Giocata dal 17/05/2020 21:34 al 18/05/2020 01:42 nella chat "Dojo Ishiba"
Finalmente fuori dalla nebbia, ci si sente nuovamente a casa. Vero, Sango? Ti stai avvicinando a luoghi dai quali manchi da un po', non avverti nostalgia? Tornati a Kusa grazie agli assi nella manica dell'Hasukage e alla portentosa velocità con la quale è solito spostarsi (e proprio per questo, qui c'è ancora gente che si chiede per quale motivo abbia mandato i figli su un Ponte pericoloso assieme ad una squadra di Ninja, ma sorvoliamo). Ad attenderli, oltre alla bella luna che splende nel cielo terso, vi sarà anche la presenza di Kimimura. I tratti estetici sono esattamente quelli di Konan, l'araldo, la famosa Konan dell'Akatsuki: capelli bluastri a caschetto lungo, occhi giallastri, labbra sottili, aggraziata nelle espressioni facciali e dei movimenti. Indossa un kimono floreale, come tutti quelli ch'è solita indossare, poiché sarà quasi sempre possibile vederla indossarne del genere. Quello in cui si mostra stasera è di seta, bianco, che le cinge la vita mostrando le curve della donna discendente dalla vera Konan, dalla quale ha preso molti tratti somatici rendendole di fatto molto simili tra di loro anche a distanza di molti anni. Diversi fiori colorati sono disseminati lungo l'abito stesso, sia sulle maniche che sull'intero tessuto, comprendente di schiena e busto. Tra i capelli, avendone raccolto un ciuffo sul lato sinistro, v'è un origami sfruttato come fermaglio avente la forma d'un cigno. Il simbolo del Clan, invece, è disegnato sul pettorale sinistro. Non ha alcuna arma con sé per quanto possano vederne loro, i quali si ritroveranno già all'interno della grande sala adibita a Magione. In fondo alla stanza, sontuosa e sfarzosa, disseminata sia da un lato che dall'altro di grandi colonne portanti finemente decorate in graziosi ghirigori dorati e argentati, possono vedere un altrettanto sontuoso trono di fine marmo bianco, impreziosito anch'esso d'oro. Un tappeto bianco, immacolato e anch'esso di pregiata fattura, attraversa la navata per circa dieci metri, il necessario che sarà destinato a loro percorrere per parlare direttamente con la Capo Clan, motivo per il quale sono per altro giunti sin lì. Il soffitto, distante parecchi metri, è a volta e composto esclusivamente di vetro, mentre sulle pareti son disseminati dei piccoli portafiori aventi la forma d'un foglietto di carta che li sorregge. La luce illumina il loco in questione, facendo brillare anche le colonne impreziosite. <Benvenuti.> Allarga appena le braccia verso l'esterno, parecchio teatrale, con voce squillante e un sorrisetto enigmatico a prendere spazio sul di lei candido ovale, arrossito sulle gote e con un sottile trucco lungo le palpebre e le labbra sottili. Li invita ad avvicinarsi. Si troveranno già all'interno della Magione, lasciati passare dalle guardie all'esterno. Yukio, chiaramente, durante tutto il tragitto sin lì, viene salutato con reverenza ed inchini vari; al contrario di Sango, la quale viene ignorata dai più e guardata con disprezzo dagli altri restanti. [ Ambient per Yukio&Sango ]
[Dojo Ishiba] "Buonasera-" Una voce che comparirebbe inizialmente dall'ignoto lasciando riprodurre successivamente il rumore di una falcata causata dallo strisciare dei propri pantaloni decisamente strani rispetto al suo classico abbigliamento, il piede sinistro toccherebbe il pavimento con la punta nel momento della comparsa mentre Sango sarebbe al proprio fianco senza molti problemi. Indossa, STRANAMENTE, dei vestiti più eleganti e raffinati rispetto al solito, il suo vestiario è riconducibile ad un shihakusho con sopra un haori bianco poggiato unicamente sulle spalle e non indossato. Il cappello sa Hasukage è attaccato alla propria schiena e tenuto con dei fermagli nei pressi delle proprie spalle con il cordino che scenderebbe lungo il proprio petto, di fatto seppur in modo rigoroso ci sono i suoi dettagli in merito, fino alla zona della cinta del kimono lo spacco della parte superiore è decisamente ampio permettendo di vedere il proprio petto fino alla zona dell'ombelico, unendosi unicamente verso la fine lasciando invisibili o sul vedo non vedo le classiche V. Ai piedi porta dei semplici sandali shinobistici mentre il proprio volto è più curato del solito, sembra che si sia addirittura fatto la barba da poco, non che si sia mai visto con la barba in fin dei conti, tutti i piercing solo al posto giusto e i suoi lunghi capelli sono tirati indietro, solo un grande ciuffo cadrebbe dritto dal proprio profilo destro mentre una coda farebbe cadere i restanti sopra la sua quasi totale rasatura laterale. "-A tutti" Finirebbe la propria frase, donando anch'esso svariati cenni di capo ai presenti, proseguendo la lunga camminata che li porterebbe da Kimimura "Signorina, è sempre un piacere vederla in forma" Sempre un donnaiolo, non c'è molto da dire in merito, ad essa di fatto verrebbe eseguito un rigoroso cenno di capo ed una lievemente inclinazione con il busto, è pur sempre u Capo Clan e sa bene che il rispetto in certe circostanze è la prima cosa. Sul tappeto si che ci camminerebbe, ma di lato, come se volesse lasciare il posto a Sango che, forse, dietro di lui camminerebbe ma le lascerebbe in qualche modo la scena. Vista male, in qualche modo ha una piccola fortuna nell'essere protetta questa sera.