Nella tana del lupo

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18:51 Furaya:
 Il consumo di Chakra è massiccio, ma nulla che non possa tollerare con il quantitativo di Chakra posseduto. Tramite il sigillo dell'empatia, oltre ad aver potuto ricevere tutte le emozioni del bianco come se le stesse provando lei, ci ha anche parlato. Sembrava preoccupato, le ha accennato qualcosa, ma dirigersi nella sua dimora lo sta reputando sbagliato -circa- al settanta percento. E' un terrorista, facilmente catalogabile come traditore. Cosa le sta dicendo la testa? E' stata la prima a rendergli noto che quel sigillo deve essere usato con cognizione di causa, soltanto a seguito d'emergenze importanti, non per fare quattro chiacchiere sui sentimenti e su quanto vada di merda la giornata. Tuttavia, sentendosi sola, data la mancanza di Saisashi a causa di quanto accaduto ai Monti Ardenti, ha reputato quasi opportuno recarcisi. E' notte, dunque la luna rossa continua a splendere nel cielo notturno. N'è influenzata, sì, senza dubbio. Lo sente. Non avrebbe mai acconsentito altrimenti, tenendosi in disparte come farebbe di solito. Avrebbe quasi scelto di fare una ronda, piuttosto che accettare una richiesta tanto folle. Ma poco male. O la ronda, o l'allenamento in solitaria del quale probabilmente non ha neppure bisogno, ma ne scaricherebbe i nervi, o ancora fare quattro chiacchiere e conoscere meglio colui con cui ha siglato il sigillo dell'empatia. Quindi, tenendo tra le mani il Fuda con il Kanji "Fuoco", vi immetterebbe una modesta quantità di Chakra per far in modo che reagisca al Fuda con il Kanji "Oni" che ha lui in possesso. Anche quello era per le emergenze, vero Judai? Fa roteare gli occhi verso il soffitto, incurante adesso dei pensieri nefasti ai quali dovrà dare conto l'indomani. Eppure dopo quel che ha fatto non si è sentita neppure molto in colpa. Sarà ancora l'influsso della luna? O s'è resa conto che suo padre non aveva poi tanto torto? Son molte le volte in cui pensiero le ha attraversato la mente. Poiché fuori dai ruoli di Hokage, essendosi per di più recata anche alla propria abitazione, indossa abiti comodi e meno eleganti. Deve anche far fronte al caldo estivo, dunque non è nulla d'anormale. Indossa un completo formato da pantaloni neri elastici che coprono sin a metà polpaccio, sandali neri privi dei soliti schinieri che porterebbe uniti ad essi, una mezza canotta scura che lascia scoperte le braccia, parte delle spalle e del ventre. Son messe in mostra le cicatrici, i tatuaggi, qualsiasi segno che ne ricopra braccia e spalle. Il marchio a fuoco è parzialmente nascosto dalla canotta e dai lunghi capelli rosei; le cicatrici sono invece perlopiù sparse tra avambracci e bicipiti e specialmente una larga sul ventre dalla forma d'una X. I tatuaggi son vari, alcuni colorati ed altri semplicemente tinti di nero fatti con le proprie mani. Persino quello Anbu è stato mascherato da un fiore di loto, d'altronde è soltanto un ricordo indelebile. Dovrebbe, a seguito della reazione del sigillo, infine, comparire direttamente nella sua abitazione nel punto in cui si trova in quel momento il bianco. Non ha alcuna arma con sé, neppure le due fatidiche katana. <Sono qui.> Secca, quasi contrariata. Ha già cambiato idea di nuovo e tentenna. [ Chakra: 135/165 ][ 2/4 - Dislocazione Istantanea ]

19:07 Mattyse:
 Quella sorta di richiesta di soccorso glie l'ha mandata durante il tramonto, quando ancora la testa suggeriva di rimanere con qualcuno di cui si potesse fidare... ma il tempo scorreva e nessuno si è presentato... Per lo meno la Judai gli ha dato il tempo di indossare quei fatidici pantaloni neri, di una tuta, e di avvolgersi la vita con quella benda bianca che andrebbe a fare così tre giri attorno al suo corpo prima di legarcisi sul fianco. Mat si troverebbe in sala, il fuuda col sigillo 'Oni' sarebbe sul tavolino di fronte al suo. Il bianco si alzerebbe, intenzionato ad andare a prendere dell'acqua che andrebbe poi a versare nel bicchiere. La luna rossa ormai è alta nel cielo... E la testa inizia a suggerire cose strane. Furaya deve avere proprio un debole per gli uomini con le voci in testa eh? Tanto quella casa è silenziosa, ha a malapena un divano, con davanti il tavoli su cui vi è il fuuda, affianco a quattro libri messi l'uno sopra l'altro, in bella mostra. Il primo porta un titolo simile a 'miti e leggende'. E quando la voce della ragazza spezzerebbe il silenzio? Bhe, proprio nel momento in cui il bianco starebbe versando l'acqua, spaventandolo tanto da premere con le dita la bottiglia e farne uscire troppa e con una pressione tale da bagnare ovunque. Gli occhi ambrati si solleverebbero lesti per osservare la figura della judai... Tatuaggi, cicatrici e una bruciatura sulla schiena? La donna non ha avuto vita facile eh? Mat solleverebbe la bottiglia per qualche secondo, respirando profondamente prima di accennare ad una piccola risata, non se l'aspettava e vederla apparire così di colpo... Bhe, un bello spavento! "Buona sera.." Risponderebbe continuando a ridere. "Posso offrirti da bere? Sarai assetata con questo caldo e dopo una lunga giornata di lavoro." Sa bene che è successo qualcosa e il suo intento è tenerla lì con lui, lei che possa controllarlo e lui che possa sapere qualcosa di nuovo sul suo conto... E magari farla sfogare un poco. "Siediti, fa come se fosse casa tua. Tanto ci sono solo io" [Influenza luna rossa 100%]

16:24 Furaya:
 Vita facile? Cos'è, si mangia? Le cicatrici sono soltanto ciò che la rendono quella che è oggi, assieme ai tatuaggi che ne coprono il corpo. Ognuno ha un suo significato. La fenice all'interno del polso indica la sua rinascita dopo le rovinose cadute; il drago di fuoco indica la sua duplice natura non richiesta, ma che ormai la rappresenta: indistruttibile e infuocata; l'orchidea lungo il fianco rappresenta la forza di volontà di crescere e fiorire, d'essere il più bel fiore nonostante si sia sporcata le mani di sangue; e il fiore di loto è soltanto posto a coprire un simbolo passato. E le cicatrici, oh. Alcune sono veramente molto vistose ed è probabilmente merito dell'influenza della luna rossa il motivo per cui se ne sta fregando, fino a mostrarle con totale leggerezza. Gli occhi azzurri glissano sull'opera incompiuta che è il bicchiere mezzo vuoto, poiché ha versato l'acqua all'esterno. <Ops, ti ho spaventato.> Non è affatto preoccupata, il tono non nasconde affatto l'ironia con la quale condisce il tutto. Mostra addirittura un debole accenno di sorrisetto, restando in piedi di fronte a lui, ma guardandosi attorno come se volesse valutare la catapecchia in cui abita. <Se non hai soldi per guadagnarti una casa migliore> Cos'è, vuoi darglieli tu? <posso sempre lasciarti soggiornare nelle celle Anbu. Credo siano il posto adatto per quelli come te.> Non è disprezzo tanto meno odio quello che fuoriesce dalle labbra della Judai, ma che non le stia simpatico si presuppone sia abbastanza palese. Eppure perché ti trovi nella sua abitazione se ti sta così antipatico? Perché hai acconsentito a recartici? Ti sentivi sola, eh? Senza Saisashi tra i piedi, senza la tua solita frenesia a farti compagnia, senza il calore del suo corpo tra le lenzuola? Incrocia le braccia al petto, infastidita dal pensiero che si fa spazio nella propria testa. Fortuna vuole che abbia disattivo quel flusso di Chakra che collega telepaticamente sia lei che Mattyse che lei e Saisashi. Non vuole sentire quest'ultimo ed il primo lo ha praticamente davanti. Aggira il tavolo, avvicinandosi al divanetto dov'è seduto il bianco, prendendovi posto, sì, ma a debita distanza. Se lui si trova ad un'estremità, lei si sposterà sull'altra pur di non stargli troppo vicina. Comportamento molto maturo, oseremmo dire. Fa roteare appena il capo e il collo in sua direzione, squadrandolo di sottecchi. <Quindi?> Lo esorta a parlare, ma senza aggiungere granché al discorso o alle domande che a sua volta potrebbe fare. [Chakra ON]

16:25 Mattyse:
 La ragazza pare essere cambiata rispetto a come si era presentata durante quello scambio di pensieri durante la giornata. Con il sole pareva più amichevole, nonostante possa intuire già da se che non gli stia simpaticissimo... ora pare più aggressiva, come se il suo raggiungerlo sia un mero piacere... però non era così che avevano deciso... "Quindi?" Ripeterebbe lui sollevando il sopracciglio sinistro, ignorando quella battuta, anche se divertente, riguardo la propria dimora. Mat afferrerebbe il bicchiere mezzo pieno con la mano mancina, raggiungendo poi il divano su cui lei si sarebbe accomodata dopo, lontana da lui... come desideri Furaya, non ti forzerò in un amicizia che ora come ora è anche fin troppo complicata. "In realtà te l'ho detto e non voglio neanche assillarti con 'Ahh, mi manca Mekura, sono stufo di questa luna, voglio andare in giro a fare qualcosa di producente o a far scoppiare cose'"... imitazione a dir poco perfetta di un bambino che frigna. Il bianco ora si concederebbe un secondo, avvicinando il bicchiere alle proprie labbra per sorseggiarne il contenuto trasparente, in maniera da rinfrescarsi un poco la gola. "Ho paura. Dal tramonto all'alba faccio non so cosa, non lo ricordo e mi sveglio dolorante. Quindi se mi stessi accanto sarei più sicuro. E nonostante tutto non schifo neanche la tua compagnia..." hey stella, ma che fai? Riveli a Frufru che in fondo la trovi simpatica? "Te invece? Hai detto di non aver avuto proprio una bellissima giornata... che è successo?" Chiederebbe intento a cambiare discorso, andando a sollevare i piedi per portare il destro sotto la coscia sinistra e il sinistro sotto la coscia destra, mettendosi così a gambe incrociate. No, probabilmente non ricorderà neanche di quella conversazione... e il fatto che lo sappia anche lo innervosisce, sa che qualsiasi cosa farà non se lo ricorderà, in qualsiasi modo termini quella serata, sarà lei a doverglielo raccontare il giorno dopo... gli occhi ambrati rimarrebbero puntati sul volto della donna, senza mostrare paura, ma questa potrebbe essere percepita attraverso il sigillo... ma paura di cosa? Di essere colpito? Di morire? No... ha paura perché dopo la sua confessione ha visto in Furaya molto ottimismo. Nonostante sia un traditore, pare aver posto fiducia in lui... ed è di questo che ha paura, di non riuscire a farla aprire, di non riuscire ad a prendere una confidenza necessaria per quello che è il suo modo di parlare e scherzare...

