Senju, Nara, Fenrir

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15:27 Haruki:
  [Casa Haruki] Primo giorno da vero Shinobi. Primo giorno da Genin. Riesce a passare l'esame che gli darebbe la promozione, trovandosi posto d'innanzi a diverse difficoltà. Le sue abilità non sono di certo fondate sul Taijutsu, lui che è facente parte del Clan Senju, lui che farebbe delle sue tecniche ninja la sua arma per eccellenza. La notte dell'esame sembra non terminare mai. La troppa felicità gli impedisce di raggiungere la fase REM. La troppa soddisfazione gli riempie il cuore d'orgoglio per quel titolo ottenuto attraverso duri studi e altrettanto tenaci prove tecniche e fisiche. Si ritroverebbe steso a letto in preda ai suoi pensieri, da solo come ormai è abituato a fare. La dolce notizia infatti, non sarebbe stata ancora riportata ai suoi cari, che presi dal lavoro ormai dedicano troppo poco tempo al loro unico figlio. Al Senju manca la figura paterna, un padre con cui discutere dei propri problemi, confrontare le proprie esperienze. Ormai è via da tanto tempo che quasi i suoi lineamenti spariscono dalla mente del Rosso. La Luna splende come non mai in quella notte. La tranquillità e la pace dominano sull'intero villaggio e lentamente i suoi occhi verdi iniziano a chiudersi presi dalla stanchezza. Il sonno arriva, un meritato riposo lo attende. Di conseguenza un nuovo giorno inizierebbe, il giorno più importante della sua vita. Sono circa le nove in punto quando il giovane inizierebbe ad uscire dalla propria abitazione, diretto verso il completamento della sua mansione. Nel suo vestiario vi farebbero parte una semplice camicia di lino, con alcune pieghe alle maniche fino ad arrivare all'inizio dell'avambraccio. Al polso sinistro vi sarebbe un piccolo bracciale marroncino, decorato da dei piccoli simboli raffiguranti l'emblema del proprio Clan. Al collo invece vi sarebbe una collana con posto il simbolo del Villaggio della Foglia e nuovamente quello dei Senju. A seguire un pantalone, grigio lungo fino alle caviglie. Sul fianco destro vi sarebbe il portarmi contenente vari Kunai e alcuni Shuriken. Sul fianco manco invece, un portaoggetti contenente vari dispositivi utili per le missioni e per le battaglie. Per finire ai piedi, vi sarebbero dei semplici stivaletti ninja. Il Sole, cavaliere in arme che riscalda l'intero villaggio, si troverebbe già alto nel cielo. Il nostro eroe si dirigerebbe quindi, in direzione di quel gran portone fatto in legno e ferro. Quella grande porta che decretava la fine e l'inizio del Villaggio. Il suo compito è quello di partecipare ad alcune ronde ma proprio lì la sua attenzione sarebbe catturata da un abominio mai visto prima, un qualcosa di altrettanto maestoso e terrificante.
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15:36 Furaya:
 La donna ha dovuto optare per un abito più leggero e differente dal solito yukata che indossava. La parte superiore è formata da un tessuto rosso acceso simil kimono, con una chiusura a V sul petto che lascia sì intravedere la pelle e lo scorcio, ma evitando di sembrare provocante. Non ne trova il bisogno. I lembi sottostanti son infilati in una gonnella con una fascia elastica che ne copre la vita, d'una tonalità scura tendente al grigiastro. Le giunge sin ad altezza delle ginocchia, dotata di piccole frange che non ne limitano i movimenti. Sulle spalle, inoltre, di seta fine, v'è un haori bianco con delle maniche larghe e giungenti sin alla chiusura del gomito; dietro la schiena, ad altezza delle scapole, vi è raffigurato sia il simbolo del Villaggio della Foglia in rossiccio e quello del Clan Nara in nero subito sotto. I bordi delle maniche son circondate anch'esse di rosso, mentre è lasciato aperto sul davanti. Tramite un cinturone, vi son agganciate le due katane dalle quali difficilmente si separa, poste precisamente sul fianco sinistro. Attorno alla coscia destrorsa, v'è una tasca Porta Kunai e Shuriken con oggetti non dissimili da questi ultimi al suo interno. Sul gluteo sinistro, infine, porta anche una Tasca contenente degli oggetti utili quali tonici -sia di recupero chakra che coagulanti- e Fuda di differente genere. Avendo le braccia scoperte, sgombre persino dei vambracci metallici che solitamente userebbe nelle battaglie o nelle missioni alle quali prende parte, son visibili delle sottili cicatrici frastagliate e poste più