"Intendi tradirci?"
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Giocata del 23/09/2020 dalle 19:41 alle 22:48 nella chat "Entrata [Oto]"
Le cose da fare non si fermano mai, hanno preso Oto è vero ma adesso devono lavorare affinché sia al sicuro dagli altri, dai fattori esterni dato che per ora la maggior parte del pericolo è all’interno. Non che importi davvero qualcosa al momento dato che si è piazzata nella zona più oscura delle foresta della morte, fuori da quelle mura cresciute in seguito alla fondazione del villaggio, in alto le torce rosse ad illuminare e dare una visuale decente, non che serva poi visto i clan che pattugliano la zona, tra sharingan e serpi non sarà certo una fonte luminosa a cambiare le sorti di un eventuale attacco. Se ne sta con la schiena poggiata alla pietra con la schiena semi nuda, non sente freddo e non pare interessata comunque a spostarsi, i capelli sono incastrati tra il suo corpo e le mura, ciuffi ribelli ricadono sul petto mentre la frangetta viene scompigliata da folate di vento intermittenti, la accarezzano portandola a socchiudere appena le palpebre e nascondere in parte quei due occhi glaciali, uno freddo ed azzurro l’altro senza pietà e rosso, fuoco e ghiaccio, vita e morte che si scontrano su quel volto magro e pallido, una bambolina deperita e fin troppo magra ma che continua a non dar segno di provare alcun sentimento. L’Haori bianco della Yugure legato nuovamente in vita tramite le maniche con il simbolo che svetta sul retro delle sue gambe ora nascosto e per il resto il tipico abbigliamento: corsetto a coprirle solo il seno in cuoio nero, addome e spalle completamente nude, ventre piatto in bella vista ed infine lunghissima gonna nera a vita bassa con due profondi spacchi laterali; calzari ninja scuri e tipici, suole basse. Non ha bisogno di fronzoli o di particolari abiti, solo la comodità e la possibilità di avvelenare la spingono a scegliere determinati abiti al posto di altri, una nuova presa di consapevolezza sul suo corpo l’hanno però portata modificare appena il suo stile, più attendo ad evidenziare quella inquietante bellezza da fantasma che si ritrova, ama ciò che è e con il tempo ha anche accettato le sue mortali spoglie, quel corpo rotto e poi riparato, segnato dalle battaglie e dalla fame che ancora si procura, mangiando solo quando necessario per poter combattere ma mai quando vorrebbe, i morsi dello stomaco che ormai sono il sottofondo comune della sua vita e per quanto sia l’ immobile non è calma semplice quella che trasmette, come il sereno in mare mentre il vento si alza preannunciando una terribile tempesta. In tutto questo lei attende i Doku, li aspetta, gli ultimi rimasti pronta a fare la conta e partire all’attacco contro coloro che le hanno disobbedito. Mentre se ne sta lì il chakra va a portarsi verso le sue ghiandole salivari, qui andrebbe a bagnarsi così da attingere al veleno e diventare parte di esso prima di tornare a circolare per il suo corpo, rendendola tossica al solo contatto, qualcuno giurerebbe anche alla parola comunque [chk on][arte del veleno liv 4] Muove i passi, veloci al massimo del proprio corpo, spingendolo quasi al limite solo per provare quella sensazione allo stomaco, la morsa di chi sa di esser braccato. Il cerchio sulla propria schiena s'è allargato, quanto più perigliosa diviene, tanto più grande quello diverrà . Consapevole di tutto ciò, consapevole di molto ma ancora vede le macchie oscure ad ostruirle la vista, il futuro incerto, trema e si trasforma ad ogni attimo, ad ogni decisione di coloro con cui ha intrecciato i fili della propria tela colorata. Il colore che ne fa da sfondo e da protagonista è sempre il rosso, lo stesso dei lunghi filamenti che adesso sembrano