Sostituto Tutor!
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Giocata dal 20/05/2020 21:00 al 21/05/2020 01:30 nella chat "Accademia Ninja - Kiri"
[Corridoio Accademia ninja - 1 Piano] Il giovane Deshi del villaggio della foglia sta camminando nel corridoio del primo piano dell'accademia ninja di Kiri; i suoi passi sono celeri e i suoi occhi puntano dentro le aule per controllarne la disponibilità , esattamente nel lato sinistro trova la terza aula completamente libera allora si affretta per entrarci dentro e occuparla ; i suoi movimenti non sono puliti poichè sta reggendo con entrambe le braccia due rotoli: il primo di colore blu esternamente e bianco internamente è della moltiplicazione del corpo ; il secondo rosso esternamente e bianco internamente è della trasformazione.
Giunto dentro l'aula si direziona verso la cattedra difronte la lavagna di avorio . Poggia con molta cura e rispetto i due rotoli sulla cattedra e scioglie le braccia lungo il corpo. Adesso si guarda attorno , può vedere bene considerando che l'aula è ben illuminata nonostante sia sera inoltrata . Alza il braccio destro e con la mano si tocca la nuca , con un tono sereno afferma <A breve devrebbe venire il mio tutor> ha lasciato apposta la porta scorrevole aperta così quando quest'ultimo arriva può vedere il Deshi dentro l'aula; allora il ragazzo essendo uno che non perde tempo mentre aspetta il suo Sensei , con molta curiosità si dirige verso i rotoli con l'intenzione di dargli una breve lettura . E' vestito con una normale maglietta nera schiarita lungo le maniche , dei bermuda grigio scuro , delle scarpe aperte , e una cintura con dei porta oggetti attaccati ad essa . [Chakra off] [ Item : 2x shuriken 1x kunai] [Accademia Ninja.] Uno scandir debole di passi, in quanto è stato rilegato all'interno della struttura accademia, per poter assistere uno dei vari Deshi esistenti; una cortesia che ha voluto concedere ad uno dei maestri lì, in cambio di una lauta cena. Perché non si farebbe nulla per niente, del resto. <Uh.> Un debole scandir del proprio respiro, mentre inizierebbe a percorrere il lungo corridoio che anticiperebbe una delle poche stanze illuminate, seppur oramai la sera si sia inoltrata da qualche ora. Orme che si imprimono sul terreno, mentre, senza alcun ausilio di sigillo, andrebbe a riscuotere all'interno del plesso solare una quantità degna delle energie fisiche e psichiche, affinché queste vadano ad esser confluite all'interno del plesso solare e poi, come una nuova miscela, concedere quel nuovo frutto, una potenza che alimenterebbe un debole tepore nella bocca dello stomaco. Eccolo, il chakra che irradia l'intero organismo, mentre il corpo verrebbe fasciato da una lunga cappa color pece, lasciando intravedere soltanto i pantaloni grigio chiaro, in quella sezione che procede dal ginocchio alle caviglie, prima che mediante alcuni bendaggi candidi si ricollegano ai calzari scuri. Equipaggiamento minimo ma presente, seppur velato dal lungo soprabito che detiene, lasciando che quel colletto alto possa coprire parte di quel viso maschile. Il crine azzurro intanto si lascia intravedere, a scivolare lungo la schiena di lui. Non dovrebbe mancare poi molto, per quell'accesso, per osservare l'interno con quelle iridi ambrate. <Oh sei in anticipo.> Suggella debolmente, non preoccupandosi del fatto che forse sia lui in debole ritardo rispetto alla tabella di marcia. [Chakra On][Equip.Scheda] [Interno Aula] Con l'indice e il pollice della mano sinistra , quella dominante , prende la punta della pergamena rossa e comincia ad aprirla facendola srotolare pian piano , i suoi occhi curiosi sono veloci a leggere e rimane particolarmente attratto dalle figure disegnate ; il suo momento di curiosità viene interrotto appena sente i passi provenire dal corridoio silenzioso , allora si appresta a richiuderlo e poggiarlo nuovamente sulla cattedra , si gira con tutto il corpo in direzione della porta , e a pochi secondi appare il Sensei , osserva come è vestito ed ascolta il suo commento , dunque appoggia con pressione tutto il braccio destro esteso lungo il fianco adiacente ,e medesima cosa con il braccio sinistro lungo il fianco sinistro , curva di 45 gradi la schiena e la testa lo accompagna , le gambe sono unite grazie ad un movimento veloce della gamba destra che si affianca a quella sinistra , così si è inchinato davanti il Sensei. Il suo tono è molto rispettoso e la voce è medio alta "Buona sera Sensei , vi ringrazio per la vostra disponibilità" fa una piccola pausa , rialza la schiena e distacca le gambe ,in viso i suoi occhi non dimostrano preoccupazione o disagio anzi infondono senerità continua con il discorso "Mi chiamo Yamazaki Senjuu e sono un Deshi del villaggio della foglia".Dopo aver ascoltato la risposta del Sensei si dirige nuovamente verso le pergamene e comincia a srotolare la pergamena che d'apprima aveva adocchiato quella della TRASFORMAZIONE del corpo. [Accademia Ninja.] Una volta raggiunta la porta e varcata la soglia, non potrebbe fare altro che spostare la mano destra per poter sigillare la porta, scorrerla verso la naturale chiusura, permettendo ai rumori presenti in quella stanza di non scivolare all'esterno, dato che potrebbe sembrare comunque irrispettoso, per qualcun altro, semmai vi fossero altri individui. <Non sono il Sensei che stavi aspettando.> Comunicherebbe con un filo di voce, ma sufficiente ad esser percepito dalla controparte: <Mi è stato chiesto di sostituirlo.> Enuncerebbe con calma, senza alcuna sbavatura nel tono. Totalmente placato, quanto riposato, mentre farebbe ondeggiare appena il cranio, nell'avvertire la presentazione altrui. Decisamente rispettosa, tremendamente rigida, per i propri gusti. <Il mio nome è Koichi.> Non si lascia pregare per quell'informazione, preferendo anziché prendere passo per avvicinarsi alla cattedra e poter trovare appoggio nella sedia presente. <In cosa ti servirebbe un aiuto?> Inclinerebbe la testa verso sinistra, in un movimento neanche esagerato: circa quindici gradi, come se volesse assumere la visione dell'opposto mediante un'altra prospettiva. Qualcosa che non durerebbe neanche troppo, invero, preferendo sondare nuovamente il terreno e comprendere perfettamente le capacità altrui. <Potresti iniziare con l'impasto del chakra, direi.> Non deve insegnare nulla, almeno potrebbe sperare, altrimenti l'addestramento delle tecniche risulterebbe un passo decisamente complesso, al momento. Rimarrebbe dunque fisso a scrutare, inarcando quanto basta la schiena indietro per trovare l'appoggio dello schienale ligneo. Propriamente non uno dei più comodi, ma sembrerebbe non lamentarsi a riguardo. Attenderebbe. [Chakra On][Equip.Scheda] [Interno Aula] Il ragazzino termina momentaneamente la lettura della pergamena e l'appoggia aperta sulla cattedra , ascolta con attenzione i suoi commenti e considera strano il modo in cui lo osserva , comunque non ci da troppo peso e gli risponde questa volta con un tono normale "Sulla lezione della moltiplicazione del corpo e sulla trasformazione" afferma poi continua ad ascoltare la sua richiesta e gli risponde " Certamente" dunque prende le giuste distanze facendo qualche passo indietro fa attenzione sia alla cattedra che ai banchi dietro di lui; dunque attente due secondi in completo silenzio , poi chiude gl'occhi e con un movimento delle braccia lento e controllato le posiziona in modo tale che la mani siano all'altezza del plesso solare, eseguirebbe il sigillo della Pecora che ieri ha fattp con successo per attivare il chakra durante la sua prima lezione; Fa appoggiare la mano sinistra con quella destra ma leggermente piu in basso a quest'ultima , fa richiudere il mignolo e l'anulare della mano sinistra verso il palmo della stessa mano , mentre con la mano destra fa scendere il mignolo e l'anulare sopra quelli della mano sinistra andando a toccare leggermente anche il dorso ; in fine L'indice , il medio e il pollice sia della