[Arroganza]

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20:59 Sango:
 Il fato ha deciso per lei, i passi che la stanno portando verso il paese del fuoco li dove sa esserci una delle personalità più in vista del mondo ninja, Furaya stessa. Colei che sa bene essere una evocatrice di lupi , e Yukio evocatore di quei dannati corvi che ormai stanno sempre sopra Kusa a controllarla. Non sarebbe mai andato da lui, per come lo conosce se ne sarebbe fregato di quell'attacco avvenuto alle tigri stesse. < statemi vicini > la voce calma e tranquilla si espande verso quelle tre tigri che la seguono. I cuccioli di tigre che deve proteggere, Tsumamai, Tsumiruku e Teppuyona,tutti e tre sono alti due metri e lunghi un metro. Piccole ma non troppo, come se fossero semplicemente delle tigri. Quelle la accompagnerebbero all'interno di quel suo viaggio alla ricerca di risposte. Vestita semplicemente di uno Yukata molto leggero per venire incontro a quel caldo insopportabile, la pioggia avrebbe cancellato tutta quell'afa senz'altro. Lo Yukata è di un tenue color rosa, ricamato in oro con disegni di fiori lungo tutto il tessuto mentre il simbolo degli Ishiba svetta imponente sulla propria schiena e sul proprio petto, il simbolo che porta con estremo orgoglio, e no, Kimamura ormai non è più la capoclan per lei. Ma il tutto verrà visto solo per il davanti , perchè sopra a tutto svetterà il mantello dell'Akatsuki, le cui nuvole rosse svettano su quel nero. Ormai ha preso il suo posto e in quanto tale si atteggia da capo clan senza problemi. Ha inoltre lasciato diverse copie di carta al dojo per tenerlo sotto controllo e far si che sia sempre sotto sorveglianza nel caso Yukio stesso voglia intromettersi al suo interno durante la propria assenza. Il passo è lento ma è attenta ad ogni minimo movimento intorno a lei, non lascia che nessun suono possa sfuggirle, pronta a scattare ad ogni movimento improvviso. Il sole che sta andando lentamente a nascondersi lasciando una tenue luce aranciata a ricoprire il luogo stesso, la frescura che avvolge il proprio corpo , muovendo i lunghi capelli rosso fuoco legati questa sera in quella solita alta coda sul capo. Non sa ancora che il fato abbia deciso di mettere sulla propria strada nuovamente quel Seiun, colui che porta lo stesso cognome del proprio amato e amante, e continuerà il suo cammino verso l'altro.[chakra on][ Evocazioni Tsumamai, Tsumiruku e Teppuyona ][ vesti Akatsuki ]

21:13 Katsu:
 Le parole di Sakir gli rimbombano nel cervello come tamburi. Ogni singola parola dell’ormai ex fratello. Un legame che se n’è andato, che è stato reciso definitivamente, lasciando un solco, una ferita scavata. E quando le più grandi paure si avverano ecco che il dovere diventa opportunità, ecco che l’amicizia diventa odio, ecco che gli obiettivi diventano ossessioni e la consapevolezza di essere debole diventa una puzza insopportabile da lavare via. Rimangono poche cose. La lealtà verso chi più volte ha fatto del bene, poche persone tra gli affetti e la voglia di ripartire. Al calare delle tenebre, laddove è consigliabile trovarsi entro i confini del villaggio, lui non è ancora rientrato. Ed è sulle colline al confine tra Konoha e Kusa che si trova. Quello che è diventato luogo di rifugio e d’allenamento insieme. Il fastidio alle mani non si è alleviato, ma la capacità di usarle è stata ripristinata. Ed è sotto uno degli abeti che si trova, ora seduto, in pausa. E’ il solito figuro ammantato di nero, cappuccio compreso, sul metro e ottanta, longilineo ed atletico. La carnagione chiara e il viso naturalmente neutrale, occhi azzurri del cielo terso. E’ presente l’equipaggiamento portato dentro alla tasca portaoggetti sul fianco mancino e nel portakunai annodato alla stessa gamba. Sulla fronte ha il coprifronte di Kusa e alle mani due vistose fasciature bianche. Sbuffa, dunque, mentre va a socchiudere gli occhi ricercando una sensazione di familiare concentrazione. Va ad intrecciare le mani senza troppi complimenti, a formare il sigillo della capra, tra una bestemmia mentale e l’altra. Va quindi a figurarsi nella mente le due sfere, la fisica all’altezza del ventre e la spirituale all’altezza della fronte, al centro. Con un moto ferreo della volontà va a tentar di metterle in moto entrambe, comandando loro di virare sul proprio asse con velocità sempre crescente. Una volta che le due sfere girano a massima velocità focalizza la propria volontà perché queste muovano lungo due percorsi. Alla