Un Konohano è un Konohano sempre

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20:56 Yosai:
 Una notte come le altre. Sicuramente per la luna o per il mondo non cambierà da una qualunque altra notte. Ma quella per te è notte di riflessioni. Sotto di te si stende il villaggio della foglia. Anche per lui ogni notte sembra essere uguale alle altre. Indipendentemente da ciò che succede lui resta lì, immobile ed operoso, sorvegliato dalle sue leggenda. È sul capo di una di queste che ti trovi. Precisamente sul volto del decimo. Hai scelto con cura poco prima di salire. Sarà lei la custode dei tuoi pensieri per stasera. Te ne stai seduto sul capo capelluto e roccioso di Furaya-sama, con le gambe incrociate e i gomiti piantati sulle ginocchia, le mani sostengono il mento, la schiena è completamente incurvata in avanti. A coprirti le leve inferiore l’ampio pantalone d’un kimono nero. Un obi sottile, sempre nero, copre sia il bordo elasticizzato del chimono che la parte inferiore della canotta in tessuto tecnico che ti copre il torso, lasciando nude solo le spalle stondate e le braccia scolpite. La pelle lucida riflette i raggi della luna disegnando i contorni sinuosi dei tuoi muscoli. Il collo taurino sostiene il volto affilato con il mento affondato nei palmi. Lo sguardo blu, decorato dalle cicatrici che ti sfregiano il viso, è piantato sul villaggio. I capelli, corti fin quasi a raggiungere la pelle ai lati del cranio, più lunghi sulla parte superiore e lasciati lunghi fino alle scapole sulla parte inferiore, incorniciano la tua figura dandoti un aspetto se possibile ancor più animalesco. Sembri un grosso felino li appollaiato a controllare che di sotto tutto vada bene. ovviamente non è così. Al contrario. Ciò che succede di sotto non ti importa. Hai scelto solo il posto più lontano possibile dal villaggio. Il chakra scorre violento nel suo sistema circolatorio. Chiede libertà. Chiede di uscire, ma non glie lo consenti. Non adesso. Non stai combattendo, dopotutto. [Chakra On]

21:05 Onosuke:
 La luna è alta in cielo. Il cielo scuro è illuminato parzialmente da quella luce fioca che proviene dal grande semicerchio. Il Monte dei Volti è una meta che a Tsuki piace particolarmente. Proprio in quel posto è riuscito a prendere il sopravvento sul ragazzo, giusto giusto qualche giorno prima. Ha decido di ritornarci per pensare, per non passare tutta la serata in casa a non fare nulla. In più, nel caso avesse voglia, potrebbe anche sguainare la sua spada per fare un po' di pratica. Vuole capire a pieno quest'arte che, solo da poco, ha catturato la sua curiosità. Una felpa di colore nero è chiusa tramite una zip di colore bianco e ricopre completamente una maglietta del medesimo colore. Dei pantaloni marroni scuro, invece, coprono le gambe lasciando comunque comodi i movimenti seguendo abbastanza le forme delle due leve. Questi, oltre a due tasche nella zona del bacino, ne presentano altre due più grandi a livello dei quadricipiti. Una di queste, quella sulla destra, è coperta dal porta kunai e shuriken, mentre l'altra è in vista, ma all'ombra di quella che è una Wakizashi che si trova all'interno del suo fodero nero. Attorno al bicipite sinistro ha legato il suo coprifronte e a nascondere naso e bocca porta la sua mascherina. Il nastro rosso, che ha sempre portato con se, si trova a casa. Ormai non lo indossa più. Ormai è storia passata. Uscito dalla sua dimora, quella che prima era l'abitazione di Tenshi, decide di provare a impastare il chakra. Così porterebbe le mani al petto congiungendole provando a formare il sigillo della capra. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il corpo in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Si dirige verso la sua meta, sperando come al solito di non trovare nessuno perchè non sa come potrebbe comportarsi insieme a qualcuno che già conosce. Cosa succederebbe nel caso dovesse trovare qualcuno che potrebbe aiutare Onosuke ha ritrovare la luce? La risposta, probabilmente, arriverà presto, dato che, sopra la testa del Decimo, si trova Yosai: una sua vecchia conoscenza. Ovviamente, dato che compare davanti all'omone dopo la lunga scalinata, non può far finta che non esista e, sapendo che probabilmente il Taijutser lo vede, lo guarda con lo sguardo dorato senza, però, dire nulla.[tentativo impasto chakra][eq se serve]

21:52 Yosai:
 Sono i rumori alle tue spalle ad attirare la tua attenzione. Passi. Stai scoprendo quanto affinati possano essi essere. Ci senti meglio, ci vedi meglio. Il naso funziona meglio. Insomma cresci. Come una pianta, ti indurisci ed esplori nuovi sentieri di te. Alzi il mento dai palmi delle mani mentre raddrizzi l’ampia schiena, imprimi un movimento circolatorio alle spalle e al collo, portando il capo a guardare dietro di te. Dall’oscurità esce, illuminato dalla luce argentata della luna, un paio d’occhi dorati. Una mascherina. Crine scuro. Le labbra si stendono infilandosi negli zigomi rocciosi. Un sorriso sottile ti taglia il viso. Onosuke. Impossibile negare il piacere di vedere un volto amico in un villaggio che ti percepisce come straniero quando va bene. Scroci le gambe per far leva sui piedi e spingere contro la roccia sotto di te per tirarti su. Ti volti subito dopo, stagliato in tutta la tua altezza fronteggi a distanza la tua vecchia conoscenza, illuminati entrambi dalla luce della luna. Le tue labbra sottili si schiudono, voce baritona e profonda ne esce. Sommessa tutto sommato. Non vi occorre chissà cosa per sentirvi a vicenda <Onosuke> Non è solo un richiamo. Accompagni infatti il suo nome con un lieve cenno del capo. Un cenno di assenso ed uno solo, in segno di saluto. Compi qualche passo verso di lui, ma non andresti oltre la canonica distanza di cinque metri su per giù. Il tuo sguardo blu, illuminato d’argento s’infrange in quello suo dorato. Difficile cogliere qualsiasi tipo di emozione, ma quella mascherina ormai hai imparato a conoscerla <è dalla missione del carretto che non ci vediamo> rammenti ciò che è noto a entrambi, mantenendo un vago sorriso sul volto affilato. <Mi fa piacere vedere una faccia amica… devo ancora decidere se Konoha mi piace o no> Fa ancora strano che i tuoi ricordi relativi al villaggio siano di bambino. Praticamente quel posto non lo conosci. <Come mai da queste parti? Ti facevo a Kiri, ligio al dovere> Chissà da dove ti deriva quest’idea che a Konoha ci sia la vacanza mentre a Kiri la guerra. Ci sei quasi morto tu a Konoha neanche una settimana fa. Non è una frecciatina quella che gli lanci. È una presa di coscienza del suo essere. Hai avuto modo di testarlo anche sul campo, di saggiarne il comportato in missione. Hai posto la tua domanda, ora non ti resta che attendere la risposta mentre, istintivamente, ti poni al suo fianco, godendoti la vista da lassù [Chakra On]

