Io sono tuo padre

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18:34 Mattyse:
 Dopo la serata andata forse anche fin troppo bene, Mat si sveglia nella propria casa, sul proprio letto... Ma qualcosa non va, i ricordi di come sia giunto su quel materasso parrebbero non esserci... Strano, il bianco non beve se non in eventi particolari e anche quando lo fa non è solito ubriacarsi... eppure... Mat tenterebbe di sollevarsi dal letto ma una fitta al pettorale destro lo blocca all'istante... ah già, ecco cos'era successo. Mat aveva rivelato a Furaya di essere stato lui ad aver fatto saltare il ponte e questa, forse come premio, come ringraziamento, o non si sa che altro, ha deciso di non arrestarlo, non classificarlo come Mukenin e non dire nulla a Mekura. Ha deciso di imprimergli a fuoco il sigillo dell'empatia... Al bianco non può che nascere lì per lì un piccolo sorriso. "Grazie. Non te ne pentirai." E' il pensiero che verrebbe rivolto a Furaya. Ha letto di quel sigillo, ma dovrà informarsi meglio. Vista la serata complicata, sarebbe meglio passarne una più soft, che possa precedere la visita medica dagli anbu per le cura, che tra l'altro non giungeranno in questa bellissima giornata per ben altri motivi. Mat varcherebbe la soglia di quel cimitero, indossando i propri stivali alti, che stringerebbero dei pantaloni bianchi di una tuta fino a metà stinco. Il petto è coperto solamente da una tunica lunga e nera, larga sul petto proprio per toccare il meno possibile l'ustione... Quando il vento vi soffia contro il bianco a difficoltà nel trattenere le smorfie e i gemiti di dolore. Avanzerebbe con i capelli sciolti, stringendo nella mano sinistra, e reggendolo con la destra, un mazzo di fiori. E' solito presentarsi alla tomba della madre quando vi sono eventi particolari, ma è da un po' che non ci va. Non l'ha avvisata di Mekura, non l'ha avvisata della probabilità di diventare papà... Se solo potesse essere lì a vederlo, probabilmente sarebbe delusa nel sapere che suo figlio non è così buono come sperava, ma chissà... magari conoscendo le sue reali intenzioni, o vedendo che il suo metodo effettivamente funziona, avrebbe cambiato idea...

Una giornata particolare quella di oggi. Ci troviamo al cimitero di Konoha, posto che ha visto scendere le lacrime di milioni di persone. Oggi vedrà, stranamente, il ricongiungimento di due persone. Forse ricongiungimento non è la parola adatta alla situazione, ma per il nostro Mattyse potrebbe essere una giornata un po' particolare. Il Sole splende alto nel cielo dopo che il giorno prima un temporale ha colpito Konoha. L'aria, dato il meteo del giorno precedente, è fresca e il Sole, anche se scalda per bene le pelli degli abitanti del villaggio, non rende la vita giornaliera uno strazio anche se ci troviamo in piena estate. Mattyse, giovane membro del clan Senjuu, si trova appunto in questo luogo. Il motivo per cui si trova qua è tanto semplice quanto delicato. La morte della madre è uno dei momenti peggiori della vita di una persona e lui, come ogni buon figlio, è venuto oggi a farle visita anche se potrà parlare soltanto con un pezzo di marmo che ha inciso il nome della donna. Il posto, pieno di tombe, ha un aria spenta. Un labirinto per chi non conosce il luogo, ma per Mattyse trovare il posto in cui giace il cadavere della madre è, ormai, un gioco da ragazzi. Dopo molto tempo in cui non veniva qua, ha deciso di fare un salto per, forse, portare un mazzetto di fiori. Diciamo che si è preso un attimo di riposo da giornate impegnate come quelle che sta vivendo. Cammina e arriva, appunto, alla tomba. Questa è di un bianco panna, un po' sporco a causa delle intemperie, e inciso su questa c'è proprio il nome di sua madre, una Senjuu. Dei fiori appassiti e ormai marroni e secchi sono appoggiati su questa e oltre a lui nessun altro. [inizio ambient Mattyse | no tempo | per qualsiasi cosa chiedi pure]