sfera fisica sarebbe comandato di muovere verso l’alto, attraverso il proprio ventre e lungo lo sterno, fino a riversarsi al centro del petto. Alla spirituale sarebbe comandato un moto discendente lungo gli occhi e lungo il naso e la bocca, fino a riversarsi nella gola e nello sterno, lungo il quale vorrebbe scendere per incontrare la controparte fisica. A questo punto va a comandare alle sfere di virar con più vigore, di mescolarsi e dar vita a quella forza a cui è abituato, al proprio chakra. Tenta di evocare tale forza, mentre lo sguardo vola sull’orizzonte e sulla figura della Ishiba che da lontano non riconosce d’impatto, se non quando si avvicina. Ma lo sguardo vola alle mani fasciate. Muove le dita correttamente, ma digrigna i denti. <Porca puttana!> ringhia senza pensarci, socchiudendo gli occhi, bestemmiando ancora mentalmente. [Attivazione Chakra]

21:29 Sango:
 Si dice che la notte porti consiglio, ma quello che riesce a portare a galla è sempre qualcosa di doloroso e spiacevole. Sarà sempre quella luna ad esser colei che osserverà sempre tutti, coi loro pensieri, problemi, ambizioni..ella unica testimone di tutto quanto. Non è dunque la sola ad affrontare un viaggio lontano dalle mura di Kusa, sempre più strette e opprimenti, la libertà ormai mozzata e l'odio che sgorga verso l'Hasukage stesso. Oh come le piacerebbe potersi muovere subito, immediatamente contro quegli anbu la cui morte è stata ormai proclamata e molto presto il loro sangue avrebbe macchiato quella terra per divenire le stessa fondamenta di un nuovo regime. Pensieri di odio ma anche lieti, adora poter stare in movimento, non doversi fermare perchè sempre impegnata in qualcosa , eppure quest'oggi non sarà il semplice piacere a muoverla. La testa della tigre femmina, Teppuyona, si volta verso di lei, l'espressione felina prima di rivolgerle la parola "c'è qualcuno nelle vicinanze" . I sensi della donna che tornano all'erta eppure non vi sarà bisogno di andare così lontano per incontrare quel figuro incappucciato non troppo distante da lei in quelle colline. Quattro paia di occhi che si volgono verso di lui, i ranghi che si stringono come una macchina ben oleata con le tigri che si dispongono intorno a se a cerchio pronte a scattare "non adesso" un sussurro lieve per loro per mantenere la calma, e difatti probabilmente riconoscerebbe quel figuro solo perchè il loro ultimo incontro li ha visti fronteggiarsi e allo stesso modo anche il ragazzo s'era presentato in quelle cupe vestigia. Elegante anche nel parlare sente quelle parole pronunciate, esclamazioni senz'altro prive di gusto che non approva, ma non è li per rimproverare chicchessia sull'utilizzo delle buone maniere, conscia che non tutti hanno avuto modo di poter avere delle attenzioni di quel genere come gli Ishiba stessi. Non cerca di non far rumore, vuole che l'altro la senta mentre s'avvicina senza timore, a differenza del ringhio basso e lungo delle tre tigri che si porta dietro < oh cosa ti porta a queste affermazioni.. Katsu? > il sorriso non si presenta, la voce resa tagliente e riconosce in lui colui che l'ha fatta quasi morire contro lo stesso dio. Sono riusciti a fuggirvi per mera fortuna quel giorno, solo in tre contro quella semi divinità. Non è sicura al cento per cento che possa trattarsi proprio del Seiun, e il tutto verrà pronunciato solo per fargli sollevare il viso ed esser sicura che si tratti del ninja proveniente da Ame stessa. [[chakra on][ Evocazioni Tsumamai, Tsumiruku e Teppuyona ][ vesti Akatsuki ]

21:50 Katsu:
 Digrigna i denti per il fastidio di quelle mani che fanno male, benchè intrappolate in bende sterili e tenute al sicuro da eventuali agenti esterni. Un sospiro, mentre va delicatamente a slacciare i nodi che le tengono assicurate. Lascia che queste si slaccino e cadano ai suoi piedi, per rivelare le proprie mani. Il violaceo ha lasciato posto ad un nerastro ben diffuso all’altezza delle nocche e ben poco rassicurante, visto il dolore acuto. Va a studiarle per breve tempo, ma l’attenzione viene concentrata su Sango, che vede avvicinarsi. La segue con lo sguardo ed abbassa il capo. Quel mantello con le nuvolette anche lo nota e segue con lo sguardo lei e anche le tigri che si avvicinano. Percepisce quei quattro paia di occhi vicino a sé e li passa a rassegna uno dopo l’altro, sicuro del proprio manto. Digrigna i denti e sospira. Ancora l’incertezza, ancora il dubbio, ma, proprio come con Sakir, nessun tipo di paura dipinta sul