FAMMELA VEDERE!

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10:39 Saisashi:
 Finalmente il giorno è arrivato! Ebbene sì, perchè in mezzo a tanti casini, tante diatribe, voci nella testa, guerre etc...ogni tanto si può trovare il tempo anche per una semplice uscita nella più totale serenità! E' da un sacco che Saisashi non riesce ad avere un momento di relax con Furaya, anzi, questo si potrebbe definire il loro PRIMO VERO APPUNTAMENTO! L'hokage, ha dato appuntamento al corvino per metà mattinata nella grande piazza in centro. Nella speranza che quella in cui si trova il taijutser sia corretta, attendiamo tutti l'arrivo della donna. La gioia del giovane riesce a smorzare l'altrettanta tensione e lo si può notare dalla faccia sognante e gongolante da imbecille che si mostra fieramente in centro. <lala laaaaa! Il primo appuntamento....la la laaaa! Oggi solo reeeeeelax! LA LA LAAAAAA CON LA RAGAZZA PIU' BELLAAAAAAAA.....LA LA LAAAAA!> canticchia ondeggiando in una danza buffa, come se stesse ballando un valzer con se stesso ad occhi chiusi. Sicuramente non passa inosservato tra la folla che lo guarda abbastanza stranita. Non ricordava per niente Konoha, sente una sensazione di nostalgia, come se avesse già percorso quelle strade, eppure non riesce ad averne ricordo. Anche gli odori dei vari chioschetti sono molto nostalgici e lo portano a rilassare la mente staccando da tutto quello che è la vita ninja. Almeno per una volta! Per l'occasione possiamo vedere un Saisashi in tiro, che ha seguito tutti gli insegnamenti di Sosachi ricevuti in preparazion al loro debutto alla festa di matrimonio. Indossa una semplice camicia bianca, di una vestibilità slim, che tuttavia deve tenere slacciata di qualche bottone poichè la muscolatura in risalto impedisce di tenerla completamente allacciata. Maniche arrotolate fino agli avambracci, niente guanti, almeno per oggi. Nella parte bassa indossa un paio di pantaloni semplici, slim, di un blu elettrico, acquistati di recente, forse prorpio per l'occasione. Il venditore gli ha detto che erano l'ultima moda! Un paio di stivaletti comodi in pelle completano l'outfit....ovviamente i capelli sono come sempre scombussolati a mò di criniera di leone. [ch on]

10:47 Furaya:
 E cammina. Un passo dopo l'altro. Schiena diritta, braccia ciondolanti lungo i fianchi, petto in fuori e pancia in dentro. Sì, ma rilassati, bambina. Non stai andando ad un funerale, non stai incontrando nessuna persona di spicco nella politica dei Villaggi o del territorio. Sta andando semplicemente ad un appuntamento -per quanto abbia dovuto organizzarlo LEI- con il ragazzo del quale innamorata, con il quale tra l'altro è anche già fidanzata, ma sono dettagli questi, giusto? E' soltanto leggermente in ansia. Lei. L'Hokage, capite? Lei che ha distrutto ogni nemico le si parasse di fronte, ora è in imbarazzo e cerca di restare particolarmente tranquilla, anche se il cuore è in lento tumulto al centro del petto. La donna ha dovuto optare per un abito più leggero e differente dal solito yukata che indossava. La parte superiore è formata da un tessuto rosso acceso simil kimono, con una chiusura a V sul petto che lascia sì intravedere la pelle e lo scorcio, ma evitando di sembrare provocante. Non ne trova il bisogno. I lembi sottostanti son infilati in una gonnella con una fascia elastica che ne copre la vita, d'una tonalità scura tendente al grigiastro. Le giunge sin ad altezza delle ginocchia, dotata di piccole frange che non ne limitano i movimenti. Sulle spalle, inoltre, di seta fine, v'è un haori bianco con delle maniche larghe e giungenti sin alla chiusura del gomito; dietro la schiena, ad altezza delle scapole, vi è raffigurato sia il simbolo del Villaggio della Foglia in rossiccio e quello del Clan Nara in nero subito sotto. I bordi delle maniche son circondate anch'esse di rosso, mentre è lasciato aperto sul davanti. Tramite un cinturone, vi son agganciate le due katane dalle quali difficilmente si separa, poste precisamente sul fianco sinistro. Attorno alla coscia destrorsa, v'è una tasca Porta Kunai e Shuriken con oggetti non dissimili da questi ultimi al suo interno. Sul gluteo sinistro, infine, porta anche una Tasca contenente degli oggetti utili quali tonici -sia di recupero chakra che coagulanti- e Fuda di differente genere. Avendo le braccia scoperte, sgombre persino dei vambracci metallici che solitamente userebbe nelle battaglie o nelle missioni alle quali prende parte, son visibili delle sottili cicatrici frastagliate e poste più o meno su gran parte di esse. Son talmente parte di sé che non se ne cruccia oltre. Attorno al collo, troviamo anche una fascia cremisi ed una collana recante il ventaglio degli Uchiha, sempre in bella mostra; tra i lunghi ciuffi rosei, tenuti sciolti, capeggia invece il coprifronte di Konoha. Tuttavia, per evitare di venir riconosciuta ogni due centimetri di strada che compie, ha deciso d'indossare anche un paio di occhiali da sole scuri ed un cappello di paglia, quelli che solitamente mettereste più che altro per andare al mare anziché uscire a fare due passi col vostro innamorato. Insomma, ci si accontenta. E passo dopo passo, dovrebbe comunque riuscire ad arrivare al punto di ritrovo, cercando immediatamente con lo sguardo l'altrui figura. Dovevano chiacchierare anche a proposito d'un figuro importante nella vita della Nara, ma crede che fargli visitare il Villaggio o portarlo in qualche posto carino (e appartato) sia una scelta decisamente migliore. <Ehi!> Cerca di attirarne l'attenzione, agitando una manina in aria a pochi metri da lui. [Chakra ON]

11:11 Saisashi:
 Il baldo scimmione gongolante, preso da emozione, ansia e odori di qualsivoglia bontà preparate nei dintorni, sembra ormai fuori da ogni tipo di cognizione. Si guarda intorno, quasi felice, provando una sensazione di pace che non ricorda di aver mai provato. Tutte quelle persone , sorridenti, tranquille, che passeggiano serenamente senza problemi...che invidia. D'un trato la sua attenzione verrebbe attirata da una voce familiare. Si volta immediatamente vedendo a qualche metro di distanza una mano sventolare al cielo <GULP> deglutisce rumorosamente, cominciando ad arrossire <eccola...> sussurra in preda un attimo al panico, ma....VOI DUE NON SIETE FIDANZATI? Avete fatto cose in ogni modo possibile, hai annunciato il fidanzamento davanti ad una folla ed ora.... ha paura di un appuntamento. Beh, in effetti non ricorda di averne mai avuto uno, quindi non ha idea di cosa debba fare e come ci si debba comportare. Con aria impacciata ed un sorriso piuttosto imbarazzato, ricambia il saluto con la mancina, per poi avvicinarsi alla donna. <ehm...buongiorno heheh> comincia a strofinarsi come suo solito la nuca, segno di nervosismo di facile lettura <come vedi sono in orario...beh...come mi hai chiesto sono venuto in piazza. Quindi.. volevi parlarmi di qualcosa? Oppure mostrarmi qualcosa?> in effetti non gli è ancora chiaro che "appuntamento" voglia semplicemente dire "stare insieme senza pensieri", lo scoprirà presto, forse. <cavolo come sei bella...ma...quel cappello di paglia? Lo hai raccolto da terra? Deve averlo perso qualche vecchietta, volevi aiutarla a ritrovarlo scommetto hihi> sorride buffamente per ironizzare su quell'accessorio che obiettivamente è un pò fuori luogo. <quindi...questa è Konoha...sai sento una strana sensazione di nostalgia..questi profumi sono incredibili! Eppure non ricordo nulla di queste strade. Poi guardo la gente, sono tutti così spensierati...> ammetterebbe un pò sconsolato ed altrettanto sognante, guardandosi intorno in attesa che l'altra possa rompere il ghiaccio. E' impacciatissimo e non riesce a sbloccarsi del tutto [ch on]

