Giocata dal 02/06/2020 20:28 al 03/06/2020 01:31 nella chat "Ponte Naruto"
[Sotto al Ponte] L'intraprendenza dell'altro permette a quella questione riguardo la ragazza da lui citata di passare in secondo piano, così come quel suo chiudersi in se stesso e forse percepire il consiglio del Goryo sin troppo tardi, avrebbe potuto salvarsi ma non è così, e dire che il Chunin è raro dare consigli, seppur forse da un'occhio lontano, da un punto di vista esterno e distante come quella di una pigra e distratta guardia che possa guardare verso il basso, tutto potrebbe alimentare l'idea del sembrare un'innocua e banale lezione, un'allenamento o comunqeu qualcosa di simile. Scuote appena la testa, non è un cenno di diniego profondo e pesante ed allo stesso tempo si concede un sospiro leggero che andrebbe ad accompagnare il tonfo sordo di Mat che cade inevitabilmente in acqua, non vuole stare a rimproverarlo perchè non è di ccerto lì in veste di Sensei, semplicemente maniente lo sguardo sottile e tagliente, per quanto l'espressione sia perennemente atona e priva di qualsiasi particolare inflessione, così come il tono che ora si rivolge a lui < Fà come credi. > avrebbe detto lui senza dare alcun particolare consiglio appunto, dirigendosi poi in direzione di quel primo sostegno, camminando sull'acqua tramite alla patina di Chakra citata in precedenza, facendo sì che la prima carta bomba venga attacccata, poi la seconda più in là, alla prossima colonna e così discorrendo si troverebbe alla terza. Movimenti rapidi e precisi, non si guarda intorno, non si cura di apparir losco perchè semplicemente dal suo punto di vista non starebbe facendo nulla di male, non ancora, tranquillo e pacato quasi in grado di pregustare il suono dell'esplosione ed il crollare di un pezzo del ponte, lasciando che un flebile sorriso gli si dipinga sul viso <{ Siamo sicuri quindi di quello che stiamo facendo? }> domanderebbe Eiji dall'interno del corpo, mentre al chinarsi per la terza carta bomba Itsuki andrebbe rispondendo con un mormorrio vagamente udibile, chiaramente ad Eiji stesso < Se hai intenzione di dubitare, è tardi oramai.. > la propria intenzione ormai è chiara, nato tutto da un gettar un'idea in maniera del tutto spassionata, un voler quasi esagerare che però si è rivelato illuminante agli occhi del Genin che ha preso alla lettera quel suo dire, un qualcosa di ispirante al quale lui credeva ed allo stesso tempo non credeva, reso semplicemente tangibile e reale dalla volontà folle dello stesso Mat, un qualcosa al quale non avrebbe di certo potuto resistere, ne uno ne l'altro, in quell'avviare il ragazzo probabilmente verso una via di Caos e distruzione, un traguardo, un risultato positivo agli occhi del Moro, praticamente <{ Non sia mai, è che se poi non crolla niente, sarò il primo ad esser deluso. }> ed esagera appena un'espressione imbronciata e triste quel Principe in quell'ironizzare ed andare ad attribuire un che di personale a quell'esplosione, quasi come se fosse il soddisfare un capriccio quel crollare della porzione di ponte, concedendo al Corvino di concedersi un paio di note di una truculenta risata, flebile e distante, ancor più di giorni addietro, spenta da quel dolore di sottofondo, ma perlomeno in grado ogni tanto d'esistere. Nel frattempo, oramai avrebbe attaccato la quarta e starebbe dirigendosi per la quinta, le rubine si scostano dai pilastri e vanno quindi in direzione di Mat volgendo il capo a cercare la figura del nuotatore, un ragazzo indubbiamente curioso, si concentra ora andando a farsi più serio mentre si smuove nelle acque andando ad attaccar la prima, più faticoso per lui in quel dover necessariamente andar di braccia e gambe, ma va bene così < Ma sì, vedila come un'attaccare degli innocui volantini.. > direbbe andando a sollevar le spalle in quel gesto chiaramente scostante per poi andare a far sì che l'indice della mancina vada smuovendo il piccolo cumulo di quelle carte bomba rimaste in mano, ne mancano altre quattro e praticamente è lì di fianco alla quinta colonna, sulla quale torna posando lo sguardo dopo aver sminuito con quella semplicità disarmante la gravità della cosa. Sii naturale, l'ansia tradisce. { Ck On | Rilascio Ck + | Stesso Eq } [Sotto al ponte] Mat continuerebbe a nuotare, immergendosi al termine di quel piazzare la carta bomba per nuotare il più nascosto possibile da eventuali occhi indiscreti. Tutti i ragionamenti del Goryo, o