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17:19 Tenshi:
 E' il cinque settembre dell'anno 72 DK e lei, per la seconda volta nella sua vita, si appresta a lasciare Konoha per chissà quanto tempo. La prima ed ultima volta che era accaduto, era circa un anno fa. Aveva fatto i bagagli, alla volta dell'isola di Chumoku, in compagnia di Onosuke. Adesso, sia la meta che il suo compagno di viaggio sono differenti. Insieme ad Eryk, sta cominciando il proprio viaggio verso Kusa. E' la prima volta che va in quel paese. Non sa cosa aspettarsi. Le hanno detto che la tecnologia è molto diversa rispetto a quella misera konohana e, per questo motivo, non sta nella pelle. Il motivo principale di quel viaggio è solo uno: studiare e creare all'interno del laboratorio qualcosa che possa salvare Onosuke da Tsuki. Certo, i motivi ufficiali, e quelli che in realtà sanno tutti, sono ben altri. Ha condiviso con il Doku le proprie idee riguardo alla creazione di un farmaco che agisca sulla fertilità e l'altro sembrerebbe averle ben accolte. Chissà che quella ricerca non dia inizio ad un nuovo business marcato Senjuu-Doku. Questo è dunque ciò che ha detto all'Hokage per avere il permesso di spostarsi a Kusa, a patto che le mandi continui aggiornamenti sullo sviluppo del suddetto farmaco. Ancora si chiede come mai abbia accordato quel permesso, la Nara, che, poco più di un mese fa, l'aveva catalogata come una disertrice. Farla rientrare al villaggio, per poi permetterle di spostarsi a Kusa non sono di certo state mosse intelligenti, dato che lei è tornata al villaggio solo per farlo esplodere. Di certo, i motivi che la spingono ad intraprendere quel viaggio verso Kusa sono molto più nobili: si tratta di salvare un'anima, che nessuno sa essere perduta. Si trova alle porte di Konoha, pronta a lasciare, nuovamente, quel villaggio tanto odiato. I lunghi capelli rosa sono raccolti in una coda di cavallo alta. Solo la frangia è lasciata liberamente ricadere sulla fronte. Indossa un top corto nero, a maniche corte, e dei pantaloni larghi, anch'essi neri, stretti alle caviglie con degli elastici. I pantaloni presentano, sui lati, delle grandi tasche, che contengono tutti i piccoli oggetti che non sono entrati nello zaino nero che porta sulle spalle. All'interno di esso, si trovano vari vestiti ed oggetti per la cura personale, quanto basta per sopravvivere. Purtroppo, non ha voluto caricarsi eccessivamente di bagagli, altrimenti il viaggio sarebbe stato alquanto scomodo. Se le servissero altri vestiti, scoverà qualche negozietto a Kusa, con il suo fiuto femminile per i saldi. Alla coscia destra sono legate delle fasce elastiche bianche che reggono il portakunai nero, all'interno del quale si trovano shuriken, kunai e carte bomba, per ogni evenienza. Ai piedi porta le sue fedelissime scarpe di tela nere. Il Chakra, già impastato, circola violentemente all'interno del suo esile corpo. Sperando di non aver dimenticato nulla di necessario, si rivolgerebbe al proprio compagno di avventure < Quindi, stiamo davvero andando a Kusa > direbbe, quasi sollevata di lasciate il proprio villaggio natale. [Chakra on][equip: 3xshuriken - 3xkunai - 1xcarta bomba - 1xfuuda con tronchetto sigillato]

17:32 Eryk:
 A differenza di Tenshi che, sembrerebbe non avere problemi economici, Eryk parte con lo zaino in spalla pieno di tutti quei vestiti che aveva per forza di cose comprato a Konoha dopo che era partito pure lui sprovvisto di ricambi, non pensava di certo di rimanere oltre un mese e soprattutto che il compagno del viaggio di ritorno fosse Tenshi e non Junpei che a quanto pare non stava troppo bene, l’ultima volta che gli ha chiesto da dietro la porta della locanda come stesse se volesse tornare con lui a Kusa, avrebbe sentito dei gemiti di dolore insieme a aerofagia e ciò che sarebbe riconosciuta come diarrea, motivo per il quale probabilmente non lo vede in giro da tanto tempo! A differenza di Tenshi lui è un attimo più coperto, anche perché il viaggio non è esattamente breve per raggiungere il villaggio di provenienza dove si è diplomato come ‘ninja’ e che non vede da assai.. chissà che è successo nel frattempo! Arriva quella domanda, quasi incredula forse che stia lasciando la foglia nascosta. Supera per l’appunto il controllo dei chunin di guardia e, una volta nel sentiero esterno dal villaggio, lasciandosi alle spalle la cinta muraria le risponde <”Si, per il momento sì. Devo vedere prima cosa è successo e non possiamo permetterci di metterci troppo tempo per arrivare a Kusa. Poi una volta che saremo lì, dovremmo poter uscire tranquillamente dai cinque cerchi per andare alla cascata, a patto che presentiamo un pretesto per quei via vai.”> le spiega, pretesto che potrebbe essere benissimo la ricerca di componenti per quei farmaci che stavano facendo. Il doku più bello di tutti oggi indossa una camicia di lino bianca, più sbottonata che altro, con le maniche risvoltate fino a sopra i gomiti, pantaloncini comodi con tasche, di un color blu scuro ma con poca saturazione, spento, e le solite scarpe nere di tela. Tempo neanche che arrivano fuori, senza i ninja sensitivi che li osservano ed ecco che le mani vanno al petto come al solito nel sigillo della capra, mentre si concentra per unire quelle due forze in una unica. Il risultato delle due verrebbe propagato attraverso tutti gli tsubo proprio per donare nuovamente il vigore massimale al corpo e ai suoi muscoli, dato che per la tratta che devono fare e gli eventuali pericoli, è sempre meglio essere previdenti. [Impasto chakra ]

