Yin e Yang
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Giocata del 18/05/2020 dalle 14:59 alle 19:05 nella chat "Foresta di Mangrovie"
Oggi è una giornata particolarmente noiosa per il povero Hyuga, che come ormai succede da svariati giorni consecutivi, perde il sonno dietro i libri di medicina e gli svariati allenamenti che sta sostenendo per poter rimanere in forma per le prossime missioni che dovrà affrontare. Di nuovo in quella lugubre foresta, questa volta solo per semplice inerzia, non sapeva dove andare ed in città c'è fin troppa confusione per il suo stato mentale attuale, e le sue occhiaie ormai hanno preso il possesso delle sue palpebre inferiori. Dato il luogo lugubre ed i tempi in cui volge il mondo, lo Hyuga andrebbe ad attivare il proprio flusso di Chakra. La mano destra viene portata davanti a petto, appena sotto lo sterno, andando a formare il sigillo della Capra, cominciando quindi il rituale del richiamo del Chakra. All'interno della sua testa, un vuoto si andrebbe a creare, una stanza nera, all'interno della quale si andrebbero a formare due piccole sfere, di due colori diversi tra loro. La prima, di una colorazione bluastra, prende posizione all'altezza della sua fronte, in contemporanea, tantissimi piccoli aghi dello stesso colore, prendono forma intorno ad essa, che come degli squali affamati, attaccano quella sfera come se fosse una balena ferita, andando tuttavia ad avere un effetto inverso, infatti è la sfera a nutrirsi di essi, ingrandendosi sempre di più ed andando a rappresentare l'energia psichica del ragazzo. La seconda sfera, scarlatta, si va a formare all'altezza dell'ombelico del giovane uomo, che a differenza della prima, va ad assorbire il proprio nutrimento direttamente dai muscoli dello Hyuga, come se fosse un vampiro, andando ad ingrandirsi come la prima, rappresentando l'energia fisica del ragazzo. Una volta formatesi, il ragazzo le farebbe collidere ed unire tra loro, tentando quindi di dare vita al proprio flusso di Chakra, facendolo scorrere lungo tutti i punti di fuga presenti nel suo corpo. Fatto ciò, la sua mano tornerebbe lungo il suo fianco destro, continuando il suo svogliato cammino in quella foresta nebbiosa. [Tentativo attivazione Chakra] Sovrappensiero, con lo sguardo perso al suo fronte e le pupille ben dilatate. La sua esile corporatura è coperta da un vestiario completamente nero. Pantaloni lunghi, stretti nella zona più distale da dalle fasciature tipiche del mondo Ninja, mentre il busto è avvolto da una semplice maglia a maniche lunghe. Ben poco visibili le copiose cicatrici sugl’avambracci, celate dal tessuto di quell’abito. Alla cinta si aggancia la tasca porta oggetti posteriormente, mentre di fronte all’anca destra penzola il coprifronte di Konoha, legato tramite un nodo ben saldo. La restante attrezzatura è riposta nelle tasche porta kunai/shuriken legate a metà delle cosce. Una per lato. Gli occhiali da vista sono sempre lì, nel loro posto più consono, lasciando che parte della capigliatura castana si poggi sulla montatura di quest’ultimi. Il Kokketsu appare come un ragazzo esile di corporatura e non troppo alto, ma senza dubbio il segno distintivo che maggiormente si può notare è il colore della sua carnagione. Chiara, chiarissima, più simile ad un corpo morto piuttosto che ad uno vivo e vegeto. Da quel pallidume si intravedono facilmente le sue vene superficiali notevolmente scure poiché riempite di quel sangue nero, frutto del patto con gl’Inferi. Non una bella visione, insomma, abbastanza macabra ai deboli di cuore. Si trova già immerso nella Foresta in uno di quei tanti spiazzi presenti non troppo distanti dall’Accampamento comune. Le natiche sono poggiate su una grossa radice di una Mangrovia. La schiena è inarcata in avanti con le mani poggiate sulla parte mediale delle cosce. Le gambe, invece, sono incrociate e completamente extraruotate con la faccia laterale delle ginocchia poggiate sulla superficie lignea di quella radice. Tuttavia, ora, le mani si uniscono al fronte del petto nell’ormai celebre sigillo della Capra. Indice e medio si sorreggono, eretti, ai gemelli dell’altra mano, mentre le restanti dita si intrecciano proprio a voler ricordare quell’unione delle due energie necessaria per il richiamo del