Brindiamo ai (futuri) caduti

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10:58 Rasetsu:
 Cosa provi quando -finalmente- puoi chiamare un luogo "casa"? Certo, non è la stessa sensazione che prova quando torna da Kouki, in quel piccolo Tempio dedicato ai Kokketsu che ha modificato come meglio crede, rendendolo di fatto sia un luogo di culto (come avrebbe voluto sua sorella Kurona) e sia un rifugio d'amore. Perché, per quanto sia grato all'immortalità che la sua innata gli concede, non vuole passarla in solitudine. S'è legato anima e cuore ad una fanciulla che in lui ha riversato ogni stilla di fiducia, riuscendo a tornare a vivere. Come lui, d'altronde. E seduto al bancone del Locale Kukoku, con un bicchiere di bourbon tra le mani, si rigira il liquido in quel cristallo trasparente. Pensieroso, privo del solito brio che una pasticca di Sbrilluccica potrebbe fargli tornare. Nessun effetto collaterale dato dalla mancata o avvenuta assunzione. È semplicemente il -vero- Rasetsu, quello che sfrutta il cervello e che non usa la lingua soltanto per ridere come un ossesso. Non sa bene se quel che stia facendo è giusto, se ciò sia utile allo scopo ultimo o se potrebbe evitare di compiere un gesto del genere. Tuttavia, è la Yakushi -la sua Serpe- che ne ha chiesto aiuto, dunque non rifiuterà mai una richiesta simile se pervenuta da chi gli ha permesso di provare emozioni, da chi gli ha permesso di amare probabilmente -davvero- per la prima volta in vita sua. Perché quel sentimento che sentiva legato a Bahaa, null'altro era che un effimera empatia con una bambina che l'aveva capito, che l'aveva accettato per il mostro che è. E allora eccolo lì, vestito della sua normalità, con i ciuffi cremisi tagliati corti che ne sfiorano il collo e la base di esso. Si passa la mano libera, la destrorsa, tra questi sulla fronte, scostandoli e portandoli d'un lato per evitare che gli ricadano sugli occhi. Sul naso, la montatura cremisi è ben posizionata, permettendo di vedere attraverso di essi. Le iridi verdastre si perdono nel lento ondeggiare del liquido ambrato sottostante. Veste di nero, come di consueto, con il marchio del clan disegnato e ben visibile dietro la schiena. Non lo ha mai nascosto, anzi è sempre stato motivo di vanto. La camicia è abbottonata eccezion fatta per i primi due bottoni che metto in risalto il glabro e scarno sterno; le maniche sono piegate sin ad altezza dei gomiti, lasciando visibili le cicatrici su entrambi i polsi, specialmente il mancino dove un paio non sono neppure rimarginate. Del resto, sfrutta la sua innata spesso e volentieri, dunque non è innaturale che quelle ferite trovino posto lì. Il locale è ovviamente vuoto, così come son liberi i divanetti tutto attorno, le piste da ballo e i cubi, assieme ai privè. Ci sono degli uomini, chiaramente dell'organizzazione mafiosa della quale fa parte, ma al momento nessuno disturba nessuno. Conoscono l'animo iracondo del Rosso ed il fatto che or stia tanto calmo è un bene per chiunque debba sopportarlo. Ha convocato Sosachi Doku, teoricamente non per del veleno, avendone tutt'ora delle buone riserve. Curvo sul bancone, con un debole spiraglio di luce che verrebbe dato da una singola finestrella non oscurata come suo solito, ne attende l'arrivo. [Chk On]

11:03 Sosachi:
  [Locale Kukoku] Non è una bella giornata, assolutamente. Non è decisamente la giornata ideale per Sosachi. Da ieri, infatti, si sente perduto. Come mai? Forse la battaglia con le copie del presunto dio lo hanno fiaccato ed indebolito? Magari .. la realtà è spesso ben più crudele e feroce di questa. La realtà è che ha ricevuto un messaggio, scritto su un foglietto di carta candido, scritto con il sangue. Era Tamaki, era la sua Tamaki che gli ha scritto che era successo qualche cosa: che degli anbu, gli esseri più inutili delle gerarchie ninja sono stati mandati per rapirla e interrogarla. Per cosa poi? Non aveva fatto nulla la ragazza, non s'è mai macchiata di crimini o altro. Non sa che cosa possa essere passato per la mente di quei beceri ninja che si osano anche definire le forze d'élite del villaggio. Che vergogna. Sa soltanto che deve parlare con Sango per informarla di questa cosa e deve andare a salvarla, qualunque cosa sia successo. Darebbe fuoco al villaggio per salvarla, non gli interessa. Il letto, freddo, dove ha passato la notte è diventato il nido dei sentimenti negativi del giovane Doku che ha trascorso quelle ore a pensare dove fosse la sua amata e che cosa possa esserle successo. Avrebbe voluto risvegliare le fiamme infernali, aprire i cancelli dell'ade e far inghiottire chiunque si sia macchiato di questo oltraggio. E' sicuro che ci sia stato un fraintendimento. Sicuramente non ha compiuto nulla. Ma se fosse un modo per colpire il Doku? No, che cosa potrebbe essere? Non c'entra sicuramente nulla. Non può essere, Yukio lo avrebbe avvisato. E' decisamente confuso. Il volto è carico di emozioni negative: tristezza, ansie, paura per lei e ira. Ira perchè sa che la verità è la solita: Tamaki è innocente e lui interverrà per salvarla, come un eroe deve comportarsi. < Ti salverò .. > Si dice a bassa voce camminando in direzione del Kukoku, dove Rasetsu ha convocato il Doku per qualche ragione di carattere lavorativo, sicuramente lontana e scollegata da quanto successo in questi giorni. Sa che lui non esiterà ad aiutarlo, ma sa anche che questa è una storia che deve portare avanti da solo, lo deve fare per amore, per lei. Il passo è comunque deciso, le braccia tese e infilate nelle tasche dei pantaloni. Indossa, infatti, dei jeans abbastanza attillati, una maglia dalle maniche lunghe con uno scollo a "V" con bottoni, slacciati. Ha anche delle scarpe ai piedi, ovviamente. Non ha armi, ma il chakra circola, vorticosamente, circola impetuoso come un fiume in piena. E' uno scorrere confuso, imprevedibile, segno di una persona che non ha il controllo delle emozioni ora e che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Il tipico self control del Doku sembra essere stato accantonato in favore di un turbinio di emozioni che lo sovrasta da testa ai piedi. E' davanti al Kukoku. Apre la porta sbattendola forte, quasi come se fosse arrabbiato con il mondo. Richiude la porta dietro di sè. Non si cura se ci siano clienti o che: vede Rasetsu al bancone e lo raggiunge. Si siede, non dice altro, non lo saluta. L'altro potrà sicuramente capire che qualche cosa non sta andando come si deve. [Chakra On]