11:31 Furaya:
 Beh, non è innaturale che siano entrambi impacciati. Insomma, l'unica relazione veramente seria avuta dalla Nara è stata al matrimonio. E non aveva neanche tutti i drammi mentali che ha avuto negli ultimi anni. Quindi, è naturale che innanzi all'amore si senta ancor fuori luogo. E' passato così tanto da quando ha sentito l'ultima volta il petto sconquassato dai battiti, le farfalle nello stomaco che tutt'ora le vorticano nell'organo. Sistema il cappello, s'avvicina in sua direzione e gli sosta a poca distanza. <Buongiorno a te!> Lo saluta con un bel sorrisetto, cercando di nascondere l'imbarazzo in qualunque modo ciò sia possibile. Le gote si colorano di rosso, ma con la luce solare e il cappello indossato non dovrebbe risultare poi molto innaturale quel rossore. L'importante è che non sia possibile catalogarlo assieme all'imbarazzo, no? Scuote appena il capo innanzi alle altrui domande, facendo scivolare una mano lungo il suo petto, come se volesse accertarsi che lui sia lì davvero e non sia una finzione, un desiderio tramutatosi in un'illusione. <No, non volevo parlarti di alcunché> Piega appena il capo di lato, gli occhi che cercano quelli del ragazzo pur da dietro le lenti scure degli occhiali da sole. <a meno che tu non voglia intraprendere qualche discorso.> L'ultima volta, ne aveva accennato uno ma poi sono stati OVVIAMENTE rapiti dalla sporcizia dell'ufficio di Kinmochi, trovando la necessità di ripulirlo da cima a fondo. Mica scemi! Si stringe appena nelle esili spalle, restandogli sì frontale ma senza osare muoversi o azzardarsi a far qualcosa di sconveniente in mezzo alla gente. Qualcuno li guarda, altri sembrano ignorarli: il travestimento pare in qualche modo funzionare. Ha lasciato di proposito l'haori nel suo ufficio per evitare che venisse scoperta. Sarebbe stato fin troppo visibile e riconoscibile. <N-No> Le guance assumono una tonalità ancor più accesa di poc'anzi. <Non volevo che ci disturbassero, quindi ho preferito coprire come potevo la mia faccia.> Ammette, lo sguardo che or glissa in tutt'altra direzione per ovviare all'imbarazzo che prova. Ritorna a guardarlo soltanto in un secondo momento, mostrando un piccolo sorrisetto di incoraggiamento. <Può darsi che ti stia tornando la memoria> Non sarebbe poi così strano o impossibile, no? <del resto, tu qui ci hai vissuto. E' normale che ti ricordi qualcosa che hai già visto. Vieni?> Lo invita, tendendo la mandritta mentre inizierebbe ad incamminarsi lungo la piazza ed il centro del Villaggio. Dalla piazza, qualora alzasse il capo, potrebbe vedere il Monte dei Volti - ancora integro. [Chakra ON]

11:49 Saisashi:
 La giovane si avvicina come normale che sia, ad ogni passo un piccolo battito aumenta dentro quel cuoricino che per anni è rimasto ghiacciato in stile Grinch. Mostra un'espressione stranita nel sentire che Furaya non aveva nulla di cui dovergli parlare, sembra così strano dopo tutto. Ogni volta c'è sempre qualche casino, tra lavoro, disastri, e la mente stessa del corvino che gioca brutti scherzi. Si lascia rapire dal sorriso della ragazza, che ogni volta lo incanta come se fosse la prima volta. Eh, quanta è dura rimanere secchi ed ipnotizzati dal fottuto amore. E' dura anche per Saisa, forse più che chiunque altro. <ehm beh...io...io...> riflette portando lo sguardo al cielo qualche istante < no in realtà ero solo preoccupato... non ci siamo mai dati appuntamento, se non per risolvere problemi o parlare di ...si insomma di cose complicate...> direbbe in tutta onestà alla Nara, fissando le sue movenze. <però mi farebbe piacere.. per una volta parlare di cose comuni... beh ecco io non ho molto da dire non ricordando quasi nulla...però effettivamente so davvero poco del tuo passato, se non quello che mi hai accennato > le sorride dolcemente, come a farle capire di voler diventare a pieno parte della sua vita. Inarca un sopracciglio poi nello scoprire che quello strano outfit è un travestimento per non farsi riconoscere <beh, devi davvero arrivare a tanto per jnon essere disturbata? Non è che ti vergogni di farti vedere con il sottoscritto? hihihi> ironizza sorridente , con quel suo look elegante che è davvero strano da vedergli indosso. <eh mi piacerebbe, ma a parte qualche sensazione allo stomaco, come successo con Mekura, non riesco ancora a ricordare nulla...uff...> sbuffa con aria sconsolata qualche istante per poi riprendersi subito. <venire...? dove?> i punti interrogativi che sbucano sulla testa del genin che senza pensarci due volte afferrerebbe la mano della donna, lasciandosi trascinare dovunque lei voglia <ma...tu non lavori oggi? Dove mi porti? > mille domande, ma solo per evitare il silenzio che lo imbarazzerebbe troppo, non ce la può fare. Girato in tale direzione, noterebbe ora rivolgendo lo sguardo verso l'alto, l'immensità dei monti dei volti. <WOOOOOW....che fico! > si esalta subito < e quelli cosa sono! GUARDA GUARDA UNO SOMIGLIA A TE! AHAHA ! SEMBRA LA TUA GEMELLA! HEHEHE!> lo indica con la mano libera, come se avesse scoperto l'America. Certo che ci somiglia...E' LEI! [ch on]

