Lacrime, complotti e sesso

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22:20 Eryk:
 Tutto bello e splendido, è andato a vivere con Tenshi, fa un po' tutte le zozzerie che vogliono… peccato che non ha le chiavi di casa e quindi è lì fermo da due ore sugli scalini appena prima della porta di ingresso di casa. La testa è appoggiata al muro con la tempia scoperta che si gode appieno il fresco del cemento che compone il muro. Ai piedi ci sono qualcosa come undici mozziconi di sigaretta e sarebbe ancora a fumare ma… sfortuna vuole che ha finito pure il gas all’interno dell’accendino e quindi è lì a girarsi i pollici fino ad essersi consumati i polpastrelli fino al punto di essersi rotto i maroni che tipo neanche lei quando si sente ninfomane glieli prosciuga così tanto, neanche quel bamboccio koshirae e così parla da solo <”Beh dai è senjuu… può riparare la porta…”> pensa tra se e se e così si alza in piedi, deciso a sfondarla una volta per tutte. Fa quei due scalini e sposta lo zaino pieno dei suoi vestiti proprio per evitare che lo becchi nel mezzo dell’esplosione. Si trova in piedi, alto praticamente quanto quella porta di legno che si trova di fronte e, per andare a colpo sicuro, ecco che va ad impastare il chakra. Chiude come al solito le ambrate concentrando la propria psiche all’interno sulla fusione di quelle due energie. Le mani nel frattempo si portano all’altezza del plesso solare nel sigillo della capra ad aumentare quindi la concentrazione per l’impasto. Fa interagire quelle due forze al fine di crearne una sola con l’intento di propagarla quindi attraverso tutti gli tsubo del corpo. Come al solito non veste niente di riconoscitivo con una semplice t-shirt a maniche corte nera con collo normale e tondo. Ha una stampa sopra con un paio di graffiti bianchi, trovata in saldo in qualche negozietto locale. A coprirgli le gambe un paio di pantaloncini cargo anch’essi neri, come le scarpe di tela, in somma è arrivato da un lutto: quello dei suoi maroni! [Tentativo impasto > 25/25]

22:33 Tenshi:
 Settembre è un mese abbastanza di merda. Non le è mai piaciuto, perché è indefinibile. Estate o autunno? Caldo o freddo? Il giorno prima c'è l'afa estiva, il giorno dopo la frescura autunnale. E' un mese un po' indeciso. Le ricorda com'era lei prima. Sempre lì, silenziosa, a cercare di prendere una decisione, che poi non prendeva mai. Lasciava che la sua indecisione venisse colmata dagli altri. Come se lei fosse sospesa in un eterno limbo, all'interno del quale non contava nulla. Fortunatamente, quel periodo della sua vita era passato. Adesso, ha preso il controllo di se stessa. Decide per sé e solo in funzione di sé. Si prende ciò che vuole dalla vita, ogni bisogno, ogni piacere. Da qualche giorno, ha permesso ad Eryk di stare in casa di lei. Chiunque si chiederebbe per quale motivo glielo abbia concesso. Semplicemente, per sfruttarlo. Per avere il proprio sfogo personale quando vuole. E a lui quella situazione non sembra dispiacere. Anzi, è sempre molto accondiscendente (...). A lui serviva una casa ed a lei una consolazione. Un rapporto che altro non è basato che sull'approfittare l'uno dell'altro. E' l'estremo opposto di una relazione amorosa, all'interno della quale, solitamente, l'egoismo non esiste. Ma loro, di certo, non sono due innamorati. E' pur vero che lei, avendolo ormai in casa, ha cominciato, a modo suo, a volergli bene. Pensa a queste cose, la rosata, mentre cammina verso casa, con passo svelto. Torna da una seduta di shopping compulsivo, che l'ha portata a comprare un mucchio di vestiti, tutti neri, e vari oggetti per la casa, anch'essi neri. Tra le mani tiene in tutto sei sacchi ripieni di roba nera. I lunghi capelli rosa sono raccolti in uno chignon alto e solo la frangia è lasciata ricadere libera sulla fronte. Indossa un top corto nero, a maniche corte, che lascia scoperta parte dell'addome. Una gonna nera a ruota, molto corta, cede il passo alle cosce nivee e ben definite. Sulla coscia destra, delle fasce elastiche bianche reggono il portakunai nero, all'interno del quale tiene varie armi. Ai piedi ha le sue fedelissime scarpe di tela nere, che completano l'outfit. Il Chakra è già in circolo all'interno del suo corpo. Cammina, dunque, spedita verso casa. Girando l'angolo, si ritrova davanti ad essa. Scoppierebbe in una fragorosa risata, quando vedrebbe l'omaccione inquieto davanti alla porta. < La principessa è venuta a salvarla, oh principe > commenterebbe, tirando fuori dal portakunai un mazzo di chiavi. Cederebbe i sacchi pieni di roba all'altro e, qualora li prendesse, lei andrebbe ad aprire la porta. [Chakra on][equip: 3xshuriken - 3xkunai - 1xcarta bomba - 1xfuuda con tronchetto sigillato]

22:51 Eryk:
 Non fa in tempo a riaprire gli occhi e a pensare a che tecnica poderosa sfilare dal suo armamentario e così nell’indecisione collettiva, convoglia pure quel chakra all’interno delle ghiandole salivarie, reimpastandolo per applicargli quell’elemento extra tipico del suo clan, quel veleno che lo contraddistingue da chiunque altro anche all’interno del suo clan. Il colore di quel chakra appunto dovrebbe cambiare in una sfumatura fluida e progressiva da quell’azzurro tipico al viola che lo distingue da quello normale e da quello medico, entrambi in suo possesso. Con il chakra tossico tuttavia impastato e il dubbio che lo dilania su che cosa scegliere decide di optare per quello che è suo solito fare: usare la forza bruta. Si sposta indietro di un passo lasciando la gamba mancina in avanti mentre il peso del corpo è sorretto per la maggior parte dalla destra. La mano destra è chiusa in un pugno e portata all’altezza del bacino, con il polso che punta il cielo, mentre la mano sinistra è stesa parallela al terreno con la mano aperta, perpendicolare all’arto, proprio a puntare alla porta di legno. Inspira con ritmo costante mentre spinge quel flusso di chakra proprio a coprire il pugno destro serrato al fianco che verrà coperto appunto da quel chakra visibile appunto grazie a quella patina viola a raggi, come se fosse un sole, sarebbe in procinto di scagliare quel pungo contro la porta se non fosse che ‘la sua principessa’ è arrivata a salvare il suo Mario (?). Volta il capo, scuro in volto per essere rimasto lì fuori ad aspettarla per così tanto tempo e nervoso che non fuma che ha scaricato l’accendino. <” Ah si? E io che pensavo di usarti come ariete o legarti qui fuori e punirti per avermi lasciato fuori!”> le dice chiaramente imbronciato. Si ricompone e quel chakra che copriva la destra progressivamente scompare insieme a un sospiro. Si avvicina a Tenshi quindi quel che basta per prendere le buste e, quando si rialza, le darebbe pure un bacio in fronte, se non fosse che è ancora arrabbiato. Aspetta infine che vada dentro per seguirla in casa, chiudendo la porta dietro di se.. [Arte del veleno lv1 – Conoscenza Combattimento senz’armi. ][Chakra 24/25]

23:24 Tenshi:
 Fortunatamente, è arrivata giusto in tempo, prima che la porta di casa andasse in frantumi. Certo, sarebbe stato semplice per lei costruirne una nuova, ma le dispiace sprecare energie inutilmente. In ogni caso, non ha pensato, effettivamente, che all'altro servissero le chiavi. Non sta a lei pensare ciò che serve al Doku. Non è di certo la solita donnina di casa che pensa al proprio uomo. Perché lui non è affatto il proprio uomo e lei pensa solo a se stessa. E, quindi, lui non deve certo aspettarsi che lei pulisca la sua roba o faccia ciò che fa una mogliettina. La rosata è uno spirito libero (!). Mentre rimugina su questi pensieri alquanto femministi, riceve dunque quel bacio in fronte da parte di Eryk. Un bacio che, di certo, non si aspettava proprio. Lei non chiede certamente quelle smancerie. Eppure, le fa piacere. Le piace che qualcuno la tratti in quel modo dolce. Non veniva trattata così da fin troppo tempo. Ovviamente, le parole che lui dice dopo la fanno tornare in sé. Gli cede dunque le buste ed apre quella porta, entrando all'interno della casa. Richiuderebbe la porta solo quando lui e le buste siano all'interno del bilocale. Si avvicinerebbe poi a lui, come un gattino, con un espressione maliziosa in volto. < Allora vuoi... > la destrorsa si poggerebbe sul suo petto, quasi a tentarlo ancora di più, non solo a parole, ma anche a gesti < ...punirmi? > quest'ultima parola sarebbe quasi sussurrata. Si vede che la Senjuu oggi è proprio di buonumore ed ha voglia di giocare. Ciò non sembrerebbe lo stesso per lui, il quale invece sembrerebbe essere piuttosto nervoso per quel piccolo inconveniente, che, bisogna dirlo, non è certo colpa della rosata. Magari, quell'invito implicito, oggi potrebbe far comodo anche a lui, chissà. Fatto sta che quei due finiscono sempre a letto, ogni scusa è più che buona. Adesso, se le fosse concesso e se lui non avesse risposto a quella tentazione con gesti o azioni nei confronti di lei, prenderebbe quelle buste, togliendo quel carico dalle mani altrui. [Chakra on][equip lo stesso]

