Quanto si può cambiare?

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22:01 Onosuke:
 La Luna Rossa provoca confusione nella mente delle persone, soprattutto quelle che possiedono una capacità inferiore di autocontrollo. Tsuki è uno di questi e la giornata, per lui, è stata molto pesante e dura. Ha scoperto molte cosa. Tenshi è tornata al villaggio, dovrà cambiare nome in codice da anbu, dovrà cambiare maschera e dovrà seguire la Senjuu sotto ordine diretto dell'Hokage. Stasera, a causa di queste notizie che lo hanno colpito, è molto suscettibile all'effetto della Luna e per questo sta facendo qualcosa che dovrebbe evitare di fare. La Luna, appunto, si trova in cielo e, con lei, il buio inonda il villaggio. Ha scoperto, grazie al lavoro che sta facendo, dove la sua preda soggiorna, dato che proprio Tsuki ha occupato la sua casa una volta tornato da Kiri. Vuole andare a fare due chiacchiere con lei per venire a conoscenza di cose che potrebbero essere utili. Per l'occasione si è vestito con i suoi vestiti anbu, compreso anche di mantello con cappuccio, il quale è prontamente tirato su per coprire i capelli. Una maglietta nera a maniche corte di materiale tecnico copre la parte superiore del corpo e un paio di pantaloni dello stesso materiale e colore coprono le gambe seguendo le loro forme, ma permettendo comunque il massimo range di movimento possibile. Ai piedi indossa un paio di scarpe da ginnastica tutte nere mentre a coprire la faccia nella sua interezza porta una maschera completamente bianca. Non può usare la sua dato che l'ha distrutta qualche ora prima. Una fiamma l'ha sciolta non lasciando alcuna cosa che potrebbe farla riconoscere. Solo polvere che, con la prima folata di vento, si è alzata in aria come piccoli uccellini. La ninjato si trova sul suo fianco destro, il portaoggetti sopra il gluteo destro e il porta kunai e shuriken è legato alla coscia destra. Il coprifronte è legato attorno al bicipite sinistro, come al solito. Si trova, in posizione di rana, sulla finestra aperta della Senjuu, la quale soggiorna in una locanda del villaggio. Lei dorme sul letto beata e non è a conoscenza di quello che potrebbe succedergli. Neanche Tsuki lo sa dato che le azioni che compie non sono controllate da lui ma dalla Luna. Una sedia si trova poco distante dal letto, a circa un paio di metri. Proprio là andrebbe a sedersi facendo meno rumore possibile. Infatti grazie al chakra che gli scorre all'interno del corpo, riuscirebbe a controllare al suo meglio i movimenti dei suoi muscoli così da evitare di fare rumore. Una volta raggiunta la sedia, andrebbe a orientarla verso di lei così da sedersi e appoggiare la schiena sullo schienale. Un kunai in mano. Il dito indice della mano destra andrebbe a infilarsi all'interno del buco di questo così da poter farlo roteare mentre continua a guardare Tenshi. La sua mente è libera. Non prova nulla a differenza della prima volta che l'ha rivista. Sarà la Luna? può essere, ma bene così. < Svegliati! > direbbe con la voce modificata. [chakra on][eq se serve]

22:27 Tenshi:
 Cosa sono i sogni? Sono forse desideri dell'anima? Lei, non sogna più. La sua mente si è svuotata di tutte le paranoie che la tormentavano, quella notte, ai piedi del faro. E, adesso, si sente in pace. Una pace che le è stata donata da un essere superiore, che, da quella volta, non ha più rivisto. Forse, quello era veramente un sogno. Ma stanotte lei non sogna. Vede solo il nero attorno a sé. Le sue palpebre chiuse. Il petto che si alza e si abbassa. Il corpo esile raggomitolato in posizione fetale e le mani strette in due pugni. La destrorsa nascosta dietro al cuscino sul quale è poggiato il suo capo roseo. Indossa solo una maglietta nera, decisamente troppo larga, e l'intimo nero. Dorme. Inerme. Tranquilla. Come se non si preoccupasse del fatto che chiunque possa entrare da quella finestra aperta. Non ha più paura. Sa vivere da