[ck on] Oh che bello tornare a casa eh? Forse per molti sarà così, il ritorno e allontanarsi finalmente dalla guerra in corso, poter respirare l'aria di Kusa, ma non è così per lei. Almeno oggi non è da sola , si ritrova in compagnia di Yukio in persona. Un tempo forse un amico, ma adesso quel legame è andato ad assottigliarsi tanto da lasciarla quasi in imbarazzo al suo fianco, ma il loro patto è stato sigillato ed è il momento di partire. Vorrebbe avvertirlo su qualcosa, ma è un tessai, su cosa vuoi avvertirlo, sul non sporcare i tappeti del dojo? Questa notte anche lei porta dei vestiti singolari, un modo per sentirsi simile al proprio clan. Indossa uno Yukata, il solito che sta portando ultimamente. Una seta rosso sangue ad abbracciarne il corpo morbido e flessuoso nel quale è stato ricamato il simbolo del clan sulla schiena. La scollatura lievemente ampia sul seno e la lunghezza a metà coscia che mettono in risalto le forme di cui madre natura l'ha onorata, e la cinta di un rosso ancor più scuro a cingerle la vita stretta ed esile . Potrebbe sembrare una perfetta Ishiba, eppure nei suoi occhi arde un fuoco diverso, più selvaggio di quello di altri, qualcosa che le ricorda la sua natura più profonda. Selvaggia come quei lunghi capelli rossi lasciati cadere sulle spalle, lingue di fiamme ad incendiarla. Si ritrovano alla fine li, a Kusa, al dojo che non appartiene a quel loco, mentre l'arredamento tanto sfarzoso da darle male agli occhi ma non commenta nulla, gli occhi sono solo per lei adesso, Kimimura. Ha notato bene come Yukio si sia messo in ghingheri, forse per la conoscenza del fatto che a tutti gli Ishiba sembrano piacere le cose belle, ed è lui l'unica fonte di sostegno che potrà avere quella notte, soprattutto emotiva. Non deve dar di matto tanto per cominciare. Segue l'Hasukage prendendosi quegli sguardi da parte degli altri clannati, ma il volto non si abbassa, non arrossisce, alcuna emozione vi si potrà leggere nel viso, perchè quegli occhi azzurro verde sono puntati solo in avanti , verso una figura che conosce e che non apprezza. Tanto simile a Konan che sembra una reincarnazione, eppure il somigliarle e l'essere come lei son due cose completamente differenti, il pensiero che le solletica la lingua ma tace ancora < buona sera, capo clan Kimimura > la voce dolce e delicata che fa capolino dopo la presentazione del kage stesso che si sposta dandole piena visuale della donna e di quel sorriso. Le labbra si sollevano in un altrettanto sorriso, più morbido, ma gli occhi non smettono di fissarla intensamente < sono tornata qui durante la guerra per parlare con voi di una situazione..impellente per il clan > una lieve occhiata verso Yukio prima di tornare a lei < vorrei chiederle un incontro solo con noi tre se non è un problema > di certo le occhiate maligne non l'aiuterebbero molto con il proseguo della vicenda ma un lieve inchino viene fatto verso la donna in attesa adesso, avendo instillato spera almeno un minimo di curiosità. [chakra on] Yukio, perfettamente vestito con la sua mise da Kage, si presenta al cospetto di Kimamura Ishiba. Non è da solo, bensì è accompagnato da una Special Jonin che altri non è che Sango Ishiba. <E' un piacere anche per me vederla, Hasukage-sama.> S'alza in piedi solo per accogliere l'uomo con un cenno del capo, chinando a sua volta il busto in un rigoroso inchino degno del rispetto che il Kage di Kusa deve meritarsi. Contrariamente, non viene degnata di grande attenzione Sango, la quale però è lì per un motivo preciso e non per far da accompagnatrice solitaria all'uomo dai capelli scuri. Il sorriso e le riverenze che ha donato alla volta del Kokketsu vengono meno nell'esatto momento in cui gli occhi gialli da felino della donna si posano, leggiadri e con la dovuta supponenza, sui capelli cremisi della fanciulla. <Sango Ishiba.> Prorompe, gonfiando il petto da sotto le vesti colorate. Siede sul suo trono, adesso, accavallando la gamba destra sulla mancina e portandosi un ventaglio aperto innanzi al volto, lasciando dunque scoperto soltanto lo sguardo. Il ventaglio è azzurrino con il simbolo bianco del Clan in mezza mostra, l'origami a forma di cigno ben disegnato. Torna sull'Hasukage, quasi come se sdegnasse anche la sola idea di parlare e disquisire con un essere inferiore come lei. <Perdoni la maleducazione della domanda, Hasukage> Il tono cambia, divenendo d'un tratto mellifluo e accondiscendente. <ma perché s'affianca a quella donna priva di gusto e di buonsenso?> Elencando parte dei difetti che in Sango ha potuto vedere, alcuni dei quali causanti proprio l'allontanamento della fanciulla (seppur d'un allontanamento vero e proprio non si possa parlare, avendo avuto accesso al Dojo e alle tecniche, per quanto non sia la benvoluta da nessuno dei presenti: non è bandita a vita). Acconsente all'ultima richiesta di Sango, stranamente, volgendo un'occhiata a coloro i quali sono disseminati per la stanza in aiuto alla discendente di Konan e a svolgere qualsiasi altra mansione sia utile compiere nella Magione. <Andate finché non vi dirò io di tornare.> E chiunque inizierà ad allontanarsi, chi dall'ingresso principale dal quale sono entrati i nostri due amichetti di quartiere e chi dileguandosi in altre direzioni ininfluenti ai fini della trama che viene tracciata quest'oggi. <Cosa sei venuta a fare qui, quindi? Per portare altro disonore su questo Clan? Spero tu abbia un valido motivo.> Severa nei confronti della fanciulla, dimostra un attaccamento al Clan invidiabile per quanto mai abbia perdonato direttamente colei che reputa l'assassina di Ren Ishiba. [ Ambient per Yukio & Sango ]
