mai voluto scegliere tra Eryk ed Onosuke. Ma le circostanze della vita l'hanno spinta a farlo. E non può abbandonare nell'oblio il suo primo vero amore. Quello stesso amore che è riuscito a sopravvivere, nonostante tutto. Nonostante abbia accolto l'oscurità che si portava da tempo dentro, quell'amore è ancora lì, come una luce fioca in mezzo al buio. < Ho incontrato... Onosuke > o, per lo meno, Tsuki. Ma non può dirgli della sua doppia personalità, altrimenti dovrebbe raccontargli anche tutto ciò che c'è dietro. E lo aveva promesso, un anno fa: non avrebbe mai detto a nessuno della vita da ANBU dell'Aburame. < Sembra che anche lui sia interessato ai fatti di Oto ed alla Yugure > direbbe infine, lanciando all'altro il primo sasso. Sasso che, probabilmente, lo colpirà in pieno. [Chakra on][equip lo stesso] Quel sasso lo colpisce di fatti appieno ma c’è una cosa che sbaglia, ovvero che ne tolleri altri. Allunga la destra a prendere la sigaretta dalle labbra per poi lasciarla cadere a terra e calpestarla con il piede destro per spegnerla. <”Ah beh, certo. Correggimi se sbaglio ma Onosuke il ninja ligio di Konoha? Avevi ragione, senza me e tuo fratello hai fatto una cazzata.”> la cita lettera per lettera come quella sera prima di partire, dopo quella giornata pesante passata in ospedale dove aveva beccato pure Ryuuma stesso, considerato mukenin dell’erba per seguirla a Konoha. Aveva ragione lui dall’inizio a non volerci andare che era inutile, che non gli serviva niente, eppure il tempo per pensare lei lo ha avuto: quello necessario di tradirlo, in un pomeriggio ai monti, buttando mesi di pianificazione e mesi del futuro insieme nel gabinetto. <” Se fosse davvero interessato e non per secondi fini, allora di che stiamo parlando Tenshi? Cosa non ti è chiaro del concetto che siete due ninja di Konoha che stanno andando a OTO da un gruppo di Mukenin che neanche conoscete?”> alza il tono della voce, è inevitabile, si sta alterando per tutto il tempo che la Senjuu gli sta facendo buttare nel cestino, la fiducia, i ricordi, tutto. Ha tollerato che si prendesse tutto di lui, non gliene è mai importato del suo modo egoistico di fare, ma tradire la sua fiducia è qualcosa che non può tollerare, anche perché Tenshi sa troppo di Eryk, sa troppo dei suoi piani e in tutta onestà dovrebbe farla fuori lì seduta stante su due piedi, tant’è che mentre si inalbera reindirizza il chakra già in circolo proprio verso quelle ghiandole salivarie in maniera tale da alterarne la proprietà, attribuendogli l’elemento velenoso di cui ne è padrone e che pensava di aver sviluppato ormai una discreta resistenza a esso ma a quanto pare il veleno che lei gli sta sputando addosso con le parole, lo ferisce e lo si nota da quella reazione dato che non si è mai inalberato con lei prima d’ora. <”Se è così non dobbiamo parlare di niente, mi sembra palese che tu non sia aperta a un dialogo o sbaglio?”> la rimprovera, come fa sempre per la sua impulsività eppure l’aveva avvisata: se Onosuke fosse diventato un problema, quel problema sarebbe stato rimosso, era stato cristallino con lei sul suo modo di fare e sulla sua politica a riguardo, offrendole pure un aiuto se necessario, ma non così, non può permettersi di mandare tutto a puttane perché Onosuke si è svegliato che è interessato a Oto e alla Yugura, chissà poi per quali fini, e la cosa che più gli fa rabbia è la cecità della Senjuu in questo momento. Mentre la rabbia si fa largo nel suo spettro emotivo, quel chakra dovrebbe appunto assumere quella colorazione viola tipica del suo elemento innato, arte che tuttavia non presenta segni esterni, rendendo quella manipolazione elementare nascosta alla rosata che l’ha già sperimentata