Bivio

Free

0
0

17:36 Tenshi:
 È a Kusa da qualche giorno ormai. Sicuramente è un luogo molto diverso dal proprio villaggio d'origine, ma, forse, molto più affine a lei. È piena di tecnologia: Konoha, in confronto, sembra essersi chiusa in un bozzolo di antichità inespugnabile. Non ha ancora avuto modo di visitare il laboratorio che, viste le premesse, farà molto più al caso suo rispetto a quello konohano. Ciò su cui è focalizzata la rosata quel giorno, però, non sono le sue ricerche, quanto quelle voci riguardo la Yugure. L'organizzazione, infatti, si è impossessata di Oto. Tra i vari nomi che sono venuti fuori e che adesso portano delle taglie sulla testa, ci sono quelli di Kioshi, Sango e Kimi, la donna che lei ha conosciuto come Morte e di cui solo adesso ha appreso il nome. Queste tre persone hanno rappresentato per la rosata una tappa fondamentale del proprio cambiamento e adesso, l'idea di raggiungerli e di mettersi in contatto con loro sembra farsi sempre più reale. La Yugure è ciò che vuole. E questo le preme più di tutto. Se prima non ne conosceva bene gli ideali, adesso il quadro è molto più chiaro: un'organizzazione terroristica, che vuole rivoluzionare l'intero mondo ninja. Non è questo che la Senjuu ha sempre voluto? Non essere più una pedina del villaggio, non avere più regole. Non mostrare più quella falsa fedeltà a Konoha, ormai insopportabile. Vuole che il suo nome venga ricordato tra coloro i quali hanno cambiato il mondo. E se ne sta lì, sul letto di Eryk, di cui ben presto si è impossessata. Indossa solo una maglia larga nera a maniche corte, troppo grande per le sue esili forme, da cui si intravede l'intimo nero. Le gambe ed i piedi sono completamente scoperte e quella pelle quasi nivea sembrerebbe in netto contrasto con il colore del suo vestiario. È seduta, le gambe sono incrociate e gli occhi cerulei fissi nella parete di fronte. Il Chakra scorre con violenza dentro il suo corpo. Pensa e ripensa a tutto ciò che ha udito in quei giorni. Vuole andare ad Oto, ad ogni costo. E questo significherà di certo tradire il villaggio della foglia una volta per tutte. Il problema principale sarà come entrare a contatto con la Yugure. Missive? Oppure, semplicemente, andare ad Oto, aspettando di incrociare qualcuno? Le idee sono piuttosto confuse, al momento. Deve assolutamente parlarne con Eryk. [Chakra on]

18:16 Eryk:
 Torna dai laboratori, abbastanza stanco e stressato per via di quel progetto sulla quale ci stava lavorando dal rientro a Kusa dopo che gli era stato riconosciuto ciò che aveva fatto e i suoi progressi. Arriva all’ingresso della magione con la sigaretta ancor accesa mantenuta tra le labbra. Le mani sono nelle tasche dei pantaloni neri i quali tengono anche al proprio interno i lembi della camicia bianca, abbottonata bene con solo le maniche risvoltate fino ai gomiti e quel colore spezzato da quella cravatta nera, arrivava dal laboratorio dopotutto! La notizia della yugure e di ciò che aveva fatto gli era giunta all’orecchio, diammine era giunta all’orecchio di tutti! Oto era stata catturata e il nome di Kimi era uscito, poco dopo pure la sua promozione a Chunin del villaggio per i meriti di quelle missione svolte per sopravvivenza personale dal punto di vista economico. Di certo non lo avevano messo in ottima luce e tutti quelli che sapevano che lui è un Doku, ovvero in pochissimi dato che non si presenta mai come tale, lo guardavano storto.Si leva le scarpe e si muove al’linterno della magione, arrivando alla porta della sua camera, aprendo la porta e notando Tenshi in quella versione, incredibile come una sua maglietta che le va enorme, indossata da lei come pigiama, assuma un aspetto sexy. Butta via il fumo che aveva in bocca e nei polmoni e si muove verso il tavolo a spegnere la sigaretta contro il posacenere. Non la saluta per ora anche se le ambrate si muovono tra quello spacco visibile tra le cosce di Tenshi, a guardarle l’intimo nero senza nessuno scrupolo. Era un po' di tempo che ormai stava da lui e la loro non relazione continuava a gonfie vele nella loro strana normalità. Lei è una di quei pochi che sa della sua identità reale e dei suoi obiettivi, al punto che li condivide in pieno e, forse proprio per questo, in tutta Kusa è l’unica persona con la quale si sente a suo agio in questo momento, senza doversi guardare sempre le spalle anche in laboratorio. LA situazione a Kusa si è fatta tanto pericolosa quanto a Konoha, causando al Doku una leggera paranoia, motivo per il quale ha iniziato pure lui a girare con il chakra in circolo. [chk on]

18:37 Tenshi:
 Certo, la situazione è diventata insostenibile. Adesso, sicuramente aumenteranno i controlli in tutti i paesi e questo potrebbe rivelarsi un vero problema. Come farà ad andare ad Oto? Dovrà dichiararsi apertamente traditrice del villaggio? La decisione di andarsene e rinnegare le proprie origini, lei sembrerebbe averla già presa. L'unica cosa che continuerebbe a tenerla legata al villaggio è Onosuke. E se poi dovesse allontanare anche lui? Se non potesse più salvarlo come voleva? Questo sarebbe di certo un problema. Ma cosa è più importante? Seguire i propri ideali o salvare la persona che si ama? Yami e Tenshi sembrano in lotta tra loro. Da un lato la rivoluzione, dall'altro l'amore. Ma forse le due cose possono essere conciliate. Forse l'una non esclude l'altra. E, fino a quando non andrà ad Oto, non sa se Onosuke potrebbe essere un paletto. Cosa farebbe in quel caso? Sarebbe disposta ad abbandonarlo? A spegnere nuovamente quei sentimenti? Le mani sono giunte, con i gomiti poggiati sulle ginocchia. Gli occhi sono ancora fissi sulla parete di fronte, quando Eryk entra all'interno della stanza. Lo sente, ma non lo saluta, come d'altronde fa lui. Si sono abituati l'uno alla presenza dell'altra, seppur a loro modo. Non lo guarda, per il momento, mentre continua a rimuginare sul da farsi. Il Doku sarà d'accordo con la sua idea di andare ad Oto? E lei si sentirà abbastanza abbastanza pronta per cambiare vita? < Eryk > esclamerebbe, continuando a guardare per qualche altro secondo la parete < voglio andare ad Oto >. Il tono è deciso nel suo dire, come se non permettesse a nessuno di fermarla. Che il Doku la segua oppure no, non le importa. Potrà dirle che è folle, che è un azzardo, ma lei vuole delle risposte. Vuole un obiettivo ben preciso che guidi la sua vita e che probabilmente la Yugure saprebbe darle. Se la seguisse, bene. Del resto, le piace la compagnia dell'altro. Non potrebbe chiedere di meglio, in quel momento. È l'unica persona di cui si fida. L'unica persona con cui può parlare chiaramente senza peli sulla lingua. L'unica persona, in quel luogo, che condivide i suoi stessi ideali. [Chakra on]

