Kokujin offre un lavoro

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13:05 Rasetsu:
 Che belle queste giornate estive! Così afose e calde, tanto da farti desiderare di voler morire congelato pur di avere un minimo di sollievo. Sventola una mano davanti alla faccia come se ciò potesse in qualche modo aiutarlo nel combattere il caldo. In verità, avrebbe potuto cambiarsi d'abito, ma ehi qui stiamo parlando del capo della Yakuza in carica, proprietario del Locale Kukoku ed esperto genetista. Deve avere una facciata tale da essere riconosciuto, persino temuto che, di solito, è ciò che vorrebbe di più. La camicia nera -rigorosamente, ha abbandonato quelle bianche che avrebbe indossato una volta- è sbottonata circa sino all'altezza della bocca dello stomaco. Le maniche sono state piegate alla bell'e meglio sui gomiti, cercando di far traspirare un po' d'aria con evidente difficoltà. Di sotto, troviamo un paio di pantaloni scuri, lunghi sino alle caviglie e sorretti da un cinturone di cuoio. Non sembra avere chissà quale arma con sé, anche perché non saprebbe utilizzarne, quindi trova anche solo inutile tentare d'averne una dietro. Nelle tasche dei pantaloni, che siano anteriori o posteriori, vi sono soltanto delle bustine che contengono pasticche di diverso genere: almeno tutt'e tre le tipologie di Sbrilluccica ch'è solito sia assumere che vendere. Non possiede tonici coagulanti o di recupero Chakra, in verità non s'è portato quasi nulla se non le pillole e gli occhialini nuovi che un cliente è riuscito a raccattargli da qualche mercatino dell'usato in giro per Kusa. Molto probabilmente. E tutto soltanto per nascondergli e sbarazzarsi di un cadavere! Fa davvero accordi vantaggiosi... Nel dubbio, comunque, sta passeggiando per il centro di Kusa in cerca, probabilmente, di nuovi acquirenti o d'attrarre altra gente al locale Kukoku, l'unico legalizzato in tutto il villaggio dell'Erba. I capelli cremisi sono, come al solito, spettinati e affatto in ordine, ma gli sfiorano le spalle oramai. <Per tutti i Kami> Che succede? <spegnete il sole!> Sì, ma perché sei uscito nel bel mezzo del caldo pomeridiano, scusami? Troppe lamentele e pochi fatti, potrebbe cercare un posto al fresco in cui restare. Mai visto un demone lamentarsi del calore(?). [ Chakra ON ]

13:34 Mitsuya:
 Estate, una stagione che fa impazzire molti ed al contempo porta altri a detestarla con tutte le sue forze. La stella chiamata "Sole", rigogliosa e luminosa, si apposta alta nel cielo irradiando tutti i poveracci che hanno la sfortuna di doversi muovere per le strade. Data l'ora non sono in pochi a sciogliersi per via della calura estiva e la nostra Mitsuya rientra fra questi. Il nostro occhio attento e curioso viaggia fra le strade sino a soffermarsi sulla figura della Ninja. In realtà considerarla tale allo stato attuale delle cose è molto ottimistico. Molto meglio chiamarla "Aspirante Ninja". La sua figura spicca da terra per "ben" un metro e settanta rientrando, a grandi linee, nella norma femminile. Veste con una semplice crop-top bianca, con spalline, la quale -come ben si potrà immaginare- lascia la zona del ventre ed i fianchi totalmente allo scoperto. Anche il seno, non eccessivamente generoso ma sicuramente presente ed apprezzabile dagli occhi più peccaminosi, è risaltato dalla scollatura ad "U". Al di sotto troviamo degli shorts in jeans azzurri e strappati alle loro estremità i quali vengono ancorati alla vita grazie ad una cinta in cuoio nera e dalla fibbia argenta. Le calzature della donna consistono in un paio di stivaletti neri stile biker boots a "collo alto" e tacco basso, anch'essi con effetto lucido.I lunghi capelli corvini, lievemente arruffati e mossi, le ricadono lungo la schiena e delle ciocche adornano il volto -sia al lato che sulla fronte- giovanile della diciottenne. Incastonato sull'anulare mancino vi è un anello, semplice e comune. Un dono di una persona che ha avuto chissà quale ruolo nella breve vita vissuta. Infine vi è uno zaino alle sue spalle, nero e bianco. Essendo chiuso il contenuto è impossibile decretarlo... almeno per il momento. <Che due coglioni> borbotta la giovane lanciando una languida occhiataccia al cielo <Sono in ritardo di due ore... Tutta colpa di quella stronza della vicina che ha perso il gattaccio ed ho dovuto cercarlo ovunque> possiamo quasi definirla una missione di rank C ma, in realtà, non era che un favore. La sua ricompensa è stato un bignè alla crema che ha prontamente consumato. <Stronza io che volevo evitarmi il sole spacca schiene> ringhia nuovamente riportando le iridi cremisi all'altezza della strada. Non sembra l'unica a detestare la situazione in cui si trova. Un ragazzo, forse un uomo -non riesce a distinguerlo al momento- a pochi metri da lei inneggia il proprio dissenso con orgoglio e coraggio nei confronti della stella artefice del disagio. <Bravo, ciuffo rosso!> ma cos'è tutta questa confidenza? <Che qualcuno spenga quella fottuta palla gialla il prima possibile> che dire, chi si somiglia si piglia. Forse (?).