12:40 Furaya:
 Sfila gli occhiali da sole, cercando di abbassare un poco la visiera del cappello. In questo modo, può finalmente guardar negli occhi altrui, riversandovi i propri senza che di mezzo vi siano delle lenti scure. <Beh> Come negare? Ha perfettamente ragione. I loro unici momenti "magici" son stati a seguito d'una sbronza al matrimonio dei Daymio oppure durante le notti passate a Kiri, anche se queste ultime nel bel mezzo della guerra. E' innaturale un incontro simile, da soli e senza nessun intoppo. Non per questo è sbagliato, ovviamente. Si cerca d'avere soltanto una vita normale. Perché dovrebbe essere innaturale? Certo, per i ninja non c'è mai un giorno che possa essere definito normale, specialmente quando si passa l'esame Genin e non si è più costretti a seguire le lezioni accademiche. Lì, è tutto in salita... oppure in discesa, a seconda della situazione e della fortuna dell'individuo. Deve togliersi dalla mente la convinzione che tutto questo possa essere sbagliato o fallace poiché non lo è. E' giusto che anche lei abbia un giorno libero, qualche ora per respirare un po' d'aria fuori dall'ufficio della Magione e lontana dai propri doveri. Ma è altrettanto chiaro che una come lei non abbia affatto lasciato sguarnito il suo ufficio, eppure non è un dettaglio fondamentale che vuol rendere noto. <non hai tutti i torti> Non lo nasconde, essendo questo abbastanza ovvio e non potendo difatti dissentire. <ma proprio per questo, rendiamolo speciale, no?> Vuole fare in modo che quanto accaduto in questi mesi, tutti i problemi che entrambi hanno sul groppone non siano oggi parte integrante dei loro discorsi. <Il mio passato non posso definirlo "comune"> Si stringe appena nelle spalle. <ma posso raccontarti qualcosa, sì.> Non necessariamente tutto, considerando che buona parte della sua storia è allacciata a quella del Traditore della Foglia più famoso degli ultimi dieci anni. <Ci siamo conosciuti quando ero Consigliera e Hitomu ricopriva il ruolo di Nono Hokage.> Sentenzia, cercando di fare man mano mente locale. <Mia madre discende dagli Uzumaki e mio padre> Fa spallucce, tirando un sospiro pesante e abbassando le spalle, pur tenendo ancor stretta la di lui mano e proseguendo nel proprio avanzare. Se lo vuol portare in giro, certamente, ma al suo fianco. Non dietro. Le dita si intersecano con quelle altrui, stringendo un poco più forte come a volergli infondere sicurezza. Lo fa spesso, valorizza maggiormente i gesti alle parole, seppur queste ultime non siano affatto mancate. <non so se tu abbia sentito quel che successe dieci anni fa.> Ne son passati veramente già dieci, assurdo. <Il Grande Traditore della Foglia alleato con l'Ottavo Hokage.> Storia, questa. Null'altro che vecchia storia. Un sorrisetto amaro compare sul suo viso, cancellato immediatamente nel ricordarsi di quanto questo debba essere un incontro NORMALE. Sbarra appena le palpebre, volgendo rapida il collo in sua direzione. <Non mi vergogno di te! Non dirlo neanche per scherzo. Vorrei soltanto non essere disturbata e vivere un'esistenza normale> L'ha presa sul personale e gli risponde come si deve, pur tenendo un tono adeguato al contesto, dunque molto dolce e tranquillo nonostante debba dare delle spiegazioni giuste e corrette. <ed oggi voglio godermi questa giornata con te!> Gli mostra un altro sorriso, quelli ampi, belli e solari, luminosi: tutti per lui. E' difficile che glieli si veda fare nei confronti di qualcun altro. <Lavoro. Jushan-san e la mia copia faranno la loro parte.> Che bello riuscire a moltiplicarsi, vero? Mentalmente vi sarebbe anche connessa alla copia, ma non è il momento per pensarci anche perché cerca di proiettare il proprio cerebro verso Saisashi. <Ahm> Per quanto riguarda la sua ultima considerazione, il viso volgerebbe in tutt'altra direzione, grattando la tempia con l'indice della dritta. <Quella sarei io.> Pronuncia, schiarendosi la voce e non sapendo cos'altro pronunciare in merito. Che situazione imbarazzante! La normalità non fa proprio per lei. [Chakra ON]

13:32 Saisashi:
 Fru Fru si sfila gli occhiali da sole, e finalmente può vedere quei suoi occhi capaci di ipnotizzarlo. Passo dopo passo si ritroverebbe ad accelerare leggermente, arrivando quindi a camminare al fanco della sua ragazza, non più dal restro, con tanto di completo imbarazzo. Che succede? Stanno passeggiando nella più totale normalità, in mezzo a tutta quella gente. Quindi è questo che significa, vivere in tranquillità? Quella sensazione che tanto ha cercato e che lo ha portato ad odiare chi ne poteva usufruire senza nemmeno attribuirgli il reale valore. Proprio quelle persone con cui la sua stessa voce nella testa spesso lo porta alla rabbia, per via del loro egoismo. Eppure...è tutto così semplice e magico. Socchiude gli occhi qualche secondo, godendo della sensazione di calore che il sole emana in questa giornata fantastica. <non ti sembra strano... guardaci! Io e te...mano nella mano...come una vera coppia! ahah! Quind è questo che siamo no? Siamo dei fidanzai che passeggiano godendosi questa fantastica giornata. Sono così....feeeeeeeeelice ! > si esalta riempiendosi di tutte queste sensazioni positive di cui aveva davvero bisogno. Sorrisone a 32 denti, come solo llui può fare <hai ragione, rendiamola speeeciale! Anzi, ho un'idea! Portami con te ovunque tu vuoi, mostrami la bellezza di questo villaggio, mostrami perchè lo ami a tal punto ed ami a tal punto i suoi abitanti, da sacrificare la tua vita per difenderlo. Fammi ricredere sui miei pensieri, dammi una ragione per poter contrastare quella maledetta voce nella mia testa! Mostrami il tuo mondo...Furaya> conclude con sguardo sereno, serio, fermandosi solo un istante, stringendo un secondo la mano come a volerle chiedere di fermarsi. Nel caso lo facesse, la fisserebbe con verdi smeraldine sognanti <fermati , solo un secondo.> e rimarebbe in silenzio, a fissarla per una decina di secondi. <ecco, ho immortalato questa immagine, in modo da non scordarla mai. Mi hanno privato dei miei ricordi. Ma nulla vieta di crearmene di nuovi e di magici. E questo sarà stuuuuupendo! hihihi> fa quasi tenerezza la semplicità di Saisashi. E' davvero la cosa più pura e genuina che si possa trovare, nonostante i suoi modi e la sua maschera perenne da gorilla. Poco dopo ascolterebbe con interesse la sua storia. <mi dispiace, non ne ho ricordo..non so nulla della storia di questo villaggio. Tuttavia traditore o meno, se vorrai approfondire io ci sono. So che questo non è il momento adatto, non voglio rovinare l'atmosfera! E soprattutto , Konoha dovrebbe essere orgogliosa di aver cresciuto una ninja come te. Guarda il sottoscritto dopo tutto....un caaaso perso... BLEEEEEEEE!> direbbe facendole una linguaccia, per poi tirare giù leggermente la pelle sotto l'occhio sinistro usando l'indice della mano libera, ricreando una smorfia idiota. < si , vivremo un'esistenza normale. Almeno per un giorno. E sai cosa ti dico? Ti prometto che presto, potremo viverla ogni giorno! Facciamo in modo che il nostro futuro sia fatto solo di questi momenti. Lottiamo per questo. Che ne dici?> ormai il ghiaccio è più che rotto, direi devastato. E' partito in quarta e chi lo ferma più?? <wow che fortuna! hihih... dovresti dare più spesso da lavorare a quel Jushan allora > sorriso malefico < co...co....COOOOSAAAA!> alza il tono con aria sbalordita. <hai una....fottuta roccia...CON LA TUA FACCIA!? ANCHE IO NE VOGLIO UNA!> [ch on]

