{OMM} Un nuovo collaboratore velenoso
Free
Giocata del 29/08/2020 dalle 10:31 alle 17:15 nella chat "Ospedale Distrutto [Kusa]"
Quanta sfiga puoi avere in corpo per ritrovarti davanti Rasetsu anche mentre cerchi l'ospedale e un responsabile al suo interno? Ma basta menzionare la sfortuna che in questi giorni ne abbiamo avuta anche troppa e non è bene alimentarla. Il suo posto è solitamente nel tugurio che viene definito obitorio, nel quale passa la stragrande maggioranza del tempo. Ovviamente, quando non è di turno al Kukoku, ossia ogni sera. Il locale sta ingranando il giusto e questo è l'importante. Si sta dirigendo verso la reception, con gran parte del personale medico che lo scruta di sottecchi. Sia mai che venga ben visto da qualcuno col comportamento poco professionale che tiene. Per non parlare del fatto che è comunque stato reintegrato nonostante fosse stato radiato dall'albo e che, molto probabilmente, è lì soltanto grazie a Kouki. Non conoscere la verità è fondamentale, ma va anche bene così. I capelli sono una zazzera arruffata color del sangue, brillanti e morbidi al tatto. Stranamente, ci tiene alla sua capigliatura, la quale sta crescendo folta e ne sfiora già le spalle. Vi ci passa distrattamente la mano, scostandone alcuni ciuffi. Indossa il camice bianco con tanto di targhetta fissata sul taschino di sinistra, recante il nome di Rasetsu Kokketsu (che fa anche rima, pensa che figata) lasciato poi sbottonato sul davanti. Probabilmente nelle tasche avrà tutto fuorché strumenti ospedalieri, quindi di certo vi saranno delle pasticche di Sbrilluccica delle quali fa uso lui stesso. Altrettanto sicuro è il fatto che le potrebbe star creando in mezzo ai cadaveri giusto per avere un laboratorio adeguato, ma lasciamo perdere questi immorali quanto innocenti dettagli. Di sotto, porta il completo nero che è solito indossare, formato da pantaloni sorretti da cintura e camicia recante il simbolo del Clan sulla schiena. I bottoni di quest'ultima sono aperti sin ad altezza dello stomaco, senza dubbio poco professionale, ma ha caldo, dannazione. Cosa gliene frega degli altri o della morale quando ha praticamente commesso tutto ciò che di illegale una persona può fare? <BUONGIORNISSIMO!> Esclama entusiasta davanti ai pazienti in fila che NON intende aiutare manco per errore, innanzi agli infermieri che lo scrutano poco contenti e la receptionist che si chiede che abbia fatto di male per lavorare là dentro. [Chakra On] Ed eccolo là, fresco o quasi di esame genin passato e, dato che ora ha quel titolo che sembra essere come una laurea per poter fare certi lavori, ecco che il nostro armadio a due ante Doku si reca proprio nei pressi dell’ospedale di Kusa, il posto migliore per poter iniziare la propria carriera da dottore o ricercatore che sia dato che sono all’avanguardia per ciò che riguarda il dipartimento tecnologico del villaggio. Per l’occasione veste formale con una camicia bianca di cotone puro, dotazione rimastagli dal suo lavoro di cuoco/cameriere che faceva prima di diventare un ninja presso quel ristorante e il nonnino che aveva accolto un individuo losco come lui. I bottoni sono tutti allacciati con tanto di pantalone nero e cravatta dello stesso colore a tenere stretto il colletto. I tatuaggi sugli avambracci sono coperti da appunto le maniche e dai gemelli che tengono stretti i polsini attorno agli arti, i capelli invece raccolti in quella coda di cavallo alta, lasciando quel volto dai tratti ferali in piena vista. Come da prassi ovviamente si ferma all’ingresso dove ci sono appunto gli anbu a controllarlo, verificando appunto che non abbia armi con se e lo redarguiscono appunto sul chakra impastato, rispondendo loro scuotendo la testa dato che non andava in giro con quell’essenza attiva se non strettamente necessario, verità confermata dal ninja sensitivo che dovrebbe essere lì di guardia. Una volta finiti i convenevoli si dirigerebbe proprio in direzione della reception per appunto presentare la sua domanda di assunzione per l’ordine mondiale dei medici, così da intraprendere la sua carriera che gli è particolarmente comoda per i suoi scopi, sia a livello genetico, sia a livello di sopravvivenza personale per quanto deciderà di tagliare tutti i ponti con Kusa. Si appoggia con gli avambracci al bancone, torreggiando sopra praticamente chiunque con quel metro e novanta due centimetri <”Buongiorno sono Er…”> viene interrotto da quell’esclamazione entusiasta da parte di una voce a lui familiare. Le iridi ambrate si voltano proprio in direzione di quell’individuo riconosciuto proprio nel capo della Yakuza locale, il quale gli aveva detto che appunto lavorava anche all’ospedale. Si era totalmente dimenticato di questo possibile incontro, eppure ormai era lì, tanto valeva giocarsi le sue carte. Si stacca dal bancone proprio per dirigersi verso il rosso, arrivandogli davanti e alzando quindi la destra con palmo aperto in direzione di saluto. <”Buongiorno anche a te!”