Fiducia al sapore di ramen

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16:23 Furaya:
 Quel Sigillo dell'Empatia non sa tutt'ora come definirlo, se un bene od un male. Perché s'è fatta convincere? Forse perché è fin troppo empatica, tanto da ascoltare e percepire più i sentimenti degli altri e farsene carico. Sta di fatto che è nei pressi del chiosco di Ichiraku, in attesa. Non è nervosa, però è infastidita da se stessa per aver ceduto tanto facilmente. Si presenta col vestiario che ha quasi sempre. La parte superiore è formata da un tessuto rosso acceso simil kimono, con una chiusura a V sul petto che lascia sì intravedere la pelle e lo scorcio, ma evitando di sembrare provocante. Non ne trova il bisogno. I lembi sottostanti son infilati in una gonnella con una fascia elastica che ne copre la vita, d'una tonalità scura tendente al grigiastro. Le giunge sin ad altezza delle ginocchia, dotata di piccole frange che non ne limitano i movimenti. Sulle spalle, inoltre, di seta fine, v'è un haori bianco con delle maniche larghe e giungenti sin alla chiusura del gomito; dietro la schiena, ad altezza delle scapole, vi è raffigurato sia il simbolo del Villaggio della Foglia in rossiccio e quello del Clan Nara in nero subito sotto. I bordi delle maniche son circondate anch'esse di rosso, mentre è lasciato aperto sul davanti. Tramite un cinturone, vi son agganciate le due katane dalle quali difficilmente si separa, poste precisamente sul fianco sinistro. Attorno alla coscia destrorsa, v'è una tasca Porta Kunai e Shuriken con oggetti non dissimili da questi ultimi al suo interno. Sul gluteo sinistro, infine, porta anche una Tasca contenente degli oggetti utili quali tonici -sia di recupero chakra che coagulanti- e Fuda di differente genere. Avendo le braccia scoperte, sgombre persino dei vambracci metallici che solitamente userebbe nelle battaglie o nelle missioni alle quali prende parte, son visibili delle sottili cicatrici frastagliate e poste più o meno su gran parte di esse. Son talmente parte di sé che non se ne cruccia oltre. Attorno al collo, troviamo anche una fascia cremisi ed una collana recante il ventaglio degli Uchiha, sempre in bella mostra; tra i lunghi ciuffi rosei, tenuti sciolti, capeggia invece il coprifronte di Konoha. Ha omesso l'haori da Hokage proprio per evitare che i più la infastidiscano anche fuori, seppur sia palese che il suo volto sia conosciuto tanto quanto quella carica ricoperta. Incrocia le braccia al petto, tamburella il pié manco sulla pavimentazione e non fa nient'altro che attendere. Conduce persino il pollice della dritta alle labbra, tirando appena l'unghia coi denti. Mordicchia, alternando lo sguardo tra un punto e l'altro della via, neanche fosse una tossica che sta per incontrare il suo spacciatore e vuole evitare che nei dintorni compaiano gli sbirri. [ Chakra ON ]

16:33 Mattyse:
 E come accordato attraverso quel loro ormai solito e normale modo di comunicare, il bianco aveva ricevuto una sorta di invito, anche se forse strappato a furia di sensi di colpa e risposte un po' 'tristi' (Come un "Se sono l'ultimo a cui chiederesti di uscire, ma hai bevuto in mia compagnia... Vuol dire che non hai molti amici?"), per mangiare in compagnia di quella che per lui è un ipotetica amica. In fondo, lui rimane un terrorista e lei l'hokage, ma l'idea di poter aver modo di starle accanto, anche in maniera diversa da quella di 'ti controllo' non gli dispiace. E' sicuro che i due possano fidarsi l'uno dell'altro e comportarsi a vicenda come qualcosa di più di stupidi ignoti che sospettano l'uno dell'altro. Forse quella cena dal più famoso ramarro marrone di Konoha può essere considerata come l'inizio, un vero e proprio primo passo per questo traguardo, ma ancora è meglio non montarsi la testa, la strada da percorrere è ostica ancora e il lavoro è tanto. Sia per avere quella fiducia, sia che per raggiungere la pace. Povero Mat, dovrai sporcarti le mani. Il bianco così fermerebbe la propria camminata dinanzi l'ingresso di quel locale, ruotando appena il piede sinistro verso l'esterno mentre il peso andrebbe proprio a caricarsi sul gemello, questi sono coperti dai soliti stivali neri che andrebbero a stringere all'altezza del polpaccio i pantaloni, un paio di pantaloni di una tuta di colore GIALLO CANARINO, così perché volevo essere alternativo. I pantaloni all'altezza della vita verrebbero stretti anche da una fascia che avvolgerebbe il busto e la fascia addominale con circa tre giri prima di venir legata sul fianco destro. Il busto è coperto da una maglietta a mezze maniche di colore bianco, lasciando così in mostra le braccia. I capelli sono legati in una coda alta, rendendo così ben visibile l'inizio del tatuaggio che la stessa Nara le ha fatto, questo inizierebbe dalla base del collo, dietro di esso, per poi scendere lungo la schiena... Ma shh, non esageriamo con i marchi in bella vista, o qualcuno potrebbe sospettare di loro! E nessuno dei due è un infedele. O almeno non Mat nei confronti della Hyuga... per Konoha... Bhe... Sul polso destro vi è un fuuda che vi fa due giri attorno, questo è il famosissimo ed inutilizzato fuuda contenente due kunai legati tra loro da tre fili di nyoln. Un vestiario semplice, come l'equipaggiamento. Si spera sia altrettanto inutile per quell'incontro. "Scusa se ci ho messo un po'..." Accennerebbe così a delle scuse non appena l'immagine di Furaya possa entrare nel suo campo visivo, ora facendo ancora qualche passo per potersi portare a poco più di un metro da lei. "Ho avuto problemi ad asciugare i capelli" Scrolla ora le spalle, andando a perdersi in una flebile risata, mentre gli occhi ambrati verrebbero nascosti dalle palpebre e la mano mancina portata dietro alla nuca. Si, è imbarazzo per l'aver fatto aspettare quella che per se è la persona più importante di tutto il villaggio. [Equip: fudda con 2 kunai legati]