23:44 Eryk:
 La segue e appoggia le buste per terra solo per trovarsela lì che fa le moine come una gatta in calore, per tutti i Kami, non era pronto a un attacco del genere e a vedersela lì con quel toppino probabilmente in una situazione normale, anche il suo soldato, che è la parte più fedele che ha in sé, risponderebbe alla chiamata alle armi, come fa sempre per lei, eppure le deve parlare ma prima di tutto, appena la rosata si sposta di nuovo, il doku si avvierebbe proprio verso i fornelli e prende l’accendino. Nel frattempo estrae una sigaretta e in zero punto tre secondi è già lì che se la accende e fuma e per un momento ci manca poco ad avere un orgasmo solo per aver placato la sua dipendenza da nicotina. Allontana la sigaretta con la destra, con il palmo rivolto al proprio viso e filtro tenuto alla base tra indice e medio. Espelle il fumo e la guarda. <”Non mi tentare o sarò davvero costretto a tirarti fuori le lingue di veleno.”> le risponde in quella che più che essere percepita come una minaccia, conoscendo Tenshi forse la intriga ancora di più. Si avvia verso di lei nuovamente prendendo il posacenere sul tavolo, spostandosi poi su una delle sedie, sedendosi non troppo comodamente dato che è fin troppo alto. <” Penso che a breve dovrò tornare a Kusa, sono qui ufficialmente per rispondere alle missioni dell’alleanza ma stanno finendo ormai, inoltre dovrei farmi rivedere al laboratorio che ho un paio di progetti sulla quale lavorare, sia miei che con il luminare.” > le risponde, già avvisandola che tutto questo potrebbe già finire tra non molto per il rammarico di entrambi, perché se è vero che i due non sono amanti, la loro è una relazione corporea di convenienza comunque comoda e piacevole, senza impegni e legami emotivi, qualcosa quasi di utopico per qualcuno come lui, inoltre Tenshi, data l’età o quel particolare DNA, è particolarmente sempre a caccia e sembra riprendersi in fretta, inoltre è facilmente intrigabile da idee nuove come quella che le ha appena accennato. <” Che farai te? Non penso che tuo fratello, Al Miaeda, sia a Konoha, o se lo è non si è fatto sentire in questi giorni. Inoltre non sono stato contattato per chiedermi altre informazioni o per essere avvisato che l’hanno catturato.”> le spiega, prendendo un altro boccone pieno di fumo.[Chakra 24/25]

00:05 Tenshi:
 Mentre l'altro va ad accendersi la sua così tanto desiderata sigaretta, lei svuota sul letto le buste del proprio contenuto. Dapprima, tira fuori i vestiti. Ci sono un paio di pantaloni larghi con grandi tasche laterali; una gonna lunga con uno spacco ampio sul lato destro; un top senza maniche; una gonna corta ed aderente; una giacca dotata di zip; un vestitino corto e smanicato. Il tutto, ovviamente, nero. Ed eccola lì, felice in giro per la stanza, mentre sistema nell'armadio quei vestiti appena comprati. Sembra quasi una bambina a cui hanno appena regalato dei giochi. Acuisce l'udito, poi, quando l'altro sembrerebbe dire qualcosa di interessante. < Lingue di veleno? Sembra divertente > sul suo viso, comparirebbe il solito sorriso malizioso, segno del fatto che quelle lingue velenose potrebbero divertirla davvero. Si leccherebbe le labbra per qualche secondo, per poi tornare a svuotare le buste rimanenti. In esse ci sarebbero vari oggetti: uno specchio dalla cornice nera, un piccolo quadro con delle sfumature di grigio e nero, dei bicchieri e dei piatti, anch'essi neri. E sistemerebbe il tutto, continuando a prestare attenzione alle parole del Doku, senza lasciarsi sfuggire nulla di quella discussione. < Laboratorio? > certo, è triste che l'altro vada via. E' triste non aver più la propria consolazione a portata di mano. Ma l'idea di un laboratorio la attira parecchio. E su di esso vengono concentrate tutte le attenzioni della Senjuu. Ha delle idee in mente ed un laboratorio farebbe proprio al caso suo. < Credo che lui non sia qui al momento > lo aveva cercato in lungo ed in largo, ma senza trovarlo. Probabilmente, non si trova al villaggio. Prima di rispondere alla domanda su cosa farà lei, ha bisogno di capire alcune cose. < Tu... come mai hai accesso al laboratorio di Kusa? Credi che... mi farebbero entrare? > gli occhi le si illuminerebbero. Un laboratorio è tutto ciò che potrebbe fare felice un genetista come lei. Certo, è ancora alle prime armi. Ma ha grandi progetti in mente. E, forse, quella potrebbe essere l'occasione giusta per realizzarli. [Chakra on][equip lo stesso]

00:22 Eryk:
 Scuote il capo a quell’affermazione <”Se fai la brava potrei decidere di fartele provare”> oh se solo gli ideatori del suo clan sapessero che le loro tecniche sono usate in certe maniere, di sicuro si rivolterebbero nella tomba… per uscire e venirgli a stringere la mano come minimo! Scosta la sigaretta da quelle labbra per poi avvicinarla al posacenere e dare un colpo al filtro con il dorso dell’unghia del pollice, così da far cadere la cenere nell’apposito contenitore, prima di riportare la sigaretta appunto alle labbra e riprendere a fumare dopo aver espulso il fumo che aveva ancora dentro dalle narici. <”Perché sono un genetista?”> le risponde con una domanda abbastanza ovvia dato che gli unici che avevano accesso ai laboratori erano proprio loro e con quella frase le dovrebbe anche far capire che ciò che le aveva visto fare nell’illusione non era niente di nuovo, anche se non sa se la Senjuu abbia scelto il ramo medico o quello della ricerca. <”O meglio ufficialmente da poco. Sono amico del luminare, abbiamo un progetto niente male da iniziare, inoltre ho le mie ricerche da proseguire.”> le spiega tranquillamente per poi spegnere la sigaretta sul posa cenere e spostarsi verso la finestra, aprendola per poi appoggiare i palmi sopra il piccolo davanzale, e sollevarsi in modo da sedersi nel frame della finestra spalancata, mezzo fuori, con la gamba destra a penzoloni, e mezzo dentro con la sinistra piegata di quarantacinque gradi. La schiena è appoggiata contro la parte fissa dell’infrastruttura metallica e contro il muro, mentre la testa è voltata a guardare fuori, esponendole il collo sinistro dove è presente quel tatuaggio che rappresentava il suo passato e l’appartenenza alla divisione di Kumo della Yakuza. <” Dipende come ti presenti, se hai bisogno di un lascia passare posso chiedere di farti ammettere come mia collega, dato che sicuramente da ciò che hai visto sei stata in un ospedale prima di allora, tuttavia…”> si ferma, ponderando se dirglielo o meno mentre quelle ambrate continuano a perdersi in quella mezza luna alta nel cielo e i capelli corvini, coda di cavallo inclusa, sono cullati dal vento. Ci riflette un po' mentre la suspance cresce insieme al patos. Tenshi è abbastanza simile a lui, tentar non nuoce dato che hanno condiviso ben altro oltre che ai loro corpi. <”Il motivo reale per la quale sono venuto a Konoha è perché avevo bisogno di uscire dal villaggio e passare inosservato. Se guardi nel mio zaino, nella tasca davanti, troverai una rivista chiamata Noctis.”> le spiega nel caso qui a Konoha non fosse arrivata dato che Sango non ne aveva sentito parlare o letta. Le lascerebbe il tempo di avviarsi verso il suo zaino all’ingresso di casa che aveva portato dentro quando era entrato e rovistare fino a che non l’abbia in mano. <” Parla della realtà dei fatti nascosti dietro a questa patina di ipocrisia collettiva e, nell’occhiello sul retro, cita un certo Beto-san alla cascata di Takigakure. Sono diretto là prima del ritorno a Kusa. Devo capire di che cosa si tratta e soprattutto chi o cosa è questa Yugure.”> le spiega senza troppi mezzi termini, serio sia in tono che in volto, voltandosi a guardarla dopo che ha finito di parlare. [Chakra 24/25 ]

