Attendere esito, donzelletta
Da qualche parte in quel di Kusa, non è necessario che la ragazzina sappia dove si trovi, v'è una sala interrogatori che quest'oggi è occupata. E' piccola, asettica, con un tavolino metallico al centro. E' bianca, illuminata da delle luci bianche sul soffitto. Le mura sembrano rinforzate, anch'esse d'un colore tenue, un grigio piuttosto chiaro in contrapposizione con quello scuro del bancone. Tamaki, la nostra protagonista, scortata dagli Anbu e seguiti senza resistenza alcuna, è seduta dietro al bancone s'una sedia normalissima ed anche piuttosto scomoda. Al momento dei fatti, è da sola nella stanzina. Può vedere un vetro davanti a sé, una comune sala interrogatori, con una porticina sulla propria destra che, qualora provasse ad aprire, sarebbe chiusa ovviamente a chiave. Lei non è ammanettata né legata né nient'altro. Avendoli seguiti senza batter ciglio, non hanno reputato necessario che venisse persino bloccata. Il silenzio regna sovrano in quella stanza, senza sapere dove sia esattamente ubicata, priva della cognizione del tempo che potrebbe farle capire da quanto è lì. Un minuto? Cinque? Mezz'ora? Chi può dirlo. Meccanismi utili e psicologicamente inversi per farla parlare, chiaro. Dovrà aspettare ancora per molto? Scopriamolo... [ Ambient per Tamaki - CHIUSO ][ Nessun limite di tempo ]
Il Chakra viene attivato correttamente, non avendo appunto alcun impedimento di sorta che possa bloccarne il fare. Il motivo per cui si trova lì, in effetti, non l'è stato detto. Hanno delle domande da farle, ma non l'è stato detto nient'altro. Il duo dinamico di Anbu, quello grassottello e quello smilzo, entrano nella stanza passando dalla porta citata in precedenza. Essa viene aperta, consentendo ai due di varcarne l'ingresso ma decidono malauguratamente di passare assieme, nello stesso momento, senza consultarsi tra di loro. Ciò causa il blocco del passaggio, con lo smilzo praticamente schiacciato dall'altro contro lo stipite della porta. Il grassoccio smuove quell'ammasso di grasso che sarebbe il suo bel culetto, agitandolo per cercare di svicolarsi da quella incresciosa situazione. Che figura di merda stanno facendo? Evidentemente, non si tratta di Anbu di grande livello, considerato come appunto la fanciulla si sia prodigata per seguirli senza batter ciglio, assecondando il loro volere e trovandosi, di fatto, proprio seduta in quella stanzetta. Il grassoccio, quindi, è il primo a passare sistemandosi la mantella sia sul capo che addosso, troppo striminzita e piccola per superarne il torso, fermandosi ad altezza dello stomaco. La pettorina stessa sembra fare fatica a contenere tutto il grasso corporeo altrui, ma per ora non sembra cedere affatto. Ed è una fortuna. <Devi metterti a dieta, non ti entra più neanche la pettorina.> Bercia lo smilzo che, tra uno sbuffo e l'altro, prende un'altra sedia - di quelle richiudibili - dalla parete sulla sinistra e vi si siede. Lo schienale sarebbe poggiato contro il suo magro petto, anch'esso coperto dalla pettorina e dalla mantella che, nel suo caso, giunge sin ad altezza delle cosce - come dovrebbe essere. <Sta zitto.> Biascica l'altro, restando in piedi di fianco allo smilzo. Sarà quest'ultimo a prendere la parola in direzione della fanciulla, la quale chiede sia i motivi per cui è stata trattenuta lì e sia un po' d'acqua. <Rispondi alle nostre domande e avrai l'acqua che chiedi. Potresti anche tornare a casa tua, dal tuo fidanzatino, nel minor tempo possibile.> Il tono è affilato, tornato immediatamente nella mise Anbu da mantenere per cercare di portare a compimento l'interrogatorio odierno. Il cicciotto incrocia le braccia sul petto, a malapena riuscendoci, aspettando di poter far la propria parte. Sono posti ambedue frontali a Tamaki con un'effimera distanza a separarli: un metro e mezzo. <Cosa facevi sul Ponte Naruto la sera in cui è esploso?> La domanda giunge come un fulmine a ciel sereno. <Perché eri con Itsuki Goryo?> Una domanda a testa. La seconda giunge dal ciccione. Beh... la reazione dell'Ishiba è tutta da godersi. [ Ambient per Tamaki - CHIUSO ]
