Giocata del 23/09/2020 dalle 12:52 alle 16:48 nella chat "Dojo Nara"
La magione Nara è silenziosa in quella giornata d’inizio autunno. Grandi nuvole grigie minacciano il sereno, ma il sole, di tanto in tanto, torna a far capolino tra di esse. Le foglie degli alberi del giardino stanno cominciando ad ingiallirsi, in un lento ed incessante decadimento della natura. Quasi nessuno vi si troverebbe, se non fosse per quella figura dai capelli corvini che si aggira per i corridoi. Probabilmente tanti, troppi pensieri affollano la mente di Saisashi, il quale, grazie ad uno speciale sigillo, è riuscito a far tacere quella voce nella sua testa e a recuperare gran parte dei propri ricordi. L’odio per il villaggio è tornato a galla, impetuosamente, come una saetta in un cielo sereno. Ma ancora troppi punti interrogativi non trovano risposta nella sua mente, all’interno della quale vi è un buco temporale lungo otto anni. Forse, non riesce a darsi pace, il corvino. Non riesce a capire perché la sua memoria fosse scomparsa. Non riesce a capire cosa abbia fatto durante quegli otto anni. Non riesce a capire perché, da un momento all’altro, si sia ritrovato a Kiri, per di più durante una guerra. Forse le risposte a queste domande sono ancora lontane. O, forse, sono più vicine di quanto si creda. Un ragazzino dagli occhi verde smeraldo e capelli castani attraverserebbe il giardino ed entrerebbe all’interno della magione, alla ricerca del sublime. La sua corsa si ferma solo quando trova la persona che sta cercando. < Sei tu Saisashi? > gli occhi verde smeraldo osserverebbero quella figura per un po’, studiandola, per capire se si trattasse realmente di lui. < Ho della posta per te > da una tracolla marrone, appesa alla spalla destra, tirerebbe fuori una busta ingiallita ed un po’ troppo logora e la tenderebbe verso di lui. Ed aspetterebbe, così, che l’altro la prendesse, prima di salutare e riprendere la propria corsa, probabilmente per andare a consegnare altra posta. [Ambient chiuso per Saisashi – START][Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]
Quante cose possono venire a galla nell'arco di un solo mese? Per molti vivere nella monotonia è il proprio pane quotidiano, per il Sublime tuttavia, conoscere la monotonia sarebbe il suo desiderio più grande. Sono successe così tante così, una in fila all'altra da essere difficile ragionare su di esse in modo lucido. Proprio un paio di sere prima, una conversazione con Furaya ha portato a galla altre informazioni che più che tali, si potrebbero definire BOMBE ATOMICHE: infatti a tutto il teatrino si aggiunge la novità di Furaya incinta e di una sorta di squadra terroristica di cui Saisashi probabilmente dovrà far parte, ma della quale non è assolutamente convinto. A tutti ciò si unisce la continua lotta con la propria mente, che nel momento in cui si ritrova a visitare dei luoghi un tempo conosciuti, riporta in lui a galla un pezzo ala volta i suoi ricordi, come se li stesse rivivendo in una visione, un piccolo pezzo di puzzle alla volta. Non è facile gestire questo marasma, soprattutto tutte quelle emozioni che sono riemerse in lui d'un colpo, come uno Tsunami. Ai ricordi felici si sono sommati tutto quell'odio, quella rabbia, e quel dolore troppo grandi, dovuti agli utlimi avvenimenti prma della sua fuga. Così tanto forti, che per un attimo il corvino ha pensato realmente che aver perso la memoria potesse esser eun dono. Tuttavia vuole saperne di più, deve scoprire la verità, conoscere chi o cosa gli ha fatto tutto questo, cosa ha combinato in questi 8 anni dopo esser fuggito da KOnoha sulle tracce di Lind, con tanto rancore nel cuore. Vuole vendetta, questo è certo, è l'unica cosa che chiede prima di poter tornare