16:52 Furaya:
 Sì, la proposta è nata da sensi di colpa nati per caso, assieme a quel senso di soddisfazione che non voleva dargli. Del resto, è assolutamente vero che la donna non ha questo gran numero di amici. La maggior parte son morti in missione tempo addietro, di nuovi non è mai stata in grado di farsene tanto facilmente. Da qui a dargliene però atto, ovviamente, ne passa d'acqua sotto i ponti. Probabilmente, ne passeranno anche d'altre guerre. Ma sorvoliamo! Per una volta, spera di non dover parlare di qualcosa d'assurdamente opprimente, necessario e discutibile. Socchiude le palpebre nel notare il vestiario dell'altro, in particolar modo quei pantaloni giallo canarino che risaltano come un pugno in un occhio, neanche fossero catarinfrangenti. Davvero un pessimo spettacolo da vedere. <Sei serio?> Cominciamo col botto la serata, eh? Neanche gli dai il tempo d'arrivare che già giudichi il suo modo di vestire. Che pessima persona! Le scappa una flebile risatina, scuotendo appena il capo come a voler sorvolare sulla questione. Non ci crede che qualcuno riesca a vendere e che un altro compri un pantalone del genere. Lei, personalmente, non ne indosserebbe mai, ma resta comunque un buon modo per prenderlo deliberatamente in giro. <In realtà, non sono qui da tanto.> Ammette, scrollando le spalle ed iniziando ad avviarsi verso il chiosco che, tutto sommato, dista da loro non molto. <Non hai problemi a disturbarmi mentre lavoro, però.> Altra frecciatina che viene diretta ai di lui danni in merito a quante volte le mandi un pensiero durante l'orario lavorativo, tanto da farla distrarre dai propri doveri la stragrande maggioranza delle volte. Come questa, esatto, dove ha persino deciso di offrirgli un ramen, pensa un po' te! Qualora siano riusciti a raggiungere il chioschetto senza alcun intoppo, tenta d'adocchiare due sgabellini liberi sui quali sedersi. [ Chakra ON ]

17:12 Mattyse:
 E si, come darle torto, quei pantaloni sicuramente non vanno bene per chi non vuole attirare l'attenzione, ma d'altronde è in compagnia dell'hokage, sarebbe impossibile passare inosservati no? Il bianco così non può che abbassare lo sguardo in direzione dei propri indumenti, accennando ad un altra risata imbarazzata. "O questi o aspettavi una mezzora buona. Non sono proprio un fulmine a prepararmi." Ed è meglio quindi non dire in quale momento del tuo tempo hai scelto di mandarle quel pensierino. In fondo, se hai i capelli bagnati e ti dovevi vestire... Sicuramente non eri asciutto o presentabile. E se avesse usato il sigillo sulla tua schiena per apparire? OH SE AVREMMO RISO. E per quanto riguarda la speranza di non dover intraprendere discorsi scomodi... No, ne vuole approfittare per far staccare la ragazza da quel suo lavoro. "Ne sono lieto..." Prenderebbe così a seguirla abbassando appena lo sguardo in direzione del terreno, osservando ove i due andrebbero a mettere i piedi, passo dopo passo. E la donna rinfaccia, con non tanta cattiveria per fortuna, il suo non preoccuparsi nel disturbarla in orario lavorativo. "Potresti staccare quando vuoi no? Smettere di sentirmi. Però non lo fai. Quindi? Inizi ad aspettare che ti disturbi per fare le pause e rilassarti cinque minuti?" Ed è qui che solleverebbe il volto per porgerlo alla Judai, mostrando un ampio sorriso, al quanto giocoso, come se si dimenticasse di essere un traditore. Mat ora andrebbe in cerca di due sgabelli liberi e, nel caso li trovasse, si avvicinerebbe a questi senza alcun problema intenzionato a sedervisi su uno dei due. Preferibilmente su quello più a sinistra perché oggi mi va di esse pignolo. "Quindi, come sta andando a lavoro?" Si, forse non è proprio la domanda migliore. "O meglio... Riesci a riposare o stai facendo straordinari come una dannata?" Si, un poco gli dispiace non poter alleggerire il suo lavoro anche con missioni poco ufficiali... Su piccolo Mat, non morirai e avrai la tua occasione. "Ok, aspetta che riprovo..." Tenta così il bianco di riordinare i pensieri. NON DEVE FARLE PENSARE AL LAVORO. Un piccolo sospiro e... "Ok, non so cosa chiedere." E sensi di colpa come non mai per non riuscire effettivamente a far parlare la donna di qualcosa che non sia il lavoro. SI MAT, SENTITI UNA CACCHINA. [Equip: fuuda con 2 kunai legati]

17:31 Furaya:
 La cosa più divertente e, per fortuna, anche utile è il fatto che il sigillo della Dislocazione non può essere usato al contrario. Di conseguenza, soltanto chi lo ha imposto può spostarsi dove il sigillo è stato posizionato. Altrimenti, pensate a Mattyse che, al primo problema che gli si pone davanti, usa il sigillo per raggiungere Furaya magari anche nel bel mezzo di una riunione del Consiglio, durante un summit dei Kage o -PEGGIO- in momenti poco consono al pubblico dei minori. <Ci metto meno tempo io e sono una donna.> Fa spallucce, dato che per la società c'è la diceria per la quale le donne siano delle ritardatarie croniche, tanto da far aspettare sempre molto gli uomini. In effetti, potrebbe staccare quando vuole la comunicazione telepatica che, al contrario, lascia quasi sempre aperta nei confronti di Mattyse, lasciando invece totalmente spenta e priva di comunicazione quella con Saisashi. E' un controsenso, ma non osa cercarlo tramite questo sotterfugio tanto meno tenerlo sotto controllo e sapere cosa prova o pensa. Questo perché ha sempre pensato di potersi fidare di lui, a differenza del Senjuu che necessita costantemente di un controllo ed un supervisore. <Il motivo per cui non lo faccio non è perché non voglia, bensì perché c'è un bisogno costante che tu venga controllato. Però, su un punto hai ragione. Potrei evitare di risponderti le prossime volte.> Sta imparando a fare la stronza che di per sé non è neanche tanto sbagliato, ma bisogna saperla fare, così come bisogna anche immaginare le risposte che si possono ricevere di rimando. <Per costringermi a fare delle pause, fidati che mi basta Jushan-san.> Il quale non solo l'aiuta su come rendersi presentabile evitando che indossi costantemente un'armatura da battaglia, ma le ordina anche la giornata sulla base degli impegni giornalieri, assieme alle dovute ramanzine quando compie qualcosa di sbagliato. Il padre che non ha mai avuto, in breve! Prende posto su quello di destra dato che siamo stati abbastanza pignoli da volerlo specificare, lanciando un'occhiata ad Ichiraku e salutandolo con un mesto sorrisetto, tornando subito dopo a porgere la propria attenzione all'interlocutore. Indirettamente, sta a significare che non ha interesse nel dialogare con altre persone, oltre a non voler essere disturbata sulla base della carica ricoperta. Piega un sopracciglio innanzi alle domande che le vengono rivolte dal bianco, tenendo lo sguardo fisso su questi per qualche attimo, giusto per comprendere se stia dicendo stronzate o gli interessi sul serio. <Lavoro il giusto. Per il momento, oltre a smistare nuove missioni per via dei danni che abbiamo subito nel periodo della luna rossa. A proposito, mi dicevi che hai trovato dei riscontri interessanti.> Un sopracciglio permane arcuato, quasi fosse sul punto di scoppiare a ridere ma si trattenesse. <Potresti chiedere due ramen, per iniziare.> Ottima risposta, sì sì. [ Chakra ON ]