18:54 Eryk:
 Allunga le mani sulla cravatta nera, tirando il lembo che allenta il nodo fino ad allargarlo a sufficienza per estrarla, alzando di conseguenza il colletto di quella camicia. La appoggia sul tavolo e mentre si stava per sbottonare, al secondo bottone dall’alto , viene fermato da Tenshi che lo chiama per nome e che gli confessa quel suo desiderio. <”Ok? E da me che vuoi?”> le chiede un attimo perplesso, fermandosi con quel moto per poi abbassare le mani contro quel tavolo e si siede sopra, guardandola mentre le parla. Le ambrate adottano quel solito sguardo che ha quando le parla, quello che ha quando non dicono fesserie, quello da predatore con quegli occhi gialli quasi da rettile. <” Il mio obiettivo non è cambiato, per quel che ne so la Yugure che ha preso Oto potrebbe benissimo rivelarsi un flop e ci sta il problema pure di Kimi…”> le dice tranquillamente, tanto ormai era un nome pubblico e di sicuro quella corporazione aveva un roster assurdo tra cui anche una conoscenza che fece proprio prima che questi si allontanarono: Ekazu. Ancora si ricorda quelle parole ‘ non sei pronto ‘, quella sensazione di impotenza che provò ai tempi quando lo cercò per scusarsi con lui. Per no nparlare di Kimi che non si riesce neanche lontanamente a paragonare a lei o a immaginarsi trionfante contro quella che pensava fosse la capo clan legittima ma che poi lo ha smentito facendolo accogliere dal capo vero, un certo sosachi di cui a malapena si ricorda. Sango delle tigri e altri membri del proprio clan, motivo per il quale quella magione era così vuota… <”Sicuramente qui a Kusa è difficile che io possa rimanere, eppure non ho intenzione di buttarmi a capofitto in quello di Oto. Il mio obiettivo rimane sempre la cascata, se non mi piace ciò che sento allora proseguo per la mia strada.”> finisce poi di spiegarle con quel solito tono profondo e roco, mentre le mani si muovono all’altezza del petto, incrociandosi mentre la guarda e ne valuta le reazioni e risposte. [chk on]

19:19 Tenshi:
 La cosa bella di quei due è che sanno dirsi tutto in modo genuino. Non hanno bisogno di nascondere la propria rabbia o la propria stizza. Lei esprime la propria volontà, lui dice ciò che pensa. < Assolutamente nulla. Volevo che lo sapessi e capire cosa volessi fare tu >. La rosata si accorgerebbe di quello sguardo che cambia, in sua direzione. Uno sguardo felino, tipico di un predatore che ha appena adocchiato la propria preda. La chunin, lentamente, scivolerebbe giù dal letto, e con passo felpato si dirigerebbe verso l'altro. Gli occhi sono attenti e taglienti. < Un flop? Io credo che proprio per questo l'Alleanza abbia paura di perdere il proprio potere > sibilerebbe verso l'altro. Un sorriso macabro e malizioso le disegnerebbe quel volto minuto, contornato dalla chioma rosea. Certo, Eryk non sa perché lei sia così convinta di voler andare. Non sa che per lei Kioshi Uchiha è come un dio. Aveva addirittura pensato che egli non esistesse e che fosse solo un fantasma dei suoi sogni. Per mesi ha sperato di incontrarlo nuovamente, invano. E adesso che le si profila davanti la possibilità di parlargli nuovamente, non sta più nella pelle. Poi, Kimi è un'anima affine alla sua. Le aveva detto che sarebbe stata un'ottima compagna. E con Sango, quella volta nel bosco, si era divertita parecchio. Con ognuno di loro sente di aver instaurato qualcosa. Non sa esattamente cosa, ma sentire quei nomi le provocano una certa emozione dentro. Ecco che il suo lato impulsivo, quindi, si manifesta, chiaro come la neve. L'altro però o fortunatamente, non è così impulsivo come lei. Non vuole azzardare, come vorrebbe fare lei. < Perché andare alla cascata se sappiamo già dove si trova la Yugure? Perché andarci se abbiamo già molte informazioni tra le mani? > esclamerebbe. Beh, probabilmente i due stavolta finiranno per litigare per i capricci della rosata. Perché sì, lei è capricciosa. In fondo, è solo una diciassettenne che vorrebbe fare tanto della propria vita, ma si sente solo bloccata tra le grinfie del proprio villaggio. Eppure, quelle ali vorrebbe spiegarle ancora, come ha fatto a Kiri. Non vuole più stare a guardare. [Chakra on]

19:38 Eryk:
 È proprio questa la differenza tra i due, l’impulsività che è come neve a luglio per Eryk rispetto a Tenshi che ha una personalità dove essa ne fa quasi da padrona. <”Si? E cosa sappiamo esattamente di extra? Che sono un gruppo reale e non immaginario. Che sono ninja formidabili. Che hanno preso Oto, fine.”> fa il recap, alzando ogni dito corrispondente della mano destra mentre li nomina apertamente. Lui più di lei ha motivo di essere tra loro, con il suo clan direttamente immischiato nelle vicende, con praticamente tutti coloro che ha conosciuto sono membri chiave e partecipi di quella corporazione se non fosse per una persona che ancora manca all’appello e che comunque, data la presenza di Ekazu, può pensare che pure Ren sia parte integrante di quel gruppo anche se è solo un dubbio che gli è nato da quella lettera che ha ricevuto e da quel nome dell’uchiha come membro di esso, forse una delle persone più importanti per la crescita di Eryk. <”Perchè della Yugure sappiamo qualche volto ma non sappiamo ancora chi sono o perché si sono mossi, che obiettivi hanno e soprattutto perché il loro biglietto d’ingresso al mondo non è Oto, ma la cascata.”> finisce di spiegarle l’ordine naturale delle cose, inoltre fosse nei loro panni sarebbe guardingo alla volta di chi, come Tenshi, proviene da Konoha e non ha motivo di essere lì, a differenza del Doku che si riunirà ai propri consanguinei. <”Condivido la maledizione del veleno con un membro di essa e il mio clan è direttamente collegato a ciò che è accaduto ma non mi sento lontanamente parte integrante di cosa è accaduto. Figurati te che sei una straniera che viene dalla patria del ramen come puoi mai essere vista.”> le spiega il suo ragionamento, razionale come sempre mentre quelle braccia si aprono come in quel linguaggio del corpo ad indicarle che è aperto a un dialogo invece che essere fermo sul suo punto. È anche giusto però che se i due devono decidere cosa fare, lui deve esporle la situazione e il suo punto di vista in tutte le sue sfumature ed analisi. <”Sicuramente a Kusa non ci posso stare e te verrai richiamata a Konoha perché sei venuta via con me. Oto potrebbe accoglierci ma non so quanto sia corretto dire che oto è la yugure e vice versa…”> per questo se vogliono entrare devono passare da quell’ingresso che a pochi è saltato all’occhio, quando la yugure era solo un bisbiglio nel vento e non quella che è oggi. [chk on]

