Tenshi no Senjuu

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19:37 Mattyse:
 Giunto al termine il suo incarico da Anbu, Mat è più che felice di tornare nella propria abitazione. Il morale è alle stelle, finalmente, essendosi visto come pari con quello che era un suo diretto superiore. Il fatto di aver avuto le sue stesse considerazioni, di aver trovato le sue stesse informazioni, impiegando anche meno fatica e utilizzando solo il proprio intelletto a differenza sua... è stato come un sussurro che gli ricordava che lui può tutto. Il bianco, tornato a casa nei propri panni, ha lasciato gli stivali alti all'ingresso e ha lanciato la maglia da qualche parte in quel salotto, ignaro di ove questa sarebbe potuta finire. Come passare il resto della serata? Bhe, facendosi investire da quei sentimenti che lo avvolgono. La missiva ricevuta il giorno prima lo ha tranquillizzato, gli ha ricordato che lei lo sta facendo per lui e gli ha rivelato che sta bene, cosa fondamentale, ma la sua mancanza ancora si fa sentire... E poi, dopo i risultati di oggi, bisogna festeggiare no? Mat, il bianco, Hebi, Al Miaeda, come lo si voglia chiamare, non può che andare a prendere una bottiglia da quella che l'anta degli alcolici, contenente del buon sakè, per poi posarla sul tavolino presente davanti al divano. Preso il bicchiere dalla cucina, andrebbe a mettersi in ginocchio proprio davanti a quel tavolino, dando le spalle al sofà e stringendo entrambe le mani attorno al piccolo bicchiere in vetro colorato di verde. "{Decima....}" E' la prima volta che si rivolge così a lei. "{Sono consapevole che la fiducia nei miei confronti manchi, ma chiedo il permesso di partire per Kusa. Vorrei andare incontro a Mekura e farle una sorpresa. Ti prego.}" Davvero Mat? Davvero supplicheresti l'hokage per quel permesso? Bhe, tanto lo faresti lo stesso, tanto vale provare a farlo seguendo le regole. "{Al mio ritorno mi metterò alla ricerca di Saisashi. Ma per poter lavorare al meglio, necessito di avere una testa disposta a collaborare. Così, come sono ora, sono solo una testa troppo calda.}" E vede in Mekura l'unico modo utile per raffreddarsi. Ora, terminata quella sua richiesta, andrebbe con la mano destra ad afferrare il tappo della bottiglia, che aprirebbe con facilità, probabilmente già allentato da qualche bevuta passata, poi afferrerebbe il collo di questa per versare il suo contenuto all'interno del bicchiere, riempiendolo per 3/4. Riposato il fondo della bottiglia sul tavolino, afferrerebbe con entrambe le mani il bicchiere, come per un maggiore sostegno... In realtà, vede questa presa come un usanza per il sakè. Il bianco solleverebbe entrambe le mani, avvicinando il contenitore verde alle proprie labbra, bevendo così l'alcolico che rapidamente andrebbe a diffondere il suo calore all'interno della gola del Senjuu... Senjuu, che subito prenderebbe un colorito rosso ed un sorriso forse un po' troppo ampio.

19:47 Tenshi:
 Tante, troppe cose erano successe in quella settimana. Dal suo incontro con Onosuke, allo scontro con Rio, fino alla sua promozione a chuunin. La tanto attesa promozione, che però la rosata non riesce a godersi appieno. Si sente potente, sì, perché finalmente ha fatto un altro passo verso la gloria. Ma qualcosa la tormenta. Non che la faccia stare male, in realtà, ma non si sente serena. Troppi pensieri invadono la sua testa. Non faceva pensieri così profondi da prima di accettare la propria oscurità. Ma adesso che le sue personalità stanno cominciando a fondersi, forse stare in quel modo è normale. Ma non si terrà tutto per sé come ha sempre fatto. Non vuole impazzire di nuovo. Per questo i passi si muoverebbero veloci verso quella che è la casa di suo fratello. Cercherebbe il giusto indirizzo, dato che è la prima volta che vi si reca. Mattyse è l'unica persona di cui attualmente può fidarsi. Di Sakir non ci si può fidare abbastanza. Di Rio si fida, ma non così tanto da potergli raccontare tutto. E di Onosuke... non si fida per nulla. C'è qualcosa di veramente strano nella sua personalità. La rifiuta, poi le dice di ricominciare, poi le attacca un insetto assorbitore del cazzo addosso. Bipolare? Non lo sa. Per questo va verso casa dell'albino. Deve parlargli. I passi si muovono spediti, mentre i lunghi capelli rosa, sciolti, accompagnano quel movimento, ondeggiando da un lato all'altro. Indossa un abito nero, lungo e smanicato, che le arriva fino alle caviglie. Due spacchi percorrono i lati dell'abito, spacchi che lasciano scoperte le sue gambe fino a metà coscia. Nella coscia destra tiene legate delle fasce elastiche bianche, che reggono un portakunai nero, all'interno del quale si trovano varie armi. Ai piedi indossa le sue solite scarpe di tela nere, forse un po' rovinate dall'usura e dal tempo. Il suo Chakra è già in circolo, mentre i passi si arresterebbero davanti alla porta di casa del fratello. La destrorsa si alzerebbe verso la porta, stringendosi in un pugno. Andrebbe semplicemente a bussare, per poi dire < Mat? Sei in casa? > con tono abbastanza alto cosicché l'altro possa sentirla. Non sa se è una mossa giusta o sbagliata andare direttamente a casa sua. Ma sa che ha bisogno di parlare con qualcuno. Non vuole cadere nell'oblio. [Chakra on][equip: 3xshuriken - 3xkunai - 1xcarta bomba - 1xfuuda con tronchetto sigillato]