17:53 Tenshi:
 I passi si alternano da subito veloci, mentre si lascia dietro di sé le porte del villaggio. Parte senza Onosuke, stavolta. Ma parte per lui. E parte per capirci di più in quella intrigata gerarchia che tutto comanda. Parte per trovare un modo per sovvertirla. Glielo ha già detto ad Eryk: lei vuole essere una delle parti centrali della rivoluzione. Per questo era così interessata a quella Yugure. Per ciò che aveva letto su quella rivista, gli ideali di quell'associazione, se così può chiamarsi, riflettono in molti punti sia quelli della rosata che quelli del Doku. La Yugure potrebbe rappresentare l'asse portante di tutta quella storia. E loro, degli estranei che non ne sanno nulla, se non qualche informazione presa qua e là dagli articoli di Noctis, devono cercare di avvicinarsi ad essa, per portar a termine i propri obiettivi. < Potremmo usare lo stesso pretesto che ho usato io per uscire da Konoha, no? Cercare qualcosa di utile per le nostre ricerche > anche perché, qualcosa di utile va cercato sul serio: non può non portare avanti quella ricerca, altrimenti l'Hokage andrà su tutte le furie. Del resto, deve anche trovare qualcosa che possa aiutare Onosuke. E tutto questo dovrà avvenire in poco tempo. < Pensi che riusciremo ad avvicinarci a quel tipo... Beto-san? > chiederebbe, quasi inespressiva. Se riuscissero a raggiungerlo, sarebbe un vero passo in avanti. Potrebbero capirci qualcosa di più. Forse. Lei lo spera. E' partita anche per quel motivo, in fondo. Non appena Eryk le aveva mostrato quella rivista, la sua mente si era improvvisamente illuminata, come una lampadina. Poter avvicinarsi a quell'uomo sarebbe di certo significativo nel loro grande progetto. Magari la Yugure è la risposta a tutte le loro domande, i loro dubbi. Il mezzo per raggiungere i loro obiettivi. Quel viaggio sarà davvero importante. Un'esperienza diversa, intrapresa di propria volontà stavolta. Non è come Chumoku. Non è come Kiri. Stavolta, nessuno le ha chiesto di partire per difendere la patria. Stavolta, ha deciso lei stessa di mettersi in viaggio. E la sua testa è talmente dura da sentire che niente e nessuno potranno intralciarla.[Chakra on][equip lo stesso]

18:19 Eryk:
 Se per Tenshi quello è il viaggio della vita, per Eryk non esattamente, sta tornando a Kusa e a parti invertite, sicuramente Tenshi avrebbe il suo stesso mood scazzone, non sarebbe mica felice di tornare a Konoha. Se i passi della Senjuu sono mossi per il bene di Onosuke, o meglio ciò che lei reputa sia il bene dell’aburame, Eryk si muove per il proprio obiettivo. Si lascia scappare pure uno sbadiglio, aveva fatto le ore piccole quella sera e aveva un paio di borse sotto agli occhi non indifferenti! La segue mantenendo lo stesso ritmo anche se non ha tutta quella fretta di tornare indietro, certo è curioso di vedere se Kimi, Ekazu e soprattutto la sua sensei, Ren, siano tornati da quella missione per la quale erano spariti circa durante il suo esame per diventare genin, avendone fatte a sua volta di missioni non dovrebbero chiedere troppo tempo, magari essendo loro più forti hanno dato loro missioni più durature o che richiedono più tempo rispetto alle loro da genin. <”Penso di si, inoltre vorrei almeno migliorare ancora un po' prima di andare a incontrare questo Beto. Nonostante ho idee, devo avere anche le abilità per supportarle bene, altrimenti sono un parla parla. “> le spiega tranquillamente, non vergognandosene. Tenshi era più forte tra i due, glielo aveva già dimostrato in maniera indiretta e forse è l’unica persona che è a un livello raggiungibile per lui in questo momento, non si osa neanche pensare al livello dei tre di Kusa o anche di quella donna dai capelli rossi eleganti e le tigri incontrata ai monti. Continua a muoversi e mentre si avviano tra le frasche del sentiero, le comunica <”ah, mi è capitato di fare il tuo nome come mia collega ricercatrice mentre parlavo con una certa Mekura Hyuuga.”> le spiega ma continua a guardare il sentiero davanti a se, lui non la conosce però dalla reazione dei Konohani doveva essere una persona famosa. <”Diciamo che potrei aver accettato una commissione di una ricerca da parte sua, inoltre dovrebbe essere proprio a Kusa nei prossimi giorni. Dovrebbe aver interceduto con Furaya per conto nostro. Potresti unirti alla ricerca in merito. Era la mia idea per avere accesso libero tra Konoha e Kusa.”> le spiega, infondo le aveva proposto anche di formare gli scienziati di Konoha non appena i materiali fossero stati consegnati da Kusa, tutto lavoro già fatto per gettare già le basi del futuro e del presente, come chiedere quasi un consiglio a quella che poi si è rivelata essere la capo clan hyuuga come da lei detto, per far venire con sé la Senjuu. [chk on]

