Yami e Tsuki

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10:27 Onosuke:
 Ecco il giorno che non sarebbe ma dovuto arrivare. Un giorno che nella mente di Tsuki doveva rimanere soltando un brutto incubo ha preso vita realmente. Il periodo che sta vivendo l'Aburame è molto particolare. Oltre al problema Luna Rossa che sta affliggendo tutti, lui sta passando dei giorni non molto tranquilli e questa non tranquillità arriva al suo apice proprio stamattina. Il motivo è semplice: ha ricevuto una lettera da Tenshi nella quale c'è scritto che lei crede ancora alla loro storia. Tsuki, ovviamente, non sa se credere a queste parole dopo aver visto quello che è diventata, ma deve recitare al meglio la sua parte, quindi visto che giorni prima ha detto alla Senjuu che non è più Anbu non avrebbe motivo per non andarla a cercare. Il problema, però, è sempre lo stesso. Tsuki ha il terrore di andarla a cercare perchè sa che lei potrebbe essere l'unico modo per far tornare alla luce Onosuke. Come la prima volta che si sono rivisti potrebbe ricadere in qualche crisi, ma sa che deve farlo perchè potrebbe, nel caso non succedesse nulla di negativo, essere una mossa decisiva per scoprire se Tenshi trama qualcosa. Oggi è vestito, diversamente dagli altri giorni, in borghese. Una maglietta di colore grigio con il simbolo del suo clan di colore nero all'altezza del petto ssul lato sinistro ricopre interamente il busto e le spalle del ragazzo, mentre un paio di pantaloncini corti di colore marrone chiaro si fermano poco sopra le ginocchia. Il porta kunai e shuriken è legato alla cinta sul lato destro e in faccia porta la sua mascherina nera che copre naso e bocca. I capelli neri, che si muovono leggermente con le piccole folate di vento che rinfrescano l'ambiente, non sono stati pettinati. Si dirige verso la locanda in cui soggiorna la Senjuu mentre il chakra scorre all'interno del suo corpo rinvigorendo i tessuti. Entra dentro il luogo e si dirige verso la porta della stanza di lei che ormai conosce molto bene visto che ogni giorno a ogni ora la segue nei suoi spostamenti. Si trova davanti alla porta di legno e, dopo aver preso forza e coraggio con un bel respiro, bussa. Inizia così la prova più difficile per Tsuki.[chakra on][eq se serve]

10:43 Tenshi:
 E' una calda mattinata di inizio agosto. Il caldo in quei giorni è davvero insopportabile e questo rende davvero nervosa la rosata. Per non parlare poi dell'influenza della luna rossa, che la spinge a fare cose che durante il giorno non farebbe. Non perché non vuole farle, in realtà, ma perché con il sole riesce a tenere a freno la sua personalità. Con la luna, invece, essa si amplifica, mostrandone le infinite sfumature d'odio, di rabbia, di egocentrismo e di tutto ciò che in quella terra è considerato cattivo. Lei della fatidica notte in cui Onosuke, nelle vesti di un anbu sconosciuto, è entrato nella sua stanza, non ricorda nulla. Non ricorda di quella conversazione, non ricorda delle proprie reazioni. Niente. Sa solo che, da quel giorno, ha sentito crescere in sé un desiderio strano quanto importante: incontrarlo. Si è tormentata per giorni, cercando di capirne il motivo. Perché dovrebbe mai incontrarlo nuovamente, sapendo che lui è la sua debolezza? Ma lei la risposta già l'aveva. Lo ama ancora. Quel legame non è stato reciso. E vorrebbe bruciarlo, è vero. Ma non ci riesce. Perché pensare a lui quasi la consola. La aiuta a controllare la propria personalità imprevedibile. Essendo all'interno del villaggio, non può permettersi mosse avventate. Se facesse anche una sola mossa sbagliata, l'Hokage la caccerebbe sicuramente via. E questo, per il momento, non deve accadere. Non fino a quando il villaggio non esploderà, ovviamente. La rosata si trova sul letto. I lunghi capelli sono scompigliati sul cuscino. Indossa solamente una maglia nera di qualche taglia più grande e, sotto di essa, si trova l'intimo nero. Gli occhi cerulei fissi sul soffitto. Si tormenta ancora, chiedendosi se abbia fatto la cosa giusta quando ha consegnato quel piccolo biglietto ad Onosuke. Quale sarà la conseguenza di tutto ciò? I suoi pensieri, però, vengono interrotti da un suono: qualcuno bussa alla porta. Gli occhi, ridotti in due fessure si spostano su quella porta di legno. Chi diamine è? Sbuffa, alzandosi dal letto, quasi strisciando su di esso, non avendo la minima voglia di muoversi. Si alza in piedi, dirigendosi verso di essa e non curandosi del proprio vestiario. Di una cosa, però, si preoccuperebbe: attivare il proprio Chakra. Non si sa mai. Le mani verrebbero portate al petto e congiunte a formare il sigillo della capra. Immaginerebbe, a quel punto, due sfere: una nera, l'altra viola. La prima, all'altezza della fronte, simboleggerebbe la propria forza spirituale. Da cosa è composta quest'ultima? Semplicemente, dal proprio buio. E' la vera essenza di sé. Quell'essenza che per troppo tempo era stata celata agli occhi altrui ed ai propri. La seconda, all'altezza del ventre, rappresenterebbe la propria forza fisica. Essa è composta da tutti i suoi sforzi. Da tutte le volte in cui si è impegnata al massimo. Dal potere che, poco alla volta, la rosata va acquisendo. E comincerebbe a far roteare le due sfere, dapprima sul loro asse. Poi le spingerebbe, l'una verso l'altra, all'altezza del petto. Qui, in un vortice scuro, cercherebbe di unirle, formando una sola sfera: quella del Chakra. Unica parte di lei che brilla ancora. E, se il richiamo fosse andato a buon fine, quella grande forza invaderebbe ogni sua cellula. E lei ne assaporerebbe la forza. La potenza. Adesso, sciogliendo il sigillo, la mano destra si poggerebbe sulla maniglia, aprendo la porta. E gli occhi si spalancherebbero nel vedere quella figura. Onosuke Aburame. Non smetterebbe di fissarlo, senza dire una parola. Ricorda ancora di quel risveglio sui monti ardenti. Entrambi avevano perso il controllo. Eppure lui oggi sembrerebbe sereno. Forse, ancora per poco. Si sposterebbe dall'uscio, facendo un cenno con la mano, così da invitarlo ad entrare. < Scusa il disordine > direbbe solo queste parole. [3/4 tentativo richiamo del chakra][Chakra 30/30]