17:54 Mattyse:
 Allora piccolo bombarolo. Calmati. Neanche alla prima uscita con Mekura eri così agitato. Datti una calmata. E sarebbe divertente vedere Al Miaeda che prende a schiaffi Mat all'interno di quella testolina bacata che si ritrova... Ma questa scena non è visibile agli occhi della Judai quindi pat pat. Il bianco annuirebbe, facendo un altro piccolo sospiro. "Ho trovato un sacco di leggende riguardanti un ipotetica fine del mondo. Un giaguaro che si mangerà la luna e il pianeta. Rahu che si mangerà il pianeta. Qualcuno che si mangerà il pianeta..." E qui, in questa precisa pausa, è perfettamente comprensibile che il bianco stia per sparare una delle sue uscite geniali quanto stupide... forse... "A quanto pare abitiamo su un biscotto gigante." Scrollerebbe ora appena le spalle, osservando poi in direzione del grande lavoratore abusivo. Scusi, lei lo fa lo scontrino? Ah no? "Scusi! Può portarci due porzioni di ramen?" Tenterebbe di richiamare l'attenzione del primo essere vivente visibile oltre quel bancone. E, torniamo con lo sguardo in direzione della decima. "Stavamo dicendo? Ah si, tutte le leggende vedono un qualche animale, sempre diverso, che addenta il nostro mondo come se fossimo una torta. Parlano però di un eclissi, come se la luna rossa fosse stata solo il primo segno. Direi che dobbiamo trovare quella amabile creatura per tempo." Il bianco ora annuirebbe, andando ora a puntare lo sguardo in direzione del bancone dinanzi al proprio petto. "Però non ho uno straccio riguardante a come prevedere o rimandare questo evento. A sto punto vado a pensare che qualsiasi giorno possa essere l'ultimo..." Ed eccolo lì, la parte stupida di Mat andrebbe a spegnersi rapidamente, in balia di quei pensieri. Come diamine fai a deprimerti o a innervosirti così in fretta? Sei più donna di Furaya. "Due libri. Su due libri ho letto le stesse identiche cose. E l'unica cosa che posso fare è cercare il tuo Rahu e vedere se sa dirmi qualcosa di più. Anche se preferirei lo facessi tu." Si, decisamente, il pensiero di ricevere un no sonoro da un lupo per delle informazioni che apparirebbero così importanti e cruciali per il bianco già fa partire filmini epici di come il canide si vedrebbe a ballare la tarantella per evitare di fare la fine dei petardi. Ancora una volta gli occhi ambrati verrebbero socchiusi, nascosti alla vita degli altri. "Poi ho letto qualcosa a riguardo di Susanoo. Ricordo di averlo sentito da qualche parte, ma non mi viene proprio in mente dove..." Cerca di cambiare discorso, intento a riprendersi da quei macabri pensieri inerenti alla fine di quel mondo e di chiunque vi viva. [Equip: fuuda con 2 kunai legati]

18:16 Furaya:
 La caratteristica divertente è che, come anticipato, lei non disattiva MAI -e dico MAI- il legame telepatico generato dal sigillo dell'Empatia. Di conseguenza, tutte le emozioni che lui sta provando in questo momento, dal nervosismo al timore, dalla calma all'agitazione, vengono tutte recepite dalla donna. Non sembra crucciarsene, ma nel frattempo le memorizza per potergliele rinfacciare a tempo debito. <Quindi> Ricapitolando il tutto. <la stragrande maggioranza delle leggende dicono che qualcuno si ciberà della luna e del nostro mondo> Annuisce un paio di volte, in attesa del proprio piatto di ramen. Poggia ambedue gli avambracci sul bancone, piegandoli e cercando di assumere una posa quanto più comoda da seduta. <e una di queste cita anche un tale di nome Rahu.> Ripete quanto ha avuto modo di sentire, cosicché sia sicura che non si tratti d'un errore e che abbia compreso quel che c'è da sapere. <Probabilmente, è soltanto una coincidenza che il nome sia uguale a quello del mio lupo. E credo sia impossibile averci a che fare al momento, dato che uno dei miei lupi ha attaccato dei ninja all'ingresso del Villaggio.> Di conseguenza, come fece dapprima richiesta a Fenrir, il loro capobranco, questi ultimi dovrebbe averli richiamati proprio per evitare che facessero altri danni e causassero problemi di varia natura. <...un biscotto gigante?> Assottiglia le palpebre, fulminandolo con lo sguardo prima di far passare il palmo della mancina lungo la fronte e il naso. <Quindi, il prossimo passo potrebbe essere una eclissi. Su questa eclissi cosa si narra? Porterà dei cambiamenti come la luna rossa? Bisognerebbe indagare da quest'ultima e cercare dei riferimenti inerenti.> Sì, potrebbe essere una valida strada da seguire, tanto da poter trovare dei riscontri utili per prepararsi al secondo step, qualora sia effettivamente questo ciò che accadrà di lì a breve. <Devo parlarne nuovamente con Fenrir. Lui dice che esiste una leggenda, ma non mi ha mai specificato nulla in merito. Credo sia il momento di approfondire il discorso, visto che la situazione s'è rivelata essere tutto fuorché una storiella per bambini.> O per spaventare i cuccioli, come disse il capobranco. <Non è neppur detto che si presenti, oltre al fatto che è infattibile rimandare un evento atmosferico.> Come una eclissi, appunto. Non dipende dall'uomo. <Beh, nel tuo caso, non lo darei così per scontato. Ogni giorno che stai vivendo potrebbe essere l'ultimo da persona libera.> Alludendo chiaramente alle sbarre anti-chakra che potrebbero spettargli qualora commetta un atto fuori posto. <Susanoo credo fosse una divinità d'altri tempi, uno dei Kami. L'hai trovato assieme alle leggende dell'eclissi?> Altrimenti non ne riesce a capire assolutamente il nesso. Sembra interessata, adesso, tanto da volger l'attenzione alla di lui volta, desiderosa di conoscere il continuo. Miti, leggende e storie tutto sommato le interessano parecchio. [ Chakra ON ]