22:11 Onosuke:
 Certo. Il Monte dei Volti piace un po' a tutti. Forse è una delle poche cose che accomuna Onosuke e Tsuki. Infatti, anche l'Aburame ama quel posto. Ricordi su ricordi verrebbero a galla se solo potessero. Invece no, sono stati soppressi all'interno di quel contenitore chiamato corpo. L'omone, che gli dava le spalle, si gira e riconosce il ragazzo. Come avrebbe potuto non riconoscerlo? Tsuki riceve un saluto, ma come ci si aspetta viene chiamato ' Onosuke'. Gli dà fastidio, ma non può ribattere. Sa che la cosa giusta da fare è continuare a farsi chiamare con quell'orribile nome. Si ferma quando vede Yosai avvicinarsi. Si trovano più o meno a cinque metri di distanza ora, e quello che fu suo compagno di missione comincia a parlargli. Amici? Loro due? Come potrebbe essere amico di uno così? Di uno che disprezza le regole. Di uno che non vuole essere comandato e a cui non piace obbedire. Non sono amici, ma Ysuki vuole giocare in un altro modo quindi per ora non dirà quello che pensa e cercherà di continuare questa conversazione, anche se forse in modo diverso da come la avrebbe fatto Onosuke. < Ciao Yosai. Proprio così. Da quel giorno più visti. >. Lo guarda negli occhi con il suo sguardo dorato mentre la testa viene inclinata leggermente verso dietro. < Sono tornato per dovere. >. Avergli detto di farsi gli affari suoi sarebbe stata la cosa più giusta, ma ha evitato. Diciamo che lo fa per un secondo fine. La forza di quel omone è spettacolare quindi potrebbe servire un giorno. < Ormai quello non era più il mio posto. Tu invece? Come al solito non hai pensato alle conseguenze e che quindi restare a Kiri sarebbe stato più utile per tutti? >. Una frecciatina escono da quelle labbra mentre vede il Taijutser spostarsi affianco a lui. Lo segue con la coda dell'occhio, mentre continua a tenere la faccia direzionata all'orizzonte. < In più la tua amica mi ha lasciato. Ha deciso di rimanere a fare l'infermierina all'ospedale. >. Si sente il tono di disprezzo in quelle parole. Disprezzo, però, finto dato che grazie a quella scelta lui è potuto venire a galla liberandosi da quelle catene che lo tenevano legato nel buio assoluto.[Chakra On][eq se serve]

22:40 Yosai:
 Rimani di tre quarti rispetto a lui, in modo da non perderti gli sguardi che ti dona. Un ottimo condimento alle parole che ascolti. Alla freddezza del tono non sei gran che abituato a dirla tutta. Un tono simile l’hai ascoltato in missione. Ma hai conosciuto anche un Onosuke fuori dal contesto della missione. Ben presto tuttavia sono altre le riflessioni che quelle parole ti suscitano. Inarchi un sopracciglio. Che l’Hokage abbia richiamato gli anbu, o almeno una parte di essi a Konoha? Plausibile, visto l’attacco che c’è stato. Annuisci placidamente accennando appena il movimento. La successiva frase di lui tuttavia, tagliente come una lama, t’investe. E tu pieghi le labbra in un altro sottile sorriso <come al solito> Confermi quella che, per quanto frecciatina possa essere, è una verità. <Non ho pensato alle conseguenze nemmeno stando qui in effetti, e adesso mi tocca affrontarle> Aggiungi. Non scendi troppo nei dettagli a dirla tutta, un tono tanto pungente non lascia certo in bocca la voglia di aprirsi. Certo, ora che ti ha vicino Onosuke potrà notare il fatto che non porti il coprifronte. Certe cose per un anbu parlano chiaro. Fai quasi per distogliere lo sguardo quando l’altro ti investe con la sua rivelazione. Le palpebre s’allargano insieme alla pupilla, mentre lo sguardo torna di nuovo piantato su di lui <cosa?> impossibile. Non è solo la notizia, è anche il tono che ti colpisce. Alle tue orecchie giunge la voce dell’Aburame che parlava di Tenshi la prima volta che si sono conosciuti. Un tono completamente diverso. Dopo lo stupore assottigli lo sguardo. <Che cosa è successo? L’ultima volta che l’ho sentita era stravolta per come ti aveva ridotto in un allenamento…> Cosa dire? Che ti sembra strano si siano lasciati? Perché? è davvero così strano? Non ti intrometti, anche perché vorrebbe dire incolpare uno dei due, come troppo spesso accade. <Mi dispiace…> Commenti abbassando lo sguardo. Ti trovi effettivamente nella posizione non solo di avere davanti il membro di quella coppia che ti sembrava perfetta che conosci di meno, ma anche che è più diverso da te. Istintivamente, per rispetto mandi giù il boccone amaro del disprezzo che ha dimostrato verso di lei. [Chakra On]

