La voce dentro me

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14:59 Saisashi:
 Ha tergiversato, ha preso tempo, ha riflettuto ma soprattutto....ha combattuto contro se stesso, o meglio contro quel qualcosa che gli è stato installato nella testa. Una presenza oscura a cui ancora non ha potuto attribuire un volto. Sono passati diversi giorni e sono stati più i momenti in cui il genin rimaneva perso in se stesso piuttosto che quelli lucidi. Sosachi lo potrà ben sapere, siccome Saisashi gli ha rivolto ben poco la parola. Questa notte è stato raggiunto nuovamente l'apice. Il corvino non ha fatto rientro all'accampamento, Sosachi può essersi accorto della tenda vuota. Si è risvegliato all'alba, risvegliato da una guardia vicino alle mura esterne. Con i vestiti sporchi di chi ha dormito accasciato a terra ed il sangue incrostato sulle labbra, il giovane si è rialzato, zoppicante con un forte dolore a livello del petto e dello stomaco. Si ricorda quel che è successo..stava per cedere, stava per tradire la promessa fatt a Furaya, istigato da una stronzetta Ishiba. La voce nella sua testa non ha esitato a cogliere l'occasione per deviarlo,ma alla fine Saisashi ha vinto: è riuscito a disattivare le porte e si è colpito da solo, così da fermare se stesso. E' messo male, attivazione delle porte più quel colpo autoinflitto...probabilmente ha qualche costola rotta, forse qualche ematoma interno...ma i suoi allenamenti stremanti, hanno forgiato il suo fisico, capace di poter sopportare i dolori più lancinanti. Dopo aver fatto ritorno all'accampamento questa mattina,, ha recapitato una missiva a Jushan sperando di avere il suo appoggio. Ora proprio in questo momento, tenendosi un braccio avvolto sullo stomaco, leggermente piegato in avanti e zoppicante, si sta recando verso la tenda di Furaya. Il cuore è a mille, ha paura, paura di tutto. Paura di se stesso, di quel ch potrebbe fare. Paura dle giudizio della sua dolce metà. L'avrà delusa? Le gambe tremano, non per il dolore. I vestiti sono gli stessi della notte precedente, t shirt biancaormai sporca, pantalone nero slim, il solito, ed un paio di stivali in pelle nera, consumati sulle suole, forse per la velocità indotta dalla corsa mediante l'utilizzo delle porte. Guanti mezze dita ed armatura sotto l'outfit. No, non è un bel vedere. Giunto a destinazione potrebbe vedere Jushan fuori dalla tenda, sta parlando con Furaya. Resta paralizzato qualche istante. Ha un ripensamento. E' davvero arrivato il momento? Si, non può più tirarsi indietro. Deglutisce intimorito, procurandsi dolore. Si nasconderebbe quindi dietro la tenda, per poi sbucare oltre, in cerca dell'attenzione di Jushan. Gli farebbe un cenno per fargli capire di distrarla. Se lo facesse, il genin sfrutterebbe quel momento per poter entrare nella tenda del Kage senza essere visto [ch on]

15:07 Furaya:
 Jushan l'ha chiamata all'esterno, dice che c'è qualcosa che deve vedere ed è urgente. Trafelata, ha subito messo piede fuori dalla tenda, dando dunque le spalle all'ingresso. Il buon vecchio braccio destro dell'Hokage ha anche annunciato alle guardie di facilitare l'ingresso del gorilla, tanto da non bloccarlo e far finta di niente. La fanciulla non deve sapere ciò che sta succedendo, lo fanno soltanto per far sì che tutto possa tornare alla normalità, per l'amore del Decimo, per vederle nuovamente sbucare un bel sorriso raggiante che, negli ultimi tempi, è davvero scarseggiato. <Cosa è successo?> La guardia del corpo quasi incespica, grattandosi la nuca con un gesto della dritta, distogliendo lo sguardo dalle iridi azzurrine altrui. Non sa cosa inventarsi, l'ha chiamata fuori ma non ha pensato ad una vera e propria scusa. La donna ha dovuto optare per un abito più leggero e differente dal solito yukata che indossava. La parte superiore è formata da un tessuto rosso acceso simil kimono, con una chiusura a V sul petto che lascia sì intravedere la pelle e lo scorcio, ma evitando di sembrare provocante. Non ne trova il bisogno. I lembi sottostanti son infilati in una gonnella con una fascia elastica che ne copre la vita, d'una tonalità scura tendente al grigiastro. Le giunge sin ad altezza delle ginocchia, dotata di piccole frange che non ne limitano i movimenti. Sulle spalle, inoltre, di seta fine, v'è un haori bianco con delle maniche larghe e giungenti sin alla chiusura del gomito; dietro la schiena, ad altezza delle scapole, vi è raffigurato sia il simbolo del Villaggio della Foglia in rossiccio e quello del Clan Nara in nero subito sotto. I bordi delle maniche son circondate anch'esse di rosso, mentre è lasciato aperto sul davanti. Tramite un cinturone, vi son agganciate le due katane dalle quali difficilmente si separa, poste precisamente sul fianco sinistro. Attorno alla coscia destrorsa, v'è una tasca Porta Kunai e Shuriken con oggetti non dissimili da questi ultimi al suo interno. Sul gluteo sinistro, infine, porta anche una Tasca contenente degli oggetti utili quali tonici -sia di recupero chakra che coagulanti- e Fuda di differente genere. Avendo le braccia scoperte, sgombre persino dei vambracci metallici che solitamente userebbe nelle battaglie o nelle missioni alle quali prende parte, son visibili delle sottili cicatrici frastagliate e poste più o meno su gran parte di esse. Son talmente parte di sé che non se ne cruccia oltre. Attorno al collo, troviamo anche una fascia cremisi ed una collana recante il ventaglio degli Uchiha, sempre in bella mostra; tra i lunghi ciuffi rosei, tenuti sciolti, capeggia invece il coprifronte di Konoha. <Jushan-san, se è uno scherzo, dimmelo.> Lo scruta di sottecchi. Con la medesima mano di poc'anzi, intima alla scimmia gelosa di entrare nella tenda, come se la Nara non potesse affatto rendersene conto. <Hai due minuti.> Lo avvisa, appena crucciata. Non è contenta di essere comandata a bacchetta dalla guardia del corpo più apprensiva della storia. "Volevo prendesse un po' d'aria, Hokage-sama", la prima balla del secolo. Ma in che guai si sta cacciando Jushan-san? In tutto ciò, Saisashi avrà libertà di movimento, ma ben poco tempo a disposizione. [Chk On]

