{Ricordi del Passato}

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21:56 Kioshi:
 [Prima dell'arrivo al Villaggio del Suono e dell'incontro con Hanabi Uchiha, un viaggio è stato affrontato da Kioshi per giungere nel luogo scelto. Poco prima della sua partenza, questo è ciò che è successo in quelle ore] Ci sono dei giorni più bui di altri. Giorni in cui i pensieri sono in continuo mutamento e a volte la mente non riesce a stare dietro a loro. In questi casi, succede che il tuo corpo si muove spinto dall'anima che ha bisogno di bruciare e continuare a mantenere quella fiamma sempre alta. Kioshi sente l'inizio del suo piano che si avvicina, ogni giorno che passa. L'aria è più carica di tensione. I suoi muscoli si sentono elettrizzati. I sensi del ragazzo possono sentire il sangue scorrere all'interno dei vasi sanguigni. Nel più totale dei silenzi, il battito del cuore sembra un tamburo suonato a un millimetro di distanza dall'orecchio. Tutto pare più amplificato in quei giorni. Il Team è stato composto. Kouki, Ryuuma e Itsuki. Questo il trio che si unirà a lui per cercare di conquistare il Villaggio del Suono. In più, il Clan Uchiha sarà al suo fianco e il Clan Yakushi seguirà gli ordini e i consigli del suo Capo. Oltre questo, la voce del suo piano è arrivata alle orecchie più attente che aspettavano nell'ombra una mossa come quella ideata dall'Uchiha. Uomini e donne si sono uniti a lui, chi tramite un patto e chi solo perchè crede nelle ambizioni del jonin. Kioshi è pronto. O quasi. I suoi pensieri lo portano a quei giorni passati nel Villaggio del Suono e all'ultimo giorno passato nei laboratori del Clan. Quello è stato il momento più basso della storia dell'Uchiha. Per questo, il jonin ha deciso di voler tornare lì prima che il suo piano possa avere inizio. L'Uchiha vuole osservare con i suoi occhi quelle strade e quelle costruzioni per assaporare i ricordi che ormai appartengono al passato. Un ultimo sguardo a ciò che è stato, per essere messo da parte per sempre. I passi di Kioshi lo portano lontano dal Villaggio della Nebbia. Si addentra nel Grande Porto del paese pronto per prendere una nave e partire verso la terra opposta. Il mantello nero copre tutto il suo corpo. Si possono notare soltanto un paio di pantaloni di color nero e uno stivale alto dello stesso colore. I capelli corvino coprono parte del suo viso mentre ora gli occhi scuri si rivolgono attorno a lui. Osserva le strutture che disegnano quel porto magnifico, anche se il suo viso non mostra nessun apprezzamento verso esso. Kioshi continua a camminare, in silenzio, cercando una nave libera. [chk on]

22:03 Kimi:
  [Banchina] Tutto procede a gonfie vele, beh più o meno c’è stato forse qualche intoppo, qualche reclutamento un po’ strambo da parte sua anche se forse sarebbe meglio dire che nemmeno le è chiaro se è riuscita nel suo intento ma almeno Nemurimasen ha raggiunto il suo scopo, all’incirca; insomma tutto precede. I fili della tela vengono tessi continuamente da quelle mani cadaveriche e dalle dita sottili prive di qualsivoglia colore persino sulle unghie lasciate naturalmente chiare e corte. Quest’ultimo è il motivo del suo momentaneo ritorno a Kiri, ha un paio di affari da sbrigare, un paio di soggetti interessanti da torturare e continuare a mettere alla prova. Sta scendendo ora da quel battello che l’ha accompagnata fin lì, cammina fiera e decisa mentre scende sulla banchina, le gambe nude vengono mostrate ad ogni passo a causa di quella gonna dai due profondi spacchi laterali, tessuto nero a coprirla, libera nei movimenti ed al contempo non più ragazzina ma donna, consapevole del suo stesso corpo per quanto ancora non ha ancora ben capito come usarlo davvero per ghermire e conquistare o anche solo per evitare che ciò accada per errore. In vita ha stretto un obi nero esattamente come la gonna lunga, che le arriva poco sotto alle caviglie, un piccolo portaoggetti con le solite boccette di veleno e i soliti tonici, a causa della vita bassa della stessa cintura mostra le creste iliache, ossa sporgenti segno di quella magrezza al limite del patologico che mai smetterà di caratterizzarla, incapace quasi di ricordarsi di mangiare o anche bere, trascura fin troppo quel corpo candido che pure risulta come porcellana. Sul petto solo un piccolo top di cuoio nero, striminzito e che le copre giusto il seno, generoso scollo a cuore su di esso e null’altro se non i capelli a coprirle parte della schiena e delle spalle. Un mare nero e liscio che ricade dal suo capo, un taglio netto all’altezza delle scapole ed una frangetta dalla stessa caratteristica sulla fronte candida, labbra sottili ed un naso appena accennato, nulla in lei striderebbe con quell’aspetto da fantasma, da Yuki Onna se non fosse per gli occhi, il destro infatti si fa strada e spicca di un profondo azzurro, un colore che poco si discosta dal ghiaccio colpito dal solo fredde d’inverno mentre il sinistro è rosso, come sangue e fuoco, come il dolore in cui è stato forgiato, come le torture che l’hanno macchiata prima che il sangue Goryo la salvasse. Cammina ora per la banchina, decisa e sentendosi finalmente a posto con quel dannato destino al quale sta per presentare il conto, il chakra che le dona sicurezza e forza scorre in lei con la stessa potenza con cui lei si appresta a colpire e continuerebbe anche a godersi quella nebbiosa e spettrale serata con la sua solita mortale flemma ma qualcosa la turba, o meglio qualcuno. In lontananza una figura, una semplice siluette che attimo dopo attimo si fa più netta, più riconoscibile e quello basta per farle mancare un battito, il pensiero va subito a colui le cui ceneri ha versato in quello stesso mare, potrebbe fare altrimenti? Gli occhi si fisserebbero quindi su Kioshi che procede in direzione opposta alla sua, lei lo sta identificando con tutt’altro Uchiha ed è per questo che il passo si arresta, spiazzata e con le labbra appena socchiuse non sa nemmeno cosa provare: essere felice o arrabbiata? Non capisce cosa sta provando ma c’è un qualcosa che freme in lei. Attende immobile quindi che sia il caso a decidere come procedere, incapace di prenderla lei quella decisione, un qualsiasi passo in direzione di colui che per lei è fin troppo uguale al Katsumi di un tempo non potrebbe che allontanarla da Nemurimasen, non è pronta a rischiare ma chiaramente nemmeno a nascondersi ed evitare l’incontro con un fantasma, che le abbiano mentito? [chk on]

