Giocata

Giocata Invalida

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22:34 Saisashi:
 Due giorni. Due giorni in cui il tempo sembra non voler passare. Quei fottuti minuti che non scorrono mai e sembrano infiniti. Quando ti ritrovi per tre anni con il culo per terra, per poi ritrovare qualche istante di tregue e ripiombare nuovamente con il culo più in basso di prima...beh che altro potresti fare in questo caso, se non startene lì, immobile a fissare il vuoto immerso in chissà quale stramba teoria sulla vita? E' la seconda notte che Saisashi trascorre fuori, lontano da tutto, dopo esser fuggito dalla tenda di Mekura, scappando da lei e Furaya. Pian piano sta riordinando i pezzi di ciò che successe quella notte, ma è tutto troppo confuso. Il suo unico pensiero ora, è come potersi presentare nuovamente di fronte a loro... come potrebbe? Nonostante i trascorsi, ha scoperto che Mekura era la sua sensei, che lo raccolse dalla strada ospitandolo a casa.Non ricorda i dettagli, ma come ha potuto...cercare di colpire con intento omicida proprio una persona che per lui era così importante? E poi Furaya...quello sguardo sconsolato. Non riesce a toglierselo dalla testa. Era uno sguardo triste, fragile, in quei pochi istanti ha letto il dolore che il corvino è riuscito a causargli. Ma non le aveva promesso di essere la sua spalla ed aiutarla..? E invece eccoci qua. <forse...sarebbe meglio se sparissi. FUCK!> direbbe il taijutser, sdraiato sulla sabbia con le mani in appoggio dietro la nuca a sorreggerla, mentre fisserebbe quel pò che può vedere del cielo. Sembra uno zombie, immobile. A mala pena si nota il suo respiro...inoltre l'attivazione dlele porte dopo 3 anni lo ha sfinito, non è stato facile recuperare. Queste due notti le ha passate una inspiaggia, la rimanente scroccando da quel poveraccio di Sosachi un posto letto. Ha lasciato la sua pettorina da 50kg nella tenda d Mekura, idem i vambracci, quindi questa sera non li ha con se. Indossa la sua solita divisa, composta da un pantalone nero slim, lucido, cinta arancione penzolante, stivali neri ninja in pelle, t shirt bianca mono colore ed una giacca in pelle nera, rubata dall'armadio di Sosachi. Non aveva altro, quel dannato biondino, infatti gli veste stretta.Guanti mezze dita a completareil tutto. L'armatura comlpleta è nascosta sotto il suo outfit. I lunghi capelli corvini sono mossi ,scompigliati e lasciati ai colpi di vento, che li sollevano e riportano man mano sul viso. [ch on]

23:00 Izayoi:
  [? > Spiaggia] La luna piena, sollevatasi alta nel cielo ore fà, offuscata e pallida osserva dall'alto la Nebbia ed allo stesso modo illumina quello sfilare per l'accampamento della Koshirae, ragazza che ha deciso di provare a farsi piacere di più quel Villaggio, si insomma, i tentativi sino ad ora sono stati abbastanza miseri, ma il mare è uno di quei posti più suggestivi di una località appunto marittima giusto? Insomma, così dovrebbe essere, per quanto l'abbia già visto in nave per giungere a Kiri, ritrovando quel suo specchiarsi ripetuto nello specchio movimentato dalle onde che si allargavano dalla chiglia della nave, increspando la superficie in quello sfarfallio del ripetersi della sua immagine, rapita per una buona mezz'oretta dal fenomeno dell'oceano, essendo dopotutto solo una diciassettenne che mai avrebbe lasciato la Foglia, volendo provare quella sensazione su di una vera e propria spiaggia, ora che ha il tempo e non la costrizione di fare una fila ordinata per salire su quella stessa nave. Sola, chiaramente sola senza il minimo timore e nessuna preoccupazione, persegue in quel muoversi quindi proprio in direzione della spiaggia, con un passo ben preciso ed elegante, impettita in quel proseguire con le mani intersecate tra di loro, in grembo, braccia distese ed il solito vestiario usuale adatto ad una qualsivoglia evenienza, insomma, quello che sarebbe oramai la sua classica divisa da Kunoichi, se così vogliamo metterla, la quale è composta dalla parte altra di un kimono bianco, con ritagli e ricami rossi, un'obi classico rosso ed uno più spesso intrecciato di bianco e nero a scendergli sino alle ginocchia, calze bianche altre fino a sopra le ginocchia e sandali chiusi di un grigio scuro, così come sarebbero scuri quei lunghi guanti che indossa, coprendosi solo il dorso