11:04 Onosuke:
 Dei rumori arrivano da oltre la porta. Dei passi che si avvicinano. Un solo pensiero, ora, passa per la testa di Tsuki. Che cosa ci fa là? Perchè ha deciso di rischiare così tanto? Perchè ha deciso di recarsi in quel luogo pur sapendo che sarebbe stato un suicidio probabilmente? Ormai si trova là e non può più scappare. Anzi, potrebbe farlo, ma ormai la frittata è stata fatta. I passi si interrompono davanti alla porta e il silenzio segue quell'istante per qualche secondo. Il cuore del ragazzo batte molto forte a causa della agitazione. Un'agitazione che non aiuta in questo momento in cui la serenità dovrebbe farla da padrona per poter mantenere il controllo. Poi la porta si apre e davanti a lui c'è Tenshi, in tutta la sua oggettiva bellezza. Si, perchè la si può odiare ma non di può negare la sua bellezza. Alla vista di lei, Tsuki rimane in silenzio e la testa comincia già a vacillare. Vedendo quei capelli rosei i ricordi di quando li stringeva con le mani mentre erano stesi a letto cominciano a scorrere come un film. Nessuna parola viene detta da lui e lei fa lo stesso. Gli occhi dorati sono puntati verso quelli di lei, ma lo sguardo è vuoto, assente. Solo la voce di lei riescono a far tornare in sè Tsuki. Non comincia bene questa prova, ma l'inizio è sempre la parte più dura. Sicuramente va meglio della prima volta che si sono visti. Cosa sarà? Il fatto che da giorni la segue e questo lo ha abituato un po'? Può essere, ma la maschera gli dà forza e ora non la sta usando. QUanto vorrebbe avercela così da ripararsi da questi ricordi che gli fanno solo del male. Entra all'interno della stanza che già conosce. < Permesso. > direbbe utilizzando la bontà che userebbe Onosuke. Deve fare l'attore oggi per convincerla che l'Aburame sia ancora quello gentile e carino che conosceva. Il tatuaggio degli Anbu, sapendo che avrebbe fatto questa pazzia oggi, se lo è cancellato. Infatti il tricipite è pulito e senza alcuna macchia. Ha pensato a tutto, altrimenti poteva essere scoperto. Si dirige verso il letto, così da permettere alla rosata di chiudere la porta. < Ho ricevuto il messaggio. Da quanto sei tornata? > chiede, anche se sa già la risposta. Il profumo di lei non è cambiato. Lui lo sat respirando a pieni polmoni e questo non lo aiuta. Ricorda quando la abbracciava e questo lo inondava. Si dirige verso la finestra, la stessa da cui quella sera è entrato, per poter allontanarsi dal profumo così da facilitarsi la vita.[chakra on][eq lo stesso]

11:24 Tenshi:
 Silenzio, in quegli istanti che sembrano infiniti. Nessuno dei due sembra essere intenzionato a proferir parola, fin quando non è lei a rompere il ghiaccio. Egli entra, mostrando la sua solita educazione. Le passa accanto, lasciando una scia di profumo. Quel profumo di pulito che lei adorava. E' in quel momento che le scene del proprio passato le ritornano alla mente. Il loro primo incontro. Il loro primo bacio. La loro casa a Chumoku. Il loro addio. Tutto, come in un fiume di ricordi, le inonda la mente. Forse, non è sbagliato amare qualcuno. Perché adesso che lei ha accettato quel sentimento, si sente in pace. E quella pace solo lui potrà togliergliela. Rifiutandola. Allontanandosi da lei. Eppure, oggi è venuto a cercarla. Vuol dire che anche lui prova ancora qualcosa? O vuole semplicemente prenderla in giro, vendicandosi di quell'addio sulla spiaggia? Questo lei non può saperlo. Mentre egli si reca alla finestra, la rosata noterebbe subito un particolare. Il suo tricipite, completamente sgombro. Dov'è finito il tatuaggio? Lo conosce fin troppo bene quel corpo. Sa che il tatuaggio degli Anbu si trovava lì. Non fa domande, per il momento. Vuole prima capire perché egli si trovi lì. Per sentimento o per vendetta? Lei gli salterebbe addosso in quel momento, ma si trattiene. Controlla quella parte di sé, perché stavolta non può permettersi di lasciarsi andare. Ha bisogno di capire. Non può gettarsi a capofitto in una relazione che poi potrebbe farle del male. Sa quanto possano distruggerla i legami. Lo sa benissimo. Egli si allontanerebbe da lei, ma la Senjuu si avvicinerebbe ancora, chiudendosi la porta alle spalle. I propri passi si arresterebbero a qualche centimetro da lui. La destrorsa si poggerebbe, se le fosse permesso, sul petto altrui. Quella situazione è strana, può sentirlo. Quel tatuaggio mancante, quella visita in quella locanda. La mano risalirebbe verso il collo. Adesso, userebbe l'unica cosa che è in grado di usare. La violenza. Ciò che la rosata vorrebbe fare adesso è attivare il proprio Chakra medico. La prima cosa da fare è cercare le due energie che compongono il Chakra ed estrapolare solamente l'energia fisica. Si concentrerebbe sulle proprie cellule, immaginandole come una connessione infinita di parti. In ognuna di esse scorrerebbe un grande flusso chiaro, il Chakra. Esso scorrerebbe velocemente, senza fermarsi mai, in ogni cellula, in ogni connessione, da ogni parte. La parte difficile viene adesso: deve cercare di distinguere le due forze precedentemente unite. Cercherebbe di delineare più chiaramente quel flusso chiaro. All'interno di esso, nonostante il chiarore emanato, noterebbe due colori, lievi: uno rosso, l'altro blu. Immaginerebbe di scavare più a fondo, di essere un tutt'uno con quel grande fiume: ecco che qui distinguerebbe chiaramente i due colori, più vividi adesso. Cercherebbe di tirare fuori parte del filamento di colore blu, ovvero quello che simboleggia la forza fisica. Rinvierebbe la parte della forza fisica prelevata verso la propria mano destra. Tutte le dita, tranne indice e medio, verrebbero piegate. Le due invece rimaste dritte, si unirebbero, con forza. Un bisturi di chakra blu, che l'altro, forse, potrebbe vedere, puntato sul suo collo. < Non sai quando sono tornata, eppure sai dove abito. Non ti sembra un po' strano? >. Non lo fa per malizia. Lo fa solo perché ha bisogno di fidarsi di lui. < Dimmi dov'è il tuo tatuaggio > direbbe poi, secca, continuando a puntare quel bisturi alla gola altrui. [2/4 bisturi di chakra][Chakra 24/30]

10:23 Onosuke:
 Si torva davanti alla finestra e lo sguardo è rivolto verso la ragazza. Il corpo dritto dà le spalle all'esterno e quindi il petto è in direzione della rosata. Dopo le domande la ragazza non risponde, ma si avvicina. Ovviamente se Tsuki potesse comportarsi come vuole non la lascerebbe muoversi verso di lui e assolutamente non le permetterebbe di toccarlo data la pericolosità di questo gesto. Ma così non è e deve recitare. Ha bisogno di farlo per scoprire cosa lei ha in mente di fare perchè è palese che lei non sia la Tenshi che conosceva e di cui Onosuke si era innamorato. Al tocco altri ricordi per la testa. Ricordi che potrebbero mettere in pericolo il ragazzo perchè una reazione come quella dopo il risveglio successivo la missione fallita potrebbe dare a Tenshi informazioni troppo importanti come, per esempio, il fatto che lui sia ancora quello di quella mattina. Invece questa cosa non deve trasparire, ma ciò che deve sembrare è che lui sia Onosuke, il debole Onosuke. Vedrebbe, però, che lei si sta comportando in modo pericoloso. Riesce a capire bene quello che sta facendo. Se volesse potrebbe tranquillamente fermarla. Pensa velocemente a cosa fare. Le possibilità sono due. Colpirla per potersi proteggere e bloccare sul nascere il pericolo oppure fare il povero e innocente ninja che non capisce cosa sta succedendo? Ovviamente la seconda è l'unica che gli farebbe continuare la sua scenetta. E così decide di fare. Non reagisce a ciò così da non farsi scoprire. La faccia di lui diventa sorpresa una volta che il chakra medico fuoriesce dalle mani di lei. < ehi..ehi.. che stai facendo? > direbbe balbettando spaventato, anche se non è assolutamente così. Quanto vorrebbe ucciderla ora che lei lo sta minacciando. Un bel taglio alla gola per risolvere tutti i problemi. < Ho cercato in tutte le locande chiedendo di una ragazza con i capelli rosa e oggi ti ho trovata. > risponde con aria molto sicura e convincente. Le parole sarebbero uscite molto dirette e chiare così da renderle il più possibilmente credibili. Poi lo sguardo del ragazzo di farebbe sorpreso. Infatti la mossa del tatuaggio ha fatto effetto e lei se ne è accorta e lui deve far finta di non ricordarsi di questo tatuaggio. < Tatuaggio? Che tatuaggio? > chiederebbe inizialmente per poi continuare < Che cosa sta succedendo qua? >. Lo sguardo non è terrorizzato, dato che deve comunque mantenere quel lato del suo carattere sempre razionale, ma sorpreso e confuso. Onosuke, in questo momento, si comporterebbe proprio così. [chakra on][eq lo stesso]