[Dojo Ishiba] "Posso fumare qui?" Ecco, ci risiamo... Vabbè però è una domanda lecita, no?! Per assurdo, aspetterebbe anche una risposta da Kimimura e non farebbe come al suo solito ovvero che afferrerebbe già il pacchetto ed inizierebbe a fumare. Semplicemente attenderebbe una risposta dalla Capo Clan. "Nah, io volevo presenziare proprio per questo motivo, oltre che vedere come stava andando qui, avete fatto buon uso delle risorse che vi ho dato, mi fa veramente piacere" Le mani andrebbero ad infilarsi nelle proprie tasche dei pantaloni e... che fa? Niente, inizia a camminare attorno alla sala osservando in prima cosa il pilastro più vicino sulla propria destra. Aprirebbe la mano e la sbatterebbe contro di esso un paio di volte, passando poi a percorrere i dettagli delle rifiniture con il polpastrello dell'indice in modo delicato "Bello, veramente bello" Senza donare l'attenzione ne a kimimura e nemmeno a sango, si farebbe letteralmente i fatti propri. "In verità è proprio di questo che vorrei parlare" Sollevando l'indice destro, cercherebbe di raggirare la colonna fino a scomparire dietro di essa, per poi, se concesso dalla Dea Masteratrice, comparirebbe dietro un'altra colonna dalla parte opposta della sala con una semplice dislocazione "Volevo farvi semplicemente parlare a dir la verità, ci sono stati e ci sono molto disguidi tra di voi, no? Perchè non si cerca di raggiungere un equilibrio se non una collaborazione vera e propria? Anche se non l'hai bandita dal clan, s'intende, ma perchè non esponete entrambe le problematiche?" Camminando quindi verso le due donne, tra il trono e Sango, con le mani ancora nelle tasche "Del resto, lei è un Capo Clan" Indicando Kimimura con la mano sinistra "Lei è una valida ninja dell'Erba che ha portato comunque onore al clan con le sue ultime battaglie" Indicando Sango "Faccio da mediatore questa sera, potrebbe esservi d'aiuto per giungere ad un accordo, no?" Non guarderebbe le due donne "Ed io resterò qui" Si siede. Si, a terra. Andrebbe ad unire le proprie gambe e crollerebbe al suolo con i palmi delle mani sulle proprie ginocchia e con il proprio volto che ruota da destra a sinistra osservando le due donne in modo distino, squadrandole. "A... Voi la parola ora, eh" Cioè, si l'hanno capito, dai il tempo no?! Ma la sigaretta?.[ck on][se tecnica da ambient concessa] Oh che bello avere l'ennesimo incontro con quella figura. Trattiene i sentimenti, l'odio, il rancore per darsi un contegno. Non si sbilancia ne si lascia invadere il volto da tali emozioni dimostrando forse una lieve superiorità in quanto donna. La sente pronunciare il proprio nome quasi con disprezzo e la mascella di serra lentamente, per non parlare di come poi si rivolga all'Hasukage cercando di metterla in ombra e ostruendole un eventuale passaggio. Oh come sa giocare anche con gli uomini, un arte che col tempo ha imparato anche lei , anche se utilizzata in modo completamente diverso e non in modo così squallido. Le iridi che si portano di nuovo verso Yukio stesso per leggerne l'emozioni , e aspettando il suo dire. Trema forse al pensiero di quello che lui potrebbe dire, ma dopotutto è il kage diamine, un pò di cervello lo avrà pur da qualche parte no? E fortuna vuole che l'uomo si presti ad esser un mediatore migliore di quanto non sembri, la cosa la fa tranquillizzare molto anche se il suo comportamento rimane pur sempre strambo e assurdo. Il fattore di rimanere loro tre da soli inoltre la infonde di una calma ulteriore. Prende tempo riportando le iridi sulla capo clan in persona , prima di pronunciare le sue parole < Come ha detto l'hasukage in persona > nulla del loro rapporto verrebbe fuori da quel tono, quasi reverenziale nei confronti del kokketsu < non ho portato altro che onore anche durante la guerra in corso a Kiri > comincia ella, il tono formale, calmo mentre avanza lentamente le proprie "richieste" , o almeno riuscire ad avere una connessione con la donna < so che i nostri rapporti sono tesi da troppi anni.. ma quel giorno non avete semplicemente perso un clannato > il lieve riferimento a Ren dovrebbe esser palese < io ho perso un fratello > e cosa può il semplice fattore di un clan rispetto ad un legame di sangue? Nulla. Un lieve dolore accompagna quella frase, una piccola rottura nella parola fratello < il nome degli Ishiba inizia a farsi di nuovo strada in questo mondo. Molti hanno dimenticato chi siamo e di cosa la nostra arte sia veramente capace, e molti hanno dimenticato anche Ame e il posto che ci spetta > adesso le labbra si chiudono di nuovo, il tempo per recuperare i propri pensieri e per lasciare ad ella il tempo di formularli nella propria < la nostra nobile antenata, Konan, l'angelo di Ame sta perdendo lentamente la sua forza nei cuori che non la ricordano più, ma questo non è il mio caso. Per quanto disprezzata da voi e dall'intero clan, non ho mai smesso ad ambire a riportare la sua voce su questo mondo, e riportare Ame al tempo della sua gloria > .. < ho portato la voce di Ame tra i ninja, adesso si ricordano di certo di Sango Ishiba.. perfino il riduko sennin conosce adesso la nostra nobiltà d'arte > dopotutto non può non giocarsi le sue carte al meglio. Un hasukage che apprezza il proprio esser ninja unito a quello di un ninja semi divino , beh , comprendere che il nome del clan si stia ridiffondendo sarebbe cosa ottima per lei < e dunque , sono qui perchè sono riuscita in ciò che non è riuscito nemmeno Ren Ishiba, il più bello e nobile tra di noi > le iridi che si socchiudono lievemente mentre le parole adesso fermano il proprio flusso, in attesa di quello che accadrà. [chakra on] Gli occhi chiari della donna si posano in quelli invece scuri del Kokketsu. <Gradirei di no, Hasukage, ma se proprio deve.