20:06 Mattyse:
 A differenza di quanto si possa pensare, Mat non ha problemi riguardante la presenza di Tenshi, non la deve nascondere e non si vede in pericolo con lei. Si, dovranno parlare del fantastico piano per attaccare Konoha, dovrà dirle che sta pensando più in grande, che deve convincere l'hokage, non avendo memoria di esserci quasi riuscito, e che probabilmente avranno la loro occasione, anche se in piccolo. Se riuscisse nei suoi piani, probabilmente avranno anche il permesso di far danni negli altri villaggi e Mat è sicuro che la ragazza potrebbe apprezzarlo come metodo di distrazione. Ma ora il ragazzo sente salire alla testa gli effetti collaterali dell'alcool, quei primi giramenti di testa, quel sentirsi intontito... Ma ancora nulla di speciale, ancora la testa non è decollata e non ha fatto particolari danni. Per ora. La voce della sorella attraversa repentina la porta e la stanza, giungendo alle orecchie di Mat che, preso alla sprovvista, drizzerebbe il capo, abbassando rapidamente le mani, facendo picchiare la base del bicchiere sul tavolino. Come la deve chiamare? Tenshi? Yami? "E' aperto." Risponderebbe ad alta voce, chinando il busto all'indietro e voltando lo sguardo per osservare la figura della sorella entrare nella propria casa. "Oh si, avevo bisogno di parlarti. Chiudi la porta, a chiave per favore." E' una richiesta che farebbe con voce tranquilla alla giovane dei capelli rosa, dovente discutere con lei riguardo alcuni dettagli alquanto delicati. Il sigillo dell'empatia è ben visibile questa sera sul pettorale destro, un bel marchio a fuoco. Il fisico è asciutto e, da quanto è entrato negli anbu, a guadagnato di muscolatura, che ha preso sempre più forma. La fascia addominale è visibile, anche grazie ad un gioco di luci e ombre, mentre i pettorali sono stati meno soggetti a sforzi ultimamente non si mostrano tanto allenati quanto il resto dei muscoli. Ma il corpo rimane asciutto, niente di pompato, niente di mastodontico. Il bianco tornerebbe a porgere l'attenzione al proprio bicchiere. "In cucina ci sono dei bicchieri, prendine uno e vieni a bere con me." E' davvero così che vuoi iniziare quella conversazione? Bhe conviene. Si. "Necessito di parlarti riguardo il piano Konoha. Vi sono stati dei risvolti." parlerebbe rapido, intenzionato a mantenere la concentrazione, un cambiamento strano e repentino d'umore potrebbe attirare l'attenzione della Judai. "Non posso promettere la completa distruzione. Ma sto lavorando per avere il permesso di far scoppiare comunque qualcosa, come fatto con il ponte, per poi spostarmi e colpire in maniera più esigua gli altri villaggi." Forse quella è la distruzione di un sogno per la piccola Yami, Mat è alquanto dispiaciuto, ma cercherebbe di sopprimere questo sentimento, sfoggiando un ampio sorriso. "Il motivo è che un favore chiama un favore. La decima mi ha intercettato..." bugia "E mi ritrovo controllato, senza fiducia di nessuno e con le mani legate. Ma sto cercando di farle capire che quello che ho in mente io sarà utile anche per lei." Perché dare tante notizie velocemente? Se ne vuole sbolognare? No? "Rispondi in fretta e sorvoliamo l'argomento. Vorrei mia sorella ne esca il più pulita possibile da questa storia e ogni minuto è un rischio."

20:29 Tenshi:
 La voce di Mattyse arriverebbe forte e chiara fin dietro la porta. Porta ch verrebbe aperta, per poi entrare senza pensarci due volte. Sta cominciando a pensare al fatto che lì a Konoha ci siano troppe orecchie. Troppa gente pronta a puntare il dito e andare a raccontare tutto all'Hokage. Lo ha capito, la controllano. Ma non sa chi, né come. La Judai probabilmente non si era mai fidata di lei. Chiuderebbe la porta dietro di sé, girando la chiave, così come chiesto dal fratello. < Anche io ho bisogno di parlarti >. Entrerebbe lesta all'interno della casa, notando come l'altro sia in tenuta, ovviamente, casalinga. Non indossa nessuna maglia e ciò che vede sul suo pettorale destro la porta ad inclinare il capo. Un marchio? Non farebbe domande, per il momento, perché non è per quel motivo che si trova lì, ma per ben altro. Con sorpresa nota come l'altro stia già bevendo a quell'ora. Beh, non sarebbe così male fargli compagnia con un bicchiere... no? D'altronde, troppi pensieri affollano la sua mente. Forse, in quel modo, potrebbe calmarli giusto un po'. Così, seguendo le spiegazioni dell'albino, si recherebbe in cucina, prendendo tra le mani il primo bicchiere che vede. Tornerebbe dal fratello, acchiappando la bottiglia d'alcol con le mani e versandone il contenuto nel proprio bicchiere. Dopo aver buttato giù il primo sorso, si siederebbe sulla prima sedia disponibile ed ascolterebbe l'altro. Risvolti riguardo il piano Konoha? La rosata spera non siano complicazioni, perché la irriterebbe parecchio. L'espressione della Senjuu appare quasi crucciata mentre ascolta l'intero discorso. Intercettato? Vuol dire che è stato scoperto? Allora perché non è finito in prigione? Domande su domande, che si aggiungono agli altri pensieri. Ma quello non è il punto focale della situazione. < Sono abbastanza contrariata dal non poter far esplodere tutto... > sibilerebbe, mentre fa rigirare l'alcol all'interno del bicchiere. Lo sguardo ceruleo è fisso su quel liquido caldo. < Ma se avessimo un permesso per una piccola parte, allora mi andrebbe benissimo > adesso lo sguardo si sposterebbe dal bicchiere agli occhi ambrati del fratello. Tutto ciò che vuole è dare una lezione a Konoha e, automaticamente, passarla liscia. Se avessero un permesso, probabilmente le loro vite verrebbero risparmiate. Non chiederebbe nulla, però, riguardo esso. Entrambi hanno bisogno di chiudere quella discussione il più in fretta possibile: qualcuno potrebbe sentirli. < Con la decima... Posso fare qualcosa? > chiederebbe solo questo, per capire quanto sia grave la situazione e se lei possa far qualcosa per il fratello. [Chakra on][equip lo stesso]