mano destra che sinistra rimangono alzati retti e appoggiati l'uno con l'altro ; si concentra affinche immagina due sfere: una di color blu altezza della fronte e l'altra di color rosso altezza ventre ; nella prima racchiude i suoi ideali e la sua volonta , nella seconda la sua forza , adesso proverebbe a farli avvicinare pian piano l'una con l'altra facendoli prima girare sul proprio asse , appena si toccano e si uniscono ad altezza del plesso solare dove sta eseguendo il sigillo della Pecora , proverenne ad attivare il chakra trasformando quelle due sfere in una sola di color azzurro . Infonderebbe tutto il chakra nel suo corpo e proverebbe ad avvertirlo rimanendo tutto il tempo molto concentrato e con gl'occhi chiusi [Impasto del chakra 15/15 Turno intero 4/4] [Aula.] L'altro non dovrebbe avere difficoltà alcuna, dopo aver impiegato le proprie mani per formulare il sigillo caprino, a riunire quelle due energie, quel connubio capace di rendere uno strato innovativo alle proprie capacità, motorie e non solo. <Dunque dunque...> Non avrebbe necessità fortunatamente del rotolo che è srotolato dinanzi al proprio corpo, su quella scrivania di maggior estensione, rispetto ai banchi poco distanti. <La trasformazione è una tecnica che, per quanto possa risultare accademica, potrebbe rivelarsi utile anche in situazioni decisamente pericolose, è quella possibilità di camuffare esteticamente la tua apparenza.> Snocciola, con lentezza, provando ad essere anche innovativo, rispetto alla solfa che solitamente si argomenterebbe, in quelle lezioni. <Il sigillo è uno solo, quello della capra.> Dunque è lo stesso che l'altro sta utilizzando per concentrare le energie psicofisiche dentro di sé. <Innanzitutto devi avere bene in chiaro la figura in cui vuoi trasformarti, perché il risultato sarà totalmente pari alla tua creazione mentale.> Esordirebbe, con un primo accento, il tempo necessario per poter respirare e prendere ulteriore quantità di ossigeno nell'aria circostante. <Poi dovrai esternare il chakra da ogni singolo poro presente sul tuo corpo, lasciarti rivestire come una seconda pelle da questo, ed infine conformarlo, per poter comprimere l'immagine che hai all'esterno.> Dovrebbe aver rivelato tutto, d'altronde, senza mancare dei particolari; e se lo avesse fatto? Chissà, ma dopotutto l'altro non lo scoprirebbe neanche. <Prendi me come esempio.> Ammetterebbe, come un invito, senza alcuna minaccia in caso di fallimento. Sottinteso, forse? [Chakra On][Equip.Scheda] [Interno Aula] Il ragazzo apre gl'occhi , per quanto si è immedesimato nell'attivare il chakra gli è sembrato che sia passato un paio di minuti , in realtà erano una manciata di secondi ; il Chakra è dentro di se , questa energia mistica che lo fa sentire ogni volta strano , ma piu forte non lo avverte come un elemento esterno a se ma parte del suo corpo come sangue che scorre nelle vene ; Ascolta con molta attenzione le parole del sensei che il quale tutto il tempo lo ha osservato ; ed annuisce in silenzio per rispondere solamente con un "Ricevuto" dunque osserva bene la figura che ha davanti a se facendo dei movimenti lenti per girargli attorno come se fosse una scultura da contemplare , osserva ogni singolo aspetto della cappa, del copri abito , di quella piccola parte di pantaloni che si intravedono e dei bendaggi , adesso scosta lo sguardo in alto verso il suo viso , osserva la forma del naso , gli occhi quanto le sopracciglia , I capelli sia davanti che dietro ; Adesso che ha tutto ben chiaro in mente e memorizzatosi ogni aspetto del Sensei ritorna nel suo precedente posto , Riposizionerebbe il sigillo della Capra ad altezza del plesso solare , il chakra è ancora attivo dentro di se ; Richiude gl'occhi e immagina nella sua testa ogni singolo aspetto e prospettiva che ha osservato del sensei , Appena è ben fisso in mente Proverebbe a far uscire il chakra da ogni singolo poro del suo corpo , si sforza nel farlo poichè è la sua prima volta ; Proverebbe