15:27 Tenshi:
 E' strano come quei due, così apparentemente diversi, siano in fondo così simili. Entrambi genetisti, vorrebbero ribaltare l'ordine sociale. Hanno gli stessi fini, probabilmente per motivi diversi, ma hanno appunto obiettivi comuni. < Fare la brava non mi si addice > direbbe, con quel suo solito tono da gatta molesta e gli occhi che brillano, come quelli di un cerbiatto. Stare al suo fianco e seguirlo, probabilmente sarebbe un bene per la rosata. Ma, in quel periodo, lontana da Konoha, non potrebbe fare nulla per Onosuke. Certo, in quel laboratorio potrebbe trovare qualcosa per scacciare via Tsuki dalla sua testa. Ma ciò significherebbe lasciarlo di nuovo solo, in balia di se stesso. Ma se fosse per salvarlo, allora ne varrebbe la pena. < Genetista? > adesso gli occhi si spalancherebbero e rimarrebbero fissi su quelli altrui. Ha ancora molte cose da scoprire di Eryk. E, più lo conosce, più la situazione si fa interessante. Il fatto che egli sia un genetista e che, quindi, abbia libero accesso al laboratorio di Kusa, potrebbe andare a favore di lei. Per di più, è anche amico del luminare. Sì, quella potrebbe essere davvero una svolta a suo favore. Ascolterebbe ancora le sue parole, con entusiasmo, quasi affascinata da quella discussione. Perché lei ha studiato a fondo ed entrare a contatto con un luminare, in un laboratorio che non sia quello di Konoha, sarebbe davvero divertente. D'altronde, si sa, i genetisti sono tutti un po' matti. E loro due non sono da meno. < Sono anch'io una genetista. E l'idea di seguirti fino a Kusa ed all'interno di quel laboratorio mi eccita parecchio > sul suo viso, spunterebbe quel solito sorrisetto malizioso, che, in quel momento, ha anche una nota di euforia. Sì, è euforica. Vuole portare a termine i propri obiettivi. E vuole trovare qualcosa per salvare Onosuke dalle grinfie di Tsuki. Non può andare a Kusa e tornare a Konoha a mani vuote. Alle successive parole di lui, i passi si muoverebbero verso il suo zaino. Aprirebbe la tasca davanti e tirerebbe fuori la rivista di cui parla. Noctis. Non l'aveva mai vista. Probabilmente, a Konoha non si è potuta diffondere parecchio, per via di tutte le restrizioni, altrimenti ci sarebbe stato davvero il finimondo. Darebbe un'occhiata, prendendosi del tempo per leggere velocemente l'occhiello sul retro. Beto-san, cascata di Takigakure, Yugure. Queste sono le informazioni principali. < Vengo anche io > direbbe, con sicurezza, senza se e senza ma. Data la sicurezza nel suo tono di voce, probabilmente non ammetterebbe che l'altro le proibisca di seguirla. Del resto, quelle notizie sono affini ai propri obiettivi. Cosa c'è dietro tutto questo? [Chakra on][equip lo stesso]

15:51 Eryk:
 Tralascia sulla prima frecciatina provocante nel suo solito modo di fare che ha imparato a conoscere e, nonostante i suoi gioielli di famiglia hanno un quoziente intellettivo per essere ammessi al mensa, non può farli sempre comandare e quindi sto giro li tiene a freno. A quella domanda annuisce in risposta, notando quella reazione che sta avendo Tenshi ad aver scoperto che fanno lo stesso lavoro, che hanno gli stessi ideali e progetti, insomma un matrimonio che si deve fare quello tra i due che a quanto pare, sentendo Tenshi, si unirà a sua volta all’avventura alla ricerca di Beto e della yugure, se solo sapesse che tutti i suoi conoscenti a Kusa sono parte di questa fazione sarebbe tutto più facile eppure, questo viaggio non avrebbe avuto senso anche se… <”Forse in realtà ci conviene rimandarlo per il momento. Non tanto per me, ma penso che se dovessi allontanarti da Konoha, Kusa dovrebbe avvisare del tuo arrivo, prolungarlo di troppo potrebbe farci scoprire. Dovremo pensarla bene, non mi aspettavo di trovare altra gente che la pensa come me riguardo a sto schifo.”> le spiega tornando a guardare fuori dalla finestra, dondolando la gamba destra che era ancora a penzoloni, comodo lì in quella posizione con quella brezza così piacevole che gli investe il viso. <”Sicura che non ti eccita l’idea di vedermi in camice e di essere presa sul bancone?”> la prende in giro a sua volta, chiedendole con tono ironico con molta nonchalance, come se la conoscesse da anni o meglio, come se non gli importasse se se la prenda, forse convinto che non sia così dato che non le ha mai dato la sensazione di essere permalosa, neppure in quell’illusione dove entrambi hanno mantenuto il sangue freddo quella sera nel vicolo. Non ne sa i motivi per la quale vuole venire anche lei a Kusa, se glielo chiedesse probabilmente per le informazioni da lui acquisite fino in questo momento sarebbe per evadere da Konoha, non sa di Tsuki, che ha già incontrato quella sera sui monti. <”Pensi di potermi far avere una chiave al più presto, anche se non penso partirò prima del week end, in questi giorni vorrei evitare di sfondarti la porta o farti fischiare le orecchie con me che bestemmio i Kami.”> le chiede con una falsa gentilezza, mostrando un sorriso in quell’atteggiamento passivo aggressivo, infondo quelle non erano minacce ma davvero lo avrebbe fatto. [chakra 24/25]

16:12 Tenshi:
 Allora s'adda fare sto matrimonio? Beh, probabilmente, nessuno dei due vorrebbe sposarsi con la persona che ha attualmente davanti. Certo, hanno tantissimi punti in comune quei due e, pur conoscendosi da qualche settimana, è come se si conoscessero da sempre. Ma, in realtà, non sanno ancora nulla l'uno dell'altra. Non sanno quale passato burrascoso si nasconde dietro il loro modo di fare così diretto e, a tratti, burbero. Chissà se un giorno si apriranno mai a vicenda. Di sicuro, qualcosa è stato già aperto e no, non stiamo parlando del cuore (...). < Hai ragione, non posso permettermi mosse avventate > stavi già volando alto con i pensieri, cara Tenshi, quando ancora non sai neanche se l'Hokage ti lascerà andare così facilmente. Con quale scusa, poi? Non può raccontarle di Onosuke, significherebbe anche raccontare degli ANBU. E' anche vero che l'Aburame le ha fatto capire che non ricorda niente di Tsuki, facendole credere che gli abbiano cancellato la memoria, proprio a per non aver rispettato le regole ed aver rivelato a lei la sua seconda identità. Ma lei sa benissimo, quasi per certo, che egli è ancora un ANBU. Perché Tsuki si è impossessato del suo corpo, ne ha avuto la conferma dalle parole di Mattyse e da quell'insetto succhia chakra che, poco dopo l'ultimo incontro con quello che una volta era il suo ragazzo, si era ritrovata addosso. Onosuke non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Quindi, ci scommetterebbe la pelle, Onosuke si trova nell'oblio. Tsuki ha preso il suo posto. E, ovviamente, è ancora un ANBU. < Mmm.. mi eccita parecchio sì. Magari vorrei vederti non indossare nulla, sotto quel camice bianco > si leccherebbe le labbra, mostrando i canini appuntiti, per nulla infastidita da quella domanda. Lui ha imparato a capire com'è fatta. < Una chiave? > distoglierebbe lo sguardo, rimuginando. Si sposterebbe di scatto verso il comodino di fianco al letto, aprendo il primo cassetto. Da lì, tirerebbe fuori delle chiavi. < Ecco a te, ne avevo una copia > camminerebbe, dunque, verso la cucina, porgendogli le chiavi con la destrorsa. < Adesso devo solo trovare una scusa valida per venire a Kusa, senza che l'Hokage faccia eccezioni... > direbbe, pensierosa, come se stesse parlando tra sé e sé. Magari, potrebbe rivelarle il suo progetto riguardo la creazione di alcune pillole. Forse, effettivamente, potrebbe parlarne anche con Eryk. Magari lui potrebbe avere un'idea sulla realizzazione. Si siederebbe su una sedia, accanto al tavolo di legno. Il gomito sinistro verrebbe poggiato su di esso e, con il palmo mancino, sorreggerebbe il volto, pensierosa. [Chakra on][equip lo stesso]

