【{Uroboro}】

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Giocata di Clan

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con Hanae

03:46 Hanae:
  [Verso il lago] A seguito del grande scontro ai Monti Ardenti s'è accertato d'allontanarsi quanto più silenziosamente dall'alleanza unita nello scontro, vanificandosi come ombra e fondamentalmente sparendo. Non è stato riportato nessun danno definibile ferita e per questo non è stata necessaria alcuna sosta, almeno fino al raggiungimento del ben poco distante Lago Nero. Territorio del Suono, ma non è certamente difficile per chi ci ha vissuto un'intera vita trovare buchi d'accesso in confini da sempre poco rinforzati e sorvegliati. Hanako lo segue con passo frettoloso ed ancora non c'è stata l'occasione di scambiare alcuna reale battuta, ma tutti i presenti son forti della consapevolezza che quanto è stato osservato non era altro che l'ombra di un lontano e oscuro presagio che un giorno potrebbe riapparire. Ma per adesso, non c'è nessuno con cui condividere realmente le proprie speculazioni. Gli astri notturni sembrano quasi scintillare più intensamente, accompagnati dall'ondeggiare degli alberi che fanno da catalizzatori per i gran soffi del cielo. Tutto si agita, persino lo strascico residuo dalle larghe maniche dell'Haori indossato da entrambi i presenti. Seppur il chakra sia attivo sarebbe evidente a qualsiasi ninja in possesso di un'arte oculare come fluisca e venga pompato nel sistema circolatorio molto lentamente. L'innata è stata per altro disattivata, un consumo che non potrebbero permettersi. "Dev'essere stato difficile resistere al chakra del Nobile Rokubi.." Pronuncia quelle parole Hanako stesso, poggiando gli occhi verso il collo dell'Insonne e rifacendosi alla scelta di non utilizzare alcun chakra demoniaco contro il Dio. Sarebbe stato ovviamente più facile, con quell'immenso potere. "Quando le tue risorse sono allo stremo, senti battere il cuore. Inoltre- " Nel proprio parlare ed esprimere quell'estro cui contenuto è intuibile dalle menti più fini, viene interrotto dallo stesso Hanako, in una mossa nuova e spavalda per gli standard precedenti. "..Il drama non può essere se non un rito o un messaggio.." Quelle parole che sembrano perfette per esser pronunciate dall'Insonne scappano dalla bocca del Seimei, creando un lungo silenzio con scambio di sguardi intenso. "Effettivamente, sì. C'è anche altro." Pronuncia l'Immortale, ben cosciente assieme al Rokubi di quanto sia stato importante mettersi di fronte ad una vera prova di forza. E viceversa, quanto sia stato importante che Saiken non sia intervenuta, fidandosi di lui. { Chakra on - 20/50 }