proprio Chakra. La prima, l’energia mentale, la plasmerebbe formando una sfera nera nella sua testa. Tale sfera racchiuderebbe ogni suo sentimento, passato e presente. Dai maltrattamenti fino all’ideale di vendetta fisso ormai nei suoi obiettivi. Il colore nero non sarebbe casuale infatti, sarebbe la materializzazione ideale di tutto quell’odio che ha immagazzinato nella sua adolescenza. Le forze fisiche, invece, verrebbe richiamate spremendo ogni singolo muscolo di quel succo necessario per ogni loro contrazione. Come fossero stracci, ne produrrebbe quel liquido idealmente, passando a rassegna ogni muscolo del suo corpo. Qualora riuscisse in questi procedimenti non gli resterebbe che trasportare la sfera nera e quel succo all’altezza del processo xifoideo così da unirli in un agglomerato unico. Dal loro semplice tossarci, qualora vi riuscisse, dovrebbe avvenire una sorta di esplosione come un big bang dal quale si generebbe il suo stesso Chakra. [SE Chakra: ON] x [Tentativo del Richiamo del Chakra] x [Equip. coscia SX: Kunai (x2); Fumogeno (x2); Carta bomba(x4); | Equip. coscia DX: Fuuda libero (x2); Tonico recupero Chakra (x1); Tonico curativo (x1); | Tasca portaoggetti:; Tonico recupero Chakra speciale (x1); Tonico curativo speciale (x1); | Avambraccio SX: Fuuda (x1) con tronchetto da sostituzione(x1) su cui incollate 2 carte bomba (x2) già attive;] In mezzo a quella nebbia, il ragazzo sarebbe un po' complicato da vedere, in quanto indossa il suo solito mantello nero, allacciato alle clavicole da quel ciondolo a forma di testa di lupo che lo tiene saldo alle sue spalle. La casacca è una bella colorazione blu scura, sì, è la stessa di quel giorno alla spiaggia in cui il suo braccio si trasformo in un cannone, infatti la sua manica destra è completamente assente e con degli strappi all'altezza della spalla, tuttavia, per via del mantello, questo non sarebbe notabile, a meno che non decida di tirare fuori il braccio stesso. I vambracci non sono presenti, ma i guanti sì, guanti ninja che sono rinforzati sui dorsali da delle piastre metalliche. Le gambe vengono avvolte da un paio di pantaloni grigi, larghi e comodi, le fasciature sono sotto di essi, all'altezza dei polpacci, in maniera tale da nascondere gli schinieri a protezione degli stinchi. Ai piedi i soliti sandali ninja, mentre la tasca porta oggetti è situata al suo fianco destro, invisibile sempre per via del mantello. La nebbia ne fa da padrona, quindi non vede il motivo del perché non dovrebbe attivare la sua innata. Con l'ausilio di ambe due le mani, il ragazzo formerebbe all'altezza dello sterno, il sigillo della Tigre, andando a movimentare il proprio flusso di Chakra verso l'alto, in direzione appunto degli occhi, facendolo premere contro i propri bulbi oculari andando a far ingrossare le vene intorno ad essi, andando a bisbigliare <Byakugan!> un bisbiglio secco, che va ad attivare quella sua innata permettendogli di eliminare completamente la nebbia intorno a lui, notando immediatamente il flusso di Chakra di un ragazzo in avvicinamento verso la sua posizione, al che a questo punto, fermerebbe il suo cammino, girando il busto in sua direzione, attendendo che questo si presenti al suo cospetto nel più totale silenzio. [Chakra on][Tantativo attivazione Byakugan liv. I] Il Chakra viene attivato nella maniera esatta. Il Genin rimane ancora lì, seduto sotto quella Mangrovia con le gambe incrociate e completamente extraruotate e le mani che si riportano sulle cosce sciogliendo il sigillo poc’anzi formato. Si trova in uno spiazzo paludoso, circondato da diversi alberi. La vegetazione fa un po’ da tetto, mentre la nebbia rimane sempre presente disturbando la sua visuale. Tuttavia non se ne cura. E’ lì, seduto e sovrappensiero cercando di studiare una qualche strategia per avvicinarsi all’Hokage nella maniera più innocua possibile. D’altronde Medusa gli ha affidato un compito non di facile attuazione, però non si arrenderà. Non è il tipo. La mente vaga in ogni recondita possibilità quando un sibilo proviene dal vento . Una voce, maschile a quanto pare. Non s’avvede di nulla, ovviamente, però l’apparato acustico ne capterebbe le onde sonore. Le pupille si stringono come a tentar di squadrare una qualche sagoma, mentre il collo ruota