A Konoha, non ci si annoia mai. Quest'è sicuro. Il tempo però non è dei migliori, il cielo s'è coperto di cumulonembi tanto scuri da non far trapassare alcun raggio di sole. La pioggia scende a catinelle, persino il gigante che s'avvia verso il Dojo potrà esserne investito e si ritroverà ad essere piuttosto fradicio dalla testa ai piedi. A meno che non si sia portato dietro un ombrello o una copertura simile. A circa un paio di metri dalla sua posizione, stanzia l'ingresso del Dojo degli Inuzuka. Innanzitutto, si entra da un portone alto almeno cinque metri, con mura bianche sulle quali sono disegnati le zanne rosse omonime del Clan. Sull'ingresso, vi sono delle enormi corna rappresentative, anch'esse d'un bianco immacolato, adornate di tratti dorati. Nessuno ne arresterà l'avanzare, non avendo grandi motivi per farlo, tenendolo però sotto stretta osservazione. Non appena ne varca l'ingresso, potrà senza dubbio immettersi nel giardino che circonda sia la Magione che il Dojo. Esso è immerso nel verde, nella fioritura di grossi boccioli di rose ed altri arbusti variopinti. La pioggia s'abbatte su di esso senza remora alcuna, tanto che diversi rami rivolgono dabbasso appesantiti dalle gocce d'acqua piovana. Il sentiero è formato da pietre disposte l'una accanto all'altra per formare appunto una via. Essa si divide tra destra e a sinistra, permettendo in ambedue i modi un ingresso a due diverse strutture. Proseguendo dritto procede verso la Magione, mentre voltando a sinistra potrà avere rapido accesso al Dojo degli Inuzuka. Di tanto in tanto, se aguzza l'orecchio, può sentire i guaiti e persino i ruggiti di alcuni canidi allevati direttamente dai Ninja del Clan. Alcuni di loro sono senza dubbio molto piccoli, altri ormai adulti. Non potrà ancora vederli, ma il temporale sembra spaventare i cuccioli ed i meno coraggiosi del branco. Avvertirà anche un bambù sbattere ripetutamente sulla pietra sottostante ogni qualvolta vien riempito d'acqua, ma il laghetto ad esso collegato è nascosto da qualche albero o cespuglio. Non è certo questo ciò che dovrebbe interessare a Yosai, comunque, nostro protagonista odierno. Egli potrà scegliere la via da intraprendere, conscio che verso il Dojo vi sono rumori riconducibili a qualcuno che s'allena. Passi, legno che sbatte contro altro legno, unghie che graffiano e persino qualche ringhio rispetto agli altri che udiva sino a poco fa. A lui decidere come muoversi. La Magione, ovviamente, condurrà a qualcun altro di ben elevato che, dalla finestra superiore, sembra che lo stia già osservando senza che lui possa ancora vederlo. [ Ambient - CHIUSA]
S'aspetta sol la mossa del pretendente odierno, il quale s'è recato lì comunque con una valida motivazione tra le mani. Or come ora, sceglie saggiamente di attivare il suo Chakra. Non è detto che quest'ultimo possa servire, dal momento che dovrebbe soltanto disquisire a proposito d'una traccia trovata con i membri d'un Clan che fa dell'olfatto il senso principale. L'attenzione viene donata al Dojo dove ha potuto avvertire rumori e la presenza di qualcuno. I suoi passi vengono chiaramente intercettati, non potendo non far rumore mentre avanza considerata la pioggia che continua a battere incessante all'esterno. Gli animali, proprio per via del temporale, non riescono ad annusare nulla, bensì raggiunge loro soltanto una flebile traccia che sparirà rapidamente così com'è apparsa. <Forza, Itewabi! Devi essere più veloce, più scattante. Voi due dovete essere una sola entità durante il combattimento.> La voce dura e cavernosa d'un uomo si fa spazio all'interno del Dojo, potendo venir percepito anche dall'Akimichi che si sta dirigendo proprio in quella direzione. In risposta, v'è senza dubbio una voce giovanile, un adolescente. <V-Va bene. Forza, Hisu!