ad essere sereno, o forse...non lo potrà mai essere.In tutto ciò anche la scomparsa di Sakura non ebbe mai avuto riscontro...avrà indagato anche su questo negli utlimi 8 anni? Non lo sa, non lo ricorda..Sarà morta? probabile, ma vuole saperlo e mettere un punto. Il giovane cammina pensieroso all'interno dei corridoi della magione nara. Faccia scazzata, ciuffi ribelli che vanno qua e la, e smeraldine rivolte verso il vuoto, immerse nei pensieri. Indossa una semplice t shirt bianca, che nasconde la pettorina da 50kg che tiene come seconda pelle, un paio di pantaloni nero lucido, slim, in ueso momento scalzo, con calzini bianchi. Eccolo in tutta la sua semplicità, quando verrebbe interrotto da uno strano ragazzino <mh?> mugugna con sguardo stranito <si sono io... e tu chi saresti...?> inarca un sopraccigli <posta per me...cooooosa??! MA DA QUAANDO!??!> sobbalza recuperando di fretta e furia la lettera giallastra intendo a capirne il contenuto. Quando mai qualcuno gli ha scritto? Non era rimasto solo? [ch on]Poco prima d'andar via il ragazzino risponderebbe semplicemente < Sono il postino, non si nota? > indicando la propria tracolla ricolma di lettere. E lascerebbe il corvino da solo. Quest'ultimo sembra abbastanza sorpreso da quella posta, che nella parte esterna riporta proprio il suo nome, "Saisashi". Possibile che qualcuno pensi ancora a lui? Possibile che non sia rimasto completamente solo? Possibile che qualcuno, appartenente al suo oscuro passato, si sia rifatto vivo? Una volta aperta la busta, egli potrà tirar fuori il contenuto. Si tratta di una lettera giallastra, consumata da chissà quale segno atmosferico. Probabilmente avrà viaggiato tanto per arrivare fino a lui. Riporta solo qualche parola, con una grafia quasi nervosa. Una grafia, però, che Saisashi sembra conoscere. Purtroppo non riesce, al momento a ricondurla a nessuna persona conosciuta. O, perlomeno, non ricorda proprio a chi appartenga. Essa recita tali parole: "Dov'eri finito? Mi ci sono voluti mesi per ritrovarti. Ricordati perché esisti. -Akuma". Mesi per ritrovarlo? Qualcuno lo sta cercando? Akuma? Non ricorda bene, eppure la sensazione che scorrerà all'interno del suo corpo non sarà piacevole. Quel nome provoca strane scosse elettriche che attraversano tutto il suo corpo. Brividi. E' un nome associato alla paura. Potrà sentire il proprio cuore palpitare velocemente, come se potesse esplodere da un momento all'altro. Si tratta di un nome che, però, ancora non ha un volto all'interno della mente offuscata del sublime. Le sue mani cominceranno a tremare, mentre tiene ancora la lettera e la busta. Ma tastando per bene quest'ultima, il corvino si accorgerà che quella lettera non è l'unico contenuto della busta. Al suo interno si trova qualcos'altro. Qualcosa di sottile, ma morbido. Di cosa si tratterà? E cos'è quella sensazione di paura che inonda il suo corpo? [Lettera: https://i.imgur.com/JcRCD2t.png][Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]
L'eroe dai Pugni indomiti, sbuffa gettando fuori l'aria, per poi far segno al ragazzino con la mancina di smammare <ehm veramente non si direbbe....non ricevo mai posta, come faccio a sapere che tu non sia un impostore venuto qua per uccidermi??