{Partenza}

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con Rio

15:50 Rio:
 Una giornata soleggiata quella odierna. Qualche nuvole alberga nel manto celeste viaggiando sporadicamente al fronte della perenne palla di fuoco. Situazioni cicliche che in realtà variano in continuazione. Gli occhi del Kyùketsuki sono proprio dirette verso l’alto ad osservare quel succedersi d’eventi. La testa è completamente estesa con la nuca che quasi poggia sul dorso. Gli occhiali si interpongono davanti agli occhi marroni, lasciando riflettere la luce solare chissà verso quale direzione. Visibilmente sovrappensiero il Chunin, con la schiena poggiata alle Mura, nella loro porzione interna. Indossa un completo interamente nero, con il coprifronte penzolante di fronte l’anca destra. Si prende un attimo, che ormai dura molto di più. Ripensa al proprio passato. Non una consuetudine. No, per niente. Questo è un piccolo indizio, che rende forse chiaro ciò che sta avvenendo. Non è un giorno come un altro, per niente .. La lingua gioca dentro la bocca leggermente socchiusa, muovendosi tra la dentatura. Prima l’arcata superiore, poi l’inferiore e viceversa. La salivazione aumenta, con il contatto dell’aria esterna ed ecco che muovendo le guance convoglia la maggior parte della saliva secreta tra le due labbra.. Spinta diaframmatica che causa inevitabilmente uno sputo .. Un gesto come un altro. Ma in realtà racchiude il tutto . Sputa, verso terra, poco distante dall’appoggio bipodalico dei suoi piedi. Sputa sulla sua terra, proprio quella che sta per abbandonare. D’altronde lo ho sottolineato, oggi è un giorno particolare per il Kokketsu.. Oggi è in partenza. Oggi è il giorno che così tanto ha atteso. Il richiamo ufficiale della sua amata Kimi è finalmente giunto tramite l’utilizzo di delle farfalle nere.. E non ha atteso molto.. Poco e niente, in realtà, prima di decidere di raggiungerla. Una leggera spinta del busto lo stacca dal muro, con le leve inferiori che senza tentennare s’attivano nel direzionare la marcia verso il portone principale. La mandritta sorregge una sacchetta grigia, avente al suo interno la maggior parte del suo vestiario e del suo equipaggiamento da Ninja. La mano sinistra, invece, tiene tra indice e pollice un foglio di carta. La lettera ricevuta dalla Judai Hokage ove acconsente alla partenza. Seppur verso Kusa. La marcia cessa, senza troppa fretta a pochi metri dal portone ove una delle guardie lo ferma “ Konnichi wa “, sibila allungando la mano sinistra verso questa e porgendogli la lettera precedentemente descritta. Attende, qualche attimo con il braccio steso, prima di riallungarlo lungo il busto, ma privato di quel pezzo di carta. Tranquillo in volto, con il sacchetto appoggiato sulla spalla opposta e sorretto dalla salda presa della mandritta. “ mh ?” mugugna all’udir la domanda postagli dall’Anbu, riguardo la destinazione del proprio viaggio “ Kusa .. è scritto tutto lì “ bofonchia, quasi scocciato dalla domanda superflua. Mentendo, come suo solito. La sua amata lo attende, non fatelo aspettare .. Le labbra si fessurizzano ulteriormente stringendosi nel loro collegamento destro. Innalza di poco l’angolo di queste in un sorriso visibilmente finto verso la guardia .. Qualche attimo di attesa, ancora, prima che tutto cambi nella vita del Cannibale. [Chakra: ON]