16:26 Furaya:
 La luna causa fin troppi problemi a livello emotivo, lei non n'è esente e si sente contrariata, al tempo stesso affatto convinta e un pochetto nervosa. Per fortuna, il sigillo dell'empatia non funziona al contrario. E' lei che controlla lui, non viceversa. Non ha bisogno d'acqua, non trova la necessità di bere in questo momento. Con il calar della notte, la temperatura s'è quasi sistemata, rendendo la calura estiva quasi sopportabile. E poi, diciamocelo sinceramente, la rosata è immune alla lava, quindi figurarsi se ha qualche problema con le alte temperature. Piega a sua volta un sopracciglio quando lui ripete quello stramaledetto "quindi", facendo roteare gli occhi verso l'alto. Sembra quando sei in sala d'attesa con un perfetto sconosciuto che inizia a parlare a vanvera e sei lì, indecisa se far finta di sorridere o prendere una qualsiasi rivista in mano pur di fargli capire che non è proprio il caso di dialogare con te. Ci manca solo la musichetta di sottofondo. Però, cerca di prendere parola per rispondergli a tono in merito allo scoppio d'altri ponti, oggetti, luoghi, case, fogli di giornale e tutto il resto. <Finché si tratta di qualcosa di produttivo, non posso che farti i miei migliori auguri. Te li farei anche nel caso volessi far esplodere qualcos'altro, perché ciò vorrebbe dire che quel marchio a fuoco è stato soltanto l'inizio.> Al prossimo giro, cosa faresti? Gli taglieresti via il braccio con cui ha attaccato la carta bomba o la lingua con la quale ha pronunciato il "kai"? Le vie del signore sono infinite, così come quelle delle torture. Insomma, gliela butta lì come una soave minaccia che non ha neanche senso d'esistere, però vuole metterlo in guardia in vista del futuro. Non vuole ricorrere ancora a delle misure tanto drastiche. <Perché *io*?> Gesticola appena con la dritta, le cui dita son puntate verso l'interno e in direzione del proprio sterno, autoindicandosi. <Non c'è nessun altro che potrebbe aiutarti o controllarti?> La domanda trova che sia lecita, mantenendo sempre il suo solito tono piatto, neutro, cercando di non far trasparire emozione alcuna e sentendosi come se ne fosse stata privata. <Tuttavia, è innaturale. Io non ho nessuna perdita di memoria e credo sia palese che l'influenza di questa luna rossa abbia colpito anche me.> Quindi, perché non perde memoria al risveglio? Sarà che dorme poco? Oppure perché è discretamente più motivata dell'altro, ha molta più esperienza ed è adulta? Non saprebbe comunque rispondersi, ma già sapere che si tratta della luna è un passo fondamentale per trovare delle plausibili risposte. Sospira pesantemente, potendo notare come non vi sia falsità nel timore altrui, riuscendo a percepirlo piuttosto chiaramente tramite il sigillo dell'empatia che, strano ma vero, tiene ancora lì attivato, venendo pervaso dal Chakra. D'altronde, non si fida dell'altro e solo così può sincerarsi che dica la verità. <Inoltre, se tu facessi qualcosa di molto sconsiderato e folle, vuol dire che sono autorizzata ad intervenire.> Non è una domanda, quanto più una constatazione dei fatti, volente o nolente dato che vorrebbe farla restare. <Ad ogni modo> Scosta una ciocca rosea dietro l'orecchio, distrattamente. <risolviamo prima i tuoi dilemmi.> Più che altro, attende le risposte alle domande e alle affermazioni appena fatte. [ Chakra ON ]

16:50 Mattyse:
 Si, quella ragazza, per lo meno con la luna, sa come rendersi antipatica anche per il bianco, ma questo ha motivo di mantenere la calma. E' privo della sua razionalità, ma non della sua intelligenza, o quello che è... Quindi piccolo Mat, rispondi a tono, con la tua testa calda! "Bhe, se a dire kai sono io, allora qualcosa di produttivo ci deve essere, come qualche altro mese di pace in cerca del fantastico terrorista." Ed ecco un altra frecciatina, scuotendo appena il capo non molto topo. "Ma la luna mi leva la preparazione, mi mette fretta e rischierei soltanto di farmi beccare qualche giorno dopo. Il che vanificherebbe tutto e farebbe riprendere le ostilità quanto prima." In fondo è quello il piano, farsi riconoscere come una minaccia più grande, per tutti i paesi, in maniera che questi impegnati nel difendersi da lui vedano negli altri dei compagni fidati, che possano prendere tanta confidenza e fiducia da poter un giorno convivere anziché uccidersi. In fondo, se un Konohano proteggesse una donna di Ame con un attacco, difficilmente il fratello di questa attaccherà il primo, no? E' un opzioni migliore di quella che prevedere la conquista di tutti i territori, trasformandosi come oppressore e rendendo la guerra in una guerra civile. "Fammi pensare... Chi altro potrebbe... Mekura è a Kusa, e andare a Kusa con la luna non è il massimo. Oltre che avrebbe ancora il marito in casa quindi..." Pensa, a chi altro potresti chiedere? "Itsuki Goryo sarebbe una valida alternativa, è intelligente e capirebbe che non sarebbe il momento per far scoppiare cose... Ma da mukenin non è facile trovarlo!" E poi? Chi rimane? "No, persone che posso reputare di fiducia per non combinare casini strani non ce ne sono al di fuori di te." Risponderebbe ora con tono secco, chinando appena il capo verso la propria destra per far ricadere i capelli bianchi da quel lato. Quindi, la donna non ha perdite di memoria eh? Quindi vi è una linea, una differenza, probabilmente anche il livello di influenza varia in base a questa caratteristica sconosciuta... "Oh... interessante..." Si limiterebbe a commentare voltando lo sguardo in favore dei libri... Se si tratta della luna, potrebbe essere il collegamento con l'acqua? La judai ha un innata Yoton, mentre il tipo di chakra usato dal Senjuu è suiton.. Sarebbero due estremi, potrebbe essere anche un opzione. "Vorrei mi ricalcassi il sigillo con l'inchiostro." Ed è così che cambi discorso? Uscendotene a caso in quel modo? "E che mi tatui il sigillo 'Oni' dietro il collo a scendere, lungo la colonna vertebrale, con le stesse dimensioni del fuuda." Perché? Vuoi fare colpo sulla decima? O vuoi solo metterti a disposizione? No, c'è qualcosa che valuti più grande nella tua testolina, te che non sei fedele a Konoha, ma lo sei a Mekura, ora vuoi diventare anche fedele a Furaya. Il bianco slegherebbe le proprie gambe per poi sollevarsi in piedi e andare verso un mobile lì vicino, da cui aprendo un cassetto tirerebbe fuori ago da cucito, uno spago di colore nero, questi verrebbero stretti nel pugno sinistro, lasciando libere solamente due dita: pollice e indice. Mentre la mano destra prenderebbe una sacca con un contenuto... esplosivo. "I miei dilemmi. Non puoi portarmela qui. Non voglio uscire dal villaggio in queste condizioni. Non posso essere io ad affrontare suo marito e il suo clan, non prima che lei mi abbia assicurato che ha scelto me." Mat prenderebbe a innervosirsi, ma non per la donna li presente, ma perché si sente impotente, inutile. Non può fare nulla. "Quindi i miei dilemmi necessitano di tempo. O di un abbraccio. O di alcool. Ma non amo bere. E non penso di starti così simpatico da poterti chiedere consolazione. Quindi posso solo aspettare." Si impunta così sul fatto che non abbia niente da dire. "Quindi, se non hai qualche domanda ben precisa da pormi, che non sia un 'raccontami di te' generico..." E così la porterebbe davanti un piccolo bivio: fare una domanda precisa o raccontare-la-sua-fottutissima-giornata.

18:41 Furaya:
 E' raro che osi comportarsi in questo modo; anzi, è assai raro che riesca ad apparire tale. Il suo carattere è ben diverso, è sempre stata solare e sorridente nell'ultimo periodo. Evidentemente anche il ruolo di Hokage e quanto accaduto di recente hanno fatto in modo che provasse dell'astio, quell'odio che ha provato ben poche volte in vita sua. Nei confronti di Mattyse, non sembra provare niente di tutto questo, bensì soltanto una profonda antipatia. Deve ammettere che il piano è stato ben pensato e nessuno sarebbe arrivato a lui poiché privi di prove. Deve davvero confessare che ciò che ha fatto, per quanto sbagliato fosse, è stato compiuto a regola d'arte, ed anche la possibilità di aver fatto ricadere la colpevolezza su qualcun altro... beh, tanto di cappello. <Consapevole che domattina non te ne ricorderai> A quanto pare, è questo il problema dell'influenza della luna rossa ai di lui danni. <ammetto che sono stata sinceramente colpita dal piano ordito per il ponte Naruto.> Credi che sia il caso di dirglielo? E se l'indomani se ne ricordasse? Perderesti tutta la stima di te stessa. <Nessuno sarebbe riuscito ad arrivare a te in nessun modo, pur leggendo la mente di Tamaki Ishiba, non ci sarebbero state prove riconducibili ad un Konohano. Il simbolo del Villaggio sarebbe stato catalogato come un possibile depistaggio, che avrebbe fatto perdere ancora più tempo a chi di dovere.> Ascolta anche ciò che viene professato in seguito, passando oltre a questo discorso, ancor sperando vivamente ed espressamente che non se ne ricordi affatto. Ciò non farebbe altro che alimentare l'altrui ego, convincendolo che quanto fatto sia stato giusto e che possa rifarlo senza problemi. <Itsuki Goryo non credo sia vivo. La sua taglia è stata riscossa.> Di conseguenza, vuol dire che il ragazzo è stato consegnato o che, nella malaugurata ipotesi opposta, sia morto. Quindi, non potrebbe richiamarlo pur volendo e non avrebbe avuto accesso al Villaggio, ma questo è un altro discorso che non intende affrontare, dal momento che l'altro potrebbe lasciarsi sfuggire qualcosa di poco propizio. In questo istante, data la situazione, non vuole davvero sapere e conoscere nient'altro che già non sappia, altrimenti dovrebbe mettersi a lavorare col cervello e, a causa della notte, non le conviene affatto. La prossima ustione potrebbe fargliela attorno al collo. <Quindi, conviene che ci resti io. Sei fortunato che non abbia niente di meglio da fare.> Menti a te stessa, non vuoi semplicemente restare da sola nella tua abitazione, tutto qui, pur essendo circondata da animali domestici che non riducono l'assenza del calore umano. Aggrotta appena le sopracciglia nel sentirlo parlare circa dei tatuaggi. <Perché?> L'unica domanda che le sovviene immediata, arcuando il sopracciglio con evidente aria interrogativa. <Cosa stai facendo?> Ne segue i movimenti e, d'altronde, deve accertarsi che sia tutto a posto, altrimenti perché è andata lì? Deve adempiere al proprio ruolo di controllore e paciere. <Non potrai saperlo finché non avrà scelto e, per quanto riguarda il Clan Hyuuga e suo marito, ti sconsiglio caldamente di fare qualcosa. Avete ancora dei mesi per pensarci su, per non parlare del fatto che adesso Mekura è fuori dal villaggio.> Quindi, relativamente sana e salva finché non faccia qualcosa di sconsiderato lei stessa. In quel caso, può farci ben poco. Ha bisogno di tempo, è assurdamente vero detto da un terrorista. <Non posso darti alcol perché ho promesso a Jushan che non avrei più bevuto> Per forza, l'ultima volta ti sei limonata Sango Ishiba, Saisashi ti ha soccorso ubriaca dopo aver proclamato che voi foste una coppia e hai lanciato l'asse del microfono addosso ad un tal dei tali, il cui figlio ti ha giurato vendetta. Direi che può bastare così, torna a fare i tuoi doveri di Hokage. <e sì, decisamente sono poco incline ad abbracciare un terrorista.> Ma a prescindere, non soltanto perché rischia di farsi esplodere con te affianco. Ah no, quelli sono i kamikaze, ma il confine è molto labile e sottile. <Non sono sicura di voler sapere qualcosa di te. Ma, piuttosto, come sta la ferita?> Ancor più fortunata è adesso che non può avvertire la *preoccupazione* della Judai nei confronti del marchio a fuoco. <Anzi, come sei finito a programmare la distruzione d'un ponte?> ...Sicura di volerlo sapere? [ Chakra ON ]