diverse volte prima di oggi [arte del veleno lv 2][chakra 43/25] Si aspettava che a lui quel discorso non piacesse. Ma non si aspettava che potesse prendersela così tanto. Perché ha pensato a se stessa più che a lui. Anzi, ha pensato al Doku poco durante quell'incontro con Tsuki. Forse, se lo avesse pensato di più, se avesse ripensato a tutte le sue parole, sarebbe andata in maniera diversa. Forse non si sarebbe fidata così facilmente. Ma, purtroppo, non è quella la realtà delle cose. La verità è che si è fidata facilmente. Ma continua a non vederne, per il momento, i lati negativi. Perché non ha detto esplicitamente a Tsuki che lei ed Eryk volessero andare ad Oro. Anche perché, effettivamente, non era ancora stata presa una decisione. Lei, dunque, continua a tenere gli occhi chiusi davanti alla realtà, probabilmente per non farsi del male ancora una volta. Ma il Doku le vomita addosso tutta la sua rabbia, non permettendole di ribattere, di dire qualcosa a proprio favore. E' sempre stato così. Ad un certo punto, entrambi sono stati la preda dell'altro. Ed oggi, la preda è lei, davanti a quella furia di lui. < Onosuke non è così fedele alla Foglia come credevo > riesce a dire, legandosi alle prima parole di lui. Tsuki non è così fedele a Konoha. Credeva fosse il suo cagnolino, invece vorrebbe solo vivere per sé, come lei. Neanche lui ama particolarmente il mondo ninja. Neanche lui vuole più essere una pedina di un villaggio debole. Semplicemente perché ama stare dalla parte dei più forti. Se Tsuki ha un obiettivo è quello di stare con il pesce più grosso. Ed in questo caso, il pesce più grosso non è certamente Konoha, in cui le uniche due figure di spicco sono il Nono ed il Decimo. < Ho già avuto contatti con alcuni di loro in passato e sono riuscita a guadagnarmi la loro simpatia > si aggrappa a ciò che nella sua testa sono delle certezze. Kimi voleva diventasse la sua compagna di morte. Sango voleva fosse la sua amica. E Kioshi le ha mostrato l'oscurità, per renderla una persona migliore. Ma sarà davvero così? Davvero la accoglieranno senza far problemi? < Io non sono aperta al dialogo? Se non lo fossi stata, non sarei qui a parlartene. Qui quello che vuole chiudere subito la discussione sei proprio tu > adesso, il tono di voce si altera. Se non avesse voluto parlargliene, non si sarebbe nemmeno presentata. E, invece, ha avuto il coraggio di farlo. Perché non vuole più essere una codarda che corre con la coda in mezzo alle gambe al primo pericolo in vista. Lotterà per ciò in cui crede. Lotterà per salvare Onosuke. [Chakra on][equip lo stesso] <”Con chi sto parlando? Puoi averne le sembianze ma non sei la Tenshi che è partita da Kusa. O la stessa Tenshi che mi ha promesso che salvare Onosuke non sarebbe stato un problema nel piano più grande, o la stessa che ha accettato il mio aiuto a farlo a tempo debito!”> le chiede in maniera diretta guardandola negli occhi di nuovo, non le da modo di rispondere perché sta sparando solo stronzate, come al solito quando si fa prendere dalla sua impulsività che non sa tenere a freno e che pensava che anche la Senjuu l’avesse capito questo ma a quanto pare non è così dato che è bastato un momento di debolezza ed eccoli la, sul baratro pronti a dividersi. <”E cosa te lo garantisce esattamente? Il fatto che ha parlato di questo con te, Tenshi Senjuu, fino a un mese e mezzo fa Mukenin della foglia e a oggi ancora sospetta. Con Furaya che non si fiderà MAI di te e che se dovesse andare qualcosa storto sarebbe la parola di un ex mukenin contro quella di un ninja di Konoha?”