{Anniversario di Rinascita}

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Giocata di Corporazione

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21:44 Sango:
 Di nuovo li, in quella terra desolata, in quella terra che non conosce ne ama eppure l'attrazione è forte e non solo per quello che è appena accaduto anche per propria mano. La tempesta del cambiamento era li nell'aria da molto, troppo tempo, stagnante nell'aria a renderla pesante, soffocante quasi. Un aria che non respira da molto tempo, in ricordi sfocati di rosso che permeano la propria mente. Debole? Anche, umana lei come tutti gli altri, eppure s'è mossa insieme a quel gruppo che non conosce, ne conosce le intenzioni. Beto san, Kimi, Ryuuma,gli Uchiha perfino , e lui, quel piccolo ragazzo che sembra portare qualcosa in se di molto più grande. Rimembra adesso le parole del falso dio, quando gli disse che dentro celava qualcosa di molto più grande. Parole che assumono solo ora un significato veritiero. Avanza, in quella scalata sulla montagna stessa, i piedi permeati di quella piccola striscia azzurra di chakra che le concede una stabilità quasi assoluta . Le voci corrono, son giunte perfino alle proprie orecchie in attesa che quel momento infine arrivasse, ed eccola difatti, ammantata ancora di quelle rosse nuvole di sangue che permeano il proprio corpo morbido, dalle fattezze molto femminili e mature e seminascoste, dato il cammino verticale che sta proseguendo. La notte ormai è giunta, le lunghe mani scure che lambiscono la pelle bianca e pura, le azzurre iridi stanno in allerta, conscia di chi dovrebbe vedere, chi vuole vedere. Il lungo crine , di quel rosso sangue reso ancor più scuro che scende verso il basso, attirato allo stesso momento da quell'improvviso vento, di quella corsa che inizia, veloce, ferale, una tigre che sta proseguendo la scia della propria preda, quasi a sentirla nell'aria stessa. Sa che il riduko sennin perfino s'è fatto vedere, quelle voci, quei brividi, sa benissimo che lui sia li, sa bene come l'altro sia stato in tutto il tempo in quelle terre in attesa di sapere, vedere, chissà se ha avuto il modo di vederla versare il sangue altrui e impregnar quella terra nuda e tetra? Avanzerebbe al massimo delle proprie possibilità per arrivare alla vetta più alta delle montagne delle serpi, dove si dice che lui vi si trovi. Non smette di correre eppure i propri sensi sono al massimo in attesa di un qualsiasi rumore o movimento. [chakra on][vesti akatsuki]

22:03 Hanae:
  [Cima] Il crepuscolo cale ed il Lago Nero del Suono s'incupisce, macchiato d'oscurità. Dall'alto delle Montagne delle Serpi ogni cosa esposta è visibile, e la notte appare un po' più diversa, un po' più rivelata. L'increspamento del Lago luccica qua e là a causa della luce riflessa dalla Luna, dando a tutti gli sguardi dei presenti un fugace e malizioso sguardo misterioso. La luna calante è come un pugno di zolfo bruciante. A tratti nera e nascosta, a tratti ancor vivida e visibile. Ha passato gran parte del tempo qua in sopra in compagnia di chi lo ha aiutato a scalare la montagna: Yan, L'erede delle Serpi Giganti. La serpe lunga sedici metri sibila serpentina mentre rimane a riposo avvolgendo il corpo di Hanae, la voce di quella potente entità sussurra che ai propri sensi qualcuno si sta avvicinando ad immensa velocità. Improvvisamente, la mano sinistra viene sollevata ed il palmo di questa si poggia nel largo spazio in mezzo agli occhi della creatura, carezzandone una squama scudata con la piccola mano da giovane ragazzo. Le labbra si schiudono, dando un ordine velato da suggerimento. "Aspetto un ospite importante. Perché non vai a cercare Hanako?" Le parole dell'Insonne fan sì che l'Erede sibili e, contemporaneamente all'arrivo di Sango sulla cima di quella Montagna, strisci rapidamente lontano da entrambi, probabilmente infilandosi tra le tante insenature presenti alla ricerca dello spirito Seimei. Sulle spalle è poggiata, ma non indossata, la divisa bianca riportante il simbolo del Crepuscolo. Le maniche son larghe e cadono lungo i fianchi, mentre le vere braccia del Jinchuuriki s'alzano per un momento a sistemare l'ordinata capigliatura corvina. Lo sguardo ambrato potrà apparire più scuro ancora sotto la notte, dandogli una sfumatura che caratterizzerebbe il fondo d'un calice di vino rosso. Ma importante dettaglio è il braccio destro, che va scivolando in una tasca dell'haori indossato per afferrare un anello che non mette al dito, il simbolo di Konan della Organizzazione Alba. "Lei è diventata un bell'argomento di conversazione nel mondo ninja, Ishiba Sango." S'introduce così, rivolgendole lo sguardo ma senza colmare il divario che certamente li separa. Nel palmo della mano mostra e non stringe il simbolo dell'Alba, come se già sapesse qualcosa in più sull'incontro, cosa effettivamente reale dopo aver letto il messaggio inviato da Yukio alla Doku. E così la analizza, cerca di studiarne il viso ed il linguaggio corporeo, mantenendo uno sguardo appena affilato e contemporaneamente un sorriso sbieco in viso. { Chakra on } { Yan e Hanako in giro } { fuuda vari }