19:09 Mattyse:
 Ed è vero, lui non ricorderà assolutamente nulla, ne di quella conversazione, ne di quei complimenti... Ma questo non gli impedisce di rispondere in quel momento! In fondo, manca ancora tanto all'alba. Il bianco così annuirebbe alle prime parole, tornando a sedere per poi posare ago e filo sul tavolino. Le mani andrebbero a stendere al meglio il tessuto, osservandolo prima effettivamente di intraprendere qualsiasi cosa. "Lo so, per questo ero particolarmente tranquillo. Cosa che avrebbe reso più difficile il trovarmi. L'unico momento di difficoltà è stato Boryoku quando mi ha frugato nella mente, ma quando lo ha fatto aveva già scelto di farmi entrare e voleva solo vedere quanto forte fosse la mia mente." Ne è convinto, anche se questa cosa non gli è mai stata confermata, sa bene che è così. Al generale è piaciuta la sfida fin dal primo momento e di conseguenza sa che quello era solo per aumentare il divertimento. E' sicuro delle proprie abilità, come sa bene quali siano le sue debolezze. Che sia questo il vantaggio di Mat? "Ma sono rimasto molto più soddisfatto dal risultato. Mi è bastata come prova che come metodo, per quanto poco consono al classico approccio, è alquanto funzionale." Basta commentare, ti stai autoelogiando. Si un po' modesto diamine! Già lei sta ammettendo che sei stato bravo. Mat tornerebbe in piedi, voltando un attimo lo sguardo sulla donna nel sentire quella frase su Itsuki. Meglio fare silenzio. Lei non sa che lui l'ha visto giusto poco tempo fa, come lui non sapeva che era ufficialmente deceduto. Ops, ti è andata bene anche questa volta eh? Il bianco ora tornerebbe verso il mobile precedente per poi chinarvici davanti e frugarvi all'interno in cerca di un paio di forbici. "Voglio approfittare del tempo per prepararmi. Non potendo scegliere sempre il campo di battaglia, è meglio portarmi una variante utile dietro, che possa favorirmi e aumentare le possibilità di vittoria in caso di uno scontro... difficile." Si, sto preparando una giacca esplosiva con tante di quelle carte bomba che probabilmente avresti paura pure tu! Ma non te lo dico che se no scappi e ho bisogno di te. Ecco quali sono veramente le parole del ragazzo, che ha scelto di dire le cose in modo più carino. Per quanto riguarda Mekura... "Lo so.." Sussurrerebbe dopo aver trovato le forbici, voltandosi in direzione del divano ma mantenendo lo sguardo basso. Lo sa, e ricordarglielo non gli fa bene. Lei dovrebbe anche sentirlo, come se ogni pugnalata che gli desse possa ritorcersi contro di lei grazie a quello stesso sigillo. Eh si piccola, è stata un'arma a doppio taglio. "E tanto non avrei bevuto comunque." Ecco, non è un grande amante, non che non beva... ma aspettiamo la maggior età prima di tornare a casa sbronzi? Ah no? "Grazie per l'onesta eh!" Ecco, finalmente il sorriso tornerebbe sul volto del Senjuu, nonostante il sigillo trasmetta un certo rammarico. Il bianco tornerebbe seduto e osserverebbe la veste, tracciando nella propria mente una linea verticale che dovrebbe attraversarla. Ok, non hai fatto molta esperienza con il cucito, ma è giunta l'ora di rimediare. "Avevo una teoria e neccessitavo di un test. Direi che lo ha passato!" Esclamerebbe alquanto distratto, allungando poi la mano impugnante le forbici per prepararsi a tagliare, fermandosi poi per poter rispondere meglio. "Ho visto una soluzione per porre fine alla guerra, una soluzione che segue ciò che ti dicevo quella sera a Kiri, ma che a quanto pare non hai compreso subito. Quindi ho pensato di provare, osservare come i paesi avrebbero reagito se un qualcosa, con una certa rilevanza storico politica fosse crollata per mano di sconosciuti... E il risultato l'ho visto in poco!" Ora Mat prenderebbe a tagliare, seguendo quella linea verticale e sperando che questa venga dritta. "Avevo bisogno di sapere se il mondo avrebbe preso ad additarsi o se si fosse unito per cercarmi." E si sono uniti. Il piccolo Mat pensa quindi di avere una chiave per porre fine a tutto. "Poi, visto che le cose vanno fatte bene, ho studiato la struttura del ponte. una coppia di pilastri ogni dieci metri. Allora una coppia ha le carte bomba da un lato, la coppia successiva dall'altro, quella dopo ancora come la prima e via così. In maniera che se le carte bomba non fossero bastate, l'onda d'urto avrebbe spinto il ponte in direzioni opposte, con ben tanta forza da piegarlo e farlo crollare e implodere su se stesso. Far scoppiare le cose è semplice, ma il danno è minimo. Probabilmente far saltare il ponte avrebbe solo danneggiato un po' la superficie e spazzato via la polvere. Ma se colpisci la base è destinato a crollare." E il tutto è stato studiato per non fare feriti e non farsi beccare... Si che la prossima volta, di avere feriti importerà già molto meno. La forbice, al termine di quelle parole, dovrebbe aver raggiunto il collo del vestito e dovrebbe permettere al giovane di aprirlo, osservando il taglio che dovrebbe apparire dritto e lievemente sfasato verso la propria sinistra. "E comunque il petto va molto meglio. Lo volevo abbellire tatuandoci sopra lo stesso sigillo, come ho detto."

11:08 Furaya:
 Le viene narrata una delle prove che ha dovuto sostenere durante l'arruolamento diretto col Generale Boryoku, stringendosi appena nelle spalle. <Avrebbe dovuto scavare più a fondo> Avrebbero risolto un mucchio di problemi se soltanto l'avesse fatto quando lo aveva tra le mani. <ma potrei ordinarle di farlo ancora, scoprendo tutto ciò che hai lì dentro: ogni singolo dettaglio. Si tratterebbe d'una sicurezza maggiore, non potendomi fidare di te.> E' uno dei motivi per cui gli ha impresso il sigillo dell'empatia, facendo sì che possa tenerlo sotto controllo in qualche modo. Tuttavia, leggergli la mente è sicuramente ciò che lo terrebbe tranquillo, evitando che vada a far scoppiare qualche altro ponte - ammesso ne siano rimasti integri. Non commenta granché in merito ai motivi che hanno spinto il Generale ad arruolarlo. Fa spallucce, lasciandolo crogiolare nel suo autoelogio, come se ignorarlo fosse un modo come un altro per fargli capire che è un elogio futile, senza motivo d'esistere e che lei non gli darà modo di accrescerlo. Ha già detto abbastanza, forse più di quel che avrebbe dovuto dirgli. Ne segue man mano i movimenti, giacché pare intento a preparare qualcosa per un possibile attacco o missione futura. Sta attenta a quel che fa, facendo sì che resti impresso nella sua memoria quanto più in quella altrui. <Allenarti un po' di più non sarebbe un ottimo incentivo per quando i campi di battaglia non sono alla tua portata? Non resta focalizzato soltanto sul tuo stile, ma trovane un altro con cui compensare il primo.> Un consiglio quello che viene elargito, quasi rimangiandoselo immediatamente dato che non è proprio la persona adatta a meritarselo. I sentimenti altrui giungono come una pugnalata e lei, che è sempre stata molto empatica, li sente, li avverte, li conserva. In qualche modo, riesce a provare anche lei quel senso di solitudine e di preoccupazione che prova l'altro, ma cerca di non darlo a vedere. Piuttosto, stringe le labbra tra di loro, si prende qualche tempo per trovare un altro argomento che sia differente da quello appena citato. Rigirare il coltello nella piaga sa quanto possa essere doloroso. <Vedi il lato positivo, se riesce ad ottenere quello che cerca, potresti sperare in una vita normale, anche se bisogna tenere conto di suo marito.> Smettila. Sappiamo tutti che ti stai crogiolando nel trovare le debolezze altrui soltanto per metterlo alla prova, per vedere quanto regge e cosa compie se colpito nei punti giusti. <Si parla di Alleanza per un motivo, anche se ultimamente s'è rivelata essere alquanto fallace. Non nego d'aver avuto il pensiero, se non il timore, che abbandonarla fosse la via giusta.> Ha comunque delle idee in merito, laddove il triumvirato con Kusa e Kiri sarebbe stata la giusta via per ricominciare, facendo sì che i villaggi s'affermassero come delle potenze maggiori, poiché unite. La sua constatazione giunge in merito alla risposta altrui circa il motivo per cui abbia fatto saltare in aria il ponte, laddove l'espressione della donna si fa pensierosa, le sopracciglia appena aggrottate come se fosse concentrata sul non lasciarsi scappare alcunché. <Quindi, ricapitolando, il tuo era uno specie di test. Un test che avresti potuto compiere in maniera differente, ma che ha comunque avuto il suo perché da quel che sento.> Decisamente, a quanto pare non è poi così stupido come credeva fosse; dimostra d'aver avuto un pensiero, un'organizzazione, un piano e che non è stato fatto soltanto per diletto. Il colpo lo ha studiato, è premeditato, il che rende la sua situazione anche ben peggiore, ma sorvoliamo al momento. <Non ho i miei attrezzi con me> Per tatuare, intende. <non ho neppure le mie armi.> Come si può ben vedere poiché priva di fuda, katane, tasche porta oggetti e quant'altro. <Non so perché ti ho marchiato a fuoco> Comincia col dire, la dritta che sale verso la fronte e le dita che si intrecciano tra i ciuffi rosei per un istante. <mi è sembrata soltanto la cosa più giusta da fare in quel momento per punirti, forse perché sono stata punita allo stesso modo?> Una domanda retorica la sua, non necessita di risposta alcuna. Però, è pur vero che quel pensiero è divenuto un puntino fisso al quale vorrebbe dare una risposta, sicuramente, probabilmente anche già la conosce e non vuole scoprirla per davvero.

11:33 Mattyse:
 "Avrebbe dovuto." Una semplice risposta in merito a quello che è l'argomento Boryoku, che è meglio lasciar decadere però per non tornare in quel momento autocelebrativo, ma quando si parla di rifarlo, di dare ordine di frugare ancora nella sua testa... "Fallo pure, in fondo quello che nascondevo te l'ho detto chiaramente. Non ho particolari problemi." E' un bluff? No, la testolina influenzata da quella luna non sarebbe in grado di mentire con tanta abilità e ingegno. Al massimo scoprirebbero che Itsuki è ancora vivo e a piede libero, che il prossimo bersaglio di Mat sarebbe stato Konoha... Ma forse avrebbero trovato anche qualche cosa di positivo. E ora saltiamo all'argomento successivo, mentre il bianco andrebbe ad afferrare ago e filo, cercando un capo del secondo prima di portarlo tra le proprie labbra ed inumidirlo appena. "Allenarmi non mi dispiacerebbe, ma questo non mi permetterà molto facilmente di sopravvivere all'attacco di un chunin o simile. Potrebbero arrivare colpi che i miei occhi non sono in grado di vedere. L'unica cosa che un po' di allenamento mi ha insegnato è che se qualcuno mi scompare da davanti agli occhi devo mollare una gomitata alle mie spalle." Chiamarlo allenamento è decisamente troppo, si trattava solo di un incontro con Sango Ishiba, che ti ha dato questa dritta e, in aggiunta, questa dritta ha avuto modo di rivelarsi veritiera due volte. Mat parrebbe tornare tranquillo, almeno per il momento. L'idea che anche se Mekura tornasse con una scelta favorevole e tutto non consegua una completa sparizione di Orochi lo sa anche lui. "Dal momento che Mekura e tizio hanno figli, a lui lo avrei tra le scatole fino alla sua dipartita..." Che speriamo giunga presto! "...Ma già smettere di nascondermi e non stare chiuso qui dentro come un topo da biblioteca... una vita normale." E ancora una volta si bloccherebbe, quasi a pensarci su. Ha ben tanta paura dell'argomento? "Guarda te se mi dovevo innamorare proprio in una circostanza simile." Ringhierebbe a sottovoce, cercando, più volte, di far passare il filo in quell'asola piccolina e quasi impossibile da vedere. Respira Mat, anche se non mi senti, anche se ora come ora neanche Al Miaeda riesce a tenerti calmo. Furaya non ha colpe. "Avrei potuto farlo in pieno giorno, facendo scoppiare tutti i pilastri e rischiando di uccidere o ferire qualcuno." E' una risposta un pelo secca quella che da alla decima. "Svolgere il test in maniera diversa non avrebbe dato un vero risultato. Far scoppiare qualcosa di piccolo avrebbe attirato l'attenzione solo di Kiri e questo non avrebbe mostrato come i paesi esterni si sarebbero comportati a riguardo." In fondo il test non era per la sua abilità, non era per Kiri, ma era per tutte le nazioni. "E sinceramente..." No Mat, non è il momento... "Se l'unico modo per far vivere in pace tutti i villaggi è dargli qualche terrorista bastardo da cercare. Mi sacrificherò." Si, ha praticamente rivelato che quella di ora è appena una pausa per vedere se il mondo è in grado di trovare una pace duratura da solo e, che in caso così non fosse, si sacrificherà per questa. Ao scemo in culo sei un genin lo sai? Non te la tirà troppo per uno stupido ponte. E riguardo al marchio a fuoco... O bhe, lì l'argomento gli strappa un sorriso e un po' di sollievo e tranquillità, che lei dovrebbe sentire giungere subito. "Non so se sia stata la cosa giusta. Potevi arrestarmi, classificarmi traditore, uccidermi... E invece hai preferito marchiarmi e lasciarmi libero..." Il bianco ora dovrebbe riuscire a centrare quella fottutissima asola di merda con il filo, subito due dita della mano opposta andrebbero ad afferrare il capo che è riuscito ad attraversare l'ago per poi tirarlo in maniera da non dover più reggere quest'ultimo. Ora gli occhi ambrati di Mat andrebbero verso il volto di Furaya, mostrandole quel sorriso. "Però non mi dispiace. Il fatto che qualcuno possa capire quello che provo, anche se in maniera artificiale, non mi dispiace affatto... E che con un po' di fortuna qualcuno possa rispondermi..." Ed una piccola risatina, che gli agiterebbe le spalle. "Non mi dispiace affatto. E ti ringrazio... Per quanto tu possa pentirtene visto il numero di volte che ti cerco ... Giuro che mi spiace disturbarti così tanto però..." Eh si piccolo Mat, sei sempre rimasto in disparte, da solo, le poche persone con cui staresti sono tutte lontane da te, lei è l'unica via di fuga dalla solitudine e da tutto quello che può comportarne. Quelle parole della donna però non sono sfuggite alle orecchie del bianco, che tenterebbe di cogliere la palla al balzo mentre lo sguardo tornerebbe sul filo, intento a farvi quel piccolo nodo utile a non far scappare l'ago. "Sei stata punita allo stesso modo... Da chi e che avresti combinato? Non mi sembri una ragazza molto agitata da meritare qualcosa di tanto... Cioè, non hai fatto scoppiare un ponte dichiarando praticamente guerra ad un alleanza, vero?"