14:12 Rasetsu:
 Cammina, alla fine questo può fare nonostante il sole cocente. La schiena è lievemente curva innanzi, probabilmente per mantenere il peso del suo sudore, in base a quanto ne sta perdendo sotto gli abiti. Anche perché poi il piccolo genio è vestito di nero, quindi attrae maggiormente i raggi solari sulla propria pelle. E' nervoso, il caldo gli causa un fastidio immenso che lui deve ostentare, deve pronunciare ad alta voce, deve rendere partecipe il mondo di ciò che odia. <La pioggia, magari> Dovresti trasferirti a Kiri, in caso. <anzi, no. Quella era fastidiosa. Mi gonfiava i capelli.> Che cazzo di motivazione è mai questa? Sorvoliamo, per favore. Non è veramente il caso di approfondire la questione. Nel frattempo, però, si sente adocchiato o nominato. Ciuffo rosso è nuovo persino per lui, nessuno lo ha mai chiamato così ma potrebbe essere l'inizio d'un patto a lungo termine. Sospira, solleva la mancina e scosta un paio di ciuffi dalla fronte che sembrano esservisi ormai appiccicati a causa del sudore. <Ciuffo rosso a chi?> Pronuncia in un primo momento, salvo poi rendersi conto che la fanciulla pare dargli persino ragione. Qualcuno che non sia uno Yakuza che gli sta dando RAGIONE! Questa è proprio la sua giornata, se non fosse per il caldo estivo che, in teoria, a breve dovrebbe cessare. Non vede davvero l'ora di tornare a vestire con il suo bel cappottone bordeaux multitasche. <VERO?> Gli si illuminano gli occhi, si ferma e divarica le gambe, allarga persino le braccia nella maniera più teatrale possibile. <Potrebbero far scoppiare quello anziché i villaggi, non trovi? I villaggi sono fonte di GUADAGNO!> Come no. Certo, sicuramente. Guarda, dillo un po' più forte che ti sbuca Al Miaeda pronto per farlo esplodere davvero. <Immagina un mondo tutto BUIO> Saranno senza dubbio felici i Seiun. Te li ricordi? Gli occhi sono ancora a forma di stellina o cuoricino, in base a come preferite immaginarvi questo psicopatico. <il cielo sempre oscurato!> Stai vaneggiando adesso. <NYAHAHAHAH! Il mondo perfetto!> La risata era veramente necessaria? [ Chakra ON ]

14:26 Mitsuya:
 Solitamente non è difficile per la nostra signorina qui presente attirare l'attenzione di coloro su cui posa gli occhi ed anche questa volta ha fatto centro. Un approccio che l'ha portata inconsciamente ad avvicinarsi ad uno Yakuza ma, per il momento, nemmeno se ne rende conto -Nonostante trovi peculiare il modo di vestire dell'altro-. Quella che doveva essere una rapida battuta prima di ritornare al suo percorso che l'avrebbe condotta alla zona desiderata -ovvero la zona periferica ove si sarebbe presa del tempo per addestrarsi- viene trasmutata in una conversazione dal ninja lamentoso (?). <Non saprei occhi di falco> ribatte all'altrui domanda accennando un sorriso candidamente divertito e, nonostante tutto, cordiale <Non vedo altre zazzere rosse qui attorno> per lo meno non nelle immediate vicinanze. <Preferisci che ti chiami Uomo Nero?> che, fra l'altro, sarebbe il terzo epiteto <Cioè, di solito si usa per far cagare sotto i mocciosi scassapalle ma se spaventare i bimbi ti piace...> sta delirando come suo solito. Quando si ha il dono della chiacchiera infinita si finisce anche a straparlare molto spesso. Comunque sia l'altro sembra incredibilmente soddisfatto che qualcuno gli abbia dato ragione e lo comunica con un non verbale piuttosto palese. Impossibile determinare il motivo di tale comportamento ed, in realtà, poco le interessa. Sin tanto che la gente non se la prende con lei le sta bene. <Beh, farlo scoppiare per sempre non penso sia utile. Poi come ci scaldiamo in inverno?> sta comunque tenendo in considerazione l'idea di farlo detonare. Incredibile. <Però condivido il pensiero. Far saltare in aria i villaggi è stupido> annuisce una manciata di volte <Come potrà il mondo apprezzare la mia luminosità come Idol se qualche stronzaccio mi ammazza il pubblico?> emette uno sbuffo profondo e degno di un toro <Che poi degli altri villaggi mi interessa poco. Spero che nessuno osi distruggere la mia amata Kusa> il braccio destro verrebbe proiettato verso l'alto <Se qualcuno ci provasse io...> la minaccia è pronta per essere scagliata <Chiederei alla capoclan degli Ishiba di prendersene cura perchè altrimenti morirei come una mosca!> che dire, conoscere i propri limiti è importante. Dopo la sua uscita infelice (?) il braccio verrebbe ricondotto lungo il fianco avendo concluso il suo utilissimo scopo. <Un mondo al buio poco mi piacerebbe. Poi chi apprezza la grazie e la bellezza se non si vede?> ... <Forse solo quelli che hanno gli occhi rossi manco avessero consumato chissà quale pianta medica o quegli altri che si fan spuntare le vene attorno ai bulbi oculari> rispettivamente Sharingan e Byakugan, tecniche di cui conosce solamente la nomea. <Che da quel che so non sono così tanti quindi non va bene. Voglio che la gente mi guardi quando compio le mie opere> ormai è chiaro quanto sia egocentrica. <Oh! Quella si che è una risata interessante. Mi ricordi un gatto> ... <Potrei eleggerti ad Aka Neko> ovvero Gatto Rosso. La fantasia non le è mai mancata.

