Giocata

Giocata Invalida

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22:14 Kioshi:
 L'acqua scorre sul suo corpo scendendo verso il basso. Le gocce seguono le linee del suo corpo e dei suoi muscoli, dal pettorale all'addome fino a perdersi sul ventre e essere assorbito dal tessuto del pantalone. Le gocce sul viso, invece, percorrono i tratti del suo viso fino a giungere sul mento per poi precipitare e tornare ad essere parte integrante del lago. Gli occhi neri si soffermano su quelli della ragazza che sembra turbata per qualcosa. Il suo viso non è rilassato, come se avesse appena visto un fantasma. Non è la prima volta che a Kioshi capita di notare questa reazione in lei. E nel momento in cui esce dall'interno dell'acqua, l'Uchiha sente gli occhi di Hanabi fissare il suo corpo. Il capo si abbassa guardando il suo stesso corpo e, pochi attimi dopo, le iridi tornano su quelli di lei. Kioshi ascolta le sue parole. Il tono di lei è sorpreso, forse un po' troppo per essere lui. In fondo, è il suo Capo Clan. Non è la prima volta che si vedono. Kioshi può leggere in quelle parole una sorta di insicurezza nell'affrontare in quel preciso istante proprio la figura del Perfetto. <Me lo stavo chiedendo anche io, sai?> spiega alla ragazza mantenendo un tono basso. I passi all'interno dell'acqua si muovono diminuendo la distanza che c'è tra loro due. Le mani si muovono e vengono passate sui muscoli del suo petto provando ad asciugare l'acqua presente su di esso. Le iridi nere che nascondono il potere dello Sharingan osservano le reazioni di lei. Il lungo ciuffo nero viene tenuto indietro e ora è la fronte ad essere asciugata dalla mano destra. <Io mi sono preso del tempo per riflettere. Il nostro piano ha avuto inizio ed ora non c'è più tempo per sbagliare..> confida con lei le sue preoccupazioni che sono rivolte soltanto ad un possibile fallimento del piano che tanto ha costruito e pensato. Si muove ancora, avvicinandosi nuovamente a lei. Un solo metro di distanza ora li divide. <Che succede a te, invece?> le sussurra portando il viso più vicino a quello di lei. <Ti vedo scossa> spiega cercando in lei una risposta che possa soddisfare la sua curiosità. Kioshi vede in Hanabi un perfetto successore, proprio quella persona che stava cercando da mesi. Non tanto per com'è adesso, ma per il potenziale che potrebbe avere come leader del Suono. Per questo, l'Uchiha è attratto dalla possibilità di capire la mente di lei e affrontarla cercando di interagire con essa per portarla ad un punto tale che possa davvero prendere le redini del Clan. [chk on]