12:26 Furaya:
 Non ha particolari problemi così come lei non ne avrebbe nel caso in cui dovesse ordinare anche questa lettura. <Perfetto, allora. Non c'è nient'altro che devi dirmi e che dovrei sapere.> D'altronde, anche tramite il sigillo dell'empatia, potendone sentire le emozioni, dovrebbe riuscire a capire se sta mentendo oppure no durante quel frangente. E' questo il lato divertente del suddetto sigillo, a differenza di quando lui la contatta senza pensarci due volte. <Devi allenarti a seguire i movimenti avversari, allora. Inizialmente, è naturale non riuscire a vederne poiché si muovono ad una velocità superiore alla tua.> Annuisce persino all'ultima affermazione, quell'insegnamento datogli da Sango Ishiba. <Non è neppur tanto sbagliato. Attaccare alle spalle, personalmente, lo trovo sleale, però.> Mai fatto in combattimento, cerca sempre il confronto e un duello pulitissimo, facendo sì che entrambi possano sfruttare al cento percento le proprie capacità. Fa spallucce quando il discorso verte nuovamente su Mekura, il marito ed i figli. <Ne eri consapevole fin dall'inizio, ma con questo non intendo dire che sia colpa tua. L'errore lo avete commesso entrambi, ma è un errore risolvibile e che non può esservi per forza imputato. Ai sentimenti, non si comanda e non li si blocca soltanto perché di mezzo vi è un matrimonio o dei bambini.> In un certo qual modo, vuol fargli entrare in testa che le lamentele potrebbe tenersele per sé, poiché consapevole di quel che ha fatto - che hanno fatto. Allo stesso tempo, è conscio di ciò che questo avrebbe portato, forse eccetto la gravidanza, sbucata fuori come il peggiore dei regali in un momento alquanto critico. <Ma comunque non vi invidio.> Lo ammette con molta sincerità, priva di peli sulla lingua in questo contesto, grazie anche alla luna rossa che fa il suo sporco dovere. In fondo, cosa c'è di male ad essere sincera e a poter fare ciò che non faresti mai, soltanto perché bloccata dal normale processo di ragionamento e sensi di colpa annessi? L'argomento successivo riguarda il ponte, la sua premeditazione ed anche un commento che fa appena sbarrare gli occhi alla Judai. Ha senso, n'è consapevole, ma ammetterlo a se stessa, fino a questo momento, era probabilmente fuori discussione. <L'unico modo per mantenere la pace nell'Alleanza è fare in modo che si abbia un nemico comune da battere, un nemico che costringa le cinque terre ad essere unite.> Commenta a sua volta ad alta voce, un pensiero che probabilmente non avrebbe mai espresso prima d'ora e figurarsi che l'ha appena esplicato di fronte ad un traditore. <Ma se io invece volessi che non vi fosse più nessuno da battere o sconfiggere? Se volessi soltanto un altro periodo di pace, ma ben più duraturo? Eppure mi hanno fatto notare che nessuno vuole davvero la pace, altrimenti perderebbe di senso un ruolo fondamentale: quello del Ninja.> Nato appunto per servire e proteggere il proprio Villaggio d'appartenenza, seguendo anche le direttive d'un capo superiore. <Non capisco perché debba sacrificarti tu.> Potrebbe tranquillamente lasciare il Finto Dio libero, come per altro stanno facendo, non essendo stati in grado di imprigionarlo come avrebbero dovuto, cosicché possa ricomparire ogni tanto. Sul serio stai pensando a qualcosa del genere, così tanto deviata? La domanda indiretta resta. <Sono favorevole alle seconde opportunità. Sbatterti in cella avrebbe fatto accrescere la tua volontà di far esplodere i ponti o qualunque altra cosa> Si stringe nelle spalle, a mo' di battuta. <classificarti come traditore avrebbe voluto dire metterti una taglia sulla testa e, ripropongo, sono per le seconde chance.> Inizia a farsi poco più seria. <Ucciderti per un ponte saltato in aria che non ha mietuto vittime, pur avendo fatto ricadere la colpa su qualcun altro, non è stata una scelta contemplata. La ferita che ti ho inferto è anche minore rispetto a quella che avrei potuto farti, ciò implica che il mio autocontrollo non era poi tanto sopito.> Molto probabilmente, a quest'ora, non avrebbe più avuto direttamente un braccio con cui mast---NOOOOOOOO! Non si dicono queste cose. Avrebbe potuto attuare qualunque altra minaccia ai di lui danni, punizione o sgridata che fosse, ma in quel momento, con l'attivazione involontaria della seconda innata, il suo corpo ha agito in quella maniera. <Ricorda solo una cosa, però: non sei più libero. Sei controllato, sei tenuto sotto osservazione. La tua libertà è condizionata.> E potrebbe subire variazioni non appena ne avrà lei voglia oppure lui commetta qualcosa di sconsiderato. Qualcos'altro ancora, come se la lista fornitale non fosse sufficiente. <Il sigillo dell'empatia non è fatto per permettermi di capire le tue emozioni, per comprenderti o per farti da spalla quando sei depresso. Non te l'ho messo per questo motivo. Quindi, apprezzo che tu l'abbia creduto, ed è vero che riesco a comprendere come ti senti, ma non è mio dovere cercare un modo per farti stare meglio. Non sono tua amica.> Diretta come una pugnalata allo stomaco, piega le braccia sull'addome, lasciando aderire la schiena al divano. Ha bisogno di relax e riposo, questo è ovvio, valutando quanto svolge durante la giornata. <Mhm> Fa spallucce nuovamente, rivolgendo lo sguardo in tutt'altra direzione, scrutando l'interno dell'abitazione. <ho solo cercato di fermare mio padre dal vincere sull'Alleanza, quindi doveva farmi essere ubbidiente in qualche modo.> E non contrastarlo, magari portarla anche dalla sua parte se non fosse stato per le torture. Gesticola, sì, ma le ultime parole vengono pronunciate con evidente astio che non si premura di nascondere. <Quindi, credo che il mio infliggerti una medesima punizione sia soltanto un reflusso di quanto ho subito io.> Brava, hai imparato a farti da psicologa da sola in questi anni! E ne parli a lui solo perché -ancora una volta- domattina non se ne ricorderà affatto. [ Chakra ON ]

13:02 Mattyse:
 Ok, qua le cose iniziano a farsi complicate! Il primo discorso, che avanza con il nodo che Mat cerca di fare per far si che l'ago non gli sfugga più, è praticamente giunto al termine, vede quel commento, quel volere più da samurai che da ninja... e' davvero una volontà nobile, quanto stupida per il loro mondo. Gli shinobi non dovevano agire nell'ombra? Qua la voce di Saisa avrebbe ragione. I ninja nascono per nascondersi, colpire alle spalle e di nascosto, anche se non proprio tutti come diceva. Ora la mano destra andrebbe a tenere l'ago, mentre la sinistra afferrerebbe il tessuto tagliato in precedenza, il bianco deve fare un lavoro alquanto semplice, necessita solamente di forare il vestito con l'ago, così che questo faccia strada al filo per passarvi attraverso senza alcuna difficoltà. "Lo sapevo, come il mio lamentarmi nei confronti della situazione è più rivolta al fatto che lei non sia nemmeno a Konoha. Sarebbe facile inventarsi qualcosa altrimenti." Si, è consapevole che deve solo essere paziente, ma ha diciassette anni e l'essere intelligente abbastanza da stupire gente che la sua testa potrà averla tra altri vent'anni è stancante cerebralmente, ogni tanto anche quella testolina deve spegnersi e comportarsi come un comune ragazzo della sua età. Poca pazienza, tanta voglia di fare e migliorare... ma facile da demoralizzare, facile come pochi, soprattutto quando eventi come la luna rossa lo colpiscono, lo scuotono e vedono la testolina non ragionare e progettare normalmente come sempre in stato di grado di fare... E' pesante. Il bianco ora tirerebbe l'ago, facendo passare un quantitativo esiguo di quel filo attraverso la stoffa, in realtà, quasi tutta la matassa. Ma l'argomento succulento è arrivato. Non può perderselo. "Precisamente non è la presenza di un nemico, ma l'assenza di motivazione di fidarsi delle altre nazioni. Se un qualcosa di grosso li obbligasse a collaborare, e quindi li forzasse a dare fiducia ai villaggi normalmente rivali, quando la minaccia svanirà, loro avranno già instaurato un rapporto di fiducia e quindi pacifico." Si tratta solo di dare una motivazione alle persone per dover rischiare, affidandosi alle mani altrui. Perché Mat si è scoperto, dicendo a Furaya del suo attacco? Perché Solo se Furaya saprà tutta la verità potrà aiutarlo come si deve con Mekura. E lei potrebbe fare di tutto e avrebbe anche ragione nel farlo... Ma la cosa in comune, la felicità di Mekura, potrebbe risultare più importante per entrambi. Piccolo esempio eh! "I ninja possono esistere anche per cose più piccole, in fondo le minacce non svaniranno mai. Ma non è giusto che ci si ammazzi tra di noi." Ecco perché la pace potrebbe esistere nonostante gli shinobi, perché la pace sarebbe tra le nazioni, non tra criminali, demoni e dei. E perché dovrebbe sacrificarsi lui? "Perché a quanto pare ho una mente che mi permette di farlo..." Vedi il ponte Naruto, nessuno sospettava di lui. "Perché ho la volontà di farlo, per far si che chi verrà dopo di me non debba vivere la guerra..." E perché non lasciare libero il finto dio? Oh, lì è semplice. "E poi, avresti la possibilità di creare una minaccia fasulla, che volendo fermeresti in poco, se vedessi che le cose stanno andando male, che ti informerebbe e troverebbe soluzioni per non far pensare che Konoha sia un problema per gli altri villaggi e perché nel farlo diminuiresti drasticamente il numero di vittime. Preferiresti aspettare una minaccia tanto grande che potrebbe mietere vite e rischiare veramente di distruggere tutto il mondo che conosciamo, quando basterebbe dare minima assistenza ad un ragazzo volenteroso e capace?" In fondo si tratterebbe solo di far scoppiare cose qua e là senza farsi beccare e uccidendo meno persone possibili, ogni tanto sparire per lasciare un po' di suspance e... quando le nazioni avranno collaborato abbastanza per cercarlo da potersi fidare ciecamente, sparire, come se non fosse mai esistito, lasciando le nazioni in pura pace tra loro. Mat ora poserebbe l'indumento, con l'ago e filo, sul tavolino, allungandosi in direzione della borsa. Cosa conterrà mai? Eheh. "E so che il sigillo non è per empatia, non è per sapere come sto o per farmi da spalla." E a dirlo qui è più che tranquillo, ne è consapevole. "Ma solo perché si è con le spalle al muro non significa che siamo finiti. Significa solo che la soluzione non è alle nostre spalle, ma proprio davanti a noi." La mano mancina andrebbe a infilarsi dentro la borsa, andando ad afferrare un mazzo di circa trenta carte bomba, che tirerebbe fuori e poserebbe sul tavolo. "Il sigillo è stato fatto per controllarmi, così che non faccia danni. L'altro mi è stato dato per potermi raggiungere in tempo zero e planarmi nel culo" Mat, le parole diamine! "E quindi?" Ecco, ora un poco si abbatterebbe... davvero è ridotto così male da dover approfittare di quello svantaggio? "Se riesco a trasformare un problema in una soluzione che male c'è? Sai cosa faccio, ed io so che qualcuno mi sta capendo. So di essere controllato, ma il pensiero che qualcuno sappia mi alleggerisce la mente e mi aiuta a continuare. Non sei mia amica? Non mi importa." E questa è una balla bella e buona, magari anche credibile per come stai rispondendo a secco, ma la sensazione terribile che ti ha causato lei la sentirà. "Magari un giorno ci affezioneremo ben tanto da diventarlo, o magari muoio prima mettendomi tra te e un kunai. Chi lo sa." Tanto aveva detto di voler essere il suo cane più fedele no? Però più fedele, non significa più obbediente. Ora il bianco tornerebbe a concentrarsi sul suo lavoro. La destra prenderebbe la prima carta bomba, la mancina l'ago. Il ragazzo li avvicinerebbe e tenterebbe di forare con l'ago l'angolo destro dell'esplosivo senza strapparlo. Con calma, senza fretta. La fretta fa danni. "Non siamo cani Furaya. Per come mi hai appena detto, tuo padre è andato contro l'alleanza, lui meritava il marchio a fuoco." Come lo ha meritato lui in somma. "Vi è una differenza cruciale tra il mio e il tuo allora. Il mio è meritato e il saperlo fa in modo che mi piaccia. Il tuo no." Ora gli occhi si sposterebbero lesti sulla donna, ma solo questi. "Ti ha solo rovinato la pelle." Cos'è tutto quell'astio? E' apparso da quando Furaya ha sottolineato la loro posizione, però è astio solo nel parlare. E' amareggiato, deluso, ma da se stesso... Cosa si aspettava? Che dire 'Hey, si sai ho fatto scoppiare il ponte Naruto e preso per il culo l'alleanza' fosse una valida tattica di rimorchio? Ma davvero?