14:19 Furaya:
 Riuscire a vivere un'esistenza normale è esattamente ciò che la donna vorrebbe, ma è allo stesso tempo quel che non può ottenere. Del resto, ricoprire il ruolo di Hokage, la porta ad essere la persona più cercata oltre ad avere una mole di lavoro immensa sulle spalle. Basti pensare poi a come svolge la Nara il proprio ruolo, sobbarcandosi anche di ciò che non potrebbe in realtà gestire. Lascia che tutto ricada sulle proprie spalle, anche quel che potrebbe tranquillamente delegare oppure qualunque cosa non la riguardi direttamente. Non riesce a dire di no. A meno che non si stia cercando di danneggiare Konoha. In quel caso, non soltanto trova la necessità di far del male, ma potrebbe persino tornare ad essere la fredda Gekido che gestiva gli Anbu al posto di Yami. L'addestramento Anbu fa sempre parte di lei, anche e soprattutto durante delle missioni importanti come quella nei confronti dei Finto Dio. Però, non è questo il momento adatto per proiettarsi verso tali pensieri. Torna infatti a stringere l'altrui mano, non avendola mai abbandonata, proseguendo di fianco al Taijutser. <Sembra strano> Perché mentire? E' strano davvero. Non si sono mai potuti permettere una giornata come questa per via della mole di lavoro della quale parlavamo prima. E' quasi sempre stato fuori questione. <ma ho cercato di rendere una giornata speciale soltanto per noi. So che serve ad entrambi, specialmente a te.> Togliersi dall'equazione, però, non è contemplato. Esattamente come potrebbe servire a Saisashi per quant'è accaduto nell'ultimo periodo, tra il sigillo ritrovato e la voce nella sua testa che andrebbe sigillata, pur non sapendo ancora come muoversi, la donna ha comunque dovuto sorbirsi ogni cosa e di più. <Per una volta, per un giorno soltanto, io non sono l'Hokage e tu non sei il solito te stesso.> Cerca di sdrammatizzare con l'ultima parte del proprio discorso, sorridendogli e lasciandosi altresì sfuggire una piccola risatina. Oh, eccome se ha bisogno di tutto questo! Vivere una vita normale sembrerebbe essere veramente molto bello, peccato che ben presto dovrà volgere al termine. In effetti, avrebbe da raccontargli qualcosa di serio, qualcosa di importante, ma sta continuando a procrastinare come se avesse paura, timore di dirglielo. Come potrebbe prenderla? Scaccia via il pensiero, non è affatto il momento. <Il mio Mondo?> Resta per un attimo senza fiato innanzi alla richiesta di Saisashi, trovando però fin da subito la forza per rispondere, stringendo un poco più forte la sua mano. <Sono stata cresciuta da gente che voleva io diventassi un ninja forte, valoroso ed orgoglioso, tuttavia senza emozioni o sentimenti che avrebbero danneggiato soltanto il mio operato.> Gli racconta, continuando a camminare e indicando una viuzza sulla destra verso la quale incamminarsi. <Di conseguenza, la difesa del Villaggio è sempre stata la mia priorità, ma è diventato importante quando mio padre ha deciso di voler conquistare il Villaggio con la forza> Prende un profondo respiro. Ormai riesce a parlarne quasi con facilità. <e assumere il ruolo di Decimo Hokage.> Contrariamente, ora è la figlia a ricoprirlo: che sia questione di Karma? Potrebbe. <Distrusse parte del Monte dei Volti che tu puoi vedere oggi.> Ricostruito, poiché principalmente saltò il volto di Hitomu Kibou. <Fece evadere l'Ottavo Hokage, reo d'aver causato la carestia di Konoha e la guerra contro Suna quand'io ero solo un Chunin.> Tra l'altro, ancor minorenne. <Ti racconto questo solo per farti capire perché io voglia difendere, ora più che mai, il Villaggio in cui vivo: gli errori dei genitori spesso ricadono sui figli. Se io posso migliorare ciò che mio padre desiderava modificare in maniera negativa, vuol dire che avrò vinto ancora una volta su di lui. Starebbe a significare che le sue ideologie, delle quali si vantava, erano sbagliate sin dal principio.> Però. C'è un però. Quante volte ti sei trovata a pensare che non fossero poi tanto sbagliate e che con la tirannia si possa sopravvivere ed ottenere quel che si vuole? Quante volte ti hanno considerata il Tiranno, sì, ma della Pace? Egoistica decisione quella di mantenerla, a costo di fartene carico. <Il Villaggio mi ha cresciuta quando i miei genitori vennero a mancare. Se sono quella che sono adesso, lo devo a dei ninja di grande importanza e rilevanza a Konoha. Voglio che tutti sappiano che essere figlia di un Traditore non fa di me una sua pari, ma intendo proteggere chi mi ha cresciuta: Konoha è la mia casa.> Tira su col naso, un profondo respiro, gli occhi sognanti che s'alzano e vengono rivolti al Monte dei Volti frontalmente a loro. Basta alzare appena il capo per guardarlo, illuminato dai raggi solari e dalla bella giornata odierna. Si ferma. Si gira in sua direzione. Avvicina appena il volto al suo dopo ch'egli l'avrà osservata, scrutata, studiandone i lineamenti ed il sorriso. <Ora che l'hai immortalata, paga pegno.> Vuole qualcosa in cambio, ma niente di trascendentale e nulla di cui potrebbe poi pentirsi. Un bacio, tutto qui. Non se ne son dati neppure uno ancora, insomma! <Non stai rovinando l'atmosfera. E' un discorso che abbiamo sempre procrastinato perché ci son stati avvenimenti più difficili da affrontare, i quali hanno richiesto in maniera maggiore la nostra attenzione.> Si stringe nelle esili spalle, conducendolo verso il chioschetto di Ichiraku. Ichiraku l'immortale. Si narra che tutti i figli dopo il primo Ichiraku abbiano preso lo stesso nome, aggiungendo soltanto un numero che ha il sentore di etichettarli. Ichiraku ha fatto la storia di Konoha più degli Hokage in persona. <Non sei affatto un caso perso> La mano libera s'allunga in direzione del suo fianco per pizzicarne un pezzo di pelle. Non vuol fargli davvero chissà che male, tuttavia pretende che la smetta di insultarsi da solo. <anzi, una volta hai creato una voragine più o meno da queste parti> Questa anche è storia, ragazzi. <durante una missione. All'epoca, te la sei dovuta vedere con Hitomu.> Poco prima di sparire dal Villaggio, avendo litigato proprio con quest'ultimo. Anche lei ha vaghi ricordi al momento che sta cercando di mettere assieme per facilitargli l'apprendimento e il ritrovamento di questi ultimi. <Tu vuoi davvero lottare per questo?> Ora è lei costretta a fermarsi per imprimersi nella memoria il viso altrui, sia la smorfia che compie che quanto avviene successivamente. Non riesce a credere che qualcuno abbia davvero detto qualcosa del genere. Lottare per la normalità? Perché le sembra tutto così dannatamente assurdo? Lo osserva con sguardo sognante, un regalo di quelli preziosi che guarderesti ogni giorno ed istante della tua vita. <Jushan-san lavora già abbastanza per me.> Dato che le fa persino da balia, ma son discorsi chilometrici su quel che fa Jushan per lei. Davvero ogni cosa. Non riuscirebbe a ringraziarla abbastanza. Piega un sopracciglio verso l'alto, arricciandosi appena. <Qualunque Hokage ne possiede una. Questo vuol dire che intendi diventare il mio successore?> ZAN ZAN ZAN! Konoha distrutta in men che non si dica, bordelli aperti anche fuori dal Tanzaku Gai. Ed esplosioni. E crateri. Bella vita. [Chakra ON]