> direbbe con tono annoiato e facendo spallucce con aria buffa < strano, sembra essere proprio per me. Avranno sbagliato> annuncerebbe per poi andare ad aprire la lettera per leggere il contenuto <ti ringrazio, puoi andare.... ma non sei tra l'altro troppo piccolo per lavorare? Bah...non è comunque un mio problema .... > fa cenno con la mancina quindi per salutare il ragazzino nel caso se ne andasse, ed ecco che con una strana sensazione in corpo andrebbe ad estrarre la lettera contenuta al suo interno. Legge lentamente il contenuto, completamente incomprensibile. Anche quel nome, non riesce assolutamente a dargli un volto. Eppure ciò che accade ha dell'incredibile. Avvertirebbe il suo corpo paralizzarsi completamente, in preda ad una incontrollabile sensazione di terrore, paura. Brividi nella schiena, sudore freddo dalla fronte e le mani che tenendo la busta iniziano a tremare irrefrenabilmente. Il cuore batte all'impazzata, come se avesse riconosciuto in cuor suo qualcosa di terribile ma che la sua mente non gli permette di ricordare. <qu....questo....che caz....è uno sch....scherzo...> bisbiglia balbettante senza capire cosa stia succedendo. All'interno della busta potrebbe tastare qualcos'altro. Lentamente, cercando di combattere quella tremenda sensazione di disagio, cercherebbe di estrarre ciò che contiene, per poi tentare di capire di cosa si tratta [ch on]Il ragazzino si allontana senza troppi convenevoli. Nella magione sembrano esserci solo il corvino e quella lettera. Il suo corpo viene quindi inondato da quella bruttissima sensazione di pericolo, quasi incombente. Quando anche l'ultimo oggetto verrebbe estratto, potrà sentire le gambe cedergli. Farà fatica a restare in piedi ed il respiro si fa sempre più affannoso. Ciò che ha in mano è una benda. Una benda per gli occhi, una di quelle bianche mediche. E lui quella benda la ricorda eccome. Chi è che la indossava? Sì, proprio lui. Il suo amico di sempre, scomparso nel nulla. Lind. Ma c'è qualcosa di strano. Nella parte interna della benda, vi è una piccolissima scritta. La grafia è la stessa di quella della lettera. "Non dirmi che vuoi fare la sua stessa fine". Per un momento, la voce nella sua testa sembrerebbe ribellarsi al sigillo. La cassa in cui è sigillata sembrerebbe muoversi animatamente. Ma la voce non riesce a venirne fuori. E, a poco a poco, si fa strada qualcosa tra i pensieri del corvino. Delle scene come in negativo, confuse. Fin troppe per restare calmo e lucido. Un corpo, nudo, dai capelli blu acceso ed una benda sull'occhio disteso su un piccolo tavolo metallico. Il suo corpo è percorso da cicatrici e ferite di ogni genere. Sul volto, sul collo, sul dorso, sugli arti. Il sangue è ancora fresco in alcune di esse, segno che quel ragazzo è morto da poco. Poi un'altra scena. Vede se stesso, legato ad un altro tavolo metallico. E' imbavagliato, gli occhi quasi fuori dalle orbite. La carnagione è pallida. Il corpo fin troppo esile. E' troppo faticoso liberarsi da quella morsa. Sul suo corpo, però, non vi sono segni evidenti di ferite, né di cicatrici. Infine, un'ultima scena. Un uomo, con un camice bianco e capelli argentei, segno di un'età avanzata. Occhi dorati che brillano proprio sopra Saisashi, legato al tavolo. Una voce, roca e profonda, sussurrata in uno dei suoi orecchi. "Saisashi, tu sei la mia pedina". E' lui. E' Akuma. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]
Qualcosa non va, per nulla. Il suo istinto, il suo corpo, si stanno muovendo da soli, stanno reagendo a qualcosa che lui non può comprendere. Una sensazione così straziande da stravolgere le budella. E' come avere il terrore di qualcosa che si pensa di non aver nemmeno mai visto. Lentamente, con mani sempre più tremanti, estrarrebbe il contenuto. Una benda. Una benda che riconosce bene, la stessa benda che si è sempre trovata sul volto di Lind. Le gambe cedono di colpo, facendo si che si ritrovi d'improvviso sulle ginocchia senza nemmeno potersene rendere conto. Inerme, come un verme nudo destinato a subire qualcosa di troppo grande per essere sconfitto. Il respiro viene a mancare, come in una sorta di rumoroso attacco di panico che porta istantaneamente all'iperventilazione ed una