14:54 Furaya:
 Sì, è abbastanza esatto. La mentalità di Furaya funziona come quella di un Samurai. Fin dall'antichità, il Samurai era fedele ad un unico padrone, non potendo mai cambiarlo e assoggettandosi ad esso, divenendo il suo servo più fedele. In questo caso, si potrebbe dire che il suo unico padrone altri non è che Konoha. Quando Konoha chiama, lei ha sempre risposto. Morirebbe per Konoha e, qualora non riuscisse ad adempiere al proprio ruolo, al proprio *dovere* dovrebbe trovare un modo per espiare le proprie colpe. Inoltre, la lealtà durante il combattimento è sempre stata il suo forte, ma son ben pochi gli individui affrontati che hanno rispettato lo stesso volere. Forse Raido che, tuttavia, le ha quasi mozzato la testa. Però, insomma, sono esperienze da fare almeno una volta nella vita. Sospira, stringendosi nelle spalle. <Quanto meno non è sparita senza lasciare tracce.> Potresti usare il sigillo dell'empatia almeno per captare le sue emozioni, così come parlarci e convincerlo a tornare, a farsi aiutare o a starle anche soltanto accanto. Tuttavia, è fin troppo corretta, ligia alla privacy personale, attenta a non essere troppo morbosa ed evitando d'apparire la classica fidanzatina gelosa. Quindi, non riesce a fare un uso propiziatorio di quel sigillo, lasciando semplicemente che sia lui a tornare. Anche perché, in quanto ad orgoglio, la Nara non è certo inferiore a molti altri. Il commento le sfugge senza neanche pensarci, tanto da farle schioccare la lingua sotto al palato. Appare infastidita. E ne ha anche ragione, eh! Cerca di concentrare e focalizzare la propria attenzione sul discorso riguardante l'Alleanza, un possibile nemico da abbattere e la pace che ciò porterebbe. <Durante quest'ultima battaglia, molte nazioni si sono tenute in disparte. Principalmente, Konoha e Kusa hanno collaborato nella liberazione di Kiri, con qualche esponente di Suna.> Ed è principalmente per questo che il pensiero di mollare l'Alleanza le era passato per l'anticamera del cervello, con un'unica impossibilità nel farlo: ciò comporterebbe delle guerre. La pace a cui tanto anela non potrebbe mai prendere luogo se Konoha decide di divenire autonoma o, comunque, allearsi con Kusa e Kiri per il famoso triumvirato. <Mi stai dicendo che mentire sarebbe l'unica soluzione certa. E se poi ci trovassimo di fronte un vero nemico? Ciò non vorrebbe dire che le vittime non vi siano comunque. Io non intendo governare tramite un sotterfugio o con una bugia solo per mantenere lo stallo di pace.> Sarebbe tutto così facile e sensato, secondo la mentalità altrui, ma per la Nara no. Lei che è sempre stata convinta che la verità sia l'unica soluzione, non può certo convincersi del contrario. Ci vuole ben altro per convincerla ad attuare un piano tanto meschino, ma che potrebbe davvero condurre il mondo verso quel periodo d'unione e pace che vorrebbe la donna; poiché c'è anche da considerare che alcune nazioni vivono GRAZIE alle guerre per via del denaro ricavato dalla vendita di armi e quant'altro d'utile per affrontarle. Il commercio è insindacabile. <Ci sono troppe variabili delle quali tenere conto.> Ammette che, però, ci stia facendo un pensierino. Questo è ben oltre l'ordinario, è ben oltre ciò che farebbe davvero. La potrebbe portare ad essere qualcuno che non intende apparire. Dalla di lei voce non sembra neanche trasparire una vera rabbia, questo perché tutto sommato l'ha colpita, le ha dato modo di ragionarci su e questo potrebbe comportare un piano ben organizzato, con qualche modifica a quello altrui. Ma ne vale davvero la pena? Funzionerà? <...> Gli occhi glissano in sua direzione appena, guardandolo di sottecchi per sincerarsi che l'espressione sul viso sia attinente alla sensazione che ha percepito nella testa, grazie ancora una volta al sigillo. <Lo sai, vero?> Si indica la testa con l'indice della dritta, picchiettandoci un paio di volte. E scoppia a ridere, non perché lo voglia davvero, ma perché l'influenza della luna, a tratti, si fa sentire e le causa reazioni che non vorrebbe o che, in altri contesti, non mostrerebbe. <Quindi> Scuote appena il capo. <pensavi davvero che io potessi essere amica di un terrorista? Io che ricopro la massima carica del Villaggio?> L'espressione che palesa mostra del sarcasmo, col sopracciglio sollevato e un sorrisetto appena accentuato. Si sporge persino poco più avanti in sua direzione, notando poi il lavoro che sta eseguendo proprio sotto i suoi occhi. <Inoltre, stai architettando qualcosa nonostante io sia qui presente a guardarti.> Letteralmente, gli sta dicendo che non si sta dimostrando molto intelligente poiché lo sta compiendo innanzi all'Hokage in persona. <Non permetterei mai a qualcuno di sacrificarsi per difendere me, ma magari potrebbe essere la volta buona che espi le tue colpe. Sarebbe una degna fine morire in battaglia.> Morirebbe come tutti i ninja dovrebbero morire, tutto sommato, eppure lei è quella che vorrebbe portare la pace. Tuttavia, si tratterebbe d'un traditore. Questo non lo dimentica e lo tiene in considerazione. In altri contesti, tuttavia, qualora vi fosse l'assenza della luna rossa, sicuramente la reazione sarebbe stata un'altra, così come la punizione. Non avrebbe mai osato marchiare a fuoco un altro essere umano dopo averlo subito lei. <Lui ha meritato la lama della mia katana piantata nel cuore ed il corpo carbonizzato, affinché non ci fosse niente da ricordare.> Amareggiata in volto, come se avesse appena masticato qualcosa d'amarissimo che le ha lasciato il malumore, fa nuovamente schioccar la lingua con evidente fastidio nel sol ricordare la presenza di suo padre. <Mi ha rovinato la pelle, ma perché non l'ho modificato? Perché mi limito a nasconderlo agli occhi degli altri?> Gli chiede, in attesa d'una risposta forse perché, nella totalità del discorso e della sua testolina, non s'è mai riuscita a darsi una replica esaustiva da sola. [ Chakra ON ]

15:34 Mattyse:
 La donna parla, parla e risponde a quei commenti, a quelle affermazioni, lasciando intendere al giovane che la sua soluzione non è delle migliori. Lascia alcuni buchi, alcuni problemi, soluzioni non completamente gradite o mezze verità... La donna non vuole governare con sotterfugi? Bhe, nessuno la obbliga a farlo, se pensa che sottomettere un altro paese sia la soluzione, farsi vede come oppressore e quindi come il male, rischiare di dover coinvolgere in quella guerra anche donne e bambini innocenti... Chi è Mat per impedirlo? "Se apparisse un vero nemico, i villaggi e i paesi sarebbero già uniti. E in base al tipo di minaccia nessuno obbligherebbe il sottoscritto, o chiunque sia, ad attaccare imperterrito." E per il mercato? I villaggi che vivono con la guerra? Venditori di armi e attrezzatura, quei villaggi che da quella condizione stanno accumulando ricchezza? Molto più semplice. "E per quanto riguarda il mercato... Se un contadino ha campo e fiume, ogni anno dovrà scegliere con molta cura su cosa concentrarsi. Se un villaggio vive di armi, bisogna dargli modo di cambiare settore. Vedendola come 'il cattivo di turno', i principali venditori di armi, o chiunque si arricchisca con la guerra, deve avere dei problemi, prima che questi possano darli a me. E in aggiunta, quelli sono i primi che non opteranno mai per la pace, perché con la pace loro smetterebbero di guadagnare" O fatturare, fega, tac e cotoletta. "Quindi sia te che vuoi la pace, sia io che devo farmi vedere come il nemico avremmo motivo di fargli cambiare settore. Magari uno distrugge la catena di produzione e l'altra li spinge in uno sviluppo tecnologico? Kusa non può essere l'unico villaggio con questa prerogativa." Cazzo, non si tratta di un sotterfugio, ma di un uso particolare della stessa guerra. "Ora come ora i villaggi, alleanza o meno, non hanno motivo di fidarsi gli uni degli altri. Bisogna dargliene modo. Hanno bisogno di qualcuno che li metta con le spalle al muro. Qualcuno che li obblighi a guardarsi le spalle a vicenda." Si, ok, basta, abbiamo capito e pure lei. Non devi martellare come un cane. Il bianco continuerebbe a infilzare quelle carte bomba con l'ago, facendole poi scivolare lungo il filo. Fatta la prima, con la stessa attenzione farebbe la seconda, poi la terza. Ora pausa. La mano andrebbe a recuperare il vestito, che attraverserebbe ancora due volte, in maniera che quelle tre carte bomba abbiano solo una tratta in cui penzolare. Ed ecco che quindi l'ago si affaccerebbe la ove sarebbe l'esterno della vestaglia per poi rientrarvi poco più a destra, circa qualche millimetro, lasciando così visibile un piccolo puntino nero dovuto al filo. E ora piccolo Mat, tira delicatamente per avere spago da usare per le prossime tre carte bomba. "Ci sono variabili da tenere in conto, ma questo non significa che sia il modo sbagliato. Significa che bisogna pensarci su e farlo bene." E ora, la parte più ardua. La donna gli ricorda che sente le sue emozioni, con quel tocco sulla fronte. Inizialmente Mat vorrebbe rispondere con 'lo so', ma non ci riesce, è amareggiato e un po' pensa di aver fatto una figuraccia. Poi lei continua a parlare, attirando ben tanto la sua attenzione da fermarlo nel suo lavoro, poco dopo che abbia infilzato la quarta carta bomba. Ha ragione, a che pensava? L'hokage che stringe un qualche rapporto con un terrorista... Che cosa pensava... "Come ti ho già detto, mi sto solo preparando per quelle che sono le missioni a venire." Ora risponderebbe secco, ma non secco rapido, senza pensarci. E' freddezza, il nervoso, autocommiserazione. Si sta dando dello stupido da solo per un atteggiamento infantile, un pensiero da bambino. Sei proprio uno stupido Mat eh? Cercherebbe proprio di convincersi di questo, arrivando a stringere appena i denti. "Ho promesso a Boryoku che sarei morto piuttosto che fallire una missione. Preferisco esplodere abbracciando il demone che tornare a casa con un pugno di mosche." E sai che non sta mentendo Furaya, la senti quella rabbia che ora prova verso se stesso, neanche su di te. E' davvero così stupido? E' davvero ben poco intelligente? Si, se voleva sentirlo agitato ci è riuscita benissimo, se voleva farlo sentire piccolo... Ha fatto centro. Che razza di pensiero possono ora passare per la testa di Mat? Sta mettendo in dubbio tutto, la maturità con cui ha conquistato Mekura, la sua volontà nel farla separare dal marito, il piccolo che tiene in grembo... La voglia e la forza di rimanere negli anbu... tutto. In questo preciso momento, Mat, si sentirebbe perso, spaesato, al centro di una stanza vuota. Paura. Debolezza. Rabbia. Il bianco lascerebbe cadere sul tavolo l'indumento insieme ad ago e filo, andando poi ad afferrarsi la lingua tra i denti, senza però darlo a vedere da fuori. Gli occhi ambrati verrebbero nascosti da sotto le palpebre. 'Non stai sbagliando' proverebbe lui a ripetersi nella testa, cercando di aggrapparsi ad una forza psicologica su cui ha sempre fatto affidamento. 'Non sei debole. Non sei un bambino. Sei realista, sai che è l'unico modo... Lo sai.' Ma Mat pare non riuscire a convincersi, a causa di quella luna rossa... L'ultima volta che si è sentito debole così sentiva le farfalle soffocarlo... le farfalle di Medusa... Come aveva fatto? Ah si, si era fatto male. E tre, due, uno. Mat prenderebbe un profondo respiro, per poi assestarsi un forte morso sulla lingua, forse utile a riprendersi, forse no... Forse il sapore di sangue gli riempirà la bocca... La donna però nel mentre è andata avanti. Lei ha ucciso suo padre? Tanto di cappello. Il bianco alzerebbe la mano destra per poi sputarsi sul palmo e vedere se effettivamente si sia tagliato o meno la lingua. "Perché non lo hai accettato." E' una risposta, secca anche questa. "Non sai dare una posizione a tuo padre in questo mondo con tanta certezza da dire che te lo sei meritata o meno."