o meno su gran parte di esse. Son talmente parte di sé che non se ne cruccia oltre. Attorno al collo, troviamo anche una fascia cremisi ed una collana recante il ventaglio degli Uchiha, sempre in bella mostra; tra i lunghi ciuffi rosei, tenuti sciolti, capeggia invece il coprifronte di Konoha. Sulle spalle, indossato, vi è anche l'haori da Hokage con la scritta cremisi portata dietro la schiena, in bella vista. E' già all'esterno delle mura del Villaggio, avendo aperto il portone per poter passare oltre e permettendosi di sfruttare il proprio ruolo. Chiaramente, la Magione non è rimasta sguarnita -né quella dell'Hokage né quella dei Nara- dove vi ha lasciato delle copie in modo tale che possano controllare la situazione. A sua volta, vuole assicurarsi che non vi siano problemi dettati dal fallimento della missione. Ha deciso di non punire nessuno, perché dovrebbe? Tutti fanno errori. Non s'avvede ancora di Haruki, concentrata sui dintorni e lanciando persino un'occhiata a Fenrir, posto ancora a difesa del portone. Sembra immersa nei propri pensieri, come sempre. [Chakra ON]

16:00 Haruki:
  [Mura Esterne] Le iridi verdi del Senju quasi cambiano colore. La sua carnagione diventa leggermente più chiara mentre i suoi passi si arrestano come un fulmine a ciel sereno. Il suo respiro diventa più veloce, mentre il suo battito allo stesso tempo aumentava. Alla vista di quel mostro quasi ci lascia d'infarto il ragazzino, che avrebbe bisogno di alcuni attimi per riprendersi da cotale possanza e di far mente lucida in quello che sta osservando. Un enorme lupo alto all'incirca quattro metri se non di più. Il pelo dipinto d'argento. Zanne possenti, capaci di uccidere con un sol fendente. Il suo sguardo fiero descriveva la sua natura. Uno sguardo che ne dimostrerebbe le tante esperienze vissute e forse le troppe battaglie combattute. Ai suoi piedi, a qualche metro di distanza, vi è una donna. Sulla schiena, posto su quel haori vi è il Kanji da Hokage con una scritta cremisi a decorarne tale scrittura. Che fosse realmente l'Hokage? Che fosse Furaya Nara in persona? Il suo volto è ben noto nella mente del ragazzo. Quel amato muro dei volti, quel muro dove viene scritta la storia del Villaggio della Foglia. E' lì che vengono scolpiti i volti dei ben noti Hokage. Ed è proprio lì che il Senju trascorre i suoi giorni da bambino. Proprio su quel muro ricorderebbe il visto del Decimo Hokage. Un nuovo sentimento gli pervade la mente e lo spirito. Un senso di ansia ma allo stesso tempo grande ammirazione verso quella persona. I suoi passi lenti e tremanti, lo indirizzano proprio verso quella sagoma, verso quel Kanji cremisi. Cosa avrebbe potuto dire? Cosa avrebbe potuto chiedere all'Hokage in persona? Lui stesso che un giorno vorrebbe diventare un pilastro principale della storia di Konoha. Lui che discende dal famoso Clan Senju, da quel Hashirama Senju e da quel suo sogno di Pace. L'ultimo passo è quello più pesante di tutti. Quel passo troppo ansioso che rivelerebbe la sua posizione all'udito di colei che le stava d'innanzi. Con voce tremante nel tono ed animo colpito nell'interiore, proverebbe a pronunciare alcune parole <Ho...> nulla, quasi come se quella stessa presenza gli impedisse di riuscire a collegare due parole e a formare una frase concreta. Respira profondo e tenterebbe nuovamente <Hokage-sama..è proprio lei?>
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16:11 Furaya:
 Non comprende quanto famosa ed importante è diventata la sua figura nel corso del tempo. Crede d'essere ancora un ninja qualsiasi, pur essendo consapevole del contrario. L'ultima battaglia contro quel finto Dio, per esempio, l'ultima missione alla quale ha preso parte e che non è stata portata a compimento con successo. "Hanno fallito" pronuncia Fenrir con il suo solito tono di voce cavernoso, sbuffando sonoramente dal muso e smuovendo gli abiti dell'Hokage. E' sdraiato, muso sulle zampe anteriori, intendo sì ad adocchiar la zona con un occhio color del ghiaccio aperto, ma stufo. E' evidente. "Dovevano svolgere una missione tanto semplice" continua a dire, avendovi partecipato lui stesso ed avendo, ovviamente, potuto vedere ogni cosa. Anche la fine. <Vuol soltanto dire che non è ancora finita.