> Farà un'eccezione, trattandosi esattamente di colui che, come andrà a spiegare successivamente, ha stanziato fondi per costruire ciò che hanno in loro possesso adesso, a partire dalla Magione nella quale stanno per avere quest'incontro/scontro. <Certo, neppure un vostro Ryo è stato sprecato, signore.> Gli rivolge un ennesimo cenno del capo con un provocante sorrisetto. Sa come tenere a bada la gente con la quale ha degli accordi, per quanto non riesca proprio a sopportare la presenza di Sango in quella Magione. Kimamura segue ogni movimenti di Yukio, il quale si sposta verso una colonna e, in un rapido sbatter di ciglia, si disloca letteralmente da un'altra parte, dietro ad un'altra colonna. La Capo Clan ne resta meravigliata, ma non osa pronunciar alcunché in merito alla tecnica, poiché apparirebbe inferiore innanzi ad un altro individuo cosa che non può permettersi di fronte alla fanciulla tanto odiata e scacciata. Si acciglia leggermente, potranno notarlo entrambi, quando Yukio l'avvisa che è lì proprio per fare da paciere tra le due, le quali rischiano di prendersi a capelli qualora qualcun altro non intervenga d'esterno, come in questo caso potrebbe esserlo il Kokketsu. <Quali problematiche vuole che esponga?> Irritata, lancia un'occhiata torva alla Ishiba pur di non lanciarne all'Hasukage risultando poco rispettosa nei confronti di questi. Lascia persino parlare Sango mentre cerca di racimolare le giuste parole e la calma necessaria per affrontare un discorso del genere. Non s'aspettava certo che la donna arrivasse a portarsi dietro lui, poiché altrimenti avrebbe avuto non poco vantaggio nei confronti della stessa Sango, specialmente sfruttando il suo passato e quant'è accaduto. Una frase però fa sì che la Capo Clan s'alteri abbastanza da diventare paonazza in viso, digrignando i denti e gettando a terra, con un colpo secco, il ventaglio bluastro che possedeva poc'anzi tra le mani. Nell'istante successivo, affidandosi alla propria innata, oltre ad attivarla nella maniera più celere e corretta possibile, essa si disgregherebbe in tanti piccoli foglietti di carta che ne rappresenterebbero il fisico nel momento in cui si unirebbero. Essi volteggerebbero veloci, come se spinti da un vento inesistente, sino a portarsi in prossimità di Sango, ad una distanza tanto effimera da poter sentir il profumo della donna e poterla guardare direttamente negli occhi, giacché ricomporrebbe soltanto parte del viso per fissarla con rinnovato astio. Yukio potrebbe intervenire, ma è necessario? Sarebbe un valido aiutante? Probabilmente no, rischierebbe soltanto di causare altri attriti, ma sappiamo tutti com'è fatto Yukio. Qualunque consiglio non sarà ascoltato a meno che non provenga da se stesso. <Io ho perso l'amore della mia vita> Sbraita a tu per tu con Sango, arricciando il naso fine e apparendo quasi sfigurata in viso, un demonio imbruttito ma che cela una bellezza sconfinata. <non osare proferire un'altra singola parola nei confronti di Ren Ishiba!> Prorompe tanto forte da renderle stridula la voce. <Cosa vuoi saperne tu, insulsa ragazzina, di cosa ho perso IO quel giorno a causa tua?> Hanno bisogno di parlare sicuramente proprio per risolvere questioni insolute, alcune delle quali probabilmente neppure conosciute dalla rossa. <Parli tanto di Konan e del tuo legame con Ame, ma cosa sei *tu* per Ame? Hai combattuto per Kusa e per Kiri, portare soltanto il nostro cognome o saper usare la nostra innata, non fa di te una discendente della venerabile Konan.> Con un singolo lamento trattenuto dai denti, si ritrae d'un metro, cercando di ricomporsi ancora una volta. <Quando avrai davvero fatto qualcosa per Ame, torna a ritrattare i tuoi diritti.> In un primo momento, sembra così cessare l'ostilità nata, ma la Ishiba, ben più di Yukio, ha ora libertà di parola. Sono entrambe alleate nel dolore, per quanto Kimamura non voglia ammetterlo e la odi soltanto per un fraintendimento. [ Ambient per Yukio & Sango ]
[Dojo Ishiba] Ha ricevuto la conferma in fin dei conti, no? Eh non si nega una sigaretta all'Hasukage (che culo.) Subito dopo aver ricevuto la sua approvazione andrebbe ad estrarre repentino il pacchetto con il relativo zippo, ne porterebbe una alle proprie labbra andando a compiere un gesto con il pollice sulla rotellina dello zippo per far divampare quella misera fiammella necessaria ad accendere la corona della sigaretta, un primo tiro espellendo il bianco e denso fumo verso l'alto "Distanza di sicurezza eh, mi raccomando... Non voglio vedervi in intimo a menarvi anche se non sarebbe un brutto spettacolo" Tra l'ironia e lo scherzo in quella frase, gli occhi si alternerebbero tra Kimimura e Sango, lascerebbe semplicemente andare il proprio chakra come un fiume che sfocia in uno strapiombo, genererebbe una cascata. Così si comporterebbe il chakra del Tessai, semplicemente leverebbe il muro che fermerebbe l'acqua dal cadere nel vuoto così che possa esplodere attorno a se, irrorando il