a sentire se il chakra che lo circonda come se fosse una seconda pelle proverebbe a sentire se abbia un calore o gli lascia una sensazione , successivamente si concentra affinchè l'immagine ben chiara che ha in mente si scoglie e si infone col chakra , lascierebbe che questo chakra prendesse forma e lo modellerebbe pian piano per dargli le sembianze sempre piu perfette al Sensei , una volta che si sente preparato e ritiene che sia pronto pronuncerenne queste parole in modo chiaro e con un tono alto "Tecnica della trasformazione" allora aprirebbe gl'occhi per guardare il risultato [Aula.] Il torace che andrebbe ad ingrandirsi, sotto la spinta delle proprie narici che assorbono un'altra piccola quantità d'aria, prima di esprimerla all'esterno, dalla cavità orale, con quelle labbra che si aprono leggermente, in un foro minuscolo, non curante che probabilmente schianterà contro il colletto alto di cui il soprabito è provvisto. Le pupille che non sembrano demordere quella vista, cercando di poter intravedere quanti più elementi possibili a propria disposizione, anche se la posa assunta si avvicinerebbe maggiormente a quella di uno che sta cercando una postura correttamente morbida, su cui rilassarsi. Braccia che si adagiano dunque lungo i braccioli che la sedia dell'insegnante ha, per poter marcare il primo tentativo altrui. <Mh.> Labbra che si stringono appena, in quel secco e breve mugugno, nell'atto di soppesare e valutare l'esecuzione. <Non sei andato neanche eccessivamente distante, seppur il colore dei miei capelli son più carichi e...> Ci rifletterebbe, appena. <Probabilmente non sono così in carne in viso.> Denota immediatamente quel particolare, quel piccolo errore che l'altro andrà a completare, notando come il resto del corpo non risulti essere neanche troppo sbagliato. Dopotutto non è una figura decisamente strana e particolare, avendo celato la maggior parte del proprio corpo. <Inoltre ricorda che la trasformazione non modificherà né la tua voce e né il tuo odore.> Ecco cosa stava dimenticando. <E' importante anche apprendere gli accenti di chi si vuole trasformare, la postura e tanti segni che possono contraddistinguere una persona.> Altre informazioni che vengono elargite per migliorare e raffinare l'abilità avversa. <Immagina se tu dovessi correre, mentre sei trasformato in una persona decisamente anziana...> Non lascerebbe traccia della risposta, seppur possa l'altro comprenderla. [Chakra On][Equip.Scheda] [Interno Aula] Aperte le palpebre degl'occhi il suo sguardo è di uno ragazzino curioso e con la speranza che la sua prima tecnica sia andata bene , la prima reazione del corpo è alzarsi le braccia per guardarsi dall'alto tutto il corpo , quando lo fa avverte che è piu alto e immagina siano circa cinque centimetri la differenza ; le pulsazioni del suo cuore sono accellerate per l'emozione che sta provando ovvera di gioia ; da subito nota che non sente un calore eccessivo poichè dovrebbe essere appunto un illusione la tecnica e i vestiti che vede sono notevolmente diversi da una semplice maglietta. Ascolta le parole del Sensei , e gli scappa un sorriso nei suoi commenti , Il ragazzino si sente come uno specchio davanti il Sensei , ma torna subito serio quando quest'ultimo gli da altri suggerimenti allora commenterebbe con un tono deciso " Capisco.. posso dare di più, farlo meglio." il suo sguardo è serio e si posiziona nel suo solito posto , distanziandosi dal Sensei quanto basta adesso chiuderebbe nuovamente gl'occhi per concentrarsi , in pochi secondi eseguirebbe la disconnessione con il chakra facendo svanire l'effetto illusivo , tornando cosi con le sue sembienzi reali ; Farebbbe il sigillo della Pecora unendo le mani all'altezza del Plesso solare , Poggierebbe la mano sinistra con quella destra ma leggermente in basso ad essa , racchiuderebbe mignolo anulare della sinistra verso il proprio palmo , Mignolo e anulare della destra andrebbero a coprire quelli di prima andando a toccare