22:31 Kioshi:
 La nebbia si infittisce in quel luogo. Il cielo viene coperto e la Luna si mostra meno luminosa del solito, per quanto sia nella sua forma piena. Gli stivali del ragazzo segnano il suo percorso su quella banchina, nel frattempo che gli occhi si muovono a destra e sinistra di ogni sponda alla ricerca di un'imbarcazione da poter usufruire per viaggiare verso il Suono. In realtà, Kioshi non saprebbe cosa fare una volta lì. Al momento la reazione che avrebbe, sarebbe sconosciuta anche a lui. Tutto il suo corpo lo spinge ad affrontare quel viaggio però, come se dovesse salutare per un'ultima volta la persona che è stata nel passato. Guardare negli occhi il vecchio Kioshi per dare totale spazio a quello del futuro. Un Kioshi diverso, più ambizioso e meno sentimentale. Le sue braccia si muovono coordinate agli arti inferiori strusciando sui fianchi di quel lungo mantello che lo copre. La testa gira a destra e sinistra, ruotando velocemente, ai lati di quella banchina opaca. Lo sguardo dell'Uchiha si accorge della presenza di qualcuno che arresta il suo passo e lo continua a fissare. Il jonin finge di nulla continuando a camminare e, di conseguenza, ad avvicinarsi a quei lineamenti femminili. Le iridi scure dell'Uchiha osservano quei capelli neri, quelle iridi bicolori come il ghiaccio e il fuoco, le forme che disegnano la sua femminilità. E la memoria a lungo termine del ragazzo si attiva, grazie inoltre alla sua giovane età e alla sua mente sviluppata. Quella figura è stata già vista all'interno della mente del ragazzo. Lui ha visto tutto quel che le è successo e quello che Arima e Katsumi hanno fatto. Kioshi non arresta il suo passo finchè non si trova al fianco della donna. Le labbra si schiudono leggermente <Kimi..> ricorda il suono di quel nome nelle immagini che Katsumi gli ha mostrato. Il volto ruota verso la donna adesso posando i suoi occhi neri su quelli colorati di lei riflettendoli su di essi. <Io ti ho già visto nella mia testa> le svela immediatamente l'Uchiha, uno a cui non piace perdere tempo. Rimane immobile adesso restando affiancato alla donna. Kioshi rivive tutte quelle immagini in un paio di secondi all'interno della sua mente. E sicuramente non è felice del trattamento che Arima ha avuto nei suoi confronti. Per quanto il potere degli Uchiha deve prevalere sulle terre ninja, ci sono situazioni che vanno oltre le ambizioni personali e gli obiettivi da seguire. Kioshi ambisce al potere più assoluto e questo è certo. Ma non farebbe mai quello che il suo amico d'infanzia ha fatto a questa donna. Un errore che non sarà ripetuto più. Le iridi dell'Uchiha osserva i tratti visivi della Doku aspettando un'ulteriore sua reazione, oltre quella già avuta che l'ha portata ad arrestare il suo passo. In rigoroso silenzio, Kioshi la guarda ed aspetta. [chk on]