propri corpo se non oltre "Semmai vi faccio addormentare un po' se esagerate, ma continuate pure eh!" Ma si tranquille, intanto lui si stravaccherebbe di lato al suolo, gomito destro poggiato sul pavimento mentre la destra rimarrebbe sulla sua guancia, gamba sinistra sollevata e destra stesa; la mano sinistra porterebbe di tanto in tanto il filtro alle sue labbra così da attingere nicotina, insomma: un essere di dubbia entità umanoide si è appena stravaccato con un fuoco misto fra il viola e lo scuro che lo avvolge in una posa sexy, rassicurante no? "Per me dovreste iniziare ad elencare e spiegare bene ciò che voi singolarmente avete passato in quel periodo, da quel che ho capito avete perso una figura importante per tutte e due, per me non vi siete mai chiarite e non avete messo tutte le vostre carte in tavola, sarà perchè siete troppo orgogliose e con il cullo strizzato, però per me vi converrebbe spiegare tutto, sennò punto e da capo, tu ti ritrovi un ninja in meno e comunque valoro e tu ti ritrovi senza famiglia" Meglio scendere ad un dialetto tipico suo, solo in questo modo riesce a farsi capire, purtroppo. "Boom, minchia, pesante l'ultima frase eh Sango" Un fischio sottile alla frase: 'portare soltanto il nostro cognome o saper usare la nostra innata, non fa di te una discendente della venerabile Konan'. La faccia di Yukio direbbe tutto, una faccia letteralmente stupefatta, bella chiusura Kimimura, touché~.[ck on] Oh come possono essere strane le donne, pronte a picchiarsi per un dolore che entrambe provano. La osserva dopo il proprio dire, l'innata che ben conosce che si palesa di fronte a lei , una furia, una tempesta che le si infrangono addosso. Non si muove, presa in contro piede da quel suo fare ma quello che l'altra andrebbe a dire la fanno rimanere di sasso. Una pietra, una statua. Ren l'amore della vita della capo clan. Oh quante cose una bambina non poteva comprendere di certo, e invece adesso le si infrange addosso. La rabbia le monta dentro, una furia quasi ceca ma solo i pugni che si stringono , le unghie che si conficcano nei palmi ne fanno apparire la tensione che vorrebbe sprigionare, magari con una bellissima palla di fuoco gigante a distrugger lei e tutto il resto. Ma non è li per combattere, ogni Ishiba, ogni singola goccia del loro sangue è importante veramente . Oh, e adesso le parole di Yukio non verrebbero sentite, per lo meno cerca di ignorarle, per quanto sia un kage adesso sembra quasi istigarle ad una lotta nel fango.. < non sapevo fosse l'amore della vostra vita > confessa quasi con dolore mentre le iridi non si abbassano di un millimetro sostenendo il suo sguardo < e il dolore che voi avete provato quel giorno, è lo stesso che provo io ogni giorno > il dolore che traspare da lei, infinito ma non verso lei , ma verso se stessa < ogni giorno non passa se non col desiderio di esser morta io quel giorno al posto suo, che il mondo avesse conosciuto lui piuttosto che me, che il mio sangue avesse macchiato le strade di Ame > la voce che si spezza alla fine ma nessuna lacrima scende adesso, il dolore che viene soffocato istintivamente dentro se stessa < eppure sono qui ancora io. Sono viva e non posso che spendere ciò che mi resta, tutto quello che ho e che possiedo per far si che il suo sogno si realizzi > le iridi che adesso brillano, di lacrime ma anche di una fiamma interiore che s'accende d'improvviso < tu hai perso l'amore della tua vita e non so cosa potrei mai provare io al posto tuo se perdessi l'unico uomo che amo > confessa mordendosi il labbro < ma so cosa vuol dire perdere un fratello, perdere una famiglia e il mio clan in un istante > il dolore che si porta dentro che infine viene lasciato scivolare via , dimenticandosi dello stesso Yukio per il momento, spettatore in quel caso < io combatto ogni giorno per Ren. Non per cancellare quello che ho fatto, ma per far si che la sua memoria e il suo desiderio possano esser compiuti > lo sguardo che arde ancora < sto donando la mia stessa vita per lui, perchè di meno non potrei fare..> lascia che i secondi, i minuti passino nel fissarla veramente < non conoscevo il tuo dolore ma lo comprendo appieno, e non posso dirti altro che quello che è stato non verrà mai lavato dalla mia anima e finirò a bruciare nell'Ade. Ma prima di quello non farò altro che portare avanti il sogno di Ren > lo sguardo che si addolcisce mentre la osserva, mentre la guarda disgregatasi solo per lei < e lo sto facendo con ogni briciolo del mio essere e te lo voglio dimostrare > i passi che farebbe all'indietro. Le mani che salgono al plesso solare a formare diversi sigilli in precisa sequenza, tigre drago tigre capra tigre. La destra che si porta ai denti , il pollice che verrebbe morso immediatamente per mostrare un rivolo di sangue e se ci riuscisse andrebbe a poggiare la mano a terra mentre il flusso di chakra viene esposto alla mano per uscire dagli tsubo. Un unione di chakra e sangue indissolubile di quel legame infinito che la lega con quelle creature < Kamachiteki > la voce che tuona quasi mentre accanto a lei, alla destra, apparirebbe proprio lei, la bellissima tigre , sinuosa, elegante, con quel bracciale di pelo nero sulla zampa che li osserva < il sogno di Ren non è morto ancora, non con me > la destra che si poggerebbe sul pelo fulvo e bellissimo per tastarne la consistenza , la testa della tigre che si volta verso di lei < questa Kamachiteki, è la