anche un po il dorso della mano sinistra ; Indice pollici e medi sono eretti e si toccano ; Pensa di nuovo alle due sfere di color blu e rosso , infone in esse La forza nella seconda , Volontà e Ideali nella prima , li unirebbe facendoli congiungere al plesso solare trasformandoli in una sfera di color Azzuro ; ottenuto il chakra lo farebbe infondere nel suo corpo ; Adesso comincia la sua vera sfida , nella testa immagina nuovamente il Sensei specialmente la sua faccia , quindi il naso gl'occhi le sopracciglia e la fronte accompagnati in fine dai capelli questa volta più Chiari ; ricordandosi il consiglio del Sensei non proverebbe a modellare il suo vestito attuale ma uno diverso , ovvero con i vestiti che indossava lui stesso ; una maglietta nera che mostra gran parte del fisisco allenato del Sensei sopratutto i pettorali; Dei bermuda grigi e delle scarpe aperte; per quanto la pelle delle gambe non l'avesse vista proverebbe ad immaginarsela lui stesso , la ferebbe chiara come il suo viso , questo vale anche per le zone aperte dalle scarpe sui piedi . Come prima scigliorebbe questa figura nel suo chakra e lo farebbe uscire in ogni singolo poro del corpo facendosi coprire come una seconda pelle ; appena è sicuro che è completamente avvolto , con voce sicura e alta direbbe "Tecnica della trasformazione" , qui il ragazzo apre gl'occhi per vederne i risultati [Aula.] Dopotutto come avrebbe potuto intrattenere il tempo serale, in quel villaggio in cui la nebbia è fin troppo fitta, se non trascorrere del tempo in una stanza chiusa, ad adocchiare un Deshi? Eppure sembrerebbe volersi concentrare in quell'intrattenimento, come se potesse comunque distrarsi da qualche vago e cupo pensiero. La nuca, appena in maniera percettibile, andrà a smussare a destra ed a sinistra, come a voler scrollare via alcuni pensieri fastidiosi, come polvere che decade altrove e distante dal proprio impegno. <Yamazaki-san, dunque.> Cercherebbe di masticare il nome altrui, degustandolo un paio di volte. <Se sei qui, significa che vuoi diventare un Ninja.> Scivolerebbe metaforicamente su quell'argomento, come se la cosa si volesse debolmente allontanare dal contesto in cui si trovano. <Posso chiederti il motivo che ti ha spinto ad iniziare questo percorso?> Domanderebbe, con cautela, provando a sprigionare all'esterno un po' di curiosità, intenzionato ad abbattere la potenziale noia che lo sta assaltando. Deve interessarsi anche ad altro, oltre a dargli spazio sufficiente, quel silenzio religioso, affinché l'altro possa provare nuovamente nell'intento di trasformarsi nel corpo del genetista. <Presta attenzione ad ogni dettaglio, ad ogni espressione del viso anche.> Perché un se stesso che compie smorfie evidenti o s'arricchisce di improvvise emozioni lo vedrebbe scorretto dal vero modo di essere. Bisogna essere adeguatamente teatrali, muniti di quella capacità di trasformismo, oltre alla tecnica stessa. Ma l'altro, comunque, andrebbe a tentare nuovamente quel Jutsu, cercando questa volta di esprimerlo con particolari note, sprovvisto dell'abbigliamento indossato dal Chuunin. <Rispetto a prima, c'è maggior attenzione, ma attento che..> Osserverebbe ancora: <Io non sono così muscoloso, mi dispiace.> Accentua ad un debole sorriso, di cortesia. <Proviamo con la moltiplicazione, ora.> Cambierebbe argomento, seppur senza aprirsi al momento sulla spiegazione, lasciandogli il tempo di recuperare le energie. [Chakra On][Equip.Scheda] [Interno Aula] Nuovamente si guarda il corpo dall'alto , inclina leggermente la testa per agevolare la vista , ne rimane particolarmente soddisfatto e nel suo volto appare un sorriso ; mantenedo stabile questa forma proverebbe a fare qualche passo , nota che le pieghe della maglietta e dei bermuda seguono i suoi movimenti , come anche i muscoli. Nella sua testa appare tutto cosi reale ma in realtà sa che è soltanto un illusione , adesso proverebbe a dare un pugno nell'aria , un pugno inesperto ovviamente visto che non