18:39 Tenshi:
 Mentre era a Kiri, ha avuto modo di conoscere dei kusani. Alcuni alquanto appariscenti. Di altri, invece, non ha mai conosciuto l'identità. Ha avuto modo di conoscere Kioshi, ma non sa che egli abbia la propria dimora a Kusa. A dire il vero, non sa proprio nulla di lui. Sa solo che è rimasto al centro dei propri pensieri per tutto il tempo. Perché lui ha rappresentato la causa scatenante del suo cambiamento. Lo ha incontrato solo una volta, tant'è che ha spesso pensato che si trattasse, in realtà, di un sogno. E quell'incontro le aveva cambiato l'intera vita. Le aveva permesso di vedere il mondo da un'altra prospettiva: dall'oscurità. Quando si conosce la vera oscurità, allora si capiscono molti aspetti della società a cui prima non si dava peso. Si inizia a capire perché certi soggetti abbiano preferito tradire la propria patria, piuttosto che se stessi. Un'altra persona di cui non sa l'identità, né sa che abiti a Kusa, è colei che si è presentata come Morte. Una donna molto simile a lei, che quella volta, all'Isola Nera, le ha detto che la rosata potrebbe essere la sua perfetta compagna. Lei però non si chiede se nel pese dell'erba incontrerà o meno queste persone. Non sa dove siano andate dopo Kiri. Sa di averle incontrate, un'unica volta. E in quei due particolari incontri, il suo io ha preso forma. E' lì, a Kiri, in quegli incontri, che affondano le radici del pensiero rivoluzionario di lei. < Qual è il tuo grado ninja? > chiederebbe, incuriosita dal suo voler migliorare. Certo, in certe circostanze non è stato difficile mostrare la propria superiorità in determinate abilità. Ma ciò non contribuisce, comunque, ad immaginare il grado dell'altro. E non glielo aveva mai chiesto, prima d'ora. D'altronde, non si facevano mai molte domande l'una sull'altro. < Mekura? > i passi rallenterebbero, nel sentire quel nome < è la capo clan degli Hyuuga > l'espressione è quasi accigliata. Non sa se quella di parlare con lei sia stata una buona scelta, dato che, essendo capo clan, la immagina come una donna che segue ossequiosamente le regole, senza ribellarsi. < Non ho mai avuto modo di intrattenere una discussione con lei, comunque >. Ed i passi continuerebbero spediti, tra fogliame ed erba secca. < Di che ricerca si tratta? > dato che la Hyuug si è mostrata gentile nei loro confronti, intercedendo per loro, sarebbe bene aiutarla in qualche modo. Ma non sa fino a che punto sia conveniente per il loro obiettivo. [Chakra on][equip lo stesso]

19:00 Eryk:
 Arriva quella domanda che beh, prima o poi doveva essergli fatta <” Genin, fino a due mesi fa facevo il cuoco in un ristorante mentre ero clandestino a Kusa.”> le spiega, a lei stabilire se è un bene o un male che il Doku in solo due mesi che si è affacciato al mondo ninja è a quel punto o meno <”Non ha troppa importanza il grado, è un titolo di un villaggio di cui non mi importa nulla e di un mondo della quale non mi frega. Ho intrapreso questo percorso perché a quanto pare sono membro di un Clan e la capo clan mi è venuta a prendere, facendomi rendere conto che per come ero, non avrei mai potuto fare nulla di tutto ciò che mi sono prefissato.”> chiude lì il discorso, non ha troppo senso parlarne in dettagli anche perché non è uno di quelle persone alla Seishin che raccontano la loro biografia ai quattro venti, se qualcuno gliela chiede può anche condividerla, altrimenti fa niente lo stesso, sono fatti suoi che cosa ha passato per arrivare lì, che cosa lo ha spinto a intraprendere la carriera, o come mai era clandestino a Kusa. Si è già cominciato a muovere proprio per tenere a bada ciò dalla quale sta scappando, lui a differenza della Senjuu, forse è quello ciò che ancora li distingue, Eryk ha affrontato il suo passato dalla quale sta scappando e lo ha per il momento sistemato, Tenshi invece è ancora nel bel mezzo di quel processo con Onosuke che ancora giace sotto al nome di Tsuki. Ascolta anche la parte relativa a Mekura <”Simile a quello che vogliamo fare, maternità surrogata, inoltre da quello che ho capito dovrebbe avere un accordo commerciale in corso per aggiornare l’ospedale di Konoha con i macchinari di Kusa, non so a che punto tecnologico siete alla foglia, grazie al cielo con tutte le sfortune che mi sono capitate, non sono mai finito ricoverato.”> le dice con una punta di ironia dato che Tenshi e suo fratello sono forse le uniche note positive che ha di quel viaggio, con lei di sicuro mentre Mattyse per il momento non è altro che un pretesto per cominciare a portare caos, fiducia nei confronti dell’altro dato che sanno che si stanno usando entrambi a vicenda: il senjuu per avere ciò che vuole, e nel processo Eryk può cominciare a piantare il seme del disordine. [chakra on]