16:08 Rio:
 Infinità di giorni si susseguono con il medesimo decorso, la stessa routine, gli stessi passaggi. La monotonia è, d'altronde, parte integrante di ogni essere umano. Anche nel mondo ninja. Ma è proprio la ricerca di uscire da tale circolo vizioso che rende interessante gli incontri, le nuove conoscenze, i nuovi amore. Discorsi troppi complessi, probabilmente, per uno come il Kokketsu . Lui vive sul filo del rasoio, con ben pochi obiettivi. Da sempre ha atteso questo momento. Da quel giorno in cui la sua pazzia lo ha reso ufficialmente il mostro che è oggi. Dall'omicidio commesso nei confronti della madre. D'altronde finchè un'idea rimane nella testa di qualcuno, resta superflua, immaginaria, ma quando da idea muta a fatto ecco che tutto cambia. Ed è da quando ha commesso quell'atto che la vita del Kyùketsuki è mutata, ed è da quel giorno che si era promesso di andare via da Konoha. Di abbandonarla a sè stessa, così da raggiungere i suoi obietti. Quelli personali. Quella ricerca di ogni potere demoniaco, da aggiungere al suo legame con il sangue nero. "mh?" mugugna, all'udir il permesso della guardia. Gli occhi si spalancano, dietro l'occhiale, le labbra si schiudono e la mano s'allunga a riprendere la lettera di autorizzazione dell'Hokage .. Non pronuncia niente, ma nella testa vi sono così tante parole. Così sta succedendo ? Adesso, ora, con estrema facilità sta lasciando la terra natia . La mano destra riporta nella tasca del pantalone il foglio di carta, mentre le leve inferiori s'azionano pacata in quell'alternanza che gli permette di muoversi nella direzione opposta al portone poc'anzi varcato .. Non si guarda indietro. No! Non più. Si guarda avanti, in direzione della propria direzione, con il cuore che batte all'impazzata dietro lo sterno .. Euforico, come mai è stato. Tipico di chi sogna per una vita un particolare momento e poi, finalmente giunge. Con estrema pacatezza si muove, dunque, verso l'orizzonte .. Segue quel sentiero, silente, ma con un sorriso vistoso stampato in volto. La dentatura vistosa e la mano sinistra tenuta in vicinanza della medesima spalla così da sorreggere la sacca utilizzata a mò di bagaglio. Ad ogni passo il coprifronte emana quel tintinnio sbattendo contro la coscia. "HIHIHI" se la ridacchia, ormai chiaro il motivo .. Il giorno del cambiamento è giunto. Quei passi lo allontanano fisicamente da Konoha, ma quel che conta non è la distanza che aumenta dalla sua terra natia, bensì quella che diminuisce rispetto alla sua amata. [Chakra: ON]

16:28 Rio:
 Porta con se ogni suo avere. Non che abbia molto. In quella sacca vi sono certamente le monete, come le sacche di sangue tanto sudate nelle continue battute di caccia nel bosco konohano. Non le avrebbe mai lasciate qui, d'altronde le necessita per cibarsi durante il viaggio. I vestiari sono superflui e ben pochi, quei pochi che indossa giornalmente. La testa è alta, il passo cadenzato quanto basta per dirigensi ben oltre la visione di quello che è l'orizzonte per eventuali osservatori dalle mura Konohane. Il braccio destro penzola al fianco del busto, per forza d'inerzia, prima di portare la mano al fronte della bocca tramite una flessione a livello della piega del gomito. I denti celeri si conficcherebbero nel polso ad aprire una delle tante ferite già presenti lì . Il chakra verrebbe scostato dal apposito apparato, verso la parete vasale dell'apparato circolatorio. Questa verrebbe oltrepassata cercando di liquefare la propria energia, sfruttando la propria abilità elementale. Il sangue circolante si ritroverebbe, dunque, ben presto a contatto con il proprio Chakra Suiton. Un legame, ora, proverebbe a crearlo così da prendere controllo con il proprio potere demoniaco. Ogni singola cellula di plasma verrebbe inglobata all'interno di minuscole bolle di chakra elementale. Un legame uno ad uno, così da prendere il pieno controllo. La spinta cardiaca nel mentre farebbe il proprio dovere. Il sangue, infatti, dopo l'apertura della ferita sul polso verrebbe richiamato come meccanismo di difesa proprio verso essa, iniziando a fuoriuscire. Eccolo dunque, prender contatto con l'ossigeno presente nell'aria. Un alone viola si formerebbe intorno ai coaguli di plasma Kokketsu iniziando a svolazzar vicini al Ganma .. Un'aura violacea avvolgerebbe il Chunin, andando a mutar in primis i colori dei capelli che prenderebbero lo stesso tono dei coaguli e degli occhi. Quel viola, tipico di ogni Kokketsu. Inoltre due lacrime di sangue scendrebbero dalle iridi in direzione della sinfisi mentoniera .. Nel mentre il passo del Kyùketsuki non'arresta però. Continua cadenzato a mangiar la distanza verso i suoi obiettivi. Più o meno futuri. Poco conta ciò che si lascia dietro, conta quello che ha davanti. Ed è proprio per questo che attiva l'innata. Vuole assicurarsi di raggiungere il luogo desiderato il prima possibile. Un misero impulso mentale dovrebbe permettergli di richiamare ulteriore sangue nero al di fuori della ferita, portandolo a muovere e collassare in un sol punto. Ogni singolo coagulo collasserebbe sottole sue gambe, proprio poco sotto i sandali. Qui progressivamente si formerebbe una lastra quadrata della larghezza e lunghezza di due metri, ed alta un metro .. Un costrutto basilare, su cui si troverebbe ben presto poggiato con ambedue i piedi. Costrutto fluttuante ad una ventina di centimetri dal terreno. Gli occhi fissi al suo fronte, ad attender e vivere il momento futuro nella sua mente. Già la vede, la Doku, in quei suoi lineamenti accoglierlo all'ingresso di Oto. [Chakra: ON -2] x [PV: 99/100] x [SE Kokketsu no Hijutsu LVL2: ON]

