saisa

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21:47 Mekura:
 Ormai le è già stato preventivato che dovrà spostarsi nella tenda del capo clan quindi questi sono i suoi ultimi momenti in questa tenda di lavoro e riposo. Se ne sta sul letto senza avere davvero niente da fare. Vorrebbe lavorare ai suoi progetti di Amaya, Shinuja e altre cose, ma per ora è assolutamente inutile: non prova a fare qualcosa della quale deve preoccuparsi all'improvviso in missione, preferisce accantonare quei lavori e prepararsi psicologicamente al pericolo della missione. Sta quindi con gli occhi chiusi, ma vigile, sdraiata sul lettino da campo, gambe incrociate e piedi scalzi. Indosso porta una maglia bianca con le maniche ampie e due tagli sul lato in modo che gli avambracci potessero uscire da quei tagli. Spalline leggermente squadrate con il colletto alto e sulla schiena il simbolo del clan a testimoniare la sua appartenenza al clan come guida. La maglia arriva fino alle costole per poi sostituirsi dai pantaloni di pelle alti i quali riprendono la texture dei serpenti rimanendo all'interno dell'immagine serpentiforme sui pantaloni, lucidi con le scaglie in rilievo rispetto alla base satinata e piatta. Un libro si trova tra le sue dita tenuto aperto sul petto, la copertina verde scuro, damascata. [ch on]

22:01 Saisashi:
 Sono ormai passati diversi giorni da quella fatidica notte. Come poterla dimenticare...solo il pensiero fa tremare le gambe del corvino, che proprio quel giorno, ha capito quanto grave fosse la sua situazione. Non è qualcosa che può sottovalutare, c'è qualcosa in lui ormai è chiaro e non si tratta di nulla di semplice. E' ormai diventata una lotta continua e dopo aver preso il tempo di cui credeva aver bisogno è tornato da Furaya prendendo un importante decisione: abbandonare l'orgoglio e chiedere aiuto. NOn è mai arrivato a tanto, ma rimanere in solitudine la settimana passata lo ha aiutato a capire che da solo non avrebbe potuto mai sconfiggere quella cosa. Ha rischiato di buttare tutto all'aria, iniziando un duello con Sango, spinto dalla voce nella sua testa. E' arrivato a doversi colpire da solo per mettersi fuori uso e poter evitare di compiere un grave errore. Dopo aver fatto un primo importante passo tornando da chi lo vuole supportare, piuttossto che scappare ed isolarsi, ora manca la parte più complicata: Mekura. Deve nuovamente affrontarla, con tutte le emozioni che ne verranno fuori, consapevole e conscio che ciò significherà vedersela faccia a faccia con ilsuo passato, che gli piaccia o meno. Il giovane questa notte indossa abiti molto semplici, probabilmente procurati daFuraya, non sono i suoi soliti vestiti. Sulla parte superiore una canotta nera, con una fenice disenata sulla schiena, forse a voler simboleggiare la sua rcerca della rinascita? I muscoli e le cicatrici sono in bella vista, mentre la parte inferiore è coperta da un paio di pantaloni grigi, slim, molto comodi. Stivali neri ninja in pelle e guanti mezze dita sulle mani. Corvini capelli tenuti stranamente legati in una sorta di piccolo codino, così che non debbano cadergli sulla fronte. Le verdi smeraldine sono ben visibili, trapelano insicurezza ed allo stesso tempo deciisone. La cicatrice sull'occchio sinistro che solca il viso fino alla guancia è ora mostrata per intero. Si trova di fronte alla tenda di Mekura. Stringe i pugni con forza. <ci siamo...è la resa dei conti. > comunica a se stesso per darsi coraggio [ch on]

22:18 Mekura:
 Prende un lunghissimo respiro cercando di sollevarsi in piedi. Lo fa con lentezza cercando di riprendersi da quel torpore. Il dolce far nulla può essere distruttivo così come può essere distruttivo stare li ad aspettare per una missione che sarebbe arrivata a breve. <uff> si appoggia con le mani al bordo del lettino e si solleva in piedi, alla fine sentendo le giunture delle gambe scrocchiare. <...> si guarda verso il basso e sospira <andiamo bene> piega la testa di lato dannando il passare degli anni che ormai avanzano. Si sente fortunata ad essere viva a questa età, non molti ninja si possono vantare di questo risultato, ma questo comporta avere a che fare con un assassino dalla quale difficilmente si può scappare: la vecchiaia. L'aria inizia ad essere pesante, il thè è finito, può solo fare una passeggiata a questo punto. Mekura quindi si infila gli stivali velocemente e uscirebbe dalla tenda trattenendo uno sbadiglio. In quel momento, sollevando il capo si troverebbe di fronte a Saisashi. Lo osserva, senza dire nulla, con le labbra semi spalancate in un'aria di attesa palpabile. Gli occhi sgranati e dei leggeri cenni con la testa, come se si stesse trattenendo dal dire molte cose, così come trattiene molte emozioni. <sei...tornato> lo dice con una nota di speranza ritrovata ed allo stesso tempo tensione e paura. Cosa succederà ora? è venuto qui per delle risposte? per dirle di non cercarlo mai più? la paura è tanta. [ch on]

22:29 Saisashi:
 Un lungo respiro per riempire d'ossigeno i polmoni, socchiudendo gli occhi. Attende qualche istante, quanto basta per cercare il coraggio necessario per entrare in quella tenda. Si, non è tipo che bussa, quindi speriamo che Mekura non stia facendo cosacce DEHIHIHOHO. Pochi secondi dopo, la Hyuga andrebbe ad anticiparlo. Sarà lei infatti ad uscire per prima, mostrandosi in tutto il suo splendore di fronte al genin. Le smeraldine la fissano, la scrutano da capo a piede, cercano la forza per mantenersi sul soggetto senza cedere alla paura. La donna andrebbe a salutarlo e lui, che in questo momento vorrebbe sdradicare il suo cervello, distruggere ogni sensazione macabra, ogni dolore...TUTTO...semplicemente andrebbe ad indossare quella maschera che tanto lo ha contraddistinto nel suo ex villaggio. Quel sorriso a 32 denti che ha sempre celato di più, un carattere fragile, pieno di dubbi, difficoltà e voglia di essere riconosciuto da qualcuno per il suo valore. <eh già... eheheh> risponderebbe con apparente tranquillità a Mekura, come a volerla rasserenare e mettere a suo agio. Dopotutto l'ultimo incontro nonn è stato dei migliori, potrebbe anche temere di avere a che fare con lui <sai, sono duro a morire...in tutti questi anni credo di averne passate molte, ma eeccomi qui. Sono sopravvissuto anche a Furaya dopo tutto....hihihi> sorriderebbe buffamente a 32 denti verso la ragazza, per poi grattarsi la nuca nervosamente con la mancina <coooome va? Sai ecco, vorrei romperti le scatole se possibile...> ci pensa un attimoo <ma in senso metaforico eh, NOOON VOGLIO FARTI MALE GIURO> va subito nel panico agitandosi come un ossesso. Sembrerebbe mantenere una sorta di distanza, come se sapesse che quella donna è importante per lui, ma la mancanza di memoria lo trattenesse. [ch on]

22:43 Mekura:
 Rimane ad ascoltarlo ferma sul posto mentre l'espressione rimane raggelata, me mani si stringono tra di loro di fronte a se. Lo guarda sorridere, dire quelle cose, cercare di tranquilizzarla come se non fosse successo nulla. Come se quello che fosse capitato non fosse che un semplice momento di incomprensione. Quando le chiede come va lo sguardo cambia e sembra sul punto di piangere, non sa se per frustrazione o per semplice tristezza oppure una semplice speranza di sapere che sta meglio. Gli occhi le diventano lucidi, arriccia il naso e le labbra e abbassando le palpebre con il palmo della mano sinistra cerca di asciugarsi quelle lacrime dagli occhi. Non sa neppure cosa rispondere <che cazzo era quella voce che ti parlava nella testa?> ha un groppone alla gola <era quello il problema?> non smette di pensare a quello che è successo. <era per quello che sei scappato via da Konoha?> si porta la mano sinistra alla bocca, coprendosela mentre sente il petto premerle contro il cuore che batte con più forza. Ritorna in silenzio portando la mano sul petto mentre ha una espressione sconvolta sul volto guardandolo direttamente. <e io non ti ho capito> non le importa se questo le facesse male o meno. Cerca di calmarsi e scacciare quello che sta sentendo in questo momento, si sgranchisce la gola e si preme di nuovo la mano sul petto <scusami> un suono strozzato le esce fuori dovuto anche alla azione di sgranchirsi la gola. <cosa ti ricordi di me?> gli chiede a bruciapelo, la pidaria mentre stringe le braccia tra loro [ch on]

23:01 Saisashi:
 Inclina leggermente il capo sulla sinistra, fissando la ragazza con sguardo stranito. Osserva la sua espressione cambiare di colpo, andare verso il pianto. Sbatte le palpebre con foga più volte, con aria sbigottita, non capisce cosa può aver detto di male. Inizia ad agitare le mani di fronte al petto in modo nervoso <hey no no...heyy aspettaaa! EHM ECCO..che ho detto di male, non volevo farti piangere!> continua cercando di avvicinarsi a lei di un passo, mettendo su una faccia quasi buffa nel cercare di comprendere quel momento, che in realtà non centra nulla con ciò che ha detto ora. C'è molto di più, ma ora non lo può capire . Mekura andrebbe subito dritta al sodo, lasciando un attimo Saisashi di sasso. Si blocca assottigliando lo sguardo, facendosi per un attimo serio. Respira, non deve farla preoccupare, e rimette su un sorriso più trasparente e sincero possibile. <beh, vooooorrei darti una risposta. Il problema è che speravo me la dassi tu eheeh > ridacchia per poi sfregare l'indice della mancina sulla guancia sinistra. Ascolta fino in fondo le rimanenti domande di quella ch eun tempo, a quanto pare, era la sua sensei, la donna che si è presa cura di lui..anzi...era addirittura la suaprima cotta, ma questo non se lo ricorda di certo <sca...scappato da Konoha?> domanda con tono sinceramente dubbio. Non si ricordava di essere fuggito, la Hyuga dovrà raccontargli tante cose. La realtà dei fatti è che in quel momento, quella voce gli era già stata innestata e stava crescendo dentro di se, nutrendosi delle sensazioni negative e del rancore che ai tempi Saisashi covava per via della situazione di Lind. Voleva salvarlo ma nnessuno voleva far nulla per aiutarlo nella sua causa. E' li c he ha iniziato a smettere di credere nel mondo ninja, quello per cui ha tanto lottato per poterne essere parte e farsi riconoscere pur senza innate o capacità speciali. <non so...non so dirti se non mi avessi capito...> direbbe compiendo altri due passi che lo porterebbero completamente difronte a lui <ora però non piangere, va bene? > la differenza d'altezza e di stazza tra i due è netta, e in questi anni si è incrementata parecchio. Se Mekura ha sempre difeso ed accudito Saisa ora si potrebbe quasi pensare il contrario. Spalancherebbe le braccia verso di lei, come ad invitarla a ricevere un abbraccio, così, di colpo, come se nulla di tutto ciò che è passato sia realmente successo. Le sorride, come a volerle trasmettere sicurezza, anche se in realtà, non sta bene...non sta bene per nulla. Ma ora sa una cosa. Ha capito di non essere solo. Se lei accettasse l'abbraccio la stringerebbe forte, sseguendo l'emozione che il suo istinto gli ha sempre donato in sua presenza seppur senza memoria. <vorrei dirti che mi ricordo tutto...ma lla verità è che non ricordo...nulla..> concluderebbe con voce tranquilla, non èè triste, ma speranzosa. <ma mi è bastato sapere da Furaya che sei la mia sensei...> concluderebbe [ch on]

23:22 Mekura:
 Che ne sapeva lei di cosa si trova nella testa di Saisashi? per ora sa solo quello che Furaya stessa le ha detto. Si massaggia le tempie quasi con rabbia quando lo sente parlare così calmo, confortevole. Era passato del tempo dall'ultima volta, chi ha incontrato in questo periodo? che cosa ha fatto? Annuisce alla domanda ma non va avanti sul discorso. Sente ancora le lacrime agli occhi e cerca di scacciarle. Quando questo allarga le braccia ed offre a questa un abbraccio, la donna quasi si lancerebbe verso Saisashi senza dire assolutamente nulla: Va ad incrociare le sue braccia attorno alla schiena di Saisa e stringerebbe con forza, rimanendo cos', in silenzio per molto tempo. La può sentre sussultare e le spalle tremare di tanto in tanto, può anche sentire le dita che si agitano cercando di aggrapparsi in quella morsa ai vestiti di Saisashi. Non si stacca per un lungo momento mentre si calma e cerca di riprendersi che le circostanze ed i suoi errori l'hanno negato per molto tempo: un gesto d'affetto verso il suo allievo. Solo dopo aver soddisfatto quel bisogno la donna si staccherebbe, e sollevando il capo riprnde finalmente a parlare. <mi farò bastare quel poco che sia, Stringe le labbra e si trattiene dal continuare quello che sta facendo in quel momento. <non importa, me lo farò bastare, io voglio essere sicura che stai bene> [ch on]

23:34 Saisashi:
 Osserva silente Mekura, che come lui ne ha passate tante. Nota il suo dispiacere, è palpabile come la tristezza che sta evaporando nell'aria intorno a lei. Lascerebbe che lei possa ancorarsi e stringersi a lui, senza opporre alcun tipo di resistenza. Vuole rassicurarla. Non sa nemmeno il perchè , ma sa che deve e vuole farlo...questi giorni di solitudine, l'aver toccato il fondo della follia, sembra avergli dato finalmente la forza e la lucidità di muoversi senza più piangersi addosso. Ha paura, questo è certo, ma ora non lascerà più che questa possa immobilizzarlo. Ha qualcosa , o meglio qualcuno a cui tiene, e non vuole perdere questo regalo che la vita gli ha fatto dopo tanto tempo. Stringe a se la Hyuga, mordendosi il labbro con forza e stringendo gli occhi, accennando ora per qualche secondo un espressione triste, che non vuole mostrarle. Poggerebbe il mento sopra la sua testa , rimanendo a godere del momento, cercando di ricostuire e di attribuire valore a quelle sensazioni che sta provando. Che brutta cosa non ricordare nulla di se stessi..è come essere vivi, ma senza vivere realmente. <bene..?> sorride dolcemente <diciamo che ho toccato il fondo. Se sono qui, è perchè ho tirato fuori le palle. Non posso dirti che sto bene...questi giorni sono stati duri...ho sfiorato la pazzia, ho quasi ceduto...mi sono dovuto rompere due costole da solo per evitare di attaccare una donna del clan Ishiba. Però...dentro di me...so che nonostante io sia impaurito...inerme...posso farcela. DEVO FARCELA> direbbe incoraggiandosi da solo <non posso certo lasciare che il suublime sottoscritto venga sottomesso da uno stronzo che mi parla in testa giusto? eheheh> cerca di smorzare subito < se sono tornato è perchè ho capito una cosa...che non sono in grado di gestire questo problema. Volevo farcela, volevo evitare di pesare o ferire qualcuno...ma ho capito che allontanandomi stavo facendo l'esatto opposto e che non avrei risolt nulla. Sono qui...aaaanzitutto per recuperare i miei vambracci ela mia amata pettorina hihihi> direbbe ridacchiando per poi allentare l'abbraccio in modo da poter tornare a guardare la donna < e poi per chiedere il tuo aiuto. So che probabilmente non vorrai più avere nulla a che fare con me. Sono il caos fatto a persona, non posso nemeno garantire di riuscire ad essere sempre in me, di mantenere la ragione. Però...ho bisogno del tuo aiuto. > non da ulteriori spiegazioni, ma confessa tante cose importanti [ch on]