14:38 Saisashi:
 Inspira a pieni polmoni senza mai perdere quel sorriso spensierato rivolto a Furaya, mentre ascolta le sue parole, estasiato come un bimbo che scopre per la prima volta questo immenso parco giochi chiamato "vita". Proprio quella che non ricorda di aver mai vissuto. <beeeeeh..per quanto mi riguarda, basta la tua presenza per renderla speciale, non mi serve altro > solleverebbe lo sguardo al cielo, posandolo nuovamente sulla maestosità dei volti di pietra. <uhmmm quindi chi potrei essere?> direbbe pensante e buffo, mettendo l'indice dela mancina sotto il mento <CI SONO! PotVei esseVe un colto e Vicco ambasciatoVe di un qualche piccoolo villaggio lontano> direbbe con una vocina stupida con tanto di R moscia, sollevando l'incic verso l'alto in segno di "eleganza". <mi ci vedi? hahahah! > ride di gusto al sol pensiero di essere un tipo del genere. Ascolta con attenzione la storia del suo passato, è molto interessato a scopire di più della donna, dopo tutto non ha mai trovato l'occasione di ascoltare nè chiedere. Nel frattempo proseguiebbe mano nella mano, lasciandosi guidare verso una piccola viuzza sulla destra, perlustrando con lo sguardo tutti i dettagli del centro, passando in questo momento inosservato agli occhi di tutti, per una volta, com fosse una persona qualunque insieme alla sua dolce metà. <uhm interessante. Quindi tuo padre voleva conquistare Konoha? Cavolo dove essere davvero un ninja forte per poterlo anche solo pensare> replicherebbe con tono sereno, come se stesse affrontando un discorso qualunque,, senza giudicarla, ne biasimarla, ne far pesare le sue parole. La sua storia non è sicuramente qualcosa di semplice da raccontare e Saisashi più di chiunque altro può capire la delicatezza del racconto. <Tutto chiaro. Il tuo peso deriva anche da ciò che tuo padre ha lasciato al villaggio vero? Se vuoi saperla tutta, per come la vedo io, sei una ninja valorosa, ma non per le tue abilità, ma per il tuo amore verso gli altri. Io odio i ninja, anche se non ricordo il motivo reale, ma tu sei la persona che mi fa ricredere in tutto questo. Mi hai accolto senza problemi mentre girovagavo senza meta, senza giudicarmi. TI fai in quattro per ogni cosa , anche le più banali, cercando di prenderti il peso di ogni problema anche quando non dovrebbe essere compito tuo. Quindi mia cara Furaya...hai già vinto. E non hai bisogno di dover dimostrare nulla, penso che tutti abbiano ben chiaro il tuo valore e che nessuno ti accomuni a tuo padre. > sospira prendendo fiato con un sorriso <anzi, dovrebbero ringraziare il suo operato. Non ci fosse stato lui, tu non saresti nata e se lui non avesse commesso un errore per chissà quale motivo...tu non avresti avuto una motivazione così forte da spingerti a diventare ciò che sei ora e trasformare il villaggio in quello che è oggi. Il destino è strano, tutti sbagliano e spesso senza errori non si può raggiungere il meglio. Della parte più oscura se n'è fatto capo tuo padre...ora a te non resta che mantenere alta la luce. Traaaanne su di me, sai che io non ti darò mai retta come ninja, anzi non penso nemmeno di esserlo...> concluderebbe il proprio discorso, espondendo la sua sincera verità su quanto appena ascoltato. Chissà se qualcuno ha mai potuto darle una visione così semplice e genuina del suo passato. < comunque le tue parole sono degne del ruolo che hai. Aaaaanche se a volte mi piacerebbe tu fossi una semplice contadina, così potrei averti tutto il giorno per me hihihi...sai che acrobazie nei campi di fiori??? > sghignazza buffamente alludendo a cose. Eh, chissà cosa. <pegno? Ne pago volentieri anche più di uno> direbbe avvicinandosi al suo viso lentamente, pper poi stamparle un bacio sulle labbra, senza vergogna, non oggi. Hanno deciso di essere una coppia normale dopo tutto no? <Coooosa?!?> dice sobbalzando alla sua successiva affermazione < ho...creato...una voragine...distruggendo tutto questo...???> pausa <FIIIIIIIIIIIIICO! Allora ero un ninja davvero fortissimo! eheheh!> Ehm. No, non era questa la reazion che ci si aspettava <Hitomu dici? Mai sentito. O meglio, non ricordo. Chhi sarebbe? Era un mio amico? > domanda ingenuamente. Alla fine mentre procede seguendo Furaya verso noon si sa dove, viene svelato un arcano. Bisogna essere Kage per ottenere il volto. <uhm...successore dici. Saaaaaai cheee...Potrei anche essere degno, guarda qua che potenza!> direbbe gonfiand il bicipite destro per strappare una risata < se è per ottenere una fucking roccia cn il mio volto. ALLORA SARO' IL NUOVO HOKAGE, FUUUUCK! Tutti potranno ammirare il mio volto e pensar quanto sia fico avere una roccia dedicata a me! Nessuno potrebbe ignorarmi...e nessuno potrebbe dimenticarmi...> [ch ON]