22:45 Kimi:
  [Banchina] Più lui cammina in sua direzione più dentro di lei qualcosa lotta per uscire, una specie di speranza come se potesse esistere un mondo in cui lei può avere entrambi, un posto felice in quella sua maledetta vita, lontana dai problemi e dalla stessa rabbia che prova nei confronti di Katsumi che ha deciso di abbandonarla. Si ritrova inconsciamente però a sperare che si tratti solo di qualcuno identico a lui, esistono i cloni no? Le era stato detto, magari si tratta solo di un altro clone. Dentro come un mantra cerca solo modi per confermare questa sua tesi terrorizzata quasi dall’ipotesi di rivedere LUI, temendo le conseguenze e quanto quell’instabile sicurezza che si stava formando potrebbe rompersi velocemente. Il suo nome fluttua verso le orecchie, lo percepisce mentre gli occhi si spostano ad analizzare con minuzia il corpo dell’altro così da provare a scorgerne delle differenze. Il tono, il modo stesso di chiamarla e la tonalità della voce altrui le permettono di calmarsi quel tanto che basta per andare finalmente a sbattere le palpebre, abbassa quel lembo di pelle lentamente mentre dal naso inspira aria. Una sorta di fredda calma torna a farla da padrona in lei, non è Katsumi. Quello stato d’animo dura però molto poco visto come prosegue la frase dello sconosciuto, sì potrebbe collegarlo a fin troppe figure incontrate nella sua vita ma non lo sta facendo. Nella sua mente tante le spiegazioni che rendono quella frase plausibile e nessuna di esse le fa piacere, molte comprendono fin troppi fantasmi che dovrebbero restarsene nell’inferno in cui li ha spediti <Come?> parla a bassa voce, in modo che lui possa udirla ma che non venga trascinato troppo lontano dal vento. Non ci fa troppi giri intorno, la voce risulta appena scossa, perde la decisione che fino a pochi passi prima le si poteva leggere in faccia ora è colta da un’insolita situazione di instabilità, non può riuscire ad interpretare quelle parole ed è per questo che gli occhi appaiono appena più umani, colorati da vere emozioni, lontani comunque dall’apparire spaventati o timorosi. Non vuole pensarci, non vuole essere lei a capire di cosa stia davvero parlando. La mano destra va semplicemente ed istintivamente ad accarezzarsi il ventre, quell’aspetto non può essere un caso però di questo ne è dannatamente certo <e chi sei tu?> domanda infine mentre i suoi polpastrelli vanno a poggiarsi lì dove un tempo giaceva sua figlia, lì dove ancora quando richiama l’innata Goryo è possibile vedere il segno della profonda incisione, il suo più grosso trauma, un passato che continua a provare a chiudersi alle spalle ma che non pare riuscire a lasciarsi dietro. Il volto però non porta con sé sofferenza, solo dubbio e perplessità, le labbra nemmeno si richiudono completamente, si sfiorano appena, le lascia socchiuse mentre gli occhi sono ben attenti e puntati su di lui. Quell’istintivo toccarsi il ventre è solo un meccanismo di difesa verso l’infante che non è mai nata e che in quei momenti pare non abbia mai davvero abbandonato il suo corpo, una madre che protegge la vita futura, una donna che è stata privata di quella che tutti definiscono come una gioia immensa [chk on]

23:13 Kioshi:
 Quegli occhi si incrociano adesso andando a riflettere l'uno i colori dell'altro. Pochi attimi di silenzio dividono le parole di Kioshi da quelle della Doku. Il viso dell'uomo è rilassato, avvolto come sempre da quel velo tenebroso che lo avvolge. Le spalle sono abbassate e le braccia seguono la linea dei fianchi. Non c'è nulla in lui che mostra un atteggiamento provocatorio verso la donna. Kioshi non vuole che le sue parole risultino invadenti verso di lei. Quel che è certo è che l'Uchiha non vorrebbe tirar fuori vecchi demoni nell'anima della donna. Quell'incontro casuale lo ha portato a riconoscerla però e quelle prime parole sono state dette di getto. Kioshi non vuole raccontare nei minimi dettagli quel che lui ha visto e, soprattutto, quella che la donna ha vissuto. Veder Arima che le strappa dall'addome la figlia che portava in grembo è stato abbastanza anche per lui. Figurarsi vivere quella situazione quanto può essere doloroso e traumatico. <Ho incontrato lui..> quel riferimento può indicare soltanto una persona. <.. prima che morisse> la donna non può sbagliare la persona di cui il jonin sta parlando. Lei lo sa perfettamente. Le labbra si serrano per un attimo. La carne interna del labbro inferiore viene addentata mentre i polmoni dell'uomo vengono riempiti di ossigeno. Un paio di secondi di apnea e l'aria viene gettata all'esterno con forza. <Mi ha mostrato tutta la verità su Arima. E c'eri anche tu in questi ricordi..> non aggiunge ulteriori parole a quell'episodio che anche lei sembra aver compreso già in precedenza. Il viso torna a ruotare verso di lei. Gli occhi rimangono fissi su quelli altrui notando la reazione che i suoi tratti visivi hanno. <Kioshi Uchiha> rivela il ragazzo a lei mentre i suoi passi riprendono in direzione di quella banchina. <Seguimi.. Abbiamo alcune cose di cui parlare, se hai voglia..> svela l'Uchiha iniziando a far correre il suo cervello. Il tono del ragazzo è basso, senza pretese. Conoscere la storia passata di lei lo porta a non avere il solito istinto animalesco e il suo carattere da solitario uomo di potere. Questo incontro non può essere soltanto frutto di una coincidenza. Kioshi può approffittarne per conoscere meglio una persona nativa del Suono. Lei è un membro del Clan Doku. Casata che ancora manca nella schiera di alleati di Kioshi pronti a combattere contro Kunimitsu. <Non hai più i tuoi abiti da membro dell'Akatsuki vedo..> le iridi si spostano sugli attuali indumenti indossati dalla donna notando la sua elegenza e bellezza. Tutti nel Villaggio sapevano della sua appartenenza all'Alba ma quella mancanza del mantello lo porta a domandarle di più. Cammina a passo lento dunque attendendo che lei lo affianchi per camminare nuovamente in cerca di una barca. [chk on]

