Cancellini volanti e schivate importanti

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con Sato

19:21 Sato:
  [Aula Pratica] Ma che nanerottolo, un bel moretto dalla pelle bianca che se ne sta tutto in disparte rasentando il corridoio dell'Accademia alla ricerca di un'aula che gli è stata indicata come adatta per la prova delle tecniche. Lo sguardo, come al solito, privo di una particolare espressione... non sa in realtà perchè stia facendo tutto questo, probabilmente perchè ha un dono e non vuole sprecarlo o probabilmente perchè per la prima volta nella sua vita prova cosa voglia dire darsi un obiettivo e perseguirlo < Uhm > il capo ruota ora a destra ed ora a sinistra tentando di evitare lo sguardo altrui mentre, curioso, cerca la sua destinazione < dovrebbe essere lì > bisbiglia mentre riprende a passo deciso verso un pannello chiuso qualche metro più avanti. Indossa una comoda tuta verde militare, calzari, schinieri e vambracci dello stesso colore. Un paio di guanti di colore nero coprono le delicate manine. < Ci siamo > Si arresta davanti alla porta dell'aula, nessuna figuraccia oggi. Promesso. La mano sinistra, lentamente, si tende ad aprire la porta mentre la destra stringe al suo interno 3 Fuuda. Le iridi nocciola, perle su uno sguardo mediamente indifferente, sono rivolte verso la porta così come il busto ed il resto del suo corpo. Sarà vuota?

19:33 Sato:
  [Aula Pratica] Il pannello, silenziosamente, scviolta all'interno della guida lasciando libero il passo e l'accesso all'aula. Grande. Le aule sono proprio una cosa figa, sicuramente più grande di casa sua. Avanza di un paio di passi mentre quel volto così tenero e spaesato, si muove spaziando su tutti i banchi a gradinata alla ricerca di uno spazio vuoto. < Giornata fortunata > commenta compiaciuto nel notare che la stanza sia ancora vuota. Che sia il primo? Che sia il solo? Stringe spallucce mentre incede con più sicurezza verso il centro della stanza, tra il primo gradone e la cattedra. Il caschetto, capelli folti..fini e neri, ben pettinato ricarde sul quel viso dall'vale quasi perfetto e dal colore del latte. Una volta guadagnato il centro dell'aula si girerebbe verso la cattedra colmando quei pochi passi che lo separando dal tavolo e poi, poggiando con forza (?) entrambi i palmi delle mani sulla superficie di legno, escalmerebbe < Silenzio ! > e come il migliore degli attori si girerebbe di scatto come a cogliere di sorpresa la propia audience < Oggi, piccoli mocciosi buoni a nulla, imparerete due tecniche che possono salvarvi il culetto sul campo di battaglia > ed ecco che la sinistra, la mano libera, andrebbe a stringersi in un ferreo quanto fermo pugno < la differenza tra voi e la carne da macello sta in ciò che ne farete di quello che apprenderete oggi > inizia quindi a passeggiare verso la propia destra mentre ha l'audience in pugno. Non sono ovviamente parole sue, lui la carne da macello non l'ha mai vista e nemmeno la mangia. Piuttosto replica le parole di Sango che così tanto gli sono rimaste impresse. < Impastate il vostro chakra, pivelli ! > escalama rigido mentre, per un attimo, gira lo sguardo verso la porta. Sia mai entri qualcuno.

19:46 Sato:
  [Aula Pratica] RItornando poi verso sinistra andrebbe nuovamente a riavvicinarsi alla cattedra per poggiare i Fuuda in cui aveva prevalentemente sigillato un tronchetto da sostituzione. Una volta liberatosi la mano dritta andrebbe di nuovo a guadagnare il centro della sala < Ah, devo proprio insegnarvi tutto ! > scuote il capo visbilmente deluso per poi soffermarsi intensamente su quella classe inesistente che, a quanto pare, non è certo all'altezza delle sue aspettative. Una classe immaginaria di somari, almeno però stanno in silenzio. Un silenzio che inizia a farsi possente, da cui si lascia pervadere entrando così in una sorta di stato meditativo. Per aiutarsi, calmo, andrebbe anche a chiudere gli occhi per evitare che variazioni luminose possano disturbarlo. Le mani andrebbero ad annodarsi dunque, all'altezza del petto cercando di ricreare un sigillo:tenterebbe di far baciare indice destro con indice sinistro e, allo stesso modo, medio destro e medio sinistro mentre anulare e mignolo sinistro andrebbero a raccoglieri sul palmo..i gemelli della dritta si raccoglierebbe sui fratelli mancini a ricoprirli. Pollice destro e sinistro si toccherebbero sul loro lato interno.Nessun fiato mentre, se l'azione riuscisse, starebbe tenendo saldo, in questo momento, il gillo O-Hitsuji. Senza fetta lo lascia salire all'altezza del plesso solare.Un respiro, un altro. Nel tentativo di concentrarsi su se stesso il respiro si farebbe più profondo e l'udito, fine, andrebbe a proiettarsi sull'ascolto interno del proprio respiro < pensa al tuo respiro > ricorda a se stesso come a citare lezioni passate. Una volta raggiunto quello stato di concentrazione andrebbe quindi a ricercare le due energie inizando da quella psichica. La fronte si corruga mentre lo sguardo, rivolto verso la propria mentre, andrebbe alla ricerca di quella fioca luce blu... e se solo riuscisse a trovare quel puntino blu lo terrebbe fermo ed impresso al centro della sua fronte. Respira, profondamente. Si ascolta. Sarà la suggestione, il sigillo o quello stato di meditazione quasi indotto..che proprio una fioca luce blu andrebbe a rivelarsi dietro la fronte. Tenendola saldamente, tenerebbe di muoverla verso il plesso solare. Una volta raggiunta circa l'altezza del sigillo la concentrazione si muoverebbe verso quella forza vitale che proviene dalle viscere. Lì dove spesso avverte un bruciore divampare. Ingenuamente andrebbe proprio lì, al centro delle viscere, alla sorgente di quel bruciore. Da lì inizierebbe la ricerca mistica di quella luce rossa che,seppur fioca, non dovrebbe tardare a trovare. E solo in quel caso tenerebbe di agganciarla con uno sforzo , visibile esternamente con un labbro increspato ed occhi leggermente strizzati, e trascinarla verso il plesso solare..lì dove la luce blu è stata raccolta.Inspira, espiera. Lento. Solo nel caso in cui riuscisse a trascinare le energie al centro del plesso, poco sotto il sigillo, andrebbe a mischiarle imitando il verso del mulinello dell'acqua. Esatto, proprio quell'esempio di vortice naturale andrebbe ad imitare cercando così di far fondere le due fonti energetiche[tentativo impasto chakra ][10/10]