> gli risponde con quella voce roca e profonda che si ritrova, non lo chiama per nome anche perché Ryuuma a lui si è presentato come Rasetsu e come capo yakuza, non come ricercatore. Sarebbe da cretini lasciarsi scappare un dettaglio del genere, soprattutto non sapendo se la sua seconda attività sia conosciuta ai membri dell’organizzazione o se effettivamente Rasetsu è il suo vero nome, meglio non rischiare per ora. Il rosso non dovrebbe essere neanche così tanto sorpreso dato che quando si sono incontrati qualche giorno addietro i due avevano avuto modo appunto di scambiare un paio di linee di dialogo proprio in merito al campo medico scientifico. L'attenzione del Demone viene attirata proprio dal vocione roco di Eryk, oltre ai suoi due metri con i quali lo sovrasta. E' nei pressi del bancone, laddove pare stesse chiedendo delle informazioni o ci stesse provando almeno. Piega appena il capo di lato, con innumerevoli punti interrogativi che si formano sulla sommità del proprio capo. Che si stia bruciando i neuroni non è innaturale, quindi ci mette qualche istante per riconoscere il Doku. <Tu saresti> E ci prova davvero a ricordarsene, anche se non era poi così fatto come ci si potrebbe aspettare da uno come lui. Tuttavia, ragiona anche sulle dimensioni del ragazzo, il quale con una manata potrebbe tramortirlo o al massimo farlo tornare normale. E poi, l'illuminazione! Tanto da fargli sbarrare gli occhi come se fosse stato illuminato direttamente dalla luce divina. <OH!> C'è arrivato, pian pianino, ma c'è arrivato. Come ha fatto a dimenticarsi del suo amichetto speciale, quello con cui ha avuto modo di parlare di ingredienti, doping, droghe e tutte quelle cose carucce che Rasetsu compie nel tempio libero? <Sei quello simpatico.> Che cazzo di risposta è? Ma ti pare che la gente debba essere trattata così dal primo stronzo che gli passa davanti? Sì? Va bene. <Cosa ti serve?> La domanda sorge spontanea subito dopo, tanto da permettergli di rivolgerglisi con un sorrisetto sornione sul volto. Piega le braccia ad altezza del petto, incrociandole, e restando ancor frontale al ragazzo. Ci prova ad essere cordiale soltanto perché si tratta di Eryk con cui ha avuto modo di parlare, attenendo che possa effettivamente dirgli cosa sia venuto a cercare. Non sembra essere ferito tanto meno morente, in più è vestito piuttosto bene, è persino elegante. Si sofferma sui dettagli, ma neanche tanto, del resto Rasetsu non fa mica lo stilista(?). [ Chakra ON ] Era pronto a broccolare con la receptionist per ottenere un colloquio con chi si occupa delle assunzioni ma, purtroppo per chi sta dietro il bancone, potrebbe aver trovato un altro modo dato che ricorda che Rasetsu era uno scienziato. Al modo in cui viene ricordato si lascia sfuggire un <”Pfftt..”> in un inizio di risata che viene soppressa per tornare a ciò che è più importante. <” Un posto dove poter lavorare su quello di cui abbiamo discusso. Sono venuto qui proprio per vedere ti entrare nell’organizzazione dei medici.”> gli spiega calmo al rosso genetista. La destra esce dalla tasca dei pantaloni neri per poi portarsi sul retro del collo, stringendoselo mentre lo tilta prima a destra e poi a sinistra, scrocchiandolo appena su entrambi i lati. Non è la prima persona che ti viene in mente se si dovesse pensare a un dottore o a un genetista, con quello sguardo duro e quel fisico da atleta, eppure neanche il rosso che ha davanti è esattamente la persona ideale all’interno di un ospedale, con le attività illecite che dirige dopotutto. <”Che dici dato che è mattina, ci prendiamo qualcosa da bere e se non hai appuntamenti in agenda, magari mi sai indicare a chi rivolgermi?”