delle mani e tralasciando il reso, porzioni di pelle del tutto formali e mai oltre ad un limite abbastanza pudico, in quel mostrarsi in pubblico, perennemente mossa e tenuta ritta dagli insegnamenti della propria famiglia, come la più severa ed inflessibile delle spade. I capelli rosa sono lasciati sciolti come il più delle volte, danzano mossi appena da una brezza marina che annuncerebbe l'arrivare in quel luogo specifico dove potrebbe già sentire lo scrosciare delle onde, poca la sabbia e molti gli scogli, un'immagine già rigida, appuntita e frastagliata agli occhi della Genin, che in giungere in quel posto si ritroverebbe sormontata già da quella solita aria cupa e tetra.soffermandosi lungo il limitare della stessa spiaggia, trovando necessario soffermarsi qualche istante in un voler far un profondo respiro, per scacciare quel desiderio d'andarsene, girare i tacchi e non degnare nemmeno di una possibilità quella meta, ottenendo quel pizzico di coraggio necessario per non farsi cogliere dall'apparenza, incamminandosi lungo uno stretto e breve sentiero tra le rocce umide, che darebbe spazio poi allo spiazzo di sabbia, c'è qualcuno, ma lei no nse ne cura e tira dritto sino al limitare delle onde. Un paio di centimetri più in là, si ferma in quell'osservare la marea che placida fa avanti e indietro, mentre prima di un qualsiasi commento si volta ad osservare spensierata le orme dei propri sandali, concedendosi un vago sorriso, buffo il comportamento della sabbia ai suoi occhi, riportando le lilla sul mare, osservandolo per lunghi istanti, concedendosi poi un disonorevole verdetto, un classico, nei confronti della Kiri che proprio non riesce a farsi andare giù < Anche il mare è così... Grigio. > si sofferma un'attimo in quel cercare qualche altro possibile aggettivo, ricadendo spesso in quello colorato specifico, che da solo esprime delusione, disappunto, sconforto, tristezza e chi più ne ha più ne metta,scostando la mancina dalla gemella, portandola, nel mentre del proprio dire con quel tono mezzo affranto, sul coprifronte legato largo attorno al collo, sfiorando con tre dita la foglia incisa, quasi carezzandola, continuando fermamente a preferire la sua Konoha ad ogni possibile posto al mondo, probabilmente. È distante almeno cinque o sei metri dal Ninja affranto, ma non se ne cura, le lilla permangono su quel mare triste, cercando di trovarvi anche solo uno scorcio di bellezza, quasi come se davanti ai suoi occhi apparisse tutto terribilmente desaturato. { EQ: un Tanto //perchè non si sà mai ò.ò }

23:17 Saisashi:
 <che c***o ho combinato...ma soprattutto perchè proprio ora...le cose andavano bene...quella dannata voce nella testa...> in pieno monologo a bassa voce tra se e se, riflette e si incazza esponendo i suoi pensieri, tanto chi mai potrebbe sentirlo in questo momento? Inoltre, dopo la scenata che ha fatto, sicuramente non sarà qualche parola in solitaria a far credere ad eventuali altri ninja che sia pazzo. Non lo è. Diciamo che ha poca cognizione. Il genin, morderebbe il labbro inferiore nervosamente, si può vedere in maniera chiara che in questo momento è tutt'altro che tranquillo. Non riesce a rimanere troppo tempo nella stessa posizione, motivo per cui tornerebbe in posizione seduta, a gambe distese rivolte verso il mare e le braccia conserte al petto. Il vento scosta nuovamente i suoi lunghi capelli, che per un attimo gli danno un aria very cool. Per una volta non fa chiasso all'esterno, ma il problema è che dentro di se, qualcosa grida...c'è un rumore bestiale. Scuote il capo, cercando di riprendere contatto con la realtà, per poi accorgersi che in questo momento non è più solo. Seriamente? Com'è possibile che ogni volta che si isola nella spiaggia incontra sempre qualcuno? Sarà destino. Sposterebbe le iridi smeraldine in direzione di quella figura, cercando di scrutarla con la coda dell'occhio. Che strana sagoma, se ne sta li a far su e giù vicino al mare. Come se non lo avesse mai visto prima. Ricorda proprio Saisashi la prima volta. Osserverebbe meglio la figura femminile, incuriosito..dopo tutto è lei ad essersi avvicinata. Ed ecco che succede l'incredibile. Quell'abbigliamento...i capelli rosa lunghi... vista di sfuggita quella ragazza a primo impatto gli ricorda qualcun altro. <MA CHE CAZ!> sobbalza scambiandola per...Furaya?? <Fur...Furaya?> rivolge verso di lei ccrcando ora di andare scovare più dettagli da quella figura, che rimanendo a 6 metri da lui, rivolta verso il mare, nell'ombra della notte e la foschia della nebbia, non è completamnete riconoscibile. <che ci fai qui...?? pensavo di averti detto che sarei voluto rimanere solo per un pò. NON SONO IN VENA DI SCHERZI. Non mi fido più di me stesso. Non dopo l'altra sera. > prosegue convinto in direzione della giovane, senza rendersi conto della figura di m***a che sta portando avanti. Ma tanto....è Saisashi, nessuno potrebbe biasimarlo. [ch on ]