imbizzarrirsi nella stessa corsa, tirati indietro dal vento che soffia sul proprio volto, decisamente gelido e freddo, umido quasi. Un unica veste nasconde il corpo, formoso, elegante, lussuria pura potrebbe rappresentare se solo visto, le nuvole invece svettano e si muovono come se il sangue stesse per giungere di nuovo ad Oto. Terra sconosciuta eppure ha combattuto anche lei per quella, ovviamente per qualcosa di egoistico, che rivedrà di nuovo le nuvole dell'akatsuki, le stesse che molti hanno abbandonato e che lei ha preso personalmente da Akendo. Motivo che l'ha portata di nuovo li, le voci corrono, si intrufolano nella foresta della morte, sussurrano al vento fino a raggiungerla come spiriti di un passato che sta per piombare di nuovo in quel mondo . Le mura può vederle eppure non s'accorge ancora di quella figura, non minuta eppure molto esile, con le ombre stesse che l'accarezzano e la rendono parte del creato, ma non è sola, tre tigri altre 2 metri le corrono dietro a breve distanza, le può sentire benissimo, le zampe pesanti che affondano nella terra sottostante, i respiri quasi affannati per la lunga corsa eppure sanno tutti quanti che il pericolo sia altrove al momento. La rossa stessa si ferma con un movimento agile, ancora non raggiunge le stesse mura subito, vede il fuoco danzare a distanza, ma attende che le tre siano con lei "perchè qui" un ringhio, basso, soffuso, di colei con cui ha stretto molto , Teppuyona < le voci dicono che sia stato visto qui, a Oto. Devo trovarlo > il suo stesso dire è un ringhio, non troppo dissimile da quella creatura che adesso l'affianca, molto più alta di lei, per poi esser circondata dalle altre due più silenti. Poche sono le parole che vengon pronunciate dal quartetto e insieme avanzano, lentamente, senza lasciarsi sfuggire nulla..nemmeno quella figura che sosta li su quelle stesse, una figura che conosce, che sa bene chi sia ella < Kimi > un mormorio il proprio, niente accuse nella voce, hanno combattuto insieme, sa di cosa l'altra sia capace, sanno entrambe di cosa siano capaci. Farfalla e tigre che si incontrano in quella semi oscurità < pensavo di trovar pericoli per tornare qui, eppure la foresta della morte sembra non esser luogo di caccia per konohani o Kusani > quel loco farebbe paura a chi non si ritrovi esperto abbastanza in qualche arte ninja. Avanza lentamente verso di lei, sebbene siano diversi i metri ancora a dividerle. Nota quella bianca tunica, potrebbe solo ricondurla a due esseri conosciuti, Hanae e Beto-san. [chakra on][vesti akatsuki] Una figura in avvicinamento, più di una in realtà, l’altezza di due sembra davvero imponente ed è questo a spingerla a staccare le spalle dal muro, un colpo di reni con cui torna ad avere pieno possesso del suo corpo e anche del peso dello stesso, assottiglia lo sguardo per mettere meglio a fuoco, pronta a combattere se è questo che succederà. Sango infine parla, le tigri si avvicinano e diventano più palesi a lei, ma certo questo non le fa abbassare la guardia, non dopo tutto ciò che ha sentito su di lei <Sango> replica semplicemente in sua direzione, il tono freddo, gelido la caratterizza da sempre e non muta mentre l’altra avanza <forse perché il pericolo è qui> continua ancora lei fissandola, per nulla intimorita dalle evocazioni della donna o de quella stessa cappa indossata, i colori dell’Akatsuki le sono appartenuti e vi ha rinunciato con fermezza e decisione, non la rappresentano più e forse non l’hanno mai nemmeno fatto, si è solamente illusa che le nuvole potessero darle uno scopo differente da quello che ha sempre avuto <perché sei qui?