18:38 Mattyse:
 Il bianco non farebbe che annuire alle parole della donna, lasciandola in quel resoconto anche alquanto preciso... Bhe, in fondo sono cose che ha detto già due volte. Poi quello sguardo... Quale sarebbe il problema di associare il proprio mondo a un biscotto? In fondo si parla proprio di mangiare... A volte Mat pensa di non poterla capire, che vi siano troppe cose sotto... Ma meglio non darci troppo peso. La probabilità che tutto finisca tra le fauci di qualcuno o qualcosa è troppo grande anche per lui... "Su questa eclissi si dice solo che sia fatta di sangue." Bhe, qualcosa di leggero no? "E che vi era un usanza, lanciare delle frecce alla luna per cacciare questa strana entità." Ma la testa ora non è lì, non sta più pensando a cosa possa aver trovato su quei libri. Lui stesso lo ha ritenuto inutile, troppo generico.... Non sa più dove sbattere la testa e, se la luna rossa già era un argomento troppo generico per una leggenda utile, un eclissi è decisamente peggio. "L'eclissi nell'ottanta percento dei casi è associata alla fine del mondo. Quindi su cento libri continuerai a leggere che 'la fine del mondo si avvicina'." Ora, con questi aggiornamenti, il bianco potrebbe anche apparire rassegnato, ma comprende solamente di essere incappato in un vicolo cieco. I suoi libri non lo accompagneranno la dal problema. Tutto. Troppo. Generico. "Sai che lo stare dietro le sbarre non mi spaventa. Prima o poi verresti a prendermi." Siamo sinceri, qualcuno con la sua determinazione, la sua acutezza e il suo, relativo e non sempre funzionante, ingegno, torna comodo all'hokage, soprattutto per cose losche come i suoi attacchi terroristici. Furaya ancora pensa di vincere la partita a scacchi? Ma questa è terminata da un po'... Sarebbe meglio abbassasse le armi di guerra con il bianco, perché l'uno può rovinare l'altro. E se Mat dovesse affondare per colpa della decima, la ringrazierà con i dovuti modi. Lasciala parlare Mat, lascia che ancora sia convinta che quel titolo abbia influenza su di te, lasciala convinta che tu voglia esserle fedele solo per non farti arrestare. Perché se è quello che pensa, allora non ha capito nulla. "L'ho trovato nello stesso libro, ma era tutt'altro. Diciamo che mentre cercavo informazioni ho letto a riguardo ma... Bho, speravo sapessi dirmi qualcosa." Ora limitati a sbollirti. Sai bene che lei sente ogni tua emozione e quel colpo d'urto che hai dato quando ha fatto quella uscite inerente ai tuoi giorni da uomo libero... Dio, poteva esserci uscita più sbagliata? Si, ma meglio evitare. Decisamente. "Non so più cosa fare Furaya. Voglio solo andare a Kusa, rilassarmi qualche giorno..." O provarci visto che dovrai dire a Mekura un po' di cose non del tutto piacevoli "...Per ora qui non trovo stimoli." Ah no aspetta piccolo, tu uno stimolo lo hai. Un piccolo stimolo che potrebbe accenderti come una miccia... Ma no, meglio non farlo ora. Necessiti delle persone giuste. Mat sembra essersi spento, si, con quella uscita della decima ha ucciso il suo entusiasmo, azzoppato la sua voglia di stringere effettivamente un legame con la Judai... Si, passerà, ma in quel preciso momento, tra il sentirsi inutile per le informazioni, il sentirsi sbagliato e solo... "Fammi sapere cosa ti dirà. Vorrei sapere verso chi non dare le spalle." Lo dice con tono seccato, voltando lo sguardo dal lato opposto rispetto a quello della donna, in cerca di qualcosa con lo sguardo ambrato. Pronto a sentire un altra uscita che potrebbe dargli una sonora batosta emotiva. Di nuovo. [Equip: fuuda con 2 kunai legati]

17:28 Furaya:
 Avere a che fare con lei non è mai qualcosa di semplice. Il suo carattere risulta essere molto particolare, abituata a non mostrare alcuna emozione, riuscendo poi a farne uso ma a modo proprio. Non sa gestirle come deve ed è per questo che quando si arrabbia troppo lo Yoton prende il sopravvento, oppure quando prova un'emozione negativa troppo forte. Quindi, non sa neanche relazionarsi con gli altri, figurarsi se sa scherzare come una persona normale. Solo negli ultimi periodi, grazie a Saisashi, è riuscita almeno a sorridere. Fa spallucce, preoccupandosi delle affermazioni e delle altrui domande prima d'altro. <Beh, luna rossa ed eclissi di sangue vanno di pari passo.> A quanto pare, sembra che vadano a braccetto, l'una legata all'altra da un mistero. Bisogna indagare prima che questa eclissi avvenga sul serio, in modo che possano almeno anticipare qualche mossa e capire da dove essa nasca. La leggenda, probabilmente, potrebbe essere reale. <Una sorta di rituale, anche se lo ritengo abbastanza inefficace.> Insomma, chi è che si metterebbe a lanciare frecce alla luna sperando che la sventura passi? Anzi, si rischia di far adirare maggiormente le divinità in questione. <Non penso che possa servire ai giorni nostri.> Chi è che usa le frecce, tra l'altro, se non una minuscola parte della popolazione mondiale? <Vuoi venire con me da Fenrir?> Gli chiede, stranamente accondiscente e desiderosa d'avere una compagnia, in mancanza di Saisashi. Odia restare da sola e lui non sembra tornare indietro. Il tono è diverso dal solito sfacciato e presuntuoso che usa sovente con lui, tanto da apparire tranquilla nel dirlo. Si fa poco più seria, riuscendo per altro a percepire ancora le sue emozioni. Questa sembra rabbia, vero? <Stavo scherzando> Aggiunge dopo qualche attimo, abbassando di poco la voce. <intendo sulla questione dei tuoi giorni da uomo libero.> E, usufruendo del sigillo empatico, per far sì che nessun altro possa sentire quanto vien detto, aggiunge: "Se ti avessi voluto dietro le sbarre, non saresti qui a mangiare un ramen con me". Schiude appena le labbra con un lento sospiro, portando le iridi azzurre sul viso altrui. <Sono incapace nello scherzare, prendo sempre tutto troppo seriamente.> A mo' di scuse, cerca di tappare il buco in questa maniera. In realtà, si lascia facilmente abbindolare dalle sensazioni che percepisce con il sigillo, come al solito. Si stringe nelle spalle, adocchiando la preparazione del ramen. <Credo che di rilassante ci sarà ben poco. Avrete molto di cui discutere.> Decisamente, partendo dai sigilli che ha disseminati per il corpo sino alla risoluzione dei problemi che attanagliano entrambi. <Mi ha cercata di recente, credo stia bene.> Glielo lancia così, come se volesse in qualche modo aiutarlo, anche se non crede sia suo compito rivelargli che la questione della incubazione sia andata in malora. Cerca di cambiare argomento dal momento che sembra sia riuscita a farlo innervosire alquanto. Fino a qualche giorno prima ne sarebbe stata entusiasta, ora pare si senta colpevole. [Chakra ON]

