Amici o nemici?

Free

0
0

11:05 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Aria di casa. Aria fresca, una boccata d’ossigeno di cui il Seiun non ha potuto godere appieno. Se i ninja e il Dio sono tutti tornati a Kusa ed è anche il suo caso, lui non ha potuto far visita a casa o notificare il suo ritorno ad altri che a Yukio-Sama. Niente famiglia, niente sorella, niente papà. Non ora. E neanche l’ospedale. Un fantasma, praticamente, che passa la maggior parte del tempo che rimane in città a pattugliarne le vie, a tenere d’occhio qualcosa o qualcuno da lontano, vigilando. Ed è esattamente così che si presenta. Più alto del metro e ottanta di qualche centimetro, la muscolatura non invadente, ma fasci di muscoli tonici, ma contenuti nella dimensione, di un fisico tenuto bene, da ninja. La carnagione chiarissima e priva di melanina propria degli albini, i capelli lisci, ma sempre disordinati sul volto, di un color biondo platino e gli occhi azzurri e dal taglio affilato, così come i tratti del volto naturalmente neutri. Indossa un paio di sandali da ninja neri, pantaloni del medesimo colore e dalla fattura elastica, che facilitano il moto. Il monocromo è compiuto dalla t-shirt che copre il busto e le leve superiori del corpo. Non è facilmente riconoscibile in quanto a tutto si è aggiunto un mantello nero, completamente abbottonato sul davanti, cappuccio tirato sopra la testa. Il coprifronte di Kusa è sulla testa, il portaoggetti è sul fianco sinistro, mentre il portakunai è sulla medesima coscia. Se ne sta appoggiato ad un albero, incurante della pioggia che gli batte da sopra le fronde degli alberi, le braccia conserte, la schiena che aderisce al tronco dello stesso, con l’occhio che punta qua e là, senza un proprio e vivo interesse. La sgradevole sensazione di sentirsi scoperto da il “là” ad un intrecciarsi delle mani, che compongono il sigillo della capra. Va quindi a figurarsi nella mente le due sfere, la fisica all’altezza del ventre e la spirituale all’altezza della fronte, al centro. Con un moto ferreo della volontà va a tentar di metterle in moto entrambe, comandando loro di virare sul proprio asse con velocità sempre crescente. Una volta che le due sfere girano a massima velocità focalizza la propria volontà perché queste muovano lungo due percorsi. Alla sfera fisica sarebbe comandato di muovere verso l’alto, attraverso il proprio ventre e lungo lo sterno, fino a riversarsi al centro del petto. Alla spirituale sarebbe comandato un moto discendente lungo gli occhi e lungo il naso e la bocca, fino a riversarsi nella gola e nello sterno, lungo il quale vorrebbe scendere per incontrare la controparte fisica. A questo punto va a comandare alle sfere di virar con più vigore, di mescolarsi e dar vita a quella forza a cui è abituato, al proprio chakra. Scuro come un gioco di luci ed ombre pattuglia non si sa cosa, alla ricerca di non si sa chi. Non riconoscibile sicuramente. [Attivazione Chakra][Chakra 30/30]

11:23 Sango:
  [Secondo cerchio] Aria di casa? Non proprio per l'Ishiba, anche se quella amata pioggia torna anche quel giorno a visitare Kusa. Com'è strano quel tempo, nonostante l'estate sia imminente e il caldo afoso dovrebbe farne da padrone, la pioggia non smette di cadere rendendo il posto fresco, libero da ogni odore se non quello della pioggia stessa e della terra bagnata. Poche sono le persone che avanzano con quel tempo impervio lungo le strade del secondo cerchio di Kusa, ed ella si trova li solo per una motivazione, capire dove hanno portato Tamaki Ishiba. Non sa che la ragazza sia tornata nel cuore della notte al dojo, non è stata informata ancora, e anche se lo sapesse deve chiedere a Yukio stesso la motivazione di tale "rapimento", dovrà rimembrare l'accordo che hanno siglato tempo addietro. Per quanto poche siano le anime che si spostano nel loco, lei è una di quelle. Una figura senz'altro femminile, i cui lunghi capelli rosso sangue intrecciati e poggiati sulla spalla destra non danno molte opzioni su chi possa essere. Il suo nome che inizia a esser ricordato dai, più ormai. Avanza proprio verso Katsu, inconsapevole che egli si trovi li. Indossa un kimono lungo fino alle caviglie di un rosso scuro e freddo che ben si sposa con la carnagione chiara e pallida, e coi capelli stessi. Un kimono che la fascia nelle forme, decorato con diversi ricami di fiori ma quello che salta all'occhio sono senz'altro i due stemmi che porta sulla schiena in grande e sul petto destro in piccolo, la gru che la riconosce come capo clan Ishiba. O quasi. Ma questi son dettagli tra lei e Kimamura stessa. Il tutto è sorretto da una spessa cintola di tessuto nera e dagli stivaletti che porta, non sono da ninja, sono molto più eleganti e raffinati, lo scopo oggi non è combattere. Avanza con calma, il passo decisamente fermo non provando alcuna irritazione nella pioggia , il volto pare quasi felice di averla con se, eppure oggi si è anche armata di un ombrello in stile orientale, con la tesa molto larga e decorato da diverse tigri tinte sopra, il proprio altro simbolo. Avanza , le iridi che non lasciano sfuggirsi nulla , alcun movimento, alcuna persona nelle vicinanze, nemmeno katsu anche se non ne riconosce l'identità ancora, sempre con quel lieve sorriso, le morbide labbra oggi macchiate da un rossetto rosso. Sta andando a convincere Yukio con ogni mezzo a lei disponibile che non sia la forza probabilmente. Ormai la distanza col ragazzo incappucciato è di pochi metri, lo osserva con bieco interesse solo perchè il viso è nascosto , senza fermarsi, senza parlare. Perchè poi parlare con qualcuno di cui non conosce il volto? [chakra on]