> gli domanda tranquillamente, come se non sapesse il ruolo di Ryuuma oltre a essere uno ‘scienziato’ per come si è definito. Sicuramente ha sia gli agganci che le conoscenze con entrambi i lavori che ha e infondo, lui stesso è curioso di approfondire il discorso sui prodotti del demone che gli erano stati illustrati, che non sia mai che lo porti a vedere dove li fa, quello si che sarebbe interessante! La destra mentre parla si stacca ovviamente dal proprio collo, andando a gesticolare coadiuvando il parlato che rimane comunque educato nei confronti del rosso, dopotutto, nonostante l’aspetto e il carattere che potremmo definire quasi buffi, sa che davanti a se ha una delle persone più pericolose di Kusa e, anche se per ora non gli ha mostrato nessuna ostilità, non è il caso che Eryk si prenda troppe libertà comunque nei suoi confronti, anche considerando il suo rapporto con la Yakuza straniera. In effetti, nessuno dei due sembra adatto alla vita del medico. Il medico, per antonomasia, è colui che aiuta e salva i malati, facilita loro la guarigione. Se soltanto vi fermaste due secondi a guardare dapprima Eryk e poi Rasetsu, tutto ciò che abbiamo detto poc'anzi decadrebbe. Il primo sembra più un buttafuori di un nightclub (aggiungi alla lista, Rasetsu, ne hai bisogno al Kukoku: dovresti iniziare a cercare) e il secondo, invece, dobbiamo veramente descriverlo? E' il fottuto capo della mafia, il signore degli illeciti, il Kami dell'illegalità organizzata. Andiamo oltre! Non possiamo soffermarci per troppo tempo su situazioni simili, anche perché è giusto che si prosegua e che il buon Eryk possa trovare finalmente quel che cercava. <Vuoi fare il dottore, quindi? Preoccuparti dell'incolumità di quei pazienti in sala d'attesa?> Li indica con un cenno del capo, seduti per la maggior parte su delle sedie alquanto scomode, in attesa di poter essere visitati e rattoppati prima di tornare nuovamente in missione. <Oppure vuoi spingerti più in là con la conoscenza?> Giustamente, lui deve portare acqua al proprio mulino, per questa ragione cerca già di ammorbarlo con discorsi riguardanti i genetisti. <Sai, ho un progetto in mente. L'aiuto di un uomo fidato potrebbe fare al caso nostro.> Quel progetto che ha in mente è piuttosto malato, in realtà, non dovrebbe neppure avere il coraggio di pronunciarlo ad alta voce. Tuttavia, l'arrivo di Mekura gli ha fatto capire che, probabilmente, è il momento giusto per portarlo avanti. Potrebbe anche riuscirci con le conoscenze che ha, ma finché non prova, non può sicuramente saperlo. <Volendo, c'è un piccolo bar dell'ospedale di qui> Gli indica uno dei corridoi da seguire, distendendo l'arto manco assieme all'indice della relativa mano. <Non ho appuntamenti, in realtà. Stavo andandomi a prendere qualcosa anch'io. Di regola, dovresti rivolgerti alla Luminare che gestisce l'ospedale, ma è più occupata di me.> Quando ne parla, si gonfia il petto d'orgoglio perché è grazie a lui se ha quel ruolo, ma ne è comunque soddisfatto ed orgoglioso. Si tratta pur sempre della sua bambina, ma meglio non darle quest'appellativo ad alta voce, anche perché è lui a rischiare. <Io sono il responsabile del reparto di ricerca e genetica> Di fatto, un genetista. <puoi parlarne anche con me.> L'ospedale di Kusa è suo tanto quanto della Yakushi, è sicuro che lei non avrà alcun problema in merito. Inizierebbe ad avviarsi, dunque, qualora Eryk intenda seguirlo fino alla mensa. [ Chakra ON ] Alla prima domanda lo guarda quasi storto per rispondergli in maniera quasi secca <”Ho forse la faccia di un buon samaritano?”> gli chiede piegando il capo leggermente di lato, già, Eryk sarebbe proprio il buttafuori perfetto per il Kukaku, probabilmente basterebbe pagarlo con qualche prostituta che lavora all’interno e lui sarebbe pure felice. Annuisce alla volta del Kokketsu e quindi lo segue alla volta di quel corridoio, curioso anche di sapere di che proposta stesse parlando Ryuuma, in effetti non è il posto ideale per parlarne lì, in mezzo alla reception e ai malati che hanno bisogno di cure, gente che comunque non gli importa molto accudire. <” Capisco, quindi la luminare non c’è, meglio così forse. Se è una persona dedita alle cure di queste persone non penso le andrei particolarmente a genio.”> chissà quanti ne ha mandati al pronto soccorso come quelli che ci sono là, inoltre per lavorare come luminare del miglior ospedale al mondo bisogna avere un attaccamento al villaggio, o almeno così la pensa lui ed Eryk, di attaccamento a Kusa, non ne ha neanche un micron nel suo corpo. Segue così il rosso alla volta di quel bar, arrivando al bancone dove appoggia con molta nonchalance l’avambraccio destro sopra, come se fosse a casa sua. <”Mi fai un caffè e..”