16:36 Eryk:
 <”Perché non puoi permetterti mosse avventate?”> le chiede improvvisamente, piegando un attimo il capo curioso mentre torna a guardarla ora, spostandosi dalla finestra e camminando in sua direzione. Incrocia le braccia spesse al petto, mentre quello sguardo color ambra la osserva come a studiarla. <”Pensavo che l’attacco di quella sera da parte dell’illusionista fosse da parte degli anbu che mi avevano interrogato prima il pomeriggio per vedere se sapevo altro, eppure non ho avuto contatti da parte loro da allora. E se fosse lì non per me? Mi devi dire qualcosa Tenshi?”> le chiede mentre quel dubbio comincia a farsi largo tra le curve del suo cervello, non aveva mai pensato che effettivamente fosse lei magari la causa di quell’attacco anche perché la situazione era quella. Pubblicamente nessuno tranne i due fratelli sapeva del coinvolgimento del doku in quell’accaduto, eppure che cosa sa di Tenshi, cosa sanno di lei esattamente? Una domanda che non si era mai posto prima di adesso con quella frase la che di fatto è una mossa avventata dato che ha allarmato lui. Tutto ciò che dice dopo ha poca importanza, compresa quella battuta che sicuramente in futuro avrà modo di vedere lei stessa quanto sia ancora più manzo con quel camice addosso, altro che grembiule. Continua ad avvicinarsi a Tenshi fino ad arrivarle davanti, la sinistra si muove ad afferrare la chiave mentre la destra si muove lenta, proprio perché lei la veda e la possa seguire muoversi ma invece che in testa, le dita dovrebbero stringersi in torno a quel collo tanto esile della Senjuu, non a soffocarla ma sicuramente a tenerla ferma dove fosse se non lo avesse schivato. Si abbassa con il volto su di lei, quegl’occhi che la guardano e cercano ancora di capire a questo punto con chi abbia a che fare mentre, se la mano destra si fosse effettivamente stretta attorno al collo della Senjuu, ecco che il chakra velenoso verrebbe fatto circolare a creare quella patina attorno al proprio arto, ad avvelenarla. <”Tutto molto bello Tenshi, noi che ci incontriamo di nuovo dopo l’attentato, io che scopro che collaboro con tuo fratello e te che sei una genetista come me, interessi e obiettivi simili... troppo bello.”> le dice con un tono serio che non gliel’ha mai sentito usare prima d’ora, un tono che ha solo quando si sente minacciato nel suo percorso, perché Tenshi è anche questo in questo momento, una minaccia per lui, una variabile <”Devo fidarmi?”> le chiede ora, una semplice domanda secca dopo che le ha detto tutti i suoi piani prossimi, dove andrà e che cosa ha intenzione di fare. Non stringe mai la presa, non le vuole fare male anche perché avrebbe usato altre tecniche se davvero fosse quello il caso. [Arte del veleno lv 1][Chakra 23/25]

17:10 Tenshi:
 E, mentre poco prima i due sembravano flirtare con le loro solite battutine, adesso le parole della rosata fanno cambiare integralmente la situazione. Lui si sente quasi minacciato da quell'affermazione. Forse lei si è lasciato scappare un po' troppo? In realtà, no. Non aveva intenzione di nascondergli il suo passato. Solo, entrambi non avevano avuto modo di parlarne in precedenza. Non che non gliene voglia parlare, ovvio, ma non si sarebbe mai aspettata che lui avrebbe colto il vero senso di quelle parole. Certo, nessuno può permettersi mosse avventate in quel villaggio, altrimenti si finisce torturati nelle celle ANBU. Ma lei, soprattutto, è un caso particolare. L'Hokage l'aveva avvisata. Una sola mossa sbagliata e sarebbe stata considerata una mukenin. Così, anche Mattyse le aveva detto di fare attenzione e di controllare i propri istinti e, fino ad ora, ci è riuscita. Non ha fatto del male ad una mosca e non è andata in giro a raccontare le proprie intenzioni. Fatta eccezione per Eryk, ovviamente, poiché egli ormai sa benissimo cosa vuole la rosata: la rivoluzione. Certo, non sa per quale motivo, non sa cosa la spinga a voler sovvertire l'ordine sociale e causare caos in quelle terre. Ma il fatto di avere obiettivi comuni, non basta a potersi fidare di lei? Il fatto di averlo accettato dentro casa propria, non basta? E non ha nemmeno il tempo di rispondere a tutte quelle domande, che lui le si avvicina, stringendole la gola. Sente però che non fa pressione. Non vuole ucciderla. Vuole solamente farla parlare. Di certo, quello non è il metodo giusto, dato che quella situazione la eccita parecchio. Il veleno allucinogeno comincia a circolarle in corpo, dentro ogni cellula. Questo porta la Senjuu a mordersi il labbro inferiore con gli incisivi superiori. Di colpo, le proprie forze vengono meno e le sue pupille si dilatano. Eryk, la stai minacciando nel modo sbagliato. Gli incisivi continuano a stringere il proprio labbro inferiore, mentre il respiro si fa più affannoso. Dirglielo o non dirglielo? < Perché ti agiti tanto, tesorino? > le parole sarebbero quasi biascicate, ma più lucide che mai. < Non avevo certo intenzione di nasconderti il mio passato > la destrorsa si alzerebbe, dirigendosi, se le fosse permesso, verso il volto del Doku. Non farebbe nulla, in realtà, se non una carezza sulla sua guancia sinistra. < Dopo la guerra a Kiri, io sono stata considerata una disertrice del villaggio > sussurrerebbe, con fare sensuale ed occhi spalancati, fissi su quelli ambrati di lui. Certo, il racconto non è ancora finito e quella è solo una parte di esso. Ma vuole capire le reazioni altrui. Vuole capire come egli si comporterà, scoprendo che lei sia stata vicinissima all'essere una mukenin. [Chakra on][equip lo stesso]

17:47 Eryk:
 E invece è proprio quello il metodo ideale, l’unico che conosce anche perché Tenshi non è ancora reputata una nemica e andare oltre a quello è overkill, si presenterebbe lui a lei come tale e non è quello che vuole, come le ha fatto capire appunto le sue intenzioni sono di capire meglio se lei lo possa essere per lui e l’obiettivo che ha, chissene frega dell’obiettivo del fratello, non è roba sua, ma la aveva avvisata che è inflessibile su quello che gli riguarda a lui personalmente. Vede quelle pupille che si dilatano appena il veleno entra in circolo e quella risposta che lo provoca ancora e così sia quindi, giochiamo. Le sorride, come al solito con quel sorriso unilaterale, il quale mette in mostra la fossetta alla guancia che gli si forma quando sorride. Cercherebbe di spingerla giù a terra, muovendosi sopra di lei, con la sinistra che sorregge il proprio peso mentre la destra ancora attorno al collo della rosa, con la pressione invariata. <”Mi agito perché sei una variabile più complessa di quello che pensassi Tenshi.”> le risponde onestamente mentre si abbassa, fronte contro fronte, con le labbra che praticamente si toccano con le sue. Non ha bisogno di applicare altro veleno per il momento. <”E io non avevo intenzione di chiedertelo se non me lo avessi detto te, ma se è qualcosa che mi può rovinare sono tenuto a saperlo.”> le spiega mentre si solleva, ergendo il busto. Le mani passerebbero sui polsi della Senjuu alla volta di bloccarli contro il pavimento dietro di lei, con le braccia piegate di novanta gradi tra omero e la coppia di ulna e radio, con le mani a palmi in su parallele ai lati del suo volto. Ora che non è più un punto dove può farle male davvero, un punto sensibile che adora colpire in combattimento, come la trachea, ecco che va ad applicare quel chakra che le aveva visto fuori casa, quel chakra che torna azzurro attorno alle mani del Doku che le sorreggono i polsi, applicando tutta la forza che può avere nel tenerla ferma e chissà renderla immobile da ogni sforzo, dopotutto era abbastanza muscoloso rispetto a una persona normale. <”Potevo usare il bisturi e reciderti la carotide o in questo momento la vena radiale. “> glielo fa presente nel caso fosse necessario, quelle non sono minacce ma possono diventarle in qualsiasi momento. <”Perché mai scusa? Dovresti aver prestato servizio come ninja medico conoscendo l’organizzazione ed essendo Konoha direttamente interessata, sbaglio?”> non capisce, continua a non capire quello che gli sta dicendo dato che gli manda quel tassello e quella sensazione di fastidio continua a non andarsene, come quando hai assemblato tutto il puzzle ma si è perso l’ultimo pezzo per completare il quadro. [Combattimento senza armi][Chakra 22/25]