10:45 Tenshi:
 Lei non sa di essere la preda in quella mattina un po' strana. Lui recita. Proprio come ha fatto lei con Furaya. Ma come potrebbe mai venirle in mente? E' cieca. Accecata da quel sentimento così forte che pare squarciarle il cuore. Lo minaccia, è vero. Ma solo perché vuole fidarsi di lui. In fondo, è rimasta una stupida. Crede di essere forte e potente, ma è ancora debole davanti a quel sentimento. E' ancora debole davanti a lui. Non capisce perché non sia riuscita a spazzare via dal proprio cuore quel sentimento, quel legame così forte, come aveva fatto con tutti gli altri. Lui è rimasto un tassello importante del proprio puzzle. Lo era con Tenshi. Lo era con Yami. Lo è anche adesso che ha capito che c'è sempre una via di mezzo. Yami no Tenshi. Certi sentimenti non possono essere semplicemente bruciati e dimenticati. Restano lì, in un angolo profondo della psiche umana. Perché l'uomo non è altro che un animale sociale. Ha bisogno degli altri per vivere. Ma la rosata aveva capito che ha bisogno anche di se stessa. Ha imparato ad amarsi. Ha imparato a reagire. C'è davvero qualcosa di sbagliato in questo? Vuole solo vendetta. Vendetta per il male che ha ricevuto. Perché non vuole soffrire ancora. Eppure, quella persona che ha davanti potrebbe ancora farla star male. Ma lei non ci pensa. Perché si lascia abbindolare da quelle parole, si lascia trasportare da quella farsa, come l'Hokage aveva fatto quando la Senjuu è tornata al villaggio. Lo ascolta, come se quelle parole fossero dolce miele che fuoriesce dalle labbra altrui, come al solito nascoste da quella mascherina. Ma lei le conosce quelle labbra. Conosce i suoi lineamenti e ad ogni sguardo, sente l'impulso irrefrenabile di toccarlo come faceva prima della guerra. Perché la vita, è sempre rimasta crudele con lei. Non risponde, dapprima. L'unica cosa che fa sarebbe allontanare la destrorsa dal collo dell'Aburame. Proverebbe a ritirare il proprio chakra medico. Andrebbe a ricongiungere la forza fisica che era stata espulsa, quel filamento blu, alla forza spirituale. Il bisturi scomparirebbe istantaneamente dalle due dita. Non sa quanto sia sbagliato non continuare a minacciarlo. Perché lo ama. Forse troppo. E le braccia si allargherebbero. Le piante dei piedi si distenderebbero, permettendole di stare sulle punte. Quelle braccia andrebbero a circondare il collo del chunin. No, non per strozzarlo. Ma per abbracciarlo, sempre se le fosse permesso. Non ricorda quando è stata l'ultima volta in cui lo ha abbracciato. Ma ricorda quando è stata la prima volta in cui ha abbracciato qualcuno dopo essere diventata Yami: qualche sera fa, ha abbracciato quello che è suo fratello. E lì aveva capito. Aveva capito che non può fare a meno delle persone che ama. Perché lei è oscurità. Ma è anche un angelo. Le due cose non possono essere scisse. Entrambe fanno parte di lei. Il volto si nasconderebbe nell'incavo tra la spalla e il collo altrui. Inspirerebbe il suo profumo, come faceva prima. Quel profumo che le mancava così tanto, adesso può risentirlo. < Che cosa ti hanno fatto? > sarebbe tutto ciò che direbbe alla fine, in un sussurro, ben consapevole che a quella domanda non vi sia una risposta. [Chakra on][Tristezza ON]

11:10 Onosuke:
 Si trova qua, in questa stanza vuota che non porta alcun sentimento. La stanza di una locanda che nessuno sentirebbe sua. Lei, non molto fiduciosa, lo sta minacciando con una lama di chakra puntata al collo. La situazione è similare a quella di qualche giorno prima, ma invertita. Se era lui a puntare un arma al collo di lei durante quella notte, ora è lei che, da un momento all'altro, potrebbe far terminare la vita di lui. Una vita strana che, a causa di avvenimenti successivi, è cambiata quasi da un giorno all'altro. Dal volersi sposare all'avere paura. Ecco la cosa che più è cambiata nella vita di lui accaduta al cambio di personalità. L'ego che comanda, però, pensa di essere più forte, ma è andato contro la sua debolezza consciamente e come mossa potrebbe essere la più sbagliata perchè una cosa è verissima: l'amore rimane sempre dentro la psiche umana e questa è l'unica cosa comune tra Tsuki e Onosuke. I ricordi sono vivi all'interno di lui anche se contro la sua volontà perchè Tsuki non li comanda. Non riesce a fermarli. Sono troppo forti. Questi ricordi che si interrompono un attimo nel momento in cui lei interrompe il flusso di chakra uscente dalle dita. Quel chakra medico che potrebbe curare o uccidere una persona. Proprio come è lei dentro: un angelo della morte. Una cosa succede dopo questo che potrebbe veramente mettere in pericolo la sanità di Tsuki. Lei, infatti, lo abbraccia. Un gesto naturale agli occhi di lui. Una naturalezza che da parte sua non c'è. Infatti sta recitando e sa che deve riuscire a farlo anche dopo questo. Sa che lo fa per il villaggio, per l'Hokage e per se stesso. Si, perchè non vuole ritornare nell'oblio dato che questa volta sarà la definitiva. Lei è il suo veleno, ma la medicina per Onosuke. La testa, ora, sentendo il profumo dei capelli di lei da cui prima ha voluto allontanarsi, comincia a fare male. Sprazzi di passato passano davanti ai suoi occhi come fosse una pellicola rovinata di un film in bianco e nero. Un film che lui, o meglio dire Onosuke, ha già vissuto essendone il protagonista. Che cosa gli hanno fatto? O cosa lei ha fatto a lui? Perchè, alla fine, Tsuki è uscito perchè lei ha lasciato Onosuke da solo e debole all'oscurità che da tempo provava a combattere. Lei conosceva ciò, ma ha deciso di farlo. La tristezza di Onosuke esce un po' allo scoperto. La tristezza che prova un ragazzo dopo essere stato lasciato dalla ragazza che ama. Ma Tsuki sa che non può lasciare spazio a certe emozioni. Chiuda gli occhi e pensa a ciò che comporterebbe mollare ora. Pensa ai pericoli per sè e per la popolazione. Prende le mani e le porta ai fianchi della ragazza per poterla spostare e allontanare di poco da lui. Vuole finire quell'abbraccio che non è stato ricambiato. Forse ora potrebbe non aver recitato, ma la reazione che ha avuto potrebbe essere capita anche se fatta da Onosuke. Si rende conto di ciò e stupito risponde. < Di che cosa stai parlando? >. [chakra on][eq lo stesso]