23:03 Onosuke:
 Ormai l'idea di tirare fuori la spada e usarla per allenarsi un po' è abbandonata. Si è ritrovato in mezzo a questa conversazione anche se ne avrebbe fatto sicuramente a meno. Una cosa positiva c'è: Tsuki può mettersi alla prova e sembra che, per ora, vada tutto bene. Yosai si trova di fianco a lui e con la coda dell'occhio guarda quello sguardo blu come l'oceano. Alle sue parole di conferma, ribatte ripetendole dando conferma a ciò che l'Aburame ha detto. Chissà quali sofferenze dovrà passare, povero ragazzo. Ha lasciato alle sue spalle la Guerra per un capriccio. Ha deciso di rimanere legato al suo passato che lo ha portato ad abbandonare i suoi colleghi che stanno in prima fila contro il nemico. < Capisco. E quali problemi stai riscontrando al villaggio? >. Curioso? Bah, non troppo. Vuole solo sentire le scuse che tirerà fuori il Taijutser. Lo sguardo dell'omone, alle dichiarazioni di Tsuki, rimane quasi senza parole. Infatti, poco esce dalla sua bocca compreso anche quell'episodio alla spiaggia. Quella volta che Onosuke, come un babbeo, si è fatto battere da una ragazzina debole. Udendo quelle parole, la sua faccia si gira lentamente verso Yosai, mentre i suoi occhi gialli spostano obiettivo: ora puntano al Taijutser. < Sinceramente? A me no. Mi ha trattato come una pezza per i piedi. Mi ha lasciato trovando scuse cul fatto che lo faceva per me. Se ci avesse tenuto, sarebbe tornata con me, ma non è stato così. La prova è stata su quella spiaggia quando mi ha quasi ucciso. >. Queste parole da Onosuke non sarebbero mai state dette o, addirittura, pensate. Neanche Tsuki, però, le avrebbe mai dette. Lui vorrebbe ringraziare Tenshi per essersi allontanata. Sembra quasi che Onosuke stia parlando con l'astio del suo alter ego, come se La parte oscura di lui che ora comanda il corpo sia poco lucido. La lucidità deve tornare e questo accade. Un respiro profondo e lo sguardo torna verso il panorama. < Tu sai, invece, che Tenshi ha sofferto moltissimo per la tua partenza? L'hai lasciata all'isola dopo che ha perso il suo migliore amico Hyuga. Piangeva quasi tutti i giorni perchè l'avevi lasciata là. C'ero io, ma non se lo aspettava da te. >. Vuole che Yosai si senta in colpa, come se le emozioni negative alimentino la sua batteria. Succede anche durante gli interrogatori, Gli piace fare del male. [Chakra On][eq se serve]

23:34 Yosai:
 Assottigli lo sguardo al dire di lui. La cogli la volontà di tirarti fuori la verità, e non hai problemi ad accontentarlo. Sei conscio che non sarà la chiacchierata con il conoscente che ti aspettavi. Quello è un ninja ferito. Tremendamente devoto al dovere e ferito. Per questo ti prendi qualche secondo per rispondere. Ogni parola dovrà essere calcolata per provocare una reazione. Quale? Gonfi il petto schiudendo le labbra e respirando, trattieni l’aria nell’ampia cassa toracica per qualche secondo prima di espirare dal naso, come un toro <Il villaggio non ha problemi, Onosuke, a parte il fatto che ha subito un attacco.> Come se niente fosse, ovviamente ironico nel dire. <Ma se può consolarti ho scoperto di recente che quell’attacco, quella distruzione, quei morti, sono in massima parte una mia responsabilità, e che ho continuato a lasciarmi dietro una scia di morti anche quando sono andato a caccia del colpevole e l’ho trovato> indurisci la mascella, parli in tono neutro, volutamente. Con noncuranza, come se la cosa non ti tangesse <E pensa che ho anche restituito il coprifronte a Furaya prima di partire… pensa se avessi fatto tutto questo portandomi dietro il nome del villaggio> è un gioco. Questo l’hai capito. Si destabilizzerà prima lui o lo farai prima tu? È un gioco in cui entrambi avete perso tutto. In forme diverse. Le successive parole tuttavia ti sorprendono, sgrani lo sguardo di nuovo, per la sorpresa. Ma ben presto, mentre parla, distogli lo sguardo anche tu sul panorama. Ascolti tutte le sue parole, e alla fine stendi le labbra in un sorriso che s’allarga tanto da distorcere tutta la muscolatura e snudare le zanne in un ghigno <Non fare il moccioso Onosuke. Non fare l’ipocrita> Un ringhio sommesso e profondo. Mentre mantieni lo sguardo sul paesaggio. <Io non avrei troncato una relazione per così poco, te lo concedo, ma addirittura un paladino del “dovere” come te, uno che si permette di andare in giro a tirare frecciatine su situazioni che non conosce, pretende che la sua ragazza abbandoni tutto e torni al villaggio per un suo capriccio?> Scuoti il capo <Tu avresti potuto fare lo stesso per lei. Furaya non te l’avrebbe mai negato.> gelido nel tono. <Mi ha raccontato di quell’episodio. Si è sentita in colpa fino a distruggersi quando voleva dimostrarti solo quanto era migliorata. È nelle cose ferirsi in allenamento. Se combattessi contro di me mi farei molte meno remore di lei> Inconcepibile per te il senso di colpa in allenamento. Ma forse ne hai subiti troppi di scontri da allenamento in cui hai rischiato la vita. < “Me la terrò stretta perché, come hai detto tu, chi ce l’ha vicino è fortunato” Con queste parole mi hai salutato la prima volta che ti ho incontrato> commenti assottigliando ancora di più il tono e riducendolo ad un misto tra un ringhio e un sibilo <Ho risposto ad un dovere tanto quanto te. Con la differenza che lei non è la mia ragazza. Era tuo compito esserci per lei Onosuke, non mettermi sullo stesso piano nei confronti di Tenshi. Ho le mie colpe con lei e le ho accettate prima di comunicarle la mia partenza, con lei come con tutti. <Non farmi la morale perché potresti scoprire che non siamo poi così diversi quando si tratta di *dovere*> Perché è questo che hai sentito quando sei partito. Un richiamo all’ordine irrinunciabile. Solo un tipo di ordine diverso [Chakra on]