21:06 Mattyse:
 Anche la rosa afferma di dovergli parlare, Mat non ha idea di che cosa si tratti ma... meglio bruciarsi il pericolo all'ultimo, cercando di rimanere il più tranquillo possibile. "Sto lavorando per averlo. E sarebbe da sommare alla possibilità di farne scoppiare altri. Quindi avremo come sfogarci." E' una risposta rapida. Prima cambiano argomento e meglio sarà. Ora la preoccupazione e le diverse sensazioni può camuffarle con l'uso di quel discorso che sta compiendo mentalmente con la Judai stessa, ma non avrà ancora molto tempo. "Una cosa. Non fare casini. Sei Tenshi. Yami è un soprannome. Se vuoi abbandona ufficialmente l'ospedale, concentrati di più sulle missioni..." Si, ora è pura preoccupazione, ma non per se. "Se me la sono cavata è perché ho dimostrato di avere una certa testa e un determinato modo di ragionare. In pratica vogliono vedere come sfruttarmi al meglio. E la cosa sarà a mio vantaggio. Ma per farlo ho bisogno di sapere che se guardano te io posso stare tranquillo." Il cerchio del ragazzo, quello in cui teneva dentro i suoi punti deboli, gli argomenti che lo avrebbero scaldato tanto da far spuntare fuori una parte di se tanto cattiva da non essere neanche classificabile come Al Miaeda, si è ampliato con la rivelazione che nelle vene di Tenshi scorre una parte del suo stesso sangue e in quella che è una partita a scacchi, una delle più difficili della sua vita, deve potersi concentrare su quella partita senza commettere errori stupidi. Tenshi è il suo alfiere, necessita di lei in quella formazione e per questo deve tenerla al sicuro con tutto se stesso. Se si scoprisse lei, da sola, sarebbe alquanto complicato. "Stai tranquilla, guadagnati e mantieni la fiducia del villaggio. E diventeremo degli eroi." Per aver danneggiato e distrutto chissà quanti edifici! Ne varrà la pena? Mat ora solleverebbe il bicchiere, portandolo ancora contro le sue labbra per poter sorseggiare ancora quell'alcolico, svuotando il bicchiere. Pochi secondi dopo averlo mandato giù, come un pugno risalirebbe la sua gola per colpirlo dritto in testa, obbligandolo a scuotere il capo, facendo svolazzare i propri capelli qua e la. "Te invece? Come posso aiutarti?" Ad ogni minuto il rossore sul suo viso aumenterebbe, ma ancora, almeno per ora, rimarrebbe lucido. Aumenterebbe solo il giramento di testa. Chissà come si comporterà da ubriaco.

21:51 Tenshi:
 L'altro sembra tranquillo nel suo dire. Parrebbe che in quella casa nessuno possa sentirli. E se effettivamente qualcuno lo stesse facendo? Se qualcuno li stesse controllando? Cosa succederebbe a quel punto? < Sto cercando di comportarmi come meglio posso > lo sta facendo davvero. Sta cercando di unire quelle personalità che la compongono per raggiungere un comportamento che sia temperato. Né l'estremo di uno, né l'estremo dell'altro. < Vorrei tornare all'ospedale ed intraprendere una nuova strada. Ho bisogno di studiare alcune cose > sì, ha bisogno di capire come possa ottenere il potere. Come possa rendere il proprio corpo più forte di così. Perché la forza non le basterebbe mai. Non le basta essere diventata chuunin. Vuole altro. Vuole essere migliore di così. < Se qualcuno ci stesse sentendo in questo momento... credi che saremmo nei guai? > chiederebbe infine, prima di chiudere definitivamente quel discorso. Ha bisogno di capire cosa può dire e cosa no. Del resto, tenere a freno quella lingua biforcuta è davvero difficile. Le sta bene temperare i propri atteggiamenti. Ma con le parole, come ci si comporta? A volte parla senza pensarci. E' difficile guadagnarsi la fiducia di un villaggio che lei vuol fare esplodere. E' difficile guadagnarsi la fiducia di chiunque, dopo essere stata lontana dal villaggio per mesi. Per questo le è venuto in mente che chiunque sarebbe in grado di seguire i suoi movimenti per riferire i suoi comportamenti. Certo, finora l'unico azzardo che ha fatto era stato quello di dire a Rio che aveva intenzione di fare qualcosa 'di divertente'... e che fosse stufa del villaggio, è vero. Quindi quella conversazione potrebbe essere un potenziale rischio. Ma chi ha detto che non lo sia anche quella di questa sera? Il bicchiere verrebbe portato alle labbra e tutto il suo contenuto verrebbe ingoiato in un solo sorso, mentre quel liquido le riscalda l'esofago. < Ho bisogno di alcune informazioni > lo guardo sarebbe fisso su quello di Mattyse. Sono solo due ragazzini, due diciassettenni, eppure chiunque li vedesse in quel momento li scambierebbe per due mafiosi vissuti. < Onosuke Aburame > esclamerebbe, continuando a guardarlo dritto negli occhi < lo conosci? > ed ecco la domanda attesa. Deve capire chi sia l'Onosuke attuale. Ma da sola le è impossibile scindere per bene tutte quelle scene nella sua mente. [Chakra on][equip lo stesso]