22:19 Sango:
 Come corre, ogni centimetro, metro che viene mangiato letteralmente dal proprio essere, fuoco puro e vibrante macchiato di quel rosso intenso e di quel nero che porta dentro, un connubio orribile e bellissimo allo stesso tempo. Assapora l'aria, l'odore stesso che cambia sentendo come li ci sia veramente qualcuno, qualcuno di importante senza alcun dubbio, colui che forse sta cercando. Giunge infine, rimanendo ferma, le vesti e le nuvole che si muovono dolcemente, i fili rossi che appannano la propria visuale per pochi attimi prima che questo cessi per un attimo. La piccola figura si palesa a lei, sola, la serpe che ormai è fuggita via in quelle insenature e che può notare , con la lunga coda che si cela ai propri occhi. Le iridi non perdono quel movimento eppure adesso scosta lo sguardo verso il ragazzino, desidera solo lui, come un diamante nascosto e adesso svelato. Lo stesso sorriso si apre, morbide le labbra che si muovono verso l'alto per qualche attimo, eppure non parla ancora, lascia a lui l'onere di interrompere quel silenzio carico di elettricità, come due corpi simili eppure opposti. < i vostri modi sono piacevoli, e apprezzati senza alcun dubbio > maggiore esponente degli Ishiba, vera capo clan per quanto qualcun altro possa pensare il contrario. Ma adesso sono le nuvole di Ame a svettare con lei, in quell'incontro con la bianca cappa altrui, quella che ha già visto, che ha già avuto modo di conoscere < anche il vostro nome rimbomba in tutto il mondo > non necessita di dir altro in merito, sanno bene entrambi a quale forza attinga l'altro < vi ho cercato per molto tempo, da quando mi avete donato modo di veder quell'anello nelle vostre mani > la luna che accarezza entrambi, a donar loro un riflettore per quell'incontro, unica lingua sorridente in quel mare di oscurità < un anello che ho visto solo in un'altra mano, diverso tempo fa > non pronuncia quel nome, Katsumi Uchiha, colui che porta seco lo stesso mantello di ella, eppure le mani della donna non mostrano null'altro se non la propria nuda e pallida pelle. Non ha anelli, ma ha un mantello. Un mistero da svelare Hanae, tu che puoi tirare le fila di un mondo intero, scova la risposta stessa. < serpenti..non pensavo esistessero > mormora , la calda e roca voce che non faticherà a giungere a lui, delicata e serpentina eppure aggressiva, come a volerlo mordere < penso che avremo molte cose di cui parlare, Hanae > pronuncia infine il suo nome, quello che le era ignoto fino a poco tempo prima ma che adesso fa tremare la stessa terra, e ne gode allo stesso modo. [chakra on][vesti akatsuki]

22:44 Hanae:
  [Cima] Le parole altrui riportano in lui espressione, risvegliando quello spirito che prende la forma di cristallo d'ogni mistero. La lirica della creazione lo attraversa e sale attraverso lui fino al raggiungimento del piccolo solco nella fronte, smossa dal sollevarsi delle sopracciglia. La luna calante contempla la morte mentre nascoste una parte di sè con pudici veli celesti. Lassù, le luci ed i colori del mondo attorno, assieme al vento che soffia incerto, alimentano gli spiriti di chiunque e li invitano a sussultare e svegliarsi per elogiare un panorama non tanto diverso da com'era prima, ma comunque irriconoscibile. I secondi passano e anche le ore sembrerebbero precipitare di fronte al loro incontro, dando al tempo un'aria convulsa e ombrosa. Fissandola, sorride a Sango nello stesso modo in cui farebbe chiunque riconoscendo un'amica; quello sguardo dolce negli occhi del jinchuuriki sembra sempre far protendere tutta la sua anima verso un futuro inevitabile. Il proposito finale di questo incontro è sconosciuto, ma termine dopo termine inizia a nascere come grumo informe e inudibile nel proprio spirito. Le labbra tornano a schiudersi soltanto dopo che naturalmente terminano la loro introduzione reciproca. "Da qualche parte tra il creare miti e il negarli, c'è la verità. Ma certamente lo sai già, evocatrice delle Tigri della foresta ed ultima portatrice dell'Alba." Sottolinea come anche ciò che la caratterizza sia in parte - o completamente - diventato parte d'un folklore che forse solo chi è ritirato e sopravvissuto osa raccontare ai propri figli, con sofismi e metafore utili ad insegnare chissà quale lezione di vita. "Chiamami Nemurimasen; Hanae è il nome di questo corpo." Con queste parole osa rivelare la profondità del proprio spirito, anelando all'esser intrinsecamente dissociato dalle carni che adesso indossa. Un perfetto abito da essere umano, che potrebbe gettare sublime insicurezza a chi prova ad affacciarsi tra le sue cuciture. Composti per natura, che quasi potrebbe essere confusa come quell'artificiale relazione di forme cerimoniose che tra nobili si usa per dissimulare impaccio e segreti. Eppure, la loro disinvoltura coinvolge oggetti di conversazione proibiti e pericolosi. La mano sinistra scivola nel petto, dentro l'Haori indossato, e da lì estrae lentamente diversi fuuda nei quali confluisce con disinvoltura un pizzico di chakra, quanto basta dal far comparire tra le sue mani una bottiglia verdognola di sakè e due piattini da bevuta. Tutto viene poggiato a terra, sulla roccia sottostante, ed un'occhiata viene gettata a Sango, come se stesse invitandola a prender posto o rifiutare. "Ti ascolto. Dall'Erba mi è giunta voce che pianifichi di usare l'influenza del Saggio delle Sei Vie per conquistare la Pioggia." Pronuncia queste parole mentre lentamente prende posto a terra, sedendosi su entrambe le ginocchia per poi aprire la bottiglia di sakè e attendere un cenno della Ishiba, che decreterà se gliene verserà o meno. {Chakra on} {blabla}