11:36 Tenshi:
 Due cuori che battono all'unisono. Ma due menti che vorrebbero respingersi. Perché entrambi sono la debolezza dell'altro. Ed entrambi lo hanno già capito. Ma lei non sta recitando. Sta vivendo la propria realtà, certamente diversa da quando era solo Tenshi. E diversa da quando era solo Yami. Ha aperto gli occhi. Ha capito che buio e luce non possono essere separati. L'uno esiste in funzione dell'altro. Nello Yin c'è sempre una goccia di Yang e viceversa. E lei vive in funzione di se stessa, ma anche di Onosuke. Solo ora riesce pienamente a comprenderlo. Non possono semplicemente slegarsi. Non si può semplicemente cancellare il passato. Perché esso ritorna. Ritorna come le scene che adesso lei ha in mente. Scene che si susseguono veloci, una dopo l'altra. I loro baci. Quei braccialetti rossi. I loro corpi che si stringono. Le manca tutto di lui. Vorrebbe riaverlo al proprio fianco. Perché lui è la sua debolezza, è vero. Ma ricorda cosa si sono detti in quella casa a Chumoku: entrambi sono la forza dell'altro. L'amore non può essere cancellato. Però, le vengono in mente anche scene tristi. La depressione di lei. E Tsuki, dentro di lui. Questo è il ricordo che, forse, fa più male. Perché lei lo aveva abbandonato al suo alter ego. Ma come può essere che sia riuscito a controllarlo? Questo lei non può saperlo. Non può sapere che, in realtà, quello che ha di fronte è proprio Tsuki. E l'Aburame la allontana, si stacca da quell'abbraccio, così desiderato da lei, confuso dalla situazione. Vorrebbe circondarlo ancora con le proprie braccia, ma lascia che l'altro si prenda il proprio tempo per capire cosa stia succedendo. Le mani di lei scivolerebbero verso quelle altrui. Non vuole interrompere quel contatto. Non più. Gli occhi cerulei sono fissi su quelli ambrati di lui. < Ricordi quando, circa un anno fa, sono entrata nella tua stanza ed ho scoperto un tuo grande segreto? > ti prego, dille di sì. Ha bisogno che tu ricordi ogni frammento. Perché altrimenti, la sua rabbia nei confronti di Konoha crescerà ancora. < Tsuki > sussurrerebbe. Un sussurro simile ad un sibilo, che entra nella mente come una lama < dov'è? >. Deve capire anche lei cosa stia succedendo. Il tatuaggio non c'è più. Probabilmente non ricorda neanche di essere un Anbu. Gli avranno cancellato la memoria. Ma Tsuki. Tsuki sarà rimasto nella sua testa. Non può semplicemente sparire nel nulla. Quall'alter ego non avrebbe lasciato che Onosuke lo cancellasse. [Chakra on]

11:55 Onosuke:
 Lei, accompagnata dai movimenti di lui, si stacca. Le braccia di Tsuki, felice di questo attimo di pausa, tornano lungo il corpo rilassata. Si, perchè deve esserlo. Deve far finta che quell'abbraccio non abbia mosso all'interno di lui alcun sentimento negativo. Sentimenti che, invece, ci sono perchè lei è la sua debolezza e nessuno può negarlo. La debolezza di una vita. La debolezza anche per Onosuke perchè se qualcuno la avesse toccata lui sarebbe andato fuori di testa. Debolezza simili, ma opposte. Proprio come l'oscurità e la luce. Vivono insieme odiandosi perchè una copre l'altra per forza. < Che segreto avresti scoperto? > chiede facendo e mantenendo quello sguardo sorpreso che lo caratterizza da qualche minuto a questa parte. Già, perchè lui deve farlo. Deve farlo per il Decimo che si fida di lui. Lo fa per il Villaggio che dovrà, secondo i suoi pensieri, dominare sul resto del Mondo Ninja. Lo fa per se stesso che deve scalare la piramide del potere per poter dire la sua senza che qualcuno possa dirlgi che non va bene. E per farlo bisogna fare dei sacrifici e quelli che sta facendo lui sono di tipo mentale perchè Onosuke sta spingendo per uscire. Vuole tornare a galla e la forza la sta prendendo proprio dalla visione della rosata che si trova davanti a lui. Quella rosata che tanto ha amato. < E chi sarebbe questo Tsuki? > chiede, finendo quindi di rispondere alle domande di lei. Sarebbe facile dire che lui è Tsuki, estraendo un kunai e puntandoglielo alla gola, ma non lo fa e in questo momento non ci riesce. Non ci riesce perchè il vero Aburame è là e sta vivendo questa situazione. Una pausa da quella caduta infinita all'interno dell'oblio che da mesi sta facendo. Porre fine a tutto ciò sarebbe perfetto. Potrebbe anche inventare una scusa dopo averla uccisa. Nessuno potrebbe dubitare di lui, il ragazzo che la amava più della sua vita. Troppo semplice forse. < Veramente, non so di cosa tu stia parlando. > le direbbe guardandola negli occhi. Quegli occhi che ha sempre adorato. [chakra on][eq lo stesso]

12:10 Tenshi:
 Sì, quest'oggi sei la preda, cara Yami. O dovremmo dire Yami no Tenshi? Entrambe sono preda di quel tranello. L'Aburame ha gettato l'esca. E sia Tenshi che Yami hanno abboccato. La sta prendendo in giro. E lei questo non lo sa. E, anzi, lo compatisce. Prova pena per lui, per ciò che viene fuori dalle sue labbra. Ha dimenticato tutto. Ha dimenticato la sua seconda vita. Ha dimenticato perfino Tsuki. E' davvero possibile una cosa del genere? Lascerebbe la presa sulle sue mani, spalancando gli occhi. Indietreggerebbe, con piccoli e lenti passi. Si allontanerebbe da lui. Lui che non sa più nulla di sé. Ma tu lo sai bene, Yami, che il passato non si può dimenticare così facilmente. Ragiona un attimo. Volevi bruciare Tenshi. Eppure non ci sei riuscita. Ma per il momento la mente di lei è troppo annebbiata per fare un certo ragionamento. Non ne ha quasi le forze. Indietreggerebbe ancora, finendo per sedersi su quel letto al centro della stanza. Le gambe verrebbero portate al petto, in posizione fetale. Le mani andrebbero a posizionarsi tra i capelli, cominciandoli a tirare, per poi stringere con forza la testa. Non capisce. Non sta capendo nulla. Tenshi sarebbe stata felice di sapere che in lui non c'è più Tsuki. Ma Yami non lo è. Perché sa che gli hanno strappato via, con crudeltà immensa, un pezzo della sua vita. Non può sapere che, in realtà, quella è tutta una farsa. E si tormenta, con gli occhi spalancati che fissano il suolo. Le mani che stringono la testa, quasi a voler farla esplodere. Chi sarebbe mai capace di fare una cosa del genere? Odia gli anbu. Odia le regole. Odia Konoha. E lei la farà esplodere anche per questo. < Ti porterò via da qui, te lo prometto > sussurrerebbe all'altro, che non può sapere come lo porterà via e perché. < Ridatemi il mio Onosuke, bastardi! > urla adesso, tutto il vicinato potrebbe sentirla. Ma non le importa. Perché quella rabbia è troppo forte. Perché quell'odio nei confronti del villaggio cresce ogni giorno di più. Lo farà esplodere per sé stessa. Per Norita. Per Yosai. Per suo fratello Mattyse. Per Onosuke. E si dimenerebbe sul letto, mentre alcune lacrime comincerebbero a rigarle il viso. Non ne può più. Perché ha capito che i ninja sono solo le stupide ed inutili pedine del villaggio. [Chakra on]