23:40 Izayoi:
  [Spiaggia] Se ne stà lì, tranquilla, a crogiolarsi nel proprio dispiacere, senza lasciarsi abbattere più di tanto dal contorno di quel contesto spento, facendo appena roteare le iridi in quel voler quasi guardar male la nebbia stessa in prossimità alla propria figura, andando poi a porre uno sbuffo, le piccole narici che seguono la punta del naso verso sinistra così come farebbe lo le labbra, in un chiaro segno di esasperazione, il primo di molti, probabilmente, per quanto sarebbe lì da nemmeno una settimana < Umpf. > secca ed indisposta nei confronti della situazione climatologica persistente e ammorbante un qualcosa che verrebbe smosso solo da un vociare lontano, qualcuno che parla tra sè e sè, un'individuo bizzarro verso la quale volgerebbe la testolina rosa, puntando le violacee chiare su di lui, osservando quell'insolito non riuscir a star fermo, accigliando vagamente lo sguardo, per poi ritrovarsi in diretto contatto con lo sguardo del Genin, sgranando i proprio occhi all'esclamazione poco colorita dell'altro, irridendosi appena in quel tornare con la sinistra intrecciata alla destra, a guardare davanti in quel volersi perdere sul mare, essendo appena stata colta a fissare qualcuno, quasi un'offesa per se stessa ed un qualcosa che per il suo animo nobile ed intransigente risulterebbe con un vero e proprio errore, uno sbaglio da non doversi concedere, una leggerezza irresponsabile e sconsiderata, terribilmente ligia e di impeccabili maniere. Eppure, in quel voler estranearsi e svanire per l'onta nei confronti del proprio onore, un nome andrebbe a risuonar nella propria mente, viene chiamata con il nome della famosa Judai, suo idolo ed eroina, un qualcuno al quale rifarsi costantemente, un simbolo di pace invidiabile in grado di far impallidire la figura di qualsiasi altro Kage, ai suoi occhi, quegli stessi che ora confusi andrebbero tornando su Saisashi stesso, che ppare proprio avercela con lei, che invece, ingenua, si guarderebbe poco dopo intorno, al sentire di quel nome, non capendo < Cosa? Dove? La venerabile Hokage qui? > e le mani si portano sotto il viso, vicine tra di loro ma chiuse a pungo, in quel ritrovarsi in imbarazzo all'improvviso e per nulla pronta ad incontrare un personaggi odi tale levatura così dal nulla, andando in fretta a sistemarsi i capelli e le pieghe del Kimono, come in un'improvviso cedere ad un breve attimo di comica sincerità, umana solo di rado, perlopiù un'automa fastidiosamente educato. Il dubbio, e il riprendere in mano la propria ferrea immagine, il suo riposar sempre posata e perfetta, giungono poco dopo in quel guardarsi nuovamente introno < Uh? > chiaramente lì sul posto non ci sarebbe nessuna Furaya è lei quella in questione ed al momento ancora non lo capisce bene, sollevando solo lo sguardo in direzione dei propri ciuffi di capelli rosa, potendo forse immaginare, ma non c'è tempo, visto che quello farnetica verso di lei cose senza senso, almeno per la Koshirae < Ah, ehm.. Ecco, mi scusi infinitamente.. Ma.. Non capisco che tipo di quale terribili disturbi possa soffrire la sua mente, credo che stia vaneggiando. > e sembra incredibile come lo dica con un'onestà ed una chiarezza invidiabili, incapace quasi di mentire e sempre onesta da far schifo, si inchina persino in avanti in un garbato ed incisivo inchino, profondo, come a voler dar sostegno in quello scusarsi che secondo lei basterebbe tranquillamente ad apparare nei confronti del velatissimo insulto appena fattogli, dandogli dello scoppiato di testa o sì insomma, siamo lì. Insomma, è una giovane diciassettenne indifesa - non proprio - e ha davanti un tizio che esclama cose strane su se stesso scambiandola per la Kage, è tanto che sia troppo pura di mente per pensare ad un'eventuale maniaco. E dopo essersi tirata su da quel sottolineare le proprie scuse, andrebbe osservandolo con lo sguardo lilla, tenendo sott'occhio quel ragazzo chiaramente sconosciuto.{ EQ: Tanto. }