16:41 Rio:
 Quella lastra di sangue viene plasmata sotto di lui. Non attenderebbe oltre il chakra verrebbe direzionato verso mani e piedi cercando di fargli oltrepassare il tegumento e fuoriuscendo dagli tsubo qui presenti. Rilascia il chakra, nella sua abilità maggiore rispetto a quella basilare così da aver maggior appiglio e controllo dell'equilibrio sopra il proprio costrutto. D'altronde la velocità a cui si muove quest'ultimo è ben maggiore alla propria. L'impulso mentale con attenderebbe, direzionato rapido al fronte inizierebbe a spostarsi come fosse il Mago Aladino (?), su di un tappeto di sangue. Svolazza per le terre Ninja, con lo sguardo fisso seppur la mente vaga a costruir l'immagine di un nuovo incontro con lei. Il suo pensiero fisso. Da oggi cambierà tutto, la sua reputazione e probabilmente il suo essere. Ha sentito parlare di quel di Oto, ma ben poco gli importa. A lui importa di poter finalmente affiancare la Doku. Di poterle dimostrare finalmente la sua Fedeltà. Per questo al primo richiamo ricevuto dalla stessa è partito. Ma diciamocelo, avevate dubbi? .. Forse non tornerà mai pi
a Konoha, o forse lo farà il giorno in cui potrà avere la sua vendetta. Sicuramente ne passerà di tempo prima di rivedere quella tanta odiata terra. Oggi viaggia verso i suoi poteri futuri, verso l'ampliamento delle sue capacità, verso il divertimento iconificato dalla distruzione, dal sangue, dal dolore.. Da quella ricerca di odio, canalizzata dal suo amore per Kimi. Monotonia nella propria vita che ha così tanto tollerato, nell'attesa di questo momento. L'aumento delle sue capacità di Ninja, del suo grado, delle sue abilità, il tutto perchè potesse esser pronto esattament oggi. Ci sono migliaglia di giorni come altri. Ma quest'oggi è decisamente l'eccezione. La svolta nella vita del Cannibale. Ed eccolo lì, senza tentennare neanche per un momento. Sul costrutto, sorretto dal suo stesso chakra canalizzato ai piedi ed oltre. Viaggia, rapido, sorreggendo sulla mano sinistra i miseri bagagli portati con sè. L'era del buio ha inizio anche per il Kokketsu, finalmente. [Chakra: ON] x [PV: 98/100] x [Kokketsu no Hijutsu LVL2: ON] x [Spostamento su Costrutto: Vel 120] x [END]

# Dopo essersi accordato con l'Hokage, il Kyùketsuki parte, ma in realtà per Oto.


OFF: Assolutamente non da valutare. Sono 4 azioni, ma che ci tenevo a fare.