> i capelli si muovono dolcemente sospinti dalla brezza mentre lei si mostra inflessibile, una domanda diretta, secca e a bruciapelo, non stava certo aspettando la rossa ma il momento di quel confronto sì, dopo ciò che le è stato detto, dopo aver riposto fiducia in lei in nome di un rapporto che lei aveva con il padre ora non può che affrontarla direttamente, dire quello che pensa come suo solito ascoltando solamente il suo istinto e mai la sua ragione [chk on][arte del veleno liv 4] Le tigri si stringono lievemente, assaporano l'aria che passa tra le fauci semi aperte eppure non vi è ringhio, solo sei paia d'occhi non umane che osservano la figura della nera anima che giace davanti a loro. Lei stessa non è tranquilla, in quel dato momento della storia che stanno scrivendo sa che abbassar la guardia non è altro che un modo facile per morire , e il proprio tempo non è ancora giunto. Bianco e nero che si incontrano per quel tempo, il vento stesso spinge le loro vestigia lunghe e completamente opposte, alba e tramonto che riescono ad incrociarsi per quel singolo attimo. < meglio, non ho tempo da perdere con ninja di altri villaggi > l'unico legame che la lega per il momento è Oto, per la precisione il demone a sei code e il suo portatore. Osserva l'altra semplicemente, eppure vuole,deve trovare il riduko quanto prima per poter passare al secondo atto di quella storia, poter scrivere altre pagine che verranno narrate ai posteri che sorgeranno dal sangue stesso che verrà versato in onore di qualcosa di più grande, di un sogno più grande. Ascolta la sua domanda, secca , senza sbavature di altra natura se non la cruda e nuda voce a increspar l'aria gelida della notte < ho degli affari da concludere in questa terra > la voce bassa, lievemente roca andrà ad accompagnar un lieve sorriso < il vento a portato alla mia attenzione la presenza del riduko sennin in questa zona, sono qui per lui > non che abbia paura alcuna, ne di ella, tanto meno degli altri quando un patto è stato siglato eppure sa chi ella sia, sa che quel viso appartiene a Yukio Kokketsu, padre della donna che si trova d'innanzi. Ma ancor non è tempo di sciogliere il ghiaccio, si stanno studiando e questo è evidente, l'energia stessa che si sprigiona da loro, vibra nell'etere stesso come una lieve scossa a far tremare la stessa aria che respirano < il mondo è divenuto periglioso per noi > delicata, elegante nei modi, nella scelta delle stesse parole, in quel legame profondo col clan dalla quale s'è allattata fin dalle prime fasce < Mukenin, e pensare che si lotta per la libertà..o per la nostra stessa ingordigia > l'una o l'altra fa poco differenza, l'unica cosa che li tiene insieme è solo l'egoismo infimo che si muove sotto le vene, serpentino ad avvelenarli ognuno a modo proprio < eppure si respira aria di calma qui, sappiamo entrambe che la tempesta sta per giungere e questa sarà molto violenta > dopo essersi rivelati al mondo, Yugure, demone, Akatsuki stessa < non ho molto tempo, devo cercarlo prima che ..> che Yukio stesso la raggiunga. Necessita di quell'incontro ma ancor non è giunto il momento di scucirsi di fronte la Doku. [chakra on][vesti akatsuki][Evocazioni cuccioli di tigre] Le parole pronunciate dalla donna non sono poche ma almeno chiare, l’intendo viene esplicitato e lo può cogliere ma questo certo non l’aiuta a dissipare i suoi dubbi, lo sguardo è puntato più sulla rossa che sulle tigri, non le teme così come non teme nemmeno la stessa morte, lei essere immortale la cui anima è stata donata da tempo ormai. I movimenti che può percepire, le parole lasciate in sospeso ed i silenzi questo è ciò su cui si concentra, comprende la fretta nel tono dell’altra donna e nei vocaboli usati, sarebbe bastato anche solo vedendola correre verso il villaggio <affari?