ha fatto lezioni di difesa personale fin'ora ; Noterebbe che il Jutsu non si deforma ai suoi movimenti , anche che siano veloci ; allora tornerebbe indietro ed ascolta le parole del Sensei , ma prima rilascerebbe il chakra facendo annullare la tecnica . Risponde una volta terminati i suoi consigli e domande con un tono convinto di cio che dice " Si voglio diventare un Ninja, per proteggere la mia terra e chi amo , e anche chi ha bisogno di aiuto ,come le persone qui a Kiri" il suo sguardo è di un ragazzino innocente ma determinato ; il commento riguardo la forma dei pettorali gli fa scappare un piccolo sorriso ma rimane in silenzio senza giustificarsi o altro ; dunque adesso andrebbe verso la cattedra e chiuderebbe per bene la pergamena della trasformazione , successivamente fa srotolare quella della Moltiplicazione del corpo , rimane in piedi quando comincia la sua lettura e una volta terminata , si volta verso il Sensei e gli chiede con un tono rispettoso " Sensei , può farmi vedere il sigillo del Bue , del Cane e del Drago?" Chiede considerato che non li ha mai eseguiti [Aula.] Nota la reazione opposta, quella mossa ricca di trionfo, per aver ottenuto un risultato discreto, seppur non sia perfetto: <Dovrai allenarti ancora ed ancora, per raffinare questa tecnica.> Rammenterebbe, con un pizzico di severità, affinché l'altro non decada vittima della troppa sicurezza, della convinzione di esser riuscito già nell'impresa. Serviranno allenamenti lunghi e profondi, per raggiungere un alto livello di competenze. <Si.> Inizierebbe poco dopo a muovere le mani, esordendo dal primo. Ambedue le mani si intrecciano, con le dita totalmente tese e perpendicolari alle gemelle, ad eccezione del medio ed anulare sinistro che s'appoggiano sul dorso della mano avversa: <Bue.> Lascerebbe qualche secondo, per fargli comprendere la posa. <Cane.> Una mano chiusa a pugno e l'altra, aperta e tesa, con le dita ben legate fra loro, sopra il dorso della mano serrata. Ed infine il: <Drago.> Che, come prima, andrebbe ad intrecciare concretamente le dita, con i palmi che si toccano, si collegano, in un primo momento, per poi distaccarsi appena, permettendo alla coppia di pollici e mignoli di agganciarsi fra loro, polpastrello contro polpastrello, per l'ultimo sigillo. <Ma forse ti serve anche il cinghiale?> Inoltra, lasciando che le mani compongono anche quell'ultimo, evidenziando la forma particolare delle mani e delle falangi, a suo seguito. <E' qualcosa di simile alla trasformazione, soltanto che l'immagine deve essere di te stessa e devi esprimere il chakra all'esterno, nel clonare ogni tua minima particolarità verso una figura distaccata dal proprio corpo.> Cercherebbe di consigliare, in qualche modo, provando a godersi la prossima scena. Intanto per ora incasserebbe la risposta sul motivo per cui l'altro voglia diventare uno Shinobi, non rilevando nulla di anomalo o strano; un progetto piuttosto comune, quasi banale, seppure spesso vi siano dei tratti che contraddistinguono una figura con un'altra. [Chakra On][Equip.Scheda] Appena il Sensei gli conferma la richiesta si appresta ad avvicinarsi e comincia a concentrarsi per osservare ogni singolo spostamento della dita e posizionamento delle mani , studiato e memorizzato i sigilli adesso andrebbe ad eseguirli ma prendendo le giuste distanze dal Sensei non solo per stesso ma pure per la copia che vorrebbe evocare affianco a se come ha letto nella pergamena ; Distanzia le gambe per mantenere una posizione comoda e alza le braccia per posizionare le mani all'altezza del plesso solare , chiuderebbe gl'occhi per avere una maggiore concentranzione e partirebbe dal primo sigillo :Il Bue : Muove le mani facendo intrecciare le dita completamente tese e perpendicolare alle loro gemelle per eccezzione dell'anulare e del medio sinistro che vanno ad appoggiarsi sul dorso della mano destra . Secondo sigillo Il Cane , dunque chiuderebbe completamente la mano sinistra a pugno e appoggierebbe