11:48 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Si bea di quella forza che entra in circolo, che rende forti i muscoli e anche le sue sicurezze. Assottiglia per un breve momento gli occhi e un piccolo sospiro ne esce dalla propria bocca. Tiene d’occhio la folla, scandaglia tutti, passante per passante e d’un tratto sembra tranquillizzarsi. Altro sospiro esce dalla bocca, mentre gli occhi color del cielo terso finalmente si concedono riposo e viaggiano in alto. Digrigna i denti in maniera totalmente abituale e va a stiracchiarsi leggermente. Ma proprio nel momento del maggiore relax del Seiun, ecco che qualcuno si palesa ai suoi occhi. Alza la testa maggiormente, rendendo palese il proprio volto, sebbene no i propri tratti biondi non siano ancora riconoscibili. Ci mette qualche secondo per riconoscere la figura di Sango, così abbigliata. E qualche secondo se lo prende perché lei si avvicini, scrutandone il vestiario e le fattezze. Digrigna i denti e i tratti si inaspriscono. E’ memore dell’incontro avuto con lei tempo addietro e il fatto che senta il suo sguardo su di sé non lo tange particolarmente, ma anzi, contribuisce in quella tensione che arriva così com’era svanita. La gamba sinistra calcia il tronco d’albero e il proprio busto torna dritto. Digrigna ancora i denti e muove un passo verso di lei. <Sango Ishiba. Mi riconosci?> poche, semplici parole al suo indirizzo, che si immergono nella neutralità più pura e semplice, dure, che non danno molto adito a particolari intrepretazioni. Non tira via il cappuccio, ma lo sguardo azzurro rimane su di lei, la testa poco più alta per mostrare le proprie fattezze. [Chakra ON]

12:02 Sango:
  [Secondo cerchio] Parrebbe andare tutto liscio, il proprio fare, il proprio obiettivo ormai sempre più vicino, eppure sente quello sguardo su di se. Le iridi verde azzurre che si soffermano maggiormente sul volto del Seiun, l'espressione serafica e immutata adesso nemmeno quando la sua voce si palesa a lei . Percepisce il movimento altrui e il corpo che si ferma quasi d'istinto, i sandali che schizzano acqua ovunque , anche sull'orlo della veste ma poco le importa al momento. Il corpo che lento si volta così da averlo di nuovo di fronte, provando a calcar lei stessa qualche passo verso il bianco per vederne meglio i tratti attraverso la pioggia . La distanza che sarebbe ormai quella di un metro più o meno, il volto sollevato di qualche millimetro per osservarlo ancora mentre un sorriso affettato si mostra sul volto della special , andando probabilmente ad invadere anche lo spazio personale altrui < Oh Katsu Seiun > rimembra ancora quel loro ultimo incontro, l'espressione altrui di stizza che le fa rimembrare le loro ultime parole , di come lo trattò quel giorno, con perfidia nel suo dire solo per metterlo alla prova, per comprendere cosa ci sia sotto quel suo esser freddo e distaccato < sono sorpresa di vederti a Kusa..ancora con la testa attaccata al collo > il commento lo raggiunge, la voce che rimane morbida e carezzevole, eppure vi è una punta di un qualcosa, che lo stia sbeffeggiando? Non ricorda nemmeno di averlo incontrato altre volte nemmeno in missione, dopotutto l'altro è un genin ancora, e le missioni che le affidano prevedono altri tipi di compagni < ricordo ancora il nostro ultimo incontro, e vederti qui, sopravvissuto > sottolinea quella parola quasi con arroganza, eppure un pensiero la sfiora, Akendo stesso è un Seiun seppur nessuno o quasi lo ricorda più. Quello li è un suo parente, come la prenderebbe a saperlo? < hai ripensato ancora al nostro ultimo incontro giovane Seiun? Stai ancora sopravvivendo o hai iniziato a vivere? > il corpo che si inclina leggermente verso di lui, l'ombrello che ancora la copre dall'acqua che corre veloce sopra le loro teste < ho avuto modo di incontrare anche un tuo superiore..Raion Seiun. Un tipo strambo, ma di certo con le idee chiare adesso > l'ha praticamente convinto a seguirla ad Ame, è stato quasi un volerlo con se come accompagnatore verso casa propria che interesse per il passato altrui < dunque? > attende li di fronte a lui, ferma ed immobile, con quel sorriso da schiaffi sul volto. [chakra on]

12:18 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Lascia che lei si avvicini, mentre lui permane in quella posizione eretta e stoica, i tratti del volto che non si scompongono minimamente insieme a quelli della Ishiba, quasi fossero due anime che cozzano l’una con l’altra. La lascia avvicinare e si lascia studiare, ma non tira giù il cappuccio del largo mantello nero che indossa. Eppur si lascia osservare, ora, con neutrale fierezza, quasi. E la lascia anche parlare, non scomponendosi da quella fastidiosa neutralità. Le parole di lei non vengono accolte, così come non vengono raccolte le sue provocazioni. Si esibisce in un ennesimo sospiro alla domanda finale, a cui segue un mutuo scossone di testa. <Perfida come sempre> è il primo commento. E tuttavia non c’è rabbia nel dire, che rimane in quell’imbuto di neutralità che tanto gli vien naturale, eppure un sorriso freddo fa eco alle parole, quasi come se fosse altrettanto divertito dalle parole della ragazza. <ll fatto che io sia sopravvissuto e con la testa ancora attaccata al corpo dovrebbe essere indice del fatto che io avevo ragione e tu torto, in effetti. Esistono molti di vivere e il privare della libertà altre persone stringendo patti poco equi è solo una di queste. Io ne ho scelte altre…> le scocca uno sguardo che si discosta dalla fredda neutralità, ora. <… E sono più che convinto che i miei metodi di vivere siano validi quasi come i tuoi> si esprime, ora, senza paura all’indirizzo della special jonin. Sbuffa, quindi, memore di quanto lei abbia appena detto su Raion. Annuisce. <L’ho conosciuto anche io Raion Seiun, sì> assottiglia ancora una volta gli occhi e il tono torna a condirsi di una fredda neutralità. Diffidenza. C’è diffidenza in ogni singola parola, l’atteggiamento è guardingo. <Ad ogni modo, ti chiederei di non fare il mio nome ad alta voce> va a scandire solo alla fine. Un veloce sguardo va intorno e quindi torna su Sango stessa. [Chakra ON]