11:26 Rasetsu:
 La giornata potrebbe non essere affatto delle migliori. Se da un lato abbiamo un Rasetsu depresso -gli sbalzi d'umore non conducono necessariamente all'euforia, ma ti spingono anche verso il baratro- dall'altro vi è un Doku preoccupato ed anche parecchio arrabbiato. Il Rosso sceglie di fare spallucce. Non lo ha convocato lì per disquisire circa problemi di cuore o di coppia, bensì per affari e per una questione che gli ha tenuta finora nascosta: Oto e la futura caduta di Kunimitsu. Lascia fluire dalle labbra un debole sospiro, abbassando ulteriormente il capo sin quasi a sfiorare il bicchiere ancor contenente il liquido ambrato. Solleverebbe l'arto manco, portando il polso a contatto con i denti aguzzi. Morderebbe con forza sfruttando la durezza dei denti e i canini, così da aprirsi un lieve solco sulla pelle che permette al Sangue Nero di vedere la luce. Lo unirebbe al Chakra elementale dell'Acqua, senza il quale non potrebbe affatto esistere. Esso, una volta esternatosi dalla ferita aperta, inizierebbe ad aleggiare attorno alla figura del Rosso. Due lacrime di sangue scenderebbero dalle guance, fermandosi alla base del mento. Renderebbero persino gli occhi più scuri, adornati della stessa aurea maligna e divenuti altresì giallastri come quelli della piccola Serpe. Il sangue che gli aleggerebbe attorno ne ricoprirebbe l'intero corpo con una cappa composto dello stesso liquido, coagulatosi per prendere la forma d'un cappuccio che si poserebbe sul capo. La tunica scenderebbe dabbasso, sfilacciata, etera come se fosse esattamente la morte ch'è venuta a prendersi i suoi amati peccatori. Un'aura violacea ricca di piccole scariche elettriche - insignificanti e solamente sceniche - lo dovrebbe circondare così come la tunica appena descritta. Alle estremità di braccia e gambe, si troverebbero delle goccioline nerastre che potrebbero essere usate nella creazione dei costrutti qualora ve ne sia la necessità in futuro. E questo futuro giunge nel giro di pochi istanti, durante i quali cerca di plasmare lo stesso Sangue affinché assuma delle fattezze particolari. Esso si raggrumerebbe, coagulandosi e non essendo più mero liquido nero, attorniato da quella stramba aura. Gli occhi, or divenuti giallognoli ed immersi nell'oscurità che ha generato, si focalizzano sul bancone e sul retro di questo, precisamente sul muro frontale, sugli scaffali che riportano su di essi ogni qualsivoglia genere di alcolico. Alcune bottiglie sono per metà piene, altre per metà vuote. Così com'è la vita. Genererebbe un braccino dalla lunghezza effimera di un metro soltanto, rispetto a quelli che potrebbe davvero raggiungere. Lo formerebbe dall'altro lato del bancone, or vuoto, assieme ad una mano dotata di artigli d'un altro mezzo metro. Non è necessariamente proporzionata, è più che altro grottesca e ciò gli sta più che bene. Distenderebbe quelle dita, simili ad artigli animali, verso qualche bottiglia, come se le stesse indicando. <Dimmi quale vuoi. Uno shot e mi dici cos'hai, due shot e ti dico perché ti ho chiamato. Poi passiamo alle due dita, che dici?> Propone, affilando un ghigno e piegando appena il capo per scrutarne il viso. [Chakra: 86/90 || Punti Vita Ryuuma: 98/100][2/4 Attivazione Innata Kokketsu + 2/4 Creazione di un Costrutto]

11:47 Sosachi:
  [Locale Kukoku] Ryuuma è fatto così: nella sua stranezza e grottesca indole, è comunque una persona dall'animo buono e fraterno, sebbene non abbia una fisionomia assolutamente rassicurante. Per fortuna, a completare un quadretto di mood spento c'è il Doku che sembra più arrabbiato che triste. La rabbia, però, deriva dalla sua mancata conoscenza di ciò che sta succedendo. Chiude gli occhi abbassando il capo e sfregandoseli con la mano, come se stesse cercando di nascondere le lacrime e il suo stato emotivo. Vede l'altro creare una specie di mostro, una sorta di .. boh, qualche cosa, che usa come rampino per prendere una bottiglia di qualche cosa. < Non voglio bere Rasetsu > Chiosa freddo. Ha una tempesta nel cuore e non riesce a farla smettere, come se fosse effettivamente preoccupato, come se stesse cercando di trovare una certa soluzione. Deve trovare il cosiddetto bandolo della matassa per poter capire quale fosse la ragione per cui Tamaki non è tornata a casa dopo la missione. < Cos'ho? > Stringe il pugno destro e lo sbatte sul bancone provocando un rimbombo, ma senza rompere nulla essendo comunque dotato di una forza non eccessivamente alta. < Cos'ho? Tamaki è partita per una missione e mi ritrovo un suo messaggio in cui è stata sequestrata da degli Anbu per chissà quale c***o di motivo! Non sono tranquillo. > Si alza dalla sedia camminando nervosamente e gesticolando alzando le braccia convulsamente < Sono stato rapito dal falso dio e mi sono ritrovato sui Monti Ardenti .. > spiega < .. torno e Tamaki parte per la missione senza farne ritorno. Come potrei sentirmi tranquillo? Darei fuoco a metà