22:09 Tenshi:
 Che importanza ha, difatti, il grado ninja in un mondo che non funziona? Il grado, accompagnato da quella gerarchia che tutto regola, ormai è qualcosa di anacronistico. Da quanto tempo esiste la realtà dei ninja? Perché il mondo è andato avanti e quella gerarchia, invece, si è come fossilizzata? A che serve avere tra le mani quel grandissimo potere, se poi i ninja non sono neanche padroni della propria vita? Lo ha sempre pensato, in fondo. Loro non sono altro che marionette guidate da chi sta sopra, chi occupa i piani più alti. Carne da macello. A che serve sacrificarsi in nome del proprio villaggio, se poi esso non si interessa minimamente delle proprie pedine? Bisognerebbe rivoltare quel mondo, cambiarlo da cima a fondo. Non farebbe domande, comunque, riguardo la clandestinità o la storia altrui, ma un dubbio le verrebbe in mente. < Le nostre idee sono state sempre simili e adesso che, forse, ci stiamo avvicinando a qualcosa che potrebbe in qualche modo rappresentarci, mi chiedo... > una pausa, accompagnata da un movimento quasi nevrotico delle le mani < posso fidarmi di te? >. D'altronde, è la stessa domanda che le ha posto il Doku stesso qualche giorno prima, quando lei le ha detto di essere stata considerata una disertrice. La Senjuu, probabilmente, si fida già di lui. Perché nel genin ha trovato una persona affine. Una persona a cui non importa ciò che fai o chi sei stato in passato. Proprio come alla chunin dai capelli rosa. Che importanza ha il passato, quando si guarda al futuro? Certo, lei vive ancora nel passato, le sue radici sono lì. E ciò è dimostrato da quei sentimenti per Onosuke. Chiunque, in quella situazione, si sarebbe arreso. Avrebbe cessato d'amare, perché si sa bene che l'amore a volte distrugge. Ma l'odio e l'amore sono in lei indissolubili, proprio come Yin e Yang, proprio come il buio e la luce. Convivono, uno in dipendenza dell'altro. Senza il primo, non vi può essere il secondo. < Capisco > sussurrerebbe, quasi tra sé e sé, riguardo al discorso su Mekura. Certo, le intenzioni della capo clan sono strettamente legate a ciò che vogliono fare loro. Ma lei è pur sempre fedele alla Foglia. Quella collaborazione potrebbe portare dei guai futuri. < Certo, sarebbe una gran cosa migliorare l'ospedale di Konoha... ma noi due cosa ci guadagniamo da questa collaborazione? > passerebbe subito al dunque, sorvolando discorsi vaghi ed indiretti. Meglio essere chiari sin dall'inizio, no? [Chakra on][equip lo stesso]

22:41 Eryk:
 Pensava di averle già risposto a quella domanda in quel momento in cui si era fatto sovrastare e lei stessa gli aveva posto quella fantomatica domanda riguardo al potersi fidare del Doku. <” Si? Sta di fatto che sei libera di fare con me così come io faccio con tuo fratello: usarmi, già lo stiamo facendo per altro, non mi metterò di certo a piangere o a risentirti se sarà questo il caso.”> le risponde in maniera tranquilla nonostante non si ferma a parlare, davanti a loro hanno un viaggio lungo da completare e quindi se si devono fermare a ogni piccolo e minuscolo dialogo non arrivano più a Kusa. Si usano già a vicenda, lei lo usa per stare bene e per dimenticare per un momento Onosuke e tutta la sua tristezza annessa da ciò che è successo a questi e dalla sua inabilità a farci qualcosa. Continua con quel moto seguendola passo dopo passo, i capelli corvini si muovono con essi e infine arriva la seconda domanda. <”Tenshi, davvero? Mi serve esperienza per le mie ricerche, mi serve poter avere leve per aver persone dalla mia parte, mi servono pretesti possibili per potermi muovere tra i villaggi in maniera libera qualora dovessi far saltare tutto in aria. Non sono folle al punto da dichiarare apertamente guerra a tutto il mondo ninja, mi vengono a prendere in mezzo secondo e tutto è inutile.”> finisce di spiegarle le varie opzioni che gli si prospettano al collaborare con Mekura o con altri che gli propongono altre idee o gli commissionano ricerche. Da scienziato sta lavorando con lei che è una possibile mukenin, su se stesso, con Ryuuma il capo della yakuza locale e ora con una consigliera dell’hokage. Lavora con tutti coloro che gli danno da lavorare perché gli fa comodo così, perché deve aumentare le sue conoscenze, sono ricercatori tutti e due, dovrebbe saperlo e capirlo anche lei dato che anche lei è una genetista!