sola. Eppure, stasera dovrebbe averne. Non sa ancora chi si è appena accovacciato su quella finestra spalancata. E mai potrebbe immaginarlo. Dorme. Dorme perché non sopporta, in quelle notti, di perdere il controllo. E' appena tornata al villaggio, facendo sì che l'Hokage si fidasse di lei. Non può fare guai proprio adesso che la sua missione è appena cominciata. Per questo dorme. Dorme ancora, mentre Onosuke si intrufola nella sua stanza. Non bastava che le avesse rubato la casa, adesso va pure nella sua stanza a disturbare il suo sonno. In una notte di luna rossa. Egli si siede. Il volto di lei è rivolto proprio in sua direzione. Può vederlo, lui, quel volto e quel corpo semi-scoperto: nulla è cambiato nel suo aspetto, nulla nelle sue forme. E, mentre dorme, si potrebbe dire che quell'angelo sia ancora dentro di lei. Poi, una voce arriva alle orecchie della rosata, destandola dal proprio sonno tranquillo. Una voce che non riconosce la porta ad aprire lentamente gli occhi, ancora in dormiveglia. Una figura si palesa davanti a lei. Indossa una divisa da anbu ed una maschera bianca. Che si tratti di un nuovo anbu? Ovviamente, non le passa per la mente che possa trattarsi proprio dell'Aburame, dato che conosce bene la sua maschera. E quella non è decisamente la maschera di Tsuki. Si stropiccia gli occhi, incredula di ciò che sta osservando. Perché mai un anbu dovrebbe intrufolarsi nella sua stanza mentre dorme? Che Furaya veramente non si fidi di lei? Il problema, però, qui è un altro. Si sente molto nervosa, non va bene che quello l'abbia svegliata. < Chi diamine sei e cosa diavolo vuoi? > direbbe, con un tono di voce alterato, mentre il busto si alza di scatto dal letto. Istintivamente, le mani verrebbero portate al petto, a formare il sigillo della Capra. Gli occhi cerulei, quegli occhi che l'altro conosce fin troppo bene, resterebbero, ridotti in due fessure, fissi su di lui. Immaginerebbe, a quel punto, due sfere: una nera, l'altra viola. La prima, all'altezza della fronte, simboleggerebbe la propria forza spirituale. Da cosa è composta quest'ultima? Semplicemente, dal proprio buio. E' la vera essenza di sé. Quell'essenza che per troppo tempo era stata celata agli occhi altrui ed ai propri. La seconda, all'altezza del ventre, rappresenterebbe la propria forza fisica. Essa è composta da tutti i suoi sforzi. Da tutte le volte in cui si è impegnata al massimo. Dal potere che, poco alla volta, la rosata va acquisendo. E comincerebbe a far roteare le due sfere, dapprima sul loro asse. Poi le spingerebbe, l'una verso l'altra, all'altezza del petto. Qui, in un vortice scuro, cercherebbe di unirle, formando una sola sfera: quella del Chakra. Unica parte di lei che brilla ancora. E, se il richiamo fosse andato a buon fine, quella grande forza invaderebbe ogni sua cellula. E lei ne assaporerebbe la forza. La potenza. < Come ti permetti di intrufolarti in camera mia e svegliarmi? Chi ti manda? > si alzerebbe, lentamente, dal letto, stando in piedi davanti a quella figura. Cara Yami, stai minacciando la persona sbagliata. Ma questo, purtroppo, non puoi saperlo. [[Tentativo richiamo del Chakra][Chakra 30/30]

22:45 Onosuke:
 La sensazione che prova in questo momento è stupenda. Si sente veramente bene e sente di avere il controllo su quello che sta succedendo, il controllo su di lei. Un controllo che non ha mai avuto. Sa di essersi impegnato tanto per migliorare mentre lei non c'era e da quanto potrà vedere, lei non lo ha fatto questo salto di qualità. Alle parole di lui, lei si sveglia. I suoi occhi dorati sono sotto alla maschera e grazie alle ombre non si notato dall'esterno. Il kunai continua a roteare attorno al dito mentre lei si accorge della sua presenza. Come qualsiasi ninja che può portare fieramente questo titolo, la prima reazione di lei è quella di provare ad impastare il chakra una volta messa dritta con il busto. Il problema è che, infatti, non si è