12:31 Onosuke:
 Sembra che il pesce abbia abboccato. Sembra che Tenshi, o Yami, sia caduta all'interno nella trappola di Tsuki. Debole e presa dai sentimenti, sembra essere così vicina a spifferare ciò che ha in mente. Da cosa si capisce? Dal comportamento che ha. Dalle urla e dai sussurri che ha rivolto al ragazzo. Lui rimane zitto inizialmente. I motivi sono due. L'Onosuke che c'è in lui ha il cuore spezzato vedendola così distrutta, mentre Tsuki sta pensando per mettere insieme i pezzi di quello che durante questo periodo ha potuto osservare seguendola. Una domanda gli salta in testa: come mai dovrebbe portarlo lontano dal villaggio? L'odio verso la Foglia è così grande da non volerci più abitare o c'è qualcos'altro sotto? La vede, appunto, sedersi e disperarsi per quello che Tsuki, mentendo, le ha detto. Bastardi agli Anbu? Questo alle orecchie di Tsuki non fa piacere dato che quella è la sua famiglia, ma non può buttare nel cesso tutto per delle parole. Deve continuare a lavorare, a mettere il coltello nella piaga, a far domande per capire se ha in mente qualcosa, per capire dove è stata in questi mesi lontani dal Villaggio. Si siede sul letto mettendosi di fianco alla ragazza mantenendo comunque una certa distanza. Poco meno di un metro li divide mentre Tsuki guarda davanti a lui. Fa bene a essere così distaccato? Certo che si. Sia per il suo bene sia per continuare la recita. Deve far finta di essere spaesato dato che, in teoria, non dovrebbe sapere di cosa la Senjuu sta parlando. < Perchè dovremmo andarcene scusa? Abbiamo una casa qua, una famiglia, degli amici. Perchè andarcene? > chiede girandosi verso di lei. Vorrebbe toccarla per poter essere più umano possibile, ma non ce la fa. Il contatto fisico potrebbe essere troppo. Potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso. Potrebbe essere l'ultima spinta che aiuterebbe Onosuke a uscire e questo non deve succedere. Deve fare rapporto al Decimo. Deve dirle quello che ha scoperto e sa che Onosuke, probabilmente, non lo farà. < Calma, calma, voglio sapere di cosa stai parlando. > dice, volendo sapere più informazioni possibili.[chakra on][eq lo stesso]

13:58 Tenshi:
 La sua testa salta di pensiero in pensiero. Perché gli hanno cancellato la memoria? Sa bene che lui è il tipo di persona che segue sempre le regole. Non potrebbe mai trasgredirne una. Pensa, Yami, pensa. Lui è sempre assennato, dedito al villaggio. Quando a Kiri lo hanno richiamato, non ci ha pensato due volte a fare ritorno. Un singhiozzo, a volte, interrompe il filo dei suoi pensieri. Ma riesce a trovarne il capo, collegando ogni cosa. O quasi. Perché c'è una regola che lui non ha rispettato. E lei sapeva fin dall'inizio che trasgredirla gli avrebbe fatto del male. E' colpa sua. Come sempre, è colpa sua. Realizza tutto solo adesso. Ecco perché voleva vederlo ad ogni costo. Voleva chiedergli scusa. Perché è colpa sua, solo colpa sua. Come quelle cicatrici sul ventre altrui. Sono colpa sua. La perdita della memoria è colpa sua. Stringerebbe ancora più forte il capo fra le mani. Si sente debole. Estremamente debole. La sua forza l'ha abbandonata nel momento in cui ha capito tutto. Gli occhi sono rossi e gonfi, ricolmi di lacrime. Lacrime che da tempo non versava. Lacrime per Onosuke. Lacrime di dolore. E no, non quel dolore che tanto le piace. Ma quel dolore che brucia, che le lacera le viscere. Ma stavolta, non si lascerà trasportare in fondo. Non perderà il controllo. Perché il suo obiettivo diventa ogni giorno più vivo. Ogni giorno più vero. Konoha, tu esploderai per tutto questo. Esploderai per tutto il male che hai causato ai tuoi sottoposti, che combattono per te. Che combattono in nome della giustizia. Ma esiste davvero la giustizia in questo mondo? No, non è mai esistita. Esistono semplicemente leggi. Leggi da rispettare oppure da spezzare. E lei quelle leggi le spezzerà tutte. A costo di diventare una mukenin. D'altronde, Furaya l'aveva già avvisata: la rosata è già una disertrice. Non risponderebbe ancora alle domande dell'Aburame. Non può farlo. Non può tradire suo fratello. Non può correre il rischio di essere scoperta. Gliene parlerà nel momento giusto. Ma oggi non è proprio quel giorno. Perché i suoi pensieri sono rivolti altrove: la colpa di tutto è sua. Si solleverebbe sulle ginocchia, cominciando a spostarsi sul letto, quasi strisciando, sfinita, verso Onosuke. Se lui glielo permettesse, vorrebbe solamente poggiare il capo sulle sue gambe, con il viso rivolto verso il ventre altrui. Lo sguardo ceruleo ha perso colore. Le lacrime bagnano ancora le sue guance nivee. I capelli rosa sono un disastro. Le gambe sono rannicchiate. < Mi dispiace. E' colpa mia. Solo mia > il tono di voce è flebile, ma senza stonature. Come se fosse sicura di ciò che sta dicendo. E' colpa sua se ha dimenticato tutto. E' colpa sua se Tsuki si è impossessato di lui. Anche se questo, lei, non può saperlo. < Io non ho più amici. Sono rimasta sola. Non lasciarmi qui anche tu > una preghiera. Yami che prega qualcuno di restare. Perché se esiste l'odio, esiste anche l'amore. Le due cose non possono essere scisse in alcun modo. [Chakra on]

15:44 Onosuke:
 Nella mente di Tsuki, ora, solo una cosa: continuare e continuare ad insistere perchè questo è il momento giusto per poter scoprire il maggior numero di informazioni. Nella mente di Onosuke solo una cosa: vorrebbe urlare e abbracciarla perchè vederla piangere lo distrugge. Il problema per Tenshi è che al momento Tsuki ha il controllo, ma la tristezza è un sentimento molto forte. L'amore è un sentimento molto forte. Di questo ha paura, infatti, Tsuki, cioè che questi sentimenti possano risvegliare l'ego buono, gentile, che con forza e tanta fatica è riuscito a nascondere e a mettere al buio come fosse una prigione. Sta là a guardarla mentre lei piange. Forse deve fare qualcosa. Pensa che forse dovrebbe mostrare dell'affetto, perchè Onosuke farebbe così e lui deve far finta di essere lui. Non può comportarsi come vorrebbe ma come deve. Una mano, la più vicina, andrebbe ad appoggiarsi sula spalla adiacente a lui. Un gesto di affetto che gli procura altri ricordi. Non è a contatto con la pelle a causa della maglietta portata da lei, ma ciò che gli viene in mente è proprio questo: la bella sensazione nel toccare quel corpo morbido come il velluto. Come pensava, il contatto fisico è tanto per lui, ma sa che deve resistere. Sa perchè lo fa. Questa cosa ce l'ha ben fissa in mente. Ascolta le parole di lei che si alternano al pianto. Parole di scuse a cui lui vorrebbe rispondere con un grande grazie. Grazie perchè solo dopo le scelte di lei, lui è riuscito a venire a galla. Dei ringraziamenti che, però, non arrivano ovviamente. Il film in bianco e nero continua fino a quando non viene interrotto dalle ultime parole di lei. Parole che trasmettono tanta sofferenza, quella sofferenza di cui Tsuki si ciba. Quella sofferenza che, insieme ai segreti e alle informazioni, lo sfama. Per lui è come aver fatto rifornimento di carburante. Possiede altra energia che gli permette di non mollare. Ma ciò che deve dire è dura. La situazione gli impone di parlare così. < Ma di cosa ti stai scusando? Del fatto che ci siamo allontanati? Stai tranquilla. Possiamo cercare di riformare il rapporto che ci siamo lasciati un po' alle spalle, no? > dice guardando in sua direzione.[chakra on][eq lo stesso]