volto. Sente le parole che gli vengono rivolte da Sango, ne percepisce la voce tagliente e saccente. Un sospiro. <Sango…> è un saluto basso e calmo, quello che viene rivolto alla Ishiba e poi volta verso le tre tigri, alle quali rivolge lo stesso cenno. <… Signore> senza troppi convenevoli, ma non risponde subito alla domanda. Va prima a buttar l’occhio sulle proprie mani, ma non gli serve neanche tastare quelle diffuse ecchimosi nere all’altezza delle nocche, che la diagnosi gli si dipinge nella mente. Le alza e le porta ad altezza del mezzobusto di Sango, perché lei possa vederle. Rimane seduto, l’espressione neutra e stoica che non muta. <… Ecchimosi di colore nero all’altezza dei secondi metatarsi superiori di entrambe le mani. Il colore testimonia il fatto che tali ecchimosi siano effettivamente state trascurate, mentre la presenza e la non scomparsa delle stesse è dovuta a delle diffuse microfratture, con probabile interessamento anche degli altri metatarsi della mano> le esplica la diagnosi con evidenti e palesi paroloni medici, ma non termina di mostrarle quelle mani malandate. <Sei venuta a reclamare la mia vita?> è una domanda secca, diretta ed affilata, il tono della voce calmo a tal punto da essere glaciale, ma lo sguardo attento che ricerca ora quello della Ishiba, il volto si alza e si mostra al crepuscolo. Sciupato, le occhiaie che sono palesi e violacee, rese anche più evidenti dal suo colore della pelle. [Chk ON]

22:05 Sango:
 Lo ascolta, sarà lui a interrompere quel silenzio con tante, troppe parole, che annoiano di certo i tre tigrotti < andate pure, ma rimanete dove possa intervenire > la voce sottile che si rivolge e tutti e tre che andranno lentamente a disperdersi ma rimanendo vicini, a portata dei propri attacchi se necessario. < lezioni di medicina, ne ho passate troppe e non sono molto di mio interesse > sospira rimembrando adesso quel giorno in cui ha salvato una vita. Per lei che toglierla è stato sempre difficile, salvarla era sembrato quasi impossibile lo aveva fatto. Una sola, singola volta in cui ha salvato un anbu molto giovane. Eppure non si pente di quel gesto, nonostante adesso voglia ucciderli tutti quanti. Le iridi che scendono su quel giovane corpo, su quelle mani distrutte eppur nessuna smorfia muterà il proprio viso, serafico anche nell'osservarlo < la tua vita? > solleva un sopracciglio, il corpo che si muove verso il suo senza farsi problemi di sorta seppur rimanendo attenta a diversi movimenti intorno a loro. < oh no, non sarà oggi che la tua vita verrà presa, da me o da chissà chi altro. Sono colei che porterà Ame in vita, e il toglierti la vita non rientra nei miei obiettivi odierni. Il tuo sangue potrebbe esser prezioso un giorno > non avrebbe versato lei stessa il sangue del proprio popolo, solo se dovesse esser stato necessario avrebbe potuto fermarlo eppure avrebbe sempre contemplato la vita stessa < non sono una portatrice di morte..non sono colei che miete vittime senza alcuna necessità > pochi la conoscono, il proprio clan, Akendo, e nessuno comprende il proprio grande disegno. Nonostante sia terribile come donna, come ninja, la vita è sempre al primo posto per lei. < eppure sono consigliera di essa, la porto sempre con me > una morte che sarebbe stata propria compagna fino a che la propria vita non si sarebbe spenta in un mucchio di cenere e sarebbe tornata ad esser parte di quella natura che sente come propria < ti senti colpevole di aver fallito una missione tanto importante mentre noi rischiavamo la vita ? > un lieve sorriso viene fatto adesso, la consapevolezza di esser intervenuta volontariamente in quella battaglia solo per mettere alla prova le proprie capacità, il proprio istinto di vita che ha superato il desiderio stesso dell'eterno oblio. < non m'importa che il dio non sia stato sconfitto in realtà, ho altri pensieri che calcano la mia mente > quel lieve pensiero che la attira verso quelle nuvole rosse, il potersi inserire in tale organizzazione e poterne prendere un giorno le redini, sempre che Akendo non abbia dei piani per essa, ma il suo stesso dividersi da quel manto ed averglielo donato pone in maniera esaustiva i piani del riduko sennin < eppure sono sicura che ti stai rammaricando per quel che è successo, e per la tua debolezza > cruda e diretta anche lei, fredda nonostante un tempo il fuoco ardeva con lei e per lei. Fiamme che si sono incupite di un nero come il proprio animo, distaccato e osservatore, sempre più simile a quello dell'amante. [chakra on][ Evocazioni Tsumamai, Tsumiruku e Teppuyona ][ vesti Akatsuki ]

