Black Soul Beautiful

Orochi Hyuuga

Quest

0
0

16:08 Mekura:
  [ufficio capo clan] Si domanda come dovrebbe riuscire a fare quello che deve fare con la gravità di un bambino che cresce nel suo utero. Deve aiutare con le rivolte, deve andare a Kusa, spera che possa farlo prima che sia troppo tardi. Ormai è quasi del tutto disinlusa dal fatto che questo bambino lo terrà e porterà avanti fino a quando non succederà qualcosa di caotico e eccezionale, come sempre, che complicherà inutilmente qualcosa di bello, come sempre. Ha un aspetto stanco, molto stanco mentre cammina per l'ufficio dei piani superiori del Dojo, ove si trovano le stanze della sua famiglia arredate di recente, tenendo in braccio Hiashi, il quale si sta addormentando con la testa sulla spalla e un rivolino di bava che cola dalle labbra. Kurako è un avversario ben più feroce da mettere a dormire, ma al momento Andoss, il cane, sta subendo tutte le angherie possibili senza fare "bao" lasciandolo giocate e tirare il pelo. Ha stancato molto Hiashi, infatti sono stati fin ora al dojo ad allenarsi tutti e due. Lo sta già svezzando al combattimento e lo farà con Kurako e con chiunque uscirà dalla sua pancia tra 9 mesi a spingerli verso la pratica del combattimento e delle arti ninja. E se ne sta beato, assonnato a soffiare l'ocarina di Norita come se fosse un pacificatore continuando a suonarla sempre in mod opiù leggero con Mekura che sta camminando in tondo per l'ufficio pensando, intanto ai suoi problemi. Indosso la donna porta un paio di pantaloni neri elastici ed una maglia bianca con le maniche a pipistretto che scende fino ai fianchi in modo da nascondere il ventre per evitare domande dirette da parte di qualcuno. Le finestre sono spalancate verso il giardino aerando la sala e in un angolo si trovano diversi cuscini sparsi qua e la, giochi dei bambini e, appunto Andoss che trattiene Kurako che gorgoglia felicemente, la famiglia non al completo. [ch on]

Nel Clan Hyuuga, c'è sempre qualcosa che non è al suo posto. E' un Clan che ne ha viste di cotte e di crude. Ciò che accadrà quest'oggi potrebbe rivelarsi altrettanto interessante, trattando temi riguardanti la Capo Clan in carica. Potrebbe succedere di tutto e, probabilmente, è anche già accaduto. Molti membri del Clan omonimo son in tenuta da battaglia per eseguire le ronde che sono state loro richieste, ma non per questo il Dojo o la Magione son rimaste sguarnite. Nessuno è rimasto privo di uomini al suo servizio. Mekura è nel suo ufficio, svolgente il ruolo di madre dei suoi due pargoli nati più per un investimento a lungo termine e per aggiungere adepti al Clan che per vero amore paterno. Quello materno, senza dubbio, almeno è presente e lo si vede dai tanti piccoli gesti. Kurako, uno dei pargoli, è lì intento a giocare con il fedele cane di famiglia che smuove lentamente la sua coda senza però dar modo al bambino di acciuffarla, sottraendogliela non appena allunga le sue manine. Hiashi, invece, sul petto della madre e con la boccuccia socchiusa, ma pur sempre imbronciato nell'espressione, è prossimo al riposino pomeridiano. Li ha fatti allenare, è giusto dunque che possano riposarsi adesso. Lo può sentire mugugnare contro la sua spalla, aggrappandosi distrattamente all'abito della madre con le piccole dita della dritta. A ben vedersi, il quadretto familiare è idilliaco. Non c'è assolutamente niente di stonato e fuori posto, se non forse quel rigonfiamento del ventre ancora non molto percettibile ma che lo sarà ben presto. E dalla porta d'ingresso, senza bussare, non ne troverebbe mai il motivo, subentra un figuro affascinante, alto e dalla muscolatura definita. Indossa un kimono piuttosto elegante, dai colori bluastri e bianchi, recante l'effige del Clan Hyuuga dietro la schiena e sul pettorale sinistro, laddove lo scorcio dell'abito mette in mostra il sinuoso collo taurino. Passa una mano tra i capelli corti ed il ciuffo che ricade sulla sinistra, assottigliando lo sguardo chiaro e dal taglio a mandorla, mentre entra nella stanza in questione. <Mi stavi cercando?> E' giunto il fatidico momento. [ Ambient - CHIUSA ][ Orochi è tanta roba. ]

