Sato alla conquista del tetto

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con Sato

22:32 Sato:
  [VIALE->PORTA SUD] " Oggi devo sicuramente riuscire a vederlo " borbotta sotto quello sciarpone avvoltolato un paio di volte intorno al collo. Uno scialle grigiastro non troppo spesso, ovviamente troppo grande per un ragazzino gran..piccolo come lui. Morbido avvolge quelle linea esili e candided del moretto che, rapido, sgambetta per le vie della città cercando, non si sa per quale oscuro motivo, di non dare troppo nell'occhio. " non dovevo fermarmi a mangiare quel dolce, lo sapevo " Digrigna i denti in quel severo monito a se stesso mentre aumenta il passo, un cambio di marcia così repentino chee per un attimo la frangia, colta di sorpresa, oscilla ora a destra e poi a sinistra sospsinta da un leggero venticello. Occhi nocciola fissi all'orizzonte, lì dove le grandi mura esterne si erigono. Più si avvicina e più si accosta al lato del viale stringendosi, con fare furtivo, ancor di più nelle proprie spalle come a farsi sempre più piccolo. Un paio di pantaloni neri, una maglia e un giacchetto dello stesso colore. Una macchia nera se non fosse per quel viso candido di tanto in tanto baciato dalla luce lunare.

22:48 Sato:
  [VIALE->PORTA SUD] Lo sguardo, furtivo, si muove prima a destra e poi a sinistra. La mano destra lentamente sale fino al capo ed è in quel preciso momento che il piccoletto si blocca. Il palmo della mano dritta si piega concavo, indice e pollice vanno ad accogliere il padiglione dell'orecchio nel vano tentativo di facilitare il riecheggiare dei suoni all'iterno della mano " Io, io spero davvero che ancora non sia passato di qui " quasi balbetta in un tono che tradisce le decise intenzioni di qualche istante fa. Le palpebre si assottigliano, tutto il corpo è testo nel tentativo di focalizzare la propria concentrazione su udito e vista. Sembra un predatore alla ricerca del suo pasto o..un bambino che cerca di capire dove stia rotolando via il suo pallone. Un paio di persone passano di lì, ne sente le risate in lontananza e, come il migliore degli attori, dissimula quella posa così ridicola con un forzato colpo di tosse " ehm " Innervosito, disturbato da quell'evento non preventivato riprende a camminare a tutta velocità verso la porta sud delle mura. Già riesce a vedere, complice una nuvola soffiata via dal quarto di luna, la luce riflessa sul portone d'ingresso creare giochi di luce sulla pietra lucida e levigata. " Ora devo solo cercare un punto alto" rammenta a se stesso mentre cerca di avvicinarsi ancora di più all'imponente cinta muraria.

23:03 Sato:
  [PORTONE SUD] Si blocca per un istante, il viso si sporge verso l'alto alla ricerca di un punto che sia abbastanza elevato da potergli permettere di gettare lo sguardo oltre le mura. "Uhm, lì no..." la mano destra, ancora a conca vicino l'orecchio come se attendesse un suono che gli indichi una direzione più chiara e precisa, si stende assieme al braccio in posizione parallela al terreno. L'indice poi si tende come la freccia di un arciere pronto a prendere la mira " Forse lì " poi scuote il capo " no, lì mi hanno già beccato una volta.. non vorrei capitasse di nuovo" commenta deluso tra se e se, come un matto. Il braccio si muove poi verso sinistra indicando un'altra costruzione che sembrerebbe fare al caso suo " Yai! " esclama mentre la mano sinistra si chiude a pugno in un contenuto esulto. Trovata la sua prossima destinazione contrae con forza la muscolatura delle gamne mentre il braccio destro ritorna parallelo al sinistro ed al corpo. Il pugno sinistro si scioglie mentre il busto si sbilancia in avanti pronto a correre in direzione di un palazzo alto 4 piani distante una decina di metri dal portone sud.

23:18 Sato:
  [PORTONE SUD || INTERNO KUSA] Con fare decisamente losco e al contempo goffo raggiunge l'altro lato del viale che porta al portone sud, la zona è altamente sorvegliata e di certo non vuole ancora una volta farsi pungere con un ago tutti i polpastrelli delle dita per una bravata. Ma " Devo assolutamente farcela" è il tormentone di oggi. Arrivato nei pressi del palazzo scelto, con fare furtivo, rallenta il passo. Inspira ed espira profondamente cercando di controllare l'insorgere di un accenno di fiatone nell'intento, ancora una volta, di dissimulare un qualsiasi atto sospetto come quello di correre, di notte, in mezzo ad una strada. " Dicono che con la luce della luna si possa vedere " si da manforte mentre, arrivato a qualche metro dalla struttura abitativa, si sporge ora a destra e poi a sinistra con il busto cercando di individuare.. " la grondaia !" esclama,vittorioso,a voce bassa. Tronfio della propria scoperta inizia a sciogliere la sciarpa avvoltolata intorno al proprio collo con estrame cura e lentezza.. quasi volesse evitare di generare un qualsiasi rumore.

