Anima grigia

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12:01 Tenshi:
 E si ritrova sempre lì. Aspettando, inesorabilmente. Continuando a distruggere il proprio passato, cercando di costruirsi il proprio futuro. Nella sua mente, un pensiero fisso: Kioshi Uchiha. Non sa, di preciso, quando ha cominciato a pensarlo così intensamente, quasi in modo maniacale. E' come se quell'uomo fosse diventato per lei una specie di divinità. Ed i suoi pensieri gli parlano. Gli chiedono se vada bene essere diventata quel che è oggi. Gli chiedono di mostrarle ancora quel vortice buio, come quella notte, in quello stesso luogo. Ma non riceve risposte. Una figura evanescente, sparita nel nulla. Si chiede se quella notte stesse sognando. Se quel ragazzo fosse solo frutto dei propri pensieri. Eppure, quegli occhi rossi erano così vivi da potervi sprofondare. E, mentre pensa, cullata dal rumore delle onde del mare, sta lì, ai piedi del faro, come ogni giorno. Le spalle poggiate contro il faro, le gambe piegate contro il petto e le mani al suolo, gli occhi blu notte fissi sull'orizzonte. Sul capo, non porta più nessun coprifronte. Ha fatto una scelta. Tagliare i legami. E ciò include anche stroncare il rapporto con il proprio villaggio. Perché Konoha stava per ucciderla. Era il villaggio a comandarla come una pedina. E' stato il villaggio a strapparle via tutto. E adesso non sente più l'appartenenza ad esso. Non vuole più essere mossa da nessuno. Combatterà la guerra per sé. Per migliorarsi, giorno dopo giorno. E per dimostrare al mondo quanto si possa diventare forti da soli. Indossa semplicemente un top nero a maniche lunghe e dei pantaloni larghi, anch'essi neri, che si stringono in vita ed alle caviglie. Sulla coscia destra tiene legate delle fasce elastiche bianche che reggono il portakunai nero. Ai piedi porta delle scarpe di tela nere, logorate dal tempo e dall'uso. Il polso sinistro, al quale di solito teneva legato il bracciale rosso che Onosuke le aveva regalato, quest'oggi è libero. Nessun bracciale lo contorna. Le mani, velocemente, verrebbero portate al petto, congiungendole e formando il sigillo della capra. Immaginerebbe, a quel punto, due sfere: una nera, l'altra viola. La prima, all'altezza della fronte, simboleggerebbe la propria forza spirituale. Da cosa è composta quest'ultima? Semplicemente, dal proprio buio. E' la vera essenza di sé. Quell'essenza che per troppo tempo era stata celata agli occhi altrui ed ai propri. La seconda, all'altezza del ventre, rappresenterebbe la propria forza fisica. Essa è composta da tutti i suoi sforzi. Da tutte le volte in cui si è impegnata al massimo. Dal potere che, poco alla volta, la rosata va acquisendo. E comincerebbe a far roteare le due sfere, dapprima sul loro asse. Poi le spingerebbe, l'una verso l'altra, all'altezza del petto. Qui, in un vortice scuro, cercherebbe di unirle, formando una sola sfera: quella del Chakra. Unica parte di lei che brilla ancora. E, se il richiamo fosse andato a buon fine, quella grande forza invaderebbe ogni sua cellula. E lei ne assaporerebbe la forza. La potenza. Un respiro, prima di sciogliere il sigillo della Capra. Un respiro, prima di abbracciare nuovamente ciò che è diventata. Yami. [Tentativo richiamo del Chakra][Chakra 30/30][equip: 3xshuriken - 3xkunai - 1xcarta bomba - 1xfuuda con tronchetto sigillato]

12:25 Ichirou:
 La nebbia come al solito ricopre quell'Isola, non che allo Hyuga possa importare più di tanto però. le cinture che sono posizionate sui suoi occhi, infatti, gli impediscono nella maniera più totale, qualsiasi tipo di forma visiva, certo ha il Byakugan da poter attivare, ma che gusto ci sarebbe nell'affrontare una sfida essendo già tre o più passi aventi rispetto ad essa? Certo questo è un pensiero malato, ma lo ancor di più girare bendati su un'isola circondati da mare, criminali e nebbia. Ma passiamo alle cose più importanti, lo Hyuga, non sapendo che fare come al solito, ha deciso bene di tentare un approccio con dei luoghi sconosciuti, non proprio, ma penso che l'antifona sia stata compresa ormai. Mentre cammina spensierato, con non pochi intoppi sul suo cammino e ritrovandosi sempre con delle foglioline attaccate ai capelli, questo pazzo si ritrova improvvisamente al porto col faro di Kiri, come ci sia arrivato? Completamente per sbaglio. Data la sua cecità, i suoi sensi si affinano man mano che il buio lo avvolge, il suo olfatto, riesce ora a percepire gli odori presenti in quel porto, come quello di salsedine, proveniente dal mare stesso e quello di pesce morto, dovuto da un peschereccio non troppo lontano, ormeggiato ad uno dei moli. Il suo udito, riesce a captare il rumore dei gabbiani sopra quello stesso peschereccio, persino il loro battito d'ali, il vociferare dei marinai a bordo e anche l'imprecare del capitano della nave. Camminando dunque in direzione di un molo, oltre a sentire sotto i propri piedi il cambio di terreno, dato il rumore emesso dai propri passi, lo Hyuga con tutta calma, andrebbe a posizionare la propria mano destra davanti al petto andando a formare il sigillo della Capra. A questo punto il ragazzo proverebbe ad attivare il proprio flusso di Chakra. Nella sua testa, la solita stanza buia andrebbe a crearsi, all'interno della quale si andrebbero successivamente a formare due piccole sfere di colori diversi. La prima sfera, di una colorazione bluastra, si andrebbe a formare all'altezza della sua fronte e, quasi in contemporanea, tutto intorno ad essa, dei piccolissimi aghi del medesimo colore, prenderebbero posizione, come degli squali intorno ad una balena ferita, andando quindi successivamente ad attaccare quella povera sfera come per nutrirsi di essa, tuttavia, è l'esatto opposto, in quanto la suddetta venendo attaccata per modo di dire, comincia ad ingrandirsi andando a rappresentare l'energia psichica dello Hyuga. La seconda sfera, di un bel colorito scarlatto, si formerebbe all'altezza dell'ombelico del giovane ma a differenza della prima, questa ha un effetto vampiro, infatti assorbe il proprio nutrimento direttamente dai muscoli del ragazzo, raggiungendo la stessa grandezza della prima, in maniera tale da formare l'energia fisica del giovane. A questo punto, lo Hyuga tenterebbe di farle collidere tra loro, unendole e creando quel flusso di Chakra che comincerebbe a scorrere lungo tutti i punti di fuga del ragazzo, che con molta calma andrebbe a riportare la mano destra lungo il fianco gemello. Una volta completato il rito, la sua mano destra tornerebbe in moto, andando a tirarsi indietro quei suoi bianchi capelli, sentendo ovviamente la presenza delle foglioline prima citate, il che gli provoca un certo fastidio <Accidenti a me..la prossima volta che mi viene un'idea del genere mi tiro un pugno..!> detto ciò, il ragazzo fermerebbe il proprio moto, arrivando esattamente alla fine di quello stesso pontile, posizionando i piedi ad un millimetro dal baratro che lo farebbe cadere in acqua, mentre le sue mani tentano lentamente di togliere qualche foglia dal proprio manto argentato. Il suo udito capta la presenza di qualcuno fermo a pochi metri da lui, appena 4m dalla sua posizione, ma ne sente il respiro, un respiro calmo, serio, quasi rabbioso per certi versi, è incredibile come la mancanza della vista gli faccia percepire certe cose. La sua testa si girerebbe in direzione della presenza che si trova alle sue spalle, andando a dire <Giusto per essere sicuro..stavo rischiando di cadere in acqua..vero?> quella sua domanda, viene accompagnata da un lieve sorriso, purtroppo impercettibile data la nebbia e il suo vestiario, tuttavia, il corpo viene direzionato verso di lei, più o meno, nel caso lei avesse cominciato a parlare, allora lo Hyuga si sarebbe orientato meglio, cercando di raggiungerla, per magari intrattenere una conversazione, una cosa che da quando si è fatto cieco, apprezza più del dovuto. [Tentativo attivazione Chakra]

12:53 Tenshi:
 Respiro lento, cadenzato, mentre ripensa alle ultime settimane. Si sente sospesa, protesa verso qualcosa di irraggiungibile. Sente che non potrà essere davvero completa, fin quando non incontrerà di nuovo quell'uomo. Perché le ha cambiato la vita. E adesso, più che mai, vuole dimostrargli che lei può essere forte. Che lei può vivere anche da sola. Che non ha bisogno del suo passato o dei suoi legami per andare avanti. Perché la vita senza catene è migliore. La farfalla che vi era in lei ha spiegato le ali ed ha preso il volo. Libera, senza corde che la tengono aggrappata a questo mondo. Vive per il gusto di farlo. Vive per il piacere. Vive per la vita sregolata. Vive per incontrarlo. Di nuovo. Sì, è come se egli fosse diventato un pensiero ossessivo tra gli altri. Ma stranamente piacevole. Perché in quel pensiero lei trova pace. Quella pace che non ha mai avuto. E che lui, in quello stesso porto, gli ha donato. < Kioshi > e si ritrova a sussurrare quel nome di nuovo, nel vento, come se fosse un richiamo lontano. Come se fosse il perno attorno al quale gira la propria vita. Quella stessa vita che lui stesso le ha donato. Per questo lei ha fatto di lui il proprio idolo. Quasi il proprio dio. E vorrebbe imitarlo. Vorrebbe mostrare agli altri quanto si possa essere felici senza legami. Quanto si possa essere felici da soli, senza nulla a cui pensare, se non se stessi. Lei è una farfalla nera, figlia di quel buio che prima occupava un posto sperduto della propria psiche. Un vortice buio. E lui, quell'oscurità l'ha mostrata a lei. E la rosata non ha potuto far altro che abbracciarla, tingendo la propria anima di nero, come un pittore su una tela. Homo faber fortunae suae. L'uomo è l'artefice della propria sorte. Lei ha scelto quella vita. E, forse, nei suoi diciassette anni di vita, quella è stata la scelta migliore che potesse fare. Solo adesso si sente viva. Solo adesso, quella vita la sta vivendo appieno. Poi, passi. Un ragazzo albino entra con prepotenza nella visuale della genin. Quasi come se l'avesse disturbata dai suoi pensieri. E' proprio vero che in quel porto non si può mai stare soli. I movimenti di lui sono goffi e solo dopo ne coglie il motivo: i suoi occhi sono coperti. Per quale motivo? Perché oscurare quel mondo piacevole? Quasi cadrebbe in acqua, a causa di quelle cinture. Ed egli sembrerebbe accorgersi della presenza di lei, nonostante ancora non abbia in alcun modo proferito parola. < Perché lo chiedi a me? > tono quasi stizzito, simpatica come al solito. < Se evitassi di nascondere gli occhi, te ne accorgeresti da solo >. La sua lingua biforcuta non accenna a stare ferma neanche quest'oggi. Kioshi aveva cambiato anche quel lato di lei. Anzi, lui glielo aveva solo mostrato. Poi, era stata lei ad intraprendere la strada che più le sembrava consona. Non potrà mai ringraziarlo abbastanza. [Chakra on][equip lo stesso]

13:33 Ichirou:
 Il vento sposta leggermente quei suoi capelli argentati, le ultime foglioline vengono spinte via da quella stessa brezza, mentre il suo ventiario verrebbe fatto smuovere appena, ode quel suo sussurro, ma non ne capisce ancora il significato, tuttavia, quando lei incomincia a parlare riesce ad avere chiara la provenienza della ragazza stessa, alla quale si volterebbe lentamente per poi avvicinarsi con passo leggero, diminuendo le distanze, azzerandole quasi, arrivando ad 1m da lei, rimanendo in piedi di fronte alla sua posizione. Indossa una casacca priva di maniche, di colore blu scuro con il colletto alto, che nasconde il suo coprifronte legato intorno al collo e parte del mento stesso, le braccia lasciate libere, mettendo in mostra la sua muscolatura ben definita, mentre alle mani i guati ninja, rinforzati sui dorsali dalle placche di metallo. Le leve inferiori vengono fasciate da un paio di pantaloni in tela neri, larghi e comodi, che nascondono delle fasciature sui polpacci che trattengono degli schinieri a protezione degli stinchi. Ai piedi i soliti sandali ninja, mentre sul suo fianco destro la tasca porta oggetti. Una volta raggiunta la sua posizione ed aver sentito quei suoi commenti, il suo sorrisetto svanisce del tutto, la testa verrebbe piegata verso di lei, dato che lei è seduta, andando in qualche modo a darle quella sensazione che si ha quando si è osservati, o almeno ci proverebbe, dall'alto dei suoi centimetri quindi, tenterebbe in qualche modo di guardare in sua direzione, proferendo con tono calmo <I miei obbiettivi richiedono queste cinture..non puoi domare l'oscurità se prima non ci cammini dentro..> ammetterebbe dunque alla sua interlocutrice <Ti spiace se mi siedo con te..?> la sua mano destra verrebbe dunque tesa verso di lei, cercando in qualche modo la sua guida e, nel caso avesse accettato ed afferrato la sua mano, lo Hyuga si siederebbe accando a lei, non troppo attaccato, ma abbastanza vicino da riuscire a sostenere una conversazione priva di urli <Se ripenso a quanto sono cambiato dall'inizio di questo viaggio, a come sono finito in questa situazione e alle persone che ho incontrato..quasi mi viene da ridere, anche se forse dovrei piangere..ma ormai non so più come si fa..> se fosse riuscito a sedersi con lei, il suo sguardo, tappato da quelle bende, verrebbe fatto cadere sul terreno, in un punto vuoto, proprio come solo un cieco saprebbe fare, e lui, in questo caso, lo è, dato che il suo Byakugan non è stato attivato <Ichirou..scusa se non mi sono presentato prima..e se ti sto causando dei disturbi..> ovviamente, rimane educato e gentile, nonostante il suo viso non riesce ad avvalersi delle proprie emozioni.

13:33 Ichirou:
 Edit: [Chakra on]

14:15 Tenshi:
 L'oscurità affascina. L'oscurità è bellezza. L'oscurità può divenire sempre più buia. Sono queste le cose che, nelle ultime settimane, aveva imparato. Sono queste le cose che Kioshi le aveva insegnato. Forse, lui, pensandoci, più che una divinità, potrebbe essere un mentore. Una guida che non illumina la strada, ma la oscura. Ed i suoi occhi bruciano tutto ciò che vi è intorno, senza lasciare nulla, se non cenere. E' quasi diventato un rituale andare in quel luogo ed aspettare che egli compaia di nuovo. Pensare alla propria mano su quella di lui. Pensare a quel Mangekyo Sharingan, poggiato sugli occhi vuoti di lei. Quei pensieri non possono scivolare via facilmente. Vorrebbe intrecciare le proprie dita con quelle di lui. Percorrere la sua stessa strada ed apprendere quanto possa essere buia l'oscurità quando due anime nere congiungono le proprie vite. Vuole arricchirsi. Non legandosi a lui, quanto piuttosto imparare ancora altro. Per non ricadere nell'oblio che prima la circondava. Per non perdere di vista nuovamente la propria vita. Per diventare sempre più forte. Per diventare, giorno dopo giorno, sempre più oscurità. Quell'oscurità che adesso vien fuori dalle labbra dello sconosciuto davanti a lei, il quale intanto, pur non vedendo la realtà che lo circonda, è riuscito a diminuire la distanza che li separava. Una frase curiosa, la sua. E, prima che egli le tenda la mano, lei chiederebbe < Perché vuoi domarla? >. E lei quell'oscurità riesce a domarla? Sente solo di essere divenuta un tutt'uno con essa. Lei non la domina. Lei è l'oscurità stessa. E la destrorsa verrebbe tesa verso la mano dell'altro, decisa adesso a voler scoprire il colore della sua anima. La mano di lei andrebbe a poggiarsi su quella di lui, per poi stringerla, quasi con forza. E lo guiderebbe al proprio fianco, lasciando che egli si sieda accanto a lei. Nuovamente, gli occhi di lei si focalizzerebbero sull'orizzonte, lasciando che le parole di lui diventino la sua nuova culla. La genin non mostra gentilezza e nemmeno educazione, ma soltanto interesse. Vuole sapere se quello che ha accanto sarà una nuova preda o un nuovo compagno che la condurrà verso vie sempre più buie. Come Kioshi. Come la Morte. Come Rio. Tu, Ichirou, chi vuoi essere? < A che serve piangere? > domanderebbe, con gli occhi ancora puntati verso l'orizzonte. Piangere non fortifica. Piangere ti fa soltanto sentire una nullità. Ti fa sentire debole. E tu, Ichirou, sei forse un debole? Eppure, quelle parole le ricordano un po' se stessa. Quanto è cambiata lungo quel viaggio? Forse troppo. Ma solo adesso riesce a respirare. Solo adesso il suo cuore riesce a battere. < Io sono Yami > senza mezzi termini e senza aggiungere altro. Quel nome, per chi ne conosce il significato, rivela già la sua essenza: Yami, Oscurità. [Chakra on][equip lo stesso]

15:09 Ichirou:
 Quella sua richiesta d'aiuto viene accettata, la mano di lei all'interno della sua, quasi si perde dentro quella sua presa, tuttavia, si siede accanto a lei con calma, lascia che la sua guida lo faccia poggiare vicino al di lei corpo. La tranquillità cala su quel luogo, la nebbia viene assaporata dallo stesso Hyuga, che mentre parla riesce a sentirne il custo, quel leggero gusto di vento e acqua che si sente anche quando si mangia la neve. la ragazza gli fa quella domanda, portando il ragazzo a voltarsi in sua direzione, quindi andrebbe a risponderle <Non è ovvio..? Devo vincere le mie paure..che ancora devono palesarsi ovvio, ma le tenebre mi faranno capire cosa voglio veramente..se il mio cammino all'interno del buio mi farà diventare una persona diversa, allora lo accetterò..forse è un po' troppo strano come discorso..ma ho intenzione di assumerne il controllo..voglio diventare più forte..> ammette serio verso la Senjuu, che ora viene abbandonata dal suo volto, che lentamente viene spostato all'orizzonte <Una volta che entri in contatto con essa..intendo così..> enfatizzerebbe quella sua affermazione andando ad indicare le sue cinture con un gesto effimero della mano, che proverebbe a volteggiare di fronte al suo viso <Sai pensarci è un conto..molte volte ho pensato a come fosse stato se un giorno fossi caduto preda dell'oscurità..ma una volta che ci cammini dentro..le cose cambiano..drasticamente..> ammette alla volta della ragazza <Incomincia a sentire cose che non sentivi prima..dalla punta del molo riuscivo a sentire il tuo respiro..le voci del peschereccio laggiù..> la mano destra andrebbe a puntare in direzione di quella nave senza problemi <Il naso inizia a sentire odori che prima non sentivo nemmeno..sento persino il gusto della nebbia quando parlo..certo ci sono degli effetti collaterali..la perdità della lucidità stessa è uno di questi..> ammette nuovamente, non è mai stato molto sano di mente, ma ora più che mai, sente quella lontananza dal mondo reale farsi sempre più vicina <Sento continuamente la pressione delle ombre intorno a me..è la cosa strana..è che comincia a piacermi..> un piccolo sorriso malinconico si presenta sul suo volto. Quella sua seconda domanda viene udita chiaramente, la cosa lo porta a guardarla, per modo di dire ovvio, andando a rispondere anche a questa <Piangere serve ad alleviare i dolori..o a sfogare la tensione e la rabbia..onestamente, non mi ricordo nemmeno quand'è l'ultima volta che mi è successo..> di piangere? Lo rammenta benissimo invece, ma è una storia sin troppo lunga da raccontare <E' un piacere fare la tua conoscenza..> ammette in direzione altrui <Suppongo sia un soprannome, non sapendo come sei fatta non riesco ad esprimere se ti stia bene o meno..ma da come parli, penso ti si addica...Oscurità eh..?> quella sua ultima affermazione, fa spazio alla ragazza, dandole modo di dire qualcosa. [Chakra on]

15:46 Tenshi:
 Diventare più forti, camminando nel buio. Questo è ciò che sta cercando di fare lei. Camminare da sola, per vedere fino a che punto la sua mente ed il suo corpo possono spingersi. Non vi sono limiti, in quel cammino. Solo obiettivi da raggiungere e superare, passo dopo passo. Solo contando sulle proprie forze, si può andare avanti. Perché i legami non ti fanno crescere. Non ti fanno aprire quelle ali. Non ti fanno volare via. Ti tengono incollato in un posto che non è il tuo. Per questo lei ha deciso di lasciare tutto. Onosuke, il villaggio, l'ospedale. Quelli erano dei semplici ruoli, delle maschere, che impedivano alla sua personalità più nascosta di venir fuori. E, dopo aver bruciato tutto, le ali nere si sono spiegate. Lascia che il ragazzo cominci il suo discorso, senza interromperlo e continuando a guardare l'orizzonte davanti a sé. D'altronde, non è mai stata una persona che ama parlare. Né prima, né adesso. Ora, l'unica cosa che è cambiata nel suo rapporto con la parola è che sa trovare le giuste risposte. Sa piazzare parole taglienti, quando ne ha bisogno. Mentre prima, quando qualcosa la infastidiva, teneva tutto dentro, evitando di ferire gli altri. Ma ferendo, così, se stessa. E lei nel discorso di lui continua a vedere se stessa. Sola, in quella via che conduce sempre più all'oscurità. Egli parla di come sia diversa la sua vita da quando quegli occhi sono stati coperti. Le racconta di come i suoi sensi si siano affinati. Anche a lei è successa la stessa cosa. Ma lei, tutto quello lo ha vissuto ad occhi aperti. Le sue unghie, adesso, sono affilate. I suoi pensieri sono bui. La sua lingua è tagliente come una lama. Ha bruciato tutto ciò che avrebbe potuto farla stare male. Ed è rinata, a vita nuova. Come se fosse sbocciata solo adesso. Un fiore completamente nero con delle sfumature rosa. Quel rosa che è l'unica cosa di lei che non è ancora cambiata. Preferisce tenerli così, quei capelli, a ricordarle quanto sia stata misera la sua vita fino ad allora. A ricordarle di non fare nuovamente gli stessi sbagli. < L'oscurità > esclamerebbe, una volta che egli abbia concluso il proprio discorso < non viene da fuori >. La mano destra si tenderebbe verso il volto di lui e, se le fosse concesso, le dita andrebbero a toccare quelle cinture che tengono coperti gli occhi dello sconosciuto. Solo per sfiorarle, senza cercare in alcun modo di toglierle. < L'oscurità > la voce come un sussurro che si perde nel vento, mentre le dita, se lui non si allontanasse da quel tocco, comincerebbero a scivolare giù, dapprima sfiorando il suo volto, poi il collo, poi il petto, per fermarsi all'altezza del cuore di lui < viene da qui dentro >. E lo sguardo si soffermerebbe sul ragazzo davanti a lei. Sui suoi capelli troppo bianchi ed argentei, Sul suo busto, dove la mano di lei sarebbe ferma. < Non è strano se l'oscurità ti piace. Il buio è bellezza > scandirebbe con precisione le ultime parole. Quelle stesse parole che Kioshi aveva detto a lei, adesso lei le comunica a qualcun altro, come in una catena. < Se tu riuscissi ad abbracciare il tuo buio, non avresti più bisogno di piangere > ecco dove voleva arrivare con la sua domanda precedente. Piangere non serve quando non porti dietro i dolori della vita. E lei non ha paura di affermare queste cose. Lei non ha più paura di nulla. Perché le piace ciò che è diventata. E adesso, lentamente, la mano verrebbe allontanata dal torace altrui, per posizionarsi nuovamente al suolo. Lo sguardo verrebbe distolto, per posizionarsi sull'orizzonte. Lui non è una preda. E' semplicemente qualcuno a cui mostrare l'oscurità. < Togli quelle cinture e deducilo tu stesso >. Un invito, ad assaporare la bellezza del mondo. Un invito ad abbracciare l'oscurità che viene dall'interno. [Chakra on][equip lo stesso]

16:23 Ichirou:
 Il discorso sta prendendo una piega che allo Hyuga, non è molto simpatica, si sente quasi in difetto a parlare in quella maniera, pensa di essere stato in difetto sin dal'inizio, sin da quando ha fatto quella stessa richiesta alla propria Maestra, chiedere quelle stesse bende, ora gli sembra davvero uno sbaglio, la cosa però, si fa sempre più piccola all'interno della sua mente, ora non è il caso di avere dei ripensamenti, non dopo tutto quello che ha detto, che ha fatto. I dubbi lentamente svaniscono, inghiottiti da quelle stesse tenebre che sta osservando, il buio gli sta facendo cambiare opinione, su molti aspetti, ma la cosa non lo spaventa, era un cambiamento che già stava affrontando prima delle cinture stesse. Nel sentirsi toccare il petto, nel sentire quelle stesse frasi, le mani dello Hyuga si farebbero strada attraverso i suoi stessi capelli, bianchi come la neve, andando ad afferrare quelle chinghie e cominciando lentamente a sciogliere la loro presa intorno alla sua testa. Una volta slegate, gli occhi rimarrebbero inizialmente chiusi, mentre quelle stesse cinture verrebbero legate intorno al proprio braccio destro, dopo di che, le sue iridi perlacee verrebbero lasciate libere, il bruciore è intenso, sente la luce penetrare nelle sue stesse orbite, una luce opaca, ingrigita dalla nebbia stessa, che come al solito circonda quell'isola, è passato dal nero al grigio in pratica, la cosa non lo stupisce affatto, con tutta calma quindi andrebbe a rispondere <Come immaginavo..questo mondo non è degno di essere apprezzato come si deve..> una sentenza un po' deviata, cosa avrà voluto dire? <Il mio obbiettivo non è guardare il mondo e la bellezza che rappresenta..voglio solo accettare ogni parte del mio essere..se ciò significa entrare in contatto con la mia parte più buia, che sia allora..> il silenzio cadrebbe nuovamente tra i due. [Chakra on]

16:52 Tenshi:
 Le parole di lei si insinuano lentamente tra i pensieri di lui. La rosata non sa perché egli abbia fatto quella scelta. Sa solo che il mondo che lei vede adesso è completamente diverso da quello che vedeva in precedenza. Adesso, ne assapora ogni piacere. Le sofferenze non la scalfiscono più. L'aria che riempie i suoi polmoni è pulita. La nebbia che la circonda è la sua casa. Il mondo, alla fine, la rispecchia. Il mondo è caos. Anche il mondo ha un'anima nera. E, mentre le dita tentatrici di lei scivolano lungo la pelle ed i vestiti di lui, nella mente altrui s'accende una nuova curiosità, che lo porta a portare le mani su quelle cinghie. Ed a scioglierle. E quegli occhi nascosti, a poco a poco, si aprirebbero. Ed osserverebbero il mondo. Quegli occhi, lei li riconosce. Quegli occhi la portano indietro nel tempo. Norita. Non sa che fine abbia fatto. Anzi, non le importa più. Nessuna espressione sul viso di lei. Solo due zaffiri che si poggiano sullo sguardo perlaceo dell'altro, quasi a voler scavare dentro quegli occhi che disprezzano il mondo. < Quando avrai accettato ogni parte di te, questo mondo non ti sembrerà poi così male > una pausa, per cercare di fare capire all'altro la propria opinione < Siamo in guerra. Non credi che sia l'occasione migliore per diventare più forti? >. Guerra. Caos. Buio. Quale migliore opportunità per tirare fuori la propria oscurità? Per insinuarsi in quei meandri oscuri che la psiche tiene nascosti? Lei quei momenti di guerra ha imparato ad apprezzarli. La lotta. Il sangue. Il dolore. La morte. Non c'è niente di meglio che vivere quei momenti di piacere che la vita ti offre. Non c'è niente di meglio che strappare via vite, solo per il gusto di farlo. Solo per accrescere la propria, mantenendo così quell'equilibrio che regola il mondo. Togliere per ricevere. Lei, per avere quella vita, ha bruciato il suo passato. Cosa sarà disposto a fare Ichirou per diventare più forte? E' pronto ad uccidere se stesso così come ha fatto lei? E lo sguardo, nuovamente, verrebbe puntato sull'orizzonte. < Qual è il colore della tua anima? > eccola, la fatidica domanda che ancora non aveva posto all'interlocutore. E' questa la risposta che egli deve trovare. La sua parte nascosta. [Chakra on][equip lo stesso]

17:54 Ichirou:
 Ormai ritornato in possesso della propria vista, lo Hyuga comincia a sentire come i suoi sensi si adattino a quella situazione, molti odori cominciano a sparire ed i suoni che prima riusciva a percepire chiaramente, ora si fanno lontani, quasi ovattati, la sensazione che questo gli provoca, sembra non piacergli affatto, forse sentire odori e suoni, per lui è più piacevole che guardare il grigiume che lo circonda, non ci sarebbe da stupirsi in fondo, per uno come lui che ha iniziato il suo viaggio pieno di prospettive interessanti e che adesso vuole incontrare il Rikudo Sennin, il grigio potrebbe essere un colore che purtroppo vedrà molte volte, accompagnato dal cremisi del sangue, tuttavia, se dovesse fare le scelte sbagliate. La sua interlocutrice comincia di nuovo a parlare, sembra voglia fargli capire il concetto di ciò che dice, ma non riesce bene a capirne il motivo, la ascolta comunque, con molta attenzione, non si fa sfuggire nulla di ciò che esce dalle sue labbra, mentre le cinture vengono osservate dallo Hyuga stesso, costui andrebbe a rispondere alla sua prima affermazione <Non riesco però a capire quale parte di me io debba ancora accettare..> in effetti, sente di aver già accettato ogni suo lato, le bende ne sono una prova in teoria, cosa gli sfugge? Quale lato di se non ha ancora scoperto? <Suppongo tu abbia ragione comunque..> riguardo alla guerra <Per uno Hyuga come me, la vista è tutto..ma io ho comunque deciso di privarmene appunto per diventare più forte..sia nello spirito che nella mente..> andrebbe a dire volgendo anch'egli lo sguardo all'orizzonte. La preoccupazione non lo abbandona mai, dopo il discorso fatto con la Ishiba, ora sa dove si trova Akendo in persona, ma cosa comporterà incontrarlo? Che cosa gli verrà chiesto di sacrificare per ottenere la conoscenza che il giovane anela con così tanta brama? La domanda che gli arriva, però, interrompe quel turbinio di dubbi, portandolo a riflettere per pochi istanti a quello stesso quesito, quindi, con un leggero sospiro, andrebbe a rispondere alla ragazza <Penso che tu lo stia guardando..> indicherebbe la nebbia con un gesto della mano destra aperta verso il circondario <Credo che la mia anima sia grigia..esattamente in mezzo al bianco e al nero..> affermerebbe ritraendo poi la mano ed appoggiandola al proprio ginocchio, andando a sostenere il proprio torace mentre attende la di lei parola. [Chakra on]

18:23 Tenshi:
 Osserva quegli occhi perlacei, di cui lei conosce le potenzialità. Per anni si era allenata con Norita, scoprendo pure il punto debole di tali occhi. Un punto buio, un punto da cui la luce non passa. Un po' come lei. Un po' come la sua anima. La luce è stata spenta da settimane ormai. Niente brilla più dentro di lei. Solo quegli occhi color blu notte, nei quali si riflettono i raggi tiepidi del sole. < Questo devi scoprirlo da solo >. Accettare se stessi è un procedimento complicato. Solo stando in silenzio, solo analizzando i propri pensieri e la propria anima, si potrebbe trovare quella parte nascosta di sé. Lei la sua anima l'aveva vista. I suoi occhi avevano guardato quel vortice buio e turbolento che cercava di risucchiarla. E così, aveva aperto le proprie braccia e ci si era fiondata dentro. Ritrovando quel lato di sé che sempre era stato sopito. Un lato ambizioso e violento, completamente diverso da ciò che lei mostrava prima. Se precedentemente i suoi pensieri profumavano di fiori di ciliegio, adesso odorano di sangue fresco. Si è evoluta. Ha spiegato le proprie ali ed ha spiccato il volo verso terre ignote. E' cambiata. < Puoi comunque vedere attraverso quelle bende. Quindi, cosa cambia? > ovviamente, fa riferimento all'innata altrui. Sa bene come funzioni il Byakugan: la vista degli Hyuga passa attraverso gli oggetti. Quindi, a che serve tenere delle bende su quegli occhi tanto speciali, se poi, con l'innata attiva, è come se esse non ci fossero? < Oppure vuoi semplicemente sacrificare la tua innata e non usarla più? > delle semplici domande che potrebbero apparire all'altro come sfide. Ma, d'altronde, è questo ciò che lei sempre fa: sfidare, giocare, portare gli altri nella sua giostra infernale. Come fine, ha solo il puro piacere. Quel piacere sadico che prima non aveva mai provato e che adesso, invece, si palesa ad ogni nuovo incontro. < Grigia >. Sguardo serio, quasi intimidatorio, che si sposta verso quello altrui. Il grigio è un colore di mezzo. Un colore che non ti definisce, che rende la tua personalità sterile ed arida, come un deserto di sabbia. Una persona grigia non verrà mai ricordata. Vengono ricordate le anime bianche. E quelle nere. < Vuoi stare per sempre sul limbo? >. Attaccato a chissà cosa, cercando di cadere né dall'una, né dall'altra parte, in un posto dimenticato da tutti.[Chakra on][equip lo stesso]

18:48 Ichirou:
 Il tempo sembra scorrere lentamente, magari segno del fatto che la conversazione che i due stanno avendo sia interessante, o magari è solo per il cambio di stagione, tuttavia, i due continuano il loro discorso, qualcosa che lo Hyuga ancora non aveva mai affrontato, i suoi occhi guizzano verso il mare, poi in direzione dell'orizzonte, sino a raggiungere gli occhi di lei, incatenandosi alle sue iridi notando come lei lo stesse osservando, qualcosa gli dice che lei abbia già visto qualcuno con gli stessi occhi del ragazzo, questo pensiero passa però in secondo piano, la sua affermazione già la conosceva, è una cosa che ha deciso già da qualche tempo infatti <Per questo uso le bende..> andrebbe a dire <Creare di proposito una stanza buia, o meglio, il mondo buio, non solo mi fa sentire in contatto con l'oscurità stessa, ma allo stesso tempo mi allontana dagli aiuti esterni..atti a migliorare me stesso ovviamente..> in effetti poco prima ha chiesto aiuto per sedersi accanto a lei, quindi ha ritenuto opportuno spiegarsi meglio. Quella sua domanda, giunge al suo udito come se fosse una sorta di critica, cosa che accetta senza farsi problemi, molte volte si è ritrovato a criticare le sue decisioni, i suoi ideali, quindi con un leggero sorriso, porterebbe lo sguardo in direzione del sole, che in mezzo a quella nebbia, rende al circondario una colorazione rossastra ed opaca, in quanto in fase di tramonto, quindi andrebbe poco dopo a rispondere <Cambia..> premetterebbe <Il fatto che o possa vedere attraverso le bende, non significa che io voglia farlo vedere agli altri..> il capo si chinerebbe in direzione di quelle stesse cinture <Il fatto di non vedere senza il Byakugan mi aiuta a sviluppare meglio i miei sensi, a farmi sentire meglio, percepire il resto del mondo anche senza doverlo per forza guardare..prima ad esempio, ho sentito un tuo respiro..ho sentito le voci dei marinai sopra quella barca..gli uccelli in mezzo al mare e sopra quella stessa nave..> se lo si guardasse in volto, si potrebbe tranquillamente notare un certo fascino in ciò che dice <Quando e se attivo il Byakugan, sarà solo per estrema necessità..quando non ci vedo, sono in stretto contatto con le mie tenebre, non le posso scacciare solo perché inciampo in un ramo o rischio di cadere in acqua..> una leggerissima risata si pone tra le sue labbra. Mentre sente quelle sue affermazioni finali, lo Hyuga andrebbe a sollevare lo sguardo verso il sole stesso, coperto dalla nebbia ovviamente, per poi spostarlo su quello altrui, serio in viso, non lascia che il suo sguardo lo intimorisca, anzi accenna ad un piccolo sorriso <No..> andrebbe a rispondere <Non per sempre..ma almeno finché non capisco da che parte stare..e poi..> andrebbe lentamente a squadrarne i lineamenti <Dovresti sorridere un po' di più..prova un po'..> andrebbe poi ad avvicinarsi leggermente sorridendo a denti "sguainati" <Dai..> anche il suo sorriso è privo di emozione, lo Hyuga vuole veramente sorridere, quindi agli occhi di chi non lo conosce, sembrerebbe reale ed innocente, quando in realtà, si tratta di una maschera vuota che copre un volto sofferente. [Chakra on]

10:47 Tenshi:
 Com'è vivere senza avere completa visione del mondo? A che serve vivere senzqa poter vedere? Lei questo proprio non lo capisce. Con gli occhi puoi osservare i movimenti degli altri. Le loro reazioni. Il loro dolore, quando una tua tecnica va a segno. E lei da quello può ricavarne piacere. Forse, se non potesse vedere tutto ciò, non sarebbe abbastanza soddisfatta. Ma, d'altronde, ognuno vive la vita come più vuole. < Beh... se è questo ciò che vuoi e ciò che ti piace, io non posso impedirtelo. Posso solo dirti che quando vedo il sangue colare giù da una ferita che io ho inferto > la mano destra ondeggerebbe per aria, gesticolando e rinforzando le sue parole < mi diverto > concluderebbe. Forse, una persona qualunque si scandalizzerebbe nel sentire quelle parole. Forse, chiunque correrebbe a gambe levate, davanti a quella macabra affermazione. Ma a lei non importa. Non le importa il giudizio della gente. Non le importa se Ichirou scappi via, lasciandola da sola. Lei con la sua solitudine ha cominciato a conviverci. Ha raggiunto un equilibrio tale da farla stare bene, in pace con se stessa. Non ha più bisogno degli altri. Non ha più bisogno di qualcuno che le dica se quello che sta facendo è giusto o sbagliato. E poi, esiste davvero qualcosa di giusto o qualcosa di sbagliato? Per lei quei due concetti sono solamente astratti. Ma, in realtà, nel mondo in cui loro vivono, non esistono. Forse, è giusto non uccidere. Eppure, chiunque ucciderebbe per difendersi e salvare la propria vita. E' qui che i concetti di giusto e sbagliato crollano. Diventano nulli. Perché ognuno è libero di vivere come vuole. E le leggi sono semplicemente degli stupidi ostacoli. Per cui, se lo Hyuga vuole vivere per il resto della sua vita con delle bende sugli occhi, non sarà certo lei ad impedirglielo. La rosata potrà semplicemente rivelargli il proprio punto di vista, come infatti ha già fatto. Ma la scelta è prettamente di lui. Perché l'unica cosa che davvero conta in questo mondo è la libertà. E, forse, questo è l'unico ideale in cui la Senjuu crede. < Io? Sorridere? > le parole verrebbero seguite da una breve risata sadica, che non ha nulla a che vedere con la felicità. E' vero, la risata viene seguita a sua volta da un sorriso. Ma non è un sorriso come gli altri. E' un sorriso di chi ha completamente spento la propria luce. E, d'altra parte, quello dello Hyuga non è migliore del proprio. < Il tuo sorriso rivela una totale mancanza di sentimenti > esclamerebbe lei, mentre gli occhi, adesso, verrebbero puntati sulla linea dell'orizzonte, mentre il sole cede il passo all'oscurità. < Dipingi la tua anima di nero e prendi in mano la tua vita. Distruggi ciò che ti fa stare male. Distruggi anche la felicità, se necessario. E raggiungerai quella pace interiore che adesso ti manca >. Semplicemente, dei consigli. E' strano che un tipo come lei dispensi consigli gratuitamente. Non che lei, di certo, sia interessata all'altro: il suo obiettivo è semplicemente far conoscere agli altri la bellezza dell'oscurità. [Chakra on][equip lo stesso]

11:16 Ichirou:
 Il tempo scorre inesorabile, lentamente la luce comincia a diminuire, anche senza le bende intorno agli occhi, le tenebre lentamente si stanno appropriando della vista del ragazzo, che tuttavia, sembra essere ormai abituato a quella oscura visuale, ascoltandola parlare però, una strana sensazione lo pervade, cosa sarà successo a quella stessa ragazza che siede accanto a lui per renderla così..sadica? Non riesce a trovare una risposta a questo quesito per il momento, dunque si limita ad ascoltarla, dalle sue parole e dai suoi movimenti, riesce a capire che la cosa che ha appena descritto le faccia veramente piacere, ma sarà possibile? Non ha mai fatto male ad una mosca, certo non seriamente, non calcoliamo il suo esame infatti, ma sapendo ciò, sarà mai in grado di affrontare una scelta simile? Riuscirà a prendere una vita o si tirerà indietro mentre il colpo di grazia verrà sferrato? Una cosa è certa, ha ancora molta strada da fare. A questo punto quindi, i suoi occhi passano da lei all'orizzonte, opaco per via della nebbia e sanguigno per via del tramonto, colori che si mescolano tra loro creando una loro armonia, tuttavia, la sua attenzione viene attirata da quella risata, che ovviamente viene accompagnata da un sorriso, anche se cupo e macabro, quasi quanto la risata stessa, la cosa lo stupisce un attimo, ma non per il giusto motivo <Quindi sorridi..> un'affermazione in tono stupito, anche se ora il sorriso che si va a formare sul suo volto è sincero, piccolo e quasi impercettibile, ma sincero. Il suo commento riguardante quella sua maschera di denti bianchi lo sorprende appena, anche se sapeva perfettamente che un giorno sarebbe successo, ne aveva parlato precedentemente sia con la sua Maestra che con l'Hokage in persona, lo Hyuga sta lentamente perdendo il contatto con la realtà, le sue emozioni stanno diventando sempre più vuote, prive di vita, e quel suo sorriso fittizio ne è stata la prova lampante, infatti andrebbe a volgere nuovamente il suo sguardo su di lei dopo quel sorrisetto debole, andando a risponderle <Camminando in mezzo alle tenebre, rischi di perdere il contatto con la realtà se è una cosa alla quale non sei abituato..> torna serio in questo momento <Anche se penso che qualcosa fosse già sbagliato dentro di me..> proferisce quelle parole asserendo alla sua crescente apatia, che ogni giorno lo allontana dalle sue stesse emozioni, rendendolo sempre di più un guscio privo di tali, ascolta tuttavia i consigli altrui, cercando di trarne profitto quanto più possibile, il suo sguardo si fisserebbe sulle sue iridi ora, quasi incantato da esse <Ho l'impressione che sarà difficile per me..ma ci proverò..> distruggere la propria felicità indicherebbe fare del male alla Ishiba stessa, quindi un altro dubbio esistenziale si insidia nella sua mente "E' quello che voglio veramente?" quella domanda verrà ripetuta molte volte all'interno della sua stessa testa, ponendo un'ultimo quesito alla ragazza <Tu come hai fatto..?> lasciandole lo spazio necessario per poter rispondere a quella stessa domanda, rimanendo in silenzio a fissare le sue iridi cerulee. [Chakra on]

11:43 Tenshi:
 Sorrisi diversi, lontani anni luce, sono quelli sui volti dei due. Da un lato un sorriso sadico, dall'altro un sorriso sincero, ma privo di ogni emozione. Le emozioni sono ciò che rende una persona viva. Cos'è un uomo senza di esse? Che sia il dolore, che sia la felicità, che sia la tristezza, qualcosa si deve pur sentire. Altrimenti, si è già morti. Qual è il sentimento che vive dentro la rosata? L'odio. L'odio nei confronti del villaggio, che l'aveva resa una semplice pedina da muovere a piacimento. Ma anche il piacere. Il piacere ricavato dalle reazioni degli altri ad ogni sua frase o movimento sadico. E l'altro lo nota quel sorriso di lei e si stupisce nel vederlo, come se non riuscisse ad immaginare che un tipo oscuro come lei possa sorridere. Esistono tanti tipi di sorriso. Ognuno ha il proprio. < E' qui che ti sbagli > lo sguardo ceruleo viene nuovamente puntato su quello perlaceo di lui, analizzandolo, quasi a voler andare oltre esso, per scoprire e vedere cosa lui abbia dentro. < Le tenebre fanno parte della realtà... altrimenti non ci sarebbero guerre nel mondo. Eppure, guardaci > distoglie lo sguardo, guardandosi un po' intorno, come ad indicare il luogo in cui si trovano < siamo in guerra >. Le tenebre, così come la luce, non possono essere dissociate dal mondo. E' come Yin e Yang, due forze così opposte che si completano a vicenda. Ombra e luce sono la vera essenza del mondo. Senza di esse, non si sarebbe scritta la storia. E non c'è nulla di giusto o sbagliato nello schierarsi dall'una o dall'altra parte. Perché entrambe, inevitabilmente, uccideranno per il proprio bene. Non si può semplicemente stare in mezzo. No si può essere né luce né buio. Altrimenti, si muore. < Ho impiegato diciassette anni della mia vita a cercare la risposta alla fatidica domanda: chi voglio essere? > occhi come fessure feline puntati su quelli altrui < io ho deciso di essere oscurità. Perché la luce mi stava consumando > una breve pausa, senza che però lo sguardo venga distolto, mantenendo così quel contatto visivo instaurato poco prima < mi stava uccidendo. Non è stato semplice scegliere. E quando l'ho fatto, ho semplicemente pensato al mio bene e non a quello degli altri > un pensiero egoista, quasi egocentrico, ma, in fondo, è ciò che tutti pensano. Salvaguardare la propria vita prima di quella degli altri. < Ho distrutto ciò che mi teneva legata, ciò che mi faceva soffrire. Ho bruciato il mio passato e tranciato ogni legame >. Per la prima volta dopo mesi da quella decisione, sta rivelando a qualcuno ciò che ha fatto pur di stare bene. Non sa se la sua scelta sia da biasimare. Sa solo che adesso sta bene. Sa solo che non soffre più. < E adesso sono libera > concluderebbe, infine. E' una scelta personale. Una scelta che non ha niente di giusto o di sbagliato. E tu, Ichirou, cosa sceglierai? [Chakra on][equip lo stesso]

12:30 Ichirou:
 La ascolta quindi, si sente dire di stare sbagliando, ma riguardo a cosa? Che si rischia di perdere il contatto con la realtà o che ci sia qualcosa di sbagliato in lui? Ma la risposta arriva rapida, non ha avuto nemmeno il tempo di esporre quello stesso dubbio, i suoi occhi si spostano verso il faro, che prontamente si accende in quanto le ombre si fanno sempre più presenti nel circondario, ascolta quindi le sue parole con attenzione, annuendo alle sue affermazioni, come se effettivamente non ci fosse nulla da dire, i due, come tutti gli altri, sono in guerra dopotutto, quindi lascia cadere quel discorso lì, magari verrà ripreso una volta che sarà finito il tutto. Dopo qualche istante arriva la risposta alla sua precedente domanda, senza interromperla, lascia che le sue parole si facciano strada all'interno della sua mente, assorbendole come se fossero delle informazioni importanti, quando in realtà si tratta solo di una parte della sua storia, 'solo' per modo di dire si intende <La luce ti stava consumando..> andrebbe a ribadire quel concetto come se fosse stato una sorta mantra, il suo sguardo si incatena a quello altrui, ci proverebbe almeno, in quell'esatto istante però, un ricordo arriva a lui come un fulmine a ciel sereno, colpendolo e mandandogli dei segnali lungo tutta la schiena, il ricordo di quella spiaggia, le anime che camminavano davanti a lui, la ragazza che piangeva sangue avvertendolo di un pericolo imminente, il suo sguardo che improvvisamente si fa triste, o per lo meno ci proverebbe, anche se ciò che ne esce è solo lo sguardo di un cucciolo colpevole di qualcosa che in realtà non ha commesso <A me sembra che entrambe mi uccidano..> sia buio che luce intende <Non sembra che ci sia un vero e proprio posto per me..non ora almeno..> con questo egli cerca di far intendere che ci vorrà un po' prima che la sua anima prenda un vero e proprio colore. Ovviamente l'ora è quella che è, ma sembra non importare allo Hyuga, che adesso guarderebbe di nuovo in direzione della Senjuu, andando a dire <Capisco che è tardi e che sarebbe meglio che tornassimo alle tende, non ti tratterrò se vuoi andare, io penso che mi fermerò ancora un po' qui..> dicendo ciò, il ragazzo fa un invito alla sua interlocutrice, se questo fosse stato accettato, allora probabilmente i due avrebbero parlato per ancora un po' quella stessa sera, altrimenti, lo Hyuga si sarebbe limitato a contemplare se stesso nelle tenebre di quel molo, illuminato a tratti dalla luce del faro stesso. [END]

12:46 Tenshi:
 Luce e ombra. Si può davvero essere grigi? Lei, che era passata da un estremo all'altro, non lo saprebbe dire. Ma non crede, comunque, che sia piacevole essere considerati di mezzo. Non crede che sia piacevole vivere senza sentimenti, aspettando semplicemente il giorno della propria morte, per liberarsi finalmente della vita. Che bello c'è nel vivere in quel modo? < E' così > la luce la stava consumando. Era sempre pronta ad aiutare tutti. Ma poi, chi aiutava lei? Aveva sbagliato tutto. Aveva sempre messo gli altri al centro della propria vita, prima che se stessa. Avrebbe anche donato la vita per gli altri. Ma che vita sarebbe stata? Non l'avrebbe mai vissuta a pieno. E solo adesso che ha bruciato il proprio passato, riesce ad assaporare ogni particolare di quella vita di cui si è appropriata. Solo adesso che ha abbracciato la propria oscurità, ha cominciato a vivere. E vuole mostrare a tutti ciò che è diventata. Vuole mostrare a tutti come le cose, in poco tempo, possano cambiare e che si può sempre migliorare. Adesso, lei è più forte. Perché quei legami l'avevano indebolita per fin troppo tempo. Quelle catene che la tenevano legata, lei le ha distrutte. E, finalmente, ha potuto spiccare il volo. E' riuscita a trovare la sua strada. E non importa se essa sia giusta o sbagliata. Le importa solo stare bene con se stessa. E divenire sempre più forte, ogni giorno di più. Perché vuole continuare a vivere. < Troverai la tua strada, prima o poi >. Sì, la troverà, proprio come ha fatto lei. Sarà difficile, ma poi potrà cominciare davvero ad apprezzare la sua vita. < Resto ancora un po' > esclamerebbe, guardando l'orizzonte. Resterebbe ancora un po', osservando come il cielo si tinga di buio. Come la sua anima. [END]

PREMESSA: la giocata risale a prima che ci spostassimo nei villaggi, grazie Ichirou per la pazienza ç.ç

Ichirou e Tenshi si incontrano al porto. Il primo indossa delle bende agli occhi, così la seconda lo convince a toglierle. Parlano di cosa significhi vivere nell'oscurità e di quanto sia difficile scegliere la propria strada.