16:42 Mekura:
  [ufficio capo clan] Era li, ci stava riuscendo, il tutto è pacifico e tranquillo. E dal nulla, come al suo solito, appare nientemento che Orochi in tenuta da clan senza neanche un ciao, un "buongiorno" no no, sembra quasi che gli secchi il fatto di essere qui. Kurako sentendo le porte aprirsi si girerebbe verso Orochi sconcentrandosi rispetto al cane e alzando le mani facendo un "BA" chiaro segnale che voleva essere preso in braccio da Orochi (Kurako ha solo 1 anno) mentre Hiashi solleva la testa guardando in cagnesco il babbo, ma questa è la faccia ereditata dallo stesso Orochi, quindi trova il tempo che trova. Anche questo ha un "babbo" assonnato prima di crollare sulla spalla e chiudere gli occhi. <marito> bhe dato che ci sono ormai anche lei si unisce ai saluti. L'unico che non saluta apertamente è Andoss, ma dal movimento di coda è evidente che si aspetta una coccola meritata per il suo duro lavoro da Babysitter. <chiudi la porta Orochi> chiede questa mentre ad ampi passi si avvicina alla zona dei cuscini e ci mette a dormire sopra Hiashi lasciandolo riposare con una carezza sulla testa e un bacio sulla fronte. Si rialzerebbe con molta, molta cura e lentezza trattenendo la sensazione di nausea che ha ogni tanto. "BA!" altro chiaro segnale da parte di Kurako. Mekura va a prenderlo sollevandolo anche lui sulle braccia e intanto si rivolge ad Orochi. <è stata una lunga giornata per loro: quando si allena Hiashi è testardo e fa il doppio della fatica, ma è resiliente, Kurako invece è solo felice...sei sempre felice vero cucciolo?> "Ba" no, chiaramente vuole Orochi. La Hyuga a questo punto lascia perdere questo intermezzo e se questo le avesse chiuso la porta la donna prende un leggero respiro e inizia a parlare <ho bisogno di parlare di affari con te, immagino che le cose a causa della mia attuale carica siano leggermente cambiate, concordi?> domanda la donna mentre continua a reggere il bambino, facendo un cenno poi ad un armadietto di legno con all'interno delle bottiglie di ceramica. <non è rifornito ma serviti come più desideri> ha una scorta di saKè e vini per gli incontri formali che hanno bisogno di un brindisi, quegli incontri dove non vuole avere in giro altri del clan mentre vengono serviti. <come stai?> chiede come ultima cosa, un po' per abitudine, quando vivi per così tanto tempo con una persona e ti viene la voglia di sapere come sta, cosa fa in tutto quel periodo di assenza. [ch on]