villaggio per sapere che cosa le sia successo! > Ryuuma dovrà comprendere il su stato d'animo: si spera possa compatirlo o comunque aiutarlo, invece che ridergli contro e gettare altro sconforto sul giovane Doku che è visibilmente preoccupato. < Immagina se rapissero Kouki .. cosa faresti? Non scaleresti anche la montagna più alta per arrivare da lei? E poi .. gli anbu .. > Sorride sinistramente e in maniera ironica aggiunge < Non valgono nulla e vanno a prendersela con chi non può difendersi. Vengano qua .. gli farei vedere l'inferno a questi co*****i che non sono altro. > Forse Ryuuma potrebbe apprezzare questo lato furente ed iracondo del giovane Doku. < Li farei fuori ad uno ad uno se sapessi che hanno torto un capello a Tamaki. Yukio dovrà darmi delle spiegazioni per quello che sta succedendo. Lei non ha fatto nulla. > Si riavvicina alla sedia, appoggiandosi e dando delle manate al bancone con entrambi i palmi, aperti. < Che RABBIAAAAAAA! > Fortunatamente non dovrebbe esserci nessuno nel locale, altrimenti potrebbe anche essere disturbato. < Come mai mi hai chiamato qua? Sappi che se devi fare fuori qualcuno, ti basta mandarmi ora .. potrei fare una strage. > Il lato Kimi è emerso anche in Sosachi, sebbene lo dimostri in maniera differente. Lui è empatico, emozionale, vive questa rabbia a causa di un torto subito, di un amore negato ed allontanato. [Chakra On]

12:16 Rasetsu:
 Rasetsu è tutt'altro che un Mostro se lo si conosce a fondo. Se soltanto si osasse scavare un po' più a fondo del suo animo umano, scoprireste soltanto un essere odiato, deriso, insultato da tutti e preso di mira in maniera costante. E' cresciuto nell'odio generale che il suo aspetto suscitava negli altri, detestandosi a sua volta finché non ha scoperto di poter diventare immortale. Sol allora, quando il sangue di Yukio ha legato col proprio, è avvenuta la rinascita di Rasetsu e la vera morte di Ryuuma. Perché il Demone Mangia Uomini, così chiamatosi, non è altro che una bestia assetata di vendetta nei confronti di coloro che lo hanno per anni torturato. Ha reso possibile tante delle sue strampalate idee, dimostrando come la propria psiche, il cerebro che soggiorna in quella calotta cranica e il pensiero in esso insito siano alla base del ragionamento senziente che l'ha condotto ad essere quel ch'è: ad un passo dalla vetta. La condizione di non poter esser ancora a capo dell'organizzazione lo angustia, ma non per questo arresta le opere e i piani organizzati. Non dà più conto a nessuno e se Jinto vuol venire a trovarlo prima che sia lui a farlo, beh, ben venga. Scosta l'attenzione dai pensieri rilegati al fatto che non ha sostanza alcuna in corpo, concentrandosi sulle parole che vengono pronunciate dal compagno. <Bevi> Gli ordina, or assottigliando lo sguardo e calando quelle iridi dorate, nascoste nella tenebra più oscura, sul viso di questi. <non me ne frega un cazzo che non vuoi bere, tu bevi.> E non aver sostanze in corpo che ne controllino l'umore sin a renderlo euforico e divertente, causano di contro un'eccessiva irritabilità che infastidisce persino lui stesso. Se fino a poc'anzi s'è dimostrato pacato e tranquillo, pur generando quel Sangue Nero che solitamente utilizza in battaglia per sodomizzare, uccidere e mutilare, adesso cambia radicalmente. Non che sia una novità: è soggetto agli sbalzi d'umore da quand'era soltanto un infante, nonostante nessuno si sia quantomeno interessato al suo lato psicologico. Commettere un omicidio a sangue freddo e per motivi futili è ben lungi dall'appartenere alla normalità d'un adolescente, il quale pur sempre privo d'amici o qualcuno che lo indirizzasse sulla strada giusta. La mano di Sangue prenderebbe una bottiglia di gin che condurrebbe al bancone. Rasetsu, invece, allunga un bicchierino vuoto proprio sotto il costrutto, controllandolo mentalmente. Versa una piccola quantità corrispettiva, appunto, ad uno shot. <Butta giù e tutto ti sarà chiaro.> Se qualora così non lo convincesse, ha comunque un asso nella manica. Quando Sosachi tornerà a sedersi, tramite il consueto controllo mentale, senza batter ciglio, formerebbe un nuovo costrutto. Esso avrebbe una grandezza maggiore rispetto a quello precedente, palesandosi come un'oscura presenza dietro la schiena altrui ed oscurando quella poca luce che filtra nel locale. Sarebbe soltanto una mano formata dal palmo e da cinque dita, ben più simili ad artigli. Esse sarebbero abbastanza larghe, sfiorando il mezzo metro (mezzo metro per dita equivarrebbe ad una larghezza -pari anche per il palmo aperto- di due metri e mezzo). La lunghezza raggiungerebbe, invece, il metro e mezzo singolo per OGNI DITO anche se il mignolo e il pollice -se tali si possano definire in quella creazione grottesca- sono lievemente ridotti e proporzionati al contesto. Un piccolo moncherino nascerebbe al termine del palmo, privo d'altra funzione se non quella scenica. <Non costringermi ad usare la forza. Butta giù.> Glielo ripete, la mano che protende verso la sua schiena pronta ad afferrarlo qualora decidesse di sfuggire, rifiutare l'ordine del Rosso od altro. <Non farei niente> Se rapissero Kouki, intende, rispondendo al quesito del biondo dopo che questi gli abbia spiegato quanto accaduto. Lascia che questa frase prenda consapevolezza nella testa del Doku, attendendo qualche altro istante prima di proseguire nel discorso, palesemente trattandosi d'una frase non conclusa. <perché non si sarebbe fatta prendere e io gliel'avrei impedito. Dov'eri quando aveva bisogno del tuo aiuto? Non puoi venire nel locale a lamentarti ogni volta di qualcosa che va male nella tua cazzo di vita> Prende un respiro profondo, ingollando quel sorso di bourbon ch'era rimasto nel proprio bicchiere, sapientemente dondolato finora dalla manca. <se non fai niente per evitare che ciò avvenga.