15:19 Saisashi:
 Jushan in qualche modo sembra tener man forte a Saisashi, nonostante questo non gli stia per niente simpatico, ma come biasimarlo? Non è facile avere a che fare con i sublimi modi del giovane. Una volta ricevuto il cenno della guardia, con movimenti più silenti possibili, seppur zoppicanti, il ragazzo andrebbe ad intrufolarsi all'interno della tenda di Furaya. Ora deve sbrigarsi, deve trovare una posizione che possa mascherare il più possibile la sua condizione fisica. Proprio per questo, guardandosi rapidamente intorno , punterebbe la scrivania di Furaya con le verdi. Un paio di passi doloranti per poi raggiungere la sedia dove si andrebbe a sedere, serrando i denti per il dolore. <argh...dannate costole> strizza gli occhi, probabilmnte un'altra persona sarebbe in ospedale già da un pezzo, ma non gli importa. Ora ha in mente solo una cosa. La mancina verrebbe inserita nella tasca sinistra, come a voler controllare che sia presente qualcosa <perfetto...> tutto regolare, la mano incontra ciò che voleva. Quel qualcosa di importante non è stato perso, si trova ancora li nonostante il mezzo duello partito la notte passata. <anf...anf...> ora il corvino leggermente ansimante, cerca di riprendere fiato, cercando di non focalizzarsi troppo sulla sensazione di paura nel doversi interfacciarecon Furaya. Deeve preparare la sua migliore maschera, il suo miglior sorriso. Attende quindi serio, con gli occhi puntati all'entrata della tenda, che l'hokagepossa fare la sua entata. Come andrà a finire? Non vuole pensarci [ch on]

15:41 Furaya:
 Stufa d'aspettare all'esterno, scocciata dall'idea che sia stata presa in giro da Jushan-san, gli concede davvero un ammontare di due minuti contati. Sbatte il piede a terra, ritmicamente, contando mentalmente centoventi secondi. Nel frattempo, inspira profondamente aria nei polmoni e la rilascia dalle labbra schiuse. <Ecco, ora ho preso i miei due minuti d'aria> Gli sorride, affatto contenta di quell'intrusione nella sua giornata odierna. <posso tornare dentro?> Come volevasi dimostrare, cercare di domarla è difficile così come tenerla lontana dai suoi doveri. Saisashi, quantomeno, è riuscito ad entrare nella tenda senza nessuna preoccupazione, superando la soglia e cercando fin da subito un posto in cui sedersi, dolorante dalla testa ai piedi e sporco per aver dormito in mezzo alla strada. Volge le spalle a Jushan-san quando questi le rivolge un cenno del capo affermativo, restando lui all'esterno per la prima volta dopo gli ultimi giorni e concedendole d'entrare da sola nella tenda. <Prima mi obbliga a lavorare e poi--> Arresta immediatamente il suo dire quando, rivolgendo le iridi azzurre all'interno della tenda e lasciandole scivolare sulla sedia dove dovrebbe sedersi, frontale all'ingresso, nota una presenza diversa dalla propria e dai capelli corvini. Si morde la lingua solo per zittirsi. La mano con la quale stava spostando una ciocca di capelli or scende dabbasso con lentezza esasperante. Dirgli d'uscire? Chiedergli di restare? Domandargli perché sia andato via? Sbarra gli occhi, le labbra s'aprono e chiudono in cerca d'aria e di parole da usare per la sorpresa. Ma dove trovarle, adesso? Proprio ieri, Sosachi l'ha motivata affinché possa affrontare direttamente Saisashi e farlo tornare da sé. Non è servito a molto visto che ci ha pensato direttamente il Taijutser a far ritorno. Quindi, poche sarebbero le parole che riescono a sfuggirle dalle corde vocali interrotte da un profondo sospiro. <Alla fine, sei tornato> Eppure non vi sorride, appare titubante e china lo sguardo dabbasso, come se fissarlo troppo a lungo potrebbe farlo sparire da un momento all'altro. <ma per quando?> Retorica, non vorrebbe affatto sapere la risposta. Che non si dica non sia contenta di vederlo, sia chiaro, però... la situazione è ben più difficile di così. Non sa come affrontarla. Abbracciarlo sarebbe istintivo, ma l'ultima volta non ha subito lo stesso effetto sperato. S'avvicina di mezzo passo, permettendo alle sedie e alla scrivania di sostare tra i due. <...stai bene?> Che domanda stupida, Hokage. [Chk On]

16:05 Saisashi:
 E pochi istanti dopo, eccola lì, in tutto il suo splendore, fare la sua entrata all'interno della tenda. Gli occhi del corvino non possono far altro che rimanerle incollate addosso. Come vedere uno spiraglio di luce dopo giorni di oscurità. La osserva avvicinarsi alla scrivania, resta in silenzio, non dice nulla. Ha paura, ma allo stesso tempo il suo cuore inizia una maratona. Non vuole perdere nemmeno un secondo di questo momento...finalmente può prendere una vera e propria boccata del suo "ossigeno". Non è stato facile starle lontano ma che altro avrebbe potuto fare? La reazione di Furaya non sembra delle migliori, abbassa lo sguardo , sembra non voglia incrociare quelo di Saisashi. La comprende. Lui stesso sembrerebbe incupirsi un istante nel sentire quella freddezza, ma poteva aspettarselo. Solo un pazzo lo avrebbe accolt a braccia aperte. Ma ora basta, si va in scena. La sua promessa è ancora valida e non ha mai minimamente pensato di tirarsnee indietro, motivo per cui, si sforzerebbe di tirare fuori il suo miglior sorriso spensierato a 32 denti <eh già...eccomi qui...hihi...> ridacchia strofnandosi con la destrorsa la nuca, mentre il braccio destro resta avvolto alla pancia cercando di non dare a vedere il suo stato di salute attuale. Allungherebbe poi la stessa mano in sua direzione, come a chiedere di afferrarla, di fargli sentire un pò di quel calore che tanto ama. <non sono mai voluto andar via. Non ho mai pensato di non tornare. Te l'ho promesso no? Non ti fidi del tuo suuublime eheheh> cerca di smorzare l'atmosfera mostrandosi spensierato per tirar su di morale la donna, anche se quello ad avere un reale problema in questomomento è lui, ma ora non ha importanza <ti giuro... che ho usato ogni cellula del mio corpo per poterti stare lontano. Non pensavo ad altro che tornare. Non ho chiuso occhio. Dopo tutto.......come respirare senza il proprio ossigeno? eheheh!> altro sorrisetto, facendo riferimento allamissiva che dovrebe aver ricevuto qualche giorno prima, senza firma. Beh gliel'ha mandata lui, ed ora la Nara dovrebbe averne la certezza <certo, mai stato megl...coff coff...coff....> colpo improvviso di tosse, che lo porta a chinarsi leggermente in avanti e chiudere gli occhi. Lo stomaco non se la passa bene, ma eviterebbe di farglielo notare. TOrna subito eretto, con il sorriso di poco prima <mai stato meglio. Ci vuole ben altro per sottomettermi > beh insomma. Ti sei dovuto colpire da solo per evitare di compiere il più grande errore della tua vita . Non te lo saresti mai perdonato idiota. Ringrazia di aver trovato Furaya, altrimeti sarestii perso. <sei..arrabbiata con il tuo eroe? Non ho mai pensato di abbandonare la promessa che ti ho fatto. Voglio accollarmi il tuo peso ogni giorno. Ma ora...avevo paura...> ammette in un attimo di fragilità [ch on]