16:16 Tenshi:
 Non riesce più a contenersi. Non riesce più a contenere quell'amore. Non riesce più a contenere quella rabbia. L'uno parte di Tenshi, l'altra parte di Yami. Le due personalità, pian piano, cominciano a fondersi. Yami no Tenshi. Colei che ama e colei che distrugge. Non c'è più uno scontro. C'è un equilibrio. Un equilibrio che nessuno riuscirà a spezzare. Ha preso il controllo di se stessa. Ha preso in mano la propria vita. Ed adesso, tutto ciò che vuole è salvare quel ragazzo che ha davanti. Ed annientare Konoha, per il male che ha fatto a lei e per quello inferto a lui. La colpa che si porta dentro rafforza ancor di più quell'obiettivo. Era davvero così sbagliato che lei sapesse? Era davvero così sbagliato sapere tutto della persona che ama? Era davvero così sbagliato osservare quel tatuaggio mentre facevano l'amore? No. Lei sa solo questo. Non era sbagliato. Konoha ha una colpa maggiore della propria. Ha tolto tutto a due ragazzi che si amavano. Ha portato via le loro speranze. I loro desideri. E non si può tornare indietro. Entrambi, a Kiri, avevano deciso di portare avanti il loro dovere. L'uno di anbu, l'altra di medico. E questo... sì, questo era davvero sbagliato. Perché hanno finito per annientarsi. Hanno finito per bruciare tutto. Adesso a bruciare è il cuore della Senjuu, consapevole di tutti i suoi sbagli. E questo, non può che rafforzarla. Non può che farle aprire ancor di più gli occhi su ciò che è davvero il mondo ninja: una scacchiera. E gli shinobi sono dei sacrificabili pedoni. Niente di più. Avrebbe dovuto capirlo prima. Avrebbe dovuto capirlo quando la guerra è iniziata. Perché in quel caso non avrebbe seguito il dovere. Avrebbe seguito il proprio cuore. Si sarebbe ascoltata. Si sarebbe amata. Ma adesso è troppo tardi. Troppe cose sono cambiate. Lei è cambiata. Lui è cambiato. Anzi, Onosuke è completamente scomparso. Ma lei questo non può saperlo. E se lo scoprisse, Dio solo sa cosa la Senjuu sarebbe in grado di fare. Il tocco della mano altrui sulla spalla di lei, porta con sé altri ricordi. Ricordi che non torneranno mai più. Ricordi che lei non è stata in grado di bruciare, di spazzare via. Ma è davvero così sbagliato amare qualcuno? Le braccia andrebbero a cingere la vita altrui, mentre il viso si nasconderebbe nella maglia di lui. Da cosa ti stai nascondendo? Di cosa hai paura? < Non voglio perderti > sussurrerebbe, con le labbra contro quella maglia che divide la loro pelle. < E' difficile ricostruire quel rapporto di prima. Io sono cambiata > confesserebbe solo ora, riprendendo poi a parlare < ed anche tu sei cambiato, lo so >. Ha perso tutti i suoi ricordi relativi agli anbu. Di quella sera in cui lei ha scoperto la maschera ed il tatuaggio, non rimane più nulla. Onosuke, ricordi ancora che in quella notte avete fatto l'amore? Vorrebbe chiederglielo, ma a cosa servirebbe ormai? < E' difficile, ma... non voglio perderti di nuovo >. Le lacrime bagnano, insistenti, la maglia dell'altro. Piange come una bambina. Si mostra ancora debole davanti a lui. Ma sa quanta forza si porti dentro. Perché lei distruggerà quella scacchiera che è il mondo ninja. [Chakra on]

16:35 Onosuke:
 Lui si sente meglio. Ha la situazione sotto controllo, o almeno più di prima. I film sembrano essersi fermati. Non sono mai arrivati a livello di quelli che gli hanno riempito la testa dopo la missione del Dio ed ora non ha nulla in testa. Solo la missione ora come obiettivo. E questa bella sensazione di sofferenza lo inonda. La stanza ne è piena e lui la respira a pieni polmoni. Non sente niente altro. Il profumo di lei è scomparso completamente. Onosuke sembra essere ricaduto nell'oblio e la sua probabilità di fermarsi scende sempre di più andando avanti con il tempo. Lei, infatti, sembra essere sempre più distrutta e triste e lui si rende conto di essere proprio bravo come attore. Ce l'ha tra le mani e capisce che solo un atto spropositato potrebbe metterlo in pericolo. Un bacio o, forse, qualcosa di più potrebbero far tornare a galla la parte debole di lui, la parte che ama. Lui ora è contento di vederla piangere perchè nota che se lei è triste lui è forte, molto forte. Anche l'abbraccio che segue non lo spaventano e mentre la sua faccia è nascosta nella maglia dell'Aburame, al ragazzo spunta un sorriso. Un sorriso di vittoria quasi. < Cambiata? In che senso? Hai ragione che è da un po' che non ci vediamo, ma io ti ho aspettata. Cosa vuol dire che sei cambiata? Ti vedo tale e uguale a prima. > le dice mentendo spudoratamente. La Tenshi di un tempo non avrebbe mai dato il suo corpo a una persona sopra i volti dei Kage, ma lei non sa che lui era là a guardarla mentre faceva quelle cose. < E io cambiato? Come fai a dirlo? Ripeto che non ci siamo visti per mesi.. > chiede cercando di carpire altre informazioni. E poi, una frase. Lei non vuole perderlo. A lui, ora, la cosa non interessa. Non può interessargli neanche un poco, ma se stanno vicini lui è avvantaggiato nel scoprire se lei nasconde qualcosa. < Non mi perdi se non vuoi, ma voglio che tu mi risponda alle domande perchè sono confuso. > le confessa mettendo la mano sinistra sopra la schiena di lei che ora si dovrebbe trovare inclinata verso di lui.[chakra on][eq lo stesso]