23:01 Sango:
 Anime, sogni, futuri celati sulla punta della lingua come se già entrambi conoscessero la fine stessa di tutto eppure nessuno che sappia pronunciarla. La donna che svetta, come ombra di luce a portar il nuovo sole, il nuovo giorno sulla propria terra, ma questa è la notte dell'altro, colui che è vero padrone di quella terra. Sente quel brio, perfino più potente di quel che provò con il capo clan Uchiha, quasi al pari di Akendo stesso, ma quello è un dio, d'innanzi ha un bambino. Quant'è strana la vita e gli incontri in cui incede? Sorride anche lei sebbene un sorriso quasi smorzato, lugubre dalle mezze ombre che celano quel volto bello e maturo, di chi ha visto, di chi sa, di chi osa. Entrambi lo sarebbero se solo l'altro non avesse deciso per qualcosa di più duraturo, immortale . Un segreto sussurrato e confessato solo ad anime degne di esso. Lento quel tempio di luce si crea proprio dall'abisso, mostrando l'un l'altro come entrambi a loro modo di siano distinti , e sarà per lui l'attenzione, non verranno dette parole di troppo, solo quelle pensate ad incastrarsi in un perfetto puzzle molto più grande per formar quel disegno ancora informe. Apprende molto, chi ella sia al di fuori del proprio sguardo e chi egli sia , o quel che si dimostra. Avanza lentamente , l'invito ben accetto eppure quel sakè la fa pensare, portandola indietro di molto tempo, si può parlare ormai di un anno e poco più. Siede con calma, elegante nel muoversi, per porsi d'innanzi lui < l'ultima volta che mi è stato offerto del sakè tutto è cambiato, si sono mosse già allora i protagonisti della storia che stiamo vivendo > solleva lo sguardo lentamente, predatrice ancora assonnata < fu proprio lui, Akendo a mostrarmi l'oscurità più profonda e l'alba che ne venne fuori dopo > se non fosse scesa così in basso nel profondo dei propri abissi, non avrebbe mai avuto modo di veder la luce e apprezzarne la purezza estrema < sono l'ultima? Potrei dire di si, Nemurimasen > pronuncia quel nuovo nome, lo assapora contro il palato fine per gustarne la sua stessa essenza < il mantello che indosso è il suo > non ha bisogno nemmeno di ripetersi, conscia che l'altro abbia un intelletto elevato rispetto la media comune , un ninja che s'è presentato come luce e oscurità allo stesso momento < ti ho cercato per quell'anello. Katsumi Uchiha. Ultimo membro a cui lo vidi un anno fa, durante la guerra di Kiri. > comincia lei, eppure non ha fretta di bruciar le tappe, deve tessere per lui quella storia nel migliore dei modi < un ninja senza dubbio dotato e con cui ho trovato affinità sebbene non con le mere parole > occhieggia ancora lui, azzurre iridi che sondano quel viso, le sue stesse espressioni, quei movimenti pratici per esser un bambino. Non chiede, non domanda, non è li per quello < che la forza di Ame stia tornando è palese a chi sa dove guardare > guardala Nemurimasen, è proprio li, come tempesta d'acqua e carta che si intrecciano in un boato da scuoter perfino le nuvole di sangue < non un modo facile, non quando l'hasukage in persona cerca di uccidermi > e li quel sorriso riaffiora < che cerca di ucciderci > lente le dita andrebbero a sollevar quel piccolo bicchiere, ma ancora non beve, in attesa anche dell'altro. [chakra on][vesti akatsuki]