> Gli risponde, spalle rilassate, corpo che va torcendosi per donare soltanto un fianco -il sinistro- alla bestia capobranco che sorveglia il portone di Konoha. E starebbe ancora lì a dialogare assieme al lupo se non fosse per dei passi ed una voce che ne attirano subito dopo l'attenzione. E' costretta a piegare un sopracciglio, girare il resto del corpo in direzione di questi e assicurarsi una visuale adeguata. Non lo conosce. Ne intravede il crine rossastro e gli occhi color dello smeraldo in contrapposizione ai propri zaffiri. <Salve> Lo saluta, cercando di mostrare un piccolo sorriso sul volto dalla carnagione chiara. <Sì, sono io> Lievemente interrogativa nel rispondere al suo dire, non perché voglia prenderlo in giro, ma perché effettivamente non saprebbe come rispondere ad una domanda tanto ovvia. <Mi cercavi?> La domanda è lecita, d'altronde capita spesso che qualcuno la stia cercando dato il ruolo ricoperto e le ultime minacce. Ne attende, quindi, soltanto una risposta evitando di pronunciar altro in sua direzione. Appare tranquilla, seppur stia lanciando di tanto in tanto delle occhiate in direzione di Fenrir, il quale sembra ignorarla di botto. Tutto nella norma. [Chakra ON]

16:37 Haruki:
  [Mura Esterne] Quella sagoma intenta a dialogare con quella bestia come se avessero qualche sorta di legame, viene bloccata dalle sue parole. Una domanda che parrebbe sciocca e ovvia nella sua risposta. Eppure chi mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi l'Hokage in persona faccia a faccia, quando dal proprio naso vi è ancora del muco che cola? Nessuno. Il grado che portava il rosso non è minimamente all'altezza della ragazza, quantomeno le azioni che avrebbe intrapreso nella propria vita. Una vita che non si potrebbe certo definire ricca di meravigliose avventure, o altrettanto conoscenze anzi, una vita la sua lontano addirittura dai propri cari. Vicino ma distanza dalla figura materna, mentre quella paterna..beh ormai è sparito, nessuna più sua notizia o altro. Le iridi del rosso osservano con attenzione il viso dell'Hokage. I suoi lineamenti quasi atti a rappresentare un angelo in terra. Quei curiosi capelli rosei liberi di muoversi nel vento. Di fronte ad essi vi è la persona più importante del Villaggio, posta sotto pressione delle enormi questioni che vi stanno capitando. Non saprebbe cosa dirle. Nulla. Neppure una semplice parola. Quella persona è stata capace di bloccarlo al solo sguardo. <In verità no..> no, non è lì perché sente il desiderio di cercare un stabilire un rapporto con lei. Sa di non esserne all'altezza ma sa che un giorno il suo nome avrebbe avuto un degno peso nella storia del mondo intero. Chissà magari quel incontro avrebbe creato un ponte di lancio nella carriera del ragazzo. <Sembrerà stupido, ma mi sento in dovere di ringraziarla per quello che sta facendo al nostro amato villaggio> tutto qui, niente più, niente meno. <ah già, mi scusi, il mio nome è Haruki Senju piacere di conoscerla> come uno sciocco avrebbe dimenticato di presentarsi alla persona più importante di Konoha. Nel mentre il capo si china d'avanti ad ella mentre la mano dominatrice, ben stretta in pugno, andrebbe a colpire il petto in segno di devozione in suo onore.
[Chakra OFF][Equip in Scheda]

17:12 Furaya:
 Ciò che ricade sulle spalle della Nara non è niente in confronto a ciò che ha dovuto vivere. Non le importa. Sempre stata consapevole che quella carica avrebbe portato delle conseguenze enormi, ma probabilmente il Nono se l'è cavata meglio di lei. E' solita metterci l'anima in tutto quello che fa, dunque non è innaturale che si prodighi anima e corpo sia per il Villaggio che per gli stessi konohani. Lo ha promesso. Ha giurato fedeltà eterna a Konoha fin da quando entrò a far parte delle Forze Speciali Anbu, rincarando la dose e aggiungendo ulteriori oneri durante gli anni passati ad essere Consigliera, Gran Consigliera ed infine Decimo Hokage. Le parole pronunciate nei confronti di suo padre, quelle per le quali ha giurato di diventarlo al posto suo, non sono state soltanto vane. Gli occhi azzurri si focalizzano sulla figura di Haruki, il quale le risponde subito dopo. Incrocia le braccia al petto, assumendo una postura comoda e restando ovviamente in piedi. Di tanto in tanto, si preoccupa di lanciare delle occhiate nei dintorni per sincerarsi che non vi siano altri problemi di sorta. D'altronde, esattamente come detto poc'anzi nei riguardi di Fenrir, la guerra non è finita. Deve riuscire a tenere tutto sotto controllo onde evitare un possibile altro attacco del Finto Dio nei riguardi di Konoha. C'è così tanta carne al fuoco. <Non è stupido> Arrossisce appena sulle gote innanzi a quell'ammissione da parte del Genin. <ma non è neppure necessario.