sensazione di svenimento. Esaminando con fare lento e terrorizzato la benda, potrebbe leggere una raccapricciante scritta, una minaccia vera e propria che fa scorrere un brivido incessante lungo tutta la schiena. Le mani mollano inconsciamente la presa lasciando cadere a terra lettera e contenuto. In quell'istante potrebbe sentire qualcosa muoversi dentro di lui, in cerca di fuga. Come se il sigillo imprigionante quel demone dentro di se, stesse cercando di uscire con tute le forze, lo può sentire, quasi doloroso. Non può far nulla se noon subire. In quel momento il taijutser si ritroverebbe immerso completamente in una visione, una delle sue che avvengono nel momento in cui i ricordi tornano alla mente, come se stesse rivivendo la situazione. Il fiato viene completamente a mancare, può rivedere se stesso, legato, denutrito, i propri occhi fuori dalle orbite, come se avessero visto qualcosa di indescrivibile. Quel qualcosa appare chiaro da li a poco. Di fronte a lui può vedere ciò che sembra essere un cadavere, pieno di cicatrici, sfregi, sangue. Un corpo pallido, privo di vita, dai capelli blu...è il corpo di Lind. Nella sua visione, il corvino non può far nulla, perchè pur cercando di gridare, la benda sulla bocca glielo impedisce. Tuttavia nella realtà, una forte nausea andrrebbe a colpirlo, cme un improvviso shock di terrore, portandolo a rigurgitare il tutto sul pavimento, rimanendo li, rannicchiato a terra, privo di forze. All'improvviso, ecco apparire un nuomo di fronte a se, sembra anziano dagli occhi dorati , spaventoso nella sua figura. La voce che udirà, non potrà far altro che farlo rimanere complletamente paralizzato. La sua pedina? Chi è quel tizio? E' questo Akuma? Quindi Lind è morto? Non capisce assolutamnete nulla in questo momento [ch on]Quelle scene provocano una reazione violenta in ogni singola cellula del corpo del corvino e ciò lo porta a riversare il contenuto del proprio stomaco sul pavimento. Ed altre visioni offuscano la sua mente, già confusa da tutto quello a cui ha appena assistito. Vede la stanza in cui è legato il proprio corpo. Un laboratorio, ricolmo di strumenti medici d'ogni genere. Poi, altre scene. Ricorda la violenza. E no, non la violenza fisica: sul suo corpo non ci sono segni di nessun genere. Ma violenza psicologica. Nella mente del Saisashi legato su quel tavolino, all'interno di quel laboratorio sterile, si ripropone sempre la stessa scena: la giugulare di Lind che viene recisa proprio davanti a lui. E lui inerme, non può fare nulla. Quel sangue che viene fuori, sporca il camice bianco di Akuma. Quest'ultimo si appresta a raccogliere quegli spruzzi vermigli all'interno di una boccetta. Lind che fa un ultimo respiro, prima di abbandonare quel mondo dannato. Ed ancora, quella voce roca nelle sue orecchie. "Se farai ciò che ti dico io, non morirai". Ecco perché Saisashi era stato definito una pedina. La sua mente debole aveva ceduto a quell'uomo, acconsentendo a tutto ciò che gli dicesse. Altre immagini. Il corvino è nel bosco di Shukosato. Non ha il controllo della propria mente, in quei momenti ed il proprio corpo si muove come un automa. Sta picchiando qualcuno. Un bambino, con un coprifronte di Kusa. Non si ribella, il bambino, ancora troppo debole per competere con lui. La voce demoniaca è già nella sua testa e gli consiglia di picchiarlo sempre più forte, sempre di più. Il bambino perde i sensi. E lo porta con sé. Ad Oto. Nel laboratorio di Akuma. "Sei proprio un bravo ragazzo Saisashi. Stasera per te cena completa". Ancora quella voce, la voce roca e profonda di quell'uomo dagli occhi dorati. Una parte dei suoi ricordi, dunque viene lentamente a galla, quasi tirata fuori con le tenaglie da quella lettera e