23:28 Hanae:
  [Cima] Egli è un tipo che ama intrattenersi e intrattenere, una personalità che certamente si mostra più eccentrica di quanto fu Katsumi Uchiha, tanto che molti faticherebbero a pensar che è proprio il defunto la matrice di colui che oggi esiste come l'Insonne. Ascolta le parole di lei tenendo immobile la bottiglia afferrata per il collo, e soltanto dopo aver udito la sua prima frase inizia lentamente a far cadere il prodotto della fermentazione del riso in quei larghi piattini adatti ad una sola cosa. Parte riempendo quello dell'Ishiba, volgendosi poi a sè stesso. Un segno di rispetto che non può essere apprezzato da chi non vede tra sguardi e sofismi. Personalità simili, in fin dei conti, non possono essere comprese da chi non vede oltre la fitta nube proiettata da fama e potere. Finalmente la bottiglia vien poggiata sulla fredda roccia, ad una distanza perfettamente identica da entrambi. Ancora non beve ma è ben visibile il tendersi delle labbra in un sorriso catturato dalle parole udite. "Akendo. Anche dopo tutto questo tempo, lo identifico nelle tue descrizioni. Come sta?" Domanda, abbassando gli occhi sul proprio piattino e afferrandolo, per farlo conseguentemente salire all'altezza del sorriso vago sulle labbra, che lentamente si rilassano e aprono, facendo scivolare in un moto rapido due sorsi di quella pregiata bevanda. Pochi secondi dopo, le schiude di nuovo, fiori di due petali che ricercano dal piattino un'essenza che soddisfi l'ebbrietà dello spirito. "L'Hasukage è certamente spronato da vanità e capricci; Non gli importa tanto delle taglie, ma tenterebbe di farle riscuotere per dimostrare che è più astuto di tutti. " Gli occhi si sollevano per cercare quelli dell'Ishiba, scambiandole uno sguardo serpentino prima di procedere all'affermazione che segue. "Salvare vite è eccitante quanto stroncarle. Gioca a fare Dio." Sembra quasi fare un quadro psichiatrico di ipotetiche turbe che affliggono il Kokketsu, ma la verità è che probabilmente soffre di molto peggio. L'opinione di Nemurimasen verso l'Hasukage, rimane comunque elevata. "Il possessore dell'anello non è cambiato." Parole che sussurrano in serpentino chi sia e cosa abbia fatto l'Insonne per ritrovarsi in quel corpo che adesso appare appartenente ad un quattordicenne. Tace per lunghi secondi, chiudendo gli occhi per potersi immergere nelle sensazioni di caldo piacere causate dall'alcool. "Ed è vero che non mi rappresenta più." Alza il braccio destro verso l'alto, avvicinando alla luna l'anello della Tigre Bianca e fissandone il riflesso. "Pensi di poter uccidere Il Tessai, Ishiba?" La conversazione entra nel vivo adesso che tutto diventa un po' più chiaro e stimolante. { chakra on } { etc etc }

23:55 Sango:
 Oh, se solo qualcuno potesse sentirli in quei momenti rimarrebbe allibito, sconcertato, eppure lo rispetta, lo si vede nello sguardo, nella posizione elegante assunta e in quel filo d'arroganza che ormai s'è ammorbidita. L'altro non è un novellino, sa bene come comportarsi, come non cedere al fuoco del proprio animo e sguardo, evitando di far immediatamente terra bruciata seppur conscio che possa farlo. Far scomparire tutto quanto e creare un nuovo mondo, pieno di luce e di distruzione, in un equilibrio perfetto costretto a rompersi poco dopo. Ecco cos'è la pace, solo un preludio alla nuova guerra. Prende per se quel piattino, lo solleva lentamente e lo sospinge lievemente verso di lui in un breve cenno, un movimento, un significato più profondo, di un rispetto che concede a pochi conscia non solo di una grande potenza, ma di un grande animo. E li, in quella nuda roccia, in quella calda notte, le parole incendiano l'aria stessa rendendola lava. Non riesce nemmeno a bere, non riesce nemmeno a posar la mano verso il basso , ad ogni parola, sussurro, sospiro lo stesso cuore manca un battito. < Akendo, sono in pochi a rimembrarsi di lui e del suo nome, e ancor meno quelli che possano chiedere come egli stia > nessuno s'era mai azzardato tanto , nemmeno Yukio in persona. Lo sguardo s'affila, coltelli, tigre nel proprio animo a sgusciar fuori dalla propria tana < lui..sta bene > cosa potrebbe aggiunger? Nulla, se non quel lieve rossore a tinger le gote, prima di bere poco di quel liquido ambrato a bruciar la gola e tenerla sveglia, viva, per non cadere nella stessa pazzia < è anche spronato a manie di controllo senza alcun dubbio > conclude lei quella descrizione, sebbene provi ormai solo odio per quell'essere ignobile , un'opinione per nulla elevata, nata dal contrasto di un acerbo amore mai sbocciato e morto allo stesso momento < ...> sente quel dire, lo sente nella testa rimbombare eppure non ha significato. Cosa vuol dire? Che quello sia davvero lui? Katsumi Uchiha? No, non è possibile. Pensieri che si affollano, cavalli che si rincorrono e si scontrano tra loro < non è possibile > un sussurro, le stesse iridi che si sgranano e il corpo che si ferma. Quanto in la si può spingere un ninja? <.. pensavo che il rinnegan fosse la cosa più straordinaria che potessi mai vedere.. > porta di nuovo il bicchiere alle labbra, finisce completamente quel liquido, in un singolo sorso < ma che tu sia..Lui > scuote lento il capo < mi riesce difficile da comprendere..eppure so che poche cose siano impossibili in questo mondo > per coloro che si sono avventurati nelle terre inesplorate di quel regno, tutto è possibile , per coloro che si sono allungati fino al proibito < lui..noi..abbiamo combattuto insieme dunque > per lei quello conta molto più delle parole alle volte. Ascolta quell'ultimo quesito, quel suo dire, qualcosa che la fa sorridere e preoccupare al tempo stesso < il tessai dovrà morire Nemurimasen. La sua presenza basta a rendere molti più arroganti , le bocche riempirsi di aria..e il mio paese che vuole tornare ad esser libero > lo occhieggia, agitata ancora, nei movimenti stessi < voglio ucciderlo. Sappiamo bene entrambi che non agirò da sola..non ho bisogno di dirti chi sarà con me > e li svela qualcosa, un legame più intimo, profondo e sacro che la incatena all'anima scura del Seiun. Unici loro a conoscerlo veramente, in sfaccettature e sfumature diverse, seppur il suo colore sia loro molto chiaro e preciso in mente. [chakra on][vesti akatsuki]