allenata molto a quanto pare e per svolgere questo compito è lenta come un ninja appena uscito dall'accademia. Appena lei porta le mani al busto per poter svolgere il richiamo, Tsuki si lancia verso di lei a una velocità elevata. Il kunai ha smesso di roteare e ora è impugnato dalla destrorsa dell'Aburame. Quello che vuole andare a fare è fermarla perchè una volta attivato il chakra potrebbe succedere qualsiasi cosa. Lei non deve essere in grado di farlo. Proverebbe a correre verso la sua direzione per poi, con un colpo dal basso all'alto, provare a dividerle le mani, il punto più pericoloso. Dato che lui ha il chakra impastato e lei no, questa mossa non dovrebbe essere troppo difficile da portare a compimento. Nel caso ci fosse riuscito, andrebbe a puntare, dato il poco spazio che divide i due, il kunai sulla gola della ragazza. < Ehi ehi ferma. Non fare mosse avventate di cui poi potresti pentirti. Sono io quello che fa le domande. >. Gli occhi sono rivolti verso di lei e sono concentrati per intravedere qualsiasi movimento che lei possa fare. < Alzati e siediti sulla sedia. Le mani alte così che io possa vederle. Una volta seduta, ogni palmo di mano appoggiato sul rispettivo ginocchio. >. Che bella questa sensazione.[chakra on][eq se serve]

23:03 Tenshi:
 Che succede quando Yami non può fare ciò che vuole? Lei vive solo per se stessa, per soddisfare le proprie voglie. Non vuole dettare regole nelle vite degli altri. Vuole solo vivere come vuole. Vuole vivere senza ostacoli. Ma quell'ostacolo, stanotte, è troppo alto. E lei non riesce a scavalcarlo. Proprio mentre le sue mani sono congiunte e la sua mente vaga alla ricerca delle due energie che compongono il Chakra, la figura sconosciuta le impedisce di farlo. Lo guarda, con le iridi che brillano nel buio. E' arrabbiata, vorrebbe picchiarlo per poi ucciderlo, ma così che gusto ci sarebbe? Vuole prima giocare con la sua preda. Ed il fatto che il proprio Chakra non sia impastato la eccita ancora di più. Un punto per te, Onosuke, ma questo non la fermerà di certo. < Questa è la mia stanza. Sono io che detto le regole qui > sibilerebbe, lasciando che quelle parole solletichino le orecchie dell'altro. Con la lingua si lecca le labbra, per poi mostrare i canini candidi. Un sorriso sadico le si dipinge in volto. La luna rossa accentua quel suo caratterino. I passi, felpati, si avvicinerebbero a lui e si arresterebbero a qualche centimetro dalla sua figura. La destrorsa si solleverebbe verso di lui. Le dita, se ciò non le venisse impedito, si poggerebbero sul petto altrui, per poi risalire lentamente verso il collo, in un movimento sensuale e sadico allo stesso tempo. < Prima mi dici chi diavolo sei e poi io rispondo alle tue domande >. Nessuna mossa azzardata, comunque, verrebbe fatta nei confronti del suo interlocutore. E' una roulette russa. Lei sta semplicemente giocando, come fa sempre. Anche se non sa di essere la parte debole, stavolta. Ma che importa? Lei giocherebbe ugualmente, pur di soddisfare le proprie voglie. E se morisse... Beh, se morisse, vorrebbe dire che quello è il suo destino. Ed il destino non può essere ostacolato. Semplicemente, i deboli meritano di morire. E questa volta toccherebbe a lei salutare questo mondo. Ma almeno, che sia una fine divertente. Ono, falla divertire un po'. [Chakra OFF]

23:20 Onosuke:
 La serata comincia a dare i suoi frutti. Dalla risposta che ha dato e il comportamento che sta tenendo capisce che qualcosa della Tenshi che conosceva è cambiato. La vecchia Tenshi in una situazione del genere sarebbe scoppiata a piangere, come sempre in momenti critici. La ragazzina frignona e fifona sembra non essere presente in questa stanza. Sembra voler fare la dura anche se sa di essere in svantaggio solo per il fatto che il suo chakra è ancora sopito. Non è riuscito ad impastarlo e solo questo le dovrebbe far arrivare in testa che non può farcela. Lui, però, non cade nel tranello. Capisce bene cosa vuole fare la ragazza. Lei si alza e il kunai segue la sua gola. Gli occhi sono pronti a ricevere informazioni da trasformare, successivamente, in una risposta del corpo. lei non arriverebbe ad avvicinarsi così tanto al ragazzo perchè questo non ha intenzione di lasciarglielo fare. < Ho detto che voglio le mani in vista e che devi sederti. > le dice con tono serio e deciso. Non ha per nulla voglia di scherzare. Lei, in questo momento, sta scherzando con il fuoco. Lui non riesce a comandare quello che sta facendo e non riuscirà a fermarsi nel caso le tirasse troppo la corda. < Chi sono non ti interessa e chi mi manda penso tu l'abbia già intuito. Ho un paio di domande da farti quindi muovi quel culo e siediti. >. la pazienza sta finendo mentre lui rotea intorno a lei per lasciarle spazio libero per potersi dirigere verso la sedia. Il braccio è sempre alzato così da puntare il kunai alla gola di lei. In questo momento lui si sente come fosse il capo del mondo e reputa lei la sua preda. Fin prima di questa sera lui ha temuto lei, mentre ora sente che non ha proprio nulla da temere. Sa che potrebbe eliminare il problema alla radice e ucciderla, ma ha bisogno di quelle informazioni. In più se riuscisse a capire se nasconde qualcosa riuscirebbe a prendere due piccioni con una fava. Sarebbe un bel colpo per lui, anche se dovrebbe dire al Decimo come è venuto a conoscenza di queste cose. Lui la aveva avvisata che di notte avrebbe potuto fare qualcosa di non lecito. [chakra on][eq se serve]

23:40 Tenshi:
 Quel kunai è ancora puntato alla sua gola. Esso non le impedisce di alzarsi in piedi, ma quella distanza che lei avrebbe voluto colmare, non viene percorsa. Si mantiene a distanza di sicurezza, quell'altro. Che c'è, Ono, hai paura delle dita curiose di quella che prima era la tua ragazza? C'è un letto in quella stanza, avreste potuto semplicemente divertirvi insieme. E invece no, tu hai voluto fare lo stronzo. E va bene. Eppure, il sorrisetto sadico permane, come se quella situazione la eccitasse ancor di più. La privazione dell'oggetto del desiderio è ciò che la porta nuovamente a leccarsi le labbra, come un animale che sbava davanti alla preda. Quanto vorrebbe azzannare quel collo. Vede la sua vena pulsare sangue, quella linfa vitale che lo tiene in piedi. Ono, tu vuoi versare del sangue stanotte? Lei, comunque, non segue quegli ordini, nonostante quel kunai puntato alla gola. Non li seguirebbe mai. Non appartiene più a quel villaggio da tempo ormai. < Sei noioso > sbufferebbe, osservando come nell'altro cresca la rabbia. < Voi anbu e le vostre regole siete noiosi >. Poi, l'impensabile. Sputa. Spunta in direzione di quella figura che non vuole affatto divertirsi. Sputa perché le regole fanno schifo. Per degli stupidi ordini, lei era rimasta sola a Kiri. Onosuke aveva preferito indossare la propria maschera, piuttosto che rimanere con la rosata. E quest'ultima, dal canto suo, non poteva abbandonare l'ospedale. Lei era così: avrebbe dato la sua stessa vita, pur di salvarne un'altra. Essere morta, schiacciata dalla potenza di Yami, era stato il suo destino. Un destino per nulla crudele, dato che le aveva permesse di spiegare le ali della libertà. Le aveva promesso di volare, volare alto in quel cielo blu notte. < Oh, ti eccitano le mie mani? > ecco la sua risposta al primo ordine altrui. E lei le alzerebbe, dapprima, agitando le dita per aria. Gliele mostrerebbe senza problemi, prendendolo in realtà per i fondelli. < Oh, non dirmi... ti eccita anche il mio culo? > e quelle mani si muoverebbero verso il basso. Si poggerebbero sulle proprie cosce, per poi risalire verso l'altro, seguendo le forme del proprio corpo. E solleverebbe di quel che basta la maglia nera, mostrando l'intimo nero all'altro. Gli occhi continuano a brillare nell'oscurità, illuminata solamente da una luce fioca proveniente dalla finestra. Dai, Ono, giochiamo.