23:57 Saisashi:
 Inarca il sopracciglio con aria comica, mentre con le verdi osserva le movenze della ragazza, che appare così tanto rigida e posata nel suo fare, da apparire a sua volta comica agli occhi del genin. La vede guardarsi intorno e sistemarsi, non capisce. Sporge in avanti la nuca verso quella figura, con sguardo sottile come a voler "zoommare" per vederci chiaro. Nono, dalle movenze non può certo essere Furaya. Certo lui vuole un bene dell'anima a quella ragazza, anzi, ha praticamente ammesso in modo impacciato il suo amore, e proprio per questo la conosce molto bene nell'intimo e no....ASSOLUTAMENTE i modi di fare così posati non le appartengono. La kage è più tipa da ubriacarsi in luoghi loschi senza dire nulla al corvino, per poi limonare donne random. Che bello però vedere come la sua autorità venga rispettata. Da tutti, tranne che da Saisashi. Non risponderebbe subito alla giovane, ma ha capito di aver fatto una figuraccia. Beh non che lei non ne abbia fatte con il suo modo di rispondere. Ma il corvino ama la sincerità, è il primo ad offendere chiunque gli passi di fronte, dicendo semplicemente la realtà: ciò che pensa. Si alzerebbe quindi in piedi con un rapido colpo di reni che Bruce Lee levati proprio, per poi andare ad infilare le mani in tasca in una posa opposta a quella regale della Koshirae. Si avvicinerebbe di qualche passo, giusto per poter vedere meglio il soggetto, per poi fissarla con occhi annoiati ed allo stesso tempo rasserenati. Sbuffa confiando le guance con aria buffa. <fiuuuuu> esclama, buttando fuori l'aria <meeeno male. Ed io che pensavo fosse Fru Fru. Dannata, mi perseguita anche ora.> ironizzerebbe su di una situazione che poi ha del tragico <la venerabile che?> direbbe con tono sorpreso. Addirittura venerabile? Beh si, è l'hokage..fattene una ragione Saisa. <senti un pò, cosa sarebbe quella posa tutta rigida...ehm...e quel sistemarsi così ossessivo? Per caso hai qualche problema?> domanderebbe proprio lui che fa dei problemi la sua stessa esistenza. Inclina il capo verso destra attenendo una rsposta per poi aggiungere <puoi stare tranquilla, a quanto pare, peeer fortuna, non c'è nessuna Furaya. Pensavo fossi tu. Con quei capelli nella nebbia. Mi hai fatto prendere un colpo. FUCK! Dovresti avvisare le persone prima di apparire in una spiaggia isolata in mezzo alla nebbia...> fa spallucce <disturbi eh..? ahahahah!> sghignazza di gusto <bella domanda. Vorrei conoscerli anche io. Questo si che è divertente. Tu piuttosto, ho visto come guardavi il mare. Che c'è, prima volta? Io ho visto un fantasma qui in spiaggia la prima volta che arrivai a Kiri un mese fa. Non ti conviene girar da sola> ha un'aria estremamente seria. Ha incontrato davvero un fantasma, solo che in realtà era Mekura a fingere diesserlo [ch on]

00:23 Izayoi:
  [Spiaggia] Lascerebbe quindi che il ragazzo dai capelli neri si avvicini, la osservi meglio per poi concedersi quello sbuffo buffo e rasserenato, lasciando comunque perplessa la giovane, che sollevando il sopracciglio sinistro vedrebbe di andare ad incominciare un chiaramente incomprensibile dire, riproducendo quel nomignolo con la quale l'altro chiamerebbe la Judai, non collegando, potendo quasi considerarla una mancanza di rispetto nei confronti della Nara, se non fosse che appunto, non comprende il soprannome in sè e non sà nemmeno che quella sarebbe la cosiddetta dolce metà di Furaya. Oh, sarà ironico quando lo scoprirà, disarmante probabilmente, ma tutto a suo tempo. Quindi si concederebbe la prima sillaba di quel bizzarro soprannome < Fru.. > ed inclinando la yesta di lato quasi a comparirgli gli comparisse un punto di domanda a lato dello zucchero filato che ha in testa, andando a sottolineare nei confronti dell'onorevole dire diretto alla Kage < La venerabile, Kage, pensavo che fosse qui, per quanto la cosa mi è sembrata quasi subito insolita. > sì beh, ci eri cascata, e quella reazione impacciata e grossomodo carina quell'altro l'ha notata quindi, non la scamperai tesoro, tanto che è il proseguir stesso del Genin che andrebbe