18:56 Mattyse:
 L'avanzata del giovane è tutto meno che spedita, non pare aver fretta di raggiungere la tomba della defunta madre, come non ne ha per lasciarla. Seguita la strada che ormai conosce come le sue tasche giungerebbe alla tomba del genitore e... Bhe, la visione di quei fiori appassiti e secchi non va a suscitare una gran gioia nel suo cuore... Povera Furaya che ne sentirà di cotte e di crude in quelle ore. Il bianco si avvicina così alla lapide, ove si chinerebbe mentre il braccio la mano compierebbe una rotazione antioraria per portare i fiori in verticale, con tutti i petali rivolti verso l'alto, mentre la destra, che così si dovrebbe liberare, andrebbe a raccogliere il mazzo di fiori secco. Chissà se è lo stesso che ha portato lui l'ultima volta che si è presentato lì... Non sa se suo padre, o quello che pensa tale, vi si sia presentato in quel periodo. "Hey mamma. Da quanto tempo eh?" Chiederebbe alla lapide senza attendersi veramente una risposta provenire dall'oggetto inanimato. "Sai, ho giusto un po' di cose da dirti... e non penso che ne andrai fiera proprio di tutte.." Accennerebbe ora ad una risata un poco nervosa, che gli farebbe vibrare le spalle e gli spezzerebbe il fiato. "Facciamo come hai sempre detto tu? Prima una cosa bella, poi una cosa brutta, e un altra bella... Come funziona per i libri... lo si valuta sempre per come inizia e per come finisce, mai per quello che c'è in mezzo..." Parla, parla parla e parla. Parla come sempre, come un chiacchierone, andando a perdersi nelle spiegazioni più banali e stupide... come se tenersi dentro qualsiasi pensiero lo possa uccidere. "inizierei col dirti che ho conosciuto una donna... E' un po' grande forse, ma pensa di poter fare tutto da sola, che sia tutta colpa sua. Ha molto da imparare nonostante l'età. Sembra quasi una ragazzina.. Ed è bellissima." Hey piccolo Mat, perché solo il pensiero di Mekura ti fa brillare gli occhi in quel modo? Un po' ti manca eh? "Ha dei figli, e un marito... Ma non lo so, è qualcosa di forte. E in aggiunta, sembra sia io a dover insegnare qualcosa a lei, quindi posso escludere sia perché mi manchi."

Il ragazzo, come sempre d'altronde, si rivolge a sua madre proprio come se fosse là davanti a lui. In effetti si potrebbe penasre che sia proprio così. Una madre, anche se non fisicamente, accompagnerà sempre il figlio durante la sua vita e il suo percorso di crescita. Veglierà sempre su di lui per poter seguirlo durante la sua crescita. E così lui racconta a sua madre un po' di cose. Parte da quella bella. Una buona tecnica che non tutti i genitori per poter essere sgridato meno una volta detta quella brutta. Ora la tomba, escludendo lo sporco che non può essere eliminato tranne che con un bel lavaggio, sembra molto più curata con i fiori secchi tolti dal marmo scaldato che riflette leggermente i raggi del Sole. Questi raggi, dopo il suo discorso iniziale, potrebbero aiutarlo a notare qualcosa di strano. Infatti ad un certo punto, tutto d'un tratto, la tomba non emana luce come prima come se il riflesso le fosse stato negato. Su questa una piccola ombra di fianco quella del ragazzo fa la sua comparsa. Chi potrà mai essere? Forse ha fatto male il giovane Senjuu a presentarsi qua, anche se si tratta di un cimitero, con il chakra non impastato? Nel caso si girasse potrebbe notare, di fianco a lui ma leggermente più lontano dalla tomba, un uomo alto poco più di lui con i capelli di colore nero tagliati corti. Questo, vestito con una tunica di colore marrone scuro, indossa un paio di sandali da passeggio. Gli occhi cerulei di questo non guardano la tomba, ma con uno sguardo tranquillo osserva la figura di Mattyse. < Scusami, tu chi saresti? >. Ecco le parole uscire dalla sua bocca. [Ambient Mattyse | no tempo | per qualsiasi cosa chiedi pure]