15:35 Furaya:
 Stanno cercando di trovare un giusto equilibrio nella vita di tutti i giorni, concedendone uno in particolare esclusivamente per lui. Com'è normale che sia, il tempo a disposizione è sempre molto poco per via dei doveri della donna. Può soprassedervi talvolta, ma nell'ultimo periodo è stato di vitale importanza per lei gestire tutto. Tenere sotto controllo la situazione assieme al suo disturbo ossessivo compulsivo di controllare qualunque cosa è stato difficile. Ha dovuto farsi aiutare dal suo miglior collaboratore e, or come ora, vorrebbe soltanto pensare a come non riflettere oltre sulle dinamiche delle prossime battaglie o sul come difendere i portoni di Konoha ancora una volta. Rispetto a quando è stata attaccata l'ultima volta, però, ha enormemente aumentato le ronde e le protezioni. Lo ha reputato idoneo. Si limita però a smuovere il capo, doveroso, scacciando qualunque pensiero non fosse legato a Saisashi. Ha bisogno di porre le sue attenzioni soltanto su di lui e su nessun altro. <Anche per me.> Li vedete gli occhi a cuoricino mentre lo guarda? No? Allora, immaginateli perché è esattamente così che lo sta guardando. Aveva davvero soltanto bisogno di qualcuno che potesse trattarla in questo modo, che la facesse sentire accettata nonostante tutti i difetti e i traumi che ha subito col passare del tempo, crescendo e maturando anche grazie a questi ultimi. Scoppia a ridere nel veder come questi tenti in qualche modo di sembrare sofisticato ed altolocato, strizzando le palpebre e lasciandosi sfuggire una risata chiassosa e divertita. Al pari d'una persona normalissima che non ha timore degli altri e dei pregiudizi che potrebbero cascarle addosso. <In realtà, no! Però, sei divertente.> Ammette sinceramente, continuando però a camminare in direzione della viuzza dapprima intrapresa. <C'è un chiosco di ramen qui> Il più famoso. <il migliore di Konoha. Ti dice niente il nome di Ichiraku?> L'immortale cuoco che, nonostante le generazioni passate, continua a sopravvivere in barba all'età e ai nipoti o figli dei figli di altri figli. Si passa, poi, ad un argomento che risulta essere spinoso per la rosata, la quale però riesce ormai a parlarne quasi con calma e disinvoltura. D'altronde, son passati ormai quasi dieci anni dalla morte di Ryota Nara; i suoi traumi sono dimenticati, seppur al tempo stesso continuano a vivere con lei, specialmente sulla pelle che veste ogni giorno e che continuerà a fare per il resto della sua vita. <Sì, era il precedente Capo Clan dei Nara ed era al livello di un Sannin. Riuscì a tenere testa ad Hitomu, il Nono Hokage.> In parte, sì, venendo poi chiaramente sconfitto -come attestano i rotoli e i manoscritti che narrano della storia del Villaggio- proprio dal Nono e dal Decimo, al quale venne regalato il colpo di grazia finale. Una lacrima strappastorie letteralmente. La sua personalissima spiegazione circa i motivi che spingono Furaya ad essere quella che è oggi, assieme al ruolo e agli oneri che esso comporta, fa togliere un enorme peso dalle sue spalle. Tira persino un sospiro di sollievo, tornando a guardarlo in viso. Gli sorride. Come sempre. Non potrebbe essere altrimenti. <Sono contenta che tu possa capirmi.> Dandogli modo di capire che la sua intuizione e relativa spiegazione sono quanto di più esatto potesse tirare fuori dalla sua testolina bacata, laddove spesso e volentieri la scimmia battipiatti prende il sopravvento. <Non importa> Che non le dia retta in qualità di ninja. <ho dei validi assi nella manica per farti fare ciò che voglio.> Allude lasciva a due buoni motivi che potrebbero trovare posto sul petto della fanciulla, senza indicarli, ma lasciandoglielo intendere senza neanche tanti mezzi termini. S'è intelligente, come crede, ci arriverà tranquillamente da solo. <Beh, non posso esserlo tutti i giorni> Una contadina qualunque in un campo di fiori a fare cosacce con il Sublime. <ma almeno una volta alla settimana cercherò di esserci soltanto per te.> A costo di lasciare una copia, come ha fatto oggi, a sorbirsi tutti gli incarichi e senza venire disturbata lei in primo luogo. Ma sarà giusto? Ogni volta che prende una decisione simile, se ne pente, dato che di punto e in bianco il Villaggio subisce un attacco, una scossa, qualche distruzione od esplosione qui e lì. Insomma, se le tira ed anche piuttosto bene! Ricambia quel bacio che le vien donato come pegno, continuando a percorrer la via finché il chioschetto non sarà finalmente visibile. <Sì, anche se non eravamo poi molto contenti di quello che avevi causato.> Gli rifila un'occhiataccia in tralice, sostituita rapidamente da un sorrisetto. In fondo, è passato così tanto tempo. Cosa gliene potrebbe importare, oramai? Il danno è anche stato sistemato e non c'è più traccia di quella voragine da tempo immemore. <No, come detto poco fa, si tratta del Nono Hokage.> Specifica, indicandoglielo con un cenno della mano sul Monte dei Volti che dalla loro posizione sarebbe oltremodo visibile senza impedimenti d'alcun genere. <Per essere un degno erede, devi anche essere un Ninja e tu hai appena detto di non esserlo. Stai forse cambiando idea?> Lo punzecchia volutamente. D'altronde, deve essere una giornata comune abbiamo detto, no? [Chakra ON]

16:43 Saisashi:
 Oggi più che mai Saisashi sta imparando tantissimo sulla storia di Konoha e soprattutto sul passato di quella che è la sua compagna, anche se strano da dire. Certo aveva studiato in accademia la storia del villaggio, ma non ne ha ricordo e soprattutto rivista nella chiave di chi è stato involontariamente parte di questo racconto, rende il tutto diverso. Si limita ad ascoltare, non potrebbe fare altro, mostrandole il volto più sereno e rassicurante possibile, mentre un passo alla volta, quasi gongolando procedono in questa passeggiata dettata dalla semplicità. Loro due, nient'altro. <beh, è il minimo che tu mi ritenga divertente. Anche perchè sai cosa succede a chi si mette contro il SUUUUBLIME sottoscritto??> domanda sfidandola con ssguardo in fiamme <subirebbe la tecnica segreta delle 100 dita sublimi!> ed è qui che per ricambiare quel pizzicotto ricevuto in precedenza, ancdrebbe in modo divertente a mimare un mostro che tenterebbe di punzecchiarla qua e la sui fianchi con le dita, facendole il solletico. <Ichiraku eh? L'ho sentito nominare ma non ricordo...però se questo odorino proviene da lui....GNAM HO L'ACQUILINA IN BOOCA! hihi> saltellerebbe gioioso, perchè da buon ex divoratore di Ramen, la sua passione per il cibo è rimasta invariata. Divorerebbe una casa intera se potesse < che aspetti corriamoooo ho fame!> direbbe per poi affferrarla per mano con la mancina, cercando di trascinarla dietro con una corsa spensierata, fino a veder finalmente il chiosco. Si ferma. Occhi a stella e bava dalla bocca. Sembra buonissimo! Ed ine ffetti ha passato tanto tempo qui con il suo amico Lind ai tempi. Ichiraku era quasi un amico, e lo sopportava in tutte le sue cazzate senza mai giudicarlo. <capo clan dei Nara eh? Beh tuo padre doveva essere davvero fico. Ecco perchè non ci tengo a farti arrabbiare, potrei finire moooolto male > ammette annuendo con la testa <beh, io sono qui apposta per capirti. Altrimenti che senso avrebbe averti resa pazza del suuublime?hihihi > certo, in realtà hai avuto Culo, quindi stai buono. <a proposito di quegli assi nella manica..non mi dispiacerebbe approfondire > ammicca facendole l'occhiolino. Andrebbe poi ad avvicinarsi al chiosco, invitandola con se, attendendo che sia lei a prendere posto per prima, così da seguire le sue movenze e non sentirsi a disagio. Vuole fare tutto per bene. <beh stai attenda a dire certe cose. Sai che se mi dici così, dopo questa uscita potrei pretendere davvero di avere ogni settimana una giornata di noi? > conclude per poi se si fosse seduta, andare a sedersi accanto <salve vecchio!> anche se probabilmente non lo è <muoooio di fame, ti prego dammi doppia porzione del tuo piatto migliore! E mi raccomando, servi prima la signora, sai com'è,...se non sto attento potrebbe farmi daaaavero male!> direbbe mettendo una mano davanti alla bocca fingendo di bisbigliargli un segreto. <ah, non eravate contenti? Beh se ho fatto un cratere ci sarà stato un motivo...credo> si gratta la nuca con aria da scimmia pensnte <ma ad ogni modo, non credevo di essere cosìì forte. Cavolo potrei essere davvero un super fico potentissimo!> si esalta da solo con occhi a cuoricino, dopo tutto non ha più messo in pratica le sue abilità <ah..il...nono hokage? Cioè, io ci ho litigato? E sono vivo? Allora devo essere davvero il migliore. > non sa che Hitomu era il re della bontà, e che ha sopportato ogni sua pazzia per cercare di portarlo sulla buona strada. <hey che dici! NOn sto cambiando idea! Chi dice che devo definirmi ninja per essere Kage! E se creassi una nuova categoria? Tsk. Sarò l'unico kage fortissimo e conosciuto da tutti....SENZA ESSER CHIAMATO NINJA! E' DECISO!> schiamazza in attesa del cibo[ch on]