>domanda quindi, trattata come se non dovesse saperne nulla, come se non fosse altro che una pedina. Lei arma questo è vero ma ha notato che ultimamente in troppi dimenticano ed ignorano che è anche cervello, al fianco di Hanae in tutto questo grande progetto c’è stata lei, due idee si sono unite così da dar vita alla Yugure non una sola, non è gregaria di assolutamente nulla e come se non bastasse sentir nominare colui che più di tutti la sottovaluta non aiuta certo a stemperare la tensione del momento. Un passo lento e controllato verso di lei, le mani lasciare morbide lungo i fianchi mentre il piede destro si alza, sfiora quel terreno scuro e avanza, accarezzando l’erba umida e malata a causa della notte quasi perenne del luogo. Il peso del corpo che si sposta in avanti così da lasciare la sinistra arretrare, il piede in oggetto che va ad alzare il tallone per aiutare quello spostamento, non raggiunge ancora il gemello, le gambe restano così divaricate per quel singolo passo appena mosso < intendi tradirci?> aggiunge dopo quel gesto la seconda domanda, sospettosa sugli affari della donna. Silenzio che nuovamente viene assecondato mentre le labbra chiare si richiudono lentamente, la gamba sinistra che ora va a flettere il finocchio per alzare il piede così da lasciare che a questo punto le due gambe tornino ad essere una accanto all’altra, un movimento fluido, silenzioso e portato per l’ennesima volta sfiorando il terreno, così vicina da toccarlo eppure così lontana da smuoverlo appena, come se fluttuasse, come un fantasma <così come hai fatto con Yukio?> continua a fissarla e si arresta. Si è presa tutto il tempo del mondo per poter formulare quella frase, quella che di fatti rimane una domanda e non un’accusa, chiede seppur non la si possa definire cortese. Parla al suo ritmo, con i suoi tempi lasciando che gli altri debbano attenderla, regina di un mondo che non le appartiene ma che non può esistere senza di lei[chk on][arte del veleno liv 4] Le parole di muovono, danzano per dare vita infine a quell'incontro, decisamente particolare e non molto rilassante, creano entrambe quel limbo nella quale si gettano, non esiste oto adesso, le mura poche e brevi che vi sono per introdurla infine in quei cunicoli nascosti ma proprio sotto i piedi, vita che continua ad esistere allo stesso tempo nella propria inconsapevolezza < affari > ribadisce seppur non si sbilancia nell'aggiunger altro, ciò che vuole , ciò che deve fare è qualcosa solo per lei e Akendo al momento, tutto verrà rivelato col tempo e quello è ancora acerbo, non pronto a sbocciare. Cala il silenzio, non ha altro da dire, sarebbero solo parole di contorno atte a stemperare quella scarica elettrica. Perchè privarsene? Sebbene non senta l'altra come un reale pericolo, eppure non abbassa la guardia, così come le tigri, decisamente più nervose di lei. Una semplice occhiata alle tre, veloce, felina < che i vostri occhi siano lontano dalle mie spalle, se qualcuno sta arrivando, avvisatemi > non direbbe altro, di certo quell'incontro potrà tessere un nuovo futuro, quale sia però è ancora da narrare. Le tigri lente si spostano senza allontanarsi mai veramente, cinque o sei metri mentre ascoltano la natura e anche le due donne. Osserva, studia la stessa Doku in quei movimenti lenti, come se stesse cercando anche lei le parole giuste eppure quando raggiungono il proprio udito rimane lievemente confusa, solo un attimo prima che il nome di yukio le provochi un brivido freddo lungo la schiena, una linea che si inebria di sudore e paura . Cerca di rimanere composta eppure anche lei prende il proprio tempo, il proprio respiro a scandire gli attimi che si susseguono, lento anche lei muoverebbe quel passo in avanti, elegante, soffice seppur vi imprima una certa forza da lasciare un'impronta in quella nuda e fredda