> scoppia a ridere mentre le dice quelle parole, possibile che davvero Tenshi non ci abbia pensato, ma è davvero possibile che siano bastate due paroline da quella persona che doveva salvare per cambiare le carte in tavola così, possibile che prima di stipulare un patto con una persona che ti è avversa non abbia valutato minimamente i pro e i contro, le opzioni ed eventualità o il semplice perché? <”Così come io sono un Doku, il mio clan è lì ormai, Ekazu è il fidanzato della mia Sensei, Sango l’ho conosciuta qui a Konoha, Rasetsu è mio amico e mio superiore in laboratorio. Pensi davvero che bastino due paroline, come a quanto pare è successo tra te e Onosuke, per guadagnare la fiducia delle persone o far sì che la Yugure vi accetti a braccia aperte?”> glielo ribadisce un'altra volta perché a quanto pare quel pomeriggio l’aburame le aveva fatto un lavaggio del cervello in tutto e per tutto, perché sono opzioni ed eventualità concrete e reali che le ha già fatto presente prima di partire, quando lui stesso a Konoha non ci voleva venire, che reputava essere una perdita di tempo e difatti così è stata, facendogli ora perdere anche quella compagna di viaggio se la situazione rimane così. <”No Tenshi, non sei venuta qui a parlarmene, sei venuta qui a informarmi di ciò che hai deciso per conto tuo, escludendomi a priori. Cosa vuoi che ti dica? Di accettare una serpe in seno e portarlo con me alla cascata? Neanche lo conosco questo Onosuke e uno che obbedisce agli ordini alla lettera del villaggio non avrà MAI la mia fiducia perché per quello che so, Onosuke è stato mandato per ordine diretto del villaggio a spiare la situazione a Oto e riferire tutto a Konoha e utilizzare te che ne sei ancora follemente innamorata è come rubare le caramelle a un bambino col mio veleno! “> smette di ridere per poi sbuffare. La sinistra si alza, massaggiandosi il volto e le sopracciglia folte e corvine insieme alle orbite oculari, letteralmente incredulo da quello che le sue orecchie stanno sentendo. [arte del veleno lv 2][chakra 43/45] Lei ha lanciato una pietra, ma lui gliene sta lanciando addosso tante, una dopo l'altra. Ha tradito la sua fiducia, ma lei non sembra sentir ragioni. Perché il suo obiettivo è sempre stato quello di salvare Onosuke. E se questo, può andare a passo con le proprie intenzioni e con Oto, allora ne approfitterà sicuramente, prendendo due piccioni con una fava. < Salvare Onosuke non è un problema nel nostro piano > è adirata, così come lui. Si stanno scontrando l'uno contro l'altra. Il primo più razionale che mai, la seconda sempre più impulsiva. Segue il proprio istinto, accecata dalla rabbia. < Non posso semplicemente abbandonarlo e sperare di tornare a salvarlo quando ormai sarà troppo tardi! >. Ma ad ogni parola in più dell'altro, la Senjuu sembra sempre più furiosa. Perché le sta mettendo davanti la realtà, senza veli. Che succederebbe se dicesse tutto all'hokage? < Tu non capisci. Abbiamo fatto un patto, se dirà qualcosa su di me, sarò pronta ad ucciderlo >. Ma in quel caso, lei avrebbe davvero il tempo di uccidere Tsuki e scappare via? Cosa le fa credere che andrebbe davvero tutto bene? La speranza. L'amore. Quell'amore cieco, che l'ha portata a fidarsi del suo più acerrimo nemico, pur di avere Onosuke sempre accanto a sé. < Smettila > comincerebbe a dire, ad ogni frase aggiunta. Perché la verità ti fa così male, Tenshi? Perché sai combinare solo casini? Perché non ne fai mai una giusta? Eppure, sarebbe stato così semplice dimenticare una volta per tutte Onosuke ed abbandonarsi ad Eryk, in un nuovo viaggio, verso una nuova meta. Anche se lui non avesse mai accettato i sentimenti di lei, sarebbe andata bene. Perché adesso si ritroverà sola con se stessa. Sola con Tsuki. Gli occhi si sgranano ad ogni parola, le labbra tremano di nervosismo. Le mani si