sull’asse cervicale ampliando il campo visivo < Chi c’è ? .. > bofonchia, con tono abbastanza alto da farsi sentire. Le gambe rimangono ove sono, con le natiche ancora poggiate su quella grossa radice ove è seduto. Non si alza, mantiene la posizione, lasciando che siano i suoi sensi amplificati dall’inebriante Chakra a captare ogni altro suono supplementare .. S’allarma un minimo, in una risposta normale in un luogo come quello. Qualche raggio solare penetra la fitta vegetazione lasciando che vi sia una discreta illuminazione in quel luogo, seppur lasciandogli quel lato macabro che è così attrattivo per uno come il Kokketsu. Per questo motivo si trova sempre lì, ogni qualvolta ha un momento per sé, la Foresta è il luogo ove si reca. Alcuni giorni vi dorme, senza rientrare nella sua tenda adibita a magione. Sfida il pericolo, solo per il gusto del macabro. La ricerca della provenienza di quel rumore continuerebbe, tramite la movenza del collo e degl’occhi e l’interposizione degl’occhiali da vista. D’altronde lo Hyuga ormai non dovrebbe essere troppo lontano dalla Mangrovia ove è seduto il Kokketsu, e con l’innata attiva se ne dovrebbe avvedere senza troppi problemi. [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] Facendo più attenzione, lo Hyuga nota che la figura captata dal suo Byakugan non è in avvicinamento, bensì si trova seduto sotto una mangrovia, quindi, sarà lui stesso ad avvicinarsi con passo calmo e pacato a quella stessa figura. Il ragazzo seduto a terra, graffia una domanda in direzione dello Hyuga, quasi come se fosse sprezzante del pericolo che incombe con la guerra in atto, anche se scrutandolo a fondo, il Byakugan gli rivela una quantità di Chakra molto simile alla sua, il che gli fa distendere i nervi in un certo senso. Per il ragazzo seduto, dalla nebbia apparirebbe una sagoma nera, solo per via del mantello , ormai la posizione del Genin accucciato è stata raggiunta del giovane, che a quella domanda postagli pocanzi andrebbe a rispondere con estrema calma, ma con un tono quasi svogliato <Non pensi sia sconsiderato restare in mezzo alla nebbia da solo in piena guerra..?> gli viene posta quella domanda che purtroppo, dato il tono utilizzato dallo Hyuga stesso, potrebbe essere frainteso facilmente, infatti accorgendosene, rettificherebbe il suo parlato schiarendosi la voce e tentando di dargli una tonalità un po' più empatica <Perdonami..ma la domanda persiste..è pericoloso aggirarsi in questi luoghi da soli, soprattutto con la nebbia..> in effetti non ha tutti i torti, ma allora perché anche lui è li da solo creando un paradosso di grandezza spropositata? In ogni caso, lo Hyuga si avvicina ancora alla figura del ragazzo seduto li a terra, nonostante i suoi continui cambiamenti, il giovane non ha affatto dimenticato l'educazione, quindi si va a presentare <Ichirou..piacere..!> andando poi a chiedere al suo nuovo interlocutore <Ti spiace se mi siedo?> nel caso in cui la risposta sarebbe stata positiva, allora lo Hyuga si sarebbe seduto esattamente di fronte a lui, in caso contrario, si sarebbe appoggiato a quella pianta sotto la quale staziona il suo interlocutore. [Chakra on: 19/20][Byakugan liv. I] Ben presto quella sagoma nera si paleserebbe non troppo distante a lui. Immediatamente il capo s’allunga in avanti nel vano tentativo di cercare di riconoscere qualche fattezza. La mandritta si alza posandosi sull’asta destra dell’occhiale, mentre le palpebre calano in piccola parte fissurizzando lo spazio visivo. Ecco sopraggiungere la sua voce in una prima domanda < mh ? > ne analizza il tono, ma soprattutto le parole . La testa viene inclinata parzialmente verso la spalla destra < oooh nononono .. > la stessa mandritta poc’anzi alzata si paleserebbe davanti il volto con il dito indice ben disteso e che viene scosso da destra a sinistra enfatizzando quella negazione ripetuta < questa è casaaa miaaa … > il tono è acuto, quasi elettrizzato dall’aver incontrato qualcuno. Le braccia si allargano andando ad indicare quella piccola radura ove si trovano i due e tentando di fargli capire come le sue parole siano riferite a quello stesso luogo. Le vocali verrebbero allungate proprio a sottolineare l’euforia che ora ha in corpo .. < sisisi , vieni vieni vieni qui .. io sono