17:28 Furaya:
 <Ho proprio paura delle tue dita.> Furaya, non iniziare ad istigarlo. Rischi che finisca esattamente come l'ultima volta. Sghignazza, spostandosi appena un minimo per evitare che le sue dita ne tocchino il fianco. Chiaramente, terrebbe ancor stretta l'altrui mano, ammesso lui la stringa ancora. <Non eri tu che avevi detto che noi Konohani siamo soltanto buoni a mangiare il ramen?> Piega le sopracciglia verso l'alto, incuriosita dalla risposta che potrebbe dargli in merito a questa domanda. Lo sta soltanto punzecchiando, ma si diverte anche in questo. D'altronde, oggi non sono nient'altro che una comune coppia in giro per il Villaggio. Non hanno ruoli e non posseggono gradi, specialmente lei. <Sediamoci.> Prenderebbe posto a sua volta, qualora anch'egli si sia seduto s'uno degli sgabelli. Cerca d'essere incurante delle occhiate che potrebbe ricevere, ignorandole di sana pianta e lanciando qualche cenno soltanto laddove lo reputa maggiormente opportuno. E' un civile comune, ma è difficile esserlo quando la tua fama è quella d'un ninja leggendario ed è conosciuto in ogni dove tra le terre Ninja. <Fico non è esattamente il termine che userei per parlare di mio padre> Si stringe nelle spalle, mettendosi comoda per quanto può ed attende nient'altro che il benedetto ramen di Konoha conosciuto in ogni dove. <senza dubbio, era molto forte ed intelligente.> Specialmente l'ultimo, degno erede del Clan Nara e discendente di Shikamaru. <Ma cambiamo argomento! Sì, fai proprio bene a non farmi arrabbiare. La situazione potrebbe diventare bollente.> E non perché possa provocarlo in maniera maliziosa, ma proprio perché l'attivazione della sua seconda innata sarebbe imminente e lui ne uscirebbe scottato. <A tempo debito, scoprirai anche i miei assi nella manica. Non posso tirare fuori tutto e subito, altrimenti non ci sarà null'altro che potrà sorprenderti.> Il ragionamento non fa una piega, per lei almeno. Non è detto che per l'altro sia la stessa cosa. Volge il capo in sua direzione in virtù di quella proposta commessa a cuor leggero dall'Hokage, la quale resta per un attimo a rifletterci come se, in effetti, potesse davvero accettare. <Posso inventarmi qualcosa> Promette, in un certo senso, che almeno ci penserà e troverà una soluzione. <dammi solo un po' di tempo per riordinarmi le idee.> Una vocina nella sua testa, però, al pari d'un tarlo o d'un grillo parlante, le ricorda di qualcosa relativamente importante. L'allenamento con Fenrir: quando gliene vorrà parlare? Scaccia il pensiero, non lo reputa necessario in quest'istante. Rovinerebbe l'atmosfera e la promessa di pensar su a quell'eventualità; promessa appena fatta e che già rischia di non poter mantenere a lungo. "Ci credo che potrebbe farti tanto male, è l'Hok-" Inizia col commentare Ichiraku, venendo subito dopo investito da un colpo di tosse della Nara, atto a coprire proprio quella nomenclatura. <Vorrei limitarmi a mangiare, s'è possibile.> Cortese e gentile come sempre, mostrando un debole sorrisetto nervoso ed imbarazzato al proprietario del chiosco, inspirando profondamente per calmare i nervi. Non è esattamente quel che vorrebbe adesso, mette le pezze in qualunque modo possibile. <Beh, Hitomu non ha certo cercato di raddrizzarti con la forza. Non avete combattuto.> Anche perché altrimenti sarebbe rimasta solo cenere considerata la forza del Demone che Hitomu ha dentro di sé e che lo rende quello ch'è adesso. <Una nuova categoria? Potrebbe essere la soluzione ad un mucchio di problemi, sai?> Un Hokage che non è un Ninja. Ci sta pensando davvero. Potrebbe essere la soluzione che stava cercando. [Chakra ON]

18:12 Saisashi:
 Si guarda intorno, osservando i piccoli dettagli di questo chiosco, che per quanto storico è davvero piccolo, si aspettava qualcosa di molto più maestoso. <a proposito delle mie dita, fai bene ad averne paura> fa la linguaccia ma non entriamo nei dettagli <così questo è il famoso Ichiraku eh? Mi aspettavo qualcosa di maestoso da come ne parlavi. Invece è piccolo, passa quasi inosservato. Sarebbe proprio il posto ideale per me hihi> ed infatti ci ha passato interi pomeriggi, e probabilmente Ichiraku potrebbe ricordare quella peste dai capelli corvini, che ormai è cresciuto. "in effetti, eri sempre qui. Purtroppo." commenta in sottofondo l'uomo sorridente, mentre Saisashi con il suo solito fare scorbuti spalancherebbe le fauci mostrando i denti affilati <hey che vorresti dire!?!> lo indica con la mancina per poi gonfiare le guance, offeso. Non ricorda nulla di quanto furono i suoi pomeriggi a Konoha < si hai ragione, sono proprio io a dire che a Konoha sono tutti dei Mangiaramen. L'ho sentito dire da alcuni ninja durante il mio vagabondare. Però chissà potrei innamorarmene anche io no? Dopo tutto, nell'ultimo periodo non è così strano che io mi innamori > fischietta buttandogliela li, di colpo, di prepotenza, per poi fare il finto tonto. < beh, era un fico del lato oscuro. Chi lo sa, magari aveva previsto tutto, ha fatto tutto questo perchè ha visto una falla nel sistema e voleva essere lui a farlo capire...magari con modi sbagliati hihihi. Dopo tutto se non avesse fatto ciò che ha fatto magarioggi non avremmo raggiunto questo livello , chissà> direbbe facendo spallucce per poi abbandonare il discorso come da richieste della NAra. <booollente? Mi piace. Si ma il suuublime vuole scoprirli tutti! Non trovi vecchio? > si rivolge ad Ichiraku <non trovi anche tu che questa ragazza sia il toooop? Non poteva che stare con me, visto che anche io sono il top dei top. > direbbe con sorriso eroico gonfiando il petto in modo divertente. Seh, come no...il top nelle sfighe sicuramente ! Ricorda che hai una voce nel cervello che ti dice di uccidere la gente. Stai Manzo. Molto Manzo. Poco dopo arriverebbe la sua ciotola gigante, doppia porzione di Ramen fumante. Spalanca le narici inalando l'odore come un gorilla in cerca di accoppiamento, per poi lasciare che la bocca si spalanchi in modo poco educato, con saliva che accenna a voler uscire <wowooooo! CHE FAME! QUESTA E' UN OPERA D'AR....."GRAAAAAAAWL"> e subito verrebbe interrotto dal rumore prepotente proveniente dal suo stomaco che reclama quella bontà. Attenderebbe con una lacrimuccia che anche il piatto di Furaya venga servito per non essere maleducato, con lei vuole mostrarsi al meglio, attenderà che sia servita prima di mangiare. <uh bene. Combattere con un kage non deve essere facile. Ma conoscendomi sono certo...ho tantii difetti ma lotto per le giuste cause, quindi se mi sono spinto a tanto c'era un motivo. Anche lui deve aver fatto qualcosa che non mi andava giù. E prima o poi ricorderò cosa> giusta intuizione <a proposito di categoria... PUOI STARNE CERTA! Inventerò qualcosa. Non sarò un ninja. Sarò un Eroe. Due cose nettamente diverse > gliela butta li, non sa del suo progetto nascosto dietro ai random heroes ocn Sosachi <parlando di me. Se ho fatto un cratere significa che devo aver emolta forza...ma non sono sicuro di saperla controllare. Che ne dici di allenarmi un pò a ricordare quali fossero le mie abilità?> in effetti chi meglio del kage?[ch on ]