> risponde alla domanda dell’impiegato dietro al bancone che gli chiede la loro ordinazione, interrompendosi per lasciar modo a Ryuuma di piazzare anche il suo di ordine. Le iridi ambrate si schiodano dal rosso per voltarsi verso la saletta su un tavolo libero. <”Ce le porti al banco? Grazie.”> risponde per poi fare un cenno e andare ad occupare una delle due sedie libere di quel tavolo tondo metallico che, essendo per persone normo dotate, su un individuo grosso come Eryk sembra quasi che si stia sedendo al tavolo giocattolo, sulle sedie di plastica, a prendere il tè con i peluche e qualche bambina praticamente. <”Che avevi in mente, Rasetsu?”> gli chiede, pronunciando ora il nome con la quale si era presentato a lui, senza che orecchie indiscrete possano sentirli dato che più o meno tutti erano impegnati nelle loro conversazioni e il brusio di sottofondo era tale da coprire il loro parlato. Lo guarda. Buon samaritano. Scuce le labbra per permettersi una risata delle sue che rimbomba per tutta la sala d'attesa. <NYAHAHAHAHAHAH!> Sguaiatamente come al solito, tanto da mostrare le lunghe arcate dentarie, affilate e non dissimili da tanti piccoli rasoi incastonati nelle gengive. <Decisamente no.> Ed è per questo che ti sta simpatico, altrimenti non gli avresti dato neppure mezza occasione. Pieno di tatuaggi com'è, grosso e largo, sembra esattamente tutto fuorché un medico o qualcuno che vorrebbe aspirarvi. Certo è che molte sono le occhiate delle infermiere e delle inservienti, le quali scrutano proprio il Doku dalla testa ai piedi, generando un chiacchiericcio non indifferente. Insomma, anche a Kusa sta facendo scalpore la sua presenza. Nel frattempo, il Rosso non sembra curarsene, anche se potrebbe essere tranquillamente convinto che siano riferiti a lui più che all'altro. <Sta con me> Asserisce nei riguardi della Luminare dell'ospedale. <quindi> Lascia la frase in sospeso come se ciò servisse a fargli capire che tipo di persona possa essere la serpentella. Si stringe nelle spalle, mentre prosegue nel proprio avanzare con un bel sorrisetto stampato in faccia, uno di quelli fieri ed austeri che non ci azzeccano niente con i lineamenti del viso del Demone. <Uno shot di tequila.> Solleva persino l'indice, convintissimo. "Non abb---", starebbe già replicando il cameriere o barista che sia, venendo bloccato da Rasetsu. <Giusto, la mia richiesta di alcolici alla mensa è stata rifiutata.> Sei serio? Hai davvero fatto una richiesta simile e ti sorprendi che sia stata rifiutata in ospedale? <Caffè.> Nel dubbio, rattristito, si dirige al tavolo scelto dal Doku, nel quale ovviamente sembra essere fuori posto tanto da sollecitare un'altra risata da parte del Rosso. <Intendi il progetto?> Gli chiede di rimando, poggiando la guancia contro il palmo della dritta e cercando di scrutare i vari volti presenti nei dintorni. <Voglio fare un esperimento prendendo delle cellule ed unendole. Praticamente, si tratterebbe di creare un nuovo essere vivente sulla base di queste ultime. E' soltanto un'idea, non ho ancora rintracciato né quelle adatte né altro, però posseggo i macchinari per attuarlo.> Pur di non consentire l'incubatrice a Mekura, capite? Ne tira fuori una più del diavolo. [ Chakra ON ] Si era scordato di quella risata particolare e unica che ha il rosso che lo prende di sprovvista così come agli altri spettatori in quella sala del bar dell’ospedale, quasi quanto quella richiesta di uno shot di tequila… eppure è strano che appunto non ci sia l’alcohol… fosse Eryk un malato terminale i suoi ultimi momenti li vorrebbe passare proprio da ubriaco e in un orgia con le più belle infermiere che l’ospedale ha da offrire. <”Interessante, stiamo parlando di un clone o in maniera ancora più complessa di un individuo totalmente artificiale? Mi pare di capire non un semplice vessillo, giusto?”