03:47 Hanae:
  [Verso il lago] Eppure in un momento simile di quotidianità non può che estraniarsi nuovamente per vivere lunghi secondi nei quali ogni voce e suono diventa un lontano eco di qualcosa di perduto. Cammina presso il bosco antecedente al lago nero e di fronte ai propri occhi non si proietta la verde natura ma qualcosa di insostenibilmente superiore. Un paesaggio di bellezza distruttiva e creativa cui maestosità può esser espressa soltanto tramite quel lampo oscuro balenato per un solo istante nelle iridi vermiglie dell'immortale. Gli occhi rimangono chiusi e improvvisamente si spalancano, permettendogli di osservare ancora una volta la realtà. In quella sua catarsi e assenza mentale il corpo ha continuato a muoversi per una strada tanto nota, mettendolo di fronte agli ultimi metri di separazione dal Lago Nero. La scintilla precedentemente presente diventa repentinamente ricordo lontano, lasciando spazio ad un paio di occhi cui solo elemento osservabile è profonda oscurità. E' un Abisso in cui nessuno adesso può realmente porre la propria attenzione e rimanere sano. E' la propria Natura quella che emerge, in un momento di necessaria onestà. Nel percorso di acquisizione del Sei Code ha inizialmente abbracciato il dovere e poi lo ha rinnegato per trasmutarlo in Bellezza. E la propria personale visione di bellezza è il residuo coscienziosamente nascosto di ciò che Katsumi ha a lungo segretamente ammirato. "0-21." Pronuncia quelle parole lentamente, scandendo ogni sillaba per poi arrestare ogni intenzione e guardarsi attorno, alla ricerca di qualsiasi cosa che possa anche solo vagamente rimembrare un'ombra umana. Si accerta di non aver alcun ospite, come se stesse pronunciando parole proibite - cose che effettivamente sono. "Katsumi." Continua a parlare, muovendo ad ogni sillaba un passo per raggiungere il bordo tra roccia, terra ed acqua nera. "Z-21." La fronte va corrugandosi ed una goccia di sudore inizia a scivolare dalla fronte, lenta e viscosa, a dimostrazione di una qualche forma di fatica superiore provata dall'andare contro il proprio dogma. Lui, che i Dogmi era certo aver eliminato, continua a scoprirne di possederne. Si affaccia al proprio riflesso e abbassa il mento per poterne godere in ogni pezzo e forma. La mano sinistra s'alza all'altezza del viso e lo carezza per confermare la propria appartenenza a quel corpo. { Chakra on - 20/50 }

03:47 Hanae:
  [lago nero] Dopo un tempo indefinitamente esteso, il capo viene lentamente scosso, come se provasse una qualche forma di raro disappunto verso qualcosa fatto da egli stesso. Posa lo sguardo su Hanako, schiudendo le labbra poco dopo. "Ripeti i nomi che ho pronunciato." Ben meno pacifico di quanto sembrava essere alla prima interazione con lo spirito Seimei, forse capace d'instillare istintivamente a chiunque possieda l'istinto un segnale di sottomissione o fuga. Non avrebbe davvero accettato un no come risposta, in un momento simile. Hanako, d'altro canto, non avrebbe mai avuto motivo di rifiutare qualcosa di tanto banale dopo aver messo in gioco la sua stessa identità. "0-21, Katsumi, Z-21." Lo spirito ripete quelle parole con tono ben poco turbato e quasi robotico. Non c'è passione nel tono nè sudore nella sua fronte, diversamente dall'Insonne. E' la conferma al proprio dubbio, la fatalità natia che tanto assomiglia all'istintivo rifiuto della Morte da parte degli essere umani. Ma tutte le sfumature son ben più complesse. Non teme il proprio passato ma viene inevitabilmente turbato dall'idea che il proprio passato sia una parte così fondamentale di lui. "Grazie Hanako, lasciami del tempo solo, adesso." Parole di congedo che in brevi istanti lasciano l'Insonne '''solo''' ed immobile di fronte al maestoso Lago Nero. Così bello. Ma è solo uno specchio d'acqua circondato da roccia. Cos'ha di migliore delle Montagne delle Serpi, dopotutto? Si pone quella domanda ed immediatamente la risposta giunge e desta il proprio spirito: "I ricordi." Ogni cosa che ad oggi l'ha portato a romanticizzare questo luogo deriva dai momenti di fierezza residui dalla vita precedente. Eppure, Nemurimasen stesso sa e afferma di non essere il prodotto di ciò che è avvenuto a Katsumi. Eccola, la falla fatale: è condizionato. Lo sa. Percependo il chakra dell'Immortale agitarsi è naturale per il demone a Sei Code star curiosa e sull'attenti. "Nemurimasen." S'esprime solenne e Nobile com'è solita fare, ma riferendosi a lui con una vicinanza rinnovata, persino una nota di preoccupazione verso qualcuno imprevedibile come lui. "Con il potere che ti ho offerto..penso di averti trascinato in un mondo molto grande." Un mondo molto più grande e con più possibilità di sognare rispetto a quanto potrebbe mai fare qualsiasi shinobi con turbe personali. { Chakra on }