mia capo clan , Kimimura > la presenta adesso prima di rivolgersi alla stessa capo clan < lei è kamachiteki, con cui ho creato il mio legame di sangue e chakra, la stessa che un tempo cercava Ren > se hanno avuto quello stretto legame allora avrebbe dovuto ricordarlo. Ma adesso è tempo di silenzio per lei, zitta con la tigre accanto, non sarebbero una minaccia, ma solo una presentazione del proprio volere. [chakra on][se evocazione Kamakitechi 3/4- chakra 60/80] Per il momento, Yukio è quello meno preso in considerazione, considerando come Kimamura sia praticamente pronta a scatenare una rissa con Sango in persona. Può fumare, sdraiarsi e anche fare il Super Saiyan della situazione, ma ora come ora, non viene assolutamente calcolato né dall'una né dall'altra. La disgregazione viene richiamata, mero effetto scenico per avvicinarsi alla fanciulla, fermandosi ad un paio di metri appena da lei adesso. Gli occhi giallognoli son or meno arrabbiati, avendo avuto modo di togliersi dallo stomaco quel peso enorme che da anni si portava dietro. Teatrale tanto quanto prima, or si getterebbe in ginocchio di fronte alla fanciulla, desiderosa d'avere attenzione, mostrandosi però bella come sempre con quei tratti caratteristici di Konan. <Non doveva morire così> Singhiozza, nascondendo il volto tra le mani e sollevando spasmodicamente le spalle preda del pianto, finto o meno che possa essere. <sarebbe dovuto tornare da me> Sussurra ancora, ma ben udibile mentre tira su col naso, china con la testa dabbasso coi capelli che la adombrano il volto. <avevamo già dei progetti> Era senza dubbio ricambiata da Ren Ishiba e non ha mai tollerato che sia morto per Sango, anziché mantenere fede al patto e alla promessa che aveva fatto a Kimamura. <non posso accettare la sua morte né ora né mai.> Scosta le mani, poggiandole a terra, sporgendo il volto or pervaso da delle lacrime alla volta di Sango. <Io so che non è su di te che devo sfogare il mio odio> Sancisce, mostrandosi disperata nei confronti dell'unica presente che possa davvero capirla un minimo. <ma saresti dovuta morire tu> Scoppiando di nuovo in un pianto incontrollato, pur avendole lanciato contro una maledizione per così dire, puntandole ancor il dito contro. <sarebbe potuto morire chiunque in quella battaglia, perché Ren?> Appare stanca in quel monologo al quale la Ishiba dai capelli cremisi può anche decidere di non rispondere oppure d'accogliere il dolore della Capo Clan e, al tempo stesso, prendersene una parte o ancora suddividerlo con lei. Sono davvero le uniche che, nel dolore, possono comprendersi a vicenda. Sango avrà chiara una cosa: è stata soltanto il capro espiatorio di Kimamura, non avendo MAI accettato tanto quanto lei la morte di Ren Ishiba. Potrà intuirlo dalla sincerità dei suoi occhi, quelli non mentono affatto e mostrano tutto il dolore che finora s'è portata dentro, odiando poi la fanciulla senza un motivo ben preciso, ma soltanto usandola per scaricarvi addosso quel che provava. <Così simile a lui> Parla proprio di Sango, adesso. <non potevo averti davanti ogni giorno, non riesco tutt'ora a guardarti: nei tuoi occhi rivedo i suoi.> Innamorata, senza dubbio, come detto avevano dei progetti prima che lo stesso Ren morisse. Ora, per un minimo, potrai finalmente comprendere la tua Capo Clan? Potrà lei stessa decidere di darti una mano ed assecondarti? <Hasukage> Cerca un contegno adesso, tirando fuori un fazzoletto di seta azzurra dalla tasca. <il Clan è ciò che più di importante ho al mondo. So bene cosa perderei, così come ciò che avrei in possesso.> Non è stupida, per quanto possa sembrare molto superficiale e legata perlopiù ai canoni della bellezza estetica. E' pur vero che Sango è una valorosa Ninja, ma per il momento vuol capire se possa almeno comprendere il vero dolore che proverebbe una persona a cui è morta la sua metà, portandosi via il suo cuore. Ma, poco dopo, Sango richiamerebbe Kamachiteki che si mostra in tutta la sua bellezza. Kimamura s'alza in piedi di scatto, portandosi una mano a coprire la bocca schiusa a formare una o di pura sorpresa. <La tigre!> Sgrana gli occhi e conferma le frasi di Sango. <A malincuore, mi tocca dire che Ren sarebbe fiero di te.> E adesso, SOLTANTO ADESSO, mostrerebbe un sorriso VERO, un sorriso che Sango avrebbe potuto rivedere in Ren molti anni prima. Kamachiteki, nel frattempo, si guarda attorno dopo essere stata evocata, lanciando uno sguardo ricco di sdegno nei confronti di Yukio. "Assassino", una singola parola, prestando però attenzione proprio alla Ishiba e non spostandosi per nessun'altra ragione da lei. Lo stesso Kokketsu, ammessa risponda alla tigre, verrà ignorato: ma il motivo per cui in tal maniera viene additato potrà essere facilmente ricollegato ad un altro possessore delle tigri. Kurako Senjuu. [ Ambient per Sango e Yukio ]