12:32 Sango:
  [Secondo cerchio] Lascia adesso che siano le parole del ragazzo ad impregnare l'aria stessa, che sia lui a scomporsi nel proprio dire mentre la rossa ascolta silente. < perfida > assapora la parola stessa, ne saggia il retrogusto amarognolo, lo è veramente? < forse lo sono davvero, forse no, eppure chi dice la verità viene sempre etichettato in maniera molto poco elegante > due modi di vivere differenti e due occhi che vedono il mondo in modo completamente diverso, non sono due anime che cozzano, sono due anime che vogliono mangiarsi a vicenda ,ma ella nulla di tutto ciò farebbe, non adesso che è riuscita a giungere ad una sorta di equilibrio precario < privare la libertà? Oh no, io non ti ho mai costretto a stringere un patto mio caro, ti ho proposto un patto e tu hai rifiutato > il sorriso che permane, affettato, sicuro. Un arte che l'è stata insegnata solo con l'esperienza di chi ha dato tutto per avere tutto. < il patto è un patto, il pagamento deve esser se non di egual valore, molto simile . Non ti ho chiesto quanto più tu non potessi darmi, e ti avrei donato qualcosa del valore uguale > semplice e lineare in quel discorso tanto limpido nella propria mente, legata a quel patto con Yukio stesso che prevede la sua vita in cambio di avere Ame stessa per se. La vita della donna che cammina su quel filo , con ogni soffio che la fa vacillare verso il burrone dell'ade sotto i propri piedi < che siano validi o meno sarà solo il tempo a dirlo. Eppure che tu sia tornato con la tua testa e sconosciuto ancora, mi fa pensare che nulla di quel che eri è cambiato > mentre lei è cambiata ancora, con il fratellastro, con il clan stesso, con la guerra che sta per muovere contro Oto stessa . Molte sono state le influenze assorbite, la più importante sicuramente il riduko sennin stesso . Lo osserva, come un cane che non riesce a fidarsi , pronto all'ennesima stoccata che potrebbe donargli < oh, perchè mai non dovrei farlo? > curiosa adesso di comprendere il motivo per cui non debba nominare il suo nome ad alta voce. Il corpo che si farebbe più vicino a lui, il sorriso che si assottiglia, provando ad avvicinarsi di parecchio col petto che sfiorerebbe il suo. Se tutto ciò fosse accaduto allora la voce della donna diventerebbe un sussurro di serpente < dovresti saper bene che per me, fare qualcosa, è solo in cambio di qualcos'altro no? Cosa mi offri tu per non rivelarti qui ed adesso? > il sorriso che si allarga di nuovo, le iridi che affondano nelle sue , oh si sta divertendo adesso. [chakra on]

12:56 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Se la guarda ancora e sente le parole di lei e sbuffa quando lei va ad asserire la prima frase. Scuote la testa. <Tu dici la *tua* verità, Sango. Che non è universale. Ciò che è vero per te non lo è per me> ci mette l’accento su quel “tua”, lo sottolinea. E adesso il tono si fa più volutamente tagliente, facendo eco a quello della Ishiba che ha davanti. Va a tacere, ma tiene d’occhio la rossa in maniera quasi maniacale, le braccia che si sciolgono da quell’incrocio e vengono riverse lungo i fianchi, gli occhi che vengono assottigliati ancora una volta. Sente le frasi appresso e si trova a scuotere la testa in uno sbuffo sonoro e palese, stavolta. <E se io stringessi un patto con te ci sarebbero due condizioni, non una: la prima è il pagamento fisico di qualcosa per qualcos’altro…> lascia che la frase cada e le scocca un’occhiata più dura, sebbene la bocca si affili ancora in un sorriso, un sorriso che sa di amaro, di veleno. <… Ma ciò che c’è realmente sotto è molto più grande. Potresti costringermi in qualcosa che va contro la mia più intima natura, potresti costringermi ad uccidere o fare qualsiasi cosa ti passi per quella tua mente perfida. Il vero prezzo da pagare sarebbe la libertà. Il fatto stesso di essere in debito con te non mi renderebbe più libero> argomenta, preso, il tono che di botto si accende di una carica viva. Eppure è sommesso il modo di parlare, quasi glaciale, ma in certo qual modo acceso. Come acceso è il sorriso sul proprio volto, ora. E’ la frase successiva di Sango, ad ogni modo, a provocargli una risata. Una risata tagliente e quasi sibillina. <Oh, il potere e la fama, sì. Due delle stronzate più grosse che questo mondo abbia mai partorito. No, Sango. Non mi interessano potere e fama. Non so che farmene. E non mi interessa essere diverso da come sono ora. Ciò che voglio verrà col tempo giusto. Sai il serpente come si comporta con la preda?> scocca un’occhiata alla Ishiba, ora, viva, famelica. <… Gira intorno alla preda, la vede, la studia e quando spalanca le fauci e la preda se ne accorge, è già tardi> spara in alto gli angoli della bocca, ora, in una sorta di sadico compiacimento. La reazione della rossa, quindi, lo coglie di sorpresa e quindi nel vedere quell’avvicinamento per poco non gli costa l’infarto secco. Lascia quindi che lei si avvicini e gli sussurri all’orecchio come un serpente. <… Oh, rivelami pure, fallo. Avrai due adulti e una ragazzina sulla coscienza. E io una persona in più da mettere sul taccuino di chi uccidere> è un sussurro, adesso, un sussurro che si sforza di essere tranquillo, anche con discreti risultati, ma non è lui a sciogliere quel contatto, lascia che sia lei a decidere. Sottrarsi non è nella sua natura, ma c’è sadismo nel parlare. Un sadismo mortifero visto solo nei momenti in cui ha davanti le copie del Dio. [Chakra ON]