23:06 Tenshi:
 Sente le motivazioni del Doku riguardo alle domande che gli aveva poco prima posto. Parole taglienti le vengono rivolte, ma d'altronde non poteva aspettarsi altro. Eppure, nonostante tutto, sente di essersi affezionata, a modo suo, a quella persona che ha accanto in quel momento. Probabilmente non glielo ha mai dimostrato. E, sicuramente, semmai anche lui si fosse affezionato a lei, non glielo direbbe mai, né tanto meno glielo dimostrerebbe in qualche modo. Perché il loro rapporto è basato proprio su questo: usarsi a vicenda. Ma fino a quando ci si potrà usare a vicenda senza iniziare a volersi bene? Da qualche settimana, ormai, trascorrono ore ed ore in compagnia, e non solo a letto. Forse, non avrebbe dovuto far rimanere il genin in casa propria. Perché, in fondo, lei lo sa bene: è debole davanti ai sentimenti. Ciò, invece, non si potrebbe dire dell'altro, che i sentimenti sembrerebbe non conoscerli. Tanto affini, quanto diversi. Del resto, se tutti gli uomini fossero uguali, niente del mondo avrebbe più senso. Ma, dato che la discussione si stava facendo fin troppo pesante, decide di sfondare quel muro che si stava pian piano alzando tra loro, con i suoi soliti modi da gatta. < Non dirmi che non ti mancherei, se di colpo sparissi > sibilerebbe, con tono ironico ed il suo sorrisetto malizioso stampato in volto. Eryk, Mattyse ed Onosuke sono le uniche persone che contano per lei, attualmente. Probabilmente, se il Doku sparisse dalla sua vita, lei ne sentirebbe la mancanza. E non soltanto una mancanza carnale. Forse, potrebbe considerarlo un amico. E, quasi sicuramente, quel bene che prova nei confronti di lui è a senso unico. Ma si è abituata a certe situazioni. Le persone spariscono e lei ne sa qualcosa. Non può dipendere ancora dagli altri. < Comunque non ho mai detto di voler dichiarare guerra a tutto il mondo ninja > ritorna seria, adesso, tornando a parlare della collaborazione con Mekura < mi preoccupo solo del fatto che questa collaborazione possa causarci dei problemi. Ma se tu sei sicuro del contrario, allora va bene. Mi fido di te > con quelle ultime parole rimarcherebbe ciò che già gli ha detto in precedenza. Si fida e non le importa minimamente chi lui sia stato prima di diventare un ninja. Non che per lui abbia importanza se lei si fida o meno. Ma lei sa che un buon rapporto inizia proprio dalla fiducia. [Chakra on][equip lo stesso]

23:26 Eryk:
 È abbastanza freddo e calcolatore da capire fino a che punto spingersi con quei rapporti lavorativi e fino a che punto può farsi usare dalle persone, così come a sua volta usarle. Quelli che ha raccolto fin ora sono proposte lavorative, nient’altro, non cambia nulla per lui così come a differenza di Tenshi, lui non ha più facce ma solo una, quella di Eryk, che si presenti come ninja, come Doku o come ricercatore non ha importanza, in tutti i casi è chiaro da subito sul tipo di persona è, ciò gli permette di non tradire le aspettative altrui, infatti <”Queste proposte mi sonno state fatte dopo che ho spiegato il mio punto di vista, non ho finto di essere un buon samaritano che vuole aiutare il mondo. Se poi vogliono affidarsi a me, possibile futuro mukenin che vivo nel futuro rispetto a questo paese di fossili, è un problema loro, le mie ricerche non sono in conflitto con il ruolo che mi assegneranno.”> le spiega, ignorando quella domanda e quei modi da gatta per il momento. Sa già che lui le mancherebbe dato che in questo momento è l’ultima boa che la separa dalla solitudine e dall’affrontare quel viaggio da sola in acque sconosciute e se non si fa carico dei suoi problemi, perché non sono problemi suoi, quello che può fare per lei, come quello che può fare per altri, è essere il suo pioniere, lui che cerca proprio queste acque sconosciute e quei sentieri da tracciare prima di altri. Non è un compito facile, richiede una dedizione che non tutti hanno e soprattutto non basta la voglia di fama nell’essere il primo a scoprire qualcosa, è un desiderio troppo futile il quale non ti permette di sopravvivere alle intemperie di quei terreni non marcati. Sbuffa un attimo per poi voltarsi a guardare la piccola Tenshi <” No coniglietta…”> la richiama così come l’ha chiamata la prima volta <” Devo tenere questo profilo anche con te e aggrapparmi all’idea che ci stiamo usando, perché il vederti così perfetta nelle tue membra e con un desiderio così affine al mio, averti tra le mie braccia a consolarti da un qualcosa che ormai dovrebbe essere passato, o il solo consolarti e asciugarti le lacrime…”> prende una breve pausa mentre lo sguardo è serio e continua a parlarle tranquillamente con quella voce roca e profonda che si ritrova <”… senza quel pensiero invaghirmi di te sarebbe un attimo e mi perderei tra i tuoi seni alla mattina risvegliandomi in un mondo che non sento mio.”> finisce di spiegarle come mai continua a ribadire quel concetto, che i due si stanno usando, perché non può dar spazio alle emozioni per quanto lo possa volere, perché se c’è qualcuno di giusto per Eryk è qualcuna che condivida i suoi ideali e il suo percorso ma Tenshi non è sua, quei sentimenti che potrebbero sbocciare da un momento all’altro oltre l’amicizia e il cameratismo non possono permetterseli. <” Quindi usami fino a quando il tuo ragazzo non tornerà e se necessario per il nostro obiettivo, allora potrò pure aiutarti a riportartelo, ma non chiedermi emozioni.”> termina così quella frase, voltandosi di nuovo per riprendere a camminare. La Senjuu voleva delle emozioni forti, beh eccole servite.