23:33 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] Una volta recuperata la sciarpa che cingeva il collo e stesa davanti a lui ne afferra le estremità con entrambe le mani iniziando, rapidamente, a girare il polso destro in senso orario e quello sinistro in senso anti orario. Il lembo di tessuto inizia ad avvilupparsi e ad attorcigliarsi formando una specie di fune dalla dubbia resistenza " Perfetto " sibila soddisfatto e ingenuo mentre, avvicinandosi alla parete del palazzo su cui scende la grondaia, lascia passare dietro la tubatura, grazie ad un gioco di mani, la fune artigianale realizzata. "Così non vado con il sedere per terra anche questa volta" afferma, ricordando a se stesso la tragica e comica fine della scorsa furbata, mentre avvicinandosi ancora di più alla grondaia annoda la fune dietro la propria schiena.. come a vole creare un sistema rudimentale di sicurezza. " Ci siamo, gigante " apre con aria di sfida mentre il piede destro cerca un grip sulle mura del palazzo ed entrambe le mani serrano, forti (?), la grondaia. Pronti per l'arrampicata !

23:48 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] L'odore di rame si spande sulle mani del giovincello mentre, salda la presa, il piede destro si punta sul muro ed il sinistro tenta di sollevarsi da terra contraendo il muscolo posteriore della coscia. Ecco, ci siamo..un ragnetto nero attaccato ad una grondaia " E ora?" E ora? Il sedere si spinge un pochino all'indietro giusto per assicurarsi che il nodo fatto alla fune all'altezza della colonna lombare sia sufficientemente annodato. Accertatosi di ciò i piedi si annodano attorno alla grondaia mentre le mani,sporgendosi in alto, guadagnano spazio sulla tubatura verticale. Le cosce stringono forte il tubo e, solo una volta che le mani saranno di nuovo salde, si rilasseranno per poter guadagnare lo stesso spazio anch'esse. Un po' come un verme che, strisciando, guadagna terreno così il piccolo Kusano allungando le mani e ritirando le gambe cerca di risalire sulla grondaia del palazzo.

00:16 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] Continua l'arrampicata verso il tetto del palazzo. Centimetro dopo centimetro, metro dopo metro... ciè a dire il vero non è che abbia fatto tantissima strada ma l'intensità dello sforzo che sta provando sono gli stessi di uno scalatore alla conquista della parte più scoscesa dei continenti. Lo dice chiaramente l'increspatura al centro degli occhi, poco sopra il setto nasale. Fronte corrugata su cui una gocciolina di sudore si incanala in una discesa che finirà proprio nell'occhio destro " Ma porc.." il bruciore rischia di fargli perdere l'equilibrio ma deve mantenere la calma e sopratutto la posizione. Inspira ed espira, di nuovo. Deciso a raggiungere la vetta fa di nuovo leva sulle gambe e con un gioco di braccia tenta di nuovo di riprendere la scalata sulla grondaia. Le braccia si protendono verso l'alto, il corpo si distende con le cosce che lo agganciano al tubo. Guadagnata la posizione salda con le mani, le gambe si rilassano e la schiena si contrae di nuovo portando gli arti inferiori più in alto. Non manca molto.. ma è proprio in quel momento, quando tutto sembra andare liscio, che la finestra ricavata nella parete alla sua sinistra si illumina. Si blocca, ancora una volta tentando di sbilanciare un poco il busto verso destra come nel tentativo di fuggire quel fascio di luce improvviso.

00:26 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] Rimane fermo come una statua mentre i muscoli accennano già ad un poco di fatica. Non vuole farsi beccare, stasera vuole vedere il gigante oltre le mura. Stasera è deciso. Attimi infiniti ma che passeranno in fretta se non fosse per un piccolo dettaglio: la finestra, cigolante, si apre di qualche centimetro lasciando passare un olezzo terrificante immediatamente preceduto da un abbondante scroscio d'acqua "Oi ! Come al solito non hai rimesso la carta igienica" blatera il responsabile del disgustoso gesto mentre spegne la luce e diserta la stanza. Quanto farebbe comodo ora quella sciarpa che lo assicura alla grondaia. " Dannaz.." si lascia scappare una puerile imprecazione mentre, facendosi coraggio e non potendosi tappare il naso, stringe i denti e procede con difficoltà aumentata l'arrampicata. Muscoli che si contraggono e si distengono, lo sguardo che non cade mai a terra ma è sempre rivolto verso la meta: il tetto. Meta che, sforzo dopo l'altro, è sempre più vicina.