03:47 Hanae:
  [lago nero] E forse è vero che con l'acquisizione di quel potere ha raggiunto uno stadio successivo, ma d'altro canto.. "Sono arrivato qui da solo, ma apprezzo la compagnia." Quelle parole pronunciate con rispetto e certezza differenziate dal precedente momento di riflessione con Hanako. E' certo che sta costantemente cambiando. E' ovvio e ben ci si accorge che il Nemurimasen imprigionato nell'innata Goryo era completamente diverso dal Nemurimasen attualmente presente. Il primo, un sognatore con tendenze drammatiche e turbe religiose. Il secondo...continua a cambiare. "Pensavo di essere rinato cambiando corpo." Afferma con freddezza spietata, dialogando con il proprio Bijuu. Lo sguardo si sposta su uno spiazzo d'erba dove ha fatto avvenire il rituale di trasferimento della propria anima. "Ho anche pensato di esser davvero rinato quando son diventato tuo jinchuuriki." Ecco che evidenzia il pattern del proprio pensiero, quel percorso definito per cui ogni nuova impresa viene osservata come occasione di rinascita. La realtà è che a ogni grande evento da un colpo più forte all'uovo del Mondo dentro cui è rinchiuso; e adesso può vedere l'esterno, ma non palparlo concretamente. "Perché adesso, Insonne?" Perché farsi turbare così dopo una missione riuscita in cui il loro legame s'è provato una volta ancora più forte. Sempre più lontano dallo sfruttarsi a vicenda e dal sopportarsi per abbracciare invece i propri ideali l'un l'altro. "Oggi ho pensato di essere rinato, di nuovo. Muoio e risorgo ogni mattino, divento qualcosa di nuovo eppure mi trascino dietro pezzi del guscio: Katsumi. Infatti sono tornato qua." E' la prova più grande, questo Lago Nero. Il luogo a cui tornare. Ma perché Nemurimasen dovrebbe tornarci, se non per ricordare un passato dal quale s'è dissociato completamente? Per dannarsi, forse. Per ricordarsi di essere stato più umano e più debole. Per non dimenticare quanto è stato suggestionato da ogni ricordo, forma e pensiero provati da qualcun altro. Dopo un breve silenzio, il suono di Saiken. "Cosa hai intenzione di fare?" Eccola la domanda più importante. Adesso che sai di essere succube di un'abitudine, come pensi di intervenire e superarla? Come pensi di rompere davvero l'uovo, se pensi che sia ancora presente? Un minuto, forse due, in cui nessun suono è udibile. Spezzato da una improvvisa scelta. "Mi toglierò la maschera da essere umano." Una nuova metamorfosi, un nuovo percorso. { chakra on 20/50 }

03:47 Hanae:
  [lago nero] Al pronunciare di quelle parole non nuove nel suono ma rinnovate nel significato, immediatamente egli tenta d'afferrare dal sigillo l'essenza del chakra demoniaco di Saiken. E' un processo diventato gentile grazie ad un rapporto affermato da lunghe ed infinite sessioni di discussione, un'estrapolazione di un'energia che solo la morte potrà allontanare dal suo corpo. E così, tenterebbe di farla fluire e straripare nel e fuori dal proprio corpo, circondandosi di un'aura rossa che repentinamente s'addensa attorno a lui per celarne la forma mentre questa si manifesta nella sua massima espressione. Con connotati quasi identici, sembra nuovamente adulto; con l'ombra di due pesanti e calde code rosse che fan parte del manto attorno al corpo. Non la forma più potente, ma certamente quella che conserva meglio i propri tratti estetici: possessione a due code. Le braccia s'alzano assieme all'altezza del petto, coordinandosi per comporre i sigilli del drago, lepre, scimmia e gallo. Un'azione tanto lenta che potrebbe essere osservabile persino dai sensi d'un deshi, un segno della propria freddezza, il simbolo di quanto abbia ponderato quanto ha intenzione di fare. E aiutandosi con i sigilli sarebbe adesso capace di far affluire chakra all'esterno di ogni tsubo per formare una nube invisibile ed intangibile di chakra che normalmente dirigerebbe verso qualsiasi entità vicina, ma che adesso direziona al proprio viso e da lì alla mente. Come da manuale, il chakra dovrebbe raggiungere il cervello e da lì avere possibilità di controllarne frammenti di memoria, disfandoli e plasmandoli. Eccola, la propria intenzione, che andrebbe a confluire nel richiamare il primo ricordo posseduto del Lago Nero: quella fredda sera in cui le serpi attaccarono il suono ed egli salvò e incontrò per la prima volta Kimi Doku. Ripassa ogni traccia di quella giornata e assapora quei preziosi momenti, prima di decidere coscienziosamente di distorcerli in maniera inevitabile. In quel ricordo, decide d'eliminare ogni cosa memorabile. Nessun lago Nero, ma una strada del Suono. Nessun Katsumi e nessuna Kimi, soltanto l'attacco delle serpi ai cittadini ed il proprio intervento. E subito l'illusione dovrebbe dissipare ed alterare piegando la mente - volutamente indebolita - alla propria volontà. { chakra on } { 2/4 possessione a due code - 2/4 manipolazione della memoria }