14:49 Rasetsu:
 Nel dubbio, tra un insulto ed una minaccia, son sbucati fuori almeno tre soprannomi che potrebbero essere tranquillamente tenuti in considerazione dal Rosso. Si sa, il nome che si è scelto indica l'essere un Demone Mangiauomini, ma di fatto non s'è mai cibato di esseri umani come fa Rio (il suo amatissimo nipote). <Occhi di falco non mi piace.> Non lo rappresenta per niente e, nonostante sia un'offesa bella e buona o, comunque, un modo per prenderlo per i fondelli, lui è lì che sta cercando di ipotizzare quale sia meglio per se stesso. Si fa persino dubbioso. I pensieri spaziano da "Ciuffo Rosso" ad "Occhi di Falco" e sposta il peso corporeo da una leva inferiore all'altra, come un bambino che deve fare la pipì. <Uomo nero?> Perché no? In fondo, ti vesti di nero e dalle tue ferite esce sangue di quello stesso colore. Sarebbe oltremodo coerente per le tue vesti da capo della Yakuza, pensaci. <Uomo nero.> Lo ripete ancora una volta a bassa voce, ma privo della tonalità interrogativa precedente. <Uo-mo> Scandisce per bene. <Ne-ro> Sì, esatto, sai fare la divisione in sillabe, che bravo bambino che sei! Ti meriti proprio un biscottino come premio. <Cazzo, sai che mi piace?> Ascoltiamo anche gli altri, che dici? Magari ne trovi qualcun altro di tuo interesse. <In realtà> Fiero, poggia entrambe le mani sui rispettivi fianchi e gonfia il petto scarno che si ritrova. <io voglio che la gente mi tema, che quando mi veda per strada abbia paura di me! Perché è ciò che fa un Mostro come me.> E' soltanto la trasposizione dei traumi che tu stesso hai dovuto subire durante l'adolescenza, ma lasciamo stare il lato psicologico di un pazzo. C'è sempre un motivo dietro a ciò che qualcuno compie, a meno che non sia praticamente uno scellerato che neppure ha collegato il cervello al resto del corpo. Ecco, non è propriamente il suo caso. <E se ci fosse un tasto d'accensione e spegnimento?> Per il sole? Ti è dato di volta il cervello? Come pensi anche solo di attuarlo un sistema del genere? Che fervida immaginazione! <Sarebbe spettacolare.> E tutti farebbero a gara sul cliccarlo, sull'usarlo e sul possederlo. Niente, la testa sta veramente vagando troppo in questo momento, colpevole anche Mitsuya che continua a dargli corda ovviamente. <Idol?> Nel mondo Ninja? <Perché? Guadagni abbastanza?> Giustamente, il suo interesse è maggiormente voltato al denaro e al guadagno. Lui ci campa con quello che vende e i servizi che offre, del resto. Servizi che, la maggior parte delle volte, sarebbero assurdamente illegali fuori dalle quattro mura del Kukoku. <E' difficile voler anche solo provare a distruggere Kusa. Insomma, gli sfigati sono i Ninja di Konoha che si beccano un attentato e una guerra a cadenza semestrale.> Ma anche bimestrale, eh. <E qui abbiamo Yukio.> E' tipo il fan numero uno dell'Hasukage, probabilmente l'unico in tutta la regione. <La Capo Clan Ishiba?> Apre le orecchie pronto per sentirne il nome. Con gli Ishiba ci ha avuto poco a che fare, non ritenendoli chissà quanto interessanti come, invece, ha ritenuto fossero i Doku. <Uh, quegli occhi sul mercato si vendono talmente bene che potrei farci un guadagno che non ti dico! Potrei comprarmi mezzo centro di Kusa.> Occhi sognanti, di nuovo. Certo, come no. L'importante è ostentare di fronte agli altri che non hai praticamente scrupoli e che li venderesti davvero degli occhi simili se solo ne trovassi in giro. <Perché un gatto?> Fa il broncio, pare offeso. [ Chakra ON ]

15:26 Mitsuya:
 Poter sfornare così tanti soprannomi in così poco tempo richiede una certa abilità e, come detto anche in precedenza, fantasia. Il carattere genuino ed estroverso della ragazza dal crine corvino amplifica a dismisura tale peculiarità portandola su un livello inaudito che potremmo quasi definire maleducazione. <Okay,Okay, niente occhi di falco per te> ha comunque un'ampia scelta dalla quale pescare dei nomignoli utili. Oltretutto, quella, era una perculata in piena regola. Il suo interlocutore sembra comunque realmente pensieroso ed indeciso sul da farsi tanto da dondolare lievemente a destra ed a manca <...> guadagnandosi uno sguardo più che perplesso dalla diciottenne. <Sei bravo a far lo spelling delle parole> via, altra parculata, scoccata con un arco composto da un sorriso comunque amichevole. Anche in questo ci vuole un certo stile, una certa grazia. <Sicuramente Uomo Nero è più suggestivo di ciuffo rosso> prosegue incrociando le braccia sotto al seno picchiettando al contempo con il piè destro, dopo aver leggermente allungato la medesima gamba ad ore due, il terreno. <Nonostante ciò dire semplicemente "Uomo Nero" è privo di stile, di grazie e di assonanza.> ... <Che ne dici di Kokujin?