Lo Hyuuga scandaglia l'ufficio, spostando le bianche iridi in direzione del pargoletto che per primo gli rivolge attenzioni. Si avvicina a Kurako, chinandosi sulle ginocchia per poterlo afferrare sotto le ascelle o giungere ad un'altezza tale da risultargli facile farlo. Allunga dapprima una mano sul capo della bestiola, precisamente tra le orecchie, salutando anche Andoss con un sorrisetto che mette in mostra i denti bianchi e i canini appena appuntiti. Solleva, subito dopo, il mocciosetto che tiene dunque nel braccio destro, precisamente nell'incavo del gomito corrispondente con la mano che risale lungo la schiena ed il fianco altrui per tenerlo ben issato e immobile. <Sì? Ma che bravo, Kurako!> L'altra mano gli scombina i capelli, spostandoglieli da un lato e tenendo gli occhi fissi su quella prole che, un giorno, sarà sicuramente il suo cavallo di battaglia, il suo investimento futuro s'un clan composto da veri Hyuuga. D'altronde, il matrimonio combinato non ha fatto altro che giovare ad entrambi, rendendo poi di fatto Mekura la Capo Clan degli Hyuuga. Tale nomina non fa altro che accrescere la necessità per Orochi d'averla al proprio fianco. Essere sposato con la Capo Clan porta sempre un sacco di vantaggi, anche in questo caso non è escluso che possa trarne profitti. Con un lieve colpo di reni, spinge la porta a chiudersi dietro le proprie spalle con un lieve tonfo, dirigendosi verso l'anfratto in cui ha posato l'altro fanciullo. <Kurako dovrebbe iniziare ad allenarsi come i grandi!> E osserva il bambino con una strana luce negli occhi, divertito e soddisfatto in un certo qual senso, prima di tornare sulla moglie. Quel sorrisetto che finora mostrava al bambino svanisce in un battito di ciglia, facendosi ovviamente più serio. Lo poggia al suolo, lì da dove l'ha preso, nei pressi di Andoss. <Torno subito!> Interrompendo il flusso di lamentele e chiacchiericci dell'infante che, sicuramente, non vuol lasciar andare il paparino appena comparso nella stanza. <Concordo sul fatto che la tua attuale carica sia utile per ambo i fronti> Sia quello di Mekura stessa che di Orochi. <dunque, cosa reputi dovrebbe cambiare?> Il sorrisetto si allunga da un lato, quasi mefistofelico, poggiando le mani sulla scrivania per adocchiar quel che su di essa si trova prima di dirigersi in direzione degli alcolici da lei proposti. <Oh, ti ringrazio, moglie.> Palesemente ironico nel pronunciarsi, probabilmente vuol soltanto sembrare più simpatico di quello che in realtà è. La dritta cerca di raggiungere una bottiglietta di sakè, la manca due bicchierini. <Vuoi?> Cordiale, stranamente, forse fiuta il pericolo di perdere un vantaggio. <Non posso lamentarmi degli affari.> Glielo ripete pur rispondendo alla domanda fattale circa il suo stato fisico o mentale. <Tu, invece? Ultimamente non sembri in forma.> L'occhio attento che la scruta di sottecchi senza però sospettare alcunché. <Ad ogni modo, sai che non amo perdere tempo.> Arriccia appena il naso, gesticolando con la mano che sorregge il bicchierino ancor vuoto. <Parlami.> E sia? [ Ambient - CHIUSA ][ Orochi è fregnissimo. ]

17:51 Mekura:
  [ufficio capo clan] <stai forse insinuando che la sua mamma non sia all'altezza degli allenamenti?> Potrebbe annegarlo, così mentre beve anche solo per lo sfizio di vederlo perdere un colpo nella sua capacità eccezionale di sembrare un ballerino completamente a suo agio in qualsiasi situazione. Sorride vedendo che, comunque, si sta comportando decentemente con entrambi i bambini- Lo lascia fare mentre si mette a sedere sulla poltrona della scrivania e incrocia le gambe rifiutando di bere con un cenno della mano, nauseata anche solo all'idea, ridacchia solo quando sente "moglie" scuotendo la testa. <direi che i tuoi affari possono resistere per un paio di minuti per tua moglie, la madre dei tuoi figli e la capo clan> afferma con un sorriso da parte a parte, provocatorio verso Orochi. <ma si, passiamo ai fatti: ho dei progetti per il clan, progetti che richiedono contatti ed investitori e questo rende la tua presenza...vitale> sospira prendendosi un momento, ci siamo. <e penso che ora come ora abbiamo molta più libertà di portare avanti i nostri accordi senza l'obbligo di sottostare ad una menzogna> Si solleva in piedi, di nuovo e si avvicina a questo confrontandosi con lui, sulla scrivania ci sono varie richieste per Furaya e tra queste il progettone per la preservazione genetica e una lettera in bianco indirizzata a Yukio. <ci abbiamo provato dolce sposo e devo dire non senza inaspettate soddisfazioni, almeno da parte mia, so che ti sei sforzato e se non fosse stato per questi tentativi probabilmente non avremmo questa famiglia> sorride verso questo con calma <ma tu non mi ami> afferma la donna con una leggera nota di delusione nella voce per quanto sia netta. Non si sono messi insieme per amore ma per affari e allora Mekura si era lasciata andare all'idea che, infondo, le va bene essere uno strumento per portare avanti un desiderio di maternità egoistico. Ora, egoisticamente sta decidendo di tenere quel figlio/a <e questo è un problema come immagine pubblica, così come certi eventi che sono accaduti di recente> sospira <ribadisco: sei vitale, ed ho bisogno delle tue capacità e verrai ricompensato adeguatamente. Rimani comunque il padre di Kurako e Hiashi> poi non direbbe nulla. affererebbe una mano libera di questo, se non lo fosse gli toglierebbe il bicchiere dalle dita e infilerebbe la mano sotto la maglia, in modo che possa chiaramente sentire il rigonfiamento del ventre, che, perquanto sia stato assente, dovrebbe essere in grado di riconoscerlo il perché non è in forma. <quindi, facciamo un patto> lo terrebbe fermo quella mano per il polso, per assicurarsi che gli salti in testa strani pensieri. [ch on]