13:18 Sango:
  [Secondo cerchio] Inutile continuare a rispondere per la donna, troppe parole son state già sprecata e portate via dalla pioggia stessa che incessante concede loro una bolla di intimità, lo loro voci che si perdono velocemente non arrivando ad orecchie indiscrete e lontane < il pagamento fisico? > solleva un sopracciglio, non ha mai parlato di un pagamento prettamente fisico, ne di un pagamento vero e proprio alla fine . Uno scambio è uno scambio. Lo ascolta in quelle parole che non hanno senso di venir pronunciate per lei < costringerti? Io non chiedo nulla. Non hai nulla dopotutto da donarmi di così importante e così interessante giovane Seiun > non potrebbe nemmeno scambiare un alleanza tra clan come fece con la Yakushi stessa < quello che chiedi avrai, e sarai tu stesso a scegliere il modo per ricambiare. Io posso permettermi di essere quella a cui non vada bene la tua...offerta . Non ho mai costretto nessuno a fare quello che non desiderasse, dunque se la tua mente ha partorito ciò e parli ancora di libertà..beh si vede che sei ancora un piccolo in fasce > risponde con tranquillità, ha avuto modo di affrontare discorsi ben peggiori rispetto a quello con il genin < parli di libertà eppure sei inconsapevole di come tu provenga da Ame stessa. Quella è la terra di clan ormai ridotti a pochi sopravvissuti e portati qui, la cui libertà è stata sottratta anni addietro ormai da Kusa. E continui comunque a considerarti libero nonostante tutto. Mi diverti molto > il capo che viene scosso leggermente da quella risata < pensi che un giorno arrivi un kami a donarti quello che desideri? che tu sia stato scelto per qualcosa di grande? Mi spiace rompere i tuoi sogni , ma se vuoi una cosa,fai di tutto per averla, doneresti te stesso anima e corpo > un piccolo consiglio spassionato che viene elargito, composta di nuovo adesso nel proprio fare, il corpo che s'allontana lentamente da lui , elegante in tutto quello che fa, nelle parole pronunciate in un sussurro delicato, un serpente che sussurra ancora, ma perchè continuare a donargli dei consigli? Perchè condividere il suo grande disegno per il bene superiore con chi non comprende il moto intero dell'universo? Tace adesso, fino al suo ultimo dire < stai minacciando il capo clan degli Ishiba..? > una domanda retorica pregna di divertimento, porta quello stemma con fierezza, porta seco il cognome della grande Konan, non avrebbe permesso a nessuno di minacciarlo in alcun modo < mi aspettavo una risposta intelligente da te Seiun, spero di non dover aggiungere qualcuno alle morti sulle mie mani ,sono molto restia ad uccidere senza un valido motivo, ma se dovesse esser necessario non sono colei che si tira indietro > il sorriso permane ancora, cosa potrebbe importarle di tre vite qualsiasi sacrificate mentre progetta un colpo di stato a tutti gli effetti per un paese non suo? Ha già venduto l'anima al demonio in persona, perchè farsi scrupoli di sconosciuti che nulla porteranno al proprio grande disegno? < cosa importa a me di qualunque persona esista in questo mondo? Non tutti sono necessari alla rinascita, specialmente chi non ha ancora compreso che la libertà che tanti decantano non sono altro che catene poste da qualcun altro . Se non riesci nemmeno a comprendere che il cognome che porti con te abbia una storia molto più profonda di quella che conosci qui, allora non vale la pena nemmeno lottare per te > parole strane di certo, criptiche, di un disegno ancor più grande che lo stesso Seiun possa immaginare. La strada che percorre ha solo un unico obiettivo, poter riportare Ame alla sua gloria e i clan con il villaggio stesso, lasciare che tutto il mondo ninja possa fremere e tremare al ricordo di chi una volta erano e di chi saranno. [chakra on]