16:15 Furaya:
 Caratterialmente parlando, per com'è fatta lei, non farebbe assolutamente niente del genere. Non si abbasserebbe mai ad un sotterfugio tanto elaborato per portare la pace. Tuttavia, che sia l'influenza della luna rossa o meno, sa che potrebbe rivelarsi essere una valida alternativa. Perché sì, se pensata coerentemente e come si deve, potrebbe davvero risultare esserlo. Deve soltanto autoconvincersi che sia fattibile oltre che coerente con se stessa ed è probabilmente soltanto questo che la ferma dal compiere qualsiasi cosa, anche solo dall'ammettere che pensarci è quasi giusto. <E se si rendessero conto, dopo qualche tempo, che è tutta una farsa?> Ma tutto prenderebbe man mano piega all'interno del proprio cerebro, lavorando come dovrebbe fare quello d'un Nara e agganciandosi al pensiero altrui. <Se fossi tu il "cattivo"> Mima le virgolette, ma abbassa le mani in mezzo secondo poiché, effettivamente, sarebbe reputato tale. <potrei coprirti più e più volte, ma ciò vorrebbe dire continuare comunque a mentire.> Gli Anbu potrebbero scoprire il sotterfugio, ammesso lei non decida di informare almeno le Forze Speciali di quanto ideato. Tuttavia, qualora non dovesse mentire sarebbe meglio per tutti: non c'è abituata, prima o poi verrebbe fuori qualche diavoleria tale da farla parlare e sputare fuori tutto. Non è adatta a svolgere un incarico del genere. Ma se fosse per un bene superiore? Ci hai mai pensato? Le iridi or si spostano in direzione del pavimento, aggrotta appena le sopracciglia e resta in attesa che un degno pensiero venga a bussare alla porta della sua mente. Ha dannatamente senso, andiamo Furaya! <Devo pensarci a mente lucida.> A mente lucida, sai bene che ti farai intontire dal tuo senso di giustizia dannato che ti ha portato ad essere quella che sei oggi, certamente, ma a non venir presa in considerazione. Per avere la pace, bisogna essere un tiranno e ti hanno già dato questa effige. Perché non confermare il ruolo? Per farlo, non basterebbe altro che permettere ciò che ha chiesto di fare Mattyse. Certo, inizialmente potrebbe essere problematico, ci sarebbero comunque delle guerre da affrontare. <Giacché perdi la memoria al mattino, hai mai pensato di scrivere ciò che fai durante il periodo notturno? In questo modo, l'indomani non lo dimenticheresti.> Cambi argomento? Come mai? Sai che ha centrato il punto? Sai che ha colto nel segno? Anche l'altro potrà notare che un certo pensierino gliel'ha messo e che lei, tutto sommato, non sta neanche rifiutando su due piedi, bensì ha detto che deve pensarci. Giusto, Hokage? Faresti di tutto per la pace, sei un tiranno. Te lo disse anche Hotsuma. Perché non fare in modo di esserlo soltanto per ottenere ciò che davvero vorresti? Inoltre, porteresti i villaggi ad un implemento, un miglioramento, persino Konoha potrebbe svilupparsi sotto questo punto di vista pur senza l'aiuto dell'Hasukage. Ci pensi? E nel pensarlo mostra un sorrisetto che tenta di far sparire in men che non si dica. Lui è lì di fianco a lei, non può permettersi niente di simile. <Per questo converrebbe parlarne a mente lucida quando entrambi non prenderemo decisioni pessime in base alla luna.> Aggiunge ancora, stringendosi appena nelle spalle e tornando a guardarlo, sempre di sottecchi, mentre lavora alla sua tunica alla quale sta fissando alcune carte bomba. <Intendi farti esplodere con quella addosso? Sai che sarebbe un ottimo modo per morire?> Smettila d'essere così presuntuosa e, al tempo stesso, fastidiosa. Non è davvero il momento adatto, ma non puoi farci nulla. E' la luna ad influenzarti, altrimenti sai bene che non avresti mai risposto in questo modo. <E' ciò che noi tutti abbiamo promesso al Generale quando siamo stati arruolati> Ed il fatto che parli al plurale non è messo lì tanto a caso, vuole fargli capire che anche lei è stata al suo stesso posto, prima di salire man mano sino in alto. <ossia di morire in e per la missione, piuttosto che fallirla. E' doveroso per noi tornare indietro con qualunque cosa possa far continuare la missione, ancorché fossimo morti.> E' esattamente ciò che ha appena detto il bianco, solo che la donna preferisce straparlare come al suo solito, allungando di proposito il brodo. Tuttavia, le emozioni che lo sovrastano successivamente, causate proprio da *Furaya*, come se fosse qualcosa che sappia fare in altri contesti, la fanno per un attimo rinsavire. Davvero s'è comportata in questo modo tanto pessimo? Tuttavia, è giusto. Ripetitelo, Hokage. E' giusto. Lui è un traditore, un terrorista e non potrai *affatto* esserne amica o anche solo perdonarlo. Per tutto il resto della propria vita (contando quanto abbia già combinato e quanta distruzione si sta portando dietro, con l'alto rischio di venire ucciso prima della maggiore età), dovrà essere un servo fedele. Nient'altro. Un cane legato al guinzaglio. S'alza, però, in piedi. Storce le labbra contrariata e cerca d'aggirare il tavolo posto di fronte al divanetto. Si inginocchia dall'altro lato, in modo che possa averlo di fronte e riducendo lievemente la distanza che intendeva tenere una volta sedutasi sul divanetto. Avverte la sua frustrazione, la sua paura, tutto quanto generato da quella singola frase. <Smettila di farmi sentire in colpa> Eh? <e smettila di sentirti frustrato. Non sei mai stato scoperto finché non hai tirato tu fuori i tuoi peccati, neppur fossi un predicatore a cui hai chiesto perdono. Ciò vuol dire che sei abbastanza intelligente anche per capire che è naturale la mia reazione. Sai bene che non potrò fidarmi di te rispetto a come avrei potuto fare nel caso in cui non mi avessi detto nulla. Forse, in quel caso, saresti riuscito a mettermi nel sacco.> Fa spallucce, restando seduta al suolo e con le braccia poggiate sul tavolo. Gli occhi, invece, cercano quelli ambrati altrui per poter valutarne, senza bisogno del sigillo dell'empatia, le emozioni che ne caratterizzerebbero i tratti somatici. <O forse voglio solo ricordarmi di non diventare come lui, ma credo d'aver fallito nel momento stesso in cui te l'ho impresso a mia volta.> Piccata, gli cede la parola. [ Chakra ON ]

16:45 Mattyse:
 E se si rendessero conto che è tutta una falsa? "Saranno troppo impegnati a ricostruire e a leggere sui giornali che non sono gli unici ad essere stati attaccati." Ed è vero, come puoi pensare che sia una farsa dal momento che i danni sono reali? Il ponte Naruto è crollato veramente, sono stati spesi dei soldi per degli operai che dovranno ricostruirlo... Quindi anche nel male, la bassa società ne giova. Chi non trova lavoro o fatica a tirare a fine mese dovrebbe ricevere delle offerte dai villaggi, offerte utili per poter portare a casa il pane per le loro famiglie. "E non dovresti coprirmi. Sapresti di chi si tratta, dovresti darmi una mano per colpire Konoha, in modo che non sospettino di te, e allo stesso tempo per non avere vittime. Un po' di falsa informazione per far credere credere che vi siano stati delle vittime... E magari Boryoku..." E' a lei che pensa come jolly nel caso le cose vadano male. "Se proprio buttassi dei sospetti su di me, il generale anbu dovrebbe bastare per farmi scagionare e farmi guadagnare tempo per riorganizzarmi." Poi, alla frase della donna, non può che annuire. Pensarci a mente lucida è sicuramente una cosa migliore. Ma è sbagliato pensare che assecondare l'idea di Mat significhi essere un tiranno. In fondo, lei non stringerebbe un pugno, semplicemente ricreerebbe qualcosa di molto simile alla radice, con la possibilità di muoversi in completa autonomia e con l'ordine di porre fine a quella guerra. "Allora ne riparleremo... Ma se mi dessi il permesso, e le cose andassero male... Io farò tutto il possibile per prendermi la colpa, essere classificato come Mukenin per fartene uscire pulita, in fondo sarebbe il mio piano, qualcosa che ho già iniziato... Ma vorrei che in tal caso aiutassi Mekura con il bambino, non potendo più farlo io..." Respira, non accadrà. Lo sai meglio di tutti che non permetterai che la cosa crolli in questo modo. Ma ora è la luna, la consapevolezza che domani non ricorderai nulla... Forse è meglio ascoltare la donna e scrivere le cose, soprattutto riguardo quella sera. Vi sono molti dettagli importanti, come che la ragazza rivela di aver fatto parte degli anbu, parlando al plurale riguardo quella promessa fatta al generale. "Se le cose fossero difficili, togliersi l'abito al momento giusto equivalrebbe a far saltare in aria solo il nemico. Se questo fosse impossibile, salterei in compagnia di qualcuno." Quindi quella preparazione regala più possibilità, non solo un gesto kamikaze, quanto anche un possibile attacco a sorpresa. "Se sono un anbu, non è per le mie abilità nel combattimento corpo a corpo, che sono alquanto rozze. Non è per il mio ninjutsu, che è alquanto approssimativo. E' solo per la mia testa..." Testa che in questo momento non hai mio caro Mat. Il bianco ora si fermerebbe, riprenderebbe fiato, mentre la donna andrebbe a cambiare posizione. E' frustrato, lo sa anche lei e subito va a cogliere il segno, o almeno per metà. Smettere di farla sentire in colpa? Il parlare della ragazza gli strappa un sorriso e lo obbliga a scuotere appena il capo. "La differenza, è che se avessi voluto metterti nel sacco sarei rimasto in silenzio. Se avessi voluto solo distruggere, fare casino, uccidere e saccheggiare, sarei rimasto in silenzio." Lui non ha chiesto scusa, lui le ha dato motivo di stargli addosso, ma per una causa ben più grande. "Te l'ho detto perché il fine di entrambi è giungere alla pace e a differenza del ponte, ora ho qualcosa da perdere. Qualcosa di grosso." E l'idea della famigliola felice per alcuni potrebbe non valere nulla, ma per chi non ha fatto altro che sognare e viaggiare con la testa per tutto quel tempo? "E poi, apprezzi di più uno shinobi che ti prende per il culo e alla prima occasione fa crollare il tuo villaggio nel caos, o un terrorista che per lo meno si impegna a dirti le cose in faccia e ti avvisa di lasciare il chiosco di ramen a due isolati dalla magione vuoto così che possa colpire senza fare danni?" La differenza, cruciale, è nella presa per il culo. Ma ha ragione anche lei, è intelligente, abbastanza da capire che non è un amicizia che possa durare... o forse... "So solo che la tua reazione è naturale e non mi aspetto di certo che si possa stringere un legame di fiducia in meno di due giorni, ma forse in un sogno fanciullesco ci spero, non lo vedo impossibile." Respira, respira e prendi fiato abbassando ancora lo sguardo in direzione del pavimento. "so che non in ogni caso non ti ho dato motivo di fidarti, per lo meno non a sufficienza. Ma questo non vuol dire che sentirselo dire non faccia pensare. E con questa cazzo di luna non riesco neanche a..." Silenzio. Il bianco solleverebbe il busto, portando entrambe le mani sul proprio volto, andandolo a coprire, mentre le dita affonderebbero nei capelli. "Per tutti i Kai." Che espressione buffa. "Qualcuno ha già provato a usare il rilascio illusorio? La luna influenza l'acqua, ma proverei a vedere l'acqua come un energia più che come materia fisica." Cambierebbe così discorso, rapidamente, buttando un idea dell'ultimo secondo prima di tirarsi in dietro i capelli e mostrare ancora il suo viso. "Se fossi come lui ora staremmo scoppiando entrambi come se fosse capodanno." Troppo diretto? Nha, non penso. "In fondo, abbiamo lo stesso scopo. A differenza di tuo padre, no?"