03:48 Hanae:
  [lago nero] Ed ecco che qualcosa perde senso. Il mondo di Katsumi viene demolito nel suo cuore e questa demolizione abbatte pezzi del guscio all'interno del quale sa d'essere chiuso l'Insonne; guscio che se mantenuto integro lo porterà un giorno o l'altro a soccombere. Questa è la massima rappresentazione dell'esser Shiva. Distruggere il passato e creare un nuovo futuro. Lasciare che sè stesso possa nascere come reale apprezzatore di ogni cosa, senza preferenze dettate da una malinconia estranea. Rokubi, offrendo il proprio chakra, percepisce quanto sta venendo effettuato e rimane in un silenzio liturgico e contemplativo. La verità è che l'Insonne non sta soltanto togliendosi la maschera da essere umano ma l'intero vestito. Sarà realmente il neonato portatore di passione nuova. Ha già affrontato il passato durante il confronto con Saiken stessa, e sapendo di esserne diventato superiore non gli rimane che schiacciare quanto ne rimane. "Non posso essere Nemurimasen, senza abbandonarlo per davvero." Pronuncia quelle parole dopo aver alterato sostanzialmente l'inizio di tutto. Ma non si limiterà a quello, sarebbe ovviamente troppo poco. Lo scopo è eliminare tutto ciò che ancora fa da metro di giudizio della realtà circostante. Con quella consapevolezza divora sè stesso diventando anche Uroboro, il serpente leggendario che divora e rigenera sè stesso in un cilo rappresentante l'infinito, l'immortalità e la perfezione. Ricordo dopo ricordo del Lago Nero andrebbe così ad avviarsi in quel processo, disfandosi della pesantezza residua da Katsumi. Lui sta diventando il vero Nemurimasen, allungato dagli anni, che muore e rinasce ogni giorno. "Liberarsi dal cerchio che dà affanno e pesante dolore." Pronunciate dal Rokubi, o forse dall'Insonne, non importa. Alla fine di questa nottata e all'esaurirsi dei ricordi avrà almeno eliminato ciò che correlava Katsumi, 0-21 e Z-21 al lago nero, sapendo soltanto d'essersene liberato. { chakra on } { possessione a due code } { mantenimento manip. dl. memoria } { end }



«Liberarsi dal cerchio che dà affanno e pesante dolore»


Dopo la missione ai Monti Ardenti, Nemurimasen e Hanako raggiungono il Lago Nero per recuperare energie. Ma Nemurimasen s'accorge d'esser ancora imprigionato in un pattern di pensiero appartenente più a colui che era.

Decide di intervenire, facendosi aiutare da Saiken. Chiedo la valutazione in funzione dell'affinità con il Demone, proseguo un percorso di crescita fondamentale.


"Cosa hai intenzione di fare?"

"Mi toglierò la maschera da essere umano."