13:58 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Se la guarda sempre in quel misto di follia e cagnesco, ma sono le parole della rossa, le prime sui patti e sulla libertà che lo fanno tornar serio per qualche secondo. <Oh, così cominciamo a ragionare e possiamo parlare come due persone civili, sì.> fa eco alle sue parole sul patto che loro devono stringere, ma l’atteggiamento è sempre guardingo. E poi arrivano le parole su Ame, che, scelte in quella maniera, hanno lo straordinario potere di infiammare ancor di più Katsu. E’ un atteggiamento radicalmente diverso, con gli occhi che gli si accendono di follia, il corpo che diventa rigido come una statua, i pugni che si stringono. Un flusso di chakra che viene guidato dal centro del petto alla gola, lungo lo sterno, a salire alla bocca e dunque agli zigomi, fino ad irradiare gli occhi. Chiede l’abbraccio delle ombre, la protezione di quelle nere signore che vanno a permeare gli occhi del Seiun, rendendoli completamente neri, come demoni giunti da chissà quale inferno. Digrigna i denti e fa leva sulle gambe per tentare di azzerare di rimando quella distanza e portarsi a distanza minima dalla Ishiba, quasi un volto a volto. Sia che vi riesca, sia che fallisca le parole non potrebbero più esser contenute. <Inconsapevole *io*?> digrigna i denti, il tono basso che viene calcato. E’ il tono di chi ha subito un affronto, la follia che gli fa da padrone e qualche strano strascico di lucidità che lo costringe a non arrivare alle mani, come tutto il corpo e soprattutto la mente vorrebbe. <… Inconsapevole *IO*?> chiede ancora, calando il tono ancor di più. <Io che sono uno dei pochi Seiun rimasti qui?> pone quelle domande a raffica, ora, basso il tono, ma egualmente calcato. <Io che ho visto in prima persona i membri del *mio* clan massacrati dai bastardi di Oto? > digrigna i denti e gonfia il petto, fuori di sé, ora, inferocito. <Io che sono stato scelto dagli spiriti dei Seiun defunti per portare la mannaia della morte su coloro che li hanno trucidati?> le altre domande non le sente, non le registra, perché ora il cervello è ottenebrato dalla voglia di violenza, di morte, di vendetta che si ripercuote interamente in quelle parole. Sbuffa dal naso come un bufalo inferocito, gli occhi interamente neri che saettano e scintillano di follia e violenza pura. Eppure non agisce contro Sango. Non leva la mano, ma attende una risposta e non sposta minimamente da quella posizione, sia essa vicina, come desiderato o lontana, il petto che si gonfia e si sgonfia velocemente dalla furia. [Chakra ON 29/30][Kayosei Lvl 1 ON]

14:57 Sango:
  [Secondo cerchio] Il volto per la prima volta in quella conversazione che mostra un'apparente sorpresa < cosa credevi che fosse? Se non riesci a comprendere le parole non è colpa mia > civile? Molto poco, sopratutto con quell'ulteriore presa in giro sulla sua velocità di apprendimento. Lo osserva, come il suo animo finalmente esca fuori, che possa far vedere il mostro che tiene dentro di se , quello che lo vuole sbranare , sottomettere, un fuoco ardente che non brilla ma brucia soltanto. Lo osserva richiamare quella che crede esser l'innata del seiun < finalmente fai sul serio e non solo lo sbruffone > con estrema calma la donna va a concentrarsi sul proprio chakra, alla ricerca dell'essenza elegante e delicata che la stessa Konan ha donato loro . Vi intingerebbe il proprio chakra, come in una pozza di acqua cristallina, così se tutto fosse andato bene adesso sentirebbe il cambiamento dentro di se, quel chakra adesso che le dona la possibilità di utilizzare l'arte più bella tra tutte. Nessun cambiamento però verrebbe notato dal Seiun, rimanendo impassibile di fronte a quelle parole, quelle grida, lasciandolo sfogare, lasciando che la sua voce riesca a farsi sentire anche fuori dalla pioggia stessa. Ma adesso sono le proprie labbra a muoversi, un orgoglio che sfocia fuori per un altra volta ancora < e allora perchè non combatti per qualcosa di ancor più grande Katsu? Se sei veramente consapevole di quello che fu Ame, di quello che fu il tuo clan, di tutto ciò che ci fu tolto a quel tempo, allora dovresti comprendere che combattere Oto sia solo un suicidio. Non fermarti alla semplice vendetta, sarà quella ad ucciderti e ti consumerà l'anima > una vendetta, che stupidaggine per lei nel sentire quelle parole < Smettila di crederti di essere colui che è stato scelto. Per quanto abbia nominato i kami tante volte ho compreso che non saranno mai loro a scrivere la mia strada, che sono io con le mie azioni a creare quello che desideri, a trasformare il mondo stesso da come lo conosciamo adesso > il corpo che inizia adesso a disgregarsi, a trasformare il corpo della special in uno stormo di farfalle di carta rosse, mentre solo il volto e le spalle rimarrebbero integre , spezzate solo dalle linee che la propria innata le dona. Quello stormo che proverebbe a girare attorno a lui , seguito a breve anche dal suo volto < I membri del tuo clan? Cosa vai dicendo Seiun. L'ultimo attacco di Ame, quello che ci distrusse completamente colpì tutti i clan, compreso quello Ishiba. Non so che storie ti hanno raccontato, ma nemmeno le menti più antiche su questo mondo ricordano nulla del genere, non fu Oto a distruggerci ma un singolo attacco > Akendo stesso glielo avrebbe detto senza problemi, e la questione le fa aggrottare la fronte < non si sa chi fu a distruggerci precisamente, se non uno dei nove demoni. Nessuno ricorda l'attacco dei Seiun , Katsu > nemmeno il più anziano seiun riconosciuto che esista. Akendo le avrebbe detto di quella parte sicuramente. < quello che perdesti quel giorno, l'abbiamo perso tutti noi sopravvissuti ad Ame. Io ero ancora una bambina e vidi l'orrore , il sangue sulle mie mani, vidi morire persone che amavo. E poi vidi la distruzione del villaggio, della mia stessa casa, del mio stesso clan > il volto che torna lentamente d'innanzi a lui , in quelle iridi adesso di morte e sangue, le stesse che visse sulla propria pelle < smettila di credere che la semplice e inutile vendetta possa aiutare il tuo animo. Non sarà così, ti divorerà e dovrai combattere un intero villaggio che nemmeno ricorda di un attacco che fatico a credere, altrimenti ame si sarebbe difesa e avrebbe dichiarato guerra ad Oto > certa di quelle parole, certa che ame non avrebbe lasciato distruggersi facilmente da altri senza muovere un dito < Aiutami piuttosto a riportare in gloria la stessa Ame, i nostri stessi clan ed elevarci sopra tutti gli altri paesi ninja . Fa si che i nomi dei tuoi antenati riecheggino in tutto il mondo e che tutti ne abbiano il terrore anche solo a pensarvi, pensa in grande piccolo Seiun> ecco infine la propria offerta, la propria alleanza. Riportare infine quello che fu in quel mondo, ma adesso tocca al seiun comprendere, capire, elaborare il tutto. [chakra on]