00:06 Onosuke:
 Sembra che qualcosa si sia acceso in Yosai. Si sta scaldando e Tsuki aspetta che lui finisca di parlare prima di dire la sua. Si è preso molte parole dall'omone, ma queste non lo toccano nemmeno. Lui ipocrita? Quasi gli viene da ridere sentendo quella parola che rivolta verso di lui sembra quasi una barzelletta, ma si trattiene. < Sono a conoscenza dell'attacco, tranquillo. >. Di cosa starà parlando quando dice che è sua responsabilità? Vorrà solo essere al centro dell'attenzione? Una cosa è certa: non dirà ciò che pensa dato che conosce le abilità di chi ha davanti. Provocarlo fino ad un certo punto è la cosa giusta. Poi bisogna mollare un attimo. Proprio come quando si va a pesca. Bisogna dare un po' di filo tra un tiro e l'altro. Ma poi.. Lasciare il coprifronte? Veramente? Si gira verso Yosai con tutto il corpo, guardandolo ora dal basso verso l'alto. Dal suo sguardo si capisce che non ha paura. < Quindi ora? Non sei più un ninja della Foglia? >. La calma lo pervade. Il battito cardiaco, anche se in mezzo a una discussione, non è aumentato. Il respiro, anche, è regolare quasi come non stia succedendo niente. < Comunque non serve che ti scaldi. Io non ti ho offeso. Non sai il motivo per cui io sono tornato quindi è meglio che eviti di parlare di cose che non sai. >. Ovviamente non può dirgli il motivo del suo ritorno. Non può dirgli che gli Anbu sono stati richiamati perchè nessuno può sapere, per legge, la sua seconda identità. < Lei poteva tornare e non lo ha fatto. Io non potevo restare. Qual era il tuo dovere?. >. Tsuki sa il motivo del ritorno del Taijutser al villaggio. Tenshi lo ha detto ad Onosuke. Lui, forse, non lo sa. < E di quell'episodio forse non sai tutto. Non sai che dopo avermi trafitto con le spine voleva lasciarmi. Anche in quel momento aveva in mente questa cosa. >. Benzina sul fuoco. Ecco cosa sta facendo Tsuki. Cosa farà Yosai? Come risponderà a tutto questo? Il tono di Tsuki è basso, calmo e deciso. < Tienitela pure stretta, come facevi agli allenamenti. Mi hai chiamato amico prima, mentre quando eravate voi soli vi divertivate. Non penso che un amico lo avrebbe fatto sai? >. Sa che, nel caso Yosai volesse rispondere con la violenza, lui non riuscirebbe mai a schivare il colpo. Sono troppo vicini. Però quell'aria che ricopre quel posto lo fa sentire bene. Lo fa sentire vivo.[Chakra On][eq se serve]

20:57 Yosai:
 Eccoti infine, uomo spezzato tra il bene che tutt’ora provi per la rosata e una naturale forma di empatia, per quanto grezza e primordiale, che ti porta a tentare di metterei nei panni di un uomo innamorato e lasciato nel momento in cui il dovere ha chiamato Ascolti le parole di lui, percependo la rabbia dentro di te. Magari le situazioni che hanno a che fare con relazioni e sentimenti fossero chiare come quado hai un avversario davanti a te e devi buttarlo giù. Questo tipo di nebbia ti si infilerà nel cervello prima o poi e non ne uscirà più. Ne sei sicuro. Assottigli lo sguardo alla domanda che ti rivolge <La mia situazione con il villaggio è particolare, Onosuke. Non è riducibile solo alla domanda che mi hai posto. Ma se ci tieni a rimanere in questo binario no, formalmente non sono un ninja della foglia. Sono legato esclusivamente all’Hokage. Lei ha il mio coprifronte> magari fosse semplice. Ti saresti lasciato il villaggio e tutti i suoi abitanti alle spalle in quel caso. Il Rimprovero che ti pone ti fa irrigidire i muscoli del volto, sicuramente, ma non è sbagliato e lo capisci. È una storia, quella tra loro due, che hai vissuto dalla finestra e sentendo quasi solo la campana della Senjuu. Di una cosa però sei sicuro. Erano felici. Deve essere successo qualcosa. Lui ti sembra diverso, dall’ultima chiacchierata informale, ma non puoi dire se e quando sia avvenuto questo cambiamento. Non rispondi comunque all’accusa. Non ce n’è bisogno. La frase sul dovere ti porta ad assottigliare lo sguardo, scuotendo la testa, <Non lo so se lei poteva tornare o meno, quello che però non stai considerando, né per me né per lei, è che non esiste solo il dovere impostoti da un ordine.> Gonfi l’ampia cassa toracica, trattenendo un attimo l’aria e allungando i muscoli intercostali per poi espirare dalla bocca <Quando ci siamo conosciuti ho criticato la tua scelta di seguire cecamente quanto veniva ordinato dai piani alti e tu mi hai risposto che non era così, che quel dovere che ti veniva imposto in realtà lo condividevi non solo per accettazione ma anche per convinzione. Se è vero quello che mi hai detto al tempo allora sai benissimo che esiste un senso del dovere intero che spesso sa essere più forte delle circostanze, soprattutto quando non ci sono particolari ordini a contrastarlo. Non so se Tenshi è rimasta lì per questo senso del dovere, come hai detto, è meglio che evito di parlare di cose che non so…> Sposti lo sguardo blu in quello dorato di lui <…ma di sicuro se ignori il senso del dovere altrui finisci col parlare anche tu di cose che volutamente ignori> che decida l’Aburame se stai parlando della tua situazione personale o della loro. Le ultime frasi le accogli in silenzio abbassando lo sguardo al punto da coprire con l’ombra dei tuoi lineamenti i tuoi occhi. Nessuna reazione, se non un rapido contrarsi dei muscoli del corpo che sembrano muoversi come serpi di carne sotto la pelle. Trattieni l’impeto di scaraventarti contro di lui e rimani per molti momenti in silenzio, fino a compiere mezzo passo verso di lui, tu muovi in modo tale da essere non solo visibile, ma quasi prevedibile. Le labbra si schiudono, il tono è basso e profondo al punto da voler dialogare direttamente con la cassa toracica del genin. Glaciale <L’ultima volta che ho visto Tenshi Senjuu prima di ricevere la notizia di ciò che ho perso nell’attacco a Konoha l’ho trovata rannicchiata nella foresta di mangrovie ed è arrivata alla conclusione che le cicatrici che ti ha lasciato fossero in realtà il segno del fatto che in quel combattimento lei ha dato tutta se stessa per farti capire che in grado di proteggere te tanto quanto tu eri in grado di proteggere lei. Ha convertito il terrore e il ripudio di quelle cicatrici nel simbolo della volontà di poterti stare affianco.> Quasi un sibilo verso la fine, solo un bagliore rivela la posizione dei tuoi occhi <Rispetto il tuo dolore, Onosuke, se avessi vissuto una situazione del genere probabilmente avrei annientato me stesso> Indubbiamente non ti è sfuggita la compostezza di lui nel parlare di quella situazione. Di sicuro non puoi sapere quanto artefatta sia, quanto vivo sia ancora il dolore <ma rispetta il tuo consiglio e non parlare di cose che non sai. Soprattutto, Onosuke… non mi provocare, o capirò che vuoi solo danneggiare te stesso> Commenti spostandoti di mezzo passo all’indietro e allontanandoti da lui ma senza smettere di tenergli lo sguardo addosso. [Chakra on]