Scuote il capo con delicatezza, scostando quei sottili ciuffi bluastri dalla fronte. Abbassa per un attimo lo sguardo sui due mocciosi, sangue del suo sangue, il suo investimento futuro. La mandritta s'allunga verso la testolina di Hiashi dormiente, accarezzandolo come se fosse un tesoro prezioso. Vuol bene a quei bambini, ma non nell'esatto ed amorevole modo in cui lo vorrebbe un genitore. Per lui, non sono altro che affari, ma affari che respirano e che un giorno diventeranno esattamente come lui. Riporta le iridi biancastre verso sua moglie, stringendosi nelle spalle. <Sei la Capo Clan per un motivo, Mekura> Riempie il primo bicchiere, evitando quello della donna che sembra non essere propriamente in vena data l'espressione schifata che palesa al sol pensiero di bere. <non metterei mai in dubbio i tuoi allenamenti, tuttavia> Perché c'è sempre un "ma" di mezzo quando si tratta di questi argomenti tanto delicati. <bisogna considerare il fatto che sono figli di un Capo Clan e del marito di quest'ultima. Non possono permettersi trattamenti di favore, devono superare gli altri bambini> Le sue manie di grandezza vengono man mano fuori, portando il primo d'una lunga serie verso le labbra. Ne svuota il caldo liquore nelle fauci, deglutendo con un celere sollevarsi del pomo d'adamo appena coperto da una sottile peluria. <sono Hyuuga puri. Dico soltanto questo.> E si stringe nelle spalle, poggiando una mano sulla scrivania ed adocchiando il vario fogliame che ha disposto su di essa. <Ti riferisci a questi progetti?> Piega appena la testa, incuriosito e trae tra le mani i fogli che ha appena intravisto, ammesso non venga fermato dapprima da Mekura. Gli occhi glissano sul viso di quest'ultima, apparentemente soltanto incuriosito con un piccolo sorrisetto bieco che traspare sotto gli occhi chiari. <Ma di quale menzogna parli, mia adorata?> Le mani ricercano quelle altrui, ovviamente e palesemente ironico nei confronti di quella che lei definisce essere una menzogna. <Il nostro è un patto che abbiamo stipulato al momento del matrimonio. Non ti ho mai giurato eterno amore, sapevamo fin dall'inizio che un rapporto simile non avrebbe funzionato. Ci abbiamo provato, lo stai dicendo anche tu in questo momento. Io ho fatto la mia parte> Mano sul proprio cuore. <e tu la tua, dandomi questi due bambini.> Non v'è davvero chissà quale altro motivo per averla sposata, semplicemente s'è presentato sull'uscio chiedendole la mano, investendo sul futuro dei pargoli che è diventato anche il proprio. Sgrana gli occhi, fintamente sorpreso. <Neanche tu mi ami, Mekura. E il problema dov'è mai stato?> Il sorrisetto bieco permane sul viso dell'uomo, i cui occhi non si discostano da Mekura, la quale gli s'avvicina per poterli parlare a quattr'occhi. <Puoi anche frequentare altri uomini purché questo non minacci la nostra reputazione, purché tu non ti faccia scoprire e purché tu non resti incinta di qualcun altro.> Patti chiari ed amicizia lunga, ovviamente. Lui stesso non è esente e qualora volesse troverebbe qualcun'altra. D'altro canto, tra i due vige soltanto un'attrazione fisica reciproca. Il loro rapporto lo reputa tale. La fronte, però, s'aggrotta successivamente e l'espressione si fa dannatamente seria. <Ricompensato? Resterò il padre di Kurako e Hiashi?> Ripete le sue parole con una certa enfasi, alzando lievemente il tono della propria voce tanto da costringere Andoss a drizzare la coda, percependo l'iniziale pericolo. E quando gli viene afferrata la mano, cerca di ritrarla indietro con una certa riluttanza come se avesse già capito il motivo per il quale l'abbia convocato e sia altrettanto conscio che non sarà di suo gradimento la risposta. Snuda i denti, arricciando le labbra e la pelle sul setto nasale. <Che cazzo hai combinato?> Soffia fuori dalle fauci, in attesa d'una risposta da parte della donna senza ancor ritrarre la mano. E' però abbastanza palese che quel figlio, beh, non sia suo. [ Ambient - CHIUSA ][ Orochi è proprio maiale. ]