23:29 Kimi:
 Un vago sentore di rabbia sembra coglierle il cuore mentre il ragazzo parla, si sente tradita da Katsumi che senza averne il permesso ha messo in mezzo la sua storia e ciò che ha passato, non osa chiedere fino a che punto lui ne sa e si prende il tempo per annuire lievemente alle parole di lui, la destra che lenta scivola dal suo addome così da poter tornare inerme lungo il fianco. Non vuole rivivere quei momenti, fin troppo spesso viene colta da quei ricordi a cui però si aggrappa disperatamente consapevole d’aver preso davvero coscienza di sé solo grazie a quel dolore e alla perdizione successiva. Dovrebbe odiare Katsumi, sa che dovrebbe farlo, maledirlo e sperare di poterlo torturare una volta raggiunto nel mondo dei morti eppure si sente come se quello altro non fosse che un capitolo chiuso della sua vita. Ispira profondamente mentre lascia andare quella rabbia segno di un mero tentativo di restare aggrappata a ciò che era ed è sempre stata. Il tono stesso con cui l’altro parla le trasmette quella sensazione di delicato rispetto da non farla sentire violata <Uchiha> replica quindi lei. Qualcuno potrebbe credere che serbi ancora rancore verso di loro, lei stessa ha creduto di portarne ma la verità di cui sta prendendo atto adesso è che in qualche modo è davvero riuscita ad andare oltre <non so perché ha voluto rivelartelo> replica flebile quasi, la voce più pacata che semplicemente fredda, sta capendo anche lei mentre parla, ancora non sa dove andrà a parare <ma credo di non voler più sapere nulla di Lui> la persona a cui si riferiscono è chiara, non la nominano forse per una sorta di rispetto reciproco, come grata per il modo in cui lui ha parlato della perdita di Yume lei decide di omettere il nome, forse per evitare ferite che potrebbe aver aperto, alla fine non era in grado di proteggere chi amava, arrendendosi l’ha dimostrato. Il passo riprende ora, dopo quel semplice scambio di parole, si lascia tentare dalla sua offerta, ha qualcosa da dirle e anche se non crede d’essere pronta le gambe vanno a muoversi, spinta probabilmente da quella vena autolesionista che le rende quasi impossibile sfuggire dal pericolo e dal dolore o forse è solo pronta ad affrontare la vita come una donna adulta a parlare e non avvelenare, a non nascondersi da chi conosce e potrebbe capirla più di quanto sia infondo disposta ad accettare. I capelli si muovono appena lei compie i primi movimenti, ondeggiando sulla sua schiena nuda <l’Akatsuki è morta per me> parole lapidarie forse ma che ben spiegano il concetto <è morta nel momento stesso in cui ho capito che si trattava solo di una gabbia in cui mi ero rinchiusa> non sente il bisogno di nascondersi, non che di solito eviti di dire ciò che pensi solo ora va in profondità, tocca subito argomenti a lei chiari, sembrerà assurdo ma pensare che davanti a lei ci sia una persona a conoscenza di cosa le è capitato, in grado di vedere oltre quella sofferenza che si porta dietro la motiva al punto di abbassare quelle poche barriere emotive che ancora resistono, nonostante gli anni [chk on]

00:05 Kioshi:
 Gli occhi oscuri dell'Uchiha osservano l'espressioni della donna davanti a lui. In quelle iridi non c'è nessun tratto luminoso, nessuna luce che si riflette a parte l'azzurro e il rosso. Due punti colorati che specchiano le iridi di Kimi in quelli dell'Uchiha. Kioshi, in assoluto e rigoroso silenzio, attende che la donna riesca ad assorbire completamente quella notizia data pochi secondi prima. Non è facile sapere che uno sconosciuto conosce la parte più intima del tuo passato, senza che tu abbia dato alcun permesso perchè questo accadesse. Kioshi ritrova un po' di umanità in questo incontro. Il saper del passato altrui lo trascina in un comportamento più empatico che, se vengono presi gli ultimi mesi del ragazzo, è tutto il contrario di ciò che l'Uchiha è diventato. Assolutista, autoritario e distaccato da quelli che sono i sentimenti che vivono in un'anima e che prediligono i rapporti tra gli essere viventi sulla terra. <Penso per svelarmi ciò che era davvero Arima.. Tutto qui> chiude quel discorso rispettando la decisione della donna nell'evitare di sapere altro su Katsumi e su quel che ha fatto poco prima di morire. La figura della Doku segue i passi compiuti dal ragazzo e lo affianca. Kioshi ascolta quelle informazioni date direttamente da lei. L'Akatsuki è morta per lei. Per questo, i suoi abiti non rispecchiavano la volontà dell'Alba. <Meglio la libertà alle catene..> che sia una gabbia di un'organizzazione o delle catene che ti tengono ancorato al passato, è lo stesso. Sempre meglio poter decidere di volare che essere costretti a rimanere a terra. <Dunque, sei tornata..> sussurra con un filo di voce iniziando a ragionare su quello che potrebbe accadere da questo momento. <Sai, sto per andare a prendere la testa di Kunimitsu..> le linee che disegnano la sua bocca si distendono in quel riso oscuro. Guarda sempre avanti scuotendo la testa. Non è di certo normale raccontare il suo obiettivo così, all'improvviso. <Tu ricordi bene cosa era il Villaggio del Suono prima di questa Alleanza. Ricordi il potere..> parla mentre la sua testa rievoca certe immagini del passato <.. quella paura che incuteva al mondo intero..> assapora quel passato che ormai non c'è <.. le gambe dei nemici tremavano all'udir del Suono> cerca di far ritornare anche a lei quei vecchi ricordi, nella mente di qualcuno che ha combattuto già una volta per Otogakure. <Ora il Suono è silenzioso, troppo. E la colpa è soltanto di Kunimitsu e della sua attuale politica che si piega ad ogni volontà dell'Alleanza> il tono dell'Uchiha va scaldandosi ogni secondo che passa. Gli occhi si spostano dalle iridi di Kimi ai lati della banchina. Il passo è lento. In questo momento è più impegnato a parlare che a ricercare quella barca. <Pensi che io sia pazzo nel volere far tornare il Suono come un tempo?> domanda cercando verità nella risposta che riceverà. La fissa adesso mentre il viso torna più serio e quelle labbra si chiudono tra di esse. [chk on]