23:53 Tenshi:
 I due hanno due modi d'agire diversi. Basti pensare al fatto che lei non ha mai mostrato apertamente il suo odio per il sistema, se non ad Eryk e Mattyse. Il Doku, invece, punta proprio sul contrario: mostrare le proprie idee chiaramente, mettendo le cose nero su bianco sin da subito. Lei preferisce essere cauta per via dei problemi avuti con il villaggio precedentemente. Lui, invece, non ha peli sulla lingua. < Glielo hai spiegato allora... > direbbe, più tra sé e sé che all'altro. Se ha spiegato a Mekura le proprie idee e lei gli ha comunque proposto dell'accordo, allora ciò potrebbe significare che i due, in qualche modo, potrebbero davvero fidarsi di lei. Certo, una capoclan non difenderà mai quella causa, ma ciò che importa a lei è che nulla causi loro fastidi durante quel viaggio verso il loro obiettivo. < Va bene, allora, collaborerò > esclamerebbe, guardando il sentiero lungo il quale i due camminano senza sosta. Non aggiungerebbe nient'altro riguardo quel discorso, reputando di aver ricevuto già abbastanza informazioni. L'interlocutore, che sembrava aver ignorato la frase ironica della rosata, adesso la riprende. Ed in un modo che lei non si sarebbe mai aspettata. D'altronde, lei aveva solo fatto ironia, seppur, comunque, le sarebbe piaciuto sapere cosa egli pensasse al riguardo. Per la prima volta, la rosata rimane senza parole. Non si aspettava che l'altro le mostrasse davvero ciò che ha dentro. Lo guarderebbe per qualche secondo, arrestando i propri passi. Poi, abbasserebbe lo sguardo. Quella è una mossa che spesso faceva prima del cambiamento. Abbassare lo sguardo, quando non si riesce a reggere quello dell'altro. In qualche modo, anche l'altro si è affezionato a lei, può sentirlo. Ma, al contrario della Senjuu, il genin si impone il controllo, perché non potrebbe mai tradire se stesso. I passi riprenderebbero, mentre uno strano silenzio sarebbe sospeso nell'aria fresca della notte. < Grazie > direbbe solo dopo. Grazie per cosa? Per il voler mantenere quel rapporto lungo quella linea? No, non per questo. Ma per l'esserle stato, nonostante tutto, accanto. E per averle appena detto che lui sarà pronto ad aiutarla anche con Onosuke. E per lei, quello significa molto. Perché avrebbe potuto anche lasciarla da sola in quel viaggio. Lasciarla da sola nei suoi progetti. Lasciarla sola nelle sue paure. Nelle sue emozioni. Ma non lo ha fatto. E cos'altro significa questo, se non che il genin tiene a lei? [Chakra on][equip lo stesso]

00:16 Eryk:
 Grazie? Beh che cosa doveva rispondergli? Forse doveva dirgli qualcosa di più, forse si merita e si meritava di più eppure va bene così, infondo loro possono essere amici, colleghi, compagni di viaggio ma non più di questo. Perché Eryk non è il tipo di uomo da privare altre persone di altro, come lui non vuole essere privato delle sue libertà, come può lui privare Tenshi e Onosuke di l’un per l’altra quando lui è una medicina al massimo, che sia per la tristezza di Tenshi o per quel sistema che non funziona. È ovvio che non la lascia sola, le medicine vanno assunte fino a quando il malanno è presente per poi essere messe da parte quando questo finisce e non si aspetta nient’altro da parte di Tenshi così come lei non dovrebbe aspettarsi nient’altro da parte di Eryk, non è lì per rubarla, certo potrebbe rubare Yami, quella parte più affine a se stesso ma a che pro poi? <”Sempre, non mi tiro mai indietro Tenshi, così come da allievo scrissi una lettera aperta all’hasukage per lamentarmi delle loro politiche inutili e dittatoriali.”> certo, si era lamentato che non poteva andare al tanzaku da Ren o a troie, però il concetto era sempre una denuncia, una critica a quell’ordinanza che gli impediva di lasciare il villaggio e che l’ha spinto a intraprendere la carriera da ninja per avere il lasciapassare necessario: un coprifronte che non ha mai indossato e che mai indosserà. <”Vedremo come si evolve la situazione. Di sicuro non possono imputarmi di niente per il momento, ho solo espresso la mia opinione e il disappunto, come altri fanno regolarmente. Se dovessero prendermi per queste parole, allora vorrebbe dire che sarei una persona scomoda e che quello che ho in mente è potenzialmente rivoluzionario e tossico per l’attuale sistema.”> insomma si trova in una posizione dove è abbastanza libero di muoversi e che se lo prendessero ora non farebbero altro che ammetterlo come un effettivo nemico dell’attuale sistema obsoleto. <”Ah, con questo ovviamente non ho intenzione di far cambiare niente tra di noi. Puoi venire a stare da me alla magione se fosse ancora vuota come quando partii. Così potrai tornare ad avere una stanza tutta tua.”> quell’ultima parte gliela dice un po' con ironia, come a vedere se effettivamente quella convivenza le fosse pesata o meno o se effettivamente la senjuu ci stia bene in sua presenza.