a lasciar che un sottilissimo filo d'imbarazzo vada palesandosi sul suo visino, puntando le lilla di lto, in quel riconoscere di quella reazione improvvisa, ancora poco contegno, ancora in grado di sentirsi in errore, se ci si sofferma, quasi non riconoscendosi in quel conoscere persone e dover dar confidenza ad un prossimo al di fuori del Clan, dando probabilmente la colpa alla lontananza da casa, lì per lì, per poi rispondere, con lo sguardo di lato verso il mare < Non è niente.. credevo che Hokage-sama fosse qui, per me sarebbe un'onore incontrarla di persona.. > e poi ritornerebbe con lo sguarod su di lui, sentendolo allungare quella vocale, strizzando appena gli occhi in quel sentire il di lui esclamare, di nuovo poco raffinato, per poi passare a quel dover avvisare e concedersi quell'infilarsi durante il suo sghignazzare, un'altro mezzo inchino, un sorriso placido e garbato sul volto, il più bello e posato che si possa vedere, che però andrebbe soltanto ad indorare le sue sue seguenti parole, riconfermando il proprio dire di prima, praticamente etichettando Saisashi come un ragazzo con le rotelle non tutte propriamente al loro posto < Mi perdoni di nuovo, ma mi ritengo in dovere dal dissentire sulla sua completa sanità mentale. > e lo dice con u nchè di naturale ed onesto che allo stesso tempo non se ne preoccupa minimamente, non percependo ostilità da parte dell'altro, per quanto le parole di lei di certo a volte tagliano più delle lame che è abituata ad imbracciare, per quanto il tono non risulti mai cattivo ne canzonatorio, suonando piuttosto puro e delicato. Gli occhi della Koshirae, che nel mentre sarebbero tornati sulla figura del ragazzo, chiaramente più grande di lei e per questo il motivo dell'onorifico, data la scarsissima confidenza, ritornando verso il mare in quel posarsi lilla sulle onde, un vagoo sorriso, flebile e poco più affranto, quasi sforzato, in quell'osservare la distesa cupa e scura < Me lo aspettavo diverso, qui è tutto così triste, non è come a casa.. > direbbe, lasciando che poi la sua mente vada verso le ultime parole del ragazzo, portando una mano appena a coprire le labbra in quel ridacchiare tenendole serrate, una risata argentea e melodiosa, che vien trattenuta da quello stesso gesto < Un fantasma? Sembra divertente. > e sì insomma, sembra un pò quella sorta di modo di fare che si usa nei confronti dei bambini quando dicono una cosa alla quale si vuole dar ragione pur comprendendo che sia palesemente falsa, ma non lo fà manco apposta, è quel suo modo di essere tanto onesta e precisa da risultar praticamente stronza in maniera passiva, adorabile, insomma. Certo, se non fosse che piuttosto che con un bambino, ha in mente di avere a che fare con uno più o meno pazzo, ma questi sono solo dettagli. { EQ: Tanto. }

00:47 Saisashi:
 Il corvino se ne sta li a fissare la ragazza, che in qualche modo anche da questa vicinanza le ricorda vagamente Furaya. Certo non sono uguali, ma posa da ceppo a parte, quella ragazzina ha quache vaga somiglianza. <ehm si...Fru...Furaya...Hoka...Hokacoso insomma, come lo chiamate voi polli ninja> farebbe nuovamente spallucce socchiudendo gli occhi sconsolato, con un tono di voce completamente naturale e sincero. Beh la tipa dagliocchi lillla ha trovato pane per i suoi denti se si tratta di non avere peli sulla lingua. Saisashi probabilmente è il GOD supremo della stronzaggine indiretta. Ma lo fa con bontà di causa <la...venerabile...mpff....ahahah!> non riesce a trattenere una risata di gusto mentre lei sta ancora portando a termine la sua frase.Non ce la fa proprio. E' che conosce così bene Furaya, che vedere come sia trattata in maniera "nobile" dai terzi, lo diverte troppo. <no. Puoi stare tranquilla...peeeeer fortuna non è qui...altrimenti sarebbe un casino > direbbe portando la mancina a grattare la nucain maniera agitata <sai, Miss ceppo di legno, hai qualche vaga somiglianza con Fru Fru. Per questo ti ho scambiata per lei quando eri di spalle, tutto qui. Però il suo corpo ha forme mooolto diverse> ecco qua, soprannome dato, e ciao tutti. Completerebbe con tono sereno ed aria per qualche istante sognante. Non c'è la Koshirae sia un brutto vedere, ma è palese che sia ancora nella fase dello sviluppo, paragonata a Furaya, futura Milf di Konoha. <e comunque, per la cronaca, non sarebbe così strano trovarla passeggiare qui in spiaggia. Anzi...