15:30 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Furioso come un toro, sbuffa per qualche tempo, folle di rabbia e poi si costringe a tornare civile, a quella brevissima distanza che ora li separa. Sente le prime parole di Sango e scuote la testa. <Oh, no. Adesso hai avanzato questo tipo di offerta. Non prima> è sicuro nel dire, ma i denti sono digrignati, il corpo teso dal nervoso. L’attivazione dell’innata Ishiba non viene notata d’impatto, data l’impossibilità di vedere con occhi quello che lei fa internamente col chakra. <Io faccio sempre sul serio, Sango. E non sono sbruffone> sbuffa ancora una volta, andando a ribattere, ancora piusttosto nervoso, a quelle provocazioni da parte della rossa. Lascia che ella parli del destino e si trova, incredibilmente, ad annuire in maniera piuttosto convinta. <E su questo non ci piove. Non ho mai detto di voler combattere Oto> digrigna i denti e quel sorriso folle fa ancora capolino, che a vederlo così è anche piuttosto irriconoscibile, insomma. Vita e morte che si dibattono all’interno dello stesso corpo, luci ed ombre che lottano perennemente. E quindi sbuffa quando viene accusato di pazzia. Sbuffa a più riprese, ma lascia che lei finisca. <Credi quello che vuoi. Io so cosa ho visto. E se mi sono preso la briga di sgararmi mezzo braccio è proprio perché volevo essere certo che non fosse un genjutsu. E non lo era, come ho già chiarito a Sami-Sama. So quello che ho visto e so perché l’ho visto. Il mio clan fu distrutto da un’esplosione e fu attaccato dagli Uchiha, dagli Yakushi e da un altro clan su cui sto facendo indagini. Un clan che possiede abilità con i veleni, probabilmente> lo ribadisce, il tono che torna a farsi gelido e distante, che rientra nei ranghi del consentito, mentre si vede quelle farfalle che gli girano intorno. Volta il capo e le tiene d’occhio attentamente, quasi studia quello stormo che gli gira intorno, per poi voltare verso Sango, quando lei gli pone quella domanda. <Io voglio vendetta. Vendetta verso coloro che furono responsabili della morte del mio clan. Ecco cosa voglio. Non contro tutta Oto. Solo contro coloro che levarono la mano contro i Seiun> sbuffa finalmente, facendo uscire quel desiderio. La diffidenza viene meno grazie alla condivisione delle esperienze ed è già un grande passo avanti. <La gloria di Ame…> ripete dopo di lei, andando a scrutare quel volto con più attenzione. <… Io sono un cittadino di Kusa. Sono un ninja di Kusa. E non sarò un traditore. Non farei mai questo a Yukio-Sama. Ma reputo altrettanto giusto che a chi ha vissuto ad Ame e il villaggio gli è stato strappato con la forza, a chi vive Kusa come una costrizione, sia restituita una casa. Una casa che senta come tale> questo il parere. <Ti aiuterò. Ma non ora che sono un bersaglio> va a scandire, assottigliando leggermente lo sguardo e guardandosi intorno. Sbuffa, scaricando rabbia dal petto, dalle narici e dalla bocca. [Chakra ON 29/30][Kayosei Lvl 1 ON]