20:17 Sato:
  [Aula Pratica] Una volta preso possesso di quell'energia che sente muoversi all'interno del proprio corpo tenterebbe di concentrarla all'altezza dello stomaco. Mani che si sciolgono dal sigillo così come gli occhi che si aprono stendendo uno sguardo severo sulla sua classe immaginaria < Visto ? > tono retorico mentre le pupille, severe, si stendono inesorabili su tutta la classe disegnando una M immaginaria con il volto. Prosegue con quella recita andandosi dunque a guadagnare di nuovo terreno verso la cattedra per appropiarsi dei Fuuda ed è proprio in quel momento che si accorge di un gruppetto di tre altri allievi, vicini alla porta, che sghignazzano < No... > panico, agitazione, timore.. un mix di emozioni che lo avvolongo improvvisamente e che lo fanno bloccare per un istante, giusto il tempo di fargli notare che il più grosso dei tre ha in mano un cancellino e con l'indice sinistro, a mo' di mirino, lo sta puntando. Veloce la mente scorre tra i rotoli deposti con cura in quella libreria che ha iniziato a costruire nella propria testolina. Non c'è molto tempo, deve spostarsi ed in fretta. Non era in programma oggi ma... tenta di muovere una parte del proprio chakra accumulato verso gli arti inferiori in parti uguali aiutandosi, nel veicolarlo, da quell'adrenalina che cresce a dismisura. Non ci impiega molto l'avversario a scagliare l'arma di legno mentre il minuto allievo dell'erba tenta di imprimere forza, chakra ed adrenalina nei muscoli delle gambe e, al tempo stesso, di spostare il peso, e con esso parte del busto e del baricentro,all'indietro nel tentativo di eseugire un velocissimo balzo all'indietro che dovrebbe portarlo ad una distanza di poco meno di due metri dalla sua distanza attuale. L'unica scelta che, in pochissimi secondi, può evitargli un bernoccolo e una spolverata di gesso. [Kawarimi no Jutsu][CHakra 6/10]

20:22 Sato:
  [Aula Pratica] *[Tentativo Kawarimi no Jutsu][CHakra 6/10]

20:24 Sato:
  [Aula Pratica->Corriodio] Se la tecnica fosse riuscita a questo punto il giovane allievo dovrebbe ritrovarsi distante abbastanza dal punto di atterraggio del cancellino così da salvare sia la chioma che la capoccetta. Non proferisce parola, troppo è l'imbarazzo, mentre ancora confuso dall'esecuzione della tecnica cerca di mettere a fuoco di nuovo il gruppetto dei tre che hanno attentato alla sua capigliatura. Una visione per ora sfocata mentre con la mano destra cerca, annaspando, un punto di appoggio per riprendersi da quel movimento così rapido < Forte sta cosa > apprezzerebbe stupito e soddisfatto a se stesso mentre il gruppetto escalama qualcosa e se la da a gambe. Certo il tonfo del cancellino potrebbe aver generato rumore e quindi sospetti, probabilmente è meglio che teli anche lui. Un pochino affaticato e spaesato cerca, con calma, di raggiungere la cattedra e riappropriarsi dei Fuuda. Una volta fatto ciò, preso un bel respiro, tenterebbe di dirigersi verso la porta d'ingresso dell'aula e immetersi di nuovo nel corriodio centrale < diventerò lo zimbello di questo posto > la mano sinistra, rabbiosa, si stringe a pugno mentre la destra conserva i fuuda per il prossimo allenamento. [END]

Sato cerca di imparare la Kawarimi no Jutsu. Una volta in aula, scoprendola vuota, si lascia prendere la mano con la recitazione ma poi...