> Così come non è utile sbattere le mani sul bancone quando e come vuole, soltanto perché gli girano le scatole. <Il bancone.> Chiosa, sfugge un lamento più che una coppia di parole da quelle labbra esangui e sottilissime. <-Dobbiamo-> Non deve. <fare fuori più di qualcuno oppure prenderne il posto. Raduna gli uomini più fedeli che riesci a raggruppare> Agita appena la dritta nell'etere, come se ciò servisse a sottolineare l'importanza o meno della questione appena esposta. <e mandali ad Otogakure con delle specifiche mansioni. Apri bene le orecchie perché non puoi fallire.> Tono greve, ben più roco del normale e senza distoglier lo sguardo dal bicchiere ormai svuotatosi. [Chakra: 86/90 || Punti Vita Ryuuma: 96/100][2/4 - Creazione Secondo Costrutto + 2/4 - Movimento del Primo Costrutto][Hijutsu Kokketsu LV4 ON]

12:38 Sosachi:
  [Locale Kukoku] Sono due teste dure che cozzano l'una contro l'altra generando anche scintille, se solo potessero anche scalfirsi come due pietre focaie. Da una parte l'emarginato Rasetsu che ha sempre vissuto nella solitudine e che da questa solitudine ha tratto potere, forza, maturità e tanto altro. E dall'altra? Un giovane ragazzo innamorato che ha trovato l'amore e che è rinato. Sono due figure contrapposte: luce ed ombra, fiamma e sangue, due elementi che sembrano discordanti, ma che, invece, sono solamente antitetici, ma non distanti. Ryuuma è una sorta di fratello maggiore, quello che ha sempre la parola giusta, magari formulata non ottimamente, nel momento giusto. E questo lo deve ammettere. Non ha mai avuto grandi doti come psicologo, sebbene sia un medico e scienziato pazzo. < Ascoltami .. > Il tono si fa calmo < .. non posso bere. Non sono dell'umore per farlo. Non voglio mancarti di rispetto. > Spera possa capire mentre dietro di lui prende anche forma un costrutto di dimensioni importanti, come una mano gigante pronta anche a schiacciarlo, se serva. < Non serve intimidirmi così. Non penso che dell'alcol possa aiutarmi. Tu spiegami perchè io dovrei bere e ti asseconderò. Fino ad allora ti prego di rispettare la mia scelta. > Una richiesta pacifista, dopotutto. Non si muove dalla sedia e non cerca nemmeno riparo da quella mano gigante: il dolore che potrebbe provare dal colpo sarebbe comunque inferiore a quello subito e inferto da quelle parole che gli sono state recapitate. < Non faresti niente? Certo, facile dire "glielo avrei impedito". Come potevo impedirgli una cosa così? Era partita per una missione C di ricerca, non stava facendo altro che servire il suo villaggio che ora le manda contro degli anbu. Io non potevo fare nulla: non posso starle attaccato come se fosse la mia ombra. Deve sbocciare anche lei come un fiore .. > Pausa < .. non potevo partire e seguirla. Io ero a casa ad aspettarla. Ho visto la morte in faccia Rasetsu. Il falso dio mi aveva rapito e mi voleva uccidere. Sono uscito soltanto perchè mi sono destreggiato contro di lui, ma ho rischiato di morire. > Un'ultima pausa < E non sono mai venuto a lamentarmi della mia cazzo di vita in questo locale. Ho sempre tenuto separata la mia vita da questo lavoro. Ma tu sei mio amico e sono stato onesto con te .. ho solo voluto parlarti di questa mia cosa. Non voglio il tuo aiuto, farò da solo. > Ha voluto comunque specificare quello che sta passando, per evitare domande scomode. < La amo. > Pausa, mentre gli occhi si gonfiano < Per lei farei qualunque cosa, anche entrare in quella cazzo di prigione dove la tengono e liberarla. > Spera che Ryuuma possa capire che cosa gli sta dicendo, essendo anche lui legato ad una persona. < Cosa faresti per Kouki? Non cercheresti di fare l'impossibile? Ti ha reso migliore, mi hai detto, no? Anche io mi sento migliore stando al suo fianco. Non posso abbandonare chi ha fatto rinascere in me certi sentimenti, non posso. > China il capo portandosi le mani dietro la nuca e incrociando le dita, nascondendo il volto che si riga sulla gota destra. Potrà sentirlo singhiozzare un paio di volte e tirare su con il naso. Si rialza, fortunatamente coperto dall'oscurità. < L'unico uomo fedele a me stesso sono io. Tamaki non la manderei mai a morire ad Oto ed io non posso lasciare Kusa. Ho un compito affidatomi da Medusa stessa > Proteggere e controllare il clan < Gli uomini a me fedeli sono pochi, tu sei uno di questi > Oltre a Saisashi che, però, non vede da tempo. < Parla chiaro, così capirò come comportarmi e come potremo agire. > Ovviamente, visto che per ora non gli è praticamente chiaro quasi nulla di quello che sta dicendo. [Chakra on]

14:06 Rasetsu:
 Il bicchiere svuotatasi viene prontamente riempito, questa volta di gin. La mano creata in precedenza, piccolina e niente a che vedere con quella successiva, sposta la bottiglia verso il cristallo del Rosso. Ovvia telepatia quella che sfrutta per muovere i propri costrutti, mentre la manona gigantesca resta posta dietro la schiena del biondino, pronta ad agire al primo comando pensato dall'utilizzatore, nonché creatore. Un dito appena di liquore vien versato prima che la mano venga poi fermata, volteggiando in aria nei loro pressi pur restando dietro al bancone del bar. <Proprio perché non sei dell'umore> S'umetta le labbra con la punta della lingua, fuoriuscendo lenta prima di rientrar tra le fauci e nascondersi dietro la schiera di denti aguzzi ed affilati. <dovresti bere.> Non è esattamente uno dei consigli migliori che si dovrebbero dare a qualcuno, specialmente se questi è piuttosto arrabbiato ed amareggiato. Quanto accaduto è di per sé grave. <Se Yukio ha fatto questo> Dato che gli Anbu sono pur sempre gestiti dal Kage di riferimento. <c'è un motivo. Non agisce per caso, per quanto possa sembrare il contrario.