21:52 Onosuke:
 Quante parole da Yosai, mentre Tsuki lo sta solo provocando. Sembra piccolo rispetto alla persona che ha davanti anche se, in realtà, non lo è troppo. Questo, però, non gli mette ansia o, ancor peggio, paura. Non sente nulla di tutto ciò. L'unica cosa che percepisce è la rabbia all'interno delle parole dell'Akimichi. Sentendo che il Taijutser non è più un ninja del villaggio, scuote la testa lateralmente. < An, legato solamente all'Hokage? > ripete con tono quasi scherzoso. < Interessante. Quindi all'interno del Mondo Ninja non sei nessuno? > domanda incuriosito. Sicuramente sa che non è quello che lo rende forte. Una persona potrebbe stare Genin a vita ed essere uno dei Ninja più capaci. Le provocazioni stanno facendo effetto. Yosai si scalda e fa cose con i muscoli, contraendoli come se il nervoso stesse diventando benzina per quei pistoni. Ascolta e ascolta, incrociando la braccia davanti al petto. Quante parole da parte dell'omone che ha davanti. Fiumi di parole, a cui Tsuki non risponde per il momento. Finito di sentire quel lungo monologo sui doveri, l'Aburame prende la parola. < So benissimo cosa ti ho detto la prima volta che ci siamo conosciuti e sono ancora convinto di questo. Vorrei solo farti capire una cosa. Io una scelta non ce l'avevo. Potevo solamente fare questo. Lei, invece, poteva scegliere se stare accanto a me o se stare in quell'isola a fare l'infermierina. Spero che questo sia chiaro. > dice per dare le basi al suo discorso. < Io sono venuto qua sia per eseguire gli ordini sia per seguire quello che per me era più giusto. Non parlo per dare aria alla bocca. > continua. Le mani incrociate davanti al petto fanno allargare le spalle a Tsuki, il quale, con il suo sguardo dorato, non smette di puntare agli occhi dell'Akimichi. La sua aria di sicurezza e calma non smette di ricoprirlo. Continua a fingere dicendo che questa scelta di Tenshi non gli sia andata bene. Invece non è affatto così. Lei, stando là, ha permesso questo cambiamento in lui. Quel cambiamento che Yosai ha notato. Successivamente, l'uomo si avvicina. Ora si trovano veramente vicini. Per non perdere gli occhi blu del Taijutser, alza la testa, inclinandola. Fa un cenno con la testa ogni volta che Yosai dice qualcosa. Un cenno di conferma per far capire che ha sentito ciò che gli ha detto. Per far capire che è attento a non perdere nessuna parola di ciò che gli sta venendo detto. < An si? E ora? Dov'è? Dato che voleva starmi di fianco, dov'è ora? > si guarda intorno. < Io non la vedo, quindi quella scusa non me la bevo. >. Infine arrivano quelle che alle orecchie di Tsuki sembrano minacce. < Provocazioni? E queste cose ti provocano? Ti facevo più forte. Non pensavo che ciò potesse toccarti così tanto. Non pensavo che le mie parole potessero superare la tua corazza fatta di muscoli. >. Le minacce non lo toccano. Anzi lo rendono fiero di aver raggiunto ciò che si era prefissato di fare.[Chakra On][eq se serve]

22:24 Yosai:
 Ti si inarca lievemente un sopracciglio ad ascoltare quelle domande. Domande che per te non hanno senso al punto che non sai nemmeno come declinarle, tanto bassa è la considerazione che nutri verso l’opinione che gli altri nutrono di te. E questa è solo la prima delle cose che ti manda in confusione, dal momento che fatichi a cogliere l’esistenza di un mondo ninja separato da quello non ninja. <Cioè, mi chiedi se sono qualcuno in mezzo a chi considera se stesso poco più che un kunai da far maneggiare dal superiore di turno?> Non dedichi altra attenzione a quella domanda, scuotendo il capo. E continui a scuoterlo. Anche quando l’altro parla, ripetendosi e mostrando quanto poco ha colto del tuo discorso, <Dimmi una cosa, Onosuke, hai detto che sei tornato anche per seguire quello che per te era più giusto. A parti inverse cosa avresti fatto? Se a lei avessero chiesto di restare e avessero lasciato te libero di scegliere, se lei ti avesse chiesto di restare con lei… Avresti messo la consapevolezza di ciò che è giusto fare per il tuo villaggio davanti a Tenshi e saresti partito oppure avresti permesso ai vostri sentimenti di andare oltre ciò che tu pensi sia giusto fare per il villaggio?> La sua ultima frase ti porta solo ad un sospiro. Sei stanco di sentirlo parlare in quel modo <Sei libero di non bertela Onosuke, è la verità. Sul perché lei non abbia deciso di restarti affianco devi interrogarti tu, non io> Commenti, forse hai imparato a farti i fatti tuoi. Le ultime, ironiche domande ti provocano nient’altro che un sorriso che arriva a snudare la dentatura. Un gioco che hai compreso. <Ah no? Non speravi che le tue finte accuse sulla fedeltà di Tenshi riuscissero nell’intento di provocarmi?> Allarghi quel sorriso, Nient’altro. Una domanda retorica. Andresti avanti nel parlare, ma sei interessato alla risposta alla domanda che hai posto, e nel frattempo sposti lo sguardo sul villaggio. Chissà se a forgiare quel villaggio è stata più la spinta conservativa di ninja come l’Aburame che hai di fianco, disposti a qualunque cosa per rispettare l’ordine impartito, o la spinta propulsiva di ninja disposti a infrangere le regole in virtù di un valore più grande <Sole e Luna, mi dicesti una volta> Sorridi a quel pensiero. Mai definizione potrebbe essere più azzeccata. [Chakra On]