R – i – o .. > completamente euforico nella parlata alta di tono e soprattutto alquanto ripetitiva. La mano destra indica un piccolo spazio ove l’altro immediatamente si andrebbe a sedere. Uno di fronte all’altro. Ormai abbastanza vicini da poter notare le loro sembianze. Immediatamente lo sguardo del Genin verrebbe posato su quell’occhi. Come non riconoscerli ? Per un Konohano come lui .. < Sei sei uno Hyuga .. !!!!!! > sentenzia allungando il collo e portando il suo viso vicino a quello dell’altro, scrutando quegl’occhi e senza curarsi di sembrare troppo invadente. Insomma, ormai dovrebbe esser chiaro, il Kokketsu è un tipo alquanto particolare e ben fuori dalle abitudini sociali. Ed inoltre non propriamente ‘normale’ nell’aspetto psichico. All’altro dovrebbe essere ben presto chiaro, come inoltre potrebbe avvedersi di quella sua carnagione così pallida. Tipica dei morti .. frutto del suo sangue nero pulsante. < che ci fai quiiii ? .. dimmi dimmi .. sisisi dimmi dai .. > la testa si muove rapida in su ed in giù mentre le mani continuano in quel gesticolare vistoso e continuo. [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] Lo Hyuga, ormai raggiunto quello spiazzo, nota lo strano comportamento di quel ragazzo con gli occhiali, che ad un certo punto, alza la voce andando a sembrare persino pazzo per certi aspetti, se non tutti alla vista dello stesso, ma decide comunque di non darci troppo peso per il momento, infatti il Kokketsu lo invita a sedersi, quasi incitandolo, presentandosi al povero insonne come solo un malato di mente saprebbe fare <..Piacere..> andrebbe a dire in sua direzione posandosi al suolo. Una volta sedutosi di fronte allo strano Kokketsu, quest'ultimo si avvicina in modo del tutto invasivo allo Hyuga stesso, che per via del sonno, tuttavia, non ha il minimo cenno di indietreggiamento nel vedere il suo viso così vicino al proprio, l'unica cosa che gli fuoriesce dalle labbra sarebbe <Sei un po' troppo vicino..> in effetti la loro vicinanza è quasi praticamente nulla. Gli viene posta quella domanda ora, una domanda alla quale non sa bene come rispondere, in quanto si è trovato lì solo per prendere una boccata d'aria fresca, ma è meglio farglielo dire a lui direttamente <Avevo bisogno di camminare un po'..ma credo di aver camminato troppo..> appunto. Quelle sue gesticolazioni cercano di venire comprese dal ragazzo, che anche un po' preoccupato, andrebbe a domandare alla volta del suo interlocutore <Ti senti bene..?> è comprensibile una tale domanda, dato che è la prima volta che entra in contatto con una persona così energica, staremo a vedere come reagirà il Kokketsu. [Chakra on: 18/20][Byakugan liv. I] Le natiche sono leggermente sollevate ora è proiettato in avanti nello scrutare quegl’occhi da vicino, annuisce durante quel fare per poi ributtarsi indietro riportando a contatto gli ischi con la lignea superficie della radice ove entrambi ora sostano. Le braccia sono lontane dal busto, alzate di fronte a sé e già pronte a mantenere quel suo gesticolare ad ogni parola proferita < oh sisi, scusa .. > bofonchia, accorgendosi come l’altro non sia a proprio agio con il carattere strambo del Kokketsu. Il fatto è che si trovava lì ormai da ore, seduto a pensare sotto quella Mangrovia e il sopraggiungere di un altro individuo lo ha risvegliato ed ‘eccitato’ . E’ un tipo molto eccentrico d’altronde. Dovrebbe esser chiaro, ormai .. < hai camminato eeh .. ho capito .. beh allora una sosta ti ci vuole .. sisisi .. > di nuovo la testa si azionerebbe in una piccola flessione continua del capo così da sottolineare quelle affermazioni, annuendo. < Se sto bene ? .. io .. ? > il dito indice si rivolge verso sé stesso , mentre aggrotta la fronte non comprendendo a pieno il motivo di quella domanda .. Se lui sta bene ? Perché non dovrebbe ? Mai stato meglio, ha così tanta energia in corpo che potrebbe iniziare a correre in circolo fino a tarda serata. E fidatevi .. lo farebbe , proprio perché è una cosa completamente senza senso .. < Sto bene si .. e tu ? > replica, non sapendo la natura di quel quesito .. < sei di Konoha vedo … > sibila rifacendosi a quegl’occhi così noti ai compaesani . Non è la prima volta che vede un Byakugan attivo < strano che non ci siamo mai visti prima … anche io sono di Konoha .. eh sisisi .. > la mandritta si porta al fianco destro afferrando il coprifronte lì legato . Lo alzerebbe, rivolgendolo verso l’altro come a dargli conferma di ciò che dice .. Senza entrare nei dettagli dei suoi rapporti con il Paese del Fuoco .. < io ero qui a casa a rilassarmi un po’ e poi sei arrivato tu … > sogghigna, lasciando il coprifronte e tornando ad allargare le braccia come a voler sottolineare ancora come quella radura ove in cui si trovano ora sia la casa del Genin. [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] Nonostante la nebbia circonda le immediate vicinanze ricoprendo quel luogo e rendendolo lugubre, lo Hyuga andrebbe a riformare quel sigillo, il sigillo della Tigre, andando a rendere meno presente la pressione del proprio flusso di Chakra sui suoi stessi occhi, infatti le vene si sgonfierebbero tornando a nascondersi sotto la pelle del giovane, che in questo caso, disattiva la sua innata, in quanto è inutile mantenerla attiva in una semplice conversazione come quella che i due stanno avendo, infatti, una volta tornati normali, i suoi occhi non percepirebbero più il flusso di Chakra altrui quindi le sue palpebre verrebbero sbattute con calma, portandolo a rispondere <Tranquillo..lo dicevo tanto per dire..> un minuscolo sorriso gli si forma in volto a questo punto. Ascolta quella cascata di parole dette in rapida sequenza dal Kokketsu, quasi fa fatica a seguire ciò che dice per quanto parla veloce, si potrebbe quasi dire che i due sono gli esatti opposti in questo preciso momento, uno completamente euforico ed energico, l'altro invece sembra, anzi, è un morto di sonno poveretto <Credo di stare bene..ho solo molto sonno..> il ragazzo nota che lo Hyuga è di Konoha, data appunto l'innata appena disattivata, e viene a conoscenza del fatto che anche il suo interlocutore è di Konoha, il che lo mette un po' più a suo agio, non aveva notato il coprifronte pocanzi, forse la stanchezza è troppa per notare anche i minimi dettagli <Molto strano, ma forse con il fatto che c'è la guerra è comprensibile, siamo tutti divisi in tende, è normale..> ammetterebbe il suo punto di vista al Kokketsu, che ancora una volta parla di quella foresta riferendosi ad essa come "casa sua", quindi gli pone la fatidica domanda <Perché chiami questa foresta "Casa"?> una domanda colma di curiosità, anche se le espressioni facciali sono quelle di un bradipo privo di energie. [Chakra on] Lo osserva, o meglio , lo fissa . Non si cura di quanto ingombrante possa essere il suo sguardo così direzionato verso l’altro. Neanche ci pensa che potrebbe risultare piuttosto invasivo .. Nota quindi che l’altro disattiva la sua innata. Il Kokketsu inclina di poco la testa verso sinistra, dubbioso, seppure non proferisce alcunché riguardo questo. Riposizionando la testa in asse con la colonna cervicale sigillerebbe per un attimo le labbra ascoltando quanto ha da dire l’altro . Annuisce, semplicemente all’analisi dello Hyuga sul motivo per cui non si sono mai incontrati prima d’ora. La mano destra si porta sotto il mento posandosi su di esso e denotando un piccolo momento di pensiero su quanto detto < sisi infatti , probabilmente hai ragione .. > sogghigna, lievemente comprendendo a pieno come quella guerra stia dando il ritmo ad una vita piena di impegni. < beee vediii. > lo guardo viene portato in direzione della radura, come le braccia che s’allargano < spesso dormo qui .. eh si .. mi piace questo posto .. è molto solitario, poi nell’accampamento c’è troppa gente . > gli occhi quasi scompaiono sotto l’aggrottarsi della fronte frutto di un vistoso sorriso sul suo volto che lascia intravedere all’altro i suoi canini pronunciati < lo so è strano .. HIHI . > come se fosse l’unica cosa strana .. sibila inoltre quell’acutissima risata che lo contraddistingue . Rapida, alta di tono e stridula . < come mai non sei tornato a Konoha come molti altri ? Sai che Furaya-sama ha dato la possibilità di scegliere se rimanere o no .. ? > il tono si fa caldo, serio. Come a voler far capire all’altro il suo bipolarismo. Oscilla tra quell’euforia e questa calma . In realtà pone la domanda con uno scopo ben preciso. Cercare di capire quale sia il suo rapporto con la terra natia. Se sia uno di quei buonisti