17:18 Tenshi:
 Lei sempre più avvilita, lui sempre più sicuro di sé. Ti piace proprio prenderla in giro in quel modo, eh Tsuki? Ti sta mostrando la parte più debole di sé. Eppure tu non fai altro che approfittarne in modo spregevole. A lei non viene proprio in mente che Onosuke sia bloccato nel vuoto. Non potrebbe capirlo. Non ancora. Eppure, le parole di lui la fanno desistere un attimo. Gli occhi andrebbero a spalancarsi. L'ha aspettata? Ancora, piccoli pezzi di storia andrebbero a collegarsi, ad unirsi come pezzi di puzzle. Non le sembrava che la stesse aspettando quella volta ai Monti Ardenti. Anzi, l'ha cacciata via, le ha urlato di andarsene, come si fa con gli animali. Solo adesso quel particolare le torna alla mente. C'è qualcosa di strano. Qualcosa che ancora non riesce a capire. Quella volta non voleva vederla più. Perché adesso, invece, l'ha cercata in ogni locanda? Perché non ha ignorato quel messaggio sotto la porta? Ed il fatto che Tsuki non sia più nella sua testa, le suona ancor più strano. Non può essere che si sia dimenticato di quella missione. Non può essere che gli siano stati cancellati anche quei ricordi, perché gli anbu non c'entrano nulla. Non può essere che si sia dimenticato di Tsuki. Pensa. Pensa. Ma non riesce a trovare una spiegazione. Per il momento, si limiterebbe a rispondere a quelle domande, come richiesto da lui. < La mia parte buia > sussurrerebbe, con gli occhi ancora spalancati. Parla di quelle cose come un automa: la sua mente ora è concentrata nel trovare il senso a tutti quei fili che si intrecciano e che poi si sciolgono < l'ho accettata > confiderebbe all'altro. Quale potrà essere la sua reazione? Al momento, a lei non importa. Si sta concentrando, si sta sforzando. Vuole trovare il filo logico che possa dare una risposta a quelle scene che si susseguono nella sua testa. < So che tu sei cambiato perché non ricordi nulla di quando eri un anbu > non si preoccupa di dire certe cose. D'altronde, non serve preoccuparsi, dato che lui già sa tutto. Sa di Yami. Sa delle sue sveltine. Ma non ne conosce i motivi. Tsuki, sai che quella notte al monte dei volti lei è andata con uno sconosciuto per allontanare i pensieri di Onosuke? Non voleva essere tormentata. Eppure, eccola lì, tra le tue braccia, che invoca perdono. Che ti dice di non abbandonarla. Che ti rivela tutte le risposte alle tue domande. Sei davvero così meschino? Si allontanerebbe, adesso da quell'abbraccio. Il volto è serio, proprio di fronte a quello di lui. < Dici che mi hai aspettata. Dici che mi hai cercata in ogni locanda > sibilerebbe quelle parole, una dopo l'altra, sicura che ci sia qualcosa sotto < allora perché quella volta ai Monti Ardenti mi hai trattata come un animale? >. La destrorsa, in un impeto violento, afferrerebbe il collo altrui, stringendolo con l'intero palmo e con tutte le dita. < Onosuke > sussurrerebbe, poggiando il proprio naso contro il suo. Le labbra si sfiorerebbero, mentre quelle di lei continuerebbero a muoversi < non farebbe mai una cosa del genere >. [Chakra on]

17:50 Onosuke:
 Lui si sta proprio divertendo. Si sente come se stesse facendo un interrogatorio, anche se molto diverso dai soliti, e vedere l'altra persona soffrire lo soddisfa moltissimo. Non sa che, però, ha detto qualcosa di sbagliato e questo qualcosa è stato recepito al volo dalla ragazza. Questo potrebbe metterlo in grandissima difficoltà. Ascolta gustando le parole che gli arrivano. Parla di una parte buia e questa informazione potrebbe essere oro colato per il decimo. Parla di Onosuke come Anbu e anche questa cosa non è nuova come, invece, sta facendo finta che sia. Ma lo sguardo di lei è assente. Per Tsuki è solo la disperazione, ma si sbaglia ed eccome che si sbaglia. Comincia a capirlo poco dopo, quando lei comincia a parlare di ciò che è successo ai Monti Ardenti. Il risveglio, quella volta, è stato il peggiore della sua vita. Ha rischiato di perdere tutto. L'insieme di emozioni che stava provando lo avevano mandato fuori di testa e lei si ricorda bene quello che lui aveva dimenticato. Lo aveva dimenticato a causa della situazione in cui è successo il tutto e questa dimenticanza potrebbe rigirare le carte in tavola. Infatti lei, prima che lui possa rispondere, lo prende per il collo dicendo cose vere. Onosuke non la avrebbe mai cacciata. Ha visto che il colpo stava per arrivare, ma ha deciso di non intervenire. Questo perchè deve provare a rimediare. Ma capisce una cosa. Questa Tenshi quasi gli piace. Questa è diversa da quella debole che conosceva lui. Questa ha le palle. Come lui è cambiato, anche Tenshi è cambiata. E se la cosa da fare fosse di accettarsi così? Di riprendere i rapporti stando così. Questa cosa, però, potrebbe essere pericolosa per lui perchè, a differenza di quello che dimostra, è ancora un Anbu e nel caso succedesse qualcosa lei potrebbe rovinarlo. Ora si trova a un incrocio dove entrambe le strade che potrà percorrere sono a senso unico. Reagire e far capire che non è Onosuke o continuare a mentire? Lo sguardo suo si farebbe preoccupato, mentre proverebbe a risvegliare la sua colonia. Perchè farlo? Perchè potrebbe servirgli da un momento all'altro. Così, chiudendo gli occhi, si concentra e proverebbe a portare il chakra in tutte le zone del suo corpo, da testa a piedi passando da busto e arti, organi interni cavi e non per farlo assaporare a tutti quei piccoli esserini che abitano il suo corpo. Questo, come gli è stato insegnato, dovrebbe farli svegliare dal loro sonno così da essere disponibili in caso di bisogno. Nel caso ci fosse riuscito sentirebbe la sua colonia prendere vita dentro di lui, comincerebbe a sentire delle vocine al quale ormai è abituato e dei piccoli ronzii che confermano il fatto che questi siano pronti a volare per ascoltare gli ordini dell'Aburame. Successivamente richiamerebbe alla sua attenzione un tipo speciale di insetto di colore verde acqua e lo farebbe uscire da uno tsubo della mano sinistra. Questa, una volta fatto questo nel caso fosse andato a buon fine, andrebbe a direzionarsi verso la testa della ragazza. I gesti del ragazzo vorrebbero essere delicati e privi di cattive intenzioni agli occhi di lei. < Mi spiace veramente un sacco. Non sto mentendo. Quello che ho fatto in quel momento è stato imperdonabile. La colpa è mia che sono debole e quella esplosione mi ha squilibrato. > le dice con tono un po' spaventato dovuto dal fatto che lei lo sta strangolando. < Io ti ho aspettato tanto e ho sofferto tanto. Ho cercato in tutte le locande perchè, dopo quella volta, pensavo non volessi più vedermi, ma poi ho trovato il biglietto. >. La mano andrebbe ad accarezzarle i capelli e così facendo l'insetto diventerebbe libero di attaccarsi dietro all'orecchio come da comando. [chakra 53/60][Tentativo attivazione innata + tentativo insetto assorbitore][2/4 innata + 2/4 insetto assorbitore][eq lo stesso]