00:17 Kimi:
 Apprezza silenziosamente il rispetto che le sta mostrando in quel momento, abbassa quindi le difese sentendosi quasi sicura di poter esprimere davvero il suo pensiero, stranamente non si sente messa alla prova, sensazione decisamente strana e particolare, piacevole quasi un po’ come in compagnia di coloro che ha scelto come compagni. Si muove al suo fianco ricambiando l’atteggiamento e lasciando che il silenzio cali così che lui possa esprimersi, ciò che le vien detto riesce comunque a scuoterla, nemmeno lei in quelle settimane, mesi di piani e lavori febbrili per il caos era riuscita a spingersi così oltre, un senso di stima la pervade mentre accenna quel piano. Annuisce un paio di volte al suo discorso mentre un sorriso si allarga su suo volto, sì ricorda cosa voleva dire camminare nei territori di Oto, ricorda con nostalgia l’aria di instabilità e insicurezza di quel luogo, non l’ha mai davvero considerata casa eppure messa così non può che apprezzare Otogakure un pochino di più, forse non troverà mai davvero una casa e di certo non è stato quel villaggio ad avvicinarsi ad una simile definizione ma non potrà mai negare che tutto ciò che è successo durante i suoi primi anni di vita e di carriera ninja l’abbia portata esattamente a quella perfetta macchina di morte che con orgoglio si considera ora <ammirevole> replica appena, quasi estraniata mentre si ritrova a provare qualcosa di simile alla stima per uno sconosciuto, che forse viste le conoscenze e l’aspetto di Kioshi non riesce davvero a considerare come tale. Si prende il tempo per riflettere davvero su ciò che sta per dire, per quanto lui abbia dimostrato fiducia nel narrarle quell’idea è consapevole che potrebbe trattarsi semplicemente di una trappola. Prende seriamente in considerazione quella possibilità, lo sguardo cala verso i suoi stessi polsi che vengono portati appena davanti all’addome, li osserva gli istanti necessari per ricordare a sé stessa che si è liberata di quella stupide catene, che per essere sé stessa deve proseguire ignorando qualsiasi conseguenza <il mondo si è rilassato, nessuno più teme l’oscurità o l’ignoto> replica lei <trovo emozionate sapere che ci sia qualcuno disposto a tanto pur di riportare il giusto ordine> commenta lei lasciando che quel freddo sorriso muti in un’espressione entusiasta <Oto è sempre stata emblema di oscurità ed incertezza> prosegue quindi andando a voltarsi in sua direzione così da poterlo fissare, che la sua convinzione passi attraverso alle iridi appena tinte di decisione <ma saresti pazzo a fermarti solo ad Oto> il piano di prendere la testa di Kunimistu è senza alcun dubbio ardito e potente, si sposa perfettamente con quello di far ricadere il mondo intero nel caos [chk on]