22:07 Mattyse:
 "tornaci." E' una risposta secca, che giungerebbe dal bianco riguardo il ritorno all'ospedale. "Leggi, studia, fai pratica. E' questo il modo migliore che hai per trovare la parte migliore di te e farle capire che puoi di più. E' tutto nella tua testa." Quello stesso giorno ha avuto lui modo di capire che quella testa, quel modo di ragionare, lo porterà in alto. Se qualcuno li stesse sentendo? Nella mente del bianco si creerebbe una piccola visione. Cosa cambierebbe? Furaya lo metterebbe sotto torchio, ma non avendo nulla effettivamente in mente... Ultimamente è stato più sincero con la Judai che addirittura con se stesso. "Lo saresti tu." Ed è vero, il bianco lascerebbe il bicchiere con la mano destra, andando ad accarezzarsi il sigillo formato dalle cicatrici di bruciature sulla propria pelle. "Io ho una carta che per ora mi sta tenendo libero. Non parlarne, stai tranquilla e accontentati della possibilità che sto sudando. Konoha rimarrà in piedi, rispetto a quanto volevamo. Ma se ci riusciremo, non ci saranno più pedine sulla scacchiera." Sarà pace. Fine della guerra. però, deve convincere ancora Furaya. Meglio passare oltre, Mat allungherebbe la mano sulla bottiglia, per sollevarla e versarne il contenuto nel bicchiere... non regge molto, è visibile la difficoltà dalla velocità d'esecuzione di quei movimenti. Si sta concentrando per non fare casini. La rosa continua, sta volta parla di se, di quello che ha bisogno lei. Delle informazioni? Riguardo Onosuke Aburame... Quel nome gli è in testa da questa mattina. "Non ti fidare troppo." Si, sta cercando di parlare il meno possibile per non far capire quanto l'alcool stia salendo... Ma anche la vista inizia a risentirne... Posate entrambe le mani sul bicchiere, come prima, lo risolleverebbe per berne ancora qualche sorso... Il corpo già dice basta... "Ho fatto una missione con lui. E' scontroso, si crede chissà chi." Senza contare che è stato ufficialmente cacciato dagli un anbu.. Però che coincidenza, viene cacciato un Aburame e ne appare un altro. Dello stesso grado. Si, questo è apparso con l'informazione che siano tornati da missioni particolari, che erano via da tempo e difatti non è apparso da solo. Ma una vocina nella testa gli suggerisce che c'è qualcosa di strano. Forse solo un sesto senso. "Non lo conosco bene da sapere se è cambiato, se è successo qualcosa. So solo che è arrogante. Si atteggia da superiore anche quando gli sbattono in faccia la prova che non è così." Sospirerebbe, scuotendo appena il capo prima di issarsi in piedi e buttarsi all'indietro, intenzionato a cadere sul divano, porgendo lo sguardo verso il soffitto. Se non avesse usato quel modulatore di voce, Mat ne sarebbe sicuro... Quanti Aburame ci sono? Quanti fanno parte degli Anbu? Deve crescere per scoprirlo. "Cosa vuoi sapere?" Parrebbe aver perso sensibilità sul collo, o che per lo meno preferisca mantenerlo appoggiato allo schienale del divano.

22:27 Tenshi:
 Riuscirà davvero a raggiungere quel temperamento di cui ha bisogno? E' vero che vorrebbe continuare a studiare, ma la strada che vorrebbe intraprendere la dice già lunga su di lei. Una genetista. Uno studioso che dedica la propria vita allo studio dei morti. E delle possibili combinazioni genetiche. Sta solo cercando un modo per migliorare il proprio corpo. E no, non esteticamente. Vuole qualcosa di più. Qualcosa che le permetta di diventare davvero potente. < D'accordo allora > direbbe semplicemente. Tornerà all'ospedale. Farà finta di essere la brava ragazza di turno, studiando cellule in provetta. I suoi scopi non sono dei migliori, ma proverà a fare la brava. Il discorso andrebbe dunque avanti. Se qualcuno, in quel momento, li sentisse, lei sarebbe nei guai. Ma se lui allora non lo fosse, ciò significherebbe che potrebbe tirarla fuori dai guai, no? Non crede che l'altro sarebbe il tipo da lasciare la propria sorella in balia delle torture e della prigionia. Meglio non pensarci per il momento. Meglio continuare quel discorso, senza soffermarsi troppo su quelle piccolezze. Non può essere sicura che qualcuno la stia seguendo. E non può nemmeno essere sicura che qualcuno li stia origliando, per di più violando la loro privacy, dato che si trovano all'interno di una casa. < Mat io mi fiderò di te > perché è l'unica persona di cui può davvero fidarsi. E le parole dell'altro rimarcano ancor di più quel concetto: non deve fidarsi troppo di Onosuke. Aveva ragione allora, c'è qualcosa sotto. Il discorso altrui continua. E lei capisce. Scontroso, si crede chissà chi. Arrogante. < Tsuki > sibilerebbe, con un grande carico di rabbia in quelle lettere che compongono quel nome. Tutto adesso verrebbe ricomposto. Tutto tornerebbe al proprio posto. Quel risveglio sui Monti Ardenti. Quella tecnica usata per toglierle tutte le energie. E quelle parole dolci, usate per farla solo avvicinare a sé. Stringerebbe il bicchiere. E' come se avesse appena trovato il filo logico che collega ogni cosa. Perché lei sa bene chi è Onosuke Aburame. Sa bene che non riuscirebbe mai e poi mai ad essere scontroso ed arrogante. Perché quello è Tsuki. Il suo alter ego. E continuerebbe a stringere ancora quel bicchiere. Forse, mettendo troppa forza. Perché esso si ridurrebbe in mille pezzi di vetro che cadrebbero al suolo e le ferirebbero la mano. Ma non le importa. Dentro ha solo rabbia. Nient'altro, in quel momento. < Senza volerlo, mi hai già dato le informazioni che mi servivano. Ti ringrazio > il tono di voce è secco, sgraziato. E adesso? [Chakra on][equip lo stesso]