20:02 Tenshi:
 Il ragionamento del Doku è perfettamente lineare. Non fa una piega. I due non sanno ancora quali siano gli obiettivi della Yugure e ciò che vorrebbero è, appunto, scoprirlo. Le braccia della rosata, però, si incorcerebbero, come a non voler sentire ragioni. Il volto si imbroncerebbe, come quello di una bambina. Forse farebbe meglio a chiudere quella discussione, ma è troppo orgogliosa per farlo. < Se sappiamo che i membri della Yugure sono ad Oto, perché andare alla cascata? Non sto dicendo di volermi buttare nella mischia. Anche io voglio saperne di più e forse andare a trovarli proprio in quel paese di cui si sono impossessati, potrebbe essere la scelta migliore > sbufferebbe. È proprio una diciassettenne, lo si nota da quegli atteggiamenti che una persona matura di certo non avrebbe. Poi, però, capisce che ciò che l'altro dice non è poi così sbagliato: lei sarebbe una sconosciuta di Konoha. Il paese che da sempre ha lottato per la pace. E per di più, appartiene proprio a quel clan da cui tutto è partito. Non si è mai visto un Senjuu traditore del proprio villaggio. < N-non sono poi così sconosciuta > balbetterebbe, come un tempo, abbassando gli occhi. Lo è, invece. Perché quelle persone le ha incontrate solo una volta. E sì, Kioshi le aveva mostrato la bellezza. Kimi la morte. Sango l'amicizia. Ma non può davvero essere sicura che loro si fidano di lei. Probabilmente, potrebbero anche non ricordarsi di quegli incontri. Se per lei loro sono state delle tappe fondamentali, lei per loro forse non ha rappresentato proprio nulla. Ecco come la sua aria da predatrice lentamente svanisce, per divenire preda. < Va bene, hai vinto tu >. Come sempre, d'altronde. Mai una volta che lei riuscisse a risultare vincitrice. Ma, se prima non le importava proprio nulla di Eryk, adesso la sua opinione è diventata importante. < Non andrò ad Oto fin quando non ne sarò sicura > quindi, comunque, ammette di volerci andare ancora. Del resto, è pur sempre una testarda. < Torno a Konoha domani > esclamerebbe infine, probabilmente per cambiare discorso. Quando crescerai, Tenshi? [Chakra on]

20:16 Eryk:
 Quando questa mette il broncio e incrocia quelle braccia sotto il seno, assume proprio quell’età che ha e dimostra di essere ancora una bambina soventemente, non che gli dispiaccia, infondo così come combatte con quella capocciona di Ren, non può prenderla perché Tenshi è libera di fare i capricci con lui. La punta delle labbra del lato destro si alza in quel mezzo sorriso, mentre la mano sinistra si alza e va a posarsi sul capo della Senjuu ad accarezzarne il crine rosa. <”Non fraintendermi, Oto probabilmente rientra nel mio futuro e potrà far parte dei miei piani, tuttavia devo capire in che misura, e te devi capire se Oto ti può aiutare con Onosuke.”> le risponde come a riportarla ora alla realtà perché se è vero che non conosce il motivo per la quale vuole andare a Oto, sa benissimo quello per la quale lei è con lui e lo segue in quel percorso. Non risponde a quell’essere sconosciuta tant’è che lo sguardo ceruleo della donna va a cambiare da solo in quello di preda, come spesso è tra i due anche perché l’adulto è proprio il Doku e Tenshi si fa prendere troppo facilmente dalle emozioni e dai suoi impeti a differenza del calcolatore velenoso. <”Più che altro devi valutare bene cosa significa Oto per te, cosa sei disposta a lasciarti alle spalle, questa volta per davvero però. Non è come partire con me per Kusa, se metti piede a Oto, Konoha te la scordi, Onosuke potresti non vederlo mai più in vita tua.”> La mette in guardia ancora, perché forse lui è anche quello, la voce razionale che la riporta alla realtà quando la sua coscienza e il suo buon senso lo sopprime da sola, perché lui è onesto, nonostante quanto la verità possa far male o sia scomoda, dice sempre quella e prima o poi finirà nei guai per questo suo modo d’essere. La salamandra dai capelli bruni ecco che ora sposta pure la destra e stavolta la appoggia al fianco sinistro di Tenshi a tirarla a se nel caso non l’avesse scansato. <”Sai che potrei benissimo avvelenarti ora, plasmarti a mio piacimento e convincerti a venire con me.”> già, quelle mani su di lei sono le uniche cose di cui ha bisogno in realtà per farlo, eppure lo stato mentale lucido di Tenshi le suggerisce appunto che non è quello che il Doku ha intenzione di fare. <”Potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo se decidessi che Oto non vale il rischio, di chiudere questa tua parentesi da criminale e allora dimenticarmi.”> è un eventualità quella e i due sono ormai abbastanza intimi per trattare quel discorso di un eventuale addio con Eryk che è il primo che si defila e glielo fa capire ora in maniera palese: se la scelta per salvare Onosuke è rimanere a Konoha, lui e Oto non devono rimanere nella mente della Senjuu, perché sono una larva carnivora che si fa spazio tra i suoi pensieri, mangiandoli fino a impossessarsene, perché il caos è questo che fa. [chk on]