> non aggiunge altro, ma lascia intendere che lui comunque conosca piuttosto bene le abitudini della Kage. < che c'è ci ho azzeccato? hai la faccia rossa.> conclude secco notando il suo imbarazzo. Muoverebe ancora un paio di passi in sua direzione, con fare disinvolto ed un sorriso capace di coprire tutto ciò che sta passando negli ultimi anni. A vederlo sembrerebbe così spensierato, eppure.... Fissa il mare insieme alla giovane, puntando con le verdi le onde. <mi spieghi cosa sarebbero questi inchini? Cosa sei una sorta di robot? Tihanno creata in laboratorio? Tsk....> scuote il capo con dissenso, non comprende tutti questi modi di fare regali. Chi è cresciuto in strada come potrebbe capirlo? < Triste dici...? > chinerebbe il capo con uno strano sorriso. < se fosse davvero questa la tristezza..ooooh si, quanto potrei essere felice> allunga le braccia verso l'alto come a volersi stirare <è grigio come villaggio. Ma sai, a volte devi scoprire realmente cosa sia la tristezza per capire il resto a fondo...ad esempio...> chiuderebbe gli occhi mentre il vento smuove i capelli sul viso <senti...il rumore delle onde? Non l'avevo mai sentito prima di venire qui. Non è una figata? Se poi inspiri, riesci a sentire l'odore dell'aria salata. > sembra davvero sincero < prova su.> concluderebbe incoraggiandola a distrarsi dalle apparenze <se trovi la visione di un fantasma divertente...ribadisco che hai qualche problema. E sicuramente grave.> ormai è diventata una gara a chi dice di più all'altro di avere problemi? <veneri così tanto Furaya? Com'è conoscerla dall'esterno? Io non ne ho idea> in effetti l'ha conosciuta solo comeuna semplce ragazza, ma non ricordava nulla di lei e delle sue gesta. Fa strano sentire come sia considerata da un'estranea [ch on]

01:23 Izayoi:
  [Spiaggia] Lascia la possibilità all'altro di fissarla, per quanto possa sembrar sgarbato il suo sembra semplicemente un volersi sincerare di quella vaga somiglianza, per quanto di certo non è solita lasciare che gli altri la fissino più del dovuto, trattenendo quasi il fiato in quel lasciarsi squadrare, quasi con in faccino che si inacidisce appena, sfumando quando lui fà spallucce, rimanendo però velato ed assottigliato in quel sentire il suo dire poco garbato e ben poco rispettoso, agli occhi della impassibile ed intransigente damigella < Deduco che un bifolco come te non abbia idea di cosa siano le buone maniere. > ed anche stavolta dice le cose con un flebile sorriso, lasciando che gli occhi si chiudano del tutto e gli angoli delle labbra si sollevino verso l'altro, due piccolissime fossette sul viso roseo e poi il ridistendersi dell'espressione, che torna neutra, seppur è una questione di qualche istante, dato che nuovamente verrebbe alzato un sopracciglio, questa volta un secondo avvertimento, lui ride e si gusta quello stesso divertirsi in confronto al suo modo onorevole di rivolgersi alla Judai, quasi lasciando che il tono si tinga di un che di più superbo, supremazia ed un vago tocco ostile, come se fosse stata offesa la stessa Nara < Dovresti mostrare più rispetto per la nobile Furaya-san.. > ma il tutto sfuma in un sospiro, un sospiro che sembra voglia sancire un far finir lì la cosa, un chetarsi ed evitare di prendersela più di tanto per un qualcosa che non la concerne, evitando che il suo lignaggio prenda il sopravvento nei confronti del proprio raziocinio, cercando di trattenersi da un qualsiasi aristocratico sbottare. Certo, se non fosse che di lì a poco, sollevando gli occhi verso il cielo per un paio di istanti, andrebbe a collegare il soprannome alla stessa figura tanto idolatrata dalla diciassettenne, finendo per inclinare visibilmente le sopracciglia e concedersi un'espressione ben più burbera ed ostinata, ora un pò più infastidita dalla di lui confidenza, per quanto, date le questioni sentimentali e chiaramente ad insaputa di Izayoi stessa, tutto sia insolitamente concesso, tanto da non risultare nemmeno lontanamente per uno come Saisashi, che perlopiù viene dalla strada quindi.. Apriti cielo. IL tono esce rapido e tagliente come una lama, diretto e preciso, netto, tralasciando il nomignolo affibbiato a lei in quel momento, le mani lungo i fianchi in quello sringere i pugni e stender le