18:27 Tenshi:
 E' tutto un gioco con lei. Chi vince? Il più forte, ovviamente. D'altronde, lei ha quella strana visione della vita che la porta a vivere come in una giostra infernale. Si combatte, sempre. I deboli muoiono, i forti vincono. Lascia credere all'altro che sia lei la debole. D'altronde, chi mai potrebbe pensare il contrario? Insomma, lui è muscoloso e ha più di quaranta centimetri in più di lei. Quest'ultima, invece, è un'esile ragazzina, all'apparenza senza forze. Quei capelli rosa e quel viso da bambina, poi, contribuiscono a dare un'immagine innocente di lei. Quasi un angelo. Sì, l'Angelo dell'Oscurità. Yami no Tenshi. E allora, giochiamo, Eryk. Lascia che lui la spinga al suolo, senza opporre resistenza. Lascia che sia lui a guidare i giochi. Egli si abbassa su di lei. Il veleno in circolo nel corpo della rosata e quelle labbra di lui così tremendamente vicine, fanno salire l'adrenalina in ogni sua singola cellula. Scariche elettriche percorrono le proprie membra, come se in quel momento l'unica cosa che vorrebbe fare, sarebbe proprio saltargli addosso. Insomma, lui ha proprio capito come prenderla, in tutti i sensi. Ma, proprio quando lui afferrerebbe i polsi di lei, quest'ultima opporrebbe resistenza. Sa che la propria forza può eguagliare quella altrui senza problemi. Solleverebbe le braccia, dunque, e l'intero corpo dal suolo, opponendo resistenza a quella presa che neanche la scalfisce. Vorrebbe ribaltare la situazione. Vorrebbe avere il controllo del gioco, perché sa benissimo che può prenderselo. Quindi, lo vorrebbe spingere con la schiena contro il suolo, supino. E lei vorrebbe mettersi cavalcioni su di lui, mentre la destrorsa si dirigerebbe verso il collo altrui. Certo, è anche vero che lui può benissimo opporre resistenza così come ha fatto lei. Ed è proprio lì che sta la cosa divertente di quel gioco. Farebbe pressione sulla sua gola, ma non abbastanza da fargli male. Non ancora. < Sai, potrei anch'io tagliarti la gola > sussurrerebbe, mentre il proprio busto si abbasserebbe verso quello dell'altro. Il seno si adagerebbe completamente sul petto altrui, mentre il viso si avvicinerebbe a quello dell'interlocutore. < Non hai nulla da temere. Io non sono una minaccia per te > comincerebbe a dire, quindi, la prima verità. Lei non rappresenta una minaccia per lui. Solo adesso la presa sul collo altrui si allenterebbe. La destrorsa, dal collo si sposterebbe al petto di lui, delicatamente, in una carezza. < A Kiri, ho sperimentato il mio odio per il villaggio. Sai, non ero così un tempo > il suo racconto comincia, mentre il volto si allontanerebbe da quello dell'altro, lasciandogli libertà di movimento. Adesso, lui può fargli quello che vuole. Perché lei ha deciso di aprirsi con qualcun altro che non sia suo fratello. < Ero debole. Vivevo solo per le persone che amavo. Poi, il mio migliore amico è sparito. L'amico che sentivo essere un fratello non di sangue, si è ritirato, perché Konoha non ha saputo proteggere la sua famiglia. E l'amore della mia vita... Beh, Onosuke > direbbe quel nome. Non ha più nulla da nascondere adesso < è stato richiamato al villaggio, per via di altri ordini. Io, che avevo da sempre speso la mia vita per quelle persone, mi sono ritrovata sola. Perché Konoha non ha mai pensato di prendersi cura delle proprie pedine > farebbe una pausa, distogliendo lo sguardo. Un respiro. < E' questo che siamo, no? Pedine, carne da macello. Ai villaggi non è mai importato nulla di noi >. Se fosse ancora cavalcioni sopra di lui, adesso si sposterebbe, per sedersi sul pavimento. < Ho cominciato a capire che c'era qualcosa che non andava nell'enorme sistema ninja > incrocerebbe le braccia, guardando da un'altra parte. Sta davvero raccontando tutto. Proprio tutto, senza tralasciare niente. < Perciò, quando Konoha ha emanato l'ordine di tornare al villaggio, io non l'ho fatto. Ho trasgredito i sommi ordini, capisci? E' questo il motivo per cui sono stata considerata una disertrice > e lì finisce il suo racconto. Certo, ha evitato di raccontare la storia di Onosuke e Tsuki, ma, in quel momento, non l'ha ritenuta necessaria, dato che non c'entrava molto con i motivi per il quale era considerata quasi una mukenin. < Ti fidi di me? > chiederebbe, infine. [Chakra on][equip lo stesso]

18:55 Eryk:
 Si lascia sovrastare da lei tranquillamente mentre non oppone resistenza, non era un giochino il suo bensì la stava testando. Già da quell’illusione si era reso conto che Tenshi era uno step oltre Eryk, ha iniziato la sua carriera neanche due mesi fa la nostra salamandra corvina e nonostante questo e le informazioni che già aveva potuto far sue grazie a quell’esperienza vissuta, l’ha comunque presa in quella posa la e ora che lei sta sopra di lui gli va a dire quel sussurro alla quale scuote il capo. <”Avresti potuto tagliarmela ogni notte da quando sono qui, anzi da quando crogioli il tuo dolore nelle mie carni.”> le spiega, su questo non aveva dubbi che lei non voleva fargli male anche perché ha avuto così tante occasioni che bastava prenderlo con la forza per farlo in un qualsiasi momento. LA ascolta ora che finalmente gli sta parlando di cosa è successo, di che cosa deve sapere per comprendere Tenshi. Ascolta quella storia di amicizia e amore, di fiducia ripagata con il tradimento e di come la tragedia si è svolta. È così quindi, le è servito un impatto più duro per aprire gli occhi sul villaggio e su quel sistema obsoleto che non funziona. <”Così è questa dunque la tua zavorra.”> le dice, ascoltandola fino alla fine e, quando Tenshi prova ad allontanarsi dal suo grembo, le mani rapide andrebbero a cingerla ai fianchi, facendola rimanere sopra la figura del Doku che la continua a guardare da sotto. <”Avresti dovuto capirlo da quei volti che non siete mai stati uguali. Scommetto che il tuo amico è sotto stretto controllo in quanto si è ritirato e non è libero di vivere come desidera.”> le dice, tutto quello che le sta dicendo per lui non è niente di nuovo, sa già tutto ed è quello il suo mulino a vento contro la quale prova disgusto e rabbia, la sua utopia consiste proprio nella rimozione di quel mondo ninja marcio per questi motivi qua, per il concetto di mukenin spesso sbagliato come doveva esserlo Tenshi, per la dittatura militare in un tempo senza guerre, con ora pure un pazzo che vuole fare le guerre, solo per giustificare quella alleanza, come se fosse normale tutto questo, e quel pazzo è proprio suo fratello. <”Ringrazio che ci siamo conosciuti adesso, fosse successo prima della guerra io per te sarei stato solo un visionario mukenin e tu saresti stata solo una pedina di questo sistema, una marionetta.”> le risponde seriamente mentre quegli ambrati si posano negl’occhi di Tenshi per dirle <”Io di questa te mi fido. Di quella che eri, se dovessi ancora esserlo, no. Non ho niente da spartire con chi non vuole vedere la realtà dei fatti e gira la testa dall’altra parte. Preferisco le persone che consciamente decidono piuttosto di difendere sta falsità. “> le spiega, così come era stato con Stumure quella sera con Fumie, sono scelte loro e rispetta i loro modo di vivere anche se non li condivide. [chakra 22/25]