> significa uomo nero ma è decisamente più soddisfacente da pronunciare. Sciogliendo le braccia dalla loro posizione si schioccherebbe le dita [Snap] <Suona tipo come un titolo così ed è decisamente più gratificante> mai limitarsi al banale. Una Ishiba punta sempre allo stile. <Da come parli sembri proprio un criminale ahah~> chiosa allegramente scrutandolo dall'alto verso il basso <Però sino ad ora mi sei sembrato un tipo apposto. Eccentrico, come me, ma apposto> altro che terrore. In questo momento si è guadagnato simpatia. <...!> l'ahoge, ovvero un ciuffo di capelli che, nel caso di Mistsuya, si trova sopra la testa, assumerebbe la forma di un punto esclamativo <Sarebbe spettacolare accenderlo e spegnerlo! Oppure anche abbassare ed aumentare la temperatura!> qualsiasi scienziato avrebbe da ridire al riguardo. Per meglio dire qualsiasi scienziato legato alle leggi della fisica e della logica. <Solo perchè viviamo in una società ninja non significa che dobbiamo votare la nostra vita solo ad ammazzarci come bestiame, Kokujin.> ... <Oltretutto non ho mai detto che non intendo essere una ninja. Semplicemente voglio mescolare le due cose.> nuovamente gli arti superiori vengono chiamati in causa. Scuoterebbe lievemente il mancino così da attirare sul suddetto l'attenzione del suo interlocutore <Il mondo della musica, della danza e della fama. Potrei anche finire a fare cantare per qualche opera teatrale.> ... <Rispondendo alla tua domanda sì, guadagnerei denaro. A palate. Più sarò famosa più sarò retribuita per donare agli spettatori qualche ora di poesia per le loro orecchie> ovviamente quando si è arrivati ad un livello piuttosto elevato. <Dall'altra parte, invece> il capo ruota verso la mano destra la quale verrebbe scossa come la gemella qualche attimo prima <Una vita da Ninja. Potere, abilità, capacità e rispetto. Insomma, non credo che serva una come me per spiegarti il benefici nell'essere una ninja> ha le idee chiare nonostante sia ancora una signorina nessuno. <Ora immagina, Kokujin. Immagina di unire le due cose. Amalgamarle> lentamente andrebbe a congiungere le mani dinnanzi al petto. Dita contro dita, palmo contro palmo. <Noi Ishiba -anche se ancora non faccio veramente parte del clan non essendo una ninja- non ci fermiamo solo alla forza. Puntiamo alla grazie, alla bellezza. Forza e Beltà sono concetti che molto spesso sono agli antipodi, eppure è alla nostra portata> che orgoglio <Che io sappia non è mai esistita una Ninja-Idol ad alti livelli. Beh, quello è il obiettivo> riuscirci è tutto un altro discorso. Sempre parlando del proprio clan -anche se, come detto, non ne fa parte- <Hmhm... La capo clan è una donna piuttosto affascinante~ Si chiama Sango.> non ha idea di quanto sia nota fuori dalle loro terre ma lei, come tutti gli ishiba, la conosce. Non spende parole riguardo agli occhi, non le interessa conoscere quel tipo di mondo anche se, ormai, è appurato che dinnanzi abbia una specie di criminale. <Perchè il verso del gatto è tipo Nya. Se ridi con il Nya ricordi un gatto> logico no?

16:29 Rasetsu:
 Insomma, l'abilità e la fantasia non mancano di certo. Eppure sentire quel termine con il quale si riferisce a lui... Il petto si gonfia maggiormente. E' entusiasta, crede veramente che Uomo Nero possa essere finalmente un valido attributo. Vi immaginate quando i criminali dovranno fare affari loschi e lo interpelleranno tramite l'appellativo di Kokujin? Già freme alla sola idea. <Sono bravo in molte altre cose> E non sta alludendo a niente di sconcio, seppur in quegli ambiti possano dirlo ben poche persone. Forse solo Kouki. Ecco, sì, già va meglio. <come ad esempio guadagnare!> Non si può neppur dire il contrario, avendo un commercio tutto suo e riuscendo a guadagnarci sopra un bel gruzzolo, per non parlare delle prostitute da cui trae profitto e la vendita di alcolici. Vogliamo anche tenere conto del mercato nero degli organi e di tutto ciò che di illegale passa per quel locale? Okay, basta vantarsi di qualcosa che non stai facendo! <Kokujin> Gli occhi assumono nuovamente la forma di una piccola stellina che ruota. E' entusiasta, suona talmente tanto bene che inizierà a dire in giro di chiamarsi così. Assolutamente perfetto! <è assolutamente PERFETTO!> La voce diviene lievemente stridula nell'esternare una simile felicità, tanto da sollevare le braccia e stringere i pugnetti sotto al mento. Sì, è letteralmente contento e sottovoce lo potrete sentire ripetere <Kokujin, Kokujin, Kokujin> A ripetizione, appena percettibile tramite il movimento delle labbra. Fantastico. Assolutamente perfetto. Si ferma non appena Mitsuya gli dice che SEMBRA un criminale, costringendolo ad alzare un sopracciglio verso l'alto. <IO SONO IL SUPREMO CRIMINALE> Eh? Che significa adesso? Perché dirlo così apertamente? Sai, forse non è giusto affermare una simile attitudine, non cr-- <Tutto passa da me.