16:25 Furaya:
 Cosa è giusto fare? Avvicinarsi? Abbracciare Saisashi è una di quelle idee che ha già scartato a priori. Non vuole toccarlo, non riesce neppure a posarvi lo sguardo, figurarsi l'adrenalina che proverebbe nello sfiorare la sua pelle, intrecciare nuovamente le dita alle sue, infilare le sottili falangi nei suoi capelli. <Riesci comunque a mostrare la tua solita faccia da schiaffi.> Pronuncia con mezzo sorrisetto, per quanto esso traspari assolutamente poco convincente. Non glielo nasconde, non v'è maschera sul viso dell'Hokage che tenga quando si tratta di lui. Compie appena un altro paio di passi all'interno della tenda, tenendosi comunque distante e lasciando i ruoli così come sono. <Proprio perché mi sono fidata di te> Le braccia si piegano sull'addome, lo sguardo continua ad esser basso, malinconico. <non ho mai osato venire a cercarti. Per giorni, m'è sfiorata l'idea di mandare Irraka a cercarti> Il cacciatore, uno dei suoi orgogliosi lupi. <così come la malsana intenzione di usare il sigillo dell'empatia per capire almeno come stavi.> Sol al termine del suo discorso, riesce appena a riportare lo sguardo alla di lui volta, scrutarne i lineamenti, osservare quei lunghi ciuffi corvini, soffermarsi sui suoi lineamenti. Vorrebbe abbracciarlo, anche sol sfiorarlo, ma una parte di sé dice che non è giusto, l'avvisa che potrebbe essere pericoloso e rischierebbe di farlo fuggire ancora. Quello che le hanno raccontato su quanto accaduto le mette timore, ma non perché abbia paura di Saisashi, no. Detesterebbe vederlo soffrire ancora. <Mi è sembrata fosse passata un'eternità> Lì ferma in piedi, mordendosi il labbro per non pronunciare più del dovuto, lo sforzo immane riposto nello sguardo triste e languido. Il cuore batte forte, un tumulto, un frastornante tamburo. <anziché qualche giorno> Rivela le proprie emozioni, perché tenerle nascoste d'altronde? <perché dobbiamo stare lontani, Saisashi? Io-> Sbarra gli occhi nel sentirlo tossire a quel modo, tanto da sfruttare ogni briciolo della sua velocità e prontezza di riflessi [Agilità: 125] per trovarsi immediatamente al suo fianco. Si inginocchia, dal lato destro della sedia sulla quale egli ha preso posto, stendendo l'arto manco verso il suo volto. <Non mentirmi> Dura nel dirlo, le dita incespicano nel loro avanzare, volendo però trovare l'appiglio sulla sua base del mento. Il pollice, lento ed inesorabile, ne accarezzerebbe le carni ammesso non venga fermato. <per favore, non mentirmi.> Non sta usando ancora il sigillo, quest'è palese, non ha bisogno di quello per comprendere che il suo star bene è una menzogna. <Cosa ti è successo?> Dalle una risposta perché questo è il momento della verità, della svolta, non vi sarà Kami che tenga innanzi ai sentimenti e alle emozioni. L'è mancato così tanto che adesso non riesce a staccargli gli occhi di dosso, vorrebbe soltanto... baciarlo? Sarebbe effimero. Quel contatto con la guancia e il mento è quanto più potesse mancarle e ciò che adesso sente di meritarsi. <Lascia che affrontiamo assieme queste paure, dannazione> S'infervora appena, ma negli occhi si potrà notare soltanto un velo di tristezza, condito dalla rabbia di non essere stata abbastanza. <non dirmi "voglio stare un po' da solo", facendomi sentire inutile nei tuoi confronti> Il nodo alla gola si fa più forte, ma non vuole piangere. <non abbandonarmi con quello che provo, mi ha uccisa non potertelo dire prima che fosse tardi.> Prima che si fosse ormai allontanato, prima ancora che lei potesse averlo capito. Le sfugge un singhiozzo, le sopracciglia aggrottate, l'espressione dannata di chi ha pensato di perdere parte di sé. [Chk On]

16:50 Saisashi:
 Saisashi è palesemente scosso, a tratti tremante, un tremore dovuto in gran parte all'emozione nel poter passare del tempo con il ninja più importante di Konoha, anzi, per lui semplicemente la ragazza più importante del mondo...e dell'altra parte tremore per via delle costole che pungenti, a tratti fanno sentire di essere rotte. Il suo atteggiamento spensierato sembra aver quanto mento spezzato quell'atmosfera cupa, e finalmente la Nara gli rivolge la parola, seppur palesemente triste. <eheh...questa faccia non me la cambierà nessuna> direbbe scostando i corvini ciuffi dal viso con la mancina, mostrando quella cicatrice sull'occhio sinistro che solca tutto il viso <in effetti deve essere colpa di questa faccia se tutti mi puntano dito contro, chissà> aggiungerebbe. Poco dopo l'idea di Furaya di mandare un certo Irraka a cercarlo. E adesso chi è questo? Un altro corteggiatore? E CHE DIAMINE <ehm...Irrrachi...? Ho già fatto lo sforzo di accordarmi con Jucoso...> gonfierebbe le guance in modo buffo, <solo per farti una sorpresa oggi. Quindi non dirmi che devo far amicizia anche con altri uomini della tua vita, perchè noooon penso di farcela > scuote il capo in un attimo di idiozia. Spera di strapparle quanto meno un piccolo sorriso. < lo so....io sono statoun pò egoista...devo dirti la verità...ti ho chiesto di non cercarmi e di darmi tempo...ma alcuni momenti sono stati così duri , convivendo con la mia testa...che ho sperato, quasi pregato che tu potessi comparire da un momento all'altro...> ebbene si, ammette la sua debolezza. Ma nonostante questo è riuscito a continuare con il suo piano iniziale. Non ha risolto gran che ma questa distanza gli ha insegnato molto. <starti lontano mi ha confermato due cose. La prima...> direbbe sorridendole <senza te la mia vita non ha più senso. Anzi, sei proprio tu l'unico motivo per cui sto cercando di andare avanti e tratteneremi...> socchiude gli occhi <e seconda cosa...che non mi arrenderò. A costo di morire, non lascerò abbattere da quello stronzo nella mia testa...> direbbe deciso, e spaventato. <lo so...ti capisco...pensi che sia stato facile per me? alla fine...ehhm..ero qui a due passi, ho rubato la tenda a Sosachi hihihi...>lei lo sapeva già per colpa di qualche spia, ma lui noon ne è a conoscenza <alla fine ho cercato una soluzione per poterti stare comunque il più vicino possibile. > infatti la tenda di Sosachi dista pochissimo. La Nara con uno scatto impercettibile lo affiancherebbe dopo i colpi di tosse. Cerca lo stesso di rassicurarla, nonostante lei avesse capito. La fissa, non toglie le smeraldine iridi dalle sue, mentre avverteil calore della mano, che così tanto gli è mancata <sto...sto bene...sniff....> le lacrime comincerebbero a bussare alla porta del viso dei corvino. Sta piangendo troppo spesso, non ha mai pianto in tutta la sua vita, sta recperando tutto nell'ultimo mese. <non...non sono mai stato meglio....sigh....> ed ecco che il giovane le mostrerebbe un sorriso , pieno di dolore e tristezza, intriso di paura e difficoltà,mentre le lacrime non verrebbero più controllate, solcando le gote lentamente. <sei ...davvero bella...te l'ho mai detto? sniff...> direbbe con tono leggermente rotto dal momento. Ma non sta ancora rivelando nulla di ciò che è successo. <hai ragione. > serio , quanto mai lo è stato in vita sua < oggi sono venuto qui per l'esatto opposto. Non ti chiederò di farmi stare solo > anzi...... e a breve scoprirà. Con un movimento forzato, cercherebbe di sollevarsi dolorante dalla sedia, non resiste più a vvederla distante. Dolorante si terrebeb lo stomaco con il braccio destro per poi inginocchiarsi di fronte a lei <coff coff...> ancora un colpo di tosse causato dalla respirazione leggermnete compromessa. Allargherebbe silente le braccia verso di lei, nel caso gli fosse consentito. Andrebbe quindi ad abbracciarla dolcemente, lasciando che il silenzio prevalga qualche momento nella stanza. Le rimanenti lacrime procederebbero fino a bagnare la donna. <ah ...si? Dimmi...che cosa provi...ihiihi...sono proprio curioso> ora non scappi. PARLA[ch on]