> Si ritrova, però, a chinare il busto innanzi assieme al capo in segno di ringraziamento. Semplice, concisa. Come sempre. Non si spreca in troppi giri di parole a meno che non sappia proprio cosa dire o vien colta impreparata, imbarazzata. <Piacere di conoscerti, Haruki.> Beh, a quanto pare non c'è neppure motivo per presentarsi a sua volta, avendo comunque un volto ed un nome alquanto noti anche da questi. <Per favore, chiamami Furaya e dammi del "tu".> Lo fa all'incirca con tutti, quando si rende conto che iniziano a trattarla un po' troppo come una divinità o un personaggio famoso ed importante, quando lei si reputa null'altro che un ninja come tutti gli altri, che ha deciso d'avere sulle spalle il peso dell'umanità e del proprio Villaggio assieme al proprio. <Dove ti stavi recando?> Una domanda innocente. [Chakra ON]

17:36 Haruki:
  [Mura Esterne] Orgoglioso d'appartenere a quel Villaggio e altrettanto nel poter fare quella conoscenza. Dev'essere una ragazza forte visto l'enorme peso che deve sopportare eppure sembra averne il pieno controllo, sia della situazione sia dei propri sentimenti. Alle sue parole sul volto del Rosso appare un piccolo sorriso d'ammirazione come quando un piccolo bambino riceve il suo primo giocattolo. Il suo nome è conosciuto ovunque ormai e quindi non ha bisogno di presentazione alcuna. Quella conoscenza inizia ad entrare nella confidenza, ma difficilmente il Senju avrebbe dato del tu all'Hokage in persona. Gli insegnamenti avuti da bambino gli impediscono di osare a tale affronto anche se sarebbe stato concesso tale privilegio. Sembra una ragazza a modo, non superficiale e che si dedica anche ai problemi dei più bisognosi proprio quello di cui aveva bisogno il Villaggio. Tutto al contrario di un perfetto tiranno. Le sue parole scaldano il cuore del ragazzo, portando quel suo animo a trovare una tranquillità apparente, riuscendo cosi a parlare con lucidità. La sua domanda è lecita, anche se potrebbe avere un secondo fine ma le avrebbe risposto con serenità e attraverso la verità. < Sono di ronda Hokage-sama> non avrebbe dimenticato il suo lavoro, ma riuscire a fare una tale conoscenza non è affari che succedono tutti i giorni. <Mi sono ritrovato fuori al portone del villaggio e sono rimasto completamente ammirato da tanta bellezza e fierezza> lo sguardo andrebbe a puntare verso quel enorme Lupo argentato, guardia del intero villaggio. Non conosce il suo nome, le sue origini o la sua forza. Sa perfettamente che è a guarda del gran portone o almeno è quello che ipotizzava. Vorrebbe sapere di più su quell'essere, ampliando le sue conoscenze. <Mi scusi ma ho notato che prima stavate parlando con lui,com'è possibile?> alle orecchie del Hokage questa potrebbe apparire come una domanda stupida ma al Genin è una questione da un milione di Ryo. Com'è possibile stare al fianco di tale maestosità e non essere attaccato?
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17:47 Furaya:
 L'uno di fronte all'altra prosegue quella loro conversazione, laddove per altro la Nara gli chiede di chiamarla per nome. E' una richiesta che fa nei confronti di chiunque, seppur il Genin pare non preferire affatto la richiesta della donna, proseguendo lungo la sua linea di pensiero. Ella si stringe nelle spalle, non volendo incidere più del necessario. Inutile insistere, l'importante è che questi sia consapevole di com'ella non voglia farsi assolutamente vedere come ben in alto rispetto agli altri. S'è sempre distinta per voler apparire allo stesso livello di chiunque abbia di fronte, nonché aperta al dialogo persino coi Genin o i Deshi dai quali è riuscita sempre ad apprendere qualcosa anche per se stessa. <Come sta andando la ronda?> Gli chiede di rimando, riferendosi ovviamente alla prima risposta datale in merito proprio a quanto egli stia svolgendo. <Mh?> Ne segue lo sguardo, spostando la propria attenzione e proiettandola nei confronti della bestia, maestosa ed orgogliosa, che avrebbe nome di Fenrir. Non può trattarlo come un normale animale, nessuno del branco può essere trattato come tale. Bisogna sempre rivolgere verso questi il rispetto che meritano in quanto Evocazioni. Non a caso, la loro non è stata la firma di un contratto bensì d'un patto che hanno stipulato con rigorose specifiche. <Oh sì, è davvero un bell'esemplare.