20:45 Tenshi:
 Lei sta volando alto con i pensieri. Si sente già lì, a rivoluzionare il mondo. Ma Eryk, con un solo gesto e poche parole, la obbliga a tornare con i piedi per terra. Lo sguardo di lei s'alzerebbe, mentre quella mano si poggerebbe sul proprio capo. E poi quegli occhi cerulei, come lapislazzuli lucenti, si spalancherebbero. Onosuke. È proprio quello a cui pensava poco fa. Yami e Tenshi sono in combattimento. L'Angelo dell'Oscurità vacilla. Di nuovo torna a farsi quella domanda: cos'è più importante per lei? I propri ideali o il proprio amore? Perché le due cose devono per forza escludersi a vicenda? Ma soprattutto, perché non riesce a fare una scelta? Forse, se solamente non fosse tornata a Konoha dopo essere stata a Shukosato, avrebbe sicuramente scelto i propri ideali, i propri obiettivi. E invece non è stato così. Perché è tornata, seguendo Mattyse. È tornata ed ha rivisto Onosuke. E lì ha vacillato per la prima volta. Ed Eryk, che praticamente era solo la sua ruota di scorta, adesso è molto di più. Non saprebbe dire cosa, esattamente. Ma non vorrebbe mai ritrovarsi a scegliere tra Tenshi e Yami. Tra l'Aburame ed il Doku. È un pensiero egoista, egocentrico. Non fa altro che pensare a se stessa. Ma l'idea di perdere uno dei due, la fa impazzire. Eppure, uno lo ha già perso. Lo ha già perso a Kiri, in quell'addio. Potrà davvero trovare il modo per salvarlo? Oppure, se decidesse di abbandonarlo definitivamente, la Yugure potrà essere davvero una risposta a tutte le sue domande? Adesso l'altro l'attira a sé, provocando strane e piacevoli vibrazioni lungo la spina dorsale. Lo sguardo di lei si fisserebbe su quello altrui, lasciando che l'altro faccia tutto ciò che vuole di lei. È come se gli stesse chiedendo implicitamente di scegliere al posto suo. Di mandare in circolo quel veleno, così da portarla via con sé dove più vuole. Ma sa bene che la scelta non sta a lui. Ma solo a lei. < Io non posso dimenticarti > sussurrerebbe infine. Non può dimenticarsi di lui, che da quando l'ha conosciuta, l'ha sempre accompagnata in quel viaggio. Non può dimenticarsi di lui, uomo al quale Yami tende. Uomo al quale il suo il suo corpo risponde, sempre. E non vuole dimenticarsi dell'oscurità. Del caos. Non può dimenticarsi del suo cambiamento. Di essere stata considerata una disertrice solo perché non era rientrata al villaggio. Non vuole dimenticarsi di essere solo una pedina. Adesso, la mano destra risalirebbe verso il volto altrui, in un gesto inconsueto, poggiandosi sulla guancia sinistra di lui. < Non posso più tornare indietro. Non posso più essere una pedina >. Probabilmente, lei ha già preso la sua decisione. Ma ha ancora bisogno di tempo per capirsi. Ha ancora bisogno di tempo per riflettere sul fatto che la ragazza sempre felice e retta di un tempo non esiste più. [Chrakra on]

21:01 Eryk:
 Non è la risposta che si aspetta ne quella che vuole sentire o vedere nei gesti della ragazza che ora ha tra le braccia. Parole che suonano come una confessione che non può accettare, perché accettare lui vuol dire arrendersi al piano B e Tenshi non è una persona che si arrende così facilmente. Quelle iridi ambrate si abbassano su quella mano che morbida va ad accarezzargli la guancia mancina, eppure non si scosta da la, la continua ad osservare in volto come se non fosse successo nulla. La sua presenza al suo fianco esattamente quanto le stava facendo bene ma allo stesso tempo quanto la stava ledendo? Perché sembra che più la Senjuu stia con lui e più la personalità di Tenshi venga sopraffatta da quella di Yami, in un circolo che ricorda quello che è accaduto al suo amato e il motivo per la quale lei stava combattendo. <”Hai ragione, non puoi tornare indietro eppure chi te lo dice che per la Yugure non siamo pedine? “> possibile verità che ancora una volta dovrebbe colpirla come un tram in piena corsa, opzione che non ha valutato a quanto pare dato che è pronta a buttarsi a capo fitto senza neanche saperne di più di questa corporazione che ora è sulla bocca di tutti. <”Non ho detto che devi per forza, tuttavia se la scelta si dovesse mai presentare, allora è giusto che tu prenda questa decisione, Tenshi.”> la decisione infatti l’ha presa lui per lei, esattamente come voleva, anche se adesso può sembrare la decisione sbagliata e dolorosa, perché se è vero che la sua compagnia ha iniziato il processo di cicatrizzazione di quella ferita chiamata Onosuke, è anche vero che tra una cicatrice, e una ginocchio sbucciato, chi lascia il segno è di certo il primo e non il secondo. Da un colpo di reni per allontanarsi dal tavolo, rimettendosi in piedi in maniera eretta, torreggiando sulla figura della giovane donna. <”Purtroppo la Yugure con Oto ha cambiato le carte in tavola, tutti i progetti e programmi che avevo posso prenderli e buttarli nel cesso, le collaborazioni, la mia permanenza in laboratorio o il via libera per muovermi tra Kusa e Konoha. Se dovessi aver bisogno ora come ora non potrei neanche aiutarti con la tua missione personale.”> già, come le aveva detto in precedenza che se fosse stato necessario avrebbe potuto aiutarla, promesse fatte in una situazione diversa non come ora che si ritrova per l’ennesima volta preso e catapultato in mezzo a una trincea a fuggire di nuovo. Si sposta da lei mentre la testa si porta sulla fronte, massaggiandosi le tempie per poi camminare verso il letto che condividono e sdraiarcisi sopra supino. Il capo si volta a destra, guardandola ancora lì e verso quel cuscino mentre il naso cattura il profumo della rosa che ha lasciato impresso nella federa. [chk on]