stringono sempre di iù in quei piccoli pugni. < Non andrà così! > urlerebbe, conscia del fatto che invece potrebbe essere proprio come dice lui. < Furaya non si fida di me, è vero, ma Onosuke non mi denuncerà > oppure potrebbe davvero farlo. E a quel punto la sua vita sarebbe davvero finita. < Taci > esclamerebbe, il tono alterato in ogni fono di quella piccola parola. < TACI > urlerebbe. Un grido stridulo, quasi folle, che viene fuori dalle sue labbra. < Io lo salverò > direbbe infine. Non tremerebbe la sua voce, nonostante la sua insicurezza. Nonostante quell'enorme punto interrogativo davanti a lei. Quella storia, come andrà a finire? [Chakra on][equip lo stesso] <”Tenshi, è un problema invece se lo abbandoni il piano per una carota che ti mettono davanti agli occhi per farti camminare in avanti. “> le spiega passo per passo, come si fa con gli adolescenti, dove sta sbagliando. La lascerebbe fare e sbatterci la testa per imparare, peccato che questa è una situazione in cui se ci sbatte la testa, lui si scorderà per sempre di Tenshi, di quella compagna che gli ha preso tutto ma che comunque gli ha dato tanto e che gli stava dando anche il suo cuore senza che lui lo possa accettare, perché sa che quello appartiene a qualcun altro come gli sta dimostrando e se solo avesse esteso la mano per riceverlo, in questo momento sarebbe distrutto, per questo le aveva detto che non poteva permettersi di ricambiarla e che appunto doveva aggrapparsi all’idea di utilizzarsi a vicenda. <”Se dovesse dire qualcosa su di te ti troverai tanti di quegli anbu e i cacciatori di taglie addosso prima ancora che tu possa anche solo nominarlo.”> continua a spiegarle le cose come stanno, a fare la voce della sua coscienza come ha sempre fatto, a riportarla alla realtà con le sue parole taglienti e dure ma sempre oneste, ormai lei lo conosce, lo sa che non la sta traviando e non le sta mentendo, non ne ha bisogno. <”Sei sicura di poterlo uccidere? Non dico a livello di capacità ninja, ho una vaga idea delle tue abilità. Dico a livello di cuore.”> perché si sta aggrappando a un briciolo di speranza che neanche esiste davvero, perché quelle parole che le hanno raggiunto le orecchie sono più velenose del suo veleno stesso al punto da logorarla così tanto? Neanche il peggiore dei Genjutsu può tanto, la convinzione o meglio, la disperazione di Tenshi è palpabile da quelle ultime parole, da come urlerebbe non tanto contro di lui ma quasi contro quella verità che lei non vuole accettare. Trema nervosa e l’unica cosa che può fare in questo momento è quella che fa sempre quando lei è in questo stato. LA sinistra va a spostare le spalle dello zaino pesante, appoggiandolo a terra. Non ha senso inveirle contro lo sa che ha ragione lui e lei non lo sta seguendo per questo ma perché condivide i suoi ideali. Compie tre passi per azzerare le distanze e si inchina sul ginocchio destro per abbassarsi alla sua altezza in maniera da entrare per bene nel suo campo visivo. Apre quelle braccia larghe e tatuate, per poi cercare di cingerla tra esse in un abbraccio come spesso fa, dandole il suo petto contro il volto della rosata. Se non avesse posto resistenza, la sinistra si sarebbe alzata a darle qualche carezza sulla nuca, passando le dita tra quei capelli rosa, a cullarla così come quando piangeva tra le sue braccia, perché da allora ad adesso cambia solo che le lacrime non le bagnano il viso per un suo voler essere forte, eppure il dolore che prova è palese agli occhi ambrati del Doku. <”Portarlo via adesso che cambierebbe Tenshi? Ti ho detto che ti avrei aiutata e che io per primo non voglio che tu debba rinunciare a lui o al tuo percorso, quindi perché non ti fidi più di me?”> le domanda in maniera diretta con quel tono maturo da adulto che lei ha imparato a conoscere bene, non la avvelena, indice della sua buona fede . [stessi tag]