17:46 Mattyse:
 Si, quel rituale, quello di lanciare frecce in direzione della luna, verrebbe giudicato stupido anche da parte del bianco. In fondo non serve un chissà quale genio per comprendere che si sta solo sprecando materiale e che quelle frecce non giungeranno mai a destinazione. Il bianco volterebbe appena il capo in favore della bianca, mantenendo quello sguardo non tanto freddo quanto pensieroso, abbattuto, ferito... Accennando, o meglio sforzando, un piccolo sorriso a quell'invito. Lui per primo vorrebbe sapere quale sia il problema, cosa stia minacciando il loro mondo e quella cerchia ristretta di cari che si è formata attorno al ragazzo, motivo per cui, nonostante quella sensazione non può che annuire. "Ti accompagnerò." Si Furaya, che tu abbia problemi a scherzare o nei modi è comprensibile, ma anche la pazienza del bianco è alquanto contata e, giorno dopo giorno, rischia di terminare, proprio come ha fatto ora, che non è stato in grado di rispondere, reggere o sopportare quella battuta... La stanchezza, psicologica più che fisica, lo sta colpendo ogni giorno con sempre più forza. Quelle poche soddisfazioni che lo hanno raggiunto non bastano a ripagare invece quelle numerose volte in cui si è sentito inutile, inferiore o più stupido di quanto abbia mai pensato. Però l'ammissione attirerebbe la sua attenzione, il sorriso forzato sparirebbe, lasciando spazio ad un espressione sorpresa nel sentire poi quelle parole, che partono dalle sue labbra e finiscono dalla sua testa. "Non fa nulla..." Ammetterebbe, in maniera anche un po' palesemente bugiarda, sempre possibile sentire quella sensazione negativa dal sigillo. "Sono solo stanco e mi diventa difficile scherzare su tutto..." Ed ora il sorriso tornerebbe, ancora forzato, ma molto più ampio, a denti stretti ma ben in mostra. "Però ti ringrazio... Per lo meno mi fai sentire meno solo." E qui ricambierebbe con la stessa moneta, limitandosi ad usufruire quel sigillo. "{A volte mi dimentico che non mi vuoi come amico e credo di esserlo}" E si, poi quella piccola annotazione riguardo l'incontro con Mekura. Avranno molto di cui discutere... Ma siamo sinceri, se Mat è lì, con quel sigillo, è perché vi è solo una cosa che ritiene importante. "Non sarà rilassante come dialogo, ma sinceramente basta che riesca a farla sorridere un paio di volte. Ho più paura di un suo 'non ti voglio più vedere' rispetto a suo pugno non poi così tanto gentile." E anche quello è vero. Teme di più che le cose finiscano che la sua collera. In fondo, alla seconda, può sempre rimediare, no? "Posso solo sperare che non decida di piantarmi e che decida di piantarmi come un chiodo." E oggi va così, giochi di parole e speranza che quella donna possa comprendere qualcosa... Ma gli occhi ambrati non si fermerebbero, andrebbero prima a osservare la preparazione del ramen per poi ricadere sulla Judai. "Forse sarà proprio la tua presenza a salvarmi... O forse no..." In effetti, la Hyuga capirebbe così che Furaya sa tutto... Ahi ahi ahi Mat, un abile terrorista che non sa come far felice una donna e, nel dubbio, si fa pestare da due.

18:06 Furaya:
 Riesce a percepire ogni suo cambio d'emozione, proprio per questo lascia che il sigillo dell'empatia resta ancor attivo. Può capire se mente oppure no. Ed adesso non sembra farlo, se non quando le riferisce che non fa niente, quando in realtà qualcosa fa. Si limita a stringersi nelle spalle, cosa dovrebbe fare? Chiedere scusa? L'orgoglio le limita un atto simile, tanto da non riuscire a pronunciarsi ad alta voce con una semplice parolina come quella, specialmente nei confronti di chi dovrebbe ringraziare proprio lei per essere ancora a piede libero. Volge il capo in tutt'altra direzione, facendo schioccare la lingua contro il palato e proseguendo con un lungo sospiro. <Va bene.> Si limita a replicare in sua direzione in merito all'accompagnarla da Fenrir, lasciando che cali un silenzio imbarazzante. D'altro canto, però, è colpa della Judai. Si stringe nelle spalle, tornando a volgervi l'attenzione e a posar le iridi azzurrine sul viso del bianco sol quando torna a parlarle con normalità, seppur vi sia un sorrisetto forzato a comparir sotto il naso. Può farci poco e niente. Lei neanche sa come si usano i muscoli facciali per mostrare un sorrisetto di rimando, pertanto resta mezza imbronciata ad attendere che la preparazione del ramen finisca così da mangiarne, la qual cosa dovrebbe giunger di lì a breve. Fumante, servito in un piatto fondo e tondo. Una ciotolina dai bordi rossastri. "Saremmo potuti essere amici nel caso in cui io non fossi l'Hokage e tu un terrorista", gli rifila ancor un pensiero tramite il sigillo empatico, evitando di far trasparire chissà quale emozione dai propri lineamenti. D'altronde, per quanto tempo hai dovuto nasconderle? Ti riesce ancora così dannatamente facile, eh? Ryota ha proprio fatto un bel lavoro con te. <Ma qualora ti vedessi soltanto come tale> Riprende ad alta voce, lo sguardo che scivola da una ciotola all'altra e la mano che sale ad acciuffar le bacchette. <non sarei qui adesso, sto provando a fidarmi di te.> Il che dovrebbe essere più importante d'un legame d'amicizia o di collaborazione come il loro. C'è la necessità che la Nara si fidi di lui e della sua squadra se vuole provare a portare la pace in questo modo, ma non è detto che sia facile, giustamente. E' una scatola chiusa, un appuntamento al buio, non può gestirlo come vorrebbe e si tratta di seguire un filo che porterebbe a conseguenze catastrofiche che non può permettersi. Prese le bacchette, staccate l'una dall'altra, le terrebbe ben salde mentre dirigerebbe la manca in direzione della sua ciotola per rubargli uno di quei piccoli e tanto carini naruto, bianchi e con la spirale rosata. <Non voglio immaginare quello che ho già pensato, quindi sorvolerò velocemente su questa battuta o che dir si voglia e penserò a mangiare.> Sì, si riferisce all'affermazione riguardante un chiodo. Meglio sorvolare. Arruffato l'oggetto del desiderio dalla sua ciotola, ammesso non gliel'abbia vietato o bloccato, lo condurrebbe verso le sue fauci. Mica scema. E lei nel piatto ne ha due. Vuole fare la simpatica. <Non so come potrebbe prenderla, ma sono certa del fatto che non sarà facile. Potrebbe tenere il muso ad entrambi e tutto questo solo perché sono stata messa in mezzo.> Che bello essere Hokage, vero? <Con Hitomu, tutto questo non succedeva.> Sussurra, contrariata. [ Chakra ON ]