> Alza la voce di proposito, facendo sì che possa farsi udire anche dal lupo in questione, il quale agita la coda e sposta il muso da tutt'altra parte. "Non mi incanti, Hokage" Professa questi con uno sbuffo dalle larghe nari, tornando al suo ruolo di difensore del portone principale. "Non m'incanta neanche lui" Aggiunge in direzione del Senjuu. La Nara è costretta a scuotere mestamente il capo, portando una mano in direzione della faccia, coprendola con il palmo di quest'ultima. <Il suo nome è Fenrir, il Re dei Lupi. Si tratta della tecnica dell'Evocazione, sicuramente ne avrai sentito parlare.> Non ha certo mai nascosto d'aver siglato un patto con quegli animali, anche perché li ha spesso chiamati per aiutarla a combattere i Kiriani ed il Finto Dio. La sua risposta sembra ovvia, ma la domanda altrui non è affatto banale se si è appena usciti dall'Accademia. <Come puoi ben vedere, non è molto simpatico.> Fenrir e Furaya del resto non sono mai stati grandi amici, sicuramente non vanno a mangiarsi un ramen assieme. Tra l'uno e l'altra, c'è soltanto reciproco rispetto quando lui vuole, sia chiaro. [Chakra ON]

18:11 Haruki:
  [Mura Esterne] Il ragazzo si sforza di superare quel limite imposto dai suoi genitori, ma non riesce proprio. Dare del "tu" all'Hokage in persona non è cosa da poco. Conoscerebbe troppo poco di lei anche se capirebbe che si presterebbe ad ascoltare anche un semplice studente. Eppure quel rispetto è troppo forte, forse con il tempo e con l'avanzare dei gradi avrebbe preso posizione nel suo animo superando tali limiti. Quasi avrebbe dimenticato della ronda ma sarebbe stato meglio non raccontarlo a lei in persona. <Al momento nulla da segnalare. Fenrir sta facendo in modo superlativo il suo lavoro> alzerebbe leggermente la voce a sua volta, cercando di attirare la sua attenzione. Il suo nome quindi è Fenrir. Sul volto del giovane appare un ampio sorriso, quasi non riesce a contenere la gioia per aver fatto tale conoscenza. Quella creatura quindi, appartiene al mondo animale dei Lupi e ne assumerebbe un alta carica in esso, addirittura viene chiamato "Il Re dei Lupi". Le parole del Hokage risuonano nella mente del Senju. Tecnica dell'Evocazione. Un jutsu che permette di evocate tali creature. Un qualcosa di incredibile. <Tutto questo è estremamente affascinante..> direbbe contento, come un bambino <un giorno anch'io avrò la forza di evocare tale creature..> continuerebbe poi. Una promessa forse? <..non permetterò a nessuno di portare dolore nel Villaggio..> un pensiero da sempre condiviso come un suo ideale. <..superando tutti gli Hokage che ci sono stati> un pensiero il suo che avrebbe dovuto restare nella mente ma che preso dalla situazione e con cuore benigno si lascerebbe scappare tali parole senza nemmeno rendersene conto. <Ah..mi scusi non volevo..> un piccolo rossore appare in volto, capo chino e braccia strette al corpo. Completamente rosso dalla vergogna, vorrebbe sparire in quel preciso momento. Per attuare ciò che pensa però, avrebbe dovuto ottenere tale forza, aumentando il suo arsenale di conoscenze e di Jutsu. Riuscendo ad imparare la tecnica dell'Evocazione e magari qualche Tecnica Suprema utile in qualsiasi occasione.
[Chakra OFF][Equip Scheda]

15:04 Furaya:
 Le iridi azzurrine dell'Hokage restano focalizzate sull'altrui figura, incuriosita dal modo di fare del ragazzo nonché dai propri pensieri. Anzi, ben più importante per lei, son proprio quelli. Ciò che passa per la testa del ragazzo è di vitale importanza per conoscerlo a fondo, per capire con chi ha a che fare. Come sempre detto, per quanto riguarda la Nara, ascolta sempre qualunque parere e cerca di non lasciare mai nessuno da parte. Non potrebbe mai permettersi uno sgarro del genere, tenendo in considerazione qualunque membro del proprio Villaggio. Fenrir, al sentir delle parole pronunciate alla di lui volta, osa soltanto sbuffare -in un primo momento- sollevando una nuvoletta di sabbia e polvere davanti alle larghe narici. "E' normale" Bercia in sua direzione, aprendo appena le fauci per mostrare i lunghi canini affilati con i quali, poco ma sicuro, avrà fatto a pezzi non poche vittime durante la sua lunga vita. "Non c'è niente e nessuno da cui difenderci al momento" E interverrebbe in aiuto proprio la fanciulla, la quale si ravviva i capelli, spostandoli sulla sommità del capo per evitare che le diano fastidio a contatto col volto. <Ed è meglio così. Eppure la battaglia non è terminata.