Giocata del 26/09/2020 dalle 14:59 alle 17:29 nella chat "Mura Esterne [Konoha]"
Si era aggrappata ad una speranza troppo flebile, lasciando andare via ciò che aveva di certo. Si era aggrappatqa all'idea di poter salvare Onosuke senza l'aiuto di nessuno, con le sue sole forze, senza pensare al fatto che Tsuki potrebbe venir meno a quel patto da un momento all'altro. Eppure, si intestardisce ancora, la rosata, stringendo quei pugni fino a farsi male, fino ad affondare le unghie nei palmi. < Io posso farlo >. Davvero, Tenshi? Davvero riusciresti ad ucciderlo a sangue freddo? A Tsuki hai detto che lo avresti fatto senza pensarci due volte... ma forse ci avresti ripensato almeno dieci volte, prima di farlo sul serio. Quando il cuore è debole, allora lo è anche la mente ed anche il corpo. Non serve a nulla allenarsi per anni, giorno e notte, se poi si ragiona con il cuore e non con la testa. Ci aveva provato a tagliare tutti i legami e c'era riuscita fin quando non era tornata a Konoha. Il legame con Onosuke non era mai stato tagliato fino in fondo. Era rimasto sopito per qualche tempo, fin quando non lo aveva rivisto. E lì aveva scoperto che i sentimenti non possono essere spenti completamente. Che, forse, per spegnere le emozioni per una persona, essa sarebbe dovuta morire. Forse l'avrebbe ucciso per questo, per dimenticarlo una volta per tutte. O, forse, non ci sarebbe mai riuscita perché proprio quell'amore glielo avrebbe impedito. Lo sguardo gelido, ma confuso da quella situazione, incrocia ancora le ambrate altrui, di quel chunin che adesso si è abbassato ed è entrato nel campo visivo di lei. Eryk, cos'ha fatto lei per te? Perché l'hai seguita a Konoha, sapendo che fosse solo per un capriccio? Perché continui a salvarla, nonostante ti abbia tradito? Perché continui a dimostrarle anche adesso il tuo affetto? Quelle braccia che si spalancano racchiudono come in un bozzolo l'esile figura della Senjuu. Quest'ultima, dapprima si ribellerebbe a quella presa, tirando pugni sul costato dell'altro. Pugni dapprima forti, che potrebbero far male, ma che sarebbero via via più deboli, sempre più lenti. Poi, s'arresterebbero. Il volto si nasconderebbe sul suo petto. Non piange, cerca di mostrarsi forte questa volta. Anche se, forse, forte non lo è mai stata. E' rimasta la solita ragazzina debole ai sentimenti. Debole ai gesti spontanei, nati dal cuore. Come quello del Doku. Respirerebbe profondamente. Lo ha tradito, eppure eccolo lì, pronto a portarla via dai suoi stessi guai. < Io mi fido di te... ma ho paura di perderlo per sempre. Ho paura di non poter più tornare a salvarlo > le parole come un sussurro contro il petto altrui. < Perché lo fai? Perché continui a salvarmi? > chiederebbe infine. Non capisce perché lei possa prendersi tutto di lui. E lui, invece, niente di lei. [Chakra on][equip lo stesso] Non la contraddice anche sta volta quando continua a mentire a se stessa con quell’ammissione di colpa celata come una possibilità non esistente che lo possa uccidere. Non può prendere in giro se stessa ne tantomeno il Doku che ha imparato a conoscerla in questi mesi, conoscendone i lati deboli, fragili ma anche forti e impulsivi che Tenshi ha, sincronizzandosi più con la sua parte oscura, probabilmente sviluppando a sua volta sentimenti per essa, ma tuttavia per la sua parte più buona, prova quel desiderio di proteggerla, forse perché in lei vede la stessa ragazzina sormontata da responsabilità troppo grandi per lei come lo era Ren, perché non importa quanto si è forti o che grado ninja si