tetra terra < non vedo il motivo per cui debba tradirvi > occhieggia lei, non la molla un secondo, non distrae la propria attenzione dal suo focus, non comprendendo la domanda , dopotutto s'è macchiata come Mukenin e ha dovuto lasciare il clan momentaneamente solo < lui > mormora sospirando < ti mostro una cosa Kimi, che forse saprai o forse no..eppure > lenta la mano si infilerebbe dentro il mantello per fuoriuscire altrettanto lentamente per mostrar l'altra qualcosa, un coprifronte sporco di sangue vecchio. Il coprifronte di Ame. Le luci del fuoco che danzano sulla placca di metallo, un simbolo quasi sconosciuto eppure i più anziani riconosceranno con facilità, il simbolo della pioggia < lui ha tradito noi, il nostro villaggio, la nostra casa. Io rivoglio solo Ame sotto il mio controllo > e lo avrebbe fatto con il manto dell'akatsuki a sventolare sulle proprie spalle < l'unico che si oppone alla decisione di noi ninja della pioggia è proprio colui che reputi tuo padre. Mi sono alleata con Kioshi per questo. Ho scelto da me da che parte stare > e li tace di nuovo, lasciando che le proprie parole abbiano il loro effetto su ella. [chakra on][vesti akatsuki][evocazione cuccioli di tigre] Le tigri ricevono un semplice ordine e lei ascolta, silente e in attesa. La gu8arda muoversi, quasi studiarla e resta esattamente come prima: gelidamente distaccata. Il vento continua a colpirla con la stessa delicatezza ed ecco che la sua domanda trova una risposta a lei scegliere se fidarsi o meno ma qualsiasi sarà la sua decisione non verrà semplicemente svelata, ha imparato fin troppo bene che il mondo è composto da serpi e non vale mai la pena affrontarle subito, meglio attendere che si impicchino da sole <non so che tu pensi di essere ma ti consiglierei di rivolgerti a me come Medusa, Yurei se proprio devi ma dimentica il resto> minacciosa forse ora decisamente infastidita dal sentirlo ripetere, lei non ha quel diritto, solo pochi coloro che si possono permettere di chiamarla così come con disprezzo tutti hanno fatto nella sua vita, quello il primo dettaglio su cui va a riflettere, la prima sua vera reazione per quanto continui a non uscire da quel suo essere gelida, giusto uno spostarsi avanti di qualche millimetro del busto. Osserva quindi i suoi gesti, seguendola appena con lo sguardo prima di rialzarlo verso i suoi occhi, fissandola con la stessa intensità con cui guarderebbe oltre un albero, non c’è curiosità in lei <a chi credi che interessi?> eccola la reazione a quella storia <ognuno ha le sue lotte, ti ho solo chiesto se hai intenzione di tradire ancora> ancora continua <quando non serviremo più ai tuoi interessi ci getterai come carta usata o combatterai ancora?> Yukio lo conosce fin troppo bene, per quanto la sua fiducia in lui mai vacillerà sa perfettamente anche quanto adori avere le cose sotto controllo, soprattutto lei ed è questo che la spinge a non attaccare e non prendere le sue parole per oro colato, deve distaccarsi e dimostrare di saper pensare oltre che combattere, persino lui dovrà iniziare a temerla e diventare un burattino per parole che gli son state dette non è la strada migliore per farlo <ti chiedo continuerai a scegliere noi?