22:42 Hanabi:
  [Lago nero | Parzialmente immersa] Lo sguardo permane laterale, lontano dalla di lui figura quasi il solo contatto visivo le infondesse una sorta di scossa. Il corpo allenato è teso, rigido in quella pelle chiarissima coperta solamente da fasce da allenamento che si tendono appena in quella respirazione irregolare. “Me lo stavo chiedendo anche io sai?” la di lui voce a raggiungerla. Lo spostamento dell’acqua ad annunciare il suo avvicinamento. Girati Hanabi. Non puoi continuare così cazzo. Girati e affronta il tuo capoclan < …mh > prende tempo, le labbra leggermente schiuse a permettere una respirazione facilitata. Perché è così difficile guardarlo ora? Cosa cazzo è cambiato rispetto a qualche settimana addietro? Non si era forse abituata a parlargli? Come può permettere che uno stupido sogno la turbi cosi? Lentamente tornerebbe a ruotare il viso verso di lui, lo sguardo che da basso lentamente andrebbe a sollevarsi senza alcuna fretta, fino ad incontrare i di lui occhi neri. Di nuovo una torsione allo stomaco, il cuore che sembra perderle un battito ma stavolta DEVE resistere. “Io mi sono preso del tempo per riflettere. Il nostro piano ha avuto inizio e non c’è più tempo per sbagliare” il volto ad annuire impercettibilmente, lo sguardo a fissarsi a in quello scuro e penetrante di lui < … capisco. > risponde con il consueto timbro cupo e vellutato, femminile eppur lontano dai comuni vocine acute. Fredda e distaccata, nonostante quell’orgoglio innato riecheggi passivamente in ogni involontario gesto. Lui si avvicina ancora. Un altro spasmo. Resta. Ferma. Hanabi. “Che succede a te invece?” centro. Mai domanda fu più scomoda. Le labbra restano schiuse per qualche istante, lo sguardo che inesorabilmente si sposta per qualche secondo verso il basso, evasiva < Ahn.. > prende di nuovo tempo, una mano a tornare verso la propria fronte, sfregandosi un occhio con fare nervoso per poi scattare verso la frangia, scompigliandosela. Che dovrebbe rispondere. COSA CAZZO DOVREBBE RISPONDERE? Che a momenti uccide una Chunin Uchiha perché ha momentaneamente perso il controllo? Che sente la voce di suo Fratello morto istigarla a fare cose orribili? Che sogna di abbandonarsi a lui cedendo una volta per tutte al caos che ne consegue? < … Mi allenavo. > una mezza verità tirata lì bruscamente, evasiva quanto il suo sguardo. Lo sente avvicinarsi, SA BENE come il Capoclan abbia un ottimo spirito di osservazione. Probabilmente si sarebbe sottratta da quella conversazione con chiunque prendendolo a male parole o direttamente minacciandolo di farsi gli affari propri. Ma qualcosa, con Kioshi, la ferma. Sarà quel rispetto implicito che l’ha portata ad obbedire ai suoi richiami senza troppe complicazioni. Sarà che apprezza il di lui modo di vedere il clan. O sarà forse il suo volto, che passivamente la rende più docile di quanto vorrebbe? A questa domanda forse è meglio non rispondere. “Ti vedo scossa” < .. No.. no. > la mano abbandona di nuovo il proprio capo con un impercettibile cenno di diniego < Solo stanchezza > mente. Lo sguardo torna ora su di lui; su quella bellezza nauseante in quella somiglianza < … Ho saputo che avete riscontrato problemi in missione… > tenta di cambiare discorso con quel modo di fare distaccato e superbo appigliandosi al primo ricordo inerente a Kioshi nell’ultimo periodo, ovvero la notizia della sua ferita in battaglia. {Chakra ON}

00:21 Kioshi:
 Finalmente i loro sguardi si incrociano. In quei primi minuti, il viso di lei era girato dall'altra parte. Come se non volesse guardare in quelle iridi scure il Perfetto. Uno strano comportamento, non c'è dubbio. Ancor di più del primo loro incontro. Ora sembra sciogliersi il gelo dei primi minuti e i loro occhi possono rispecchiare la figura altrui in essi. Hanabi sembra di poche parole. Risposte brevi, usate per spezzare i discorsi. Quel 'capisco' fa inclinare lateralmente il capo di Kioshi. Le palpebre si stringono mettendo bene a fuoco la figura di Hanabi. Le sue domande, successivamente, non trovano delle risposte convincenti. Lei dice che si stava allenando ed è solo stanca. Kioshi lascia tornare il capo dritto provando a credere alle parole della donna. Perchè non farlo? Le dita sfiorano la superficie dell'acqua accarezzandola delicatamente. <Non è stato semplice, sì..> l'uccisione di Itawooshi ha richiesto molto impegno ma è comunque stato portato a termine. <L'importante è raggiungere l'obiettivo. A volte bisogna sacrificare qualcosa però> che sia sangue o la stessa vita. Kioshi non ha timore di perdere qualcosa se le sue azioni lo portassero a raggiungere il suo fine. La gloria degli Uchiha non tornerà soltanto se ci sarà il suo nome nell'albo dei sopravvissuti in questa guerra. La gloria tornerà se il suo team ne uscirà vincitore. <Io ho saputo altro, invece.. Su di te, Hanabi> dichiara adesso girando intorno alla ragazza lentamente spostando l'acqua tra loro passo dopo passo. <Sul mio tavolo è giunto un rapporto di una ragazza del Clan. Ti ricorda qualcosa?> si ferma al suo fianco destro, in diagonale rispetto alle di lei spalle. Hanabi sa bene a cosa Kioshi si stia riferendo. Inutile nascondersi dietro una bugia. <Dunque.. Te lo chiederò ancora una volta perchè davvero mi interessa saperlo> è sincero, non lo mette in dubbio. <Cosa ti turba, Hanabi?> le chiede ancora una volta cercando una risposta che possa essere convincente da parte di lei. Kioshi vuole davvero capire cosa succede dentro la testa di Hanabi. Le sue paure. I suoi timori. Il suo passato. Lei è sparita per tanto tempo per combattere il suo passato. E i fantasmi a volte ritornano, proprio come è successo a lui. Le loro vite non saranno state identiche ma ci possono essere delle analogie tra loro. <La tua stanchezza non è relativa al tuo allenamento. A meno che tu non ti stia allenando per nuotare, un ninja si allenerebbe sopra la superficie dell'acqua> fa una piccola deduzione sulle parole di lei. Perchè mentire in fondo, no? [chk on]