ha, se si è solo una ragazzina allora non è giusto che questa debba portare un macigno del genere su spalle così minute, questo è il lavoro di gente come lui che è stato cresciuto nel fango e nel sangue, con spalle larghe al punto da sorreggere le fatiche e le responsabilità sue e altrui, è lo stesso motivo per la quale si trova a suo agio a essere un ricercatore, un genetista o come piace definirsi a lui: un pioniere del futuro, quelle persone che mettono in gioco la propria persona per dare un futuro migliore ad altri e alla prossima generazione, perché il mondo utopico che vorrebbe per se stesso è anche questo: non far vivere agli altri ciò che ha vissuto lui e può iniziare a farlo prelevando appunto quel fardello dalle persone a lui vicine, come era Ren e come adesso è Tenshi. Quei pugni flebili non sono sufficienti a scalfirlo da quell’abbraccio che ora è l’ancora di salvezza per Tenshi, per levarla da una situazione senza futuro. <”Te l’ho già detto, torneremo a salvarlo con le buone o con le cattive. Non so come sia successo tra di voi o come mai mi nascondi dettagli. E se non ci sarà più occasione per salvarlo allora sarò io a eliminarlo, o tuo fratello, non sei sola.”> le dice con quel tono calmo e pacato mentre le continua a dare un paio di carezze in testa. Non la stringe con le braccia, è libera di separarsi quando vuole da quell’abbraccio. <”Ha importanza?”> le chiede in maniera naturale, che sia per sentimenti, o egoismo nel suo altruismo ha davvero importanza il motivo per la quale continua a salvarla da se stessa, da quegli impulsi masochistici e da quell’amore malato che la continua a dilaniare? [stessi tag] Mentre prima si ribellava a quella stretta, adesso che potrebbe liberarsene, se ne sta lì, tra le braccia dell'altro. Quelle braccia che qualche mese prima avevano accolto solo il corpo di lei, quel corpo minuto, ma formoso. E quelle braccia che adesso raccolgono anche i sentimenti frantumati della rosata, che non riesce a trovare più una via per venir fuori da quel labirinto in cui si è cacciata con i suoi stessi piedi. I sentimenti fanno sempre del male. Lei lo aveva capito, ma spegnerli è stato impossibile. E, anzi, mentre cercava di spegnere l'amore per Onosuke, crogiolandosi da le braccia del Doku, aveva iniziato a provare qualcosa per quest'ultimo. Come se il suo cuore non si fosse accontentato. O come se la sua mente stesse cercando una via di fuga a quell'amore logorante. Affonderebbe ancor di più il proprio volto sul suo petto, nascondendosi, quasi vergognandosi di quei sentimenti, che riescono a manipolarla come più vogliono. Le braccia s'allargherebbero, per poi circondare l'altro, poggiando le mani sulla sua schiena. Lo stringerebbe a sé, con forza. Si sta prendendo nuovamente tutto di lui. Il suo profumo. Il suo corpo. Le sue parole. I suoi abbracci. I suoi gesti. Davvero se lo merita? Davvero merita di avere accanto una persona che le dà tutto senza chiedere niente in cambio? Ha sempre creduto che il mondo fosse basato sull'equilibrio. Sugli equi scambi. Se si dà una cosa a qualcuno, l'altro deve ripagare il debito. Per questo, più volte gli ha chiesto: 'Cosa posso fare io per te?'