18:36 Mattyse:
 Bhe, non ha delle scuse ma, siamo sinceri... Quello che ha ottenuto già gli basta, deve solo farlo scendere, digerirlo e per farlo, come tutte le persone, necessita di tempo. Il bianco lentamente cesserebbe di provare quella stupida negatività, riprendendo gradualmente una sensazione più normale, pacata e abituale. GRADUALMENTE NON TUTTA DI COLPO. Poi quel pensiero, che ancora gli attraversa la testa come se passasse da orecchio a orecchio, ma sa che non è una voce, che è la ragazza che preferisce comunicare determinate cose via mente, e ha pure ragione... E si, come frase non può che strappargli una piccola risata. Il bianco attenderebbe il proprio ramen, ascoltando con particolare attenzione la voce della decima e, quel 'sto provando a fidarmi di te' è sicuramente un buon modo per agevolare quel risollevamento emotivo. Per il lavoro che ha ottenuto, come per quel legame che, faticosamente sta cercando di ottenere, quella fiducia è più che necessaria.... "Sono del parere che tu stia usando solo l'arma sbagliata per prenderne." Risponderebbe come a darle un consiglio su come poter visionare meglio la situazione in cui sono. "Il sigillo non ti darà mai fiducia, ci permette solo di comunicare liberamente in qualsiasi momento... E come hai ben visto non sempre è producente" "{Usandolo anche io spesso per disturbare, chiedere come stai o altro.}" E giustamente quell'ultima frase verrebbe comunicata proprio telepaticamente, apposta per far comprendere alla ragazza cosa intenda. "Però può aiutare nel caso la fiducia sia già presente..." A chi non dispiacerebbe sapere cosa sta succedendo ad una persona di quel calibro? Come un terrorista che potrebbe essere la chiave della pace, che potrebbe farti perdere tutto e che potrebbe intervenire per qualsiasi cosa, come missioni losche, cose da tenere nascoste o anche interventi che richiedano uomini di completa fiducia. "Dovresti guardare da più in alto." Come se fosse una scacchiera, come se nel quadro lei si stesse perdendo qualcosa. "Una delle persone a te più vicine è la donna di cui mi sono innamorato." "{Che porta in grembo mio figlio.}" meglio non dirlo troppo ad alta voce no? "Per quanto tu non sia sempre simpatica ti sto ritenendo una persona sempre più vicina... Motivo per cui mi dispiacerebbe rovinarti la vita..." Come d'altronde potrebbe anche fare. "Da sottolineare che non ho timore di lasciarci le penne o simili..." Vere e proprie allusioni all'essere arrestato. "Di conseguenza hai tre lame ben puntate contro il mio collo. Ovviamente in maniera metaforica. Da sommare ovviamente a una che mi accarezza dietro al collo, quella di sbagliare nei lavori..." Vedendo il ragazzo e la Judai una di fronte all'altro, Mat immaginerebbe di aver si tre lame puntate al proprio collo davanti ed una alla propria schiena, mentre solo una puntata a quello di lei. Solo la sua scelta di tenerla pulita o macchiarla con accuse di cospirazione e terrorismo. "Quindi, gli elementi che dovrebbero darti un minimo di fiducia dovrebbe essere la mia paura di perdere... lei... e quella voglia che cresce sempre di più di tenerti al sicuro" Si, suona strano così ma certamente non può dire 'quella voglia che cresce sempre di più di tenerti pulita'. In tutto questo, il bianco si sarebbe limitato ad afferrare con le bacchette con la mano mancina, sollevandola poi per lasciar spazio alla ragazza di afferrare un po' quello che voleva dal suo piatto. Perché negarglielo? In fondo ha detto che avrebbe pagato lei no? Ed un'altra risata per quella allusione, o almeno per la sua risposta, ma non vi darebbe peso per assecondarla. "Penso che mi pesterà già solo perché te l'ho detto. Poi per il sigillo..." Puoi sperare che ti pesti e basta in realtà e, indovinate? ANSIA, PAURA, TERRORE, PANICO PANICO PANICO. Divertiti Frufru! "Io non so manco chi sia Hitomu..." Ammetterebbe ora, avvicinando le mani tra loro per afferrare anche con la destra le bacchette e, con un briciolo di forza, separarle. "Ma chissà perché non penso abbia trovato una soluzione per la pace"

17:17 Furaya:
 Ascolta le sensazioni altrui, quelle che or tornerebbero ad esser più pacate e tranquille seppur in maniera graduale. Deve ingoiare il rospo, ha senso. <Forse perché non ne conosco altre.> Le armi da usare in un contesto del genere sono comunque poche, seppur sicuramente migliori di quelle di cui sta facendo uso adesso. Il consiglio altrui ha stranamente senso, tanto da tenerlo in considerazione, eppure non è molto facile da mettere in pratica. <Mi permette di capire se stai mentendo e cosa stai provando. Conoscere la sensazione che ti ha dato la mia affermazione di poc'anzi, fidati, aiuta parecchio. Tuttavia> Si concentra un minimo, come se nel suo cervello ci fosse una porta aperta che collega la sua stanza a quella di Mattyse, separate da quest'ultima ed un breve corridoio. Farebbe sì che l'anta vada a chiudersi, girando la chiave nella toppa. Chiude la comunicazione empatica, non potendo più sentire cosa egli dice né le sensazioni che prova in questo momento. <voglio provare in questo modo.> Quindi, qualora lui tenti una comunicazione mentale non riuscirà ad ottenere risposta alcuna. E' come se stesse parlando da solo con la sua vocetta nella testa (è sicurissima che ne abbia una, se non di più!). La situazione la sta guardando da qualunque angolazione possibile, nonostante ciò permanga comunque complicato. Ci sono fin troppe varianti, ma questo lo sappiamo tutti, esattamente come lo sa la Nara. Quindi, il consiglio altrui è lecito, tanto da zittirla per qualche istante, facendo sì che possa ragionare con il proprio intelletto e senza aver qualcun altro che ragioni per lei o che si metta in mezzo, tanto da ostruirne i pensieri. <Perché dovrebbe dispiacerti rovinarmi la vita? Ecco, è questo che voglio capire. Non riesco ancora a credere al fatto che tu non abbia un secondo fine differente da quello che mi hai spiegato.> Mantenere la pace tramite le guerre e tutta la Suicide Squad che hanno tirato fuori dalla sua idea. <Credo sia questo che mi freni dal fidarmi completamente di te. Se disubbidisci agli ordini una volta, nulla ti vieta che tu possa farlo ancora, ancora ed ancora.> Gesticola appena con la dritta, munita ancor di bacchette, prima di far calare queste ultime nella ciotola di ramen. Ne tira su un boccone che vien condotto alle labbra, le quali vengono socchiuse appena per accoglierlo. <E' stata la paura di perdere lei che mi ha concesso di essere qui adesso e di assecondarti.> Spiega in sua direzione, a seguito della masticazione, tenendo il tono di voce ben più basso del normale dati gli argomenti che si stanno trattando e l'impossibilità momentanea di farlo a bassa voce. <Non ho bisogno di essere al sicuro. Credi che non abbia preso delle contromisure qualora tu cambiassi idea e volessi farmi colare a picco con te?> Si stringe nelle spalle, mostrando un debole sorrisetto, prima di tornar con le iridi color del cielo sulla ciotola che ha davanti a sé. <Ci penseremo al momento debito.> A cosa dire nei confronti della Hyuuga. Neanche lei è ancora riuscita a trovare un giusto discorso da tenere nei di lei confronti per evitare che mandi in ospedale entrambi. <Forse perché quella momentanea gli stava più che bene.> Sei soltanto tu il Tiranno della Pace. [ Chakra ON ]