00:48 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] Ora è il momento della verità, un piccolo gesto di agilità un grande passo per questo fanciullo desideroso di soddisfare la sua curiosità. "Dicono che sia di pietra... o di argilla.." ripete a se stesso per darsi carica mentre è ormai agli sgoccioli della fatica " stasera lo saprò, così li farò morire di invidia " Ed eccolo lì, più convinto che mai di avere la vittora in tasca. L'ultimo sforzo. La sporgenza del tetto non aderisce perferttamente alla grondaia ed è per questo che, prendendo coraggio, sposta il busto verso sinistra e sposta il core della presa sulla grondaia tra proprie gambe. Una volta certo che le cosce cingono il tubo, la mano sinistra molla la stressa sul pezzo di rame per spostarsi in altro a sinistra nel tentativo di afferrare l'estrmità di una tegola. In caso l'azione avesse successo la mano sinistra, avida, andrebbe a guadagnare una presa più solida mentre la destra teneterebbe di raggiungere la gemella, sempre sul tetto, a circa quattro palmi di distanza dall'altra. Solo nel caso in cui anche questa presa fosse sicura allora si spingerebbe oltre cercando di allentare la tensione nelle gambe e trasferirla alle braccia. Questo, ovviamente, per fare leva ed issarsi sul tetto del palazzo nel pretenzioso tentativo di poter scorgere il golem al chiaro di luna.

Sato tira un D10 e fa 2

00:58 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] Un disastro, la mano sinistra atterra su una tegola che, forse per incuria dei proprietari, si stacca e scivla giù svegliando un paio di gatti randagi e il tizio del bagno. Il busto si sporge troppo verso sinistra sbilanciando il corpo per qualche istante. Per un attimo il cuore batte all'impazzata. Una scossa di adrenalina incredibile che combinato all'istinto di sopravvivenza,spinge la mano destra a ritornare verso la grondaia e ad avvinghiarla con tutta la forza che ha in corpo " Baka " digrigna tra i denti incazzato e spaventato mentre, contraendo il bicipite accompagnato da un colpo di reni, cerca di rimettersi in linea sulla grondaia. Testardo ci riprova, ancora. QUesta volta cerca di afferrare, allo stesso modo di prima in versione speculare, una tegola alla sua destra.Inspira ed espira, lentamente, mentre cerca questa volta di assicurare come prima cosa la presa.

Sato tira un D10 e fa 5

01:05 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] La presa destra è leggermente più fortunata, seppur con qualche problema di equilibrio riesce ad assicurarsi la posizione. Recupera la postura scomposta prima di tentare di issarsi sul tetto. Mano sinistra e destra sono sul tetto. Mano sinistra che prende solida la tegola mentre la destra si stende con il palmo sulla tegola prima conquistata. Dandosi la spinta con le gambe e, al contempo facendo pressione sul palmo destro, etenterebbe di issarsi in maniera tale da sollevare le spalle oltre la linea del tetto. Solo in quel caso tenterebbe di guadagnare terreno facendo avanzare il braccio sinistro una ventina di centimetri ed afferrare la tegola succssiva. "Uff" sbuffa indispettito dallo sforzo inaspettato mentre tasta la solidità del suo appoggio. Ovviamente, una volta in quella posizione la presa tra schiena e sciarpa annodata andrebbe ad allentarsi lasciando che la sciarpa cada a terra. Dolcemente.

Sato tira un D10 e fa 7

01:17 Sato:
  [PORTONE SUD || PALAZZO] Soddisfatto riesce ad afferrare altre tegole e guadagnare terreno fino a gettare ben metà del corpo oltre il tetto. Da qui un gioco da ragazzi conquistare una posizione di assoluto privilegio che potrà finalmente fargli vedere questo ambitissimo golem. Una volta assicurata la presa con la mano sinistra inclinerebbe il corpo in avanti spostando il peso sul busto che ormai si affaccia già sulla serie di tegole maestralmente (?) apposte su tutta la superficie. Come il migliore dei soldati andrebbe, gomito dopo gomito, ad avanzare strisciando fino a che anche le cosce e tutti gli arti inferiori non abbiano conquistato un saldo appoggio. " Non devo farmi vedere " ricorda a se stesso mentre continua a strisciare sul tetto in direzione delle mura esterne, lì dove, oltre quel confine, il golem pattuglia la zona ergendosi a potente baluardo del villaggio. Non ha fretta il moccioso, gomito dopo gomito ne approfitta per riprendere fiato mentre davanti ai suoi occhi si estende un paesaggio selvaggio. Una piccola vittoria per il giovincello, la conquista di una vetta seppur non così maestosa. Occhi fissi sull'orizzonte in attesa, questa notte, di scorgere qualche riflesso brillante, orecchie tese a recepire un qualche boato che faccia presagire il passaggio del gigante possente.

Sato cerca di conquistare il tetto di un palazzo vicino al Portone Sud delle mura esterne nel tentativo di intercettare il passaggio del gigante di pattuglia. Inizio giocata 22:32.