17:51 Tenshi:
 La vita è fatta di scelte. E la vita della rosata è stata segnata a Kiri, quando lei stessa ha accettato quell'oscurità che aveva dentro di sé. Yami. Non è una personalità che sovrasta l'altra. Non c'è stata una lotta per impossessarsi di uqell'involucro chiamato corpo. Tenshi ha semplicemente accolto quella parte di sé che per troppi anni aveva nascosto agli altri. Pensava fosse giusto nasconderla, perché in quel modo non avrebbe mai fatto del male a nessuno, se non a se stessa. Ma cosa è giusto e cosa è sbagliato? Esistono davvero quei due concetti? Più passa il tempo e più la Senjuu si accorge che non è così. Che giusto e sbagliato non esistono. Ciò che per uno può essere giusto, per un altro può essere sbagliato. Ma si continua a scegliere, sempre. Un po' per curare le ferite, un po' per preservare se stessi. E lei, da quella notte al faro con Kioshi, non ha fatto altro che scegliere per se stessa. Ha scelto lei di tornare a Konoha. Ha scelto lei di affidarsi al fratello. Ha scelto lei di trascorrere il proprio tempo con Eryk. Ha scelto lei di voler aiutare Onosuke. Ma adesso la vita sembra averla posta davanti ad un bivio. Un bivio che sembra portare a due strade differenti e parallele: una tortuosa, buia e sconosciuta, da poter percorrere insieme ad Eryk; l'altra luminosa, senza pericoli e conosciuta, da percorrere insieme ad Onosuke. Percorrendo la prima, dovrebbe dimenticare l'Aburame. Ma percorrendo la seconda dovrebbe dimenticare se stessa. Dovrebbe dimenticare tutto ciò che ha fatto per essere così oggi. Dovrebbe dimenticare quel suo lato oscuro che non vuole più tenere nascosto. Ma gli occhi poi si spalancano ancora una volta ed i muscoli si irrigiscono, mentre ascolta le parole dell'altro. Non aveva mai pensato che la Yugure potesse anch'essa trattarli come pedine. In essa aveva visto solo la speranza di essere finalmente libera e non ancora intrappolata in una gabbia. La prima strada, quella da percorrere con il Doku, allora, si fa sempre più buia, sempre più tortuorsa, sempre più sconosciuta. < Nessuno può saperlo > le parole sono come un sussurro, mentre quegli occhi, azzurri e spalancati, fissano quelli ambrati altrui. Nessuno può saperlo, se non i membri stessi della Yugure. Per questo bisogna essere cauti. Per questo non ci si deve gettare a capofitto in una situazione sconosciuta. Quella strada va percorsa lentamente, scovandone tutti i pericoli. Sa già cosa vorrebbe. Vorrebbe dimenticare una volta per tutte quell'amore che la distrugge da dentro. Vorrebbe essere se stessa, togliendo quella maschera che ha a Konoha in quanto ninja. Vorrebbe rivoluzionare quel mondo, mostrando a tutti la propria forza e la propria volontà. Ma non è così semplice. < Semmai fossi costretta a scegliere, lo farò. Ma non adesso > non adesso perché è ancora debole davanti ai propri sentimenti. E' vero, diventa ogni giorno più abile con le tecniche. Ogni giorno più sicura di sé. Ma davanti a quei sentimenti, si sente ancora una bambina. E distruggerli non è possibile, lo sa già. Ci aveva già provato, invano. Adesso egli si sposterebbe e lei lo seguirebbe con lo sguardo, lungo il percorso verso il letto. Osserverebbe il suo fare, osserverebbe come egli probabilmente vorrebbe che lei lo segua. < Eryk > direbbe alla fine, mentre i passi si avvicinerebbero al letto. Vi si siederebbe, per poi stirarsi al suo fianco. Si metterebbe su un lato, con le gambe piegate contro il petto. La destrorsa si allungherebbe verso il corpo altrui, posizionandosi sul petto < vieni con me a Konoha domani. Prendiamoci del tempo per pensare, entrambi >. Il tempo porta consiglio. Ed in quel tempo potrebbero anche riuscire a capirci di più in quella vicenda. Potrebbero recarsi alla cascata ed incontrare Beto-san. Sicuramente, però, non se ne staranno con le mani in mano. [Chakra on]

18:00 Eryk:
 La ascolta e pondera per bene quella proposta che gli sta facendo, tornare a Konoha e prendere del tempo per riflettere. <”A che pro? Procrastinare il tutto fino a quando non deciderai di andare a Oto? “> le chiede un attimo perplesso, infondo non è un tipo da girarci troppo attorno, sia alla verità sia ai propri obiettivi. Capisce tuttavia che Tenshi ha bisogno di tempo, forse perché non vuole prendere quella decisione nonostante lui l’abbia già presa per lei, ha davvero così tanto valore Eryk per la Senjuu? La realtà è che andare a Konoha potrebbe essere più problematica di quello che si pensa o almeno uscire da Kusa dato che il suo clan ha praticamente tradito l’alleanza e, se è vero che a Konoha non sanno chi lui sia dato che non si è mai presentato con il cognome, è anche vero che qui a Konoha ai piani alti lo conoscono e sanno a che clan appartiene, uscire per andare a Konoha potrebbe non essere così facile come lo fa sembrare la ragazza che si trova di fronte e che ora appoggia quella mano al petto, con i polpastrelli a contatto con la pelle e il palmo ancora sul cotone di quella camicia con la giovane donna che lo segue sul letto quando si sdraia per rilassarsi. Si fa poco più stresso contro il muro giusto per lasciarle spazio di unirsi. Alza le braccia e incrocia le dita appoggiando il capo e la nuca contro i propri palmi aperti mentre guarda il soffitto. Sta riflettendo, infondo uno dei due deve pur farlo. <”Mettiamo che torniamo a Konoha, come può aiutarci nel nostro obiettivo Tenshi? Che ci aspetta lì? Il ramen, forse tuo fratello se non è chissà dove, un laboratorio che non ci permette di progettare nulla sia a livello lavorativo, sia per Onosuke dato che Konoha è la preistoria…”> le risponde in maniera molto secca, ha bisogno di un motivo per allontanarsi da là e se razionalmente levarsi da Kusa dove è praticamente ricercato per via di quel sangue che lo collega a Kimi, è l’idea migliore, a Konoha cosa lo aspetta in tutto questo? Kusa cos’ha da offrirgli, Oto? A uno come lui non importa il villaggio, i colori, gli interessa il tornaconto personale che sia fine ai propri obiettivi e per come la vede lui in questo momento ha bisogno di prendere una direzione da seguire, come quando ti fermi a controllare la cartina per esser certo che il sentiero intrapreso è quello corretto. [chk on]

18:29 Tenshi:
 Cosa ci guadagnerebbe lui dal tornare a Konoha? Forse nulla, dato che a Kusa la tecnologia ed il laboratorio sono migliori rispetto a quelli konohani. Forse solo la compagnia della rosata. Ma questo, ad uno come lui, non basta di certo. < Io devo tornarci comunque, mi hanno assegnato una missione > si distenderebbe supina, adesso, a fissare il soffitto. Quanto si sta facendo stressante quella situazione? E la rosata, quanto vorrebbe dare un taglio a quella discussione così pesante? Ovviamente, il fatto di essere su quel letto accanto a lui, non aiuta. Ma cercherà di darsi un contegno, per non passare per quella che pensa sempre e solo al sesso. < Cosa ci aspetta qui? Di venire perseguitati per aver detto qualcosa di sbagliato, forse? O mi sbaglio? E' vero, possiamo fare i nostri esperimenti, portare a termine i nostri progetti e questo a Konoha non possiamo di certo farlo > agiterebbe le mani in aria durante il suo discorso. < Ma io senza te e mio fratello a Konoha, farei sicuramente qualche cazzata e finirei dritta alle prigioni ANBU > si conosce. Sa di essere impulsiva e sa di non poter azzardare proprio adesso. Cosa succederebbe se qualcuno le desse fastidio e lei andasse su tutte le furie? Cosa succederebbe se incontrasse per caso Onosuke? Cosa succederebbe se non avesse una spalla su cui piangere? In fondo, sa bene di essere egoista. Sa bene di volerlo al proprio fianco lì a Konoha per un tornaconto personale. Come se lui fosse la sua valvola di sfogo o il suo peluche antistress. < Dovremmo restare solo per qualche giorno, giuro. E poi potremmo passare dalla cascata >. Lo osserverebbe, adesso, portando lo sguardo sul suo volto. Farebbe qualche secondo di pausa. Inspirerebbe. Poi riprenderebbe a parlare < Forse ti sto chiedendo troppo. Io partirò, con o senza di te > esclamerebbe, infine, tagliente. Perché chiede sempre troppo dagli altri? Perché non riesce mai ad accontentarsi? Lui ha già fatto fin troppo per lei, nonostante la loro relazione si basasse sul semplice usarsi a vicenda. Chi ci aveva guadagnato di più era stata proprio lei. Lei poteva essere la preda a letto, ma in tutto quello che succede al di fuori del letto, forse la preda è proprio lui. [Chakra on]