> le chiede curioso, dopotutto Ryuuma aveva tutto il suo interesse e, nonostante la sua mansione da capo della Yakuza, lo trovava interessante per le sue ricerche, a partire dalla sbrilluccica. Pure lui aveva intenzione di fare esperimenti, soprattutto sul suo chakra e su quella maledizione che rende tutti i suoi liquidi corporei velenosi. Domande, teorie che ha passato giorni e notti, a partire da quell’incontro con Sosachi nella magione, a scrivere e ad annotarsi su un blocco di carta come la creazione di doping in base ai veleni diversi del suo clan, la possibile esportazione delle ghiandole salivarie per rimuovere quella maledizione, se bastasse solo quello e se, rimuovendole, avrebbe comunque accesso a quell’elemento così anomalo? Per non parlare del fatto che per fare questi esperimenti ha bisogno di arti e cavie che probabilmente Ryuuma potrebbe dargli conoscendo il lavoro che fa. <”Ascolta Rasetsu, dato che mi piacerebbe collaborare con te, visto che trovo le tue ricerche affascinanti, è giusto che mi presenti correttamente. “> gli dice, tanto è qualcosa che avrebbe scoperto andando a vedere il suo fascicolo qualora fosse stato assunto all’interno dell’ospedale. <” Ti ricordi che mi chiesi chi era il mio spacciatore e come ero a conoscenza di certe droghe?”> gli chiede di ricordarsi del loro primo incontro mentre la destra si porta all’altezza della cravatta, allentando il nodo per poi sbottonare i primi due bottoni. L’indice destro si infila tra la pelle color caramello e il cotone bianco del colletto, spostandolo per fargli vedere il tatuaggio al collo, marchio della divisione di Kumo. <” Eryk Doku. “> gli dice quel nome, ignaro che la sbrilluccica sia fatta proprio grazie al loro veleno, ma si fa forte del fatto che Itawoshi aveva legami con la Yakuza, motivo per il quale era stato venduto alla divisione di Kumo e che sicuramente anche Ryuuma conosce il loro clan e che hanno agganci con la criminalità organizzata. Sedutosi e messosi comodo, può finalmente permettersi di dialogare assieme al Doku in tutta tranquillità. Si desta rapido quando Eryk si dimostra, esattamente come l'ultima volta, interessato alle idee del Rosso. <Individuo artificiale> Sì, decisamente. Si sta riferendo proprio ad un esperimento creato da zero ma in grado di diventare un essere vivente. <utilizzando gli strumenti e le conoscenze che ho, si tratta di unire le cellule per cercare di farle legare tra di loro. Non è detto che ciò riesca, per questo è un esperimento. Va provato. Ci sono cellule che magari attaccano le altre, il corpo umano è complesso.> Gesticola mentre parla, convinto comunque che sia fattibile, ma dovendo fare dei test in merito per poter trovare una soluzione efficiente. <E' il mio primo vero progetto a lungo termine, son sicuro del fatto che non sarà semplice e che mi servirà del tempo per avere anche un minimo di risultato.> Risulta essere anche molto serio quando parla del proprio lavoro da genetista, scienziato o quel che è, mentre quando si tratta di lavorare per la Yakuza fa solitamente il cazzone, credendosi il figo della situazione, consapevole che con uno schiaffo gli dimezzano l'essenza vitale. <Presentarti correttamente?> Infatti, in un primo momento non sembra capire e aggrotta le sopracciglia, palesando un'espressione interrogativa e scrutandolo con attenzione. <...> Gli occhi gli si illuminano per diversi motivi. Il tatuaggio riconoscitivo di una delle divisioni della Yakuza, seppur lui sia probabilmente uno dei pochi Yakuza a non possedere ancora segni distintivi sulla pelle, assieme al suo cognome. Quel cognome che gli sta fruttando tanti di quei Ryo da non sapere dove metterseli. Lo smercio della Sbrilluccica, avendone il monopolio in tutta Kusa ed avendolo anche esteso a Kiri, tutto sommato, sta dando i suoi frutti e sembrano anche succosi. <NYAHAHAHAH!> Scoppia a ridere di nuovo, incurante del fatto che molti si siano girati a guardarlo con espressione crucciata, altri infastidita ed altri ancora sul punto di ficcargli una scarpa in bocca purché taccia. I caffè giungono in breve, ma lascerebbe la tazza fumante di fronte a sé, per poter rispondere direttamente al Doku. <Lo sapevo che qualcosa sotto c'era> Continua a sghignazzare, mostrando la mezzaluna di denti bianchi con gli angoli della bocca arcuati verso l'alto. <lo sapevo dal primo momento.> Sembrano una coppia di fidanzati ritrovatisi dopo un'era sconfinata. <Vuol dire che sono costretto a presentarmi anch'io come si deve.> L'ultima volta, aveva pronunciato il suo nome, aveva anche specificato di essere il capo, ma non si sa bene di cosa. E non lo era neppure davvero. <Rasetsu Kokketsu, genetista, scienziato e Heddo no Yakuza.> Una sigla che lui pronuncia tranquillamente, non lo urla, questo è chiaro, ma mostra una sicurezza in sé sconfinata. Gli tende la mano, salvo poi bloccarsi un istante a mezz'aria, senza stringergliela davvero come vorrebbe. <Allucinogeno, Tossico o Stordente?