22:26 Katsu:
 L’agire di Sakir ha tracciato un solco profondo. Un solco che lo porta ad avere distacco nei confronti della morte stessa, essendoci stato pericolosamente vicino per la seconda volta dacchè è iniziata la carriera ninja. Ed è con fredda risolutezza che smette di mostrare le mani alla ragazza e le riporta verso di sé, guardandole. Va a focalizzare il proprio chakra, a farci il consueto zoom, che lo porta a focalizzare le due parti che si uniscono e ad escluderne una, quella spirituale, a favore di quella fisica. E’ solo essa che viene selezionata e alla quale viene comandato un moto ascendente dallo sterno, fino a riversarsi alle spalle e di lì giù lungo i bicipiti e gli avambracci, lungo i polsi e quindi nelle mani stesse, che vanno a condirsi di un velo di chakra verdastro e dall’aspetto non troppo gradevole. La mano sinistra viene posta bene in vista, mentre la destra vien messa a dieci centimetri da essa. Solo il polso muove a sondare ogni metatarso che, ragendo al chakra medico, va a saldare quelle piccole particelle di osso, quelle crepe, che da solo si è provocato in precedenza. La sensazione dei pezzetti di osso che tornano a posto è sgradevole, ma anche di sollievo perché il dolore smette di essere tale. Presta attenzione alle parole di Sango, ma non interviene se non quando chiamato in causa. Tira un sospiro lungo. <Non mi sento colpevole…> lo sguardo vaga sempre sulla mano interessata e non si stacca. <… Lo sono. Se non mi fossi fatto prendere dalla foga per la vendetta che stavo compiendo a quest’ora il Dio sarebbe un ricordo lontano> è un rispondere semplice e pragmatico a cui tuttavia segue un sospiro. I denti si digrignano dal nervoso e i polmoni si gonfiano e si sgonfiano. <Quindi sulle mie spalle ci sono anche tutte le persone che sono morte invano. E che ho intenzione di vendicare. Cosa ho intenzione di fare? Rimediare. Come? Non lo so> si fa domanda e risposta, così da evitarsi, secondo la propria ottica, le domande ovvie e successive. E poi si costringe a tornare sulla propria mano fintantoche Sango parla. <Dovrebbe, invece. Se non viene sconfitto ci ammazza tutti e quindi non porterai alla luce un bel niente> va a scandire, focalizzandosi, ora sulla ragazza, ma preoccupandosi di tenere il chakra medico costante. Ma la frase ultima di Sango fa uscire uno sbuffo secco. <Mph.. Eppure sono convinto che tutta questa situazione ti crei un godimento estremo> alza lo sguardo ora. Persino ora la sfida gli si legge negli occhi. Occhi che divengono fiamme azzurre. [Chk ON – 25/30][Mani terapeutiche D – Attivazione – Bersaglio: Mani – Uso narrativo, NO PV da recuperare]

22:49 Sango:
 Lo ascolta, silente, mentre la notte cala e le tigri si avvicinano per stendersi a terra, vicine così da potersi disturbare a vicenda, mentre lei non muove un muscolo, non ancora. < e dunque.. > proferisce infine, la voce sottile e tagliente come al suo solito < pensi ancora che la tua vendetta abbia senso..e vuoi vendicare coloro che sono morti > riassume le sue parole traendone conclusioni alquanto ovvie, eppure non è li che vuole andare a parare, giacchè le labbra morbide e rosse vadano ad aprirsi nuovamente per pronunciarne ulteriori < hai fallito per questa tua vendetta. Te lo dissi tempo fa eppure non mi hai dato ascolto. > soddisfatta nell'averlo previsto? In parte ne trae godimento, come tutte le cose malsane riesce a cibarsene in piccole quantità < vendetta..vendetta.. che terribile noia nel sentir parlare solo di questo > sbuffa lievemente, stanca di sentir parlare di una cosa tanto effimera che porta con se nient'altro che una parte di godimento per cedere al nulla, al vuoto stesso< Non vuoi vendicare coloro che son morti, vuoi vendicare te stesso e la tua debolezza. Non credere che il tuo pensiero passi per una bontà d'animo, perchè tutto ciò che muove questo mondo è egoismo. > terribile anche in quello che dice, eppure lo metterebbe davanti una verità che potrebbe rivelarsi universale < dovrei per caso vendicarmi di tutti voi piccini perchè avete fatto fallire qualcosa di così grande e organizzato? > una lieve risata andrà ad accompagnare quel suo dire < non mi porterebbe che un misero godimento e nessun divertimento nel farlo , e tutte quelle vite pesano su tutti noi eppure c'è chi se ne fa sotterrare > un cenno viene fatto verso di lui, per chiarire la sua parte in quella breve storia < e chi invece ne trae beneficio, consapevole che il sangue verrà costantemente versato per permettere alla vita stessa di poterne rinascere > le iridi che vengono riportate un attimo verso i cuccioli, osservandoli per poi ritornare a lui e alle sue cure < dici che dovrei lasciarmi influenzare da qualcuno che si auto-nomina un dio e che ha perduto in effetti il suo miglior vantaggio ? > l'albero non vi è più, adesso avrebbe potuto affrontarlo senza venire costantemente messa all'angolo dalla propria energia < no , non morirò di certo per mano sua. Quando arriverà il giorno sarò io a decidere la mia morte > padrona di se stessa e della propria vita, del proprio futuro e perfino nella morte avrebbe saputo da che mano voglia che giunga < godimento? Assolutamente.. chi non godrebbe nel vedere il nostro caro, amato, Hasukage rimanere chiuso nel suo piccolo fortino lasciando che i suoi ninja vadano a combattere una guerra? > un'altra risata sfugge a quelle labbra < eppure ho avuto modo di combattere accanto all'Hokage. Troppo buona, troppo remissiva eppure si è fatta avanti insieme a noi per darvi una possibilità > che ne tragga godimento è palese, nel poter far osservare ad altri come Yukio sia solo una bestia che si ciba di carne umana < sareste potuti morire tutti, e nulla avrebbe smosso il mio animo, perchè per avere qualcosa bisogna sempre pagare un prezzo e se quello sarà il vostro sangue sulla terra... non potrò far altro che andare avanti > mette in chiaro la propria posizione, non si sarebbe sporcata le mani per salvare chicchessia, avrebbe lasciato che il fato decidesse per quelle vite senza intromettervi mai veramente. [chakra on][ Evocazioni Tsumamai, Tsumiruku e Teppuyona ][ vesti Akatsuki ]

23:16 Katsu:
 Mantiene il flusso di chakra medico costante ed è palese come l’interesse principale sia nel recuperare completamente l’uso delle proprie mani. Ed ecco infatti che nella mano trattata le ecchimosi spariscono e la stessa riacquista il colorito sano e biancastro della carnagione. Ecco che porta la mano trattata ma comunque pregna di chakra medico, sopra, adesso, mentre la mano non curata sotto. Rispetta quei dieci centimetri di distanza e va a mantenere costante il flusso. La stessa sensazione di fastidio nello stimolare il tessuto osseo a rigenerarsi. Una leggera smorfia. Eppure Sango l’ascolta, sebbene non sia la sua priorità. Sospira nuovamente e scrolla le spalle. <Anche, sì. Ma vendicare la mia debolezza non è la prima cosa. Delle persone sono morte per causa mia. Il minimo che possa fare è rendere loro giustizia, vendicandole ed ammazzando il falso Dio> ribadisce quel concetto ed è fermo sulle sue parole, ricalcandole, ma mai alzando lo sguardo verso di lei. Il tono non si infiamma nemmeno quando lei, con ironia, fa notare delle cose riguardo la vendetta. <Oh, ma c’è chi l’ha fatto. Persone che chiamavo “fratello”. Persone che volevano prendere la mia vita, quando a parti invertite io avrei teso la mano e le avrei aiutate a ripartire. Persone che pensavo essere dei punti fermi. Ed invece…> c’è una certa dose di amarezza nel parlare, le sensazioni di ansia, di disperazione per qualcuno che ha reciso un legame saldo che si fanno strada e alle quali si abbandona brevemente, dedicandosi alla propria mano inferma e passandoci l’altra, appena sanata, sopra. Ci si concentra attentamente, almeno fino a che lei non sputa veleno su Yukio. Digrigna i denti e il nervoso gli esplode dentro. Ma non è un nervoso che è disposto a dimostrare, non è disposto a fare il suo gioco. Ancora una volta va a guardare la propria mano. <Che cos’hai contro l’Hasukage? O meglio, quali dei tuoi piani è andato storto?> conosce la ragazza e sente il veleno che lei sputa nei confronti di Yukio. <Yukio-Sama è uno dei ninja più abili di queste terre e se non era sul campo, aveva i suoi motivi. Ed è il mio Hasukage, il *tuo* Hasukage. E tu gli devi lealtà e fedeltà, come gliela devo io> il tono si pepa e di nuovo gli occhi, incapaci di restar fermi, si dedicano a lei inondandosi di fiamme di sfida vera. A cui si aggiungono le parole finali della Ishiba. Parole che lo fanno sospirare di dissenso e che gli fanno scuotere brevemente la testa. <Sono stato quasi ammazzato dal Dio alla mia prima missione, molti vorrebbero linciarmi per quello che è successo. Pensi che io tema la morte, ormai? Pensi che io mi farò ammazzare da quel bastardo? Pensi che ti darò la soddisfazione di poter festeggiare la mia morte? Pensi che morirò prima di aver vendicato tutti coloro che devono essere vendicati?> c’è determinazione nel proprio dire. Una determinazione nuova, della quale la voce non gli si era mai intrisa. [Chk ON – 24/30][Mani terapeutiche D – Mantenimento – Bersaglio: Mani – Uso narrativo, NO PV da recuperare]