00:25 Hanae:
  [Cima] Il piattino viene posato e la mano libera si solleva per un momento sulla spalla sinistra, adesso nascosta dalla veste della Yugure; si massaggia brevemente lì, senza dedicarci lo sguardo per più di un momento. Non si distrae, sarebbe fatale adesso. Non per il corpo ma per la mente. Lo sguardo si risolleva sull'Ishiba quando ode ai propri orecchi la sua voce, un po' più roca e meno lamentevole di quel che ricorda dai loro fugaci incontri; certamente un po' più matura. Pensa ed evoca il passato mentre si parla di colui che sembrava esser sparito come l'Insonne. Loro, figure di un passato splendido e decaduto, quando l'Akatsuki era rinata come ago della bilancia e non come massa che la influenzi. Forse è stato questo a farla sfumare lentamente, assieme alla morte e dipartita di gran parte dei membri all'interno. Un tempo temuti shinobi da ogni terra. Ma cambiato il vecchio ingranaggio di Katsumi, è come se la realtà avesse tornato a esistere. Brevemente ricambia il cenno che precede la bevuta, prima di andare oltre. Le mani piccole e pallide s'abbassano, poggiandosi sulle ginocchia e lasciando nel viso libero spazio e protagonismo ad un sorriso carico di malizia: conosce il peso delle sue parole. E come se stesse parlando di qualcosa d'ovvio, prosegue. "Anche se il sangue che scorre non è più lo stesso, è famiglia. Non sa che sono vivo." Le fa intuire che il loro rapporto valica i vincoli del buon senso. Svela forse uno dei segreti più grandi della propria esistenza: un legame di sangue. E' forse il sangue, che li ha destinati alla loro grandezza e ai loro percorsi parallelamente separati. E' forse il sangue, che contribuisce all'aver aperto quella bottiglia di sakè. Parlare di sè, è come festeggiare la propria rinascita. Di fronte all'Ishiba si toglie le cuciture da essere umano, offrendole un dono e contemporaneamente un immenso peso. Dopotutto, non è portatore di pace. Lui è il crepuscolo. E implicitamente dovrebbe essere l'opposto più estremo dell'Alba. Pericoloso. "E' sorprendente, che tu lo abbia fatto riemergere." Si riferisce ad Akendo, ed in quelle parole non è velato il sussulto dello spirito. Il rinnegan e il Kokketsu, dai lati opposti della scacchiera. Fatica a immaginare quanto valore possieda questa informazione. "Posso creare un contratto che non può essere infranto se non con la vita. Se riuscirai a uccidere Il Tessai ti darò l'anello ed esaudirò una qualsiasi tua richiesta. Cosa chiederesti?" Ipotetico nel tono, ma in verità onesto. Un cambiamento del genere all'equilibrio mondiale varrebbe certamente un desiderio. E tu, Sango, cosa chiederesti ad uno dei maggiori esponenti di questa nuova Era?

19:30 Sango:
 Il sakè è li sulla tavola, come se si conoscessero, vecchi amici potrebbe pensare uno sguardo poco attento, due ninja seduti l'uno di fronte l'altro a sorseggiare lentamente quel liquore, un incontro che aprirà le porte a qualcosa di nuovo, una nuova storia e via che si forma lentamente. Ma le parole sono dosate, precise, atte a voler intrattenersi e intrattenere l'altro, in quel piccolo posto che altro non è che la casa dello strano ninja che si trova d'innanzi. Non prova odio come per Yukio, o venerazione come Akendo, il sentimento ancora deve essere esplorato e pregustato, un dolce amaro sul palato, eppure non può che lasciarsi ipnotizzare. Incantatore di serpenti qual'è, le sue parole, poche, dosate, pesate in tutta la loro essenza per donarvi ancora più enfasi e importanza, e lei che non può che rimanere in ascolto e lasciarsi intrappolare in esse. L'altro sa come giocare le proprie carte, tenendola sul vivo della conversazione priva di alcuna trillo stonato in quella magnifica musica cupa che suona nel proprio essere. Note che si susseguono, il grande disegno che viene allo scoperto in quei fili che si sono intrecciati da tanto tempo e di nuovi che si stanno intrecciando . Di nuovo eccolo, schiaffeggiandola con qualcosa di nuovo seppur qualcosa avesse intuito, non un legame di sangue, ma qualcosa di simile < potrei dirmi sorpresa, ma non lo sono, non del tutto > confessa, la mano che lenta ed elegante si porta in basso, il bicchierino vuoto ormai < sa che sei vivo, glielo dissi io inconsapevolmente nel momento in cui ci incontrammo con entrambi la stessa cappa sulle spalle > quella che lei continua a portare con l'orgoglio del passato di Ame stessa. Poco importa cosa ne fece il riduko sennin, adesso avrebbe avuto il proprio ruolo in quella storia < le vostre essenze sono simili > che quel sangue che li ha legati per così tanto possa esserne il principale fautore? I Kami osano giocare nei modi più impensabili. Legami che adesso li hanno portati qui, il disegno di un grande artista che infine inizia a colorare le pagine della nuova Era che sta per sorgere, o tramontare. Contrapposte visioni eppure entrambe atte allo stesso scopo, un nuovo inizio, un nuovo mondo da calcare e modellare a proprio piacimento < io e Akendo..siamo simili. Adesso ancor di più > mormora , calda la voce a sfuggir dal proprio animo, senza aver terrore di potersi pronunciare con l'altro , un legame intimo non fatto di sangue ma molto vicino ad esso < un tempo ero decisa a non muovere guerra , a non versare sangue > un tempo che sembra così lontano < cosa nutrirà il mondo che sta per arrivare altrimenti ? > una presa di coscienza, lenta, infima a morderle il cuore con nero veleno, a incenerirle l'animo e inglobarla in quella pozza tetra e pesante < non tutto è deciso, il riduko si muoverà solo se il Kokketsu prenderà di mira..me. Sono sicura che tu conosca lati di esso che io non immagino > un legame molto più profondo di quanto si possa immaginare quello che condividono, più profondo di quanto l'altro possa immaginare, un legame di sofferenza, di annichilimento, di tradimenti, cosa vi può esser di roseo in quella loro unione? Nulla. La domanda che viene la porta a stringer le labbra per qualche attimo, il cuore che perde un battito, le iridi che s'aprono di più al mondo e un lento, lieve sorriso sboccia sul candido volto della rossa . Prende qualche attimo, assaporando quel che sta per sfuggir dalle rosee gemelle < chiederei la distruzione totale di Kusa > un desiderio che le preme il cuore, Yukio morto, Kusa caduta e ridotta in cenere < monito a coloro che desiderino togliere la libertà > un villaggio in pietra e sangue, li al centro di quel mondo a ricordare a tutti cosa significhi togliere la libertà ad altri.[chakra on][vesti akatsuki]