> Dunque, è bene restare all'erta più che riaprire i portoni e lasciare che il tempo scorra. Il Finto Dio, appena si riprenderà, potrebbe tornare ben più vendicativo di primo e, questa volta, conscio del pericolo e dell'asso nella manica che avevano a disposizione, sicuramente anche coi piedi di piombo. <Tempo al tempo, tutti riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi.> Cerca di incoraggiarlo come fa sempre con tutti, per quanto spesso e volentieri non sappia neppure come porsi nei confronti degli altri. Però ci prova e questo è importante, no? <Quindi, persevera nei tuoi allenamenti e nei tuoi obiettivi, non trascurarli mai per nessuna ragione.> Commenta alla di lui volta, mostrando uno dei suoi candidi sorrisi pur restando ferma sul posto e non spostandosi dalla posizione precedentemente assunta. La sua ultima asserzione le fa sbarrare appena gli occhi, nient'affatto arrabbiata o contrariata da quanto sentito. No, assolutamente. <Non devi scusarti. Quando sarò costretta a lasciare questo ruolo> Probabilmente in battaglia e soltanto con una degna morte. <vorrei che al mio posto ci fosse qualcuno in grado di difendere il villaggio meglio di quel che gli altri Kage hanno fatto in vita.> Asserisce, volendogli dar ragione oltre che man forte. Perché dovrebbe negarlo? E' un desiderio che ha sempre ritenuto valido quello di superare gli altri Hokage, anche per se stessa. [ Chakra ON ]

15:35 Haruki:
  [Mura Esterne] Essere capaci di evocare tali creature deve richiedere davvero tanto allenamento, stringere poi una possibile alleanza o qualsiasi cosa ci fosse fra i due sarebbe stato quasi da Leggenda. L'Hokage sa il fatto sui, avrebbe tanti assi nella manica poco ma sicuro. Eppure il Senju rimane affascinato da tale creature. Lui che in quel momento ha appreso la manipolazione del suo primo Elemento Chakra. Il Doton. Elemento utile in difesa come in attacco, nella fuga come nella strategia. Chissà, mosso dal coraggio avrebbe addirittura cercato consiglio nella figura della ragazza. Le parole dell'Hokage lo tranquillizzano: niente e nessuno da cui difendersi al momento. Eppure l'aria pesante presente attorno al villaggio non autentificherebbe la sua versione. Dovrebbero distrarre il popolo, permettergli di pensare ad altro vivendo in parte dei momenti di serenità, abbandonando almeno per dei momenti tutto quello che succede al mondo intero. Le parole del Senju risuonano nell'aria. Parole forti le sue ma si sa, chi troppo parla nulla ottiene. Contano soltanto le azioni compiute, le abilità ottenute, le missioni completate. Da tutto ciò sarebbe possibile definire un uomo da un ragazzo. Sarebbe stato capace di dar un enorme peso alle sue parole? Sarebbe stato capace di compiere tali gesta? Deve allenarsi, diventare più forte, ampliare il suo arsenale di conoscenze. Mesi o addirittura Anni, poco importava. Avrebbe sicuramente messo tutto se stesso in quello che crede, questo è il suo Nindo. Superare ogni Hokage esistente. <Furaya..> con un tono rispettoso e voglioso di superare quella barriera del rispetto insegnatogli dai genitori <..è vero devo continuare con gli allenamenti, io che adesso ho appena scoperto di possedere il Doton..so delle mie parole eppure mi chiedo..> si prende un piccolo respiro per calmare lo spirito, riordinare le idee nella mente per poi farle fuoriuscire <..come posso proteggere il villaggio se non riesco nemmeno a difendere le persone più care..se non possiedo nemmeno l'Innata del mio Clan..> parole di sconforto, domande che richiedono la risposta di un saggio. Con nessuno mai avrebbe parlato del proprio padre, della sua lontananza. Sarebbe ancora vivo? Preoccupazioni, domande. La mente del giovane Senju è da tempo stretta in questa enorme ruota. <..non ho notizie di mio padre da tempo ormai..conosce qualcuno di nome Kazuhiro Senju? La prego ogni informazione potrebbe essere importante..> come potrebbe mai conoscerlo? Sarebbe un Jonin, vero, ma non uno di quelli conosciuti a molti. Un Cacciatore di Taglie perlopiù. Vivere o morire, Uccidere o farsi Uccidere. Questa è la vita che avrebbe scelto, lontano dalla sua famiglia, lontano dal suo villaggio.