19:20 Tenshi:
 Il racconto non narra di quanto lei sia stata fedele al villaggio precedentemente. Non narra di come lei, per semplice senso del dovere, è rimasta a Kiri, ad aiutare i feriti ed i malati che tornavano dal campo di battaglia. Non narra di quanto lei abbia sofferto, da sola, in quel luogo. Non narra di come sia avvenuto quel repentino cambiamento. Ma va bene così. Perché lei sa già che l'altro potrà già intuire quanto sia stato difficile quel percorso di rinascita. Non c'è bisogno di aggiungere altro. Adesso, bisogna pensare solamente al presente. < Sai, sembro tanto forte, a vedermi così. Ma non ho mai ucciso o ferito qualcuno senza un motivo valido. Mi piace minacciare la gente, è vero. Ma solo per avere il controllo della situazione > agiterebbe la mano destra, gesticolando durante quel discorso. E' diventata forte. E' diventata sicura di se stessa. Ma Tenshi... Tenshi è sempre lì, a guardare. Ed equilibra il potere che Yami ha sulla rosata. E quell'equilibrio perfetto fa di lei ciò che è oggi. Yami no Tenshi. Pronta a portare paura, qualora ce ne fosse bisogno. Pronta a rivoluzionare il sistema. Pronta a salvare anche Onosuke da quel sistema ormai anacronistico. Perché egli non è nient'altro che una vittima, lo sa bene. Lui ha seguito solo gli ordini, senza sapere che al villaggio non importasse niente né di lui né di tutti gli altri ninja che si sono sacrificati in guerra. Adesso l'altro la stringe, non lasciandola spostarsi. E lei rimarrebbe lì, con ancora il veleno in circolo. Quasi spossata dal racconto, adesso, si lascia andare alle sue braccia che la cingono dai fianchi. < Sì, questa è la mia zavorra > gli occhi cerulei adesso sarebbero fissi su quelli ambrati di lui. Quella è la sua zavorra emotiva. Quella che si porterà dietro per tutta la vita. E c'è solo un modo per rimuovere quella zavorra: salvare Onosuke da quel mondo. Per questo, studierà all'interno del laboratorio di Kusa: per trovare un modo per salvarlo da se stesso. Così, poi i suoi occhi potranno finalmente aprirsi. E potrà guardare il mondo dalla stessa prospettiva in cui lo guarda lei. < Non ho idea di dove sia quell'amico. Non l'ho più rivisto > non ha più rivisto né il suo migliore amico, né quello che considerava un fratello. Il primo caduto nelle grinfie del nemico; l'altro... non lo sa. Rivoluzionerà quel mondo anche per loro. E poi, quando ci sarà riuscita, griderà quei nomi davanti al popolo. E finalmente essi avranno giustizia. < Anche io ringrazio che ci siamo conosciuti adesso. Ringrazio il cielo o i Kami o chiunque regoli questo mondo, semmai ci fosse, di avermi fatto aprire gli occhi. E di aver trovato persone che la pensano come me >. Adesso abbasserebbe il proprio volto tra l'incavo della spalla dell'altro, nascondendolo. Non vuole fare nulla di avventato o malizioso. Si sta abbandonando semplicemente a qualcosa che con lui non aveva mai fatto: un gesto dolce. Accanto al suo orecchio, sussurrerebbe. < Anche io mi fido di te > una pausa, per poi riprendere < portami con te >. [Chakra on][equip lo stesso]

19:42 Eryk:
 Ognuno di noi ha obiettivi in comune sul proprio percorso, chi più di altri. Se vogliamo fare una metafora sono tutti passeggeri dello stresso treno sulla stessa linea, chi come Eryk e Mattyse saranno passeggeri per poco, con Mattyse che prenderà una direzione diversa ben presto, chi invece come Tenshi si prospetta una compagna di viaggio quasi fino al capolinea, perché per lei l’obiettivo di Eryk è un mezzo per ottenere ciò che vuole più che il suo obiettivo di per sé. Si è fatto un idea, seppur magari sbagliata, con quello che dice e non dice. <”Capisco che questo Onosuke sia ancora come te prima di Kiri e immagino che questo abbia creato una situazione difficile per voi.”> collega quei punti con quella persona che è tornata indietro appena ha ricevuto altri ordini, fedele al suo ruolo a differenza di Tenshi che ha deciso di ignorare la chiamata da parte del villaggio, quella spaccatura che si è generata tra i due, che tutt’ora persiste e che non si sa se potrà mai essere sanata. Col senno di poi ha già incontrato Onosuke, il quale non si è presentato, piccolo il mondo. Non si aspetta quello che fa dopo però, quel gesto di affetto che ha nei suoi confronti e non è il primo, nei giorni precedenti l’aveva vista in lacrime e ora si sta facendo piccola tra le sue braccia, definendosi appunto fragile. La sinistra si alza dal fianco della ragazza e corre lungo la spina dorsale, tra quei capelli a darle un paio di carezze sulla nuca, come a invitarla quasi a sfogarsi ulteriormente ora che l’ha reso partecipe del fardello che lei sta portando. È inevitabile che chi la pensa come loro ha avuto dei traumi da affrontare, fa parte di quel mondo dove morire è un attimo. C’è chi diventa pazzo e criminale, chi si dedica alla patria, accettando incondizionatamente ciò che gli viene detto, credendo che sia la scelta giusta, e chi come loro pensa che la risposta sia cambiare il problema dalla radice. Non sa se questa Yugure sarà affine a ciò che ha in mente Eryk e Tenshi, lo deve scoprire, per il momento continua ad accarezzare quella ragazzina tra le sue braccia. <”Devi mettere in preventivo la possibilità che anche se apra gli occhi, potrebbe prendere strade diverse dalle nostre.”> le spiega con quella voce calma, continuando con quel moto con la mano, parlandole direttamente nell’orecchio così come lei ha fatto con lui, sussurri che trasportano le loro parole. Se Onosuke potesse diventare un loro alleato, sarebbe ovviamente il benvenuto tra le sue fila, infondo è una persona cara per Tenshi che si prospetta esser una compagna di quel viaggio, in alternativa, come le ha già detto per la questione Mattyse, se dovesse mettersi di mezzo, non potrà girare la testa dall’altra parte. <”Se sei pronta anche alla peggiore delle ipotesi allora d’accordo, ti porterò con me.”> chiude infine con quella frase, rimanendo lì per quanto tempo fosse necessario alla rosa per riprendersi e a sua disposizione per dopo, deve ancora parlargli inoltre di cosa sta programmando di creare e devono escogitare una strategia per uscire dal villaggio e presentare una richiesta credibile a Furaya. [chakra on]

00:23 Tenshi:
 Sono due anime affini. Non si sa bene come possa esser definito il loro rapporto, basato sul solo piacere della carne. Eppure, ora ha qualcosa in più. Qualcosa di molto vicino all'amicizia, si potrebbe dire. Lei le ha raccontato i punti salienti di quegli ultimi mesi, trascorsi a vagabondare tra Kiri e Shukosato. Certo, mancano ancora particolari a quella storia, ma, con il tempo, probabilmente egli ne verrà a conoscenza. Onosuke, adesso, è il suo obiettivo primario e questo il Doku sembrerebbe averlo colto alla perfezione, pur non essendo stata così esplicita con le sue parole. Il suo volto è dunque nascosto tra il collo e la spalla altrui. Il respiro è affannoso, gli occhi quasi sull'orlo del pianto. < Diciamo di sì >. Onosuke non è come prima. Onosuke è scomparso completamente. Adesso Tsuki abita noncurante il suo corpo. E Tsuki... lui sì che può essere definito fedele alla Foglia. Sarebbe pronto a fare qualsiasi cosa gli venisse ordinata, ciecamente. E' un burattino tra le mani dell'Hokage e non è disposto a cambiare. Non è disposto a far tornare Onosuke. Perché lui lo sa bene: Onosuke è la sua rovina. E' complicato spiegare tutta questa storia a chi non la conosce. E, probabilmente, non potrebbe mai raccontargliela. Perché, inevitabilmente, dovrebbe parlare anche della seconda vita dell'Aburame, ovvero del fatto che egli sia un ANBU. E questo lei non può dirlo. Lo ha promesso. Lo ha giurato, quella notte, con tutto il proprio corpo, donandosi a lui per la prima volta. A quel ricordo, una lacrima, solo una sfugge dal suo controllo. Le braccia stringerebbero il corpo dell'altro, mentre la mano altrui le carezzerebbe la testa. Quella stretta non ha nulla di malizioso, non ha un secondo fine. Si sta semplicemente abbandonando a quel momento. Abbandonando a quella tristezza, alla quale non cede quasi mai. Ma, in quel momento, ne ha bisogno. E' inevitabile parlare del chunin senza pensare a scene del passato. Scene felici, rovinate da una guerra. Rovinate dal villaggio e dalla sua ipocrisia. Quella semplice stretta basterebbe a calmarla ed a tirare indietro le altre lacrime minacciose. Quella debolezza che tanto ha tenuto nascosta, l'ha mostrata ad Eryk, per ben due volte. Perché ha imparato a fidarsi di lui. Perché ha imparato, a modo suo, a volergli bene. Si stringerebbe ancora una volta a quell'incavo, per poi rialzare lentamente il capo, posizionando il volto proprio di fronte a quello altrui. < Lo so bene > non è detto che Onosuke appoggi ciò che la rosata ha intenzione di fare. Non è detto che apprezzi il cambiamento di lei. < Ma almeno lo avrò salvato > solo questo le importa: riportarlo indietro e far sì che ragioni con la propria testa e non con quella di Tsuki e del villaggio. < Sono pronta a tutto, Eryk > le labbra si distenderebbero in un sorriso amaro. Ha paura del futuro. Ma non può fare a meno che provare a cambiarlo. [Chakra on][equip lo stesso]