> Esclama alla volta del suo cane, piccolo e dalla peluria bianca con delle macchie disseminate sulle orecchie e sul retro del capo. Il cucciolo, però, probabilmente avendo notato dei rumori, drizza le orecchie e si avvicina verso l'ingresso del Dojo stesso. "Warf" avvisa che c'è qualcuno in arrivo, mentre il ragazzo è costretto a fermare la propria avanzata con un piede già posto innanzi, fermatosi di colpo per via del cambio di direzione dell'animale. Il Sensei, invece, sospira pesantemente abbassando per un attimo lo sguardo. Si tratta d'un uomo sulla quarantina, capelli brizzolati, barba corta e ben delineata. Sulle guance, vi sono le due zanne rosse ben disegnate come per ogni membro del Clan, mai nascoste, sotto un paio d'occhi color del ghiaccio. Indossa una pettorina nera con sotto una t-shirt dello stesso colore a mezze maniche. Dabbasso, vi sono un paio di pantaloni da allenamento blu scuro ed un paio di sandali Ninja dello stesso colore. Al suo fianco, invece, v'è un cane ben più grande di quello di Itewabi. Ha un manto completamente nero, gli identici occhi del padrone adulto, e sol la coda, in punta, ha un tocco di bianco quasi fuori luogo. Sosta accanto all'uomo, senza muoversi né allontanarsi, segno che è ben addestrato rispetto al cucciolo più piccolo. <Va.> Intima al ragazzino, indicandogli l'uscita dall'altro lato che conduce alla zona interna non accessibile per ora all'Akimichi né probabilmente potrà esserlo in futuro. <Ragazzo.> Esordisce questi, apparendo or sulla soglia dell'ingresso, mani dietro la schiena serrate. <Perché sei qui?> E' palese non sia un Inuzuka, lo riconoscerebbe altrimenti. La domanda, dunque, è d'obbligo. [Ambient - CHIUSA]
L'Akimichi si presenta come suo solito fare, mentre l'uomo gli stanzia frontale ma sopraelevato per via di qualche gradino. Non lo invita ad entrare, non essendo un membro del Clan. Vuole dapprima capire cosa ha da offrire, il motivo per cui s'è recato sin lì con un temporale del genere. <Tutti sappiamo dello scontro avvenuto di recente al Villaggio.> Vi annuisce, portando or gli arti superiori a piegarsi sul torace, ad altezza della bocca dello stomaco. Gli occhi glaciali non si spostano neppure per un istante da Yosai, mentre il cagnolone dietro l'uomo si accuccia sulle zampe anteriori e scruta, a sua volta, l'avventore odierno. <In breve, mi stai dicendo che avete delle tracce. Però, privi dell'olfatto del quale noi Inuzuka siamo invece portatori, hai necessità di noi o d'un membro del mio Clan.> Non è certo stupido, vanta una notevole esperienza sulle spalle pur non essendo un membro di spicco del Clan Inuzuka stesso. <Il mio nome è Kawaki. Kawaki Inuzuka.> Si inchina innanzi al ragazzo, rispettoso ed educato, per quanto dal tono e dal modo di fare tenuto sino ad ora potrebbe affatto dirsi. Appare senza dubbio fiero ed orgoglioso, come qualunque Ninja debba essere, specialmente chi è ormai in là con l'età e svolge ruoli decisivi ed importanti come quello di insegnare alle nuove leve le sacre arti del Clan, i suoi segreti e la storia di quest'ultimo. Non è chiaramente il caso di Yosai, il quale è lì per tutt'altro motivo: motivo che, per altro, gli ha appena accennato. <Dimmi chi stai cercando.> Gli rifila con uno strano luccichio negli occhi, divertito. Solleva il labbro superiore, ghignante, mostrando un canino bello appuntito che sbuca dall'arcata superiore, bianchissima. Si curano, è chiaro. Sono per metà animali a loro volta con l'innata che sono riusciti a sviluppare nell'arco di tanto tempo. <E deciderò se darti il mio aiuto.> Ammette, giocando un po' col ragazzone che ha di fronte. Vuole un attimo vederci chiaro nella vicenda, comprendere se sta davvero cercando qualcuno che ha contribuito all'attacco del Villaggio oppure se si tratti di mero aiuto personale che dovrebbe dargli. D'altronde, informarsi prima d'agire non è affatto fuori luogo. Pertanto, Kawaki lo osserva, senza spostarsi eccessivamente dalla posa assunta. La bestia dietro di sé agita la coda, sbadiglia. Avanti, gigante, sei ad un passo dalla meta! [ Ambient - CHIUSA ]
Kawaki resta ad ascoltare, interessato. Non è affatto annoiato o dispiaciuto della sua perdita di tempo durante un allenamento con una nuova leva, piuttosto è incuriosito da ciò che Yosai potrebbe dargli. <Il traditore.