> Conoscendolo, l'Hasukage è di per sé un folle che ragiona per interesse personale ed è solito muovere il suo nuovo gruppetto di pagliacci, com'è accaduto in quel di Kiri per salvaguardare l'Alleanza e i suoi intenti. <Se la tua fidanzatina è innocente> Come lui asserisce che sia. <non vedo perché preoccuparti tanto.> Ora, lui non sa come agiscono gli Anbu. Non se n'è mai interessato e non vuole averci niente a che fare. Finché non lo importunano, va tutto bene. Ed essendo gestiti da Yukio, potrebbero non doverlo cercare affatto. <O credi che abbia fatto davvero qualcosa?> D'altronde, per qual motivo dovrebbero muoversi gli Anbu se non per atti contro l'Alleanza, il Villaggio e il Kage? Son stati istituiti per questo. Quanto detto vien pronunciato senza sollevar lo sguardo dal bicchiere, scrutando all'interno di esso come se sul fondo possa trovare le risposte ai dubbi che lo attanagliano. <Ti sei fatto rapire?> Modifica la sua asserzione, facendo sì che sia lui il colpevole, reo d'essersi fatto rapire anziché evitare che ciò accadesse. Rasetsu prende la situazione alla leggera, come se, non essendo accaduto a lui direttamente, non fosse niente di che. Una bazzecola. Niente di più sbagliato. <Non avrai il mio aiuto> Lui ha dato per scontato qualcosa, il Rosso glielo mette per iscritto. <perché sono io a non volertene dare> Gira ancor il liquido nel bicchiere tramite l'ausilio della manca che ne sorregge l'oggetto. <perché devi imparare a fidarti di lei> Corruccia appena le sopracciglia, stranamente in ordine per essere un uomo che di tali problemi non se ne fa. <perché se non ti fidi di lei, mandi tutto in malora.> Il Kokketsu si fida ciecamente di Kouki, tanto da conferirle un ruolo di prestigio nell'ospedale, tanto da lasciargliene le redini, tanto da permetterle di giostrare il cuore del Demone come meglio crede, tanto da consentirle di tenerlo mansueto... ma soltanto con sé. <Non sai i motivi che l'hanno portata ad essere sequestrata, rapita o cos'altro.> Il che riconduce il tutto alla domanda precedente: crede che abbia fatto qualcosa di sbagliato? Così come si ricollega all'altra successiva: fidarsi di Tamaki. S'è talmente sicuro che quest'ultima sia innocente, allora perché concorrere a simili ire nei confronti degli Anbu, rischiando di contro d'inimicarsi il suo stesso villaggio? <Non mi serve un Mukenin> Pronuncia, tirando su col naso e portando il bicchiere a poca distanza dalle labbra, schiudendole appena ma senza permettere al caldo liquore di scivolarvi attraverso. <quindi, resta al tuo posto.> Non vuole che faccia delle pazzie. Comprende bene che non muoversi immediatamente per salvare la sua principessa non è ciò che lui vorrebbe. Ma spera di farlo ragionare con quelle parole spicce. <Per Kouki, ho fatto l'impossibile> Sottolinea con il proprio timbro vocale, gettando giù il gin in un sorso solo. <le ho permesso di farmi ripartire il cuore> Quello che diceva non battesse, per chissà qual motivo, probabilmente metaforico. <le ho concesso d'avvicinarsi più di quel che avrei voluto facesse. Ho ceduto> Prosegue nel suo racconto, gli occhi fissi nel fondo del cristallo che stringe ancor tra le dita. <lei che sarebbe dovuta essere nient'altro che una pedina sacrificale nelle mie mani> Per il suo Veleno, per la sua conoscenza nell'ambito medico. <è poi riuscita a rendere meno triste e vuoto questo lurido mondo.> Poiché lui null'altro ha vissuto che un'eternità di dolore ed inferno, di rabbia e frustrazione, il non esser preso sul serio finché non è riuscito ad incutere timore negli altri. <Ed è per questo che -per lei- ti sto chiedendo di radunare questi uomini. La testa di Kunimitsu deve cadere> Il capo va a flettersi da un lato, il sadico ghigno a formarsi e a stendersi sol da un lato. <perché è questo ciò che Kouki vuole> Si gira or sulla sedia per averlo frontale, ghignante e tronfio, il solito pazzo Rasetsu. Ennesimo sbalzo d'umore che, quanto meno, non lo rende più tanto depresso. <ed è questo che sono disposto a fare per lei.> Andare contro un Kage, contro un altro Villaggio del quale non gliene frega niente soltanto perché è stata la Yakushi a chiederglielo. <Io NON sono un tuo uomo, sei tu ad essere uno dei miei.> Solleva l'indice della dritta, sottolineando ciò che per Sosachi non sembrerebbe abbastanza ovvio, mettendo i puntini sulle i come suo solito, inviperito da una frase che reputa mancante del rispetto da attribuirgli. <Difatti, intendevo gli uomini dell'organizzazione, quelli più fedeli eccetto Sakir, troppo inesperto per prendere parte a questa rivolta. Dovranno raggiungere Oto, il confine, l'ingresso della Magione e sostituirsi alle guardie.> Parla chiaro, esattamente come il Doku gli ha chiesto di fare, conscio che lì dentro può esporre il piano come meglio crede e che nessuno lo farà uscire. Comanda, assieme a Zashiki. <Potete corromperle, ucciderle, torturarle: non mi interessa. Ma dovranno essere lì quando arriveremo.> E tanto basta. <Non serve che vada tu, ma che coordini degli uomini affinché facciano ciò. Anch'io ho il mio daffare, lo sai.> Ha la necessità stringente di tornare all'Ospedale adesso, non tanto per il lavoro quanto per incontrare la Serpe. Ha bisogno di quel calore che soltanto lei può dargli, quelle attenzioni e quell'affetto che tra Mostri sanno regalarsi. [Chakra: 86/90 || Punti Vita Ryuuma: 94/100][Hijutsu Kokketsu LV4 ON]

14:30 Sosachi:
  [Locale Kukoku] Farsi dare lezioni di vita da Ryuuma è come chiedere ad un cieco di farsi aiutare a finire un puzzle. In pratica, ti lascia con più dubbi e domande di prima, come se fosse in grado di scombussolarti la mente piuttosto che aiutarti a fare chiarezza. E' anche vero che il primo Ryuuma era decisamente più pazzo: lui è una nuova versione, più equilibrata, più normale, si potrebbe quasi dire. < Se bevo questo bicchiere la smetti di stressarmi con l'alcol per oggi? > Chiede, visto che almeno così potrebbe risolvere uno dei problemi che lo stanno colpendo oggi. Non è dell'umore e vorrebbe decisamente limitarne l'uso per evitare che possano esserci dei risvolti negativi e per non fare pazzie. < Non so che cosa abbia mosso questa gente a cercarla. > Non lo sa davvero, anche perchè non ha commesso nulla del genere. < Yukio? > Yukio avrebbe ordinato di sequestrarla? < Non so se sia stato lui a farlo, ma in ogni caso, che sia stato lui il mandante o meno .. lei non c'entra assolutamente nulla. E' innocente, ci giurerei con la mia vita. Potessi morire ora. > Allarga le braccia come ad attendere che la morte lo colpisca < Mi preoccupo perchè non vorrei che l'avessero incastrata > Sango magari, con le sue manie di protagonismo. Oppure qualche nemico del clan. Insomma, non sa che possa essere successo di preciso. < Siamo tornati assieme da Kiri e abbiamo vissuto assieme, non avrebbe potuto fare nulla di male. > Da qui nasce la sua preoccupazione ed il suo sospetto. Com'è possibile che una ragazza innocente venga sequestrata? Per cosa soprattutto? < Io mi fido di lei, più che di me stesso. Finalmente ho trovato una persona disposta ad amarmi e a volermi, non la getterò via per un mio capriccio. > Vorrebbe solo sapere che è viva, che non le hanno fatto del male, che non sta succedendo nulla e che non la stanno torturando. < Non mi sono fatto rapire. Ero al tempio, ho visto tutto nero e mi sono ritrovato in uno stanzone enorme con un pazzo succhia chakra che mi lanciava contro ninjutsu katon. Non è stato semplice uscire. In più, mi sono ritrovato ai monti ardenti .. non so come mi abbiano portato lì. > Insomma, l'incontro con il presunto dio non sarà facilmente dimenticato e, soprattutto, non sarà semplice levarsi quella sensazione di prosciugamento che ha avvertito in loro presenza. < Non voglio il tuo aiuto, mi fido di lei e so che verrà rilasciata. Non ha commesso nulla e deve esserci stato sicuramente un errore. > Ne è certo e sa anche che verrà rilasciata assolutamente ed innocentemente. < Ma voglio andare a fondo e capire chi e come abbia deciso di sequestrarla. Perchè lo hanno fatto e con quali accuse. > Lo vuole sapere, per giustizia nei confronti dell'Ishiba. < Non voglio diventare Mukenin > Chiosa, come a voler rassicurare che non sia diventato totalmente pazzo e scellerato. Ryuuma, quindi, comincia a parlare di Kouki, la sua dolce metà. Come lui aveva incontrato la ragazza in altre sedi e solo dopo era scoppiata la scintilla, sebbene sia difficile vedere un Rasetsu innamorato. Non interviene per rispetto altrui, visto che non vuole intervenire su una questione parecchio spinosa anche per lei. < La testa di Kunimitsu? > La Kage di Oto, una sua conoscenza essendo nato e diventato ninja in quelle terre. < Quindi vuoi che io coordini gli uomini della Yakuza da Kusa per questo piano? > Cerca di capire a fondo la questione che gli è stata affidata ed assegnata. < Quindi mi stai chiedendo di prendere quel manipolo di uomini di cui disponiamo come Yakuza, guidarli alla magione di Kunimitsu e far sì che si sostituiscano al corpo di guardia della donna? > Sosachi dovrebbe diventare così uno stratega, una sorta di burattinaio, abile tessitore di fila che possono condurre ad un determinato esito. < E Jinto è d'accordo? > Sa dell'astio tra i due, ma non sa bene il suo coinvolgimento in questo piano. Nel dubbio, chiede. [Chakra On]

15:03 Rasetsu:
 Fa spallucce. <Se ne bevi uno, sì.> Almeno uno. <Ho pure attivato l'innata per versarti da bere> Sta già diventando un pochino più cazzone di com'era all'inizio della loro riunione. <non puoi rifiutarti.> Il bicchiere è ancor lì, difatti, con ambedue le mani -la piccola e la grande- che volteggiano nell'aere nei suoi pressi. Non si muovono granché, ma lascia che il controllo mentale sia comunque attivo, pronto a spostarle se e quando necessario. <Non dico che sia lui il mandante, ma gli Anbu si muovono per difesa del Villaggio e del Kage> E' una regola che tutti conoscono, persino Rasetsu il quale non ha comunque mai avuto a che fare con nessuno del genere, tanto meno vuole iniziare ad averci a che fare adesso. Ha troppo tra le mani, deve continuare a lavorare e ad ottenere qualsiasi cosa voglia, qualunque sia il suo desiderio. <quindi, tutto può essere.> Il proprio bicchiere è vuoto, avendone bevuto poco prima il contenuto. Pertanto, richiama mentalmente la manina che accorrerebbe fin da subito per cercare di recuperare la bottiglia di gin e versarne un altro piccolo quantitativo nel cristallo. Lo stesso. Seguendo il flusso mentale, il braccio poggerebbe infine la bottiglia sul bancone, lasciandola tra sé e il Doku. <Lascia passare qualche giorno> Bofonchia, agitando l'arto manco in aria con tanto di bicchiere dal quale sfuggono alcune goccioline di prelibato e prezioso liquore. <e valuta la situazione.> Non c'è altro che possa dirgli o aiutarlo a fare, sicuramente non si metterà contro il corpo Speciale neppur lo pagassero a peso d'oro per tutta la vita, guadagnando mille Ryo al secondo. Di base, sì, è capace soltanto d'insinuare maggiori dubbi nel cervello delle persone anziché portare questi ultimi ad una consapevolezza e ad una risposta certi. <Non ho mai avuto il -piacere-> Palesemente ironico nel tono, ridacchiando di seguito a quanto pronunciato. <di incontrarlo né sono intenzionato a volerlo vedere> E dunque? Prende un profondo respiro, lasciando tempo all'altro di comprendere le parole del Rosso e metabolizzarle. <quindi, non so bene come faccia né cosa sia in grado di fare. Ho troppo da fare> Lo hai già detto tre milioni di volte, lo sanno pure i sassi cos'hai da fare e quanto. <e non sono un Ninja pronto a difendere il Villaggio da quello stronzo.