braccia verso il basso < Si può sapere come ti permetti di trattare la figura della somma Judai in questo modo?! Meriteresti l'oltraggio! Umpf! > e detto fatto si volta di lato dirigendosi di un paio di passi più in là verso le onde, incapace di arrabbiarsi sul serio, facendo coadiuvare quel suo senso rigido di giustizia ed aristocrazia assieme a quell'essere umana, ogni tanto, quando le emozioni magari fanno il loro dovere e lei si lascia sopraffare, disattenta, incrociando le braccia sotto alle sue di forme, che quasi ci manca il batter il piede per terra, ma evita, sentendosi già abbastanza in errore per quel breve adirarsi < E Comunque, preferisco un ciliegio. > direbbe ora andando a riprecisare nei confronti della questione del ceppo di legno, con quel tono che si ricollega in fretta all'ultima frase di quelle che sarebbero brevi discussioni innocue, come a tenerci in quel precisare. Qualche istante, e schiude le labbra vagamente sorpresa da quel sentire che ogni tanto c'è il rischio di incontrare la Kage proprio in quella spiaggia, senza voltarsi di nuovo verso Saisashi, ma tenendo la cosa per sè, considerandosi in dovere di farsi trovare al meglio, la prossima volta che metterà piede lì, per quanto non si accontenti mai di metter piede fuori di casa o dalla tenda che sia, se non si vede perfetta < Si chiama nobiltà ed aristocrazia, ma dubito tu possa comprendere.. Sono una fiera Koshirae e sono stata cresciuta secondo i più fini principi. > direbbe sollevando il mento in quel considerarsi al di sopra di tutto e tutti, decantando e proclamando la sua casata come la più eccelsa di tutte, voltandosi poi di nuovo lentamente verso d lui, quando pare concedersi qualche accenno di saggezza e profondità, indubbiamente inconscia riguardo ai trascorsi del Ninja, che pare averne passate più di quanto lei possa immaginare < Fi..Gata..? > rimarca soltanto confusa, per qualche istante attirata da quel suo dire vagamente poetico, sottolineando il termine con il quale etichetta il rumore delle onde, a lei chiaramente sconosciuto, lasciando semplicemente che sia l'istinto a prevalere per una volta, chiudendo gli occhi per quindi inspirare a pieni polmoni posando appena una mano sul petto, la mancina, mentre la dritta < Mh, è pungente, ma non sgradevole. > direbbe riaprendo gli occhi, con un flebile sorriso, per poi andare a precisare, nei confronti del moro, verso il quale sarebbe tornata ad ammorbidirsi appena di più di quell'esclamare di prima < Se lei considera possibile averne incontrato uno, non sò chi dei due possa definirsi più problematico. > e di nuovo la sinistra copre un vago ed innocuo ridacchiare, breve ma ben udibile, giusto un paio di note, prima di andare a rispondere a quell'ultima domanda, confusa, con un'espressione perplessa che pare quasi porsi in contrapposizione a quel dire di lui, considerando che è scontato, per lei, onorarla e venerarla come il simbolo di Pace e giustizia che è, una figura alla quale si rifà ed una fama alla quale aspira ardentemente < Ah, io non ho mai avuto modo di incontrarla di persone, ma intendo porgergli i miei omaggi personalmente, qui a Kiri, è una figura nella quale nutro profondo rispetto ed ammirazione così come nei confronti di Hitomu-Sama. > insomma, ci sono meno questioni burocratiche e barriere a separarla da un possibile incontro con la Judai, lì all'accampamento dove tutti sono quasi messi sullo stesso piano, e non si lascerà di certo lasciar sfuggire l'occasione. { EQ: Tanto. }

02:00 Saisashi:
 Il corvino sembra andare a segno con il suo fare disinvolto, sia in senso positivo che in senso negativo. Partendo dal presupposto che il 90% delle sue conversazioni è sempre finita in insulti nel giro di pochi secondi, il fatto che il discorso stia in qualche modo andando avanti è segno che quella ragazzina, con quel fare da stronzetta, seppur aristocratica, non le dispiace affatto. E' schietta e sincera, cazzutta come una quercia. Very good. L'espressione di Saisashi si farebbe sbigottita nel sentire il termine "bifolco". Ma che siamo nel Medioevo? Cos'è, una telenovela su canale 5? < bi...fo...che??> punti di domanda enormi che vagano sopra il cranio del taijutser, non ha idea di cosa significhi, ma dal gesticolareè certo non sia un complimento <cavolo quanto ti scaldi ... però sei cazzuta, sai il fatto tuo. Anche se resti un ceppo. Sciogliti un pò suvvia....