la mano destra con le dita ben stresse fra loro sopra il doro di quest'ultima. Adesso passa al Drago : sposterebbe le mani facendo toccare i corrispettivi palmi l'uno con l'altro , intreccerebbe le dita di ambidue le mani , ma in un secondo momento i pollici e i mignoli si agganciano a coppia , polpastrello contro polpastrello . E' il turno dell'ultimo sigillo il Cinghiale: chiuderebbe le mani come se volesse dare un pugno con le nocche e andrebbe a racchiudere le falangi verso i propri palmi e farebbe appoggiare la mano sinistra con la destra . Eseguiti i sigilli adesso andrebbe ad infondere il chakra nel suo corpo sempre facendo unire le due sfere in una sola azzura; proverebbe ad immaginare se stesso nella sua testa , ogni suo dettaglio ,la sua altezza la sua corporatura i capelli , le espressioni facciali quando sorride o è triste . Questa figura, se stesso la infonde nel flusso del suo chakra , e proverebbe a fuori uscire il chakra dai suoi pori per portarlo affianco a se , immaginerebbe una figura azzura fatta di chakra che sta per diventare se stesso , questo grazie al controllo del riflesso di luce manipolato e modellato dal chakra , ora con voce determinata e forte dice "Tecnica della moltiplicazione del corpo" [Aula.] Sembrerebbe essere arrivati verso la fine di quella serata, con il fatto che l'altro si concentrerebbe nella stesura ed applicazione della seconda tecnica che, nell'odierna serata, andrà a studiare, compilare nella propria mente. Noterebbe che quel flusso di chakra vada ad allinearsi con i sigilli richiesti, quei requisiti necessari affinché la tecnica possa compiersi, attivarsi correttamente. Le mani si incastrano a dovere, preferendo una sequenza più lenta ma corretta, che inserire posizioni errate, per notare un nulla di fatto. Solo dopo qualche secondo dall'ultimo, difatti, una debole nube biancastra andrà a formularsi accanto al Deshi, una cortina che ben presto si dissolverà per presentare una figura simile all'utilizzatore, ma non affatto identica. Decisamente sprovvisto di carne, talmente che è magro. Anoressico. <Devi inviare una maggior quantità di chakra, affinché il clone possa colmarsi di ogni dettaglio.> Sembrerebbe comunicare all'altrui presenza, mentre si concederebbe una scrollata debole della schiena, per dirigersi in avanti, quanto basta per effettuare un movimento a molla e riuscire così a destabilizzarsi da quella posa e tornare nuovamente alzato, totalmente ritto con la schiena e con le braccia che ricadono lungo i corrispettivi fianchi. <Almeno l'inizio era già decente.> Sembrerebbe sollevarlo dal peso di un'amara sconfitta. <Un altro tentativo per farmi comprendere che tu abbia intuito il processo.> Esorta a farlo ripetere nuovamente, per fargli assistere a tutte le dinamiche e rendere il processo quanto più naturale possibile. <E poi potremo anche andare via.> Un limite che oramai è stato raggiunto, dall'improvvisato Sensei. Ora non resterebbe altro che affidarsi all'esecuzione nuova altrui e comprendere quanto possa migliorare ancora, quanto possa spingere, sotto la forza della volontà del singolo. [Chakra On][Equip.Scheda] Appena ha pronunciato le parole per evocare la tecnica apre gl'occhi per assistere al risultato dei suoi sforzi , gira solamente la testa in direzione della copia e ciò che vede è se stesso ma letteralmente la versione pelle e ossa , un pò la visione che ogni mamma ha di suo figlio cioè denutrito , una piccola smurfia appare in viso segno del suo malumore , ma il commento del Sensei ha effetto sul suo morale facendolo risollevare , ascolta inoltre i consigli che gli dona , e sgrana gl'occhi come se ha appena scoperto qualcosa di incredibile , non aveva completamente preso in considerazione la quantita di chakra di cui la tecnica ha bisogno , quindi adesso emette un sospiro di stanchezza considerando il consumo di energie speso , e si appresta a rieseguire i sigilli , procede nuovamente in ordine questa volta leggermente piu veloce di