20:11 Hanae:
 Ascoltando parole nuove, si sofferma a guardare anch'egli con i suoi grandi occhi curiosi l'Ishiba. Tace; mentre le labbra vanno a impattare l'un l'altra per poi rientrare dentro la bocca, dove vengono umettate. Sottile il suono del piattino da sakè che viene portato una volta ancora alle labbra, sopraffatto dal rumore del vento e della roccia che s'infrangono l'un l'altro producendo rombi immensi. Dopo un po', smette di bere, lasciando tre sorsi di quel liquore nel piattino per lasciar ad intendere che non desidera averne di più. "Io e lui, due mattine troppo chiare e simili, ci siamo accorti che stava giungendo il tempo di sfiorire." Pronuncia parole in merito al Rikudo Sannin e a ciò che era prima di diventare soltanto Nemurimasen. Katsumi risolse di accomiatarsi dal mondo perché nessuno doveva assistere al suo deperimento e allo sfracellarsi della sua essenza illustre. Ed il Rikudo sannin ha sempre saputo di star decadendo, ma ne è stato impossibilitato a causa del suo ruolo. Forse l'oggi Immortale è resistito agli anni di vuoto nutrendosi della simpatia delle cose che si disgregano e cadono in rovina. Lì all'Isola Nera si diedero il loro addio e dichiararono i propri reciprochi desideri; una magnifica festa di congedo, vista dalla prospettiva presente. Per lungo tempo son diventate figure di miti e leggende, ma come gli ingranaggi di un orologio, il ritorno di uno ha coinciso alla riapparizione dell'altro. L'Insonne è sinceramente curioso, e nei suoi occhi per un momento vacui può esser notata la disattenzione tipica di chi si è perso nella propria coscienza. Come vive? In compagnia di quali pensieri? Con quale arte inganna il tedio dell'attesa? Ogni sua pausa interroga il mistero, ma alla fine risolleva il mento e recupera concentrazione fissando il proprio riflesso nelle iridi altrui. "Tu, Ishiba Sango, stai sbocciando." Risvegliatosi dai meandri della propria mente, esprime quelle parole con tono basso e reale, come se avesse lasciato sfuggire un pensiero e non una frase ben architettata. "E forse, il tuo fiore ha bisogno che la terra si sporchi di rosso per assorbire gli elementi utili a sbocciare." In altre parole: la guerra può essere necessaria. Ma questo non vuol dire che tutti possano realizzare qualcosa di così tanto ambizioso. "Meglio vivere fedeli a sè stessi, anche per una sola grande battaglia." Conclude così quella parentesi, incitandola fondamentalmente a seguire la propria natura, indipendentemente da quanto questa possa poi rivelarsi distruttiva nei confronti suoi o del mondo circostante. Dopo di che, giunge il desiderio. Cosa faresti se potessi esprimere qualsiasi desiderio? Appesantito da quelle parole non ha più la volontà di muovere un passo o afferrare il sakè. L'inerzia delle cose lo invade, l'umida aria fascia entrambi e s'addensa, creando una sottile nebbia che mistifica quel momento. Un sibilo lontano va poco a poco diminuendo. Delle foglie trascolorate abbandonano sotto la forza dell'aria il ramo a una a una, iniziando a cadere. Tutto, diventa lento. Il tempo quasi si ferma mentre l'Insonne percepisce dal proprio corpo un fremito immenso. "Se davvero riuscirai, utilizzerò ogni mia risorsa per esaudire la tua richiesta." Sorride appena, soddisfatto di aver di fronte a sè qualcuno tanto folle e fedele ai propri ideali. Shinobi disposti ad andare contro ogni logica per essere sè stessi. "E' un peccato che tu vesta le Nuvole, Ishiba. " Chiude così, facendo leva sugli arti inferiori e alzandosi in piedi, pronto a giungere all'epilogo di questo incontro. { xyz }