19:22 Mattyse:
 "Mi sarebbe piac-" Si bloccherebbe osservando la luce svanire dalla lapide, per un secondo gli occhi rimarrebbero ben aperti, osservando l'oggetto... che sta succedendo? Non farci caso, sarà qualche parente delle tombe lì accanto. Non li ha mai incontrati e non ci ha mai scambiato mezza parola. Perché farlo ora? Perché non sono loro, perché questa persona si rivolge a lui, ora anche con tono un poco turbolento, o almeno così lo considera il giovane. Scusami, tu chi saresti. Quelle parole rimbombano nella testa di Mattyse che lentamente volterebbe lo sguardo in favore dello sconosciuto. Gli occhi ben aperti, il sorriso è svanito e non emana nessun sentimento. Attento Mat, Furaya potrebbe chiedere. In effetti, è senza chakra impastato, quindi un combattimento sul momento sarebbe una follia, una mera scazzottata potrebbe essere fattibile ma... No, hai un ustione di secondo grado sul petto, non sei in grado di vestirti, figuriamoci di incassare un colpo. "La domanda dovrei rivolgerla io a te." Risponderebbe tuonando quelle parole, sollevandosi sulle proprie gambe e voltandosi per favorire il petto all'interlocutore. Non davanti alla tomba di tua madre Mat. Calmati, respira. Sii intelligente. Sappiamo entrambi che la luna ancora ha qualche ripercussione sul tuo metodo di approccio, ma devi essere più forte. Il bianco prenderebbe così a fare dei profondi respiri, più lenti, intento a calmarsi e a non cedere a quell'influenza superiore della luna rossa. "Io sono Mattyse Kanishiro Senjuu." Grazi Yami per avergli aperto gli occhi sul suo clan. "Figlio della donna che è sepolta in questo luogo." E' con una certa sicurezza che risponderebbe, consapevole che essere lì sarebbe suo diritto. Ma lui? Chi è? Cosa ci fa sulla tomba della madre? Cosa vuole? Porco incursio ti fiondo dentro una lapide per il culo e ti faccio mangiare carte bomba fin quando non scoreggi Kai- scusate lo sfogo, sapete, la luna!

Il ragazzo, che stupido non è a quanto pare, decide di dialogare con la figura che ha davanti piuttosto di farsi prendere dalla foga e prenderlo a pugni. In questo caso non può neanche fare affidamento alle sue carte bomba non avendo il chakra impastato. La pacatezza del giovane sono la carta vincente a quanto pare, dato che da tranquillità nasce tranquillità. Infatti l'uomo, sentendo ciò che Mattyse gli ha riferito, sta circa cinque secondi in silenzio. nel mentre distoglie lo sguardo dal ninja per puntarlo verso la tomba. < Io sono Natsuo Senjuu, piacere di conoscerti ragazzo. >. Direbbe, sempre guardando il marmo che, rispetto a prima, è molto meno illuminato. < Tu sei figlio di Yamaki Senjuu? Io conoscevo bene tua madre. >. Scuote la testa dall'alto al basso e viceversa. In mano un mazzo di fiori. Non un numero esagerato, ma comunque meglio di quelli che c'erano prima. < Ho visto che li hai già portati tu. Sono passato ieri e vedendo che c'erano quelli morti sono passato oggi per cambiarglieli. >. Un uomo, all'apparenza, molto educato e rispettoso del luogo in cui si trova. Ma la vera domanda è: come mai tanta confidenza con lei? Quanto erano legati? Nel caso Matt ci facesse più caso, potrebbe riconoscere nel colore degli occhi dell'uomo un colore già visto.[Ambient Mattyse | no tempo | per qualsiasi cosa chiedi pure]

19:46 Mattyse:
 Il ragazzo osserverebbe la figura rispondergli, annuendo appena prima di volgere anche lui lo sguardo sul marmo... La tranquillità genera tranquillità... Se fosse così semplice anche per risolvere la guerra... "Natsu Senjuu" Ripeterebbe il nome, come suo solito fare per salvarli nel proprio cervello. Ha sempre difficoltà con i nomi. "aspetta, quindi tu..." Mat si volterebbe ancora lesto in direzione dell'uomo, rimanendo per qualche secondo a osservarlo. "Eri uno dei presenti al funerale?" Lui di quegli uomini non ne conosceva uno, non sapeva neanche che fossero Senjuu... per quanto si tratti di uno dei clan più fondamentali di Konoha, per lui era qualcosa di completamente sconosciuto... Ancora non sa il perché. "Sono passati anni da quando è venuta meno..." Il bianco tornerebbe sulle proprie ginocchia, allungando ora entrambe le mani per afferrare i fiori che aveva posato poco prima per ruotarli in verticale, in maniera da adornare la parte sinistra di quella lapide, alzando poi lo sguardo per invitarlo a fare lo stesso sul lato opposto. Da quella angolatura dovrebbe farci più caso, al colore di quegli occhi... Dove li ha già visti? Quanto può essere deficente questo ragazzo? "Che rapporto avevi con mia madre." Non si fa scrupoli, onestamente, si parla di sua madre, se qualcuno si presenta lì non dovrebbe aver problemi a rispondere ad una domanda simile proprio a suo figlio. Sarebbe come andare in questura per una denuncia e non dire cosa si vuole denunciare, no? Mat quindi sorvolerebbe il fatto che l'uomo sia passato già il giorno prima, ogni quanto viene? Quante volte è stato presente su quella tomba in quegli anni? E come hanno fatto a non incrociarsi mai? Se si fossero visti mezza volta Mat avrebbe probabilmente conosciuto prima il suo clan, avrebbe fatto molti passi avanti tanto tempo fa e ora avrebbe una conoscenza anche elevata del Mokuton e invece... Si è sentito solo per anni.