affezionati, oppure uno che maledice la sua dimora come il Kokketsu. Vuole capire, quanto sia scura l’anima dell’altro, così da valutare se intraprendere il discorso sotto altre e, molto più interessanti sfraccettature. Altrimenti resterà superficiale, come fatto sino ad ora. Ha bisogno di sapere chi ha di fronte, capire quali siano i suoi pensieri e se ha l’anima nera proprio come quella del Demone Kokketsu. Le mani si abbasserebbero posandosi sulle cosce, facendo capire all’altro come il clima del discorso sia mutato. Come lo stesso Genin sia passato da un lato del suo carattere all’altro in una frazione di secondo. Di quanto sia instabile mentalmente. [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] Standosene li seduto al suolo con quel suo interlocutore così strano, le braccia del ragazzo vengono postate al petto, andando ad incrociarsi su di esso andando a scoprire lievemente quel braccio nudo del ragazzo stesso. Lo ascolta parlare, veloce come al solito, ma il Kokketsu arriva a spiegare il motivo della sua affermazione precedente, dando una risposta ben chiare anche se poco comprensibili, quindi si limiterebbe ad osservarlo mentre risponde alla sua domanda, andando a stordirlo appena con quella singolare risata acuta che si fa strada sino al cervello dello Hyuga, che però non da segni di cedimento <Solo un pochino, ma ognuno è fatto a modo suo in fin dei conti..> ammetterebbe alla volta del Kokketsu osservandolo e facendo un piccolo sorriso. Il cambio del suo sguardo e del suo modo di parlare vengono immediatamente notati dallo Hyuga, che spalanca gli occhi per qualche secondo, ma torna subito normale in un attimo. Quindi ascoltando quelle sue domande, il giovane lo lascerebbe finire di parlare, costatando all'interno della sua mente, che il ragazzo che si trova di fronte a lui, sia affetto da una doppia personalità di qualche genere, o forse è solo mentalmente instabile, questo però non può dirlo, anche se studia medicina, non è ancora in grado di dare delle diagnosi concrete alle persone, quindi si limiterebbe a rispondere con tutta calma a quelle domande <Sì l'avevo sentito quell'annuncio..ma ho ancora delle cose da fare qua a Kiri, persone con cui parlare e studi da portare a termine prima di tornare a Konoha..> ammetterebbe dunque alla volta di Rio <A te invece cosa ti ha trattenuto..?> quella domanda gli viene posta con tono di voce basso, quasi come se non volesse essere sentito da nessun altro se non dal suo interlocutore, quindi ora, non gli resta che aspettare una risposta da quest'ultimo. [Chakra on] Il clima cambia, frutto della variazione di carattere del Kokketsu. Lo osserva, comunque, senza distogliere mai lo sguardo. Gli occhiali fanno da semplice interposizione tra le iridi castane del Genin e quelle dello Hyuga . La mano destra si alza portando il dito indice a posarsi sul centor della montatura dell’occhiale. Qui tramite il polpastrello non farebbe altro che dare una piccola spinta indietro all’oggetto così da riposizionarlo alla radice del naso .. Annuisce al dire dell’altro, attendendo la risposta alla domanda sul suo permanere a Kiri. Sa di alcuni suoi compagni che sono rientrati a Konoha, mentre altri hanno preso la loro stessa decisione . Ognuno per la sua motivazione personale. < cosa da fare eh ? .. posso chiedere di cosa si tratta ? Sono solo molto curioso .. > la mano destra dall’occhiale ora verrebbe portata dietro la nuca aprendo anche il gomito destro in fuori. Gli occhi si fessurizzano in un ghigno, cercando di trasparire quanta più tranquillità possibile. < addirittura studi ? > sembra interessante. Uno come lui è decisamente alquanto curioso, ed è impossibile non replicare con quelle domande. < a me eh .. mmm > mugugna riportando la mano sulla coscia. Analizza una plausibile risposta che sia chiara ma che non spieghi a pieno il motivo. E’ scemo (?) , però sa badare a se stesso < La guerra .. > sibila secco, facendo scomparire quel ghigno dal viso e palesando una smorfia seria . Sincero, sentenzia. E’ la verità. E’ rimasto qui per la guerra, sia quella in corso d’opera che quella futura. I suoi scopi sono tetri e quelli della sua amata Medusa ancor di più. E’ rimasto qui per il raggiungimento di quello scopo e per il mantenimento di quei