22:39 Mattyse:
 Quelle parole non fanno che farlo sorridere appena, mentre lentamente socchiude gli occhi, permettendo all'alcool di avvolgerlo nei suoi stupendi effetti quasi terapeutici... Lei si fida, si fida di suo fratello. Si fida di lui. Si, scenderebbe a patti ancora una volta con l'hokage, a costo di passare le giornate in ufficio con lei. In fondo, lei per prima starà buona se sa che suo fratello dipende da come si comporterà lei. Ancora una volta ha ragione, sono stupide pedine mandate al macello, ma una pedine a quanto è rotta, perché si è rigirata e non sta seguendo gli ordini del re, ci sta scendendo a patti. Una vita per una vita. Al Miaeda per la pace. La Judai deve accettare. Poi, quel bellissimo nome, che accarezzerebbe la testa di Mat, o meglio, di Hebi. Tsuki. Il bianco spalencherebbe gli occhi, come fa a conoscere il nome dell'Aburame... Ma certo, ha violato il segreto. Però allora perché lei lo conosce? Questo era un pezzo del puzzle mancante. Il bianco solleverebbe il capo fissando un punto impreciso, ora la mente lotterebbe contro lo stordimento dovuto all'alcool, facendo dondolare appena il capo di lato, appena verso la propria destra. Se fosse stato cacciato avrebbero dovuto cancellare la memoria anche a lei riguardo Tsuki. Perché lo sa? Perché hanno trovato un'altra soluzione. "Guardati le spalle quando non sei con me." Non spiegherà il perché, non si perderà in stupidi racconti come non commetterà il suo sbaglio, non le dirà di essere Hebi. E poi, quel Crack (In this castel of glass?). Mat in quel preciso istante piegherebbe il busto in avanti per sbilanciarsi in favore della ragazza e tuffarcisi contro, intenzionato ad afferrarle le mani per i polsi con le proprie, allontanarle tra loro per poi guardarle. "Stupida." Commenta ancora secco, issandosi poi sulle gambe e cercando di tirarla su con se. "Ne hai di cose da capire eh?" Chiederebbe ironico. Se fosse riuscito a farla alzare in piedi, la tirerebbe verso quello che sarebbe il bagno. Il passo spedito è l'unica cosa che non gli farebbe perdere equilibrio, ma nel farlo non rinuncerebbe a quel contatto con la pelle della sorella. "Vieni con me..." Non la lascerà con dei vetri nella mano, o perdere sangue in quel modo... Però la testa inizia a spegnersi, in fondo quando si va contro l'alcool per rimanere lucidi, non si fa altro che rimandare il suo arrivo e farlo diventare più cattivo.

22:57 Tenshi:
 Il sangue comincerebbe a colare da quelle piccole ferite causate dal vetro. Non fa male, però. Perché quello che ha dentro le fa ancor più male. Onosuke non esiste più. Il suo corpo è solo l'involucro di Tsuki. Che fare? Ucciderlo? Forse sarebbe la giusta soluzione sia per lei che per l'Aburame. Ma così ucciderebbe anche Onosuke. Deve trovare un modo per tirarlo fuori. Ma come? Come può tirarlo fuori? E' intelligente e razionale, non si lascerebbe fregare da una stupida come lei. 'Guardati le spalle quando non sei con me'. Mattyse, sai qualcos'altro? O, semplicemente, è il tuo istinto fraterno che ti fa parlare? Ed in men che non si dica, lui si fionderebbe su di lei, cercando di farla alzare in piedi. E lei lo asseconderebbe, recandosi verso il bagno. La mente continuerebbe a camminare veloce di pensiero in pensiero. Perché Tsuki voleva avvicinarsi a lei? Davvero non ricorda nulla di quando era un anbu o le ha semplicemente mentito? Sarebbe capace di farlo. Ma perché? Che interessi può avere lui nei confronti di lei? Questo tassello ancora le manca. Forse, quel tassello è quello che potrebbe completare l'intero puzzle. < Ho troppe cose da capire. La mia vita è un inferno > e lo è sempre stata, nonostante si fosse lasciata alle spalle tutto. Il passato ritorna sempre. Non si può semplicemente mettere da parte, soprattutto quando quel sentimento così forte è ancora acceso. Ricorda la prima volta che ha rivisto Onosuke, dopo essere stata lontana da lui per mesi. E' stato lì che per la prima volta il suo passato si è collegato al suo presente. Tenshi e Yami. E' stato lì che aveva capito di amarlo ancora. Ed adesso seguirebbe Mattyse. Lo farebbe anche se fosse ad occhi chiusi. Perché si fida così tanto di lui? Sarà un legame innato perché condividono lo stesso sangue? Non ha mai messo in dubbio che egli sia davvero suo fratello. Perché lo ha capito sin da subito. Sono simili. Ma, probabilmente, lei è la parte stupida, mentre lui quella più intelligente. Lascerebbe che lui faccia tutto quello che vuole con la propria mano. Non le importa, potrebbe anche dissanguarsi lì in quel momento. Sa solo che deve trovare una soluzione a quell'inghippo. A quel grosso nodo. < Mat, io lo amo > è sincera, ma delirante. Qualcosa dentro di lei si è appena rotto. Si è resa conto che l'amore della sua vita non esiste più. E non ha idea di come fare a riportarlo indietro. [Chakra on][equip lo stesso]