> Il Demone Rosso s'è ormai fatto una fama anche fuori da Kiri, specialmente per l'attacco compiuto ai danni degli Akimichi proprio nel Villaggio della Foglia. Per questo motivo, non può non sapere di chi stia parlando. Il fatto che non gli dia alcuna altra motivazione oltre a quella già affermata in precedenza fa sì che Kawaki resti ancora attento. Probabilmente, in altri contesti, avrebbe rifiutato. La vendetta non porta mai a niente di buono e lui non vuole esservi invischiato. Ha combattuto tanto e a lungo in passato. Scende i primi due gradini venendo da subito investito dalla pioggia. Non se ne cruccia, socchiude appena le palpebre ma lascia che gli abiti e la pelle vengano bagnati. Stende l'arto manco in direzione di quello del ragazzo preposto allo scambio dell'oggetto. Compirebbe poi qualche passo indietro per portarsi all'asciutto. Una volta assicuratosi d'aver persino le mani asciutte, cerca di aprire la tasca porta oggetti che gli ha dato. <Vedo cosa posso fare. Lo farò annusare al mio amico.> Indica l'enorme cane che l'affianca. <Quest'oggi, con la pioggia ed il tempo in queste condizioni, non so dirti cosa riusciremo a fare. D'altro canto, la pioggia ha sempre lavato via le tracce. Potrebbe restarvi veramente poco.> Ammette, stringendosi nelle spalle e parlando sincero alla di lui volta. Perché mentire, del resto? Potrà notarla quella scintilla, quella necessità di cacciare, adrenalina pura che imperversa ogni centimetro del cacciatore. <Sentito?> Si rivolge al fido compagno verso cui abbassa lo sguardo, ghignante, tronfio. <Si inizia la caccia! Krahahahah!> Entusiasta del compito che gli è stato affidato, non è affatto un problema per lui intraprendere una battaglia simile. <Dimmi soltanto una cosa, ragazzo.> Non lo chiama per nome. Poggia la tasca porta oggetti su un ripiano interno del Dojo, pulito e lontano dall'acqua. Terrà con sé almeno il drappo. Se poi v'è altro nella tasca da dargli indietro, farà ciò che deve a tempo debito. Al momento, si tratta ancora di disquisire a proposito della faccenda, dell'ipotetica missione. <Quando avrò trovato una pista, quando avrò trovato chi stai cercando, cosa vuoi fare?> Gli occhi glaciali si spostano in direzione di quelli altrui, specchiandosi in essi e volendo comprendere quanto dolore egli si porta dietro, qualsiasi sentimento leghi il giovane a quanto accaduto. Perché interessarsi tanto? Non ne intravede neppure il coprifronte. Conclude così per il momento. [ Ambient - CHIUSA ][ In caso, il prossimo fato sarà l'ultimo ]
Il ragazzo s'apre nei confronti dell'uomo, il quale lo scruta ancora all'asciutto. Lascia che l'Akimichi resti sotto la pioggia, magari per testarlo, magari per capire di che stoffa sia fatto. E' decisamente allenato, tonico e prestante, questo lo può notare benissimo. Sorpreso, aguzza l'udito nel sentir come quegli voglia liberarsi d'un peso e dirgli la verità su quanto concerne il suo arrivo lì. <Comprendo.> Comincia col dire, annuendo un paio di volte col capo. <Non sono io colui che dovrebbe trattenerti dal farlo. Si tratta pur sempre d'un nemico della Foglia e, per il bene del Clan e del Villaggio, sono pronto a darti il nostro fiuto> Indicando anche la bestiola che ha di fianco, ancor sopita per il momento ma coi sensi sempre all'erta. <per aiutarti a cercare quest'uomo.> I lineamenti del viso si fan ben più seri, duri seppur lo sguardo non si smuova dal viso del giovane e pare fissarlo con ardore, orgoglio, interesse. L'Akimichi ha esternato ciò che vorrebbe fare, chiedendo loro un aiuto soltanto per trovarlo. <Non posso dirti che t'aiuterò a sconfiggerlo. Sei tu il cacciatore, hai detto. Noi stessi siamo dei predatori, staniamo e catturiamo le nostre prede col nostro fiuto. Tuttavia, hai qualcosa in sospeso con quell'essere, è evidente.> E' innegabile l'ambizione di Yosai nel cercare di catturare quell'uomo per quanto sia ben fuori dalla sua portata. Anzi, persino lui lo ha ammesso poc'anzi e, nonostante ciò, ha deciso di sfidarlo comunque purché abbia la sua vendetta, purché possa averci a che fare. Scovarlo è di un'importanza assoluta, prioritaria. <Trattandosi d'un traditore, come detto, ti aiuteremo. Appena il temporale si sarà calmato, inizieremo a seguire delle tracce. Dove posso cercarti per aggiornarti?> Gli chiede, cedendogli quindi il dire e concludendo in questo modo le trattative. Kawaki aspetterà soltanto una risposta in merito all'ultimo quesito posto nei suoi confronti e, proprio in quell'istante, la pioggia inizia a rarefarsi, il cielo ad aprirsi. E' davvero la tua giornata, Yosai... Potrà allontanarsi dal Dojo e dal Quartiere, in attesa di possibili risvolti da parte dell'Inuzuka che ha acconsentito alla sua faida. Che s'apra la caccia!~ [ END ]