23:39 Sango:
 Lo ascolta, distratta da quei movimenti vicini e da quei piccoli ringhi, ma non pare esserci altro odore a parte il loro, eppure anche gli occhi delle tigri vanno a fissarla in quello scambio di pensieri. Non ha avuto molto modo di legare con loro come con la loro madre, e sa di essere comunque sotto un esame attento da parte di quelli che potrebbero semplicemente decidere di rivoltarsi contro di lei oppure di non ascoltarla più. < parole di un giovane sprovveduto > ritorna con gli occhi al giovane, non trae alcuna rabbia da quelle sue parole, solo un profondo divertimenti per tutto ciò che si sta per muovere, come l'indebolirlo ulteriormente e magari chissà, ucciderlo un giorno e togliergli la vita con le proprie mani, ma ancora quel giorno è molto lontano < tu ammazzare il falso dio? non sei nemmeno buono a piazzare un sigillo > cruda, decisamente brutale eppure è la realtà . < Non sei stato in grado di adempiere a quella missioncina d'infimo livello, e sei qua a parlare di vendetta. Come credi che qualcuno possa mai prenderti sul serio e non ridere di te dopo tutto quello che NON hai fatto? > lei stessa mostra un sorriso eppure non si ferma nel continuare a parlare, nel continuare a lasciar che la propria voce venga librata anche quella notte < quali dei miei piani? Sta andando tutto per il meglio > la sua energia sprizza da tutti i pori, perfino il proprio chakra verrebbe influenzato per la contentezza, lasciandolo immergere dentro il proprio intimo segreto e innata, per trasformarlo e renderlo di un colore scuro, nero. Lascia che questo si mostri adesso, ma non separandosi, lasciando invece che vada ad uscire dai pori per circondarsi di quella semplice aura nera e scura < se fossi in te, ragazzino, vaglierei ancor meglio le tue parole. Perchè io non devo nulla a nessuno, e questa ..è libertà > sussurra con falsa dolcezza , ancor più terribile del proprio ridere degli altri , dei suoi inganni, delle sue manipolazioni < io non devo lealtà e fedeltà a nessun altro che a me stessa e al riduko sennin. Mio maestro e mio amante.. dunque Katsu Seiun > pronuncia quel nome con lussuria, avvicinandosi a lui, provando a starvi vicino e da li il corpo si disgregherebbe in diversi fogli affilati, nessuna farfalla , nessun animale, solo fogli affilati e pregni di chakra dello stesso colore del nulla eterno che proverebbero a lanciarsi verso la sua gola e verso i suoi stessi occhi, ma rimanendo ad un paio di centimetri di distanza < conosco il tuo clan e il potere dei tuoi occhi, potrei strapparteli adesso e giocarci, gettarli, venderli perfino e nessuno saprebbe che sia stata io. Posso toglierti la vita o giocarci finchè ne ho voglia perchè il mio potere supera il tuo di gran lunga > sussurra ancora, accompagnando il tutto con estrema eleganza del resto del corpo, per metà disgregato fino alla vita < tu che vorresti uccidere il dio..tu che vorresti vendicare persone ormai morte.. tu che credi di poterti mettere contro tutti i clan di Oto > il busto stesso si piegherebbe verso di lui, verso il basso per osservarlo dall'alto < chi credi di essere? Cosa credi di poter fare? Sei un debole genin che ha fallito e potrei proprio adesso strapparti gli occhi per divertimento > potrebbe farlo benissimo < non osare mai più dire ciò che devo o non devo. Sei un debole. E ai deboli non è concesso far nulla se non subire. Subisci tutto quello che ti accadrà, come la gente stessa ti guarderà come un verme > purtroppo per Katsu ha toccato un tasto completamente errato, per colei che non deve veramente lealtà ad un misero kage, se non alla stessa leggenda che calca quella terra insieme a lei. < e la tua morte non mi darebbe altra soddisfazione che aver estirpato un inutile genin di cui nessuno si ricorderà mai se non per aver fallito > la carta della metà del corpo che adesso verrebbe comandata per finire su di lui , sempre a qualche centimetro di distanza, su tutto il suo capo e sulla sua gola, potrà l'altro sentire un lieve vento sollevato proprio da quell'innata < cosa pensi di fare adesso? Perfino le tigri da sole potrebbero staccarti la testa a morsi> oh si, sta giocando con la sua vita e se ne diverte. [chakra on][ Evocazioni Tsumamai, Tsumiruku e Teppuyona ][ vesti Akatsuki ][richiamo Ishibaku III e utilizzo / 125 di velocità carta]