22:44 Onosuke:
 Avere il coprifronte e non averlo fa differenza. Se non hai il coprifronte non sei nessun all'interno del Mondo Ninja. Sei solo parte del Mondo, niente altro. Questo è sempre stato chiaro per Onosuke e anche per Tsuki. Chi ha il coprifronte deve proteggere chi non lo ha. Il contrario è infattibile. Per questo i due mondi non possono essere uniti in uno. < Forse cambiando parole è più semplice. Hai perso i gradi? >. Questo modo ti porre la cosa, più semplice e chiaro, potrebbe aiutare Yosai. Poi, come si aspettava, arriva una domanda. Cosa rispondere? Continuare a fingere che la cosa possa interessargli? Beh, perchè smettere? Si sta divertendo tantissimo. < Beh, sicuramente, se non avessi avuto l'obbligo di tornare avrei deciso d rimanere là. Non avrei avuto motivi per tornare dato che il villaggio aveva abbastanza difese. Non sei stato l'unico a tornare in patria. Io sarei rimasto all'isola, a combattere l'Alleanza. >. Gli viene da ridere, ma si trattiene. Tornare a Konoha è stata la cosa migliore che avrebbe potuto mai fare. MA si vede che il ragazzo vuole andare avanti e far andare avanti quella conversazione. < Io non me la bevo. Tu credici se tanto ne sei convinto. >. Poi l'Akimichi fa un sorriso, sentendo le ultime domande. Si è fatto beccare con quelle ultime domande. Doveva risparmiarsele per più avanti. Chissà a che punto sarebbe arrivato l'omone che ha davanti se non avesse capito il gioco che Tsuki aveva cominciato. Tsuki fa una risata. Una di quelle risate che si fanno quando ci si diverte, ma lo sguardo non è divertito. Non da l'impressione che questo sia stato uno scherzo all'altro, ma quasi una presa in giro. Sta ridendo di lui. < Devo dire che mi sono divertito un sacco. Peccato che tu ti sia accorto che stavo giocando con te. Avrei voluto continuare ancora un po', ma mi sono fatto scoprire. > dice dopo aver riso per pochi secondi. Il ragazzo si gira per guardare il villaggio, citando, di nuovo, l'Aburame. < Oh si, la Luna. Un corpo con due facce. A nessuno frega il lato oscuro, quello nascosto. > e alza la testa per guardare quella forma luminosa nel cielo. [Chakra On][eq se serve]

23:08 Yosai:
 Effettivamente quel cambio di parola aiuta se non altro nell’apparente tentativo di far sembrare la domanda un po' più innocua, ma soprattutto un po' più scevra da costrutti mentali che evidentemente non condividi con lui. <Si.> e già questa risposta potrebbe soddisfare l’Aburame. <Della mia condizione di ninja e permanenza del villaggio parlerò domani con Furaya, ma allo stato attuale si ho rimesso a lei i miei gradi e non sono nemmeno tanto sicuro di essere ancora cittadino di Konoha> è un incontro importante quello che ti attende. Ne va del mio futuro <Ho preso questa scelta nella ferma convinzione di non coinvolgere nessuno con le mie azioni… eppure alla fine due anbu e un cane ninja degli Inuzuka ci hanno rimesso per causa mia e di ciò che mi porto sulle spalle> Devi cambiare strategia, ma non puoi farlo senza parlarne con Furaya, se c’è qualcosa che hai capito da questa faccenda è quanto visceralmente tu sia legato al destino di quel villaggio che fatici a considerare tuo e che fatica ad accettarti. Ma la risposta che più aspettavi arriva subito dopo, assottigli lo sguardo <Quello che sto cercando di dirti è che se tu fossi stato privato dell’ordine avresti agito considerando il tuo bene e il bene della tua relazione con lei, ma se tutti quanti avessero fatto una scelta di comodo come la tua, dove sarebbe finito il “bene del villaggio”? So che non sono stato l’unico ma insieme a me sono partite persone che hanno ritenuto che il loro dovere morale fosse quello di partire per aiutare il villaggio a ripartire… Sto solo cercando di dirti che se lei è rimasta l’ha fatto perché ha seguito un proprio interno ordine morale che l’ha vincolata esattamente tanto quanto a te ha vincolato un ordine ricevuto dall’alto. Non capisco come tu faccia a criticare questa devozione verso il villaggio, da ninja.> Un po' meno gelido. Finisci per lasciar trasparire il sincero dispiacere, almeno in minima parte <Detto questo io non avrei considerato la distanza un ostacolo tanto grande da portarmi a troncare una storia, ma sui motivi sottostanti una scelta del genere non ho intenzione di ficcare il naso. Come hai detto, non è il caso che mi immischi in cose che non mi riguardano> commenti. Parli tenendo lo sguardo sul villaggio. Sta iniziando a piacerti quel paesaggio. Scuoti il capo sorridendo al suo dire. Nemmeno tu stessi sapresti decifrare quel tuo sorriso. Sorridi perché sei contento che quello fosse un gioco o cerchi di mascherare quanto in realtà ti pesi quell’accusa? Forse devi crescere anche tu, e non poco. <Ti saresti divertito di più se fossi riuscito a farti spaccare la faccia?> Chiedi con una vena di curiosità quasi infantile <Come funziona, sarei finito in gattabuia?> magari per disturbo della quiete pubblica. sai, adesso sei un tizio qualunque che alza le mani su un ninja del villaggio. L’ultima frase, tuttavia, ti porta ad abbandonare quel tono curioso, in favore di uno più serio, mentre riporti lo sguardo su di lui schiudendo le labbra <E dimmi, luna, tu mostreresti il tuo lato nascosto, se a qualcuno importasse?> Se questo dialogo fosse doppiato in giapponese, Tsuki, sapresti che sto parlando con te. [Chakra On]