18:47 Eryk:
 Non le risponde per ora, la lascia finire di parlare, di esporre le proprie opinioni e il suo punto di vista con quel desiderio che ha di averlo con se al suo fianco anche al ritorno a ciò che dovrebbe essere casa sua. <” Cos’è, l’hokage si è insospettita che sei stata lontana tre giorni e ti ha richiamato alla base?”> le risponde con un tono mezzo ironico anche se di ironia non ce n’è dato che ora i due vivono una situazione totalmente analoga, con lei che è vista come una possibile mukenin per ciò che ha fatto e lui la stessa cosa a Kusa per quello che ha fatto Kimi e il suo clan mentre Eryk era in giro a completare missioni e crescere in quel cammino personale che, a quanto pare, gli è stato riconosciuto in qualche maniera e al suo rientro a Kusa con quel giubbottino che è ancora li imbustato e che mai verrà utilizzato insieme al coprifronte, dato che non si sente un ninja di Kusa o di qualsiasi villaggio se è per questo. <”Poco ma sicuro. “> le risponde per poi sbuffare appena, si era da poco fatto quella vasca a risalire a Kusa e l’idea di tornare a Konoha di certo non lo entusiasma, anche perché è chiaro che per andare dovrà chiarire quella situazione che lo circonda, perché se è vero che Kimi si è rivelata essere una Mukenin e ha catturato Oto, lui non la vede da quando era solo un allievo. Chissà, magari fosse successo nelle condizioni in cui si trova ora, non saremmo qui a raccontare di Eryk e Tenshi che pianificano di andare via, magari sarebbero già lì a Oto o parte integrante della Yugure. <”Va bene, tempo di fare la tua missione e poi andiamo alla cascata però. Non è neanche detto che Beto sia ancora lì ad aspettare con ciò che è successo e quell’unico volume del Noctis è uscito ormai mesi fa.”> le risponde per poi girarsi a darle le spalle. La sinistra si infila sotto il cuscino mentre la destra va a coprirsi la bocca da quello sbadiglio che gli scappa, colpa del letto e di quanto è morbido. [chk on]

19:20 Tenshi:
 Finalmente ci pensa lui a rompere quell'atmosfera tesa che si era creata tra i due, con quella battuta che comunque è pur sempre veritiera. Il villaggio le starà sempre alle calcagna. Continuerà a controllarla, perché sa che non si fida di lei. L'hokage glielo aveva detto chiaramente, lei è una disertrice. < L'hokage sarà sempre sospettosa di me > sbufferebbe, dato che sa benissimo che è così. E vero, la loro situazione è analoga e non c'è via d'uscita, a meno che non trovino una soluzione al più presto. Lei odia questa condizione. Si sente sospesa nel vuoto, con occhi sempre puntati addosso. Vorrebbe solo essere libera. Vivere per se stessa e non per il villaggio. Per quel villaggio che ha da sempre rovinato la sua vita, sin da bambina. Non vuole più sentirsi così. Vuole spiegare le ali, come ha fatto a Kiri. Per se stessa. Per assaporare ogni piacere di quella vita che a volte non le sembra neanche sua. È una pedina in mano ad un villaggio che si insospettisce se anche una regola o un ordine non vengono rispettati. Dovrebbero essere tutti degli automi, dei burattini guidati dai fili dei Kage. E lei non è così. Né tantomeno lo è Eryk. Sono due ribelli, a cui non importa nulla degli altri o del villaggio. A cui non importa di passare per i cattivi di turno solo per assecondare le proprie voglie. Gli sta chiedendo tanto, è vero, solo per un capriccio. Però si ritrova a sorridere quando lui acconsente. Si ritrova a pensare quanto lui sia diventato importante e come lui, pian piano, stia sanando le ferite di lei, senza che lei glielo abbia mai chiesto. Si è presa tutto di lui e lui non ha mai voluto niente in cambio. È un pro' crudele ed anche triste, ma non può che esserne felice. < Promesso, pochi giorni e poi cascata >. Adesso lui le volta le spalle. E lei osserva quella schiena possente. Quella di un uomo maturo, che sa cosa vuole. La mancina si allungherebbe verso quella schiena. Le dita costerebbero la maglietta di un po', giusto per intrufolarvisi dentro. E risalirebbero lungo la sua spina dorsale, in un movimento dolce e sensuale allo stesso tempo. La fronte di lei si avvicinerebbe alla sua buca e vi si poggerebbe. < Sei stanco? > chiederebbe infine. [Chrakra on]

18:15 Eryk:
 Forse è così, forse è vero che Tenshi si è presa tutto o quasi di lui, tutto ciò che è cedibile per lo meno: il suo corpo, il suo tempo, le sue attenzioni e forse il suo affetto, soprattutto per momenti come quello dove Eryk cerca di mantenere delle distanze tra i due perché nocive e puntualmente Tenshi infrange quel limite che le aveva imposto, dandogli calore che va oltre al rapporto carnale che i due condividono. Si sente alzare la camicia bianca e quelle dita che si muovono lungo la spina dorsale del doku, con ogni vertebra che le solleva i polpastrelli, ogni fibra muscolare che le resiste a quel tatto e a quel calore. Non si muove, anche quando questa infila la tua fronte tra il suo collo e la nuca in quella conca naturale. <”Abbastanza, non è facile creare composti dal nulla e ho fin troppi progetti da seguire. Inoltre in ospedale il clima non è particolarmente sereno, nè da quando io e Rasetsu abbiamo sventato la crisi al settimo piano in psichiatria, né con ciò che sta accadendo con Oto.”> le risponde in tutta onestà, tenendo quelle iridi ambrate chiuse e sigillate, lasciandosi coccolare la testa dalla morbidità del cuscino e il corpo dal letto semi rigido, sprofondando minimamente prima che il materasso ne sorregga il peso e la postura. L’estate stava pure finendo, ancora una settimana e l’autunno si sarebbe fatto largo, con giornate più corte, temperature più fredde e precipitazioni più frequenti, il periodo che ama di più dell’anno, con quei colori vivi che tuttavia indicano il declino e la morte dell’ecosistema e quei profumi unici come quello della pioggia, o delle foglie cadenti, dei frutti stagionali e del terreno più umido. <”Te piuttosto, che stai facendo qui a Kusa in sti giorni? Torno a casa e ti trovo sempre qua, una mano in laboratorio mi farebbe anche comodo sai?”> la rimprovera quasi dato che quel lavoro che gli aveva proposto lo stava continuando lui <”Sono pure bloccato sulla pillola per l’aborto spontaneo, mentre per la pillola della fertilità dovrei iniziare il periodo di sperimentazione per verificarne risultati ed effetti collaterali a breve e lungo termine.”> le spiega i progressi fatti fin ora, un buon 40% potremmo dire. [chk on]