20:43 Sango:
 Entrambi si studiano, non per attaccarsi, forse per comprendersi. Ella che vuol vedere quel ragazzino oltre la propria mera vista, conscia di chi egli sia realmente, paragonandone i volti, la voce, le movenze stesse a quel corpo che fu l'Uchiha. La curiosità s'accende, lampante nei propri azzurri occhi che non smettono di osservar l'altro, vuole sapere, conoscere chi egli sia, quel legame che lo unisce a l'unico che le abbia carpito l'animo stesso. Di riflesso umetta anche lei le labbra, non vi è malizia alcuna nel farlo, qualcosa di più grande è in ballo adesso, bisogna saper danzare. < ho sentito che è tornato a Oto, combattendo > mormora caldamente con un lieve sorriso che si pone sulle morbide labbra < non sarebbe intervenuto se io non lo avessi spinto qui > chiara nella propria posizione, nel proprio ruolo in quell'apparizione di un vecchio fantasma ancora vivo < Che le vostre mattine non sfioriscano, che vivano ancora e che brucino ancora una volta > spettatrice di quelle due anime che rinascono dalle loro stesse ceneri. Fenici, che divampano ancora prima di morir, un ciclo che mai finirà d'esistere. Tace per qualche attimo, tace eppur quelle parole stilettano dritto al cuore, di qualcosa che ha tenuto segreto solo per se, di parole udite già una volta ma da una ben altra voce, un tempo che sembra infinitamente lontano < queste parole..me le disse lui, quando mi fece cadere e mi rialzò allo stesso tempo > seria in quel che dice, la sfumatura della voce che si impregna della propria essenza, viva, pulsante, di un ardore che continua a bruciare nelle stesse vene. Le iridi che inconsapevole si son portate più in basso, lontano dal viso altrui , accorgendosene le riporta su in un attimo, uno scatto felino a mostrar l'altro quel che la abita, quella bestia che morde e distrugge . Tace anche a quel suo dire, un solo accenno d'assenso, non vi è necessità di impregnar l'aria con qualcosa di futile e ovvio, sono li entrambi per vivere quella battaglia, forse l'ultima, forse la prima, solo il fato potrà dar loro la risposta. Ma il proprio desiderio ormai è nudo sotto quegli occhi , saggio? Forse, oppure tremendamente folle, ma la linea di confine ormai s'è confusa e nessuno sembra trovarne di nuovo il reale senso . Non comprende quanto tempo sia trascorso, secondi, minuti, ore, giorni eppure comprende come le parole ormai siano sempre meno . Sanno entrambi a loro modo che quel loro dire , quel corpo, metterà in discussione una figlia con cui entrambi hanno un legame, ma tace sebbene quel pensiero sfiori nervosamente la punta della lingua < quale sarà la testa a cadere infine..non sembra esser tanto lontana da adesso > sente il respiro pesante della morte, il suo fiato sul collo a bramarle la vita stessa . Vi danza, conscia del pericolo che sta correndo eppur tanto cieca da non vedere altra via se non quella intrapresa ormai da troppo tempo. Perfino il suo cuore lentamente si sta inabissando, come pietra dura . Solleva il sopracciglio delicatamente eppure non vi è ironia < sono certa che quando l'alba sorgerà di nuovo ad Ame, quello sarà l'inizio di una duratura alleanza > non eterna . La stessa rossa lentamente va a rimettersi in piedi, il bicchierino poggiato su un delicato equilibrio sulla nuda terra per poter riprender la propria posizione. Elegante nei suoi modi < alba e tramonto, due opposti eppure entrambi non sono altro che un attimo di bellezza in un singolo giorno > una bellezza condivisa a loro modo, sebbene le strade che stiano proseguendo portino dritte nell'averno stesso. [chakra on][vesti akatsuki]