17:47 Furaya:
 La parvenza d'un sorriso sincero fa finalmente capolino. <Neppur voglio che te la cambino.> Molteplici i punti interrogativi che le si formano sul capo, iniziando ad unire tutti i dannatissimi puntini. <Ecco perché non è qui a sorvegliarmi come fa di solito.> Gli dimezzerà lo stipendio, vedrete. Scuote il capo, lasciando da parte un argomento che al momento non riguarda nessuno dei due. <Irraka> Ripete, trattenendo una piccola risata come se la situazione si fosse già smorzata grazie alle cazzate di Saisashi. <è uno dei miei lupi.> Nessun essere umano che potrebbe provarci con lei nella maniera più assoluta. Posseggono soltanto una reciproca intesa. Gli sorride a sua volta, per quanto quest'ultimo duri davvero poco e svanisce così com'è apparso. Bisogna parlare di cose serie almeno per un momento. <Non riuscivo più a sopportare questa distanza, il muro che s'era creato tra noi dopo quella sera> Si morde il labbro, restando inginocchiata in sua prossimità, aspettando che possa parlarle o agire come farebbe di solito. <mi sei mancato più della stessa aria> Gli occhi le si levano di lacrime ancor trattenute, riuscendo in qualche modo a trattenerle in modo che non scendano affatto. <pensavo non volessi più tornare da me.> Gli rivela ogni sua piccola paura, non riuscendo a non essere sincera con tutti, specialmente se poi si tratta del taijutser. Deve dirgli tutto, ora che l'ha davanti, ora che non può scappare, ora che è tornato da lei per quanto non sappia se sia momentaneo o per restare davvero. <Ricorda> Cerca di spostare la mano verso la sua, stringerla appena anche solo per poterne sentire il calore, per poter avvertire la pelle sotto i suoi polpastrelli. E' dannatamente l'unica cosa che vuole nella sua vita. <che voglio combattere con te e non contro di te. Qualsiasi cosa io faccia o stia facendo è per permetterci di vivere felici. Assieme.> Glielo ricorda, d'altronde lo ha sbandierato ai quattro venti che sono una coppia ufficiale prima di sparire. Non si convive da soli coi sentimenti, non con questo genere di emozioni. <Eri così vicino eppure così lontano.> Mostra un piccolo sorriso titubante, nervoso, lasciando scender nuovamente gli occhi dabbasso. Non tradirà né Tamaki né Sosachi e non gli rivelerà di sapere la verità ben prima che lui tornasse, specialmente grazie alla coppietta appena formatasi e già in crisi. <Smettila di dirmi bugie> Dolce e accondiscendente nel dirlo, accogliendolo a braccia aperte a sua volte, lasciando scivolare delle calde lacrime lungo le guance e mordendosi il labbro inferiore. Viene scossa da dei piccoli e deboli singhiozzi, potendo finalmente poggiare la testa contro il suo petto, lasciare che ne senta l'odore e il calore dell'altrui pelle. Gli cinge un fianco, la mano poggia sulla sua maglietta ad altezza scapolare e stringe forte. Non vuole lasciarlo andare, quasi non le sembra vero di poterlo abbracciare di nuovo e averlo così vicino. Sono due idioti. <e smettila- di sparire.> Ogni parola intervallata dai singhiozzi ed altre gocce che ruzzolano giù dalle guance. Annuisce a quel complimento, non potendo però riuscire a dire altro. Vuole soltanto affossare la testa contro la sua spalla, restare lì in eterno e respirare. Respirare la sua stessa aria. <Non ti permetterò mai più di stare solo, a costo di starti attaccata come una cozza.> Ride nel dirlo, non potendo mai essere troppo seria nell'affermare una simile frase. Deve parlargli, però. Deve ammettere ciò che sente, non può più trattenersi. <Voglio che tu sappia> Inspira profondamente, volendo riprendere fiato e coscienza di sé. <che, dopo tanta sofferenza, sei stata la cosa più bella che potesse capitarmi.> Dopo morte, sangue e distruzione... l'amore? <Non mi sento ancora pronta a meritare tutto questo> La felicità d'aver trovato una persona con cui condividere tutto ciò che si prova. <però, se non te lo dico ora, so che me ne pentirò.> Se n'è già pentita quando è sparito per questa settimana abbondante, avendoci pensato a lungo a quanto male questa situazione le abbia fatto. <Credo- Cioè, no- Sono-> Non riesce a trovare le parole giuste, lei che ha dato notizie ben peggiori a tanti altri Ninja. <Dannazione> Si morde il labbro inferiore, stringendolo ben più forte contro di sé. Solleva il capo per porglisi accanto, testa contro testa. <se ti amo.> OH OH. [Chk On]