> Gli elenca le tipologie di veleno, ovviamente, lasciando intendere che di Doku ne sappia alquanto. [ Chakra ON ] Beh c’è da dire che Ryuuma l’ha presa bene dai, considerando che gli ha fatto vedere che ha, per quel che ne sa il rosso, legami con la yakuza di un altro luogo come poteva aver capito dalla loro conversazione precedente e che appunto è un Doku, clan che, come lui stesso gli conferma, conosce molto bene. <”Beh, non era difficile, di sicuro non faccio parte del corpo dei chierichetti di Kusa, questo è poco ma sicuro.”> risponde con fare ironico alla domanda del rosso che total più si presenta a lui con il suo nome completo e appunto come capo della Yakuza stessa, sapeva che era un capo anche se non era sicuro di quale sindacato, eppure è proprio la testa del drago di Kusa Rasetsu. <”O debilitante?”> gli sorride e termina la frase dato che aveva omesso uno dei quattro tipi di veleni, proprio a dargli un ulteriore conferma che lui era un Doku dato che sapeva dettagli di quel calibro riguardo al suo clan e proprio a confermare ciò che già sapeva, ovvero che il suo clan ha un rapporto con quel sindacato. Stende la destra, con quella mano gigante che dovrebbe andare ad afferrare quella di Ryuuma in una presa energica, stringendo in maniera virile l’arto del bianco che ha davanti. Si dice appunto che in base al tipo di stretta di mano si può capire tanto sulla persona, la sua lo dipinge esattamente com’è: forte, diretto e interessato a quella collaborazione. <”Allucinogeno.”> gli dona la risposta che stava cercando <”Non ho l’innata attiva ovviamente, controlli anbu all’ingresso eccetera...”> gli spiega al rosso per poi rilasciare quella mano, andando a raccogliere la tazzina dal piccolo manico, afferrandolo tra indice e pollice, con i polpastrelli che la sollevano e la portano a quelle labbra carnose per berne un sorso e riappoggiarla sul piattino che ne accompagnava il servizio. <”Toglimi una curiosità Rasetsu che ho dalla nostra precedente chiacchierata…”> inizia a chiedere, è bene ricordare che Ryuuma in precedenza non gli ha spiegato le diverse tipologie di sbrilluccica ma solo che effetto danno come euforia o anche utili per il combattimento come appunto l’arresto delle percezioni del dolore da parte del sistema nervoso, di conseguenza non sa che ci sono altri modelli ma proprio su questa e proprio per il suo veleno che ha quegli effetti collaterali e, il rapporto tra il suo clan e la sua mansione.. <”…la tua sbrilluccica ha a che fare con il mio veleno giusto? Se sì, hai immagino un fornitore.”> L'ha presa bene soltanto perché ha davanti qualcuno che fa al caso proprio, per questo motivo se ne sta buono buono. Inoltre, vede Eryk come qualcuno d'interessante più che come membro d'un'altra fazione. Lui non fa mica discriminazioni, sapete? Solitamente, tende ad odiare in maniera indiscriminata chiunque. <Così come non puoi essere un buon samaritano.> Ce lo vedete vestito da chierichetto? Alto due metri, spalle larghe e scuro di carnagione? Fantastico, in mezzo ai bambinetti di Kusa. E pensare che una volta il prete lo faceva Yukio. Pure lui ne tira fuori una più dell'angelo caduto. <Giusto, il debilitante. Me lo dimentico sempre, è quello che non ho mai usato.> Ammette, stringendosi nelle spalle, il che potrebbe facilmente fargli creare una nuova tipologia di Sbrilluccica. <Perché non ci ho pensato prima?> In effetti, siamo entrambi degli scemi patentati. Si piazza il palmo della dritta sulla faccia, scuotendo poi mestamente il capo. Ci lavorerà non appena tornerà in laboratorio. Nel frattempo, però, conviene anche a lui bere un po' del caffè che ha ordinato. Ci versa una bustina e mezzo di zucchero -non fate domande, per favore, è già strano di suo- girando energicamente il cucchiaino al suo interno, per far sì che l'enorme mole di zucchero (è praticamente caffè nello zucchero) si sciolga e addolcisca la bevanda. Stringe a sua volta la mano, poi, anche perché se gliela allunga vuol dire che l'innata attiva non ce l'ha, salvo spiegarglielo subito dopo. <Avresti potuta attivarla subito dopo, in fondo non si noterebbe differenza alcuna alla vista.> Mica come quella dei Kokketsu che è oscenamente scenica, tanto da essere malvisti e far spaventare le persone ogni qualvolta si decida di utilizzarla. <Allucinogeno. Ti limonerei duro se solo non rischiassi di perderci la lingua o di farmi uno dei viaggi mentali più belli della mia vita.