21:14 Hanae:
 La sua ambizione senza freno e senza limiti costretta ancora un po' in un campo troppo angusto, la sua insofferenza acerrima ed assieme il suo interesse traspaiono attraverso gli occhi ed il linguaggio del corpo, quest'ultimo fermo e quasi pietrificato per assicurarsi di godere d'ogni parola che potrebbe essere pronunciata dall'Ishiba. Immagina il sogno d'un'arte più grande e imperiosa di qualsiasi arte vissuta fino ad ora. Il regno di Kunimitsu è stato maestoso, ma in fin dei conti la grande Serpe Viola era ormai stagnata nella sua stessa superbia purpurea, rimanendo indietro nel gioco del mondo Shinobi. Il mondo si sta muovendo ed è interessante dalla prospettiva dell'Insonne sapere che la Yugure non è la sola a covare volontà di cambiamento. Per un momento, viene persino fulminato da un brivido che lo spinge ad alzare il mento verso il cielo, come fosse stato vittima di uno schianto di dolore; una torbida brama lo forza ad abbassare silenziosamente le iridi ambrate verso di lei, trascinandosi appresso un silenzio di morte. "Un grande cambiamento è inevitabile. Troverai rifugio al villaggio del Suono finché potrà farti comodo. " Con lo sguardo acceso da un ardore folle e nascosto, rimane in silenzio per alcuni secondi. Tanto tempo è trascorso ed è tempo di muoversi per prepararsi a qualsiasi contro-attacco dell'alleanza. L'odore della follia proveniente da Sud stagna l'aria, ed intanto le narici s'allargano per accoglierne il sentore. "In nome di ciò che ci accomuna, voglio puntualizzare che la Yugure ed il Suono non sono una cosa sola. Non agiamo per ottenere potere politico, piuttosto il contrario." Ottenere potere per poter agire. Dichiara all'esponente della futura nuova Alba che il Suono altro non è che un castello di carta. Quando sarà necessario agire il Crepuscolo si solleverà e non avrà alcun desiderio di curarsi che il castello rimanga in piedi. "Non abbiamo alleati nè nemici. Oltre i desideri personali di ognuno, il Crepuscolo è un martirio per il mondo." Sottolinea che un'alleanza con Oto è plausibile, ma che allearsi con la Yugure non è fattibile per simpatia, amicizia o anche similitudine di ideali. Sarebbe pronto a perforarsi il cuore, diventando nemico di sè stesso, se la bellezza fosse identificata in quel gesto. Segue la propria creatività e nient'altro; ma non si definisce più un semplice martire, avendo scoperto che il proprio piacere è proprio incarnare in tal senso il ruolo di Esteta del mondo, compito che richiede tuttavia il potere di distruggere e creare, opponendosi alle volontà delle grande figure del mondo ninja. "Attenderò di sentire delle tue imprese, Tigre Bianca." Batte le mani due volte, azione alla quale segue poco dopo l'arrivo dell'Erede e di Hanako sopra di lui. Con l'aiuto della serpe gigante scenderà dalla montagna, dovendo dirigersi adesso in un luogo dove avviare i preparativi necessari a qualsiasi cosa possa avvenire. { end }

21:38 Sango:
 Ormai la melodia va ad affievolirsi, a intraprendere la strada della morte per poter sparire per sempre, un ultima nota ancora a far vibrare l'aria attorno a loro, a renderla piacevole e tesa come giusto che sia. Quell'incontro non ha nulla di semplice o casuale, tutto è stato architettato nei minimi dettagli da kami annoiati che giocano con le loro vite. Due specchi, passato e futuro, alba e tramonto eppure si sono incontrati in quell'attimo di bellezza inaudita. Esteta lui, esteta lei a proprio modo, quante similitudini che gli Ishiba posseggono con quell'essere, e lei, stella del mattino a guidarne le future gesta, ma ancora non è il momento per abbarbicarsi in tali condotte, avrebbe trovato il tempo esatto e il momento per agire anche per quelli. Cambiamento. Il nuovo che distrugge il vecchio, il vecchio che ritorna al nuovo , due rispettivi che ritornano, sempre così come il nome delle nuvole di sangue. In piedi entrambi di fronte l'uno a all'altro, il loro incontro ormai volge al termine, troppe parole dette in queste ultime ore sebbene non troppe, ma che loro ne diano un significato profondo è d'obbligo. < così sia > Oto , una nuova casa sebbene temporanea, qualcosa in cui non credeva possibile, per colei che fino a poco tempo prima non aveva nemmeno visto la foglia stessa . Ma quella spiegazione arriva, la colpisce, decisamente molto con le iridi che s'aprono alla notte per un attimo. < comprendo > lo osserva ancora, in quell'idea folle ma chi è lei per riprenderne i precetti? Nessuno. Hanno scelto le proprie strade, ne apprezza la sincerità di chi sa cosa desidera, cosa vuole, non tutti sono in grado di esprimersi a tale modo < che l'alba e il tramonto non vengano mai a scontrarsi dunque > non vi è minaccia, solo una bieca speranza di non doversi voltare contro loro . Un sospiro lieve che sfugge alle gemelle, in quel suono che attraversa spazio e tempo per portarla di nuovo in vista del serpente. Un lieve inchino per lui e un sorriso < prenderò quell'anello, Nemurimasen > ultime parole, ultime volontà che la smuovono con forza, quello si spera non sia la sua ultima danza in quella terra. Quale sangue bagnerà quelle terre? Lo sguardo che si perde nell'infinita sconosciuta terra sotto di se. Uno sguardo vacuo, i pensieri che s'affollano prima di lasciarsi andare verso il basso stesso, verso quel che la porterà un passo più vicina a colui che desidera ardentemente incontrare < Akendo > un sibilo nel vento che verrà perso nell'etere stesso, solo orecchie attente, coloro che conoscono potranno comprendere il reale pericolo. [end]


Hanae e Sango si incontrano e da lì nasce un accordo.

Sango desidera l'anello della Tigre Bianca, così come la morte di Yukio.

Nemurimasen le offre un accordo: avrai l'anello dopo aver ucciso Yukio, e se ci riuscirai esaudirò una qualsiasi tua richiesta.



L'Ishiba, senza esitare, esprime il desiderio:

Se riuscirò a uccidere il Tessai, distruggi Kusa.


Nemurimasen scende dalla montagna delle Serpi per portare avanti altri affari..