18:52 Mekura:
  [ufficio capo clan] <vieni ad allenarli anche tu ogni tanto allora> saranno allenamenti ancora più duri per tutti e due i bambini mentre intanto l'altro ribatte e ascolta quello che erano i patti, di nuovo. Trova curioso il fatto che, tutto sommato lei aveva combattuto degli Eugenetici che volevano la distruzione del clan e invece ora ha sposato uno che crede nella purezza degli Hyuga. Un paradosso notevole, magari. <hu-hum, servono risorse e una buona approvazione in scala di villaggio non solo del clan, ma in questo modo verrà offerto un servizio e prestigio> Il problema è che una di queste tre cose è stata violata, dalla stessa Hyuga che, con fermezza, rimane stoicamente ferma a fissarlo senza nessuna espressione <è palese, non hai bisogno di altre informazioni> commenta seriamente questa rimanendo in silenzio per un bel po'. E arrabbiato e chi non lo sarebbe? Sospira, dispiaciuta per lui, quasi. Lo ha detto chiaramente, infondo non è un tradimento, ma tra dire e fare c'è un bel problema in mezzo ed è palese che Orochi non la sta prendendo così scialla come teoricamente dovrebbe prenderla, ma, ripeto, come biasimarlo? c'è a rischio tutto quello che ha fatto per arrivare fino a li. <se non vuoli che la reputazione sia minacciata e che io non mi faccia scoprire allora devi collaborare con me. Il bambino me lo tengo, tu sai per quale motivo, in cambio, manterrai tutti i vantaggi di cui stai usufruendo, nessuna reputazione verrà minacciata e non è necessario che tutti sappiano di questo incidente> [ch on]