00:41 Tenshi:
 Sì, si meriterebbe più di un semplice grazie. Eppure, lei non può aggiungere altro. Non le è permesso, stavolta. Lui è stato chiaro nei suoi confronti: non vuole emozioni. E anche se lei in quel momento avesse voluto tirare fuori quelle emozioni da lui, a che sarebbe servito? Non può dargli altro che la propria carne. Il suo cuore appartiene già a qualcun altro. E la motivazione più grande che l'ha spinta ad intraprendere quel viaggio è proprio Onosuke. Se da un lato la propria carne tende verso Eryk, dall'altro i propri sentimenti tendono verso l'Aburame. E questo lo aveva già capito, la rosata. Quella scissione è reale, ma non può prendere in giro né se stessa, né il Doku. Vorrebbe appannare il proprio passato con una nuova storia, ma non ci riesce. Per cui, può limitarsi solamente a dimenticare, per qualche momento. Per poi tornare alla realtà. Realtà che, forse, è difficile da affrontare. Diciamolo chiaramente, sta combattendo una battaglia che la porterà quasi sicuramente alla sconfitta. Dimenticarsene del tutto ed abbandonarsi completamente ad Eryk sarebbe la via più semplice per lei. Però, le battaglie vanno combattute. E quei sentimenti vanno affrontati. Ha già provato a metterli da parte una volta, ma invano. Fino a quando ci sarà ancora speranza, resteranno lì. Per tutte queste ragioni, non può dire più di un semplice 'grazie'. < Beh, fino a quando non agirai di tua spontanea volontà, mostrando al mondo intero il caos, non credo che rappresenterai una minaccia > una pausa, mentre i passi si alternano veloci e lo sguardo punta sul sentiero davanti a sé < Il sistema ha paura di chi agisce, di chi non rispetta le regole >. E lei, di questo, ne sa qualcosa. Era stata dichiarata disertrice solo per il semplice fatto di non essere rientrata all'interno del villaggio, a seguito di un ordine dell'Hokage. Basta davvero poco a diventare un potenziale nemico, ormai questo è chiaro. Lei, una semplice genin allora, aveva perso la fiducia del villaggio per un futile motivo. Per questo non vuole fare mosse azzardate e questo il suo compagno di viaggio lo sa bene. D'altronde, sa bene che devono ancora migliorarsi entrambi, altrimenti potrebbero davvero rimetterci la pelle e non portare mai a termine i propri obiettivi. Poi, l'interlocutore aggiunge qualcosa riguardo la magione ed il trasferirsi lì. Lo sguardo ceruleo della chunin viene finalmente alzato. Osserverebbe nuovamente l'altro per qualche secondo. < Sai, non credo di volere una stanza mia, dopotutto > quelle parole la tradirebbero. Perché è tesa continuamente tra la carne ed i sentimenti. Se da un lato ha intrapreso quel viaggio per Onosuke, dall'altro non riesce a staccarsi da Eryk, il quale ormai è diventato un tassello importante della sua vita. Ma l'indecisione non fa mai bene. [Chakra on][equip lo stesso]

00:58 Eryk:
 Menomale che a sua volta allora non al fa scegliere, non le impone una scelta e anzi è il primo a levarsi da quell’equazione che vede divisa tenshi e yami sulla persona alla quale dedicarsi, era stato chiaro con Tenshi che i due stanno varcando una soglia particolare e proprio lui, che è più grande tra i due e forse ha le idee più chiare rispetto a Tenshi e a quella scissione che sta avvenendo all’interno della sua psiche e del suo corpo. <”Il problema è che già mi comporto di mia spontanea volontà mostrando a tutti il mio caos o almeno quello che per me è necessario per spezzare questo ‘ordine’ se così possiamo chiamarlo. “> già perché l’equilibrio è infranto solo dal disordine e se per raggiungere il suo obiettivo dovrà causare il più primordiale dei caos su quelle terre, che questo sia Eryk o il falso dio con l’abolizione del chakra, ben venga, sempre meglio avere un obiettivo e vivere per esse che sopravvivere e brancolare nel buio. Si porta le mani ai capelli a levarsi il codino che si stava allentando sempre di più, raccogliendo ancora una volta quei capelli corvini in quella coda di cavallo per poi avvolgerli appunto in quell’acconciatura sua solita, utilizzando appunto quell’elastico di capelli leggermente diverso agli altri che ha al polso destro, quello che gli ha lasciato Ren, chissà se sarà a Kusa ad aspettarlo. Si sorprende a quell’esclamazione da parte di Tenshi nel tornare a vivere con lui, le sta offrendo qualsiasi camera all’interno della magione e invece questa decide di tornare a vivere con lui, ma ha capito quello che le ha detto? O forse si diverte semplicemente così, non ha modo di chiederglielo anche se sa in parte il motivo: quegli attacchi di tristezza dove la realtà la tornava a colpire come un pugno nella bocca dello stomaco, come l’aveva già vista. <”E allora vorrà dire che ci stringeremo di nuovo.”>