Attiva la propria innata con la quale cerca di creare un origami che abbia la forma di Sosachi. Fin qui, niente di strano. Non s'allarmano anche se la tengono strettamente sotto controllo. Potrebbe anche decidere d'usare quella carta, dunque è bene che la prevedano e che non faccia mosse avventate. La sorpresa che quelle domande generano in lei sembra genuina. Non pare vi sia ombra alcuna di menzogna o del tentativo di quest'ultima. <E allora chi c'era su quel ponte al posto tuo? Andiamo, ragazzina> Quello cicciottello si sporge in avanti sul tavolo, assottigliando lo sguardo da dietro la maschera, la quale lo copre per intero e ne modula la voce, modificandola cosicché non sembri affatto quella originale. <non mentirci. Le guardie all'ingresso del ponte ti hanno vista assieme ad Itsuki Goryo> Pronuncia lo smilzo, interrompendo il dire del compagno e mettendosi in mezzo alla discussione per aiutarlo e facilitare l'interrogatorio ad entrambi, eccezion fatta per Tamaki che deve rispondere ai loro quesiti. <quindi, dicci la verità.> Conclude adesso il ciccione, come se il loro modus operandi sia quello di farla confondere. Vogliono che resti concentrata su entrambi, allo stesso modo pretendono delle risposte da questa e che siano oltretutto veritiere. <Non ci interessa la lista dei tuoi conoscenti e dei parenti.> Lo smilzo si dondola sulla sedia, piegando il capo da un lato all'altro come se fosse pensieroso. Non stanno credendo alle sue affermazioni. Come potrebbero? Non vi sono prove. <Non costringerci a passare alle maniere forti. Se dici di non essere stata lì, allora dov'eri? Chi può confermarlo?> Stringe la presa sulla sedia, sempre quello magrolino a parlare alla di lei volta, mantenendo un tono di voce serio ma baritono, senza esagerare né alzarlo eccessivamente. <Devi spiegarci parecchie cose, Tamaki Ishiba.> Incide con il timbro vocale sul cognome che lei ha detto loro di non voler sentir pronunciare, preferendo tutt'altro cognome a quello del Clan. E loro ci giocano sopra, come sempre, volendo a tutti i costi farla cedere, parlare. Questo, del resto, non è altro che l'inizio dell'interrogatorio. Chiunque sarebbe capace di mentire, ancorché un adolescente come lei. <Kapu> Il ciccione si rivolge allo smilzo, svelando il suo nome in codice Anbu. <posso andare a prendere gli strumenti per le torture? Sembra un ossicino duro.> Sembra, non è detto che lo sia e il loro intento è soltanto quello d'incuterle timore, abbastanza da farla confessare poiché, per loro, è a tutti gli effetti la fautrice o il braccio destro di quanto accaduto a Kiri fino a prova contraria effettiva. [ Ambient per Tamaki - CHIUSO ]
In piedi, non intimorisce i due Anbu, addestrati a ben altro che ad aver timore dei gridolini d'una fanciulla che cerca di difendersi dalle accuse mossegli contro. Lei continua ad insistere: non sa niente, non concepisce il motivo per il quale si trova lì e non sa cos'altro dire al riguardo. Alle domande non giunge risposta alcuna, se non quelle che vuole lei e che non rientrano nelle idee che s'erano fatte i due Anbu. Kapu, per primo, si sofferma sulla fisionomia della giovane squadrandola dalla testa ai piedi. <La descrizione che ci hanno fornito corrisponde esattamente a chi abbiamo davanti> Specifica, lasciando scendere lo sguardo e risalire lentamente. Anche se il viso è coperto dalla maschera, non sarà impossibile per la ragazza capire quel che sta facendo dato il movimento del capo altrui. <quindi, non hai scusanti. Dicci perché eri sul ponte quella notte.