Sottrae la propria mano alla presa di Mekura, ritraendola e rigirandosela nel palmo dell'altra come se volesse pulirla dallo sporco accumulatosi nel toccarle il ventre. Lo sguardo glissa dal ventre al viso della Hyuuga, per un momento in stasi come se non sapesse cosa dirle. Sta rimuginando. <Lo farò. Hanno bisogno della figura paterna, tu ci vai troppo leggera.> Ritratta quanto detto poc'anzi, seppur fosse stato asserito tra le righe per farglielo comprendere in qualche modo. Fa schioccare la lingua sul palato, non essendo più dell'umore giusto, ma cercando un pretesto, un motivo per non dare di matto; come se il matrimonio combinato ed i due pargoletti or non fossero più sufficienti. <Di cosa stai parlando? Non posso scendere in affari con chi non mi spiega bene cosa vuole dal sottoscritto.> Gli occhi bianchi fissano l'interlocutrice al pari d'una estranea. <Ho fatto tanto per te, per noi> Con il braccio allargatosi, cerca d'abbracciare la stanza e chi vi è presente in essa, dannatamente teatrale. <e tu mi ricompensi così! Dimmi che si tratta almeno d'un altro Hyuuga, Mekura.> Sembra assurdamente serio nella richiesta che le sta facendo, non potendo accettare né anche solo tollerare che non sia un discendente della casata. <Altrimenti, come lo spiegheresti al Clan che non è figlio mio? Che non avrà gli occhi del Clan?> Le domande si susseguono rapidamente, le sopracciglia di Orochi si aggrottano maggiormente sulla fronte. La rabbia inizia a prenderne possesso, tanto da rendergli il viso paonazzo. Pare però trattenersi tramite un profondo respiro. <Dimmi che è di uno Hyuuga. Non ho interesse nell'ammazzare chi è stato, non sono geloso, ma dimmi che è del Clan!> Glielo risottolinea, cercando di tenere un tono di voce adeguato, sì, ma basso. D'altronde, non devono far scoprire a nessuno di quest'incidente. <Stai mandando a puttane ogni nostro accordo, cazzo! Potresti semplicemente abortire, cosa te ne frega di un altro bambino? Ne abbiamo già due e siamo sicuri che siano Hyuuga purissimi!> Allarga nuovamente le braccia verso l'esterno, sbarrando le palpebre ed attendendo una risposta da parte di sua moglie. <Non prendermi per il culo.> Febbrilmente, si passa una mano tra i ciuffi per spostarli, socchiudendo le palpebre per ritrovare la calma che sta perdendo e che potrebbe ritrovare soltanto se Mekura gli confermasse che non tutto è perduto. [ Ambient - CHIUSA ][ Orochi è gnocchissimo quando si incazza. ]

14:20 Mekura:
 Si fa schifo a sua volta, quindi comprende perché quel gesto teatrale e perché sia così arrabbiato: sta mandando all'aria tutto quanto, potenzialmente, per un capriccio? no, per un trauma ma è anche vero quello che lui le sta dicendo. Non può fare mezze misure perché se è così la Hyuga non solo perderà una figura come Orochi, ma anche il clan, i figli e Mattyse. Porta la mano alla pancia e rimane in silenzio riguardo a quella domanda, se fosse uno Hyuga o no ma piuttosto solleva lo sguardo verso Orochi rabbiosa quando questo le chiede "se le bastano due figli puri" <Orochi, non ti permettere> e questa volta è lei che ringhia mostrando i denti <MAI PIù di dirmi una cosa del genere! Dovrei farlo? si, sarebbe comodo? CERTO, ma non me la sento di aggiungere un'altro nome a quella lapide in giardino, Ne ho abbastanza di figli che non ho mai potuto vedere, vogliamo fare che il 13esimo lo stronco io?> no è un trauma che non riesce a superare. Rimane di nuovo in silenzio, arrabbiata per come abbia spostato su questo argomento la discussione. Si prende il suo tempo e va a prendere Kurako che intanto si sarebbe spaventato per l'urlo che ha appena cacciato la donna. <vieni qui, va tutto bene> sussurra cercando di tranquillizzarlo. <...> Rimane in silenzio per un po' in modo che tutti e due abbiano il tempo di fare i conti con la propria rabbia poi Mekura prende un lungo respiro e ritorna a parlare. <ci sono due scelte> commenta la donna seriamente <la prima è che io porto avanti il piano, quel piano sulla scrivania e prenda possesso di una di quelle macchine, il bambino crescerà li nei prossimi mesi, poi, lo adotterò perché...bhe, non sarebbe la prima volta è la mia tendenza e tutto rimane come prima, nessuno scandalo, l'immagine perfetta anzi, diventeremo dei mecenati> e questo probabilmente è la via che sarebbe comoda a tutti, tranne a Mattyse, lui vuole una conferma che possa stare solo con lei. <l'altra possibilità è un divorzio e il mio adoperarmi a fare in modo che l'intero clan si faccia gli affari suoi sulla vicenda, bambino con il Byakugan o senza. Come se non fosse la prima volta che vedono Hyuga che nascono senza gli occhi normali> [ch on]