18:31 Furaya:
 Fa finta di essersi quasi offesa, portando gli occhi a roteare verso l'alto ma con un evidente sorrisetto divertito. <Non essere scortese. E' un chiosco alla fine, ma t'assicuro che è il migliore del Villaggio.> Ridacchia appena nel sentir anche il commento fatto dallo stesso Ichiraku, il quale dà comunque modo al Taijutser di riprendere parte di quei ricordi seppur in maniera lieve. Si tratta pur sempre d'un passo in avanti che non deve prendere certo sotto gamba. <Beh, so che negli altri Villaggi siamo visti come tali> Le voci corrono e girano, anche da molti di loro ha avuto modo di sentire la stessa nomea, eppure non l'è mai importato. Non è da queste cose che si valuta il rispetto o quel che davvero si sa fare con le proprie forze. Sorvola. Si ritrova a sorridere come un'ebete, arrossendo sulle gote e poggiando una mano sul volto, coprendolo fintantoché non si riprende completamente da quella stasi di profondo imbarazzo. <Meglio, no? Si dice che l'amore sia bello.> S'affretta a dire, non sapendo neppure da dove possa aver preso una frase del genere. Ci rimugina su, scuotendo appena il capo. In effetti, pare abbia detto qualcosa di profondamente stupido o insensato, ma magari l'altro potrà farglielo ricredere. Non si sa mai. <Sì, questo pensiero l'ho avuto anch'io. Magari, voleva far del bene a modo proprio, sfruttando però la tirannia. Probabilmente, con le buone, non sarebbe riuscito ad arrivare dove sarebbe voluto essere.> C'è anche da dire che molti sono morti per mano sua, un dettaglio del quale adesso non sta tenendo particolarmente conto, ma che è comunque sempre rimasto impresso nella propria memoria. La prima in assoluto fu Kaneko Uzumaki, sua madre. Agita la mano, stringendone appena l'avambraccio e affossandovi piano le unghie ben trattate. <Certo, certo, ma adesso non esagerare.> Prendendolo in giro e ritraendo la mano soltanto in un secondo momento, lasciando piccole ed innocue mezzelune, passaggio delle sue unghie sulla pelle del giovane. Lo ascolta parlare su quel che crede d'essere, annuendo pian piano al termine del suo discorso. <Sì, è corretto. Non hai mai attaccato briga soltanto perché ti andasse o non avevi altro modo per risolvere la questione. E' pur vero che sei una testa calda, talvolta, ma non sei un incosciente.> Forse. In realtà, è anche piuttosto rozzo e spesso gli si chiude la vena nel cervello. Tuttavia, non ha torto nelle parole che pronuncia. <Un eroe.> Ripete, muovendo nuovamente la testolina in attesa del ramen ordinato e mettendo per iscritto, nella propria mente, quella parola. Quante volte l'hanno definita eroe? Troppe per contarle. Ma lei non s'è mai reputata tale, soltanto perché ha svolto il proprio dovere da Ninja: nient'altro. Nessun elogio merita. <Potremmo provare ad allenarci, sì. Non sono molto brava nel corpo a corpo, ma non mi tiro indietro se mi chiedi una mano.> Uno dei pochi per il quale farebbe qualunque cosa anche ad occhi chiusi. Nel mentre, comunque, resteranno lì a cenare e a godersi la giornata per tutto il tempo che loro rimane per stare assieme. [ END ]

23:33 Saisashi:
 L'odore del ramen fumante sotto al naso lo confonde, fatica persino a prestare attenzione e rimanere concentrato su ciò che dice la Nara, quanto è semplice. < ma non intendevo in senso negativo, per me un chiosco così piccolo senza troppi fronzoli è il toooop! Grazie per avermici portato, non riesco più a trattenermi dalla fame!> direbbe fissando il proprio pasto con sguardo di chi non rresisterà a lungo. <beh non so bene cosa sia l'amore...ma so per certo che hai ridato un senso alla vita che ero certo di aver ormai perso. > conclude sorridente e sincero. Ascolta l'affermazione di suo Furaya riguardo suo padre, ha provato per lo meno a darle una chiave di lettura differente, che potesse in qualche modo rasserenarla per quanto questo sia impossibile. <beh beh beh...il passato è passato non possiamo cambiarlo. Però possiamo costruire il futuro e lo stai facendo in modo splendido! E soprattutto...dovremmo goderci il presente...ogni tanto... e lo sto dicendo io che sono incapace a farlo > direbbe strofinando le mani sulla ciotola come se stesse iniziando a gustare il cibo con il tatto. ANdrebbe ad afferrare le bacchette con la destrorsa, in attesa che il piatto del Kage arrivi a destinazione, così che possa iniziare ad abbuffarsi. <ah è così , sarei una testa calda eh? Così mi offendi! Coraggio Ichiraku dille qualcosa! > cercherebbe aiuto con voce stupida facendo una smorfia indignata. < si esatto un eroe!> e finalmente il piatto della compagna arriva, dando possibilità al giovane affamato di iniziare la carneficina < SI MANGIA!!!> e via ad ingurgitarequella porzione gigante di ramen con una foga di chi non mangia da mesi. Sereno e spensierato, una sensazione che non aveva mai provato in questi anni. < alleniamoci! E soprattutto confermiamo la nostra promessa, Ichiraku testimone! A partire da oggi noi due lotteremo per un solo scopo.... Raggiungere una vita fatta di giorni di normalità, proprio come oggi! > incita per poi continuare il pasto, ed andrà avanti a parlare godendosi il resto della serata ordinando sicuramente una seconda porzione [end]

In modo del tutto anomalo ed inaspettato, Furaya invita il corvino ad un appuntamento che si tramuterà in una semplice uscita di coppia, come due anime spensierate che finalmente si concedono attimi di normalità.
"FAMMELA VEDERE....Konoha...." questo è ciò che chiederà Saisashi, facendo da turista estasiato, accompagnato per il centro del villaggio, lasciandosi mostrare il mondo di Furaya a cui lei tanto tiene e per cui lotta a costo della propria vita. Nonostante ciò i ricordi non sono riaffiorati nella sua testa.