> potrà mai voltarti le spalle? Questo chiede, potrà mai camminare davanti a lei senza doversi difendere da un colpo? Per lei il mondo è estremamente semplice se riassunto, c’è chi uccide e chi viene ucciso e in quanto portatrice di morte ed essere del Naraka lo sa meglio di chiunque altro, non finirà con il suo corpo questo è vero ma è consapevole di non aver ancora terminato qui [chk on][arte del veleno liv 4] La osserva ancora, nota quel cambiamento eppure non si scompone < Medusa sia > come il primo nome pronunciato dalla nera stessa, in quel primo loro incontro un anno or sono, ove nello stesso momento si trovavano in pericolo, sebbene adesso sia un pericolo alquanto maggiore < come la prima volta che ci incontrammo, a Kiri, in guerra > di nuovo, ma aggiungerlo non avrebbe alcun senso no? Lo sanno entrambe. Dunque perchè non concederle il nome che preferisce, chi è lei per poterne parlare, la voce della affabilità in quelle piccole cose chiama la mente indietro, per qualche attimo . Prende quel simbolo, qualcosa che va oltre il mero pensiero, la mera ragione, legata molto più all'anima stessa che venne rapita tempo or sono < oh dovrebbe, perchè quando qualcuno ha un sogno tanto grande, nulla lo distrae da quello. Le scelte cambiano tutto > lo stesso Yukio non potrebbe nemmeno riportarla alle origini nemmeno concedendole di buona grazia Ame, e sappiamo tutti che questo non accadrà mai . Non avrebbe rinunciato al suo desiderio, uccidere quel vile essere per propria gioia < non vi tradirò se questa è il timore che serpeggia. Utili o non utili, l'alleanza con Oto continuerà per tutto il tempo..sempre che Oto non decida di pugnalarmi alle spalle > lo stesso dubbio vale anche per lei, dopotutto cos'hanno in comune quei due mondi tanto distanti e differenti? Solo un idea, eppure la stessa che serpeggia ancora nell'aria, che cambia le menti dei nuovi giovani e di coloro che sono pronti a quel cambiamento in atto < Ame sceglierà sempre Oto, sempre che Oto scelga Ame. Un alleanza che perdurerà nel tempo finchè il mondo stesso non cadrà di nuovo > una guerra porta sempre una nuova guerra , sangue e corpi sempre ad imbrattare quella terra per far risorgere altri mondi . Un patto reciproco, un alleanza che sarebbe nata forse o sarebbe perita con lei stessa, con la propria morte. < ho risolto i tuoi dubbi Medusa? Abbiamo combattuto diverse volte insieme, pensavo che il farlo dalla stessa parte, per un simil ideale avesse attenuato qualsiasi dubbio nei miei confronti > sorride lievemente mentre le spalle tornano a rilassarsi < per provarti qualcosa di più ho qualcos'altro da dirti, ma qui non c'è Oto, Ame, o alleanza che sia in ballo > prende un sospiro, il proprio tempo che aumenta quasi l'ansia e il sapore di dire cosa sia < si tratta delle evocazioni, custode di farfalle > lascia di nuovo il silenzio, lascia di nuovo tutto il tempo all'altra di comprendere e farsi delle domande, porne quanto ne desidera. [chakra on][vesti akatsuki][evocazione cuccioli di tigre] Le sue domande trovano una risposta, i dubbi non sono certo sedati, la fiducia non è cosa che possa donare con troppa semplicità ma almeno sa che per ora non deve guardarsi le spalle proprio come suggerito da Nemurimasen, una sorta di alleanza che vede la nascita solo ora, non c’è più nessuno di esterno che la spinga a star lì e non toccarla <Io ho chiesto a Sango non ad Ame, così come io non sono Oto> puntualizza quindi per quanto annuisca, il concetto l’ha capito. Per ora alleate, il futuro sarà quel che sarà non si aspetta certo promesse durature, sono fin troppo vane se lontane da un vero legame come nel loro caso, persino Mekura l’ha tradita in un’occasione e l’ì un legame c’era. Lascia quindi che la donna continui a parlare mentre la destra sale verso il volto, verso quella franget5ta a spostare appena qualche ciuffo sfuggito al controllo, si blocca nei movimenti appena sente nominare le farfalle <parla> un ordine, un imperativo e non una domanda, non viene nascosta la rabbia in quel singolo istante, non sa di cosa si tratti ma sentir nominare le sue sorelle ha sempre un particolare effetto, per quanto sia fredda esiste qualche argomento capace di farle perdere completamente la testa. Un respiro profondo mentre attraverso il polso torna a fissare la donna <cosa vuoi da loro?