legami da poco costruiti. Necessari per i suoi obiettivi. La risposta data, infatti, è la verità . E’ rimasto a causa della guerra, seppure quest’ultima ha un’accezione molto positiva nella sua testa differentemente a come la giudichino gl’altri .. < ho preso il compito di combattere questo dio e non intendo andarmene fin quando non lo avrò concluso .. > aggiunge una piccola menzogna. Non gli interessa del Dio e di tutto ciò che ne concerne, però è ben restare pacato e non destar sospetti. Per questo le parole proferite avrebbero lo stesso tono utilizzato fino ad ora. Trasparendo tranquillità e cercando di mascherare, qualora vi riuscisse, alcune delle menzogne appena dette. [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] Il suo carattere lo sta decisamente spiazzando, il fatto di averlo conosciuto in un modo e vederlo in un altro gli turba la psiche, non è un amante delle maschere, ma potrebbe solo trattarsi di un suo capriccio, magari non è una maschera la sua ma una vera e propria patologia ancora da diagnosticare, chi lo sa, ad ogni modo, lo ascolta con attenzione, non riesce a leggere a dovere le sue parole, come mai si interessa così tanto a quello che vuole fare il ragazzo a Kiri, ci penserà in un secondo momento, ora è tempo di rispondere <Non penso sia un segreto..Sono entrato in possesso di un veleno formato da un composto biologico, e siccome questa è l'unica foresta in tutta l'isola, devo condurre i miei studi proprio qui..> ammette solo in parte ciò che vuole fare, dopo tutto, non si è mai sentito di un Konohano che non vuole tornare a Konoha solo per poter seguire una persona della quale non se nemmeno il volto, il nome, ma ha solo l'indizio di uno spettro. Non parla nemmeno delle persone con la quale deve parlare, anche se in realtà è una sola, la Ishiba, ma questo non lo vuole rivelare a nessuno <Sono un ninja medico, devo studiare continuamente purtroppo..> per quanto sia palese il paradosso del Medico Cacciatore di Taglie, questo è quello che è lo Hyuga. Ascolta poi il proferire altrui, a quanto pare è proprio la guerra che lo trattiene qui sull'Isola di Kiri e la cosa, di nuovo, lo disturba un po', come potrebbe mai un Genin adempiere a tale compito, qualcosa gli viene nascosto, ma allo Hyuga, poco importa quali siano le sue vere intenzioni, a meno che non intacchino lui direttamente o qualcuno a lui vicino sia chiaro <Beh..buona fortuna allora..> un leggero sbuffo viene lasciato correre dalle sue labbra, se ciò che dice è vero, allora di fortuna gliene servirà parecchia. [Chakra on] Le gambe fino a poco fa extraruotate e incrociate ora verrebbero mosse, così da permettere alla circolazione sanguigna di riprendere nel migliori dei modi. Le allungherebbe portandole una da un lato della grossa radice ove sono seduti, e l’altra dall’altro. Si troverebbe così a cavalcioni con le mani che vengono possiate tra le due cosce sulla lignea superficie < di un velenooo ? wooow > eccolo di nuovo tornare a quell’euforia provata fino a poc’anzi. Alquanto instabile il suo carattere. Eh già . Gli occhi lasciano trasparire stupore e del puro interesse. Veleno, d’altronde è sinonimo di Medusa e nella sua testa tutto ciò che gliela ricorda è ben accetto. Sorride, sincero, a quel collegamento mentale del discorso con la sua amata < beeeh allora io te lo dico eh .. > ha avuto un’idea. E’ palese sul suo volto, l’adrenalina che ha al sol pensiero < se ti serve una cavia contattami eh !! Mi offendo se non lo fai !!!! > il dito indice si alza con tutta la mano come a volerlo avvisare. E’ serio . Molto serio, si appena proposto per fare da cavia qualora l’altro voglia fare degli esperimenti . E perché ? Beh perché è pazzo. Sprezza il pericolo e lo affronta di petto. Non si cura di quanto possa essere rischiosa quella sua richiesta ma la sua ricerca di quei Poteri esistenti potrebbe passare tramite questo piccolo step .. Ossessionato, dal raggiungimento delle maggiori capacità esistenti su questa Terra < grazie grazie .. > risponde, secco, coinciso alla sua buona fortuna. Rimane comunque fisso sul volto dell’altro a cercare di intendere se abbia compreso la sua serietà riguardo la sua richiesta. Sa bene che è alquanto strana e proprio per questo cerca di captare ogni smorfia o gesto che