> E se la sghignazza pure, come se avesse fatto la battuta più divertente di sempre. Si meriterebbe soltanto una cinquina in faccia. E pure dall'altro lato. L'ultima domanda che gli viene posta dal Doku, però, lo lascia lievemente infastidito. Non sa se fidarsi ciecamente di lui, anche se avere un altro Doku dalla propria sarebbe veramente una sfortuna sfacciata per chiunque. <Cosa ne ricavo se rispondo a queste domande? Chi mi garantisce che non mi ritrovi -che ne so- il Capo Clan attaccato al culo oggi stesso?> Per vie traverse, è senza dubbio una ammissione, ma è inutile mentire quando se solo la provasse potrebbe capirlo da solo. Non gli farebbe alcun effetto. Inoltre, un minimo di fiducia nei suoi confronti già ce l'ha, anche perché altrimenti non gli avrebbe reso noto l'esperimento che vorrebbe attuare nel proprio laboratorio. Quindi, vuole soltanto comprendere fino a che punto possa fidarsi di lui. Asserire d'avere un fornitore è complicato, così come dire di non averlo. [ Chakra ON ] <”Rischio? A mio avviso è un biglietto che vorrei avere se ci fosse una giostra del genere.”> gli risponde senza troppi giri di parole, dopotutto come gli ha già detto non è nuovo alle droghe, così come Rasetsu non ne è estraneo. <”Avrei dovuto impastare il chakra e tutto, ma chi me lo fa fare? Inoltre ho bisogno di concentrare il chakra nelle mie ghiandole salivarie solo se voglio usare tecniche specifiche, l’effetto del veleno è sempre attivo nel nostro corpo.”> gli spiega forse un dettaglio tecnico che Ryuuma non ne era al corrente o che forse si è dimenticato. Il tono di voce cambia a quella risposta alla domanda che il corvino gli pone, dopotutto deve proteggere il suo business. <”Dubito, non ho rapporti con le persone che mi hanno venduto alla vostra organizzazione quando ancora in fasce, così come non ho rapporti con questo villaggio. L’OMM è neutra e non si schiera, o sbaglio?”> gli chiede direttamente per poi riprendere quel discorso che stavano facendo. La destra torna al caffè finendolo, amaro come si beve il caffè e, una volta che l’ha finito, fa gesto con il braccio destro affinchè il cameriere gli porti un bicchiere d’acqua. Che maleducati a non servirlo insieme al caffè. Aspetta una manciata di secondi affinché il bicchierino arrivi per essere in un primo luogo svuotato dell’acqua e in un secondo momento, dopo che si è risciacquato la bocca dal caffè, secernere saliva dalla lingua e farla ricadere in quel bicchiere che porge a Ryuuma. <” Dovresti sapere che dare il nostro veleno è pericoloso perché si potrebbe creare un antidoto con esso. “>o almeno se ha parlato con altri del suo clan dovrebbe esserne al corrente di questo, il gesto di Eryk è una scommessa, quello che lui sta mettendo sul tavolo di quella trattativa che aveva imbastito con Rasetsu, oltre alla sua collaborazione nelle sue ricerche. <” Provalo, o su di te, o in qualche droga. Il potere del nostro veleno aumenta in base alla nostra padronanza delle arti ninja. Sono disposto a collaborare con te E fornirti il mio veleno. In questo momento potrà non essere il migliore che hai, ma se ci vedi lungo, saprai che è un investimento a lungo termine vantaggioso per te e per i tuoi affari.”> gli spiega quello che lui sta portando al tavolo, tornando a poggiare la schiena contro quella sedia e incrocia le braccia al petto. <Nyahahahahah!> Scoppia a ridere nuovamente, ma questa volta si contiene. Quantomeno non rischia che la gente si giri a guardarlo e, all'ennesima risata, tirargli davvero qualcosa dietro. <Sì, so qualcosa circa l'utilizzo della vostra innata.> In primo luogo, ha studiato gli effetti del veleno e tutto ciò che concerne esso, ma non ha certo sezionato il corpo di Sosachi per capire come venga attivata l'innata e da dove viene secerna. D'altro canto, delle ghiandole salivari poteva immaginare, ma non s'è mai posto il cruccio fintantoché avesse tra le mani il veleno e colui il quale glielo procurasse. Quindi, è un'informazione che torna senz'altro utile. <Sempre attivo, sicuramente. Modifica i vostri fluidi corporei, ma se mi stringi la mano ad innata attiva è diverso da quando lo fai quando non l'hai attivata. E' per questo che chiedo sempre.