> ma la cosa incredibile è che nessuno dei due si è ancora presentato all'altro. Qua stiamo superando i limiti della comicita. Casa Vianello , versione Kiri. <rispetto dici?> le rivolgerebbe quindi un sorriso spensierato <forse hai ragione, a volte non credo di fare abbastanza...> strofina nuovamente il capo, per poi incupirsi pochi istanti ripensando a ciò che successe due sere prima. Ma non è ora tempo di pensarci. Sta cercando di distrarsi un pò, ed ha trovato pane per i suoi denti. Una 17enne incazzosa con lapuzza sotto il naso, quando gli ricapita un'occasione d'oro del genere? < l'oltraggio non so che cosa sia...si mangia?> poggerebbe l'indice della mancina sotto il mento, con aria pensante. Chiaramente la prende in giro <che modo antico di parlare. Hai 50 anni forse? Aspetta...non me lo dire. Hai usato qualche stramba tecnica della giovinezza! > annuisce soddisfatto della sua soluzione, per poi inspirare nuovmente a fondo il profumo dell'aria salmastra < ciliegio ...sempre di legno si tratta. > serra le braccia al petto cercando di punzecchiarla. Sorride al suo dire della nobiltà ed aristocrazia, lo racconta proprio a Saisashi che conosce giusto le cose più semplici. QUando stai per strada ti preoccupi al massimo di scroccare qualcosa da mangiare e trovare un posto dove non prenderti un temporale in testa < eeeeh già. ll sublime sottoscritto non ha idea di cosa tu stia parlando...> sospira serenamente con fare disinvolto , non ha rancore in quel che dice <sai, quando cresci da solo per strada, sono pochi i principi da imparare... ma non serve parlarne, dopo tutto sono abituato ad esser giudicato a prescindere da qualsiasi cosa io possa dire> e qui farebbe un nuovo passo per riprendere la viicnanza con la ragazza, che nel mentre si era spostata. Le sorride a trentadue denti <però un pò di strada ogni tanto farebbe bene anche ad altri. Sai ti aiuta a non lamentarti di una vita stupenda. Ed apprezzare ciò che realmente conta > spallucce ancora per il nostro genin della foglia <si esatto! Figata! E' una figata! Davvero non sai cosa vuol dire...? E' un modo migliore per descrivere qualcosa di stupendo! Su dillo! E' una figata! > cerca di smuoverla un pò , almeno si diverte, ha trovato il suo giochino della serata, ma lo fa con bontà. <vero? E' un odore che puoi trovare solo qui. Ho girato il mondo in questi anni ma questo odore è unico. Anzi...appena arrivato in spiaggia sai cosa ho fatto? > e qui sorridendo rivolto verso il mare andrebbe a sfilarsi alla velocità della luce le scarpe, lanciadole via come il migliore dei giocatori di Baseball. <mi sono goduto la sabbia a piedi scalzi. E' una sensazione indimenticabile. Provaci... concentrandoti solo sulla sensazione e quel formicolio , misto morbidezza che si sente sotto la pianta del piede... Sono tutte sensazioni che non proverai altrove. > e lui ne ha girati di posti. Pochi secondi dopo andrebbe a muovere qualche passo avanti, facendo si che l'arrivo delle onde possa raggiungere i suoi piedi, bagnandoli <ho capito...quindi è così che Fru Fru viene vista..questo significa essere Hokage. > pensa ad alta voce , voltando il viso in sua direzione ora che in qualche modo le sta dando le spalle <hai ragione, è una figura in cui anche io conto tanto. Furaya è davvero stupenda!> inclina il capo nel più sncero dei modi, non potendo rispondere invece per HItomu, di cui non ricorda nulla, ma che l'ultima volta quando ancora era Hokage, insultò malamente per poi fuggire dal villaggio. Bei tempi. Lo avran fatto santo. <sai, mi ricordi un pò me stesso. Dici quello che pensi senza farti problemi. Non è facile trovare qualcuno che non abbia paura di esporsi nel bene o nel male. Questo è ciò che odio del mondo ninja. Falsa giustizia nascosta dietro falsa Burocrazia. Ecco perchè voglio raggiugere il mio ideale di giustizia e far si ch venga realmente rispettata . Non dietro gli interessi di un paese che tesse le fila dalle autorità per scopi personali. > esponde qualche istante un suo parere, chissà cosa ne pensa la figura rosea. <e comunque. Se adori così tanto l'Hokage. Se vuoi te la posso presentare eheheh...anzi, sarebbe una scusa per tornare > non da altri dettagli. [ch on]

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