00:39 Eryk:
 La dovrà per forza prendere per la parola che gli ha appena dato, dubita che Tenshi possa essere capace di far fuori Onosuke nel caso non ci fosse la soluzione che lei sta pensando e che sta ricercando, eppure quell’evenienza, appunto la peggiore di tutte le ipotesi, è da mettere in preventivo e calcolarla, specialmente per due persone razionali e dal sangue freddo come i due ricercatori anche se lo capisce, non deve essere facili essere lucidi quando sono i propri cari a rischiare e a soffrire, spesso la decisione migliore non è la più facile da prendere. Solo il destino sa come si svolgeranno quei fatti da lì in avanti e tra Tenshi e Onosuke, lui? Non è un triangolo quello, lui si è limitato ad assicurarsi il biglietto in prima fila e un sacchetto di pop corn caldi e ancora croccanti da mangiare mentre si gode la scena. Non appena si siede dritta e si allontana dal suo collo, ecco che la mano sul capo si abbassa e torna insieme all’altra a unirsi con le dita. I palmi, rivolti verso l’alto sono portati dietro la nuca, a fungere da cuscino per la propria testa contro il pavimento freddo e duro, in maniera da essere più comodo per rimanere in quella posizione, con il corpo della Senjuu sopra il suo. <”Constatato questo, se sei tenuta d’occhio probabilmente sanno di me e di te anche se non so fino a che punto. “> le spiega mentre ragiona un attimo alle possibili soluzioni che gli si prospettano davanti e alla mossa migliore che possono scegliere per far si che Tenshi abbia il lascia passare per venire con lui a Kusa. <”Possiamo assumere che Furaya sia sospettosa di te ma che non ti ha ancora segnata come Mukenin, altrimenti non saremmo qui…”> dice tra se e se in quei pensieri ad alta voce che diventano una sessione di brain storming insieme a Tenshi. <” come Ninja non avresti motivo e sarebbe alquanto sciocco provocarla di uscire di nuovo da Konoha. Dimmi un po', chi altro sa di te e di ciò che è successo con il tuo fidanzato?”> le chiede anche per cominciare a mettere in moto per bene la sua mente con tutte quei fili, come se fosse il ragno più velenoso al mondo che sta tessendo la tela perfetta. [Chakra on]

01:00 Tenshi:
 Sì, probabilmente è tenuta d'occhio, anche se non sa da chi e né in quali momenti della giornata. Certo, qualche parola di troppo, da quando è tornata a Konoha, le è sfuggita. Ma è sicura di non aver compiuto nulla di avventato. Ha fatto la brava, ha seguito le direttive di suo fratello, anche se odia gli ordini. Ma, in fondo, stavolta è stato solo per il proprio bene. Non poteva rischiare di farsi marchiare come mukenin, altrimenti non avrebbe più potuto fare nulla di tutto ciò e la sua vita sarebbe, brevemente, finita per mezzo dei cacciatori di taglie o chissà chi. < Sarebbe un problema se sapessero di me e di te? > più che una domanda è un invito a dirle ciò che non sa di lui. A dirle se c'è qualcosa che potrebbe andare storto, semmai i piani alti venissero a conoscenza di quella relazione. Magari anche lui non è benvoluto? Certo, in quel caso, si potrebbe pensare al complotto. Due menti anticonformiste come le loro che, di colpo, formano una coppia agli occhi degli altri. < Ho la certezza di non essere una mukenin > una pausa, mentre lo sguardo verrebbe distolto verso un punto indefinito, ricordando l'incontro avuto con Furaya < non per il momento, almeno. Più di un mese fa, sono tornata al villaggio e, poco prima di entrare, ho discusso con l'Hokage. E lei mi ha lasciata entrare > in poche parole, l'ha persuasa. Non lo dice apertamente, per paura che qualcuno senta quella discussione. Ma è ciò che vorrebbe far intendere all'altro. < Ma sono sicura che non si fidi interamente di me > tornerebbe a guardare quegli occhi ambrati, adesso. Quegli occhi che ha imparato ad apprezzare. < Ho un'idea, però, per convincerla a lasciarmi andare a Kusa. Potrebbe essere stupida, ma allo stesso tempo intelligente, non saprei >. Da qualche giorno, ormai, le gira per la testa l'idea di creare qualcosa per le donne. Qualcosa che, a piacere, blocchi la fertilità o, al contrario, le renda fertili. E' un argomento che la tocca nel personale, dato che non si sa mai (...). Magari, potrebbe farci anche qualche soldo, chissà. Poi, arriva un'altra domanda. Forse, quella sera è la sera giusta per le rivelazioni. Non si erano mai posti troppe domande. Ma oggi sembrano due normali amici che vogliono conoscersi un po' di più. E questo non le dispiace per niente, dato che non parlava con qualcuno in quel modo da tempo ormai. < Solo mio fratello > e nessun altro. Perché a Kiri ha perso tutto e tutti. [Chakra on][equip lo stesso]

01:16 Eryk:
 Ascolta quelle parole come sempre con molta attenzione e prima di darle qualsiasi esito pondera bene la scelta delle proprie con la quale comporre la risposta da darle. <”Potrebbe, Se sapessero di noi potrebbero reputare Onosuke non più essenziale al fine di mantenerti buona qui a Konoha, è solo un ipotesi ma come vedi c’è.”> le spiega e in un momento lo andrebbe pure ad articolare. Sposta la destra da dietro la testa per poi puntare l’indice contro il ventre di Tenshi, muovendo quella falange su in alto, carezzandola col dorso dell’unghia, quasi a solleticarla mentre parla. Non capisce ciò che gli vuole dire per mezzi termini e lo prende per quello che gli ha detto, ovvero che dopo una discussione ha avuto il permesso di entrare al villaggio ma che è stata messa sotto osservazione. <”Circa, mi è capitato di parlare con Furaya e di dirle che Konoha fa schifo, che è obsoleta e che se fosse per me la raderei al suolo per correggerla?”> le risponde, facendo spallucce come se non fosse nulla di importante, ha solo detto all’hokage di Konoha che le cose per come son ora non funzionano e che fosse per lui aggiusterebbe il tutto in una maniera non consigliabile… diciamo non è stato così scaltro da usare sotterfugi come Tenshi fece. <”Se nessuno sapesse di Onosuke sarebbe meglio, vorrebbe dire che non sarebbe in pericolo da chi ti vuole tenere sotto controllo. Avevi detto che avevi delle ricerche da fare giusto? Parlamente.”> le chiede mentre quel dito monello si muove sempre più in alto, raggiungendo la cima dei seni della rosata i quali vengono solleticati così per divertimento personale visto che era bloccato li a terra e stavano escogitando come poter uscire da Konoha per lei, se come ninja era pericoloso, magari come ricercatrice aveva più senso, soprattutto se magari la ricerca che voleva fare era collegata in maniera diretta con Eryk o con Kusa stessa, difficilmente la differenza di tecnologia può essere sufficiente a giustificarla. LA devono pensare bene anche se il suo provocarla non è che la sta aiutando particolarmente in questo frangente. [Chakra on]