. Perché si prende tutto senza dare niente. E quello non è certo uno scambio equo. Aveva persino tradito la sua fiducia. Eppure, l'altro gli sta offrendo nuovamente tutto se stesso. E lei non riesce a capirne il motivo. Non riesce a capire perché al mondo esistano persone così buone. < Va bene > si arrenderebbe. Si arrenderebbe perché l'altro le sta offrendo nuovamente ciò che vuole lei: torneranno a salvarlo, con le buone o con le cattivo. Se proprio dovrà morire, non sarà lei ad ucciderlo. A lei basta avere una speranza a cui appigliarsi. Ed il Doku gliel'ha appena servita su un piatto d'argento. < Grazie > risponderebbe così alla sua domanda. Non ha importanza. Perché qualcuno, dopo tempo, si sta davvero prendendo cura di lei. < Eryk > sussurrerebbe, infine < se continuerai a non prenderti nulla di me, finirai per farti del male >. Lei questo lo sa bene. Perché un tempo, quella ragazza sempre sorridente dai capelli rosa aveva dato tutto per gli altri. E si era distrutta. [Chakra on][equip lo stesso] La consola come ha già fatto in passato e la prende come sa fare perché se è pur vero che Onosuke è stato ed è l’amore della sua vita, questi non conosce minimamente l’attuale Tenshi, anzi quella che lui conosce probabilmente è rimasta a Kiri come è giusto che sia, perché i traumi ci fanno crescere e se così non fosse, si rimarrebbe per sempre degli adolescenti, dei peter pan in un corpo che invecchia e matura, scappando dalla realtà in un mondo che non è nient’altro che frutto dell’immaginazione di una persona infantile. Konoha era quella che aveva visto a Kiri e quello era ciò che i ninja fanno: uccidere sotto compenso, non c’è differenza tra loro e i soldati, o tra loro e ciò che faceva lui per la Yakuza: privare della vita e della libertà le persone seguendo ordini di terzi. Così come il falso dio e Kiri che si era alleata con esso solo perché voleva resettare lo status quo, privare tutti del loro chakra e metterli sullo stesso piano, una guerra solo per il tornaconto dei ninja contro questa idea, perché avere il potere da alla testa e tutto questo voler essere ninja e preservarne il lavoro non è nient’altro che questo: un ebrezza da potere collettivo. Sente quell’abbraccio e non le dice niente, lasciandola parlare se non fosse che arriva quel monito. Scuote il capo e fa un passo indietro per riprendere le distanze dalla ragazza, rimanendo comunque abbassato alla sua altezza. <”Ti sbagli…”> le dice per poi alzare la mano destra, così grande e con il palmo caldo, tentando di appoggiarla tra i seni della rosa. <”…se dovessi provare a prendermi tutto di te, allora rimarrei deluso e ferito perché questo non me lo puoi offrire.”> le da infine quella risposta che tanto la stava impensierendo da giorni, settimane, perché lui non può chiederle di dargli qualcosa dato che ormai non è più in suo possesso. La sua fiducia gliela stava già per tradire e il tempo insieme lo stava già per annullare interamente. <”Quindi dammi te quello che puoi darmi e siamo a posto così. Non lo faccio per avere qualcosa in cambio, non sono così meschino.”> Si alza infine e con se la destra va ad afferrare la spalla dello zaino, rimettendoselo addosso. [stessi tag] A volte vorrebbe avere anche lei quella razionalità che le manca. Non è mai stata razionale, né un tempo, né adesso. E' una parte mancante di sé, che è stata compensata sempre da qualcun altro. E quando cerca d'agire di testa sua, finisce per combinare sempre guai. Se Tsuki, adesso, andasse a dire della loro conversazione all'Hokage, probabilmente lei verrebbe ricercata ed imprigionata o, peggio, uccisa. Perché non si può venir meno a quella falsa giustizia. Non si può venir meno a quei sommi ordini che tutto regolano. E lei invece lo ha fatto, più e più volte. Ed è stata sempre perdonata, finora. Ma se la Judai scoprisse ciò che lei ha adesso in mente, sarebbe veramente la fine. Ed adesso quella possibilità le sembra la più ovvia. Perché Eryk l'ha costretta a ragionare su ciò che aveva fatto in modo impulsivo, aggrappandosi alla falsa speranza di poter salvare Onosuke da sola. L'altro, poi, fa un passo indietro, quando lei gli dà quell'avvertimento, poggiandole una mano dritta sul cuore. Un cuore che batte, veloce, ma