00:06 Onosuke:
 Lei si lecca le labbra nuovamente come se questo fosse diventato il suo nuovo tic. Poi lei riinizia a parlare senza voler ascoltare gli ordini che le sono stati imposti e poi uno sputo. Questo sputo arriva verso di lui e lo colpisce sul petto. Un bel respiro da parte di Tsuki il quale è veramente al limite e sta per esplodere. Sicuramente lei non è quella di prima e il gesto che ha fatto è la prova finale. Quello che poi succede fa arrivare alla fine la pazienza dell'Aburame. Lei si comporta come una bambina e sta cercando di provocarlo. Veramente sta cercando di provarci così spudoratamente? Lui però si è stufato e non vuole perdere altro tempo. Con un passo si troverebbe di fianco a lei e con un altro si posizionerebbe dietro. Qui, con la mano sinistra, andrebbe ad afferrargli la spalla dello stesso lato mentre con la destra, con il braccio piegato, andrebbe a ripuntargli la lama al collo. < Non mi eccitano le puttane come te quindi zitta e siediti. > dice e avendo ora il controllo fisico del corpo di lei avendo la mano sulla spalla sua, andrebbe a portarla di forza per poi farla sedere su quella dannatissima sedia. La presa sarebbe bella stretta e la ragazza potrebbe sentire un piccolo dolore su quella parte di corpo. Una volta seduta, nel caso fosse successo, Tsuki andrebbe a prenderle le mani per poi portargliele sulle ginocchia come voleva che rimanesse fin dal principio. < Brava, finalmente hai capito. > le direbbe se appunto stesse seduta. < Ora possiamo parlare. Siamo venuti a conoscenza che sapevi la vera identità di Tsuki. Non mentire che sappiamo che è così. Hai detto a qualcuno di questo? > ecco la prima domanda uscire dalla bocca dell'Aburame mentre rimane in piedi dietro alla ragazza mentre porta entrambe le mani sulle spalle di lei. Sicuramente non vorrà stare seduta, mentre così ci rimarrà altrimenti lui le farà del male. Ha esagerato e non doveva superare il limite con quello sputo. [chakra on][eq se serve]

00:26 Tenshi:
 Ono non vuole giocare. Che tristezza. E che rabbia. Sì, vorrebbe prenderlo a morsi, staccandogli quella pelle a poco a poco e lasciarlo morire lì. Magari, il giorno dopo, lo porterebbe in strada, sotto il sole cocente di luglio, e lo farebbe essiccare. Solo adesso l'espressione di lei cambierebbe. Si sta davvero arrabbiando. E' davvero infastidita da tutto quel rigore, che con lei non ha nulla a che fare. E lei nemmeno si accorge dei movimenti altrui, troppo veloci. Quello la affianca, per poi posizionarsi dietro di lei. Le afferra la spalla, puntando nuovamente quel kunai alla sua gola. < Potevi dirmi prima che ti piace violento > evidente allusione al sesso, come tutto il resto della conversazione. E lei, nonostante lui le avesse dato della puttana, non si scompone. Perché non lo è. Perché quel corpo è stato toccato solo da una persona. Quella