00:53 Kioshi:
 Il suo piano viene rivelato in pochi secondi a quella donna. I ricordi di Katsumi su questa donna lo spingono a fidarsi di lei, forse un po' inconsciamente. L'ambizione è difficile da trattenere dentro l'anima però. Ha bisogno di spazio, di prendere vita e ampliare le proprie mire diventando sempre più grandi. Il corpo dell'Uchiha affianca quella della Doku in quella lenta passeggiata, come se fossero due amici di vecchia data. Invece, in quegli istanti, il futuro del mondo prende idee, forme e pensieri. Le iridi nere si soffermano sulle reazioni sul viso altrui. Kimi sembra incantata da quelle parole, piene di smania di caos e distruzione. Quando due anime sono simili, sembrano capirsi più in fretta. Ci vuole meno tempo per connettere quei concetti uguali che possiedono entrambi e dare vita a qualcosa di nuovo. Un altro sorriso si disegna nuovamente sulle labbra del jonin. Nessuna felicità ma soltanto un ghigno che dimostri il piacere nel ritrovare qualcuno che la pensa come lui. <Ho promesso di far tornare gli Uchiha alla gloria di un tempo> una promessa a se stesso, spinto dall'ultime parole sussurate da Katsumi. <Per questo, voglio conquistare Otogakure per darle l'oscurità che merita. Passo dopo passo, tutto diventa sempre più grande..> vuole far capire che il suo piano è iniziato da un piccolo sogno e sta diventando con il tempo un piano a livello mondiale. Lentamente, quindi, Otogakure può non essere l'ultima fermata di questo viaggio. <Sono felice di sapere che vuoi portare questo ordine attraverso l'oscurità..> sussurra l'uomo a lei mentre va a proporle qualcosa che possa stuzzicare il suo desiderio. <Il Clan Uchiha è con me in questo piano. Il Clan Yakushi seguirà Kouki dalla mia parte. Manca soltanto il Clan Doku, in effetti..> spiega in poche parole il jonin rivolgendo le spalle a lei adesso. Il viso rimane soffermato sui tratti della donna. Le iridi si specchiano in quelle di lei. <Ma so che quel tizio al capo del Clan è un alleato di Kunimitsu..> se lo ricorda dall'ultima guerra scoppiata ad Otogakure. Le labbra si chiudono tra loro assaggiando il sapore di entrambe all'interno della bocca. La testa si china leggermente verso destra mentre i capelli cadono su quel lato coprendo parte del suo viso. <Tu da che parte staresti se fossi al comando del tuo Clan?> domanda alla donna aspettando una sua risposta. <L'oscurità ti avvolge, sì. Ma sei disposta a far tutto per portare il giusto ordine?> disposta ad uccidere qualcuno del suo stesso sangue, d'altronde. Le labbra si schiudono un'ultima volta e i polmoni si riempiono di ossigeno per poter porre un'altra domanda. <Se io riuscissi a renderti il Capo Clan, i Doku mi seguirebbero in questo piano?> cerca un ultimo alleato. Uchiha, Yakushi, Doku. Otogakure contro il suo stesso Kage. La voglia di oscurità del Suono contro la sordità di Kunimitsu. Da che parte stai, Kimi? [chk on]

15:43 Kimi:
 Scorre il tempo in compagnia di quell’Uchiha, mai avrebbe pensato di potersi confrontare con tanta semplicità con un membro di quel clan eppure così come il l’acqua che scorre senza mai fermarsi così anche la sua ira è stata semplicemente trascinata via, forse è stato un bene che non abbia potuto uccidere Arima, quella vendetta che le è stata tolta dalle mani l’ha costretta a lasciar andare il dolore, l’ha costretta ad andare oltre anche se per farcela ci ha messo anni di pura pazzia lontano da tutti. Le labbra si socchiudono appena, pronta a dare un consiglio non richiesto eppure non c’è parola ad uscire dalla sua bocca, la frase muore nel momento stesso in cui si prepara a parlare, ha già visto qualcuno svanire a causa della gloria di quel clan, ha visto Katsumi consumarsi e fallire, lottare dietro ad un’ombra ma così come non è riuscita a fermare lui ora non prova ad avvertire Kioshi, non può dire con certezza come finirà, Katsumi infondo si è dimostrato un debole ai suoi occhi <Itawooshi> quel nome va a sostituire il consiglio trattenuto, c’è del disgusto nel suo tono, quanto spesso ha subito il suo tocco, chiunque nel clan è stato avvelenato da quel dannato biondo, si rende conto delle similitudini tra loro e forse questo la porta a chiudere gli occhi appena un pochino, a disegnare sul suo volto una faccia infastidita. Lo nomina come a voler confermare l’effettiva fedeltà che il capoclan nutre verso Kunimitsu quell’amore mai corrisposto, l’essere solo una pedina nelle mani della Kage, un piccolo verme che la segue convinto d’essere Dio che si impone tramite il suo potere da troppo tempo ormai. Un pausa dopo averlo chiamato in cui gli occhi si spostano appena davanti a lei, come ad assicurarsi di non star per finire in acqua <se lo ucciderò immagino che i Doku non avranno semplicemente altra scelta> un clan strano il suo, composto da elementi decisamente particolari e mai estremamente solidali l’un l’altro eppure tutti loro vivono nella consapevolezza di non poter essere davvero compresi da nessun altro, giocano a ricorrersi, ad imporsi con il veleno come se si trattasse di qualcosa di innocuo, il più forte resta in cima solo fino a quando qualcuno non crede d’essere diventato più pericoloso <farò in modo che loro ti seguano> qualche settimana prima, in una notte simile a quella di ora nebbiosa e abbastanza fredda si era ritrovata nella tenda di Sosachi a fare un discorso molto simile <ma non ne diverrò il capoclan, ho la pedina perfetta per tutto questo> ammette lei a questo punto. Il ragazzo che le ha dimostrato più affetto di quanto se ne sarebbe mai meritata, il desiderio di rompere con tutti <qualsiasi legame significherebbe solo rimettermi in gabbia> non è il potere che lei brama, non è semplicemente la fama o l’essere temuta, ciò che i suoi occhi desiderano è semplicemente la totale distruzione di qualsiasi regola o costruzione sociale, un mondo in preda al panico, al caos, un mondo che lei farà a pezzi istante dopo istante [chk on]