18:48 Tenshi:
 Le dita continuerebbero a sfiorare quella pelle conosciuta, quella pelle amica. Quella pelle che le dà sempre conforto quando ne ha più bisogno. Ma lei, invece, ha mai dato conforto a lui? Ha un motivo per essere lì, su quel letto, se non per il semplice fatto che lei ne ha bisogno? Avendo la fronte poggiata alla sua nuca, può sentire il suo odore. Un odore che la mitiga e le fa dimenticare tutte le proprie perplessità, tutte le proprie indecisioni. In quei momenti sente davvero di voler abbandonare tutto. Konoha, la vita da ninja, Onosuke. Perché Eryk riesce a colmare i suoi vuoti. Riesce a farle dimenticare tutto. Da quando è diventato così importante? E perché lo è diventato? Eppure, aveva giurato di non metterci il cuore. Entrambi, avevano giurato di non mettere i sentimenti. E così non era stato. E adesso, la rosata si sente spaccata a metà. Da un lato Onosuke, dall'altro Eryk. Perché si era lasciata andare in quel modo? < Riposati, allora > sussurrerebbe contro il suo collo, con le labbra che piano vi si appoggiano, per lasciare un bacio, casto e dolce allo stesso tempo. Perché adesso mette anche dolcezza? Perché quel rapporto si è pian piano trasformato in qualcos'altro? Non era così che doveva andare. E adesso, si avvicina a quel bivio, sempre di più. Lo vede sempre più da vicino. E può sentire la pressione sulle sue spalle. Deve scegliere, prima o poi. Non potrà stare sospesa in quel limbo per sempre. Farebbe del male a se stessa. Farebbe del male al Doku. < Pensavo di aver bisogno di un permesso speciale per entrare nel laboratorio... quindi, deduco di non averne bisogno, a questo punto >. Non si staccherebbe dal corpo dell'altro. Quel corpo che sa darle calore, sempre. Quel corpo che ormai ha fatto proprio. Chiede davvero troppo all'altro. Si prende tutto, senza dare nulla. < Eryk > sussurrerebbe, con le dita che arrestano il loro movimento < cosa posso fare io per te? > chiederebbe infine. Vuole saperlo. Perché lei di lui si prende tutto. Ma lui cosa ne riceve? Davvero gli basta solamente del sesso? La verità è che lei è egoista. E non aveva mai pensato alla possibilità di chiedere all'altro cosa potesse fare per lui. Fino ad ora. [Chakra on]

19:28 Eryk:
 <”Permessi speciali? Fai parte dell’organizzazione mondiale dei medici, hai accesso a tutti gli ospedali. Se dovessero farti problemi nel caso fammelo sapere che posso sempre chiedere al luminare o al primario un badge per farti passare.”> le risponde infine, chiudendo il discorso da ricercatori, quel ruolo che come altre cose accomuna i due. Rimane lì e non si gira, anche quando quelle attenzioni si fanno più intense, calde quasi amorevoli da parte di Tenshi, anche quando questa gli bacia il collo, lì sul lato destro, quello che ancora non è imbrattato di quel marchio tatuato, con quell’inchiostro che gli ricorda il suo passato e che cosa ha vissuto, che cosa ha fatto e il motivo per la quale cerca disperatamente la libertà personale e per gli altri, per evitare che altri siano costretti a fare ciò che ha fatto lui, che questo sia essere costretto a eseguire ordini contro la propria moralità, che chi li ordini sia ‘buono’ o ‘cattivo’. Arriva infine quella domanda, cosa può fare lei per lui? Perché si cruccia così tanto, perché è sempre così combattuta con se stessa? Era stato chiaro con lei, lui era un medicinale per lei e quindi da quando quell’effetto placebo si è trasformato in paracetamolo? Da quando sta così bene con il Doku al punto da anche solo dubitare delle sue origini e da dove viene, per cosa sta combattendo e per chi sta intraprendendo quel viaggio? Potrebbe dirle che quello che può fare per lui è non complicare le cose ulteriormente ma sa già che è un monito vuoto dato che Tenshi si stava avvicinando sempre di più al Doku… o meglio Eryk si stava avvicinando sempre di più al cuore della Senjuu nonostante non si stia comportando in maniera diversa da quello che le aveva promesso che avrebbe fatto, non era il suo cavaliere in armatura, non è la persona che corre in suo soccorso e le ha già spiegato che la aiuta perché i loro obiettivi si coincidono. Non le da retta anche perché si è auto convinto che qualsiasi tipo di attrazione che Tenshi sta sviluppando nei suoi confronti è perché in questo momento è emotivamente debole e approfittarsene sarebbe talmente facile. <”Come ti ho già detto prima col veleno, anche adesso, potrei plasmarti come voglio con un paio di parole e farti mia, ma se non l’ho fatto prima pensi che lo faccia ora?”> le risponde mentre si raddrizza e alza il busto, sedendosi e girandosi a guardarla, con la schiena appoggiata al muro. <”Puoi fare quello che vuoi Tenshi, non mi devi niente. Fin quando i nostri treni saranno sugli stessi binari e quando inevitabilmente si separeranno. Non mi dovrai mai nulla anche perché quello che faccio lo faccio di mia spontanea volontà. Che sia per un tornaconto personale o per appagare il mio ego, non sentirti in debito.”>finisce di risponderle con quella voce profonda e leggermente roca mentre quegl’occhi ambrati la continuano a guardare nei propri cerulei mentre è ancora sdraiata di fronte a se. Non sa a cosa si riferisce, non sa perché si sente così in debito ne che cosa la affligge. Ovvio si è reso conto che il suo comportamento nei suoi confronti sta lentamente cambiando, aprendosi di più verso il Doku, ma non può immaginare che Tenshi si trovi in questo momento davanti a un bivio, anche perché, è convinto con tutto quello che le ha detto, che lui abbia messo un cartello grosso quanto una casa con scritto ‘Strada chiusa avanti’ all’inizio del suo sentiero.[chk on]