stessa persona che adesso le sta puntando il kunai alla gola. Ma lei ancora non può sapere che si tratta proprio di Onosuke. Adesso che lui la tiene ferma, non può fare più nulla. Non può opporre più resistenza, dato che il suo Chakra non è impastato. I passi si muoverebbero, come vuole lui, in direzione della sedia. E si siederebbe, lasciando che le proprie mani vengano poggiate sulle ginocchia. Peccato, però, che la sua lingua non ha freno. < Che c'è, vuoi legarmi e poi scoparmi? Sarebbe divertente, sai? > parole taglienti, che non ha paura di pronunciare, pur sapendo di essere in netto svantaggio su di lui. Poi, arriva una domanda. Diretta. Appuntita come una lancia. Tsuki. Onosuke. Gli occhi si spalancano per un attimo. < Io lo amavo. Non avrei mai potuto tradirlo in questo modo > risponderebbe secca, senza insicurezza nel suo tono di voce. Non avrebbe mai potuto farlo. Neanche adesso potrebbe. Ha tranciato i legami, è vero, ma ha scoperto che quello è l'unico legame che è rimasto nel suo cuore. Neanche adesso potrebbe mai tradirlo. Perché lui è la sua debolezza. E questo la fa incazzare ancora di più. Le unghie si piantano nelle cosce. Sempre più giù. Delle goccioline di sangue cominciano a fuoriuscire. Sangue e dolore che la calmano, ma non abbastanza, in quella notte di luna rossa. < DIMMI CHI CAZZO SEI > urla. Urla, imbestialita, nel pieno della notte. Quel tono di voce, così alto, sarebbe in grado di svegliare l'intero vicinato. Ma non le importa. Adesso, vuole soltanto sapere chi si nasconde dietro quella maschera.

00:48 Onosuke:
 I suoi modi per stuzzicarlo sono sempre gli stessi. All'ennesima allusione al sesso, Tsuki dice la sua. < Io noioso poi? Parli solo di sesso. >. Alla fine Tenshi si siede sulla sedia dopo essere stata invitata con forza a farlo. Altre allusioni a sempre lo stesso argomento. < Che noiosa. > ripeterebbe citando la stessa poco prima. Ma cosa le è successo? Perchè quella che ha davanti non è la Tenshi Senjuu con cui Onosuke si è legato e con cui voleva stare l'intera vita. Poi arriva la risposta alla domanda. Una risposta che Tsuki voleva sentire, o almeno in parte. Lei lo amava? E lo ha lasciato andare? Beh questa è stata solo una cosa positiva per Tsuki. Vorrebbe tanto ringraziarla per averlo lasciato, ma in questo momento deve mantenere l'anonimato a differenza dell'altra volta. Lei poi si fa del male. Si pianta le unghie sulle cosce ed esce del sangue. La cosa che fa pensare è che entrambi sono la debolezza l'uno dell'altro. Lei non sa chi c'è dietro la maschera mentre lui sa chi ha davanti. La Luna fa tutto il lavoro che la sua mente, da sano, non riuscirebbe a fare. Non riuscirebbe ancora a proteggersi dal fiume di ricordi che ogni volta che la vede gli vengono in mente. Poi lei, con tono alto, urla chiedendo nuovamente chi il ragazzo