possa segnalargli come lo Hyuga non lo stia prendendo sul serio. [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] Di nuovo, il comportamento del suo interlocutore cambia drasticamente, ancora una volta, lo Hyuga non sa come reagire a tutto ciò, quindi decide di lasciar perdere, sa perfettamente che si potrebbe trattare di una causa persa, ma qualcosa non gli torna, qualcosa gli puzza riguardo a questo ragazzo, solo che ancora non riesce a capire di cosa si tratta. Ad ogni modo, il Kokketsu torna euforico, solo per il semplice fatto di aver nominato un veleno che si può trovare in natura <Già, l'ho trovato per terra qualche giorno fa e stavo portando a termine degli studi su di esso..> il Kokketsu si offre come cavia poi, andando a mettere in seria difficoltà lo Hyuga adesso, che andrebbe a guardarlo un po' stranito e visibilmente preoccupato <Non ne vedo la necessità..perché dovrei avvelenarti..?> la domanda sorge spontanea, nessuno sano di mente si farebbe avvelenare di proposito, ma forse la sua teoria precedente non era del tutto errata, lui forse non lo è affatto <Lo sto studiando per poterne eventualmente creare un antidoto in futuro..non avvelenerei mai nessuno..> ammetterebbe alla volta del Kokketsu pazzoide. Il sole è ormai in fase di tramonto, il che significa, ritirata per lo Hyuga, anche se la maggior parte delle volte si aggira per l'isola di notte, ma con il suo stato attuale, è meglio ritirarsi e dormire un po', quindi alzandosi in piedi, andrebbe a salutare il ragazzo <Bene..è giunto il momento per me di andare a dormire..sono giorni che non lo faccio in fondo..> guardando in basso alla volta del Kokketsu poi <E' stato un piacere conoscerti Rio..ci si vede in giro..!> salutandolo, dunque, il ragazzo si allontanerebbe lentamente da quel luogo ombroso, tornando in direzione dell'accampamento. [END] Le gambe penzolano una per lato lungo quella radice. Il coprifronte scivola e dondola ancora dopo il movimento delle leve inferiori, frutto della forza d’inerzia di quello stesso movimento. Osserva serio il volto dell’altro che va a spiegargli di cosa si tratta la sua ricerca e di come non necessiti di una cavia < nooooooo .. > allunga le vocali buttando lievemente la testa indietro. Deluso, da quella sua risposta. Non sa bene il motivo di tale delusione, ma resta il fatto che lo sia. Nella sua testa bacata (?) già aveva annusato l’idea di imparare ad essere come la sua Medusa, imparando a controllare quel veleno sulla sua pelle. Un ‘idea alquanto sconsiderata, però non completamente compresa dal Kokketsu. Ormai chiaramente sopraffatto dai sentimenti verso la Doku. In quel discorso aveva visto la possibilità di avvicinarsi a lei, di poter essere come lei, ma ovviamente solo cose passate nella mente del Genin e non esternate verso lo Hyuga che tramite quella proposta coglie solo maggiormente la pazzia del parigrado . < aaaah ho capito, un antidoto .. figo .. > sentenzia senza proferire oltre. La gamba sinistra verrebbe riportata sulla parte superiore di ove è seduto posando la sua faccia esterna sulla superficie. Cambia di nuovo posizione così da assicurarsi di non far addormentare le leve permanendo nello stesso modo troppo a lungo < già vai ? .. > alza lo sguardo, portando il mento parzialmente verso l’alto ed inarcando il sopraciglio sinistro < a dormire ? .. di già ? > replica, enfatizzando come sia una cosa alquanto strana. Senza rendersi conto di quante cose senza senso ha detto e fatto in quel breve periodo passato con lo Hyuga < va beneee .. ciao Ichirou , a presto .. HIHI .. > lascia andare di nuovo quella stridula risata, senza un palese motivo. Il Kokketsu rimarrebbe ancora lì, posandosi con la schiena al tronco dell’albero, ritornando ben presto sovrappensiero, ad analizzare ogni varia possibilità dell’imminente incontro con l’Hokage e la necessità di entrare nelle sue grazie quanto prima possibile. Non un compito facile, quello affidatogli dalla Doku, però lui non potrebbe mai demordere di fronte alla richiesta ricevuta dalla stessa. Lo sguardo verrebbe lanciato verso l’alto, a fissar quella poca luce filtrante dalla folta vegetazione della foresta. Non se ne va, rimarrebbe ancora in quel luogo che reputa casa sua (?). [Chakra: ON] x [Equip: lo stesso] x [End]