23:28 Onosuke:
 Che situazione rivoltante. Come si fa a rifiutare il coprifronte? Come si può tradire il villaggio così? Sente molte scuse nelle parole di Yosai, e senza peli sulla lingua gli dice ciò che pensa. < Tu pensi che questa tua scelta possa avere ripercussioni solo su di te? Perchè se è così penso che tu sia uno scemo. Da Ninja di Konoha, se ti tiri indietro porti alle persone del villaggio che stai guardando una difesa in meno. Tralasciando le tue idee che non condivido per niente, mi spiace dirti che sei in gamba. Proprio una scelta di merda. >. Perole forse un po' pesanti, ma che esprimono tutto del'idea di Tsuki. In più, il fatto che qualche Anbu sia morto per colpa sua, all'Aburame non va molto bene. Sono morti dei suoi colleghi, ma questo non può dirglielo. Poi, riguardo all'altro discorso, risponde, ma cambiando totalmente idea. Non vuole più fingere. < Ora che il gioco è finito, posso dirti come la penso. Sono contento che lei abbia fatto quella scelta. Almeno mi sono sbarazzato di lei. Non la sopportavo più. Sempre a piangere. Sempre a disperarsi di tutto ciò che le succedeva. Si è pure disperata di avermi sconfitto in un duello. Meglio così. Che stia pure all'isola che io qua me la vivo alla grande senza di lei. >. Questo potrebbe far scaldare ulteriormente Yosai e per questo Tsuki decide di chiarire. < Ma non arrabbiarti per questo. La penso così e tu puoi pensarla in un altro modo. >. Mette le mani avanti in modo tale da fermare il toro prima che parta. E poi, un paio di domande. Anzi, un paio di frecciatine. < Assolutamente no. > dice ridendo. < Non saresti andando in gattabuia. Me le sarei cercate. Però può essere.. Forse mi sarei divertito di più se fossi arrivato ad alzare le mani. Per me sarebbe stata una vittoria con i fiocchi. Quanto ti sei trattenuto però? >. Un'altra provocazione? Starà a Tenshi capirlo. E poi, una domanda che fa portare a Tsuki la testa verso avanti, facendo togliere lo sguardo dalla Luna. < Uh, bella domanda. Probabilmente si, dato che è la parte più bella. >. Chakra On][eq se serve]

23:56 Yosai:
 Ascolti il dire di lui. Probabilmente il venir meno delle vostre compostezze vi ha portato ad esporvi. Percepisci le sue idee in maniera molto più chiara in ogni caso. Sorridi al dire di lui. Chi è che parla di cose che non conosce? <è probabile che sia stata una pessima scelta. Quando l’ho presa Furaya mi aveva appena avvertito che mio padre è stato il fautore di quel disastro che vedi laggiù, e che ha attaccato per uccidere la mia madre adottiva, portandosi dietro non so nemmeno quanti morti innocenti> Abbassi lo sguardo sul villaggio hai rivelato troppo di te, e l’hai fatto quasi senza rendertene conto. Gli hai affidato la verità sulle tue origini. <Lo sai meglio di me che l’unica cosa peggiore di avere un ninja in meno è avere un ninja distratto. Per questo motivo ho riconsegnato il coprifronte. Sapevo dentro di me che sarei passato sopra a qualunque cosa per arrivare all’obbiettivo di scontrarmi con il Demone Rosso.> Tiri un lungo, pesante sospiro <Inoltre sapevo che quell’attacco era un richiamo per me. Si sta divertendo a portarmi via i miei legami uno dopo l’altro. Ha cominciato con il mio sensei, a Kiri si è preso il mio padre adottivo, e poco dopo… questo> Serri la mandibola contro la mascella <Per questo ho lasciato Tenshi a Kiri, il coprifronte a Furaya e sono partito. Volevo che lui fosse costretto a rivolgersi direttamente a me, senza coinvolgere altre persone> Ingenuo? Sicuramente. Non la tiri neanche in mezzo l’emotività del momento, lo sconvolgimento della notizia che hai ricevuto. <Mi sono reso conto di aver sbagliato, ed è per questo che adesso prima di prendere una decisione sul futuro mi consulterò con Furaya. Perché se rimango questo villaggio avrà un nuovo nemico, e io avrò nuovi attacchi sulla coscienza> è frustrante dover avvertire ogni volta avvertire il peso di un demone che ti segue. Ma è il tuo destino. Ogniuno ne ha uno. Sposti lo sguardo su Onosuke quando lui rivela i suoi sentimenti. Tu ti limiti a premere le labbra l’una contro l’altra, ascoltandolo <Percepisco un astio che non avrei mai creduto di sentire da parte tua nei suoi confronti. Per quello che vale mi dispiace, ma spero che da questa difficoltà esca fuori il ninja che sei pronto per diventare, perchè vale lo stesso discorso che tu hai fatto per me.> Sole e luna, alla fine di questo si tratta. Scuoti il capo nel sentirlo mettere le mani avanti, ti esce addirittura una silenziosa risata sospirata <Non ti preoccupare. Sto solo pensando che probabilmente il mio prossimo incontro con quella che ritenevo una sorella potrebbe essere meno piacevole del previsto> Ti preoccupa la cosa, è ovvio. Ma non è il momento di parlarne. Quel sorriso a labbra chiuse e quella risata silenziosa, composta e sospirata si dilatano snudandoti le zanne, <Tantissimo> ecco quanto ti sei trattenuto <Te la do comunque come vittoria. Ti sarebbe bastata un’altra illazione infame come quella che hai fatto> ammetti. È evidente che la Senjuu è un tasto dolente anche per te, che separarti da lei sia stato doloroso. Ma al richiamo del Demone Rosso non saprai mai dire di no. L’ultima frase che l’altro ti regala ti porta ad assottigliare lo sguardo. Lasci che lunghi secondi di silenzio passino prima di rispondere, spostando di nuovo lo sguardo sul villaggio <E allora sappi che quando ti sentirai pronto, qui ci sarà qualcuno a cui importa> commenti. Dovresti tornare in missione con lui, o sfidarlo in un duello serio. Detesti il senso di incompletezza che ti lasciano le parole <D’altronde è un lato molto più interessanti di tanti soli meno convinti e motivati di me> Poco ma sicuro. [Chakra On]