> Ha già risposto loro che non si trovava affatto sul ponte, che non conosce nessun Itsuki Goryo, che non reputa assolutamente possibile che ci sia anche solo passata. Il ciccione prende la parola, mettendo mano alla tasca porta oggetti sul gluteo sinistro. Ne tira fuori un fuda che viene poggiato sul bancone di metallo tra Tamaki e loro due. Non vi fa ancora reagire il Chakra, tuttavia è pronto a farlo se la ragazza li costringerà. D'altronde, non è degna della fiducia dei due Anbu, i quali stanno svolgendo soltanto il loro incarico e non ce l'hanno direttamente con lei. Devono far valere il proprio operato così come il ruolo che hanno assunto ormai da qualche tempo, pur trattandosi delle ultime ruote del carro. Son stati assegnati a questo interrogatorio poiché trattasi d'una Genin che, per quanto tale, è comunque stata definita una possibile sospettata della caduta del Ponte Naruto. <Non ci interessa chi è il tuo ragazzo o ancorché chi sia tua madre> Prorompe il diversamente magro, voce grottesca pur da sotto la maschera che gliela modifica. <non è questo ciò che ti abbiamo chiesto. Perché eri su quel ponte?> Di nuovo, ancora, palesando l'intenzione di voler andare avanti a lungo con questa tiritera finché non otterranno una confessione od un motivo valido per lasciarla andare. <Dov'eri quella notte?> Il messaggio della distruzione del Ponte è comunque stato reso di dominio pubblico il giorno successivo, pertanto non è verosimile che non sappia a quale sera si stiano riferendo. <Dimostraci che stai collaborando pacificamente allora> Lo smilzo si sporge appena sulla sedia, volendo meglio fissar l'interlocutrice che si troverà di fronte una maschera da volpe bianca con striature verdastre, assieme al simbolo di Kusa inciso sulla fronte. <e dacci modo di crederti. Vogliamo venirti in contro, Ishiba, ma se non ce lo permetti dovremo passare alle maniere forti.> Inclina il capo verso il compagno, quello che ha sfoderato il Fuda, il quale gonfia il petto pronto al passo successivo qualora li costringa ad arrivarci. <Dacci un nome, qualcuno che possa confermare che quella notte non eri sul Ponte che è esploso. Dacci un motivo per credere alle tue parole. Penso tu sappia come funziona> E' ancora Kapu a parlare, quello magrolino e seduto. <se non otteniamo la verità, la estrapoliamo ed il metodo non è piacevole.> Le torture degli Anbu sono tanto famose quanto dolorose. [ Ambient per Tamaki - CHIUSO ]
Tamaki insiste e a ragion veduta: non era su quel ponte, non c'è mai stata. Imperterrita e perentoria nel proprio dire, ostenta sicurezza nelle parole scelte. Non è colpa sua, evidentemente qualcuno l'ha incastrata: è questo che sta lasciando intendere, forse? <Abbiamo almeno tre testimoni oculari che attestano d'averti vista a braccetto con Itsuki Goryo> Al pari d'una coppietta felice che attraversa il ponte di sera per poter godere del bel panorama. <vuoi forse dire che hanno avuto tutt'e tre delle allucinazioni? Che son state vittime d'un Genjutsu?> Lo smilzo scuote il capo come se una soluzione del genere fosse completamente fuori dalla loro umana concezione, increduli che si siano fatti fregare con così poco; anche se alcune illusioni non potrebbero affatto essere definite in questo modo. <Non abbiamo altre informazioni in merito, senonché tu sia passata su quel ponte assieme a quel tale a tarda notte. Dopodiché> Allarga di colpo le braccia verso l'esterno. <BOOOOM!> Simula l'esplosione delle carte bomba. <Quante ne avete usate? Una decina? Per fare tutto quel fracasso, è un numero minimo.> Son cascati in mare quasi cinquanta metri di ponte, assieme ad un paio di coppie di pilastri che lo sostenevano. Quindi, poco ma sicuro, non s'è trattato d'un quantitativo inferiore a quello professato nei di lei confronti. Sì, l'intento è quello di farla esasperare finché non riesca a cantare come un usignolo. Il ciccione, però, è di tutt'altro avviso e, poggiando la mano sul fuda, lo farebbe reagire al proprio Chakra. Ne uscirebbero fuori degli attrezzi ben fuori dall'ordinario, principalmente pinzette e tenaglie di diversa grandezza, misura e forma. <Kapu> Si rivolge al compagno magrolino. <quale pensi sia meglio per strapparle le unghie?