00:55 Hanabi:
  [Lago nero | Parzialmente immersa] Lo sguardo sottile, scurito da profonde occhiaie, permane fisso ora in quello indagatore di Kioshi. E’ incredibile come quelle ombre nere sotto gli occhi della Pura non vadano a sciupare quel volto dannato in alcun modo; anzi. Quasi quell’oscurità attorno agli occhi le conferisse un fascino maledetto, quasi quel palese tormento rivelato dall’assenza di sonno non rendesse ancor più magnetici quegli occhi che fin dall’infanzia già avevano conosciuto il motivo maledetto del Mangekyou. Kioshi sembra inizialmente rispondere alla sua domanda di circostanza, la di lui voce, fredda e distaccata quanto la propria, a raggiungerla in quelle note autoritarie. “A volte bisogna sacrificare qualcosa però” la fronte ad accigliarsi appena, quasi un pensiero di troppo le avesse adombrato lo sguardo <… Giravano voci sul fatto che fossi ferito > commenta fredda, lo sguardo che involontariamente andrebbe a riabbassarsi sul di lui fisico ora scoperto quasi si stesse accertando di eventuali cicatrici. Eppure, per un solo istante, la propria mente sembra portare il focus più sulle di lui fattezze, che sulle eventuali cicatrici. L’addome scoperto ancor rigato dall’acqua, le spalle, il torso. Ma che sta facendo?!? Un fugace battito di palpebre, il viso che si costringe a risalire sul di lui volto. Che caspita le è preso? Da quanto è così sensibile al corpo di un uomo? È semplice, non è l’effimera attrazione verso un corpo allenato; c’è qualcosa di oltre. Qualcosa di peggiore. Qualcosa di proibito e malsano dietro quella somiglianza raggelante con suo fratello. Un’attrazione involontaria, proibita, un richiamo archetipico instaurato dal trauma passato. Un qualcosa che NON dovrebbe esserci. Ma ecco che le di lui parole sembrano riportare l’attenzione a quell’argomento che in tutti i modi cercava di evitare. “Io ho saputo altro su di te, Hanabi” un nuovo tuffo allo stomaco. I lineamenti che assumerebbero un’impercettibile espressione di chi è punto sul viso, seppur quel musetto orgoglioso continui ad ostinarsi a mantenere quell’espressione altezzosa e impassibile. “Ti ricorda qualcosa?” Itsuki. Quella ragazzina. La propria mano a tendersi. Quella saetta. Quell’insana voglia di ucciderla. “Te lo chiederò ancora una volta...” deglutisce silenziosamente, la gola è secca. Lo sguardo ad abbassarsi evitando ora i di lui occhi, la mascella appena contratta. Le di lui parole a raggiungerla come spilli, pronti ad inchiodarla sul posto davanti all’evidenza. Di nuovo sposta il viso di lato, la fronte aggrottata, le labbra serrate. È molto più intelligente di quanto avrebbe creduto; e soprattutto, sembra davvero interessato al suo stato, al punto da aver rilevato discordanze persino nel luogo in cui si trova, ovvero in acqua. <…> tace. Lunghi secondi di silenzio seguono il dire del Capo Clan. Cosa dovrebbe fare? Cosa dovrebbe dirgli? Nemmeno lei sa che cazzo le stia prendendo, e dovrebbe parlarne con un Uchiha che conosce a malapena salvo una stima appena sbocciata? Sembrerà che non voglia rispondere, tanti saranno quei secondi in cui alcun suono proverrebbe dalla Special. Ma infine, con lo sguardo ancora rivolto verso il lato, quelle labbra andranno a schiudersi. Un mormorio basso, cupo < …Hai mai la sensazione di non essere te stesso…?> le ciocche a ciondolarle dinnanzi al volto < … come se dei fili ti guidassero in azioni che non vorresti compiere... > esita, la voce si spezza in quel tentare di esternare un qualcosa di tremendamente profondo senza svelarsi del tutto <… Ma che allo stesso tempo trovi allettanti… > inclina appena il viso, quasi affascinata dal suo stesso dire, persa in quei pensieri <…Così allettanti che inizi a chiederti se sei realmente tu o quell’ombra che muoveva i fili?> tace ora, lo sguardo ancora fisso sulla superficie dell’acqua. {Chakra ON}