La vede adirarsi, ringhiargli in faccia come la migliore delle predatrici. Arretra lievemente col collo ed il capo all'indietro, pur non spostandosi affatto con il resto del corpo. <E' il modo più veloce e sicuro per evitare che la nostra reputazione coli a picco.> Riferendosi ancor una volta all'aborto, seppur la donna non sembri niente affatto propensa a prenderlo in considerazione. Il bambino, impauritosi, cerca sì la madre, ma abbastanza riluttante in merito. E' spaventato da entrambi, non li ha certo mai visti arrivare a litigare così tanto, alzando persino la voce. Ciò che però viene esternato successivamente da Mekura, fa sì che la rabbia di Orochi si plachi man mano, rendendo di fatto coerente quel che lei ha pronunciato, quasi fattibile e assurdamente propiziatorio. <Col cazzo che ti concederò il divorzio, Mekura. Abbiamo un affare da portare avanti, abbiamo siglato un accordo e non intendo rescinderlo soltanto perché ti sei fatta mettere incinta da un altro. E come ti comporterai con lui, mh? Sa che sarà soltanto la tua dannata ombra? O era una botta e via? Sa del bambino?> La sta palesemente provocando, sentendo però di nuovo la rabbia aumentargli dentro. Non è geloso tanto meno prova qualcosa nei confronti della Hyuuga, tuttavia sta rischiando di mandare all'aria il piano d'una vita. E questo non glielo può concedere, non esiste che ciò avvenga. <Accetto l'accordo.> O il patto o qualunque altra cosa fosse, su qualunque piano voglia metterlo lei. Lo pronuncia a denti stretti, girandosi rapidamente su se stesso. Torna su suoi passi con un frusciar dell'abito soltanto per prendere il sakè ed il bicchierino. Lo guarda, fa spallucce, lo ripoggia sul tavolo e si trascina via con sé soltanto la bottiglia. <Non farmelo trovare nel nostro letto> La guarda da sopra la spalla, sguardo assottigliato e ferino. <e non ci saranno modifiche al nostro accordo.> Una minaccia velata. Per lei che conosce il ruolo di Orochi, sa anche bene cosa possa fare uno Yakuza se vuol far sparire un corpo. Si lascia chiudere la porta dietro le proprie spalle con un tonfo secco, senza esagerare. L'accordo l'abbiamo trovato, Orochi non sembra essere molto d'accordo ma qualora vada in porto il piano della Jonin potrebbe zittirsi del tutto. Ogni cosa, adesso, è nelle mani di Mekura. [ END | Quant'è bono Orochi. ]

15:07 Mekura:
 Lo lascia andare, non c'è nulla da ribattere. Nasconde la faccia da cane bastonato e la rivela solo dopo che questo se ne è andato. Si porta Kurako con se mentre si sdraia vicino a Hiashi, ancora addormentanto dandogli una carezza. <bambini, non diventate mai come vostra madre, chiaro? farò in modo che voi siate molto meglio di me> che scelte del cazzo che ha fatto. Le ha sempre fatte, ma ora? ora è la sunta finale che lei è una idiota emotiva. Dovrebbe semplicemente eliminare questo bambino e anche la relazione con Mattyse e lui probabilmente è così arrabbiato perché lei sa che è così. Rimane così con il cane che sembra intenzionata a perdonarla anche se è quello che è portandosi al suo fianco libero con la testa appoggiata sotto il sup braccio. volendo poteva anche darlo ad Ai, ma lei sta vivendo i momenti migliori della sua vita, non ha bisogno che sua "madre" si mettesse in mezzo e le desse degli obblighi che non desidera, ma si domanda cosa penserebbe mai di sua madre se sapesse tutto questo casino. Chissà cosa penserebbe Akane? sua madre? lei è stata una moglie fedele, che cosa farebbe lei? Sa solo che deve continuare a scrivere quella lettera a Yukio e dirigersi a Kusa... è l'unica speranza per portare avanti questo progetto. [end]

L'unico commento sensato da fare potrebbe essere che Orochi è uno strafigo, ma sono un master serio.

Mekura comunica ad Orochi, suo marito, che è incinta e che ovviamente non è il suo.
Orochi non dà totalmente di matto, però sapere che potrebbe non essere uno Hyuuga puro lo fa imbestialire.
Prende un accordo con Mekura, la quale deve adesso proseguire nel suo piano e recarsi a Kusa se vuole che questo patto duri nel tempo.

NO EXP, ma GG!
Il tuo PG ha già la gloria per essersi fatta Orochi (...)