> Si stringe nelle spalle, bevendo il caffè nella tazzina assieme all'acqua presente nel bicchierino che gli hanno portato assieme. Continua ad ascoltare le affermazioni altrui, tenendole ben a mente per il futuro, vantando comunque una notevole memoria quando non ingerisce troppe pillole di Sbrilluccica tale da fermarsi poco prima dell'overdose. In quel caso, è tutt'altro tipo di Rasetsu, quello più cazzone e divertente che crede di vedere i draghi volanti sputafuoco. <Sì, l'organizzazione dei medici nasce principalmente come neutra. Attualmente, è in mano alla mia Famiglia> In quanto Heddo no Yakuza come s'è presentato in precedenza. <ma non sfrutto l'organizzazione né l'ospedale per chissà quali loschi intenti.> Ah, no? E la vendita di organi al mercato nero? E i cadaveri che tieni conservati dabbasso in obitorio finché qualcuno non li rivendica? Quando non li richiedono indietro, d'altronde, quegli organi vengono venduti al miglior offerente grazie alla gestione di Sosachi. Ha appena mentito, ma ehi, per lui è un atto normalissimo. <Non mi hanno mai parlato di un antidoto> Ammette, non ricorda se Sosachi gliene abbia fatto mai menzione, ma la stragrande maggioranza delle volte era strafatto, quindi potrebbe anche essere non lo ricorda. <ma trattandosi di un veleno lo davo per scontato> Di base, si ricerca sempre un antidoto. <ma è proprio per questo che l'ingrediente al suo interno e la sua trasformazione prima di entrare nella miscela non è nota al pubblico. Solitamente, i miei clienti cercano soltanto lo sballo, non si chiedono cosa ci sia dentro. Figurati se pensano di volere un antidoto all'euforia!> Scuote la mano da un lato all'altro in segno di negazione, ancor sogghignante e fiero delle parole appena pronunciate. Si sente veramente tanto sicuro. La richiesta del Doku successiva, però, lo lascia praticamente basito, tanto da fargli sbarrare di nuovo gli occhi, i quali assumono la forma di due cuoricini pulsanti. Allunga la mano verso il bicchiere, adocchiando la saliva al suo interno appena sputata da Eryk. <Conosco già gli effetti. Ma non uso la saliva o altri liquidi per produrli, mi serve direttamente il veleno.> Che poi lui lo modifichi e ne tolga parte delle proprietà fastidiose e minacciose per l'organismo, lasciandoci però l'effetto che sia tossico o allucinogeno, è tutt'altro discorso. <Mi stai chiedendo di sposarti, praticamente, lo sai, vero?> Ridacchiante, solleva gli occhi in sua direzione. <Se vuoi lavorare davvero qui, credo sia mio dovere mostrarti i laboratori e l'ospedale.> Secondario, i laboratori hanno la precedenza. Fa per alzarsi, infine. [ Chakra ON ] <”Non esattamente di sposarti. Sono passati sei anni ormai da quando me ne sono andato dalla divisione di Kumo.”> Gli spiega esattamente cosa vuole oltre a collaborare con Ryuuma e ad avere accesso ai laboratori per effettuare le sue ricerche. <”Voglio mettere la parola fine a quel capitolo definitivamente. Che sia raderli al suolo, farti prendere a te il controllo del loro mercato, non mi importa. In cambio di tagliare i ponti con loro ti offro il mio veleno e un collaboratore nelle tue ricerche.”> ecco cosa chiede a Ryuuma, dopotutto nelle trattative, come lui dovrebbe sapere bene, si offre qualcosa per aver in cambio qualcosa e il fatto che ha incontrato proprio Rasetsu e non la luminare, forse è stato un bene così per lasciarsi alle spalle il passato, ma anche offrirgli un altro mercato da avere in monopolio, essendo lui un imprenditore un offerta del genere dovrebbe essere allettante. Lo segue e si alza a sua volta, seguendolo ovunque Ryuuma lo voglia portare, infondo ha anche lui intenzione di visualizzare per bene il materiale con la quale avrà una relazione quasi di simbiosi da ora in avanti dato che quella ricerca per lui significa tanto. <”Ah, Rasetsu, in via del tutto confidenziale, il mio rapporto lavorativo con te va oltre alla mia appartenenza a qualsiasi villaggio. Inoltre se dovessi metter le mani su un doku che sia vivo o morto..”> gli dice e probabilmente, diversamente da quello che gli ha detto chi gli fornisce il veleno, per come si sono presentati a lui i doku <” fammelo sapere che vorrei condurci su degli esperimenti a mia volta se non è chiederti troppo.”> Lo segue dunque lungo quei lunghi corridoi ospedalieri, in quel tour guidato che probabilmente finirà con la sua iscrizione all’albo dei medici/genetisti e la consegna del materiale didattico e di quel camice bianco… quanto deve essere gnocco Eryk con il camice bianco addosso?! [END]