01:20 Tenshi:
 Nonostante tutto, Eryk la conosce bene e lo dimostra con ogni singola affermazione, quella sera. Sa benissimo a cosa sia dovuta quella scissione. Sa perché lei tende ad entrambi. Da un lato, vorrebbe tornare alla spensieratezza precedente. Quel periodo di pace, in cui non c'erano guerre, né nel mondo né dentro di lei. Li ricorda ancora quei momenti, in cui tutto ciò che doveva fare per il villaggio era curare un bambino che si era sbucciato un ginocchio giocando, o badare ai gatti di una ricca signora. Quei momenti li ha vissuti con Onosuke. Quei momenti li ha vissuti da Tenshi. Dall'altro lato, però, non vorrebbe mai tornare quella di prima. Adesso, sa bene quanto vale. Sa bene che il villaggio non la rappresenta. Sa che quel mondo ha bisogno di essere rivoluzionato. Ha dei progetti. E questi progetti li manderà avanti con Eryk, l'uomo verso cui tenderebbe Yami. Il problema reale è che le sue personalità, in realtà, non sono scisse del tutto. Si sono mescolate, quasi a ricordarle del suo passato e del suo presente insieme. Si completano a vicenda. Se da un lato vi è la debolezza verso i sentimenti, la parte più umana di sé, dall'altro vi è il coraggio di versare sangue per portare a termine i propri obiettivi, la parte più sadica. Tenshi e Yami, insieme. Yami no Tenshi. L'angelo dell'oscurità. < Se nessuno ti è venuto a cercare, allora non rappresenti una minaccia per la gerarchia > gli occhi cerulei si sposterebbero su quelli ambrati altrui < Il fatto è che siamo deboli. E se per diventare più forti, bisogna salire su quella inutile scala sociale, allora lo farò. Perché, in queste condizioni, non posso fare proprio nulla. Se agissi contro il villaggio proprio in questo momento, domani sarei già morta. Se le inutili pedine come noi sfuggono all'ordine sociale, vanno in contro a morte certa >. Ciò significa che prima si deve essere visti di buon occhio dal villaggio e dalle autorità e solo dopo si potrà fare qualcosa di veramente concreto per sovvertire l'ordine sociale. Un genin ed una chunin non possono fare proprio nulla, tuttalpiù se sono soli. Per questo bisogna anche che si avvicinino alla Yugure. Hanno bisogno di valutare i loro ideali, vedere se sono affini ai propri. Se riuscissero ad avvicinarsi ad essa, in quel caso, un genin ed una chunin, insieme ai possibili altri membri, varrebbero sicuramente di più. < Lo so che non ti dispiace stare stretti > concluderebbe il discorso serio, con una nota finale maliziosa, accompagnata da occhi che brillano nel buio. [Chakra on][equip lo stesso]

01:41 Eryk:
 <”Probabilmente hai ragione, in questo momento non sono una spina nel fianco ma un idea che sta germogliando nell’orecchio. Ironia della sorte, considerando che sono un Doku, sono come una serpe che comincia ad avvolgersi attorno alla preda per immobilizzarla e avvelenarla.”> le risponde con quella metafora al suo dar peso al proprio grado, peggio per i paesi se si basano nel valutarlo solo con esso, dato che le idee che ha vanno ben oltre il ruolo che quell’istituzione gli ha assegnato. <”Io lo faccio per i soldi in realtà, devo finanziarmi le ricerche e le spese dato che non mi passano mezzo Ryo sto clan di barboni!”> le dire con fare ironico, non accettando comunque di fare il doppio gioco con Kusa anche perché, ha differenza sua, lui ha apertamente dichiarato il proprio astio verso il villaggio che lo ha costretto a diventare un ninja per uscire da quei cerchi. È troppo presto per stabilire cosa succederà e dipende tutto da quell’incontro che avverrà alla cascata o chissà che non incontrerà altre persone da portare con se da Beto o con idee simili alle sue. Come prima cosa era da vedere cosa aveva in mente questa Yugure e chi era. Arrivano infine quelle parole con il solito tono da gatta provocatrice. <…> ha ragione, non gli dispiace dato che non gli dispiace averla accanto come le ha detto apertamente anche se forse quella che ne trae un maggior vantaggio è proprio lei. Non la smentisce ne fa nulla per darle contro, simbolo che c’ha preso in pieno. L’unica cosa che si lascia sfuggire è <”Di sto passo ci andiamo a infrattare in camporella e non arriviamo più a Kusa. Muovi quel sedere dai!”> meglio evitare appunto stasera di consumare quel rapporto, dopo quel discorso che è uscito tra di loro soprattutto. Nonostante hanno raggiunto un punto di incontro, c’è tanto da metabolizzare e ancora tanta strada da fare prima dell’arrivo a Kusa. [End]

Eryk e Tenshi partono per Kusa, per portare a termine i loro obiettivi. Durante il viaggio parlano delle loro idee e del loro rapporto. Stavolta niente fiki fiki.