è. Questo, ovviamente, non può dirlo. Non ha intenzione di dire alcun nome in codice, nessun indizio per lei che potrebbe, in un futuro, fare due più due e capire che proprio Tsuki si trova dietro la maschera. < Ho detto che non ti deve interessare. Sono incaricato di dirti che Tsuki non esiste più. Onosuke, da oggi, per colpa tua, non è più un Anbu e non ricorderà mai di esserlo stato. >. Le mani sono sempre sulle spalle mentre la presa si alleggerisce un minimo perchè forse stava diventando troppo. < Qui abbiamo finito. Riguardo quelle ferite so che sei in grado di curarti da sola. >. Ecco le ultime parole. [chakra on][eq se serve]

01:05 Tenshi:
 Quanto si può cambiare nella vita? Loro sono l'esempio lampante del fatto che si può cambiare radicalmente. Tenshi ed Onosuke sono morti a Kiri. Sepolti, in quella spiaggia in cui si sono detti addio. And now you and I share the same life missin' out. Erano quelle le parole di quella maledetta canzone che quella volta aveva in testa. E le ritornano in mente adesso, nel sentire le parole dell'altro. Perché? Perché quella canzone le deve sempre trapanare il cervello nei momenti meno opportuni? < Cosa stai dicendo? > è sconvolta. non risponde neanche alle sue prime parole, si concentra solo sulle ultime. Onosuke non è più un Anbu? < E' impossibile, tu menti >. Lo conosce fin troppo bene. Sa per certo che lui non riuscirebbe a non seguire le regole. Soprattutto quando si tratta degli anbu. < TU MENTI > urla e si agita sotto la sua presa, mentre la testa comincia a pulsare, a far male, come se degli aghi le stessero perforando il cervello. Al contrario di lui, la rosata, nelle notti di luna rossa, non riesce a controllarsi. < Tu menti > sussurrerebbe adesso, fra sé e sé. Gli occhi si riempirebbero di lacrime, per un motivo ignaro a Yami. Ma un motivo che Tenshi conosce bene. Onosuke ha perso tutto per colpa sua. La sua vita non ha più senso. Per colpa sua. Solo per colpa sua. < Perché? > una pausa. Le guance che vengono ricoperte dalle lacrime. < Dimmi il motivo per cui non è più un anbu > vuole sentirglielo dire. Vuole saperlo. Perché lei non si fiderà fino a quando non avrà risposte. < DIMMI DOV'E' LUI ADESSO > urlerebbe ancora, con il fiatone. Non riesce a controllarlo, quel respiro. E' come ai vecchi tempi. Un attacco di panico. Lui è la sua debolezza. E, forse, sarebbe ancora disposta a dare la propria vita per salvarlo. Per fargli inseguire i propri sogni. < DIMMI DOV'E'! > urlerebbe ancora, in preda all'ansia. Non le importa che sia notte fonda. Vuole solo andare da lui. E chiedergli scusa per tutto il male che gli ha fatto. Le mani si distaccherebbero dalle gambe. Con esse, si prenderebbe la testa, affondando le dita tra i capelli. La stringerebbe con forza, quasi a volersi fare del male. < Ono, dove sei? > un flebile sussurro. Una preghiera. Un sentimento.