da quella benda. Lind è morto in un laboratorio di Oto per mano di un uomo chiamato Akuma. E quest'ultimo è colui che lo ha manipolato negli ultimi anni. Colui che lo ha spedito a Kiri, con un obiettivo ben preciso. Adesso se lo ricorda, Saisashi, quell'obiettivo: portare ad Akuma, il suo padrone, i superstiti del clan Hozuki di Kiri, probabilmente per uno dei suoi esperimenti. Ma qualcosa era andato storto. I traumi subiti dalla mente di Saisashi erano stati troppo violenti, a tal punto da rimuoverli completamente, quasi in un istinto disperato di sopravvivenza. Molti dubbi, però, rimangono ancora irrisolti. Come era arrivato in quel laboratorio? E prima di arrivare al laboratorio, cosa era successo? Che fine ha fatto Sakura? [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]
La reazione istintiva di rigetto, non si ferma, provocando un altro conato e poi un altro ancora, che tuttavia non portano a fuoriuscita di liquido, in quanto ttto ciò che aveva in stomaco è già riversato sul terreno. Tossisce, ansima rumorosamene, sentendo quei battiti all'impazzata e quella sensazione frastornata nella testa, come volesse esplodere da un momento all'altro. Gli manca il fiato, non riesce a respirare, si sente morire. Un alto susseguirsi di ricordi, legati a visioni chiare appiono nuovamente nella sua testa, così reali che è come se le stesse vivendo in quello stesso istante. I suoi occhi sono completamente spalancati e privi di qualsiasi emozione se non il terrore puro, ciò che molti non hanno idea di che cosa sia. Può vedere chiaramente Lind di fronte a se, venire ucciso più e più volte nello stesso modo, con un taglio alla giugulare, vedendolo ansimare di fronte a se verso la propria morte, senza poter fare nulla per salvarlo. Le sue budella si rivoltando dentro di se, potendo ricordare un trauma indescrivibile, vedere strappata la vita della persona più cara, proprio di fronte ai propri occhi, la tortura delle torture. Che ha fatto di male per meritarsi questo? FOrse il destino non voleva che Saisashi vivesse una vita serena, forse non la meritava. Il trauma è così forte che la reazione del corpo è chiaramente visibile. I suoi capelli, di punto in bianco, come per via di un invecchiamento precoce causato dal più grande terrore immaginabile, cambierebbero pian piano colore, andando via via verso il grigio, ad un colore brizzolato, fino a giungere ad uno strano color bianco. E' come se avesse perso 30 anni di vita in questo stesso istante. Il tutto continua ad essere confuso, un misto tra sensazione di svenimento, istinto di preservare la propria salute ed allo stesso tempo volontà di sapere....anche se forse, rincorrere la verità, è stato qualcosa di terribile, quella verità da cui lui stesso probabilmente ha cercato di scappare, dimenticando? Questo non è dato saperlo. Ed ecco una nuova visione di un altro ricordo, di se stesso che compie un azione orribile, comandato da una voce demoniaca, piacchianod un ragazzino fino a fargl perdere i sensi per poi consegnarlo per chissà quale atroce esperimento. Davvero ha ppotuto compiere delle azioni così terribili. Il corvino, tremante, privo di forze. Affererebbe la testa afferrando con forza i propri capelli ,di cui alcuni cadono a terra, mostrandosi bianchi. <WAAAAAAAAAAAAAAA> grida in preda alla disperazione per poi rannicchiarsi senza forse nel suo stesso vomito. Un altro ricordo confuso riaffiora nella mente: il motivo per cui era diretto proprio a Kiri... Tuttavia cosa sia successo nel rimanente tempo, come sia giunto al laboratorio, come abbia trovato Lind e se avesse scoperto qualcosa di Sakura, nulla di questo è ancora comprensiible. [ch on]E' inspiegabile quel dolore che Saisashi si porta dentro. Un dolore