Il ragazzo, pieno di curiosità capibile, cerca di venire a conoscenza di più cose possibili. Domande su domande alle quali il signore risponde, avendo già capito che davanti a lui ha proprio suo figlio. Per un uomo non è molto difficile fare due calcoli. Alla fine lui aveva abbandonato Yamaki proprio nel momento in cui rimase incinta almeno diciassette o diciotto anni prima e il ragazzo dimostra proprio quell'età. < Si ero presente al funerale di tua madre quando ci ha lasciati. Ho sofferto molto quel giorno. Sai.. io e lei avevamo un rapporto speciale e mi sono comportato veramente male con lei, > direbbe per poi fermarsi un secondo e successivamente continuerebbe più a bassa voce < come con altre persone. >. Infatti la madre di Matt non è stata l'unica con cui si è comportato così. Anche con la madre di Tenshi ha fatto lo stesso e anche nello stesso periodo. Prendeva in giro entrambe. Ha ingravidato entrambe e poi ha lasciato entrambe da sole, o quasi. Infatti Yamaki aveva già un marito al proprio fianco. Lui era solo di troppo e avere un figlio non era per lui. < Ho una figlia della tua età circa. Si chiama Tenshi. Ha i capelli rosa. La conosci? > chiede. Vuole veramente dire al ragazzo che suo padre non è veramente suo padre? [Ambient Mattyse | no tempo | per qualsiasi cosa chiedi pure]

20:36 Mattyse:
 Era presente... Allora non è la prima volta che si vedono... "Se eri presente allora ci siamo già visti, ma probabilmente non ci avrai fatto caso. Ero solo un bambino..." Il ricordo andrebbe a sfumare mentre le parole dell'uomo andrebbero avanti, sempre più avanti. Si Mat, quegli occhi li avrai visti quel giorno, non ti preoccupare.. E poi. Tenshi. Ha i capelli rosa. Un senjuu dai capelli rosa. E qui torniamo ai discorsi tra Mat e Al Miaeda. "Guarda che secondo me parla di Yami." "Ma va, Yami è Yami, lui chiede di una Tenshi..." "Chi cazzo chiamerebbe sua figlia Yami?" "Ma che ne so io? Yami è Yami, Tenshi è Tenshi" "E tu sei un coglione." In effetti, i capelli rosa sono alquanto singolari nel villaggio, anche se pure Izayoi li avrebbe, ma lei si è presentata come Koshirae... Mat cercherebbe di sollevarsi nuovamente in piedi, abbassando ora lo sguardo ambrato verso il terreno. "Tenshi eh..." E questo sarebbe un commento fatto ad alta voce. "Una senjuu dai capelli rosa mi ha aiutato a trovare il mio clan e la verità riguardo a questo, ma si è presentata come Yami." Un piccolo attimo di silenzio. NO MAT, NON PUOI DIRE CHE PARE NA GRAN ZOZZA. NON A SUO PADRE. "Non escluderei di averla conosciuta, ma in questo momento non saprei dirtelo." Risponderebbe ancora, volgendo lo sguardo verso l'uomo a cui ora porgerebbe un ampio sorriso. "E non sentirti in colpa. Le persone sbagliano, questo le rende persone. L'importante è comprenderlo e migliorarsi. O almeno così diceva lei!" Sarebbe un ragionamento semplice ma... PERCHE' NE MEKURA NE FURAYA ACCETTANO DI POTER SBAGLIARE COME DELLE PERSONE? A questo risponderemo dopo la pubblicità. "Dov'è ora tua figlia? Non mi dispiacerebbe aumentare il numero di conoscenti nel clan."