23:11 Mattyse:
 Mat la porterebbe in quello che è il bagno, ascoltando quelle poche parole che la ragazza ha da dire. "No. Sono due o tre basilari che ti portano alla soluzione di tutti i problemi." Fa fatica, a parlare è diventato molto più lento, si sta concentrando con tutto se stesso... Giunti in bagno, la mano libera andrebbe a far scorrere un po' d'acqua, poi tirerebbe una delle mani ferite sotto il getto. "La vita va avanti per scelte, se comandi le scelte comandi il futuro." Davvero? Una lezione di psicologia da ubriaco? Rinuncia Mat, le farai fare solo più confusione. Nel mentre prenderebbe la mano di lei con entrambe le proprie, passando delicatamente i polpastrelli sul palmo, intenzionato a sentirne i tagli e a scovare qualche frammento di vetro sotto di essi. "Devi solo trovare come farle scegliere quello che vuoi tu..." Continuerebbe lui. Se trovasse un qualche pezzo, si fermerebbe e tenterebbe di capirne il verso, avvicinando il viso al palmo, come per vederlo meglio e, successivamente, cercherebbe di fare una leggera pressione al lato opposto di ove il corpo estraneo sarebbe entrato, con l'intento di spingerlo fuori. Non è un medico a differenza di lei, ha le conoscenze base, da casalinga. E da alcool. "Chi è Tsuki..." Chiederebbe intenzionato a farla parlare, non può dire di sapere chi sia Tsuki, vuole che glie lo dica lei così da poter rispondere in qualche modo di utile. Per di più, essendo l'ultima ruota del carro, non è nemmeno informato del fatto che la rosa sia sotto sorveglianza... è possibile come idea? Questa attraverserebbe la mente del bianco ma non verrebbe presa in considerazione, la mente è troppo poco lucida ora. Se fosse riuscito a pulire la prima mano, Mat la lascerebbe, tentando di portarsi dietro al corpo della rosa. Si, la cosa migliore sarebbe stata farvi l'intero giro o farla ruotare ma... Parliamo sempre di una persona che sta sudando sette camice per parlare. Mat quindi tenterebbe di mettersi alle spalle della ragazza, poi poserebbe il busto contro la sua schiena per spingerla contro il lavandino mentre le mani tenterebbero di afferrare quella ancora sanguinante. Se vi riuscisse, oltre ad averla incastrata in quel modo, tenterebbe di pulire i suoi tagli e controllare la presenza di corpi estranei. Mat? Che cosa vedi? Che cosa senti? Buio. "Ci penserò io." sono le parole di un ubriaco, che ascoltando quelle parole non poteva che pensare a Mekura... Che per di più non è molto più alta della rosa, basterebbe giusto qualche bicchiere per perdere la cognizione di chi avrebbe accanto. Il bianco chinerebbe il capo, tentando di dare un piccolo bacio sulla testa della Senjuu, quasi dolce.

23:31 Tenshi:
 Cosa aveva sbagliato lei? Perché, quando pensava di aver fatto le giuste scelte per la sua vita, tutto le si era ritorto contro? E adesso è troppo tardi per pensare alle questioni passate. Deve capire come risolvere tutto quel casino. Ucciderlo o riportarlo indietro? Avrebbe il coraggio di ucciderlo? Avrebbe la forza per riportarlo indietro? < Non capisci > e certo, come potrebbe capire da ubriaco? < credevo di aver fatto le scelte giuste, finalmente > quelle che avrebbero fatto cambiare la sua vita. Lei è cambiata sì, ma la vita sembra avercela ancora con la chuunin. Non è riuscita a mettere da parte l'amore. E questa l'ha resa debole sotto ogni punto di vista. La vita si è approfittata di questa debolezza. Ed Onosuke, non è più Onosuke. < Io voglio solo stare con lui > non chiede nient'altro. Chiede solo di poterlo amare ancora. Ma quella le sembra un'ipotesi troppo lontana per il momento. Perché comunque guardi al suo futuro, l'Aburame non è accanto a lei. Perché adesso sono due opposti. Lui troppo assennato con le sue maledette regole. Lei che delle regole se ne sbatte e potrebbe essere un potenziale pericolo per la quiete pubblica. Una domanda, però, le viene in mente, di nuovo: la memoria di lui sarà stata davvero cancellata? Oppure, le ha mentito? Si tormenta con questi pensieri, ancora e ancora, senza riuscire a venirne a capo. L'altro pulisce le proprie ferite, ma lei non sembra neanche accorgersene. E' lì, con un volto inespressivo, immersa nei propri maledetti pensieri. Quei pensieri che era riuscita a mettere da parte e che adesso riaffiorano, uno dopo l'altro. < Tsuki è il suo alter ego > non può dire altro, ma è comunque una parte di verità. Nonostante si fidi di suo fratello, non vuole ancora tradire Onosuke. Perché? Perché deve tenere così tanto a lui, anche quando non c'è? Forse perché vuole salvarlo, dopotutto? Qualunque cosa succeda, lei lo vuole al proprio fianco, ad ogni costo. E' pronta a tranciargli un braccio, pur di farlo tornare indietro. E' pronta a far l'amore con lui, pur di farlo risvegliare dal suo sonno. L'altro nel frattempo, le passerebbe dietro, pulendole le ferite dell'altra mano. Ciò che la fa tornare in sé è quella frase e quel successivo bacio. < Grazie > un piccolo sorriso, forzato, le si disegnerebbe in volto. Da mesi, ormai, non riusciva più a dire grazie. Eppure, quella sera lo ha già detto due volte. [Chakra on][equip lo stesso]