> Okay, va bene, non la pensiamo allo stesso modo. Come al solito, è bene vantarsi di qualcosa soltanto per ostentare il tuo dannato egocentrismo. Le mani restano poggiate sui rispettivi fianchi, allargando le gambe ulteriormente. Sì, convinto tu. Va benissimo. <Sono a posto anche essendo un criminale, perché non dovrei essere a posto?> Ed ora si inclina persino in avanti in direzione della fanciulla, come se volesse apparire minaccioso nei di lei confronti, tanto da posare le iridi verdognole in quelle altrui, apparendo inoltre stizzito. <Accenderlo, spegnerlo, abbassare la temperatura ed evitare che faccia troppo caldo o troppo freddo. Sai, magari piazzare la temperatura fissa e stazionaria a circa venti gradi.> Che bello sarebbe un mondo così? Senza troppo caldo né eccessivo freddo. Rispetto a quella che era partita come una minaccia, l'ennesimo cambio d'umore stabilisce la simpatia che sta provando nei confronti altrui. Sì, potrebbero stranamente andare d'accordo finché lei -perché lui non sgarra, capite- farà qualcosa che gli permetterà di infuriarsi come una faina. <Ma ammazzare è ciò che mi fa guadagnare. Se qualcuno mi chiede di far sparire qualcuno> E glielo hanno chiesto, infatti è un incarico sul quale sta lavorando assieme a Sakir. <io lo faccio! Non m'interessa chi è costretto a morire, purché non sia io a rimetterci le penne.> Mica scemo, come ragionamento fila e non fa assolutamente una piega. <Beh, se vuoi un posto in cui lavorare, ho quello che fa per te. Dipende se sai cantare e intrattenere gli ospiti, altrimenti> E qui si fa volontariamente più lascivo del normale. <hai comunque un corpicino per il quale molti pagherebbero.> Ecco, adesso sta probabilmente esagerando, ma non se ne rende conto perché tutto si rifà al lavoro, volente o nolente. <L'essere un ninja non preclude fare altro e per me il Ninja è soltanto un lavoro con il quale guadagnare, esattamente come qualunque altra cosa nel mondo. In fondo, perché dovrei sacrificare la mia vita per il bene del Villaggio? Che me ne frega? Per il bene del Villaggio c'è l'Hasukage, che lavori lui!> Anziché continuare a rimettere in piedi il Tempio dei Kokketsu che lui ha giurato di distruggergli ogni volta. <CULO CHE PARLA? QUELLA SANGO?> Hai appena mandato a puttane qualunque reputazione avesse appena avuto o riuscito ad ottenere dopo chissà quanta fatica, ma va bene così. E' tutto lecito finché non ti stupra come ha fatto con Sakir. <NYAHAHAHAHAH> E ride di nuovo, in fondo è un gatto. [ Chakra ON ]

16:53 Mitsuya:
 Non avendo altro motivo di sfruttare le proprie braccia per chissà quale gesticolazioni, almeno per il momento, esse verrebbero parcheggiate nuovamente sotto al seno della giovane ed aspirante Ishiba. Ha sempre trovato dannatamente figo fare una cosa del genere anche se, in realtà, non c'è un vero motivo. Mere sensazioni personali. <Bravo a guadagnare> ripete sommessamente sollevando le iridi cremisi verso il cielo lasciandosi trasportare da chissà quale pensiero <Quindi sei...> verrebbero ora abbassati così da ritornare a scrutare l'altrui volto <Ricco?> il bel vestiario e l'altrui dire sulla vendita criminosa di occhi lascia ben pensare che sia così ma perchè non accertarsene direttamente? Oltretutto potrebbe essere un finanziatore per i suoi spettacoli futuri! (?) Nel parlare invece di soprannomi si ritrova ad inspirare profondamente e, chiudendo le palpebre ed allargando le labbra in un sorriso colmo d'orgoglio <Hmpf!> sbufferebbe con assoluta soddisfazione <Non posso dire il contrario. In certe cose sono la stella più luminosa del creato> l'importante è crederci <Dato che utilizzerai il nome che ti ho gentilmente consigliato mi aspetto in cambio che ricorderai il mio volto ed il mio nome!> chiede anche poco, se avesse preteso soldi forse sarebbe stata fanculizzata. A proposito di nomi è tempo di concedere il suo <Come hai capito sono una Ishiba> ... <Mistuya Ishiba. Alcuni mi chiamano Mitsu per comodità> concede sempre un nomignolo, aiuta le persone a ricordarsi il suo volto -almeno così crede-. <Oh, sì, mi aspetto anche che verrai quando farò la mia prima esibizione. Certo si parla di un futuro ancora indefinito e probabilmente lontano ma un Kokujin rispetta sempre la parola data. Per questo non lo fa spesso> che fai, decidi tutto da sola <Ma in questo caso me la darai -la parola- per saldare il tuo debito con me!> concede mezzo secondo di silenzio <Okay, debito saldato! Sono certa che sarai enormemente soddisfatto dalla mia esibizione> qualcuno plachi questa peste dal crine corvino! <Ah...Uh... Supremo criminale> le palpebre sfarfallano <Non è che ora sono nei guai perchè ti parlo, vero?> la presentazione è pomposa ma ha dato prova di girare in loschi affari sin da subito. Tre indizi formano una prova, è risaputo. <In che senso tutto passa da te? Sei tipo... L'Hasukage dei criminali?