[Chakra OFF]

15:57 Furaya:
 Evocare delle bestie è alquanto interessante per molti Ninja, ma sono pochi coloro i quali riescono davvero a firmare il contratto d'evocazione. Alcune bestie sono restie a farsi controllare ed altre son veramente molto presuntuose ed orgogliose, come Fenrir stesso. Non a caso, il rispetto che provano l'una verso l'altro è niente più che questo. Non v'è reale amicizia o sentimenti che li legano, per quanto la Nara potrebbe senza dubbio accusarsi nel caso in cui la bestia venisse a mancare per qualche sua negligenza. La chiama per nome, finalmente, la qual cosa la sorprende abbastanza da farle sbarrare leggermente gli occhi. Non distoglie ovviamente l'attenzione, ora visivamente incuriosita dalle reazioni ottenute e dalle parole giunte ai propri apparati uditivi. Scioglie le braccia dal loro precedente intreccio, lasciando che queste finiscano con lo scendere lungo i fianchi. La mancina, però, poggerebbe l'avambraccio sulle rispettive else delle katane per una posizione comoda, non per un reale pericolo percepito. Quella domanda inespressa che le viene rivolta sotto parole di estremo conforto, la lasciano a riflettere per qualche istante, solitaria e completamente estraniata dal mondo esterno il tempo necessario per trovare una risposta da dargli. Non per questo non lo stia ascoltando. Assorbe tutto ciò che le viene detto, in particolar modo del padre scomparso o comunque allontanatosi da tempo. Inspira profondamente, prima di aprir la bocca per parlare in sua direzione con tono mellifluo e attenta all'inflessione da usare. <E' una domanda che mi faccio tutt'ora anch'io> Fin troppo sincera per nascondere quel tratto di sé, nonostante sia lei quella che deve dare, in qualche modo, la spinta necessaria ai konohani per andare avanti e vivere tranquilli. Tutto è però addossato sulle proprie spalle, questo lo sa, anche perché è voluto. Non lascerebbe quest'enorme fardello a nessun altro se non a se stessa, convinta di potercela fare e di riuscirci senza l'aiuto di qualcuno. <e che mi facevo anche alla tua età.> Appena uscita dall'Accademia, con tra le mani un coprifronte che tutt'ora porta indosso e qualche manciata di tecniche che neppure sapeva usare come si deve. <C'è voluto molto tempo> Gli racconta, un debole sorriso a far capolino sotto il piccolo naso. <ho dovuto seguire allenamenti estenuanti> Come tutti, del resto. <e adoperare ogni fibra del mio corpo assieme ad ogni goccia del mio Chakra per difendere ciò a cui tengo.> Conclude questa primo incipit del discorso, passando rapidamente oltre per parlare, appunto, da saggio. Ricopre inconsciamente ancora il ruolo di Consigliere che dà consigli, come succedeva anni or sono, con l'unica differenza che quel grado lo ha superato. <Se il tuo desiderio è questo, allora non puoi far altro che coltivarlo con tutto te stesso. Se ti impegnerai, vedrai che riuscirai nei tuoi obiettivi. Ma non devi demordere. Vi saranno momenti e situazioni nei quali non riuscirai a fare quel che avresti voluto, non riuscirai a difendere chi vorrai> Anche a lei è successo, a qualunque altro grande Ninja è accaduto. <ed è questo che ti farà crescere e maturare.> Sono i suoi soliti discorsi da ultra novantenne che sembra aver vissuto più degli anni che possiede. Ed in effetti si potrebbe dir anche che sia così. Non è molto lontano dalla verità. La sua ultima domanda, però, ottiene un cenno di dissenso dapprima col capo e successivamente a parole. <Posso informarmi, però. Da quanto tempo è sparito? Potrebbe essere in missione?> Se ne svolgono tante ogni giorno, non può ricordarsi ovviamente il nome di tutti a memoria, pur dando lei le missioni direttamente ai Ninja. Gli dà però uno spiraglio, permettendogli di vedere forse un briciolo di luce. [Chakra ON]

16:20 Haruki:
  [Mura Esterne] Ecco il mondo degli Shinobi mostrato ai suoi occhi dalla più grande esponente del Villaggio. Crudo, duro, fatti di tenebre e luce, gioie e dolori. Le sue parole sono ricche d'esperienze. Chi meglio di lei avrebbe potuto aiutare quel piccolo ragazzo della nuova generazione a crescere? Già proprio di questo si tratta. Due generazioni a confronto. La prima che alleva la seconda sperando che possa superarla per poi ripetere le loro gesta ad una nuova generazione di ninja che verranno. Quelle stesse parole sembrano rasserenare il giovane Rosso, sollevando il peso delle sue ansie. Il suo volto ne sarebbe la prova. Abbandona quella smorfia d'angoscia per riassumere la sua forma normale, quella che tutti conoscono. Pochi passi nel mondo degli Shinobi, pesanti come macigni. Eppure un piccolo barlume di luce e speranza è proprio lì di fronte ad essi. <Ti ringrazio molto..> lo avrebbe fatto nuovamente. Avrebbe abbattuto quel muro di rispetto per porsi ad un livello confidenziale proprio che da richiesta <..è sparito da un bel po..> quasi non ricorda il giorno preciso in cui è sparito, troppi mesi in cui non vede il suo volto oppure ascolta la sua voce. Avrebbe voluto raccontargli di quella dura Accademia Ninja, di quella prova per diventare un Genin a tutti gli effetti. Eppure è lì da solo, senza nessun caro a conoscere i suoi reali sentimenti. <..so che era intento in una caccia per le Taglie..> stop. Altro non sa. Nulla di più, nulla di meno. La sua vita sta per prendere una nuova via, quello che forse lo avrebbe portato a ricongiungere la propria famiglia. Un sentiero lungo e intriso di misteri e purtroppo per lo sfortunato Senju, quella stessa strada sarebbe stata raggiunta dalla Vendetta.