15:52 Sango:
  [Secondo cerchio] < mh > il sopracciglio che non smette di sollevarsi < io non avanzo nessuna offerta per te Katsu. Come ti dicevo, non hai nulla che possa interessarmi al momento > chiara e limpida nuovamente, non vede nessun tipo di vantaggio nell'avere un genin dalla propria parte, di quelli ne è pieno il mondo < allora attaccami , hai attivato la tua innata per questo no? Perchè ti senti frustrato da me > il corpo disgregato che si pone d'innanzi al suo nuovamente finendo quel girargli attorno, le farfalle che battono le loro piccole ali ancora forse attirando l'attenzione, forse no. Lo ascolta, cerca di ripensare a quegli anni vissuti ad Ame, le uccisioni, gli scontri interni, quella guerra lenta e precisa che si abbatteva quotidianamente intorno a lei eppure nulla di quella storia le sembra reale < Mi spiace, ma ho vissuto ad Ame abbastanza per poterne sapere qualcosa, e conosco anche altri Seiun più grandi di te e importanti, qualcuno che perfino c'era a quel tempo e non sa nemmeno di questo fantomatico attacco. > Akendo che ormai ha avuto modo di capire che visse insieme a lei l'ultimo attacco, che era ad Ame ed era più grande di lei di almeno una decina d'anni - dato che non vuole o non può rivelargli la sua esatta età. Lui stesso le ha raccontato tutto eppure nulla del suo clan e di quell'attacco è stato detto < Uchiha Yakushi e veleno...so pure chi possono esser stati gli ultimi .. conosco abbastanza i clan del mondo ninja per sapere i loro nomi e la loro arte > i doku, ultima ciliegina sulla torta, ma di certo non vende quest'informazione < vendetta contro chi uccise il tuo clan, allora, dato che l'ultimo attacco avvenne da parte dei uno dei nove e spazzo completamente il resto del tuo clan, ritengo che data la tua mente dovrai affrontare anche il demone che ha distrutto ame no? > sprezzante in quel dire < o vuoi dirmi che non sei in grado di farlo? no non lo sei, ti farai uccidere e creerai una guerra tra kusa e oto stessa. Ammazzare il membro di un clan porta a questo. E metterai in pericolo tutti quanti solo per un tuo capriccio > ecco cosa porta la vendetta, alle guerre, al sangue, e lei si sarebbe schierata contro il ragazzo al fianco di Oto probabilmente, solo per tener fede a quel patto con la Yakushi e con l'Uchiha. < parli di non essere traditore nei confronti di Yukio eppure vuoi scatenare una guerra. Mi sembra giusto che Yukio sappia dei tuoi piani no? Che tutti sappiano dei tuoi piani qui a kusa . Stai per mettere a morte un sacco di persone per una cosa personale Katsu, stai per far morire non so quanti bambini pur di avere la tua vendetta > terribile in quel che dice , mefistofelica eppure è la realtà < noi di Ame non siamo traditori, non sai nemmeno cosa è in atto dunque non usare parole che potrebbe farti tagliare la lingua . Non ti permetto di parlare di coloro che lottano per tornare sotto il cielo del nostro amato villaggio. Abbiamo perso tutto in un attimo, la vita, la casa, la storia, fratelli e sorelle, madri e padri. Eppure io non ambisco alla vendetta ma alla gloria eterna di un villaggio che rinascerà > ... < anche grazie a Yukio stesso > il sorriso che si allarga ancora, sganciando quella piccola bomba per lui. Ha fatto quel patto con Yukio, riportare Ame alla vita senza creare una stupida e inutile guerra per farla, il sacrificio di una per qualcosa di molto più grande. < adesso capisci che non tutto va preso col sangue, che la vendetta non è fatta altro che creare altra vendetta, guerre e morte? > [chakra on]

16:18 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Digrigna i denti sentendo le parole di Sango che lo invita ad attaccarla. E per quanto una parte di lui vorrebbe seriamente smembrarla da parte ciò che viene razionalmente fatto è diverso, perché per tutta risposta interrompe gradualmente il flusso di chakra agli occhi, che si svuotano delle ombre per tornare del color del cielo terso. Digrigna i denti ancora una volta. <Non mi hai fatto niente. E non hai fatto niente a chi amo. Quindi non ho motivi per attaccarti> gonfia e sgonfia i polmoni perché sono parole che costano tanto, ma che escono fuori ugualmente determinate. Prende un metro di distanza, ristabilisce quelle distanze, quel rapporto tra di loro. E quando lei ribadisce quel concetto lui per tutta risposta sbuffa. <Vogliamo andare a parlare con mia madre? Sono i suoi ricordi che ho vissuto. Dai suoi occhi che ho visto> ricerca con lo sguardo gli occhi della Ishiba, mentre volta a guardare con più leggerezza quelle farfalle che gli girano intorno. E poi sente Sango parlare di possibili scenari e sbuffa, per tutta risposta, odendo quelle frasi che chiunque gli ha prospettato almeno venti volte ogni volta. <Io muoverò guerra come Katsu. Non come ninja del villaggio dell’erba. Quando sarà il momento consegnerò il coprifronte. Ed agirò. Agirò anche da solo e col favore di ogni Seiun che vorrà schierarsi al mio fianco. E’ la mia guerra e quella del mio clan, non quella di Yukio-Sama o del villaggio dell’erba. Nessuno morirà per la vendetta che voglio far abbattere su quei bastardi> è un dire che esce quasi automatico. Lo sguardo rotea di nuovo sull’orizzonte e le mani vanno alle tasche dei pantaloni. <Il sangue vuole sangue. I Seiun vogliono sangue. *Io* voglio il sangue. Non voglio essere migliore di loro, io voglio essere *esattamente* come loro e restituire ciò che ci hanno dato. O creperò provandoci. E non credo proprio che sia tradimento, questo. Non se consegno il coprifronte. Non se non sono più un ninja, ma un semplice civile e agisco per me stesso> d’altronde è una strada già battuta e percorsa da Yosai stesso. [Chakra ON 26/30][Kayosei Lvl 1 OFF]

16:33 Sango:
  [Secondo cerchio] Lo osserva mentre cala l'altro l'ascia di guerra < ottima risposta > ma lei non si ricompone, rimane li con la propria innata ancora bene attiva, la propria essenza che fuoriesce da lei in quel corpo che vi è solo per metà ormai < hai ancora tua madre. Sii felice di questo. Io ho perduto la mia, mio fratello è morto tra le mie braccia . Non hai provato il dolore di vedertela togliere via,di avere la sua vita spezzata tra le tue braccia e ti auguro solo di non averla mai > la voce che adesso si fa ancor più dura, tagliente, quegli occhi azzurro verde ormai pervasi dal fuoco interiore che brucia la propria anima . Ascolta come intende muoversi, come vorrebbe muover guerra da solo o col favore del proprio clan < sei piccolo per comprendere gli andamenti politici di questo mondo katsu, come funzionano le alleanze e come funziona anche l'esser un ninja > perfino per lei alcuni sono ancora estranei, eppure vi si è immischiata ormai da diverso tempo, per poter tirar lei stessa le fila di un intero villaggio ed esserne la guida, la figura più amata . Intrighi, patti, alleanze, tutto ciò che viene fatto dietro le quinte del sipario degli avvenimenti del mondo ninja < la tua guerra e quella del tuo clan è una dichiarazione di guerra vera e propria. Siete conosciuti come entità facente parte di Kusa. E oto sta certo che dichiarerà guerra aperta senza dubbio contro Kusa stessa. E dovremmo esser costretti a combatter una guerra inutile > ha conosciuto abbastanza gli individui facente parte di quel villaggio, sta collaborando con loro per riprendere il loro villaggio sotto le mani di Kioshi Uchiha stesso, sa bene che non permetterebbero ad altri Uchiha, Yakushi o Doku di morire per mano di un genin o di un clan < e anche quando toglierai il coprifronte non sarai un cittadino, sarai un mukenin. Un traditore di kusa. Non stai attaccando qualcuno di cui non importa niente ad altri, ne un nemico vero e proprio come il falso dio che stiamo continuando a combattere. Vuoi attaccare i clan di un villaggio ancora vivo e pulsante, un villaggio che fa parte dell'alleanza ninja. Ma la vita è tua, ma scatena una guerra tra kusa e Oto e sappi che non troverai alleati > non da lei. Si sarebbe schierata con Oto , nelle proprie vesti da pierrot come sta facendo attualmente senza esser vista in volto ma parte attiva di quella rivoluzione che sta avendo il suo corso . < la vendetta che ti acceca alle cose basilare della politica , di chi tira le fila dietro le quinte. Credi davvero di poter uccidere dei membri di un clan senza aver dei risvolti? > convinta e sicura che non vi sia mai stato un attacco da parte di Oto verso Ame. Non ricorda nulla di tutto ciò ma avrebbe comunque chiesto ad Akendo al loro prossimo incontro. [chakra on]