Yami è Yami e Tenshi è Tenshi. Questo è un grande errore Matt, ma lui non può saperlo. Infatti lei non si è presentata mai con il suo vero nome, ma soltanto con quello acquisito durante la sua burrascosa storia. Ma la cosa è una: quante Senjuu dai capelli rosa ci possono essere? E questa domanda, in parte, se la fa Mattyse tra sè e sè. A tirarla fuori ci pensa Natsuo. < Non so quante Senjuu ci possano essere con i capelli rosa. >. In effetti quel colore di capelli è più unico che raro se associato a un membro di questo clan. Se prima, comunque, aveva lasciato perdere il discorso del funerale, sentendo le ultime parole di Matt ci ripensa. In effetti sbagliare è umano anche se si sono fatti più volte gli stessi errori. L'importante è migliorarsi e questo se lo ricorda anche da Yamaki. Era solito dirlo spesso e sentirselo dire anche da lui gli fa spuntare un piccolo sorriso. < Ora mia figlia non so dove sia. Ho perso tutti i contatti con lei. Ci siamo visti solo una volta e non abbiamo neanche parlato. Ho lasciato sua madre quando è rimasta incinta. >. Si è aperto a lui e questo è solo l'inizio del discorso che vuole affrontare. < E la stessa cosa l'ho fatta con tua madre. Per questo al suo funerale sono stato lontano. Mi vergognavo, cosa che non è successa con la madre di Tenshi perchè all'epoca ero ancora uno stupido. >. Ha detto la verità e spera tanto che Mattyse capisca al volo ciò che gli sta dicendo. Non vorrebbe dirgli esplicitamente che lui è suo padre. Spera veramente che sia un po' sveglio come ragazzo. [Ambient Mattyse | no tempo | per qualsiasi cosa chiedi pure]

20:56 Mattyse:
 "Vedi? Te lo avevo detto io." Puntualizzerebbe Al Miaeda nella testolina del bianco. Quella risposta che riceve lascia intuire che vi siano diverse probabilità che Yami sia difatti la Tenshi di cui l'uomo ha parlato, ma non è il fulcro del discorso, attira la sua attenzione e sicuramente lo rinfaccerà alla ragazza con una certa irruenza e cattiveria ma... Ha fatto lo stesso con lei? Quindi... Aspetta... "L'importante è migliorare." Risponderebbe secco al termine del discorso, dando tempo ai neuroni di collegare le cose. Il bianco andrebbe a riprendere con la mano mancina il mazzo di fiori smorti, sollevando poi lo sguardo in direzione di quello che pare affermarsi come suo padre. Era uno stupido come lo è tutt'ora se pensa che lo possa accettare così alla leggera. Ma per lo meno non ha dovuto chiedere ulteriori spiegazioni. Non lo accetterà tanto facilmente, necessiterebbe prima di un confronto con Yam-cioè Tenshi. "E non sono io a doverti perdonare. O lei" Indicherebbe la lapide della madre avanzando di qualche passo, partendo con il piede destro, mentre la mano mancina porterebbe i fiori secchi a sbattere contro il petto dell'uomo, con arroganza. Si, si tratta di un tasto delicato quanto di un argomento su cui vuole approfondire. "Ma da chi avrò preso i capelli bianchi mi chiedo..." Lo hai mai visto il secondo Hokage? Ah no, sarà morto tipo duecento anni prima della tua nascita. Mat così tenterebbe di allontanarsi, lasciando intendere che ha compreso il messaggio. "Ci vediamo. E quando accadrà vedremo se conoscerai un bambino... o un nipote." E' una stupida frecciatina, ma che lascia intendere che si approfondirà la cosa e che la prossima volta che lo cercherà sarà per presentargli la sua 'famiglia'. Si vede che ingravidare donne maritate è proprio nel loro sangue eh?

Ed ecco qua la reazione di Mattyse. Non poteva fare diversamente e sicuramente avrebbe fatto qualcos'altro se fosse stato in forma. Fortunatamente per il resto delle tombe là vicino non lo è. Il ragazzo sbatte i fiori sul petto del'uomo, il quale non reagisce. Capisce che ha tutti i torti del mondo e sa che non potrà mai farsi perdonare. Sicuramente non vuole entrare nella sua vita proprio come ha evitato di fare con Tenshi. Una ultima cosa voleva dire l'uomo che, vista la situazione, decide di rimanere zitto. Non pensava di incontrare mai Mattyse e mai avrebbe voluto incontrarlo. La vergogna per quello che ha fatto è tanta e questa è quello che ancora ora lo fa stare zitto. Ha i fiori, ormai rovinati, in mano e decide di non poggiarli dove stavano. Decide di andarsene. Verrà un altro giorno a incontrare la tomba di lei. Se potesse tornare indietro lo farebbe con entrambi i figli, ma la cosa che lo rende felice è che, comunque, i due fratelli si conoscano. Spera tanto che loro non facciano gli errori che ha fatto lui, senza sapere che forse loro lo hanno già superato. Che dire.. Non esiste giornata tranquilla per Mattyse che oggi torna a casa con una consapevolezza in più: suo padre non è suo padre. [END Ambient Mattyse | END non obbligatoria | per qualsiasi cosa chiedi pure e scrivimi se fai l'end oppure no]

Mattyse va a trovare la tomba di sua madre e incontra il suo padre naturale per la prima volta che gli dice di avere una sorella dai capelli rosa.

Data la natura dell'ambient niente exp, ma drop per te!