> Che gliene frega, del resto? Ha partecipato alle missioni soltanto per i soldi, come sempre, quindi non scenderà in cambio se gli viene chiesto. E' già tanto che lo stia facendo per Kioshi e Kouki, sacrificandosi per raggiungere il loro obiettivo assieme al proprio. Innanzi alla questione relativa ai motivi per i quali hanno sequestrato Tamaki, egli si stringe nuovamente nelle spalle. Ha già esposto il proprio parere, ossia che bisogna far passare un po' di tempo. Potrebbe anche venire rilasciata, non sa il motivo per cui la tengono lì. Ma, qualora ne dovesse passare troppo, può decidere d'agire diversamente e per altre vie. Il discorso focale, alla fin fine, è quello vertente su Kunimitsu e sul piano di farla capitombolare. <Gli uomini più *fidati*, quelli che sai ti e mi seguirebbero.> Quella stretta cerchia del Kukoku, magari. Basta prenderli per la gola. E, quando parlo di gola, intendo denaro e droga. O qualche prostituta, si sa che la carne è sempre molto debole. <Sì, è esattamente quello che ti ho chiesto di fare.> Il che fa presagire che il ragazzo abbia effettivamente capito. Il suo non scomporsi però non lo soddisfa, è come se stesse vagliando l'ipotesi prima di negargli quest'aiuto. Certo, dir di no a Rasetsu è come proclamare la propria morte per direttissima, tuttavia potrebbero esserci delle variabili. <Non devo essere io a dirti che bisogna eseguire questo lavoro con discrezione, sfruttando tutto ciò che si ha a disposizione, senza esporsi in maniera eccessiva.> Aggiunge, assottigliando lo sguardo sotto quella cupa cappa di Sangue Nero che indossa da quando ha attivato l'innata. E la sua ultima domanda, quella utile, quella seria, quella DOVEROSA ottiene come reazione un ghigno. Una mezzaluna di denti affilati, bianchi, le cui estremità rivolgono verso l'alto e fin quasi alle orecchie. Un sorrisone da psicopatico. Solleva l'arto manco, lasciando andare il bicchiere sul bancone, puntellandosi la tempia corrispondente con l'indice. <Jinto è d'accordo se non lo sa> Beh... Come dargli torto? Se a Jinto non viene detto niente, è naturale che non se la prenderà neppure a male se sacrifica qualche scagnozzo. <e non deve saperlo.> Capitolo chiuso. Ma sarà davvero così facile? <Se il piano va in porto e Kunimitsu cade> Ancor ride, incapace di restare serio di fronte a quella che sembra essere la soluzione a tutti i mali. <Jinto sarà il prossimo.> Spera di vedere in Kioshi un valido alleato anche dopo l'insurrezione ai danni di Oto e Kunimitsu. [Chakra: 86/90 || Punti Vita Ryuuma: 92/100][Hijutsu Kokketsu LV4 ON]

15:30 Sosachi:
  [Locale Kukoku] A patto di non sentirsi più minacciato di essere ucciso da mani giganti, Sosachi va a bere quel bicchierino di alcol tutto in un colpo. < Fatto, contento? > dice facendo scivolare il bicchiere sotto al naso del Rosso, come a volergli dire "controlla". Il suo volto continua a non essere rilassato, sciolto, ma più triste, più malinconico. < Ma gli stessi Anbu possono sbagliarsi. Io proverò la sua innocenza. > Sosachi top avvocato. Sa bene che il corpo speciale è mosso dal Kage o, comunque, risponde direttamente a lui. < Farò chiarezza su questo argomento, non lascerò che venga accusata per crimini che non ha compiuto. > Nossignori. La mano, paradossalmente, sembra essere diventata un barista a tutti gli effetti. < Devo far passare qualche giorno? > Forse deve solo calmarsi, non aspettare qualche giorno. Deve tornare ad agire lucidamente e senza farsi prendere dal panico o dall'ansia. Tamburella le dita sul bancone per cercare di far passare l'agitazione e di calmarsi, come richiesto dall'altro. < Lo incontreremo, sicuramente. > Il presunto dio sembrava decisamente agguerrito, è una minaccia e sicuramente tornerà indietro a farsi vedere. Non ne dubita Sosachi. Lascia anche volutamente perdere il discorso di patriottismo di Rasetsu per cui accenna soltanto un riso a bordo della boccca, come se fosse obbligato a farlo. < Li preparerò per questa missione .. > Accetta indirettamente le parole del Kokketsu. < Voglio solo avere la certezza che la gente che si prodigherà per questa missione sia all'altezza. Non voglio pedine che possono essere sacrificate, voglio uomini pronti a rischiare la vita ma che sappiano anche come seguire gli ordini. > Gente preparata e soprattutto pronta a rischiare per la causa, senza farsela sotto. < Non è un problema la discrezione .. > Potrebbe anche fornire veleno a sufficienza per decimare il corpo di guardia del villaggio di Otogakure. < Conosco il villaggio del Suono, è casa mia, sono nato lì. > I ricordi tornano indietro per poi aggiungere < Se devo essere sincero, non so se saranno in grado di farcela senza farsi notare. Ma potrei fornirgli veleno a sufficienza per la battaglia e per poter completare la missione. > Non conosce questi fantomatici uomini a disposizione, eccetto Sakir, per sentito dire, ma ancora troppo acerbo. < Jinto non lo sa allora .. > E non deve saperlo, l'altro aggiunge < Se devo essere sincero, la presenza di Jinto penso sia inutile. Ormai ha soltanto la funzione di sanguisuga. E'giusto farlo cadere. > Oggi farebbe cadere chiunque, in verità. < Se devo essere sincero, la missione di infiltrazione potrebbe essere più semplice con me là, ma non posso espormi, non posso abbandonare il clan data l'assenza di Medusa. Itawooshi è una mina vagante e devo controllarlo. In più .. Tamaki, la devo salvare. Io la amo .. > Conclude, sperando che Rasetsu possa riconoscere il Sosachi che gli è sempre stato a fianco. [Chakra On]