[CHakra OFF]

17:05 Furaya:
 Cerca di mettere sempre in pratica ciò che ha imparato, dando fondo alle proprie esperienze per aiutare chi ne ha ovviamente bisogno. Haruki, in questo caso, ha chiesto aiuto nei confronti della Nara e lo ha ricevuto al meglio delle proprie possibilità. Chiaramente, pur essendo una donna vissuta e vivendo da tale, non tutto ciò che esce dalle di lei labbra deve necessariamente essere preso per oro colato. Anche lei sbaglia e può sbagliare. <Non c'è di che.> Gli risponde con una piccola alzata di spalle, spostando il peso da una gamba all'altra per maggiore comodità. Storce appena le labbra nel sentir le risposte relative alle domande rivoltegli per quanto riguarda la questione del padre, il quale sembra essere scomparso ormai da parecchio tempo. Quindi, è abbastanza deducibile che non sia per una missione che ha concesso di far lei. Ci rimugina un poco sopra, cercando appunto delle risposte plausibili da dargli che possano, in qualche modo, appianare la situazione. <Ho sentito parlare dei Cacciatori di Taglie, ma so ben poco sul loro conto. Non è mai stato mio interesse, anche perché preferisco siano gli Anbu a lavorare e a portare indietro i Mukenin del nostro Villaggio.> Difficilmente vengono però chiamati per altri crimini, come potrebbe essere un Mukenin d'un altro Villaggio, diverso da Konoha. <Ho saputo che c'è stato un fuggitivo a Kusa, un Mukenin che è scappato verso il confine con il Suono.> Otogakure. Gli concede queste informazioni, anche se di dominio pubblico, poiché non è capace di dargli altro al momento. Può indagare, questo è sicuro. Non si tira mai indietro quando si tratta di aiutare gli altri. <Se ho altre informazioni, te le farò avere.> Propone, cercando un pretesto per accontentarlo e per concedergli l'aiuto che vorrebbe da lei. D'altro canto, da chi altri potrebbe andare a chiedere se non al proprio Capo Villaggio? Mostra un piccolo sorriso, cercando in qualche modo di sdrammatizzare la situazione. Non vuole mettergli davanti l'eventualità d'una ipotetica morte, specialmente s'è passato troppo tempo dall'ultima volta che lo ha potuto incontrare. Talvolta, è bene che queste consapevolezze nascano da sole e senza aiuti esterni. [Chakra ON]

17:30 Haruki:
 La ragazza gli dona tutto l'aiuto possibile eppure si ritrova nuovamente al punto di partenza con qualche piccola differenza. Questa volta ha avuto una pista da seguire, un luogo da visitare. Otogakure no Sato, il Villaggio del Suono. Sarebbe stata quella la sua prossima destinazione, un primo passo verso quella strada scelta. Deve pensare al da farsi ora. Quel piccolo ma prezioso aiuto da parte dell'Hokage gli avrebbe fatto sicuramente comodo. L'animo del ragazzo si placa, proprio come l'Oceano dopo una tempesta. Ritorna quindi calmo nello spirito e nella mente. Ha tempo per poter indagare su quella pista ma ora c'è ancora tanto da fare. Anbu..Cacciatori di Taglie..Evocazioni. Tante sono le informazioni ricavate da quel giorno. <Ti ringrazio molto> busto e capo chinati verso l'Hokage. Mostra un piccolo sorriso, mostrando la felicità che prova in tutto ciò. Un nuovo giorno speciale deve essere aggiunto a questa sua grande storia. La chiameremo "Senju, Nara e Fenrir" in ricordo di quelle due grandi conoscenze. Di quelle due leggende in terra. Una voce in lontananza catturata dal suo udito attira l'attenzione del ragazzo. Una voce familiare. Un rapido ruotare del capo verso quel verso potendo difatti riconoscere il nuovo aggiunto. Un nuovo Genin che come il Senju dovrebbe svolgere il proprio compito. La Ronda. Ecco cosa starebbe dimenticando. Già, quella conoscenza l'ha completamente stregato e occupato gran parte del suo tempo. Deve far ritorno però al suo compito, abbandonando lì l'Hokage in compagnia del suo "Amico". <La ronda..> il suo tono è chiaramente dispiaciuto. Non vorrebbe lasciare una cosi preziosa conoscenza ma il dovere chiama. <Devo ritornare alla mia mansione ore. Grazie per la chiacchierata> un piccolo inchino al suo cospetto per poi ritornare in posizione eretta con un grande sorriso sul volto <Spero che ci rincontreremo e magari chiacchierare molto di più> sa che deve darsi da fare, seguire i consigli delle sue parole. Diventare più forte cosi che nessuno potesse ostacolarlo o portare dolore ai suoi cari. Per fare ciò avrebbe dovuto prima approfondire l'origine del suo amato Clan. Lo stesso Clan da cui ebbe origine Konohagakure. Il Clan Senju.
[Chakra OFF][END]

Haruki intento nel suo compito di ronda, si ritrova al muro esterno del villaggio dove vi incontra Furaya e Fenrir. Fa la conoscenza dei due, approfondendo la questione delle Evocazioni e un piccolo dettaglio per la sua storia