17:35 Mattyse:
 La Judai così lo ascolterebbe, ma ancora una volta salterebbe da un estremo all'altro. Chiuderebbe la comunicazione empatica senza che Mat possa neanche accorgersene... Dovrebbe notare un assenza di risposte in quei scambi di pensieri per poterci anche solo pensare ma... Non può farlo ora. Ma di sicuro il bianco si sarebbe limitato ad apprezzare. Altre parole, per cercare di tenere la ragazza in mezzo e non troppo a destra o troppo a sinistra, con molta probabilità, la avrebbe solo fatta innervosire. "Di sicuro conoscere le mie emozioni ti aiuta, dico solo che queste siano un informazione di contorno, non utili a farti capire cosa possa star accadendo veramente." Ora gli occhi ambrati andrebbero a posarsi sulla propria ciotola, mentre la mancina andrebbe ad aggiustare la presa di quella che è la mano dominante con le bacchette. Al termine di questa 'preparazione' allungherebbe le posate in favore del ramen per afferrare la prima cosa che passi in mezzo ai quei due sottili bastoncini. Nel mentre, la voce della donna continua ad attraversare le sue orecchie. Quindi Mat, si troverebbe con il busto chinato in avanti, intento ad andare in contro al proprio cibo, mentre la mano mancina si sarebbe posata sul ginocchio sinistro, afferrata la pietanza tra le labbra, userebbe le bacchette per assistersi al meglio, mentre il volto verrebbe rivolto in direzione di Furaya, che espone quel dubbio più che lecito. Mastica, mastica, mastica e manda giù. Liberata la bocca, il bianco passerebbe rapidamente la punta della lingua sulle labbra per poi iniziare quella risposta. "Siamo nati in periodo di guerra entrambi, e penso che sia compito nostro impedire che le generazioni future provino la stessa esperienza. Si, la strada non è la più luminosa, ma i libri di storia ci insegnano che le cose più efficaci, anche a livello simbolico, sono quelle fatte all'ombra. Dove in pochi possono fermarti per tempo. A fare la pace ci hanno provato e hanno fallito. A fare la guerra pure. Una buona opzione è quella di trasformare il concetto di guerra..." Come una guerra terroristica, nient'altro che una guerra simulata alla fine, in cui però, di simulato, vi è ben poco. "E avrei potuto farlo anche senza un appoggio simile ad un kage, si con più difficoltà, ma non sarebbe stato impossibile... Solo che..." Momento di panico, lo sguardo di Mat si abbasserebbe verso la ciotola dinanzi a se e si stringerebbe appena nelle spalle. "Non lo so. La sera del marchio, e da li in avanti, ti ho sempre trovato un po' simpatica, nonostante il tuo atteggiamento alquanto di merda, che comunque capivo... Quindi l'idea di violare quel nostro accordo ha iniziato a sembrare sempre più stupido. Poi, in aggiunta, se mi accadesse qualcosa, rispettare l'accordo mi garantirebbe l'avere qualcuno di un certo calibro vicino alla mia famiglia no?" In effetti, se fosse compromesso, il suo silenzio per lasciare la decima pulita significherebbe tenerla vicina a Mekura e al bambino in arrivo. Ancora le bacchette andrebbero a prendere quella pietanza, sollevandola dalla ciotola ma sta volta non portandola direttamente tra le proprie labbra, anzi, verrebbe sollevata all'altezza degli occhi, sempre in linea con il piatto. "Direi che se non fosse per lei, non avrei avuto motivo di venire da te a dirti qualcosa di simile..." E ancora, lo sguardo tornerebbe rapido verso di lei. "Il cane più fedele, non è il cane più obbediente." Frecciatina rapida, anche fatta in maniera scherzosa, ma con un significato non troppo velato. Le regole le violerà, si ricorderà della legge quando gli farà comodo... ma per lo meno non macchierà il nome della decima. E riguardo Mekura? Eh, il discorso è particolare, delicato... Il bianco non può che avvicinare rapidamente la pietanza retta dalle bacchette alle proprie labbra per riempirle di colpo. Non si parla con la bocca piena no?

17:56 Furaya:
 Talvolta, prende le decisioni senza un nesso logico. E' raro che questo avvenga, ma è altrettanto raro che non pensi affatto alle conseguenze delle sue azioni. Questa è una di quelle. Chiudere la comunicazione empatica è già di per sé un grosso passo in avanti per lei. <Questo l'avevo capito> Riferendosi al fatto che le emozioni sono null'altro che una questione di contorno, nulla che possa davvero aiutare la donna a fidarsi del ragazzo. Però, è pur vero, come anche ha spiegato lei, che possano essere utili in molti altri ambiti; danno una pista da seguire per raggiungere il risultato finale. Gli occhi cincischiano sulla ciotola sottostante, mentre la dritta afferra un altro boccone tramite le bacchette, conducendole rapidamente ad altezza delle labbra per cercare di mangiare quel poco che riesce. Le si sta già chiudendo lo stomaco nuovamente dati i discorsi affrontati. <ma mi dà modo di facilitarmi il lavoro.> Eppure con Saisashi non te lo faciliti affatto, con lui che sarebbe altrettanto utile e facile mettere assieme i tasselli. Diciamo che, essendo passato così tanto tempo, forse sarebbe la volta buona che tu ne faccia uso anche nei suoi confronti, mh? Magari riuscire a captare le sue sensazioni ti farebbe star anche più tranquilla, ma probabilmente rischieresti di percepire odio e rabbia ed è questo che vuoi evitare con tutta te stessa. <Il problema è che anche le generazioni future, se cresciute in un ambiente dedito alla guerra, vorranno parteciparvi: a prescindere dalla parte in cui staranno.> Se a favore della guerra o della pace. <Proprio per questo motivo, non esiste un modo per evitarle del tutto.> Bensì controllarle renderebbe tutto più tranquillo, evitando eccessivi disastri, continuando però a fare ciò che ai ninja riesce meglio: combattere. D'altronde, non sono mica nati per difendere il villaggio e se stessi? <Imporre la pace non è mai stata un'ottima idea, ma dà loro il modo di continuare a fare quel che fanno meglio e tutti saranno felici.> Anche se dietro quel piano vi è soltanto un obiettivo: la pace. Come detto, è come dare nelle mani di un bambino il suo passatempo preferito e lasciare che ci giochi fino a stancarsi. Nessuno gli dirà cosa fare e cosa non fare, ottenendo però in cambio la tranquillità e la pace dell'Alleanza. Per ora, in effetti, qualora questo teatrino vada in porto, non ha neppure senso abbandonarla. <Se non mi avessi dalla tua parte, saresti divenuto un traditore a tutti gli effetti. Non ricopriresti più alcuni dei tuoi compiti e non avresti vita facile con la tua donna ed il bambino che porta in grembo.> L'aggettivo possessivo, in realtà, è molto labile considerando che di mezzo v'è un marito nient'affatto desideroso di firmare i documenti del divorzio, eh. Ma sorvoliamo. <Se non ci fossero stati loro due di mezzo, probabilmente, tutto questo non sarebbe mai avvenuto.> Sei ancora in tempo per ricrederti, specialmente quando dovrai raccontarlo per forza di cose all'Hasukage. Ecco, hai pensato al discorso da affrontare anche con quest'ultimo? E la stessa considerazione viene fatta da entrambi, per giunta. Sospira, scuotendo appena il capo e arraffando un altro boccone dalla ciotola, attenta a non sbrodolarsi come suo solito. <Ed è questo che non mi piacerà affatto.> Sei abituata ad avere tutti ai tuoi piedi, tutti pronti ad eseguire i tuoi ordini. Ma quando il cane più fedele non li ascolterà al cento percento e farà di testa sua, tu esattamente cosa farai? [ Chakra ON ]