00:09 Katsu:
 Verifica lo stato della mano che sta curando ed anche essa perde tutta l’ecchimosi. Apre e chiude entrambe le mani con interesse, ora e sospira nel non sentire più un dolore al quale si era abituato, quasi. <Oh, molto meglio> va a scandire, prima che Sango inizi la sagra degli insulti. Insulti che ascolta davvero con scarso interesse. E sbuffa pure. <Ma che ridessero, ma che m’importa di quello che pensa la gente?> sbrocca pure all’indirizzo della rossa, ora, spazientito. <Oggi fai una stronzata e t’insultano, domani ucciderai il Dio e sarai il loro eroe> si spiega brevemente, sbuffando. <So di cosa sono capace, so dove ho sbagliato. Se Yukio-Sama o l’alleanza ninja richiedessero il mio aiuto nuovamente, sarò pronto> è un dire semplice, pragmatico, dal quale le emozioni, spazientimento a parte, sono estromesse, che hanno la valenza di semplice colloquialità, come se si spiegasse qualcosa a qualcuno che ripetutamente non capisce. E poi vede Sango perdere la pazienza e la cosa lo fa godere. Un godimento che tuttavia non manifesta. E l’essere andato vicinissimo ad essere scannato da Sakir nei giorni precedenti fa sì che resti completamente immobile anche quando si ritrova le carte ad un palmo dalla gola e dagli occhi senza averle neanche notate minimamente. Trattiene il respiro d’impatto sentendo quel vento che porta le carte a pochi centimetri dalle carni. Sente lo sfogo di Sango. Eppure tutta quella situazione lo porta a sorridere, adesso. La sensazione che ha provato con Sakir non c’è più. Non v’è più nemmeno l’ombra di una fragilità. <Dirti che sei debole> risponde semplicemente alla frase finale. <Che cosa ti tocca di più di quello che ti ho detto? Magari il fatto che non ti senti forte e libera neanche un po’ e che si vede a vista d’occhio?> va a suggerire contro ogni prudenza consigliata. E’ lui ad avvicinarsi appena di qualche centimetro. <Perché non lo fai? Dai. Toglierai a Yukio-Sama il piacere di uccidermi personalmente fra pochi giorni. Non è questo che vuoi? Dai, fagli questo dispetto, Sango Ishiba> c’è un velo di pura follia nei suoi occhi. La… incita, quasi, a farlo. E’ scattata una scintilla. E’ la morte, il trovarvisi vicino, l’esserne affascinato. Ed eccolo quel flusso di chakra che viene richiamato dal centro del petto e gli viene comunicata una spinta ascendente che possa portarlo attraverso lo sterno e quindi nella gola, nella bocca e quindi su agli zigomi, fino ad irradiare entrambi gli occhi. Ed ecco che chiede l’abbraccio delle nere madri, le ombre che dovrebbero andar a coccolare il loro figliolo. Dapprima l’iride si fa nera e quindi le ombre abbracciano pupilla e sclera. Ed ecco che con la propria innata dovrebbe andare a vedere più chiaramente la ragazza nella notte che sta via-via calando. [Chk ON – 23/30][Kayosei lvl 1 - ON]

00:47 Sango:
 Il corpo che si abbassa verso di lui, i toni che non sono per nulla colloquiali, non lo sono mai stati, ed è proprio quel ragazzino a non comprendere i rischi di quel che dice adesso. Perfino le tigri si alzano ringhiando verso di lui, comprendendo benissimo le parole umane ma non pronunciandone in quanto non è nella loro natura. Solitarie e silenti, cacciatrici formidabili e anche particolarmente portate per il combattimento corpo a corpo . Il corpo che si disgrega a massima velocità, l'adrenalina che sale nel corpo e manda in estasi quel chakra che si ritrova ad avere . Si lecca le labbra, sorridendo semplicemente a quelle sue parole < eroe..non sei nemmeno forte come me, e io non raggiungo ancora Akendo nemmeno lontanamente. E tu vuoi ucciderlo? Inutile > continua ella sbattendogli in faccia la realtà di chi è, di cosa non ha saputo fare, di come abbia fallito miseramente < di quello che hai detto? NOn sei padrone nemmeno delle parole che dici mio caro Seiun > chissà come l'avrebbe presa Akendo stesso se avesse ucciso un seiun e ne avesse preso gli occhi per puro divertimento. Anche se conoscendolo, avrebbe semplicemente ammesso che un tipo così debole avrebbe meritato la morte. I pensieri ormai simili e in risonanza con quelli del riduko sennin stesso da potersi avvicinare lontanamente a quella che sarebbe la sua reazione finale < io non sono forte. Se avessi raggiunto il massimo così sarebbe orribile. Vedi caro Seiun, a differenza tua , io so dove pecco, dove la mia forza non arriva e ciò che posso o non posso fare..