00:29 Onosuke:
 Certo. Il gioco è finito, ma il discorso che è venuto fuori poi è interessante. Non capisce molto il motivo per cui Yosai si stia aprendo così tanto con lui dopo che lo ha preso in giro tutto questo tempo. Motivazione o no, questo sta succedendo. Ma per Tsuki sono parole già sentite, infatti Tenshi quando Yosai partì raccontò tutto all'Aburame. Non lo interrompe per dirgli che sono parole 'inutili', ma aspetta che finisca di parlare prima di dire la sua. < Dato che parlo solo di cose che so, ti dico che sapevo già tutto dato che Tenshi mi disse le tue motivazioni. Per questo ti dico che è stata una scelta del tutto discutibile, per non dire penosa. Tu, da solo, vorresti combattere questa guerra quando hai delle persone che possono aiutarti? Veramente? Ti sembra una scelta fatta con la testa? Perchè a me sembra di no. >. Non risparmia nulla. Va dritto al sodo per dire ciò che pensa. Lo sguardo è ricolto verso il villaggio. Si trova di fianco a lui. < Uh, non dispiace a me. Perchè deve dispiacere a te? > domanda sincero. Alla fine, capisce che son frasi fatte per questi momenti, ma si potrebbero evitare. < Io spero tanto di non vederla più. >. Cosa vorrà dire? Addirittura così tanto astio? E per cosa? Però il sapere che la vittoria è sua lo fa contento. Sentire che bastava ancora poco per farlo incazzare del tutto lo rende fiero. Un po' di tristezza per essere arrivato così vicino, però, c'è. Per un soffio. < Lo avevo notato. Peccato proprio. Mi avrebbe dato una forza pazzesca. >. I sentimenti negativi lo fanno felice. Per questo si diverte a provocare dolore, sia fisico che mentale. Silenzio prima di sentire una risposta all'ultima frase dell'Aburame. Che cosa curiosa. Yosai è vorrebbe vedere il lato oscuro della Luna? E come mai tanto interesse? Peccato che gli sia davanti. < Un Sole non motivato è un Sole spento. Un Sole spento è inutile e poco interessante, è vero. Ma cosa succederebbe se ti dicessi che il lato oscuro della Luna fosse quello che stai guardando? Coma fai a sapere che non è sempre stato quello? Bisogna guardare oltre Yosai, e non fermarsi alle apparenze. Pensaci bene stanotte a quello che dovrai dire domani. Un Konohano è un Konohano sempre. >. Detto questo, si gira, dando le spalle al villaggio. Gli occhi dorati, ora, puntano a ciò che prima era dietro di lui. Puntano la strada da cui è arrivato. < Vuoi servire l'Hokage? Vuoi vedere meglio questo lato oscuro? Parlane con lei domani e entra nell'ombra con me. Altrimenti tieniti questa cosa per te e usala più avanti. Sappi che mi sono aperto con te solo perchè tu ti sei aperto con me. Mi fido. >. Così, si avvia verso casa.[end]

00:53 Yosai:
 Assottigli lo sguardo. Ecco un altro argomento delicato che preferiresti non venisse toccato. Eppure glie lo concedi. Perché? Perché quello che doveva succedere è già successo. Hai già incontrato il demone rosso, ti sei già accorto che quella che pensavi fosse una strategia in realtà è stato semplicemente un seguire le regole imposte dal tuo nemico, e hai già stabilito che così non può andare avanti. Per questo ti serve Furaya. A farti innervosire ti rimane la fastidiosa tendenza al sistema di ragionamento binario dell’Aburame. Non riuscirai mai a smettere di trovare irritante quel modo di ragionare. Eppure comprendi che per lui è impossibile uscirne almeno quanto per te è impossibile assecondarlo. E soprattutto detesti il parlare a posteriori, a cose fatte. Non rispondi tuttavia. Non serve, hai capito che quella non è stata una scelta saggia. Concordate. Quella domanda ti fa inarcare il sopracciglio <Mi dispiace perché penso tu ci abbia sofferto> Non può passarti nemmeno per l’anticamera del cervello che un distacco del genere non sia stato doloroso. La frase successiva ti fa toccare con mano la durezza del muro che l’altro ha costruito per nasconderci dentro ciò che prova in merito. Ancora una volta non rispondi. Avrebbe senso? È il suo modo di reagire. Ogniuno ne ha uno. Sorridi invece al suo successivo dire <Un giorno ci sfideremo, e allora potrai divertirti quanto vuoi> Ammetti. Che sia per diletto o per provocazione o per odio, questo lo decideranno i Kami. Ascolti le sue successive parole, conclusive. Che portano l’Aburame ad allontanarsi dal loco <Ci penserò> Quasi una risposta soprattutto alla prima frase. L’ultima frase è quasi criptica, la lasci scorrere lungo le tue sinapsi girandola e rigirandola <anche io> mormori infine. Sarai stato udito? Non puoi saperlo, ma hai tanto su cui riflettere. Resterai li, con i Kage del villaggio, ancora una volta ponderando. [END]

Yosai incontra un Onosuke appena rinato nella sua forma più oscura, Tsuki.
Ne nasce un confronto che all'inizio è serratissimo e sembra scivolare verso lo scontro, ma lascia spazio nel finale a comprensione reciproca e considerazioni utili per il futuro.

Il sole e la luna si detestano ma si rispettano.


//La giocata è stata iniziata la notte prima del colloquio di Yosai con Furaya, concludendo in maniera efficacissima e del tutto non pianificata il ciclo delle riflessioni antecedenti a quel colloquio.

Grazie ad Onosuke per la giocata, la pazienza e gli spunti.