16:30 Kioshi:
 Un piano in continua evoluzione quello di Kioshi. I suoi pensieri non si fermano mai e cercano sempre un modo per ottenere più consenso all'interno del Villaggio del Suono togliendo alleati a Kunimitsu. I tre Clan più potenti e importanti di Otogakure dalla parte del jonin. Questo sarebbe un importante scacco ai danni della Kokukage. Chi rimarebbe dalla sua parte? Soltanto gli alleati di una vita, quelli che hanno strisciato ai suoi piedi sin dall'inizio. E dunque, anche loro responsabili della rovina del Villaggio del Suono. Uno di questi viene citato proprio da Kimi. L'aria inspirata inizia ad avere il sapore di sangue. Particelle di ossigeno cariche di caos e guerra. Kioshi inizia a sentire quell'atmosfera di cui ha sete <Itawooshi, esatto..> sussurra appena sente pronunciare quel nome da parte della Doku. Le idee di quei due vanno subito ad intrecciarsi. Si capiscono e ragionano sulla stessa lunghezza d'onda. Un piano che si incorpora a quello generale di Kioshi. Le dita si muovono sfiorando la brezza che tira su di loro. Le falangi si muovono, una alla volta, alzandosi lentamente toccando la corrente d'aria. Se entrambi riuscissero a far fuori Itawooshi, la conquista di Otogakure potrebbe risultare più semplice avendo dalla loro parte anche il Clan Doku. Kioshi rimane sorpreso però nel sapere che lei non vuole diventare il Capo Clan. Le sopracciglia si aggrottano mostrando un'espressione sorpresa <Questa è una tua scelta.. Se ti fidi di lui, per me non c'è problema> rivela il ragazzo lasciando che sia lei a decidere quel che fare del suo Clan. <Ti accompagnerò in questa missione, se non è un problema. Un modo per avere la tua fiducia se vorrai unirti a me per conquistare il Villaggio del Suono> o meglio, per liberarlo dalle catene che lo costringono ad essere schiavo dell'Alleanza. Per troppo tempo, Kunimitsu ha tenuto il Suono legato a valori che non rispecchiavano il passato del Villaggio. Otogakure non è quello che il mondo ora può osservare. Otogakure era tutt'altro. Gli occhi si muovono sul viso di lei tracciandone ogni dettaglio <E anche la tua pedina potrebbe seguirci, no?> domanda iniziando a ideare un piano per portare il Clan Doku dalla sua parte. La mano destra sistema le pieghe della parte inferiore del mantello. Le dita vengono passate sopra il tessuto stirandolo per bene. <I legami sono catene> concorda con lei, nuovamente. Per questo, Kioshi ha lasciato andare il suo passato e ha deciso di concentrarsi soltanto sul suo piano. Al momento, non può avere distrazioni di alcun tipo. Le labbra si distendono ancora una volta, in quel sorriso tenebroso che viene disegnato sul viso. <Che ne dici, allora, Kimi?> vuole capire quale sia il suo pensiero in maniera definitiva. Sarà con lui o no? [chk on]

16:47 Kimi:
 Il piano prende forma, può quasi leggere negli occhi dell’Uchiha il semplice concretizzarsi di quella che un tempo è stata solo un’idea, un sogno. Lo osserva muovere le dita come a tracciare i fili del fato, per prenderli, ghermirli e poi incrociali così che tutto vada come si sta auspicando. Sorride allo sguardo che le rivolge, riesce a comprendere perché possa lasciarlo perplesso ma dover pensare ad un clan significa solo doversi preoccupare di qualcuno e avere responsabilità, no meglio giocare con il destino e non doversene davvero occupare <averti al mio fianco> inizia appena, lasciando cadere le parole mentre il suo ragionamento prosegue, ha un che di divertente portarsi dietro un’Uchiha per annientare il capoclan così come un capoclan del suo stesso clan è stato annientato con la complicità di questa Doku <non vedo un modo migliore per prendere in giro il destino > aggiunge quindi lasciando che una lieve risata esca da quelle labbra, quasi stona con il suo atteggiamento eppure non può far a meno di ridere di quella proposta, non perché non la consideri valida solo perché è davvero catartico, assurdo che quei due si alleino per ripetere eventi già accaduti in passato, eventi così simili da venir distinti solo per la testa che cade. Il discorso continua mentre anche davanti ai suoi occhi finalmente tutto pare appianarsi, un passo più avanti e sempre più vicina al caos <mi fido di quel che ha imparato> replica ancora, rivolta a Sosachi, un ninja ancora inesperto per certi versi <guiderò io il clan fino alla caduta di Kunimitsu forse è meglio> ammette <mi limiterò a preparare la strada alla nostra pedina ti sarà fedele poi> ci sta davvero riflettendo, per quanto non voglia un compito come quello del capoclan comprende quanto sia necessario farsene carico almeno fino a quando non avranno portato a termine il loro compito <come me si schiereranno dalla tua parte Kioshi> usa direttamente il nome, come se davvero si conoscessero da una vita anche perché in n certo senso le sembra davvero di conoscerlo profondamento, le loro idee sono andate ad intrecciarsi in un solo unico grande sogno, i loro piani hanno finito per modificarsi e coincidere senza dover mai discutere per il compromesso, non hanno cercato di prevalere l’uno sull’altro e il modo di agire di quell’Uchiha l’hanno messa a suo agio al punto da esporsi davvero. Non lo percepisce come uno sconosciuto, non ora almeno <resterai tu al mio fianco anche dopo?> domanda quindi lei, rigirando la proposta, qui non si tratta solo di un Kage, di un villaggio o di un singolo clan <sarai disposto a continuare a prenderti ciò che ci spetta?> lo incalza attendendo una risposta. Gli sorride, tutto sembra andare al giusto posto, il demone, la sua liberazione da Yukio e tutti gli affetti che la stavano tenendo legata al terreno, il corpo di Hanae e la svolta verso il futuro, la presenza di Itsuki, Ekazu e ora anche Kioshi al suo fianco, tutto questo sommato a quei due ragazzini che sta personalmente preparando per un futuro di oscurità ed incertezza. Gli occhi si illuminano di quella bramosia, le sarà difficile muoversi con calma, già ora vorrebbe dar fuoco a tutta la banchina per quanto si sente su di giri [chk on]