15:55 Rasetsu:
 Il bicchiere del biondo viene svuotato e, convintosi anch'esso, dissolve l'enorme mano che soggiornava dietro le spalle del Doku. <Convinto.> Ecco cosa vuol dire il suo atto. Resta soltanto la mano più piccola, la quale è utile soltanto a versare il contenuto nel bicchiere. Anche quello del Rosso è attualmente vuoto, ma sceglie di non riempirlo oltre. Deve prima concludere il discorso con il Forowa. <Potrebbe anche essere stata convocata per altro, non per forza per dei crimini.> Le ipotesi sono tante e vagliarle tutte è quasi impossibile. Rischia soltanto di distruggersi psicologicamente, farsi passare il sonno e chissà cos'altro. E' giustissimo preoccuparsi per l'incolumità della ragazza, ma non per questo si trova concorde nel mettersi contro le Forze Speciali del Villaggio dell'Erba. <A mio parere, sì.> Come dettogli, non vuole un Mukenin in squadra. Sosachi gli è utile proprio perché ninja effettivo del Villaggio dell'Erba. Meno grane per tutti quanti! Il discorso glissa, infine, nuovamente sulla missione che bisogna assegnare agli scagnozzi. Il Demone sorride -o ghigna, per meglio dire- e muove il capo per annuire al suo dire. <Se ti sto lasciando questo compito è perché mi fido di te e della tua diplomazia.> Termine che può benissimo venir preso con le pinze, dato che la diplomazia della Yakuza solitamente corrisponde all'utilizzo di Voce penetrante condita da minacce, insulti e tanto altro ancora. <L'importante è che non se ne accorga Kunimitsu. Prima o poi, succederà ma fino ad allora dovremo farcelo bastare.> Il tempo a disposizione potrebbe essere effimero, ma qualora riuscissero a ricavare delle informazioni sarebbe utile allo scopo e al contesto. <Qualsiasi informazione riescano a raccogliere, forniscimela.> Del resto, sa dove trovarlo e sa chi cercare, non sarà un problema per il Doku acconsentire a quest'ultima richiesta del Rosso. Solleva la mancina tra i capelli, sporca di Sangue Nero per quanto non gli interessi più di tanto: n'è coperto e continua a sanguinare, poco alla volta. <Avevi ancora dubbi sulla sua prossima caduta? Mi pareva che fossi concorde con me> Quando glielo disse nella Foresta delle Mangrovie, a Kiri, neppur tanto tempo prima. Lo scruta con un'occhiataccia, come se s'aspettasse da lui un forfait immediato dopo avergli dato una conferma positiva all'inizio. <o sbaglio?> Prega che stia sbagliando e che abbia inteso male. E così è in effetti, in base alle risposte che giungono successivamente alle orecchie del Demone. <Ecco, ora ci siamo.> Arriva la conferma ch'è giusto far cadere Jinto. Non ha nient'altro da aggiungere. Muove telepaticamente la mano, di nuovo, riempiendo di gin sia il proprio bicchiere che quello altrui. <Brindiamo alla caduta di Kunimitsu.> E solleva il bicchiere, aspettando che anche Sosachi possa sollevare il proprio e farli toccare. Un cin cin sacrilego. [ END ]

21:59 Sosachi:
  [Locale Kukoku] Il giovane riesce almeno parzialmente a convincere Rasetsu bevendo quel cicchetto e lasciandosi scivolare lungo l'esofago lo shot che gli era stato gentilmente "offerto", sempre se di offerta si stesse parlando, quanto più un'imposizione da parte del Kokketsu. < Non so per cosa sia stata convocata. Mi ha lasciato un messaggio in cui mi diceva essere stata portata via dagli Anbu. Non so altro. > La cosa, di fatto, non lo rincuora, ma lo rende triste e, ovviamente, meno tranquillo. Pensare che la sua amata possa essere in pericolo ed in balia di altri .. gli mette ansia e paura. < Forse hai ragione, ma forse non è di calma che ho bisogno. Ho soltanto bisogno di risposte. Andrò a chiedere a Yukio, se mia lo trovassi, se posso avere una risposta a tutto questa. La voglio vedere, voglio farle capire che ci sono per lei. > E' innamorato e come tale deve tutelarla, oltre a prometterle di aiutarla in ogni situazione scomoda della vita. < Mi lasci questo compito perchè so ammaliare la gente e sai che il mio viso ha più effetto del tuo .. > Non commenta ulteriormente, sperando che l'altro possa capire anche l'ironia pungente nel dire quelle parole. Non fa altro che respirare profondamente per calmarsi e per cercare di rilassare le sue membra, decisamente stressate e contratte. Si scioglie allungando in aria le mani e le braccia. Le spalle scricchiolano < Va bene. Anche io penso che sia bene farli infiltrare e sfruttare la cosa. Se dureranno mezza settimana o mezza giornata, dipenderà da loro, ma devono fornirci delle risposte, delle informazioni. Insomma, che si diano da fare sennò li falcio io, prima che partano. > Un briciolo di rabbia ancora c'è, è innegabile. Poi l'attenzione si sposta su Jinto. < No, mai avuto timore o idea di non doverlo accoppare definitivamente, ma ho pensato che questo piano potesse essere superiore. Non ti preoccupare. Oggi non sono in grado di ragionare lucidamente a causa .. beh, a causa di tutto ciò che è successo e che non posso ignorare. > E poi riesce anche a chiarirsi con l'altro, mentre, portando il bicchiere alla sua attenzione, Ryuuma vuole brindare, vuole suggellare un patto di alcol che dovrebbe condurli verso nuove mete e nuovi orizzonti. < Cin > E' svogliato, ma prende il bicchierino per farlo incocciare con l'altro e brindare a questo nuovo progetto. [END]

Un Sosachi depresso e sconsolato per il sequestro dell'amata Tamaki si incontra con Ryuuma per decidere il futuro della Yakuza e il suo coinvolgimento nella lotta a Kunimitsu.
Il resto sono mani di sangue, minacce, lacrime, tristezza, rabbia, un po' di alcol mattutino.