> un esempio quasi da bambina ma, alla fine, in queste cose lei lo è davvero. <Ah non saprei. Di solito i criminali sono pazzi e ridono con la lingua di fuori sbavando dappertutto. Assolutamente poco stiloso> ... <Tu non lo fai, vero?> beh, certo, alla fine importa quello quando hai un criminale davanti. Nonostante ciò non sembra spaventata, almeno non esteriormente. E' sicura che l'altro non le farà male dato che ha un debito con lei. Per lo meno finchè non lo fa incazzare (?) <Oh! Quindi sei un assassino. Ecco cosa intendevi quando tutto passa da te> non proprio <Spero che nessuno mai voglia la mia testa. Ci tengo rimanga attaccata al collo.> anche il suo ragionamento non fa una piega (?). <FRENA, FRENA, FRENA!> ed ecco che le tocca sciogliere le braccia così da proiettarle verso dritta quasi a spingere l'aria <Il mio corpicino non è in vendita. Io dono il sogno di osservarmi mentre mi esibisco in aggraziate ed eleganti danze e l'apoteosi nel udire la mia voce tessere melodie uniche> per chi l'ha presa <Quindi se hai locali NORMALI dove posso cantare e ballare SENZA CHE NESSUNO PROVI AD INFILARMI SALSICCE NEL CORPO posso anche dirti di sì> si precisa che non stia urlando ma sottolineando <Altrimenti declino volentieri. Una Ishiba dona il proprio corpo solo alle persone che considera meritevoli> non si preclude divertimento fisico per lo meno. <Non sono molto d'accordo. Il villaggio dove si nasce e cresce è degno di essere protetto. Il kage di turno lo fa meglio... solitamente> un discorso generico <E penso che il nostro Hasukage sia piuttosto forte> ma lo conosce solo di nome, non lo ha mai visto lottare. <Hm... preferirei sessualizzassi la signorina Sango in questo modo> ammette con un lieve sospiro <Ma sì, è lei> lo ammette apertamente.

17:31 Rasetsu:
 Raddrizza le gambe onde evitare che finisca col fare una spaccata che, nel peggiore dei casi, potrebbe portargli soltanto dei problemi nel futuro qualora voglia avere dei bambini. Le mani restano comunque poggiate sui rispettivi fianchi, mentre la scruta con attenzione ed evidente interesse. La fanciulla ha senza dubbio attirato l'attenzione del Demone, il quale resta ben concentrato e non sembra distogliere l'attenzione. <Non posso definirmi ricco, ma ci sto lavorando!> Possiamo comunque dire con certezza che qualche soldino da parte ce l'ha grazie alla vendita di droga, ma non è questo il punto. Lui punta alla ricchezza! Deve sguazzare nell'oro come Zio Paperone. <Il tuo volto ed il tuo nome> Ripete, storcendo appena le labbra. E' qualcosa che può fare, possiede una buona memoria tutto sommato, quindi potrebbe effettivamente riuscire a mantenere questa parola con tranquillità. <Mitsuya Ishiba.> Lo ridice ad alta voce soltanto per imprimerselo meglio nella memoria, affinché appunto possa adempiere a quanto lei gli sta chiedendo. <Mi tocca presentarmi, però> Non basta quel soprannome per rappresentarlo. <il mio nome è Rasetsu Kokketsu.> E si inchina persino in avanti, non per rispetto quanto più per teatralità. L'arto manco è flesso innanzi al busto e il destrorso vortica in aria, posandosi infine ad altezza dei reni. Si raddrizza dopo qualche istante, mostrando una dentatura perfetta e non dissimile dai lunghi dentini affilati che avrebbe uno squalo. Il ghigno si estende da un lato all'altro del volto, volendo in qualche modo apparire terrificante. In fondo, è sempre stato definito come un Mostro. <ASPETTA ASPETTA ASPETTA! SONO IO CHE DECIDO QUI!> E la voce si fa di nuovo stridula dal momento che la sta alzando involontariamente, inviperendosi persino. Ma si rasserena dal momento che l'altra comunque gli dà una valida motivazione per non essere arrabbiato, usa termini coerenti con la psiche del Rosso che non dà dunque di matto. Anzi, pare rasserenarsi in breve. <Ripeto, io posso anche farti esibire nel mio locale. Non è obbligatorio che tu debba vendere qualche parte del tuo corpo per forza. Nel senso, se ti va lo fai, altrimenti non mi interessa. Ci sono altri mestieri che puoi svolgere lì dentro, anche intrattenere gli ospiti è lecito. Mi basta avvisare che non sei in vendita come le altre puttane e terranno le mani a posto.> Anche perché deve comunque incaricare dei buttafuori, qualcuno che all'interno del posto possa tenere tutto in ordine magari quando lui non c'è. Del resto, non può pretendere che tutti restino pacati e tranquilli quando lì dentro è l'unico luogo di Kusa in cui ogni cosa diventa legale e non punibile dalla legge. <L'HASUKAGE DEI CRIMINALI! NYAHAHAHAHHAHA!