talmente forte, da non poter essere sopportato. Talmente forte, da doverlo dimenticare per poter andare avanti. Ma è bastato davvero poco per riportare tutto a galla. E' bastata una busta ingiallita. Una grafia conosciuta. Un nome. Ed una benda. E quel dolore torna insopportabile, talmente insopportabile da farlo quasi invecchiare. I suoi capelli, dapprima neri, diventano argentei, poi completamente bianchi. E' come se il taijutser avesse perso tutte le proprie forze in pochi minuti. E adesso come farà a recuperarle? Come farà a convivere con quel dolore? Come farà adesso ad andare avanti, sapendo che il carnefice del suo migliore amico è in giro, libero di fare ciò che vuole? Le scene di quel film paiono adesso arrestarsi lentamente. Le scene diventano sempre più fioche e meno evidenti. I ricordi cessano di venire a galla. E lo lasciano lì, su quel pavimento sporco, solo con sé stesso e quelle scene che adesso potrà vedere quando più vuole. O quando sarà più debole. Ma ora, tutto quel fardello sembra avergli dato tregua. Una tregua insicura, instabile, che poi tregua non è. Perché adesso si porta quei ricordi dentro di sé. Adesso sa cosa hanno fatto quelle mani. Adesso sa cosa hanno visto quegli occhi. Come si convive con qualcosa del genere? Probabilmente, chiunque impazzirebbe. Chissà se anche lui andrà fuori di testa. Chissà come riuscirà a vivere, da adesso in poi. Chissà se riuscirà mai ad avere il quadro della storia completa. [Puoi fare la tua end <3]
Lentamente, i ricordi cominciano a cessare, sparendo in un buio totale. Anche il traballare del sigillo sembra tornare alla sua posizione precedente. Il respiro affannato si trasforma in flebile, i battiti del cuore rallentano di colpo a seguito del suo sentirsi completamente privo di energie. Quella lotta con se stesso e con i suoi ricordi, non può essere avvertita da nessuno al di fuori di lui, e is può definire come la lotta più dura che si possa affrontare, nulla a che vedere con una semplice battaglia fisica. Lottare con il proprio passato e quelle scene orribili è qualcosa di davvero inspiegabile...tanto da trasformare il suo terrore in lacrime di puro dolore, in un pianto stremante ed incessante, con la testa che rimane china nel suo stesso vomito facendo si che le sue lacrime si mischino ad esso. Non può fare null altro se non rimanere li immobile come un neonato nella culla, privo di qualsiasi energia. Noterà alcuni capelli essere caduti a terra nel suo afferrarli con forza in presa a simil convulsioni, vedendoli di un colore differente, il colore di un trauma che porterà con se per sempre. La vera domanda è: cosa accadrà ora? Come affronterà tutto questo? Come potrà vivere con questi ricordi? Vorrà conoscere il resto oppure la paura lo fermerà, ma soprattutto come potrà venire a galla di tutti i rimanenti buchi di questi 8 anni? Ancora non è possibile saperlo, ma ciò he è certo è solo un nome: Akuma, un pazzo , un maniaco, un assassino a piede libero di cui ora ricorda solo il volto. Come potrà avere la sua vendetta...? Avrà le forze per farlo? Mille domande, ma ahimè, nessuna risposta. Intanto, dentro di lui, qualcosa sembra muoversi. Qualosa di strano, mai percepito prima. Non ha nulla a che vedere con la sua voce demoniaca, per ora ancora imprigionata. Qualcosa in lui potrebbe essersi rotto per sempre. Dentro la sua testa, una voce, una sagoma scura che si fa via via più evidente. E' palesemente se stesso, Saisashi, riflesso come in uno specchio...tuttavia qualche dettaglio differente: i suoi capelli sono blu e possiede una benda bianca sull'occhio. "ma guarda chi si vede, corvino hihii" una risatina che in cuor suo conosce bene. Lind? Se stesso? Una doppia personalità? CHissà [end]