19:52 Tenshi:
 Il discorso sull'ospedale lentamente volge al suo termine, mentre un altro discorso si fa spazio tra i due. Un discorso delicato, che la Senjuu non sa come affrontare. Perché non capisce per quale motivo si sia posta davanti a quel bivio. Non capisce perché i suoi sentimenti cambino così tanto quando sta con lui. E' ancora un'adolescente. Ha provato a diventare adulta, a mettere da parte le emozioni. Ma non c'è mai riuscita. Forse, adesso è arrivato il momento di spegnerle del tutto. Ma come? Se restasse a Konoha, combatterebbe per portare indietro Onosuke. Se seguisse Eryk, sarebbe impossibile tenere a bada ciò che adesso è solo una lieve emozione nei suoi confronti e che non si sa quanto crescerà con il tempo. Forse, dovrebbe allontanarsi da entrambi. Dovrebbe creare una strada propria e smetterla di correre dietro a qualcuno. < Capisco > è tutto ciò che direbbe. Non riesce ad aggiungere altro. Quella domanda l'ha esposta fin troppo. La sua guardia è caduta. Adesso, volterebbe lo sguardo, supina, verso il soffitto, fissandolo. Perché quella volta si è lasciata convincere a tornare a Konoha? Perché ha lasciato che la propria luce riprendesse a splendere? Perché non l'ha lasciata semplicemente spenta? E' il momento di riprendere la propria vita in mano. Quello che c'è con Eryk non può assolutamente diventare qualcosa di più e lei questo lo sapeva sin dall'inizio. E quello che c'è con Onosuke, farebbe meglio a dimenticarlo. Perché lui non c'è più. Perché lui la rende debole. Quei sentimenti la rendono debole. E non può permettersi di essere ancora la stupida ragazzina di sempre. Solleverebbe la schiena, adesso, per poi volgere lo sguardo verso il Doku. < Dormo sul divano > e distoglierebbe lo sguardo. Davvero ha pensato di poter provare qualcosa per l'altro? Sì. Perché quel cartello lei finge di non vederlo. Scivolerebbe giù dal letto, per fare qualche passo e dirigersi verso il divano della stanza. < Buonanotte, Eryk > un ultimo sguardo verso di lui ed un ultimo sorriso, prima di sprofondare su quel divano. [END]

20:11 Eryk:
 Gliel’aveva già detto la volta scorsa e anche ora l’ha dovuto ribadire, perché tra i due l’adulto è il Doku, perché tra i due il razionale e pensatore è lui contro quell’ardore dell’adolescenza e l’impulsività che caratterizza Tenshi. Le aveva detto che deve illudersi che il loro rapporto è solo circostanziale e che non c’erano cambiamenti, perché lui è un uomo sposato con la sua causa e Tenshi è una variabile non prevista e soprattutto ancora instabile. Non può prelevarla dal suo percorso naturale per portarla con se, anche se Eryk ha un peso gravitazionale tale da attrarla a se e farla deragliare, è suo compito in quanto adulto rimetterla sempre sui binari della sua vita, perché Tenshi non è Eryk, perché lei è già di Onosuke e lui è uno svago e come tale deve rimanere, conscio di esso anche se la piccola adulta si lascia trasportare, che sia dal dolore o dal conforto che trova tra le braccia mature del Doku. Quindi fino a quando la Senjuu non avrò risolto ciò che la vincola non sarà di certo lui a vincolarla a se, a privarle della libertà della scelta da prendere grazie a dei mezzucci da persona ignobile. Messaggi e personalità difficili da convogliare in una dialettica che come spesso succede, esce schietta e forse in maniera rude, come le ha specificato due volte col veleno e con le parole per farla sua. Probabilmente l’ha ferita con quelle parole, così dure ma necessarie a farle capire il suo punto di vista o come per vedere se quel cambiamento che sta succedendo nella Senjuu non sia dettato da un semplice desiderio di appagare il suo senso di debito nei confronti del Doku dato che non ne aveva di debiti con lui. La guarda allontanarsi con quella frase, dormire separati non era niente di strano, fino a qualche settimana fa non condivideva il letto con nessuna quindi di certo non si scompone a quelle parole. La osserva muoversi nell’altra stanza. Aspetta un paio di minuti e poi si alza da quel letto. Si muove verso quel tavolo che precedentemente aveva occupato col proprio sedere, afferrando le sigarette e prendendone una per infilarsela tra le labbra e il pacchetto poi in tasca. Dal letto invece prende il suo cuscino con il suo profumo naturale di quei capelli corvini e dell’epidermide ben impresso nel materiale e una coperta, quella del letto già riscaldata dai loro corpi .Si avvia in quel salotto, appoggiando sopra il corpo di Tenshi la coperta e porgendole il cuscino per farla stare più comoda. <”Copriti, porta pioggia stanotte e le temperature si abbassano drasticamente in questa vecchia magione.”> le dice solamente quello con la destra che si appoggia poi col palmo aperto a darle una carezza sul capo rosa e in fronte, per poi riprendere a camminare verso la porta d’ingresso di quella camera, accendendosi in quei passi la sigaretta che aveva tra le labbra. Apre la porta e così come era entrato se ne esce, chiudendola con calma alle spalle per poi espirare anche fuori il fumo che aveva introdotto nuovamente nel suo sistema di respirazione. Le lascia la camera, forse dormirà sola in quella magione o in quella camera, ha bisogno di tempo per stare con se stessa dato che si è allontanata da lui e non è esattamente facile farlo con lui nella camera affianco. Appoggia la schiena alla porta, fumandosi quella sigaretta, ascoltando qualsiasi cosa lei possa dire all’interno di quella camera, per poi, a fumata finita, andarsi a fare qualche passo.[END]

Eryk torna alla magione doku dopo una giornata di ricerche sui medicinali che sta sviluppando per la fertilità e l'aborto e trova Tenshi. I fatti di Oto sono accaduti da poco e la Senjuu vuole andare a capofitto dalla Yugure, tuttavia Eryk le fa presente che potrebbe non essere come pensa lei e che la Yugure ha lasciato una porta sul retro ancora aperta, quella alla cascata quando ancora non erano famosi e che sarebbero stati giustamente guardinghi verso lei che arriva da Konoha e da quel clan che l'ha fondata!
Tenshi chiede quindi a Eryk di andare con lei a Konoha dato che deve tornare per una missione. Lato relazione invece troviamo il Doku che ancora una volta frena la Senjuu che pian piano si sta aprendo sempre di più verso l'ex kumense, sviluppando sentimenti che avevan accordato di lasciare fuori.

Giocata extemporanea ambientata a Martedì 15/09