> Si spezza in due dalle risate perché effettivamente fa fin troppo ridere una roba del genere. <No, non sei nei guai perché mi parli, ma potremmo fare degli accordi vantaggiosi ed interessanti per entrambi. Ho un locale, come ti ho detto, quindi puoi venirmi a trovare lì quando ti pare. E' nel Centro, nel Quarto Cerchio, quindi lo trovi facilmente. Lo sto ancora sistemando, ma ho bisogno di personale prima.> Fa spallucce, dandole così modo di prendere in valutazione l'offerta qualora voglia effettivamente prendervi parte. La risposta giusta da darle in merito alla risata con la lingua di fuori è che lui realmente ride come un invasato, ma è bene far finta di niente e scuotere il capo con vigore, NEGARE TUTTO è la prima REGOLA. <Sono un assassino su commissione, sono uno scienziato, sono uno spacciatore professionista e un proprietario di nightclub!> Sì, il Kukoku lo si potrebbe definire attualmente in questo modo. Manca il punto saliente, ma l'essere il capo della mafia non dovrebbe ostentarlo così tanto in giro. Non ancora! <Sono abbastanza fedele all'Hasukage da dire con certezza che non ha affatto bisogno del mio aiuto. Io mi occupo di altro.> Anche perché ha raggiunto un grado abbastanza elevato che gli permette vari permessi. <Non è colpa mia se ha un bel culo. E' ammirazione la mia.> Giustamente. [ Chakra ON ]

18:00 Mitsuya:
 Sicuramente un uomo d'affari quello che si erge dinnanzi a lei, un individuo pronto a tutto pur di arricchirsi in chissà quale maniere -in realtà esse sono state ben definite ma dobbiamo dare un senso di teatralità al tutto- e che ora ha dinnanzi a sè una possibile fonte di guadagno. <Quindi punti alla ricchezza, chiaro> cosa comune in un mondo consumistico come il loro <E... una volta che sarai ricco come intendi investire il tuo denaro?> trova poco racimolarlo per poi non sfruttarlo <Lo terrai lì per scena, comprerai attività, lo userai per diletto personale eccetera eccetera> mera curiosità la sua scaturita da una conversazione che ormai tocca anche l'argomento economico. <Yep! Per diventare famosi è importante che nome e volto vengano ricordati> non che serva essere geni nell'ambito per capirlo. E' logico. Nel presentarsi l'altro va ad inchinarsi con fare teatrale e decisamente elegante guadagnandosi il rispetto della nostra signorina. Anch'ella in circostanze normali l'avrebbe fatto ma avendo condiviso il nome come condizione necessaria per saldare il così detto debito ha evitato di farlo. <Rasetsu Kokeketsu... E' un nome abbastanza complicato; Ti scoccia se continuo ad utilizzare Kokujin?> è più immediato per la sua giovane e svampita mente. <Ahahah~> non può che ridacchiare con fare assolutamente genuino nel sentire quanto sia stridula l'altrui voce quando la fa schizzare alle stelle. Potrebbe quasi fare il comico se imparasse a padroneggiare tale qualità (?). Decide comunque di lasciare spazio alla serietà dato che si torna a parlare di affari. <Sì, non ho interesse nel vendere il mio corpo. Mi interessa suonare e cantare.> ... <Prima mi ero proposta di ballare ma dato il tipo di locale vorrei evitare di eccitare troppo gli spettatori> esistono feticismi per tutto, figuriamoci per una signorina di bell'aspetto che balla e si muove -anche- sensualmente. <E non mi piace "Come le altre puttane". Non sono una puttana> su questo non transige. Non ha comunque motivo di dubitare -ah no?- dell'altrui parola. Nel caso qualcosa andasse storto, beh, ne uscirebbe a modo suo. Ha delle risorse da poter giocare. <Comunque sia preferirei esibirmi non eccessivamente tardi. Giusto per evitare i criminali più criminali> lo fa per visibilità non per farsi spazio nella yakuza. Per ora non ha mai pensato a fare certe cose ma il futuro è sempre incerto. <Anche se non ho idea di come funzioni nello specifico un Nightclub> all'altro spiegarsi o, per meglio dire, spiegarle i dettagli. Non comprende perchè l'altro trovi così ilare la sua uscita sull'Hasukage dei criminali ma tant'è. Si limita a ribattere con un mezzo sorriso e con l'ahoge scodinzolante, per modo di dire, sopra il suo capo. <Oh, potrebbe essere utile aiutarti a sistemarlo. Come aspirante ninja ogni allenamento torna comodo> come si suol dire tutto fa brodo <Anche se non sono proprio portata per i lavori fisici> ovvero ove servono i muscoli <Quindi forse è meglio che me ne stia lontana da quella roba> sta facendo tutto da sola come sempre. <Oh! Allora nonostante tutti i crimini sei federe all'hasukage. Non me l'aspettavo> d'altronde è facile pensare il contrario <Questo mi fa tirare un sospiro di sollievo> ha già espresso la sua posizione riguardo ai kage. <Sì, beh, è vero ma la signorina Sango merita di essere ammirata anche per le sue altri doti. E' un pochino svilente volersela solo scopare~> ma non ha di certo le capacità per imporsi. Verrebbe pestata a sangue sicuramente. Da brava signorina qual è, con un bel senso di autoconservazione, decide bene di non avventurarsi oltre.