dei Goryo, non sono sbagliati. Per lui quello spostamento da pilastro in pilastro è nettamente più difficoltoso, ma la soluzione è questa o dover allungare, risalendo il ponte per raggiungere il pilastro successivo e scendere nuovamente... Ed ormai che la tecnica della trasformazione è conclusa... Meglio stare più nascosti possibile, almeno per ora. Quanto riguarda la possibilità che quelle carte bomba non siano abbastanza? In effetti la possibilità rende Mat alquanto nervoso, ma è lo stesso motivo per cui ha preparato diciassette carte bomba anziché sedici. Si assicurerà ad ogni costo che almeno uno dei pilastri crolli, indebolendo l'intera struttura e favorendo così una reazione a catena. La risposta che Itsuki pare darsi da solo non riesce ad udirla, un po' per il tono usato, sommato alla distanza e al fatto che Mat in quel momento sia immerso, in procinto di allungare la mano libera per posarla sul bersaglio ed usare questo appoggio improvvisato per risalire rapidamente. Il bianco attaccherebbe anche qui la carta bomba, seguendo la linea dettata inizialmente. Prima a sinistra, seconda a destra, terza a sinistra e così via. Attaccata la terza bomba, prenderebbe un respiro più profondo, iniziando ad accusare così la stanchezza, anche se ancora in maniera lieve. Raggiunto il quarto pilastro tirerebbe nuovamente la testa fuori dall'acqua, posando il palmo libero sul nuovo pilastro per sorreggersi. Itsuki pare voler calmare quella sua ansia di essere scoperto, ma in effetti per Mat non è un ansia, anzi, sotto certi aspetti lo spera... Solo con il tempismo giusto. "Sai... La tua presenza mi tranquillizza molto, mi da sicurezza che per ora qualcuno mi possa dar modo di salvarmi." Ammetterebbe prima di posare il piede destro sul pilastro per darsi una spinta con questo e così cambiare il metodo usato per spostarsi da obbiettivo a obbiettivo. "Ma dopo il momento saliente andranno a cercare le persone che più si sono avvicinate... Fra qui te e la signorina di cui ho rubato le vesti." Ora le mani verrebbero usate per frenare il proprio moto, poi verrebbe attaccata la quinta carta bomba. "Però non so bene come farle esplodere. Non ho pensato al metodo migliore." Cercherebbe di instaurare un qualche discorso anche costruttivo, mentre lentamente aggirerebbe il pilastro prima di posarvi contro le piante dei piedi e darsi l'ennesima spinta, intenzionato ad attaccare in breve anche la sesta carta bomba. "Hai qualche idea più o meno suicida?" [Chakra 23][Equip: 2x kunai con 2 CB, 1x kunai con CB, 17x CB attive, 1x fuuda con 2 kunai] [Sotto al Ponte] Attaccata pure la quinta andrebbe poi afferrando la sesta rialzandosi dal quel chinarsi al quinto e posare la carta bomba lì a filo d'acqua, mugolando in un cenno scostante e dispersivo riguardo a quel suo sentirsi tranquillo, un vocalizzo che ha un che di ovvio < È giusto poter dare i giusti mezzi ad un'idea di distruzione.. > direbbe in quell'alzare la voce giusto per farsi sentire da lui e non oltre a quelle spesse lastre di cemento sopra di loro, puntando le rubine in direzione del sesto punte in questione dove andare ad apporre l'esplosivo, mantenendo perennemente quell'espressione in viso che appare piatta come al solito, nessun segno di una particolare emozione o preoccupazione, anzi sembra quasi tanto spensierato da concedersi l'intonare di una melodia lenta e sommessa, a labbra serrate, nel mentre che preme con due o tre dita su di un'angolo della sesta < Mmmmmhmhhmhhh ~ > il tutto è di una naturalezza ai suoi occhi che sembra quasi disarmante tentare di convincerlo di fare diversamente, le vie del Caos sono molteplici e quale miglior maniera ci sarebbe per dar sfogo a quella forza se non con un'atto esplosivo, un simboleggiare della stessa forza dirompente controllata ma allo stesso tempo distruttiva e casuale degli esplosivi, un'equilibrio precario che in qualunque caso porterà alla sinfonia tanto attesa, al rovinare di un simbolo come il Ponte Naruto, un'atto non da poco che andrebbe ora come ora a domandarsi quanto possa o meno essere convenevole rivendicare, valutando i pro e contro. Sente pure il dire del Genin ed annuisce flebilmente soffermandosi in prossimità del settimo pilastro volgendosi appena verso di lui, osservando in direzione di quel suo sospingersi utilizzando ora i pilastri come resistenze di volta in volta per aiutarsi negli spostamenti, interessante, seppur le sue parole sono ciò che più coincidono con i suoi dubbi < Mh... Come agente del Caos è mio dovere prendermi le responsabilità di un'atto simile, ma mi chiedo se sia necessario rivendicarlo palesemente... > ed andrebbe appena guardandosi intorno, puntano lo sguardo verso quella breve e stretta riva se così vogliamo chiamarla, lì da dove ha messo il primo piede sull'acqua per incamminarsi sotto al ponte, ragionando, nel mentre che torna in direzione del pilastro. Un'altra carta bomba, un'altro rimettersi in piedi dopo essersi chinato, rispondendo nel mentre all'altro, mentre in mano rimane l'ultimo esplosivo e più avanti l'ultimo pilastro da decorare, volgendosi però con il viso in direzione dell ragazzo che nuota < Sarebbe inutile strafare o mettersi a rischio... > chinandosi piegando giusto il busto per posare quell'ultima carta bomba, andando a pigiar con la punta delle dita per poi scuotere appena la dritta in quel voler scrollare l'acqua che ha preso dentro nel mentre del gesto dal guanto nero, le carte bomba sono tutte al loro posto, ma tra tutto, meno male che i capelli non si sono bagnati. Preoccupazioni diverse, quelle del Chunin, che continuerebbe il dire di prima riprendendolo nel mentre che si gira verso di lui < Immagino tu voglia poterlo raccontare, dopotutto. > e detto ciò riporterebbe le mani dietro la schiena, solleva il mento e cammina più impettito e composto che negli ultimi giorni, con quella coda d'ebano che dondola dietro di lui seguendolo fino a riva, dando un''occhio a quel misto tra sabbia e ciottoli, asciutto e distante dal moto delle onde, lì dove la marea è anche mitigata dalle fondamenta del ponte stesso. Osserva in direzione di Mat che dovrebbe presumibilmente tornare a riva dopo aver finito con le sue nove, e nel frattempo Itsuki farebbe per accendersi una sigaretta, fili grigi di fumo a circondare il viso androgino mentre poi un sospiro lascia che uello si disperda verso l'alto, lì dove abbandona lo sguardo, facendo poi un'ulteriore tiro, riflettendo ad alta voce < Potremmo lasciare un messaggio.. > sì, ma quale di preciso? È un parlare riferito sia ad Eiji che allo stesso della Foglia lì presente, mentre da dentro il fu Jinchuuriki andrebbe ponendo un lieve e prolisso mugolio in quel pensare e cercar un qualcosa di estetico ed allo stesso tempo originale, mentre entrambi attenderebbero anche un dire da parte dello stesso Mattyse, andando per ora a considerare l'idea che forse citare semplicemente il Caos e nessun'altra parola, può bastare a far sì che il gesto vada a fregiarsi di quel senso caotico-artistico che l'atto in sè deve rappresentare. Chissà, proposte? { Stessi Tag } [Sotto al ponte] Seguendo i piani iniziali, Mat continuerebbe a nuotare con l'intento di posare le carte bomba rimaste, seguendo sempre quella logica iniziale: cinque sinistra, sei destra, ora si dirigerebbe verso il lato sinistro del settimo sostegno di quel ponte che pare essere simbolico per Kiri. Il ragazzo si è sempre chiesto perché porti il nome Naruto. Possibile che non ne abbia mai letto nulla? Forse sarebbe il caso di informarsi su cosa sia intenzionato far scoppiare la prossima volta, quanto meno per cultura! Il bianco poserebbe la settima carta bomba, metà immersa nell'acqua e metà al di fuori di questa, come ha fatto per quelle precedenti, rivolgendosi in fine verso l'ultimo pilastro, quello su cui avrebbe attaccato la carta bomba aggiuntiva. Vista però la preoccupazione riguardo la forza dell'esplosivo sta effettivamente prendendo in considerazione l'idea di usare anche i kunai per accertarsi la caduta di quel supporto. No. Due carte basteranno, o almeno spera. E se proprio andasse male, può lanciare le restanti cinque per finire il lavoro. Il ragazzo tenterebbe di raggiungere, anche l'ultimo obbiettivo con lo stesso metodo utilizzato, spingersi con i piedi da un pilastro all'altro per ridurre al minimo i propri sforzi, che corrisponderebbero al rimanere a galla e correggere il moto per non perdere il bersaglio. Mat andrebbe ora ad attaccare le carte bomba rimanenti. Assicuratosi di averle attaccate bene, l'una affianco all'altra, si volterebbe nella stessa direzione del corvino. Forza, un ultima nuotata, un ultimo sforzo che lo porterebbe su quell'ultimo luogo in cui la trasformazione è stata attiva. E' la stanchezza ad impedirgli di parlare fino a quel momento, fin quando non tenta di tirarsi fuori dall'acqua a carponi, facendo dei profondi respiri nel tentativo di riprendere più fiato possibile. "Un... Un messaggio? Tipo fate qualcosa per la nebbia?" Chiederebbe continuando a respirare pesantemente. "Non sono un poeta... Al massimo uno scultore." Si definisce in maniera alquanto bizzarra uno scultore, consapevole che non è il termine giusto. "Te pensa a qualcosa... Io faccio inseguire la str***a."[Chakra 23][Equip: 2x kunai con 2 CB, 1x kunai con CB, 1x fuuda con 2 kunai] [Sotto al Ponte] Tutti i preparativi sono stati ultimati, i pilastri sono stati forniti ognuno della propria carta bomba e l'esplosione sarebbe imminente, tutto sta filando secondo il piano, che poi non esiste alcun piano effettivamente, la base di tutto ciò era la disinvoltura ed il fatto che si è presi e stanchi dai continuo turni a causa della Guerra, snervati a tal punto da non curarsi più di tanto effettivamente di due Ninja nei pressi del ponte, dopotutto cosa potrebbero mai fare di così grave? Ed è il presumere che nulla di assurdo possa succedere che permette all'assurdo di accadere. Un'imprevisto non calcolato, una disaccortezza momentanea, un'attimo di pigrizia ed ecco che avviene il misfatto, scatta la scintilla e quello che non ci si sarebbe mai immaginati diventa realtà, seppur ci sarebbe da prendere le dovute distanze, ma prima, si concede quel dire da parte del ragazzo della foglia che dopo aver preso fiato ed esser tornato dunque sulla terraferma, ottiene in tutta risposta un'osservare serio da parte di Itsuki che appiattisce ancor di più lo sguardo in quel sentire il suo magro consiglio, senza però effettivamente disdegnare il fatto che sì, dovrebbero far qualcosa per quella stramaledetta nebbia < ... > silenzio, non cederà ad un'inezia simile per quanto il fastidio accumulato nei giorni lì a Kiri sia oramai tangibile, un barlume, un'istante soltanto nel quale quell'idea nasce così come muore subito dopo, lasciando un breve sospiro divertito in suo onore, per poi scuotere lievemente la testa nell'andare ad osservarlo poi meglio, pensando a lui come un'abitante della Foglia, alla Foglia stessa, Konoha, Konoha e Kiri, l'attacco e le mura < Mmmh.. Può andare, non preoccuparti, ho trovato... > direbbe annuendo ora nel mentre che quindi lo sguardo si distoglie dal ragazzo ed un'altro tiro verrebbe tratto da quel filtro di cotone, sentendo riecheggiare nella mente il ridere truculento di Eiji che, dopo quell'elegante e malvagio gioire, si concederebbe un'attimo di fiato per poi profferire <{ Ah.. Ci sarà da divertirsi.. }> ed è un puro voler gettare scompiglio nel mondo il loro, un voler veder le cose scontrarsi, le parti schierarsi da un lato e dall'altro, i tumulti e le divergenze tutto un'insieme di pensieri che lo porterebbero ordunque a pensare a quell'insieme di piccoli concetti per decretare che il miglior simbolo da lasciare sarebbe proprio quello della Foglia stessa, andando a smuovere il proprio Chakra di Vento, smuovendo la dritta da dietro la schiena verso il terreno, lì dove un misto tra sabbia e ciottoli li sostiene. Lo sguardo permane lì verso il suolo e nel frattempo risponderebbe a Mat che lì di fianco a lui incomincerebbe nel frattempo a concepire al meglio la propria posizione in questo gesto, il ruolo a lui attribuito in questo evento come lo scultore dinamitardo, concedendogli uno sguardo profondo e quello che è l'impercettibile e vago cenno di un ghigno, senza mai sforzarsi troppo e senza riuscir a sfuggire ancora a quelle tracce di dolore recondito < Visto..? Cominci già a vedere le cose in grande. > e poi nulla di più e nulla di meno, mantiene la mancina lì in prossimità del viso a distanza di poco più di una spanna, senza voler indagare riguardo a quell'astio nei confronti della ragazza da prima impersonata, volendo concentrarsi piuttosto sul ricreare una sfera dal diametro di non più di cinque centimetri, un'ispirarsi ad un Jutsu conosciuto per ricreare una versione meno potente e più controllabile, più preciso e meno dirompente quel vento che viene costretto ad un qualcosa intorno ai cinque centimetri di diametro, la fa sorgere lì nei pressi del terreno e smuove già qualche ciottolo, ma con un pò di manualità vedrebbe di smuoverla attraverso un direzionar dell'indice per iniziare a tracciare il contorno di quello che è il simbolo di Konoha, andando ad incidere, smuovere e premere in profondità quel misto tra sabbia e ghiaia, disegnando con parsimonia il tutto < Se ti chiedi perchè, non c'è un perchè nel voler semplicemente veder bruciare il mondo. > e lo sguardo rosso che riluce di un fulgido bagliore andrebbe osservando il proprio operato senza concedersi il fare del Genin, che probabilmente ha intenzione di ritrasformarsi nella Ishiba a lui sconosciuta. { Ck - 6 ! 44/50 | Manipolazione Fuuton ! Stesso EQ } [Sotto al ponte] Riuscirebbe finalmente ad avere la forza di alzare il proprio sguardo in direzione del Goryo, a cui poi porgerebbe un amplio sorriso. "E' solo grazie a te." Risponderebbe al primo commento ricevuto, quello riguardo il suo definirsi uno scultore. Mat ora cercherebbe di recuperare la posizione eretta, riportando i propri occhi ambrati verso un punto impreciso. La supposizione del ragazzo è corretta, è intenzionato a recuperare le sembianze della Ishiba, motivato da una piccola idea che ha conquistato la sua mente. Quale modo migliore di far accusare la donna se non quella di far vedere alle persone che si tratti proprio di lei? Il ragazzo cercherebbe di superare la fatica per sollevare entrambe le mani verso il plesso solare, ove comporrebbe il sigillo della capra. L'immagine della ragazza è ancora nella sua testa, grazie alla prima trasformazione eseguita, ma vi deve fare dei piccoli ritocchi. I capelli arancioni prenderebbero un colore lievemente più scuro, causato dall'acqua, i capelli apparirebbero così appesantiti dal liquido. La maglia rosa che ha ricreato prima apparirebbe anche lei di una tonalità poco più scura e sarebbe schiacciata contro il corpo della giovane Ishiba. La firma di Sosachi Doku sarebbe rovinata, appena sbavata. La coda alta non sarebbe più presente mentre anche la corta gonna, da cui sputerebbero le due gambe snelle, apparirebbe più scura e carica d'acqua. Questa è l'immagine che Mat tenterebbe di ricreare nella propria mente prima di andare a convogliare il proprio chakra all'esterno del proprio corpo, con l'intenzione di creare una sorta di patina a contatto con la propria pelle che inizialmente lo avvolga e, successivamente, andrebbe a rimodificare la sua sagoma per trasformarsi nella stessa ragazza in cui si è trasformato a inizio serata, con la variante del bagnetto. Gli occhi di Mat, anche se nei panni di Tamaki, si volterebbero verso il fare di Itsuki a cui porgerebbe l'ennesimo sorriso. Non prova interesse per quella sorta di firma, in fondo del suo villaggio gli importa relativamente poco. "Però non mi sto chiedendo il perché. Sto solo pensando a come finirà." E a quali altre cose potrebbe fare esplodere, con e senza di lui. Per il bianco quella potrebbe essere la nascita di un incredibile, bizzarra ed esplosiva amicizia! Ora inizierebbe a ripercorrere la strada percorsa inizialmente a camminare lungo la riva, costeggiando la parete che regge la strada soprastante e cercando di non finire nuovamente in acqua. Prima di far esplodere il tutto, i due devono allontanarsi di almeno una quindicina di metri per accertarsi di poter far saltare tutto senza rischiare effettivamente di essere colpiti a loro volta. Mat così cercherebbe di mettere un po' di distanza fra se ed il ponte, camminando lungo quella sottile riva e sorpassando le scale che lo riporterebbe in strada. [Tentativo tecnica della trasformazione 2/4] [Movimento verso destra per allontanarsi 15m 2/4] [Chakra 23-2][Equip: 2x kunai con 2 CB, 1x kunai con CB, 1x fuuda con 2 kunai] Piega la testa di lato, prima a destra e poi a sinistra, fa spallucce al sentir del suo dire in quel falso non sentirsi lusingato, come sempre entusiasta del riuscire a traviare qualcuno in direzione del male, che poi quello sia un punto di vista più tecnico e meno artistico è solo un dettaglio, lui semplicemente nel ragazzo vede del potenziale per andare a realizzare opere distruttive, una semplice necessità che potrebbe trasformarsi in un'ossessione vera e propria, quello dell'aver a che fare con le carte bomba, per il ragazzo dai capelli bianchi che ora svanisce per lasciar spazio alla figura di Tamaki, Itsuki continua fumando mentre le rubine saettano per il luogo, senza trovare nessuno di preciso a guardarli, nessuna figura fastidiosa in più del solito < Mi sembra l'approccio migliore, gioisci dell'operato, non questionare l'operare in sè. > e si perdono nell'aria fili di fumo nel mentre che Eiji stesso andrebbe come a sbuffare, in quel non voler nemmeno stare a comprendere di preciso il volersi ritrasformare dell'altro, sembra quasi un gatto al quale non viene data l'attenzione necessaria ed è un lamento palpabile quello che può udire Itsuki nella propria testa, che è sol il preludio di < Sì, ma io voglio vedere l'esplosione. > direbbe quindi in un tentare di esortare Itsuki ad esortare a sua volta Mat, così che le vermiglie si posano sul ragazzo ora, assieme al quale inizierebbe ad allontanarsi assieme a lui in quel distanziarsi in maniera preventiva, non troppo distanti, volendo vedere chiaramente l'esplosione e potendo godere di quello spettacolo fugace appieno, camminando con un passo deciso e fiero, dando le spalle a quel ponte che di lì a poco verrà giù, non del tutto chiaramente, ma almeno un buon frammento < Non abbiamo tutta la notte. > direbbe semplicemente Itsuki in un voler andar appunto ad indicare all'altro che sarebbe il caso anche di sbrigarsi, il segno della foglia è stato lasciato e non ha idea di quali siano le precise intenzioni di quel Genin, ma lo lascia fare per ora, seppur non si nega quell'intimargli di darsi una mossa, comunque elegante nel tono e con solo una punta di severità, nulla di esagerato, non sia mai che inizino le ronde notturne più profonde e precise, ll risulterebbe tutto un pò più scomodo, per quanto oramai la maggior parte del lavoro è stato fatto, ora non resta che godersi i fuochi d'artificio. { stessi tag } [Sotto al ponte] E' palese che il ragazzo inizi ad aver fretta, in fondo lui non ha motivo di far crollare il mondo di qualche ragazzina per una sorta di vendetta personale, per quanto questa possa essere ridicola o meno. La voce del Goryo raggiunge le orecchie del bianco nei panni della ragazza. "Vuoi far crollare tutto tra le fiamme e non hai la pazienza di spargere bene la paglia?" E' una metafora alquanto complessa e inventata sul momento, quanto l'uso della paglia per diffondere un incendio non sia esattamente il massimo, ma dovrebbe rendere l'idea del lavoro e dell'impegno che ci vuole e che ci sta effettivamente impiegando! Mat, se raggiungesse la distanza da lui designata, andrebbe a comporre il sigillo del bue, seguito da quello del cane, del drago e in fine quello del cinghiale, tutti verrebbero formati dinanzi al plesso solare. Successivamente il bianco andrebbe a portare il proprio chakra all'esterno del proprio corpo, creando di nuovo quella sorta di patina che, a differenza della tecnica precedente, si sarebbe dovuto staccare dal corpo del genin per andare a ricreare quella che per se è una semplice immagine che sarebbe scomparsa al primo contatto con qual si voglia persona. Il clone avrebbe anche lei l'aspetto di quella tamaki dai panni bagnati. La stessa maglia rosa, di una tonalità più scura, come gli stessi capelli arancioni, inscuriti e appiattiti appena da quell'acqua che in realtà stava coprendo Mat. Se il ragazzo fosse riuscito ad utilizzare la tecnica della moltiplicazione del corpo, il clone andrebbe a eseguire le indicazioni con cui sarebbe nato: Raggiungere la strada, passando per quella stessa parete che sarebbe al loro fianco, poi cercare un valido nascondiglio che andrebbe a nascondere la sua sparizione al termine del lavoro. Il compito assegnatoli sarebbe semplice, trovare dove sparire, rimanere in mezzo alla strada, portare la mano destra dinanzi al petto e comporre il sigillo della capra dopo esattamente trenta secondi, in contemporanea al corpo originale di Mat, per poi gridare a gran voce "KAI!", tentando di coordinarsi al "kai" di Mat attraverso quel conteggio. Se tutto dovesse andare bene, il clone dovrebbe attirare tutta l'attenzione dei presenti, per poi cercare di correre in direzione di quel nascondiglio in cui si tufferebbe prima di sparire in una nuvola di fumo, e le carte bomba, già attivate, dovrebbero scoppiare. [Tentativo moltiplicazione del corpo 2/4] [Esplosione 17 CB 1/4][Chakra 21-2][Equip: 2x kunai con 2 CB, 1x kunai con CB, 1x fuuda con 2 kunai] E alla fine, arriva il... KAI! Sì, perché il Ponte Naruto è rimasto in piedi troppo a lungo per non tentare di buttarlo giù. E qui abbiamo due tipetti veramente particolari, laddove però Itsuki sembra fare la parte del diavoletto sulla spalla di Mattyse. Questi è sotto mentite spoglie di Tamaki, la quale è rea soltanto d'avergli rubato un libro. Capite fin dove possa spingere la necessità di vendicarsi per un mero libricino che, sicuramente, sarà ormai divenuto un origami? Allontanatisi verso la riva per cercare un nascondiglio congruo alle loro esigenze sicché l'atto che stanno per compiere potrebbe comportare per loro non pochi problemi, può iniziare lo spettacolo. E sono un totale di DICIASSETTE carte bomba quelle che esplodono, disposte affinché i pilastri vengano giù per primi. D'altronde, se non si ha il sostegno, nulla resta integro. E sono ben otto coppie di pilastri quelli che sono stati contrassegnati dalle carte bomba. Ogni pilastro ne possiede almeno che potrebbe far crollare una grandezza pari a cinque metri di raggio, tenendo quindi conto dell'ampiezza delle carte bomba stesse. In una rapida sequela, tanti puntini giallastri e rossi, contornati d'un fumo nero che andrebbe man mano ad ampliarsi, saranno visibili anche da lontano. Il mare brilla di una nuova luce, quella d'un bombarolo pazzo che ha deciso per diletto di far saltare un ponte STORICO legato a Naruto Uzumaki, ormai deceduto da secoli. Alcuni pilastri non subiscono l'esatto danno desiderato, stoici persistono nella loro impresa di sostegno del ponte ma non tutti riescono a reggere il peso della distruzione umana. Così come delle mani lo hanno costruito, allo stesso modo non sarà il tempo a distruggerne il ricordo, ma la stessa arte che l'ha creato, soltanto un po' meno fiera. Un atto che, senza dubbio, verrà ricordato. Al primo... "BOOOM!" ...le guardie poste all'ingresso del ponte s'allarmano. <Che cazzo sta succedendo?> Già, come sono riusciti a non rendersi conto di quel che stavano architettando un Goryo ed una ragazzina dai capelli arancioni? Inammissibile che si siano fatti infinocchiare così. <Andiamo, ma chi è attacca 'sto ponte di merda?> Commenta una delle tre guardie che s'arma immediatamente di Katana nel caso in cui debba far a fette qualcuno. Già, ma chi? <Eh, il Finto Dio! Chi altri, sennò?! Chiama i rinforzi!> Bercia l'ultimo interessato, mentre il primo cerca di mettersi in comunicazione tramite ricetrasmittente. Fortunatamente per loro, NESSUNO si trova sul ponte dato l'orario prettamente notturno, eccetto le guardie che, appunto, hanno avuto modo di sentir quel che sta accadendo. Buona parte del ponte, almeno una cinquantina di metri d'esso, non totalmente per via del fatto che non tutti i pilastri cedono dato anche il danno che una carta bomba effettivamente può causare e considerato il materiale della struttura stessa, inizieranno inesorabilmente ad inabissarsi nel profondo del mare. E loro lì, dalla riva, dal loro nascondiglio, potranno non solo godersi lo spettacolo pirotecnico messo in atto e riuscito ma, al tempo stesso, si renderanno conto che restare lì a lungo ad ammirare quell'opera di distruzione risulterà deleterio. Le guardie inizieranno fin da subito a cercare chi sia stato, preoccupandosi del fatto che, per attivare delle carte bomba, non si è necessariamente distanti dal luogo del misfatto. Quindi, sia Itsuki che Mattyse, o per meglio dire Tamaki(?), povera anima innocente, possono -anzi DEVONO- iniziare a correre. Certo, qualora il Konohano venga visto vi saranno comunque le fattezze di Tamaki a farne da protezione, ma stessa cosa non potrebbe dirsi per il Goryo. Ma, in fin dei conti, il fato non è qui per decretare delle ideologie o dare consigli: la storia narrata sta nelle mani dei due che l'hanno ideata. [ Ambient - Go ]
[Sotto al ponte] Ed ecco finalmente il grande desiderio della coppia che si realizza. Le esplosioni iniziano a catena vanno ad investire i sedici pilastri su cui le carte bomba sono state posizionate e, successivamente, inizierebbe la caduta del ponte, o almeno dei punti in cui i sostegni sono venuti a meno a causa delle esplosioni. Mat risulterebbe però amareggiato. Per le carte bomba utilizzate, quei cinquanta metri, che corrispondono a mezzo ponte, non bastano. Si gode il crollo, il caos ed il casino generato con la sola forza della calma e l'organizzazione, ma non è affatto soddisfatto. "La prossima volta tre carte per pilastro." Commenta il bianco, prima di scuotere appena il capo e soffiare via l'aria da un lato, mentre il piede destro andrebbe a indietreggiare per dar vita a quel moto che porterebbe il genin ad allontanarsi di un primo passo. "Sarà meglio andare." Continua in maniera secca, come Itsuki ha fatto al primo incontro. La delusione è ben visibile nei suoi occhi, per quanto lo spettacolo sia gradevole per lui voleva di più. Bhe, in compenso può prenderla come una lezione sulla vera potenza delle carte bomba. Con una carta bomba può spazzare il pavimento! Meno male che si è rifiutato di metterle sul punto come se fossero dei tappeti o Kiri avrebbe dovuto pagarli per la pulizia della strada. La domanda che subito dopo si pone il ragazzo è quanta attenzione possa aver attirato la copia, ma non avrà risposta tanto presto, in realtà non sa neanche se qualcuno l'abbia notata o se ne avrà mai conferma. Portato in dietro il piede destro, il ragazzo nei panni di Tamaki lo userebbe come perno per ruotare rapidamente, portando tutto il peso sull'arto inferiore mentre la gamba sinistra verrebbe sollevata dal suolo per iniziare ancora un po' di sano movimento fisico, perché dopo il nuoto la cosa migliore che si possa fare è una sano scatto in direzione opposto al ponte. Mat prenderebbe così a correre, per quanto il corpo ancora possa permettergli, nel tentativo di allontanarsi il più possibile al ponte, per lo meno quella sera. Se vi fosse riuscito avrebbe dovuto trovare un modo per aggirare le guardie e tornare al proprio alloggio, ma è un rischio che non correrebbe se non con la sicurezza di non aver modo di fallire. [End][Chakra 19][Equip: 2x kunai con 2 CB, 1x kunai con CB, 1x fuuda con 2 kunai]Mattyse usa 17 Carta Bomba!
un rinnovato andare a fumare, altri vapore argenteo che và perdendosi nell'aria nel mentre che lui và puntando quelle sue rosse in direzione di quello stesso ponte, risultando semplicemente silente in quel lasciar che le parole di quell'altro ragazzo gli scivolino addosso, tace semplicemente < ... > e lascia dunque che sia la parole più importante a farsi spazio tra il silenzio di mezzo, un morboso osservare di quei pilastri che da quella distanza paiono innocui e privi di un qualsivoglia pericolo, normalissimi ed intonsi, se non fosse per quelle carte bomba. Si umetta appena le labbra e segue con lo sguardo quella copia che andrebbe ad urlare qualche metro più in là, risalendo dalla riva, risultando in concomitanza con lo stesso tono del Genin lì di fianco, tre semplici lettere che messe assieme tra di loro in quella sillaba andrebbero a scatenare la forza dirompente di quelle stesse carte bomba predisposte qualche minuto fà dalla coppia maleassortita del momento, ovvero un Genin ambizioso ed un Chunin dedito al Caos, un'equazione semplice che potrebbe però portare a risultati non tanto facilmente prevedibili, anche se in questo caso l'esplosione è immancabile. Giunge dunque il boato, un roboare di quella potenza esplosiva che andrebbe a destare l'attenzione delle guardie in maniera indubbia, l'onda d'urto si disperde nell'aria ed è solo vagamente percepibile a quella distanza, un'assaggio, mentre invece la luce calda e bruciante dell'esplosione stessa corre rapida e và illuminandoli di un fievole arancione a quella distanza, mentre il Goryo si gode un tiro lungo quanto quello stesso breve ma intenso durare dell'esplosione, lasciando poi che tutto venga lasciato spirare al vento all'uniscono, in maniera lenta ma allo stesso rapida, come il rovinare di quelle macerie che finiscono collassando su se stesse per quella buona cinquantina di metri, un risultato lodevole, per un qualcosa di relativamente improvvisato < Ah.. Che caotica melodia. > direbbe lui inspirando profondamente socchiudendo gli occhi in quell'inebriarsi di quello stesso atto caotico come la stessa melodia da loro due percepita, un che di artistico che spera anche Mat stesso possa condividere, in quel magari ispirarsi tanto da continuare quel suo definirsi un'artista, proprio come gli aveva detto in principio il Corvino <{ Notevole, data la scarsa organizzazione, è un risultato degno di lode. }> direbbe Eiji stesso, abbandonandosi poi a sua volta ad un sospiro di sollievo misto ad una sensazione come di personale appagamento, condivisa con quello stesso sadico che è Itsuki in quel goder della vista distrutta e rovinosa del ponte, voltandosi poi quindi verso il ragazzo della Foglia, concordando con lui < Ora non ci resta che andarcene, alla prossima, giovane Scultore.. > e niente, detto questo andrebbe posando la sigaretta tra le labbra e dopo essersi aggiustato la cravatta ed aver tirato i polsi dei guanti, si volterebbe e sollevando appena la punta del piede destro in un prepararsi alla corsa, senza dire nient'altro, chinando gettando il busto in avanti per andare a correre, muoversi quanto più velocemente possibile per allontanarsi dal luogo in questione e lasciare lì solo le macerie ed il simbolo della Foglia. { End }