23:44 Mattyse:
 Parole parole e parole, parole che porterebbero ad un caziatone così grosso da farle venire la testa quadrata. Se prende una decisione deve continuare, può imporvi delle modifiche lungo il tragitto ma non può tornare indietro. Tornare indietro fotte, fotte sempre. Fotte anche più di Eryk. Il bianco però non ha più testa per parlare o rispondere, si limita a chiudere l'acqua per poi allungare una mano verso un qualche panno da poter usare per asciugarle le mani e vedere quanto sangue le mani possano ancora perdere. "voltati" Direbbe Mat a bassa voce, poco distante dal suo capo non essendosi allontanato molto da quel bacio sul capo e, se questa gli avesse dato retta, lui si sarebbe chinato sulle ginocchia, portando le mani all'altezza delle proprie spalle. Il primo movimento gli servirebbe per portare le mani sotto le ascelle della ragazza, facendo pressione verso il busto, in modo che, se glie lo permettesse, sollevandosi riuscirebbe a staccarla da terra per portarla a sedere su quello stesso lavandino in cui le ha lavato le mani, in maniera da averla alla propria altezza, circa. La ragazza pare alta come na bambina a volte... Se fosse riuscito a fare tutto, le prenderebbe entrambe le mani con i palmi, iniziando ad asciugarne i dorsi di queste prima di passare a quelle che sono le parti ferite. Il ragazzo passerebbe in maniera alquanto delicata il panno sui palmi della sorella, abbassando lo sguardo abbastanza portare quasi le loro fronti a picchiare tra loro... O forse queste lo farebbero, ma lui sarebbe troppo ubriaco per accorgersene. "Ti va di fermarti qui sta notte?" La distinzione tra i soggetti è praticamente assente, per lui ora è in presenza di tutt'altra persona.

00:02 Tenshi:
 Lei non amava molto parlare in passato. Ma da quando ha scoperto dentro di sé quella parte buia, non ne può fare più a meno. Vorrebbe gridare al mondo 'Guardami! Gira attorno a me!', perché prima il mondo non si era mai accorta di lei. Ed adesso vorrebbe essere solo osservata. Ed ascoltata. Vorrebbe sfogare tutto quello che ha dentro, perché per troppo tempo lo ha tenuto nascosto. Non può più cadere preda dei propri pensieri. Non può più cadere nell'oblio. Non vuole che il mondo si dimentichi di lei, della sua storia e di ciò che è diventata. Lascerà un segno. Farà esplodere ciò che le sarà concesso. Cosicché il mondo se ne ricordi. Così che il mondo parli di lei. Non le importano le conseguenze. Non le importa se sarà considerata una mukenin. Le importa solo di essere considerata. E adesso, le importa anche di salvare l'amore della sua vita. Ma come? Non riesce a trovare una risposta a quella domanda. Si tormenta ancora, guardando le proprie mani, mentre l'acqua lava via il sangue. E si volterebbe verso Mattyse, lasciando che lui si prenda ancora cura di lei. Lasciandosi trattare come una bambina viziata. Perché altro non è che proprio questo. Una bambina viziata che vuole tutte le attenzioni su di sé. Ed in quel momento, suo fratello la fa sentire speciale. La fa sentire come la faceva sentire l'Aburame. Che c'è di sbagliato nel sentirsi in quel modo? Che c'è di sbagliato nel credere di essere importanti per qualcuno? Lei vorrebbe ancora essere importante per Onosuke. Ma lui non c'è più. Non in quel momento. E per questo si abbandona alle cure dell'albino. Si lascia sollevare, sedendosi su quel lavandino. Si lascia asciugare le mani, sì, proprio come una bambina. Ma la sua mente è altrove. Ripensa a quella casa, a Chumoku. Ripensa a quella promessa. 'Torneremo a Konoha insieme e lì ci sposeremo'. Lei era stata la prima ad infrangerla, in nome del dovere. Perché era stata trattata come una pedina da quel villaggio a cui non si sente più di appartenere. E per questo, lo farà esplodere. < Mm > mormorerebbe alla domanda dell'altro, facendo sì con il capo. Non vuole rimanere di nuovo sola. Vuole lasciarsi andare. Vuole lasciare che siano gli altri, per una volta, a prendersi cura di lei. [Chakra on][equip lo stesso]

00:17 Mattyse:
 Asciugati i palmi della rosa il bianco solleverebbe il palmo per vedere inizialmente in che condizioni fosse ridotto. Quanto sangue lo ha sporcato? Non importa, in ogni caso sarà da lavare. Mat lascerebbe così il panno cadere a terra, andando poi ad afferrare ancora una volta le mani della ragazza, studiandole con non poca fatica. E' come se non ci vedesse, come se la vista fosse annebbiata. Farebbe fatica a distinguere per giunta i colori, anche il rosso del sangue che potrebbe apparire. Il bianco tenterebbe di avvicinare di più il volto alle due mani, intenzionato a veder meglio i dettagli di queste e... Nulla, non ci riesce, non vede. Mat verrebbe investito da un giramento di testa maggiore di altri, che lo vedrebbe obbligato a spostare il piede destro dietro di se nel tentativo di avere un sostegno decente che non lo faccia cadere. Lo sguardo, i propri occhi ambrati, poi si solleverebbero in cerca dello sguardo della sorella, su cui si perderebbe vittima di chissà quanti pensieri. Quella ragazza vuole fare tutto per un ragazzo che non pare intenzionato a venirle incontro. Vuole le sue attenzioni, vuole vuole e vuole. Neanche Mat vuole così tanto... O forse si? Mat vuole una vita normale con la donna che ama, vuole la pace, a costo di essere soggetto di odio. No, non sono diversi. Fin quando starà lì, però, Tenshi potrà anche sentirsi viziata... Sperando che l'alcool non vada a intaccare troppo il cervello del bianco, come invece sta facendo quella sera. "Torniamo di la... Voglio mettermi giù..." Solite promesse, non berrò più, non farò più... Ma fin quando non riavrà Mekura tra le braccia non può essere sicuro di mantenerle... Nonostante sia stato lui a dire di tornare in sala, lui parrebbe non muoversi, mantenendo gli occhi ambrati fissi su quelli della Senjuu. Per il suo stato, basterebbe un soffio per farlo cadere, ma pare convinto di poter reggere chissà quale colpo, rimanendo lì, attaccato a quello stesso lavandino che sta reggendo il peso della rosa.