11:01 Saisashi:
 Ed in effetti Fru Fru ha ragione. Cambiare la faccia del Sublime lo renderebbe ehm...tutt'altro che sublime? Per quanto riguarda Jushan, si esatto. Saisa e la guardia non si vogliono granche bene, ma il corvino ha chiesto il suo supporto disperato per poter presenziare qui oggi. Lui contro ogni aspettativa ha accettato. Incredibile no? <lu...lupi...volevi farmi mangiare...> direbbe con tono volutamente buffo ed impaurito. Ma quante risorse ha questa donna? Guardie, sigilli, lupi. AH GIUSTO E' IL KAGE. Il taijutser può dire di avere le palle appese ad un filo, gli conviene rigare dritto. Silente fa tesoro delle successive parole della Nara. Non serve darle risposta, gli basta utilizzarle per riempire il cuore, lo stesso che inq uesti giorni sembrava esser diventato un iceberg, in mezzo alla tormenta di neve della sua mente. < sull'aria...siamo d'accordo...hihi> replicherebbe ribadendo il concetto che le ha scrittosu quella fantomatica lettera. Stranissima tra l'altro, non è tipo da sdolcinerie poetiche. Le pere infuocate di Fru Fru lo hanno proprio "cotto".Lascerebbe che le due mani finalmente potessero incrociarsi. Quanto diavolo gli è mancata? Tanto, ma non credeva COSI FOTTUTAMENTE tanto. Shit. Il buon vecchio gorilla che tanto mostra la sua maschera da duro, ora ha due punti deboli: la sua testa...e l'incondizionata passione per il ninja più forte di KOnoha. Auguri. La donna accetta il suo abbraccio, ed i due corpi si congiungono avvertendo l'uno il calore dell'altro.. Furaya inotlre potrà avvertire il calore delle silenti lacrime del corvino. <lo so. Ho avuto bisogno di tempo. Non perchè non volessi tornare da te...non voglio dirti bugie.> confessa ora, in piena sincerità <io non sono mai fuggito da te...voglio che tu lo capisca..non ho mai voluto creare un muro...abbandonarti...o infrangere la promessa che ti ho fatto> ribadisce nuovamente, con tono serio < io ... cercavo di fuggire da me stesso. Da quella notte...le cose non sono migliorate. Quella cosa nella mia testa mi incita a farti del male...e dentro di me so che tu sei una ninja imbattibile...ma come potrei sopportare anche solo l'idea di provare a toccarti, se non per farti del bene...?> direbbe ora con tono udibilimente provato <e poi..io sto riscoprendo dei...poteri...non so come spiegarti...ma sono in grado di liberare un'energia che mi fa sentire quasi ...invincibile. Non so cosa sarei in grado di fare...con queste mani...ho paura. > ed ecco confessato il vero motivo della sua assenza. Furyaa non centra, è tutto il resto il problema. Sicuramente lei riuscirebbe a gestire il genin, che tuttavia possiede una forza e delle abiltà segrete fuori dal comune di cui non aveva ricordo, e la Nara ne ha avuto un assaggio. Se durante il sonno, quella voce lo convincesse a colpirla con tutta la sua forza? Lui dandosi un pugno da solo si è appena frantumato metà corpo. E le porte non erano nemmeno attive. <e se sono qui è perchè ti ripeto, che ho preso una decisione e non voglio mentirti. > di che decisione si tratta? < io ammetto di aver vacillato molto questi giorni. Pensavo di risolvere da solo ma non ci riesco. E la cosa mi fa incazzare. Però ora so...che tu sei la cosa più importante che ho...ed al momento stesso la persona di cui posso fidarmi e chiedere aiuto. Voglio liberarmi di questa cosa nella testa io te lo giuro. Non voglio scappare, voglio supplicarti......aiutami....> direbbe quasi singhiozzante, privo ormai di qualsiasi tipo di speranza. Ieri notte ha toccato il fondo, colpirsi da solo per interrompersi non è nulla di buono. Avvertirebbe poi il forte abbraccio della donna, che lo stringe con forza a se. E' stupendo. <argh....> trema un istante con un gemito di dolore per via di una fitta pungente al petto, dovuta alla salute attuale <il tuo profumo....> finalmente può nuovamente sentirlo. E poi , fulmine a ciel sereno, il tutto si chiude con la rivelaizone di Furaya. <....> ogni singola cellula di Saisashi vorrebbe gridare. Una persona gli ha appena rivelato il suo amore. A lui? Proprio a lui? Il sig. Nessuno? Screditato da tutti??...qualcuno ha mai dett queste parole di cui ha solo sentito tanto parlare? No. <beeeh...come si potrebbe non amare il suuubliime sottroscritto...soprattutto....visto il fatto che lui ti ama più della sua stessa pessima vita...> eccolo li, in preda ai sentimenti, e ciao ciao alla vita da bullo in libertà. Ora cazzi tuoi sublime! <meno male che tu voglia starmi attaccata come una cozza..> perchè? Che intende? Lo scopriremo[ch on]

11:47 Furaya:
 Una risata spezza il flusso di singhiozzi che finora proveniva dai due. Una risata genuina, di quelle che ti fanno dimenticare il brutto del mondo. Perché dovrebbe piangere, del resto? È lì davanti a lei, non c'è niente che adesso potrebbe andare storto. Non trova nulla fuori posto. Si trovano esattamente dove entrambi vorrebbero e non è questo ciò che rende bella la vita? Inizia a sentirsi nuovamente viva, come se queste sensazioni fossero state bloccate e sprofondate per troppo tempo. Soltanto adesso sta rinascendo. <Non lo farei mai> Riferendosi al farlo cacciare e mangiare dai lupi. <e poi non cacciano gli umani.> Sono animali intelligenti, non farebbero mai qualcosa del genere a qualcun altro. <Quindi, devo dedurre che quella lettera anonima me l'hai mandata tu.> Gli rivolge un'occhiata di sottecchi, ancor sorridente come una pasqua, contenta di averlo finalmente tra le proprie braccia, di poterne sentire il profumo per quanto ora non ne sia rimasto poi molto sporco com'è. Ma lo ama così com'è, del resto. Non lo cambierebbe mai per niente al mondo, non adesso che finalmente è tornato da lei. E ne ascolta il dire molto attentamente, scostando un minimo il capo per poterlo fissare negli occhi quando parla, perdendosi in essi in maniera definitiva. Le gote sono d'un rosso acceso, sia per il pianto appena terminato e sia per le espressioni che ha dovuto usare per rivelargli tutto il suo amore. <Ora basta piangere, però.> Stenderebbe una mano, se possibile e qualora non venga bloccata, per ripulire il di lui volto proprio da queste ultime. Un tocco leggero del pollice accompagnato da un sorrisetto gentile della donna. <Immaginavo che quello fosse il motivo, ma nonostante io abbia visto cosa hai in testa, non sono fuggita.> Si addolcisce, continuando a sorridergli e a perdersi in quelle pupille scure. <Questo perché io non ho paura di te, amor mio> La mano che gli accarezzava la guancia, or risale sino ai corvini ciuffi che sfiora con le dita, vi si insinua lentamente nel caso in cui non venga ovviamente fermata prima. <non ho paura di ciò che mi aspetta se quando torno trovo te.> Li vedete tutti quei cuoricini che stanno uscendo dalla testa dell'Hokage? Saisashi non è l'unico ad essere partito per la tangenziale, ma è riuscito a fare davvero un ottimo lavoro con lei. <Voglio aiutarti a sconfiggere ciò che hai nella testa, ma per farlo mi occorre che tu sia collaborativo. Non sei da solo, non lo sarai mai più. Qui, c'è gente che ti vuole bene, che vuole vederti felice e che farebbe di tutto per aiutarti. Comprendo quanto difficile possa essere stato per te, non devi fartene una colpa.> Gli resta di fronte, ancor abbarbicata con l'altro braccio, staccandosi non appena questi sente dolore sbarrando gli occhi. <Perdonami, scusami, non volevo farti male. Cos'hai? Sei ferito?> Tante sono le domande che si affollano nella mente della Nara, ma soltanto un paio sono quelle che butta fiori dalle fauci per comprendere la situazione fisica altrui. <Ti riferisce alle Porte del Chakra? Ammetto di non saperne molto in merito, ma Mekura mi ha detto che sei in grado di usarle.> Gli spiega, stringendosi appena nelle spalle. <In questi giorni, non ho fatto altro che pensare a come risolvere questo problema. Fidati di me, per favore. E non andar più via. Non potrei sopportarlo oltre.> Rischierebbe di sentirsi davvero morire, ben più di quanto già non abbia sofferto adesso. <Baciami.> Un imperativo, un ordine, un obbligo, una richiesta. Può vederla come meglio crede, ma è ciò che lei gli chiede. Un soffio che vien fuori dalle labbra schiuse della Kage. <Mh? Cosa intendi dire?> Con l'ultima frase, la quale lascia spazio ad altri interessanti interrogativi. [Chk On]