> si sforza di domandare poi placando appena l’ira nella sua voce, non è in grado di esprimere semplice preoccupazione quando si parla di coloro a cui ha donato l’anima per l’eternità. Cosa vorrà mai sapere in merito a loro? Perché lei che già ha un contratto con le trigri dovrebbe volere qualcosa dalle sue compagne? Domande che si affollano nella mente della donna che ora sta solo cerando di sistemarsi la frangia e riportare lungo il fianco la mano, nascondendo ancora nel profondo i sentimenti, cercando di tornare fredda e disinteressata come uso solito, senza dare modo a qualcuno di vedere oltre le apparenze [chk on][arte del veleno liv 4] < mh? Per me è uguale, Sango Ishiba sarà Ame > lei stessa è Ame, come Ame è lei, due idee uguali in ogni parte e la parola di Ame forse vale molto più della propria. Ma ormai ha detto ciò che doveva dire, quel concetto ormai è stato chiarito, alleate. Scosta lievemente lo sguardo verso la tigre che s'avvicina, Teppuyona, colei che s'avvicina più di tutte alla propria reclamatrice, quel contratto di sangue e e chakra è molto più che un mero capriccio e di certo non fatto di ordini < mmh > sospira semplicemente, la destra che si solleva, libera per poter apprezzare il vello morbido dell'evocazione al proprio fianco, sempre silente e mai di troppe parole < da loro? > ripete anche lei, calma in quel che dice < nulla, almeno non io > non le importa di alcun segreto delle farfalle o di qualunque altra evocazione, il piacere di conoscerle è tutt'altro ovviamente < so cosa corre tra evocatori ed evocazioni, un legame che scinde la semplice amicizia. Fiducia. Potere. Tutto ciò che desideri > e li torna a guardare per un attimo Teppuyona, può sentire quei fasci di acciaio contrarsi ad ogni respiro profondo e roco < ma vi è un problema che ci coinvolge tutti quanti e per una volta, tutti allo stesso modo > le azzurre che si posano di nuovo sul viso altrui, limpide come un mare nella notte, calmo e placido, austero perfino , di qualcosa che ha imparato nel tempo < c'è stato un violento attacco nella terra delle tigri , va avanti da tempo eppure non comprendiamo ancora da chi > prende un respiro, un lieve tremito che muove il labbro inferiore, nervosa al solo pensiero < ma questo non è che l'inizio , o così la regina mi ha annunciato > continua la storia, quelle informazioni che vengono estrapolate lentamente, la lingua che non s'è sciolta del tutto ancora < probabilmente anche le altre evocazioni sono in pericolo. Ho avuto modo di vedere i lupi di Furaya, parlare con Mekura Hyuga > due delle personalità di spicco di Konoha < non conosco altri evocatori, oltre te e Nemurimasen > pronuncia quel nome che ha imparato a conoscere da poco, molto poco tempo eppure ha avuto modo di veder quel lungo e gigante serpente coi propri occhi < che anche voi veniate avvertiti. Se le tigri sono state il primo passo, le prossime potranno essere le vostre, e il nemico rimane ancora sconosciuto ai miei occhi sebbene abbia provato a seguir delle tracce, qualcosa, ma nulla che mi faccia pensare a qualcuno di preciso. Chi potrebbe raggiungerle nelle loro terre ? > di certo qualcuno di molto potente < non sembra esser un attacco a noi come Mukenin > un sorriso sboccia dalle morbide labbra, la fa ridere pensare a se in quel modo < queste sono le poche informazioni di cui sono in possesso >. [chakra on][vesti Akatsuki][evocazione cuccioli di tigre] Osserva la donna e ne ascolta le parole, il labbro inferiore che va a mordersi appena andando a trattenere i sentimenti che sente montare il lei e rischiare di travolgerla come un’onda anomala <non pensare di conoscere cosa c’è tra me e le farfalle> non vuole sgridarla eppure si sente in dovere di