00:33 Tenshi:
 Forse vuole troppo? Sì, è così. Perché prima non aveva chiesto mai nulla. E adesso vuole riprendersi tutto ciò a cui ha dovuto rinunciare. Vuole riprendersi Onosuke. E vivere con lui la propria vita. Vuole far saltare in aria quel villaggio, che le impone fin troppe regole. Ma lo sa bene lei, che quel mondo ha bisogno di equilibrio. Ad ogni cosa che si riceve, se ne deve cedere un'altra. Equi scambi, che portano avanti l'intero pianeta. Adesso non è più lei ad aver bisogno di cure. Adesso è lui che ne ha bisogno. Può vedere come la mente altrui vaghi, annaspando nell'alcol. Può vedere come sia impreciso nei suoi movimenti. Indeciso nelle sue parole. Le due fronti sono a contatto, i volti vicinissimi. Forse, se anche lei fosse ubriaca, a quel punto lo bacerebbe. Ma non lo fa. Trattiene il proprio lato buio. E mostra quello luminoso. Perché forse suo fratello, in quel momento, ha bisogno più di lei. Era stata talmente egoista da non chiedergli nulla. Né come stesse lui, né la donna che ama, né il bambino che aspettano. Ed eccole, le due personalità che diventano una sola. Yami no Tenshi. Per oggi, l'angelo dell'oscurità salverà Mattyse. Delicatamente, senza fargli perdere l'equilibrio, scivolerebbe giù da quel lavandino. Prenderebbe il braccio destro del fratello, portandolo sulle proprie spalle. < Andiamo, sei ubriaco > sussurrerebbe, cercando di non causare reazioni avverse nell'altro. Se ci riuscisse e se lui non opponesse resistenza, vorrebbe trascinarlo verso il divano sul quale si trovava poco prima. Cercherebbe di farlo stirare su quel divano, per poi sedersi sul pavimento, con la schiena contro il divano sul quale sarebbe sdraiato il fratello. La propria mano destra cercherebbe di prendere quella altrui, stringendola. Non si preoccupa del dolore, per lei non è un grande problema. < Dormi, Mat > lo guarderebbe per qualche secondo, per poi voltarsi verso il resto della stanza. < Ti prometto che resterò qui con te, stanotte > direbbe infine. Sono fratelli. E non sa cosa le succede dentro quando lo vede. Sa solo che gli vuole bene. [se END]

00:43 Mattyse:
 Non era così che doveva andare, doveva essere lui a prendersi cura di lei in quella serata, nonostante l'alcool, nonostante la testa sia andata per la sua strada. Non deve bere così tanto... La rosa lo prende per un braccio dopo esser scivolata via dal lavandino e dal suo corpo, poi lo accompagnerebbe verso la sala in cui erano quando lei si è tagliata. Arrancando, passo dopo passo, cercherebbe di non dar troppo peso o troppi problemi alla sorella, giungendo poi al divano su cui si butterebbe. Lei pare sedersi per terra, accanto a lui. "Non sono ubriaco..." Risponderebbe solo ora, dopo non poco tempo. "Sono solo pensieroso..." Continuerebbe secondo quella sua teoria di poter reggere ancora chissà quale imprevisto, nonostante lo stato palesemente pietoso. La sente, la ragazza è lì accanto a lui... No, non starà per terra. "Alzati..." Il bianco tenterebbe di mettersi su un fianco, cercando poi di stringersi il più possibile contro lo schienale del divano, tirandole poi appena quella mano che lei stessa sta tenendo per rassicurarlo. "Non ti lascerò per terra..." E' quasi un commento lucido, fatto però da una persona che forse di lucido può avere gli occhi, anche se questi ora sono nascosti dalle palpebre e quindi non visibili. Anche da ubriaco la mente cerca di lavorare, cerca di essere quello che non è semplicemente un ragazzo di diciassette anni. Vuole essere di più, si sente di più... e questa voglia si mostra anche in quelle condizioni alquanto ridicole. Bhe, se anche la rosa lo assecondasse, che problemi vi sarebbero? Dormire abbracciati? Stretti su un divano? Il massimo che potrebbe accadere è la rosa che potrebbe, a un certo punto, sentire magari un corpo che è meglio non specificare premergli contro la schiena o in punti meno convenienti, ma oltre a questo, di certo lui non è in condizioni di fare nulla nemmeno volendo. E' solo lì, intenzionato a non far dormire sua sorella su un pavimento freddo. [END]

Tenshi si presenta a casa di Mat per esporre una richiesta, se sa chi è Onosuke Aburame, il ragazzo che ama.
La risposta? Non fidarti di lui.