> Poi, facendosi pensieroso, torna a guardare proprio l'Ishiba girando il testone in sua direzione. <Prima le unghie o i denti? Questo te lo lascio scegliere, se vuoi!> Sghignazza, volendole incutere paura. Sì, la più nuda e cruda, mentre afferrerebbe proprio una pinza metallica piuttosto pesante. E' visibilmente arrugginita in alcuni punti, sporca di sangue rappreso all'estremità segno inequivocabile che non viene affatto pulita a seguito dell'utilizzo. <Forse non hai capito, Ishiba> Rafforza lo smilzo, alzandosi a sua volta in piedi, aggirando la cattedra e spostandosi sul fianco sinistro della fanciulla. <non hai nessuna voce in capitolo. Non sei tu a decidere se noi ti tortureremo o se continueremo a farti soltanto delle domande> Fa spallucce, piegando infine le braccia al petto e tenendosi distante da lei appena un metro. Minaccioso assieme al compagno che, impugnando la pinza, si sposterebbe sul fianco destro alla stessa altezza dell'altro. <questo è l'ultimo avvertimento.> Si passa a fare i cattivi pur di estrapolare le informazioni delle quali si ha bisogno. Che lei sia cocciuta è un dato di fatto, va benissimo, ma basterà essere così testarde e cocciute per averla vinta davvero con degli Anbu? <Quindi, possiamo chiedere a Sosachi Doku se quella notte stavi davvero dormendo con lui.> Il che la porterebbe ad avere un alibi e a scagionarla completamente dalla faccenda. Forse. <Perché *quel* simbolo?> Ne hanno lasciato uno in particolare che gli Anbu stessi non sono riusciti a spiegarsi e che, chiaramente, Tamaki non può conoscere. [ Ambient per Tamaki - CHIUSO ]
Okay, okay. OKAY! Ci mancavano le lacrime dopo l'insistenza tenuta sino ad ora. I ferri del mestiere spaventano a tal punto Tamaki da farla piangere. Nient'altro che questo! Che sia tutto un bluff? Non lo credono possibile. Davvero s'arriverebbe a tanto, a rendersi ridicoli per sfuggire alle grinfie degli Anbu e al motivo per il quale è stata convocata lì? Insiste nell'asserire che non si tratta di lei, ormai è diventato un mantra che non ha cambiato neppure d'una virgola. Ci si può fidare? Beh, non hanno davvero altre prove per trattenerla e, seppur debbano incontrare Sosachi o quantomeno fargli recapitare un avviso, devono lasciarla andare. Anche perché chi se la vorrebbe tenere adesso che ha iniziato a singhiozzare come una bambina indifesa? E pensare che ha richiamato persino la propria innata, pronta al peggio o al combattimento. Si guardano l'un l'altro, perplessi. Gli ordini sono chiari, ma li hanno svolti egregiamente pur non riuscendo ad ottenere alcunché dalla ragazza. Pur continuando, cosa dovrebbero ottenere? Altre lacrime, grida e strepiti? Per il momento, è giusto lasciarla andare, avendo deposto a sfavore delle informazioni che hanno ottenuto sinora. Rischierebbero di torturarla davvero? E' soltanto una messinscena che avrebbero rischiato di utilizzare -certo- soltanto nel caso in cui fosse stato davvero irreparabile farne uso. <Ti scorteremo fino alla tua residenza. Non uscire dal Villaggio, altrimenti verrai etichettata come una Mukenin che ha scelto di venire meno alle regole imposte.> E' una sospettata, premono affinché ciò le venga ricordato. Il Doku, ovviamente, verrà avvisato a tempo debito. Il prossimo passo tratta Itsuki, il quale è stato avvistato a Kusagakure e, ben presto, verrà a sua volta scortato lì dentro: con le buone o con le cattive. Ebbene... Tutto è bene quel che finisce bene, no? Ma sarà davvero tutto finito? Credo sia soltanto l'inizio per Tamaki. [ END ]