[Dojo Ishiba] Continuerebbe indisturbato a fumare la sua tanto desiderata sigaretta, un vizio ingestibile che la maggior parte del tempo incombe su di lui e sul proprio corpo, non ha molto da fare del resto così come immaginava ma serviva unicamente per far incontrare Sango con Kimimura, alla quale porgerebbe semplicemente un cenno di capo "Per me potreste lavorare bene assieme" La butta li, ruotando subito dopo il proprio sguardo verso la tigre appena evocata, non ha molto da ribattere del resto se non "Ringrazia che non vi ho estinti" BOOM. MA dopo quella frase, per pura prevenzione e cagasottaggine, andrebbe a sollevarsi dal suolo dandosi delle botte sul proprio abbigliamento giusto per pulirlo dalla classica polvere che si potrebbe accumulare su di un qualunque pavimento seppur lustro al massimo. "...felini..." Vabbè, che non abbia mai avuto un buon rapporto con le tigri è risaputo, sia da Kurako che in quella piccola missioncina dove ha fatto esplodere la testa ad una tigre, ma sono sempre dettagli del resto, no?! Non si intrometterebbe ancora tra le due donne e per questo motivo si mette a girovagare per il salone, ormai sembra si siano calmate le acque, spera. "...ci sarà dell'alcol qui no...?" A bassissima voce tra se e se iniziando a perlustrare unicamente con lo sguardo e senza mettere mani dove non deve. [ck on] La vede crollare d'innanzi a lei, lei così forte e potente, capo clan immensa di quell'arte ma anche una donna in fin dei conti. Oh com'è stramba la vita di Sango, odiata per un decennio e più per un amore strappato. La osserva comprendendo il suo dolore, cosa proverebbe lei se le portassero qualcosa di importante? L'ha provato, ma non un amore ricambiato fino a quel punto, o almeno a quel punto. La ascolta, quel dolore che sente mentre lei si pone lentamente in ginocchio dapprima per provare a poggiare la mano destra sulla sua spalla a darle conforto , o almeno ci prova < è stato ingiusto separarvi così > il sussurro che si fa lieve e tenero, per provare ad entrare adesso nel suo di cuore < posso solo immaginare cosa tu possa aver provato > adesso è lei che prova a consolare la sua capo clan, ed è contenta che alla fine siano loro due soltanto, Yukio che non viene ancor considerato, rilassato a guardarle entrambe . < posso comprendere anche io come ti sia voluta sfogare su di me, e si..sarei dovuta morire io quel giorno > ammette consapevole di quel fatto. Sospira addolorata anche lei, ma forte per poterne reggere il dolore, condividerlo se riuscisse < ti posso solo promettere che la sua fiamma non si spegnerà, e se tu lo desidererai potrai vedere nei miei occhi anche lui, anche la sua fiamma ancora viva > una promessa già fatta a se stessa tempo prima, molti anni prima < e che un giorno arriverà anche la mia morte, non prima che gli Ishiba e Ren vengano ricordati da tutti > il sussurro veramente basso per giungerle non solo al cuore, ma anche all'animo stesso. Adesso riesce a comprenderla infine, da quell'odio che la coltiva da anni e anni nei propri confronti, e come biasimarla? Se solo fosse stato il contrario il rancore sarebbe stato sempre più alto .< ho perso anche io l'unica persona a cui ho veramente dato anima e corpo incondizionatamente, posso comprendere o provarci a capire cosa si cela nel tuo cuore > la mano sempre sulla sua spalla se ci fosse riuscita, condividendo anche il proprio dolore con ella, comprendendo che forse non sono poi così dissimili . A quel punto si rialza per richiamare lei, la madre delle tigri , bellissima e feroce < voglio che tu comprenda cosa mi muove, chi mi muove ancora. Il suo ricordo, lui stesso ogni giorno. Ecco perchè sono andata alla loro ricerca e alla fine il nostro patto è stato siglato > il volto che si riporta a Yukio stesso sentendo la tigre affibbiargli quel nome. Assassino. Non ha modo di poter chiedere adesso < adesso ti voglio chiedere, mi permetterai allora di portare il clan al massimo splendore sotto il ricordo di Ren? Mi permetterai agli Ishiba di poter ritornare e alla memoria di Konan stessa tornare a regnare su Ame con la sua bellezza?> la domanda che viene posta, sostando li al fianco della madre delle tigri, alta e bellissima, potente e aggressiva. Un connubio splendido sotto i loro occhi di certo. Tranne per Yukio a quanto pare. Attende una risposta mentre Yukio stesso va a fare quella richiesta, ma di certo non tocca a lei rispondere dove si trovino gli alcolici, come se lo sapesse , o come se li avesse già presi in passato . [chakra on][kamachiteki][chakra 60/80] Yukio lancia l'amo, ma bisogna calcolare se il pesce abbocchi oppure no. Kamachiteki rivolge uno sbuffo in direzione di Yukio, ringhiando appena dietro le fauci. Per quanto regale, non si farebbe mettere i piedi in testa da un assassino. Ha accettato Sango come evocatrice per ciò che vuole portare, per quel che vuole fare, non per la malvagità. "Avresti distrutto il sogno di Sango", che proprio ora ne rivela ogni aspetto oltre all'aver finalmente compreso il problema dove fosse. Si potrebbe rivelare un lieto finale, tutto sommato, ma le richieste non sono state totalmente pattuite, ragion per cui bisogna prima trovare un punto d'incontro effettivo tra le due parti. <Non sono ancora disposta a cedere il Clan> Glielo dice chiaro e tondo, quasi aspettandosi una domanda simile dalla ragazza dal rosso crine. Or che hanno rivelato il motivo di tanto astio, può cedere anche nelle trattative. Il tono s'è calmato, le lacrime sono state asciugate, or non resta altro da fare che concludere la discussione possibilmente nel migliore dei modi. <non ancora, perlomeno. Voglio una dimostrazione da te, Sango> Le stende l'indice manco contro. <voglio essere sicura di poterlo affidare nelle tue mani, così come l'avrei affidato a quelle di Ren.> Il quale sarebbe appunto dovuto essere l'erede diretto, venendo poi a mancare e cedendo il "trono" proprio a Kimimura, comunque prossima nella linea di discendenza. <Come dice il buon Hasukage> A cui rivolge or un ennesimo cenno del capo. <possiamo collaborare, in questo modo potremo trovare l'affiatamento che abbiamo perso ed io potrò finalmente accettare la tua figura qui, nonostante mi porti alla mente spiacevoli ricordi.