17:23 Furaya:
 La mente d'entrambi viaggia verso quella che prende forma come consapevolezza o come valida idea, in base a come vogliate definirla. <Già> Il pensiero che anche Konoha debba soffrire allo stesso modo degli altri villaggi per mantenere la facciata. <questo vorrebbe dire che anche Konoha debba subire le conseguenze di quest'idea> Lo sguardo è ancor tenuto basso mentre ragiona o almeno ci prova. Con la luna, diventa difficile per entrambi. <ma potresti anche colpire le mie abitazioni o qualcosa che sia collegato direttamente alla sottoscritta, affinché sia anche plausibile.> E ciò comporterebbe danni soltanto per lei, probabilmente vittima di futuri sensi di colpa e pensando già alle conseguenze di quest'insano gesto, qualora anche soltanto pensi di attuarlo e di rispondere in maniera positiva. <Non mettere in mezzo Mekura ed il bambino soltanto per avere il mio consenso.> O far in modo che lei si senta tanto in colpa da prendersene carico. Non approva molto il suo modello di pensiero, ma su alcuni sembra che si stiano trovando persino d'accordo; il che è innaturale: insomma, un terrorista traditore e l'Hokage. Gli antipodi. Tra la luna e quei pochi attimi in cui l'influenza cessa di fare il suo sporco dovere sulla donna, quest'ultima cerca di riassestare i propri pensieri e trovare qualcosa di coerente con essi, un motivo per continuare lungo quello precedente. <Ognuno viene arruolato a seconda delle proprie capacità e quanto dici ha senso.> Riallacciandosi al discorso degli Anbu, proseguendo ben oltre. <Boryoku non so quanto sia incline ad accettare una simile proposta, ma magari riesci a sorprenderla più del dovuto. Non è qualcosa che possa fare io, in realtà.> Pur essendo il capo villaggio, potrebbe anche darsi che il Generale non sia propriamente d'accordo con quanto viene deciso e scelto, pertanto è bene dapprima tastare il terreno e comprendere il punto di vista di quest'ultima. E' costretta ad annuire e ad ammettere, anche grazie al sigillo con il quale può percepire le sue emozioni e sensazioni, che quanto dice è sicuramente quanto vorrebbe da chiunque le stesse davanti. <Ma non sei quel tipo di persona. Ciò che stai compiendo, ancorché questo ti rendesse un traditore, lo stai facendo per un bene superiore.> Lo sta capendo man mano grazie al sigillo e all'impossibilità altrui di mentirle, specialmente se son l'uno di fronte all'altra. <Sì, guarda> Solleva la mandritta. <se lasci stare il chiosco di ramen> Per Konoha, è più importante dei Kami o dell'Hokage stesso. <te ne sarei veramente grata, mh? Potresti iniziare facendo esplodere il volto dell'Ottavo Hokage> Kuugo Gaito? Furaya, cosa diamine stai dicendo? <non merita d'avere un posto d'onore sul Monte dei Volti e nessuno ne piangerebbe la perdita.> In fondo, è anche già morto ed è l'unico Hokage che sia stato classificato come traditore, oltre ad essere morto come tale. <Sarebbe un valido trampolino di lancio per la tua opera di bene> E sai anche che saresti contenta tu stessa. Ti prenderesti un posto d'onore, in prima fila, soltanto per avere frontale e ben visibile il volto di quel bastardo che esplode in mille pezzi. Sarebbe tutto tremendamente fantastico. <ed il fatto che te lo dica grazie alla luna rossa quando son anni che sogno di farlo io, ma non ho avuto mai il coraggio di dirlo ad alta voce, ti fa capire quanto legata alle regole sia io.> Però, riesce effettivamente ad ammetterlo adesso, il che è un poderoso passo in avanti. Davvero, togliete quel volto dal Monte. Non merita di guardare Konoha dall'alto dopo quanto ha provocato colui a cui è dedicata. Scuote il capo, restando però seduta sulla pavimentazione oltre il tavolino. <No, infatti, non mi hai mai dato modo di fidarmi di te e, date le premesse, direi che hai perso qualunque facoltà di farlo in futuro. Al momento attuale, ti sto dando retta soltanto perché non sono capace di intendere e di volere come vorrei, priva dei freni che solitamente saprei controllare ed usare.> Tuttavia, subito dopo, lo vede coprirsi il viso con le mani, dopo averci peraltro sputato sopra, e insultare un Kai a caso. Va tutto bene. <Non credo che sia un Genjutsu, quanto più un'influenza negativa su ogni essere vivente, compresi gli animali. Neanche i miei lupi stanno reagendo come dovrebbero. Fenrir mi ha accennato ad una leggenda riguardante questa luna rossa, dice che era per incutere timore ai cuccioli del branco.> Fa spallucce, dato che Fenrir non ha voluto dirle altro e lei, di rimando, non ha voluto ascoltarlo, tanto da decidere di intraprendere delle ricerche solitarie -o in questo caso, con Mattyse- per dei riscontri. <Un Genjutsu sarebbe andato via con una ferita piuttosto grave come sarebbe potuto esserlo il marchio che ti ho inferto, eppure così non è stato, no?> Di conseguenza, non può in nessun modo trattarsi d'una illusione. Potrebbe anche tentare di ferirsi ancora, ma nessuno glielo proporrebbe. <Però, sono quasi sicura che voi due sareste andati d'accordo. Si improvvisava scienziato, ma la sua cavia è perfettamente riuscita ed è ancora in vita. Ti saresti divertito.> E fa comparire un mezzo sorrisetto che sparisce in ben poco tempo. <Che ore sono, piuttosto? Vuoi restare a parlare fino all'alba? Tanto non ho nessuno ad aspettarmi.> E quanto male ti fa? [ Chakra ON ]

17:53 Mattyse:
 La ragazza parrebbe aver capito, anche Konoha dovrebbe essere vittima di quegli stessi attacchi, ma ciò non vuol dire che il villaggio non possa avere un trattamento di favore. "Case vuote, edifici privati o strade, casualmente, vuote. Nomi dei defunti... spariti durante la guerra. Tutto per far credere che anche la foglia sia vittima come gli altri." Si, anche le case dell'hokage è un ottima opzione. Poi la donna avanza, non mettere in mezzo Mekura e il bambino. "Non li ho nominati per il tuo consenso. Ti ho chiesto, nell'ipotetico caso si faccia e nell'improbabile caso che non vada bene, di starci dietro tu. E' tipo la cosa più carina che potessi chiederti?" Solleverebbe ora il sopracciglio destro prima di scuotere il capo con vigore, accennando ora ad una lieve risata. Si, l'idea di proferirlo in questo modo al generale non è proprio delle migliori, meglio tastare prima il terreno... già Mat non sa come reagirà quando saprà di aver arruolato lo stesso che ha tirato giù un ponte... Complimenti o frustate? Both? Both is good! Ma la parte veramente interessante è questa. "Lo scoppio proprio del volto del kage traditore potrebbe destare sospetti.. Ma se qualcuno riuscisse a disinnescare le carte bomba sugli altri volti in tempo, avresti anche il salvatore." Si, quello di far saltare quel volto è un ottima idea, ma ci vuole il tocco di un professionista per non dare troppo nell'occhio. Qualche traccia qua e la per lasciar intendere di un fallimento o un salvataggio all'ultimo da parte degli shinobi della foglia. Niente di impossibile! Frufru ammette al giovane di aver sempre avuto intenzione di far scoppiare quel volto, dando così un altro punto in comune, che potrebbe essere un punto a favore per riprendere quegli attentati. "Bhe, partiamo un po' troppo premuniti per dire che anche in futuro sia possibile no? In fondo sei qui, a leggermi nella mente, a sentire le mie emozioni, e a parlare di quelli che sarebbero dei probabili piani. Non mi uccidere quella briciola di speranza che mi rimane, in fondo mi sto fidando anche io di te" E come sono gli opposti per lei, lo sono anche per lui, che però riesce a vedere in lei una figura più vicina forse perché in grado di vedere il quadro completo, o magari solo perché uno stupido diciassettenne. Chi può dirlo. Ora valutiamo, per quel poco che la testa può ragionare. Non si stratta di chakra, e la spiegazione della Judai ha senso, con la lava, effettuato il marchio, si sarebbe dovuto riprendere. E allora cosa può essere? Perché il bianco si è fissato tanto con il collegamento con l'acqua? Forse perché è l'unica informazione REALE che ha, che non sia una leggenda. "E se si trattasse del sangue? L'influenza più negativa che può essere correlata al sangue è la voglia di questo." E come hai intenzione di attenuarne l'effetto? Svuotandoti le vene per terra? A che pro trovare ipotesi riguardo cosa influenzi fisicamente le vostre menti se tanto domani non te ne ricorderai? E in questo momento, il bianco si chinerebbe in avanti, verso il libro 'miti e leggende' che ha preso qualche giorno prima, aprendolo e iniziando a sfogliare rapidamente le pagine. "Provo a cercare, luna, rossa, animali... Ci sarà qualcosa." Sfoglierebbe così rapidamente, anche se in un primo momento in maniera distratta, ancora preso a sentire quello che la donna ha da dire. "Saremmo andati d'accordo? Perché mi avrebbe fatto provare dolori nuovi? O perché avrebbe cercato di usare la mia strada per colpire l'alleanza?" Risponde mantenendo gli occhi sul libro, pagina dopo pagina. Dai, qualcosa lo deve trovare... Qualcosa che lo faccia sentire meno inutile... meno stupido... dai... "Io sono curioso di sapere che succede se reggo fino all'alba, se svengo e mi risveglio senza ricordi, se li perdo a caso o se li mantengo fin quando non mi addormento... Ma se volessi stare qui..." si guarderebbe ora in torno. "Ho da bere, da mangiare, due camere. Mio padre tornerà tra qualche giorno, penso." Cos'è quello? Un invito a fermarsi fin quando ne ha voglia? Una richiesta di rimanere? Si, il bianco sentendo quella domanda ha preso ancora un poco di tranquillità, tanto da dar modo ad un lieve sorriso di spuntare sul suo volto. Qualsiasi cosa la donna scelga, lui passerà il resto della notte su quel libro. Deve trovarvi qualcosa. A costo di dimenticarsi di scrivere da qualche parte che ha parlato con Frufru dei suoi piani e che questa vuole pensarci a mente lucida, anche se non sembra molto intenzionata a dirgli di no... Ma chi lo sa, in ogni caso è presto. Prima deve finire quella dannata luna rossa. [END]