17:42 Kioshi:
 Domande, proposte, accordi. Tutto viene delinato in questo incontro che tutto pare tranne che casuale. Il presente viene impostato alle basi e il futuro viene costruito attraverso quelle parole che trovano un filo comune da seguire. Kioshi e Kimi non perdono mai quell'equilibrio creato. Le loro menti non si scontrano mai e le loro anime sembrano trovare la stessa strada da voler intraprendere. Forse è la prima volta che Kioshi si trova così d'accordo con una persona da quando ha messo il suo passato da parte in un angolo e lo ha lasciato cadere in un abisso difficilmente recuperabile. Kioshi osserva quella donna e in lui nasce una sorta di difesa per lei verso quel dolore causato a lei tramite le azioni di Arima. Questa può essere forse una specie di redenzione da parte di Kioshi per i crimini commessi da parte dell'amico defunto. Per il suo carattere, non lo ammetterà mai ovviamente ma nell'ultimo periodo ha soltanto trovato personalità con cui si è scontrato prima di giungere ad un accordo. Kioshi ha testato prima il carattere di ognuno, pur di sembrare troppo scontroso. Invece con Kimi non ha voluto metterla alla prova. Si è lasciato convincere da quello che lei ha provato per colpa di Arima e ha basato la sua fiducia su quel ricordo. Se sia un bene o un male, questo non lo sa. A volte, il corpo è mosso dall'istinto. Dunque, Kioshi seguirà la Doku nella missione omicida per prendere il potere del Clan della donna. Non sarà di certo semplice ma studiando un buon piano, potrebbero riuscire nella loro idea. <Penso che sia meglio così> dice il jonin in merito alla guida del Clan. Kimi rimarrà come capo fino a quando la sua pedina non sarà pronta per ottenere quel ruolo. Kioshi ascolta le parole altrui che gli danno un completo appoggio. L'Uchiha la ascolta e il suo viso si compiace di quel che sente. <Perfetto..> sussurra lievemente con un filo di voce mostrando un altro ghigno sulle labbra. Infine, quelle domande arrivano al suo udito in maniera rapida. Il volto del ragazzo si fa più scuro e le iridi si soffermano sugli occhi altrui. Rimanere al suo fianco anche dopo la conquista di Otogakure e continuare a prendere ciò che spetta ad entrambi. <Sembra che i nostri destini camminino sullo stesso sentiero. Quindi..> solleva leggermente le spalle per poi abbassarle di nuovo, la testa che si piega di qualche centimetro di lato verso destra. <.. perchè no? Se è questo che ci attende, prendiamoci tutto> ed ecco l'ambizione che aumenta al suo interno divampando come una fiamma che trova materiale da bruciare all'infinito. Una sensazione pericolosa che lo rende felice però. Kioshi si lascia invadere da quel senso e inizia a sentire ancora il sapore di guerra nell'aria. Sangue e caos, ancora. I suoi occhi trovano una barca libera finalmente e i suoi passi lo portano ad avvicinarsi a loro. <Devo andare a trovare un ricordo, ora. Ma ci incontreremo ancora nei prossimi giorni..> solleva i piedi, uno alla volta, per salire sopra quell'imbarcazione. Si siede posando i glutei sopra l'asse in legno e il viso si solleva verso quello di Kimi osservando con i suoi occhi scuri le iridi bicolori di lei. <A presto, Kimi..> lascia il suo sguardo fisso su di lei mentre si allontana da quella banchina. Il volto si abbassa qualche metro dopo e le mani afferrano quel mantello stringendolo attorno al suo corpo. I capelli neri che coprono parte del suo viso vengon smossi dal vento che soffia su di lui adesso. Quella barca lo porta lontano dal porto e lo lascia alle acque del mare. Inizia così il viaggio che lo porterà ai Laboratori Uchiha e gli darà la possibilità di rivedere Hanabi Uchiha. Fine, per ora. [end]

Kioshi e Kimi si incontrano al Porto. Lui rivela di sapere il passato della donna tramite i ricordi di Katsumi. E da quel momento, inizia un progetto sul futuro di entrambi.
Il Clan Doku, il Suono e poi tutto il resto.

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