prima partirebbe dal Bue , passando poi al Cane , poi al Drago e in fine al cinghiale. Il chakra si rigenerebbe dentro di se questa volta le due sfere : la rossa e la blu sono piu intense piu grandi , sta mettendo tutta la sua determinazione e la sua forza; Se deve essere l'ultima prova almeno che sia degna ; dunque si crerebbe la sfera azzura e il chakra scorrerebbe nel suo corpo . Non ha problemi a immagine di nuovo il suo corpo e una volta fatto lo fa infondere col chakra , Ora farebbe uscire tutto il chakra che gli rimane in corpo , non gli importa delle conseguenze , anche perchè non le conosce . Di nuovo immagina la figura fatta di chakra affianco a se e proverebbe ad eseguire la tecnica dicendo con piu grinta e volonta le parole " Tecnica della moltiplicazione del corpo " stremato guarda affianco a se per vedere il risultato [ Chakra 7/15] [Aula.] Un’altra esibizione del giovane, il quale sembrerebbe aver compreso maggiormente il motivo per il quale il vecchio tentativo non ha concesso il risultato sperato e tanto desiderato. Fortunatamente sarebbe riuscito ad agganciare l’umore altrui prima che potesse essere davvero troppo tardi, prima che l’altro potesse scoraggiarsi in maniera incisiva. Dunque potrà notare nuovamente quella ricerca di chakra a e di quella sequenza di mosse scandite dalle mani, tra i vari intrecci e muscoli ritti, per poter così esclamare, nella sua fase conclusiva, il nome della tecnica a cui si accinge: <Uh?> Un debole vocalizzo, concesso dalle proprie corde vocali che vivevano appena, assumendo quel fattore interrogativo, decisamente curioso del risultato attuale. La presenza del fumo andrà bene presto a scomparire, a disciogliersi per mettere in evidenza una sagoma piuttosto corretta dal punto di vista fisiologico, seppur il clone possa mostrarsi ora poco più basso e con i colori dei capelli leggermente differenti. <Almeno ora non sembri sciupato.> Proverebbe a scherzarci sopra, seppur sia evidente che necessiti di altri tentativi per poter raffinare il jutsu. <Bene.> Socchiudere be ambedue le mani, in un unico battito, come a voler sancire un termine ultimo, oramai scaduto, per poi indicare la traiettoria che pone la porta come meta ultima. <Andiamo.> Esordirebbe in quel consiglio, che funge anche da ordine, dato che dovranno anche preoccuparsi che ben presto potrebbe essere necessario chiudere l'accademia e far terminare queste potenziali lezioni fuori orario. Così prenderebbe passo, provando a posticipare l’intercedere altrui, accompagnandolo quanto basta, prima di socchiudere bene la porta finale. [Chakra On][Equi. Scheda.][Exit] Dunque l'apparizione dopo il fumo di evocazione è qualcosa che gli fa apparire un mezzo sorriso di sollievo nella faccia del ragazzino , nonostante si può vedere dagl'occhi che è molto stremato per colpa degl'allenamenti ; andrebbe ad avvicinarsi verso la sua copia l'osserverebbe per bene notanto tutti i difetti che il Sensei gli ha appena elencati , fa una smorfia in viso poichè se l'era immaginato perfetto in mente e non si spiega perchè ci siano sempre errori , ma come ha finito di dire il suo istruttore è solo una questione di esercizio per perfezionare la copia , dunque il ragazzo con iniziativa vuole provare a dargli un pugno aiutandosi con un movimento della spalla , la copia si scosterebbe lo sguardo verso il suo creatore ma non si muove e subirebbe il colpo svanendo in una nube di fumo , Il giovane allievo sapeva gia cosa sarebbe accaduto ma voleva vedere di persona il gesto . Dunque si incammina verso i rotoli e li arrotola per bene e con cura ,li prende con entrambe le braccia e si dirige verso il Sensei che lo sta aspettando per chiudere la porta scorrevole , una volta affianco a lui lo guarda porgendo il viso in alto essendo piu basso , ha un tono esausto e lo sguardo soddisfatto " Grazie per l'aiuto Sensei" dunque cala lo sguardo e si dirige verso la biblioteca per riporre i rotoli e infine uscire dall'accademia [Chakra off] END