17:06 Katsu:
  [Secondo Cerchio] Quell’innata da parte di Sango non lo mette in soggezione minimamente, ma lui disattiva la sua. Un mix di sensazioni negative si diapana dalla sua figura. Sente la storia di Sango e quel destino crudele che li ha uniti per cui comincia pure a provare un certo feeling empatico. <Mi dispiace. Non l’ho provato, ma l’ho visto attraverso mia madre. Ho sentito ciò che sentiva lei perdendo i suoi genitori, i miei nonni. In un certo senso so cosa significa> va a sentenziare. E per la prima volta non vi è traccia di aggressività nelle sue parole. Solo una mutua condivisione, che tuttavia viene meno quando Sango ancora lo provoca. Ma stavolta la lucidità gli consente di non raccogliere, di non rispondere affatto. E la spiegazione sulle conseguenze da prevedere anche la sente, ma di nuovo digrigna i denti. <Quindi mi stai dicendo che quei bastardi sono venuti ad Ame, hanno ammazzato il mio clan e devono farla franca pure perché una guerra non si può prendere in considerazione, Sango?> digrigna i denti e malgrado le parole della ragazza di fronte a lui, la vendetta gli brucia dentro, negli occhi. <Mi stai dicendo che dovrei… far niente? Non rispondere? Far finta che non sia successo?> parole decisamente critiche nel dire, decisamente nervose. <Qui si tratta o di tradire il villaggio, o di tradire il mio clan, ogni singola persona che è morta, allora> sentenzia, criptico, ora, senza che nessuna emozione si diapani da quel tono che torna neutrale. E che probabilmente neanche Sami Seiun in persona sosterrebbe un’iniziativa del genere non lo dice, ma è un pensiero che balugina vivo nella mente. Le mani in tasca, neanche si congeda, ma comincia a camminare in direzione di una delle vie principali, dandole le spalle, salvo poi fermarsi e voltarsi nuovamente. <Comunque sia sarò un traditore, questo è sicuro> sono le ultime parole che le rivolge, in realtà, perché poi sì, va a sparire nella coltre di gente che si ammassa sotto la pioggia nelle vie. [Chakra ON][END]

17:16 Sango:
  [Secondo cerchio] Ultime parole iniziano ad esser pronunciate, la pioggia che ormai a smesso di scendere su di loro lasciando spazio ad un timido sole e a delle nuvole < non devono farla franca. Sii solo più intelligente nell'attuare il tuo piano. Più ti esponi, più altra gente morirà > parole dure ma vere, avrebbe messo in crisi non solo se stesso ma anche il clan e la sua posizione. Si ritrova a sospirare d'innanzi a tanta semplicità e tanta testardaggine. Lo ascolta ancora e quell'ultima affermazione non la smuove nemmeno. Se solo avesse messo in crisi il proprio piano sarebbe stata lei a togliergli la vita, nessun Seiun se ne sarebbe lamentato, forse nemmeno Akendo stesso. Non quando il proprio sogno di riportare ame in vita venga messo in discussione da un genin < come vuoi > non è lei la madre, ne la sorella, si è dichiarato apertamente un ninja di kusa dunque non è nessuno per lei, nemmeno quando il clan proviene dal suo stesso villaggio. Avrebbe fatto di certo una selezione e non avrebbe aiutato coloro che non fanno parte della cerchia. Lo osserva allontanarsi senza dire nulla, troppe sono le parole che oggi ha speso per uno sconosciuto. Abbassa l'ombrello richiudendolo infine, il corpo che va a riformarsi di nuovo, la propria innata che rimane viva e vegeta però all'interno del proprio corpo. Chissà cosa ne avrebbe pensato il riduko sennin del proprio ex clan messo alla prova da un ragazzino? Con questa idea va a dileguarsi anche lei verso faccende più importanti, come capire dove si trovi adesso la propria sottoposta e amica. [end]

Katsu, in incognito, incontra Sango. Tra i due, come al solito, esplodono le divergenze e ben presto si trovano a litigare, essendo fondamentalmente incompatibili. Dopo un breve lasso di tempo in cui sembrano essere pacifici terminano la loro conversazione litigando.
Giocata importante in cui si è parlato di obiettivi, difficoltà, punti in comune e dei rispettivi clan.