18:13 Mattyse:
 Quindi signor Mattyse Kanishiro Senjuu, ha qualcosa di contestare, da ribattere o da commentare? Non inizialmente, anzi... Il bianco così si prenderebbe tempo utile per mangiare il ramen, presa dopo presa di quelle bacchette mentre lo sguardo palleggerebbe tra il contenitore di quella pietanza ed il volto della decima. Strano non vedere bambini che la importunino, il bianco ha sempre pensato che una donna bella e di alto grado come la Judai fosse sommersa da fan e da bimbi che la ammirassero... Eppure la vede lì, libera di fare come vuole... Chissà che accadrebbe se venisse coinvolta in una scazzottata da bar serale? Questa è una cosa che Mat è intenzionato a scoprire, ma come? Dovrebbe organizzare una rissa, pagare gente per andare a fare a pugni con la grande Judai e... "Avrei un quesito. In realtà dovrei proporlo prima al mio clan, ma vedrei anche vantaggi per la tua persona." Meglio cambiare discorso, rapidamente, prima che la Nara possa farsi sfuggire quella cosa dell'Hasukage... Bhe, sentire tutto il dissenso del Senjuu. "Visto che ti trovi in mezzo a diversi casini come kage..." E ora parrebbe quasi cercare una motivazione per cui lei stessa non possa rifiutare. "Vorrei approfondire il più possibile la storia dei primi due Hokage. Vorrei conoscerne abilità, tecniche e modo di pensare... magari vi troveremmo anche un qualcosa di utile per comprendere come si sarebbero mossi loro in una situazione come la tua..." Che domande, Hashirama si sarebbe messo a ridere e Tobirama avrebbe ordinato a Mat di far scoppiare in aria tutti gli Uchiha, ma questo lui non può saperlo, in fondo prima di qualche mese fa ignorava pure che i primi due Hokage portassero il cognome Senjuu. Questa, ovviamente, è una proposta per una ricerca da compiere insieme su dei libri, ignaro lui di quella che è una tecnica proibita, la risurrezione impura, l' edo tensei. E se fosse a conoscenza di questa tecnica inizierebbe a tormentare Furaya fin quando non solo riceverebbe un si, ma anche fin quando non sia lei stessa a praticarla. Ma, non la conosce, non l'ha mai sentita, può solo immaginarsela... Che peccato. Il bianco tornerebbe quindi a dare attenzioni al proprio ramen, boccone dopo boccone, fin quando le bacchette non andrebbero a tintinnare contro il piatto vuoto... Rumore che a primo avviso attirerebbe l'attenzione del bianco e la sua successiva delusione nel vedere la propria porzione esser giunta al termine. "Ma neanche me ne ero accorto..."

18:33 Furaya:
 Il Senjuu opta per glissare tutte le considerazioni fatte e concluse della Nara, avendone già ampiamente discusso in precedenza. Non sente d'obiettare né di pretendere una risposta in merito, continuando la sua consumazione di ramen. E' senza dubbio più lenta dell'altro, preoccupandosi di masticare bene e tenendo -come sempre- la mente occupata da mille ed altri pensieri. <Mh?> Si gira in sua direzione, arraffando un tovagliolo col quale tamponare le labbra. Appare piuttosto incuriosita, seppur sia costretta a piegare le sopracciglia, confusa e al tempo stesso incuriosita dalle di lui parole. Ne attende, infatti, il dire e vi presta anche particolare attenzione. Cosa potrebbe mai tirare fuori adesso che non sia già stato detto o fatto? In fondo, s'è dimostrato essere piuttosto pieno di sorprese. <Come si sarebbero mossi, eh?> La mandritta lascia le bacchette poggiate contro la ciotola bianca, mentre quest'ultima risale alla fronte dove si occupa di spostare un paio di ciocche rosee. <Sì, potrebbe essere utile in qualche modo, ma le ricerche sulla luna rossa sono più importanti.> Ammette, dando comunque la precedenza a ciò che reputa più importante, allontanando lentamente la ciotola in avanti, pur essendo ancora per metà piena. Sia mai che concluda un pasto o che ne faccia uno abbastanza abbondante. Tuttavia, rendendosi conto, anche senza sigillo, della delusione apparsa evidente dal termine del suo piatto, gli allunga delicatamente la sua. <Finiscilo, se ti va.> Come se fossero due amici, due fratelli, capito? Un secondo prima gli dici di non fidarti di lui e l'attimo dopo gli stai offrendo metà della tua pietanza. Bella coerenza, Judai! Complimenti. Per il resto, potranno anche restar lì a mangiare, bere o chiacchierare. Tuttavia, al termine, sulla via del ritorno riaprirebbe uno dei due sigilli empatici. Nella fattispecie, un pensiero sarebbe diretto a Saisashi. "Dove ti sei cacciato?", nulla di più semplice, prima di lasciare che questi possa rispondere oppure no, evitando di disattivare il legame del quale mai ha fatto però uso finora. [ END ]

Provano a fidarsi l'uno dell'altra, più che altro Furaya che ancora prova diffidenza nei suoi confronti. Si aggiornano anche circa le novità scoperte da Mattyse sulla Luna Rossa ed una ipotetica eclissi, chiedendole anche un parere su altre ricerche che esulano da questo contesto.