18:29 Rasetsu:
 <Un vero e proprio uomo d'affari!> In effetti, non potrebbe definirsi diversamente da così. Autentico. <Lo userò per ciò che più m'aggrada. Potrei usarlo per rendere la mia attrezzatura migliore di quella che già è, potrei comprare qualunque cosa io voglia, persino un villaggio, uno stato> Lascia la frase in sospeso perché si rende conto d'aver detto qualcosa di veramente considerabile. <UN VILLAGGIO CHE SI CHIAMERA' RASETSU!> La parte giocosa del Mostro gli rende noto che il nome da utilizzare possa essere proprio quello. Contrariamente, la mente, quella parte razionale nasconda da qualche parte, gli fa presente che attribuire il nome di Bahaa o di Eiko-chan. Lo scaccia però così come è apparso con una smorfia sul viso che, esattamente come il pensiero, sparisce rapidamente. <Ecco cosa ci farò coi soldi! Mi comprerò un cazzo di Villaggio dove ci saranno soltanto le mie regole.> Sei sicuro di riuscire a campare fino ad ottenere qualcosa del genere? Probabilmente, no. <Kokujin va benissimo. NYAHAHAHAHAH!> Come negarlo. Butta persino la testa all'indietro, lasciando fuoriuscire tutta la risata dalle profondità della gola. <Diciamo che chi balla, solitamente, deve stare attento alle manate che giungono sulle chiappe. Quindi, non so quanto ti convenga se non vuoi vendere il tuo corpo.> Si stringe nelle spalle, dandole comunque modo di lavorare in un locale che, appunto, cerca del personale qualificato per attirare altra clientela. <Certo, certo, non sei una puttana. Io che ho detto?> Retorico, allarga le braccia verso l'esterno, sollevando le spalle e standole ancor di fronte durante l'intera chiacchierata. Il caldo è quasi passato in secondo piano. <Passa dal locale e ti dirò tutto quello che c'è da sapere.> Anche perché parlarne all'esterno non è propriamente quel che vorrebbe. <Io me ne torno lì, a proposito si chiama Kukoku.> Le ha detto dove poterlo trovare, ma non il nome che c'è sull'insegna. <Ti aspetto lì. Se vuoi, porta anche Sango dal Culo che parla! NYAHAHAHAH!> Pur non sapendo che effettivamente Yukio l'ha cacciata dal Villaggio, ma questo è un altro discorso che esula da quello principale. Il Rosso, nel dubbio, si avvierà verso il Quarto Cerchio per tornare ai propri affari. [ END ]

18:45 Mitsuya:
 Mancherebbe solo una valigetta porta contante per confermare effettivamente l'altrui identità da vero uomo d'affari ma non avendo necessità di comperare alcun che sarebbe servito a poco avercela dietro. Avrebbe solamente attirato attenzioni oltremodo indesiderate. <Le attrezzature da ninja effettivamente constano...> e lei è una povera signorina che campa con qualche lavoretto qua e la, nulla di strano ovviamente. E' una fortuna che viva ancora con la sua famiglia e che non abbia chissà quali spese da dover affrontare per l'affitto. <Anche un locale penso sia abbastanza costoso> affitto, costi di gestione, dipendenti, merce e chi più ne ha più ne metta. <...> Solo a pensarci le è passata la voglia di avere un locale tutto suo dove ballare. Si sa, sogni da adolescente. Se ne hanno cento se ne avverano zero. Le attenzioni passano poi sul desiderio di avere uno stato o un villaggio <Ah> emette a fil di voce sgranando leggermente gli occhi e sfarfallando con le palpebre <...Sei serio?> troppo sbigottita per affermare altro <Cioè... un villaggio. Non si parla di poca roba.> è il massimo che si può avere a quanto ne sa <Eppoi diventeresti un Kage anche tu. Come farai a gestire tutta la roba losca che hai da gestire? Okay che ci si può moltiplicare ma richiede un dispendio di energia mica da ridere> non lo ha ancora provato di persona ma sa che certe cose consumano molto. Le è stato spiegato in accademia. Non aggiunge altro al riguardo lasciando perdere l'argomento <Okay, niente balli. Finirei per mozzare qualche mano se qualcuno mi toccasse> almeno ci proverebbe <Poi mi farei una brutta nomea> che è il contrario di quello che le serve per brillare come ha spiegato poco tempo addietro. <Hai detto "Non sei in vendita come le altre puttane" creando un collegamento diretto fra me e loro> ha studiato la signorina <In ogni caso l'importante è che sia chiaro il concetto. Eppoi è pieno di puttane. Non ho motivo di rubare loro il lavoro> anche se spesso si parla di donne disperate e povere che han bisogno di tirare avanti in qualche modo. Non è un problema suo. <Locale Kukoku... Va benissimo. Passerò nei prossimi giorni per vederlo di persona> ponendo così la conclusione del discorso. Per il resto l'altro pare intenzionato a congedarsi <Hmhm... Alla prossima Kokujin!> e detto ciò, a propria volta, lascerebbe la zona dirigendosi verso la zona a cui voleva arrivare qualche tempo prima. Ha ancora dell'addestramento da portare a termine.

Un incontro casuale nato dall'odio per il caldo di entrambi. La Deshi gli dà un soprannome che lui accetta di buon grado, mentre Rasetsu le offre un lavoro nel proprio locale come idol/cantante.