> Abbassa per un attimo lo sguardo, cercandone adesso le mani per stringerle con le proprie, delicate e sottili dita. <Voglio che sia tu a prenderti cura della Sede del Clan sito a Kusa, mentre io tornerò finalmente ad Ame per occuparmi appieno delle mie mansioni. Quando sarà giunto il giorno, quando avrai raggiunto i tuoi obiettivi, quando -davvero- avrai dimostrato quanto grande è ed è stata Konan, quando Ame potrà rinascere sotto la luce d'una nuova speranza, ti cederò il ruolo che spettava a tuo fratello.> Le sorride radiosa, sfiorandole una guancia con la mano che dapprima stringeva le sue. <Sei così simile a lui.> Aggiunge, prima di distaccarsi totalmente dalla di lei figura. Quantomeno, non sono dovute arrivare alle mani, si potrebbe dire un ottimo compromesso, qualora la stessa Sango accettasse. <Le farò portare subito dell'alcol, signore.> E una delle sue assistenti sbucherebbe da un angolo, dopo qualche attimo d'attesa, con una bottiglietta di sakè e un bicchierino da porgere all'uomo. Infine, null'altro resterà da fare se non tornare direttamente a Kiri o restare a Kusa per la notte. Tutto è bene quel che finisce bene, no? [ END - Prego con le End ]
[Dojo Ishiba] Lui? Niente, semplicemente uscirebbe con un: "AH!" Nel momento in cui sbucherebbe una assistente di Kimimura dal nulla vicino a lui "D-da dove sei comparsa?!" Si forse era decisamente sopra le nuvole e questa presenza l'ha portato a cadere bruscamente al suolo, di faccia però. "Oh bhe, e chi rifiuta" Afferrerebbe il bicchiere per buttare giù velocemente quel liquore, leccandosi infine le labbra dolcemente "Ed io che pensavo l'inverso, tu restavi qui e Sango andava ad Ame, almeno non stava tra i miei piedi" Ironizza, andando a farsi una risata sotto i baffi seguita da un sorriso di sottecchi "Bhe!" Sbattendo successivamente le mani fra di loro, lasciando precedentemente il bicchierino e il mozzicone di sigaretta alla signorina che gli ha portato il sakè, delicatissimo... "Io resterò a Kusa per qualche giorno, quindi con tutte e due sicuramente avremo modo di scambiare due chiacchiere in privato per l'organizzazione a livello politico, non mi aspettavo che dessi corda a Sango onestamente, Kimimura, mi hai sorpreso" Già, soprattutto conoscendo il soggetto "Vorrei precisare che il supporto di Kusa sarà anche per la vostra sede di Ame, qualsiasi cosa voi abbiate bisogno sapete su chi contare, abbiamo pur sempre un patto" Un occhiolino d'intesa seguito da un cenno di capo viene fatto dal Tessai verso l'attuale ancora in carica capo clan, sia mai che abbia voglia di farsi un pernottamento ad Ame? Del resto nemmeno Sango ha capito precedentemente tutti i piani di Yukio, chissà che cosa avrà in mente, sia con il nuovo Mizukage che con questa storia. To be continued. [END] La faccenda che si fa più complicata nell'ascoltare il dire della tigre stessa, la mano che la carezza in un segno non di ammonimento, ma di conforto. Quel legame che le lega non si basa sulla mera forza e sulla sottomissione, è un amicizia ben più forte che col tempo sarebbe stata coltivata e cresciuta < Kamachiteki > un sussurro verso di lei per attirare l'attenzione, se Yukio l'avesse solo provata ad attaccare allora sarebbe stata guerra aperta. Non avrebbe permesso a nessuno di toccare il proprio sogno e quello di Ren stesso. Ma avrebbe chiesto di certo informazioni su quello che la tigre sa, di certo vi sono dei trascorsi con l'hasukage stesso. Ma le parole per la tigre son terminate per passare oltre, andare a vedere infine la figura d'innanzi , la propria capo clan. La ascolta e ne comprende il dire. A differenza di molti non desidera prender il potere uccidendola, quello mai, non quando quel legame che la lega col fratello sia così grande. < prenderò allora le redini della sede di kusa, me ne occuperò con grande diligenza > di certo quello è il miglior patto che possa strapparle, una promessa infondo ricambiata solo dal far riconoscere al mondo chi sia il proprio clan < e ti dimostrerò che Ame non sia ancora morta > un sussurro il proprio . Infondo l'erede era il fratello e lei in discendenza dovrebbe esser abbastanza vicina. La guarda sorridere infine, le labbra che si muovono mentre una carezza le viene donata < Kimimura > le sussurra il nome, forse il cuore che viene infine ad avere una pace in quel senso, tanti anni persi dietro ad odio e rancore prima di arrivare a quella conclusione. Accetta quel legame, quell'accordo, occuparsi lei del clan a Kusa mentre la donna parte di nuovo verso Ame, alla ricostruzione di qualcosa di perduto < spero che in futuro tu possa vedermi come lui > si somigliano? Probabilmente si, anche in quel modo , evitando sangue e una guerra inutile . La scena che viene interrotta dall'Hasukage in persona , col suo fare strambo ma che non commenta. Semplicemente si porterebbe nelle sue vicinanze se potesse < Hasukage > il tono ancora formale ma..divertito? Forse, ma il sorriso che permea le sue labbra sa di leggerezza infine ma di certo non dimentica, ne la tigre ne la sua ultima frase. Rimarrebbe li alla fine, al proprio dojo per la notte, forse magari ricevendo gli stessi sguardi dai clannati, ma almeno Kimimura potrà vederla come se lei stessa fosse Ren. [end]