18:52 Furaya:
 Il modo in cui stanno premeditando di far scoppiare qualcosa nonostante lei sia l'Hokage e lui un terrorista... fa ben presumere tempi bui per tutta l'Alleanza. Si sta lasciando convincere, che sia per la luna rossa o meno, ma quel pallino ha preso ormai spazio nel cervello della Nara e crescerà, giorno dopo giorno, fino ad autoconvincersi che, probabilmente, non è affatto sbagliato e non c'è proprio NULLA che possa andare storto. Specialmente se è ben pensato, ragionato e approvato come si deve. Per farlo, però, come già detto in precedenza, c'è la necessità se non proprio la volontà d'aspettare il giorno successivo o, quantomeno, che faccia giorno e sorga il sole, facendo sparire la luna. Solo in questo caso, ambedue ne saranno minimamente influenzati, se non totalmente salvi. Il capo si muove per annuire alla sua riflessione circa le case vuote casualmente, qualunque cosa possa scoppiare senza la presenza di vittima alcuna. Anche durante l'esplosione del ponte Naruto non v'è stata nessuna vittima, quindi questo modus operandi potrebbe funzionare senz'alcun problema di mezzo. Sarebbe tutto assurdamente coerente con colui che ha organizzato il primo colpo. Data l'assenza di Itsuki, poi, non resterebbe nessun altro se non proprio colui che non è mai stato beccato e verrebbe scagionata del tutto persino Tamaki, sulla quale si hanno ben poche prove per tenerla ancora segregata o infastidirla totalmente. Sono un sacco i pensieri che or vagano nel cerebro della giovane, la quale sta cercando di tenere tutto a mente, trovando pro e contro, ma sentendosi persino entusiasta. Sì, capite? Entusiasta, felice al sol pensiero, ma quanto si tratta adesso della Luna e quanto di Furaya stessa? Il pensiero che Kuugo venga fatto saltare in aria, per quanto si tratti solamente di un volto in pietra, la fa sentire bene. Davvero tanto bene. E' qualcosa che vorrebbe fare da tempo, lo ha detto anche prima. Assurdo credere che l'abbia persino potuto dire ad alta voce. Si sente finalmente libera di potersi esprimere senza avere su di sé gli occhi scioccati di qualcuno che non la pensa allo stesso modo. <Ha senso.> Va ragionato, tornando al primo punto, ma ha dannatamente senso. Aggrotta le sopracciglia quando si tratta dell'argomento conseguente che tratta sia Mekura che il bambino che ha in grembo. <Non so quanto possa essere carino chiedermelo, valutando che vorrei tornassi integro evitando che tocchi poi a me spiegare tutto.> Sì, una volta che sarà defunto, esploso, scoppiato, scappato, evaporato o quant'altro, toccherà senza dubbio alla Nara dare la lieta notizia. Notizia che potrebbe venir presa come una festa per Orochi, ma affatto per Mekura che si troverà a crescere da sola un bambino. Non vuole essere portatrice di sventure o di cattive notizie, non vuole avere su di sé una responsabilità tanto grande. <E se, per sbaglio, facessi esplodere l'abitazione di Mekura, avendola chiaramente avvisata in anticipo d'uscire o inventandoti qualche scusa, soltanto per toglierti di mezzo Orochi?> Okay, adesso stiamo veramente esagerando ed uscendo fuori dagli schemi di quello che dovrebbe essere l'Hokage della Foglia. Comprendo l'influenza della luna rossa, ma anche quella che il bianco ha su di lei in questi termini non scherza affatto. Anzi, la sta portando via via s'un sentiero irto di pericoli, pericoli affascinanti che potrebbero non sussistere nel caso in cui, scomparso il periodo della luna rossa, non le restasse adesso questo comportamento tanto fuori da sé. <Scherzo, ovviamente. Non prendere per veritiere le mie parole.> Scuote il capo con vigore, inspirando profondamente. Sì, si stava lasciando un pochetto prendere la mano, pertanto è bene che si cambi discorso il prima possibile se non si vuole ricorrere in sensi di colpa maggiori di quelli che dovrebbe provare soltanto per aver QUASI acconsentito a questo piano malefico, atto a portare la pace in qualche maniera. Bisogna approfondirlo, senza alcun dubbio. <Bisognerebbe rendere pubblico l'evento o fare in modo che ci sia qualcuno sul Monte abile nel disinnescarle. Anche qualora scoppiasse qualche altro volto, non sarebbe la prima volta che questo accade. Mio padre fece esplodere quello di Hitomu.> Sì, beh, non è esattamente un bel momento per parlarne, anzi non se ne dovrebbe affatto fare menzione. Tuttavia, fino all'alba, tutto è lecito, anche se l'indomani potresti ricrederti su gran parte dei discorsi intrapresi durante questa lunga nottata. E' divertente, però. Ti ha tolto di dosso molti dei pensieri negativi e nefasti, assieme al nervosismo e all'incazzatura, che avevi quando ti sei recata nella sua abitazione tramite il sigillo della Dislocazione Istantanea. In fin dei conti, hai tanto sputato veleno su una possibile amicizia, ma siete finiti a parlare come se già lo foste. Sei davvero un caso senza speranze. <Ma sorvoliamo, resta uno di quei sogni nascosti e segreti che, in realtà, potrebbero non realizzarsi mai soltanto perché si ha timore dell'opinione pubblica. In realtà, potrebbe esserci parte della popolazione d'accordo con una mia richiesta di rimuoverlo direttamente dal Monte, senza far passare tutto per un incidente o un attacco terroristico.> Tuttavia, ha ben pensato di mettere da parte questo infausto desiderio per portare avanti ben altro, per convincersi che ci fosse di meglio da fare per il villaggio piuttosto che desiderare qualcosa di tanto utopistico. D'altronde, si tratterebbe anche d'un gesto piuttosto egoistico, ma da questo punto di vista noi siamo brave, vero Furaya? Hai fatto l'egoista scegliendo Saisashi nonostante tutto, mettendolo di fronte al resto e al Villaggio, pur di starci bene assieme e poter vivere quel che desideravi, nonostante la normalità non faccia affatto parte del vostro quotidiano. Che sia scappato per questo? Oh, lo sai che tutto sommato l'idea che fosse questo il motivo ti è passato per l'anticamera del cervello almeno dieci volte. Non mentire a te stessa. Nuovamente il pensiero viene scacciato, torna a preoccuparsi di chi ha di fronte adesso. Se il taijutser vorrà, tornerà con le proprie gambe, ma non sarà di certo la Nara ad andarlo a cercare. L'ultima volta, agendo in questo modo, d'altronde, è tornato direttamente lui all'ovile. <Perché dovrebbe trattarsi del sangue?> Chiede alla di lui volta, non riuscendo a cogliere questa corrispondenza in nessuna maniera. Non lo trova coerente con quasi nulla, mentre la correlazione con l'acqua ha fatto subito capolino assieme a ciò che si studia da ragazzini. <Prova a cercare nel reparto leggende. Vorrei che Fenrir me ne parlasse in maniera più approfondita, ma ho già constatato che la reputa una stronzata colossale. Eppure, da quello che mi hanno detto le guardie tramite i rapporti, i lupi si sono ribellati e hanno attaccato due ragazzi all'ingresso sorvegliato proprio da Fenrir. Uno di loro credo sia rimasto anche ferito.> Ma non hai assolutamente la vaga idea che quest'ultimo fosse proprio Mattyse; forse potresti aiutarlo a ricordare proprio grazie a questa affermazione. <Di conseguenza, ciò vuol dire che nel loro comportamento c'è qualcosa che non va. Ma lui sarà sicuramente troppo orgoglioso per venirmelo a dire. Dovrò parlarci di nuovo, magari convincerlo che di quella leggenda deve parlarmene in maniera più approfondita.> Oltre che allontanare le bestie dal bosco, poiché s'è anche ben intuito che non v'è nessun modo per controllarle se persino Fenrir, che è il loro capobranco, ha avuto qualche difficoltà iniziale. <Perché avrebbe cercato di sfruttare la tua intelligenza assieme alla sua per raggiungere un obiettivo. Magari, ti avrebbe concesso qualche favore in cambio di qualcosa di ben più grosso che tu avresti potuto fare per lui. Crediamo che sia grazie a questo che sia riuscito a formare un esercito di centinaia di traditori, raccolti negli anni in giro per le terre Ninja.> Non è errato, anzi è anche piuttosto corretto. Non sono mai riusciti a risalire a tutti i nomi di questi ultimi, ma non è un problema. Alla fin fine, nessuno è tornato indietro a rivendicare l'atto del loro superiore o capo supremo che fosse. In fondo, venne ucciso e gli altri potrebbero non aver voluto rischiare oltre. Non sarebbe impensabile. Una volta fatto fuori colui che gestisce e comanda, è difficile che i sottoposti restino ancora sul campo di battaglia, bensì è naturale che si ritirino. Questo, a meno che non fossero dei Ninja o, meglio ancora, degli Anbu al servizio d'un bene superiore. <Quindi, credo che ti avrebbe condotto a tradire l'Alleanza, non propriamente in maniera tale che si sapesse in giro, eppure qualche modo l'avrebbe trovato per averti dalla sua parte.> Ci ha provato anche con lei, con pessimi risultati, considerando che l'ha ricoperta di cicatrici ed ustioni, specialmente quello che ha dietro la schiena, con precisione tra le scapole. <Allora, facciamo in modo di reggere fino all'alba. Possiamo studiare direttamente su di te gli effetti della luna, valutando come su di me siano ben diversi dai tuoi.> Lei, per esempio, non perde la memoria al mattino. Resta soltanto un po' troppo nervosa, tanto da rispondere in maniera spesso sgarbata, per non parlare di come non vorrebbe affatto svolgere determinati incarichi. Insomma, non è affatto un bel vedere, pare che si svegli dal lato sbagliato del letto ogni mattina. E il caffè non fa altro che peggiorare le cose. Quindi, in fin dei conti, ha trovato il modo per restare a dormire da Mattyse, per quanto sicuramente non dormirà affatto, avendo il compito di controllare cosa faccia e come lo faccia. Bisogna documentare tutto, assicurarsi che si abbia un modo per comprendere cosa comporti questa luna, quali siano i pro ed i contro, assicurarsi per altro che ci sia un valido modo per fermarne gli effetti. Inoltre, qualora abbia dei libri, anche studiare durante la permanenza in quella abitazione potrebbe essere assurdamente positivo. Alla fine, essere un cane fedele dovrebbe comportare anche questo: aiutarla nel trovare le risposte che cerca purché non faccia niente di sbagliato. [ END ]

Premessa:
Il titolo è puramente simbolico, essendo l'hokage in casa del terrorista... ma chi è veramente in pericolo? L'hokage nella tana di Mat, o Mat chiuso tra 4 mura con il grande lupo?

Mat si è fatto sentire ancora con quei pensieri, sta volta non era intenzionato a disturbarla ma a chiederle aiuto. Ultimamente sente la mancanza di Mekura e l'influenza della luna rossa lo spaventa sempre di più... Furaya, reduce da una brutta giornata con Saisashi, ha accettato speranzosa di chissà cosa...

La judai si presenta dopo il tramonto e, influenzata dalla luna, con una certa arroganza, a differenza del bianco che cerca di rimanere pacifico e amichevole...
Gli argomenti sono molteplici:

-Mat rivela la vera motivazione per cui ha distrutto il ponte Naruto, rivelando le sue vere intenzioni. Punta alla pace.

-Il padre di Furaya e i segni che ha lasciato sul corpo della Judai e la differenza tra il marchio di lei e di lui.

-L'impossibilità di creare un rapporto d'amicizia tra i due, argomento che pare colpire con forza Mat che viene avvolto dai suoi pensieri e da un turbine di malumore.

I due cercheranno di tirare fino all'alba, leggendo di alcuni miti sui libri in possesso del ragazzo e facendo qualche "prova" per comprendere per quale motivo alcuni sentano l'influenza più di altri.