18:42 Tenshi:
 Qualcosa si è rotto in entrambi. E quel qualcosa li spinge a non fidarsi l'uno dell'altra. Ad attaccarsi, come bestie. A farsi del male, ancora ed ancora. E proprio mentre la rosata sembrava persa nel vuoto, in realtà la sua mente stava collegando ogni pezzo, ogni scena. Ma in quel puzzle mancano ancora dei pezzi importanti. L'altro si scusa, dicendo che è a causa di quell'esplosione se aveva reagito così. Ma perché prendersela con lei? Non gli crede. Mente. Lo conosce troppo bene. E' un tipo troppo razionale per perdere la ragione in quel modo. Onosuke non l'avrebbe mai fatto. Neanche dopo quell'esplosione. Non lo ha fatto lei che è una grandissima stronza. Che motivo aveva Onosuke, sempre lucido e gentile, di reagire in quel modo? Adesso quella razionalità deve raggiungerla lei. E ne è piuttosto capace, da quando ha scoperto l'esistenza di Yami dentro di sé. Tsuki, vuoi giocare? A lei i giochi piacciono parecchio. Non crede minimamente a quelle parole e sa benissimo che le sta facendo qualcosa. Sente il Chakra scivolare via, come se qualcosa lo stesse assorbendo. Pensavi non se ne accorgesse? Pensavi che fosse rimasta una stupida, mmh? < Va bene > sembrerebbe rasserenata, il volto si intenerirebbe. La sua farsa comincerebbe adesso. Giochiamo, Tsuki, se è questo che vuoi. < Mi dispiace aver dubitato di te > no, non le dispiace per niente. Perché sa benissimo che sta mentendo. Sa benissimo che quella volta Onosuke non era lì. Deve solo capire chi ha davanti adesso. Gli occhi sono ancora gonfi e pieni di lacrime. La destrorsa lascerebbe la presa, risalendo verso il volto altrui. Si insinuerebbe all'interno della mascherina e si poggerebbe sulla sua guancia. Con un movimento repentino, vorrebbe toglierla. Onosuke non avrebbe nulla in contrario, dato che sono soli. E adesso, la mossa finale. Ciò che voleva fare fin dal primo momento. Ciò che vuole fare tutt'ora. Ciò che farà per capire chi ha davanti. Le labbra si avvicinerebbero a quelle altrui. E vi si poggerebbero, portando con sé una valanga di ricordi. Si schiuderebbero. Ne sentirebbe il sapore, che per troppo tempo era stato lontano da lei. La lingua vorrebbe farsi spazio tra le labbra dell'Aburame, alla ricerca di quella altrui. Da assaporare. Da mordere. Come faceva in tempo. Come desidera fare adesso. Lo desidera, sì. Ma quel bacio ha anche un secondo fine: se quello che ha davanti è Tsuki, allora la rifiuterà. Ma Onosuke potrebbe venir fuori a quel contatto. Quella è la sua mossa finale. [Chakra 24/30]

19:29 Onosuke:
 L'insetto è posizionato correttamente e ha già cominciato a succhiare via il chakra di lei che, ovviamente, comincerà a sentirsi sempre più stanca. Una stanchezza non dovuta a sonno, ma una spossatezza fisica che dà molto fastidio. Il motivo per cui l'ha fatto? Farla arrivare a svenire quasi perchè nessuno può alzare le mani su Tsuki e questo lei deve impararlo. E così succede. Tsuki leva la mano dai capelli di lei, mentre lei si stacca dal petto di lui. Gli occhi gonfi lo guardano mentre lui ascolta lei e le sue parole. Sembra che anche questa volta la sua recita sia stata di livello. Ma non è così e lui da preda diventa predatore. In poco tempo Tenshi dimostra ciò che è diventata, andando a cercare fisicamente il ragazzo. Un tocco che si infila sotto la mascherina e che viene fermato subito dopo. La mano destra dell'Aburame, molto velocemente, raggiunge l'avambraccio della Senjuu fermandone il movimento. < Cosa vuoi fare? > le dice per poi pensare a una cosa. Onosuke avrebbe mai paura di farsi vedere senza mascherina da lei che ha visto tutto di lui ormai? Ovviamente no. Così questo movimento potrebbe ripartire, ma la mano di Tsuki non si sposta. Accompagna quella di lei mentre porta a termine il compito prestabilito. Lei si avvicina perchè vuole baciarlo. QUuesto, però, non va. Prima che lei possa avvicinarsi troppo, la mano libera si poggia sotto il collo di lei. Ovviamente non può lasciare che lei baci lui. Potrà succedere solo quando lui capirà che lei non è più un pericolo per la sua incolumità. < Ok, aspetta un attimo. Come ti ho detto prima dobbiamo ricostruire il rapporto che c'era. Ci siamo lasciati da un po' e io ho sofferto tanto per questo. Ricominciare così non penso sia la cosa giusta. > direbbe guardandola negli occhi. Una vera mossa da maestro potrebbe essere questa. Una scusa da Onosuke per far finta di essere Onosuke. Non sa che con la mossa di prima ha perso fiducia, ma con questa potrebbe averla inconsciamente recuperata. Fatto sta che, dopo aver fatto questo, si alza. Lascerebbe il braccio della ragazza e si avvierebbe alla porta. < Sei cambiata e devo capire se questa nuova te mi piace. > direbbe una volta arrivato alla porta girandosi. Eccome se gli piace, ma piace a Tsuki che ha altri piani in mente. Aprirebbe la porta e, dopo averla superata, se la chiuderebbe alle spalle. La situazione cominciava a essere pericolosa e per questo ha deciso di tornare a casa. Prima, però, aspetterà una ventina di secondi in locanda così da risucchiare per bene il chakra di Tenshi.[chakra 48/60][innata e insetto assorbitore on][END]

19:52 Tenshi:
 Il movimento verrebbe bloccato per qualche secondo. Perché reagire in quel modo? Lui le blocca l'avambraccio, non permettendole di togliere la mascherina. Poi, si lascia andare. La sua domanda e quel bloccaggio sono piuttosto strani. Perché dovrebbe impedirglielo? Difatti, poco dopo, la presa si attenua, così da permetterle di sfilargliela. Che si sia sbagliata? Che quello che ha davanti sia davvero Onosuke? Sente la testa in fiamme. Non riesce a capire. Il suo ragionamento sembrava lucido e razionale. Ma adesso sembra crollare ancora. La allontana. Onosuke lo avrebbe fatto? Non lo sa più. Perché le parole che seguono sembrano proprio da lui. Sarebbe capace di dire una cosa del genere. E lei se ne sta semplicemente zitta, ad ascoltare. Inerme. E con le forze che vengono meno sempre più. Le sta davvero facendo qualcosa? O se lo sta immaginando? Non capisce. Non capisce proprio. Era soltanto un bacio. Non voleva andare oltre. Certo, se lui avesse voluto, magari un pensierino glielo avrebbe fatto. Ma non era quello il suo obiettivo. Ed adesso è più confusa di prima. Chi ha davanti? Tsuki, con tutti i suoi ricordi da anbu, che la sta palesemente prendendo in giro o Onosuke, che non ricorda assolutamente nulla della sua seconda vita? Lei non lo sa più. Eppure poco prima era sicura di essere riuscita a risolvere l'inghippo. Sa solo che odia Konoha. Sa che la farà esplodere. E lei porterà in salvo anche lui, che si tratti di Tsuki o che si tratti di Onosuke. < Ti salverò da questo mondo di merda > sussurrerebbe, mentre l'altro si sta già avviando verso la porta. Forse ha parlato troppo oggi. Ha rivelato troppe cose di sé. Ma non può farci nulla. Perché lo ama ancora ed è normale che voglia raccontargli tutto. Deve assolutamente parlare con Mattyse. Lui è stato lì a Konoha negli ultimi mesi e, possibilmente, conoscerà l'Aburame. Se quest'ultimo spierà lei, lei spierà lui. Vuole capire i suoi movimenti. Vuole capire chi si nasconda dentro di lui. Chi sei? Tsuki o Onosuke? Sarà bello vedere come giocheranno al gatto ed al topo. Quando lui sarà già uscito dalla stanza, la rosata, sfinita da quel continuo assorbimento di chakra, si stirerà sul letto, osservando il soffitto. E sorriderebbe. Un sorriso sadico, rivolto al nulla. Tsuki, se vuoi giocare, allora giocheremo. [END]

I due si incontrano nella stanza della Senjuu, dopo che quest'ultima gli ha lasciato un messaggio. Per la prima volta non si parla di sesso, ma di cose serie e tristi.