12:14 Saisashi:
 Saisashi può vivere sogni tranquilli: a quanto pare i lupi non gli daranno la caccia. Seh, così ti vuole far credere! Tuttavia finora si è salvato, questo è quello che conta. Silente, continuerebbe a godere di questi istanti, facendo tesoro ancora una volta del profumo di Furaya, che tanto ama. Sorride dolcemente, annuendo verso di lei, in risposta alla domanda della lettera. Arrossice come suo solito, solo pensare a cosa le ha scritto lo mette in un imbarazzo totale. Però era ciò che sentiva, aveva bisogno di farglielo sapere in qualche modo. Immerso in queste emozioni positive, in questo momento è come se tutto il resto fosse rimasto chiuso al di fuori, come se il suo mondo ora fosse solo all'interno di quella tenda, al sicuro. I momenti trascorsi in questi giorni sembrano spazzati via tutti d'un colpo, è davvero questo il potere di Furaya su di lui..? O meglio....è questo che si definisce amore? Pensieri che continuano a frullargli nella testa, senza che necessitino di una risposta. Mai avrebbe pensato di potersi sentire così....e di diventare così importante per qualcuno. <vaaaa bene. Se me lo ordini tu posso pensare di smettere ahaha> ridacchia da ebete, in quel momento le sarebbe saltato addosso, ma deve trattenersi per via dei dolori. <già...ho un bel casino qui dentro...vero...?> direbbe con aria da bimbo indifeso, indicandosi sconsolato la tempia sinistra con l'indice della mancina .Sapere che lei non ha paura di lui lo rincuora. Anche se il vero problema qui, è che è Saisashi ad aver paura di se stesso come spiegato prima <lo so...ma se solo dovessi anche torcerti un capello...uccidimi. Ti prego. Promettimelo. Vorrebbe dire che di me non resta più nulla...> implora con tono serio, porgendole un sorriso sereno. Quella è la sua volontà, perchè se venisse sconfitto da quella presenza, tanto da fare del male alla persona che ama, vorrebbe dire che di Saisashi non ci sarebbe rimasto più nulla. <beh...> fa spallucce sorridendo <allora... penso che non avrai più paura...visto che....beh cco...> arrossisce imbarazzato scostando lo sguardo <ppensavo di tornare da te....già da questa notte....> si, bravo, magari prima fatti anche sistemare fisicamente. <che....mi vuole bene...? > domanderebbe inarcando un sopracciglio. Beh su di lei non ha dubbi, ma...altri? <davvero...?> fatica a crederci ma com biasimarlo. <si , so che vuoi aiutarmi. Sono qui anche per questo. Credevo che la cosa migliore fosse essere forte e farcela da solo..ma soltatno perchè sono sembre stato abituato a dovermela cavare con le mie forze. Maaaa...il sottoscritto oggi, getta la spugna per un momento come suuuublime...e ti parla da Saisashi, pieno di debolezze. Ti chiedo ufficialmente aiuto. Farò quel che mi dici promesso...pensavo di chiederti di farmi analizzare con qualche tecnica stramba di chissà che tipo, per capire cos'è successo tutti questi anni, perchè ho perso la memoria...perchè ho questa cicatrice in facca...e chi mi ha messo in testa quella cosa....> spiegherebbe con tono provato, incazzoso. Solo sapere di non potersi controllare, lo fa imbestialire . Ma è tempo di reagire < voglio sapere se posso risolvere...e se ci fosse una soluzione la seguirò. CVorrei anche chiedere, dopo essere stato analizzato, di farmi spiegare tutto ciò che riguarda il mio passato ogni singolodettaglio...da Mekura..noon mi importa quanto possa essere doloroso, io DEVO capire e riscoprire chi sono. Per ultimo...> lancia uno sguardo deciso e concreto alla sua amata < voglio partire ed andare a spaccare il cu*o a chiunque sia stato...e per fare questo so che tu probabilmente non potresti partire con me. Hai troppo da fare come HOkage e lo capisco. Ma ti prometto di non andare solo. Chiederò l'aiuto di Sosachi...e di Mekura...dopo tutto lei era la mia sensei...giusto?> domanda non convinto di questo, siccome la notte in cui lei glielo ha spiegato, è finito tutto a rotoli. <ah ehm...hheeheh...vedi...ieri notte se devo essere sincero non ho dormito da Sosachi...ero uscitoper prendere aria e pensare...fino alle mura. Li una strana donna dai capelli rossi...del clan eh.m....Ishi, Ishiba forse. Beh non so bene come sia successo ricordo sol che mi ha istigato fino all'ultimo per colpirla, voleva attaccare rissa insomma > nuovamente spallucce, con aria scazzata <beh, quella cosanella mia testa ha colto l'occasione per inserirsi e farmi perdere il controllo....ho attivato nuovamente quelle che chiami porte...senza accorgermene avevo la mente annebbiata e stavo per colpirla. Poi però mi sono ricordato della promessa che ti ho fatto. Per un attimo ho ripreso coscenza, ho disattivato quel potere...e per potermi fermare l'unicasoluzione che mi è venuta...è stata quella di colpirli da solo ehehe...> strofina la nuca con la mancina, non vuole farla preocupare <forse mi sono rotto qualcosa, ma sto bene tranquilla, mai stato meglio >se se come no....<baciarti..> non vede l'ora. Ma non esegue. Prima c'è altro. Andrebbe ad infilare la mano sinistra nella relativa tasca in cerca di qualcosa. Da questo uscirebbe un fazzoletto bianco, al cui interno sembra esserci qualcosa. Lui le sorride, non dice nulla [ch on ]

12:44 Furaya:
 L'amore è solito muovere ogni astro, ogni persona, qualsiasi evento potrebbe essere condizionato proprio da quest'ultimo. E unisce loro due, la coppia più stramba e fuori dal comune che possa essersi formata in quelle terre. Non a caso Jushan-san non n'è particolarmente convinto e contento, forse fino ad oggi. Gli sorride, un sorriso che si estende da orecchio ad orecchio e che le illumina persino lo sguardo, spentosi nel corso degli ultimi giorni. <Un casino che si può risolvere col metodo corretto. Ti parlavo di un sigillo, ricordi? Voglio apprenderne di più e provare a capire come usarlo per bloccare quella voce.> Perché lei quella voce l'ha sentita, avrebbe voluto affrontarla, ma come si combatte una voce? Non riesce neppure a comprendere da dove essa nasca, non può immaginare niente del genere. Non ha mai sentito parlare né della caccia né del suo seme e il ragazzo, al tempo stesso, non ne conosce. Troveranno un modo, lei glielo ha promesso e mantiene sempre fede alle parole pronunciate. Non mente mai e quando si mette in testa qualcosa, è quella. Sarà difficile farle cambiare idea. <Non posso promettere di ucciderti, non chiedermi qualcosa che non farei mai nella mia vita> Asserisce, il sorriso che cessa d'esistere sul di lei viso e che viene sostituito da un imbronciarsi del labbro inferiore e un aggrottarsi delle sopracciglia, preoccupata dalla reazione appena ottenuta. <farò di tutto per salvarti e voglio prometterti esattamente questo.> Non lo ucciderà mai, ma si prodigherà, tutta la vita se necessario, a portare in salvo l'amato. <Non sei da solo> Glielo ricorda, glielo sottolinea ancora una volta qualora il concetto non fosse abbastanza chiaro. <anche Sosachi vuole aiutarti, anche lui ti vuole bene. Mekura stessa non oserebbe mai abbandonarti al tuo destino. Collaboreremo assieme per trovare una soluzione e starai finalmente bene.> La mandritta, sollevatasi dapprima nei suoi ciuffi corvini, or scende ancor una volta ad accarezzarne la guancia con far lento, delicato, dolce. Quanto l'è mancato? Troppo, impossibile anche da quantificare. <Non c'è neanche bisogno di chiederlo. Mi sei mancato da morire in queste notti.> Non pronuncia alcunché in chiave maliziosa. Odia dormire da sola per quel poco che poi è riuscita a dormire. I suoi pensieri s'accavallavano costantemente e il corpo quasi decideva da solo d'alzarsi, muoversi, andarlo a cercare, facendosi forza per controllarsi e trattenersi. Ma ora è lì. <Ti ringrazio per aver capito, per essere stato onesto con me> Annuisce man mano ad ogni sua richiesta, convenendone immediatamente. Per fortuna, non è così testardo come vuole far sembrare, è maturato in questi anni e gliene sta dando la dimostrazione proprio adesso, in questo specifico istante. Non può che apprezzare ogni sua sfumatura, qualsiasi essa sia, che sia la furia che risveglia o la dolcezza con cui le parla. E' davvero ciò di cui ha bisogno in questa dannata e perfida vita. <e ti giuro che farò tutto il possibile. Konoha ha degli ottimi medici, ma pensavo di consultare anche i custodi.> I massimi esperti nell'arte del sigillo. Potrebbe chiedere anche a Yukio, in effetti, noto genjutser, per poter lavorare assieme e salvare il Sublime. Son tutte teorie, ovviamente, ma per il momento deve pensare a chi ha di fronte con tutte le sue forze. Il medico potrebbe servirgli anche per altro. <Sì, è la tua Sensei.> Vi pone il presente, non più il passato. <Ti vuole bene come una madre.> Gli sorride genuina, avendolo cresciuto proprio la Hyuuga assieme a Lind. <Sì, sono consapevole che non potrei partire con te. Ma saremo sempre in contatto, ricordi?> L'altra mano rifugge verso il pettorale sinistro, laddove ha appositamente siglato la loro "unione mentale". <Inoltre, basterà un Fuda con un sigillo da me impresso e potrò raggiungerti ovunque tu sia.> Ha diversi assi nella manica, pertanto non c'è davvero nulla di cui egli debba preoccuparsi in qualche modo. Non vuole bloccar alcunché della sua vita. Infine, il discorso che riguarda Sango le fa sbarrare appena gli occhi. <Mi è giunta una comunicazione proprio da quest'ultima. Credo sia un tuo dovere quello di chiederle scusa. Dice che le hai mancato di rispetto, più che a lei al Clan. Posso capirla, ma vorrei dapprima comprendere cosa tu le abbia detto per ricevere una simile missiva.> Commenta in tono cheto, staccandosi da questi e tenendosi or frontale al suo corpo. <Fammi vedere cosa ti sei fatto, scimmia.> Sbuffa appena. <C'è una tenda medica non molto distante, dovrai farti dare una controllata.> Una piccola dittatrice apparirebbe adesso, d'altro canto si tratta di lui: come potrebbe non preoccuparsi? <Uh?> Dubbiosa, infine, scruta quel che tira fuori dalla tasca e attende. <Cos'è?> Eh. Cos'è? [Chk On]

13:12 Saisashi:
 Il dialogo procede alternandosi tra parole dolci, fragilità e prese di posizione. Un mix di cose necessarie a poter risolvere questo brutto momento. Ce la faranno. Ascolterebbe le spiegazioni di Furaya, seppur con aria stupita, come di chi sente certi termini per la prima volta. La Nara sembra aver parecchie idee, probabilmente ci ha riflettuto molto in quest giorni. Questa cosa fa rincuorare molto Saisashi, che si sente capito, amato, ed allo stesso tempo lo fa sentire in colpa, per aver appioppato un'altra preoccupazione ed un altro bel da farsi proprio a colei la quale avrebbe voluto solamente alleggerire la vita. <sono proprio un casino...> direbbe sotto voce, continuando ad ascoltarla <uhm..sigillo.?> punti interrogativi sulla testa del corvino che naviigano assiemealla sua scimmia battipiatti che a tratti torna a mostrarsi.<va bene...mi fido di te. Farò qualsiasi cosa...per in cambio.... vorrei almeno un premio no...?> direbbe arrossendo con sorriso furbetto, intendendo in maniera velata qualcosa che potrebbe essere ben compreso d Furaya. Dopo tutte quelle notti calienti e saltimortali con doppio carpiato, l'astinenza si fa sentire. E' come una droga. Tornrebbe poi serio sull'affermazione altrui <io vorrei che mi uccidessi...per il semplice fatto che se arrivassi a tanto, anche solo pensare di farti del male. Vorrebbe dire che quel che avrai di fronte, non sarà più Saisashi. Ma un mostro. Uccidilo.> rettifica più seri oche mai, forse perchè ha capito molto bene di cosa è capace quella vocina malefica, e quanto possa essere suadente e pungente. Riesce realmente a controllarlo. < hai ragione. Il biondino maledetto, sono sicuro mi darà una mano...anzi gli ho pure rubato la tenda per giorni...anche se...> direbbe sollevando lo sguardo pensante <probabilmente gli ho fatto un favore, sai che ci sta dando dentro? Si è fidanzato quel maledetto, mi ha lasciato solo tutto il tempo > fa il broncio con un pò di gelosia. Come si permette il Doku di trascurare il sublime in crisi? <ma forse meglio così. Non ero un bel vedere. Per quanto riguarda Mekura....quella donna...mi ha scombussolato sono sincero..pur non ricordando nulla, quando ero in sua presenza ho provato della nostalgia e delle emozioni forti...e queste mi hanno aiutato a tornare in me enon colpirla...dovrò andare da lei a recuperare la mia roba. Le chiederò di passare una notte intera a raccontarmi ogni singolo dettaglio di me, chissà che mi torni la memoria >sorride spensierato, come se d colpo tutto fosse così facile e leggero <va bene. Qualsiasi sia la soluzione che troverai, non mi opporrò. Ti chiedo solo , una volta scoperto chi mi ha fatto questo, di concedermi di andare rompergli la faccia...giuro che non mi caccerò nei guai. E poi...> direbbe mentre lei poggia la mano sul sigillo riposto proprio ad altezz del cuore... la afferrerebbe con la sua , pigiandola proprio contro il petto < hai ragione, sei sempre con me > inclina il capo a sinistra con il suo big sorriso alla Saisa, una ricetta speciale creata solo per Fru Fru. <Fuda? Meglio ancora. Far apparire il Kage incazzoso penso sia la fine per qualsiasi str**o che mi si metta davanti ehehehe...per quanto riguarda Mekura...beh, non posso dire che sia ancora la mia sensei. Anzitutto non posso definirmi un ninja...e poi come potrebbe voler ancora un disastro di allievo come me? Io ci avrei rinunciato > domanda in totale sincerità <quella bast***a...tsk...> direbbe scostando lo sguardo in preda alla rabbia <teso..tes....> no no riesce ancora <Furaya... io non potrò mai chiederle scusa. Perdonami...ma ti assicuro che ieri notte, per quanto io possa avere i miei problemi ed essere una testa calda...non mi sono istigato da solo. PEr quella di quella st***a , ho rischiato di cedere a quella voce e compromettermi per sempre. Più che delle scuse vorrei prenderla a calci in cu*o.Anche per la figura che ti ha fatto fare al concerto. tsk > Furaya dovrà inventarsi qualcosa perchè non sarà facle far cambiare idea a Saisashi che effettivamente non ha così tante colpe < quindi non so se vuoi credere a lei oppure a me...ma le mie scuse se le può sognare > braccia conserte, rigido ed irremovibile <ti lascerò vedere le mie ferite, solo se giuri di non preoccuarti.> effettivamente si è fatto parecchio male < e soprattutto....prima prendi questo...> le sorride contento come una PAsqua. Se lei dovesse aprire il fazzoletto, all'interno troverebbe un piccolo anello color rosato, con in cima una sorta di "diamantino" ovviamente finto. Si può constatare che la fattura di quell'anello sia di scarsiissima qualità, probabilmente la bigiotteria a prezzo più abbordabile, ma non poteva permettersi altro. Aprendo il fazzoletto inltre, al suo interno ci sarebbe una scritta "per sempre..." Null'altro. [ch on]

16:12 Furaya:
 Scuote il capo in segno di diniego alle altrui parole. <Tutti lo siamo.> Persino lei è ed è stata un disastro, nessuno escluso. <Un premio?> Sbatte un paio di volte le palpebre come se avesse sentito male, sorridendogli subito dopo con una piccola risata al seguito. <Come potrei rifiutare~> Eh già, infatti, come potrebbe dirgli di no? Specialmente ora che, finalmente, può averlo lì con sé. Non se lo farebbe scappare per nessuna ragione al mondo. <Non ti prometterò mai niente del genere, Saisa> Gli occhi brillano d'una nuova luce, quel dannato orgoglio che or farebbe capolino soltanto per opporsi all'insistenza altrui. <ti fermerò, questo sì.> Non potrà mai giurargli solennemente che oserebbe anche sol ucciderlo in quelle circostanze. Non potrebbe davvero. <Sarebbe come uccidere una parte di me, non puoi chiedermelo.> Quando si tratta d'aver la testa dura, d'altronde, la Nara se la cava davvero parecchio e farle cambiare idea risulta essere spesso molto difficile. <Oh, sì. Ho conosciuto la sua ragazza, è davvero molto carina.> Ammette, senz'aggiungere altro a quel che potrebbe riguardare ciò che sia Tamaki e sia Sosachi le hanno detto. L'hanno convinta a tornare sui suoi passi per cercare d'avvicinarsi a Saisashi. E vi stava per cedere se non fosse stato proprio per lui che è tornato indietro prima che la situazione potesse anche solo degenerare. <Seppur tu non la veda come la tua Sensei, lei ti vuole un gran bene. Chiedile di parlarti del tuo passato, sì. E' arrivato davvero il momento che tu possa riprendere in mano la tua vita. Non farti più fermare da niente e nessuno.> Vuole dargli modo di capire che è giusto che sia così, che è assolutamente corretto il fatto di ascoltare Mekura e che non deve più cedere, non deve più nascondersi, non gli verrà permesso in nessun modo di restare da solo. <Non ti caccerai nei guai perché devi tornare da me. Qualsiasi luogo in cui dovrai andare, qualsiasi avversario tu dovrai affrontare, ricorda solo che voglio che torni da me. Ferito mi sta bene, tutti rischiamo in battaglia, ma torna da me sulle tue gambe.> Non vuole veder morire anche lui, non vuole pensare all'idea di dover vivere senza di lui. Dopo tanto, è finalmente riuscita ad aprire nuovamente il suo cuore a qualcuno e non vi vuole rinunciare neppure per tutto l'oro del mondo. Si sente in pace col mondo. <Non sei un disastro, confida in lei. Ti aiuterà esattamente come faremo noialtri.> Lascia che la propria mano poggi sul suo petto, ne sente il calore a contatto con la propria pelle. Solleva gli occhi verso il cielo, prima di riportarli su di lui in un secondo momento quando si comincia a parlare di Sango. <Senti, per il momento, lasciamo stare tutte queste faccende burocratiche> Si fa per dire. <e pensiamo a noi. Almeno per oggi.> Parole che fuoriescono dalle labbra rosee della fanciulla con un accenno di malizia neanche troppo velato. <Vedremo a tempo debito come risolvere anche questa situazione.> Ci parlerà lei con Sango per spiegarle tutto. Glielo deve. Non è neppure colpa di Saisashi, in fin dei conti, se viene controllato da quella voce nella sua testa. <Non mi preoccuperò, anzi mi prenderò cura di te.> Non è un medico, ma conosce dei metodi non indifferenti. Gli passerà, senza dubbio, un tonico coagulante per ripristinare le ferite riportate qualora non voglia necessariamente passare dalla tenda ospedaliera. <...> Gli occhi azzurri glissano sull'anello, bigiotteria o meno che sia, che lui le sta porgendo. <Sei semplicemente stupendo.> E, volente o nolente, dolorante o meno, lo attirerebbe a sé per baciarlo, per unire finalmente le labbra a quelle di lui e non staccarsi tanto in fretta. Infilerà l'anello, ma sicuramente le tenda sarà inagibile per qualche altra oretta ancora(?). [end]

Saisashi dopo una settimana di isolamento, degenerata in una situazione complicata anche con Sango, decide finalmente di prendere le redini della sua vita, tornando finalmente da Furaya, deciso a farsi aiutare.

Vuole scoprire di più sul suo passato e capire chi gli abbia distortola mente, inserendogli quella presenza maligna e cancellandogli la memoria. Si rende disponibile a sottoporsi a qualsiasi mezzo ideato dall'Hokage.Promette di spaccargli la faccia ad ogni costo e nel mentre...coglie l'occasione per consegnare a Furaya qualcosa di completamente inaspettato...che sancisce simbolicamente un unione più forte che mai.

<3 un sacco di love
[giocata importante per l'evoluzione della trama di Saisa]