per un'altra persona. < ... > non c'è bisogno di aggiungere altro alle parole appena pronunciate. Lei non può offrirgli il proprio cuore e lui non può prenderselo. Non c'è spazio per un'altra persona. Anche se prova qualcosa per lui, non può donarvisi completamente. Perché resterà legata per sempre all'Aburame. A quell'amore che l'ha segnata per tutta la vita. A quell'amore che, nonostante il suo cambiamento, ha continuato ad esistere in quel cuore ormai dilaniato. < Verrò con te. Sarò ancora la tua compagna in questo viaggio > una pausa, mentre l'altro va a raccogliere quello zaino che poco prima aveva abbandonato al suolo. E' tempo di partire per lui. E' tempo di partire per entrambi. Verso una nuova meta, sconosciuta. Verso una nuova strada, piena di insidie. Istintivamente, si avvicinerebbe nuovamente a lui, allungando la mancina per andare a prendere, se lui glielo concedesse, la destrorsa altrui. < Spero di poter essere perdonata per ciò che ho fatto > non lo guarderebbe, gli occhi sarebbero semplicemente fissi sulla strada davanti a loro. < E spero che tu possa avere qualcosa per me, dentro quello zaino. Non ho intenzione di rimettere piede all'interno del villaggio > sarà perché vuole partire subito ed affrontare quel nuovo viaggio. Sarà perché non vuole più incontrare l'Aburame e cedere nuovamente alle sue parole. [se END] La ascolta e ascolta quel silenzio che è molto più loquace di quello che lei crede, eppure lui non chiede nulla proprio perché non vuole niente da lei, non è un tipo che aspetta di ricevere qualcosa in cambio, se lo prende se necessario, non inizia mai un lavoro senza aver già deciso la propria remunerazione congrua e con Tenshi è lo stesso. Annuisce a quando gli dice che sarà ancora la sua compagna di viaggio e alche si abbassa col busto giusto per posare le labbra sulla fronte della rosata la quale chiede il suo perdono eppure ha davvero qualcosa di perdonarle, o meglio per che cosa gli sta chiedendo di perdonarla? Per il suo tradimento o per il fatto che lei stessa si sita invaghendo di Eryk ma che non può fargli comunque il suo cuore? Una domanda che non intende porsi e non intende neanche chiederle se è per questo. A lui va bene così infondo, perché quel rapporto carnale era adeguato a loro e i sentimenti suoi erano un bonus ben accetto, come i semi piantati di una pianta che per sbocciare ha bisogno prima di una bonifica delle ortiche che ciucciano via il nutrimento del terreno. Ovviamente la mano gliela da, non è arrabbiato con lei per quello che ha fatto ma perché non si è consultata con lui o con suo fratello, soprattutto perché lei è fatta così, è impulsiva e con una personalità del genere è totalmente irrazionale con la sua unica debolezza, Onosuke. Se dovesse avercela con qualcuno sarebbe probabilmente l’aburame ma in realtà, anche di lui gliene frega relativamente poco, non è parte diretta del suo cammino e del suo obiettivo. Aiuta Tenshi perché essa fa parte del suo percorso, però fosse per lui avrebbe già trapassato il corpo dell’aburame da parte a parte per porre fine a quella storia, infondo i legami come si creano devono essere anche recisi, esattamente come dice ora a Tenshi <” No, ma non è mai stato un problema per te indossare i miei indumenti. Inoltre non mi aspettavo che te non volessi partire. Non ti avessi aperto gli occhi, ti avrei dovuto uccidere, sai troppo di me e dei miei progetti per permetterti di andare in giro, e la mia fiducia eri pronta a tradirla.”> le dice tranquillamente senza vergognarsi di questo, guardandola in faccia mentre glielo dice, perché se è vero che a lei ci tiene, non è di certo pronto a farsi inculare da lei o da quattro paroline dell’ex boyfriend. [End]