puntualizzare, non si tratta di semplice fiducia o amicizia nel suo caso è un legame eterno, sarà una di loro il giorno della sua morte terrena,. La sua anima è+ già stata donata e promessa, questo il pagamento che ha dovuto loro, non che la sua anima fosse destinata ad altro luogo. Un giorno sarà una farfalla, probabilmente scenderà in campo per aiutare e difendere una nuova sorella, la madre è la sua stessa madre, la regina anche e così come Umiko che ha parlato più volte per lei nella difficoltà ed è una bambina da crescere. Una bambina sì eppure una simile creatura, quale vita può aver avuto? Non le spiega molto altro, si limita a far presente quel dettaglio e poi ascolta, eccola poi nominare Nemirmasen non le piace saperla vicino a lui e non le piacerà fino al momento in cui non sarà sicura di lei, Ren l’ha tollerata, l’ha vista come innocua ma Sango, no lei è proprio come le sue evocazioni e mai vorrebbe vedere i suoi artigli affondare nella pelle della serpe. Eppure si limita ad ascoltare andare a quello che di base è il punto focale del discorso: l’attacco. Un lieve sorriso nasce sul suo volto, sicurezza e forse quasi sprezzante <se qualcuno è così stupido da attaccare il Naraka> lascia in sospeso la frase, recarsi sin all’altro mondo solo per attaccare delle evocazioni presuppone più pazzia che abilità, sicuramente è un buon modo per rimanere incastrati per sempre ma questo non le basta per sentirsi completamente sicura, che possa o meno raggiungerle coglie la minaccia nelle parole della Ishiba e per questo stringe i pugni <ma mi informerà, sai dove trovarmi se avrai altre notizie> e con queste parole andrebbe ad effettuare un semplice passo all’indietro, guardandola ancora, mette un paio di metri tra di loro andando ad arretrare senza voltarle lo sguardo o senza smettere di fissarla <ed io farò lo stesso> una nuova notizia giunta a sconvolgere quella sua già piena di impegni quotidianità. Deve convocarle, assicurarsi che stiano bene e scoprire chi ha osato anche solo pensare di minacciarle per fargliela pagare prima qui e poi all’altro mondo. Dopo quelle parole andrebbe a donarla un ultimo sguardo, la decisione le si legge in faccia così come la promessa di far pentire chiunque abbia osato o oserà mai toccare le sue sorelle. Si volterebbe a quel punto per poi superare le mura e successivamente entrare nella vera Oto, quella sotterranea così da andare successivamente nella sua stanza cercare di stabilire un piano d’azione[chk on][arte del veleno liv 4][End?] Poco importa cosa l'altra dica, tutto parte da una necessità, quello di avere delle compagne ancor più forti al proprio fianco. Che sia anima o altro davvero cambia qualcosa? Anche se trovarsi una farfalla con la faccia della Doku possa essere un esperienza..senza dubbio interessante, se non inquietante a quel punto. Le parole scivolano, le informazioni vengono donate, l'attacco è cominciato, davvero si spargerà verso altre creature? Probabilmente, non metterà mai in dubbio Kamachiteki, regina orgogliosa, di certo priva di qualsiasi tratto di scherzo < di certo è stupido, ma accorto, non s'è mostrato a me direttamente > qualcuno che tira le fila da lontano? Le congetture sono tante, eppure osserva l'altra che s'allontana, fissandola ancora mentre il suo corpo non diventa che un puntino lontano e sfocato, prima che la notte la inglobi e la faccia sua . Si sarebbero trovate senza alcun dubbio < andiamo > un sussurro basso verso le amiche prima che anche loro si mettano in marcia nella notte, alla ricerca di quegli occhi viola che desidera, non solo come compagno d'armi, ma come amante in quella fredda notte. Troppo tempo i loro corpi non si son scaldati l'un l'altro, e quello è il momento perfetto per cui ciò accada. [end]