> nonostante sappia come arrivare tanto in alto senza nemmeno mettersi in campo direttamente < ooh potrei lasciargli il piacere di smembrarti pezzo per pezzo e poi mangiarselo..non so se lo sai, ma è un cannibale > una notizia che al tempo la scioccò e anche adesso non fa che farla rabbrividire come non mai, una notizia che ormai è di pubblico dominio eppure pochi pensano a quella sua parte < mi diverti molto, non rispondi alla verità e continui a far come se nulla fosse accaduto . Sei senza spina dorsale..eppure ho la tua vita tra le mie mani adesso > e perchè non si muove? Semplice, perchè non sa come potrebbe prenderla il riduko sennin all'effettiva, portando rispetto verso quella leggendaria figura, verso quell'uomo che crede di amare. Per questo giorno sei salvo Katsu Seiun..ma andrebbe a concentrare dunque tutta la carta davanti a se e davanti al viso altrui cercando di muoverla al massimo della velocità per provare adesso ad impattare sul volto altrui come un pugno di carta, li, proprio sul naso. Se tutto fosse avvenuto probabilmente il sangue andrebbe a farsi vedere, forse una piccola rottura del setto nasale < non ho ancora finito di giocare con te, sei un piccolo cucciolo che cerca di fare il gradasso, eppure basto solo io per farti fuori. Ma sai, i giocattolini come te mi divertono, rendono tutto più movimentato la carne è debole > l'intero corpo adesso andrebbe a sparire in fogli per proprio desiderio, avvicinandosi verso di lui al massimo della velocità , solo parte del viso andrebbe a formarsi, occhi, naso, labbra..e queste proverebbe a poggiarle velocemente su quelle altrui per un attimo prima di tornare in un tornado di farfalle nere come la notte. Il movimento dovrebbe esser stato abbastanza veloce per riuscire nel proprio intento, specie se quel pugno di carta si sia fatto strada sul naso altrui, il tutto solo per farlo arrabbiare ancor di più, dargli piena mostra che può fare quello che desidera con lui , col suo corpo, con la sua stessa vita < ricordati sempre di me, che sono qui per prendere la tua vita quando e come desidero. Posso fare quello che voglio, quando voglio, come voglio...e adesso voglio solo giocare con te > che stronza , peccato che non vi sia nei dintorni il riduko che riesce a metterla in riga ogni volta, e a dissuaderla alcune volte nel suo tentativo di far troppo casino, comprendendo come alla fine il gruppo dei pierrot stessi non siano poi così lontani dalla propria indole. Andrebbe alla fine ad allontanarsi in quella nube nera verso le proprie tigri che la stanno guardando, eppure non sembra abbiano voglia di parlare < andiamo > un dolce sussurro prima di voltarsi alla volta di Konoha e del paese del fuoco per allontanarsi . PEr questa notte sei salvo Katsu Seiun, non tirerei la corda perchè ormai s'è spezzata. [end perchè si, o finiva male, o finiva peggio xD]

01:17 Katsu:
 Se ne sta lì, completamente in balia delle volontà di Sango, eppure per orgoglio non si dà per vinto, non smette di rispondere a tono. <Non per forza> va a rispondere ancora una volta, il tono che rimane tranquillo. Non manca di puntare gli occhi su quelle carte che gli sono puntate contro. <Mi basta avere una seconda possibilità. Ma non per ciò che si dice di me. Per rendere giustizia a coloro che sono morti a causa mia. So chi sono, so quanto valgo, voglio dare il mio contributo> e sì, continua, non si ferma. Non commenta in merito a Yukio e in merito al sapere i propri limiti, ma sono parole forti, alle quali è particolarmente sensibile. Eppure la sfida con quegli occhi e lei fa cose che il ragazzo non può neanche lontanamente vedere. Semplicemente si ritrova a sentire dolore al naso non si sa come. <… COFF, COFF…> tossisce per reazione e immediatamente il sapore ferroso del sangue invade narici, bocca. E non fa in tempo ad accorgersi di star sanguinando che si vede la faccia di Sango e quindi le labbra della Ishiba congiunte alle sue. Non commenta. Non lo farà più, se non altro per orgoglio, per non darle soddisfazione alcuna. Aspetterà semplicemente che se ne vada e quindi tornerà al villaggio. [Chk ON – 23/30][Kayosei lvl 1 - ON][END]

Sango e Katsu si incontrano per l'ennesima volta, e anche oggi Sango si trattiene miracolosamente dal togliergli la vita seduta stante.
Difatti parlano della missione fallita e dopo che Katsu sbaglia nell'utilizzo delle parole, Sango decide di regalargli un bel pugno di carta in faccia per poi sparire con la promessa di ucciderlo.

C: