Stanza Creata: Treno a Vapore .
E' completamente plausibile affermare che il ricettacolo delle virtù è stato ormai completamente riempito, al punto che quegli infelici e sfortunati frammenti d'essenza che lo compongono ormai straripano d'ogni dove. E' un momento di perfetta armonia. La calma prima della tempesta. Una tempesta inevitabile della quale conosce già ogni cosa, e per questo è capace di renderla più distruttiva ed esteticamente potente di quanto chiunque -da impreparato al suo arrivo- potrebbe fare; del resto, sono loro la tempesta. Gli individui adesso presenti e tutti gli altri che già hanno il loro destino segnato da una grandezza inevitabile, da un martirio che recentemente s'è abbassato a compito e contemporaneamente piacere per lui. L'accettazione della verità e l'accogliere le conseguenze del futuro come qualcosa di positivo e apprezzato. Non più semplice crescita e spunto di riflessione, non più accogliere l'imprevisto come scintilla per un fuoco misterioso ma bensì annullare gli imprevisti ed innalzarsi in qualche modo a pittore ed artista, scultore. Nemurimasen è il classicista che afferra Apollo e Dafne e torna a ricalcare e plasmare con potere irraggiungibile il loro marmo allo scopo d'eliminare l'eccesso caratteristico dell'arte Barocca. E lo fa cosciente d'ogni cosa, previdente del passato e del futuro. E' per quello che riesce a sorridere con tanta leggerezza, nonostante la pila di cadaveri che ha contribuito alla costruzione di quell'animo ora residente in un corpo così Niveo. Occupando uno degli spazi più ordinati della carrozza si trova disteso completamente sul cuscinetto che compone il lungo sedile -creato per ospitare due persone- del Treno. La gamba sinistra poggia sulla gemella e s'incrocia, con i piedi avvolti da una calzatura bianca a riposo lungo la parete più esterna della carrozza. Le braccia sono dietro il collo e fanno da cuscino, con gli occhi che sostano sul panorama in continuo mutare a causa del costante moto della Locomotiva. Tra lui e Kimi, nel sedile di fronte al proprio, si trova soltanto un tavolino con diversi fuuda ed una mappa delle terre ninja. Dietro Hanae si trova invece la porta scorrevole che li separa dall'anticamera del treno. Certamente un posto lussuoso, da prima classe. Una spesa che per un pescatore della Nebbia richiederebbe investire forse settimane di lavoro. Ma i soldi, certamente non gli mancano; e solo recentemente ne ha trovato un buon uso nella ricerca dei piaceri estetici. Attorno a lui, ma visibili soltanto agli shinobi, son visibili tre fiammelle nere e tre bianche; sospese ed inesorabilmente forzate a seguirlo, come Hanako. Quest'ultimo è stato reso libero d'apprezzare il risultato della tecnologia moderna, muoversi nell'anticamera ed eventualmente prendersi un posto vicino, una sorta di -fasulla- pausa dal costante muoversi verso il futuro. "Mi stupisce sapere che qualcuno ha pensato d'utilizzare il vapore così.." schiude le labbra, tenendo per un momento gli occhi sul vetro che s'affaccia all'esterno e poi facendoli scivolare sulla Doku, per cercarne la reazione. "Però è rilassante, non doversi muovere." Chiude gli con quest'ultima affermazione. La lumaca si desta dal suo Sonno, a questi primi segnali di dialogo e vitalità che sono in realtà l'eccezione a lunghi periodi di silenzio e contemplazione in questo gran viaggio. { chakra on } Seduta su quel treno lascia che il cullare ritmico delle rotaie giunga fino alle sue orecchie passando semplicemente oltre allo scoglio determinato da una mente mai troppi silente e sempre in subbuglio, un suono che la conduce ad uno stato di tranquilla coscienza, non c’è nulla che in qualche modo la turbi o la tenga particolarmente all’erta, più il tempo passa, più la forza cresce in lei più le sembra di poter vedere i fili del destino tendersi davanti ai suoi occhi, ormai così vicini da poter tendere semplicemente una mano per arrivare a toccarli, tirarli, spezzarli e anche modificarli a suo piacimento. Non c’è nulla di più gratificante della profonda consapevolezza in sé stessa, non c’è vera e propria rabbia a turbarla, non c’è astio o sete di vendetta solo la semplice brama di poter mostrare al mondo chi è lei e ciò che vede. Portare finalmente l’inferno sulla terra, lo scopo per cui è nata ed anche il motivo per cui si è a lungo trascinata nelle terre ninja finalmente si stanno rivelando a lei. Poggia il gomito sul divanetto, alla sua destra, flette appena il braccio così che la mano morbida possa giungere e innalzarsi fino al suo volto, fissa Nemurimasen, che parli o taccia i suoi occhi affetti da bicromia sono su di lui, silente e in contemplazione. L’indice le sfiora le labbra, una carezza semplice prima che la mano vada ad aprirsi e il collo a flettersi in sua direzione, poggia quindi il volto in essa, si lascia accogliere dal suo stesso arto e da esso si lascia sorreggere. Lenti i movimenti quasi delicati, un lato che forse solo il passeggero con lei conosce, segno di una tranquillità interiore di qualcosa di simile alla pace. Gli abiti sono i soliti, piccolo top intorno al seno e gonna dagli ampi spacchi. Silente lo osserva senza perdersi nel paesaggio, socchiude appena le labbra andando a leccarsi quello inferiore nel momento in cui lui parla, non replica subito limitandosi ad accavallare le gambe, la sinistra che si mostra, nuda e candida, sfuggendo ai lembi della gonna, coscia che non ha timore di farsi guardare con attenzione che si contrae così da alzarsi quel tanto che le basta per poter andare a portarla sopra alla gemella, le accavalla lentamente, si muove con estrema calma perché il tempo a loro non manca, diversamente immortali e con il mondo pronto a chinarsi al loro potere, la consapevolezza che tutto sarà loro, che piegheranno semplicemente la pace al loro egoistico desiderio e che nessuno potrà opporsi. L’attesa è il vero piacere, prima che tutto accada è qui che si sperimenta la vera e profonda estasi, prima ancora che il piacere dell’atto giunga <incredibile> replica semplicemente a quelle parole <di sicuro non è opera di una mente imprigionata nella routine quotidiana di questo mondo marcio> replica lei. Un mondo marcio ai suoi occhi proprio a causa dell’assenza di corruzione, di timori e insicurezza, un mondo noioso in cui nessuno ha voglia di vivere. Un mondo che sono pronti a fare a pezzi[chk on] Nonostante si tratti di una tecnologia non completamente nuova, è pur sempre recente. Poco più di una decade forse, da che il vapore viene sfruttato con un tale pensiero. Ed è ovvio che il suo stupore non sia derivato dal fatto che semplicemente una forma di energia venga utilizzata per spostare qualcuno; è un gesto facilmente realizzabile da qualsiasi Ninjutser. Ma questa velocità..Questa massa trasportata, ma specialmente il fatto che sia accessibile a chiunque possieda non chakra ma bensì denaro..E' una nuova dimensione e modo d'intendere il lusso e il lavoro. Il soldo, il ryo, diventa pian piano un mezzo che eleva in qualche modo le capacità d'ognuno. Oltre al piacere d'una servitù e dei beni alimentari e sensoriali più piacevoli, si fonde ad una dimensione tecnicamente più profonda. E' soltanto naturale che l'Insonne e Medusa abbiano accesso ad una tale potenzialità, ma diventa spunto di profonda riflessione quando ci si affaccia all'idea che non serve alcun previo allenamento per salire su una locomotiva. Non serve niente se non una sacca di denaro ed un biglietto che nel loro caso è stato presentato da Hanako a chiunque s'occupi delle verifiche necessarie. E' pronto a riflettere in silenzio sulla Natura e sull'influenza che non i ninja ma bensì gli uomini stanno mostrando d'avere, ma s'arresta improvvisamente e sposta gli occhi su Kimi quando ne osserva non solo lo sguardo imposto, ma i movimenti. Certamente non gode di un'esperienza ampia nel campo dell'analisi comportamentale, ma poteva dirsi perfetto conoscitore di lei. Poteva dire coscienziosamente cosa avrebbe fatto e che reazione avrebbe avuto, e con quasi assoluta certezza sarebbe stato fedele alla realtà. Lei che ha imparato ad imporre i propri sentimenti con una forma di azione repentina. Che è pronta a mostrarsi ed esprimere la propria anima in un gesto completamente estroverso a lui riservato. Ed il proprio occhi - effimero nell'osservazione in corso - rimane sorpreso nel percepire un messaggio indiretto e complesso. Non sente la sua voce che lo intima a fissarla. Ma quei movimenti son capaci d'urlare quanto poco fa espresso. Le pupille rimangono immobili ma son le palpebre ad aprirsi bene per qualche istante, sbocciando in spontanea curiosità. Curiosità che diventa più evidente quando riceve risposta al proprio speculare fine a sè stesso. Di scatto alza il busto e fa leva con le mani sul velluto, sedendosi composto e sistemandosi perfettamente di fronte alla Doku. I piedi scalzi poggiano lentamente sui sandali di legno e le labbra si comprimono e poi allungano, accompagnando la mancina che va - poggiata col gomito sull'omonima gamba - a creare tramite il dorso un sostegno per il mento. L'Haori color castagno è aperto, con l'Obi che normalmente lo stringe fermamente ai fianchi adesso poggiato sul tavolino che li separa. Sullo stesso tavolo son presenti gli occhiali dalla montatura rotonda che già ha mostrato quando ha rivelato la Forma dell'Anima. "Oggi sei molto bella." Le palpebre superiori calano appena, una malizia insita ma non intenzionale. Eppure, è la reazione alla sorpresa che non s'aspettava di ricevere: un messaggio da decifrare. Un interesse quasi intellettuale di lei ad uno spunto di speculazione da lui dato. Un cambiamento, no..una rivelazione di qualcosa che già stava avvenendo. Forse perché anche lei inizia a conciliarsi con la propria natura.Il busto viene appena piegato in avanti e la propria mano destra s'allunga al centro del tavolo, col palmo rivolto verso l'alto, come se aspettasse di ricevere qualcosa. "Desidero sentirti parlare." Più del solito. { chakra on } Silenzio tra di loro, un silenzio che si prende gli spazi necessari per permettere ad entrambi di apprezzarsi l’un l’altro. Sente lo sguardo di lui e se ne bea, tacendo e ricambiandolo, piccoli gesti compiuti che spiegano quanto stia crescendo ed imparando a comprendere cosa significhi aver un bel corpo, perché alla fine questo è: una bella donna ma soprattutto ha davanti a sé l’entità che per prima se ne è accorto, colui che l’ha amata ancor prima che lei potesse amare sé stessa, che l’ha vista persino nel peggior momento della sua vita ma non ha mai smesso di amarla e apprezzarla e forse proprio per questo motivo l’unico al quale interessi apparire “bella” è proprio lui. Sorride appena lasciando che la beatitudine si mostri su quel volto candido <grazie> accetta il complimento, sorride senza muoversi davvero <ma sai che sono meglio senza vestiti> un coraggio in lei che proviene non solo da una consapevolezza sempre maggiore in sé stessa ma anche dalla conoscenza di lui e di ciò che prova, non ha bisogno di chiedere, di parlarne o di ribadire lo sa. Nonostante tutto al suo fianco, pronta a tutto pur di seguire il sentiero che si stanno costruendo l’uno per l’altra, lei fedele finalmente a sé stessa e proprio per questo a lui. Nemurimasen è stato, infondo, colui che tra tutti per primo le ha insegnato cosa significhi accettare sé stessa e la morte che porta con sé, accettarla davvero e fino in fondo lasciando il passato alle spalle, dove è giusto che sia. Lo osserva muoversi, tendersi verso di lei e semplicemente la mano sinistra andrebbe a portarsi verso quel palmo. Dito medio e indice che andrebbe a volersi poggiare su quella pelle, uno sfiorarlo con i polpastrelli, un tocco semplice e delicato che esprime tutto l’amore che prova per lui finalmente non più così bloccata dal contatto fisico con lui, grazie anche alla forma che le ha mostrato. Sì, lo aveva già accettato in quel corpo, ha detto che lo avrebbe fatto ma tra il limitarsi a prendere coscienza di quel corpo ed iniziare davvero ad amarlo in ogni sua sfumatura il viaggio è stato difficile, accelerato e spinto sicuramente dalla forma dell’anima che le ha mostrato da poco <vuoi sentirmi?> domanda di rimando, lasciando i discorsi più frivoli di poco prima, non era il carnale di cui era alla ricerca solo lo sguardo che le ha rivolto, l’essere guardata così da lui sentirsi apprezzata e desiderata questo è ciò che l’ha spinta a parlare e muoversi in quella maniera quasi sfacciata e sicuramente maliziosa <vuoi forse che ti spieghi come chiuderemo nella morsa dell’incertezza il mondo?> domanda ancora, di rimando, pronta ad accontentarlo come sempre nella sua vita, pian pian più libera lontano da ciò che era Katsumi, da quel campo minato che a volte era la loro relazione, in grado di esprimere sé stessa e i suoi pensieri, persino i suoi desideri senza timore d’essere contrastata, controllata o fermata nello stupido tentativo di difendere chi non ha bisogno e non vuole essere protetta [chk on] Il progresso è sempre positivo; questa è quasi una regola, cui eccezioni son definitivamente rare se non uniche. Quale evoluzione e quale progresso è mai stato realmente dannoso? Le guerre esistevano ed esisteranno con o senza chakra. La gente morirà con lame o con bastoni. L'avanzamento è il costante avvicinarsi ad un mondo ideale, per quanto giusto o sbagliato l'ideale possa essere. Il treno è la prova del lato positivo della crescita, ed assieme ad esso lo è l'armonia e quel sentore ottimista proveniente dalla Doku. Un fiore, per quanto bello, non sarà mai capace d'esprimersi al massimo finché avrà timore di sbocciare. Perché sbocciando, inevitabilmente si diventa coscienti che il prossimo passo è sfiorire. Raggiunto il massimo punto di bellezza non si può che calare. E Kimi, è adesso in salita verso quell'apice. Ben più in alto di quanto era nel momento in cui ha accettato Katsumi. Ben più interessante agli occhi dell'Insonne, che può adesso esser certo di non aver fatto che il meglio. Dopo averla definita bella, gli vien istintivo riflettere. Si circonda di cose che gli piacciono e che può definire belle. Ma raramente s'è soffermato sulla propria posizione in questa scala. Batte le ciglia e ascolta il dire altrui, per un momento mostrando la sua tipica espressione crucciata, il suo riflettere incessante che in alcuni momenti è più evidente. Per un ovvio istinto ritorna alla realtà al dire di Medusa. La sua reazione è telegrafica quasi, ma sincera. La sua malizia è coscienziosamente assente in certi argomenti quasi come se fosse il suo modo d'esprimere silenziosamente la vera malizia e tensione carnale tra loro presente. "Certo che lo so." Il collo si piega appena di lato, ed intanto fa soffermare lo sguardo sulla mano di lei che entra in contatto con la propria; segue i movimenti di medio e indice e lentamente, quasi come si trattasse di qualche forma di contemplazione di una scena immobile. Il pollice s'alza e sfiora la pelle altrui, ed in quel silenzio che fa da spazio tra una parlata e l'altra sente finalmente la voce di Rokubi, destata dall'aver percepito l'improvvisa intenzione dell'Insonne di fare in qualche modo un quadro generale degli obiettivi e azioni necessarie per raggiungere infine la completa affermazione e presentazione del Crepuscolo. In una forma astratta già esistono, ma certamente non riceveranno in alcun modo un riscontro col mondo ninja se non portato allo sguardo di tutti qualcosa di evidente. Ed i propri recenti viaggi, lo spostarsi a Keimusho..Non è certamente casuale. E' ora che tutti si muovano, dalla Serpe al giovane Capoclan; e con loro ogni giocatore di questa complessa partita di Shogi. "Sì, spiegamelo." Risponde con certezza e secchezza contemporaneamente, tentando dopo lunghi secondi di ritrarsi con la mano per poggiarsi con la schiena sul morbido cuscino presente appositamente. Chiude per un momento gli occhi e li riapre, interrompendo ed anticipando eventualmente qualsiasi parlata potrebbe fare a seguito della propria risposta Medusa. Con un cenno del capo le indica la Mappa delle terre Ninja che le è stata mostrata. "Keimusho è facilmente definibile il centro e punto d'origine della Forza lavoro del Suono." Gli occhi cadono sul preciso punto della cartina dove son presenti i Dirupi recentemente visitati, dopo questo, torna a fissare il vetro ed il cielo presente, con le ultimi luci che van morendo. "La Yakushi non potrà che difenderne la struttura." Mandare dei ninja che potrebbero essere definiti facilmente tra i più elitari, almeno di quelli rimasti. E nel processo creare una grossa falla nelle difese e forze che normalmente avrebbero ostruito e reso difficoltoso il passaggio 'inosservati' alla Tana degli Eredi di Manda. "Kioshi, il capoclan Uchiha, porterà il clan dalla sua parte. So che accadrà lo stesso con Yakushi Kouki. Questo lascia un punto interrogativo su un clan.. " E ora osserva lei, misterioso, facendosi carico di un messaggio ed una domanda. Un grande prologo che verte sul: cosa vuoi fare a riguardo, Kimi? {chakra on} Le sue dita continuano con quel canto, quello sfiorare la pelle altrui come se si trattasse della corda tesa di uno strumento musica, qualcosa che solo lei sa come far risuonare al meglio che giorno dopo giorno continua a conoscere e comprendere, lo sfiora e gioca con la sua pelle lasciando che nella dolcezza dei suoi gesti si esprima l’amore ma soprattutto la devozione con cui gli si è avvicinata e mai lo abbandonerà, pur continuando con il suo volersi autoaffermare, finalmente libera dalle ombre che l’hanno nascosta fin ora, da quella gabbia di sentimenti che l’ha rinchiusa e condannata ad una vita nascosta, tanto segreta dal passare inosservata mentre tutti coloro che amava provavano solo a difenderla da ciò che la rende sé stessa, ciò che ora invece la fa risplendere. Solleva le dita lasciando quindi all’altro la possibilità di allontanarsi, non sente più la necessità di imporsi fisicamente su di lui, non è più necessario. In corrispondenza di quel gesto il voto va finalmente a staccarsi dalla gemella mentre il busto viene portato in avanti, sorride a quella sua prima frase maliziosa forse ma sicuramente divertita, labbra che vanno a tendersi mentre lo sguardo si alza, lo guarda di sbieco dato che ora portando il busto a flettersi in avanti verso la mappa e orientando in già il volto non le è possibile inquadrarlo direttamente con il semplice spostamento delle iridi. Non replica però ancora, attendendo che lui continui ed ascoltandone le parole successive. Lo sguardo quindi torna ad abbassarsi mentre lui le illustra quello che è a tutti gli effetti un piano, quale splendida pace si respira su quel treno? Al sicuro e al contempo mai esposti come in quel momento, nessuno sa che sono lì, nessuno li conosce, eppure sono in un certo senso in trappola, chiunque potrebbe costringerli in quella cabina eppure non c’è alcun timore in lei, non si sente più braccata anzi agisce e cammina per le terre ninja quasi ad invitare ad affrontarla, sicura e potente come mai si è sentita prima d’ora <Doku> replica infine, ora la schiena andrebbe nuovamente a raddrizzarsi, lentamente lo imiterebbe senza nemmeno accorgersene così da lasciare che le mani si poggino sui braccioli della poltroncina e la schiena vada semplicemente ad accomodarsi nel morbido velluto, una pausa in cui non smette mai di guardarlo seppur il sorriso lasci ora il posto ad una espressione più seria <ho incontrato Kioshi> un bell’incontro, non c’è astio nel suo tono anzi, in qualche modo sente di aver trovato un alleato per il futuro, qualcuno che non teme la tradità e qualcuno su cui non sente il bisogno di imporsi. Lei lo rispetta e al contempo si sente pienamente rispettata, dovrebbe ringraziare Katsumi per questo? Non ne è certa ma sicuramente non ha intenzione di soffarmarsi troppo a riflettere sul dettaglio del suo passato, il grande amore di una vita che si è corrotto al punto da lasciare spazio a chi tra tutti per primo la voleva morta e che ora è il vento che gonfia le sue vele <insieme uccideremo Itawooshi> non la prende per niente alla larga <prenderò poi il controllo del clan in modo da averli schierati al nostro fianco e non contro di noi, lascerò quel ruolo appena finiremo> continua quindi sottolineando quando poco le interessi il potere politico, non è una babysitter e non si prenderà la briga di crescere e guidare un clan più del necessario per i suoi scopi <puoi aggiungerli tra le tue pedine> ammette lei sorridendo nuovamente, lo sa. Inevitabilmente in quella testa Nemurimasen starà riflettendo su chi, come e dove schierare, la domanda lasciata in sospeso non serviva ad altro se non a capire meglio il numero di persone che può schierare, lui il burattinaio che riflette ed agisce secondo un preciso piano così diverso e forse per questo così innamorato, di colei che invece lascia che sia il momento e l’ispirazione a guidarla. Caos puro contro la razionalità, così diversi ma proprio per questo così belli e temibili insieme[chk on]