01:38 Tenshi:
 La discussione va avanti ed i due sembrano rivelare sempre di più all'altro. Come una ruota, quelle parole scivolano via veloci, da un tema ad un altro, come se volessero ancora continuare a parlare e scoprirsi. < Io non credo che lo farebbero fuori. E' una pedina troppo fedele > rifletterebbe su quelle parole. Certo, non è poi così convinta, dato che la certezza non potrà mai averla. Ma sente che il suo ragionamento sia giusto. Perché far fuori un'importante pedina fedele e non una pedina marcia, pronta a tradire il villaggio? < Beh, di certo avresti potuto cacciarti nei guai con quel discorso... ma, fortunatamente non è successo > a quanto pare, l'altro è più avventato di lei e non si fa il minimo scrupolo. Hai voglia di morire presto, Eryk? < Nessuno lo saprà. Perché qui ho solo te e mio fratello > ammetterebbe di avere lui. Ammetterebbe che l'altro è appena diventata una figura importante per lei. Certo, non si capisce bene che tipo di figura, ma va bene così. In fondo, loro sono fatti in quel modo. E ciò viene rimarcato da quel ditino curioso che percorre il ventre della rosata, fino a raggiungere il suo seno. Lo sguardo di lei si illuminerebbe a quel tocco. Il suo corpo si risveglierebbe. Il capo si chinerebbe verso il volto altrui. Le dita della mano destra, se le fosse permesso, andrebbero a sfiorare le labbra di lui. < Così mi confondi, non vale > sussurrerebbe, continuando a sfiorare quelle labbra maschili. Non farebbe nulla per la mano altrui, che continuerebbe a solleticarle quella parte tanto delicata e, per inciso, eccitante. < Fammi spiegare quest'ultima cosa e poi sono tutta tua >. Raddrizzerebbe il busto, allontanando il viso da quello altrui. < Vorrei trovare qualcosa che blocchi o attivi la fertilità delle donne a piacimento. Ti sembra una cattiva idea? > cercherebbe il parere dell'altro, che ha comunque qualche anno in più di lei e potrebbe conoscere qualcosa che a lei sfugge. Magari potrebbero collaborare e, chissà, creare un nuovo business. Certamente il problema è perché studiare quelle cose non a Konoha, bensì a Kusa. Quale sarebbe la scusa più valida? [Chakra on][equip lo stesso]

01:55 Eryk:
 Già, di sicuro si è cacciato nei guai parlando a chiunque glielo chieda di come la pensa, è un visionario, uno scienziato, è normale che veda il mondo in maniera diversa rispetto a quei neanderthal che sono contenti del presente, ed è anche il motivo per il quale ha scelto il ramo scientifico a quello medico, con i primi che rendono il futuro presente, dei pionieri, così come lo è lui, mentre gli altri mantengono il presente e basta. Gli riserva parole dolci e piene di significato, parole che probabilmente si merita per quello che fa anche se si sta già prendendo quella ricompensa e il solo non andar a sindacare oltre è segno che ha accettato di esser considerato una persona speciale per Tenshi dato che lei stessa ora vuole unirsi a lui in quel viaggio per Kusa o forse anche per il timore di rimanere nuovamente sola con quei pensieri come l’altro giorno che l’ha trovata in lacrime? Non può saperlo purtroppo. Quel dito intanto continua imperterrito a importunarla con la solita confidenza che ha con il suo corpo, il quale sembra rispondere alle attenzioni del suo dito e lei stessa risponde chinandosi in avanti. La lascia giocare con le proprie labbra come se fosse un passatempo senza stare a sindacare oltre come il fatto che sia lei ora a confondersi oltre. La ascolta con quelle parole lì e quel progetto. È abbastanza sciocco rispetto agli altri che stava seguendo eppure era di sicuro più realizzabile, soprattutto il regolamento della fertilità in positivo . La mano continua a salive, muovendole il polso tra i seni con le dita che cercherebbero le labbra altrui, ora che non deve più parlare, solo per accarezzarle il labbro inferiore e farglielo aprire il sufficiente. Se avesse collaborato le avrebbe infilato indice e medio dentro la bocca per giocare con la sua lingua in quella maniera provocatoria sua solita. <”per aumentare la fertilità posso facilmente sintetizzare una pillola che funga da stimolazione ovarica.”> le spiega senza entrare in dettagli troppo tecnici come i nomi dei vari ormoni che si raccolgono nei test durante i primi tre giorni e poi al ventun esimo. <”Consisterebbe in un cocktail appunto degli ormoni che voi donne producete in automatico e potrei inserire del mio veleno per dare input diversi all’utero, come metterlo in stato allucinogeno e farli credere che quei livelli di ormoni siano appunto quelli reali, in maniera da essere fertile. Prevedo che però abbia una durata limitata e che dovrebbe essere assunta proprio nel climax del rapporto, a fine coito.”> le spiega, infondo anche il suo veleno funziona così: se non viene applicato nuovamente l’effetto decade. Ha un aria così intellettuale e misteriosa mentre pensa al lavoro, distratto da quei pensieri mentre le dita le molesterebbero la bocca alla povera Tenshi. <”Per il blocco non saprei, mi viene in mente il veleno tossico in minime dosi per indurre un aborto naturale, ma altre idee dovrei lavorarci meglio su.”> le spiega, infondo sono ancora alla fase di programmazione, neanche hanno iniziato a sperimentarle.

02:16 Tenshi:
 E' particolare come quei due finiscano sempre per attrarsi come delle calamite. Nonostante il discorso sia stato serio fino a quel punto, adesso i loro corpi cominciano a cercarsi. Quelle mani che si esplorano a vicenda, quella voglia che cresce, sempre di più. Voglia di lui, ma anche voglia di dimenticare, per un po', tutti i problemi che la affliggono. Hanno imparato a riconoscere entrambi i punti salienti del corpo dell'altro. Hanno imparato a capirsi, anche quando non sono a letto. Pazzesco come due persone possano entrare in una simbiosi del genere. Tutti sarebbero costretti a pensare che i due formino una bella coppia. Ma non è questo il caso. Il cuore di lei appartiene già ad un altro. Quello di lui, invece, appartiene solo a sé stesso. Il polso dell'altro si posizionerebbe tra i seni di lei, mentre la mano risalirebbe verso l'alto, alla ricerca delle labbra. Labbra che verrebbero schiuse al tocco con quelle dita, che adesso avrebbero libero accesso a quella bocca. La mente di lei sarebbe già da un'altra parte, se non fosse che deve prestare la massima attenzione a tutto ciò che l'altro sta dicendo in quel momento. Gli incisivi, nel frattempo, mordicchierebbero delicatamente quelle dita, mentre la lingua si diletterebbe in una danza elegante. La mano di lei scivolerebbe giù per l'addome altrui, fino a posizionarsi nel basso ventre, all'inizio di quei pantaloni che adesso sembrerebbero di troppo. Le dita cercherebbero di sollevarli, per poi esplorare il loro interno. La mancina afferrerebbe il polso della mano che sta esplorando la bocca di lei e cercherebbe di tirarla verso il basso. Vorrebbe parlare, se le fosse permesso. < Studiamo questa cosa insieme, a Kusa >. Se le dita di lui fossero state sfilate dalle proprie labbra, adesso, la destrorsa verrebbe tirata fuori dai pantaloni altrui, per permetterle di stirarsi nuovamente su di lui. Le labbra sfiorerebbero quelle dell'altro, dapprima, per poi morderle. Prima con prudenza, poi con sempre più crescente violenza. La discussione, probabilmente, per quella sera, finirà proprio lì. Adesso, non resta che scrivere una missiva all'Hokage, sperando che quella non faccia storie. D'altronde, quelle ricerche potrebbero far comodo pure a Furaya. [END]

C'è fin troppo da dire, ma cercherò di essere breve.
Dunque, Eryk annuncia a Tenshi la sua partenza per Kusa, parlando del laboratorio e di alcune ricerche che vorrebbe fare (si parla anche della Yugure). Tenshi, interessata al laboratorio per delle ricerche che potrebbero salvare Onosuke da Tsuki, vorrebbe seguirlo. Qui parte tutta una discussione sul fidarsi o non fidarsi l'uno dell'altra e Tenshi racconterà ad Eryk il proprio passato. Avendo come obiettivo comune il sovvertimento del sistema ninja, i due decidono che sto matrimonio s'adda fa---ah no. Vabè, capiscono di essere anime affini. Lei poi gli rivela di voler studiare e creare qualcosa che possa bloccare o attivare la fertilità delle donne a piacimento e da qui, probabilmente, partirà il loro futuro business di pilloline <3 poi, ovviamente, concludono la discussione in bellezza.