01:28 Onosuke:
 Quanto si può cambiare? Tantissimo. Basti guardare loro e la risposta vien da sè. Loro erano l'opposto. Lui non si sarebbe mai azzardato ad alzare le mani in questa maniera come ha fatto oggi e lei non avrebbe mai deciso di comportarsi come ha fatto con lui. Il viso di lei è sconvolto e anche il tono di voce direbbe lo stesso. Eccome se mente, ma questo è l'unico modo. Sta mentendo e anche molto bene. Poi lacrime scendono dagli occhi di lei e questo fa capire a Tsuki che un po' della vecchia Tenshi è rimasto. e non solo questo fa ricordare la Senjuu di un tempo. L'attacco di panico che segue fa tornare tutto alla normalità. Aspetterebbe che lei finisse di fare quello che sta facendo. Urla, sussurri, tutto, per poi rispondere. < Vuoi la prova? Abbiamo scoperto che non ha mantenuto l'anonimato e che sei stata tu a scoprirlo. Questo va contro le regole e chi va contro le regole deve essere eliminato. Lui sta bene, se così si può dire. Non gli è stato fatto del male, ma non ricorda niente di questa sua esperienza. Un debole non può far parte degli Anbu. >. Parole pesanti da parte di Tsuki, tutto per poter essere più credibile possibile. < Era un buon elemento per le nostre fila e ora, a causa della tua curiosità, non ne fa più parte. Abbiamo perso un buon soldato e ora potremmo avere un posto da rimpiazzare. Se lo amavi tanto, potresti prendere in considerazione questa cosa mentre ricordi quanto lui ci teneva. >. Ed ecco la bomba finale. Una bomba perchè potrebbe rimescolare tutte le carte in tavola. Lui dovrebbe rivedere lei sempre e questo sarebbe una buona prova per lui, ma la cosa più importante è che se lei entrasse nella corporazione si eliminerebbero tutti i possibili problemi che potrebbe provocare. < Ti cercherò io nel caso fosse possibile, dato che non sono io a decidere. >. E così, dopo aver sentito la risposta di lei nel caso arrivasse, salirebbe nuovamente sulla finestra per poi saltare via in direzione sconosciuta. Non può tenere i suoi abiti a casa e deve essere pronto a incontrare Tenshi, anche se non è completamente quella di una volta e la cosa potrebbe interessare a Tsuki. Non avendo più il problema di Tenshi vista come colei che può risvegliare Onosuke si potrebbe pensare veramente a una scopata come voleva lei.[END]

01:53 Tenshi:
 La testa tra le mani. Le lacrime che le rigano il volto. La luna rossa alta, lassù nel cielo. Un unico pensiero: Onosuke, dove sei? Perdere il controllo della propria vita, le fa capire quanto sia fragile la vita umana. Quanto sia debole lei. Ancora. E ancora. Il respiro non si calma. < Ono, era così sbagliato fare l'amore? > la sua lingua non si ferma, ma stavolta non ne ha il controllo. Parla ad una persona che adesso non è lì. Parla ad una persona che, probabilmente, non c'è più. Se la ricorda ancora quella volta. Non scoprire quel tatuaggio era inevitabile. Era successo per caso. Sarebbe potuto succedere in qualsiasi altro momento. Ma la vita è ingiusta. La vita, da sempre, fa schifo. E la cosa migliore è viverla come una giostra. Giocare. Non pensare a nulla. Divertirsi. Ritrovare il piacere delle cose. E questo la calma. La vita è un gioco. Non c'è bisogno di allarmarsi. Andrà a trovarlo. Gli porgerà le proprie scuse e poi sarà tutto finito. Sì. Un respiro profondo. Le mani si abbasserebbero verso le cosce. Le lacrime non verrebbero asciugate, ma, almeno, si arresterebbero. Non può mostrarsi debole. Perché quella figura che ha davanti la sta umiliando. < Non ho deciso io di scoprirlo > direbbe secca, con gli occhi ridotti a due fessure. Sì, vorrebbe davvero ucciderlo. Ma non lo fa. Non per oggi. Perché la sua è una proposta interessante. < Non posso farlo, mi dispiace > non fa per lei. Per quanto voglia ripagare quel debito, non può certamente farlo. Andrebbe contro se stessa. Lei odia le regole. Lei odia gli anbu. Perché quelli le hanno portato via la propria famiglia. Non potrebbe mai prendere il suo posto. E non risponderebbe più. Quella è la sua decisione. Tutto ciò che le rimane da fare è cercare Onosuke. Chiedergli scusa. Dirgli che lui è ancora importante. E poi, farà esplodere il villaggio. E del suo legame con esso non rimarrà più niente. Dopo la tortura di quella notte, Konoha merita proprio di saltare per aria. Oh, forse dovrebbe proprio dirlo all'Hokage. Magari riuscirà a far espellere dalla corporazione anche quell'anbu dalla maschera bianca. Trema, Konoha. Adesso, le hai proprio rotto le palle. [END]

Onosuke, in veste di anbu, si intrufola nella stanza di Tenshi. Si parla di allusioni al sesso, minacce e altre cose belle.